Vittorio Viola Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vittorio-viola/ Settimanale di informazione regionale Thu, 11 Nov 2021 13:48:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Vittorio Viola Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vittorio-viola/ 32 32 La nostra intensa Assemblea diocesana https://www.lavoce.it/la-nostra-intensa-assemblea-diocesana/ Tue, 15 Sep 2015 12:39:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43234 Un momento dell’Assemblea diocesana
Un momento dell’Assemblea diocesana

La due-giorni dell’Assemblea diocesana, dopo un primo giorno intenso soprattutto sotto il punto di vista emotivo, si chiude con una giornata di notevole lavoro, durante la quale l’argomento su cui vertevano le relazioni (l’enciclica Laudato si’) si è rivelato nella sua complessità.

Se, infatti, merito di Papa Francesco è stato quello di creare una visione “integrale” dell’ecologia, la seconda giornata dell’Assemblea ha cercato di sviscerare l’argomento in tutte le sue implicazioni.

Lo si è visto con l’intervento di padre Giulio Albanese, il quale, partendo dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento miope delle risorse del pianeta da parte dei Paesi del Nord, è giunto a parlare di “mondialità”, smentendo – con precisi contributi statistici – l’idea che sulla Terra saremmo troppi e mostrando come, invece, non solo l’unico Continente che manterrà un elevato tasso d’incremento della popolazione sarà l’Africa, ma anche che il vero problema continuerà a essere l’iniqua distribuzione delle risorse: pochi Paesi ricchi consumano, rovinano e sprecano, a fronte di tanti Paesi sfruttati che non hanno di che sfamarsi.

Da qui il discorso è passato, ovviamente, alle migrazioni. Di fronte a tutto ciò, il cristiano ha il dovere morale anzitutto di “discernere”, grazie anche alla sua fede, e poi di “darsi da fare”. Non c’è più tempo ormai: già Paolo VI, quando ancora la situazione non era emersa in tutta la sua gravità, parlava apertamente di “tempo accelerato”, di una situazione che cambiava sempre più rapidamente.

Al lungo intervento di padre Albanese è seguito un altro contributo esplicativo da parte della moderatrice, la prof.ssa Stefania Proietti, che ha mostrato come i cambiamenti climatici siano il drammatico esito del panorama socio-economico appena descritto.

Ha dato quindi la parola a padre Adriano Sella, autore di un intervento che ha offerto una prospettiva diversa sulla questione, partendo “dal basso” e mostrando una serie di “istruzioni per l’uso” con cui cercare di invertire il pericoloso trend che sta portando alla distruzione della “casa comune”.

Dal livello dei singoli individui, poi, è però necessario passare a quello delle comunità. Ad esempio, come è stato già fatto, si possono creare gruppi di acquisto, cercando di seguire la filosofia del “chilometro zero” e dell’“impatto zero”, facendo così concorrenza alla grande distribuzione.

Per ultimo, si arriva al discorso politico: mentre oggi ai governanti importa unicamente il livello del Pil, la pressione dal basso dovrebbe piegare la classe dirigente verso le uniche questioni veramente importanti, prima fra tutte la salvaguardia della casa comune.

Abolita la pausa prevista, si sono poi proiettati due contributi filmati: il primo della Caritas diocesana, con le strutture realizzate in questi ultimi anni per l’accoglienza di chi ha bisogno; il secondo, estremamente significativo, da parte della Caritas di Agrigento, con la toccante Lettera dall’aldilà alla madre di un migrante marocchino, uno delle migliaia di disperati annegati nel Mediterraneo nell’indifferenza generale.

La complessità degli argomenti trattati ha, di fatto, reso improponibile un confronto fra i presenti, molti dei quali avrebbero gradito poter esprimere la loro opinione, e non ha permesso di approfondire meglio, specialmente dal punto di vista operativo, l’appello di Papa Francesco all’accoglienza dei profughi nelle parrocchie.

 

Il ritorno di “padre Viola”

Dopo le relazioni nella prima giornata dell’Assemblea diocesana, che hanno visto il felice ritorno di mons. Vittorio Viola, da vescovo, nella diocesi in cui ha a lungo operato, decisamente molto, forse troppo, ricca la seconda giornata di relazioni, con ben tre interventi che hanno allargato notevolmente la tematica di partenza, la Laudato si’ di Papa Francesco, cogliendo implicazioni e connotazioni “apparentemente fuori tema”, come ha ricordato la prof.ssa Stefania Proietti – moderatrice dell’incontro – ma, in realtà, facce diverse della stessa medaglia.

Argomenti di estremo interesse e attualità, che hanno riscosso l’interesse dei presenti, come lo hanno catturato le proiezioni dei filmati da parte della Caritas diocesana e soprattutto della Caritas di Agrigento. Alla fine, è mancato fisicamente il tempo per una discussione e uno scambio di opinioni fra i presenti, molti dei quali avrebbero gradito contribuire, con le proprie idee, a un dibattito tanto interessante.

 

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La diocesi in Assemblea https://www.lavoce.it/la-diocesi-in-assemblea/ Wed, 09 Sep 2015 11:00:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43098 Assemblea diocesana (foto di archivio)
Assemblea diocesana (foto di archivio)

Si svolge in questi giorni l’Assemblea diocesana di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. È un momento importante di verifica e di approfondimenti per la Chiesa assisana, che ha, fra gli altri, l’obiettivo di prendere maggior consapevolezza pastorale.

In questi ultimi anni, con la presenza di Papa Francesco, la Chiesa universale sta respirando il vento di una nuova giovinezza. È un soffio forte dello Spirito, che invita a una rinnovata conversione pastorale, che porta a passare da una Chiesa centrata su se stessa a una Chiesa al servizio del Dio.

La Chiesa “oasi di misericordia” nella “casa comune del mondo” è il tema di questa Assemblea diocesana, che ha luogo presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli nei pomeriggi (ore 16.30) di giovedì 10 e venerdì 11 settembre.

Nella giornata di apertura l’intervento di mons. Vittorio Viola, vescovo di Tortona, sulla bolla di indizione del Giubileo, Misericordiae vultus. Interventi in aula con la conclusione e la celebrazione dei vespri nella basilica di Santa Maria degli Angeli.

Venerdì 11, sempre con inizio alle ore 16.30, sono previsti due interventi in aula moderati da Stefania Proietti. Intervengono don Adriano Sella, coordinatore nazionale di “Nuovi stili di vita”, e padre Giulio Albanese, membro del Comitato Cei per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo. Anche nella seconda giornata agli interventi in aula seguono le conclusioni del vescovo mons. Domenico Sorrentino e la celebrazione dei vespri.

L’Assemblea è un appuntamento aperto a tutti ed è rivolto in particolare a sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, a coloro che hanno ricevuto un ministero, coloro che fanno parte dei Consigli pastorali e che hanno messo a disposizione della comunità i loro carismi, diventati servizi preziosi per l’edificazione della Chiesa.

Il Vescovo invita a una nuova primavera dello Spirito, radicata sui santi predecessori e scaturita da pastori coraggiosi e instancabili, lanciando un grido di speranza: “È giunto il tempo di correre! È l’ora di grande rinnovamento. È il tempo di passare da una Chiesa gioiosa e missionaria, che ha vissuto il Sinodo, alla sinodalità, ossia, alla necessità di un cammino unico”. Domenica 20 settembre alle 16.30, presso la cattedrale di San Rufino in Assisi, verrà consegnato il piano pastorale.

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L’ordinazione episcopale di padre Vittorio Viola: sotto il manto di Maria https://www.lavoce.it/lordinazione-episcopale-di-padre-vittorio-viola-sotto-il-manto-di-maria/ Fri, 12 Dec 2014 12:28:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=29482 Nelle foto padre Vittorio Viola con mons. Domenico Sorrentino e mentre bacia le sacre pietre della Porziuncola
Nelle foto padre Vittorio Viola con mons. Domenico Sorrentino e mentre bacia le sacre pietre della Porziuncola

L’elezione di padre Vittorio Viola a vescovo di Tortona, annunciata il 15 ottobre nella basilica di Santa Maria degli Angeli, si è “compiuta” domenica scorsa, 7 dicembre, con il rito l’ordinazione episcopale nella stessa basilica, e con l’abbraccio della stessa comunità di cui padre Viola aveva la responsabilità in quanto “custode” della Porziuncola.

La basilica era colma di celebranti e di fedeli, tantissimi giunti dalla diocesi di Tortona (in provincia di Alessandria, ma dipendente da Genova) nella quale il neo-ordinato vescovo farà ingresso domenica prossima, 14 dicembre.

La folla dei fedeli, tra cui i familiari di padre Vittorio, circondava la chiesetta per partecipare all’ordinazione episcopale nella basilica di Santa Maria degli Angeli, che non assisteva a un’ordinazione addirittura dagli anni Trenta.

L’eletto all’Ordine dell’episcopato, padre Vittorio Francesco Viola – frate minore della provincia serafica di Assisi – è entrato dal portone d’ingresso della basilica, percorrendo tutta la navata centrale e, vestito di abiti vescovili, si è diretto verso la Porziuncola accolto dagli applausi dei presenti. Si è soffermato sulla soglia della chiesetta baciandone le sacre pietre e ha sostato in preghiera all’interno della cappella per qualche minuto, lui che ha scelto questo luogo come una delle icone principali del suo stemma episcopale.

Dopo questo personale momento di preghiera di affidamento al Signore e alla Vergine degli angeli, è iniziata la celebrazione eucaristica della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria.

Ha presieduta l’ordinazione l’arcivescovo Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e vescovo anche di padre Vittorio, ancora per qualche istante, fino alla sua ordinazione. Fino a oggi, padre Vittorio ha strettamente collaborato con le diocesi umbre, sia per la sua preparazione come liturgista sia per il suo servizio nella Caritas diocesana. Co-ordinanti con mons. Sorrentino, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, e mons. Martino Canessa, amministratore apostolico e vescovo uscente della diocesi di Tortona.

Hanno concelebrato circa 150 sacerdoti, una cinquantina di altri vescovi e cardinali tra cui il legato pontificio Attilio Nicora e il cardinale di Firenze, Giuseppe Betori.

Mons. Sorrentino nell’omelia ha espresso la gioia e la grazia per l’ordinazione di padre Vittorio, evidenziando il filo che legava l’Avvento e l’Immacolata alla tensione verso l’arrivo del Signore, e sottolineando il regalo di questa ordinazione in questo tempo di grazia, per i fedeli di Tortona e per tutta la Chiesa.

Infine i saluti e i ringraziamenti del ministro generale dei Frati minori, Michael Perry, e quelli di padre Claudio Durighetto, ministro provinciale.

L’ingresso nella diocesi di Tortona avverrà domenica 14 dicembre.

Entrando in diocesi, il neo-vescovo porterà il suo primo saluto agli ospiti del Centro “Paolo VI” di Casalnoceto, fondato da mons. Francesco Remotti.

Quindi si trasferirà per una breve preghiera personale al santuario della Madonna della Guardia e saluterà i ragazzi del Piccolo Cottolengo delle Piccole suore missionarie della Carità (don Orione).

Infine si recherà in cattedrale per la celebrazione eucaristica che avrà inizio alle ore 16.

