Prima serata bagnata ma non sfortunata. Umbria Jazz 2019 si è aperta all’insegna del maltempo, ma la pioggia non ha fermato il pubblico dell’arena Santa Giuliana che dopo un primo momento di fuga è tornato a sedersi per Robben Ford.
Il chitarrista , cinque Grammy nominations, ha collezionato collaborazioni con Miles Davis, Joni Mitchell, George Harrison, i Kiss, Bob Dylan.
Ford è inoltre tra i cento chitarristi più importanti del 900 secondo Musician, ed è membro fondatore dei Yellowjackets.
Ad Umbria Jazz 19 Robben Ford ha presentato il suo ultimo disco, uscito da pochi mesi con il titolo Purple House.
Il tempo di una pausa e sono saliti sul palco, a pioggia ormai finita, Alex Britti e Max Gazzè, in missione per conto di Dio (“We’re on a mission from God”, titolo dello spettacolo).
Britti e Gazzé avevano già suonato insieme nel 2017 alla Cavea dell’auditorium Parco della musica di Roma, in onore delle loro radici comuni (negli anni ’90 si esibivano insieme nei locali blues di tutta Europa).
Britti alla chitarra e Gazzè al basso, sul palco di Uj19 hanno alternato i loro successi in chiave jazz/blues. Da “Vento d’estate” per Gazzè a “Nomi” per Britti, da “Le cose che ci uniscono” di Britti a “L’uomo più furbo” di Gazzè. E ancora “Mentre dormi” (Gazzè), “Jazz” (Britti), “La vita com’è” (Gazzè), “Oggi sono io” (Britti), “Sotto casa” (Gazzè).
I due sono stati accompagnati dai musicisti Manu Katchè alla batteria (che ha collaborato con Sting, Pink Floyd, Pino Daniele) e Flavio Boltro alla tromba.