Il Consiglio regionale ha approvato martedì scorso, a maggioranza (15 voti a favore, 10 contrari, una astensione), la legge ‘Accesso ai trattamenti terapeutici per i cittadini consumatori di sostanze psicoattive o in stato di dipendenza’. Il Polo è stato sconfitto su tutta la linea: cinque emendamenti respinti, compresa la proposta di prevedere un terzo articolo sulla facoltà, per i soggetti interessati al trattamento, di potersi scegliere la comunità terapeutica. Niente da fare anche per Franco Zaffini (An), intenzionato a rispedire la proposta di legge al mittente, ossia alla stessa Terza commissione, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul ricorso presentato dall’Umbria e da altre cinque Regioni contro il potere centrale (il 5 maggio dello scorso anno, assieme a Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, l’Umbria promosse un ricorso di legittimità costituzionale contro la legge 49/2006 ‘Fini-Giovanardi’, che affida anche ai privati il riconoscimento dello stato di tossicodipendenza e l’avvio dei pazienti alle comunità terapeutiche). Il relatore di maggioranza, Gianluca Rossi (Ds), ha definito la nuova legge ‘in linea e in piena armonia con le scelte che l’Umbria ha fin qui fatto nel trattamento delle tossicodipendenze, sempre mirate a perseguire una elevata integrazione socio-sanitaria e il reinserimento sociale dei soggetti coinvolti’. Polo e maggioranza si sono confrontati aspramente, ancora una volta, sul ruolo del servizio sanitario pubblico in tema di droghe. Uno scontro non solo sui principi ma anche sui soldi, visto che la struttura che certifica lo stato di tossicodipendenza ha diritto alla retta del Servizio sanitario per il ‘ricovero’ del paziente. Queste alcune delle dichiarazioni di voto. Eros Brega (Margherita) ha detto: ‘Siamo favorevoli con qualche dubbio, ma la posizione della Cdl è stata strumentale. Meglio sarebbe stato parlare dei problemi delle persone vittime del fenomeno droga’. Enzo Ronca (Ds): ‘La legge è una risposta alla violazione di legge con cui lo Stato ha invaso il potere concorrente delle Regioni in tema di sanità’. Franco Zaffini (An): ‘Il nostro non è stato ostruzionismo, vogliamo solo sottolineare che in Umbria c’è un’emergenza droga, alla quale si pretende di rispondere varando una legge contraria alla normativa statale’. Ada Spadoni Urbani (FI): ‘Chi intende davvero uscire dal tunnel della droga non può essere condizionato dall’obbligo di affidarsi solo al servizio pubblico’. Ada Girolamini (Sdi) si è astenuta affermando che ‘il dramma tossicodipendenza va affrontato in maniera laica rispetto ai diritti fondamentali del cittadino’ e aggiungendo che ‘va risolto il contenzioso aperto dalle Regioni con il Governo’.
Tossicodipendenza: solo certificazione pubblica
REGIONE. Approvata legge sulla certificazione per l'accesso alle comunità terapuetiche
AUTORE:
Pa. Gio.