Alla celebrazione sarà presente il cardinale metropolita Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana.

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Padre Vittorio Viola nominato vescovo di Tortona da Papa Francesco https://www.lavoce.it/padre-vittorio-viola-nominato-vescovo-di-tortona-da-papa-francesco/ https://www.lavoce.it/padre-vittorio-viola-nominato-vescovo-di-tortona-da-papa-francesco/#comments Wed, 15 Oct 2014 10:35:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28436 Padre Vittorio Viola accoglie Papa Francesco alla mensa CAritas della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il 4 ottobre 2013
Padre Vittorio Viola accoglie Papa Francesco alla mensa Caritas della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il 4 ottobre 2013

Papa Francesco ha nominato Vescovo di Tortona, in provincia di Alessandria, padre Vittorio Francesco Viola, Custode del Convento e della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, in Assisi (PG).  Padre Viola, docente di Liturgia all’Istituto teologico e all’Istituto di Scienze Religiose di Assisi, è molto conosciuto ed apprezzato in Umbria sia per la sua attività di docente che per il servizio pastorale reso alle diocesi umbre sia nell’ambito della Liturgia che della Carità.

Papa Francesco gli ha affidato la diocesi di Tortona, Sede vescovile suffraganea di Genova, con circa 270.000 abitanti e 314 parrocchie. La diocesi  pur essendo in provincia di Alessandria, e dunque in PIemonte, fa parte della Regione ecclesiastica ligure.

IL SALUTO DEI VESCOVI DELL’UMBRIA

I Vescovi dell’Umbria accolgono con gioia e soddisfazione la decisione di papa Francesco che ha nominato padre Vittorio Viola nuovo vescovo di Tortona. In particolare ricordano il suo prezioso servizio svolto per tanti anni nella diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino alla direzione della Caritas diocesana, come docente di Sacra Liturgia all’Istituto Teologico di Assisi e come coordinatore della Commissione per la Liturgia della Conferenza Episcopale Umbra.  Si uniscono alla gioia dei francescani della Provincia Serafica dell’Umbria, e in particolare della fraternità della basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, della quale padre Vittorio era stato recentemente nominato Custode e Vicario episcopale per la Basilica, dove affondano le radici della sua formazione e dove lascia i segni di una lunga e operosa presenza.  I Vescovi Umbri assicurano a padre Vittorio preghiere per un fecondo ministero di pastore e guida del popolo di Dio.

IL SALUTO DEL VESCOVO DI ASSISI SORRENTINO

“La Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino – dice il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – esulta perché uno dei suoi figli più meritevoli, p. Vittorio Viola ofm, viene oggi chiamato all’episcopato, donato come pastore alla Chiesa di Dio che é in Tortona. La lode al Signore si unisce al grazie a Papa Francesco che lo ha scelto, ad un anno dalla visita alla nostra Città, nella quale ebbe modo di conoscere e apprezzare personalmente il neo-eletto. La gioia si accomuna a quella della Provincia Serafica e a quella delle Chiese dell’Umbria, per le quali p. Viola si è generosamente prodigato in apprezzati servizi. La nomina – continua monsignor Sorrentino – lo raggiunge sotto lo sguardo della Vergine degli Angeli, nella Basilica Papale che custodisce la Porziuncola, il luogo più caro a Francesco di Assisi, culla del francescanesimo. Vi é ritornato da poco come Custode e Vicario episcopale per la Basilica, ma qui affondano le radici della sua formazione e qui lascia i segni di una lunga e operosa presenza, interrotta solo nel periodo del suo servizio alla Basilica di S. Chiara. Al ministero episcopale nella Chiesa di Tortona egli porta grandi talenti di mente e di cuore, ma innanzitutto la sua profondità spirituale, fatta di preghiera intensa, coltivata nello spirito della liturgia della quale é particolarmente esperto anche come docente e alla quale ha educato tanti chierici, consacrati e laici. La sua predicazione, sempre segnata da un visibile coinvolgimento del cuore, mancherà ai tanti che l’hanno da sempre apprezzata in questa nostra comunità diocesana e in tante parti d’Italia, ma sarà un dono prezioso per la Chiesa che è chiamato a guidare.

Nei quasi nove anni in cui l’ho avuto collaboratore strettissimo, competente e fedele – continua il vescovo – egli si é rivelato uomo di grande carità. La Caritas diocesana di cui è stato per anni direttore lo ha visto sempre particolarmente impegnato negli aspetti formativi e in un generoso concreto servizio. Servizio nel quale si è distinto anche all’interno di un’équipe regionale della Caritas, mentre ha continuato a coordinare la commissione liturgica della Conferenza Episcopale Umbra. Proprio come uomo della carità, attento ai più poveri, agli immigrati, agli emarginati, lo ha conosciuto Papa Francesco, negli intensi momenti della sua visita ad Assisi, specie nell’incontro con i poveri nella Sala della Spogliazione al Vescovado e nel Centro di accoglienza, attualmente denominato Casa Papa Francesco.

Il servizio che ha reso a questa nostra Chiesa con le sue doti di religioso radicato nel carisma francescano e al tempo stesso esemplare nella partecipazione alla vita diocesana, nella comunione con il vescovo e con il presbiterio, ci mancherà, ma sono felice che egli lo possa svolgere con nuova forza di padre ed educatore nella Chiesa di Tortona. Grazie, p. Vittorio, per tutto a quello che sei stato per me è per questa nostra Chiesa. Il Signore benedica il tuo nuovo ministero con frutti di santità e di fecondità apostolica”.

CHI È PADRE VIOLA

P. Vittorio Viola, O.F.M., è nato il 4 ottobre 1965 a Biella (diocesi di Biella). Ha svolto gli studi filosofico-teologici presso l’Istituto Teologico di Assisi. Il 14 settembre 1991 ha emesso la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori e il 3 luglio 1993 ha ricevuto l’ordinazione presbiterale. Nel 2000 ha conseguito il Dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo in Roma.

È stato Definitore della Provincia Serafica dei Frati Minori dell’Umbria (1999-2002; 2003-2005; 2011-2014); Custode del Convento e della Basilica Patriarcale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola (1999-2005); Direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Educazione, la Scuola e l’Università della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino (2006-2008); Guardiano del Convento presso la Basilica di Santa Chiara in Assisi (2005-2014); Direttore della Caritas della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino (2008-2014).

Attualmente insegna anche al Pontificio Istituto Liturgico a Roma ed è membro della Consulta dell’Ufficio Liturgico Nazionale; Coordinatore dell’Area pastorale per la Liturgia e l’esorcismo della Conferenza Episcopale Umbra; Membro del Collegio dei Consultori della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino (dal 2010) e Vicario episcopale per la pastorale della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli e degli altri luoghi di culto retti dai frati della Provincia Serafica di San Francesco dell’Ordine dei Frati Minori (dal 2014).

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Caritas Assisi: la dirigerà suor Elisa Carta https://www.lavoce.it/caritas-assisi-la-dirigera-suor-elisa-carta/ Tue, 07 Oct 2014 12:47:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28293 Suor Elisa Carta
Suor Elisa Carta

Suor Elisa Carta è stata nominata, il 1° settembre, presidente della Caritas diocesana dal vescovo Sorrentino con il consenso di suor Elisabeth Robèrt, madre superiora della congregazione delle suore di San Francesco d’Assisi, la cui casa generalizia risiede in Francia a Montpellier. Dal marzo 1996 la congregazione dispone anche di un insediamento presso S. Maria degli Angeli, aperto all’accoglienza di giovani per ritiri spirituali e di coppie che intendono maturare un più stabile rapporto. Suor Elisa succede a padre Vittorio Viola, attuale custode della basilica di S. Maria degli Angeli. Una consacrata di origine sarda che ha trascorso gran parte della sua vita in varie nazioni dell’Africa occidentale e centrale a contatto con poveri e diseredati.

Suor Elisa, l’impegno della Caritas diocesana le impedirà di portare avanti le altre attività?

“Assolutamente no! Resto fermamente legata alla mia attività missionaria in Africa. Tenterò di conciliare le varie incombenze. L’associazione Segretariato amici per la missione, da me fondata in Togo fin dal 1977, si propone quale sussidio medico e scolastico a favore di quel popolo, comprese adozioni a distanza. A causa dell’epidemia di Ebola non mi sarà però possibile recarmi a Lomè, capitale del Togo a fine ottobre, come preventivato”.

Con quale spirito ha accettato il compito nella Caritas diocesana?

“Con prudenza e preoccupazione. Mi trovo in una fase di ‘rodaggio’ data la recente nomina, ma in gran parte ho preso consapevolezza della situazione. Fondamentale è il Centro di prima accoglienza per persone senza fissa dimora o in estrema difficoltà (esclusi i minori). In merito agli ospiti, esistono molteplici casistiche. Meritevole di citazione altro servizio: ‘La Madonnina’, che si pone come approdo per donne sole con particolari problemi, e per donne con bambini”.

Di quali collaborazioni si avvale la Caritas?

“Del sostegno dato dalla Fondazione ‘Santi Rufino e Rinaldo’, che si occupa soprattutto del settore amministrativo-gestionale, e dell’aiuto prestato dal Centro di ascolto diocesano, dalle Caritas parrocchiali e interparrocchiali, dai centri di volontariato sociale. Sto prendendo coscienza di quanto risulti arduo rispondere a necessità e richieste sempre crescenti”.

Una sua definizione di carità.

“Consiste in un complesso di azioni intese come atti di ‘restituzione’ concreta, spirituale e morale, destinata ad assicurare a ogni persona un’esistenza dignitosa”.

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Diocesi di Assisi in Assemblea, verso il Sinodo https://www.lavoce.it/diocesi-di-assisi-in-assemblea-verso-il-sinodo/ Thu, 11 Sep 2014 12:23:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27920 sorrentinoEra immaginabile un innesto dell’Assemblea diocesana (4-5 settembre) nel percorso sinodale. Anzi, di tale percorso può considerarsi valido punto di riferimento. Così ha dichiarato inizialmente il vescovo Sorrentino: “In questo anno, a partire dalle riflessioni che saranno presentate in quest’Assemblea, cercheremo di riscoprire il vero volto della Chiesa. Lo Spirito santo ci guiderà nel lavoro della celebrazione del Sinodo”.

Già nell’omelia per l’anno pastorale 2013-2014 il Vescovo aveva esposto un suo auspicio: vivere il Sinodo con stile partecipativo a tutti i livelli, aprendosi all’ascolto anche di quanti non frequentano attivamente la comunità cristiana. Un percorso fondato sulla preghiera, sulla riflessione e sul dialogo.

Nella sua complessa relazione il card. Walter Kasper si è soffermato sul tema della famiglia inserita nel disegno della creazione, cellula di vita della società. Lo stesso ha sottolineato: “L’istituzione della famiglia, pure in forme diverse, si ritrova in tutte le culture dell’umanità… Una promozione legittima della donna può essere parte della promozione della famiglia… L’idea dell’unità dell’umanità come l’idea dell’uguaglianza di tutti gli uomini senza discriminazione di razza, sesso, cultura, nazione e religione, sono idee bibliche… Il merito del Concilio Vaticano II è di aver riscoperto queste radici e offerto così una base comune per il dialogo con il mondo odierno”.

