Ucsi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ucsi/ Settimanale di informazione regionale Fri, 18 Oct 2024 08:03:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Ucsi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ucsi/ 32 32 Ucsi, al via ad Assisi la Scuola di alta formazione per i giovani https://www.lavoce.it/ucsi-al-via-ad-assisi-la-scuola-di-alta-formazione-per-i-giovani/ https://www.lavoce.it/ucsi-al-via-ad-assisi-la-scuola-di-alta-formazione-per-i-giovani/#respond Fri, 18 Oct 2024 07:53:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78100

Rieccoci alla Cittadella di Assisi, con il ‘momento forte’ dell’Ucsi, la scuola ‘Giancarlo Zizola’, (dal 18-20 ottobre) con la quale, quest’anno, proponiamo la memoria – nel 70° anniversario della scomparsa – di un grande statista, Alcide De Gasperi, primo capo di governo dell’Italia repubblicana con un governo di unità nazionale, testimone della politica a servizio della gente.

Arriviamo ad Assisi dopo un lungo anno associativo, che ha avuto quali tappe importanti la Giornata di san Francesco di Sales a Cagliari, con il presidente e il segretario generale della Cei, card. Matteo Zuppi e mons. Giuseppe Baturi, e la Settimana sociale di Trieste, passando per una miriade di incontri in tutta la penisola e la pubblicazione di ComunICare, il volume pubblicato dalle edizioni Libreria vaticana che raccoglie i 10 messaggi del Papa ai giornalisti e comunicatori, commentati da venti grandi firme del giornalismo italiano.

Un altro anno di lavoro per il laboratorio attivato sul futuro della professione, alla ricerca di una via d’uscita da una crisi devastante, come testimoniano i dati su ascolti e diffusione dei giornali, ma anche lo stato d’animo dei giornalisti, dal momento che fioccano anche le dimissioni di giovani colleghi, anche subito dopo assunzioni conquistate con il sudore e con il sangue.

Come uscire dalla crisi… Ucsi si è collegata con il Constructive Network per indicare uno stile professionale che non è nuovo, ma oggi rappresenta una rivoluzione; e ha aggiunto ai suoi moduli formativi i paradigmi del counseling , come strumento per rafforzare relazioni e accrescere consapevolezza. Ucsi ha tuttavia anche una proposta originale, che deriva proprio dalle elaborazioni scaturite dalla scuola di Assisi: l’abbiamo ribattezzata la proposta delle “5 M”, il cui significato, in linea con la necessità di cambiare strada, è quello di andare oltre le tradizionali 5 W, aggiungendo (M = more ) Umanità, Tempo, Fonti, Diritti, Linguaggi.

Abbiamo chiesto a una serie di testimoni di adottare queste 5M: abbiamo le adesioni di Andrea Monda, Sara Lucaroni, Claudia Marchionni, Alessio Lasta, Paolo Di Paolo, Davide Imeneo, Alessandro Banfi, e sono solo alcuni dei nomi presenti.

Ci sarà spazio, naturalmente, per fare il punto sull’utilizzo giornalistico delle ultime tecnologie. I giovani colleghi arrivati da tutte le Regioni avranno modo, soprattutto, di investire in fantasia e progettare per il futuro.

L’orizzonte resta quello internazionale: sarà con noi infatti Valentina Parasecolo, responsabile comunicazione del Parlamento europeo in Italia, con cui poter finalizzare esperienze professionali all’estero, dopo la missione a Bruxellles nata dopo Assisi 2023.

Infine ci proietteremo verso il Giubileo 2025, con l’incontro in Vaticano con Papa Francesco e l’evento in programma per il pomeriggio del 25 gennaio, con Ordine, Fnsi, stampa estera, Constructive Network , Fisc, Federazione internazionale stampa cattolica, e così via. Una grande rete per disegnare, insieme, la professione del futuro.

Vincenzo Varagona

presidente nazionale Ucsi

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Rieccoci alla Cittadella di Assisi, con il ‘momento forte’ dell’Ucsi, la scuola ‘Giancarlo Zizola’, (dal 18-20 ottobre) con la quale, quest’anno, proponiamo la memoria – nel 70° anniversario della scomparsa – di un grande statista, Alcide De Gasperi, primo capo di governo dell’Italia repubblicana con un governo di unità nazionale, testimone della politica a servizio della gente.

Arriviamo ad Assisi dopo un lungo anno associativo, che ha avuto quali tappe importanti la Giornata di san Francesco di Sales a Cagliari, con il presidente e il segretario generale della Cei, card. Matteo Zuppi e mons. Giuseppe Baturi, e la Settimana sociale di Trieste, passando per una miriade di incontri in tutta la penisola e la pubblicazione di ComunICare, il volume pubblicato dalle edizioni Libreria vaticana che raccoglie i 10 messaggi del Papa ai giornalisti e comunicatori, commentati da venti grandi firme del giornalismo italiano.

Un altro anno di lavoro per il laboratorio attivato sul futuro della professione, alla ricerca di una via d’uscita da una crisi devastante, come testimoniano i dati su ascolti e diffusione dei giornali, ma anche lo stato d’animo dei giornalisti, dal momento che fioccano anche le dimissioni di giovani colleghi, anche subito dopo assunzioni conquistate con il sudore e con il sangue.

Come uscire dalla crisi… Ucsi si è collegata con il Constructive Network per indicare uno stile professionale che non è nuovo, ma oggi rappresenta una rivoluzione; e ha aggiunto ai suoi moduli formativi i paradigmi del counseling , come strumento per rafforzare relazioni e accrescere consapevolezza. Ucsi ha tuttavia anche una proposta originale, che deriva proprio dalle elaborazioni scaturite dalla scuola di Assisi: l’abbiamo ribattezzata la proposta delle “5 M”, il cui significato, in linea con la necessità di cambiare strada, è quello di andare oltre le tradizionali 5 W, aggiungendo (M = more ) Umanità, Tempo, Fonti, Diritti, Linguaggi.

