Una Pasqua gualdese ricca di eventi culturali, alcuni dei quali particolarmente intonati al significato religioso della festività. Si è iniziato domenica scorsa, 17 marzo, con il concerto di chitarra del maestro Senio Alirio Diaz, presso la chiesa monumentale di San Francesco. Si è proseguito in trasferta ieri pomeriggio, giovedì 21 marzo, alle ore 17, presso il salone d’onore di palazzo Donini a Perugia, con la presentazione dei volumi The Rubboli Collection. Italian Lustre Pottery in Gualdo Tadino, a cura di Marinella Caputo, e di Times and Seasons. Umbrian Writings / I tempi e le stagioni. Scritti umbri di Alan Caiger-Smith. Un bel palcoscenico per Gualdo Tadino, in cui la presentazione si ripeterà questa sera, venerdì 22 marzo, alle 17, presso la sala consiliare. Dalla ceramica alle arti figurative, con un tema decisamente intonato con la Pasqua. Ecco, in stretta sequenza, la presentazione ufficiale, che avverrà domani sera, sabato 23 marzo, della “mostra diffusa” Via crucis d’invenzione, una personale piuttosto fuori degli schemi dell’artista Paola De Rosa. Si tratta di una serie di dipinti, d’ispirazione volutamente metafisica, che rivisitano in maniera del tutto originale le quattordici stazioni della Via crucis, con risultati estetici davvero d’effetto, anche per la cornice espositiva, che è la Rocca Flea, all’interno della quale la mostra resterà visibile fino al 23 maggio (venerdì, sabato, domenica e festivi, ore 10 – 13 / 15 – 18). Mentre presso il Museo della ceramica Casa Cajani sarà visibile, con medesimi orari, l’altra personale della De Rosa “Nature morte”. Entrati ormai nella Settimana santa, si giungerà, venerdì 29 alle 20.30, alla sacra rappresentazione del Venerdì santo, una delle più antiche di tutta la nostra regione. Nata in seno alle numerosissime confraternite che animavano la Chiesa gualdese durante il XIII secolo, la Via crucis ha saputo sopravvivere all’urto della secolarizzazione degli ultimi decenni, che ha portato alla progressiva scomparsa di tutte le tradizionali associazioni ecclesiali. Solo una, quella della Santissima Trinità, è riuscita a sopravvivere, custodendo gelosamente e infaticabilmente l’appuntamento della Sacra rappresentazione, che dura ormai da sette secoli. Lungi dall’essere una “sfilata turistica”, la cerimonia è un’autentica manifestazione di devozione popolare che fa rivivere, in altrettanti quadri viventi, le quattordici stazioni della Via crucis, sulle parole e sulle note del Laudario lirico gualdese (sec. XIII).
Risorta vitalità
Quando nulla, quando troppo? Si sa solo che la Pasqua gualdese non ha vie di mezzo: o ci si lamenta per l’assoluta mancanza di avvenimenti culturali, anche profani, che possano far da corollario alle festività pasquali; oppure, come quest’anno, una mezza dozzina di eventi, alcuni dei quali particolarmente di rilievo, altri particolarmente intonati con il periodo, finiscono per costellare tutti (o quasi) i pomeriggi precedenti alla Settimana santa. Più che lamentarsene, non ci si può che rallegrare di quest’inusuale vitalità culturale in città.