L’ultimo paragrafo della relazione sviluppa il concetto di famiglia intesa come Chiesa domestica dove si prega, si medita la Bibbia, ci si accetta reciprocamente, si condividono gioie e dolori. Chiese domestiche chiamate a trasmettere la fede nel rispettivo ambiente, senza diventare comunità “elitarie ed esclusive”.

Vari interventi sono stati raccolti dal vicario diocesano mons. Maurizio Saba e proposti al card. Kasper: matrimonio civile e matrimonio sacramentale, la capacità di misericordia della Chiesa, la preparazione dei confessori…

Vivace la tavola rotonda di venerdì che ha coinvolto don Antonio Borgo, padre Francesco De Lazzari, padre Giovanni Raia, padre Vittorio Viola: la bellezza della liturgia, il rosario, l’impostazione dell’omelia, la Parola come fondamento, la dialettica in seno ai Consigli pastorali, le nuove povertà, l’accoglienza, le risorse per rendere concreta la solidarietà, la funzione evangelizzatrice della famiglia, l’impegno dei sinodali aperto a ogni altro contributo. Un dibattito condotto e moderato da Marina Rosati, che ha presentato la nuova veste grafica del sito web diocesano.

Il neo-vescovo Nazzareno Marconi ha svolto un approfondito intervento correlando il Sinodo al messaggio dell’Apocalisse. Il libro dell’Apocalisse offre paradigmi di comprensione della storia e aiuta ad interpretare la vita personale e comunitaria. È questo uno dei passaggi della relazione in sintesi riportata. Comprendere la Storia significa comprendere che Gesù Cristo non va interpretato come un Saggio dell’antichità, ma piuttosto come una Presenza dentro la storia che cammina con i suoi passi, seguendo dunque una “logica”.

Come si chiama oggi la “Bestia”, espressione di un linguaggio simbolico? Prevale in noi cristiani il servizio o il potere prepotente che si oppone al cammino del Vangelo? Il Sinodo deve stimolare il cristiano a liberarsi da qualsiasi “idolo”.

La Chiesa è chiamata ad apprendere l’arte del discernimento attraverso la Parola. Il Sinodo deve poggiare sulla disponibilità al pentimento e alla conversione, se vuole avere un significato. Discernimento unito alla contemplazione.

L’Assemblea dopo i vespri si è conclusa presso il Centro di prima accoglienza della Caritas, con la presentazione di un video e la consegna di riconoscimenti ai collaboratori in occasione del 20° anniversario della sua fondazione, voluta dal vescovo Goretti.

Gioco di squadra

Nel corso dell’Assemblea mons. Sorrentino ha ribadito l’esigenza di camminare insieme evitando “chiacchiere”, fare gioco di squadra per il campionato di Dio, lasciarsi guidare dallo Spirito, procedere con l’aiuto della “carovana” dei santi diocesani per affrontare e superare la crisi del pensiero e dei valori, la crisi della famiglia e delle relazioni, la crisi della solidarietà. Lo stesso card. Kasper ha parlato di Chiesa come casa senza porte chiuse, aperta a tutti, per gli amici e per gli stranieri, per i viaggiatori, per quelli senza dimora, per quelli soli, per gli abbandonati; la Chiesa non può dare l’impressione di essere un castello con il ponte levatoio tirato su e le porte serrate… Una Chiesa attraente, ospitale, accogliente.

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Perugia. Dedicazione della chiesa di Santa Maria di Colle https://www.lavoce.it/perugia-dedicazione-della-chiesa-di-santa-maria-di-colle/ Thu, 04 Sep 2014 13:02:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27824 Un particolare delle vetrate progettate da don Nello Palloni
Un particolare delle vetrate progettate da don Nello Palloni

La parrocchia di Santa Maria di Colle, a Perugia, ha una grande e bella chiesa a forma di tenda che si incontra scendendo in via dei Filosofi a metà di via Leonardo da Vinci; ma non tutti sanno che la primitiva chiesa di Santa Maria di Colle si trovava in corso Cavour (ai numeri civici 182-184) dove attualmente si trova l’Auditorium Marianum. Successivamente, “per esigenze della cura d’anime in nuove zone urbane alla periferia le quali sono prive di chiese e di assistenza religiosa” l’arcivescovo mons. Parente, nel 1957, ne stabilì il trasferimento nella zona di via dei Filosofi. Questa zona urbana – racchiusa tra via dei Filosofi e via della Pallotta – un tempo periferia della città, ha avuto una notevole espansione, arrivando a oltre 5.000 abitanti alla fine degli anni Sessanta. Attualmente la parrocchia, che comprende anche San Ferdinando, conta circa 3.400 abitanti. Vi sono molti anziani, ma anche nuove famiglie con bimbi piccoli che con la loro presenza animano le celebrazioni comunitarie.

I lavori di costruzione della nuova chiesa – come ricorda Giuseppe Cerbini che ha scritto la storia della parrocchia – durarono dal 1959 al 1964 e furono eseguiti dalle maestranze della ditta Lana, su progetto dell’architetto Vincenzo Tutarini e con la direzione dei lavori dell’ing. Sisto Mastrodicasa cui si devono anche i calcoli per il cemento armato con l’attenta supervisione e l’intensa partecipazione dell’allora parroco don Igeo Castellini. La nuova chiesa fu poi benedetta nel pomeriggio del 24 ottobre 1964 dal vescovo mons. Raffaele Baratta.

Essa poggia su 54 pali di fondazione ed è ispirata all’angolo o meglio al triangolo: angolata la porta d’ingresso, triangolari le vetrate, e anche i pilastri che formano le pareti e sorreggono la volta sono obliqui verso l’interno con architravi angolati; hanno figure geometriche ad angolo anche i vari settori in cui è suddivisa la volta.

La convergenza delle pareti laterali, accompagnata dal digradare della copertura, fa sì che chi entra in chiesa indirizzi lo sguardo in avanti e si diriga subito verso l’altare su cui si staglia il bronzeo Crocifisso del Giovagnoni che domina la parete absidale, il tabernacolo e la formella della Madre di Misericordia, rifugio dei peccatori, la cui immagine si venera la seconda domenica di luglio.

Vivo ed intenso il riferimento alla dimensione mistica nelle parole dell’architetto Tutarini: “Lo studio, somma di vive figure triangolari convergenti in fughe scattanti, ci sembrano scaturire in virtù di quelle incontenibili energie che stanno in noi nell’atto dell’orazione. Le strutture statiche paiono obbedire e aderire alla spinta naturale del credente che converge il suo sguardo verso il Punto di vista trionfante di una essenza primordiale, dove quell’Uno incommensurabile raccoglie il grido dell’anima che tende e protende verso la conoscenza, la sapienza prima, verso il Sole della Vita”.

Questa poetica delle forme e del colore che converge verso il Sole della vita mette ancora più in evidenza come la forma triangolare della struttura della chiesa sia ispirata alla Trinità.

Negli anni successivi, a partire dal 2000 si è completato il progetto originario dell’architetto Tutarini che prevedeva delle vetrate istoriate: sono state magistralmente progettate da don Nello Palloni e realizzate dalla ditta Eredi di Michele Mellini di Firenze con una narrazione viva e speculare della storia della salvezza attraverso episodi dell’Antico Testamento – sulla sinistra – a cui corrispondono proprio di fronte, sul lato destro, gli eventi del Nuovo Testamento.

Negli anni successivi si è proceduto ad altri lavori sia per il rifacimento del tetto e il riscaldamento a pavimento sia di sistemazione del nuovo presbiterio, del nuovo portone (acciaio e vetro) e del nuovo trattamento cromatico delle pareti e del soffitto, la cui conclusione è avvenuta da un paio d’anni, anche se ci sono ancora alcune piccole parti da completare. Queste innovazioni sono frutto della creatività dell’artista Raoul Gabriel, il quale, guidato dal liturgista padre Vittorio Viola, ha fortemente voluto che l’aula fosse colma di luce e che gli arredi sacri potessero significare la forza dirompente della Parola di Dio.

Per questo, adesso appare davvero importante procedere alla dedicazione della chiesa ungendola con il sacro crisma.

 

La dedicazione

Domenica 7 settembre durante la celebrazione eucaristica delle ore 11 si svolgerà il rito della dedicazione della chiesa di Santa Maria di Colle. La comunità parrocchiale, insieme a quelle di San Ferdinando e San Costanzo, accompagnate dai loro sacerdoti don Pietro Ortica e don Agostino Graziani, invitano tutti a partecipare a questo importante momento. Sarà l’arcivescovo, card. Gualtiero Bassetti, a presiedere la celebrazione della dedicazione. Come è avvenuto cinquanta anni fa, condividerà con tutti i parrocchiani la bellezza del sentirsi parte di una comunità viva e attiva al servizio dei fratelli in un territorio che oggi non è più ai confini della città ma parte del suo tessuto vitale.

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Campo Caritas. Gubbio ad agosto in Kosovo https://www.lavoce.it/campo-caritas-gubbio-ad-agosto-in-kosovo/ Thu, 07 Aug 2014 12:24:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27460 La visita della delegazione della Caritas regionale guidata dal card. Bassetti nel maggio scorso
La visita della delegazione della Caritas regionale guidata dal card. Bassetti nel maggio scorso

Sulla scia di una consuetudine ricca di profondo significato, alcuni volontari della diocesi eugubina, dal 20 al 30 agosto, guidati da don Luca Lepri e dal direttore della Caritas diocesana, Luca Uccellani, saranno impegnati al Campo della Caritas Umbria in Kosovo. È un appuntamento che si rinnova ormai da quindici anni, da quel primo viaggio effettuato nel luglio del 1999, a pochi giorni dalla conclusione del conflitto sanguinoso che ha sconvolto un piccolo territorio distante da noi appena un’ora di aereo.

Da quei tragici eventi sono nate alcune esperienze di solidarietà e riconciliazione che, pur nella fatica e fra mille difficoltà, hanno deposto semi di bene in tante persone: abitanti del Kosovo ma anche parrocchie, gruppi, associazioni, famiglie dell’Italia. Tra i bei frutti nati in questi anni c’è la nuova casa di accoglienza che verrà inaugurata nel villaggio di Leskoc dal card. Gualtiero Bassetti il prossimo 24 ottobre.

È un’opera che porta l’impronta anche della comunità diocesana eugubina, che ha contribuito alla sua realizzazione con varie iniziative e con il lavoro di un gruppo di tecnici coordinati dall’architetto Giuseppe Lepri, che ha diretto i lavori iniziati nel 2010.

“Partiamo quest’anno – ha commentato Luca Uccellani – portandoci dietro purtroppo le scene di guerra che insanguinano tante, troppe zone del mondo (Siria, Iraq, Palestina, Ucraina, Africa…), in cui non vengono risparmiate nemmeno le scuole e gli ospedali, e non c’è pietà neppure per i bambini. Le vicende del Kosovo e quelle vissute in questo momento da milioni di esseri umani gridano che occorre avere il coraggio di uscire dalle logiche perverse della violenza e della vendetta. Risuonano in noi le parole che Papa Francesco ha pronunciato all’Angelus del 27 luglio: ‘Vi chiedo di continuare a unirvi alla mia preghiera perché il Signore conceda alle popolazioni e alle autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace’. Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace!”.

