vaccini Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vaccini/ Settimanale di informazione regionale Thu, 05 Aug 2021 07:54:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg vaccini Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/vaccini/ 32 32 In questo numero: informazione, Sinodo, mass media, ecologia, vaccini e marcia della pace https://www.lavoce.it/in-questo-numero-informazione-sinodo-mass-media-ecologia-vaccini-marcia-pace/ Wed, 04 Aug 2021 17:08:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61641

l’editoriale:

Buone vacanze con "dieta digitale"

di Daniele Morini

Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.(...)

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

La vera strada verso il Sinodo

di Gualtiero card. Bassetti

Fratelli e figli, stiamo attraversando un periodo storico turbato da tante tensioni e fermenti, ma purtroppo privo di slanci utopici e spesso ripiegato nella contemplazione di “bassi profili”. Proprio agli uomini e alle donne che si agitano in tale contesto, il credente è chiamato a testimoniare la radicalità del Vangelo. Non è facile. (...)

Perché sui social si è aggressivi?

di Diana Papa

Un fiume di parole esondano continuamente dalla bocca di ciascuno per dimostrare di avere ragione. Spesso l’istintività prende il sopravvento e, senza fondare le proprie ragioni anche con il confronto, ognuno lotta per vincere e affossare l’altro. Ogni occasione può diventare un “campo di Marte”, soprattutto quando siamo convinti che l’altro sbagli sempre. Siamo così bravi, infatti, a rilevare i suoi aspetti negativi e ridicolizzarli (... )

Nel giornale

Il passo green

Chi va slow, va sano e va lontano. In Umbria si intrecciano senteri di turismo alternativo e cammini di spiritualità. È passato di qui anche il “Giro d’Italia” dei turisti in bicicletta. La mappa completa per godersi un green che non è solo il pass.

CHIESA E PANDEMIA Il green pass non sarà richiesto per andare a messa o partecipare a iniziative come i Grest

SINODO

Nell’arco di cinque anni la Chiesa italiana vivrà ben due Sinodi in uno. Vediamo come funziona l’iter

ECOLOGIA

Non solo il Tempo del creato a settembre, ma tanti impegni futuri per il rinato Movimento Laudato si’

MARCIA DELLA PACE

Dopo 60 anni, riparte nel segno di don Milani e di Papa Francesco la “Perugia - Assisi”

VACCINI

Studenti in vacanza, ma già pensando al rientro a scuola. La variante Delta costringe alla massima allerta anche per le fasce più giovanili

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l’editoriale:

Buone vacanze con "dieta digitale"

di Daniele Morini

Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.(...)

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

La vera strada verso il Sinodo

di Gualtiero card. Bassetti

Fratelli e figli, stiamo attraversando un periodo storico turbato da tante tensioni e fermenti, ma purtroppo privo di slanci utopici e spesso ripiegato nella contemplazione di “bassi profili”. Proprio agli uomini e alle donne che si agitano in tale contesto, il credente è chiamato a testimoniare la radicalità del Vangelo. Non è facile. (...)

Perché sui social si è aggressivi?

di Diana Papa

Un fiume di parole esondano continuamente dalla bocca di ciascuno per dimostrare di avere ragione. Spesso l’istintività prende il sopravvento e, senza fondare le proprie ragioni anche con il confronto, ognuno lotta per vincere e affossare l’altro. Ogni occasione può diventare un “campo di Marte”, soprattutto quando siamo convinti che l’altro sbagli sempre. Siamo così bravi, infatti, a rilevare i suoi aspetti negativi e ridicolizzarli (... )

Nel giornale

Il passo green

Chi va slow, va sano e va lontano. In Umbria si intrecciano senteri di turismo alternativo e cammini di spiritualità. È passato di qui anche il “Giro d’Italia” dei turisti in bicicletta. La mappa completa per godersi un green che non è solo il pass.

