Thann Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/thann/ Settimanale di informazione regionale Thu, 11 Apr 2024 16:23:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Thann Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/thann/ 32 32 Gubbio: la festa del patrono sant’Ubaldo senza l’omaggio dei tre Ceri https://www.lavoce.it/gubbio-festa-santubaldo-senza-ceri/ Sun, 16 May 2021 15:18:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60679

La Cattedrale dei santi Mariano e Giacomo a Gubbio ha ospitato questa mattina il solenne pontificale nella ricorrenza del patrono della città e della diocesi, sant'Ubaldo. Alla celebrazione, presieduta dal suo sessantesimo successore mons. Luciano Paolucci Bedini, hanno partecipato i sindaci del territorio diocesano, insieme alle autorità militari e ai rappresentanti delle istituzioni e delle famiglie ceraiole. La solenne liturgia è stata animata dal coro dei Cantores Beati Ubaldi e trasmessa in diretta tv/web/social. [embed]https://youtu.be/BhYGtz3YDnI[/embed]

Paolucci Bedini: "Orfani della meravigliosa Festa dei Ceri"

"In circostanze a dir poco eccezionali, anche quest'anno - ha detto il vescovo della diocesi eugubina -, celebriamo la festa solenne del nostro santo Patrono Ubaldo. Pur orfani, ancora una volta, della manifestazione più partecipata e popolare della meravigliosa festa dei Ceri, rendiamo qui, uniti e solidali, l'omaggio devoto del popolo eugubino e di tutta la Chiesa diocesana al pastore beato, protettore di questa terra, concittadino e padre di tutti noi. Ci stringiamo con fiducia alla testimonianza di fede di Ubaldo in questi giorni mesti, preoccupati e dolorosi per l'intera nostra comunità. E in questo abbraccio di affetto e partecipazione non dimentichiamo i tanti che, pur sparsi nel mondo, custodiscono le radici profonde in questi luoghi benedetti dal Vescovo santo. Così come le città sorelle di Thann e di Jessup, e i tanti devoti di Sant'Ubaldo".

La festa del patrono nel giorno dell'Ascensione

Come ha ricordato mons. Paolucci Bedini, nel 2021 il giorno della memoria liturgica di sant'Ubaldo cade in una delle domeniche più importanti del tempo pasquale, quella dell'Ascensione, a una settimana dalla Pentecoste. "Dopo l'Ascensione di Cristo risorto, e l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste, i discepoli diventano testimoni credibili in mezzo alla loro storia, e vanno missionari in ogni angolo della terra forti solo dell'amore di Dio che hanno conosciuto in Gesù e che ormai regge tutta la loro vita. Nella lunga scia dei tanti discepoli-missionari testimoni fedeli del Signore Gesù Cristo certamente figura anche sant'Ubaldo. La sua compassione, il suo coraggio, la mitezza e la bontà che di lui conosciamo sono luminosi riflessi della misericordia di Dio. Ma chi dice oggi le parole di Ubaldo in questa sua terra? Chi prosegue la sua paterna cura in questa Chiesa che ha tanto amato? Chi lotta come lui ogni giorno perché tra noi il bene vinca sul male, e i nemici siano riconciliati? Chi se non noi, suoi figli. Noi eredi indegni della sua santità. E chi se non proprio lui, nostro santo pastore, può insegnarcene la via?". [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="60683,60681,60682"]]]>

La Cattedrale dei santi Mariano e Giacomo a Gubbio ha ospitato questa mattina il solenne pontificale nella ricorrenza del patrono della città e della diocesi, sant'Ubaldo. Alla celebrazione, presieduta dal suo sessantesimo successore mons. Luciano Paolucci Bedini, hanno partecipato i sindaci del territorio diocesano, insieme alle autorità militari e ai rappresentanti delle istituzioni e delle famiglie ceraiole. La solenne liturgia è stata animata dal coro dei Cantores Beati Ubaldi e trasmessa in diretta tv/web/social. [embed]https://youtu.be/BhYGtz3YDnI[/embed]

