telefono azzurro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/telefono-azzurro/ Settimanale di informazione regionale Sat, 06 Nov 2021 17:35:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg telefono azzurro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/telefono-azzurro/ 32 32 Bambini e adolescenti allo sbando e i grandi latitano https://www.lavoce.it/bambini-e-adolescenti-allo-sbando-e-i-grandi-latitano/ Thu, 07 Nov 2013 15:44:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20490 TeenGirls-ragazze-strada-giovani-donneLa vicenda delle due ragazzine romane, compagne di scuola, di 14 e 15 anni, scoperte a prostituirsi, ha suscitato molto scalpore e probabilmente messo in apprensione molti genitori, lasciando intendere che il più delle volte “dei bambini non si sa niente” (come titola un libro famoso di qualche anno fa).

Il mondo dei ragazzi e delle ragazze è spesso un’incognita inquietante per i genitori e in generale gli adulti, e oggi i suoi confini si dilatano e diventano ancora meno controllabili perché alla realtà quotidiana, concreta e tangibile, ben determinata nello spazio e nel tempo, si somma quella virtuale: estesa in maniera indefinita, onnipresente e onnicomprensiva, sfuggente.

Le due ragazzine sono state scoperte per la coraggiosa denuncia di una madre che ha voluto aprire gli occhi di fronte ai soldi che comparivano inaspettatamente nelle mani della figlia. Di fronte alle borse e agli oggetti costosi. Di fronte agli atteggiamenti scostanti, aggressivi. Proprio quegli atteggiamenti e quei fatti che talvolta spingono invece gli adulti a voltare la faccia dall’altra parte, forse spaventati dal rischio di scoprire realtà sconvenienti, di affrontare mondi ben diversi da quelli che si vorrebbero per i figli. Già, perché di solito i ragazzi mandano segnali, il problema è che non vengono colti da chi dovrebbe.

E questo fa spostare l’attenzione sugli adulti di questa squallida storia. Una madre coraggiosa che denuncia, ma anche un’altra che è finita in cella, accusata di aver addirittura spinto la figlia a prostituirsi. E poi il giro degli sfruttatori, alcuni arrestati. Adulti che non si facevano scrupoli di guadagnare letteralmente sulla pelle di due ragazze giovanissime. E i clienti. “Non sapevamo che fossero minorenni”, ha già detto qualcuno, come se fosse una giustificazione, come a scaricare le responsabilità.

Sono adulti anche gli insegnanti della scuola, dove le due ragazzine andavano e dove addirittura pare che i clienti passassero a rimorchiarle. Non si sono accorti di niente? E qui si apre un mondo. La preside dell’istituto ha avuto modo di dichiarare che seguiva da tempo almeno una delle due ragazze. La seguiva perché aveva colto i segnali di disagio. Era stata bocciata e si era iscritta nuovamente a scuola, anche se quest’anno era rimasta a casa molte volte. “Le ho parlato spesso, ho parlato con la famiglia…”, ha lasciato intendere. Poi la resa: “Non immaginavo… C’erano i certificati medici per le assenze. Ho sempre sperato che le malattie fossero vere”.

Una scena del film “Mall girls” dove ragazze adolescenti si prostituiscono in cambio di cellulari e vestiti
Una scena del film “Mall girls” dove ragazze adolescenti si prostituiscono in cambio di cellulari e vestiti

Si poteva fare di più? Forse. Ma probabilmente serviva “fare insieme”, scuola e famiglia. E qui torna la questione dell’attenzione educativa, con la consapevolezza che la scuola “può fino a un certo punto”, così come i genitori fanno fatica non solo ad arrivare dappertutto (impossibile), ma spesso anche solo a “stare svegli”. Per mille motivi. Il risultato è che bisogna allenarsi alle alleanze, aiutarsi a vicenda a tenere alta la tensione, a tendere e offrire la mano per cercare di agire in modo efficace.