CHIESA E PANDEMIA Il green pass non sarà richiesto per andare a messa o partecipare a iniziative come i Grest

SINODO

Nell’arco di cinque anni la Chiesa italiana vivrà ben due Sinodi in uno. Vediamo come funziona l’iter

ECOLOGIA

Non solo il Tempo del creato a settembre, ma tanti impegni futuri per il rinato Movimento Laudato si’

MARCIA DELLA PACE

Dopo 60 anni, riparte nel segno di don Milani e di Papa Francesco la “Perugia - Assisi”

VACCINI

Studenti in vacanza, ma già pensando al rientro a scuola. La variante Delta costringe alla massima allerta anche per le fasce più giovanili

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L’irresponsabile “no” ai vaccini https://www.lavoce.it/lirresponsabile-no-vaccini/ https://www.lavoce.it/lirresponsabile-no-vaccini/#comments Fri, 15 Mar 2019 11:15:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54191 Logo rubrica Il punto

di Pier Giorgio Lignani

In questi giorni un certo numero di bambini – approssimativamente due o tremila in tutta Italia – rischiano di essere allontanati dalla scuola materna o dal nido perché non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Il problema non riguarda quelli più grandi, dalla scuola elementare in su, perché nel loro caso prevale l’obbligo scolastico. Certo, non è una bella cosa che questi bambini non siano più ammessi nei loro asili, dove si sono già ambientati.

Ma è giusto? E di chi è la colpa? Vediamo.

Sono passati quasi due anni (venti mesi per la precisione) da quando il “decreto Lorenzin” ha elevato a dieci il numero dei vaccini obbligatori, e ha rafforzato l’obbligo con la minaccia dell’espulsione dagli asili. Ovviamente le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite. E venti mesi sono un termine abbastanza comodo per mettersi in regola. È possibile che qualche bambino presenti un problema di carattere medico che renda controindicati uno o più vaccini; ma in questi casi basta il certificato del medico dell’Asl per avere l’esonero.

Quindi, se adesso ci sono ancora bambini non vaccinati e non esonerati – e dunque devono essere allontanati dall’asilo – vuol dire che i loro genitori fanno parte di quella minoranza che ha deciso di rifiutare i vaccini senza nessuna ragione seria: “Non voglio perché non voglio, fatti miei”.

Ma con questa scelta espongono il loro bambino al rischio, e (il che è peggio) ostacolano il progetto della sanità pubblica di bloccare la circolazione di quelle malattie e così difendere quei pochissimi che magari vorrebbero vaccinarsi ma non possono perché hanno, loro sì, una patologia che lo sconsiglia.

La posizione di chi dice “non voglio perché non voglio” non è giustificabile né dal punto di vista legale né da quello etico. La maggior parte di costoro credono che tutte quelle malattie - la poliomielite, la difterite, la rosolia, eccetera - si possano sfidare senza pericolo perché non hanno visto nessuno soffrirne o morirne. Ma non li hanno visti proprio perché i vaccini adesso ci sono e funzionano. Quelli che, avendo un’età maggiore, li hanno visti, non ci scherzano.

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Logo rubrica Il punto

di Pier Giorgio Lignani

In questi giorni un certo numero di bambini – approssimativamente due o tremila in tutta Italia – rischiano di essere allontanati dalla scuola materna o dal nido perché non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Il problema non riguarda quelli più grandi, dalla scuola elementare in su, perché nel loro caso prevale l’obbligo scolastico. Certo, non è una bella cosa che questi bambini non siano più ammessi nei loro asili, dove si sono già ambientati.

Ma è giusto? E di chi è la colpa? Vediamo.

Sono passati quasi due anni (venti mesi per la precisione) da quando il “decreto Lorenzin” ha elevato a dieci il numero dei vaccini obbligatori, e ha rafforzato l’obbligo con la minaccia dell’espulsione dagli asili. Ovviamente le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite. E venti mesi sono un termine abbastanza comodo per mettersi in regola. È possibile che qualche bambino presenti un problema di carattere medico che renda controindicati uno o più vaccini; ma in questi casi basta il certificato del medico dell’Asl per avere l’esonero.

