spreco alimentare Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/spreco-alimentare/ Settimanale di informazione regionale Wed, 03 Jan 2024 16:54:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg spreco alimentare Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/spreco-alimentare/ 32 32 ‘Il cibo buono’ presentazione del libro alla Mensa Caritas ‘Don Gualtiero’ https://www.lavoce.it/il-cibo-buono-presentazione-del-libro-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/ https://www.lavoce.it/il-cibo-buono-presentazione-del-libro-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/#respond Wed, 03 Jan 2024 16:53:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74407 il cibo buono

Primo appuntamento del 2024 al Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia (via Montemalbe 1, zona Cortonese), è la presentazione del libro a quattro mani dal titolo Il cibo buono. C’è più gusto a nutrirsi bene di Antonella Viola e Daniele Nucci, per i tipi della Gribaudo Feltrinelli Editore, in calendario il pomeriggio della vigilia dell’Epifania del Signore, venerdì 5 gennaio (ore 18.15).

Luogo della presentazione non può che non essere l’accogliente Mensa Caritas Don Gualtiero dove a pranzo, quotidianamente, trovano ospitalità circa cento persone in gravi difficoltà, accolte e servite da volontari ben formati e motivati.

Sostenere una alimentazione buona e dignitosa

 All’incontro, che sarà moderato da Ida Gentile, giornalista dell’Ufficio stampa della Giunta regionale dell’Umbria, interverrà uno dei due autori, Daniele Nucci, dando vita ad un dialogo-colloquio con don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana. Questi, nel ringraziare gli autori per la scelta del luogo, sottolinea l’importanza di questa pubblicazione.

"Perché- commenta don Briziarelli- un’alimentazione buona previene tante malattie oltre a contrastare con dignità il morso della fame vissuto sempre più da persone che fino a qualche anno fa non avrebbero mai pensato di rivolgersi ai servizi messi in campo dalla rete Caritas. Questo libro, descrive come a livello alimentare è gestibile la parte economica con quella ancor più importante nutrizionale; quest’ultima contribuisce non poco ad una aspettativa di vita in salute maggiore rispetto a una popolazione con carenze alimentari".

È lo stesso autore Daniele Nucci a dare una anticipazione del contenuto del suo libro spiegando, contestualmente, la scelta della presentazione nella cornice della Mensa Don Gualtiero. Un messaggio-esortazione a nutrirsi con cibo buono e che non trascuri nessuno, soprattutto i più fragili e i più emarginati.

La dieta mediterranea contro la povertà alimentare

"L’intento del libro -spiega l’autore- è quello di offrire una panoramica sull’importanza delle nostre abitudini alimentari di consumo con ricadute sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente, cercando di restituire un’immagine che non è più quella di cibi che possano salvarci da cibi deleteri, ma piuttosto di trovare un’armonia e una consapevolezza nella scelta degli alimenti che compongono la nostra dieta. Sullo sfondo di questo leggiamo dieta mediterranea, quella che attualmente, a livello scientifico, dà i maggiori risultati positivi in termini di salute umana, di prevenzione di molte patologie, dalle cardiovascolari all’ictus, ai tumori e anche all’ambito della patologia mentale, ma anche lo stile alimentare e di vita che dà ottimi risultati in chiave di sostenibilità".

Non dimenticare gli obiettivi Agenda ONU 2030

"Oggi la parola sostenibilità non deve essere solo alla moda, ma deve essere un obiettivo fondamentale sia nella sostenibilità alimentare sia in quella ambientale.

Da non dimenticare che dovremmo raggiungere degli obiettivi molto importanti entro il 2030, dettati dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile e la parte della produzione alimentare gioca un ruolo chiave".

Alle prese con una nuova povertà anche alimentare

"Ancor di più lo gioca nel momento in cui questo nostro libro viene presentato all’interno della Mensa Don Gualtiero della Caritas diocesana, perché oggi siamo di fronte a uno scenario abbastanza problematico, quello di una nuova povertà sempre maggiore e di una nuova povertà nel momento in cui una fascia non trascurabile di popolazione è costretta per la prima volta ad accedere, ad esempio, ai servizi offerti dalla Caritas.

In ambito alimentare questa nuova povertà in costante aumento si riflette con una insicurezza alimentare nel non riuscire a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali. Questo è un fattore molto importate da tenere in considerazione e molto negativo per la nostra salute, perché l’insicurezza alimentare, il non arrivare a soddisfare il fabbisogno nutrizionale, ci mette di fronte a una prospettiva che non è di salute".

Sfatare un falso mito

 "Presentando il nostro libro -conclude Daniele Nucci- presso questa struttura Caritas si vuole dare il messaggio di porre maggiore attenzione alle scelte che si fanno in ambito alimentare ed è importantissimo in queste strutture avere la cura e le preparazioni alimentari delle pietanze che si offrono a chi usufruisce del servizio mensa.

Questo è fondamentale, perché attraverso le mani e la scelta degli alimenti passa anche gran parte della salute di queste persone. Obiettivo della pubblicazione è anche quello di aumentare la consapevolezza degli operatori e di tutti coloro che sono portatori di interesse in ambito alimentare. E l’auspicio è che questo libro possa essere utile anche per sfatare il falso mito di una alimentazione sana sia anche una alimentazione costosa. Per questo non va affatto trascurata la dieta mediterranea, composta prevalentemente da alimenti semplici che possono essere reperiti sul mercato a prezzi non esorbitanti".

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il cibo buono

Primo appuntamento del 2024 al Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia (via Montemalbe 1, zona Cortonese), è la presentazione del libro a quattro mani dal titolo Il cibo buono. C’è più gusto a nutrirsi bene di Antonella Viola e Daniele Nucci, per i tipi della Gribaudo Feltrinelli Editore, in calendario il pomeriggio della vigilia dell’Epifania del Signore, venerdì 5 gennaio (ore 18.15).

Luogo della presentazione non può che non essere l’accogliente Mensa Caritas Don Gualtiero dove a pranzo, quotidianamente, trovano ospitalità circa cento persone in gravi difficoltà, accolte e servite da volontari ben formati e motivati.

Sostenere una alimentazione buona e dignitosa

 All’incontro, che sarà moderato da Ida Gentile, giornalista dell’Ufficio stampa della Giunta regionale dell’Umbria, interverrà uno dei due autori, Daniele Nucci, dando vita ad un dialogo-colloquio con don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana. Questi, nel ringraziare gli autori per la scelta del luogo, sottolinea l’importanza di questa pubblicazione.

"Perché- commenta don Briziarelli- un’alimentazione buona previene tante malattie oltre a contrastare con dignità il morso della fame vissuto sempre più da persone che fino a qualche anno fa non avrebbero mai pensato di rivolgersi ai servizi messi in campo dalla rete Caritas. Questo libro, descrive come a livello alimentare è gestibile la parte economica con quella ancor più importante nutrizionale; quest’ultima contribuisce non poco ad una aspettativa di vita in salute maggiore rispetto a una popolazione con carenze alimentari".

È lo stesso autore Daniele Nucci a dare una anticipazione del contenuto del suo libro spiegando, contestualmente, la scelta della presentazione nella cornice della Mensa Don Gualtiero. Un messaggio-esortazione a nutrirsi con cibo buono e che non trascuri nessuno, soprattutto i più fragili e i più emarginati.

