veglia avvento Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/veglia-avvento/ Settimanale di informazione regionale Fri, 15 Dec 2023 15:00:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg veglia avvento Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/veglia-avvento/ 32 32 Celebrata in Cattedrale la Veglia diocesana di Avvento dei giovani https://www.lavoce.it/celebrata-in-cattedrale-la-veglia-diocesana-di-avvento-dei-giovani/ https://www.lavoce.it/celebrata-in-cattedrale-la-veglia-diocesana-di-avvento-dei-giovani/#respond Fri, 15 Dec 2023 14:56:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74312 veglia di avvento

"Non siate sonnambuli, ma siate come i pastori nella Notte di Betlemme!». È l’esortazione augurale dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis rivolta alle centinaia di ragazzi e ragazze che hanno gremito, nella serata del 14 dicembre, la Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, durante la loro tradizionale Veglia diocesana di Avvento in preparazione al Natale, dedicata al tema tratto dal Vangelo di Giovanni "Dalla sua pienezza..." (Gv1,16),  organizzata dalla Pastorale giovanile insieme alla Pastorale vocazionale, al Coordinamento oratori perugini e alla Pastorale universitaria, in sinergia con il Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Assisi.

Veglia che quest’anno è culminata con l’ammissione agli Ordini sacri e il conferimento dell’Accolitato a tre seminaristi:  Samuele Betti, al V anno di formazione, della parrocchia di Santa Maria in Prepo di Perugia, ha ricevuto l’accolitato; mentre Giuseppe Mordivoglia, della parrocchia di San Biagio in San Biagio della Valle (Marsciano), e Pietropaolo Fioretti, della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo in Pozzuolo Umbro (Castiglione del Lago), entrambi al III anno di formazione, sono stati ammessi tra i candidati agli Ordini sacri.

La bellezza della fraterna condivisione

 Al riguardo, don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, ha sottolineato «la bellezza della fraterna condivisione nata tra i seminaristi e tutti i giovani presenti in un reciproco scambio di doni per l’individuale e comunitaria crescita di ciascuno: Samuele, Giuseppe e Pietropaolo hanno donato la loro personale esperienza di incontro con Gesù, Verbo fatto carne, per il quale si sono messi in cammino e a servizio della Chiesa, mentre i tanti ragazzi presenti, da ieri sera sono corresponsabili nella preghiera di accompagnare i seminaristi lungo la loro strada, nell’invito a far propria la disponibilità e il coraggio di mettersi in gioco in quale sentiero della vita siano chiamati a vivere la propria vocazione».

Geografia viva della Chiesa

 Le parole dell’arcivescovo Maffeis, hanno commentato gli organizzatori della Veglia, hanno raccolto e dato senso al grande impegno profuso da tutti i parroci, gli animatori, gli educatori e i formatori per accompagnare i giovani nella Chiesa, in un cammino che sia quanto più possibile di crescita integrale, motivando e incoraggiando giovani e adulti. «Ringrazio ciascuno di voi, a partire da chi viene da più lontano – ha esordito mons. Maffeis –. Voi siete la geografia viva della nostra Chiesa. A me piacerebbe davvero poter restituire a ciascuno la gioia di quest’incontro venendovi a trovare. Oggi siamo qui un po’ come quei pastori nella Notte di Betlemme che sono stati raggiunti sui loro sentieri e chissà quante cose avevano per la testa…, quanti problemi, quante preoccupazioni…, e vengono raggiunti da un annuncio di Luce: “Oggi per voi è nato il Salvatore, il Cristo Signore”. Ma c’è ancora spazio dentro di noi per questo annuncio?».

Annuncio di Luce

 L’arcivescovo si è poi chiesto: È un annuncio di Luce, o è semplicemente un augurio che ci scambiamo in mezzo a tanti altri? La risposta non è scontata per nessuno, ma neanche per me. L’ultimo rapporto del CENSIS ci fotografa come sonnambuli, gente che neanche dorme ma peggio, che si muove senza consapevolezza. Questo clima, che emerge dal rapporto del CENSIS, è diffusissimo e caratterizza la società italiana, e non fa altro che generare emotività».

Tante paure della società

  «Nelle emotività scoppiano le paure – ha commentato l’arcivescovo, elencando le più diffuse e sentite –. La paura per l’accentuarsi delle crisi climatiche, la paura che finisca l’acqua, la paura che non ci sia energia per tutti, la paura della guerra e delle conseguenze che può portare anche in casa nostra in termini di povertà, di violenza, di assuefazione alla violenza. La paura che arrivi una stagione ancor più difficile. Altro che auguri per il nuovo anno! La paura degli immigrati e la paura che non ci sia sufficiente manodopera per pagare le pensioni e per assicurare a tutti l’accesso alle cure. Di paure ne abbiamo nel cuore anche noi e ne potremmo aggiungerne delle altre a questo elenco».