Quindi, se adesso ci sono ancora bambini non vaccinati e non esonerati – e dunque devono essere allontanati dall’asilo – vuol dire che i loro genitori fanno parte di quella minoranza che ha deciso di rifiutare i vaccini senza nessuna ragione seria: “Non voglio perché non voglio, fatti miei”.

Ma con questa scelta espongono il loro bambino al rischio, e (il che è peggio) ostacolano il progetto della sanità pubblica di bloccare la circolazione di quelle malattie e così difendere quei pochissimi che magari vorrebbero vaccinarsi ma non possono perché hanno, loro sì, una patologia che lo sconsiglia.

La posizione di chi dice “non voglio perché non voglio” non è giustificabile né dal punto di vista legale né da quello etico. La maggior parte di costoro credono che tutte quelle malattie - la poliomielite, la difterite, la rosolia, eccetera - si possano sfidare senza pericolo perché non hanno visto nessuno soffrirne o morirne. Ma non li hanno visti proprio perché i vaccini adesso ci sono e funzionano. Quelli che, avendo un’età maggiore, li hanno visti, non ci scherzano.

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https://www.lavoce.it/lirresponsabile-no-vaccini/feed/ 1
Scuola. Anno nuovo, problemi vecchi, ma anche nuovi progetti https://www.lavoce.it/scuola-anno-nuovo-problemi-vecchi-ma-anche-nuovi-progetti/ Sun, 09 Sep 2018 10:00:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52785 scuola

Mancano pochi giorni all’apertura della scuola. In Umbria l’anno scolastico prenderà il via il 12 settembre anche se in alcune scuole, nell’ambito dell’autonomia, le date potrebbero essere differenti. Intanto, mentre alunni e studenti si godono ancora gli ultimi giorni di vacanza, dirigenti, docenti e personale amministrativo da tempo sono al lavoro perché tutto sia pronto per l’avvio delle lezioni. Anche all’Ufficio scolastico regionale sono giorni di super lavoro: si sta decidendo sulle immissioni in ruolo dei docenti e la nomina di quelli che andranno a ricoprire le cattedre vacanti.

Ritorna anche quest’anno il problema della mancanza degli insegnanti di sostegno: “più del 50% degli incarichi verrà dato non sull’organico di diritto, ma sui posti in deroga – spiega a La Voce Erica Cassetta segretaria regionale Cisl scuola – il che significa che verranno aggiunti in seguito, a settembre, tutto a discapito della continuità didattica. Nonostante ciò il bisogno di sostegno non viene soddisfatto per cui verranno chiamati docenti che non hanno specializzazione, né una preparazione affine al ruolo che dovranno ricoprire. Sul fronte cattedre ci saranno molti posti liberi, per l’esaurimento delle graduatorie e non solo, ma non ci saranno i docenti necessari per cui si dovrà ricorrere alle supplenze”.

È ancora in fieri e non risolta la questione delle maestre diplomate magistrali che da mesi chiedono una forma di stabilizzazione. Sull’obbligatorietà dei vaccini è ancora caos (continua a leggere gratuitamente l'articolo di Manuela Acito sull'edizione digitale de La Voce).

Le piccole scuole non vanno accorpate ma rafforzate

Definiti i dettagli del progetto “Miglioramento dell’offerta didattica nei plessi con presenza di pluriclassi”, elaborato dalla Regione nell’ambito della cosiddetta “Strategia Aree interne”. In un incontro, il secondo in pochi giorni, svoltosi presso l’aula consiliare del Comune di Gubbio, a cui erano presenti i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e superiori della fascia appenninica e i sindaci dei Comuni della fascia, sono state concordate le modalità che porteranno circa 100.000 euro al miglioramento dell’offerta formativa, specialmente (ma non solo) nei plessi dotati di pluriclasse.

Attualmente questi ultimi sono le scuole primarie e secondarie di Scheggia e Costacciaro, che ricadono nel comprensivo di Sigillo, le scuole primarie e secondarie di Casacastalda (Ic Valfabbrica); le scuole primarie di San Pellegrino (Ic Gualdo Tadino); le scuole primarie di Cipolleto (I Circolo Gubbio) e Carbonesca (II Circolo Gubbio).

