vietnam. Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vietnam/ Settimanale di informazione regionale Wed, 28 Aug 2024 17:34:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg vietnam. Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vietnam/ 32 32 Veleni di guerra uccidono anche dopo la guerra: la responsabilità di chi li fabbrica https://www.lavoce.it/veleni-di-guerra-uccidono-anche-dopo-la-guerra-la-responsabilita-di-chi-li-fabbrica/ https://www.lavoce.it/veleni-di-guerra-uccidono-anche-dopo-la-guerra-la-responsabilita-di-chi-li-fabbrica/#respond Thu, 29 Aug 2024 08:33:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77409

Dal 1962 al 1975, nel corso della guerra in Vietnam, i militari Usa utilizzarono su vasta scala un defoliante a base di diossina (TCDD) chiamato in codice “Agente Arancio”. Lo scopo era quello di produrre un disseccamento diffuso delle foreste in cui si nascondevano i Viet Cong. Si calcola che l’area sottoposta a questo trattamento sia di 4,5 milioni di ettari e che 3 milioni di vietnamiti sono stati colpiti a vari livelli dall’irrorazione della sostanza tossica. Ancora oggi si registrano le conseguenze del veleno sulla quarta generazione e alcuni neonati presentano menomazioni riconducibili a quella causa.

Nei giorni scorsi Tran To Nga, laureata in chimica, ex-partigiana del movimento di liberazione dei Viet Cong, ed ex-prigioniera, di 82 anni ha visto rigettarsi un ricorso contro le 24 aziende Usa che hanno prodotto l’“Agente Arancio”. “I produttori in questione godevano di immunità giuridica – si legge nella sentenza - , poiché avevano lavorato per un governo sovrano, quindi non erano perseguibili e non potevano rispondere della tragedia causata dal defoliante sulla popolazione vietnamita”.

Di fatto si tratta di un’arma biologica che è penetrata nei terreni, ha interessato le coltivazioni e si è diffusa attraverso il corso dei fiumi. Tran To Nga, vittima anche lei del veleno, ha raccolto prove a sufficienza della consapevolezza degli effetti da parte dei produttori. Da parte nostra auspichiamo che sia fatta giustizia e che per questo genere di disastri causati dall’uomo non vi sia mai prescrizione.

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Dal 1962 al 1975, nel corso della guerra in Vietnam, i militari Usa utilizzarono su vasta scala un defoliante a base di diossina (TCDD) chiamato in codice “Agente Arancio”. Lo scopo era quello di produrre un disseccamento diffuso delle foreste in cui si nascondevano i Viet Cong. Si calcola che l’area sottoposta a questo trattamento sia di 4,5 milioni di ettari e che 3 milioni di vietnamiti sono stati colpiti a vari livelli dall’irrorazione della sostanza tossica. Ancora oggi si registrano le conseguenze del veleno sulla quarta generazione e alcuni neonati presentano menomazioni riconducibili a quella causa.

Nei giorni scorsi Tran To Nga, laureata in chimica, ex-partigiana del movimento di liberazione dei Viet Cong, ed ex-prigioniera, di 82 anni ha visto rigettarsi un ricorso contro le 24 aziende Usa che hanno prodotto l’“Agente Arancio”. “I produttori in questione godevano di immunità giuridica – si legge nella sentenza - , poiché avevano lavorato per un governo sovrano, quindi non erano perseguibili e non potevano rispondere della tragedia causata dal defoliante sulla popolazione vietnamita”.

Di fatto si tratta di un’arma biologica che è penetrata nei terreni, ha interessato le coltivazioni e si è diffusa attraverso il corso dei fiumi. Tran To Nga, vittima anche lei del veleno, ha raccolto prove a sufficienza della consapevolezza degli effetti da parte dei produttori. Da parte nostra auspichiamo che sia fatta giustizia e che per questo genere di disastri causati dall’uomo non vi sia mai prescrizione.

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