Non solo sonnambuli

 «E allora che spazio c’è per l’annuncio del Natale? Io credo, guardandovi, che voi testimoniate che oggi non siamo solo sonnambuli, oggi io ho davanti una comunità, una Chiesa viva, giovane, una Chiesa diversa da quella in cui sono cresciuto, senz’altro. Una Chiesa altrettanto e forse ancora più bella, perché era più facile essere Pastore nella Notte di Betlemme quando io avevo la vostra età. Oggi, in un mondo più confuso, più attraversato da tanti pensieri, essere cristiani è cosa di grande ed io vi dico grazie di questo. L’augurio per questo Natale sia quello di lasciarci incontrare e sorprenderci ancora una volta dall’annuncio della Notte di Betlemme, perché nessuno pensi mai che la propria vita è inutile, non è degna di essere vissuta e nessuno si senta abbandonato. Chi si lascia raggiungere dal Signore Gesù, dalla sua amicizia, testimoniata dalla Chiesa, dai rapporti fraterni, si trova in cammino e non vive più da sonnambulo, ma da ragazzo, ragazza, da uomo, da donna in piedi. Questo mondo così distratto è ancora disposto a lasciarsi sedurre, a lasciarsi prendere per mano e a condividere la gioia del Natale». E' fiducioso l'arcivescovo Maffeis nel dialogare soprattutto con le future generazioni.

Non solo affare di preti, ma condivisione di fede

Della Veglia di Avvento dei giovani condivisa con i loro coetanei seminaristi, ne ha parlato il rettore del Pontificio Seminario “Pio XI” don Francesco Verzini. «L'ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato di due alunni del nostro seminario, come il conferimento dell'accolitato ad un altro seminarista – spiega don Verzini –, è motivo di gioia condivisa almeno per tre ragioni: la prima è dovuta al fatto che le ammissioni e i conferimenti dei ministeri sono segnale del positivo progredire del cammino di formazione dei tre giovani perugini verso il ministero ordinato; la seconda è data dalla testimonianza che danno questi ragazzi, infatti la loro disponibilità ad assumersi degli impegni nella Chiesa può essere stimolo per altri giovani affinché sia presa ancora in considerazione la possibilità di mettersi al servizio della Chiesa e dei fratelli e delle sorelle attraverso il sacerdozio ministeriale; infine, la terza ragione è che il conferimento dei ministeri ci ricorda che la Chiesa è ministeriale, è coinvolgimento di tutti i battezzati, è comunione e servizio, è sinodale, perché i ministeri, se non l'ordine sacro, non sono solo affare da preti».

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veglia di avvento

"Non siate sonnambuli, ma siate come i pastori nella Notte di Betlemme!». È l’esortazione augurale dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis rivolta alle centinaia di ragazzi e ragazze che hanno gremito, nella serata del 14 dicembre, la Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, durante la loro tradizionale Veglia diocesana di Avvento in preparazione al Natale, dedicata al tema tratto dal Vangelo di Giovanni "Dalla sua pienezza..." (Gv1,16),  organizzata dalla Pastorale giovanile insieme alla Pastorale vocazionale, al Coordinamento oratori perugini e alla Pastorale universitaria, in sinergia con il Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Assisi.

Veglia che quest’anno è culminata con l’ammissione agli Ordini sacri e il conferimento dell’Accolitato a tre seminaristi:  Samuele Betti, al V anno di formazione, della parrocchia di Santa Maria in Prepo di Perugia, ha ricevuto l’accolitato; mentre Giuseppe Mordivoglia, della parrocchia di San Biagio in San Biagio della Valle (Marsciano), e Pietropaolo Fioretti, della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo in Pozzuolo Umbro (Castiglione del Lago), entrambi al III anno di formazione, sono stati ammessi tra i candidati agli Ordini sacri.

La bellezza della fraterna condivisione

 Al riguardo, don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, ha sottolineato «la bellezza della fraterna condivisione nata tra i seminaristi e tutti i giovani presenti in un reciproco scambio di doni per l’individuale e comunitaria crescita di ciascuno: Samuele, Giuseppe e Pietropaolo hanno donato la loro personale esperienza di incontro con Gesù, Verbo fatto carne, per il quale si sono messi in cammino e a servizio della Chiesa, mentre i tanti ragazzi presenti, da ieri sera sono corresponsabili nella preghiera di accompagnare i seminaristi lungo la loro strada, nell’invito a far propria la disponibilità e il coraggio di mettersi in gioco in quale sentiero della vita siano chiamati a vivere la propria vocazione».

Geografia viva della Chiesa

 Le parole dell’arcivescovo Maffeis, hanno commentato gli organizzatori della Veglia, hanno raccolto e dato senso al grande impegno profuso da tutti i parroci, gli animatori, gli educatori e i formatori per accompagnare i giovani nella Chiesa, in un cammino che sia quanto più possibile di crescita integrale, motivando e incoraggiando giovani e adulti. «Ringrazio ciascuno di voi, a partire da chi viene da più lontano – ha esordito mons. Maffeis –. Voi siete la geografia viva della nostra Chiesa. A me piacerebbe davvero poter restituire a ciascuno la gioia di quest’incontro venendovi a trovare. Oggi siamo qui un po’ come quei pastori nella Notte di Betlemme che sono stati raggiunti sui loro sentieri e chissà quante cose avevano per la testa…, quanti problemi, quante preoccupazioni…, e vengono raggiunti da un annuncio di Luce: “Oggi per voi è nato il Salvatore, il Cristo Signore”. Ma c’è ancora spazio dentro di noi per questo annuncio?».