Alla fine dello scorso mese di maggio la casa di accoglienza era stata visitata da una delegazione della Caritas regionale, guidata dal card. Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra, accompagnato dal delegato regionale Giorgio Pallucco, dal direttore della Caritas di Assisi padre Vittorio Viola, da Enrico Mori e da Giuseppe Lepri. Per Bassetti è stata la prima visita da porporato alla comunità del Kosovo, visitata peraltro diverse volte negli anni passati.

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La Chiesa umbra si riorganizza così https://www.lavoce.it/la-chiesa-umbra-si-riorganizza-cosi/ Thu, 05 Jun 2014 17:52:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25279 I responsabili delle nuove commissioni Ceu
I responsabili delle nuove commissioni Ceu

Presso il Pontificio seminario regionale umbro “Pio XI” di Assisi, nella giornata del 3 giugno, si è riunita la Conferenza episcopale umbra (Ceu) presieduta dal card. Gualtiero Bassetti. Ai lavori sono intervenuti anche i vescovi eletti padre Giuseppe Piemontese per la diocesi di Terni – Narni – Amelia e mons. Paolo Giulietti, ausiliare di Perugia – Città della Pieve. Padre Piemontese sarà ordinato vescovo il 21 giugno nella cattedrale di Terni, mentre mons. Giulietti il 10 agosto nella cattedrale di Perugia. I Vescovi umbri hanno espresso viva soddisfazione anche per la nomina di mons. Nazzareno Marconi, già rettore del Seminario regionale, a vescovo di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia.

Tra gli argomenti all’ordine del giorno della sessione pomeridiana della Ceu, la presentazione della nuova strutturazione della Regione ecclesiastica secondo la riforma approvata lo scorso marzo dalla stessa Conferenza episcopale umbra, che ha visto la partecipazione dei coordinatori delle diverse “sezioni” che compongono i sei nuovi ambiti. Come hanno precisato il presidente, card. Gualtiero Bassetti, e il segretario Ceu, mons. Renato Boccardo, questa ristrutturazione segue la linea indicata da Papa Francesco che vuole dare alle Conferenze episcopali regionali più peso per lavorare di più.

I Vescovi umbri, accogliendo queste indicazioni, hanno ritenuto opportuno valorizzare la Regione ecclesiastica rendendone più agile e operativo il servizio così da accompagnare il cammino delle Chiese umbre nei vari ambiti della pastorale, condividendo le ricchezze di ciascuno. Pertanto, i Vescovi hanno definito la costituzione dei sei ambiti: Liturgia, Evangelizzazione, Carità, Clero e vita consacrata, Laici, Beni culturali.

Alla Ceu fanno riferimento, come organismi collegati, il Pontifico seminario regionale “Pio XI”, l’Istituto teologico di Assisi (Ita), il Tribunale ecclesiastico regionale umbro (Teru) e la Promozione al sostegno economico alla Chiesa cattolica. All’inizio del prossimo anno pastorale, un apposito Regolamento definirà il ruolo di ciascuna area e il funzionamento delle diverse sezioni, i cui coordinatori potranno dare vita a una sorta di “Consulta pastorale regionale” per condividere le varie esperienze e fornire – come ha proposto il vice presidente della Ceu, mons. Domenico Sorrentino – dei contributi alfine di poter elaborare degli “orientamenti pastorali” della Regione ecclesiastica.

Tra i primi eventi d’inizio anno pastorale 2014-2015 di rilevanza nazionale che l’Umbria ospiterà, sarà il raduno degli oratori d’Italia in Assisi dal 4 al 7 settembre, con la partecipazione di mille rappresentanti provenienti da tutte le Regioni ecclesiastiche.

Le 6 aree con relative sezioni

Le sei nuove aree della pastorale Ceu  sono a loro volta suddivise in sezioni, affidate a uno o più coordinatori.

Liturgia: vescovo delegato mons. Gualtiero Sigismondi. Sezioni: Liturgia ed Esorcismo, entrambe coordinate da padre Vittorio Viola.

Evangelizzazione: vescovo delegato mons. Renato Boccardo. Sezioni: Annuncio (dottrina della fede, catechesi, ecumenismo e dialogo interreligioso), coord. don Luca Delunghi; Comunicazioni (comunicazioni sociali, servizio informatico regionale), coord. Riccardo Liguori; Giovani, coord. don Marcello Cruciani per la pastorale e don Riccardo Pascolini per gli oratori.

Carità: vescovo delegato mons. Benedetto Tuzia. Sezioni: Caritas (Caritas, migranti, Pastorale della sanità) e Solidarietà (Fondo di solidarietà, Fondazione umbra contro l’Usura, Osservatorio sulle povertà) , entrambe coord. Giorgio Pallucco; Lavoro, pace e salvaguardia del creato, coord. Massimiliano Marianelli.

Clero e vita consacrata: vescovo delegato mons. Domenico Cancian, coordinatori – rispettivamente – mons. Carlo Franzoni per la sezione Clero (Commissione presbiterale regionale,Pastorale vocazionale, Diaconato permanente), fr. Leonardo De Mola per la Vita consacrata, Anna Maria Federico per le Missioni (Evangelizzazione e cooperazione tra le Chiese).

Laici: vescovo delegato mons. Domenico Sorrentino. Sezioni: Laici (Laici famiglia e vita), coord. Stefano e Barbara Rossi [che attualmente curano il commento al Vangelo su La Voce], con don Fabrizio Crocioni; Educazione (Educazione, scuola e università, insegnanti di religione), coord. Annarita Caponera.

Beni culturali: vescovo delegato mons. Mario Ceccobelli, coadiuvato da mons. Paolo Giulietti; coordinatori mons. Giampiero Ceccarelli per i Beni culturali e la Rete museale, mons. Francesco De Santis per l’Edilizia di culto, Roberto Pascucci per lo Sport, il turismo e tempo libero.

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Casa Caritas in Kosovo: laboratorio di fraternità https://www.lavoce.it/casa-caritas-in-kosovo-laboratorio-di-fraternita/ Fri, 30 May 2014 19:20:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25211 cardinale-bassetti-ragazzi-kosovoEra per la prima volta presente da cardinale, Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra, alla casa di accoglienza della Caritas umbra a Klina, in Kosovo, ed è stata una festa grande. Insieme alla delegazione formata dal direttore della Caritas di Spoleto-Norcia e delegato regionale, dal direttore della Caritas di Assisi padre Vittorio Viola, da Enrico Mori e da Giuseppe Lepri, il card. Bassetti ha salutato tutti i bambini e ragazzi che si stretti intorno a lui festosi insieme agli operatori e volontari che prestano servizio nella casa.

“Una festa che fa bene al cuore, e che mostra il grande amore che diventa dono reciproco nella quotidianità” è stato il primo commento del Vescovo.

“Il Kosovo – ricorda Giorgio Pallucco, delegato regionale Caritas -, a poco più di un’ora di aereo dall’Italia, è una terra dove si stanno ancora toccando con mano gli esiti disastrosi di una sanguinosa guerra civile motivata dall’odio etnico. In questa terra, 15 anni fa, abbiamo deciso di piantare una tenda e abbiamo fatto germogliare e fiorire il seme della carità. I nostri volontari, che stanno dedicando la propria vita per questa opera in Kosovo, si sono perfettamente integrati con la comunità locale e sono molto benvoluti nel territorio. La casa della Caritas Umbria non si propone solamente come luogo di accoglienza, ma anche come struttura operativa in cui i volontari con la loro attività si aprono al territorio e portano solidarietà, aiuto e sollievo alle famiglie dei territori circostanti, spesso in collaborazione con i servizi della comunità locale che da poco tempo stanno iniziando a funzionare”.

Nei giorni della visita, molti sono stati gli incontri con i rappresentanti della Chiesa locale e delle istituzioni civili, delle forze armate italiane impegnate in missioni umanitarie, per definire i rapporti e rinsaldare una collaborazione che sia da supporto in vari ambiti per la popolazione.

“A loro – prosegue Pallucco – va il nostro ringraziamento per il sostegno e la collaborazione da sempre prestata per le nostre opere in Kosovo. Con l’amministratore apostolico della chiesa cattolica in Kosovo, mons. Dode Gjiergji, sono state discusse e concordate le modalità attraverso cui garantire la prosecuzione delle attività dell’opera-segno regionale in Kosovo, in collaborazione e comunione con la Caritas locale”.

Una realtà piena di giovani in un Paese che sta rinascendo dopo la distruzione provocata dalla guerra. “Il desiderio – conclude il card. Bassetti – è quello di continuare la nostra opera, fin quando sarà possibile e secondo le indicazioni che le istituzioni potranno dare. Ormai c’è questo rapporto consolidato, i nostri volontari si sono ben inseriti e inculturati a Kline, e la casa della Caritas rappresenta un piccolo laboratorio di integrazione e fraternità verso la costruzione di una pace duratura”.

 

Le attività a favore dei minorenni

La casa della Caritas, affidata da 15 anni a Massimo e Cristiana Mazzali, ospita 20 bambini e giovani dai 5 ai 18 anni, 11 maschi e 9 femmine, tra cui alcuni fratelli. Sono bambini che non hanno famiglia o hanno genitori che non sono in grado di provvedere loro; arrivano tramite i servizi sociali o il Ministero. Da un anno, inoltre, nel fine settimana vengono accolti alcuni bambini disabili ai quali viene proposta un’attività creativa e di socializzazione. Oggi l’opera della Caritas nella cittadina di Klina non si limita ad accogliere i bambini nella casa, ma si svolge anche con la visita e aiuto a circa 200 famiglie molto povere.

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Il cardinale Gualtiero Bassetti in Kosovo, in visita alla Casa di accoglienza della Caritas regionale: “è un piccolo laboratorio di integrazione e fraternità” https://www.lavoce.it/il-cardinale-gualtiero-bassetti-in-kosovo-in-visita-alla-casa-di-accoglienza-della-caritas-regionale-e-un-piccolo-laboratorio-di-integrazione-e-fraternita/ Tue, 27 May 2014 17:09:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25106 il cardinale bassetti con i ragazzi e volontari caritas in kosovo
il cardinale bassetti con i ragazzi e volontari caritas in kosovo

Dal 26 al 28 maggio la delegazione della Caritas regionale dell’Umbria, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, accompagnato dal delegato regionale Caritas Giorgio Pallucco, dal direttore della Caritas di Assisi padre Vittorio Viola, da Enrico Mori e da Giuseppe Lepri, è in visita alla Casa di accoglienza della Caritas Umbria a Radulac in Kosovo. E’ stata questa per il cardinale Bassetti la prima visita da porporato alla comunità del Kosovo che ha visitato diverse volte negli anni passati. “E’ stato davvero commovente incontrare questi ragazzi – ha commentato il cardinale – , una comunità di amici e di fratelli che convivono come in una grande famiglia, senza nessuna distinzione di religione o di etnia. E’ un bel segno di accoglienza e fraternità per dei ragazzi che hanno bisogno di affetto e serenità, dopo le sofferenze subite a causa della violenza e della guerra, che non hanno più genitori o chi si possa occupare di loro. E’ stato bello il loro abbraccio affettuoso, spontaneo, una festa che fa bene al cuore e che mostra il grande amore che diventa dono reciproco nella quotidianità, che manifesta l’amore per il prossimo”.

