veglia di preghiera Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/veglia-di-preghiera/ Settimanale di informazione regionale Mon, 24 Jun 2024 09:10:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg veglia di preghiera Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/veglia-di-preghiera/ 32 32 370simo anniversario della dedicazione della Cattedrale e preghiera per la pace https://www.lavoce.it/370simo-anniversario-della-dedicazione-della-cattedrale-e-preghiera-per-la-pace/ https://www.lavoce.it/370simo-anniversario-della-dedicazione-della-cattedrale-e-preghiera-per-la-pace/#respond Thu, 26 Oct 2023 14:29:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73817 cattedrale di terni

La comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia in preghiera per pace nella giornata di digiuno e preghiera, di penitenza, indetta da Papa Francesco per la pace nel mondo. Accogliendo l’appello di Papa Francesco, nel giorno in cui si ricorda il 370simo anniversario della Dedicazione della Cattedrale di Terni, venerdì 27 ottobre alle ore 17.30 in Duomo, ci sarà la Celebrazione della Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, e alla quale parteciperanno i sacerdoti, religiosi e religiose, dame e cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, rappresentanti dei movimenti e associazioni.

Preghiera per la pace in Cattedrale

Una preghiera per la pace e in particolare per la Terra Santa, alla quale la comunità diocesana ha manifestato sempre particolare vicinanza e solidarietà, sostenendo in questi anni progetti umanitari e favorendo pellegrinaggi nei luoghi santi, a sostegno delle comunità cristiane che popolano quel territorio.

Nella celebrazione sarà ricordato anche l’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Terni, avvenuta nel 1653 per opera del cardinale Angelo Rapaccioli. La cattedrale è la chiesa madre delle Chiese che sono in Terni, Narni e Amelia. La dedicazione di una chiesa è il momento conclusivo di un’opera corale, animata dalla fede, che edificava il luogo della presenza di Dio, della preghiera, dell’annuncio della Parola, della celebrazione dei sacramenti, dell’incontro e soprattutto della celebrazione dell’Eucarestia.

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cattedrale di terni

La comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia in preghiera per pace nella giornata di digiuno e preghiera, di penitenza, indetta da Papa Francesco per la pace nel mondo. Accogliendo l’appello di Papa Francesco, nel giorno in cui si ricorda il 370simo anniversario della Dedicazione della Cattedrale di Terni, venerdì 27 ottobre alle ore 17.30 in Duomo, ci sarà la Celebrazione della Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, e alla quale parteciperanno i sacerdoti, religiosi e religiose, dame e cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, rappresentanti dei movimenti e associazioni.

Preghiera per la pace in Cattedrale

Una preghiera per la pace e in particolare per la Terra Santa, alla quale la comunità diocesana ha manifestato sempre particolare vicinanza e solidarietà, sostenendo in questi anni progetti umanitari e favorendo pellegrinaggi nei luoghi santi, a sostegno delle comunità cristiane che popolano quel territorio.

Nella celebrazione sarà ricordato anche l’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Terni, avvenuta nel 1653 per opera del cardinale Angelo Rapaccioli. La cattedrale è la chiesa madre delle Chiese che sono in Terni, Narni e Amelia. La dedicazione di una chiesa è il momento conclusivo di un’opera corale, animata dalla fede, che edificava il luogo della presenza di Dio, della preghiera, dell’annuncio della Parola, della celebrazione dei sacramenti, dell’incontro e soprattutto della celebrazione dell’Eucarestia.

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Celebrata dall’arcivescovo Ivan Maffeis l’Eucaristia per la pace in Terra Santa https://www.lavoce.it/celebrata-dallarcivescovo-ivan-maffeis-leucaristia-per-la-pace-in-terra-santa/ https://www.lavoce.it/celebrata-dallarcivescovo-ivan-maffeis-leucaristia-per-la-pace-in-terra-santa/#respond Wed, 25 Oct 2023 17:18:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73789 eucarestia per la pace in Terra Santa

L’Umbria è da sempre vicina alla martoriata Terra Santa è l’ha testimoniato anche con la partecipata celebrazione eucaristica per la pace tenutasi martedì 24 ottobre, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti e religiosi in stretto contatto con le comunità dei luoghi del cruento conflitto, animata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme (Oessg).

Come gesto concreto di solidarietà per queste comunità è stata la raccolta di offerte durante la celebrazione, un’attenzione che va ad aggiungersi a quelle periodiche di sostegno ai progetti umanitari per l’integrazione tra popolazioni di culture e fedi diverse e per lo sviluppo di realtà socio-caritative impegnate nell’accoglienza dei pellegrini. Progetti portati avanti anche dalla Custodia di Terra Santa e dallo stesso Oessg in aiuto della comunità cristiana messa a dura prova.

Trovare e percorrere in Terra Santa le vie della pace

Significative sono state le parole del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, rivolte alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, nell’unirsi spiritualmente alla preghiera eucaristica in San Lorenzo con un audio messaggio trasmesso al termine della celebrazione con cui ha voluto ringraziare Perugia e l’Umbria per quanto stanno facendo e chiedendo di continuare a pregare per la pace… La preoccupazione nostra è che questa guerra si allarghi ulteriormente, ha detto il custode, sostenendo la necessità di trovare e percorrere le vie della pace. Ci rendiamo conto che, come cristiani, in questo momento l’unico strumento a nostra disposizione - sicuramente lo strumento più potente e più importante che abbiamo a disposizione - è lo strumento del digiuno, è lo strumento della penitenza, è lo strumento della preghiera.

Il Papa, si ricorda, ha indetto una nuova giornata di preghiera e di digiuno per la pace venerdì prossimo 27 ottobre.

Il videomessaggio integrale di Patton

https://www.youtube.com/watch?v=xFk18nnzPE0

L’importanza della conversione del cuore

"Proprio per dare forza al grido, all’invocazione, alla supplica del Papa - ha commentato padre Patton - che è il grido ed è l’invocazione e la supplica di tanta gente semplice che vive qui in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, è importante quello che state facendo. È importante la preghiera, è importante il digiuno, è importante la conversione del cuore; è importante tenere il cuore libero da ogni forma di risentimento, da ogni forma di odio, in modo tale che, se il cuore è libero dall’odio, poi la vita sia libera anche dalla violenza, dal desiderio di vendetta, dal desiderio di colpire l’altro… E v’invito a continuare ogni giorno a pregare per la pace. V’invito anche ad avere più iniziative di digiuno, e v’invito anche a saper trasformare poi il digiuno in condivisione, nelle forme che voi riterrete più opportune, con le popolazioni che stanno soffrendo: qui in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente, nelle tante, nelle troppe guerre che ci sono nel mondo".

Schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta

L’arcivescovo Maffeis nell’omelia (il testo integrale è consultabile al link: https://diocesi.perugia.it/lomelia-dellarcivescovo-maffeis-alla-messa-per-la-pace-in-terra-santa/) ha parlato del veleno, iniettato nelle vene di questa nostra storia, che divide dal di dentro le nostre stesse società.

"Ma - ha concluso il vescovo Ivan - non può trovare alcun consenso e non giova nemmeno alla causa del popolo palestinese l’antisemitismo che in questi giorni ha manifestato in diverse piazze europee, anche del nostro Paese. Nel contempo, il diritto di difesa che la comunità internazionale ha riconosciuto a Israele non può risolversi in ritorsione e vendetta: significherebbe rispondere all’orrore con altro dolore innocente, una recrudescenza utile solamente ad aggiungere altri anelli alla già pesante catena della violenza. Così, schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta a ristabilire vie della giustizia e della convivenza, né contribuisce ad assicurare ad alcuno stabilità e sicurezza".

La galleria fotografica della celebrazione

[gallery td_gallery_title_input="Perugia: in preghiera per la Terra Santa" td_select_gallery_slide="slide" ids="73799,73800,73801,73802,73803,73804"]]]>
eucarestia per la pace in Terra Santa

L’Umbria è da sempre vicina alla martoriata Terra Santa è l’ha testimoniato anche con la partecipata celebrazione eucaristica per la pace tenutasi martedì 24 ottobre, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti e religiosi in stretto contatto con le comunità dei luoghi del cruento conflitto, animata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme (Oessg).

Come gesto concreto di solidarietà per queste comunità è stata la raccolta di offerte durante la celebrazione, un’attenzione che va ad aggiungersi a quelle periodiche di sostegno ai progetti umanitari per l’integrazione tra popolazioni di culture e fedi diverse e per lo sviluppo di realtà socio-caritative impegnate nell’accoglienza dei pellegrini. Progetti portati avanti anche dalla Custodia di Terra Santa e dallo stesso Oessg in aiuto della comunità cristiana messa a dura prova.

Trovare e percorrere in Terra Santa le vie della pace

Significative sono state le parole del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, rivolte alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, nell’unirsi spiritualmente alla preghiera eucaristica in San Lorenzo con un audio messaggio trasmesso al termine della celebrazione con cui ha voluto ringraziare Perugia e l’Umbria per quanto stanno facendo e chiedendo di continuare a pregare per la pace… La preoccupazione nostra è che questa guerra si allarghi ulteriormente, ha detto il custode, sostenendo la necessità di trovare e percorrere le vie della pace. Ci rendiamo conto che, come cristiani, in questo momento l’unico strumento a nostra disposizione - sicuramente lo strumento più potente e più importante che abbiamo a disposizione - è lo strumento del digiuno, è lo strumento della penitenza, è lo strumento della preghiera.

Il Papa, si ricorda, ha indetto una nuova giornata di preghiera e di digiuno per la pace venerdì prossimo 27 ottobre.

Il videomessaggio integrale di Patton

https://www.youtube.com/watch?v=xFk18nnzPE0

L’importanza della conversione del cuore

"Proprio per dare forza al grido, all’invocazione, alla supplica del Papa - ha commentato padre Patton - che è il grido ed è l’invocazione e la supplica di tanta gente semplice che vive qui in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, è importante quello che state facendo. È importante la preghiera, è importante il digiuno, è importante la conversione del cuore; è importante tenere il cuore libero da ogni forma di risentimento, da ogni forma di odio, in modo tale che, se il cuore è libero dall’odio, poi la vita sia libera anche dalla violenza, dal desiderio di vendetta, dal desiderio di colpire l’altro… E v’invito a continuare ogni giorno a pregare per la pace. V’invito anche ad avere più iniziative di digiuno, e v’invito anche a saper trasformare poi il digiuno in condivisione, nelle forme che voi riterrete più opportune, con le popolazioni che stanno soffrendo: qui in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente, nelle tante, nelle troppe guerre che ci sono nel mondo".

Schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta

L’arcivescovo Maffeis nell’omelia (il testo integrale è consultabile al link: https://diocesi.perugia.it/lomelia-dellarcivescovo-maffeis-alla-messa-per-la-pace-in-terra-santa/) ha parlato del veleno, iniettato nelle vene di questa nostra storia, che divide dal di dentro le nostre stesse società.

"Ma - ha concluso il vescovo Ivan - non può trovare alcun consenso e non giova nemmeno alla causa del popolo palestinese l’antisemitismo che in questi giorni ha manifestato in diverse piazze europee, anche del nostro Paese. Nel contempo, il diritto di difesa che la comunità internazionale ha riconosciuto a Israele non può risolversi in ritorsione e vendetta: significherebbe rispondere all’orrore con altro dolore innocente, una recrudescenza utile solamente ad aggiungere altri anelli alla già pesante catena della violenza. Così, schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta a ristabilire vie della giustizia e della convivenza, né contribuisce ad assicurare ad alcuno stabilità e sicurezza".

La galleria fotografica della celebrazione

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Celebrata la Veglia in preparazione alla Giornata missionaria mondiale https://www.lavoce.it/celebrata-la-veglia-in-preparazione-alla-giornata-missionaria-mondiale/ https://www.lavoce.it/celebrata-la-veglia-in-preparazione-alla-giornata-missionaria-mondiale/#respond Mon, 23 Oct 2023 10:10:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73742 giornata mondiale missionaria 2023

"Questa sera la nostra chiesa è diventata una basilica in cui ha trovato posto il mondo. Abbiamo sentito le voci del Sud Sudan, di Israele, del Perù e del Kosovo e nell’ascoltarle mi sono chiesto cos’è che fa di questa geografia il nostro mondo? Io credo che sia la scelta di restare con uno sguardo ben preciso anche quando avresti mille motivi per andartene. Lo stare potrebbe essere il contrario della missione, perché la missione viene associata all’andare, ma, come è appena stato ricordato, quanto è importante anche il fermarsi".

Così l’arcivescovo Ivan Maffeis di Perugia-Città della Pieve nel commentare la Parola di Dio pronunciata alla Veglia di preghiera tenutasi nel capoluogo umbro, la sera di venerdì 20 nell’antico Convento francescano in Monteripido, in preparazione alla Giornata missionaria mondiale che la Chiesa ha celebrato domenica 22 ottobre.

Le testimonianze di andare e restare

La veglia ha visto la partecipazione di diversi fedeli, animata da giovani, preceduta dalla cena di solidarietà per le opere missionarie nel refettorio dei Frati minori. È stata promossa dal Centro diocesano missionario diretto da monsignor Orlando Sbicca, per anni in missione in Africa e profondo conoscitore della Terra Santa dove si sarebbe recato in pellegrinaggio a novembre. Molto significative sono state le testimonianze che hanno fatto comprendere l’importanza dell’essere missionario nell’annunciare e concretizzare il Vangelo non limitandosi ad andare ma a restare.

Questo particolare lo si è colto sin dalla prima testimonianza, letta da Anna Maria Federico, animatrice missionaria e coordinatrice della Commissione regionale Ceu per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, quella del vescovo di Rumbek (Sud Sudan), monsignor Christian Carlassare, che ha subito un attentato restando gambizzato mentre stava per ricevere l’ordinazione episcopale, testimonianza-icona della stessa Giornata missionaria mondiale. È seguita quella di una donna ebrea israeliana impegnata nel processo di pace, letta da monsignor Orlando Sbicca, scritta prima della guerra in corso, ma sempre molto attuale, che crede che ci siano le condizioni nella sua terra, che definisce il paradiso, di poter convivere pacificamente israeliani e palestinesi a partire dai piccoli gesti e isolando gli estremismi di entrambe le parti.

Non sono mancate neppure le testimonianze dirette di due giovani famiglie che si apprestano a tornare in terra di missione, una dell’Operazione Mato Grosso nei villaggi delle Ande peruviane, l’altra responsabile della Casa Caritas in Kosovo.

Cristo compagno di viaggio

Testimonianze che hanno stimolato la riflessione che monsignor Maffeis, in vista della Giornata missionaria mondiale, ha offerto ai presenti.

"Lo stare in missione -ha spiegato- diventa segno di fedeltà ed è solo quando noi stiamo nelle situazioni che le stesse diventano opportunità, luoghi di incontro, diventano strade. Il Papa nel suo messaggio per questa giornata ci ha consegnato: cuore, occhi e piedi. Sono le condizioni per essere discepoli missionari e riguardano ciascuno di noi" .

Ed ammirando il grande espressivo crocifisso del presbiterio della chiesa del Convento di Monteripido, l’arcivescovo ha commentato

"Quanto è bello -ha detto- io credo che non finirò mai di meditarlo, questo Cristo che si fa compagno di viaggio, che si fa vicino senza imporsi e con molta umiltà chiede e accetta lo sfogo, il lamento, il risentimento dei cuori chiusi.

È lo stile del missionario, del discepolo che si fa vicino, che ascolta, che apre le Scritture e dà una chiave di lettura che spalanca e cambia i cuori" .

Al centro della missione l’Eucaristia

"La nostra Veglia è iniziata attorno alla mensa -ha ricordato l’arcivescovo- un segno di condivisione come il condividere il pane eucaristico, l’esistenza, il servizio, la gratuità, la prossimità alla gente. Penso al volto di Chiesa che richiama a questa condivisione e mi ha colpito da subito la nostra Caritas diocesana che inizia la sua attività quotidiana di ascolto, accoglienza e aiuto dignitoso attorno all’Eucaristia e alla preghiera. Questo è aprire gli occhi e avere il cuore caldo, così si arriva al coraggio dei passi a cui si riferisce il Papa".

