Gli arresti che hanno portato in carcere gli ex sindaci Orfeo Goracci e Maria Cristina Ercoli, gli ex assessori Lucio Panfili, Graziano Capannelli e la dipendente Lucia Cecili, ed ai domiciliari l’ex assessore Marino Cernicchi, l’ex presidente del Consiglio comunale Antonella Stocchi, l’ex segretario generale Paolo Cristiano e la dipendente Nadia Ercoli, anche se arrivati sugli sviluppi di un’indagine avviata da tempo, con il seguito di voci ed indiscrezioni che circolavano da mesi, hanno provocato sconcerto oltre a reazioni su vasta scala. Un’azione che ha “decapitato” la coalizione che, egemonizzata da Rifondazione comunista, ha governato la città per un decennio, riverberando per ora ombre pesantissime che, pur nell’attesa rispettosa dell’azione della magistratura, non avevano mai sfiorato con tale intensità la città e le sue istituzioni. Non resta però che attendere con serenità, in attesa che la legge faccia il suo corso. Stando ai provvedimenti ed alle carte, tutto lascia intuire un giudizio negativo su un’esperienza politico-amministrativa andata avanti per due legislature consecutive. Un decennio ancora tutto da leggere e con una chiave di lettura destinata ad avere un respiro nazionale. Una vicenda destinata ad avere risvolti anche per quanto riguarda, nell’immediato, la maggioranza uscita dalle urne delle amministrative svoltesi lo scorso mese di maggio. Per la scissione tutta interna alla Federazione della sinistra, provocata dalla revoca da parte dell’attuale sindaco Guerrini del ruolo e delle deleghe a Maria Cristina Ercoli, con tre consiglieri del Prc passati all’opposizione, al momento privati della libertà, la coalizione dispone di 13 consiglieri su 24, il minimo per garantirsi la maggioranza qualificata. Quorum, questo, necessario ad esempio per l’approvazione del bilancio per l’esercizio in corso, destinato ad approdare nella massima assise cittadina entro la fine del prossimo mese di marzo. Con il provvedimento adottato dalla magistratura nei confronti di Graziano Capannelli, consigliere eletto dall’Idv, i voti si sono ridotti per ora a 12. Una vicenda che ha influito quindi non soltanto sull’immagine della città – ferma restando la presunzione di innocenza che vale fino a pronunciamento finale della giustizia – ma anche sulla operatività della sua massima assise. Per ora restano le assicurazioni del sindaco Guerrini, che ha voluto confermare la “certa continuità dell’attuale azione di governo della città”. (nella foto da sinistra a destra. dall’alto in basso Capannelli, Cernicchi, Goracci, Panfili, Maria Cristina Ercoli, Cecili, Nadia Ercoli, Cristiano, Stocchi).
Terremoto politico senza precedenti a Gubbio
La serie di arresti, tra l’altro, mette a repentaglio la maggioranza in Consiglio comunale
AUTORE:
Giampiero Bedini