Abbiamo chiesto a una serie di testimoni di adottare queste 5M: abbiamo le adesioni di Andrea Monda, Sara Lucaroni, Claudia Marchionni, Alessio Lasta, Paolo Di Paolo, Davide Imeneo, Alessandro Banfi, e sono solo alcuni dei nomi presenti.

Ci sarà spazio, naturalmente, per fare il punto sull’utilizzo giornalistico delle ultime tecnologie. I giovani colleghi arrivati da tutte le Regioni avranno modo, soprattutto, di investire in fantasia e progettare per il futuro.

L’orizzonte resta quello internazionale: sarà con noi infatti Valentina Parasecolo, responsabile comunicazione del Parlamento europeo in Italia, con cui poter finalizzare esperienze professionali all’estero, dopo la missione a Bruxellles nata dopo Assisi 2023.

Infine ci proietteremo verso il Giubileo 2025, con l’incontro in Vaticano con Papa Francesco e l’evento in programma per il pomeriggio del 25 gennaio, con Ordine, Fnsi, stampa estera, Constructive Network , Fisc, Federazione internazionale stampa cattolica, e così via. Una grande rete per disegnare, insieme, la professione del futuro.

Vincenzo Varagona

presidente nazionale Ucsi

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‘La Chiesa nel digitale’: presentato a Perugia il libro di Fabio Bolzetta https://www.lavoce.it/la-chiesa-nel-digitale-presentato-a-perugia-il-libro-di-fabio-bolzetta/ https://www.lavoce.it/la-chiesa-nel-digitale-presentato-a-perugia-il-libro-di-fabio-bolzetta/#respond Mon, 22 May 2023 10:03:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71649 presentazione libro la chiesa nel digitale

"Il libro che abbiamo tra le mani è il frutto di un lavoro condiviso e portato avanti con fatica, con passione e con grande attenzione al territorio e di questo sono riconoscente". Così l’arcivescovo Ivan Maffeis, delegato dei vescovi umbri per le comunicazioni sociali e membro del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, intervenendo a Perugia, sabato 20 maggio, alla presentazione del volume La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte a cura del giornalista Fabio Bolzetta con la prefazione di Papa Francesco, per i tipi della Tau Editrice di Todi. Una pubblicazione, nata dall’esperienza dei centocinquanta video tutorial realizzati dall’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WECA) al cui progetto Solidarietà digitale a sostegno delle parrocchie saranno interamente destinati tutti i diritti d’autore del volume.

Camminare insieme per costruire ponti

 La presentazione è stata promossa dall’UCSI Umbria (Unione Cattolica Stampa Italiana) insieme all’Associazione WECA, in collaborazione con l’Archidiocesi, socio fondatore della stessa WECA, avvenuta, ha sottolineato l’arcivescovo Maffeis, alla vigilia della LVII Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

"Presentarlo oggi -ha detto- è anche un richiamo a riflettere sul messaggio del Papa per questa LVII Giornata, una esortazione ad ascoltare col cuore per poi parlare col cuore. Il Papa continua a ricordarcelo anche provocandoci con il Sinodo, che diventa un esercizio concreto di essere Chiesa. Una Chiesa che impara ad ascoltare al proprio interno, impara ad ascoltare il mondo facendolo con umiltà e con la consapevolezza che, o si cammina insieme, o non si arriva da nessuna parte, nemmeno quando si possedesse la verità. Papa Francesco, nel messaggio, sottolinea la verità con carità per una comunicazione che sappia costruire ponti e non muri, per una comunicazione che sia sempre più dialogo…".

Monsignor Maffeis ha concluso dicendo:

"Ringrazio per la presenza, per questo libro, dal curatore ai relatori con cui ho lavorato per anni apprezzandoli e stimandoli, all’editore Andrea Scorzoni della Tau Editrice sia per il coraggio di pubblicare libri sia per la qualità con cui lo fa. Anche questo contribuisce a veicolare contenuti dove la forma è anche sostanza".

Gli intervenuti

Alla presentazione, moderata da Daniele Morini, direttore de La Voce e di UmbriaRadio InBlu, sono intervenuti il presidente dell’UCSI Umbria Manuela Acito, il curatore Fabio Bolzetta, presidente di WECA, Giovanni Silvestri, direttore del Servizio informatico della Cei, e Rita Marchetti, docente di Sociologia dei Media digitali presso l’Università degli Studi di Perugia.

Ricordando l’alluvione

Morini ha tracciato anche le conclusioni, auspicando un proficuo prosieguo della Chiesa nel digitale con tre massime attinte dal libro, ricerca, formazione e azione, aggiungendo una quarta emersa dalla presentazione perugina, quella del buonsenso. Un manuale per gestire gli strumenti del digitale e non farsi gestire da essi. Morini non poteva non aprire l’incontro soffermandosi sull’alluvione in Emilia Romagna, regione a cui La Voce è legata venendo stampata a Imola. L’ultimo numero del settimanale potrebbe arrivare ai lettori con qualche giorno di ritardo, un disguido che non ha nulla a che vedere con i gravissimi disagi vissuti da migliaia di abitanti di interi territori devastati con diverse vittime.

Non essere dualisti

 Il moderatore, al termine, ha ricordato l’evento della Marcia della Pace Perugia-Assisi di domenica 21 maggio, che, ha detto, rientra nelle comunicazioni sociali, perché gli operatori dei media hanno delle responsabilità deontologiche da assolvere. Non possiamo avere due facce di una medaglia, non possiamo essere dualisti: una vicenda va raccontata allo stesso modo sul giornale o in radio e tv, così come sui social. Una sottolineatura richiamata all’inizio dal presidente UCSI Umbria Acito nel dire che il digitale, riferendosi in particolare ai social, presenta delle insidie e chi lo abita lo deve fare con attenzione e ben formato.

Abitare da cristiani il digitale

 Sempre Manuela Acito ha parlato dell’importanza del digitale nei media negli ultimi anni, in particolare nel periodo della pandemia.