Paolucci Bedini: "Orfani della meravigliosa Festa dei Ceri"

"In circostanze a dir poco eccezionali, anche quest'anno - ha detto il vescovo della diocesi eugubina -, celebriamo la festa solenne del nostro santo Patrono Ubaldo. Pur orfani, ancora una volta, della manifestazione più partecipata e popolare della meravigliosa festa dei Ceri, rendiamo qui, uniti e solidali, l'omaggio devoto del popolo eugubino e di tutta la Chiesa diocesana al pastore beato, protettore di questa terra, concittadino e padre di tutti noi. Ci stringiamo con fiducia alla testimonianza di fede di Ubaldo in questi giorni mesti, preoccupati e dolorosi per l'intera nostra comunità. E in questo abbraccio di affetto e partecipazione non dimentichiamo i tanti che, pur sparsi nel mondo, custodiscono le radici profonde in questi luoghi benedetti dal Vescovo santo. Così come le città sorelle di Thann e di Jessup, e i tanti devoti di Sant'Ubaldo".

La festa del patrono nel giorno dell'Ascensione

Come ha ricordato mons. Paolucci Bedini, nel 2021 il giorno della memoria liturgica di sant'Ubaldo cade in una delle domeniche più importanti del tempo pasquale, quella dell'Ascensione, a una settimana dalla Pentecoste. "Dopo l'Ascensione di Cristo risorto, e l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste, i discepoli diventano testimoni credibili in mezzo alla loro storia, e vanno missionari in ogni angolo della terra forti solo dell'amore di Dio che hanno conosciuto in Gesù e che ormai regge tutta la loro vita. Nella lunga scia dei tanti discepoli-missionari testimoni fedeli del Signore Gesù Cristo certamente figura anche sant'Ubaldo. La sua compassione, il suo coraggio, la mitezza e la bontà che di lui conosciamo sono luminosi riflessi della misericordia di Dio. Ma chi dice oggi le parole di Ubaldo in questa sua terra? Chi prosegue la sua paterna cura in questa Chiesa che ha tanto amato? Chi lotta come lui ogni giorno perché tra noi il bene vinca sul male, e i nemici siano riconciliati? Chi se non noi, suoi figli. Noi eredi indegni della sua santità. E chi se non proprio lui, nostro santo pastore, può insegnarcene la via?". [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="60683,60681,60682"]]]>
Duplice festa in diocesi all’indomani dei Ceri https://www.lavoce.it/duplice-festa-in-diocesi-allindomani-dei-ceri/ Thu, 15 May 2014 22:16:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=24962 Mons. Bassetti insieme a mons. Ceccobelli e mons. Bottaccioli durante la celebrazione del 2011
Mons. Bassetti insieme a mons. Ceccobelli e mons. Bottaccioli durante la celebrazione del 2011

Venerdì 16 maggio, con negli occhi e nel cuore le immagini e le emozioni della festa dei Ceri, la diocesi e la città onorano il patrono sant’Ubaldo nel giorno anniversario della sua morte (16 maggio 1160) e festeggiano contemporaneamente il suo 58° successore, l’emerito mons. Pietro Bottaccioli nel 25° di consacrazione episcopale (16 maggio 1989). Una giornata importante e intensa, sintesi di devozione, affetto e gratitudine, con la basilica e il duomo a rappresentare il riferimento dei cittadini e dei fedeli.

Il momento centrale è rappresentato dal solenne pontificale in cattedrale delle ore 11.15 presieduto dal card. Bassetti e concelebrato da tutti i Vescovi dell’Umbria. “In questa felice, duplice ricorrenza – scrive il vescovo mons. Mario Ceccobelli – sono presenti i Sindaci dei Comuni della diocesi, le autorità civili e militari e gli amici di sant’Ubaldo che vengono da Thann in Francia, da Jessup negli Stati Uniti e anche da tante altre parti del mondo, dove gli eugubini si sono recati senza però mai dimenticare la loro città e tantomeno il loro Patrono.