La dieta mediterranea contro la povertà alimentare

"L’intento del libro -spiega l’autore- è quello di offrire una panoramica sull’importanza delle nostre abitudini alimentari di consumo con ricadute sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente, cercando di restituire un’immagine che non è più quella di cibi che possano salvarci da cibi deleteri, ma piuttosto di trovare un’armonia e una consapevolezza nella scelta degli alimenti che compongono la nostra dieta. Sullo sfondo di questo leggiamo dieta mediterranea, quella che attualmente, a livello scientifico, dà i maggiori risultati positivi in termini di salute umana, di prevenzione di molte patologie, dalle cardiovascolari all’ictus, ai tumori e anche all’ambito della patologia mentale, ma anche lo stile alimentare e di vita che dà ottimi risultati in chiave di sostenibilità".

Non dimenticare gli obiettivi Agenda ONU 2030

"Oggi la parola sostenibilità non deve essere solo alla moda, ma deve essere un obiettivo fondamentale sia nella sostenibilità alimentare sia in quella ambientale.

Da non dimenticare che dovremmo raggiungere degli obiettivi molto importanti entro il 2030, dettati dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile e la parte della produzione alimentare gioca un ruolo chiave".

Alle prese con una nuova povertà anche alimentare

"Ancor di più lo gioca nel momento in cui questo nostro libro viene presentato all’interno della Mensa Don Gualtiero della Caritas diocesana, perché oggi siamo di fronte a uno scenario abbastanza problematico, quello di una nuova povertà sempre maggiore e di una nuova povertà nel momento in cui una fascia non trascurabile di popolazione è costretta per la prima volta ad accedere, ad esempio, ai servizi offerti dalla Caritas.

In ambito alimentare questa nuova povertà in costante aumento si riflette con una insicurezza alimentare nel non riuscire a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali. Questo è un fattore molto importate da tenere in considerazione e molto negativo per la nostra salute, perché l’insicurezza alimentare, il non arrivare a soddisfare il fabbisogno nutrizionale, ci mette di fronte a una prospettiva che non è di salute".

Sfatare un falso mito

 "Presentando il nostro libro -conclude Daniele Nucci- presso questa struttura Caritas si vuole dare il messaggio di porre maggiore attenzione alle scelte che si fanno in ambito alimentare ed è importantissimo in queste strutture avere la cura e le preparazioni alimentari delle pietanze che si offrono a chi usufruisce del servizio mensa.

Questo è fondamentale, perché attraverso le mani e la scelta degli alimenti passa anche gran parte della salute di queste persone. Obiettivo della pubblicazione è anche quello di aumentare la consapevolezza degli operatori e di tutti coloro che sono portatori di interesse in ambito alimentare. E l’auspicio è che questo libro possa essere utile anche per sfatare il falso mito di una alimentazione sana sia anche una alimentazione costosa. Per questo non va affatto trascurata la dieta mediterranea, composta prevalentemente da alimenti semplici che possono essere reperiti sul mercato a prezzi non esorbitanti".

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Banco alimentare. Il 24 novembre la 22a Giornata della colletta alimentare https://www.lavoce.it/banco-alimentare-colletta/ Fri, 23 Nov 2018 14:00:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53447 colletta

La Fondazione Banco alimentare Onlus si occupa da anni della valorizzazione sociale delle eccedenze alimentari. Il perché di questo impegno, che si realizza attraverso i 21 Banchi alimentari regionali che nel tempo si sono costituiti grazie alla iniziativa di volontari, è prima di tutto educativo e lo slogan che da sempre ne accompagna l’attività è certamente molto esplicativo: “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.

In tale ambito e pur nella limitatezza dei mezzi a disposizione, attraverso la Rete Banco alimentare, con l’aiuto di 1.878 volontari, i prodotti vengono distribuiti gratuitamente ad oltre 8.042 strutture caritative convenzionate e, nel solo anno 2017, sono state raccolte e distribuite 91.235 tonnellate di alimenti che hanno raggiunto oltre 1,5 milioni di bisognosi su tutto il territorio italiano.

Banco alimentare in Umbria

Nella regione Umbria l’attività è svolta dall’Associazione Banco alimentare dell’Umbria onlus. Nata nel 1996, con il passare del tempo ha visto crescere attorno a sé le richieste di convenzione da parte di enti caritativi del territorio.

Attualmente il Banco alimentare dell’Umbria ha in convenzione 185 strutture caritative attraverso i quali vengono assistite 17.199 persone. Accanto all’attività legata al recupero e alla ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la Fondazione Banco alimentare promuove ogni anno, l’ultimo sabato del mese di novembre, la Giornata nazionale della colletta alimentare, gesto di carità che permette a milioni di italiani di contribuire all’attività dei Banchi donando qualche alimento della propria spesa.

L’anno scorso in oltre 13.000 supermercati sono state donate 8.200 tonnellate di generi alimentari e questo grazie al generoso impegno di 145.000 volontari, all’adesione delle più importanti catene di distribuzione e a 5.500.000 di donatori che, durante la giornata di sabato, hanno deciso di fare la spesa per i più poveri del nostro paese.

La 22a Giornata nazionale della colletta alimentare si svolgerà sabato 24 novembre, grazie all’apporto insostituibile dei volontari della nostra Regione.

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colletta

La Fondazione Banco alimentare Onlus si occupa da anni della valorizzazione sociale delle eccedenze alimentari. Il perché di questo impegno, che si realizza attraverso i 21 Banchi alimentari regionali che nel tempo si sono costituiti grazie alla iniziativa di volontari, è prima di tutto educativo e lo slogan che da sempre ne accompagna l’attività è certamente molto esplicativo: “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.

In tale ambito e pur nella limitatezza dei mezzi a disposizione, attraverso la Rete Banco alimentare, con l’aiuto di 1.878 volontari, i prodotti vengono distribuiti gratuitamente ad oltre 8.042 strutture caritative convenzionate e, nel solo anno 2017, sono state raccolte e distribuite 91.235 tonnellate di alimenti che hanno raggiunto oltre 1,5 milioni di bisognosi su tutto il territorio italiano.

Banco alimentare in Umbria

Nella regione Umbria l’attività è svolta dall’Associazione Banco alimentare dell’Umbria onlus. Nata nel 1996, con il passare del tempo ha visto crescere attorno a sé le richieste di convenzione da parte di enti caritativi del territorio.

Attualmente il Banco alimentare dell’Umbria ha in convenzione 185 strutture caritative attraverso i quali vengono assistite 17.199 persone. Accanto all’attività legata al recupero e alla ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la Fondazione Banco alimentare promuove ogni anno, l’ultimo sabato del mese di novembre, la Giornata nazionale della colletta alimentare, gesto di carità che permette a milioni di italiani di contribuire all’attività dei Banchi donando qualche alimento della propria spesa.

L’anno scorso in oltre 13.000 supermercati sono state donate 8.200 tonnellate di generi alimentari e questo grazie al generoso impegno di 145.000 volontari, all’adesione delle più importanti catene di distribuzione e a 5.500.000 di donatori che, durante la giornata di sabato, hanno deciso di fare la spesa per i più poveri del nostro paese.

La 22a Giornata nazionale della colletta alimentare si svolgerà sabato 24 novembre, grazie all’apporto insostituibile dei volontari della nostra Regione.