Il grazie per quanti vanno e restano in missione

"Questa sera -ha detto monsignor Maffeis, avviandosi alla conclusione- diciamo grazie a ciascuno di noi per la testimonianza che si offre con il nostro essere qui in preghiera e diciamo grazie a chi ha accettato di partire per restare accanto a fratelli e sorelle più poveri, per restarci come segno e come strumento della Misericordia di Dio. E le testimonianze appena sentite richiamano ciascuno di noi all’essenziale che è fatto, appunto, di poche cose. Un cuore che arde, uno sguardo aperto, il coraggio dei passi".

Tra i segni della Veglia in preparazione alla Giornata missionaria mondiale quello dell’accensione di cinque ceri di differenti colori posti davanti all’altare a simboleggiare la luce dello Spirito che illumina i cinque continenti, e il mandato missionario consegnato dall’arcivescovo a quanti partono per la missione, tra i quali don Giovanni Marconi, dalla scorsa settimana sacerdote fidei donum in Perù.

La comunità diocesana perugino-pievese vicina alle popolazioni della martoriata Terra Santa

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve non fa mancare la sua vicinanza spirituale e materiale alle popolazioni della martoriata Terra Santa, raccogliendosi in preghiera insieme al suo Pastore, l’arcivescovo Ivan Maffeis, martedì 24 ottobre (alle ore 18), nella Cattedrale di San Lorenzo dove si terrà la celebrazione eucaristica animata dai membri della Sezione Umbria dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme.

La Chiesa diocesana è da sempre attenta e solidale con i fratelli e le sorelle che vivono i luoghi in cui ha origine il Cristianesimo, sostenendo nel corso degli anni progetti umanitari volti all’integrazione tra popolazioni di culture e fedi diverse e per lo sviluppo di realtà socio-caritative impegnate anche nell’accoglienza dei pellegrini. A queste realtà saranno devolute le offerte raccolte durante la celebrazione in Cattedrale del 24 ottobre, accogliendo anche l’invito della Custodia di Terra Santa a pregare e digiunare per la pace.

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giornata mondiale missionaria 2023

"Questa sera la nostra chiesa è diventata una basilica in cui ha trovato posto il mondo. Abbiamo sentito le voci del Sud Sudan, di Israele, del Perù e del Kosovo e nell’ascoltarle mi sono chiesto cos’è che fa di questa geografia il nostro mondo? Io credo che sia la scelta di restare con uno sguardo ben preciso anche quando avresti mille motivi per andartene. Lo stare potrebbe essere il contrario della missione, perché la missione viene associata all’andare, ma, come è appena stato ricordato, quanto è importante anche il fermarsi".

Così l’arcivescovo Ivan Maffeis di Perugia-Città della Pieve nel commentare la Parola di Dio pronunciata alla Veglia di preghiera tenutasi nel capoluogo umbro, la sera di venerdì 20 nell’antico Convento francescano in Monteripido, in preparazione alla Giornata missionaria mondiale che la Chiesa ha celebrato domenica 22 ottobre.

Le testimonianze di andare e restare

La veglia ha visto la partecipazione di diversi fedeli, animata da giovani, preceduta dalla cena di solidarietà per le opere missionarie nel refettorio dei Frati minori. È stata promossa dal Centro diocesano missionario diretto da monsignor Orlando Sbicca, per anni in missione in Africa e profondo conoscitore della Terra Santa dove si sarebbe recato in pellegrinaggio a novembre. Molto significative sono state le testimonianze che hanno fatto comprendere l’importanza dell’essere missionario nell’annunciare e concretizzare il Vangelo non limitandosi ad andare ma a restare.

Questo particolare lo si è colto sin dalla prima testimonianza, letta da Anna Maria Federico, animatrice missionaria e coordinatrice della Commissione regionale Ceu per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, quella del vescovo di Rumbek (Sud Sudan), monsignor Christian Carlassare, che ha subito un attentato restando gambizzato mentre stava per ricevere l’ordinazione episcopale, testimonianza-icona della stessa Giornata missionaria mondiale. È seguita quella di una donna ebrea israeliana impegnata nel processo di pace, letta da monsignor Orlando Sbicca, scritta prima della guerra in corso, ma sempre molto attuale, che crede che ci siano le condizioni nella sua terra, che definisce il paradiso, di poter convivere pacificamente israeliani e palestinesi a partire dai piccoli gesti e isolando gli estremismi di entrambe le parti.

Non sono mancate neppure le testimonianze dirette di due giovani famiglie che si apprestano a tornare in terra di missione, una dell’Operazione Mato Grosso nei villaggi delle Ande peruviane, l’altra responsabile della Casa Caritas in Kosovo.

Cristo compagno di viaggio

Testimonianze che hanno stimolato la riflessione che monsignor Maffeis, in vista della Giornata missionaria mondiale, ha offerto ai presenti.

"Lo stare in missione -ha spiegato- diventa segno di fedeltà ed è solo quando noi stiamo nelle situazioni che le stesse diventano opportunità, luoghi di incontro, diventano strade. Il Papa nel suo messaggio per questa giornata ci ha consegnato: cuore, occhi e piedi. Sono le condizioni per essere discepoli missionari e riguardano ciascuno di noi" .

Ed ammirando il grande espressivo crocifisso del presbiterio della chiesa del Convento di Monteripido, l’arcivescovo ha commentato

"Quanto è bello -ha detto- io credo che non finirò mai di meditarlo, questo Cristo che si fa compagno di viaggio, che si fa vicino senza imporsi e con molta umiltà chiede e accetta lo sfogo, il lamento, il risentimento dei cuori chiusi.

È lo stile del missionario, del discepolo che si fa vicino, che ascolta, che apre le Scritture e dà una chiave di lettura che spalanca e cambia i cuori" .

Al centro della missione l’Eucaristia

"La nostra Veglia è iniziata attorno alla mensa -ha ricordato l’arcivescovo- un segno di condivisione come il condividere il pane eucaristico, l’esistenza, il servizio, la gratuità, la prossimità alla gente. Penso al volto di Chiesa che richiama a questa condivisione e mi ha colpito da subito la nostra Caritas diocesana che inizia la sua attività quotidiana di ascolto, accoglienza e aiuto dignitoso attorno all’Eucaristia e alla preghiera. Questo è aprire gli occhi e avere il cuore caldo, così si arriva al coraggio dei passi a cui si riferisce il Papa".

Il grazie per quanti vanno e restano in missione

"Questa sera -ha detto monsignor Maffeis, avviandosi alla conclusione- diciamo grazie a ciascuno di noi per la testimonianza che si offre con il nostro essere qui in preghiera e diciamo grazie a chi ha accettato di partire per restare accanto a fratelli e sorelle più poveri, per restarci come segno e come strumento della Misericordia di Dio. E le testimonianze appena sentite richiamano ciascuno di noi all’essenziale che è fatto, appunto, di poche cose. Un cuore che arde, uno sguardo aperto, il coraggio dei passi".

Tra i segni della Veglia in preparazione alla Giornata missionaria mondiale quello dell’accensione di cinque ceri di differenti colori posti davanti all’altare a simboleggiare la luce dello Spirito che illumina i cinque continenti, e il mandato missionario consegnato dall’arcivescovo a quanti partono per la missione, tra i quali don Giovanni Marconi, dalla scorsa settimana sacerdote fidei donum in Perù.

La comunità diocesana perugino-pievese vicina alle popolazioni della martoriata Terra Santa

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve non fa mancare la sua vicinanza spirituale e materiale alle popolazioni della martoriata Terra Santa, raccogliendosi in preghiera insieme al suo Pastore, l’arcivescovo Ivan Maffeis, martedì 24 ottobre (alle ore 18), nella Cattedrale di San Lorenzo dove si terrà la celebrazione eucaristica animata dai membri della Sezione Umbria dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme.

La Chiesa diocesana è da sempre attenta e solidale con i fratelli e le sorelle che vivono i luoghi in cui ha origine il Cristianesimo, sostenendo nel corso degli anni progetti umanitari volti all’integrazione tra popolazioni di culture e fedi diverse e per lo sviluppo di realtà socio-caritative impegnate anche nell’accoglienza dei pellegrini. A queste realtà saranno devolute le offerte raccolte durante la celebrazione in Cattedrale del 24 ottobre, accogliendo anche l’invito della Custodia di Terra Santa a pregare e digiunare per la pace.

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Veglia missionaria diocesana in Cattedrale con il vescovo Francesco Antonio Soddu https://www.lavoce.it/veglia-missionaria-diocesana-in-cattedrale-con-il-vescovo-francesco-antonio-soddu/ https://www.lavoce.it/veglia-missionaria-diocesana-in-cattedrale-con-il-vescovo-francesco-antonio-soddu/#respond Fri, 20 Oct 2023 11:55:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73733 veglia missionaria 2022

Veglia missionaria diocesana guidata dal vescovo Francesco Antonio Soddu, sabato 21 ottobre alle ore 21 nella Cattedrale Santa Maria Assunta di Terni. Ottobre è il mese che la chiesa universale dedica alla missione universale. Settimane in cui le comunità cristiane sono chiamate a riflettere sul senso della missione e operare perché l’accoglienza, la fratellanza e la solidarietà amplino sempre più i loro confini e accrescano il loro impegno.

Nella diocesi di Terni-Narni-Amelia,  momento centrale, sarà la veglia di preghiera Cuori ardenti, piedi in cammino, guidata, come dicevamo dal vescovo insieme al direttore del Centro missionario diocesano don Leopold Sandor.

La veglia missionaria sarà scandita da canti, ascolto della Parola di Dio e dalle testimonianza di religiosi, laici e giovani che hanno preso parte alla Gmg di Lisbona e che hanno sentito ardere il cuore per l’annuncio e per un cambiamento della loro vita e quella delle realtà dove si sono inseriti. Al termine sarà rinnovato il mandato per tutti i credenti, segno che invita ad annunciare e a mettere in pratica, ovunque, il Vangelo.

La Giornata missionaria mondiale, che sarà celebrata il 22 ottobre, invita a creare tra tutti i cristiani del mondo uno spirito di fraternità universale nella preghiera e nella solidarietà, specialmente verso le Chiese più giovani e bisognose di sostegno. Il tema della Giornata missionaria mondiale Cuori ardenti e piedi in cammino esprime il desiderio di condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, nella pienezza del cuore e della vita, nel non rimanere indifferenti verso i bisogni del mondo di oggi e nel camminare insieme sulla via della fratellanza, della solidarietà, della pace e della giustizia.

L’immagine dei piedi in cammino ricorda la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra.

A tal fine le offerte raccolte domenica 22 ottobre saranno destinate a favore dell’attività missionaria della Chiesa universale, a sostegno di tutte le giovani Chiese e i progetti per l’evangelizzazione e umanitari nei paesi più poveri e dimenticati.

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veglia missionaria 2022

Veglia missionaria diocesana guidata dal vescovo Francesco Antonio Soddu, sabato 21 ottobre alle ore 21 nella Cattedrale Santa Maria Assunta di Terni. Ottobre è il mese che la chiesa universale dedica alla missione universale. Settimane in cui le comunità cristiane sono chiamate a riflettere sul senso della missione e operare perché l’accoglienza, la fratellanza e la solidarietà amplino sempre più i loro confini e accrescano il loro impegno.

Nella diocesi di Terni-Narni-Amelia,  momento centrale, sarà la veglia di preghiera Cuori ardenti, piedi in cammino, guidata, come dicevamo dal vescovo insieme al direttore del Centro missionario diocesano don Leopold Sandor.

La veglia missionaria sarà scandita da canti, ascolto della Parola di Dio e dalle testimonianza di religiosi, laici e giovani che hanno preso parte alla Gmg di Lisbona e che hanno sentito ardere il cuore per l’annuncio e per un cambiamento della loro vita e quella delle realtà dove si sono inseriti. Al termine sarà rinnovato il mandato per tutti i credenti, segno che invita ad annunciare e a mettere in pratica, ovunque, il Vangelo.

La Giornata missionaria mondiale, che sarà celebrata il 22 ottobre, invita a creare tra tutti i cristiani del mondo uno spirito di fraternità universale nella preghiera e nella solidarietà, specialmente verso le Chiese più giovani e bisognose di sostegno. Il tema della Giornata missionaria mondiale Cuori ardenti e piedi in cammino esprime il desiderio di condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, nella pienezza del cuore e della vita, nel non rimanere indifferenti verso i bisogni del mondo di oggi e nel camminare insieme sulla via della fratellanza, della solidarietà, della pace e della giustizia.

L’immagine dei piedi in cammino ricorda la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra.

A tal fine le offerte raccolte domenica 22 ottobre saranno destinate a favore dell’attività missionaria della Chiesa universale, a sostegno di tutte le giovani Chiese e i progetti per l’evangelizzazione e umanitari nei paesi più poveri e dimenticati.

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Veglia di preghiera missionaria preceduta dalla Cena di solidarietà https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-missionaria-preceduta-dalla-cena-di-solidarieta/ https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-missionaria-preceduta-dalla-cena-di-solidarieta/#respond Wed, 18 Oct 2023 13:59:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73696 veglia di preghiera missionaria 2022

Come annunciato dall’arcivescovo Ivan Maffeis alla recente Assemblea diocesana, la Giornata Missionaria Mondiale culminerà nella comunità di Perugia-Città della Pieve con la Veglia di preghiera preceduta dalla Cena di solidarietà (a base di riso e patate) per le opere missionarie, venerdì 20 ottobre, a partire dalle ore 20, nel refettorio dell’antico Convento francescano di Monteripido. Alla Veglia si ascolteranno la Parola di Dio e alcune testimonianze di religiosi, laici e famiglie che hanno sentito ardere il cuore per l’annuncio come motore di cambiamento non solo della loro vita, ma anche per quella delle realtà dove si sono inseriti: Palestina, Perù e Kosovo.

Il mandato di annunciare il Vangelo

 La veglia di preghiera sarà guidata da monsignor Maffeis insieme al direttore del Centro missionario diocesano, don Orlando Sbicca, durante la quale sarà rinnovato il mandato a quanti andranno in terra di missione nel corso dell’anno, un mandato che è per tutti i credenti e ricorda Cristo che invita ad annunciare e a mettere in pratica, ovunque, il Vangelo.

Cuori ardenti, piedi in cammino

"La Giornata, inserita nell'Ottobre Missionario, ci invita ancora una volta a vivere un cammino di animazione e di sensibilizzazione delle comunità cristiane nel farsi carico della missione della Chiesa attraverso la preghiera, l’impegno di riscoprire la propria vocazione e non ultima la solidarietà"

A ricordarlo è l’animatrice missionaria perugina Anna Maria Federico, coordinatrice della Commissione regionale Ceu per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, nel presentare il tema di quest’anno.

"Un tema, Cuori ardenti e piedi in cammino -commenta l’animatrice- molto bello e significativo,  e come ci ricorda Papa Francesco l’andare in fretta, per condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, manifesta che “la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti...".

Al servizio della giustizia e della pace

"Occorre camminare insieme -prosegue Anna Maria Federico- ed essere capaci di scegliere la pace anche in quei momenti difficili in cui sarebbe più facile usare la violenza, come purtroppo sta accadendo in Medio Oriente.

A mostrarcelo, è il manifesto della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno in cui il vescovo di Rumbek, Christian Carlassare, nonostante abbia subito un attentato nel 2021, continua il suo servizio alla Chiesa del Sud Sudan e, in comunione con alcuni giovani cristiani e protestanti, ha fatto nove giorni di pellegrinaggio per raggiungere Papa Francesco a Juba, durante il suo viaggio in Sud Sudan dello scorso febbraio".

Accogliere il Vangelo

"Alla veglia missionaria del 20 ottobre -conclude Annamaria Federico- partiremo da questo tema per ribadire che la Chiesa deve essere sempre più al servizio della giustizia e della pace con coraggio e profezia, con attenzione alle vittime di tante situazioni ingiuste. Ci dobbiamo scuotere dalla nostra indifferenza ed alzarci in piedi molto più in questo tempo in cui la violenza sembra non aver fine, perché solo accogliendo il Vangelo saremo capaci di vivere nella pace interiore e di trasmettere germi di pace e speranza intorno a noi".