Ma per questo lieto anniversario di mons. Pietro Bottaccioli non sono voluti mancare amici particolari: sono i vescovi e i cardinali che si uniscono a tutti noi nella festa in suo onore. Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, presidente della Ceu e vice presidente della Cei, il card. Miloslav Vlk, arcivescovo emerito di Praga, Vescovi delle diocesi dell’Umbria: Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia, Ernesto Vecchi, amministratore di Terni – Narni – Amelia, Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto-Todi, Giuseppe Chiaretti, vescovo emerito di Perugia”.

Nato a Umbertide il 15 Febbraio 1928, mons. Bottaccioli, ordinato presbitero dal vescovo mons. Beniamino Ubaldi il 1° ottobre 1950, ha svolto un’intensa attività pastorale con intelligenza, autorevolezza, sensibilità e generosa disponibilità. Sinteticamente: è stato assistente diocesano della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica), insegnante di Religione nelle scuole medie e superiori. Dal 1962 al 1964 vive – al fianco del vescovo Ubaldi, che scorrazza per la capitale a bordo della sua “500”, adattata alle mole del presule togliendo il sedile del passeggero – l’esperienza del Concilio Vaticano II. Parroco amatissimo delle parrocchie di San Martino in San Domenico (1964-1975) a Gubbio e di Cristo Risorto a Umbertide (1975-1983). Rettore del Pontificio seminario di Assisi (1983-89), che lascia quando, il 26 aprile 1989, Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Gubbio, raccogliendo l’eredità dell’attuale card. Antonelli; ordinazione in cattedrale il 16 maggio 1989 da parte del card. Bernardino Gantin.

Guida la diocesi per quindici anni con lungimiranza e senza risparmiare energie ed impegno: visite pastorali, Sinodo diocesano, centenario ubaldiano, ecc., prima di dimettersi (23.12.2004) per raggiunti limiti di età, in ottemperanza al Diritto canonico. Giornalista, ha diretto e rilanciato la pagina diocesana de La Voce; si lascia alle spalle numerose pubblicazioni tra cui Mons. Beniamino Ubaldi, un vescovo tra due età, Le Costituzioni sinodali eugubine e l’ultima, La diocesi di Gubbio, 600 pagine sulle quali documentarsi e riflettere.

Questo il programma della giornata: ore 10.45 chiesa dei Neri, processione per riportare in cattedrale la statua di sant’Ubaldo utilizzata in occasione della festa dei Ceri; ore 11.15 solenne pontificale in duomo. L’intera cerimonia sarà trasmessa da Trg. Nella giornata verranno celebrate messe anche nella basilica di Sant’Ubaldo alle ore 7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 17 – 18.

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La lettera. Festa dei Ceri, la più bella, ma… https://www.lavoce.it/festa-dei-ceri-la-piu-bella-ma/ Fri, 29 May 2009 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7579 Egregio Direttore, intervengo a proposito delle prese di posizione che sono apparse sul nostro settimanale contro le tesi che Adolfo Barbi ha sostenuto sul periodico ceraiolo Via ch’eccoli.

Mi riferisco a quello che ha scritto don Giuliano Salciarini sulla pagina di Gubbio del n. 18 de La Voce e alla lettera del prof. Cirotto, pubblicata sulla pagina ‘Lettere & opinioni’ del n. 19. Io sono dalla parte del prof. Barbi; so di non essere imparziale, perché Adolfo, al di là del fatto che lo contesto anche io su certe sue ‘cantonate’ (come la pervicacia con la quale nega validità al volumetto di mons. Braccini sul Dito di sant’Ubaldo a Thann), è uno degli eugubini che stimo di più, un vero signore, che conserva ed esalta il meglio della nobile casata dalla quale proviene, cioè la signorilità più schietta.