Attualmente la Casa della Caritas, affidata da 15 anni a Massimo e Cristiana Mazzali, ospita 20 bambini dai 5 ai 18, 11 maschi e 9 femmine tra cui alcuni fratelli. Sono bambini che non hanno famiglia o genitori che non sono in grado di provvedere loro e che arrivano tramite i servizi sociali o il Ministero. Le giornate cominciano all’alba, con la colazione per tutti e si va avanti con un momento di riflessione collettivo che avviene a tavola, prendendo spunto da una lettura a scelta. Poi tutti, grandi e piccoli, si dedicano alle loro attività. C’è chi va a scuola e chi impara un mestiere sui campi dell’azienda agricola o attraverso corsi di formazione professionale. Dall’Italia i volontari arrivano durante tutto l’anno dalle parrocchie dell’Umbria, dalle associazioni e dalle Caritas diocesane, per periodi più o meno lunghi, specie durante l’estate per svolgere attività di animazione nella casa e di visita alle famiglie della zona. Otto sono i volontari, tutti molto giovani che prestano il loro servizio con i bambini e nella gestione ordinaria delle varie attività. Da un anno inoltre, nel fine settimana vengono accolti alcuni bambini disabili ai quali viene proposta un’attività creativa e di socializzazione.

Oggi, l’opera della Caritas nel paese di Klina non si limita ad accogliere i bambini nella casa , ma si svolge anche con la visita e aiuto alle famiglie povere. Una forma di prossimità che nel progetto futuro della Caritas Umbra potrà essere valorizzato e strutturato con maggiore frequenza per prendersi cura dei minori nelle famiglie di origine. “In vario modo sosteniamo circa 200 famiglie molto povere – spiega Massimo Mazzali – che vivono in condizioni degradate. La nostra è un’opera educativa che stiamo completando con il progetto dei laboratori che potranno consentire un migliore inserimento sociale dei ragazzi”.

La visita, è stata anche l’occasione per verificare lo stato dei lavori di costruzione del nuovo complesso Caritas nel quale sarà trasferita la comunità. La nuova struttura sorge a Leskoc e sarà attiva dal prossimo anno; è stata realizzata nell’ambito del progetto voluto dalla Caritas Umbra e dalle otto diocesi che hanno contribuito economicamente al progetto, partito circa sette anni fa mentre i lavori sono stati iniziati da tre anni, su un terreno di proprietà dell’associazione nel comune di Klina.

Un complesso di circa mq. 2.650, con un piano seminterrato con destinazione a locali tecnici, depositi, garage e laboratori per macelleria e panetteria/pasticceria; un piano terra per con locali per l’accoglienza, uffici, cappella, cucina, refettorio, sale lettura, e foresteria; il piano primo con camere ed in parte ad alloggi di vario taglio; il piano secondo con destinazione ad appartamento (una descrizione dettagliata del complesso è riportata nell’ampio articolo sulla visita in Kosovo del cardinale Bassetti in: www.chiesainumbria.it) .

La delegazione umbra ha incontrato anche i sacerdoti della parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio di Kline, don Frank Sopi e don Lorenz Sopi, e il sindaco di Klina, Sokol Bashota, ribadendo il comune impegno a favore della città e della sua gente. Il cardinale Bassetti ha sottolineato come l’attenzione verso le famiglie povere sia fondamentale e debba accomunare l’impegno della Chiesa kosovara e italiana in comunione, condivisione fraterna, secondo le possibilità di ciascuno. Rivolgendosi al sindaco di Kline ha ricordato i buoni rapporti instaurati tra le Istituzioni civili e la comunità della casa della Caritas Umbria: “la nostra presenza in Kosovo appartiene all’altro secolo ormai con quasi 20 anni di attività – ha detto il porporato -. Ho notato con piacere come il Kosovo sia rinato, qui si ha l’impressione di una realtà giovane e viva. Per questo il desiderio è quello di continuare la nostra opera, fin quando sarà possibile e secondo le indicazioni che le Istituzioni potranno dare. Ormai c’è questo rapporto consolidato, i nostri volontari si sono ben inseriti e inculturati a Kline, ma senza il sostegno della comunità civile e dell’autorità religiosa locale non ci potremmo muovere, quindi abbiamo trovato in lei e nei sacerdoti questo grande conforto e sostegno. E’ necessario cercare ciò che unisce nelle religioni per essere e divenire strumento per la costruzione della pace, come la Casa della Caritas che può rappresentare un laboratorio di integrazione e fraternità”.

“Questa presenza di aiuto e accoglienza per i bisognosi – ha detto il sindaco Bashota – ci dà la forza in più per tutto quello che facciamo. Stiamo lavorando per integrare nella società civile questi bambini come sostegno alla grande opera fatta nella casa della Caritas”. “Il Kosovo è un Paese multietnico – ha aggiunto – e qui cerchiamo in ogni modo di superare le divergenze per aprire prospettive che negli ultimi tempi erano mancate”.

La giornata del 26 maggio si è conclusa con l’incontro con l’ambasciatore italiano Andreas Ferrarese e la delegazione dei militari italiani impegnati in operazioni umanitarie in Kosovo con la festa animata dai bambini e dai volontari della Caritas.

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La Croce, simbolo del cristianesimo. Tre esperti ci guidano alla sua conoscenza https://www.lavoce.it/la-croce-simbolo-del-cristianesimo-tre-esperti-ci-guidano-alla-sua-conoscenza/ Thu, 27 Mar 2014 17:15:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=23960 assisisanfrancescoPapa Francesco ce lo ha detto anche quando è venuto ad Assisi il 4 ottobre scorso. Parlando ai poveri e agli operatori delle Caritas presenti nella sala della Spoliazione in vescovado, scherzò sul fatto che quel suo viaggio, e i suoi discorsi, erano stati caricati dell’attesa di un qualche annuncio straordinario relativamente alla “povertà” della e nella Chiesa. Ma lui ricordando che “la Chiesa siamo tutti”, e sottolineò “tutti”, disse che ci sono cristiani che vorrebbero “un cristianesimo un po’ più umano, senza croce, senza Gesù, senza spoliazione”. Ma in questo modo, rispose, “diventeremo come cristiani di pasticceria”, “bellissimo, ma non cristiani davvero!”.

La Croce dunque – Papa Francesco ce lo ricorda sempre – esprime il cuore della fede del cristiano, esprime quell’amore che più grande non c’è: “dare la vita per i propri amici”. Ma, nonostante questo, la croce e il Crocifisso, sono obiettivo di una campagna laicista che in Occidente vorrebbe cancellarlo dallo spazio pubblico.

Per questo abbiamo deciso di dedicare queste ultime tre settimane di Quaresima proprio a questo simbolo in cui è racchiuso il Mistero della nostra salvezza. Lo facciamo a partire dall’arte che nei secoli ha ‘trasferito’ nella sua rappresentazione tutta la sapienza teologica e mistica, e abbiamo chiesto di parlarcene a fra’ Saul Tambini, (leggi qui) responsabile della Rete museale ecclesiastica, curatore della mostra “In hoc signo”. La prossima settimana il biblista mons. Nazzareno Marconi (leggi qui)ci accompagnerà alla scoperta della particolarità della croce cristiana rispetto alla simbologia espressa nelle culture pagane. Concluderà la trilogia il liturgista padre Vittorio Viola, direttore dell’Ufficio liturgico della Conferenza episcopale umbra, con il quale entreremo nel cuore del Triduo pasquale alla scoperta della sobria e profonda bellezza della liturgia della Croce che si celebra il Venerdì santo.

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Assemblea diocesana di Assisi: esperienza di una Chiesa in cammino https://www.lavoce.it/assemblea-diocesana-di-assisi-esperienza-di-una-chiesa-in-cammino/ Thu, 26 Sep 2013 11:43:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=19283 Un momento dell’assemblea diocesana
Un momento dell’assemblea diocesana

L’Assemblea diocesana ha avuto inizio giovedì 19 alle ore 16.30 con l’introduzione del vescovo Sorrentino: una breve presentazione del tema da trattare, per sottolineare importanza di riscoprire le autentiche relazioni umane, per una Chiesa “non chiusa nelle sacrestie, ma in cammino verso le periferie, nelle case degli uomini”. Ha quindi preso la parola Hubertus Blaumeiser con un intervento su “Sinodo: esperienza di Chiesa”. Ha ricordato che la fede si può vivere solo nella comunità con al centro il Risorto, e non da soli: Dio infatti è in se stesso comunione. “Siamo Corpo di Cristo – ha detto – e dobbiamo lasciarci mangiare, come un’ostia, nella società. Non dobbiamo aver paura dell’altro: persona da accogliere, e con cui condividere, scorgendo in lui il volto di Cristo”. Ha citato il Patriarca greco ortodosso Atenagora (+1972), il quale diceva che per rinunciare alle proprie difese verso gli altri occorre fare una vera guerra contro se stessi. L’incontro con il Risorto, come avvenuto per i due discepoli di Emmaus, crea comunione con Lui e tra di loro: “La Parola crea relazione, provate a vedere Dio nell’altro, anche nel diverso, e la vita diventa grande!”. Il successivo contributo è stato quello di p. Francesco De Lazzari ofm. Ha ricordato il tema principale del Sinodo: l’evangelizzazione. Siamo chiamati a rispondere alle domande sullo stato della fede e delle nostre comunità, e a prendere coscienza dell’urgenza della missione verso le periferie esistenziali. I problemi da affrontare sono molti: negli ultimi 40 anni, il 70% in meno di frequenza alla messa, ignoranza religiosa diffusa, crisi della famiglia, rifiuto degli insegnamenti del magistero, povertà diffuse, giovani lontani dalla Chiesa. La risposta a tutto questo però, ha detto De Lazzari, non è il pessimismo, perché la Chiesa è di Dio e lo Spirito non va in vacanza. Abbiamo le indicazioni guida dai documenti del Concilio Vaticano II, dalla Evangelii nuntiandi di Paolo VI, dalle Christifideles laici e Novo millennio ineunte di Giovanni Paolo II. Il modello pratico è quello delle comunità di base in America Latina, alle quali corrispondono le nostre Comunità Maria – Famiglie del Vangelo. Il Vescovo ha invitato i Consigli parrocchiali a discutere sull’instrumentum laboris del Sinodo, e ha ricordato che la consegna del nuovo Piano pastorale avverrà solo dopo la visita del papa. La giornata si è chiusa con il pellegrinaggio in Porziuncola, l’adorazione eucaristica e la recita del rosario. L’Assemblea è ripresa nel pomeriggio di venerdì 20 con l’intervento di don Erio Castellucci, il quale ha tenuto una riflessione sulla necessità di mettere in pratica oggi il brano di At 4,32: non rappresenta infatti un modello solo teorico. Occorre ripartire dalle piccole comunità, che non vanno a scapito di altri movimenti ecclesiali o della parrocchia, ma che anzi a questa forniscono nuove forze. Le indicazioni per costruire relazioni evangeliche sono fondamentalmente quattro: franchezza, correzione fraterna, perdono, apprezzamento dei doni altrui. Il programma è poi proseguito con due video contenenti testimonianze di alcuni appartenenti alle Famiglie del Vangelo e del nostro Vescovo che incoraggia caldamente questa esperienza. Quindi hanno preso la parola don Antonio Borgo, p. Giovanni Raia e p. Vittorio Viola ofm, che hanno fornito gli orientamenti per mettere in pratica le indicazioni emerse in Assemblea nei loro rispettivi settori. Ha concluso la giornata il Vescovo, auspicando che le comunità a stile famiglia possano fiorire in ogni parrocchia. Si tratta di un’iniziativa dello Spirito santo, estesa a tutto il mondo: “Niente di nuovo, ma così antico che si tratta di Vangelo puro”. Prima del congedo ha presieduto i vespri, a conclusione di due giorni intensi e di grande auspicio per il futuro della nostra diocesi.

