sentiero francescano Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/sentiero-francescano/ Settimanale di informazione regionale Fri, 20 Sep 2024 11:14:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg sentiero francescano Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/sentiero-francescano/ 32 32 A piedi alla ricerca di riconciliazione https://www.lavoce.it/a-piedi-alla-ricerca-di-riconciliazione/ Tue, 07 Jul 2015 14:00:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37766 Sentiero-pellegrini
Pellegrini lungo il Sentiero di Francesco

La diocesi di Gubbio è impegnata nell’organizzare al meglio la nuova edizione del “Sentiero di Francesco” che avrà luogo nei giorni 1-3 settembre e come tema avrà la riconciliazione con Dio.

Il semplice camminare verso una meta dà un senso anche al tempo libero. Ecco alcune anticipazioni e riflessioni da parte dell’ufficio Tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport.

Come ogni anno, riproporremo il primo pellegrinaggio che fece Francesco quando, spogliato dei suoi beni, nell’inverno del 1206 partì alla volta di Gubbio dove ad aspettarlo c’era un amico: Giovanni Spadalonga.

Partiremo il giorno 1 settembre dalla sala della Spoliazione del vescovado di Assisi, faremo sosta in preghiera sulla tomba di san Francesco e poi arriveremo a Valfabbrica. Il secondo giorno la tappa Valfabbrica – San Pietro in Vigneto, mentre il terzo partiremo da Vallingegno per arrivare a Gubbio dove alle ore 18 circa verrà celebrata la messa conclusiva del pellegrinaggio nella chiesa di San Francesco a Gubbio. In questo ultimo giorno ci sarà l’accensione dell fiaccola del “Ben…essere” a Vallingegno.

Il pellegrinaggio è gratuito, ma per organizzarci al meglio c’è bisogno di prenotare alcuni servizi: tutte le informazioni sono sul sito www.ilsentierodifrancesco.it oppure al numero 366 1118386.

Tante sono le persone che chiedono informazioni riguardo l’evento di inizio settembre, così come tantissimi sono i pellegrini che stanno attraversando le nostre campagne eugubine provenienti da La Verna e diretti ad Assisi.

L’essere viandanti, con le sue piccole e grandi scomodità, si sta riscoprendo come un modo semplice e molto efficace per riavvicinarsi alla natura con i ritmi fatti a misura dell’uomo. I pellegrini molte volte raccontano al gruppo della Piccola Accoglienza Gubbio, l’attenzione generosa di tanti eugubini che, con calore e con tanto cuore, li aiutano lungo la via: un piccolo gesto come regalare acqua, una bibita o dare rifugio durante qualche temporale estivo, è sicuramente un nobile modo per aiutarli.

Che bello! Grazie! In questi piccoli gesti di tanti sconosciuti, viene rinnovata un’antica e nobile tradizione di accoglienza in cui maestro, oltre a Giacomo Spadalonga, fu il vescovo del tempo di san Francesco: il beato Villano. Invito tutti a sostare in preghiera di fronte le spoglie di questo “maestro di ospitalità” che riposano nella nostra chiesa cattedrale; forse poco conosciuto, ma che ebbe un ruolo fondamentale nella vita di Francesco.

 

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Firmato protocollo tra Assisi e Gubbio https://www.lavoce.it/firmato-protocollo-tra-assisi-e-gubbio/ Thu, 02 Apr 2015 08:57:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31225 La firma del trattato con in sindaci Ricci e Stirati
La firma del trattato con in sindaci Ricci e Stirati

