E’ quasi arrivato il momento del primo compleanno ufficiale e quindi è già tempo per i primi bilanci. Il 20 ottobre prossimo l’oratorio ‘Don Bosco’ di via Massarelli compie dodici mesi di vita. Un anno di attività, di proposte, di iniziative, di idee e progetti realizzati dai giovani per i giovani. ‘Il bilancio del primo anno di oratorio ‘ spiega il direttore dell’oratorio, Matteo Andresini ‘ è positivo, l’obiettivo che ci eravamo proposti nella prima fase sembra raggiunto. C’era innanzitutto la volontà di trasmettere ai ragazzi un messaggio chiaro e semplice: la presenza di un luogo loro, a loro disposizione, accogliente, nella sua chiara identità cristiana. Volevamo che l’oratorio diventasse punto di riferimento certo e costante per i ragazzi del centro storico. Non so se ci siamo riusciti. Sicuramente possiamo dire che per un bel gruppo l’oratorio è un punto di riferimento importante, per molti altri l’oratorio è, per il momento, luogo di passaggio, ma credo che pochi in città, tra i 14 e 19 anni, non sappiano dell’oratorio o non siano mai stati raggiunti da un nostro invito’. Com’è iniziata l’anno scorso questa esperienza? ‘L’avventura dell’oratorio è iniziata nel giugno del 2002 con la costituzione e la nomina vescovile del gruppo di animatori che gestiscono le attività dell’oratorio Don Bosco. Abbiamo lavorato molto, offrendo ai ragazzi eugubini belle occasioni di divertimento e crescita. Un lavoro faticoso, che ha richiesto e richiede spesso sacrificio, ma anche ricco di momento belli e di soddisfazione. Il gruppo di animatori ha messo in campo gioia e spirito di sacrificio, offrendo, credo, anche una bella testimonianza’. Giovani per i giovani, insomma, è questo lo stile? ‘Esatto. L’oratorio è un luogo per i giovani gestito da giovani, una bella caratteristica che denota la fiducia che il nostro Vescovo ha riposto nelle giovani leve della Chiesa eugubina. Con l’oratorio la Chiesa eugubina ha scommesso sui giovani, non sta a me dire se si tratta di una scommessa vinta’. Quali sono state le tappe principali di questo primo anno di attività? ‘Me ne tornano in mente molte ‘ ricorda Andresini ‘ dai corsi musicali e teatrali, alla realizzazione del musical sulla vita di Sant’Ubaldo insieme alla Pastorale giovanile, a ‘Ermes’ il giornalino dell’oratorio, alla veglia di preghiera per la pace organizzata in occasione della guerra in Iraq, ai giochi tematici per le vie della città, alle prime olimpiadi eugubine, le attività di cineforum e tanto altro’. Dov’è che l’oratorio ha funzionato meglio finora? ‘Tra le attività che sono andate meglio c’è sicuramente la sala-prove, spazio aperto e gratuito a disposizione dei tanti giovani eugubini che hanno voglia di esprimersi attraverso la musica. L’oratorio ha stabilito un bel rapporto con il territorio, con la città: dall’ottimo rapporto di collaborazione che si è venuto a instaurare con l’amministrazione comunale, all’attenzione della stampa locale, alle tante belle collaborazioni che abbiamo realizzato a vari livelli. Vogliamo sempre più continuare con questo lavoro’. Avete già tracciato una strada per il futuro? ‘Per il prossimo anno ‘ conclude Matteo ‘ l’obiettivo principale è quello di consolidare lo stile dell’oratorio come ponte tra la strada e la Chiesa, cominciando dai risultati già ottenuti. Tra le mete che non siamo ancora riusciti a raggiungere e che sono un obiettivo per il prossimo anno c’è sicuramente il tessere rapporti con le famiglie dei ragazzi che frequentano più assiduamente il nostro oratorio’.
Tanti progetti realizzati dai giovani per i giovani
Il 20 ottobre l'oratorio 'Don Bosco' spegnerà la 'prima candelina'
AUTORE:
Daniele Morini