Annuncio di Luce

 L’arcivescovo si è poi chiesto: È un annuncio di Luce, o è semplicemente un augurio che ci scambiamo in mezzo a tanti altri? La risposta non è scontata per nessuno, ma neanche per me. L’ultimo rapporto del CENSIS ci fotografa come sonnambuli, gente che neanche dorme ma peggio, che si muove senza consapevolezza. Questo clima, che emerge dal rapporto del CENSIS, è diffusissimo e caratterizza la società italiana, e non fa altro che generare emotività».

Tante paure della società

  «Nelle emotività scoppiano le paure – ha commentato l’arcivescovo, elencando le più diffuse e sentite –. La paura per l’accentuarsi delle crisi climatiche, la paura che finisca l’acqua, la paura che non ci sia energia per tutti, la paura della guerra e delle conseguenze che può portare anche in casa nostra in termini di povertà, di violenza, di assuefazione alla violenza. La paura che arrivi una stagione ancor più difficile. Altro che auguri per il nuovo anno! La paura degli immigrati e la paura che non ci sia sufficiente manodopera per pagare le pensioni e per assicurare a tutti l’accesso alle cure. Di paure ne abbiamo nel cuore anche noi e ne potremmo aggiungerne delle altre a questo elenco».

Non solo sonnambuli

 «E allora che spazio c’è per l’annuncio del Natale? Io credo, guardandovi, che voi testimoniate che oggi non siamo solo sonnambuli, oggi io ho davanti una comunità, una Chiesa viva, giovane, una Chiesa diversa da quella in cui sono cresciuto, senz’altro. Una Chiesa altrettanto e forse ancora più bella, perché era più facile essere Pastore nella Notte di Betlemme quando io avevo la vostra età. Oggi, in un mondo più confuso, più attraversato da tanti pensieri, essere cristiani è cosa di grande ed io vi dico grazie di questo. L’augurio per questo Natale sia quello di lasciarci incontrare e sorprenderci ancora una volta dall’annuncio della Notte di Betlemme, perché nessuno pensi mai che la propria vita è inutile, non è degna di essere vissuta e nessuno si senta abbandonato. Chi si lascia raggiungere dal Signore Gesù, dalla sua amicizia, testimoniata dalla Chiesa, dai rapporti fraterni, si trova in cammino e non vive più da sonnambulo, ma da ragazzo, ragazza, da uomo, da donna in piedi. Questo mondo così distratto è ancora disposto a lasciarsi sedurre, a lasciarsi prendere per mano e a condividere la gioia del Natale». E' fiducioso l'arcivescovo Maffeis nel dialogare soprattutto con le future generazioni.

Non solo affare di preti, ma condivisione di fede

Della Veglia di Avvento dei giovani condivisa con i loro coetanei seminaristi, ne ha parlato il rettore del Pontificio Seminario “Pio XI” don Francesco Verzini. «L'ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato di due alunni del nostro seminario, come il conferimento dell'accolitato ad un altro seminarista – spiega don Verzini –, è motivo di gioia condivisa almeno per tre ragioni: la prima è dovuta al fatto che le ammissioni e i conferimenti dei ministeri sono segnale del positivo progredire del cammino di formazione dei tre giovani perugini verso il ministero ordinato; la seconda è data dalla testimonianza che danno questi ragazzi, infatti la loro disponibilità ad assumersi degli impegni nella Chiesa può essere stimolo per altri giovani affinché sia presa ancora in considerazione la possibilità di mettersi al servizio della Chiesa e dei fratelli e delle sorelle attraverso il sacerdozio ministeriale; infine, la terza ragione è che il conferimento dei ministeri ci ricorda che la Chiesa è ministeriale, è coinvolgimento di tutti i battezzati, è comunione e servizio, è sinodale, perché i ministeri, se non l'ordine sacro, non sono solo affare da preti».

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Veglia di Avvento dei giovani con il vescovo Ivan nella Cattedrale di S. Lorenzo https://www.lavoce.it/veglia-di-avvento-dei-giovani-con-il-vescovo-ivan-nella-cattedrale-di-s-lorenzo/ Wed, 14 Dec 2022 14:28:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69590 la locandina della Veglia di Avvento dei giovani nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia

Si alzò e andò è il tema della Veglia di Avvento organizzata dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, in calendario giovedì 15 dicembre, alle ore 20.45, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia insieme all’arcivescovo Ivan Maffeis.

Sulle orme di Maria

 "L’icona biblica scelta da Papa Francesco per la GMG 2023 a Lisbona -spiegano dall’equipe di Pastorale giovanile- è stata scelta nella nostra Diocesi per accompagnare i giovani a vivere il Natale sulle orme di Maria che, ricevuto l’annuncio dall’arcangelo Gabriele, s’incammina sollecita verso la cugina Elisabetta come testimone di un’opera di Dio fuori dall’ordinario.