È stato scelto il castello di Petroia – dove il 7 giugno 1422 nacque il grande Federico da Montefeltro – per la firma da parte dei sindaci Filippo Maria Stirati e Claudio Ricci, presenti anche i presidenti dei rispettivi Consigli comunali, dello storico “protocollo d’intesa” tra Gubbio e Assisi, sul quale si ripongono grandi speranze. Frutto di un lungo cammino istituzionale, definisce una nuova visione delle città e del territorio, laica e religiosa insieme, in nome di san Francesco e dei profondi legami storici, culturali, architettonici, paesaggistici, ambientali e turistici che accomunano i due territori. Riferimento e snodo centrale il Sentiero francescano, meta di pellegrinaggio e di attenzione del mondo intero: lo stesso percorso dal Santo nell’inverno del 1206 quando fuggì dalla città natale per rifugiarsi dalla famiglia eugubina degli Spadalonga, dalla quale fu accolto e rivestito di una tunica, prototipo di quello che sarebbe stato il saio dell’Ordine. La firma è avvenuta nel contesto di una cerimonia curata nei particolari, compresa la veste del documento firmato, calligrafato e miniato con foglia d’oro in carta di cotone dall’amanuense Roberta Giacconi, per l’“Arte del libro – Unaluna”. “È un momento storico – ha sottolineato Stirati – che sancisce un’antica alleanza. Ha già dato i primi frutti, come la Giornata mondiale della poesia Unesco e le iniziative programmate per celebrare l’urbanista Giovanni Astengo, autore dei piani regolatori di entrambe le città. Oggi raccogliamo un’eredità di immenso valore e di portata unica, che le due città intendono rafforzare e rendere operativa con atti concreti di reciproca vicinanza”. Il sindaco Ricci ha ribadito che era un “dovere” verso la storia francescana e l’eredità storica avviare un’intesa concreta: “San Francesco ci ha indicato una via, un cammino interiore e un viaggio proprio in questi luoghi, in questo paesaggio urbano e storico, cercando un risposta trovata nella conversione religiosa, come anche oggi cercano i nuovi pellegrini. Sempre più – ha proseguito Ricci – si cerca un itinerario, un ricordo utile a soddisfare l’attesa e il valore percepito dei luoghi visitati. Le nostre due città hanno le risposte giuste, e i temi di condivisione vanno ora costruiti con piccoli, costanti passi realizzati insieme, potenziando anche i collegamenti tra Assisi e Gubbio. Il prossimo Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco, sarà un banco di prova, e ancora una volta ci riconduce alla storia profonda del francescanesimo”.

 

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Gubbio. La speciale “Cartolina del pellegrino” 2015 https://www.lavoce.it/gubbio-la-speciale-cartolina-del-pellegrino-2015/ Fri, 27 Mar 2015 11:47:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31051 La nuova “Cartolina del pellegrino”
La nuova “Cartolina del pellegrino”

Celebra anche il nono centenario dell’ordinazione sacerdotale di sant’Ubaldo, la nuova “Cartolina del pellegrino”, regalo della diocesi ai tanti pellegrini (lo scorso anno sono stati oltre 2.000) che percorrendo il “Sentiero francescano” passeranno da Gubbio diretti ad Assisi. È stata disegnata e realizzata con la tecnica dell’olio su carta da due ragazze eugubine, Letizia e Giulia Pedini. Rappresenta il Patrono con il semplice abito talare, una scelta per richiamare i 900 anni della sua ordinazione, e che insolitamente gioca con il lupo. Un passaggio curioso e interessante, diverso dalla solita iconografia a cui siamo abituati; e san Francesco, allargando le braccia, invita a guardare la scena di fondo, dove è stata dipinta la chiesa innalzata in suo onore inglobando il “fondaco” dove fu ospitato dall’amico Giacomo Spadalonga quando scappò da Assisi per rifugiarsi a Gubbio. Sullo sfondo tre persone in cammino, un richiamo alle generazioni che si susseguono. Sul muro compaiono i simboli dei sentieri che vengono percorsi nella nostra diocesi dai pellegrini: il giallo-blu della “Via di Francesco”, la freccia gialla con il Tau del cammino “Di qui passò Francesco”, la freccia verde del percorso del “Cammino di Assisi” e il più tradizionale rosso-bianco-rosso del Cai. Lo sguardo del lupo è diretto verso l’osservatore, mentre volutamente non sono stati disegnati in dettaglio ma solo accennati i volti di Ubaldo e Francesco: ogni pellegrino può quasi inserire o immaginare il proprio volto sopra i vestiti dei due grandi santi che hanno aperto con forza il secondo millennio, e che continuano ad accompagnare il terzo. Infine il timbro: tutti i pellegrini che attraversano la nostra diocesi hanno una credenziale, ovvero un passaporto dove, ad attestare l’avvenuto passaggio, a ogni tappa viene apposto un timbro nel quale è ricordato l’anno giubilare ubaldiano. I timbri sono stati disponibili in tanti luoghi della diocesi, ed è possibile ‘vidimare’ la credenziale anche all’Ufficio turistico di Gubbio (in via della Repubblica 14). Sul retro della cartolina vi è una poesia-preghiera scritta dall’assistente spirituale dell’ufficio diocesano per la Pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport, il diacono Ruggero Radaelli. Le cartoline precedenti era state realizzate da Stefano Cannelli e dal trevigiano Felice Feltracco.