Primo, sono dalla sua parte sul piano dei valori: quello che Barbi ha scritto su Via ch’èccoli mi trova consenziente; neanche io vorrei che la festa dei Ceri diventasse un festa religiosa, ma che la matrice religiosa di questa nostra festa, ricca di tante matrici diverse (ludica, civica, amicale, di quartiere, ecc.), si mantenesse viva e crescesse, senza peraltro assorbire e annullare le altre. Barbi (e lo dico come uno che con lui celebra ogni settimana l’eucaristia) vuole salvare la componente laica della festa; si tratta di quella laicità positiva sulla quale il 16 settembre 2008 hanno convenuto il presidente Sarkozy e Benedetto XVI, durante la visita di quest’ultimo a Parigi, al Collège des Bernardins, davanti ad oltre 700 storici, filosofi, scienziati, intellettuali, artisti. Bisogna salvarla, questa laicità dei due poteri che s’incontrano senza genuflettersi, ‘perché – hanno detto il Papa a il marito della Carla – garantisce la libertà reciproca’.

Secondo, sul piano della diagnosi storica: quello che Barbi ha scritto su Via ch’èccoli a proposito della storia della nostra grande festa è discutibile, nel senso letterale della parola. In latino gli aggettivi in –ilis indicano possibilità al passivo: facile = che può essere fatto; ‘nobile’= che può essere conosciuto; ‘discutibile’ che può essere discusso.

Discutiamone, dunque! Ma con i documenti alla mano, come ha fatto lui nella splendida collana dei suoi volumetti sulla storia dei Ceri, e lasciando a casa le tentazioni giustizialiste e le richieste di scuse, che in una questione del genere surroga l’appuntamento a domattina all’alba, dietro l’abside della chiesa, si porti i padrini e scelga lei l’arma.

A proposito dei Ceri… io mi preoccuperei di ben altro. Primo, mi preoccuperei del feticismo dilagante. Gli oggetti legati ai Ceri godono di un culto immeritato da parte di qualsiasi oggetto. Secondo, mi preoccuperei, sul laicissimo piano della buona educazione, delle bestemmie che continuano a ritmare la nostra festa, più ancora di tamburini.

Certo, nonostante tutto la festa dei Ceri rimane la più bella del mondo. Ma’ che pena sentire questa gente, per altri versi degnissima, che butta fuori dalla bocca quello che dovrebbe uscire dall’altro capo del tubo digerente!

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Canti per sant’Ubaldo https://www.lavoce.it/canti-per-santubaldo/ Fri, 19 Sep 2008 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6950 Un altro monumento al Patrono: così il direttore dell’ufficio diocesano per i Beni culturali Paolo Salciarini ha definito il volume Ubaldus hodie colitur ‘ Musiche per sant’Ubaldo dal Medioevo all’Ottocento.

Con la sua presentazione, la città e la diocesi hanno vissuto una giornata importante sotto il profilo spirituale, storico e culturale. La ricerca, tradotta nella ponderosa pubblicazione (461 pagine, intervallate e completate da foto e documenti), ha consentito di acquisire brani e spartiti musicali di valore ed in gran parte sconosciuti, aggiungendo anche la musica tra le tante espressioni d’arte che, come la pittura, la scultura, la poesia, l’architettura, sottolineano ed esaltano nei secoli la grandezza del Patrono.

È notevole quindi il merito di quanti hanno concorso alla realizzazione dell’opera: il curatore Galliano Ciliberti, docente presso il Conservatorio di Monopoli, Biancamaria Brumana dell’Ateneo perugino e Catiuscia Marionni, musicologa eugubina che in tutta la vicenda ha avuto un ruolo trainante, non solo perché è stata sua l’intuizione iniziale.