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No allo spreco https://www.lavoce.it/no-allo-spreco/ Thu, 04 Jun 2015 08:40:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34633 sprekoRitorna per il secondo anno a Spoleto l’appuntamento nazionale di SpreK.O., la Festa nazionale per la lotta agli sprechi promessa da Cittadinanzattiva.

Tre giorni di dibattiti, workshop, laboratori, seminari formativi, mostre e spettacoli, per condividere idee, pratiche e progetti promossi a livello nazionale e territoriale per la lotta agli sprechi.

L’appuntamento sarà ospitato, dal 5 al 7 giugno, nella Rocca Albornoziana. Lo spreco è un tema attualmente all’attenzione del dibattito pubblico, spesso, però, trattato in modo frammentario e riferito a singoli ambiti (acqua, rifiuti, risorse energetiche, etc.).

Cittadinanzattiva ha scelto, già dalla prima edizione, di trattare il tema con un approccio trasversale, mettendo in luce come gli sprechi, di qualunque tipo essi siano, incidano parallelamente, e con effetti a catena, sulle risorse economiche, ambientali, sociali e umane.

Sono previste tre tavole rotonde: il 5 giugno sullo Spreco ambientale (ore 16.30) “Disponibile! L’attivismo civico per la riqualificazione dei territori”, il 6 sullo Spreco sanitario (ore 10) “La mia salute è un bene di tutti: accesso alle cure e aderenza terapeutica”, il 6 giugno sullo Spreco alimentare (ore 15) “Italia, sveglia! Diritto al cibo e ristorazione a scuola”.

Ad animare la Festa contribuiranno numerosi laboratori pratici ed esposizioni, per bambini ed adulti. Di particolare richiamo lo show cooking di Giorgione (sabato 6 ore 17 e domenica 7 ore 11).

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L’altro lato dell’Expo https://www.lavoce.it/laltro-lato-dellexpo/ Thu, 30 Apr 2015 12:18:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32385 agricolturaIl titolo generale dell’Expo 2015, che apre il 1° maggio e proseguirà fino alla fine di ottobre, è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. “Con questo tema, da sempre fondamentale per l’umanità, la Chiesa entra in Expo portando la sua sensibilità ed esperienza”: è Luciano Gualzetti, vice direttore di Caritas Ambrosiana e vice commissario del padiglione della Santa Sede, a puntualizzare le motivazioni e gli scopi di questa “adesione convinta”. Nella speranza che il taglio del nastro inaugurale veda i lunghi e costosi lavori di preparazione completati, anche per dimenticare malaffare e arresti che hanno steso un’ombra sulla manifestazione…

Expo non può essere solo una fiera commerciale, è stato ripetuto più volte. Eppure l’esposizione universale ha sempre avuto una forte connotazione economica. Cosa c’è di diverso questa volta?

“Nelle intenzioni dei promotori, il tema dell’esposizione affronta aspetti essenziali per l’umanità e la sua stessa sopravvivenza. Le ultime edizioni si sono occupate, ad esempio, della risorsa acqua oppure della vivibilità urbana. Così Expo 2015 offre una piattaforma d’incontro e di confronto su scala globale sull’alimentazione e la nutrizione. La Chiesa ha colto il valore strategico dell’argomento, che di fatto chiama in causa innumerevoli altri aspetti, come il diritto al cibo e all’acqua, la lotta alla fame e alla povertà, l’equa distribuzione delle risorse, la giustizia sociale, lo sradicamento di alcune fra le cause remote della guerra, delle migrazioni, del cambiamento climatico… Con lo stile del dialogo, che appartiene alla Chiesa, sarà una presenza intesa a portare una parola originale su questi aspetti, che ovviamente nasce dalla visione evangelica del mondo e della vita”.

Il tema generale dell’esposizione sollecita serie valutazioni sul problema della fame, sull’utilizzo responsabile delle risorse del pianeta, sul rispetto per l’ambiente e i corretti stili di vita… Expo2015 sarà ricordato anche per avere riproposto al centro dell’agenda politica il tema della solidarietà?

“La Santa Sede e la Caritas vorrebbero portare a Milano le voci dei territori, le tante esperienze di servizio accanto alla gente, la solidarietà testimoniata in ogni Continente. C’è l’opportunità di far risuonare le attese degli 800 milioni di poveri di tutto il mondo, che vivono ai margini di questa nostra epoca nei Paesi in via di sviluppo ma anche nelle nazioni ricche, fino all’Europa e all’Italia. Si potranno segnalare, ad esempio, i fenomeni di accaparramento delle terre che impoveriscono i contadini di Africa e America Latina; le guerre per l’acqua in svariate regioni asiatiche e africane. Ma occorre anche denunciare, e cercare rimedio, all’enorme spreco di cibo che si verifica quotidianamente in Occidente: basti pensare che un terzo degli alimenti che vengono messi sul mercato finisce nella spazzatura. In questo senso, sì, possiamo dire che il termine ‘solidarietà’ deve essere rimesso al centro dell’agenda politica internazionale. Come dice Papa Francesco, bisogna cercare e rimuovere le cause della povertà, individuando responsabilità, risposte percorribili, azioni concrete. Expo può costituire un momento significativo in questa direzione”.

Il 19 maggio è fissata una giornata promossa da Caritas Internationalis sul diritto al cibo e alla sicurezza alimentare.

“Si tratta di un grande evento che avrà un prologo la sera prima in piazza Duomo a Milano, coinvolgendo le parrocchie e l’associazionismo. Poi, il 19 maggio sarà la volta di una conferenza – ‘Una sola famiglia umana. Cibo per tutti’ – che concluderà la campagna mondiale per il diritto al cibo e all’acqua sostenuta dalla Caritas. I direttori delle Caritas nazionali di tutto il mondo racconteranno quanto hanno fatto nel proprio Paese su questo versante. Ci sono esperienze diversissime, che toccano l’educazione alla sobrietà, la revisione degli stili di vita personali, il consumo critico, la cooperazione, la microagricoltura e l’agricoltura familiare, l’acceso al lavoro per le donne, lo stop agli agrocarburanti, la restituzione delle terre ai contadini. Ricordo inoltre che, tra le decine di iniziative che saranno promosse nei prossimi mesi, figura, l’11 giugno, il national day della Santa sede, alla presenza del card. Gianfranco Ravasi, commissario generale della Santa Sede all’Expo. Sarà una giornata di confronto a carattere antropologico sul tema di Expo e prevede anche un ‘Cortile dei Gentili’, evento sul dialogo tra credenti e non credenti”.

 

Il progetto del padiglione della Santa Sede a Expo 2015
Il progetto del padiglione della Santa Sede a Expo 2015

La prima volta dal 1851

La Santa Sede ha un proprio padiglione all’Expo 2015, espressione anche della Conferenza episcopale italiana, della diocesi di Milano, di Caritas Internationalis (vedi il sito www.expoholysee.org). “L’esperienza del nutrimento, in tutte le sue valenze, è il cuore della vita cristiana: è momento di crescita umana e spirituale, di relazione e solidarietà, aiuto e cura, lavoro e sviluppo. E il tema del cibo è occasione di riflessione ed educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli, l’economia, l’ecologia…”. È la motivazione con cui le realtà ecclesiali partecipano all’Expo, che per la prima volta (l’esordio ufficiale della manifestazione risale al 1851 a Londra) si apre ai soggetti della società civile – 13 in tutto, compresa la famiglia salesiana con il padiglione dedicato a don Bosco -, che si affiancano alle rappresentanze di 145 Paesi e di tre organismi internazionali: Onu, Unione europea, Cern.