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Assisi-Gubbio: lungo il Sentiero della riconciliazione https://www.lavoce.it/assisi-gubbio-lungo-il-sentiero-della-riconciliazione/ Thu, 04 Sep 2014 12:23:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27810 Primo giorno di cammino, da Assisi a Valfabbrica
Primo giorno di cammino, da Assisi a Valfabbrica

Il maltempo, per certi aspetti, ha contribuito al successo della sesta edizione del “Sentiero di Francesco”, la tre giorni (1-3 settembre) a piedi attraverso il percorso compiuto dal Poverello nell’inverno 1206-1207, dopo la rinuncia ai beni paterni, per recarsi da Assisi a Gubbio. Evento promosso dalle diocesi di Assisi e Gubbio, dalle famiglie francescane e dalle istituzioni. Le avverse condizioni metereologiche hanno valorizzato il significato di un’iniziativa fin dal suo inizio impostata come opportunità per consentire di riflettere sui valori della pace e della riconciliazione, anche con l’ausilio del Messaggio delle Famiglie francescane ai pellegrini de “Il Sentiero di Francesco” edizione 2014, distribuito ai tanti pellegrini arrivate dalle diverse regioni. Ne sintetizziamo i passi principali: “In questa edizione del Sentiero siamo chiamati a riflettere sulla riconciliazione dell’uomo con se stesso. Solo un uomo riconciliato con se stesso può vivere in armonia con gli altri e con l’intero creato. Il Santo, nel cammino di questi giorni, ci accompagni e ci sia di esempio per ritrovare l’armonia originale voluta da Dio per noi stessi e con il creato!”. Dopo aver richiamato il brano della Genesi relativo alla creazione dell’uomo, il testo così prosegue: “La riconciliazione dell’uomo con se stesso consiste nel ritrovare e dare valore a quel soffio divino, vitale. L’uomo perciò, pur fatto di terra e a differenza delle altre creature, ha in sé uno spirito che lo rende unico nel suo genere, e per questo simile a Dio. Riconciliarsi con se stessi significa riscoprire e far vivere in noi tale soffio vitale. Fu la scoperta che cambiò la vita di Francesco. Rifiutato dal padre terreno, Pietro di Bernardone, scoprì una nuova paternità, quella celeste. Una scoperta che lo fece trasalire di gioia: ‘Finalmente posso dire: Padre mio che sei nei cieli!’. È la scoperta che siamo chiamati a fare nella nostra vita: scoprire di essere figli di Dio! San Francesco ricorda questa verità nella I Ammonizione: ‘Il Padre abita una luce inaccessibile perché Dio è spirito, e nessuno ha mai visto Dio. Perciò Dio non può essere visto che nello spirito, poiché è lo spirito che dà la vita; la carne non giova a nulla’ (FF 141). L’uomo per ritrovare se stesso deve riscoprire e ravvivare questa sua origine, il soffio divino che lo rende figlio del Padre che è nei cieli. Quando l’uomo – prosegue il Messaggio – perde di vista questa sua originale dimensione, non vive più in armonia con se stesso, infrange la comunione con Dio e quindi perde l’armonia con le altre creature (…). San Francesco, dopo aver ritrovato se stesso e aver scoperto di essere figlio di Dio, ci invita a ritrovare anche in noi tale identità”. Quindi l’invito finale: “Proviamo allora a chiedere scusa all’altissimo, onnipotente e buon Signore per tutte le volte in cui abbiamo dimenticato la nostra origine”, a “ritrovare noi stessi, a vivere secondo il soffio divino ricevuto da Dio nei nostri pensieri, nelle nostre scelte, nella nostra vita! Perché non chiedere a Dio per noi il dono di uno sguardo che sia ancora capace di stupirsi e di stupire? Perché non chiederGli il dono di guardare noi stessi, le persone, le cose, la vita con gli occhi di Dio? Perché non chiederGli il dono di un’anima sempre più bella capace di far emergere ogni giorno gratitudine per le meraviglie della creazione? Con Francesco allora potremo anche noi cantare: ‘Laudate et benedicete mi’ Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate”. La manifestazione si è conclusa nella chiesa della Vittorina, luogo di incontro tra san Francesco e il lupo, e con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo Ceccobelli nella chiesa di San Fracesco, eretta sul fondaco degli Spadalonga, la famiglie eugubina che diede ospitalità al Santo.