Poi, certo, giocano anche le responsabilità individuali, comprese quelle dei ragazzi. Anche se, riferendosi alle due studentesse finite sui giornali, vale la pena di riproporre una frase, finita nelle cronache, attribuita ai carabinieri: “Ricordatevi sempre che loro sono le vittime di questa storia”.

Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dei minori

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione; in Italia l’adesione è avvenuta nel 1991. Tra le agenzie che si interessano dei diritti dei bambini c’è Telefono Azzurro, che ogni anno nell’occasione presenta i risultati delle indagini nazionali sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, realizzate in un campione rappresentativo di scuole di tutta Italia. L’indagine è realizzata con Eurispes e giunta alla sua 13a edizione. Anche l’Umbria aderisce a questa campagna di sensibilizzazione: clicca qui per vedere le iniziative regionali e il seminario di presentazione del progetto “Piuma”.

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Poveri bambini https://www.lavoce.it/poveri-bambini/ Thu, 01 Jul 2010 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8568 È giunto alla 10a edizione il Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e l’adolescenza in Italia, che pubblicano insieme l’Eurispes e il Telefono Azzurro. Il dossier, appena pubblicato dai due istituti, mostra un contesto variegato che ha subìto alcune trasformazioni in questo ultimo decennio, dall’avvento del telefono cellulare e di internet, che hanno dato un’accelerazione ipertecnologica di massa, a quello della società multietnica che immerge l’universo giovanile nel panorama della diversità culturale.

Sono stati tanti i cambiamenti, ma rimane stabilmente alto il rischio di povertà infantile. Dal Dossier emerge anche un grido d’allarme. Nel nostro Paese risulta povero un bambino su quattro: il 25% dei minori italiani, contro il 17% dei francesi e il 15% dei tedeschi. La questione è ancora più grave perché confrontando i dati dell’ultimo decennio, “pur essendo stati predisposti e, in parte, concretamente realizzati, gli interventi tesi a mitigare il rischio di povertà infantile non hanno generato benefici significativi”, come dichiarano Eurispes e Telefono Azzurro. Ridurre il tasso di povertà dei minori è un obiettivo fondamentale per un Paese che vuole promuovere la crescita dei propri cittadini.

Non c’è in ballo soltanto un diritto di uguaglianza nel presente, che vorrebbe vedere tutti godere di un relativo benessere e vivere una vita dignitosa, ma c’è anche un diritto di uguaglianza nel futuro, perché, senza ridurre il rischio di povertà nel primo periodo della vita, le varie analisi sottolineano che il gap dei più svantaggiati nei confronti degli altri bambini crescerà sempre in modo esponenziale, in quanto la povertà pesa sul futuro e non solo sul presente. Un minore in difficoltà avrà un ventaglio di opportunità molto inferiore rispetto ad un suo coetaneo, ed estremamente ridotte saranno anche le sue possibilità di scelta. Per un bambino povero andare al cinema, utilizzare un telefonino, frequentare una palestra, comprare un libro di racconti è più raro, così come è meno probabile che scelga di proseguire gli studi dopo il primo ciclo di scuole secondarie (le medie) o eviti di abbandonarli dopo qualche insuccesso.

Occupandosi di minori, il Dossier collega il tema alla scarsa capacità delle politiche sociali italiane di promuovere la famiglia come protagonista di inclusione sociale, sottolineando come in Europa l’Italia “risulti agli ultimissimi posti in termini di spesa pro capite per trasferimenti familiari, il cui valore medio nel decennio 1997-2007 è stato di 215 euro, con un tasso di crescita medio annuo del 4,6%”. L’impegno economico verso la famiglia è una goccia nel mare rispetto a quanto investono il Regno Unito (466 euro) o la Francia (623 euro) e la Germania (777 euro). Finisce che sono le famiglie con meno possibilità, che poi in Italia sono anche quelle con i figli, a farne le spese. E a pagare il costo maggiore sono i minori. Abbiamo un debito verso il futuro di questi ragazzi e di tutto il Paese. L’Europa dedica il 2010 alla “Lotta alla povertà e all’esclusione sociale”: ridurre in modo strutturale il tasso di povertà dei minori italiani potrebbe essere un obiettivo fondamentale verso il quale far convergere gli sforzi delle varie realtà sociali, amministrative e politiche.