A questi plessi saranno destinati oltre 16.000 euro per l’acquisto di attrezzatura per una didattica a distanza (kit videoconferenza con telecamere e altoparlanti), 22.000 euro per ben 135 tablet per una didattica innovativa, circa 10.000 euro per corsi di formazione per insegnanti, alunni e famiglie. A Scheggia, inoltre, verrà realizzato un laboratorio linguistico (15.000 euro) e la parte restante del finanziamento riguarderà l’acquisto di tablet, schermi intelligenti e videoproiettori per le scuole secondarie di Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra.

Il progetto regionale mira, quindi, a rafforzare i plessi più deboli - anziché accorparli, come finora fatto - nella convinzione che un presidio scolastico, benché non completo, sia essenziale per mantenere una qualità di vita elevata anche in un piccolo centro appenninico economicamente depresso, impedendo il suo spopolamento.

L’incontro ha definito la gestione centralizzata del progetto, che dovrebbe essere operativo entro la fine del 2018, ma ne sarà necessario un altro per l’effettiva partenza dell’operazione.

Pierluigi Gioia

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scuola

Mancano pochi giorni all’apertura della scuola. In Umbria l’anno scolastico prenderà il via il 12 settembre anche se in alcune scuole, nell’ambito dell’autonomia, le date potrebbero essere differenti. Intanto, mentre alunni e studenti si godono ancora gli ultimi giorni di vacanza, dirigenti, docenti e personale amministrativo da tempo sono al lavoro perché tutto sia pronto per l’avvio delle lezioni. Anche all’Ufficio scolastico regionale sono giorni di super lavoro: si sta decidendo sulle immissioni in ruolo dei docenti e la nomina di quelli che andranno a ricoprire le cattedre vacanti.

Ritorna anche quest’anno il problema della mancanza degli insegnanti di sostegno: “più del 50% degli incarichi verrà dato non sull’organico di diritto, ma sui posti in deroga – spiega a La Voce Erica Cassetta segretaria regionale Cisl scuola – il che significa che verranno aggiunti in seguito, a settembre, tutto a discapito della continuità didattica. Nonostante ciò il bisogno di sostegno non viene soddisfatto per cui verranno chiamati docenti che non hanno specializzazione, né una preparazione affine al ruolo che dovranno ricoprire. Sul fronte cattedre ci saranno molti posti liberi, per l’esaurimento delle graduatorie e non solo, ma non ci saranno i docenti necessari per cui si dovrà ricorrere alle supplenze”.

È ancora in fieri e non risolta la questione delle maestre diplomate magistrali che da mesi chiedono una forma di stabilizzazione. Sull’obbligatorietà dei vaccini è ancora caos (continua a leggere gratuitamente l'articolo di Manuela Acito sull'edizione digitale de La Voce).

Le piccole scuole non vanno accorpate ma rafforzate

Definiti i dettagli del progetto “Miglioramento dell’offerta didattica nei plessi con presenza di pluriclassi”, elaborato dalla Regione nell’ambito della cosiddetta “Strategia Aree interne”. In un incontro, il secondo in pochi giorni, svoltosi presso l’aula consiliare del Comune di Gubbio, a cui erano presenti i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e superiori della fascia appenninica e i sindaci dei Comuni della fascia, sono state concordate le modalità che porteranno circa 100.000 euro al miglioramento dell’offerta formativa, specialmente (ma non solo) nei plessi dotati di pluriclasse.

Attualmente questi ultimi sono le scuole primarie e secondarie di Scheggia e Costacciaro, che ricadono nel comprensivo di Sigillo, le scuole primarie e secondarie di Casacastalda (Ic Valfabbrica); le scuole primarie di San Pellegrino (Ic Gualdo Tadino); le scuole primarie di Cipolleto (I Circolo Gubbio) e Carbonesca (II Circolo Gubbio).