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Il Sentiero francescano si “prepara” agli eventi di inizio settembre https://www.lavoce.it/il-sentiero-francescano-si-prepara-agli-eventi-di-inizio-settembre/ Fri, 01 Aug 2014 11:19:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27329 Sentiero-e-pellegrini-bnRiflettori accesi sul percorso francescano Gubbio-Assisi per richiamarne i valori, ma soprattutto per sottolinearne una manutenzione sempre più attenta, in linea oltretutto con una crescita costante di presenze provenienti dall’Italia e dall’estero. Il tutto alla vigilia di un appuntamento importante; nei giorni 1-3 settembre si terrà infatti la sesta edizione del “Sentiero di Francesco”, manifestazione a suo tempo voluta dal vescovo mons. Mario Ceccobelli, e oggi condivisa con la diocesi di Assisi, gli enti e le istituzioni del territorio. Per tre giorni pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia ripercorreranno in tre tappe le orme del Poverello riflettendo sul tema “Perdono e riconciliazione”.

Quest’anno il “Sentiero” farà da anteprima al raduno nazionale degli oratori in programma ad Assisi il 4-6 settembre. Una qualificazione ulteriore per una struttura sempre più apprezzata da quanti cercano itinerari caratterizzati da valori culturali, spirituali, naturalistici e religiosi. Proprio quelli che connotano la vallata che Francesco ha percorso nell’inverno 1205-1206 per lasciarsi alle spalle la natia Assisi e rifugiarsi dalla famiglia eugubina Spadalonga.

Dal 1° marzo a oggi sono state oltre cinquecento le persone che hanno chiesto l’assistenza dell’ufficio Tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport della diocesi, un migliaio le “cartoline del pellegrino” distribuite.

Varie le motivazioni alla base di una simile esperienza emerse in un sondaggio informale: una coppia di giovani fidanzati del Nord l’ha voluta per ricercare equilibri che stavano saltando, una cinquantenne di Piacenza per aver superato una brutta malattia, un gruppo di amici per essere vicini a uno di loro alla vigilia dell’ingresso in Seminario.

Una simile crescita richiede un costante opera di manutenzione, non sempre purtroppo puntuale, oltre a quanto serve per un minimo di comfort. Anche fontanelle per dissetarsi. Progressi sono stati compiuti, grazie anche al privato, ma bisogna ancora migliorare. “I pellegrini – spiega Simone Minelli dell’ufficio diocesano Pellegrinaggi – lungo il tratto Gubbio-Assisi possono approvvigionarsi alle fontane presenti nel parco della Riconciliazione (Vittorina), nei locali pubblici che si trovano fino a Ponte d’Assi, a San Pietro in Vigneto dove c’è una fonte d’acqua pubblica realizzata e a totale carico di padre Basilio Martin, priore dell’eremo”. Migliorare però si può e si deve, magari in sinergia con tutti gli altri enti, come hanno sottolineato il sindaco Stirati e l’assessore Rughi.

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Gubbio. Il Vescovo chiede di valorizzare il parco: che sia davvero luogo della Riconciliazione https://www.lavoce.it/gubbio-il-vescovo-chiede-di-valorizzare-il-parco-che-sia-davvero-luogo-della-riconciliazione/ Thu, 13 Feb 2014 15:10:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=22219 Mons. Mario Ceccobelli con Maria Luisa D’Alessandro e Catiuscia Marini il giorno dell’inaugurazione
Mons. Mario Ceccobelli con Maria Luisa D’Alessandro e Catiuscia Marini il giorno dell’inaugurazione

Promuovere e valorizzare il Parco della Vittorina perché diventi davvero “Parco della riconciliazione”, secondo la denominazione assunta lo scorso 3 settembre a conclusione della “Tre giorni lungo il sentiero di Francesco” con una solenne cerimonia, presenti il commissario del Comune Maria Luisa D’Alessandro, la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, il vescovo mons. Mario Ceccobelli.

