Ricordate? L’abat jour del 14 ottobre aveva proposto che La Voce indicesse un concorso a premi, destinato a chi, con un pizzico di sarcasmo, avesse sostituito con un significato vero l’attuale falso significato dell’acronimo Vip, Very important person: che senso diverso vorreste dare a questa bugia che attribuisce indebita importanza a zuzzurelloni d’accatto? Ma nel numero successivo, quello del 21 ottobre, mi ero lamentato: ‘Nessuno ha scritto, nessuno ha telefonato, il concorso finisce qui, prima di cominciare’. E invece è successo l’incredibile: il concorso ha avuto successo. Ullallà (così esprimono la gioia nelle valli alpine), triumpe (così l’esprimevano gli antichi romani, quando ancora non avevano l’opportunità di accapigliarsi per o contro la Roma o la Lazio). Un solo partecipante, ma con ben 11 (undici) re/interpretazioni dell’acronimo Vip. Si tratta di una concorrente che ha passeggiato più volte sulle pagine de La Voce, e chi non l’ha conosciuta di persona (come lo scrivente) ha avuto modo di apprezzarne la qualità delle idee e la finezza dell’espressione. Si chiama Aminah Corsini. Tre le reinterpretazioni più notevoli: Vera idiozia progressiva, Vuota illusoria pubblicità, Vergognosi inganni pubblicitari. Onore al merito. Ci avevo provato anche io, ma senza costrutto. La pubblicizzazione progressiva del vuoto ha raggiunto vertici di insuperata idiozia quando Valeria Marini, domenica 16 ottobre dell’Anno del Signore 2005, ha convocato una conferenza stampa, per comunicare al mondo, ufficialmente, la sua separazione da Cecchi Gori. Una conferenza stampa gremita all’inverosimile. Al punto che la Marini per un attimo si è riccordatta di esserre sarda, ancorché protetta dall’Unesco, e ha griddatto: ‘Non mi statte così addosso, per favvorre!!’. Vito Mancuso, teologo di eccellente spessore e originalità, nel 2002 aveva pubblicato da Mondadori un bellissimo saggio di teologia, Il dolore innocente; quest’anno ha concesso il bis, sempre dal retrobottega di Berlusconi, con Per amore. Anche Per amore ad un certo punto si chiede il perché del successo dei Vip. E, muovendo dalla constatazione che il desiderio di amore degli uomini di oggi è enorme come non lo è mai stato, e che tutti tentano di ‘divincolarsi dalle catene della natura, della mediocrità e del non/senso della vita quotidiana, per attingere la zona gratificante del bene’, conclude: ‘Questo desiderio la grande industria dell’intrattenimento astutamente lo manovra al ribasso, lo ripropone declassandolo sempre di più, al punto che gli esiti di quel desiderio appaiono talora del tutto in contrasto con l’idea e la pratica del bene dal quale hanno preso le mosse’. Se capita l’occasione, voglio inviare una copia di Per amore alla Valeria nazionale. Contrassegno. E a patto che qualcuno glielo spieghi.
Ullallà, triumpe
AUTORE:
Angelo M. Fanucci