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veglia di preghiera missionaria 2022

Come annunciato dall’arcivescovo Ivan Maffeis alla recente Assemblea diocesana, la Giornata Missionaria Mondiale culminerà nella comunità di Perugia-Città della Pieve con la Veglia di preghiera preceduta dalla Cena di solidarietà (a base di riso e patate) per le opere missionarie, venerdì 20 ottobre, a partire dalle ore 20, nel refettorio dell’antico Convento francescano di Monteripido. Alla Veglia si ascolteranno la Parola di Dio e alcune testimonianze di religiosi, laici e famiglie che hanno sentito ardere il cuore per l’annuncio come motore di cambiamento non solo della loro vita, ma anche per quella delle realtà dove si sono inseriti: Palestina, Perù e Kosovo.

Il mandato di annunciare il Vangelo

 La veglia di preghiera sarà guidata da monsignor Maffeis insieme al direttore del Centro missionario diocesano, don Orlando Sbicca, durante la quale sarà rinnovato il mandato a quanti andranno in terra di missione nel corso dell’anno, un mandato che è per tutti i credenti e ricorda Cristo che invita ad annunciare e a mettere in pratica, ovunque, il Vangelo.

Cuori ardenti, piedi in cammino

"La Giornata, inserita nell'Ottobre Missionario, ci invita ancora una volta a vivere un cammino di animazione e di sensibilizzazione delle comunità cristiane nel farsi carico della missione della Chiesa attraverso la preghiera, l’impegno di riscoprire la propria vocazione e non ultima la solidarietà"

A ricordarlo è l’animatrice missionaria perugina Anna Maria Federico, coordinatrice della Commissione regionale Ceu per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, nel presentare il tema di quest’anno.

"Un tema, Cuori ardenti e piedi in cammino -commenta l’animatrice- molto bello e significativo,  e come ci ricorda Papa Francesco l’andare in fretta, per condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, manifesta che “la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti...".

Al servizio della giustizia e della pace

"Occorre camminare insieme -prosegue Anna Maria Federico- ed essere capaci di scegliere la pace anche in quei momenti difficili in cui sarebbe più facile usare la violenza, come purtroppo sta accadendo in Medio Oriente.

A mostrarcelo, è il manifesto della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno in cui il vescovo di Rumbek, Christian Carlassare, nonostante abbia subito un attentato nel 2021, continua il suo servizio alla Chiesa del Sud Sudan e, in comunione con alcuni giovani cristiani e protestanti, ha fatto nove giorni di pellegrinaggio per raggiungere Papa Francesco a Juba, durante il suo viaggio in Sud Sudan dello scorso febbraio".

Accogliere il Vangelo

"Alla veglia missionaria del 20 ottobre -conclude Annamaria Federico- partiremo da questo tema per ribadire che la Chiesa deve essere sempre più al servizio della giustizia e della pace con coraggio e profezia, con attenzione alle vittime di tante situazioni ingiuste. Ci dobbiamo scuotere dalla nostra indifferenza ed alzarci in piedi molto più in questo tempo in cui la violenza sembra non aver fine, perché solo accogliendo il Vangelo saremo capaci di vivere nella pace interiore e di trasmettere germi di pace e speranza intorno a noi".

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Veglia di Pentecoste celebrata nella Cattedrale di S. Lorenzo https://www.lavoce.it/veglia-di-pentecoste-celebrata-nella-cattedrale-di-s-lorenzo/ https://www.lavoce.it/veglia-di-pentecoste-celebrata-nella-cattedrale-di-s-lorenzo/#respond Mon, 29 May 2023 11:30:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71758 eglia di pentecoste in cattedrale 2023

Il dipinto della Pentecoste di Cesare Nebbia da Orvieto (del secolo XVI), posto per la ricorrenza sull’altare, insieme ai sette lumi accesi durante l’Assemblea diocesana, ha fatto da richiamo-raccoglimento, per l’invocazione dello Spirito, ai numerosi fedeli convenuti, la sera di sabato 27 maggio, nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia dove è stata celebrata la Veglia di Pentecoste presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti.

La celebrazione, animata dal Coro giovanile Voci di giubilo, è stata vissuta anche come momento culmine dell’incontro apertosi venerdì 26 presso il Centro Sereni-Istituto Don Guanella.

Dove arriva lo Spirito c’è perdono, pace, forza, non disperazione

L’arcivescovo, nell’omelia (il testo integrale è scaricabile al link: Omelia dell’arcivescovo Ivan Maffeis alla Veglia di Pentecoste in cattedrale – Diocesi Perugia), ha ricordato che lo Spirito Santo è il dono più grande: è l’amore infinito tra il Padre e il Figlio, amore incontenibile che si riversa sulla creazione, su ogni uomo, su ogni donna.

"Di questo Spirito -ha proseguito- noi viviamo: Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Sì, c’è uno spirito che umilia, divide, porta a perdere la fiducia nella la vita: ma questo spirito non viene da Dio…

Dove arriva lo Spirito del Signore giungono, piuttosto, il perdono e la pace, la forza di non disperare, mai!, di riconciliarci con le ferite dell’esistenza".

La presenza nell’Assemblea diocesana

Monsignor Maffeis si è soffermato sui segni della presenza vivace e fraterna dello Spirito Santo da lui visti nella terra umbra nei primi nove mesi di Pastore della Chiesa di Perugia-Città della Pieve.

"Il primo -ha detto- non fatico a riconoscerlo nell’Assemblea diocesana che ieri e oggi (26-27 maggio) ci ha riuniti insieme, animati dal desiderio di essere sempre più una Chiesa preoccupata di servire il Vangelo con uno stile di gratuità e di cura, radicati in ciò che è essenziale; una Chiesa che cresce nella corresponsabilità e riconosce l’altro nella ricchezza dei suoi carismi; una Chiesa che lascia trasparire il cuore e quindi la tenerezza di Dio ed è casa nella quale tutti hanno il diritto di trovare rispetto e accoglienza".

Un elenco lungo di presenza dello Spirito

 Quello dell’arcivescovo Maffeis è un elenco lungo delle realtà ecclesiali e non, dove vede un segno dell’azione dello Spirito: dalle comunità parrocchiali a quelle dei monasteri, alle tante opere di carità, a partire da quelle poste dalla nostra Caritas, ai tanti movimenti ecclesiali....

Lo spirito anima la coscienza di responsabilità

 Nell’affidare ai fedeli il compito di completare l’elenco, monsignor Maffeis non poteva non menzionare la presenza dell’azione dello Spirito. 

"Che entra- ha tenuto a sottolineare- nel mondo del lavoro, nelle aziende, nelle fabbriche, nelle caserme, nell’Università, nelle redazioni giornalistiche, nell’Ospedale, nelle case di riposo, nell’Hospice, nel Carcere, nelle sedi delle nostre Istituzioni: quante persone compiono quotidianamente il loro dovere con dedizione e competenza, nel silenzio, consapevoli che forse nessuno mai dirà loro grazie, animati dalla coscienza di una responsabilità nei confronti degli altri".

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eglia di pentecoste in cattedrale 2023

Il dipinto della Pentecoste di Cesare Nebbia da Orvieto (del secolo XVI), posto per la ricorrenza sull’altare, insieme ai sette lumi accesi durante l’Assemblea diocesana, ha fatto da richiamo-raccoglimento, per l’invocazione dello Spirito, ai numerosi fedeli convenuti, la sera di sabato 27 maggio, nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia dove è stata celebrata la Veglia di Pentecoste presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti.

La celebrazione, animata dal Coro giovanile Voci di giubilo, è stata vissuta anche come momento culmine dell’incontro apertosi venerdì 26 presso il Centro Sereni-Istituto Don Guanella.

Dove arriva lo Spirito c’è perdono, pace, forza, non disperazione

L’arcivescovo, nell’omelia (il testo integrale è scaricabile al link: Omelia dell’arcivescovo Ivan Maffeis alla Veglia di Pentecoste in cattedrale – Diocesi Perugia), ha ricordato che lo Spirito Santo è il dono più grande: è l’amore infinito tra il Padre e il Figlio, amore incontenibile che si riversa sulla creazione, su ogni uomo, su ogni donna.

"Di questo Spirito -ha proseguito- noi viviamo: Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Sì, c’è uno spirito che umilia, divide, porta a perdere la fiducia nella la vita: ma questo spirito non viene da Dio…

Dove arriva lo Spirito del Signore giungono, piuttosto, il perdono e la pace, la forza di non disperare, mai!, di riconciliarci con le ferite dell’esistenza".

La presenza nell’Assemblea diocesana

Monsignor Maffeis si è soffermato sui segni della presenza vivace e fraterna dello Spirito Santo da lui visti nella terra umbra nei primi nove mesi di Pastore della Chiesa di Perugia-Città della Pieve.

"Il primo -ha detto- non fatico a riconoscerlo nell’Assemblea diocesana che ieri e oggi (26-27 maggio) ci ha riuniti insieme, animati dal desiderio di essere sempre più una Chiesa preoccupata di servire il Vangelo con uno stile di gratuità e di cura, radicati in ciò che è essenziale; una Chiesa che cresce nella corresponsabilità e riconosce l’altro nella ricchezza dei suoi carismi; una Chiesa che lascia trasparire il cuore e quindi la tenerezza di Dio ed è casa nella quale tutti hanno il diritto di trovare rispetto e accoglienza".

Un elenco lungo di presenza dello Spirito

 Quello dell’arcivescovo Maffeis è un elenco lungo delle realtà ecclesiali e non, dove vede un segno dell’azione dello Spirito: dalle comunità parrocchiali a quelle dei monasteri, alle tante opere di carità, a partire da quelle poste dalla nostra Caritas, ai tanti movimenti ecclesiali....

Lo spirito anima la coscienza di responsabilità

 Nell’affidare ai fedeli il compito di completare l’elenco, monsignor Maffeis non poteva non menzionare la presenza dell’azione dello Spirito. 

"Che entra- ha tenuto a sottolineare- nel mondo del lavoro, nelle aziende, nelle fabbriche, nelle caserme, nell’Università, nelle redazioni giornalistiche, nell’Ospedale, nelle case di riposo, nell’Hospice, nel Carcere, nelle sedi delle nostre Istituzioni: quante persone compiono quotidianamente il loro dovere con dedizione e competenza, nel silenzio, consapevoli che forse nessuno mai dirà loro grazie, animati dalla coscienza di una responsabilità nei confronti degli altri".

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Pentecoste, Veglia di preghiera nella Cattedrale di Santa Maria Assunta https://www.lavoce.it/pentecoste-veglia-di-preghiera-nella-cattedrale-di-santa-maria-assunta/ https://www.lavoce.it/pentecoste-veglia-di-preghiera-nella-cattedrale-di-santa-maria-assunta/#respond Thu, 25 May 2023 10:31:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71701 veglia pentecoste

Veglia di preghiera diocesana per la Pentecoste, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, sabato 27 maggio alle ore 21 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni. Un appuntamento, che rappresenta un importante momento d’incontro per la chiesa locale e di preghiera comunitaria,  al quale partecipano i vari movimenti ecclesiali, associazioni, parrocchie e fedeli, in segno di unione e di preghiera comune. Questo, perché la Pentecoste sia seme di accoglienza e fraternità, nell’unità tra diversità di carismi e doni, a servizio della Chiesa.

Pentecoste seme di accoglienza e fraternità

Una preghiera corale per invocare lo Spirito Santo sulla Diocesi, sulla Città e sul Mondo, perché i cristiani siano questo mondo di violenza e di guerra portatori di riconciliazione e di pace in tutti i luoghi di vita, soprattutto nei paesi martoriati dai conflitti. Una preghiera per tutti i cresimandi e cresimati di questo anno che ricevono il dono dello Spirito Santo. "E’ lo Spirito -ricorda il vescovo di Terni-Narni-Amelia- che rende attraente e preziosa ogni realtà che è in noi e attorno a noi. In questo periodo del cammino sinodale della Chiesa, ci viene chiesto di metterci in ascolto della voce dello Spirito che si manifesta anche attraverso la voce degli altri. L’effusione dello Spirito Santo, raggiunga ogni cellula della nostra Diocesi; ogni cristiano ne sappia cogliere il soffio, e ognuno possa contribuire a discernere nella Chiesa la sua missione".

La veglia di Pentecoste avrà inizio sul sagrato della Cattedrale, con l’accensione e la benedizione del fuoco segno di luce e di speranza; in processione i fedeli, con la candela in mano, entreranno in chiesa, dove la liturgia proseguirà scandita dall’ascolto della parola di Dio, da canti e invocazioni allo Spirito Santo, nella memoria del battesimo, nei gesti simbolici che ricordano i doni dello Spirito.

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veglia pentecoste

Veglia di preghiera diocesana per la Pentecoste, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, sabato 27 maggio alle ore 21 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni. Un appuntamento, che rappresenta un importante momento d’incontro per la chiesa locale e di preghiera comunitaria,  al quale partecipano i vari movimenti ecclesiali, associazioni, parrocchie e fedeli, in segno di unione e di preghiera comune. Questo, perché la Pentecoste sia seme di accoglienza e fraternità, nell’unità tra diversità di carismi e doni, a servizio della Chiesa.

Pentecoste seme di accoglienza e fraternità

Una preghiera corale per invocare lo Spirito Santo sulla Diocesi, sulla Città e sul Mondo, perché i cristiani siano questo mondo di violenza e di guerra portatori di riconciliazione e di pace in tutti i luoghi di vita, soprattutto nei paesi martoriati dai conflitti. Una preghiera per tutti i cresimandi e cresimati di questo anno che ricevono il dono dello Spirito Santo. "E’ lo Spirito -ricorda il vescovo di Terni-Narni-Amelia- che rende attraente e preziosa ogni realtà che è in noi e attorno a noi. In questo periodo del cammino sinodale della Chiesa, ci viene chiesto di metterci in ascolto della voce dello Spirito che si manifesta anche attraverso la voce degli altri. L’effusione dello Spirito Santo, raggiunga ogni cellula della nostra Diocesi; ogni cristiano ne sappia cogliere il soffio, e ognuno possa contribuire a discernere nella Chiesa la sua missione".

La veglia di Pentecoste avrà inizio sul sagrato della Cattedrale, con l’accensione e la benedizione del fuoco segno di luce e di speranza; in processione i fedeli, con la candela in mano, entreranno in chiesa, dove la liturgia proseguirà scandita dall’ascolto della parola di Dio, da canti e invocazioni allo Spirito Santo, nella memoria del battesimo, nei gesti simbolici che ricordano i doni dello Spirito.

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Giornata per le vocazioni, veglia di preghiera nella chiesa di S. Francesco https://www.lavoce.it/giornata-per-le-vocazioni-veglia-di-preghiera-nella-chiesa-di-s-francesco/ https://www.lavoce.it/giornata-per-le-vocazioni-veglia-di-preghiera-nella-chiesa-di-s-francesco/#respond Thu, 27 Apr 2023 10:16:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71207 veglia di preghiera per le vocazioni

Venerdì 28 aprile alle ore 21 nella chiesa di San Francesco a Terni si terrà la veglia diocesana, presieduta dal vescovo Francesco Soddu, per invocare il dono della vocazione e per corrisponderla: al matrimonio, alla vita consacrata, al ministero ordinato ed al laicato vissuto a servizio del Vangelo.

La 60ma Giornata di Preghiera per le Vocazioni, che sarà celebrata il 30 aprile, ha per tema: Un meraviglioso poliedro, scelto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana, per richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa, capaci di dar forma a un camminare insieme che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità. Le vocazioni che sono a servizio le une delle altre.

La vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo, non demarcano territori esclusivi, ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana, e la missione dell’intero corpo ecclesiale che è annunciare il Vangelo a tutte le persone.

Il video di presentazione di don Luca Andreani direttore del Centro diocesano Vocazioni

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veglia di preghiera per le vocazioni

Venerdì 28 aprile alle ore 21 nella chiesa di San Francesco a Terni si terrà la veglia diocesana, presieduta dal vescovo Francesco Soddu, per invocare il dono della vocazione e per corrisponderla: al matrimonio, alla vita consacrata, al ministero ordinato ed al laicato vissuto a servizio del Vangelo.