I DATI DEL RAPPORTO EURISPES SUI MINORI

La famigliaIl 29,7% dei più piccoli hanno dichiarato che “essere circondati da una famiglia amorevole e vivere in un clima di serenità e armonia con i propri familiari è il presupposto principale per sentirsi una persona di successo”. A riprova, il 36,6% dei bambini e il 18,4% dei ragazzi sono particolarmente turbati quando in casa ci sono dei conflitti. I nonni rappresentano un asse portante del sistema educativo, anche a causa dell’assenza di misure di sostegno adeguate, prima tra tutte la carenza di nidi pubblici e l’eccessivo costo di quelli privati.

Tecnologie

La televisione è con ampio scarto il mezzo più utilizzato dai bambini, con tempi di esposizione medi (1-2 ore); anche la grandissima parte degli adolescenti da 12 a 19 anni guarda la televisione tutti i giorni. Il numero di giovanissimi che fa uso di internet è aumentato nel tempo: dichiarano di collegarsi alla Rete il 34% dei più piccoli e il 78,1% dei più grandi. Tra i bambini il cellulare ha avuto un progressivo incremento di diffusione mentre nell’universo degli adolescenti, a riscuotere maggiore consenso sono i telefonini Umts. Quanto al mondo dei Social Network, il 71,1% degli adolescenti intervistati possiede un profilo personale su Facebook, che ad oggi rappresenta la rete sociale più diffusa e frequentata nel mondo.

Bullismo

Dai dati del Rapporto si riscontra un cambiamento degli atteggiamenti di chi assiste a episodi di bullismo tra bambini nel periodo 2008/2009. Nella “maggioranza silenziosa”, aumenta la percentuale di coloro che rimangono indifferenti (5,1% nel 2008 e 11,1% nel 2009) e “si divertono” (9,5% nel 2008 e 13% nel 2009). Confortante è, tuttavia, la percentuale di coloro che “aiutano la vittima” in un episodio di bullismo (15,2% nel 2008 e 19% nel 2009). Tra il 2007 e il 2009, il dato circa le vittime di comportamenti di prevaricazione è lievemente diminuito per quanto riguarda i bambini maschi. Le bambine invece lamentano in percentuale maggiore, nell’ultimo anno rispetto ai due anni precedenti, di aver ricevuto “offese immotivate ripetute” (27%), “provocazioni e/o prese in giro ripetute” (27,4%) e “percosse” (8,2%).

Immigrazione

Dallo studio emerge che i giovani non hanno pregiudizi verso “l’altro”, ma al contrario ne sono affascinati e incuriositi (51,4% dei bambini e il 59,7% degli adolescenti). C’è anche una parte, più marcata negli adolescenti (il 22,3%) che vede nello straniero il pericolo e lo tratta con diffidenza e, a volte, indifferenza. Minori scomparsiNel 2009 sono stati 1.033 i minori, per la gran parte stranieri, per i quali sono state attivate le segnalazioni di ricerca sul territorio nazionale e che risultano ancora inseriti nell’archivio delle ricerche. La fascia d’età più consistente è quella compresa tra 15 e 18 anni, per lo più ragazzi che si allontano volontariamente dal loro domicilio o dalla comunità.

Droghe

Il consumo di stupefacenti è un fenomeno in continua crescita tra i giovani. Nel 2002 il 20,2% ha dichiarato di aver consumato droghe “leggere” (hashish e/o marijuana) almeno una volta nella vita. Nel 2009 invece, la percentuale di consumatori tra 16 e 19 anni è del 28,7%, mentre tra i giovanissimi (12-15 anni) il 9,2% ha ammesso di aver fatto questo tipo di esperienza. Aumentano anche le percentuali di chi fa uso di droghe pesanti (cocaina, eroina, Lsd, allucinogeni). Tra i 15 e i 19 anni è più diffuso il consumo di queste sostanze: il 2,3% le assume spesso e il 4,2% occasionalmente.