La cerimonia svoltasi nella chiesa di San Domenico ha rappresentato la conclusione più significativa delle celebrazioni organizzate per solennizzare i cinquant’anni del gemellaggio tra Gubbio e Thann (16 maggio 1958), tenutesi con la presenza di una folta rappresentanza della città alsaziana, in coincidenza con la tradizionale ed annuale ricorrenza della ‘traslazione’ (11 settembre 1194).

Tutto nasce da alcune scoperte della dott.ssa Marionni in sede di riordino del patrimonio musicale dell’Archivio diocesano.

‘Il repertorio venuto alla luce è davvero sorprendente. Cantate, inni, oratori, responsori e addirittura opere liriche esaltano, in musica e parole, le virtù del Santo e le varie attribuzioni popolari’, ha sottolineato il vescovo mons. Ceccobelli che ha così concluso: ‘Non resta dunque che esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno permesso, ciascuno per la sua parte, la realizzazione di un’opera così prestigiosa, un vero vanto per la diocesi e per la città di Gubbio, e nello stesso tempo attendere con ansia l’esecuzione delle melodie per vivere, attraverso le suggestioni dei suoni, quell’atmosfera celeste che Ubaldo respira, e che gli spiriti vigili possono percepire, anche se ancora immersi nel tempo’.

Da parte sua don Ubaldo Braccini, cancelliere e archivista vescovile, ha annotato: ‘Il canto nel culto ubaldiano si è sviluppato nei secoli, testimoniando l’amore degli eugubini al loro Patrono’.

Considerata la vastità della produzione inventariata, in prospettiva ci sarà sicuramente bisogno di un altro sforzo collettivo per rendere di pubblico dominio quanto per ora resta patrimonio di archivio.

IL CONCERTO

La qualità della produzione musicale riportata alla luce è stata testimoniata dall’applauditissimo concerto svoltosi al termine della presentazione del libro.

La corale ‘Cantores Beati Ubaldi’ diretta da Renzo Menichetti, l’orchestra diretta da Stefano Mancini, i solisti Pablo Cesar Cassiba (tenore) e Massimo Di Stefano (basso) hanno eseguito il seguente programma: Evergens ad occasum, cantus firmus, Lux solaris – cantus firmus (sec. XVI) e Lux solaris – mottetto ad otto voci’ (sec. XVI) , Qui fame castrum, mottetto ad otto voci di Giuseppe Corsi (1752), Responsorio del gran protettore sant’Ubaldo per soli, coro e orchestra, di Raffaele Solustri (1828), Inno a sant’Ubaldo per soli, coro e orchestra, di Filippo Gioffredi (1884).

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Il Patrono che innalzò ponti verso l’Alto https://www.lavoce.it/il-patrono-che-innalzo-ponti-verso-lalto/ Fri, 23 May 2008 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6689 “Un lembo di cielo che si apre sulla città di Gubbio, che ci invita anche ad alzare lo sguardo verso l’alto e verso Dio, dove il santo Vescovo continua ad accompagnarci con la sua testimonianza e la sua intercessione potente”.

È un passo della bella e profonda omelia pronunciata dal vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, durante il solenne pontificale concelebrato, in occasione della festa del patrono sant’Ubaldo, insieme al vescovo mons. Mario Ceccobelli ed all’emerito mons. Pietro Bottaccioli in una cattedrale gremita di fedeli.

In prima fila le autorità civili e militari dei Comuni della diocesi, oltre alle autorità dei Ceri (capitani e capodieci), alle delegazioni di Thann e Jessup.

Mons. Sorrentino ha ricordato il sant’Ubaldo che ha saputo costruire un ‘ponte verso l’alto’ – richiamato dall’ascesa dei Ceri fino alla vetta del monte Ingino -; che è stato “difensore della sua città” e “grande liberatore dai demoni”, ma soprattutto colui che ‘ha saputo riflettere nella sua vita l’insegnamento di Dio. Ha sempre costruito ponti fra le persone – ha detto – ed è stato grande tessitore di pace al punto da gettarsi tra i contendenti per pacificarli. Il mondo è chiamato alla pace e la Chiesa ha il compito di essere veicolo di unità e di pace, specie attraverso i suoi santi, come bene ha fatto proprio sant’Ubaldo”.