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I progetti Caritas “per farsi prossimo” https://www.lavoce.it/i-progetti-caritas-per-farsi-prossimo/ Wed, 01 Apr 2015 15:33:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31196 Mensa-Caritas-distribuzione-pastiLo scorso mese di febbraio la Caritas diocesana Spoleto-Norcia e il “Consorzio Abn A & B Network sociale” hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che prevede il recupero dei pasti cucinati e non consumati presso alcune realtà della città di Spoleto – Istituti scolastici, ospedale “S. Matteo degli Infermi”, Case di riposo sprovviste di cucina – e di offrirli, nel rispetto delle normative vigenti in materia di conservazione degli alimenti, alle persone che ogni giorno si recano alla Mensa della Misericordia. “Si tratta – afferma Giorgio Pallucco, direttore della Caritas diocesana – di un’iniziativa dal duplice valore: da una parte si consente il recupero delle eccedenze alimentari prodotte e dall’altra, non meno importante, si diffonde il valore pedagogico-educativo del contrasto allo spreco alimentare proprio nell’anno in cui si celebra a Milano l’Expo 2015 che, tra i temi principali in ambito sociale e solidaristico, propone ‘Una sola Famiglia Umana, Cibo per Tutti’”.  “La Caritas – prosegue Pallucco – può così riutilizzare questi alimenti, risparmiando importanti somme di denaro da destinare alle emergenze economiche che stanno colpendo molte famiglie del nostro territorio”. Sul fronte della lotta allo spreco alimentare, comunque, la Caritas è da tempo impegnata, grazie alla sensibilità ed alla disponibilità di locali imprese di panificazione e pasticceria, che consentono ai volontari di recuperare le eccedenze prodotte e donarle a chi è nel bisogno. A tal proposito, ogni mese, in alcuni punti della diocesi, gli operatori delle Caritas delle Pievanie distribuiscono la spesa alimentare a circa 400 famiglie. Il Consorzio Abn, a sua volta, sta operando all’interno di un accordo con il Comune di Spoleto per favorire tutte le azioni di recupero delle eccedenze alimentari e di promozione dei prodotti a filiera corta del territorio attraverso il progetto “Spoleto solidale”. All’avvio della Settimana santa, tempo favorevole per la solidarietà e per impegnarsi nel “farsi prossimo”, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia sta collaborando a due progetti molto significativi. Il primo, presentato alla stampa qualche tempo fa in Comune, è il progetto “Spoleto, città della solidarietà”, nato su impulso dell’Amministrazione comunale e del Lions Club, in collaborazione anche col Rotary, e rivolto alle persone in grave difficoltà economica e con necessità di determinate visite mediche specialistiche da effettuare in tempi ragionevoli. Il Comune di Spoleto, attraverso i servizi sociali, e la Caritas diocesana, attraverso i Centri di ascolto, intercettano i bisogni di cura e, previa verifica della documentazione comprovante lo stato di assoluta indigenza, indirizzano i pazienti presso i medici che hanno aderito al progetto. In secondo luogo, si sta sperimentando, nel territorio di Trevi, un progetto di orti solidali su terreni inutilizzati, da coltivare e da far fruttificare in una prospettiva di autoproduzione, di autoconsumo e di custodia del Creato.

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Insieme per eliminare lo spreco di alimenti https://www.lavoce.it/insieme-per-eliminare-lo-spreco-di-alimenti/ Fri, 23 Jan 2015 12:59:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=29924 cibo-sprecoOgni anno in Italia finiscono in discarica 10 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 37 miliardi di euro, mentre ci sarebbero circa 6 milioni di italiani in stato di ‘povertà alimentare’ che non sempre hanno soldi sufficienti per acquistare il latte, il pane, la carne e altri generi di prima necessità. Il cibo sprecato non è soltanto quello dei ristoranti o dei supermercati, ma anche quello della cucina e del frigorifero delle famiglie.

Anche in Umbria, il problema dello spreco mal si concilia con il fenomeno della povertà crescente. Per questo Regione e Cesvol di Perugia hanno promosso nelle scuole il concorso “Umbria che sì, Umbria che no – Rispettiamo il cibo, combattiamo lo spreco”.

L’iniziativa è parte di “un progetto ambizioso – ha detto la vice presidente della Regione con delega al welfare, Carla Casciari – per riflettere sullo spreco alimentare. Attraverso i giovani vogliamo coinvolgere le famiglie e gli adulti, per sviluppare la consapevolezza che, adottando corretti stili di vita e di consumo, si possono ridurre questi assurdi sprechi contribuendo così anche alla tutela dell’ambiente. Perché l’educazione al consumo consapevole comincia proporio in casa e in famiglia con la lista della spesa e la gestione del frigorifero”.

Alla presentazione del concorso a palazzo Donini sono intervenuti anche rappresentanti del Tavolo idee realizzabili, dell’associazione Amica Sofia e di Actionaid Umbria, che hanno collaborato alla sua realizzazione, e delle aziende private sponsor della iniziativa. Il premio – ha spiegato Casciari – fa parte del progetto Zero Waste per diffondere in Umbria la cultura del consumo consapevole e per la promozione e la valorizzazione di una rete di solidarietà sociale per il recupero di beni invenduti e la distribuzione a persone e famiglie bisognose.

Alessandra Stocchi, referente del Cesvol per questo progetto, ha detto che da ormai tre anni si sta operando su due fronti paralleli: la promozione di una cultura del consumo consapevole e l’attività operativa per il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione di alimenti che andrebbero sprecati. Con la collaborazione e il supporto di aziende private, supermercati e di una rete di associazioni di varia estrazione.

“In questa società degli sprechi – ha detto il presidente del Cesvol, Giancarlo Billi – operiamo per un’economia che tenda al recupero, ma dobbiamo fare rete, dato che soltanto in provincia di Perugia ci sono circa 1.800 associazioni di volontariato. Un fatto positivo, ma per interventi più efficaci si deve passare dall’io al noi”.

Nel caso del progetto Zero Waste non c’è infatti solo il problema della raccolta di generi alimentari in scadenza, ma bisogna anche organizzarne il controllo, lo stoccaggio e la distribuzione sul territorio. Serve insomma un’organizzazione complessa che può funzionare soltanto se le associazioni lavorano insieme.

Il concorso per le scuole
Negli ultimi anni lo spreco alimentare è andato crescendo, in un mondo in cui un miliardo di persone soffre la fame e dove si sprecano ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti, pari a un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. Il concorso, riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell’Umbria, vuole rappresentare una occasione di riflessione su questi temi. Si potrà partecipare con 3 tipi di elaborati: manifesti; pieghevoli con disegni, foto e testi; spot o brevi filmati. Dovranno essere inviati entro il 20 aprile in formato multimediale all’indirizzo info@zerosprechi.net. Previsti premi per 4.500 euro. Gli elaborati verranno quindi pubblicati sul sito www.zerosprechi.net e in un dvd.