Assemblea diocesana: relatori e testimonianze

Nei giorni 19 e 20 settembre, la Chiesa che è in Assisi-Gualdo Tadino-Nocera Umbra ha celebrato l’Assemblea diocesana presso la Domus Pacis di S. Maria degli Angeli. Il tema di questo anno era “Il Vangelo delle periferie”, con richiamo alle parole di Papa Francesco su una Chiesa missionaria nelle nostre società. Hanno offerto tanti spunti di riflessione i brillanti interventi dei seguenti relatori: mons. Domenico Sorrentino, Hubertus Blaumeiser (sacerdote e teologo tedesco, specializzato in Ecclesiologia), p. Francesco De Lazzari (segretario del Sinodo diocesano), don Erio Castellucci (sacerdote romagnolo specializzato in Cristologia ed Ecclesiologia). Sono intervenuti anche i direttori dell’Ufficio liturgico don Antonio Borgo, dell’Ufficio catechistico p. Giovanni Raia e della Caritas p. Vittorio Viola ofm. Particolarmente interessanti, infine, le due testimonianze dal vivo sulle famiglie del Vangelo: una di suor Isabella (impegnata a lungo in Brasile) e l’altra di una coppia di sposi, Mauro e Carla.

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Come funziona la mensa Caritas di Assisi, che ospiterà il Papa https://www.lavoce.it/come-funziona-la-mensa-caritas-di-assisi-che-ospitera-il-papa/ Thu, 19 Sep 2013 11:46:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=19097 Il Centro di prima accoglienza della Caritas diocesana
Il Centro di prima accoglienza della Caritas diocesana

Venerdì 4 ottobre Papa Francesco – accomiatandosi dalle celebrazioni religiose e dalle cerimonie civili presso la basilica del santo in Assisi – dovrebbe raggiungere intorno alle ore 13 il Centro Caritas di prima accoglienza in S. Maria degli Angeli (piazzale Donegiani) per condividere il pranzo con 50 poveri perlopiù provenienti dalla diocesi.

Una sosta rilassante? Piuttosto una scelta che testimonia una specifica vocazione e concezione pastorale in sintonia con le enunciazioni pronunciate dal Pontefice in occasione della sua elezione; un atto che si potrebbe definire simpaticamente “irrituale” dal momento che il seguito pontificio resterà ospite presso il Sacro Convento.

Un’assoluta sobrietà caratterizzerà la pausa conviviale del Papa: tovagliette di carta, normali stoviglie, pietanze domenicali predisposte dalla capo-cuoca suor Dina, niente vino ma soltanto “sorella acqua” come bevanda per tutti i commensali, e un servizio mensa all’insegna della massima discrezione: presenti il vescovo Sorrentino e il responsabile diocesano della Caritas padre Vittorio Viola.

Il Centro Caritas rappresenta l’attuazione di un’idea solidale fatta propria fin dagli anni Settanta dai benemeriti componenti della Caritas e concretizzatasi grazie all’impegno costante del vescovo emerito Goretti. La prima vera sede venne inaugurata in Assisi il 27 ottobre 1994 nell’ex monastero delle Benedettine di via S. Maria delle Rose. In seguito al terremoto del 1997 fu trasferita in uno stabile acquistato dalla diocesi nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di S. Maria degli Angeli.

Il Centro dispone di 23 posti letto e riesce ad offrire 60 pasti giornalieri. Aperto di regola per tre giorni a settimana, ma in casi particolari anche a una fase di permanenza. Ne possono trarre beneficio poveri di passaggio, residenti disagiati, stanziali senza fissa dimora, persone in particolare difficoltà anche sotto il profilo della solitudine. Dal 2003 viene gestito dalla Fondazione Santi Rufino e Rinaldo che si avvale di un Consiglio di amministrazione: presidente Antonietta Vetturini e direttore Daniele Fiorelli.

Costituiscono punti stabili di riferimento per la collaborazione altre strutture in ambito diocesano come Centri di ascolto, Cvs, settori attinenti in seno alle Amministrazioni comunali. Il sostegno economico deriva dal contributo dell’8 per mille, da offerte di istituti religiosi, dai fondi della Caritas nazionale, dalla partecipazione a progetti riguardanti la vivibilità, il reinserimento sociale, l’ambiente… Il personale si limita oggi a Stefania e Silvio, coadiuvati spontaneamente da alcune suore appartenenti a vari Ordini religiosi. Si auspica pertanto un incremento del volontariato.

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Campus estivo del progetto Policoro presso l’Istituto Serafico di Assisi https://www.lavoce.it/campus-estivo-del-progetto-policoro-presso-listituto-serafico-di-assisi/ Thu, 18 Jul 2013 15:11:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18211 policoro-assisiSi è svolto ad Assisi presso l’Istituto Serafico il campus estivo dal titolo “So-stare insieme”. Il campus è stato formulato per gli animatori di comunità del progetto Policoro di tutta Italia e per i soci delle cooperative nate grazie al progetto Policoro. Tema centrale di tutto il percorso formativo: le relazioni, riflettere sul valore dello “stare insieme”, e sulle modalità di socializzazione e aggregazione che includono tutte le fasce della società. Tra i relatori e i docenti, Sandro Elisei, Giuseppina De Giorgio, Silvia Ilicini, mons. Angelo Casile e suor Erika Perini dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro. La presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, ha introdotto i lavori: “Benvenuti alla scuola dei nostri ragazzi! Benvenuti in questa casa dove non regna la tristezza, ma dove si vive la gioia per le piccole conquiste di ogni giorno e per le cose semplici”. Hanno partecipato al campus 15 ragazzi da varie diocesi di tutta Italia, Umbria compresa, dove il progetto vede in un coordinamento regionale le diocesi di Assisi, Perugia, Orvieto e Città di Castello. I ragazzi hanno deciso di mettersi in gioco attraverso dei laboratori esperienziali sull’orientamento e la sensorialità proprio per entrare in empatia con chi non ha accesso a tutti i sensi. Non ultimo, si è lavorato sulle emozioni. In una società in cui la comunicazione viaggia così rapidamente e al di là del contatto personale e del coinvolgimento emotivo, è importante, invece, rivalutare e sviluppare il canale emotivo per costruire relazioni vere.

Gli animatori di comunità del progetto Policoro sono impegnati in un lavoro di animazione sociale nel territorio diocesano in cui vivono, e si sono recati ad Assisi per conoscere il carisma del fondatore dell’Istituto e il lavoro che viene svolto tutti i giorni con i ragazzi pluri-minorati. Fabio, Ivan, Daniele e i ragazzi che vivono presso la casa famiglia Vendramini aspettavano con ansia l’arrivo degli animatori e sono stati pronti ad accoglierli sin dal primo giorno. Pronti per partire insieme sabato mattina anche per l’esperienza di trekking al Bosco di san Francesco. Il campus ha presentato una nuova immagine della città di Assisi: un viaggio a partire dagli ultimi. Prima tappa: l’Istituto Serafico, luogo di accoglienza di ragazzi con disabilità gravi e gravissime, per poi conoscere il luogo della spogliazione di Francesco, dove il vescovo di Assisi mons. Sorrentino ci ha illustrato l’importanza di tale momento. Il tutor del progetto Policoro, padre Vittorio Viola, ha illustrato il tema “Francesco povero tra i poveri” all’interno della Porziuncola, e ha presentato all’intera comunità locale gli animatori del progetto Policoro in basilica di Santa Chiara durante la messa di domenica 7 luglio. L’ultima tappa è stata la basilica di San Francesco, che rappresenta il luogo della libertà dai propri idoli per incontrare la parte più vera di sé in un dialogo diretto con Dio. Ogni animatore ha portato con sé a casa l’affetto dei ragazzi incontrati, il clima di fraternità instaurato con tutti i partecipanti e l’invito a tornare presto all’Istituto Serafico.

Progetto Policoro

Aderiscono a Policoro 105 diocesi italiane su 225. Il progetto riguarda centinaia di imprese, cooperative, consorzi, con forte presenza lavorativa di donne e giovani, anche disabili. Le tipologie d’impresa vanno dal settore agricoltura ad artigianato, accoglienza e cura delle persone, alberghiero e turistico, gestione dei musei e dei beni culturali, comunicazione e teatro. In diocesi di Orvieto è appena nata, legata a Policoro, la cooperativa Mir per la gestione dei beni e servizi diocesani (e non).

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Eucaristia, mistero che tiene desto l’intelletto https://www.lavoce.it/eucaristia-mistero-che-tiene-desto-lintelletto/ Thu, 17 Jan 2013 15:02:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=14602 L’elevazione del calice durante la preghiera eucaristica
L’elevazione del calice durante la preghiera eucaristica

La “pedagogia divina” ha un grande rispetto dell’uomo creato a Sua immagine e non vuole mortificare il dono dell’intelletto, perché, quando abbiamo trovato, possiamo continuare a cercare. L’eucaristia che è al centro del mistero sacramentale è antica quanto il cristianesimo, ma nei secoli si è arricchita di ricerca teologica, di spiritualità, di arte, ed è ancora una miniera inesauribile. Il Giubileo eucaristico è un’occasione non solamente per vivere delle celebrazioni che danno forza rinnovando la nostra fede di occidentali stanchi.

È un’occasione per aprire la nostra mente a una maggior comprensione del Mistero e rinnovare così anche la prassi personale e della vita della Chiesa. Questo venerdì 11 e sabato 12 gennaio era in calendario uno dei primi convegni di studio su “Eucaristia e carità”. Il convegno era organizzato in collaborazione con la Pontificia università lateranense e si è svolto a Orvieto nel cinema “Corso”.