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Dov’è vostro figlio? Chi l’ha visto? https://www.lavoce.it/dove-vostro-figlio-chi-lha-visto/ Thu, 27 May 2010 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=8478 Quando si parla di persone scomparse, seguendo magari una trasmissione che di questo tema ha fatto un argomento settimanale dai grandi ascolti (di cui abbiamo avuto modo di parlare anche in termini critici, per come ha condotto la tragica vicenda della scomparsa di Sonia Marra, vicenda non ancora chiarita), come Chi l’ha visto?, si rimane dell’idea che avvengono fatti, sì, fatti straordinari, eccezionali che tuttavia, proprio per la loro stranezza e tragicità, rimangono isolati. Ora veniamo a sapere che le persone scomparse sono molte e tra loro in particolare vi sono molti bambini e ragazzi. Nel 2009 i minori scomparsi in Italia sono stati 1.033 e nei primi due mesi di quest’anno già 222. Forse avremmo dovuto saperlo anche prima, perché la notizia sta da anni nei circuiti informativi, seppure in forme attenuate per non allarmare e mettere in ansia i genitori apprensivi. Le cifre sono di Telefono azzurro, che le ha rese note il 25 maggio scorso, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, che ha avuto anche un messaggio del presidente Napolitano. Telefono azzurro, insieme alle organizzazioni europee, ha attivato un numero di telefono, il 116 000 per qualsiasi segnalazione di necessità; e il ministro della gioventù Meloni, considerando che fino a 15 anni i ragazzi non hanno un documento di identificazione, ha proposto una carta d’identità elettronica di riconoscimento e reperibilità in caso di smarrimento, come per le specie animali protette. Un sintomo di grande preoccupazione. Il fenomeno è reso più acuto quando un genitore sottrae all’altro e nasconde un figlio o di una figlia, in caso di rottura del matrimoni soprattutto quando un coniuge è straniero. La maggior parte sono ragazzi stranieri che scappano dai Centri di raccolta e diventano clandestini introvabili, nonostante le ricerche della polizia e non se ne sa più nulla. Altri ancora, ad una certa età, quella dell’adolescenza, fuggono da casa o dalla comunità che li ospita per i motivi più vari. Fughe che finiscono spesso nel sottobosco dell’emarginazione e della corruzione, se non hanno un esito ancora più tragico. Un fenomeno che sta ad indicare la situazione di confusione e disordine delle nostre società europee, senza entrare in orizzonti ancora più vasti in cui la condizione dell’infanzia è persino più desolante: prostituzione infantile, bambini soldato, arruolati e forzati all’accattonaggio. È venuto meno l’amore e il rispetto dell’infanzia nel mondo? Certamente no. Ma è aumentata la difficoltà delle famiglie e delle comunità umane sempre più conflittuali e tormentate da problemi economici (80 milioni sotto la soglia della povertà in Europa) e, nella fascia dei benestanti, afflitte da egoismo e scarso senso di responsabilità. Quando in una famiglia litigiosa, in cui il conflitto tra i coniugi è continuo, il bambino o la bambina non respira più, si sente soffocato e non riesce a vivere, cerca altri ambienti. Se è fortunato ed ha dei nonni o zii o una famiglia amica dove rifugiarsi almeno, si potrà salvare e sopportare anche l’asfittico ambiente familiare. Altrimenti non vedrà l’ora di “uscire” a qualsiasi costo. La tentazione di scappare si può scatenare in una mente fragile ed immatura. Le famiglie non devono essere ricattate o ansiose con queste minacciose prospettive. Ma consapevoli e responsabili, ricordando che dalla felicità dei genitori dipende per gran parte quella dei figli, in ogni fase del loro sviluppo.