La richiesta per tale intitolazione era stata presentata dal Comitato cittadino sorto per celebrare l’ottavo centenario della donazione della chiesa della Vittorina a Francesco d’Assisi da parte dei Benedettini di Gubbio (1213-2013). L’obiettivo è far sì che questo luogo rappresenti lo scenario giusto per testimoniare concretamente i valori richiamati dalle tante vicende storico-spirituali di cui il Poverello è stato testimone; su tutte, l’ammansimento del lupo, episodio che ha dato al territorio eugubino fama mondiale anche per quanto esprime in termini di rispetto, tolleranza, comprensione, solidarietà. È il progetto rilanciato dal vescovo Ceccobelli per fare del Parco uno dei luoghi simboli di “Gubbio città della pace e della riconciliazione”.

“Francesco – ha ricordato mons. Ceccobelli – è andato alla ricerca della belva non per ucciderla ma per parlarle e offrirle amicizia, solidarietà, comprensione. Ecco, auspico che questo luogo possa diventare, con un’adeguata promozione e struttura organizzativa, l’approdo dove quanti lo desiderano possano concludere il loro percorso di riconciliazione, prima con se stessi, poi, se necessario, con gli altri”.

È un progetto che valorizza la dimensione di “seconda patria di Francesco” riconosciuta al territorio eugubino e rilancia nello stesso tempo l’ insegnamento di sant’Ubaldo, “santo della pace e della riconciliazione” (Giovanni Paolo II, settembre 1985); trova in loco la sollecitazione e lo stimolo di adeguate testimonianze di grande significato racchiuse ‘in un fazzoletto’.

In un ideale itinerario si potrebbe comprendere il lazzaretto, dove Francesco si è dedicato agli ultimi, l’ammansimento del lupo, e la chiesa della Vittorina (“qui più volte dimorò san Francesco”), dal 1213 primo cenobio dei frati, per concludere nel complesso monumentale di piazza 40 Martiri che ingloba il fondaco degli Spadalanga dove “da un vecchio amico riceverà in dono una povera tonaca” (dalla Vita prima di san Francesco di Tommaso da Celano).

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Custodire il creato per uno sviluppo sostenibile https://www.lavoce.it/custodire-il-creato-per-uno-sviluppo-sostenibile/ https://www.lavoce.it/custodire-il-creato-per-uno-sviluppo-sostenibile/#comments Thu, 05 Sep 2013 10:20:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18839 convegno-creatoLa celebrazione dell’ottava giornata per il creato in Umbria, e precisamente ad Assisi nella sala papale del Sacro convento di San Francesco, il primo settembre scorso, non poteva mancare di assumere un carattere francescano.

Non si creda che ciò possa significare una concessione alla poesia e alla retorica, ma a quanto di più incisivo e radicale è presente nel messaggio di Francesco, un uomo come nessun altro capace di suscitare pensieri ed emozioni. Questo messaggio, come è stato messo in evidenza dal vescovo mons. Domenico Sorrentino e dal Custode del S. Convento padre Mauro Gambetti, rivoluziona il modo usuale di considerare i rapporti tra l’uomo e la natura, tra le persone e le cose.

Cambia il concetto di relazione che non è più quella del possesso, come ha ben spiegato Sorrentino, ma della gratuità. Per questo il Vescovo di Assisi ha messo sempre più in evidenza la scena della spoliazione, perché è proprio da quell’atto che si genera e si sprigiona la libertà di costituire una società di fratelli, pari nella dignità e nella lode a Dio.

In questa fraternità sono accolte anche le creature, sia quelle utili, umili e docili sia quelle aspre e ribelli e che possono essere non solo “ammansite”, come ha suggerito il vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli riferendosi al lupo, ma convertite.

In questo contesto umbro e francescano che ha dato respiro di alta spiritualità a tutta l’iniziativa si è aperto anche uno spazio di analisi fenomenologica e scientifica dello stato del pianeta, attraverso la relazione di Franco Cotana, docente all’Università di Perugia, che ha fornito informazioni documentate in cui dimostra, senza allarmismi, ma con senso di sobrio realismo, che il pianeta terra per la prima volta nella sua milionaria storia consuma più di quanto produce.

Cotana ha illustrato gli effetti del riscaldamento globale sul pianeta e l’impegno nello sviluppo di tecnologie per il risparmio energetico. Anche semplicemente mettendo in pratica piccoli accorgimenti quotidiani, ha detto Cotana, possiamo risparmiare il 30% di energia. Oggi, ha aggiunto, l’energia è un bene primario come cibo e acqua e un suo uso corretto (efficienza e risparmio) è alla base di uno sviluppo sostenibile.