La 60ma Giornata di Preghiera per le Vocazioni, che sarà celebrata il 30 aprile, ha per tema: Un meraviglioso poliedro, scelto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana, per richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa, capaci di dar forma a un camminare insieme che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità. Le vocazioni che sono a servizio le une delle altre.

La vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo, non demarcano territori esclusivi, ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana, e la missione dell’intero corpo ecclesiale che è annunciare il Vangelo a tutte le persone.

Il video di presentazione di don Luca Andreani direttore del Centro diocesano Vocazioni

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Giornata dei missionari martiri nel mondo celebrata con una Veglia di preghiera https://www.lavoce.it/giornata-dei-missionari-martiri-nel-mondo-celebrata-con-una-veglia-di-preghiera/ https://www.lavoce.it/giornata-dei-missionari-martiri-nel-mondo-celebrata-con-una-veglia-di-preghiera/#respond Mon, 27 Mar 2023 12:57:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70989 Giornata dei missionari martiri nel mondo 2023

Anche a Perugia è stata celebrata la Giornata dei missionari martiri nel mondo nel ricordo dell’uccisione, nella Cattedrale di San Salvador, dell’arcivescovo san Oscar Romero, il 24 marzo 1980, che ha dato la vita per il Vangelo.

Nel capoluogo umbro, presso il centro parrocchiale Shalom di Santo Spirito, si è tenuta la Veglia di preghiera guidata dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme ai sacerdoti monsignor Orlando Sbicca, direttore dell’Ufficio diocesano per le missioni, monsignor Saulo Scarabattoli, parroco di Santo Spirito, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e don Antony Situma, cappellano della comunità anglofona. Nel commentare la Parola di Dio, l’arcivescovo Maffeis, ha ricordato le sue esperienze, maturate durante le visite ai suoi confratelli trentini nel sacerdozio in terra di missione, e la forza che ha ricevuto dal poter condividere le gioie e le speranze, le sofferenze e le attese di questi sacerdoti dediti a testimoniare il Vangelo nelle regioni più remote del mondo.

"Come ci mostra la vita di san Oscar Romero -ha detto monsignor Maffeis- solo il servizio umile e costante per la dignità dell’uomo porta frutto. Siamo tutti chiamati ad aprire il cuore ed a sentirci parte della Chiesa che è nel mondo".

La veglia è stata preceduta dalla cena povera (a base di riso e patate), per sostenere i ragazzi del Centro Kay Chal dove ha lavorato per tanti anni suor Luisa Dall’Orto, uccisa ad Haiti lo scorso 22 giugno.

"Sono fanciulli che hanno sofferto sia per il terremoto del 2010 che per le successive violenze e distruzioni da parte di bande armate".

A  sottolinearlo, a margine della veglia in occasione della Giornata dei missionari martiri nel mondo, è stata Anna Maria Federico, responsabile del Centro missionario umbro e operatrice dell’Ufficio diocesano missionario di Perugia.

"Con questa celebrazione così intensa e partecipata -ha commentato- abbiamo tutti sentito di essere Chiesa viva e sperimentato che l’animazione missionaria, a partire da quella parrocchiale, è un valore aggiunto che ci fa crescere tutti".

Come segno di speranza che non muore mai, nemmeno in terra di missione, sono stati deposti ai piedi dell’altare i ceri accesi dall’arcivescovo con i colori dei cinque continenti insieme a cinque vasetti di grano germogliato.

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Giornata dei missionari martiri nel mondo 2023

Anche a Perugia è stata celebrata la Giornata dei missionari martiri nel mondo nel ricordo dell’uccisione, nella Cattedrale di San Salvador, dell’arcivescovo san Oscar Romero, il 24 marzo 1980, che ha dato la vita per il Vangelo.

Nel capoluogo umbro, presso il centro parrocchiale Shalom di Santo Spirito, si è tenuta la Veglia di preghiera guidata dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme ai sacerdoti monsignor Orlando Sbicca, direttore dell’Ufficio diocesano per le missioni, monsignor Saulo Scarabattoli, parroco di Santo Spirito, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e don Antony Situma, cappellano della comunità anglofona. Nel commentare la Parola di Dio, l’arcivescovo Maffeis, ha ricordato le sue esperienze, maturate durante le visite ai suoi confratelli trentini nel sacerdozio in terra di missione, e la forza che ha ricevuto dal poter condividere le gioie e le speranze, le sofferenze e le attese di questi sacerdoti dediti a testimoniare il Vangelo nelle regioni più remote del mondo.

"Come ci mostra la vita di san Oscar Romero -ha detto monsignor Maffeis- solo il servizio umile e costante per la dignità dell’uomo porta frutto. Siamo tutti chiamati ad aprire il cuore ed a sentirci parte della Chiesa che è nel mondo".

La veglia è stata preceduta dalla cena povera (a base di riso e patate), per sostenere i ragazzi del Centro Kay Chal dove ha lavorato per tanti anni suor Luisa Dall’Orto, uccisa ad Haiti lo scorso 22 giugno.

"Sono fanciulli che hanno sofferto sia per il terremoto del 2010 che per le successive violenze e distruzioni da parte di bande armate".

A  sottolinearlo, a margine della veglia in occasione della Giornata dei missionari martiri nel mondo, è stata Anna Maria Federico, responsabile del Centro missionario umbro e operatrice dell’Ufficio diocesano missionario di Perugia.

"Con questa celebrazione così intensa e partecipata -ha commentato- abbiamo tutti sentito di essere Chiesa viva e sperimentato che l’animazione missionaria, a partire da quella parrocchiale, è un valore aggiunto che ci fa crescere tutti".

Come segno di speranza che non muore mai, nemmeno in terra di missione, sono stati deposti ai piedi dell’altare i ceri accesi dall’arcivescovo con i colori dei cinque continenti insieme a cinque vasetti di grano germogliato.

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Veglia di preghiera per celebrare la Giornata dei missionari martiri nel mondo https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-per-celebrare-la-giornata-dei-missionari-martiri-nel-mondo/ https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-per-celebrare-la-giornata-dei-missionari-martiri-nel-mondo/#respond Tue, 21 Mar 2023 16:30:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70888 giornata missionari martiri 2023

È sempre particolarmente sentita e partecipata nella comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve la Veglia di preghiera promossa in occasione dell’annuale Giornata dei missionari martiri nel mondo, in programma venerdì sera 24 marzo (ore 21), nel capoluogo umbro, presso la chiesa del centro parrocchiale Shalom di Santo Spirito, in via Quieta. La veglia, guidata dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a sacerdoti, diaconi e seminaristi, sarà preceduta dalla cena del povero preparata e servita dall’equipe missionaria diocesana, i cui proventi andranno a sostenere le opere missionarie attive nelle aree del mondo dove la vita di missione è più a rischio. "Pregheremo per tutti coloro che nel mondo vengono uccisi e perseguitati per la loro fede". A dirlo è monsignor Orlando Sbicca, direttore dell’Ufficio diocesano missionario, ricordando che, nel 2022 i missionari martiri sono stati diciotto, di cui due italiane. "Si tratta -spiega- di suor Luisa Dell’Orto, Piccola Sorella del Vangelo, assassinata, il 25 giugno, in un agguato tra i vicoli della capitale di Haiti, e di suor Maria De Coppi, missionaria comboniana, uccisa in Mozambico, il 6 settembre, nel corso di un’azione terroristica. Entrambe spendevano l’intera vita rispondendo ai bisogni di due popoli, martoriati da guerre, calamità, criminalità e soprusi. Testimoniare il Vangelo in terra di missione -commenta il direttore dell’Ufficio diocesano missionario- è sempre più a repentaglio. Basti pensare che negli ultimi venti anni sono stati assassinati 526 tra sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche". Questa significativa giornata è stata istituita, nel 1993, da Missio Giovani, il movimento giovanile missionario della direzione nazionale italiana delle Pontificie Opere Missionarie, in memoria del martirio dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Romero, avvenuto il 24 marzo 1980.Un pastore che senza esitazione si era posto a fianco del popolo salvadoregno, oppresso da un regime elitario incurante della sorte dei più poveri e dei lavoratori. "Quest’anno lo slogan scelto da Missio Giovani -annuncia don Orlando Sbicca- è Di me sarete testimoni (At 1,8), espressione che riprende il tema della Giornata missionaria mondiale dell’ottobre scorso". Ed è sempre don Orlando, sacerdote che da giovane andò missionario in Burundi, a rivolgere a nome dell’equipe diocesana l’appello-invito, soprattutto ai giovani, a partecipare numerosi alla veglia di preghiera, occasione anche di riflessione e di approfondimento dell’impegno missionario della Chiesa.  ]]>
giornata missionari martiri 2023

È sempre particolarmente sentita e partecipata nella comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve la Veglia di preghiera promossa in occasione dell’annuale Giornata dei missionari martiri nel mondo, in programma venerdì sera 24 marzo (ore 21), nel capoluogo umbro, presso la chiesa del centro parrocchiale Shalom di Santo Spirito, in via Quieta. La veglia, guidata dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a sacerdoti, diaconi e seminaristi, sarà preceduta dalla cena del povero preparata e servita dall’equipe missionaria diocesana, i cui proventi andranno a sostenere le opere missionarie attive nelle aree del mondo dove la vita di missione è più a rischio. "Pregheremo per tutti coloro che nel mondo vengono uccisi e perseguitati per la loro fede". A dirlo è monsignor Orlando Sbicca, direttore dell’Ufficio diocesano missionario, ricordando che, nel 2022 i missionari martiri sono stati diciotto, di cui due italiane. "Si tratta -spiega- di suor Luisa Dell’Orto, Piccola Sorella del Vangelo, assassinata, il 25 giugno, in un agguato tra i vicoli della capitale di Haiti, e di suor Maria De Coppi, missionaria comboniana, uccisa in Mozambico, il 6 settembre, nel corso di un’azione terroristica. Entrambe spendevano l’intera vita rispondendo ai bisogni di due popoli, martoriati da guerre, calamità, criminalità e soprusi. Testimoniare il Vangelo in terra di missione -commenta il direttore dell’Ufficio diocesano missionario- è sempre più a repentaglio. Basti pensare che negli ultimi venti anni sono stati assassinati 526 tra sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche". Questa significativa giornata è stata istituita, nel 1993, da Missio Giovani, il movimento giovanile missionario della direzione nazionale italiana delle Pontificie Opere Missionarie, in memoria del martirio dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Romero, avvenuto il 24 marzo 1980.Un pastore che senza esitazione si era posto a fianco del popolo salvadoregno, oppresso da un regime elitario incurante della sorte dei più poveri e dei lavoratori. "Quest’anno lo slogan scelto da Missio Giovani -annuncia don Orlando Sbicca- è Di me sarete testimoni (At 1,8), espressione che riprende il tema della Giornata missionaria mondiale dell’ottobre scorso". Ed è sempre don Orlando, sacerdote che da giovane andò missionario in Burundi, a rivolgere a nome dell’equipe diocesana l’appello-invito, soprattutto ai giovani, a partecipare numerosi alla veglia di preghiera, occasione anche di riflessione e di approfondimento dell’impegno missionario della Chiesa.  ]]>
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Numerosi giovani in Cattedrale alla Veglia di Quaresima con l’arcivescovo https://www.lavoce.it/numerosi-giovani-in-cattedrale-alla-veglia-di-quaresima-con-larcivescovo/ https://www.lavoce.it/numerosi-giovani-in-cattedrale-alla-veglia-di-quaresima-con-larcivescovo/#respond Sat, 18 Mar 2023 11:03:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70841 veglia di quaresima 2023

Venerdì sera 17 marzo, in una gremita Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si è tenuta la Veglia di Quaresima dei giovani con l’arcivescovo Ivan Maffeis, organizzata dalla Pastorale diocesana giovanile insieme alle Pastorali vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP). Gli interrogativi di alcuni giovani presentati durante le cinque stazioni della via Crucis hanno stimolato la riflessione di monsignor Maffeis (il testo integrale è scaricabile dal link: http://diocesi.perugia.it/veglia-quaresima-giovani-perugia-17-marzo-2023/ ), che ha concluso con un invito non poco impegnativo rivolto loro:

"Lasciatevi incontrare dal Vangelo e guardare negli occhi dal Signore Gesù: vi ritroverete subito in cammino. E non vi sentirete più soli".

L’arcivescovo ha introdotto la sua meditazione citando una recente fotografia del quotidiano Il Sole 24 Ore sulle giovani generazioni da cui emerge una generazione in sofferenza, ferita da un dolore segreto. "Un fiume carsico -ha detto- che appare e scompare velocemente: se non sei attento, se non sei disponibile a coglierne i segni, a riconoscerlo, ci passi accanto senza nemmeno vederlo".

Si è poi soffermato sui tanti altri luoghi e situazioni di fragilità e di sofferenza, che diventano subito invisibili, come le famiglie del territorio Perugino che il terremoto ha privato della loro abitazione e delle loro chiese.

Ha raccontato anche del suo incontro con un detenuto di Capanne, che gli ha detto: "Mi sto spegnendo, non riesco più a sentire emozioni, a innamorarmi…".

Nell’allargare lo sguardo, l’arcivescovo si è soffermato sulle vicende di un Iran, che acceca letteralmente i suoi giovani, le sue ragazze, con l’intento di umiliarne la bellezza e spegnerne i sogni; sulla guerra in un’Ucraina, che era il granaio d’Europa e non solo, mentre oggi è bagnata dal sangue di centinaia di migliaia di vite; su un Malawi, il 'nostro' Malawi, devastato dalla furia del ciclone”; su un Mediterraneo che, a differenza del Mar Rosso, si richiude, annegando le speranze di vita di quanti fuggono dalla miseria e dalla violenza, dalla persecuzione e dalla guerra…

"Queste croci -ha sottolineato- che per noi è facile non vedere, contraddicono il disegno di Dio sull’uomo e sulla creazione. Un disegno che prende forma nel volto di Gesù di Nazareth, nelle sue parole, nella sua vita: la sua stessa croce dice la misura del suo amore; la sua passione riassume in sé la passione di ogni uomo; in lui, coronato di spine, c’è il giusto sofferente, che anche nella morte non smette di affidarsi al Padre: il grido del Crocifisso è lanciato al cielo, non contro il cielo…

Dinanzi a lui possiamo venir presi da un’infinita tenerezza, proprio come fu per San Francesco, che meditava la Passione con com-passione".

Monsignor Maffeis, avviandosi alla conclusione, ha parlato di una vita possibile come le testimonianze dei dodici giovani che a Pasqua riceveranno il battesimo.

"Si sono avvicinati alla fede e alla Chiesa -ha aggiunto- per contagio, perché affascinati dalla vita di un compagno di Università, dall’amore di un ragazzo, da un percorso di catechesi, da un’esperienza di accoglienza da parte della comunità cristiana".

Come anche le parole di Chiara Letizia e di Maria Grazia che testimoniano come la vita proposta da Cristo è possibile ed è bella, ha commentato l’arcivescovo precisando che

"Chiara Letizia, nella domenica dopo Pasqua, farà la sua professione nel monastero delle Clarisse di Sant’Agnese; mentre Maria Grazia, in questo stesso nostro monastero, ha appena celebrato i settant'anni di professione religiosa.

Una giovane e un’anziana, unite da una sola parola: gratitudine alla vita. Cari ragazzi, no, non siamo semplicemente il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di voi è voluto, è amato, è necessario".

La Veglia di Quaresima, è proseguita con la Via Crucis, lungo le navate della Cattedrale, la croce che poteva così toccare i quadri viventi in cui alcuni capi scout rappresentavano le vicende raccontate nelle meditazioni.

"Ogni scena è stata incensata dall’arcivescovo, perché i ragazzi potessero riconoscerle come profumate, importanti -ha commentato don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile- hanno scoperto come lì c’è passata la croce, ma anche il crocifisso che con loro ha condiviso quelle pieghe della loro vita".