"Un’importanza altissima -ha detto- e di questo ce lo ricorda anche papa Francesco, nell’introduzione del volume, affermando l’importanza che ha avuto la comunicazione digitale e i nuovi strumenti tecnologici, come i social media, per tenere unite le comunità in quel periodo difficile, permettendo ai fedeli di seguire in streaming le messe stando a casa... Ed è sempre il Papa a ricordarci che il virtuale mai potrà sostituire la bellezza dell’incontro a tu per tu, ma il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani".

Su questo aspetto si sono trovati d’accordo anche il curatore del libro Fabio Bolzetta, la docente Rita Marchetti e il direttore informatico Cei Giovanni Silvestri, che, in sintesi, hanno fatto appello al buonsenso nell’utilizzo del Web per gli incontri da remoto post-pandemia.

Il Web e la Chiesa umbra

Nel tracciare la storia del Servizio informatico della Cei, Silvestri ha detto che questo servizio è nato grazie alla lungimiranza, intuizione e saggezza dei vescovi italiani.

Intuizione di fornire alla stessa Cei e poi alle diocesi e alle parrocchie una gestione amministrativa trasparente attraverso l’informatizzazione. Anche la comunicazione, con l’arrivo di Internet, l’utilizzo informatico è stato messo a sua disposizione, un binomio sempre più inscindibile tra il nostro Servizio e l’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, dando vita a diverse attività di ricerca anche con l’Università degli Studi di Perugia. Oltre alla rete delle radio e tv cattoliche, è nata l’Associazione WECA e la Diocesi perugina è tra i suoi soci fondatori, a testimonianza che c’è tanta Umbria nel cammino tra gli strumenti informatici e quelli dei media. Un cammino stimolato da vescovi attenti e sensibili come Ennio Antonelli, Giuseppe Chiaretti e Giuseppe Betori e da sacerdoti comunicatori lungimiranti come Elio Bromuri, che tanto si prodigò a mettere in rete tra loro questi mezzi”. E non ha dimenticato di menzionare gli allora giovani pionieri del Servizio informatico diocesano, Massimo Cecconi, Simone Cecchini e Andrea Franceschini, oggi titolari della società H24.it che collabora con il Servizio informatico della Cei.

La responsabilità di ciascuno

La professoressa Marchetti si è soffermata sulla responsabilità di ciascuno non riguardante, come ha scritto il Papa nel citato messaggio, soltanto gli operatori della comunicazione.

"In un’epoca di polarizzazione e sommersi da tante informazioni -ha evidenziato la docente- spesso ci accontentiamo di quello che conferma i nostri pregiudizi, ma dobbiamo fare la nostra parte anche quando crediamo a contenuti creati da altri, con il riflettere e il verificare la loro veridicità, altrimenti contribuiamo ad inquinare il contesto informativo e comunicativo nel quale siamo inseriti. Inoltre, tutto quello che leggiamo, vediamo, ascoltiamo attraverso i tanti mezzi di comunicazione, contribuisce alla costruzione sociale della realtà quello che noi reputiamo essere vero. E se l’informazione in generale ha questo ruolo importante, abbiamo tutti il dovere di capire come funzionano le piattaforme digitali e, pertanto, è importante formarsi costantemente. Gli stessi incontri che sta portando avanti la WECA sul territorio nazionale, anche attraverso la presentazione di questo libro, vogliono andare nella direzione di questo percorso formativo".

Curare il legame con i territori

Fabio Bolzetta, appena tornato dalle zone alluvionate, ha detto di credere tantissimo nel legame con i territori e l’Umbria.

"E' la terra -ha raccontato- di mia moglie, dove mi sono sposato, e ho seguito molto gli eventi sismici del 2016, tanto da essere stato riconosciuto cittadino onorario del Comune di Norcia per i servizi giornalistici realizzati e per il libro Voce dal terremoto.

Nel rapporto tra media tradizionali e digitale, quando il digitale si è avvicinato alle colonne dell’editoria, molto spesso, nel contatto con la carta stampata, più che creare connessioni sono stati creati cortocircuiti. Il digitale e le nuove tecnologie comunicative sono state attaccate, perché avrebbero cancellato il cinema e spazzato via il libro. In realtà il digitale non ha eliminato, ma rinnovato ogni media tradizionale a partire dalla tv, che ha perso il suo potere di convocazione, eccetto che per eventi particolari (ad esempio, lo sport, il Festival di Sanremo…). E con la pandemia sono state trasformate alcune certezze, dalla qualità e dalla ricchezza di uno studio televisivo al conduttore solitario che presentava il telegiornale della propria abitazione".

Più facile veicolare falsità

 Infine, l’auspicio di Bolzetta ad essere nel cambiamento.

"Un mondo che cambia ogni giorno -ha sottolineato- e non riguarda soltanto chi è operatore della comunicazione o dell’informazione, ma chi ha responsabilità rispetto a tali prodotti, o chi ne usufruisce".

E ha concluso con alcune criticità, limiti e disfunzioni del Web.

"Come le fake news -detto- che non significa notizie errate, ma notizie volutamente false e messe online, come anche temi che riguardano realtà territoriali, come casi nazionali, perché è più facile veicolare la falsità che non la verità".

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presentazione libro la chiesa nel digitale

"Il libro che abbiamo tra le mani è il frutto di un lavoro condiviso e portato avanti con fatica, con passione e con grande attenzione al territorio e di questo sono riconoscente". Così l’arcivescovo Ivan Maffeis, delegato dei vescovi umbri per le comunicazioni sociali e membro del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, intervenendo a Perugia, sabato 20 maggio, alla presentazione del volume La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte a cura del giornalista Fabio Bolzetta con la prefazione di Papa Francesco, per i tipi della Tau Editrice di Todi. Una pubblicazione, nata dall’esperienza dei centocinquanta video tutorial realizzati dall’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WECA) al cui progetto Solidarietà digitale a sostegno delle parrocchie saranno interamente destinati tutti i diritti d’autore del volume.

