Domenica di ballottaggio a Terni tra Leopoldo Di Girolamo, centrosinistra, e Paolo Crescimbeni, centrodestra. I quindici giorni dalle elezioni amministrative sono stati caratterizzati da scontri verbali a distanza e dai toni accesi tra i due contendenti, per spostare l’ago della bilancia, in questo caso affollato dalle tante liste civiche e dal Movimento 5 stelle, dall’una o dall’altra parte. L’esercito degli indecisi è piuttosto numeroso e quindi è inevitabile che si sia alzato il tono della propaganda, alimentato dal M5s che ha pungolato i due candidati con 10 quesiti.
“Terni può farcela – è stata la risposta di Paolo Crescimbeni – a condizione che la cosa pubblica sia amministrata da persone competenti e fortemente motivate al bene comune. Fare l’assessore non potrà più costituire motivo per rimediare uno stipendio a politici o sindacalisti disoccupati. Chi non è in grado di produrre risultati concreti, non potrà mai più scaldare la poltrona per cinque anni. Ho già parlato diffusamente della volontà di insediare un’authority comunale per la trasparenza e la legalità: intendo proporne la presidenza a un esponente di quella minoranza che non sia collegata alla precedente gestione amministrativa e con il cui programma ci siano piene convergenze.
Tra i principali obiettivi dell’Amministrazione che ci candidiamo a governare – obiettivo propedeutico e trasversale a tutti gli altri – è l’introduzione di autentici criteri di managerialità nella conduzione della cosa pubblica, all’insegna della più assoluta trasparenza amministrativa e con l’attenzione costante ad ottimizzare le risorse disponibili. Per raggiungerlo, porremo massima attenzione agli appalti, sin dalla fase preparatoria dei bandi; ai rinnovi senza gara; alle ‘inspiegabili’ spese inutili, agli sprechi e ai clientelismi dei quali è disseminato il bilancio comunale”.
“Il programma elaborato insieme alla coalizione che sostiene la mia candidatura – ha detto Leopoldo Di Girolamo – rappresenta il progetto del centrosinistra sugli assi fondamentali per il futuro della città: lavoro e sviluppo, ambiente, mobilità, decoro urbano, infrastrutture, welfare, cultura, commercio e turismo. Questi temi sono stati ampiamente dibattuti durante la campagna elettorale, insieme ai cittadini e attraverso i media. Le nostre posizioni in merito sono emerse in maniera chiara.
Ciò è avvenuto anche per alcune questioni specifiche sollevate dai 5 stelle – dalla formazione della Giunta al tema ambientale, dal futuro del Polo museale a quello degli Eventi valentiniani – già oggetto di ripetuti confronti e prese di posizione. Gran parte dei temi citati riguarderanno direttamente il rinnovato Consiglio comunale, dove il confronto sarà, da parte nostra, costruttivo e aperto ai contributi di tutte le forze politiche. Crediamo si tratti di un atteggiamento responsabile e pragmatico, diverso da quello tenuto da chi, dopo gli stracci (e che stracci) volati in campagna elettorale, scopre ora, folgorato sulla via del ballottaggio, inedite consonanze, figlie di pericolose ‘inversioni a U’. A ritirare la ‘patente’ politica ci penseranno, come sempre, gli elettori”.