Il primo relatore è stato mons. Mauro Cozzoli, docente di Teologia morale presso la Lateranense e l’Accademia alfonsiana, il quale ha trattato il tema “L’eucaristia e la virtù della carità”. Nella seconda relazione, tenuta da don Roberto Nardin, monaco benedettino nell’abbazia di Monte Oliveto e docente di Teologia sacramentaria presso l’Università lateranense, è stato esplicitato un interessante argomento dal suggestivo titolo “Eucaristia, lex orandi, lex credendi, lex vivendi”. Poi è stata la volta di padre Corrado Maggioni, docente presso la facoltà di teologia Marianum e l’istituto liturgico Sant’Anselmo, che ha trattato “Celebrare la Parola per vivere nella carità”. Successivamente i convegnisti si sono recati in duomo nella cappella del Corporale, per un incontro dal titolo “Il miracolo del sacro Corporale e la sua cappella nel duomo”. Doveva illustrare gli affreschi un luminare della storia dell’arte, ma all’ultimo momento è stato impossibilitato a venire.

Dopo un’introduzione sulla spiritualità medievale, mons. Italo Mattia, parroco del Duomo, che ogni giorno celebra la messa in questa cappella, ha intrattenuto i presenti sulle mirabili scene affrescate da Ugolino di Prete Ilario dal 1357 al 1364. Don Italo non solamente ha spiegato con chiarezza e competenza ma soprattutto con fede, perché quelle opere sono lì per testimoniare la fede nell’eucaristia che i nostri padri ci hanno voluto lasciare come memoria. Le pitture sono di una grande modernità, sono la Biblia pauperum, sono realizzate come un moderno “fumetto” con i relativi cartigli che spiegano la scena illustrata. Dire che il Medioevo fosse un’epoca oscura è una grossa stupidaggine, che purtroppo ancora è usata da tanti superficiali intellettuali.

Il giorno seguente, al mattino è ripreso il convegno con vari interventi. Il primo era di don Antonio Mastantuono, docente di Teologia pastorale e catechetica presso la Facoltà di teologia dell’Italia meridionale, che ha trattato il tema “La testimonianza della carità e le Caritas”. Seguito da padre Vittorio Viola ofm, docente presso l’Istituto teologico di Assisi e il pontificio ateneo S. Anselmo a Roma, con una relazione su “Pregare con la Chiesa: espressione di carità”. Ha concluso i lavori padre Alvaro Cacciotti ofm, docente presso la facoltà di Teologia della pontificia università Antonianum di Roma, trattando il tema “Eucaristia e vita spirituale”. Nel pomeriggio alle ore 16 il vescovo mons. Benedetto Tuzia ha inaugurato i lavori nei sotterranei della cattedrale, ora utilizzati come percorso verso la Porta santa. Anche qui si è manifestata una bellezza architettonica incomparabile che riafferma quanto detto sul Medioevo. Soprattutto, questo precorso non è solamente suggestivo dal punto di vista artistico, ma un aiuto spirituale e silenzioso che introduce nel mistero dell’eucaristia.

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Il Giubileo eucaristico di Bolsena e Orvieto https://www.lavoce.it/il-giubileo-eucaristico-di-bolsena-e-orvieto/ Fri, 19 Oct 2012 14:11:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13482
La pietra del miracolo a Bolsena

In occasione dell’Assemblea diocesana svoltasi a Collevalenza sabato 13 ottobre per l’apertura del nuovo anno pastorale, il vescovo di Orvieto – Todi mons. Benedetto Tuzia, nella sua relazione di apertura, non poteva non dedicare particolare attenzione al grande evento del Giubileo eucaristico, concesso dalla Santa Sede alla diocesi per gli anni 2013-2014 (750° anniversario, rispettivamente, del miracolo eucaristico di Bolsena e della bolla Transiturus con la quale papa Urbano IV da Orvieto istituì per tutta la Chiesa la solennità del Corpus Domini). “La scelta del Giubileo eucaristico – ha sottolineato il Vescovo – con annessa indulgenza plenaria, sta ad indicare il fondamentale carattere religioso e spirituale delle celebrazioni centenarie finalizzate alla conversione, al rinnovamento interiore e all’evangelizzazione.

A tale scopo, tutta la diocesi di Orvieto-Todi si sente coinvolta e, in particolare, i due luoghi giubilari di Bolsena e di Orvieto saranno predisposti in modo da offrire ai fedeli e ai pellegrini tutti quei sussidi spirituali necessari al raggiungimento di quelle finalità”. Mons. Tuzia ha annunciato che la solenne apertura della Porta santa della basilica di Santa Cristina a Bolsena, il 6 gennaio 2013, sarà presieduta dal card. Ennio Antonelli e quella della basilica cattedrale di Orvieto, il 13 gennaio, dal card. Giovan Battista Re. Fino al novembre 2014, passando per la Porta santa, i fedeli e i pellegrini avranno la possibilità di beneficiare dell’indulgenza plenaria, come per gli anni giubilari. “Alle due basiliche, luoghi principali per ottenere l’indulgenza plenaria, intendiamo anche aggiungere – ha detto il Vescovo – in un ideale pellegrinaggio penitenziale, la basilica concattedrale di Todi e il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza come tappe preparatorie o conclusive dell’intero Giubileo eucaristico”. Un apposito Comitato, formatosi nei mesi scorsi, è al lavoro per preparare i vari eventi; e in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Bolsena, Orvieto e Todi sono stati realizzati dei progetti per vivere e celebrare il Giubileo. Non mancheranno iniziative per vivere e celebrare questo dono di grazia anche nelle realtà parrocchiali e nelle singole Vicarie. Mons. Tuzia ha voluto infine ricordare la sua visita alle nove Vicarie, appena iniziata e che si concluderà a fine dicembre, in ciascuna delle quali terrà, in collaborazione con l’ufficio diocesano di Pastorale giovanile, anche un incontro con i giovani, proprio per annunciare loro il Giubileo.

Tre incontri su l’eucarestia e le virtù teologali prima del convegno internazionale. Pronto il “libretto del pellegrino”

Attraverso un grande Convegno internazionale di studi eucaristici, che avrà luogo nel mese di settembre o novembre 2014, in occasione della chiusura della Porta santa, la diocesi di Orvieto – Todi intende ricordare il Miracolo di Bolsena e la bolla Transiturus.

Per sensibilizzare la comunità diocesana e le altre realtà ecclesiali che vorranno usufruirne e per sostenere il cammino giubilare, il convegno sarà preceduto da tre incontri di studio nei quali si approfondirà il rapporto tra l’eucaristia e le tre virtù teologali: il primo, sul tema “Eucaristia e carità”, si terrà venerdì 16 e sabato 17 novembre prossimi; il secondo su “Eucaristia e speranza” nel maggio 2013, e l’ultimo su “Eucaristia e fede” nel gennaio o febbraio 2014. Tutto il progetto è realizzato in collaborazione con la Pontificia università lateranense.

Al primo incontro di studio, che avrà inizio venerdì 16 novembre alle ore 14.30, interverranno i prestigiosi docenti mons. Mauro Cozzoli, don Roberto Nardin, padre Corrado Maggioni, don Antonio Mastantuono, padre Vittorio Viola, padre Alvaro Cacciotti e lo storico e critico d’arte Claudio Strinati che terrà una lettura guidata su “Il miracolo del Corporale e la sua Cappella nel duomo”.

Tra le altre iniziative in programma nel periodo preparatorio al Giubileo, da sottolineare l’incontro sul tema “Dialogo sulla fede”, che si terrà a Bolsena nel mese di dicembre 2012.

Il percorso di preparazione per la concessione dell’indulgenza plenaria prevede, a Bolsena, la confessione sacramentale, l’adorazione eucaristica presso la cappella del Santissimo nella basilica di Santa Cristina, il passaggio per la Porta santa, la comunione eucaristica, la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e la recita del Credo (stesso percorso ad Orvieto con adorazione eucaristica presso la cripta della cattedrale). All’accoglienza il pellegrino riceverà il badge di riconoscimento e il libretto del pellegrino (è auspicabile la prenotazione).

Tante le iniziative in cantiere. Tra queste una peregrinatio, con le reliquie minori, nelle parrocchie della diocesi, in modo che anche chi sarà impossibilitato a recarsi ad Orvieto o Bolsena potrà vivere l’evento lasciandosi coinvolgere nella propria realtà.

Dei tanti e significativi eventi religiosi e culturali che caratterizzeranno il biennio giubilare saranno comunque date informazioni dettagliate sul sito internet www.giubileobolsenaorvieto.it appositamente realizzato per l’evento e che sarà prossimamente messo on line.

Info e prenotazioni: Orvieto tel. 0763 341167. Punto accoglienza: piazza Duomo 15, 05018 Orvieto.

Bolsena: tel. 0761 799067, piazza S. Cristina, 01023 Bolsena (Vt). Punto accoglienza: Piazza Matteotti, Bolsena.

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Convegno nazionale di Pastorale sanitaria https://www.lavoce.it/convegno-nazionale-di-pastorale-sanitaria/ Thu, 02 Aug 2012 12:54:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12453 “Testimoni della fede nella pastorale della salute” è il tema del 28° Convegno nazionale dell’Aipas – Associazione italiana di pastorale sanitaria, che si terrà dal 15 al 18 ottobre presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. L’Aipas riunisce, oltre agli Ordini ospedalieri religiosi (Fatebenefratelli, Camilliani, Francescani minori e Cappuccini), quanti prestano assistenza spirituale presso le strutture socio-sanitarie pubbliche e private in Italia: laici, sacerdoti diocesani, religiose e religiosi, operatori sanitari e volontari.

“Il decisivo atteggiamento del credere – ha detto don Carmine Arice, del Cottolengo di Torino, presidente nazionale Aipas – sta alla base delle scelte fondamentali che molti cristiani hanno compiuto nella storia, e sta all’origine delle grandi innovazioni compiute dai credenti nell’ambito della cura della salute. A queste figure e alle conseguenze che derivano dalla fede si ispirano i lavori del convegno di quest’anno”.

Il convegno si aprirà con l’intervento di mons. Vincenzo Paglia, vescovo “uscente” di Terni, da poco nominato presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, sul tema “La fede nel Dio di Gesù Cristo”, ponendo così le basi teologiche e pastorali da cui partiranno i lavori.

Si esaminerà quindi l’azione concreta della Chiesa nella pastorale sanitaria tramite la relazione sui sacramenti di guarigione di fra’ Vittorio Viola, docente di Liturgia presso il pontificio istituto Sant’Anselmo di Roma, e attraverso i vari laboratori di studio che avranno luogo nel pomeriggio, durante i quali si tratterà di celebrazione con disabili mentali e malati di alzheimer, Parola nell’accompagnamento dei malati, sacramento della riconciliazione, dell’unzione degli infermi, rito delle esequie, bisogni spirituali del malato e formazione dei ministri della Comunione.

Tra gli interventi successivi, quello del prof. Stefano Zamagni, noto economista, sui “profeti di giustizia”. Oltre a momenti di riflessione e di confronto di idee ed esperienze personali, i partecipanti al convegno potranno celebrare insieme la fede nei luoghi francescani.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 328 2420044, email frateangelo@ alice.it (fra’ Angelo).

