Rimane alta l’attenzione sulla vicenda del trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali per il riordino delle Province di Perugia e Terni. Destinatari dello sciopero-protesta del 16 ottobre (vedi lettera a pagina .. ) sono il Governo nazionale che – secondo le rappresentanze sindacali – sta mettendo in pericolo servizi essenziali come strade e scuole, e la Regione, alla quale è stato chiesto di rispettare l’impegno assunto dall’assessore Bartolini di “esuberi zero”.
“Siamo molto preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro, delle professionalità e dei servizi da erogare – hanno detto i lavoratori –. Sono ancora troppe le incertezze che stanno accompagnando questo processo di riforma. A Governo e Regione chiediamo di farsi carico dei problemi, anche finanziari, che questa riforma confusa sta provocando, e di trovare una soluzione che garantisca un futuro per i lavoratori e per le funzioni importanti che la Provincia svolge a favore dei cittadini”. Una vicenda che coinvolge circa 1.350 dipendenti tra Perugia e Terni, dei quali 235 transiteranno in Regione o in enti a essa collegati. Altri 650 resteranno negli uffici delle due Province. A questi si aggiungono i 200 dipendenti dei Centri per l’impiego, di cui 150 a tempo indeterminato e 50 a tempo determinato, che continueranno a svolgere le loro funzioni finché ci sarà la copertura economica dell’Ue e della Regione.
Altri 253 lavoratori sarebbero in esubero senza certezze sul futuro. I sindacati chiedono chiarezza sulla polizia provinciale e le strade regionali ex Anas, temi per i quali esprimono “preoccupazione di fronte a una insufficiente presa in carico delle problematiche a partire dalla Regione, che non intende corrispondere le risorse necessarie per lo svolgimento dei servizi, e arrivando fino al sistema complessivo degli enti locali umbri, che solo ieri hanno informato il Tavolo di governance dell’avvio della ricognizione delle disponibilità assunzionali nei Comuni”.
Sui Centri per l’impiego il percorso deve essere ancora definito nella modalità e nella tempistica. Il rischio immediato è quello dell’interruzione dei servizi e dell’inserimento del personale in esubero nel Portale nazionale della mobilità. Intanto a Terni, il 21 ottobre, è stato firmato da Cgil, Cisl e Uil, Regione e Province un protocollo d’intesa che riguarda i 235 dipendenti (158 di Perugia e 77 di Terni), che da dicembre transiteranno in Regione. Si tratta del personale che ricopre le funzioni delegate dalla stessa Regione alle due Province dal 1999. Il protocollo non risolve i problemi della gran parte dei provinciali. La presidente Marini, sempre il 21 ottobre, ha auspicato un nuovo intervento del Governo a favore di questi dipendenti, prospettando per una parte di loro la collocazione in altri settori del pubblico impiego, come i Comuni o gli Uffici giudiziari.