Simona Beretta, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha affrontato il tema dal punto di vista degli economisti. Quando si parla di sviluppo e di sviluppo sostenibile “collocare il bene dell’essere umano al centro dell’attenzione è conveniente anche in termini economici” e non solo etici.

Della complessità dei problemi e della distanza tra gli impegni assunti a livello mondiale con gli accordi sul clima e le scelte politiche per attuarli hanno parlato tutti gli intervenuti e in particolare il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Corrado Clini.

Nella sessione pomeridiana del convegno Simone Morandini, coordinatore del progetto “Etica, filosofia e teologia” presso la Fondazione Lanza di Padova, ha sottolineato la “dimensione ecumenica” del tema della custodia del creato ricordando che non a caso la Giornata della Cei viene celebrata il 1° settembre, capodanno nel calendario ortodosso. “Il tema della creazione – ha sottolineato – è uno di quegli ambiti in cui le divisioni tra le Chiese sono ben poco rilevanti: anche le stesse differenze si presentano soprattutto come modi di vivere la confessione di fede comune, aprendo lo spazio per pratiche condivise”.

“Custodia”, non solo “salvaguardia” del creato. Si è soffermato su questi termini mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro. “Custodire – ha detto – punta sulla responsabilità, sull’azione ‘attiva’ e positiva dell’uomo”. Il direttore dell’Ufficio Cei ha quindi sottolineato la “collaborazione tra diocesi” resa possibile in questa Giornata, che “ha ‘messo insieme’ più esperienze, iniziative pure lodevoli, ma che prima erano frammentate”. Tra queste, il pellegrinaggio lungo il “Sentiero di Francesco” che si è concluso con la dedicazione del parco della Riconciliazione.

Dal 2006 le Giornate celebrate nei posti più belli dell’Umbria

La Giornata del Creato celebrata quest’anno ad Assisi con l’iniziativa del convegno promosso dagli uffici Cei per la Pastorale sociale e il lavoro e dell’Ecumenismo e il dialogo, è l’ultima di una serie di celebrazioni regionali che si sono succedute in Umbria dal 2006, da quando la Giornata è stata istituita dalla Cei. La prima si è svolta nel 2006 a Terni presso la cascata delle Marmore; nel 2007 fu promosso un convegno all’isola Polvese e Isola Maggiore al lago Trasimeno; nel 2008 si è tenuto a Spello presso l’eremo di Carlo Carretto alle falde del monte Subasio; nel 2009 ad Assisi; nel 2010 a Campello sul Clitunno; nel 2011 a Gubbio presso la Gola del Bottaccione e nel 2012 ad Alviano, nel ricordo della predica di san Francesco alle rondini.

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Gubbio: Parco della Riconciliazione e premio “Lupo di Gubbio” https://www.lavoce.it/gubbio%e2%80%88parco-della-riconciliazione-e-premio-lupo-di-gubbio/ Thu, 05 Sep 2013 09:41:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18816 Mons. Ceccobelli, con la D’Alessandro e la Marini al parco della Riconciliazione
Mons. Ceccobelli, con la D’Alessandro e la Marini al parco della Riconciliazione

Una data da ricordare per il suo significato: il 3 settembre, a conclusione della tre-giorni lungo il “Sentiero di Francesco”, un inno alla pace e alla riconciliazione, la zona circostante la chiesa di Santa Maria della Vittoria (la “Vittorina”) è stata battezzata “Parco della Riconciliazione”. È stato mons. Mario Ceccobelli, insieme al commissario Maria Luisa D’Alessandro e alla presidente della Regione Catiuscia Marini, a scoprire la targa, concludendo un iter giunto a termine in concomitanza con l’epilogo della quinta edizione del pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco. Da Assisi a Gubbio”.

“Oggi è un gran giorno per Gubbio – ha detto mons. Ceccobelli -: viene riconosciuta l’opera di dialogo e pacificazione di frate Francesco, che in questo luogo ammansì il feroce lupo (cap. 21 dei Fioretti). Gubbio, sua seconda patria, dove operò la conversione interiore alla santità, a contatto con la popolazione più debole”.