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Con amore accanto agli ultimi https://www.lavoce.it/con-amore-accanto-agli-ultimi/ Fri, 18 May 2012 12:35:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=10713
La delegazione Umbra accolta dall'Amministratore apostolico della dicoesi di Pristina

Si è conclusa mercoledì a Lesckoc, in Kosovo, dove sorgerà il nuovo campo-missione della Caritas Umbria, attualmente collocato a Radulac, la visita di tre giorni degli arcivescovi mons. Gualtiero Bassetti (Perugia) e mons. Renato Boccardo (Spoleto), insieme ad alcuni responsabili delle Caritas diocesane, alle opere di solidarietà avviate dal 1999 nella zona del Kosovo che fu teatro della guerra balcanica. Della delegazione umbra in Kosovo facevano parte – oltre ai due arcivescovi – il diacono permanente Vincenzo Genovese, presidente dell’associazione “La Cordata” che coordina l’attività delle opere di accoglienza della Caritas regionale; il frate minore padre Vittorio Viola, direttore della Caritas di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino; e Daniela Monni, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve.

La delegazione è stata accolta dai coniugi Cristina e Massimo Mazzali, che da 13 anni a nome delle otto diocesi umbre hanno avviato una casa di accoglienza per bambini fino ai 10 anni di età a Radulac, una seconda casa per ragazzi più grandi a Glavicizza e una terza casa come centro di accoglienza per giovani a Vernakula.

I coniugi Mazzali, di origini trentine lei, toscano lui, dal 1999 (sono sposati dal 2004, ndr), a nome delle otto Chiese dell’Umbria coordinano tre strutture e sono responsabili di una cinquantina di persone tra minori e volontari. Una casa si trova, appunto, a Radulac e ospita bambini – maschi e femmine – fino ai dieci anni; un’altra si trova ad una trentina di minuti di automobile da Radulac, a Glavicizza, ed ospita ragazzi (solo maschi) in età di scuola media e superiore; a Vernakula, infine, in un villaggio montano quasi disabitato, a tre ore di automobile da Radulac, c’è un centro di accoglienza per giovani. La maggior parte dei bambini e dei ragazzi accolti sono orfani di guerra o provenienti da famiglie disagiate, metà cattolici e metà musulmani.

“Siete qui a nome delle otto Chiese dell’Umbria” hanno detto i due Arcivescovi ai coniugi Mazzali esprimendo apprezzamento per “l’affetto e la carità che avete verso gli ultimi”. Dopo la cena i ragazzi hanno dato il benvenuto alla delegazione con canti, giochi e balli tipici della tradizione kosovara, coinvolgendo anche i due prelati.

Martedì la delegazione è stata accolta dall’amministratore apostolico della diocesi di Pristina, mons. Dodë Gjergji, nella sua residenza. “Cerchiamo – ha detto – di camminare con amore accanto al popolo, consapevoli di avere un ruolo storico nell’alleviare le sofferenze della gente, ma anche consapevoli che rappresentiamo solo il 3% della popolazione, mentre l’islam rappresenta il 90% e la Chiesa ortodossa il 7%. Durante il regime comunista eravamo la ‘Chiesa di nessuno’, ora le cose stanno cambiando”.

La delegazione ha incontrato anche il direttore di dipartimento del ministero per gli Affari sociali, Muhamet Gjocaj, il quale ha avuto parole di apprezzamento per il servizio del campo-missione della Chiesa umbra ed ha espresso il desiderio di venire in Italia, “in Umbria nel particolare, per conoscere da vicino le varie iniziative a favore delle persone bisognose”. L’arcivescovo mons. Boccardo ha quindi invitato il ministro a venire in Umbria. “Siamo qui – ha concluso – per confermare ufficialmente ad un rappresentate del Governo kosovaro il sostegno di noi Vescovi a questa coppia di sposi, a questa famiglia che aiuta tanti bambini e tante persone”.

Dopo la visita al monastero ortodosso di Deçiane, dove vivono 25 monaci serbi, molto legati al campo Caritas delle diocesi e alla casa di Glavicizza, la giornata si è conclusa con la visita al “Villaggio Italia” che ospita il quartier generale del contingente militare italiano in Kosovo. La delegazione è stata accolta dall’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Michael L. Giffoni, e dal generale Francesco Diella. Momento centrale della visita è stata la celebrazione della messa nella chiesa del contingente. Mons. Bassetti, nella sua veste di vice presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha portato ai militari il saluto del card. Angelo Bagnasco che, da ordinario militare, visitò più volte il contingente.

Mercoledì 16 maggio la delegazione ha incontrato le autorità della municipalità di Klina e visitato la casa di accoglienza in località Glavicizza, gestita dalla Caritas Umbria. Nel pomeriggio si sono recati a Lesckoc, dove sorgerà il nuovo Campo-missione della Caritas Umbria che attualmente si trova a Radulac. La delegazione è rientrata in Umbria nella mattinata del 17 maggio.

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Riparte il Fondo di solidarietà https://www.lavoce.it/riparte-il-fondo-di-solidarieta/ Wed, 21 Dec 2011 09:54:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=111 Sono trascorsi due anni e mezzo da quando il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre ha iniziato ad operare erogando contributi a famiglie che si ritrovavano in difficoltà a causa della crisi economica, famiglie in cui alla perdita del lavoro si aggiungeva la mancanza di ammortizzatori sociali. Da allora sono stati raccolti 1 milione 835 mila euro, tutti destinati al sostegno di 1.008 famiglie che hanno potuto far conto su un contributo mensile che andava dai 350 ai 500 euro per un massimo di 12 mesi.

Un bilancio positivo, tanto che, a fronte delle continue richieste, e in presenza di una crisi economica che pesa ancora sulle famiglie, i Vescovi dell’Umbria hanno deciso di non chiudere quello “strumento” ma anzi di rilanciarlo indicendo per domenica 18 dicembre una nuova grande colletta in tutte le chiese di tutte le otto diocesi umbre, chiedendo ai fedeli e a tutti gli umbri uno slancio di solidarietà. Quanto raccolto durante le celebrazioni delle messe sarà destinato al Fondo di solidarietà.

I 26.521 euro ancora disponibili, infatti, non consentiranno al Fondo di operare ancora per molto. L’idea della raccolta è semplice: se ogni persona donasse anche solo un euro, si potrebbe facilmente raggiungere una cifra più che significativa da destinare alle famiglie che da un giorno all’altro si trovano in mezzo a una strada. La raccolta è stata aperta direttamente dai Vescovi umbri, i quali non solo hanno versato nel Fondo il proprio “stipendio” di un mese ma hanno deciso anche di destinarvi una parte delle entrate delle diocesi. L’obiettivo è di riuscire a raccogliere altri 500 mila euro per dare risposta a chi perde il lavoro, ma anche – e sono sempre più numerosi – a chi bussa alle Caritas perché ha terminato la cassa integrazione e non trova un nuovo lavoro. Il Fondo è e resta uno “strumento”, voluto dalle Chiese dell’Umbria e pensato con la particolarità di prevedere, nella erogazione del contributo, che sia stabilito un contatto e una vicinanza della Caritas o della parrocchia con le famiglie. In questo c’è anche un “arricchimento per le comunità cristiane, che sono così sensibilizzate sulla necessità di una maggiore sobrietà negli stili di vita, sulla capacità di accorgersi dei bisogni altrui; stili che possano fare spazio nei cuori alla solidarietà ed emarginare l’indifferenza” ha detto padre Vittorio Viola, direttore della Caritas di Assisi, nell’incontro con la stampa lunedì 12, convocato dal presidente della Ceu mons. Vincenzo Paglia per annunciare la colletta.
Mons. Paglia ha anche evidenziato il fatto che i fondi raccolti sono andati e vanno efettivamente tutti a chi ne ha bisogno, essendo tutti volontari coloro che si occupano del Fondo di solidarietà per il quale finora “le uniche spese di gestione sono state quelle per l’imposta di bollo e rendiconto del c/c pari a 150,87 euro”.
La raccolta del 18 dicembre, come le precedenti (quella del marzo 2009 e del giugno 2010) coinvolgerà anche le istituzioni locali, economiche, associative, Fondazioni bancarie e istituti di credito, comunità parrocchiali e di vita religiosa, mondo imprenditoriale e commerciale, associazioni di categoria.
Sarà possibile contribuire alla “grande colletta” anche dopo domenica 18 dicembre, versando la propria offerta alla Caritas diocesana o alla parrocchia, specificando la causale; ed anche mediante bonifico bancario o assegno bancario intestato a “Regione Ecclesiastica Umbra – Fondo di solidarietà delle Chiese umbre”, presso Carispo – filiale di Perugia (via Martiri dei Lager, 74), Iban: IT 18 F 06315 03000 000000081040.
Chi e come può fare richiesta, cosa si riceve

Chi: Famiglie con figli o in attesa di prole, con anziani e disabili gravi, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia un lavoro stabile.

Come: ci si può rivolgere al parroco, alla Caritas parrocchiale o direttamente alla Caritas diocesana di appartenenza. Patronati e centri di assistenza fiscale (es. Acli e sindacati) intervengono per orientare e informare le famiglie sulle opportunità date dalla legislazione e dalle iniziative delle istituzioni nazionali e locali.

Cosa: il Fondo di solidarietà integra iniziative sociali già esistenti (non va a sostituirle) o che verranno attivate da altri soggetti istituzionali, fino a un massimo di 500 euro mensili per due anni.

Le cifre di quanto è stato fatto finora con il Fondo

Finora con il Fondo sono stati erogati aiuti, dai 350 a 500 euro mensili, a persone rimaste senza lavoro e con nessuna tutela sociale ed economica per 6-12 mesi, privilegiando, nella seconda trance, coloro che non avevano fatto richiesta in precedenza. Delle 1.008 famiglie che hanno usufruito del Fondo, il 51% ha la cittadinanza italiana.
I nuclei familiari aiutati risultano così ripartiti per diocesi: 89 Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino; 110 Città di Castello; 89 Foligno; 40 Gubbio; 93 Orvieto-Todi; 310 Perugia-Città della Pieve; 109 Spoleto-Norcia; 168 Terni-Narni-Amelia. In totale nelle otto diocesi sono state revocate 31 istanze per venir meno dei requisiti richiesti, per allontanamento dalla zona di residenza o per mutate condizioni lavorative.
Finora sono state 4.421 le richieste giunte ed analizzate dai Centri di ascolto delle otto diocesi umbre, mentre continua a crescere il numero di pratiche rimaste in sospeso in attesa che il fondo venga reintegrato per prolungare il periodo di aiuto alle famiglie, perché gli effetti della crisi hanno tempi lunghi.
Le entrate del Fondo di solidarietà derivavano in prevalenza dal contributo di banche e Fondazioni bancarie per 1.007.379 euro, di cui 750.000 elargiti dalla Consulta delle Fondazioni umbre; 536.733,97 euro dalle Chiese umbre (parrocchie, vescovi che hanno dato mensilità del loro stipendio e sacerdoti); dalle aziende 128.700 euro, di cui 100.000 euro da Coop Centro Italia; 80.722, 40 da privati; 53.523,02 da parlamentari e consiglieri regionali; 26.455,69 da associazioni enti e comitati.
Nella seconda raccolta sono stati realizzati contributi prevalentemente dalle Chiese umbre; dimezzato il contributo delle Fondazioni delle Casse di risparmio (250.475 euro). Inferiori alla prima raccolta le elargizioni provenienti da aziende, parlamentari, consiglieri regionali e privati.

 

 

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