Camminare insieme per costruire ponti

 La presentazione è stata promossa dall’UCSI Umbria (Unione Cattolica Stampa Italiana) insieme all’Associazione WECA, in collaborazione con l’Archidiocesi, socio fondatore della stessa WECA, avvenuta, ha sottolineato l’arcivescovo Maffeis, alla vigilia della LVII Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

"Presentarlo oggi -ha detto- è anche un richiamo a riflettere sul messaggio del Papa per questa LVII Giornata, una esortazione ad ascoltare col cuore per poi parlare col cuore. Il Papa continua a ricordarcelo anche provocandoci con il Sinodo, che diventa un esercizio concreto di essere Chiesa. Una Chiesa che impara ad ascoltare al proprio interno, impara ad ascoltare il mondo facendolo con umiltà e con la consapevolezza che, o si cammina insieme, o non si arriva da nessuna parte, nemmeno quando si possedesse la verità. Papa Francesco, nel messaggio, sottolinea la verità con carità per una comunicazione che sappia costruire ponti e non muri, per una comunicazione che sia sempre più dialogo…".

Monsignor Maffeis ha concluso dicendo:

"Ringrazio per la presenza, per questo libro, dal curatore ai relatori con cui ho lavorato per anni apprezzandoli e stimandoli, all’editore Andrea Scorzoni della Tau Editrice sia per il coraggio di pubblicare libri sia per la qualità con cui lo fa. Anche questo contribuisce a veicolare contenuti dove la forma è anche sostanza".

Gli intervenuti

Alla presentazione, moderata da Daniele Morini, direttore de La Voce e di UmbriaRadio InBlu, sono intervenuti il presidente dell’UCSI Umbria Manuela Acito, il curatore Fabio Bolzetta, presidente di WECA, Giovanni Silvestri, direttore del Servizio informatico della Cei, e Rita Marchetti, docente di Sociologia dei Media digitali presso l’Università degli Studi di Perugia.

Ricordando l’alluvione

Morini ha tracciato anche le conclusioni, auspicando un proficuo prosieguo della Chiesa nel digitale con tre massime attinte dal libro, ricerca, formazione e azione, aggiungendo una quarta emersa dalla presentazione perugina, quella del buonsenso. Un manuale per gestire gli strumenti del digitale e non farsi gestire da essi. Morini non poteva non aprire l’incontro soffermandosi sull’alluvione in Emilia Romagna, regione a cui La Voce è legata venendo stampata a Imola. L’ultimo numero del settimanale potrebbe arrivare ai lettori con qualche giorno di ritardo, un disguido che non ha nulla a che vedere con i gravissimi disagi vissuti da migliaia di abitanti di interi territori devastati con diverse vittime.

Non essere dualisti

 Il moderatore, al termine, ha ricordato l’evento della Marcia della Pace Perugia-Assisi di domenica 21 maggio, che, ha detto, rientra nelle comunicazioni sociali, perché gli operatori dei media hanno delle responsabilità deontologiche da assolvere. Non possiamo avere due facce di una medaglia, non possiamo essere dualisti: una vicenda va raccontata allo stesso modo sul giornale o in radio e tv, così come sui social. Una sottolineatura richiamata all’inizio dal presidente UCSI Umbria Acito nel dire che il digitale, riferendosi in particolare ai social, presenta delle insidie e chi lo abita lo deve fare con attenzione e ben formato.

Abitare da cristiani il digitale

 Sempre Manuela Acito ha parlato dell’importanza del digitale nei media negli ultimi anni, in particolare nel periodo della pandemia.

"Un’importanza altissima -ha detto- e di questo ce lo ricorda anche papa Francesco, nell’introduzione del volume, affermando l’importanza che ha avuto la comunicazione digitale e i nuovi strumenti tecnologici, come i social media, per tenere unite le comunità in quel periodo difficile, permettendo ai fedeli di seguire in streaming le messe stando a casa... Ed è sempre il Papa a ricordarci che il virtuale mai potrà sostituire la bellezza dell’incontro a tu per tu, ma il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani".

Su questo aspetto si sono trovati d’accordo anche il curatore del libro Fabio Bolzetta, la docente Rita Marchetti e il direttore informatico Cei Giovanni Silvestri, che, in sintesi, hanno fatto appello al buonsenso nell’utilizzo del Web per gli incontri da remoto post-pandemia.

Il Web e la Chiesa umbra

Nel tracciare la storia del Servizio informatico della Cei, Silvestri ha detto che questo servizio è nato grazie alla lungimiranza, intuizione e saggezza dei vescovi italiani.

Intuizione di fornire alla stessa Cei e poi alle diocesi e alle parrocchie una gestione amministrativa trasparente attraverso l’informatizzazione. Anche la comunicazione, con l’arrivo di Internet, l’utilizzo informatico è stato messo a sua disposizione, un binomio sempre più inscindibile tra il nostro Servizio e l’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, dando vita a diverse attività di ricerca anche con l’Università degli Studi di Perugia. Oltre alla rete delle radio e tv cattoliche, è nata l’Associazione WECA e la Diocesi perugina è tra i suoi soci fondatori, a testimonianza che c’è tanta Umbria nel cammino tra gli strumenti informatici e quelli dei media. Un cammino stimolato da vescovi attenti e sensibili come Ennio Antonelli, Giuseppe Chiaretti e Giuseppe Betori e da sacerdoti comunicatori lungimiranti come Elio Bromuri, che tanto si prodigò a mettere in rete tra loro questi mezzi”. E non ha dimenticato di menzionare gli allora giovani pionieri del Servizio informatico diocesano, Massimo Cecconi, Simone Cecchini e Andrea Franceschini, oggi titolari della società H24.it che collabora con il Servizio informatico della Cei.

La responsabilità di ciascuno

La professoressa Marchetti si è soffermata sulla responsabilità di ciascuno non riguardante, come ha scritto il Papa nel citato messaggio, soltanto gli operatori della comunicazione.