Enzo Ferrini

 

Iniziative in tutta Umbria

A Perugia la Croce rossa ha attivato un servizio per persone in stato di povertà estrema con un numero telefonico, uno sportello di ascolto e un servizio di raccolta e distribuzione di viveri. La Caritas di Ponte San Giovanni e l’associazione Assolint forniscono servizi di sostegno, beni alimentari e abbigliamento a persone e famiglie bisognose, mentre il Banco alimentare e l’associazione Ipo con il progetto “Sano e solidale” svolgono anche una campagna di educazione alimentare. Sempre a Perugia sono in fase di partenza il progetto “Recupero solidale”, con capofila la cooperativa Babele, per il recupero di cibi cotti in mense scolastiche e aziendali e in ristoranti, e quello di Confcommercio e Comune per recuperare pane e prodotti da forno in panifici e supermercati.

A Città di Castello per rifornire di ortaggi e frutta l’Emporio della solidarietà San Giorgio, aperto dalla Caritas e che assiste 500 famiglie, volontari di varie associazioni coltivano un ‘orto sociale’ su un terreno concesso gratuitamente dal Comune. A Spoleto opera un Banco del recupero delle eccedenze alimentari per iniziativa del Comune e del consorzio Abn, mentre a Trevi sta per essere aperto un Emporio sociale promosso da Comune, Caritas e una rete di associazioni. Anche a Marsciano sta diventando operativo un Emporio solidale per iniziativa delle associazioni Laboratoriamo e Makeba, Banca del tempo, Caritas e Comune.

A Narni e Corciano, con il progetto “Solidarietà a domicilio”, la coop. Babele, in collaborazione con i due Comuni e varie associazioni, intende rifornire famiglie e persone bisognose di prodotti alimentari (anche cucinati) donati da aziende locali. Il progetto Zero Waste (“Zero rifiuti”) è promosso dalla Regione in collaborazione con i Comuni di Perugia e Città di Castello e il Cesvol Perugia. Tra i partner operativi ci sono il Banco alimentare, la Caritas diocesana di Città di Castello e l’associazione “Il Samaritano”. Il progetto fa parte di un protocollo di intesa con la Regione per “il sostegno, promozione e valorizzazione della rete di solidarietà sociale a supporto delle situazioni di disagio sociale”. Tante le iniziative già avviate (o che stanno per esserlo) elencate in un opuscolo di Regione e Cesvol. “Le nuove povertà – ha detto la vice presidente della Regione Carla Casciari – coinvolgono sempre di più persone. In Umbria sarebbero dalle 30 alle 40 mila”.

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Apre anche a Perugia l’“Emporio della solidarietà” Caritas https://www.lavoce.it/apre-anche-a-perugia-lemporio-della-solidarieta-caritas/ Thu, 04 Sep 2014 13:44:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27850 I locali dell’Emporio della Solidarietà con sede al Villaggio della carità di Perugia
I locali dell’Emporio della Solidarietà con sede al Villaggio della carità di Perugia

Tutto è pronto, lunedì 8 settembre, festa della Natività di Maria, per l’inaugurazione dell’Emporio della solidarietà “Tabgha” della Caritas diocesana perugino-pievese, realizzato all’interno del complesso edilizio del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” nei pressi della chiesa parrocchiale di San Barnaba in via Cortonese a Perugia.

La festa del “Villaggio della carità” è stata inaugurata dal card. Gualtiero Bassetti, che giovedì 4 settembre ha dato il benvenuto agli ospiti insieme al direttore della Caritas diocesana Daniela Monni e ha tenuto una riflessione sul tema “Maria, casa di accoglienza”. “La meditazione nel nostro Pastore – riassume il diacono Giancarlo Pecetti, condirettore della Caritas diocesana e responsabile del Villaggio della carità – è stata sulla Vergine, perché il giorno scelto per la festa del Villaggio è il giorno della Natività di Maria”.

La festa, aggiunge Pecetti, “è una festa dell’accoglienza delle persone in difficoltà, dei numerosi volontari che animano quest’esperienza, delle diverse autorità civili e religiose che accoglieranno l’invito e delle realtà benefattrici dell’Emporio della solidarietà”.

L’Emporio inizialmente sarà fruibile da una novantina di famiglie dimoranti in Perugia città, ed è concepito come luogo non solo di distribuzione dignitosa di prodotti di prima necessità (alimenti e igiene personale) a chi si trova in difficoltà economica, ma soprattutto come luogo di incontro e conoscenza reciproca.

Per gli ‘acquisti’ all’Emporio – per il quale è stato scelto il nome del luogo, Tabgha, in cui Gesù fece il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci – le persone riceveranno una tessera nominativa che prevede dei punti in “pesciolini”. “Il numero dei “pesciolini” in ogni tessera – spiega Pecetti – varia secondo lo stato di necessità di ciascuna famiglia. Anche i prodotti hanno un valore espresso in ‘pesciolini’: al momento della verifica di quanti generi sono stati prelevati dagli scaffali, un sistema automatico (simile a quello delle casse di un supermercato) controllerà che il numero dei ‘pesciolini’ non superi quello totale della tessera, che potrà essere rinnovata”.

L’Emporio, sottolinea Alfonso Dragone, responsabile del servizio, è stato pensato in modo da raggiungere vari obiettivi, a cominciare da un “ribaltamento della prospettiva”, ovvero realizzare non un luogo in cui si va a ricevere un pacco viveri,“bensì un luogo dove tornare a scegliere ciò di cui si ha bisogno”, e inoltre è un passo verso “la riduzione dello spreco alimentare attraverso il recupero dell’invenduto”.

Se le idee sono semplici, molto meno lo è stato il realizzarle. “Allestire l’Emporio della solidarietà – dice ancora Dragone – è stata una sfida complessa, che ha richiesto importanti risorse, sia in termini di tempo sia in termini economici. La cosa che mi ha sorpreso maggiormente nella fase della realizzazione del progetto è stata una eccessiva burocrazia che ha rallentato i tempi. Si sono dovuti rispettare tutti i criteri dell’avvio di una normale attività commerciale, quando la finalità è tutt’altra, non di lucro, ma umanitaria. In Italia, grazie anche alla rete Caritas, iniziano ad esserci diversi di questi Empori; e allora perché non legiferare in modo che si favoriscano il più possibile queste realtà, abbattendo costi e tempi di realizzazione?”.

“Il terzo settore in generale – conclude il responsabile dell’Emporio – meriterebbe maggiore attenzione e sostegno da parte del Legislatore. A beneficiarne sarebbe la società intera, a partire dai più indifesi. Dietro i numeri delle statistiche ci sono sempre delle persone: questo troppo spesso sembra essere solo un dettaglio marginale, invece è la sostanza”.

 

Inaugurazione dell’Emporio

L’inaugurazione dell’“Emporio” è in calendario lunedì 8 settembre, alle ore 18, in occasione della prima festa del “Villaggio della Carità” con l’accoglienza dei suoi frequentatori e dei rappresentanti delle istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro. Seguirà la celebrazione della messa, al termine della quale ci sarà l’agape fraterna offerta dagli operatori e volontari della Caritas diocesana e dai referenti delle Caritas parrocchiali. La festa si concluderà in serata con il concerto bandistico della Filarmonica di Pila.

