In 60 anni di carriera “c’è una costante: il rispetto totale per una signora che mi abbandonerà solo quando muoio, la libertà”. E’ cominciato così lo spettacolo “Una lunga storia” col quale Umbria jazz 19 ha voluto rendere omaggio allo speciale anniversario di Gino Paoli, uno degli artisti italiani più amati.
Paoli, accompagnato al piano da Danilo Rea e dall’Orchestra da Camera di Perugia, ha esordito al teatro Morlacchi presentando il suo nuovo album in uscita, con canzoni prive di rime o ritornelli. “Non avevo voglia di essere imbrigliato nel solito schema della canzone – racconta Gino Paoli al pubblico -, ma non è una cosa nuova, anche quando scrissi Il cielo in una stanza mi dissero che mancava l’inciso. Io non corro con gli altri, corro da solo, sempre”.
Dopo aver ripercorso brevemente i lunghi anni di carriera, Paoli ha ricordato gli amici della “scuola genovese”. Umberto Bindi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Giorgio Calabrese e Luigi Tenco. In particolare Paoli ha interpretato “Il nostro concerto” di Bindi, “La canzone dell’amore perduto” di De André e una toccante versione di “Vedrai, vedrai” di Tenco.
Nella seconda parte Paoli, accompagnato dalla pianista jazz Rita Marcotulli, si è esibito nei suoi più grandi successi: La gatta, Il cielo in una stanza, Sapore di mare, Una lunga storia d’amore, per poi concludere, richiamato dagli applausi, con Ti lascio una canzone.