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Oltre ogni attesa il motoraduno con ben 250 splendidi esemplari https://www.lavoce.it/oltre-ogni-attesa-il-motoraduno-con-ben-250-splendidi-esemplari/ Thu, 19 Jul 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1715 Da vecchi motociclisti rischiamo di spendere qualche parola in più. Ma nessuno ce ne vorrà, perché la moto si è rivelata ancora una volta, in maniera indiscutibile un grande motivo di aggregazione. Solamente può comprenderci chi, nella mattinata di domenica 8 luglio, si è preso la briga di portarsi sulla piazza del Duomo e si è concesso alla insolita sorpresa di vedersi davanti agli occhi una folla variopinta di 250 sfavillanti motociclette con conduttori a fianco, di ogni marca e di ogni età a partire dal lontano 1932 fino ad oggi, tra le quali ovviamente il posto d’onore andava alla rappresentanza della prestigiosa moto Guzzi con i suoi ben 140 esemplari schierati in campo. Hanno atteso il momento della benedizione, impartita loro da un sacerdote dallo spalto, sotto la possente e solenne facciata del Duomo, e poi, con Dio, con rituale solennità fatto il giro della città, e con tanto di mascotte in testa, un minuscolo motociclista in erba, si son proiettati sul tappeto d’asfalto già caldo incontro alla natura, all’abbraccio dei campi, dei boschi, dei vigneti e degli oliveti particolarmente felici nelle zone del tracciato, con il favore di un cielo vibrante e di un vento sapido di sapori. I primi onori di casa li ha offerti Baschi, dove la Pro loco si è fatta letteralmente in quattro per distribuire squisiti dolcetti e rustici pure, innaffiati con l’ottimo del posto, non secondo a nessuno. Poi il serpentone rombante di circa due km ha aggredito le alture, inerpicandosi viepiù ad ogni svolta, ed ha toccato così Montecchio e Cerreto per poi precipitare verso il lago di Corbara, sorpassandone lo specchio sfavillante senza tanto disagio, mercé la gentile concessione dell’Ellettrogen. E poi ancora un’ altra più decisiva impennata verso il massiccio del Peglia, con fermate programmate, dove volano bicchieri e biscotti in montante allegria, bontà della gente di campagna dal cuore d’oro, a bordo delle siepi o magari nel fresco invitante di centenarie grotte, nell’ora che si faceva più scottante. Merito anche dell’organizzazione che ha saputo coinvolgere uomini e cose in una girandola di trovate. Il tocco era passato da un pezzo, quando il serpentone, sempre rombante e ancora non sazio, usciva dalla breve valle del Chiani, ritrovato nelle vicinanze con la confluenza del Paglia, alla mossa del Palio, e si accingeva a valicare l’ultima rampa in vista di Morrano, dove i guerrieri della moto erano finalmente attesi per il fiero pasto. Che a dire il vero, non è stato né scarso né privo di fantasia culinaria: fatto sta che al rombo dei motori è subentrato quasi subito quello dell’appetito, che, a detta di tutti, si rivela sempre il miglior condimento. E’ qui, che soprattutto è riemerso il valore morale del riuscito incontro, trofei ed attestati di riconoscimento ai meritevoli e, “dulcis in fundo”, il gesto di beneficenza, che sempre ha distinto il sodalizio dell’Agic. Il quarto trofeo è andato al gruppo dei colli Sabini, il più numeroso con ben 18 presenze; una coppa pure al gruppo Tarquini di Terni con 12 rappresentanti; ad altri gruppi di minore entità anche sono andati riconoscimenti vari; è stato premiato il primo iscritto al motoraduno, un motociclista da Forlì; un premio è stato riservato al più anziano, 78 anni, ed uno al più giovane, anni 19; ed anche la moto come moto ha avuto il suo momento di gloria, specie la moto Guzzi, della quale è stata citata la più vecchia, presene, classe 1932, e delle altre marche, una del 1934. Inoltre, sempre nel miglior spirito dell’intrapresa, una menzione particolarmente di onore è stata riservata, tra i presenti, ad un conduttore portatore di handicap e, perché no? al piccolo Cristian, la mascotte pilota in erba di una minimoto. A tutti, con gentile pensiero, l’organizzazione, quale segno di ricordo e di riconoscenza, ha voluto offrire una confezione di vino di Orvieto ed una medaglia commemorativa con tanto di effigie del Duomo e copia di una lettera di ringraziamento che il Telefono Azzurro Rosa ha mandato in occasione dell’erogazione di un contributo da parte del sodalizio orvietano. Lettera che riportiamo qui, appresso. Non c’è che dire: è stata quella dell’8 luglio una domenica straordinaria, che si è impressa a forti caratteri nel cuore e nell’animo dei così detti centauri, che tali non sono unicamente perché sanno unire al loro mezzo motorizzato quello spirito di umanità e di socialità che la società e la materialità degli strumenti usati, rischia talvolta miseramente di uccidere o sopraffare. Il Telefono Azzurro Rosa ha così risposto a Scarponi, presidente Agci Orvieto: Brescia, 02/06/00. – “In un momento come quello attuale, quando molti si riempiono la bocca con la parola Solidarietà, ma pochi la mettono veramente in pratica, in una società dominata dall’egoismo e dall’individualismo esasperato, gesti di concreta solidarietà come quello da lei attuato, ci consentiranno di portare a compimento un progetto di grande utilità sociale: la Casa azzurro rosa. Stiamo infatti cercando di creare una struttura che preveda la realizzazione di numerose stanze, mini alloggi, studi per psicoterapia familiare, mediazione familiare, etc… al fine di consentire, in particolare ai bambini e alle donne vittime di violenza, di trovare in un unico centro, un punto di riferimento essenziale per riacquistare dignità, fiducia nella vita e un sorriso. Noi ci auguriamo di poter ancora contare, in seguito sulla sua generosità e collaborazione, per proseguire la nostra iniziativa che, qualora realizzata, riuscirebbe a convogliare gran parte del disagio esistente nella nostra società. La ringraziamo ancora per averci aiutato a non vanificare tanti anni di serio impegno e le inviamo i nostri più cordiali saluti”.