"In un’epoca di polarizzazione e sommersi da tante informazioni -ha evidenziato la docente- spesso ci accontentiamo di quello che conferma i nostri pregiudizi, ma dobbiamo fare la nostra parte anche quando crediamo a contenuti creati da altri, con il riflettere e il verificare la loro veridicità, altrimenti contribuiamo ad inquinare il contesto informativo e comunicativo nel quale siamo inseriti. Inoltre, tutto quello che leggiamo, vediamo, ascoltiamo attraverso i tanti mezzi di comunicazione, contribuisce alla costruzione sociale della realtà quello che noi reputiamo essere vero. E se l’informazione in generale ha questo ruolo importante, abbiamo tutti il dovere di capire come funzionano le piattaforme digitali e, pertanto, è importante formarsi costantemente. Gli stessi incontri che sta portando avanti la WECA sul territorio nazionale, anche attraverso la presentazione di questo libro, vogliono andare nella direzione di questo percorso formativo".

Curare il legame con i territori

Fabio Bolzetta, appena tornato dalle zone alluvionate, ha detto di credere tantissimo nel legame con i territori e l’Umbria.

"E' la terra -ha raccontato- di mia moglie, dove mi sono sposato, e ho seguito molto gli eventi sismici del 2016, tanto da essere stato riconosciuto cittadino onorario del Comune di Norcia per i servizi giornalistici realizzati e per il libro Voce dal terremoto.

Nel rapporto tra media tradizionali e digitale, quando il digitale si è avvicinato alle colonne dell’editoria, molto spesso, nel contatto con la carta stampata, più che creare connessioni sono stati creati cortocircuiti. Il digitale e le nuove tecnologie comunicative sono state attaccate, perché avrebbero cancellato il cinema e spazzato via il libro. In realtà il digitale non ha eliminato, ma rinnovato ogni media tradizionale a partire dalla tv, che ha perso il suo potere di convocazione, eccetto che per eventi particolari (ad esempio, lo sport, il Festival di Sanremo…). E con la pandemia sono state trasformate alcune certezze, dalla qualità e dalla ricchezza di uno studio televisivo al conduttore solitario che presentava il telegiornale della propria abitazione".

Più facile veicolare falsità

 Infine, l’auspicio di Bolzetta ad essere nel cambiamento.

"Un mondo che cambia ogni giorno -ha sottolineato- e non riguarda soltanto chi è operatore della comunicazione o dell’informazione, ma chi ha responsabilità rispetto a tali prodotti, o chi ne usufruisce".

E ha concluso con alcune criticità, limiti e disfunzioni del Web.

"Come le fake news -detto- che non significa notizie errate, ma notizie volutamente false e messe online, come anche temi che riguardano realtà territoriali, come casi nazionali, perché è più facile veicolare la falsità che non la verità".

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https://www.lavoce.it/la-chiesa-nel-digitale-presentato-a-perugia-il-libro-di-fabio-bolzetta/feed/ 0
Il buon giornalismo parla “con il cuore buono” https://www.lavoce.it/il-buon-giornalismo-parla-con-il-cuore-buono/ Tue, 24 Jan 2023 14:50:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70204

di R.L. - M.R.V.

Più di 50 comunicatori hanno raccolto l’invito all’incontro con l’arcivescovo Ivan Maffeis promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali insieme alla sezione umbra dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), l’associazione dei giornalisti cattolici in occasione della festa del patrono san Francesco di Sales, il 24 gennaio. L’incontro è iniziato in cattedrale, con l’eucarestia celebrata dall’arcivescovo Ivan Maffeis ed è proseguito nella sala del Dottorato delle Logge della Cattedrale, per un momento di dialogo e di conoscenza, introdotto e moderato dal direttore dell’Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali, Maria Rita Valli.

All’iniziativa hanno aderito e partecipato l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, l’Associazione Stampa Umbra – Asu-Fnsi, la Scuola di Giornalismo radiotelevisivo della Rai, diversi direttori dei principali media regionali e responsabili di uffici stampa di enti pubblici e privati. Le rappresentanti dell’Ordine, la vicepresidente Donatella Binaglia, e dell’Asu, la vicepresidente Luana Pioppi, hanno presentato al Vescovo la situazione che vive il giornalismo umbro e l’impegno dei due organismi a sostegno dei giornalisti. La presidente Ucsi, Manuela Acito, ha presentato l’impegno culturale e formativo dell’associazione regionale in collaborazione e collegamento con l’Ucsi nazionale e il Consigliere nazionale dell’Ordine, Paolo Giovagnoni.

Il Vescovo, dopo aver ascoltato ha brevemente preso la parola per esprimere attenzione e vicinanza ai lavoratori del settore dell’informazione, ribadendo l’importanza del loro lavoro per tutta la società ed esortandoli a perseverare nell’impegno per tutelare con il proprio lavoro il “buon giornalismo”. Il colloquio è poi proseguito nei saluti personali ai quali il vescovo Ivan non si è sottratto.

Nell’omelia pronunciata nella messa, mons. Maffeis ha commentato le letture lasciandosi ispirare dalla vita e dalle parole di san Francesco di Sales e dalle parole del Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che è stato reso noto proprio nella mattinata.  “Cari amici, sembra dirci san Francesco di Sales, se volete realizzare una buona comunicazione imparate a ‘parlare con il cuore’. No, non si tratta - ha detto Maffeis - di tacere la verità, quando risultasse scomoda a qualcuno, ma piuttosto di stare attenti a non raccontarla mai senza carità”.  Il Vescovo ha sottolineato il contesto culturale nel quale oggi viviamo, “segnato da polarizzazioni e contrapposizioni”, e in questo contesto “parlare con cuore rimanda a una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare”.

“Anche la Chiesa" - ha aggiunto - ha “urgente bisogno di questo tipo di comunicazione; ha bisogno – abbiamo bisogno – di mettere al centro la relazione con Dio e con il prossimo ed accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale”.  “In questi primi mesi che sono tra voi - ha aggiunto - posso dire di aver incontrato e, soprattutto, di essere testimone di una comunicazione portata avanti con questa qualità professionale, caratterizzata da disponibilità, sensibilità e cordialità”. Il vescovo Maffeis ha concluso l’omelia affidando al Signore “ciascuno di voi, il vostro lavoro, le vostre preoccupazioni e i vostri affetti”, leggendo la preghiera posta a conclusione del Messaggio.

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di R.L. - M.R.V.