Maria si alza e esce dalla sua casa di Nazareth per andare a servire la cugina nel concreto ma, molto di più, per condividere e far riecheggiare l’opera che Dio sta intessendo nel grembo di entrambe, cercando lungo il cammino i segni del passaggio di Dio nella loro vita e in quella dell’intero popolo chiamato alla salvezza".

L’invito a partecipare

"Nella semplicità e nella concretezza del cammino servizievole di Maria, la Veglia diocesana è la tappa in cui tutti i ragazzi della Diocesi sono stati invitati dal vescovo Ivan stesso nella lettera a loro rivolta in occasione della recente GMG celebrata a livello diocesano: è davvero tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, aperti, accoglienti. Vi aspetto giovedì 15 dicembre in Cattedrale, quando sarò contento di ascoltare la vostra risposta all’appello del Papa. Intanto vi benedico e vi accompagno facendo mio il Suo augurio: Possa lo Spirito Santo accendere nei vostri cuori il desiderio di alzarsi e di camminare tutti insieme".

Disponibili all’ascolto

"La risposta dei giovani sarà innanzitutto quella di essere presenti, in un tempo quello della giovinezza e dell’adolescenza così difficile e inquieto nelle relazioni con il mondo degli adulti per cui l’essere disponibili ad ascoltare la parola di un Adulto Autorevole è già un prezioso segno della volontà di mettersi in cammino".

Così don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile, anticipa uno stralcio di quello che sarà la Veglia nella quale il vescovo si rivolgerà ai ragazzi per continuare a intessere con loro una fiduciosa e costruttiva relazione di crescita sulle orme di Maria.

Alcune esperienze di vita

"Alla Veglia -prosegue don Luca Delunghi- quattro giovani delle realtà parrocchiali di Villa Pitignano, Montebello e Santa Lucia si metteranno a servizio degli altri raccontando la propria semplice e combattuta esperienza di scelta, cammino, volontà di spendersi nell’incertezza e nelle paure delle preoccupazioni del tempo presente".

Alla Veglia di Avvento parteciperanno i giovani dell’intera Diocesi, accompagnati da parroci, viceparroci, diaconi, seminaristi, educatori, animatori e coordinatori d’oratorio insieme alle associazioni giovanili e a tutte le realtà pastorali e di servizio ai più piccoli che vivono nella nostra realtà di Chiesa diocesana.

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la locandina della Veglia di Avvento dei giovani nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia

Si alzò e andò è il tema della Veglia di Avvento organizzata dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, in calendario giovedì 15 dicembre, alle ore 20.45, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia insieme all’arcivescovo Ivan Maffeis.

Sulle orme di Maria

 "L’icona biblica scelta da Papa Francesco per la GMG 2023 a Lisbona -spiegano dall’equipe di Pastorale giovanile- è stata scelta nella nostra Diocesi per accompagnare i giovani a vivere il Natale sulle orme di Maria che, ricevuto l’annuncio dall’arcangelo Gabriele, s’incammina sollecita verso la cugina Elisabetta come testimone di un’opera di Dio fuori dall’ordinario.

Maria si alza e esce dalla sua casa di Nazareth per andare a servire la cugina nel concreto ma, molto di più, per condividere e far riecheggiare l’opera che Dio sta intessendo nel grembo di entrambe, cercando lungo il cammino i segni del passaggio di Dio nella loro vita e in quella dell’intero popolo chiamato alla salvezza".

L’invito a partecipare

"Nella semplicità e nella concretezza del cammino servizievole di Maria, la Veglia diocesana è la tappa in cui tutti i ragazzi della Diocesi sono stati invitati dal vescovo Ivan stesso nella lettera a loro rivolta in occasione della recente GMG celebrata a livello diocesano: è davvero tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, aperti, accoglienti. Vi aspetto giovedì 15 dicembre in Cattedrale, quando sarò contento di ascoltare la vostra risposta all’appello del Papa. Intanto vi benedico e vi accompagno facendo mio il Suo augurio: Possa lo Spirito Santo accendere nei vostri cuori il desiderio di alzarsi e di camminare tutti insieme".

Disponibili all’ascolto

"La risposta dei giovani sarà innanzitutto quella di essere presenti, in un tempo quello della giovinezza e dell’adolescenza così difficile e inquieto nelle relazioni con il mondo degli adulti per cui l’essere disponibili ad ascoltare la parola di un Adulto Autorevole è già un prezioso segno della volontà di mettersi in cammino".

Così don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile, anticipa uno stralcio di quello che sarà la Veglia nella quale il vescovo si rivolgerà ai ragazzi per continuare a intessere con loro una fiduciosa e costruttiva relazione di crescita sulle orme di Maria.

Alcune esperienze di vita

"Alla Veglia -prosegue don Luca Delunghi- quattro giovani delle realtà parrocchiali di Villa Pitignano, Montebello e Santa Lucia si metteranno a servizio degli altri raccontando la propria semplice e combattuta esperienza di scelta, cammino, volontà di spendersi nell’incertezza e nelle paure delle preoccupazioni del tempo presente".