A questi plessi saranno destinati oltre 16.000 euro per l’acquisto di attrezzatura per una didattica a distanza (kit videoconferenza con telecamere e altoparlanti), 22.000 euro per ben 135 tablet per una didattica innovativa, circa 10.000 euro per corsi di formazione per insegnanti, alunni e famiglie. A Scheggia, inoltre, verrà realizzato un laboratorio linguistico (15.000 euro) e la parte restante del finanziamento riguarderà l’acquisto di tablet, schermi intelligenti e videoproiettori per le scuole secondarie di Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra.

Il progetto regionale mira, quindi, a rafforzare i plessi più deboli - anziché accorparli, come finora fatto - nella convinzione che un presidio scolastico, benché non completo, sia essenziale per mantenere una qualità di vita elevata anche in un piccolo centro appenninico economicamente depresso, impedendo il suo spopolamento.

L’incontro ha definito la gestione centralizzata del progetto, che dovrebbe essere operativo entro la fine del 2018, ma ne sarà necessario un altro per l’effettiva partenza dell’operazione.

Pierluigi Gioia

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Alt ai pregiudizi sui vaccini https://www.lavoce.it/alt-ai-pregiudizi-sui-vaccini/ Thu, 03 Aug 2017 10:12:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=49596 Il difetto di vaccinazione della popolazione implica il grave rischio sanitario di diffusione di pericolose e spesso letali malattie infettive, debellate in passato, proprio grazie all’uso dei vaccini, come ad esempio il morbillo, la rosolia e la varicella”.

È quanto si legge in una nota diffusa il 31 luglio da Pontificia accademia per la vita, Ufficio Cei per la pastorale della salute e Associazione medici cvaccini-CMYKattolici italiani (Amci). La nota risponde con chiarezza a quanti da più parti in questi ultimi tempi hanno posto il problema prospettando la scelta di non vaccinare i propri figli come “obiezione di coscienza” relativa all’aborto. Una posizione non condivisa dai biologi che conoscono la storia e la tecnica usata per la produzione dei vaccini, ma che stava creando molta confusione tra i fedeli, anche perché nel 2005 la Pontificia accademia per la vita aveva pubblicato un documento intitolato Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti. Documento che, alla luce dei progressi della medicina e delle attuali condizioni di preparazione di alcuni vaccini, potrebbe essere a breve rivisto e aggiornato.

“Le caratteristiche tecniche – si legge nella Nota – di produzione dei vaccini più comunemente utilizzati in età infantile ci portano a escludere che vi sia una cooperazione moralmente rilevante tra coloro che oggi utilizzano questi vaccini e la pratica dell’aborto volontario. Quindi riteniamo che si possano applicare tutte le vaccinazioni clinicamente consigliate, con coscienza sicura che il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione all’aborto volontario”. E ancora: “I vaccini a cui si fa riferimento, fra quelli maggiormente in uso in Italia, sono quelli contro la rosolia, la varicella, la poliomielite e l’epatite A.

Va considerato che oggi non è più necessario ricavare cellule da nuovi aborti volontari, e che le linee cellulari sulle quali i vaccini in questione sono coltivati derivano unicamente dai due feti abortiti originariamente negli anni Sessanta del Novecento”. Dal punto di vista clinico, inoltre, “va ribadito che il trattamento coi vaccini, pur a fronte di rarissimi effetti collaterali (gli eventi che si verificano più comunemente sono di lieve entità e dovuti alla risposta immunitaria al vaccino stesso), è sicuro ed efficace e che nessuna correlazione sussiste fra somministrazione del vaccino ed insorgenza dell’autismo”. Per i firmatari del documento, “non meno urgente risulta l’obbligo morale di garantire la copertura vaccinale necessaria per la sicurezza altrui, soprattutto di quei soggetti deboli e vulnerabili come le donne in gravidanza e i soggetti colpiti da immunodeficienza che non possono direttamente vaccinarsi contro queste patologie”.

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