Più di 50 comunicatori hanno raccolto l’invito all’incontro con l’arcivescovo Ivan Maffeis promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali insieme alla sezione umbra dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), l’associazione dei giornalisti cattolici in occasione della festa del patrono san Francesco di Sales, il 24 gennaio. L’incontro è iniziato in cattedrale, con l’eucarestia celebrata dall’arcivescovo Ivan Maffeis ed è proseguito nella sala del Dottorato delle Logge della Cattedrale, per un momento di dialogo e di conoscenza, introdotto e moderato dal direttore dell’Ufficio pastorale per le comunicazioni sociali, Maria Rita Valli.

All’iniziativa hanno aderito e partecipato l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, l’Associazione Stampa Umbra – Asu-Fnsi, la Scuola di Giornalismo radiotelevisivo della Rai, diversi direttori dei principali media regionali e responsabili di uffici stampa di enti pubblici e privati. Le rappresentanti dell’Ordine, la vicepresidente Donatella Binaglia, e dell’Asu, la vicepresidente Luana Pioppi, hanno presentato al Vescovo la situazione che vive il giornalismo umbro e l’impegno dei due organismi a sostegno dei giornalisti. La presidente Ucsi, Manuela Acito, ha presentato l’impegno culturale e formativo dell’associazione regionale in collaborazione e collegamento con l’Ucsi nazionale e il Consigliere nazionale dell’Ordine, Paolo Giovagnoni.

Il Vescovo, dopo aver ascoltato ha brevemente preso la parola per esprimere attenzione e vicinanza ai lavoratori del settore dell’informazione, ribadendo l’importanza del loro lavoro per tutta la società ed esortandoli a perseverare nell’impegno per tutelare con il proprio lavoro il “buon giornalismo”. Il colloquio è poi proseguito nei saluti personali ai quali il vescovo Ivan non si è sottratto.

Nell’omelia pronunciata nella messa, mons. Maffeis ha commentato le letture lasciandosi ispirare dalla vita e dalle parole di san Francesco di Sales e dalle parole del Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che è stato reso noto proprio nella mattinata.  “Cari amici, sembra dirci san Francesco di Sales, se volete realizzare una buona comunicazione imparate a ‘parlare con il cuore’. No, non si tratta - ha detto Maffeis - di tacere la verità, quando risultasse scomoda a qualcuno, ma piuttosto di stare attenti a non raccontarla mai senza carità”.  Il Vescovo ha sottolineato il contesto culturale nel quale oggi viviamo, “segnato da polarizzazioni e contrapposizioni”, e in questo contesto “parlare con cuore rimanda a una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare”.

“Anche la Chiesa" - ha aggiunto - ha “urgente bisogno di questo tipo di comunicazione; ha bisogno – abbiamo bisogno – di mettere al centro la relazione con Dio e con il prossimo ed accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale”.  “In questi primi mesi che sono tra voi - ha aggiunto - posso dire di aver incontrato e, soprattutto, di essere testimone di una comunicazione portata avanti con questa qualità professionale, caratterizzata da disponibilità, sensibilità e cordialità”. Il vescovo Maffeis ha concluso l’omelia affidando al Signore “ciascuno di voi, il vostro lavoro, le vostre preoccupazioni e i vostri affetti”, leggendo la preghiera posta a conclusione del Messaggio.

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I giovani giornalisti Ucsi si incontrano alla scuola “G. Zizola” di Assisi per parlare di percorsi di pace https://www.lavoce.it/giovani-giornalisti-ucsi-incontrano-alla-scuola-g-zizola-assisi-parlare-percorsi-di-pace/ Fri, 28 Oct 2022 17:00:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69122