All’inizio della liturgia, animata dal coro dei Cantores Beati Ubaldi, ha portato il suo saluto il vescovo Ceccobelli. Dopo aver ricordato la “travolgente corsa dei Ceri vissuta con grande partecipazione di popolo come ogni anno, siamo raccolti in questa Cattedrale per rendere grazie a Dio per il dono del nostro venerato santo protettore”, e rivolgendosi a mons. Sorrentino ha aggiunto: “Ho desiderato la tua presenza non solo perché sei uno degli ultimi vescovi chiamati da altre regioni a guidare una diocesi umbra, ma anche per i particolari legami che uniscono le nostre due città: Gubbio e Assisi nel nome di san Francesco”.

“Ubaldo e Francesco – ha proseguito mons. Ceccobelli – figure che nei secoli non hanno perduto l’attualità del loro messaggio, che sprona a riconoscere i valori più alti della vita, ci siano di guida nelle nostre scelte, nei nostri rapporti sociali, nella comprensione sempre maggiore e nella riflessione più profonda della parola evangelica”.

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Lume della fede. Il Vescovo Ceccobelli a Thann https://www.lavoce.it/lume-della-fede/ Fri, 07 Jul 2006 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5276 Il vescovo mons. Mario Ceccobelli ha acceso a Thann, Alsazia francese, uno dei ‘Trois Sapin’ (Tre pini), momento centrale e spettacolare delle solenni e partecipate celebrazioni in onore del santo Vescovo eugubino, da secoli venerato quale patrono, che si svolgono ogni anno il 30 giugno.

Una reliquia, una piccola porzione del polpastrello del dito della mano destra, è custodita ed oggetto di venerazione all’interno della splendida Collegiale di St. Thiebaut (1324), capolavoro dell’arte gotica.

A trasportarla fin lassù – secondo la tradizione – è stato un domestico che nel far ritorno verso la nazione natia si era voluto portare dietro un ‘ricordo’ dell’amato Vescovo deceduto da poco, custodendolo durante il viaggio nel pomo di un bastone.

Una volta arrivato a Thann, il bastone non aveva voluto sentire di essere rimosso dal terreno dove era stato conficcato per la notte. Una indicazione precisa, assecondata dalle popolazioni e dalle autorità con la realizzazione della monumentale Collegiale.

Con mons. Ceccobelli ha partecipato alla cerimonia una delegazione composta dagli assessori comunali Monacelli, Cristina Ercoli e Cacciamani, dal vescovo emerito Pietro Bottaccioli, da don Giuliano Salciarini, don Ubaldo Braccini (cittadino onorario di Thann), don Alesando Ceccarelli, dalla banda musicale protagonista di un applaudito concerto (apprezzati: Lucia Raffi Casagrande soprano, Giulio Boschetti, baritono, Augusto Celsi tenore).

Salutati ed accolti con affetto dalle autorità locali anche due cicloturisti eugubini dell’Avis – Torre, Sauro Fiorucci e Nicola Messere, partiti da Gubbio il 21 giugno, protagonisti, in sella alla loro bicicletta, di un singolare ‘pellegrinaggio’.

Intenso il programma della giornata. I solenni vespri nella cattedrale sono stati presieduti da mons. Ceccobelli che ha pronunciato l’omelia in francese. Commovente il momento in cui il grande organo (3500 canne) ha intonato O lume della fede cantato in italiano da tutte le corali.

Dopo i vespri è snodata per le vie della città la processione con la statua di saint Thiebaut, portata da pompieri in alta uniforme, accompagnata dalla banda Città di Gubbio.