ALCUNI DATI
L’Emporio della solidarietà, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e della Caritas italiana, occupa una superficie di circa 400 mq, con annesso locale per stoccaggio prodotti e due celle frigorifere per la conservazione degli alimenti freschi. Il locale, realizzato secondo le vigenti norme igienico-sanitarie, ha scaffalature in legno, un bancone frigorifero e due armadi refrigeranti. Per la sua realizzazione sono stati spesi 184 mila euro, di cui 150 mila donati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che fornirà all’Emporio anche generi alimentari per un valore di 200 mila euro. I prodotti che saranno distribuiti dal 9 settembre sono stati donati dalle aziende G. M. F. Fioroni ed EuroSpin. A queste realtà fornitrici-benefattrici vanno i più sentiti ringraziamenti della Caritas diocesana, auspicando che altre possano seguire il loro esempio di generosità verso tante persone in difficoltà.

IL VILLAGGIO
Il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” è la realtà caritativa della Chiesa diocesana inaugurata lo scorso gennaio, che fino a oggi ha ospitato quindici nuclei familiari per complessive 35 persone italiane e straniere di diversa religione. Oltre all’accoglienza di famiglie, il Villaggio, come evidenzia il diacono Pecetti, “è sede sia del Centro di ascolto diocesano, dove settimanalmente vengono ascoltate e aiutate tra le 80 e le 100 persone, sia del Consultorio medico gestito da sanitari della sezione perugina dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci)”.

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Gli umbri sprecano il 7% degli alimenti https://www.lavoce.it/gli-umbri-sprecano-il-7-degli-alimenti/ Thu, 13 Feb 2014 16:06:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=22250 Buste piene di alimenti non consumati buttate tra i rifiuti
Buste piene di alimenti non consumati buttate tra i rifiuti

Sono evidenti le contraddizioni della crisi in Umbria: la Regione destina 100 mila euro per il Fondo di solidarietà istituito dalla Conferenza episcopale umbra per aiutare famiglie e persone povere. Intanto l’Istat rende noto che, a livello italiano – e quindi anche di rimbalzo anche in Umbria – nel 2013, sul fronte del turismo, c’è stata una diminuzione di pernottamenti nelle diverse attività ricettive con una percentuale che si attesta, più o meno, attorno al 20 per cento. In una realtà, come l’Umbria, che si nutre molto di turismo, l’impatto è evidente. Grida d’allarme – la più recente è degli artigiani – si susseguono da parte delle varie associazioni di categoria, per la chiusura secca di attività.

In questo contesto l’Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori e degli utenti) pubblica un’indagine sui consumi in Umbria in occasione della prima Giornata nazionale contro gli sprechi alimentari. “Ogni famiglia, in media – spiega in una nota -, spreca il 7% della propria spesa alimentare, pari a circa 480 euro l’anno. A pagare dazio sono soprattutto i prodotti freschi (36%) e il pane (18%)”.

Per Adoc “è fondamentale ridurre gli sprechi, puntando in primis sull’educazione alimentare. In questo momento di crisi è assurdo pensare che il 7% di quanto si spende per la spesa alimentare vada sprecato, è necessario investire sull’educazione alimentare. A fine anno il conto di quanto si è sprecato ammonta a poco meno di 480 euro, quasi l’equivalente di un mese di spesa, considerando che una famiglia composta da due adulti e un bambino spende in media 570 euro al mese per il proprio fabbisogno alimentare. Il 36% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, come latte, uova e carne; tra i prodotti più sprecati troviamo il pane (18%), frutta e verdura (16%) e prodotti in busta. Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto generico o per eccesso di acquisto per offerte speciali. Va però detto che la percentuale di sprechi è andata diminuendo nel tempo: basti pensare che 5 anni fa in Umbria veniva gettato nel cassonetto il 13% circa della spesa. Uno dei tanti mutamenti delle abitudini d’acquisto da parte delle famiglie, sempre più orientate nel coniugare risparmio, tradizione e qualità”.

L’associazione dei consumatori ha ricordato che si è registrato “un incremento dell’acquisto di prodotti a chilometro zero pari al 17%, sia per un discorso legato alla territorialità e alla qualità che per ragioni di sostenibilità ambientale.

Un fenomeno rilevante, cresciuto enormemente nel corso degli anni, sono i Gas (Gruppi d’acquisto solidale). Negli ultimi anni sono aumentate del 20% le famiglie che, almeno una volta, hanno partecipato a tali gruppi d’acquisto, destinando in media il 5,6% della spesa alimentare. Gli umbri non cambiano abitudini solo a tavola, ma anche al momento dell’acquisto. Rispetto al 2001 la percentuale di famiglie che ha sceglie di fare la spesa presso i discount è aumentata del 40%, a discapito dei super e ipermercati, mentre nell’ultimo biennio stiamo assistendo a una ripresa dei mercati agroalimentari, in crescita del 12%”.

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La Caritas di Gubbio aiuta 400 famiglie https://www.lavoce.it/la-caritas-di-gubbio-aiuta-400-famiglie/ Thu, 06 Feb 2014 14:07:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=22004 La firma per il Fondo di solidarietà tra Fondazione Cariperugia, Comune, Caritas e Cesvol
La firma per il Fondo di solidarietà tra Fondazione Cariperugia, Comune, Caritas e Cesvol

Sono state oltre 400 le famiglie che nello scorso anno hanno trovato nella Caritas diocesana solidarietà e ascolto. È il risvolto, per certi aspetti drammatici, della crisi economico-occupazionale che da anni ormai sta provando duramente anche il territorio eugubino.

“Da una lettura dei dati – spiega il direttore Luca Uccellani – emerge come l’anno appena trascorso sia stato affrontato cercando innanzitutto di dire sì ogni volta che le situazioni lo richiedevano. Al tempo stesso, si è cercato di allargare o potenziare la collaborazione con altre istituzioni, mettendo insieme le risorse economiche, costruendo modalità comuni di intervento. Un esempio di ciò è stato il progetto Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio, condiviso con Comune, Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Cesvol Perugia”.

Per tornare ai numeri, la Caritas diocesana ha direttamente erogato contributi per 82.361 euro (affitti, bollette, buoni lavoro, farmaci, libri e materiale scolastico), mentre tramite il citato “Sostegno alle situazioni di povertà”, dove sono affluiti i 22.500 euro del Comune, i 75.000 della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e i 22.500 della Caritas, che ha svolto la funzione di tesoriere, sono state aiutate 299 famiglie a pagare affitti, utenze domestiche, spese straordinarie. Dall’entrata in funzione – nel mese di giugno – a dicembre sono stati erogati 122.146 euro.

Ancora: con il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre sono stati concessi sussidi mensili a 14 nuclei familiari per 12.550 euro. Per quanto riguarda l’aiuto attraverso i viveri, il Centro di ascolto nel 2013 ha distribuito 1.916 pacchi, per un totale di 135 quintali di cibo (+2% rispetto al 2012).

Ancora: la Caritas già da alcuni anni aderisce al progetto della Coop Centro Italia denominato “Lo spreco utile”. Grazie ai volontari, ogni sera vengono ritirati gratuitamente presso il supermercato Coop di Gubbio i prodotti del banco gastronomia invenduti, quelli alimentari prossimi alla scadenza, confezioni leggermente danneggiate, ma comunque ancora sicuramente utilizzabili. Nel giro di un’ora vengono consegnati a famiglie in grave difficoltà; una cinquantina nello scorso anno. Nel 2013 sono stati ritirati e consegnati 6.259 kg di prodotti per un valore complessivo di 24.337 euro.

A questo proposito la Caritas lancia un appello: chi volesse impegnarsi in questa iniziativa, può contattare la Caritas diocesana (075 9221202) o la famiglia referente: Carlo e Catia Carosati (cell. 338 6489609).

