Con la sottoscrizione del “lodo” proposto dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, d’intesa con le istituzioni territoriali, al termine della fitta serie di incontri su tavoli separati, protrattisi per 15 ore, tra sindacati, la presidente della Regione Umbria, il presidente della Provincia di Terni, il sindaco di Terni e la dirigenza dell’Acciai speciali Terni – Tk, è rientrata la procedura di mobilità per 500 lavoratori dell’acciaieria. Si apre un nuovo margine di trattative per il futuro dell’Ast, con la ThyssenKrupp che ha accettato di rivedere il piano industriale e mantenere in vigore il contratto integrativo aziendale.
C’è ora un mese di tempo – l’ultima scadenza è fissata per il 4 ottobre – per ridiscutere il piano industriale presentato dalla ThyssenKrupp lo scorso luglio, che prevedeva una riduzione dei costi di 100 milioni di euro l’anno. Da quanto emerso dai successivi incontri, la trattativa non si presenta semplice. Il management dell’Acciai speciali Terni ha già avvertito: “Nel caso in cui la trattativa non conduca a una comune attuazione delle misure, Ast avvierà il 5 ottobre 2014 una nuova procedura di mobilità”. Le ultime dichiarazioni dell’ad di Ast, Lucia Morselli, riferite a voci circa una possibile vendita dell’acciaieria, smentiscono quanto trapelato, affermando che Tk potrebbe decidere di tenersi le acciaierie ternane, almeno nell’immediato.
Sulla questione è stata interpellata anche la Comunità europea circa la correttezza delle attività messe in campo da Tk nella riacquisizione dell’Ast. Il commissario Almunia ha assicurato che “la Commissione si è accertata che ThyssenKrupp avrebbe contribuito a mantenere e sviluppare Ast come concorrente forte e attivo nel mercato See dell’acciaio inossidabile laminato a freddo, nel quale erano emersi problemi di concorrenza legati all’operazione Outokumpu-Inoxum”. E ha aggiunto: “Non sembra che il piano industriale annunciato sia in contrasto con l’impegno di mantenere e sviluppare Ast come operatore forte e attivo nel mercato dei laminati a freddo. Vista l’importanza del settore per l’economia europea, la Commissione seguirà da vicino la questione”.
Parole di speranza arrivano dal card. Gualtiero Bassetti, che nei giorni scorsi ha incontrato il premier Matteo Renzi: “Mi ha rassicurato per Terni”. La preoccupazione della Chiesa umbra è grande, ma il presidente della Ceu afferma che “sembra esserci uno spiraglio positivo”. “Con il lavoro non si gioca, e chi per motivi di denaro toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità delle persone” aveva detto Papa Francesco in riferimento alla situazione dell’acciaieria di Terni. Un monito che probabilmente è riecheggiato al Mise nel corso della trattativa.