Al termine la ‘Cremation des trois sapins‘ accesi, oltre che da mons. Mario Ceccobelli, da Mariette Siefert, vice presidente del Consiglio regionale d’Alsazia e da Jean-Pierre Balloux, sottoprefetto del dipartimento di Thann.

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‘Gubbio sarà ancora sede vescovile’ https://www.lavoce.it/gubbio-sara-ancora-sede-vescovile/ Fri, 21 May 2004 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3808 Il vescovo, mons. Pietro Bottaccioli, avrà un suo successore e la diocesi eugubina continuerà a godere di indipendenza ed autonomia.

L’ha fatto capire chiaramente il card. Ennio Antonelli, che in passato l’ha guidata per sei anni (1982 – 1988), in occasione del ritorno nella ‘sua’ cattedrale per celebrare il solenne pontificale in onore del Patrono.

Un ritorno che è stato un autentico bagno di folla, di stima, di affetto nel segno di un rapporto sempre intenso negli anni; un legame consolidato anche dall’orgoglio di avere avuto una ‘guida’ così autorevole da trovare legittimazione in incarichi di sempre maggior prestigio e responsabilità.

Nell’indirizzo di saluto, ricco di affetto, di amicizia e di ammirazione per il suo ruolo sempre più rilevante nella Chiesa, mons. Pietro Bottaccioli, che ne ha raccolto l’eredità, ha detto: ‘Siamo lieti di salutarti e di poterti riesprimere i sentimenti di stima, di venerazione, di affetto che ci hanno legato a te fin dal nostro primo incontro. Chiamato dalla Provvidenza a più grandi servizi ti abbiamo sempre seguito e goduto della tua promozione alla prestigiosa cattedra fiorentina e della tua elevazione a Cardinale, principe della Chiesa, ma sempre don Ennio cordiale, amabile, che sa nascondere con edificante umiltà i suoi talenti, ma che sa farli fruttificare per la missione cui Iddio lo ha chiamato’.

Quindi, non dimenticando di essere in attesa della sostituzione per raggiunti limiti di età, ha aggiunto: ‘Tutti insieme ci affidiamo alla tua preghiera per noi ed in particolare per questa diocesi che sant’ Ubaldo ha preso a reggere e proteggere felicemente per i secoli perché non sia troncata la sua successione perché il popolo cristiano ed anche la società civile, abituati a un rapporto vivo e cordiale con il Vescovo non siano privati di tale riferimento prezioso per la conservazione della fede e anche per la civile concordia’.

‘I ricordi di Gubbio e la devozione a sant’ Ubaldo ‘ è uno dei passi più attesi della bella omelia pronunciata subito dopo dal card. Antonelli ‘ si ravvivano e si intensificano fortemente con questa visita per la quale devo essere grato al vescovo Pietro. È il mio diretto successore qui a Gubbio e sempre abbiamo avuto tra noi un bel rapporto. Si è dedicato con passione al servizio pastorale e ora è vicino a concludere il suo lavoro. I Vescovi passano e la diocesi di Gubbio resta. Sì la diocesi resta’.

Al Pontificale partecipavano anche l’ambasciatore della Corea presso la Santa Sede Youm Seong, il sindaco Goracci, le ‘autorità’ militari e dei Ceri, una delegazione della città di Thann.

Il card. Antonelli ha poi proseguito riepilogando rapidamente la sua esperienza eugubina, il suo affetto e devozione per sant’ Ubaldo, richiamando i contenuti del messaggio che gli era stato inviato dal Papa Giovanni Paolo II in occasione delle celebrazioni (’85-86) per l’ottavo centenario della nascita del Patrono.

Ha concluso dando lettura di una preghiera al santo Vescovo eugubino da lui stesso composta. Le nubi sul futuro della diocesi quindi si diradano per lasciare il posto alle certezze relative alla continuità della sua autonomia ed indipendenza.

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