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Settimo: Non ruberai https://www.lavoce.it/settimo-non-ruberai/ Thu, 16 Jan 2014 15:25:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=21608 Per gli ebrei è l’ottavo comandamento, perché distinguono quella che per noi è la premessa: “Io sono il Signore Dio tuo”, che diventa il primo, e quindi secondo: “Non avrai altro Dio fuori di me”, mentre accorpano “Non rubare” con “Non desiderare la donna d’altri e la roba d’altri”. Il rabbino capo di Milano, Laras, spiega che “non rubare” per gli ebrei suona: “Non sequestrare” persone, non renderle schiave. La Giornata di quest’anno, dedicata al dialogo e alla conoscenza tra cattolici ed ebrei, promossa dalla Cei, è la 18a; e dal 2005 è celebrata con l’appoggio dell’Assemblea rabbinica d’Italia. Il giorno scelto è significativamente il 17 gennaio, immediatamente precedente all’inizio della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio vedi articolo). Quest’anno è stata fissata a giovedì 16, per evitare che gli ebrei ne siano impediti in quanto la sera del venerdì ha inizio la festa del Sabato. Senza affrontare grandi questioni teologiche, ebrei e cristiani, incontrandosi, propongono a se stessi e al mondo un modello di vita definito dai dieci Comandamenti, intendendo richiamare la società a una pacifica e ordinata convivenza. Il comandamento proposto quest’anno – “Non ruberai” (Esodo 20,1.15) – è di straordinaria attualità, e va a toccare la generale esigenza di giustizia, tragicamente assente da questo mondo. Non sono in discussione i furti di generi alimentari nei supermercati, ma i “grandi ladrocini” di cui soffre l’umanità e di cui sono vittime milioni di persone, deprivate dall’essenziale in una gestione folle delle risorse di questo mondo. È facile prendersela con i piccoli “ladri di polli” che non sfuggono alla repressione della giustizia, mentre si è impotenti nei confronti dei grandi “ladroni” di cui si è parlato di recente anche sul nostro giornale. Papa Francesco continuamente denuncia questo ingiusto stato di cose, in cui la gente muore di fame mentre vi è spreco di denaro, di risorse e di cibo. In ambito più ristretto, sentendo le quotidiane notizie di ruberie di vario genere che provengono dal mondo politico e amministrativo della cosa pubblica e di enti privati, di frodi fiscali e finanziarie, di eccesso di sperequazione tra categorie di persone, si può comprendere l’urgenza del “Non rubare”. Vi è anche un lato meschino della faccenda, nel tentativo disperato di una categoria di amministratori e politici di tenersi alti salari e privilegi. Di questi giorni, la battaglia dei rimborsi per la benzina dei consiglieri regionali è un piccolissimo sintomo di una mentalità chiusa che non guarda fuori della porta di casa e non è preoccupato se non del suo conto in banca. A mio avviso, questo comandamento dovrebbe mettere in crisi la coscienza di quelle persone che prendono alti stipendi senza fare nulla di utile per la società. Per non essere e sentirsi dei parassiti, dovrebbero almeno spendere una consistente parte del proprio denaro per la promozione sociale, opere di pubblica utilità, dare lavoro ai disoccupati, sostenere opere sociali. Vi sono invece alti funzionari e professionisti con grosse somme da parte e con pensioni d’oro o d’argento che non pensano minimamente ad agire con giustizia e carità, limitandosi, se sono cristiani praticanti, a dare la “monetina della vedova” in chiesa. Vi è anche dell’altro, evidentemente. Zone riservate di splendida bontà e carità, segni di speranza. Segni, piccoli e belli, per non disperare.

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La spesa altruista https://www.lavoce.it/la-spesa-altruista/ Thu, 28 Nov 2013 14:54:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20864 CollettaAlimentare1Sabato 30 novembre scatterà in tutta Italia la 17a giornata della Colletta alimentare. Il tema di quest’anno (vedi sito www.bancoalimentare.org) riguarda l’emergenza alimentare in Italia: oltre 4.000.000 di persone nel nostro Paese sono infatti sotto la soglia della povertà alimentare.

Nella nostra regione sono quasi 35.000 le persone raggiunte dagli aiuti alimentari del Banco, attraverso le 313 associazioni di volontariato a esso collegate. Anche in Umbria sarà possibile contribuire alla Colletta alimentare recandosi a fare la spesa il 30 novembre: allo scopo, oltre mille volontari del Banco saranno distribuiti in 257 supermercati sparsi su tutto il territorio regionale (la mappa è disponibile su www.bancoalimentare.org).

“La situazione per il 2014 – spiega Valter Venturi, presidente del Banco dell’Umbria – è molto difficile perché si conclude con il 2013 il progetto Pead (Programma europeo di aiuti agli indigenti) dell’Unione europea. Abbiamo stimato che mancheranno all’appello circa il 60% delle attuali derrate devolute al Banco, quindi le 35.000 persone che vengono raggiunte in Umbria dagli aiuti potranno purtroppo ricevere molto meno”.

Il Banco dell’Umbria, assieme al Banco nazionale, sta cercando di recuperare quello che mancherà fra pochi mesi proprio attraverso la Colletta nazionale. È quanto spiega Federico Bassi, responsabile nazionale della Colletta alimentare: “Puntiamo molto sulla Colletta, che nel 2012 ci ha permesso di accumulare circa il 15% delle derrate raccolte durante tutto l’anno in quella sola giornata (9.600 tonnellate raccolte, in tutto l’anno circa 70.000). Per questo motivo quest’anno abbiamo potenziato la rete di supermercati, arricchitasi di nuovi 1.000 punti vendita che aderiscono all’iniziativa, oltre ai 10.000 su tutto il territorio già aderenti. Inoltre fino al 2 dicembre è attiva la campagna di raccolta fondi inviando un sms da rete mobile o fissa al 45599. Con un sms si dona un euro che verrà versato interamente al Banco alimentare”.

Se si fa la spesa il 30 novembre, i volontari del Banco offrono in cambio a quanti vorranno contribuire “dieci righe” di riflessione, che spiegano il perché sia importante il gesto di donare. Quest’anno le parole sono quelle di Papa Francesco, pronunciate nell’udienza del 5 giugno scorso: “Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica, siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi… Quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno è privo del necessario, ogni comunità può andare incontro ai bisogni dei più poveri”.

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L’emergenza uomo e l’ecologia del Vangelo https://www.lavoce.it/lemergenza-uomo-e-lecologia-del-vangelo/ Thu, 13 Jun 2013 08:37:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17247 Domenico Cancian
Domenico Cancian

“Emergenza Uomo”: è questo il significativo titolo dell’articolo di prima pagina di Avvenire, del 6 giugno, che riferisce circa l’udienza generale di Papa Francesco del giorno precedente. La riflessione parte dai due verbi “custodire” e “coltivare”, che sono le prime due indicazioni di Dio rivolte all’uomo da Lui creato (cfr. Gen 2,15). Valgono anche per noi oggi, che non raramente ci consideriamo padroni di tutto e liberi di fare ciò che ci pare e piace, arrivando così a rovinare noi stessi, gli altri e il creato.