A ciascuno dei settecento giovani presenti nel Duomo di Perugia, è stato consegnato un sacchetto di stoffa con dell’incenso. I sacchetti, sono stati realizzati dalle detenute e riempiti dai detenuti della Casa Circondariale di Capanne. "Frutto del loro lavoro e del loro tempo offerto per noi -ha sottolineato don Luca- segno di tutto quello che può riempire la nostra vita, con le tante piaghe che la abitano e che ci abitano".

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veglia di quaresima 2023

Venerdì sera 17 marzo, in una gremita Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si è tenuta la Veglia di Quaresima dei giovani con l’arcivescovo Ivan Maffeis, organizzata dalla Pastorale diocesana giovanile insieme alle Pastorali vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP). Gli interrogativi di alcuni giovani presentati durante le cinque stazioni della via Crucis hanno stimolato la riflessione di monsignor Maffeis (il testo integrale è scaricabile dal link: http://diocesi.perugia.it/veglia-quaresima-giovani-perugia-17-marzo-2023/ ), che ha concluso con un invito non poco impegnativo rivolto loro:

"Lasciatevi incontrare dal Vangelo e guardare negli occhi dal Signore Gesù: vi ritroverete subito in cammino. E non vi sentirete più soli".

L’arcivescovo ha introdotto la sua meditazione citando una recente fotografia del quotidiano Il Sole 24 Ore sulle giovani generazioni da cui emerge una generazione in sofferenza, ferita da un dolore segreto. "Un fiume carsico -ha detto- che appare e scompare velocemente: se non sei attento, se non sei disponibile a coglierne i segni, a riconoscerlo, ci passi accanto senza nemmeno vederlo".

Si è poi soffermato sui tanti altri luoghi e situazioni di fragilità e di sofferenza, che diventano subito invisibili, come le famiglie del territorio Perugino che il terremoto ha privato della loro abitazione e delle loro chiese.

Ha raccontato anche del suo incontro con un detenuto di Capanne, che gli ha detto: "Mi sto spegnendo, non riesco più a sentire emozioni, a innamorarmi…".

Nell’allargare lo sguardo, l’arcivescovo si è soffermato sulle vicende di un Iran, che acceca letteralmente i suoi giovani, le sue ragazze, con l’intento di umiliarne la bellezza e spegnerne i sogni; sulla guerra in un’Ucraina, che era il granaio d’Europa e non solo, mentre oggi è bagnata dal sangue di centinaia di migliaia di vite; su un Malawi, il 'nostro' Malawi, devastato dalla furia del ciclone”; su un Mediterraneo che, a differenza del Mar Rosso, si richiude, annegando le speranze di vita di quanti fuggono dalla miseria e dalla violenza, dalla persecuzione e dalla guerra…

"Queste croci -ha sottolineato- che per noi è facile non vedere, contraddicono il disegno di Dio sull’uomo e sulla creazione. Un disegno che prende forma nel volto di Gesù di Nazareth, nelle sue parole, nella sua vita: la sua stessa croce dice la misura del suo amore; la sua passione riassume in sé la passione di ogni uomo; in lui, coronato di spine, c’è il giusto sofferente, che anche nella morte non smette di affidarsi al Padre: il grido del Crocifisso è lanciato al cielo, non contro il cielo…

Dinanzi a lui possiamo venir presi da un’infinita tenerezza, proprio come fu per San Francesco, che meditava la Passione con com-passione".

Monsignor Maffeis, avviandosi alla conclusione, ha parlato di una vita possibile come le testimonianze dei dodici giovani che a Pasqua riceveranno il battesimo.

"Si sono avvicinati alla fede e alla Chiesa -ha aggiunto- per contagio, perché affascinati dalla vita di un compagno di Università, dall’amore di un ragazzo, da un percorso di catechesi, da un’esperienza di accoglienza da parte della comunità cristiana".

Come anche le parole di Chiara Letizia e di Maria Grazia che testimoniano come la vita proposta da Cristo è possibile ed è bella, ha commentato l’arcivescovo precisando che

"Chiara Letizia, nella domenica dopo Pasqua, farà la sua professione nel monastero delle Clarisse di Sant’Agnese; mentre Maria Grazia, in questo stesso nostro monastero, ha appena celebrato i settant'anni di professione religiosa.

Una giovane e un’anziana, unite da una sola parola: gratitudine alla vita. Cari ragazzi, no, non siamo semplicemente il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di voi è voluto, è amato, è necessario".

La Veglia di Quaresima, è proseguita con la Via Crucis, lungo le navate della Cattedrale, la croce che poteva così toccare i quadri viventi in cui alcuni capi scout rappresentavano le vicende raccontate nelle meditazioni.

"Ogni scena è stata incensata dall’arcivescovo, perché i ragazzi potessero riconoscerle come profumate, importanti -ha commentato don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile- hanno scoperto come lì c’è passata la croce, ma anche il crocifisso che con loro ha condiviso quelle pieghe della loro vita".

A ciascuno dei settecento giovani presenti nel Duomo di Perugia, è stato consegnato un sacchetto di stoffa con dell’incenso. I sacchetti, sono stati realizzati dalle detenute e riempiti dai detenuti della Casa Circondariale di Capanne. "Frutto del loro lavoro e del loro tempo offerto per noi -ha sottolineato don Luca- segno di tutto quello che può riempire la nostra vita, con le tante piaghe che la abitano e che ci abitano".

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Veglia di Quaresima dei giovani in Cattedrale con l’arcivescovo Maffeis https://www.lavoce.it/veglia-di-quaresima-dei-giovani-in-cattedrale-con-larcivescovo-maffeis/ https://www.lavoce.it/veglia-di-quaresima-dei-giovani-in-cattedrale-con-larcivescovo-maffeis/#respond Fri, 17 Mar 2023 16:17:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70837 veglia di quaresima perugia

Nelle pieghe della tua storia è il tema della Veglia di Quaresima organizzata dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, in programma questa sera, venerdì 17 marzo, alle ore 20.45, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia insieme all’arcivescovo Ivan Maffeis. Questa veglia è promossa insieme agli Uffici diocesani di Pastorale vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP).

"Camminare insieme con Cristo e Gesù e conoscere il filo rosso che intesse la mia storia con le sue ferite e la storia del Figlio di Dio con le mie ferite".

Così don Luca Delunghi, responsabile della Pastorale giovanile, introduce al senso profondo della veglia di preghiera che vedrà protagonisti i giovani insieme al loro vescovo.

Un appuntamento sempre molto partecipato, che vede in San Lorenzo, insieme a parroci, viceparroci, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi, catechisti, educatori e animatori d’oratorio, centinaia di ragazzi e ragazze provenienti dalle sette Zone pastorali e da associazioni e realtà giovanili dell’Archidiocesi, a servizio anche dei più piccoli nel sostenerli a compiere i primi passi della loro l’esperienza di fede nella Chiesa diocesana e particolare.

Le riflessioni della Veglia di Quaresima

"Le stazioni della Via Crucis segneranno i tempi e le riflessioni che i giovani hanno preparato insieme ai loro parroci e catechisti.

Le fatiche, le afflizioni e il nonsenso che in certe pieghe della propria storia vivono giovani e ragazzi durante la Veglia di Quaresima si incontreranno con la croce di Gesù per scoprire il mistero e il miracolo dell’incarnazione che li lega e che ci salva".

Così, annunciano dall’Ufficio di pastorale giovanile sottolineando che, alle riflessioni e agli interrogativi dei ragazzi seguirà la riflessione del vescovo Ivan.

"Il segno che sarà consegnato a ogni giovane -spiegano- è stato realizzato dai detenuti della sezione maschile e femminile del carcere di Capanne, ai quali già va il nostro ringraziamento".

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veglia di quaresima perugia

Nelle pieghe della tua storia è il tema della Veglia di Quaresima organizzata dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, in programma questa sera, venerdì 17 marzo, alle ore 20.45, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia insieme all’arcivescovo Ivan Maffeis. Questa veglia è promossa insieme agli Uffici diocesani di Pastorale vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP).

"Camminare insieme con Cristo e Gesù e conoscere il filo rosso che intesse la mia storia con le sue ferite e la storia del Figlio di Dio con le mie ferite".

Così don Luca Delunghi, responsabile della Pastorale giovanile, introduce al senso profondo della veglia di preghiera che vedrà protagonisti i giovani insieme al loro vescovo.

Un appuntamento sempre molto partecipato, che vede in San Lorenzo, insieme a parroci, viceparroci, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi, catechisti, educatori e animatori d’oratorio, centinaia di ragazzi e ragazze provenienti dalle sette Zone pastorali e da associazioni e realtà giovanili dell’Archidiocesi, a servizio anche dei più piccoli nel sostenerli a compiere i primi passi della loro l’esperienza di fede nella Chiesa diocesana e particolare.

Le riflessioni della Veglia di Quaresima

"Le stazioni della Via Crucis segneranno i tempi e le riflessioni che i giovani hanno preparato insieme ai loro parroci e catechisti.

Le fatiche, le afflizioni e il nonsenso che in certe pieghe della propria storia vivono giovani e ragazzi durante la Veglia di Quaresima si incontreranno con la croce di Gesù per scoprire il mistero e il miracolo dell’incarnazione che li lega e che ci salva".

Così, annunciano dall’Ufficio di pastorale giovanile sottolineando che, alle riflessioni e agli interrogativi dei ragazzi seguirà la riflessione del vescovo Ivan.

"Il segno che sarà consegnato a ogni giovane -spiegano- è stato realizzato dai detenuti della sezione maschile e femminile del carcere di Capanne, ai quali già va il nostro ringraziamento".

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Le comunità parrocchiali dell’Unità pastorale dell’Alta Umbria colpita dal sisma si raccolgono in preghiera https://www.lavoce.it/le-comunita-parrocchiali-dellunita-pastorale-dellalta-umbria-colpita-dal-sisma-si-raccolgono-in-preghiera/ https://www.lavoce.it/le-comunita-parrocchiali-dellunita-pastorale-dellalta-umbria-colpita-dal-sisma-si-raccolgono-in-preghiera/#comments Thu, 16 Mar 2023 16:09:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70831 sisma alta umbria

Una novena alla Beata Vergine Maria, in programma dal 17 al 24 marzo (ore 20.30), presso il Villaggio Santa Caterina in Solfagnano di Perugia, sarà occasione di preghiera comunitaria e di ringraziamento al Signore per aver protetto dal sisma, lo scorso 9 marzo, le comunità dell’Alta Umbria, al confine tra i comuni di Perugia ed Umbertide. Un sisma che ha avuto il suo epicentro nell’area dei centri abitati dell’Unità pastorale di Pierantonio, Rancolfo, Solfagnano, Sant’Orfeto, La Bruna e Resina dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, provocando tanta paura e lesionando alcune centinaia di abitazioni civili, diverse strutture commerciali e produttive e luoghi di culto, ma non ha causato morti e feriti. "Per questo ringraziamo il Signore, che, per intercessione della Madonna apparsa a Fatima, ha voluto risparmiare tante vite umane". Così, commenta il parroco dell’Unità pastorale, don Anton Marcel Sascau, nell’annunciare la novena di preghiera con la recita del San Rosario e invitando i fedeli a non mancare a quest’appuntamento. "Con la speranza -auspica don Anton- che tutto ritorni presto alla normalità".]]>
sisma alta umbria

Una novena alla Beata Vergine Maria, in programma dal 17 al 24 marzo (ore 20.30), presso il Villaggio Santa Caterina in Solfagnano di Perugia, sarà occasione di preghiera comunitaria e di ringraziamento al Signore per aver protetto dal sisma, lo scorso 9 marzo, le comunità dell’Alta Umbria, al confine tra i comuni di Perugia ed Umbertide. Un sisma che ha avuto il suo epicentro nell’area dei centri abitati dell’Unità pastorale di Pierantonio, Rancolfo, Solfagnano, Sant’Orfeto, La Bruna e Resina dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, provocando tanta paura e lesionando alcune centinaia di abitazioni civili, diverse strutture commerciali e produttive e luoghi di culto, ma non ha causato morti e feriti. "Per questo ringraziamo il Signore, che, per intercessione della Madonna apparsa a Fatima, ha voluto risparmiare tante vite umane". Così, commenta il parroco dell’Unità pastorale, don Anton Marcel Sascau, nell’annunciare la novena di preghiera con la recita del San Rosario e invitando i fedeli a non mancare a quest’appuntamento. "Con la speranza -auspica don Anton- che tutto ritorni presto alla normalità".]]>
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Giornata Mondiale Missionaria: veglia diocesana di preghiera e cena di solidarietà https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-missionaria-2022-veglia-diocesana-di-preghiera-e-cena-di-solidarieta/ Fri, 21 Oct 2022 09:53:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69033 giornata mondiale missionaria

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si prepara all’imminente Giornata Mondiale Missionaria 2022, che Papa Francesco ha voluto dedicate al tema Di me sarete testimoni (At 1,8), la chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo, con la Veglia di preghiera in programma venerdì 21 ottobre (alle ore 21), presso la chiesa di San Ferdinando di Perugia, preceduta dalla cena di solidarietà a base di riso e patate (preparata e servita nel salone parrocchiale) per raccogliere offerte da destinare al Fondo Mondiale di Solidarietà. Ad organizzare la cena e la veglia è l’Ufficio diocesano per la cooperazione tra le Chiese diretto da monsignor Orlando Sbicca, che per molti anni ha vissuto l’esperienza missionaria come sacerdote fidei donum.

La preghiera sarà presieduta dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis e culminerà con il mandato missionario ai prossimi partenti per la missione. Sacerdoti e laici, spesso famiglie, che ritornano ad operare in terra di missione o alla loro prima esperienza. Ad annunciarlo è Anna Maria Federico, animatrice missionaria perugina e coordinatrice regionale per la Cooperazione tra le Chiese.

"Tra loro -dice- vorrei menzionare l’impegno missionario di una giovane famiglia con quattro figli, che tornerà tra alcuni mesi in Perù dove ha lavorato a Nuevo Chimbote, in una missione in cui l’Operazione Mato Grosso ha fatto un intenso lavoro con i ragazzi recuperando anche una parte di deserto e lavorando insieme alla missionaria martire Nadia De Munari, uccisa lo scorso anno".

Anna Maria Federico ha scritto, di recente, per il settimanale La Voce, in prossimità Giornata Mondiale Missionaria 2022, un interessante articolo in cui traccia la presenza-testimonianza missionaria della Chiesa perugino-pievese nel mondo. Dalle realtà storiche degli Amici del Malawi, l’associazione nata per dare seguito al gemellaggio tra le Chiese di Perugia e di Zomba (nel Malawi), di Insieme Fratelli Indios, che svolge un servizio alle missioni dei Cappuccini in Amazzonia facente capo alla Parrocchia perugina dell’Oasi di Sant’ Antonio, all’Operazione Mato Grosso.

"Quest'ultima -ricorda Anna Maria- fondata da padre Ugo De Censi, che da anni lavora non solo a Perugia, ma in tutta l’Umbria e l’Italia con i volontari e tante famiglie svolgendo diverse attività con campi di lavoro sia in ambito agricolo che di raccolta ferro, alimenti, traslochi ed anche con bancarelle di oggetti provenienti dalle loro cooperative per sostenere numerose missioni presenti in Perù, Bolivia e in altri Paesi delle Ande".

Da non trascurare il Centro Salesiano che ha dato vita all’associazione Amici di Armando, a sostegno del laico missionario Armando Catrana che da più di quarant'anni opera in Brasile.

"Questo storico volontario perugino -commenta Anna Maria Federico- nonostante l’età, è da poco rientrato in missione".

Inoltre vanno menzionate le comunità neo catecumenali con dei volontari in missione sia laici, gruppi di famiglie, che sacerdoti, come don Alviero Buco, presenti in Nord Europa. Diverse parrocchie non fanno venire meno il loro apporto alle missioni come anche e le animatrici dell’Opera di San Pietro Apostolo per il corredo del missionario e per la raccolta di aiuti ai missionari presenti, in particolare, in Zambia, Burundi, India e Nicaragua.