Alla Veglia di Avvento parteciperanno i giovani dell’intera Diocesi, accompagnati da parroci, viceparroci, diaconi, seminaristi, educatori, animatori e coordinatori d’oratorio insieme alle associazioni giovanili e a tutte le realtà pastorali e di servizio ai più piccoli che vivono nella nostra realtà di Chiesa diocesana.

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Giornata Mondiale della Gioventù 2022: lettera dell’arcivescovo Maffeis https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-della-gioventu-2022-lettera-dellarcivescovo-maffeis/ Sat, 19 Nov 2022 15:15:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69312 giornata mondiale della gioventù 22

Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, in preparazione all'incontro con Papa Francesco che si terrà a Lisbona, in Portogallo, la prossima estate. Incontro a cui parteciperà una  rappresentanza dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve guidata dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti tra cui don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini.

La Veglia d’Avvento

In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù diocesana monsignor Maffeis ha scritto una lettera ai giovani perugino-pievesi (il testo integrale è pubblicato nel sito: www.diocesi.Perugia.it - sezione arcivescovo-lettere), dando loro appuntamento la sera del prossimo 15 dicembre, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, per la tradizionale Veglia di preghiera d’Avvento della gioventù con il loro pastore.

Sarà anche questa occasione di preparazione alla GMG 2023 di Lisbona. Richiamandosi al tema della GMG 2022, tratta dal Vangelo di Luca, Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39), quando la madre di Gesù andò a far visita all’anziana cugina Elisabetta, l’arcivescovo scrive ai giovani: È davvero tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, aperti, accoglienti.

Andare senza indugio

"Alla veglia di preghiera del 15 dicembre -prosegue monsignor Maffeis- sarò contento di ascoltare la vostra risposta all’appello del Papa, che recupera il cammino di Maria e ci invita a nostra volta ad alzarci e ad andare senza indugio.

Qualcuno può forse essere tentato di reagire obiettando che prima di partire sarebbe importante sapere almeno verso dove; diversamente, si rischia di camminare a vuoto e di spendere inutilmente i passi verso traguardi che poi lasciano insoddisfatti… Ci vengono, allora, incontro ancora parole di Francesco, che chiarisce: Il nostro cammino, se abitato da Dio, ci porta dritti al cuore di ogni fratello e sorella".

Fare la propria parte

"Sì, il segreto di Maria -evidenzia l’arcivescovo- sta proprio nell’essere abitati da Gesù, nel portare in cuore lui, risposta di Dio di fronte alle sfide dell’umanità in ogni tempo. Chi si è lasciato afferrare dalla sua mano - e, se solo ci guardiamo attorno, i testimoni non mancano - intuisce la meta e supera ogni forma di indifferenza, di insensibilità e di distrazione. Ci si ritrova sulla strada, disposti a lasciarsi interrogare dalle persone e dalle situazioni, partecipi con la mente e il cuore di quanto accade, attenti a far la propria parte".

Concentrare l’attenzione sui giovani

 L’invito a vivere la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, soprattutto nelle comunità parrocchiali, viene dal direttore della Pastorale giovanile don Luca Delunghi, nel sottolineare l’importanza di concentrare l’attenzione pastorale sui giovani prima di tutto nella piccola comunità territoriale.

"Animatori, educatori, catechisti, operatori e volontari d’oratorio -dice don Luca- insieme ai parroci, ai diaconi, ai seminaristi e ad ogni persona che vive la parrocchia, sono chiamati a vivere insieme la Solennità di Cristo Re nella celebrazione della GMG diocesana che Papa Francesco, dal 2021, ha pensato proprio a chiusura dell’anno liturgico.

Una sintesi di comunione e vita, in cui i giovani siano al centro dell’azione pastorale ed evangelizzatrice che parte necessariamente dal piccolo delle nostre chiese e si riversa nell’esperienza diocesana".

Incontrare lo sguardo di Dio

"Nei luoghi quotidiani -spiega il sacerdote- in cui i ragazzi vivono il proprio cammino di fede e l’esperienza oratoriale, la preghiera e le liturgie di questa domenica saranno incentrate sul tema della GMG e in particolare sul messaggio del Papa per la GMG diocesana e come invito a partecipare alla GMG di Lisbona 2023. Nella corresponsabilità e condivisione operativa tra Uffici pastorali ringraziamo l’Ufficio Liturgico che ha curato le modalità con cui verranno celebrate le liturgie in ogni parrocchia, con particolare riferimento alle preghiere e alla lettura del messaggio del Papa.

La Giornata Mondiale della Gioventù -conclude don Luca Delunghi- è un cammino condiviso e di comunione che lega la Chiesa particolare alla Chiesa Universale, amando profondamente la vita dei nostri giovani in un servizio che si faccia voce, ascolto, accompagnamento e preghiera con l’obiettivo che ciascuno dei ragazzi che incrociamo nelle nostre giornate abbia l’opportunità di incontrare lo sguardo di Gesù"

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giornata mondiale della gioventù 22

Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, in preparazione all'incontro con Papa Francesco che si terrà a Lisbona, in Portogallo, la prossima estate. Incontro a cui parteciperà una  rappresentanza dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve guidata dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti tra cui don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini.