Custodire evoca l’atteggiamento dello stupore, della contemplazione, dell’accoglienza attenta del dono di Dio che ci precede. Il contrario – precisa Papa Francesco – è dominare, possedere, manipolare, sfruttare. E ciò rovina non solo il rapporto dell’uomo con Dio ma anche con il creato, e il rapporto tra gli uomini. Ecologia religiosa, umana e ambientale vanno insieme, e richiamano con forza gli atteggiamenti dell’accogliere, custodire, rispettare, ascoltare. Sono le espressioni di base del rapporto d’amore. Caino rifiuta di essere il custode di suo fratello, e lo uccide (Gen 4,9). Tutte le ingiustizie e le violenze portano alla sopraffazione. Oggi più che mai la persona umana è in pericolo e rischia di essere trattata secondo la logica del profitto, del consumo e dello scarto. Secondo la logica narcisista dell’“usa e getta”. Qualcuno parla di “emergenza uomo”, “bivio dell’uomo”.

Maria ci insegna a ripartire dal custodire in modo attento e amoroso la Parola di Dio. Dinanzi al mistero del Verbo che si fa carne in lei, Maria resta sorpresa fino al turbamento, si rende disponibile, lo accoglie, medita nel suo cuore, canta la sua gratitudine sentendosi la serva del Signore. Ciò evoca l’accoglienza calda del grembo materno. Coltivare richiama l’attenzione, la passione e l’arte con cui il contadino cura la sua terra perché porti frutto buono e abbondante. È l’impegno responsabile e intelligente con cui l’uomo porta avanti la creazione, facendo con Dio una creazione più bella, una storia sacra, una cultura che fa progredire il mondo. Facendo attenzione a ciò che il Padre vuole, cioè che “nulla vada perduto” (cfr. Gv 6,39).

san-francesco-canticoCustodire e coltivare è l’opposto della “cultura dello scarto” che “butta via” le creature che noi pensiamo non servano. Spreco del cibo, eliminazione del bimbo non desiderato, del malato terminale, del nemico. E ciò offende il Creatore e rende disumana l’esistenza. Ho incontrato in questi giorni una mamma con il figlio unico di 35 anni, nato sordo e con altri gravi problemi. Mi ha raccontato che i medici, a seguito della rosolia contratta quando era incinta, le consigliarono di abortire. Lei si rifiutò, disponendosi ad accettare le conseguenze. Queste non mancarono: varie operazioni, sordità totale, sofferenze di vario genere. Eppure tutti e due oggi sono molto felici. Lui lavora, guida la macchina, è autonomo. Lei, oltre al suo lavoro, fa volontariato. San Francesco nel suo percorso umano e cristiano arriva all’esperienza della perfetta letizia accettando di seguire Gesù in povertà e umiltà, creando relazioni umane fraterne, estendendo la “fraternità” a ogni creatura (fratello sole, sorella luna, fratello lupo, sorella morte). In lui ecologia umana ed ecologia ambientale trovano la massima espressione nella “ecologia del Vangelo”.

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Apre l’Emporio della solidarietà https://www.lavoce.it/apre-lemporio-della-solidarieta/ Thu, 27 Sep 2012 12:06:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12955
La presentazione dell’emporio presso il Centro studi “Carlo Liviero”

Per cercare di porre un rimedio al crescente disagio economico-sociale derivante dall’attuale situazione di crisi, il prossimo 13 ottobre, nell’ex chiesa di San Giorgio, nel rione San Giacomo, aprirà a Città di Castello l’“Emporio della solidarietà”. Questa iniziativa è nata circa un anno fa da un’idea di Gaetano Zucchini e sarà realizzata in collaborazione con i vari Comuni altotiberini, dei quali Città di Castello sarà il capofila, e la Caritas diocesana tifernate ed eugubina, visto che anche il Comune di Umbertide sarà coinvolto nel progetto. L’esperienza di empori di questo genere è già consolidata in altre realtà italiane, e proprio su questi esempi sarà strutturato anche quello di Città di Castello, che è stato presentato lo scorso lunedì 17 settembre in un incontro svoltosi al Centro studi Carlo Liviero, cui hanno partecipato anche il vescovo Domenico Cancian e il direttore della Caritas diocesana don Paolino Trani. Gli “Empori della solidarietà” rappresentano un nuovo stile di solidarietà, sia per il modo in cui si propongono che per la loro forma di organizzazione. L’iniziativa, infatti – come ha spiegato il vice direttore della Caritas diocesana Pierluigi Bruschi – avrà la finalità di andare incontro alle esigenze delle famiglie con modalità diverse rispetto alla distribuzione del tradizionale pacco viveri o al servizio mensa del Banco alimentare, che tra l’altro risulta poco agibile per i poveri ‘non assoluti’. Il nuovo progetto dovrà allora servire per far superare a molte più persone alcune difficoltà psicologiche legate all’uso degli attuali sistemi di solidarietà; e dall’altro lato, attraverso controlli più capillari, dovrà rendere più attentamente verificabile la presenza di qualche ‘furbo’ tra quanti faranno richiesta di accedere all’emporio”. Fra i possibili utenti del nuovo servizio erogato dalla Caritas, grazie anche alla collaborazione con i servizi sociali dei Comuni coinvolti, oltre ad anziani, invalidi, donne sole con bambini e immigrati sono state individuate già 380 famiglie. L’“Emporio della solidarietà” consiste in una sorta di supermarket dove i singoli e le famiglie in difficoltà possono fare spesa gratuitamente, attraverso una tessera a punti a scalare, sul modello di una carta di credito. Per ottenere tale tessera i richiedenti dovranno fare domanda presso il proprio parroco e compilare una scheda sul proprio status economico. Le varie richieste saranno poi valutate da una Commissione formata dai rappresentanti dei servizi sociali dei Comuni altotiberini coinvolti e dalla stessa Caritas; da tutto questo sarà infine stilata una graduatoria dei richiedenti. I punti nelle tessere saranno pertanto distribuiti in modo diverso, a seconda del bisogno dei vari singoli o nuclei familiari, e scalati a seguito di ogni “spesa” effettuata. Per il funzionamento dell’emporio i Comuni altotiberini aderenti all’iniziativa verseranno ciascuno una quota, ma, oltre a questo, già molti volontari, la grande distribuzione del territorio, alcune aziende e anche le banche sono state o saranno coinvolte in questo progetto. Come ricorda il vice direttore della Caritas tifernate, infatti, se dalle linee di supermercati come Coop, Conad o A&O arriveranno all’emporio i prodotti in scadenza e non più commercializzabili, ma ancora commestibili, alcune aziende agroalimentari cederanno a prezzi vantaggiosi o gratuitamente alcuni dei propri prodotti. Le banche e gli altri imprenditori del territorio saranno poi coinvolti nella realizzazione di un fondo cassa cui attingere per fare gli acquisti necessari.

Orari & attività

Il nuovo “Emporio della solidarietà” di Città di Castello, per la gestione, conterà su una trentina di volontari, divisi in tre gruppi: per approvvigionamento, immagazzinamento e distribuzione. Per il momento questi volontari permetteranno l’apertura per tre mezze giornate a settimana, il martedì e giovedì pomeriggio e il sabato mattina. Oltre alla solidarietà, l’emporio avrà anche altri fini, come detto nell’incontro del 17 settembre: uno dei più importanti sarà quello di proporre ai suoi “clienti”, e a tutta la città, una nuova educazione al consumo e alla conservazione degli alimenti, per evitare quanto più possibile ogni forma di spreco.

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