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giornata mondiale missionaria

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si prepara all’imminente Giornata Mondiale Missionaria 2022, che Papa Francesco ha voluto dedicate al tema Di me sarete testimoni (At 1,8), la chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo, con la Veglia di preghiera in programma venerdì 21 ottobre (alle ore 21), presso la chiesa di San Ferdinando di Perugia, preceduta dalla cena di solidarietà a base di riso e patate (preparata e servita nel salone parrocchiale) per raccogliere offerte da destinare al Fondo Mondiale di Solidarietà. Ad organizzare la cena e la veglia è l’Ufficio diocesano per la cooperazione tra le Chiese diretto da monsignor Orlando Sbicca, che per molti anni ha vissuto l’esperienza missionaria come sacerdote fidei donum.

La preghiera sarà presieduta dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis e culminerà con il mandato missionario ai prossimi partenti per la missione. Sacerdoti e laici, spesso famiglie, che ritornano ad operare in terra di missione o alla loro prima esperienza. Ad annunciarlo è Anna Maria Federico, animatrice missionaria perugina e coordinatrice regionale per la Cooperazione tra le Chiese.

"Tra loro -dice- vorrei menzionare l’impegno missionario di una giovane famiglia con quattro figli, che tornerà tra alcuni mesi in Perù dove ha lavorato a Nuevo Chimbote, in una missione in cui l’Operazione Mato Grosso ha fatto un intenso lavoro con i ragazzi recuperando anche una parte di deserto e lavorando insieme alla missionaria martire Nadia De Munari, uccisa lo scorso anno".

Anna Maria Federico ha scritto, di recente, per il settimanale La Voce, in prossimità Giornata Mondiale Missionaria 2022, un interessante articolo in cui traccia la presenza-testimonianza missionaria della Chiesa perugino-pievese nel mondo. Dalle realtà storiche degli Amici del Malawi, l’associazione nata per dare seguito al gemellaggio tra le Chiese di Perugia e di Zomba (nel Malawi), di Insieme Fratelli Indios, che svolge un servizio alle missioni dei Cappuccini in Amazzonia facente capo alla Parrocchia perugina dell’Oasi di Sant’ Antonio, all’Operazione Mato Grosso.

"Quest'ultima -ricorda Anna Maria- fondata da padre Ugo De Censi, che da anni lavora non solo a Perugia, ma in tutta l’Umbria e l’Italia con i volontari e tante famiglie svolgendo diverse attività con campi di lavoro sia in ambito agricolo che di raccolta ferro, alimenti, traslochi ed anche con bancarelle di oggetti provenienti dalle loro cooperative per sostenere numerose missioni presenti in Perù, Bolivia e in altri Paesi delle Ande".

Da non trascurare il Centro Salesiano che ha dato vita all’associazione Amici di Armando, a sostegno del laico missionario Armando Catrana che da più di quarant'anni opera in Brasile.

"Questo storico volontario perugino -commenta Anna Maria Federico- nonostante l’età, è da poco rientrato in missione".

Inoltre vanno menzionate le comunità neo catecumenali con dei volontari in missione sia laici, gruppi di famiglie, che sacerdoti, come don Alviero Buco, presenti in Nord Europa. Diverse parrocchie non fanno venire meno il loro apporto alle missioni come anche e le animatrici dell’Opera di San Pietro Apostolo per il corredo del missionario e per la raccolta di aiuti ai missionari presenti, in particolare, in Zambia, Burundi, India e Nicaragua.

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‘Preghiera per la pace’: la Chiesa di Perugia-Città della Pieve aderisce all’evento https://www.lavoce.it/preghiera-per-la-pace-la-chiesa-di-perugia-citta-della-pieve-aderisce-allevento/ Tue, 04 Oct 2022 13:57:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68829 preghiera per la pace

Si terrà mercoledì sera 5 ottobre, dalle ore 19 alle 21, in diverse Diocesi italiane, tra cui Perugia-Città della Pieve, la Preghiera per la pace, un evento promosso da Charis, un’entità istituita dalla Santa Sede, attraverso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, per riunire tutte le realtà carismatiche cattoliche nel Mondo.

Charis, un acronimo che sta per Catholic Charismatic Renewal International Service (Servizio internazionale per il rinnovamento carismatico cattolico), ha la missione di essere al servizio dei poveri, dei più bisognosi di ogni bisogno, fisico e spirituale. L’evento della Preghiera per la pace, che avrà come riferimento centrale Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco e del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, che presiederà la veglia nella basilica romana.

Nel capoluogo umbro la preghiera si terrà nella Cattedrale di San Lorenzo con la celebrazione presieduta dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis a cui seguirà l’adorazione eucaristica. In Umbria altre due Diocesi hanno aderito: Città di Castello, presso la chiesa Madonna del Latte, con il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini; Terni, presso la chiesa Madonna del Rivo, con il vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu.

L'appello dei promotori della Preghiera per la pace

"In questo tempo così dominato da eventi di guerra -spiegano i promotori- il Papa ci esorta da tempo ad innalzare insieme un’unica preghiera per la pace e l’invito a partecipare alla veglia è esteso ai fedeli delle parrocchie, dei movimenti e a tutti i cittadini per implorare da Dio che cessino le armi in Ucraina e in quelle tante zone di conflitto dove da anni si combatte la Terza Guerra mondiale a pezzi.

Questa guerra -concludono- è subdola e logorante e sta mettendo in ginocchio intere popolazioni costrette alla fuga, affamate, piagate da un tributo di sangue di fronte al quale non si può voltare lo sguardo, oltre a devastare il Creato".

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preghiera per la pace

Si terrà mercoledì sera 5 ottobre, dalle ore 19 alle 21, in diverse Diocesi italiane, tra cui Perugia-Città della Pieve, la Preghiera per la pace, un evento promosso da Charis, un’entità istituita dalla Santa Sede, attraverso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, per riunire tutte le realtà carismatiche cattoliche nel Mondo.

Charis, un acronimo che sta per Catholic Charismatic Renewal International Service (Servizio internazionale per il rinnovamento carismatico cattolico), ha la missione di essere al servizio dei poveri, dei più bisognosi di ogni bisogno, fisico e spirituale. L’evento della Preghiera per la pace, che avrà come riferimento centrale Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, ha ricevuto la benedizione di Papa Francesco e del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, che presiederà la veglia nella basilica romana.

Nel capoluogo umbro la preghiera si terrà nella Cattedrale di San Lorenzo con la celebrazione presieduta dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis a cui seguirà l’adorazione eucaristica. In Umbria altre due Diocesi hanno aderito: Città di Castello, presso la chiesa Madonna del Latte, con il vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini; Terni, presso la chiesa Madonna del Rivo, con il vescovo monsignor Francesco Antonio Soddu.

L'appello dei promotori della Preghiera per la pace

"In questo tempo così dominato da eventi di guerra -spiegano i promotori- il Papa ci esorta da tempo ad innalzare insieme un’unica preghiera per la pace e l’invito a partecipare alla veglia è esteso ai fedeli delle parrocchie, dei movimenti e a tutti i cittadini per implorare da Dio che cessino le armi in Ucraina e in quelle tante zone di conflitto dove da anni si combatte la Terza Guerra mondiale a pezzi.

Questa guerra -concludono- è subdola e logorante e sta mettendo in ginocchio intere popolazioni costrette alla fuga, affamate, piagate da un tributo di sangue di fronte al quale non si può voltare lo sguardo, oltre a devastare il Creato".

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Veglia di Pentecoste in Cattedrale a Terni presieduta dal vescovo Soddu https://www.lavoce.it/veglia-di-pentecoste-in-cattedrale-a-terni-presieduta-dal-vescovo-soddu/ Fri, 03 Jun 2022 12:57:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67048 veglia pentecoste terni

Sabato 4 giugno nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni, alle ore 21, si terrà la veglia di preghiera diocesana di Pentecoste, che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu. La veglia, che rappresenta un importante momento d’incontro per la chiesa locale e di preghiera comunitaria, riunisce in diocesi i vari movimenti ecclesiali, associazioni, parrocchie e i fedeli, in segno di unione e di preghiera comune, perché la Pentecoste sia seme di accoglienza e fraternità, nell’unità tra diversità di carismi e doni a servizio della Chiesa.

Una preghiera corale in cui tutto il popolo di Dio si riunisce per invocare lo Spirito Santo sulla Diocesi, sulla Città e sul mondo, perché i cristiani siano, in questo mondo di violenza e di guerra, portatori di riconciliazione e di pace in tutti i luoghi di vita, soprattutto nei paesi martoriati dai conflitti. Una preghiera anche per tutti i cresimandi e cresimati che ricevono il dono dello Spirito Santo in questo anno.

Inizio della veglia di Pentecoste sul sagrato della Cattedrale

La veglia di Pentecoste avrà inizio sul sagrato della Cattedrale con l’accensione e la benedizione del fuoco, segno di luce e di speranza; in processione i fedeli, con la candela in mano, entreranno in chiesa, dove la liturgia proseguirà scandita dall’ascolto della parola di Dio, da canti e invocazioni allo Spirito Santo, nella memoria del battesimo, nei gesti simbolici che ricordano i doni dello Spirito.

"E’ lo Spirito Santo -ricorda il vescovo Soddu-che rende attraente e preziosa ogni realtà. Che l’effusione dello Spirito Santo raggiunga e rianimi ogni cellula della nostra Diocesi; ogni cristiano di Terni-Narni-Amelia ne sappia cogliere il soffio e ognuno possa contribuire a discernere nella Chiesa la sua volontà".

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veglia pentecoste terni

Sabato 4 giugno nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni, alle ore 21, si terrà la veglia di preghiera diocesana di Pentecoste, che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu. La veglia, che rappresenta un importante momento d’incontro per la chiesa locale e di preghiera comunitaria, riunisce in diocesi i vari movimenti ecclesiali, associazioni, parrocchie e i fedeli, in segno di unione e di preghiera comune, perché la Pentecoste sia seme di accoglienza e fraternità, nell’unità tra diversità di carismi e doni a servizio della Chiesa.

Una preghiera corale in cui tutto il popolo di Dio si riunisce per invocare lo Spirito Santo sulla Diocesi, sulla Città e sul mondo, perché i cristiani siano, in questo mondo di violenza e di guerra, portatori di riconciliazione e di pace in tutti i luoghi di vita, soprattutto nei paesi martoriati dai conflitti. Una preghiera anche per tutti i cresimandi e cresimati che ricevono il dono dello Spirito Santo in questo anno.

Inizio della veglia di Pentecoste sul sagrato della Cattedrale

La veglia di Pentecoste avrà inizio sul sagrato della Cattedrale con l’accensione e la benedizione del fuoco, segno di luce e di speranza; in processione i fedeli, con la candela in mano, entreranno in chiesa, dove la liturgia proseguirà scandita dall’ascolto della parola di Dio, da canti e invocazioni allo Spirito Santo, nella memoria del battesimo, nei gesti simbolici che ricordano i doni dello Spirito.

"E’ lo Spirito Santo -ricorda il vescovo Soddu-che rende attraente e preziosa ogni realtà. Che l’effusione dello Spirito Santo raggiunga e rianimi ogni cellula della nostra Diocesi; ogni cristiano di Terni-Narni-Amelia ne sappia cogliere il soffio e ognuno possa contribuire a discernere nella Chiesa la sua volontà".

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Eventi promossi dalla Pastorale giovanile e Coordinamento Oratori di Perugia https://www.lavoce.it/eventi-promossi-dalla-pastorale-giovanile-e-coordinamento-oratori-di-perugia/ Thu, 31 Mar 2022 13:30:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65917 veglia di preghiera oratori

La Veglia diocesana di Quaresima nelle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di giovedì 31 marzo, la Giornata diocesana di formazione per animatori Grest-Oratori nel centro storico del capoluogo umbro, di domenica 3 aprile, e il Pellegrinaggio a Roma per rispondere alla chiamata di Papa Francesco di lunedì 18 e martedì 19 aprile, sono i tre importanti eventi promossi dalla Pastorale giovanile diocesana e dal Coordinamento Oratori Perugini rivolti a diverse centinaia di giovani e giovanissimi, in preparazione alla Pasqua e al prossimo periodo estivo che li vede da sempre protagonisti, pur avendo dovuto limitare al massimo partecipazione e attività, negli ultimi due anni, a seguito dell’emergenza Covid-19.

"Sono segni di speranza -evidenzia il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nell'annunciare queste iniziative- per tanti fanciulli, adolescenti e giovani che hanno molto patito la pandemia". Eventi che testimoniano il desiderio di un ritorno alla normalità della vita dopo privazioni e rinunce a tanti momenti di aggregazione e socialità indispensabili alla crescita umana e cristiana di bambini, ragazzi e giovani.

"Queste iniziative -commentano don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini- che richiameranno una nutrita partecipazione, si terranno nel rispetto delle vigenti norme sanitarie per il contenimento del contagio da Covid-19 e saranno occasione anche per educare le giovani generazioni alla prudenza e al rispetto delle regole nella fase delicata della post-emergenza".

Le iniziative della Chiesa perugino-pievese per giovani e giovanissimi non trascureranno neppure quanto sta accadendo di terribile in Ucraina dove migliaia di loro coetanei sono vittime delle atrocità della guerra.

"Il ritorno ad incontrarsi per pregare insieme in vista della Pasqua e con papa Francesco e per prepararsi alle attività oratoriali estive -ricordano i due sacerdoti- è anche un segno di testimoni di pace e di vicinanza e condivisione con i tanti bambini e adolescenti che arrivano dall’Ucraina e che per un periodo saranno accolti nelle nostre comunità".

Veglia diocesana di Quaresima

Questo tradizionale appuntamento di preghiera dei giovani in preparazione alla Pasqua, che ha per titolo il passo evangelico Beati per causa mia, è stato promosso insieme alle Pastorali Universitaria e Vocazionale e si terrà a livello di Zona pastorale, nella serata del 31 marzo, alle ore 21. Il cardinale Bassetti guiderà la veglia dei giovani della V Zona, presso il Santuario mariano di Mongiovino di Tavernelle; mentre il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi sarà con i giovani della III Zona pastorale, presso la chiesa parrocchiale di San Nicolo di Celle di Deruta.

Giornata di formazione Grest-Oratori

È organizzata in collaborazione con l’Anspi e si svolgerà domenica 3 aprile, dalle ore 8.30 alle 19, con ritrovo presso l’Oratorio di San Bernardino in San Francesco al Prato di Perugia e le sessioni mattutina e pomeridiana con stand, workshop, attività e laboratori in diverse location del centro storico. Alle 12.30 l’appuntamento con l’Oratorio Green Live Up nel chiostro della cattedrale di San Lorenzo dove il vescovo ausiliare monsignor Salvi saluterà i partecipanti per poi celebrare con loro l’Eucaristia in cattedrale, alle 18, e affidare il mandato agli animatori di Grest-Oratori.

"Una giornata pensata a servizio di giovani e ragazzi -annunciano i promotori- perché sia occasione di condivisione, gioia e reciproca crescita, grazie alla collaborazione in rete delle agenzie educative e associative che da anni sono a servizio della nostra realtà diocesana. Da segnalare, la presenza di Gigi Cotichella, teologo, artista, autore e creativo".

Pellegrinaggio a Roma

È organizzato dal Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, Lunedì dell’Angelo 18 aprile, ed ha per titolo #Seguimi. Il pellegrinaggio è rivolto ad adolescenti, dai 12 ai 17 anni, accompagnati da parroci e animatori, per rispondere alla chiamata di Papa Francesco e per offrire ai ragazzi l'opportunità di un tempo che li aiuti a far risuonare ancora di più questo Incontro. L’Archidiocesi perugino-pievese ha deciso di trattenersi con loro a Roma anche martedì 19 aprile.

Il cardinale Bassetti così sottolinea l'importanza dell'iniziativa.

"Dopo questi mesi di vita incerta -dice- sarà il primo ritorno di un incontro del Papa in Piazza San Pietro e mi sembra particolarmente bello che questo possa avvenire con i ragazzi di quella fascia d’età che molto hanno patito la pandemia".