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Oltre ogni attesa il motoraduno con ben 250 splendidi esemplari https://www.lavoce.it/oltre-ogni-attesa-il-motoraduno-con-ben-250-splendidi-esemplari-2/ Thu, 19 Jul 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1917 Da vecchi motociclisti rischiamo di spendere qualche parola in più. Ma nessuno ce ne vorrà, perché la moto si è rivelata ancora una volta, in maniera indiscutibile un grande motivo di aggregazione. Solamente può comprenderci chi, nella mattinata di domenica 8 luglio, si è preso la briga di portarsi sulla piazza del Duomo e si è concesso alla insolita sorpresa di vedersi davanti agli occhi una folla variopinta di 250 sfavillanti motociclette con conduttori a fianco, di ogni marca e di ogni età a partire dal lontano 1932 fino ad oggi, tra le quali ovviamente il posto d’onore andava alla rappresentanza della prestigiosa moto Guzzi con i suoi ben 140 esemplari schierati in campo. Hanno atteso il momento della benedizione, impartita loro da un sacerdote dallo spalto, sotto la possente e solenne facciata del Duomo, e poi, con Dio, con rituale solennità fatto il giro della città, e con tanto di mascotte in testa, un minuscolo motociclista in erba, si son proiettati sul tappeto d’asfalto già caldo incontro alla natura, all’abbraccio dei campi, dei boschi, dei vigneti e degli oliveti particolarmente felici nelle zone del tracciato, con il favore di un cielo vibrante e di un vento sapido di sapori. I primi onori di casa li ha offerti Baschi, dove la Pro loco si è fatta letteralmente in quattro per distribuire squisiti dolcetti e rustici pure, innaffiati con l’ottimo del posto, non secondo a nessuno. Poi il serpentone rombante di circa due km ha aggredito le alture, inerpicandosi viepiù ad ogni svolta, ed ha toccato così Montecchio e Cerreto per poi precipitare verso il lago di Corbara, sorpassandone lo specchio sfavillante senza tanto disagio, mercé la gentile concessione dell’Ellettrogen. E poi ancora un’ altra più decisiva impennata verso il massiccio del Peglia, con fermate programmate, dove volano bicchieri e biscotti in montante allegria, bontà della gente di campagna dal cuore d’oro, a bordo delle siepi o magari nel fresco invitante di centenarie grotte, nell’ora che si faceva più scottante. Merito anche dell’organizzazione che ha saputo coinvolgere uomini e cose in una girandola di trovate. Il tocco era passato da un pezzo, quando il serpentone, sempre rombante e ancora non sazio, usciva dalla breve valle del Chiani, ritrovato nelle vicinanze con la confluenza del Paglia, alla mossa del Palio, e si accingeva a valicare l’ultima rampa in vista di Morrano, dove i guerrieri della moto erano finalmente attesi per il fiero pasto. Che a dire il vero, non è stato né scarso né privo di fantasia culinaria: fatto sta che al rombo dei motori è subentrato quasi subito quello dell’appetito, che, a detta di tutti, si rivela sempre il miglior condimento. E’ qui, che soprattutto è riemerso il valore morale del riuscito incontro, trofei ed attestati di riconoscimento ai meritevoli e, “dulcis in fundo”, il gesto di beneficenza, che sempre ha distinto il sodalizio dell’Agic. Il quarto trofeo è andato al gruppo dei colli Sabini, il più numeroso con ben 18 presenze; una coppa pure al gruppo Tarquini di Terni con 12 rappresentanti; ad altri gruppi di minore entità anche sono andati riconoscimenti vari; è stato premiato il primo iscritto al motoraduno, un motociclista da Forlì; un premio è stato riservato al più anziano, 78 anni, ed uno al più giovane, anni 19; ed anche la moto come moto ha avuto il suo momento di gloria, specie la moto Guzzi, della quale è stata citata la più vecchia, presene, classe 1932, e delle altre marche, una del 1934. Inoltre, sempre nel miglior spirito dell’intrapresa, una menzione particolarmente di onore è stata riservata, tra i presenti, ad un conduttore portatore di handicap e, perché no? al piccolo Cristian, la mascotte pilota in erba di una minimoto. A tutti, con gentile pensiero, l’organizzazione, quale segno di ricordo e di riconoscenza, ha voluto offrire una confezione di vino di Orvieto ed una medaglia commemorativa con tanto di effigie del Duomo e copia di una lettera di ringraziamento che il Telefono Azzurro Rosa ha mandato in occasione dell’erogazione di un contributo da parte del sodalizio orvietano. Lettera che riportiamo qui, appresso. Non c’è che dire: è stata quella dell’8 luglio una domenica straordinaria, che si è impressa a forti caratteri nel cuore e nell’animo dei così detti centauri, che tali non sono unicamente perché sanno unire al loro mezzo motorizzato quello spirito di umanità e di socialità che la società e la materialità degli strumenti usati, rischia talvolta miseramente di uccidere o sopraffare. Il Telefono Azzurro Rosa ha così risposto a Scarponi, presidente Agci Orvieto: Brescia, 02/06/00. – “In un momento come quello attuale, quando molti si riempiono la bocca con la parola Solidarietà, ma pochi la mettono veramente in pratica, in una società dominata dall’egoismo e dall’individualismo esasperato, gesti di concreta solidarietà come quello da lei attuato, ci consentiranno di portare a compimento un progetto di grande utilità sociale: la Casa azzurro rosa. Stiamo infatti cercando di creare una struttura che preveda la realizzazione di numerose stanze, mini alloggi, studi per psicoterapia familiare, mediazione familiare, etc… al fine di consentire, in particolare ai bambini e alle donne vittime di violenza, di trovare in un unico centro, un punto di riferimento essenziale per riacquistare dignità, fiducia nella vita e un sorriso. Noi ci auguriamo di poter ancora contare, in seguito sulla sua generosità e collaborazione, per proseguire la nostra iniziativa che, qualora realizzata, riuscirebbe a convogliare gran parte del disagio esistente nella nostra società. La ringraziamo ancora per averci aiutato a non vanificare tanti anni di serio impegno e le inviamo i nostri più cordiali saluti”.