di E. G. Il giornalismo in un orizzonte europeo, nel segno di David Sassoli. Così si è aperta, questo pomeriggio, presso la sala concordia del Comune di Assisi, la Scuola nazionale di alta formazione Ucsi “Giancarlo Zizola” partecipata da decine di giovani giornalisti provenienti da tutta Italia. Nel saluto iniziale la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno ha ricordato la testimonianza personale, professionale e politica di Sassoli. "É impossibile separare la sua esperienza politica da quella umana, dimensioni che ha fatto sempre dialogare. E restando desti davanti a questo "autunno dell’umanità" è necessario aprire nuovi orizzonti, soprattutto alla luce di questa guerra". [gallery ids="69132,69133,69134,69135,69136,69137"]  
Dopo il benvenuto da parte del Vescovo Domenico Sorrentino e il saluto del sindaco Stefania Proietti - che ha ribadito l'importanza di avere una sede nazionale Ucsi anche ad Assisi - il ricordo di Sassoli è stato scandito dalla testimonianza di padre Francesco Occhetta segretario Generale Fondazione pontificia “Fratelli tutti". Per Occhetta "La testimonianza culturale di David si può racchiudere in tre punti: essere inclusivi e laici senza dimenticare le proprie radici, quelle che nutrono la nostra testimonianza di cristiani; ricercare la giustizia e in questo modo discernere tra il bene il male; essere attenti ai linguaggi che adoperiamo perché costruttori della dimensione identitaria di un popolo. Scuole come la nostra devono contribuire a costruire un giornalismo come servizio pubblico educante. La nostra professione oggi come mai deve collegare solitudini". Commosso il ricordo di Tommaso Giuntella, legato a David grazie all'amicizia che legava Sassoli con il padre Paolo. Tra tutti l'aneddoto della panchina, quella di via Monte Zebio a Roma dove con un fischio, il piccolo David incontrava i suoi amici discutendo di politica, di come riformare il Paese ispirandosi al Vangelo e ai principi di giustizia. "Grazie ai racconti di papà - dice Giuntella - ho invidiato quella panchina e i confronti che si creavano intorno ad essa. Era un tempo in cui c'era tempo, in cui si leggeva prima di scrivere. David studiava insieme a loro e non ha mai smesso di farlo, la sua scrivania in redazione al Tg1 era sempre piena di libri e spunti. Ha amato la politica e il giornalismo ma senza chiedere visibilità". La sua battaglia per l'accoglienza dei migranti viene ricordata da Marco Damilano che in un messaggio video ha voluto salutare i giovani corsisti riuniti ad Assisi. "Grazie al suo impegno e alla sua passione, Sassoli ha saputo diventare leader dell'informazione e poi leader politico. Ci ha insegnato che il nostro lavoro non può ridursi a semplice semaforo, verde o rosso elencando semplicemente dei fatti senza spiegarli. Non ci riduciamo a questo, difendiamo quel giornalismo che vigilia la coscienza come affermava Dossetti, spesso citato da David".
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di E. G. Il giornalismo in un orizzonte europeo, nel segno di David Sassoli. Così si è aperta, questo pomeriggio, presso la sala concordia del Comune di Assisi, la Scuola nazionale di alta formazione Ucsi “Giancarlo Zizola” partecipata da decine di giovani giornalisti provenienti da tutta Italia. Nel saluto iniziale la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno ha ricordato la testimonianza personale, professionale e politica di Sassoli. "É impossibile separare la sua esperienza politica da quella umana, dimensioni che ha fatto sempre dialogare. E restando desti davanti a questo "autunno dell’umanità" è necessario aprire nuovi orizzonti, soprattutto alla luce di questa guerra". [gallery ids="69132,69133,69134,69135,69136,69137"]  
Dopo il benvenuto da parte del Vescovo Domenico Sorrentino e il saluto del sindaco Stefania Proietti - che ha ribadito l'importanza di avere una sede nazionale Ucsi anche ad Assisi - il ricordo di Sassoli è stato scandito dalla testimonianza di padre Francesco Occhetta segretario Generale Fondazione pontificia “Fratelli tutti". Per Occhetta "La testimonianza culturale di David si può racchiudere in tre punti: essere inclusivi e laici senza dimenticare le proprie radici, quelle che nutrono la nostra testimonianza di cristiani; ricercare la giustizia e in questo modo discernere tra il bene il male; essere attenti ai linguaggi che adoperiamo perché costruttori della dimensione identitaria di un popolo. Scuole come la nostra devono contribuire a costruire un giornalismo come servizio pubblico educante. La nostra professione oggi come mai deve collegare solitudini". Commosso il ricordo di Tommaso Giuntella, legato a David grazie all'amicizia che legava Sassoli con il padre Paolo. Tra tutti l'aneddoto della panchina, quella di via Monte Zebio a Roma dove con un fischio, il piccolo David incontrava i suoi amici discutendo di politica, di come riformare il Paese ispirandosi al Vangelo e ai principi di giustizia. "Grazie ai racconti di papà - dice Giuntella - ho invidiato quella panchina e i confronti che si creavano intorno ad essa. Era un tempo in cui c'era tempo, in cui si leggeva prima di scrivere. David studiava insieme a loro e non ha mai smesso di farlo, la sua scrivania in redazione al Tg1 era sempre piena di libri e spunti. Ha amato la politica e il giornalismo ma senza chiedere visibilità". La sua battaglia per l'accoglienza dei migranti viene ricordata da Marco Damilano che in un messaggio video ha voluto salutare i giovani corsisti riuniti ad Assisi. "Grazie al suo impegno e alla sua passione, Sassoli ha saputo diventare leader dell'informazione e poi leader politico. Ci ha insegnato che il nostro lavoro non può ridursi a semplice semaforo, verde o rosso elencando semplicemente dei fatti senza spiegarli. Non ci riduciamo a questo, difendiamo quel giornalismo che vigilia la coscienza come affermava Dossetti, spesso citato da David".
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Ad Assisi la scuola di formazione Ucsi “Giancarlo Zizola” https://www.lavoce.it/assisi-scuola-formazione-ucsi-giancarlo-zizola/ Wed, 26 Oct 2022 15:46:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69064

Dopo la sospensione forzata delle attività a causa della pandemia riparte la Scuola di alta formazione Ucsi “Giancarlo Zizola” che si svolge ad Assisi. La scuola, nata come percorso di formazione per giovani giornalisti iscritti, offre la possibilità di confronto su diversi temi professionali con esperti e giornalisti impegnati nelle maggiori testate nazionali e internazionali. La scuola, dedicata a David Sassoli, è gratuita e si terrà dal 28 al 30 ottobre nella sede della Pro Civitate Christiana di Assisi.

La tre giorni è intitolata “Aprire i nostri Orizzonti” e si propone di riannodare i fili tra i diversi temi che parlano dell’Europa: Comunicare l’Europa e Comunicare in Europa, con un’esperienza laboratoriale sul “costruire percorsi di pace”. La scuola verrà aperta venerdì pomeriggio con un momento dedicato al ricordo e all’eredità di Sassoli: interverranno padre Francesco Occhetta, già consulente spirituale Ucsi, oggi segretario generale Fondazione pontificia “Fratelli tutti” e docente universitario della Pontificia Università Gregoriana. Con Occhetta, i giornalisti Tommaso Giuntella e Marco Damilano.

A seguire il corrispondente dell'agenzia di stampa Sir da Bruxelles Gianni Borsa dialogherà con il consulente ecclesiastico dell’Ucsi padre Giuseppe Riggio sul tema “I cambiamenti e il futuro dell’Europa”. La prima giornata prevede anche l’intervento di Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse (Federazione italiana banche di credito cooperativo), tra i fondatori della Scuola dell'Economia civile, che ipotizzerà “le nuove frontiere del lavoro giornalistico” con riferimento alle esperienze delle microcoop.

Sabato, invece, il laboratorio sul tema “Costruire percorsi di pace”, con la rassegna stampa tenuta da Alessandro Banfi, giornalista, autore tv, che avvierà un percorso su “leggere le notizie attraverso i percorsi di senso” (come nasce, si realizza e si finanzia una newsletter sulle notizie del giorno). Di “giornalismo europeo negli scenari di guerra” parleranno padre Jurij Blazejevski, direttore della rivista Ucraina Skynia e gli inviati Rai Nico Piro e Giuseppe Lavenia. Nel pomeriggio il gruppo “giovani” dell’Ucsi presenterà un lavoro d’inchiesta sul tema “Città sostenibili e obiettivo 11 dell’Agenza 2030: in dialogo con le Comunità energetiche”. Successivamente i giovani partecipanti alla Scuola di Assisi si confronteranno con il presidente della Cooperativa giornalistica di Bologna Giovanni Bucchi sul tema “nuove frontiere per il lavoro giornalistico”.