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veglia di preghiera oratori

La Veglia diocesana di Quaresima nelle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di giovedì 31 marzo, la Giornata diocesana di formazione per animatori Grest-Oratori nel centro storico del capoluogo umbro, di domenica 3 aprile, e il Pellegrinaggio a Roma per rispondere alla chiamata di Papa Francesco di lunedì 18 e martedì 19 aprile, sono i tre importanti eventi promossi dalla Pastorale giovanile diocesana e dal Coordinamento Oratori Perugini rivolti a diverse centinaia di giovani e giovanissimi, in preparazione alla Pasqua e al prossimo periodo estivo che li vede da sempre protagonisti, pur avendo dovuto limitare al massimo partecipazione e attività, negli ultimi due anni, a seguito dell’emergenza Covid-19.

"Sono segni di speranza -evidenzia il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nell'annunciare queste iniziative- per tanti fanciulli, adolescenti e giovani che hanno molto patito la pandemia". Eventi che testimoniano il desiderio di un ritorno alla normalità della vita dopo privazioni e rinunce a tanti momenti di aggregazione e socialità indispensabili alla crescita umana e cristiana di bambini, ragazzi e giovani.

"Queste iniziative -commentano don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini- che richiameranno una nutrita partecipazione, si terranno nel rispetto delle vigenti norme sanitarie per il contenimento del contagio da Covid-19 e saranno occasione anche per educare le giovani generazioni alla prudenza e al rispetto delle regole nella fase delicata della post-emergenza".

Le iniziative della Chiesa perugino-pievese per giovani e giovanissimi non trascureranno neppure quanto sta accadendo di terribile in Ucraina dove migliaia di loro coetanei sono vittime delle atrocità della guerra.

"Il ritorno ad incontrarsi per pregare insieme in vista della Pasqua e con papa Francesco e per prepararsi alle attività oratoriali estive -ricordano i due sacerdoti- è anche un segno di testimoni di pace e di vicinanza e condivisione con i tanti bambini e adolescenti che arrivano dall’Ucraina e che per un periodo saranno accolti nelle nostre comunità".

Veglia diocesana di Quaresima

Questo tradizionale appuntamento di preghiera dei giovani in preparazione alla Pasqua, che ha per titolo il passo evangelico Beati per causa mia, è stato promosso insieme alle Pastorali Universitaria e Vocazionale e si terrà a livello di Zona pastorale, nella serata del 31 marzo, alle ore 21. Il cardinale Bassetti guiderà la veglia dei giovani della V Zona, presso il Santuario mariano di Mongiovino di Tavernelle; mentre il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi sarà con i giovani della III Zona pastorale, presso la chiesa parrocchiale di San Nicolo di Celle di Deruta.

Giornata di formazione Grest-Oratori

È organizzata in collaborazione con l’Anspi e si svolgerà domenica 3 aprile, dalle ore 8.30 alle 19, con ritrovo presso l’Oratorio di San Bernardino in San Francesco al Prato di Perugia e le sessioni mattutina e pomeridiana con stand, workshop, attività e laboratori in diverse location del centro storico. Alle 12.30 l’appuntamento con l’Oratorio Green Live Up nel chiostro della cattedrale di San Lorenzo dove il vescovo ausiliare monsignor Salvi saluterà i partecipanti per poi celebrare con loro l’Eucaristia in cattedrale, alle 18, e affidare il mandato agli animatori di Grest-Oratori.

"Una giornata pensata a servizio di giovani e ragazzi -annunciano i promotori- perché sia occasione di condivisione, gioia e reciproca crescita, grazie alla collaborazione in rete delle agenzie educative e associative che da anni sono a servizio della nostra realtà diocesana. Da segnalare, la presenza di Gigi Cotichella, teologo, artista, autore e creativo".

Pellegrinaggio a Roma

È organizzato dal Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, Lunedì dell’Angelo 18 aprile, ed ha per titolo #Seguimi. Il pellegrinaggio è rivolto ad adolescenti, dai 12 ai 17 anni, accompagnati da parroci e animatori, per rispondere alla chiamata di Papa Francesco e per offrire ai ragazzi l'opportunità di un tempo che li aiuti a far risuonare ancora di più questo Incontro. L’Archidiocesi perugino-pievese ha deciso di trattenersi con loro a Roma anche martedì 19 aprile.

Il cardinale Bassetti così sottolinea l'importanza dell'iniziativa.

"Dopo questi mesi di vita incerta -dice- sarà il primo ritorno di un incontro del Papa in Piazza San Pietro e mi sembra particolarmente bello che questo possa avvenire con i ragazzi di quella fascia d’età che molto hanno patito la pandemia".

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Veglia di preghiera celebrata a Perugia in memoria dei missionari martiri https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-celebrata-a-perugia-in-memoria-dei-missionari-martiri/ Fri, 25 Mar 2022 11:39:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65751 missionari martiri

Si è tenuta a Perugia, nella serata del 24 marzo, presso complesso parrocchiale San Giovanni Paolo II di Prepo, la Veglia di preghiera per la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme a monsignor Orlando Sbicca, direttore del Centro missionario diocesano.

Promossa ogni anno dal Centro missionario dell'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, la veglia ha avuto come momento centrale il ricordo dei ventidue missionari uccisi nel 2021, ricordati ciascuno con il proprio nome da monsignor Sbicca.

Il martirio è nel Dna del missionario

"Il martirio è nel Dna del missionario -ha detto il sacerdote introducendo la veglia e ricordando le tre persone uccise in una notte quando lui era missionario in Burundi- Ma questa sera -ha aggiunto- pregheremo anche per questa esperienza drammatica di questa maledetta guerra, pregheremo affinché i popoli trovino la pace".

La testimonianza

 Altro momento centrale della Veglia, in cui si sono alternate letture bibliche con preghiere di intercessione, è stata la testimonianza video, introdotta da Elena di Perugia, sulla vita di uno dei ventidue martiri: Nadia de Munari, di Vicenza, che aveva scelto di condividere la vita dei poveri in Perù lavorando come volontaria nelle realtà dell'Operazione Mato Grosso, e per questo conosciuta anche in Umbria. Negli ultimi anni Nadia era scesa dai villaggi della montagna peruviana per gestire sei asili nido che monsignor Ugo de Censi aveva voluto realizzare nel deserto dove vivono in estrema povertà i contadini, anch’essi scesi dalla montagna per cercare in città un lavoro e una vita migliore. Ma in pochi anni la città è passata da ottanta mila abitanti a un milione e duecento mila, con una forte espansione nel deserto dove non ci sono né acqua né servizi e le case non sono altro che pochi metri quadrati di deserto recintati con stuoie. Proprio lì gli asili accolgono e danno una educazione a bambini che altrimenti non avrebbero nulla. Nadia è morta a cinquant'anni in Perù, in ospedale, il 24 aprile 2021, a Nuevo Chimboté, due giorni dopo un'aggressione subita per rubarle il telefono di poco valore.

Il ricordo del cardinale

 Bassetti ha ringraziato tutti per l'impegno e per la partecipazione alla veglia, ed ha ricordato con emozione la prima volta che ha sentito parlare di Nadia de Munari.

"Non ho conosciuto Nadia de Munari, ma quando morì ricevetti in Cei un gruppo di coloro che l’avevano conosciuta, persone che sono state anche i testimoni della sua vita davvero segnata dalla presenza del Signore. La presenza di Dio nella nostra vita non ci toglie i problemi, anzi ce l’aumenta, umanamente parlando. Chi crede che il Signore sia un sonnifero per stare più tranquilli, ha sbagliato indirizzo, non è questa la vita cristiana, perché la vita cristiana è seguire Cristo e seguirlo in tutta la sua esperienza fino alla Croce, quindi fino al martirio che è sempre fecondo di vita. Per me fu un momento molto forte quella mattina in cui ascoltai le loro esperienze e stasera è stata una particolare emozione quando l'ho rivista nel filmato".

Il sangue dei martiri, il sangue di Cristo

Il cardinale ha proseguito ricordando un'altra sua esperienza definita, dallo stesso Bassetti, forse ancora più drammatica per me.

"Una delle cose che mi ha impressionato di più nella mia vita è stata la visita in Sri Lanka a Colombo. Ero da poco presidente della Cei, e ci andai dopo che la mattina di Pasqua era avvenuto in tre chiese quel terribile eccidio con la morte di duecentottantacinque persone. Le chiese erano ancora imbrattate di sangue e mi ha colpito particolarmente il volto di una Madonna tutto insanguinato. Si vedevano ancora i segni della devastazione e il martirio di quelle persone che a Pasqua erano lì a far festa per il Signore risorto. Quando la sera ho celebrato la messa, mi pareva di vedere dentro quel Calice consacrato non soltanto il sangue di Gesù, ma anche il sangue di tutti questi fratelli e sorelle innocenti".

La fede sia davvero contagiosa

"Noi siamo debitori nei loro confronti -ha commentato il cardinale avviandosi alla conclusione- Il ricordo dei martiri nella Chiesa, che poi sono i martiri anche per tutta l'umanità, non si può mai risolvere soltanto in un ricordo, in una commemorazione, ma dobbiamo tener vivo che dopo Cristo, che ha dato per noi il suo sangue, c'è una serie infinita di uomini e di donne che per lo stesso motivo hanno pagato con la loro vita. Diceva Tertulliano: il sangue dei Martiri è il seme dei cristiani; quindi anche il seme della nostra fede, della nostra vita spirituale, della nostra testimonianza. Mi raccomando, testimoniamo con gioia la nostra fede, sia davvero una fede contagiosa la nostra".

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missionari martiri

Si è tenuta a Perugia, nella serata del 24 marzo, presso complesso parrocchiale San Giovanni Paolo II di Prepo, la Veglia di preghiera per la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme a monsignor Orlando Sbicca, direttore del Centro missionario diocesano.

Promossa ogni anno dal Centro missionario dell'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, la veglia ha avuto come momento centrale il ricordo dei ventidue missionari uccisi nel 2021, ricordati ciascuno con il proprio nome da monsignor Sbicca.

Il martirio è nel Dna del missionario

"Il martirio è nel Dna del missionario -ha detto il sacerdote introducendo la veglia e ricordando le tre persone uccise in una notte quando lui era missionario in Burundi- Ma questa sera -ha aggiunto- pregheremo anche per questa esperienza drammatica di questa maledetta guerra, pregheremo affinché i popoli trovino la pace".

La testimonianza

 Altro momento centrale della Veglia, in cui si sono alternate letture bibliche con preghiere di intercessione, è stata la testimonianza video, introdotta da Elena di Perugia, sulla vita di uno dei ventidue martiri: Nadia de Munari, di Vicenza, che aveva scelto di condividere la vita dei poveri in Perù lavorando come volontaria nelle realtà dell'Operazione Mato Grosso, e per questo conosciuta anche in Umbria. Negli ultimi anni Nadia era scesa dai villaggi della montagna peruviana per gestire sei asili nido che monsignor Ugo de Censi aveva voluto realizzare nel deserto dove vivono in estrema povertà i contadini, anch’essi scesi dalla montagna per cercare in città un lavoro e una vita migliore. Ma in pochi anni la città è passata da ottanta mila abitanti a un milione e duecento mila, con una forte espansione nel deserto dove non ci sono né acqua né servizi e le case non sono altro che pochi metri quadrati di deserto recintati con stuoie. Proprio lì gli asili accolgono e danno una educazione a bambini che altrimenti non avrebbero nulla. Nadia è morta a cinquant'anni in Perù, in ospedale, il 24 aprile 2021, a Nuevo Chimboté, due giorni dopo un'aggressione subita per rubarle il telefono di poco valore.

Il ricordo del cardinale

 Bassetti ha ringraziato tutti per l'impegno e per la partecipazione alla veglia, ed ha ricordato con emozione la prima volta che ha sentito parlare di Nadia de Munari.

"Non ho conosciuto Nadia de Munari, ma quando morì ricevetti in Cei un gruppo di coloro che l’avevano conosciuta, persone che sono state anche i testimoni della sua vita davvero segnata dalla presenza del Signore. La presenza di Dio nella nostra vita non ci toglie i problemi, anzi ce l’aumenta, umanamente parlando. Chi crede che il Signore sia un sonnifero per stare più tranquilli, ha sbagliato indirizzo, non è questa la vita cristiana, perché la vita cristiana è seguire Cristo e seguirlo in tutta la sua esperienza fino alla Croce, quindi fino al martirio che è sempre fecondo di vita. Per me fu un momento molto forte quella mattina in cui ascoltai le loro esperienze e stasera è stata una particolare emozione quando l'ho rivista nel filmato".

Il sangue dei martiri, il sangue di Cristo

Il cardinale ha proseguito ricordando un'altra sua esperienza definita, dallo stesso Bassetti, forse ancora più drammatica per me.

"Una delle cose che mi ha impressionato di più nella mia vita è stata la visita in Sri Lanka a Colombo. Ero da poco presidente della Cei, e ci andai dopo che la mattina di Pasqua era avvenuto in tre chiese quel terribile eccidio con la morte di duecentottantacinque persone. Le chiese erano ancora imbrattate di sangue e mi ha colpito particolarmente il volto di una Madonna tutto insanguinato. Si vedevano ancora i segni della devastazione e il martirio di quelle persone che a Pasqua erano lì a far festa per il Signore risorto. Quando la sera ho celebrato la messa, mi pareva di vedere dentro quel Calice consacrato non soltanto il sangue di Gesù, ma anche il sangue di tutti questi fratelli e sorelle innocenti".

La fede sia davvero contagiosa

"Noi siamo debitori nei loro confronti -ha commentato il cardinale avviandosi alla conclusione- Il ricordo dei martiri nella Chiesa, che poi sono i martiri anche per tutta l'umanità, non si può mai risolvere soltanto in un ricordo, in una commemorazione, ma dobbiamo tener vivo che dopo Cristo, che ha dato per noi il suo sangue, c'è una serie infinita di uomini e di donne che per lo stesso motivo hanno pagato con la loro vita. Diceva Tertulliano: il sangue dei Martiri è il seme dei cristiani; quindi anche il seme della nostra fede, della nostra vita spirituale, della nostra testimonianza. Mi raccomando, testimoniamo con gioia la nostra fede, sia davvero una fede contagiosa la nostra".

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Veglia di preghiera per la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri https://www.lavoce.it/veglia-di-preghiera-per-la-xxx-giornata-in-memoria-dei-missionari-martiri/ Mon, 21 Mar 2022 13:57:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65685 La locandina della veglia di preghiera per la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri

Giovedì 24 marzo ricorre la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri dedicata al tema Voce del Verbo. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides sono stati uccisi nel mondo, nel 2021, ventidue missionari: tredici sacerdoti,  un religioso, due religiose, sei laici. Riguardo alla ripartizione per continenti, il numero più elevato si registra in Africa con undici vittime (sette sacerdoti, due suore e due laici), seguita dall’America con sette (quattro preti, un religioso e due laici), l’Asia con tre (un prete e due laici) e l’Europa con una vittima (un sacerdote)

Giornata di digiuno e preghiera

Nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve questa Giornata sarà celebrata il 24 marzo, alle ore 21, con la veglia di preghiera presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti nel nuovo complesso parrocchiale San Giovanni Paolo II di Prepo.

"Sarà una giornata di digiuno e di preghiera -annuncia monsignor Orlando Sbicca, direttore del Centro missionario diocesano- Ogni anno, durante la Quaresima, siamo invitati a ricordare con questa celebrazione, iniziata nel 1991, le donne e gli uomini che spendono la propria vita per la causa del Vangelo".

Perché il 24 marzo

"La scelta della data -ricorda monsignor Sbicca- non è affatto casuale: il 24 marzo del 1980 l’arcivescovo Oscar Romero veniva assassinato a San Salvador da militari suoi connazionali, fedeli al regime. La ragione del martirio del Santo de America era proprio la vicinanza agli ultimi, ai salvadoregni schiacciati da un sistema di protezione delle élite a guida del Paese, che operava soprusi sul popolo contadino e operaio. Papa Francesco, nel 2018, ha proclamato ufficialmente santo il vescovo Romero".

Voce del Verbo

Soffermandosi sul tema di questa XXX Giornata in memoria dei missionari martiri, il direttore del Centro missionario di Perugia sottolinea che la voce dei martiri, che è Voce del Verbo, del Dio fattosi uomo per manifestare la sua vicinanza alla fragilità della vita, diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane.