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III motoraduno ad Orvieto dei Guzzisti Italia centrale https://www.lavoce.it/iii-motoraduno-ad-orvieto-dei-guzzisti-italia-centrale/ Thu, 28 Jun 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1681 Dopo l’apprezzabile successo dello scorso anno, anche quest’anno nel mese di luglio l’Associazione guzzisti d’Italia (Agic) effettuerà il III motoraduno ad Orvieto, sabato 7 e domenica 8 luglio con punto di partenza da piazza Duomo. Il fine primario dell’associazione è quello della solidarietà. Parte delle somme versate dai soci e sostenitori o simpatizzanti verrà devoluta annualmente in beneficenza su delibera dell’Assemblea dei soci. Le somme in eccedenza raccolte nella stagione 1999 sono state versate all’associazione del “telefono Azzurro – Rosa” per aiutare i bambini maltrattati e abbandonati. Ma l’Associazione si propone pure di divulgare la passione per lo sport motociclistico, la riscoperta e la valorizzazione dello spirito di gruppo, diffusione del moto turismo regionale, nazionale, internazionale con particolare attenzione alle bellezze naturali del centro Italia. Il programma della manifestazione prevede: sabato 7 luglio, dalle ore 15.00 alle 17.30, iscrizione; alle 17.45, partenza per un giro panoramico sul lago di Bolsena con sosta di ristoro. Domenica 8 luglio, dalle ore 8.30 alle 10.30 in ordine di arrivo, iscrizione e colazione presso il bar convenzionato offerto dall’Agic; alle ore 11.00 circa, partenza per il circuito turistico che, dopo la sfilata ufficiale per le vie cittadine, condurrà la comitiva ad immergersi nel verde del comprensorio orvietano con sosta a Ficulle e pranzo all’aperto nel parco dei “Sette Frati”, presso il monte Peglia, servito da un noto ristorante di Orvieto. Seguiranno le consuete premiazioni e riconoscimenti e ringraziamenti di rito con la finale consegna del secondo trofeo Agic al gruppo più numeroso.