Domenica le conclusioni del presidente nazionale Ucsi Vincenzo Varagona, che con la vice, Maria Luisa Sgobba e il segretario, Salvatore Di Salvo, presenterà il numero speciale della rivista Desk dedicata al futuro dell’informazione e lunedì 31 sarà consegnato a papa Francesco. La celebrazione eucaristica, presieduta dal consulente ecclesiastico nazionale Ucsi padre Giuseppe Riggio, chiuderà la tre giorni.

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Dopo la sospensione forzata delle attività a causa della pandemia riparte la Scuola di alta formazione Ucsi “Giancarlo Zizola” che si svolge ad Assisi. La scuola, nata come percorso di formazione per giovani giornalisti iscritti, offre la possibilità di confronto su diversi temi professionali con esperti e giornalisti impegnati nelle maggiori testate nazionali e internazionali. La scuola, dedicata a David Sassoli, è gratuita e si terrà dal 28 al 30 ottobre nella sede della Pro Civitate Christiana di Assisi.

La tre giorni è intitolata “Aprire i nostri Orizzonti” e si propone di riannodare i fili tra i diversi temi che parlano dell’Europa: Comunicare l’Europa e Comunicare in Europa, con un’esperienza laboratoriale sul “costruire percorsi di pace”. La scuola verrà aperta venerdì pomeriggio con un momento dedicato al ricordo e all’eredità di Sassoli: interverranno padre Francesco Occhetta, già consulente spirituale Ucsi, oggi segretario generale Fondazione pontificia “Fratelli tutti” e docente universitario della Pontificia Università Gregoriana. Con Occhetta, i giornalisti Tommaso Giuntella e Marco Damilano.

A seguire il corrispondente dell'agenzia di stampa Sir da Bruxelles Gianni Borsa dialogherà con il consulente ecclesiastico dell’Ucsi padre Giuseppe Riggio sul tema “I cambiamenti e il futuro dell’Europa”. La prima giornata prevede anche l’intervento di Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse (Federazione italiana banche di credito cooperativo), tra i fondatori della Scuola dell'Economia civile, che ipotizzerà “le nuove frontiere del lavoro giornalistico” con riferimento alle esperienze delle microcoop.

Sabato, invece, il laboratorio sul tema “Costruire percorsi di pace”, con la rassegna stampa tenuta da Alessandro Banfi, giornalista, autore tv, che avvierà un percorso su “leggere le notizie attraverso i percorsi di senso” (come nasce, si realizza e si finanzia una newsletter sulle notizie del giorno). Di “giornalismo europeo negli scenari di guerra” parleranno padre Jurij Blazejevski, direttore della rivista Ucraina Skynia e gli inviati Rai Nico Piro e Giuseppe Lavenia. Nel pomeriggio il gruppo “giovani” dell’Ucsi presenterà un lavoro d’inchiesta sul tema “Città sostenibili e obiettivo 11 dell’Agenza 2030: in dialogo con le Comunità energetiche”. Successivamente i giovani partecipanti alla Scuola di Assisi si confronteranno con il presidente della Cooperativa giornalistica di Bologna Giovanni Bucchi sul tema “nuove frontiere per il lavoro giornalistico”.

Domenica le conclusioni del presidente nazionale Ucsi Vincenzo Varagona, che con la vice, Maria Luisa Sgobba e il segretario, Salvatore Di Salvo, presenterà il numero speciale della rivista Desk dedicata al futuro dell’informazione e lunedì 31 sarà consegnato a papa Francesco. La celebrazione eucaristica, presieduta dal consulente ecclesiastico nazionale Ucsi padre Giuseppe Riggio, chiuderà la tre giorni.

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Il presidente Ucsi Vincenzo Varagona ha incontrato il card. Gualtiero Bassetti https://www.lavoce.it/il-presidente-ucsi-vincenzo-varagona-ha-incontrato-il-card-gualtiero-bassetti/ Thu, 07 Oct 2021 09:20:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62621

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha ricevuto il 6 ottobre a Perugia il neo-presidente dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), Vincenzo Varagona. L’incontro, svolto a pochi giorni dalla conclusione del XX Congresso di Roma, ha offerto l’opportunità all’Ucsi di esprimere piena disponibilità alla collaborazione con la Conferenza episcopale italiana, attraverso l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. È questa una stagione di particolare fermento comunicativo, che ha come prospettiva imminente la Settimana sociale di Taranto. Il 14 ottobre prossimo, infatti, sarà presentato a Bari il volume Pensare il futuro, 17 obiettivi dell’Agenda 2030 vista dai giovani e raccontati dai giornalisti pubblicato dall’Ucsi a cura di Maria Paola Piccini e Paola Springhetti. Nel corso dell’incontro, inoltre, al cardinal Bassetti è stato consegnato il numero della rivista associativa Desk dedicato a Raccontare la comunità.  ]]>

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha ricevuto il 6 ottobre a Perugia il neo-presidente dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), Vincenzo Varagona. L’incontro, svolto a pochi giorni dalla conclusione del XX Congresso di Roma, ha offerto l’opportunità all’Ucsi di esprimere piena disponibilità alla collaborazione con la Conferenza episcopale italiana, attraverso l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. È questa una stagione di particolare fermento comunicativo, che ha come prospettiva imminente la Settimana sociale di Taranto. Il 14 ottobre prossimo, infatti, sarà presentato a Bari il volume Pensare il futuro, 17 obiettivi dell’Agenda 2030 vista dai giovani e raccontati dai giornalisti pubblicato dall’Ucsi a cura di Maria Paola Piccini e Paola Springhetti. Nel corso dell’incontro, inoltre, al cardinal Bassetti è stato consegnato il numero della rivista associativa Desk dedicato a Raccontare la comunità.  ]]>