La Veglia d’Avvento

In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù diocesana monsignor Maffeis ha scritto una lettera ai giovani perugino-pievesi (il testo integrale è pubblicato nel sito: www.diocesi.Perugia.it - sezione arcivescovo-lettere), dando loro appuntamento la sera del prossimo 15 dicembre, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, per la tradizionale Veglia di preghiera d’Avvento della gioventù con il loro pastore.

Sarà anche questa occasione di preparazione alla GMG 2023 di Lisbona. Richiamandosi al tema della GMG 2022, tratta dal Vangelo di Luca, Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39), quando la madre di Gesù andò a far visita all’anziana cugina Elisabetta, l’arcivescovo scrive ai giovani: È davvero tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, aperti, accoglienti.

Andare senza indugio

"Alla veglia di preghiera del 15 dicembre -prosegue monsignor Maffeis- sarò contento di ascoltare la vostra risposta all’appello del Papa, che recupera il cammino di Maria e ci invita a nostra volta ad alzarci e ad andare senza indugio.

Qualcuno può forse essere tentato di reagire obiettando che prima di partire sarebbe importante sapere almeno verso dove; diversamente, si rischia di camminare a vuoto e di spendere inutilmente i passi verso traguardi che poi lasciano insoddisfatti… Ci vengono, allora, incontro ancora parole di Francesco, che chiarisce: Il nostro cammino, se abitato da Dio, ci porta dritti al cuore di ogni fratello e sorella".

Fare la propria parte

"Sì, il segreto di Maria -evidenzia l’arcivescovo- sta proprio nell’essere abitati da Gesù, nel portare in cuore lui, risposta di Dio di fronte alle sfide dell’umanità in ogni tempo. Chi si è lasciato afferrare dalla sua mano - e, se solo ci guardiamo attorno, i testimoni non mancano - intuisce la meta e supera ogni forma di indifferenza, di insensibilità e di distrazione. Ci si ritrova sulla strada, disposti a lasciarsi interrogare dalle persone e dalle situazioni, partecipi con la mente e il cuore di quanto accade, attenti a far la propria parte".

Concentrare l’attenzione sui giovani

 L’invito a vivere la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, soprattutto nelle comunità parrocchiali, viene dal direttore della Pastorale giovanile don Luca Delunghi, nel sottolineare l’importanza di concentrare l’attenzione pastorale sui giovani prima di tutto nella piccola comunità territoriale.

"Animatori, educatori, catechisti, operatori e volontari d’oratorio -dice don Luca- insieme ai parroci, ai diaconi, ai seminaristi e ad ogni persona che vive la parrocchia, sono chiamati a vivere insieme la Solennità di Cristo Re nella celebrazione della GMG diocesana che Papa Francesco, dal 2021, ha pensato proprio a chiusura dell’anno liturgico.

Una sintesi di comunione e vita, in cui i giovani siano al centro dell’azione pastorale ed evangelizzatrice che parte necessariamente dal piccolo delle nostre chiese e si riversa nell’esperienza diocesana".

Incontrare lo sguardo di Dio

"Nei luoghi quotidiani -spiega il sacerdote- in cui i ragazzi vivono il proprio cammino di fede e l’esperienza oratoriale, la preghiera e le liturgie di questa domenica saranno incentrate sul tema della GMG e in particolare sul messaggio del Papa per la GMG diocesana e come invito a partecipare alla GMG di Lisbona 2023. Nella corresponsabilità e condivisione operativa tra Uffici pastorali ringraziamo l’Ufficio Liturgico che ha curato le modalità con cui verranno celebrate le liturgie in ogni parrocchia, con particolare riferimento alle preghiere e alla lettura del messaggio del Papa.

La Giornata Mondiale della Gioventù -conclude don Luca Delunghi- è un cammino condiviso e di comunione che lega la Chiesa particolare alla Chiesa Universale, amando profondamente la vita dei nostri giovani in un servizio che si faccia voce, ascolto, accompagnamento e preghiera con l’obiettivo che ciascuno dei ragazzi che incrociamo nelle nostre giornate abbia l’opportunità di incontrare lo sguardo di Gesù"

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Veglia d’Avvento con il card. Bassetti per i giovani di Perugia https://www.lavoce.it/vegli-avvento-bassetti-perugia/ Sat, 18 Dec 2021 15:49:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64160 vegli avvento bassetti perugia

Un video messaggio in cui ricorda ai giovani la loro chiamata ad "essere protagonisti. È così che il cardinale Gualtiero Bassetti, vescovo della diocesi di Perugia - Città della Pieve si è rivolto ai partecipanti alla veglia di preghiera d'Avvento organizzata dalla pastorale giovanile nelle serate di giovedì 16 e venerdì 17 dicembre, nelle sette zone pastorali della diocesi.

