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Tutto il bello dell’Umanesimo

 L’Angelus di Millet
L’Angelus di Millet

“Non si può capire Firenze se non nel segno di una visione che mette insieme, e non distingue, la dimensione caritativa e quella culturale: una fede cristiana che si fa immagine di bellezza e vita di carità. L’unità di questi due elementi è il contesto in cui vogliamo accogliere il Convegno ecclesiale nazionale di novembre”.

Lo ha affermato l’arcivescovo della città, card. Giuseppe Betori , nel presentare le iniziative culturali che l’arcidiocesi promuove in occasione del Convegno che vedrà la Chiesa italiana riunirsi proprio a Firenze per riflettere sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

Le iniziative culturali, ha aggiunto Betori, serviranno “a far vedere che l’Umanesimo fiorentino non è stato una voce che distacca l’uomo da Dio, o che pone l’uomo sopra Dio, ma un riscoprire l’uomo alla luce della fede”.

La proposta culturale si articolerà essenzialmente in quattro iniziative. La prima è la mostra “Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana”; si svolgerà a palazzo Strozzi.

Un percorso sul rapporto tra arte e Sacro tra metà Ottocento e metà Novecento. In esposizione opere come la Pietà di Van Gogh in prestito dai Musei Vaticani, la Crocifissione bianca di Chagall, da Chicago, e l’Angelus di Millet dal Musée d’Orsay di Parigi.

Gli spazi sotterranei della basilica di San Lorenzo ospiteranno invece la mostra “Si fece carne. L’arte contemporanea e il Sacro”: dall’ex-voto di Yves Klein ad artisti come Mimmo Paladino e Giuliano Vangi, con una sezione dedicata anche a una selezione delle opera commissionate ad artisti contemporanei in occasione della pubblicazione del Nuovo lezionario Cei .

Le iniziative culturali promosse dall’arcidiocesi di Firenze comprendono inoltre la pubblicazione di un volume, che sarà offerto a tutti i convegnisti, dal titolo Icone dell’uomo. Arte e fede a Firenze nel Rinascimento (ed. Mandragora) in cui quattro tra i massimi esperti di arte sacra – Cristina Acidini, Antonio Natali, Antonio Paolucci, Timothy Verdon – rileggono venti opere d’arte di scuola fiorentina, da Giotto a Michelangelo, alla luce della teologia e della fede del tempo in cui sono nate.

“Nell’arte dell’Umanesimo e del Rinascimento – ha ricordato mons. Verdon – l’iconografia cristiana è dominante: possiamo dire che è nella raffigurazione di Cristo e di Maria che l’arte di quel periodo ha ridefinito l’immagine dell’uomo”.

L’ultima iniziativa sarà dedicata a Dante, nel 750’ anniversario della nascita: un percorso a cura dell’associazione Culter che farà ripercorrere, nel complesso della basilica di Santa Croce, gli ambienti e i personaggi della Divina Commedia attraverso suoni, profumi e colori, secondo lo stile della “lettura popolare” che ha sempre reso accessibile Dante a un vasto pubblico di appassionati, esperti e gente comune.

 

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