Ogni anno è anche l’occasione per fare il punto sul grande tema del matrimonio. Parliamo dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tribunale interdiocesano ecclesiastico umbro (Tieu) che avrà luogo a Perugia martedì 26 febbraio.
Una giornata che inizia con la concelebrazione eucaristica in cattedrale (ore 9.30) per proseguire (ore 10.30) con la cerimonia di inaugurazione nella Sala del Dottorato, delle Logge di San Lorenzo. Dopo il saluto del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, moderatore del Tieu, presidente della Conferenza episcopale italiana, padre Cristoforo Pawlik, vicario giudiziale del Tieu presenterà la relazione sull’attività del Tribunale nell’anno 2018; seguirà la prolusione di mons. Giuseppe Bonfrate docente alla Pontificia Università Gregoriana, sul tema “Amoris lætitia”.
L’inaugurazione della Rota Romana e le parole del Papa
L’inaugurazione del Tieu segue di poche settimane l’inaugurazione dell’Anno giudiziario della Rota Romana (quest’anno si è tenuta il 29 gennaio scorso) che per il Papa è sempre occasione di intervenire sui temi pastorali e giuridici del matrimonio. Ricevendo in udienza i membri del tribunale, Papa Francesco ha messo a fuoco il tema dell’unità e della fedeltà “beni irrinunciabili costitutivi del matrimonio” ma anche, ha detto, “valori importanti e necessari in generale nei rapporti interpersonali e in quelli sociali”.
Unità e fedeltà per prime
“Nel quotidiano ministero a servizio del matrimonio cristiano, voi – ha detto Papa Francesco – fate esperienza di due fondamentali capisaldi non solo della teologia e del diritto matrimoniale canonico, ma anche e ancor prima dell’es- senza stessa della Chiesa di Cristo: l’unità e la fedeltà. Questi due beni matrimoniali, infatti, prima di essere, anzi, per essere obblighi giuridici di ogni unione coniugale in Cristo, devono essere epifania della fede battesimale”.
Per il Papa, “gli sposi che vivono nell’unità e nella fedeltà riflettono bene l’immagine e la somiglianza di Dio. Questa è la buona notizia: che la fedeltà è possibile, perché è un dono, negli sposi come nei presbiteri. Questa è la notizia che dovrebbe rendere più forte e consolante anche il ministero fedele e pieno di amore evangelico di vescovi e sacerdoti; come furono di conforto per Paolo e Apollo l’amore e la fedeltà coniugale degli sposi Aquila e Priscilla”.
Infine la gratitudine ai prelati uditori e la sottolineatura che il diritto matrimoniale “si pone al servizio della salus animarum e della fede degli sposi”.
Oltre all’espletamento delle pratiche, avverte Francesco, “occorre una triplice preparazione al matrimonio: remota, prossima e permanente”. Quest’ultima “è bene che comprenda in modo serio e strutturale le diverse tappe della vita coniugale, mediante una formazione accurata, volta ad accrescere negli sposi la consapevolezza dei valori e degli impegni propri della loro vocazione”.
M. R. V.