Chiamati ad essere protagonisti

“Cari ragazzi siamo chiamati a vivere la nostra vita, siamo chiamati ad essere protagonisti, siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità, in prima persona, e non ad essere trascinati continuamente come noi vediamo che purtroppo succede nella società di oggi”. L’annuncio della fede dipende da voi, ha sottolineato il cardinale. “Abbiamo delle responsabilità nei confronti di noi stessi e voi giovani le avete grandi, perché il futuro è nelle vostre mani. La speranza siete voi, è nelle vostre mani. L’annunciare il Vangelo, l’annunciare le cose belle della vita tocca a voi, o lo fate voi o non lo farà nessuno. Lo stesso annuncio della fede, se continuerà ad esserci, dipende unicamente da voi”.

Sentirsi tutti responsabili

“Avete la responsabilità di prendere per mano anche tutti quelli che verranno dopo di voi - ha continuato il vescovo -. In questo senso dovete sentirvi tutti responsabili. Io ho un sogno importante nella vita, quello che voi prendiate coscienza di questo vostro ruolo, di questo vostro impegno rimboccandovi le maniche. Non state, come tante volte vi ha detto il Papa, sul divano o a vedere solo la tv, indifferenti di quello che succede nella piazza. Nella piazza, purtroppo, si svolge la vita della gente. Della vita degli altri, proprio perché siete giovani e avete energie, coraggio e avete il dono di Dio, siete responsabili e corresponsabili. Coraggio ragazzi, è questo il Natale che io vi invito a vivere. O cambiamo, io per primo – ha concluso il cardinale Bassetti –, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”. Tema centrale della Veglia d’Avvento è stato il passo del Vangelo di Luca: “Oggi si compie quell’annuncio” (Lc 4,21). La veglia, come lo scorso anno a seguito della pandemia, si è svolta in ciascuna delle sette Zone pastorali e non, come da tradizione, nella cattedrale di San Lorenzo. Questa veglia-incontro di giovani, sempre molto attesa, introduce e prepara al Natale l’intera comunità diocesana.

Veglie decentrate nelle zone pastorali

Nel rispetto delle norme sanitarie per l'emergenza Covid, i giovani si sono ritrovati insieme ai loro parroci e animatori nelle chiese di Ponte della Pietra, San Mariano, Ponte San Giovanni, Ponte Felcino, Castiglione della Valle, Passignano sul Trasimeno e Castiglione del Lago. Le Veglie di San Mariano e di Passignano sono state presiedute rispettivamente dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi in comunione con tutti i parroci, i responsabili degli uffici pastorali, i diaconi, i delegati di Pastorale giovanile, i seminaristi, gli educatori e gli animatori che hanno animato le liturgie nelle altre Zone. Spendersi senza riserve e chiusure. “Decentrarsi da se stessi per rifocalizzarsi sull’altro: spostarci e scomodarci a servizio dell’altro in una relazione rinnovata dall’Avvento di Gesù che si fa incontro alla nostra vita”. Questa è stata la cornice di pensiero sviluppata dai sacerdoti delegati di Pastorale giovanile in cui si sono collocate le sette Veglie d’Avvento che hanno animato ciascuna Zona pastorale dell’Archidiocesi. “Sono i quartieri, le periferie e le cittadine in cui i giovani si sono incontrati – commentano i sacerdoti delegati – per dare prova che è possibile prima di tutto volersi bene, apprezzare ed amare la propria vita, riconoscerla come dono, o almeno provarci e poi per tentare di donarsi all’altro, nel servizio, in una mano tesa, nel riconoscere l’altro fratello nel cammino, qualcuno per cui vale la pena spendersi senza riserve e chiusure”.

Giovani 'chiusi e soli'

“Essere, essere nella gioia ed essere per l’altro in una relazione costruttiva fondata sull’annuncio della Venuta del Salvatore – commenta don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile – questo il messaggio per tutti i giovani della Diocesi, quelli presenti ma, soprattutto, quelli nelle proprie stanze, chiusi, soli, per i quali preghiamo che arrivi lo Spirito di quest’Annuncio portato dai loro coetanei, nella gioia e nell’amicizia. Frutto di gioia, comunione e amicizia è infatti questa tappa, prima di un cammino sinodale che vede un gruppo di giovani sacerdoti, impegnati insieme a pensare e ripensare strade e vie di vicinanza e servizio alle giovani generazioni, i cosiddetti delegati di zona di Pastorale giovanile. A loro il mio personale ringraziamento insieme a tutti i parroci: don Giordano, don Samy, don Vittorio, don Stefano, don Alfonso, don Nicolò, don Samson, don Giovanni Yang, don Emmanuel”. [gallery ids="64161,64162,64163,64164,64165,64166"]  ]]>
vegli avvento bassetti perugia

Un video messaggio in cui ricorda ai giovani la loro chiamata ad "essere protagonisti. È così che il cardinale Gualtiero Bassetti, vescovo della diocesi di Perugia - Città della Pieve si è rivolto ai partecipanti alla veglia di preghiera d'Avvento organizzata dalla pastorale giovanile nelle serate di giovedì 16 e venerdì 17 dicembre, nelle sette zone pastorali della diocesi.

