Slitta l’annuale Colletta per la Terra Santa, che di solito aveva luogo il Venerdì santo. Il motivo è ovviamente l’emergenza coronavirus. La raccolta di offerte a favore dei cristiani che vivono dove visse Gesù richiede un’ampia partecipazione alla liturgia.
La data stabilita dalla Congregazione per le Chiese Orientali il 27 marzo scorso è il 13 settembre 2020. “In questo modo si legge nel sito della Custodia – la Chiesa universale potrà assicurare l’aiuto necessario alla terra dove sono le radici della nostra fede, facendo uno sforzo nella solidarietà e comunione nella sofferenza. I Commissari di Terra Santa informeranno le Chiese locali dei rispettivi territori La Colletta pontificia Pro Terra Sancta, si terrà domenica 13 settembre 2020, vigilia della festa della Esaltazione della Croce che ricorda la Dedicazione della Basilica del Santo Sepolcro avvenuta IV secolo”.
Si può donare online
Nel frattempo, è comunque sempre possibile fare donazioni tramite la Custodia francescana di Terra Santa (le modalità di bonifico online sono indicate nel loro sito web). È inoltre importante ricordare che le offerte fatte alla comunità cristiana e alle istituzioni della Chiesa in quell’angolo di Medio Oriente hanno ricadute a favore dell’intera società locale, indipendentemente dall’appartenenza religiosa. La Custodia francescana infatti gestisce strutture pastorali, educative, sanitarie e sociali.
I territori che beneficiano della Colletta in diverse forme includono, oltre a Gerusalemme e ai territori di Palestina e Israele, anche Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.
Di norma la Custodia di Terra Santa riceve il 65% della raccolta delle offerte. Il restante 35% va alla Congregazione pontificia per le Chiese orientali. Lo utlizza per la formazione dei seminaristi, il sostegno al clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle varie circoscrizioni ecclesiastiche.
Il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri, ricorda che gli scopi sono quelli di “provvedere a un’educazione di qualità attraverso le scuole. Sono fondamentali per salvaguardare l’identità cristiana e per costruire una convivenza fraterna, specialmente con i musulmani. Mettere a disposizione case per i giovani che desiderano formare una nuova famiglia, così come per creare opportunità di lavoro. Provvedere un aiuto materiale concreto là dove si presentano forme di povertà endemica, come pure bisogni sanitari ed emergenze umanitarie legate ai flussi di rifugiati”.
Paolo VI e la Colletta
La “custodia” dei luoghi cristiani in Terra Santa è stata affidata dal Papa ai Francescani fin dal 1342. Nei secoli si sono succedute raccolte a favore di quei territori. Per come è strutturata attualmente la Colletta, decisiva è stata l’azione di Paolo VI attraverso l’esortazione apostolica Nobis in animo del 1974.
Dario Rivarossa