Con una cerimonia solenne ed assai partecipata, domenica 30 settembre è stata riaperta al culto a Umbertide la chiesa di Santa Maria della Pietà, a conclusione dei lavori di restauro finanziati con i fondi per il terremoto. In tale circostanza c’è stata anche la dedicazione del nuovo altare. All’inaugurazione erano presenti, con il parroco padre Francesco Bergomi, il vescovo mons. Mario Ceccobelli, il sindaco Giampiero Giulietti, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il ministro provinciale dei Frati minori dell’Umbria padre Bruno Ottavi, padre Francesco De Lazzari e padre Igino Gagliardoni (per tanti anni parroco e vice parroco a Santa Maria).
I lavori realizzati possono essere suddivisi in due ordini: si è cominciato con il tetto, sostituendo le vecchie strutture in cemento armato con travi di capriate in legno, si è proseguito con la ritinteggiatura, il rifacimento dell’impianto termico ed elettrico, del pavimento, il restauro degli altari in pietra, datati attorno al 1600, delle parti lignee del coro, delle cappelle laterali, la sistemazione del nuovo altare.
Si è pensato di aggiungere altri elementi nuovi quali l’altare, l’ambone e tre vetrate opera dell’artista Adriana Bodrero. Il rosone e due piccole finestrelle nella cappella con la statua della Madonna che riguardano le stigmate di san Francesco e il martirio di santa Lucia; mentre nel rosone centrale sono stati incastonati i simboli dei sette sacramenti.
L’inaugurazione è stata introdotta con un triduo svoltosi sempre alle ore 21: giovedì 27 padre Andrea dall’Amico, liturgista, ha spiegato il significato liturgico e teologico di luoghi come l’altare e l’ambone; venerdì 28 adorazione eucaristica, per ringraziare il Signore del dono fatto alla comunità umbertidese; infine, sabato 29, veglia di preparazione. Il vescovo Ceccobelli ha sottolineato come la consacrazione dell’altare rappresenti il momento culminante della liturgia, visto che esso è “il luogo dove si rinnova e si rende attuale la Pasqua del Signore”.
Padre Bruno Ottavi ha manifestato la sua gioia per la riapertura e la qualità del restauro della chiesa frattegiana. Soddisfazione hanno espresso anche il sindaco Giulietti e la presidente Marini. Un restauro sobrio, morigerato, non troppo appariscente, ma efficace, preciso, con importanti modifiche e che rientra appieno in quello che è lo stile francescano.
Soddisfatti Vescovo e popolo
“Si tratta di un momento di grande soddisfazione per tutti, perché, dopo secoli di scarsa attenzione verso il complesso monumentale del convento e della chiesa di Santa Maria della Pietà, siamo riusciti, grazie alla sinergia degli enti pubblici e religiosi (Regione, Comune, 8 per mille della Cei) a realizzare il restauro completo e definitivo di questa opera” ha detto il vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli. E lo ha capito anche la gente: “Sentiamo queste pietre e questa chiesa come se fosse casa nostra – è il giudizio generale. – Non c’è stato nessun tradimento a quello che abbiamo sempre visto nel passato, ma solo un maquillage diventato necessario”.