Chiamati ad essere protagonisti

“Cari ragazzi siamo chiamati a vivere la nostra vita, siamo chiamati ad essere protagonisti, siamo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità, in prima persona, e non ad essere trascinati continuamente come noi vediamo che purtroppo succede nella società di oggi”. L’annuncio della fede dipende da voi, ha sottolineato il cardinale. “Abbiamo delle responsabilità nei confronti di noi stessi e voi giovani le avete grandi, perché il futuro è nelle vostre mani. La speranza siete voi, è nelle vostre mani. L’annunciare il Vangelo, l’annunciare le cose belle della vita tocca a voi, o lo fate voi o non lo farà nessuno. Lo stesso annuncio della fede, se continuerà ad esserci, dipende unicamente da voi”.

Sentirsi tutti responsabili

“Avete la responsabilità di prendere per mano anche tutti quelli che verranno dopo di voi - ha continuato il vescovo -. In questo senso dovete sentirvi tutti responsabili. Io ho un sogno importante nella vita, quello che voi prendiate coscienza di questo vostro ruolo, di questo vostro impegno rimboccandovi le maniche. Non state, come tante volte vi ha detto il Papa, sul divano o a vedere solo la tv, indifferenti di quello che succede nella piazza. Nella piazza, purtroppo, si svolge la vita della gente. Della vita degli altri, proprio perché siete giovani e avete energie, coraggio e avete il dono di Dio, siete responsabili e corresponsabili. Coraggio ragazzi, è questo il Natale che io vi invito a vivere. O cambiamo, io per primo – ha concluso il cardinale Bassetti –, oppure il Natale sarà una tradizione bella che passerà come tutte le altre”. Tema centrale della Veglia d’Avvento è stato il passo del Vangelo di Luca: “Oggi si compie quell’annuncio” (Lc 4,21). La veglia, come lo scorso anno a seguito della pandemia, si è svolta in ciascuna delle sette Zone pastorali e non, come da tradizione, nella cattedrale di San Lorenzo. Questa veglia-incontro di giovani, sempre molto attesa, introduce e prepara al Natale l’intera comunità diocesana.

Veglie decentrate nelle zone pastorali

Nel rispetto delle norme sanitarie per l'emergenza Covid, i giovani si sono ritrovati insieme ai loro parroci e animatori nelle chiese di Ponte della Pietra, San Mariano, Ponte San Giovanni, Ponte Felcino, Castiglione della Valle, Passignano sul Trasimeno e Castiglione del Lago. Le Veglie di San Mariano e di Passignano sono state presiedute rispettivamente dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi in comunione con tutti i parroci, i responsabili degli uffici pastorali, i diaconi, i delegati di Pastorale giovanile, i seminaristi, gli educatori e gli animatori che hanno animato le liturgie nelle altre Zone. Spendersi senza riserve e chiusure. “Decentrarsi da se stessi per rifocalizzarsi sull’altro: spostarci e scomodarci a servizio dell’altro in una relazione rinnovata dall’Avvento di Gesù che si fa incontro alla nostra vita”. Questa è stata la cornice di pensiero sviluppata dai sacerdoti delegati di Pastorale giovanile in cui si sono collocate le sette Veglie d’Avvento che hanno animato ciascuna Zona pastorale dell’Archidiocesi. “Sono i quartieri, le periferie e le cittadine in cui i giovani si sono incontrati – commentano i sacerdoti delegati – per dare prova che è possibile prima di tutto volersi bene, apprezzare ed amare la propria vita, riconoscerla come dono, o almeno provarci e poi per tentare di donarsi all’altro, nel servizio, in una mano tesa, nel riconoscere l’altro fratello nel cammino, qualcuno per cui vale la pena spendersi senza riserve e chiusure”.

Giovani 'chiusi e soli'

“Essere, essere nella gioia ed essere per l’altro in una relazione costruttiva fondata sull’annuncio della Venuta del Salvatore – commenta don Luca Delunghi, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile – questo il messaggio per tutti i giovani della Diocesi, quelli presenti ma, soprattutto, quelli nelle proprie stanze, chiusi, soli, per i quali preghiamo che arrivi lo Spirito di quest’Annuncio portato dai loro coetanei, nella gioia e nell’amicizia. Frutto di gioia, comunione e amicizia è infatti questa tappa, prima di un cammino sinodale che vede un gruppo di giovani sacerdoti, impegnati insieme a pensare e ripensare strade e vie di vicinanza e servizio alle giovani generazioni, i cosiddetti delegati di zona di Pastorale giovanile. A loro il mio personale ringraziamento insieme a tutti i parroci: don Giordano, don Samy, don Vittorio, don Stefano, don Alfonso, don Nicolò, don Samson, don Giovanni Yang, don Emmanuel”. [gallery ids="64161,64162,64163,64164,64165,64166"]  ]]>