Maggiore impegno missionario

Nell’occasione dell’imminente giornata in ricordo dei missionari martiri, monsignor Sbicca, che è stato per diversi anni in missione in Burundi, esorta parroci e comunità parrocchiali ad un maggiore impegno missionario, perché, ricorda, non è un accessorio.

"La missione -spiega il sacerdote- va riportata nel cuore della Chiesa, come suo atto generativo, primario".

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La locandina della veglia di preghiera per la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri

Giovedì 24 marzo ricorre la XXX Giornata in memoria dei missionari martiri dedicata al tema Voce del Verbo. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides sono stati uccisi nel mondo, nel 2021, ventidue missionari: tredici sacerdoti,  un religioso, due religiose, sei laici. Riguardo alla ripartizione per continenti, il numero più elevato si registra in Africa con undici vittime (sette sacerdoti, due suore e due laici), seguita dall’America con sette (quattro preti, un religioso e due laici), l’Asia con tre (un prete e due laici) e l’Europa con una vittima (un sacerdote)

Giornata di digiuno e preghiera

Nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve questa Giornata sarà celebrata il 24 marzo, alle ore 21, con la veglia di preghiera presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti nel nuovo complesso parrocchiale San Giovanni Paolo II di Prepo.

"Sarà una giornata di digiuno e di preghiera -annuncia monsignor Orlando Sbicca, direttore del Centro missionario diocesano- Ogni anno, durante la Quaresima, siamo invitati a ricordare con questa celebrazione, iniziata nel 1991, le donne e gli uomini che spendono la propria vita per la causa del Vangelo".

Perché il 24 marzo

"La scelta della data -ricorda monsignor Sbicca- non è affatto casuale: il 24 marzo del 1980 l’arcivescovo Oscar Romero veniva assassinato a San Salvador da militari suoi connazionali, fedeli al regime. La ragione del martirio del Santo de America era proprio la vicinanza agli ultimi, ai salvadoregni schiacciati da un sistema di protezione delle élite a guida del Paese, che operava soprusi sul popolo contadino e operaio. Papa Francesco, nel 2018, ha proclamato ufficialmente santo il vescovo Romero".

Voce del Verbo

Soffermandosi sul tema di questa XXX Giornata in memoria dei missionari martiri, il direttore del Centro missionario di Perugia sottolinea che la voce dei martiri, che è Voce del Verbo, del Dio fattosi uomo per manifestare la sua vicinanza alla fragilità della vita, diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane.

Maggiore impegno missionario

Nell’occasione dell’imminente giornata in ricordo dei missionari martiri, monsignor Sbicca, che è stato per diversi anni in missione in Burundi, esorta parroci e comunità parrocchiali ad un maggiore impegno missionario, perché, ricorda, non è un accessorio.

"La missione -spiega il sacerdote- va riportata nel cuore della Chiesa, come suo atto generativo, primario".

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Celebrata a Perugia la veglia di preghiera diocesana per la pace in Ucraina https://www.lavoce.it/celebrata-a-perugia-la-veglia-di-preghiera-diocesana-per-la-pace-in-ucraina/ Sat, 05 Mar 2022 10:48:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65442 veglia di preghiera per la pace ucraina

"Carissimi fratelli e sorelle ucraini, voi tutti che vivete a Perugia e in Italia e anche a coloro che in questi giorni stanno arrivando da noi, mi preme a nome della nostra Chiesa di assicurarvi che proprio questa Chiesa perusino-pievese vi è madre e si sente madre in condivisione con il vostro arcivescovo maggiore di Kiev, Svjatoslav Ševčuk, capo della Chiesa greco-cattolica. È madre anche di tutti gli ucraini lontani, i vostri parenti. Qualcuno ha i genitori, qualcuno ha i fratelli in guerra, richiamati alle armi. Di tutti voi la Chiesa perusino-pievese si sente madre e il vescovo si sente di tutti padre e pastore".

Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti al termine della veglia di preghiera diocesana con l’adorazione eucaristica per la pace in Ucraina, tenutasi, nella serata del 4 marzo, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

Volti segnati dalle lacrime

 Numerosi i fedeli che hanno partecipato, diversi dei quali ucraini residenti nel capoluogo umbro. Non pochi i volti segnati dalle lacrime e dalla commozione per quanto sta accadendo di orribile in Ucraina. Una sofferenza manifestata con grande dignità da persone durante provate, che vivono con immensa angoscia e preoccupazione il presente e il futuro del loro Paese.

Uniti in comunione profonda

"Nonostante tutto non dubitate -ha ripetuto loro il cardinale Bassetti-sentitevi davvero accolti. Questa nostra terra, l’Umbria, benedetta dai santi Francesco e Benedetto, possa essere per ciascuno e per ciascuna di voi, fratelli e sorelle ucraini, una terra di speranza. Noi ci impegneremo a tenere viva questa vostra speranza, sostenendovi, pregando per voi e augurandovi pace".

Il cardinale, prima di impartire la benedizione al termine della veglia, rivolgendosi ancora una volta alla comunità ucraina, ha detto

"Ci separiamo fisicamente, ma spiritualmente rimaniamo uniti e comunione profonda".

L’arma potentissima della preghiera

 Nell’omelia (il cui testo integrale è scaricabile dal sito: www.diocesi.perugia.it) il presule ha parlato di dramma e di incertezza che tutti avvolge in questi giorni, avvertendo ancor più la necessità di raccoglierci dinanzi al Signore per invocare la tanto desiderata pace.

"Pace -ha ribadito- tra gli uomini e tra le nazioni. L’immane sciagura cui stiamo assistendo ci lascia sgomenti. Su case, ospedali, scuole e intere città avanza la distruzione, e sembra spento in alcuni anche il senso dell’umana pietà: dinanzi a questo ci possiamo sentire fisicamente inermi. Ma abbiamo un’arma potentissima ed è la preghiera, insieme al digiuno e alla penitenza. Se fatta con animo puro e con insistenza, arriva al cuore di Dio, l’unico in grado di agire sulla volontà dei potenti. Di fermare questa follia che miete vittime innocenti e ignare, distrugge famiglie e comunità; costringe ad un esodo forzato donne e bambini, con il terrore negli occhi (molti profughi sono accolti anche qui a Perugia); riaccende la fiamma dell’odio in quelle terre che, già nel secolo scorso, sono state bagnate da tanto sangue e bruciate dal fuoco della violenza scatenata da ideologie devastanti".

La follia sta prevalendo sul dialogo

 "Ho ancora impresse le immagini della grande celebrazione -ha proseguito Bassetti nel ricordare il suo recente viaggio- che tre anni fa ho avuto la grazia di presiedere al Santuario della Santissima Vergine di Zarvaniza, nel centro dell’Ucraina. Decine di migliaia di persone si erano raccolte da ogni angolo del Paese ai piedi della veneratissima immagine della Madre di Dio. Ho nel cuore quei luoghi di fede e di serenità, che oggi sono teatro di scontri violentissimi e di stragi. Non posso credere alla tanta crudeltà che sta trasformando uomini in belve. La follia sta prevalendo sul dialogo, sul senso di umanità e sulla fraternità. La pace che invochiamo stasera è quella che viene dal Signore: Vi lascio la pace, vi do la mia pace…Questa pace, infatti, supera ogni nostro meschino interesse. Ci invita prima di tutto a guardare dentro noi stessi, a mettere da parte gli egoismi quotidiani, le piccole vanità, le rivalità negli ambienti di lavoro, il desiderio di potere in ogni ambito in cui viviamo, persino nella Chiesa. La pace del Signore, se accolta con verità, è capace di rinnovarci, di cambiare tutto il nostro essere, di renderci uomini e donne migliori. È capace di cambiare il cuore delle persone e le sorti degli Stati. Mentre iniziamo il cammino di Quaresima, il Signore ci doni la grande virtù dell’umiltà. È l’umiltà, dice Papa Francesco, il segreto che porta in Cielo: è l’unica strada, non ce n’è un’altra".

Di fronte a una sfida enorme

 Il cardinale ha poi parlato della sua infanzia segnata dal secondo conflitto mondiale.

"Io appartengo a una generazione che ha visto cos’è la devastazione della guerra. Sono cresciuto e vissuto in un paese di orfani e di poveri. Una tragedia immensa per la piccola comunità del luogo, tuttora impressa sui volti di quei ragazzini orfani che oggi sono diventati anziani come me… Oggi abbiamo di fronte una sfida enorme: far vincere la pace, far cessare il fragore delle armi. Stringiamoci in preghiera con il popolo ucraino… Quella che stiamo vivendo è dunque una tragedia umanitaria a cui non avremmo mai voluto assistere. Il mio pensiero e la mia preghiera vanno a tutti i morti, senza distinzione di nazione, e verso tutte quelle persone che adesso si trovano nei rifugi sotterranei; e a coloro che stanno fuggendo. Ringrazio la Caritas diocesana, le parrocchie e tutti loro che stanno aiutando queste povere persone che cercano aiuto. Siamo vicini alla comunità ucraina, ci uniamo alla loro sofferenza, ma anche alla speranza di superare presto questa tragedia".

Bisogno di profeti di pace

 "Mai come in questo momento la preghiera -ha evidenziato il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione- è la nostra vera arma contro la guerra. Giorgio La Pira diceva che la preghiera è la forza motrice della storia. Lui aveva ben conosciuto la guerra e poi aveva lottato e lavorato per la ricostruzione morale e sociale: tutto il suo impegno è stato una sintesi di contemplazione e azione. E questa è un’eredità importante anche per il mondo di oggi. Abbiamo bisogno, soprattutto oggi, di profeti di pace per rompere il muro di iniquità che gli uomini avidi hanno costruito".

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veglia di preghiera per la pace ucraina

"Carissimi fratelli e sorelle ucraini, voi tutti che vivete a Perugia e in Italia e anche a coloro che in questi giorni stanno arrivando da noi, mi preme a nome della nostra Chiesa di assicurarvi che proprio questa Chiesa perusino-pievese vi è madre e si sente madre in condivisione con il vostro arcivescovo maggiore di Kiev, Svjatoslav Ševčuk, capo della Chiesa greco-cattolica. È madre anche di tutti gli ucraini lontani, i vostri parenti. Qualcuno ha i genitori, qualcuno ha i fratelli in guerra, richiamati alle armi. Di tutti voi la Chiesa perusino-pievese si sente madre e il vescovo si sente di tutti padre e pastore".

Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti al termine della veglia di preghiera diocesana con l’adorazione eucaristica per la pace in Ucraina, tenutasi, nella serata del 4 marzo, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

Volti segnati dalle lacrime

 Numerosi i fedeli che hanno partecipato, diversi dei quali ucraini residenti nel capoluogo umbro. Non pochi i volti segnati dalle lacrime e dalla commozione per quanto sta accadendo di orribile in Ucraina. Una sofferenza manifestata con grande dignità da persone durante provate, che vivono con immensa angoscia e preoccupazione il presente e il futuro del loro Paese.

Uniti in comunione profonda

"Nonostante tutto non dubitate -ha ripetuto loro il cardinale Bassetti-sentitevi davvero accolti. Questa nostra terra, l’Umbria, benedetta dai santi Francesco e Benedetto, possa essere per ciascuno e per ciascuna di voi, fratelli e sorelle ucraini, una terra di speranza. Noi ci impegneremo a tenere viva questa vostra speranza, sostenendovi, pregando per voi e augurandovi pace".

Il cardinale, prima di impartire la benedizione al termine della veglia, rivolgendosi ancora una volta alla comunità ucraina, ha detto

"Ci separiamo fisicamente, ma spiritualmente rimaniamo uniti e comunione profonda".

L’arma potentissima della preghiera

 Nell’omelia (il cui testo integrale è scaricabile dal sito: www.diocesi.perugia.it) il presule ha parlato di dramma e di incertezza che tutti avvolge in questi giorni, avvertendo ancor più la necessità di raccoglierci dinanzi al Signore per invocare la tanto desiderata pace.

"Pace -ha ribadito- tra gli uomini e tra le nazioni. L’immane sciagura cui stiamo assistendo ci lascia sgomenti. Su case, ospedali, scuole e intere città avanza la distruzione, e sembra spento in alcuni anche il senso dell’umana pietà: dinanzi a questo ci possiamo sentire fisicamente inermi. Ma abbiamo un’arma potentissima ed è la preghiera, insieme al digiuno e alla penitenza. Se fatta con animo puro e con insistenza, arriva al cuore di Dio, l’unico in grado di agire sulla volontà dei potenti. Di fermare questa follia che miete vittime innocenti e ignare, distrugge famiglie e comunità; costringe ad un esodo forzato donne e bambini, con il terrore negli occhi (molti profughi sono accolti anche qui a Perugia); riaccende la fiamma dell’odio in quelle terre che, già nel secolo scorso, sono state bagnate da tanto sangue e bruciate dal fuoco della violenza scatenata da ideologie devastanti".

La follia sta prevalendo sul dialogo

 "Ho ancora impresse le immagini della grande celebrazione -ha proseguito Bassetti nel ricordare il suo recente viaggio- che tre anni fa ho avuto la grazia di presiedere al Santuario della Santissima Vergine di Zarvaniza, nel centro dell’Ucraina. Decine di migliaia di persone si erano raccolte da ogni angolo del Paese ai piedi della veneratissima immagine della Madre di Dio. Ho nel cuore quei luoghi di fede e di serenità, che oggi sono teatro di scontri violentissimi e di stragi. Non posso credere alla tanta crudeltà che sta trasformando uomini in belve. La follia sta prevalendo sul dialogo, sul senso di umanità e sulla fraternità. La pace che invochiamo stasera è quella che viene dal Signore: Vi lascio la pace, vi do la mia pace…Questa pace, infatti, supera ogni nostro meschino interesse. Ci invita prima di tutto a guardare dentro noi stessi, a mettere da parte gli egoismi quotidiani, le piccole vanità, le rivalità negli ambienti di lavoro, il desiderio di potere in ogni ambito in cui viviamo, persino nella Chiesa. La pace del Signore, se accolta con verità, è capace di rinnovarci, di cambiare tutto il nostro essere, di renderci uomini e donne migliori. È capace di cambiare il cuore delle persone e le sorti degli Stati. Mentre iniziamo il cammino di Quaresima, il Signore ci doni la grande virtù dell’umiltà. È l’umiltà, dice Papa Francesco, il segreto che porta in Cielo: è l’unica strada, non ce n’è un’altra".

Di fronte a una sfida enorme

 Il cardinale ha poi parlato della sua infanzia segnata dal secondo conflitto mondiale.

"Io appartengo a una generazione che ha visto cos’è la devastazione della guerra. Sono cresciuto e vissuto in un paese di orfani e di poveri. Una tragedia immensa per la piccola comunità del luogo, tuttora impressa sui volti di quei ragazzini orfani che oggi sono diventati anziani come me… Oggi abbiamo di fronte una sfida enorme: far vincere la pace, far cessare il fragore delle armi. Stringiamoci in preghiera con il popolo ucraino… Quella che stiamo vivendo è dunque una tragedia umanitaria a cui non avremmo mai voluto assistere. Il mio pensiero e la mia preghiera vanno a tutti i morti, senza distinzione di nazione, e verso tutte quelle persone che adesso si trovano nei rifugi sotterranei; e a coloro che stanno fuggendo. Ringrazio la Caritas diocesana, le parrocchie e tutti loro che stanno aiutando queste povere persone che cercano aiuto. Siamo vicini alla comunità ucraina, ci uniamo alla loro sofferenza, ma anche alla speranza di superare presto questa tragedia".

Bisogno di profeti di pace

 "Mai come in questo momento la preghiera -ha evidenziato il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione- è la nostra vera arma contro la guerra. Giorgio La Pira diceva che la preghiera è la forza motrice della storia. Lui aveva ben conosciuto la guerra e poi aveva lottato e lavorato per la ricostruzione morale e sociale: tutto il suo impegno è stato una sintesi di contemplazione e azione. E questa è un’eredità importante anche per il mondo di oggi. Abbiamo bisogno, soprattutto oggi, di profeti di pace per rompere il muro di iniquità che gli uomini avidi hanno costruito".

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