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III motoraduno ad Orvieto dei Guzzisti Italia centrale https://www.lavoce.it/iii-motoraduno-ad-orvieto-dei-guzzisti-italia-centrale-2/ Thu, 28 Jun 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1883 Dopo l’apprezzabile successo dello scorso anno, anche quest’anno nel mese di luglio l’Associazione guzzisti d’Italia (Agic) effettuerà il III motoraduno ad Orvieto, sabato 7 e domenica 8 luglio con punto di partenza da piazza Duomo. Il fine primario dell’associazione è quello della solidarietà. Parte delle somme versate dai soci e sostenitori o simpatizzanti verrà devoluta annualmente in beneficenza su delibera dell’Assemblea dei soci. Le somme in eccedenza raccolte nella stagione 1999 sono state versate all’associazione del “telefono Azzurro – Rosa” per aiutare i bambini maltrattati e abbandonati. Ma l’Associazione si propone pure di divulgare la passione per lo sport motociclistico, la riscoperta e la valorizzazione dello spirito di gruppo, diffusione del moto turismo regionale, nazionale, internazionale con particolare attenzione alle bellezze naturali del centro Italia. Il programma della manifestazione prevede: sabato 7 luglio, dalle ore 15.00 alle 17.30, iscrizione; alle 17.45, partenza per un giro panoramico sul lago di Bolsena con sosta di ristoro. Domenica 8 luglio, dalle ore 8.30 alle 10.30 in ordine di arrivo, iscrizione e colazione presso il bar convenzionato offerto dall’Agic; alle ore 11.00 circa, partenza per il circuito turistico che, dopo la sfilata ufficiale per le vie cittadine, condurrà la comitiva ad immergersi nel verde del comprensorio orvietano con sosta a Ficulle e pranzo all’aperto nel parco dei “Sette Frati”, presso il monte Peglia, servito da un noto ristorante di Orvieto. Seguiranno le consuete premiazioni e riconoscimenti e ringraziamenti di rito con la finale consegna del secondo trofeo Agic al gruppo più numeroso.

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