Moltissimi i pellegrini, circa 600, anche per effetto del nome scelto dal nuovo Pontefice. Sono stati padre Francesco, gli Sbandieratori di Gubbio e di Assisi, gli uffici pastorali diocesani, le forze di pubblica sicurezza, le Famiglie ceraiole, Eugubini nel mondo, Maggio eugubino, “Gubbio fa centro”, l’Università dei muratori, i Custodi del sacro fuoco della pace, gli on. Giulietti e Verini, il vice sindaco di Assisi Lunghi, i consiglieri regionali Smacchi e Goracci, il sindaco di Valfabbrica Anastasi e una nutrita folla di cittadini ad accogliere il corteo dei pellegrini. Italiani e stranieri, questi hanno marciato con al fianco alcuni lupi forniti dall’associazione Affidatari allevatori del lupo italiano, partiti da Assisi dopo il convegno “Custodire il creato per un futuro sostenibile” promosso dalla Cei per celebrare l’ottava Giornata per la custodia del creato.

All’arrivo alla Vittorina, alcuni bambini, con il fuoco dei Custodi del fuoco della pace, hanno acceso 23 lampade in ricordo delle guerre ancora in corso. La serata si è conclusa nel convento di San Francesco prima con una messa e quindi, nel chiostro della Pace, con una serata allietata dalla corale Cantores Beati Ubaldi e sottolineata da importanti testimonianze.

In conclusione, la consegna del premio internazionale “Lupo di Gubbio” (un’opera del ceramista Rampini) all’Enpa – Ente nazionale per la protezione degli animali e al gruppo Novamont, che produce Mater-Bi, bioplastica eco-compatibile. Un’edizione “green”, con la presenza di diversi giornalisti della rete ambientale Greenaccord.

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Tre giorni sui passi di san Francesco https://www.lavoce.it/tre-giorni-sui-passi-di-san-francesco/ Thu, 05 Sep 2013 09:29:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18808

francesco-e-lupoTre giorni sui passi di san Francesco, ripercorrendo a piedi l’itinerario tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio compiuto dal Santo nell’inverno tra il 1206 e il 1207, dopo la scelta radicale espressa con la “spogliazione” e la rinuncia all’autorità paterna. L’appuntamento, anche nella quinta edizione di quest’anno, è stato rigorosamente rispettato nei giorni 1-3 settembre, arricchito anzi dalla solenne celebrazione eucaristica presieduta domenica 1° settembre da mons. Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, in concomitanza con l’ottava “Giornata per la custodia del creato”, in calendario il 1° settembre, promossa dalla Conferenza episcopale italiana e dedicata alla famiglia, scuola di umanità anche nell’educazione alla salvaguardia del creato. Il solenne rito celebrativo trasmesso dalla Rai sulla rete nazionale, si è tenuto, per la prima volta quest’anno, nell’antica cattedrale di Assisi, Santa Maria Maggiore, facente parte del complesso architettonico dove, davanti a una folla sorpresa e curiosa, si svolse il famoso processo intentato dal ricco mercante Pietro di Bernardone contro il figlio Francesco, accusato di avergli sottratto del denaro per farne dono ai poveri. Era una rivalsa piena di risentimento per un figlio che l’aveva deluso e umiliato nella scelta di uno stato di vita per lui incomprensibile. Nella manifestazione celebrativa di domenica scorsa, si distingueva la folta presenza dei pellegrini del “Sentiero di Francesco”, guidati dal vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli, ideatore del “Cammino”, arricchito dalla bella presenza degli alunni della scuola elementare della Madonna del Ponte (Gubbio), con il loro insegnante Emanuele Catanese, che già in IV elementare li aveva guidati nel Cammino e che adesso, prima di iniziare la scuola media, hanno voluto riviverne l’esperienza. Il sentiero dei tre giorni del Cammino si sviluppa a piedi per circa 40 chilometri da Assisi a Valfabbrica, da Valfabbrica a San Pietro in Vigneto, da San Pietro in Vigneto a Gubbio. Il pellegrinaggio si arricchisce quest’anno di una voce e di una compagnia in più: Papa Francesco, che al Poverello si è ispirato fin nel nome, parlandoci di una Chiesa della povertà e della tenerezza, una Chiesa che prende le distanze dal potere e riscopre il servizio. Con il clamoroso gesto della spogliazione, san Francesco apriva, senza nemmeno accorgersi, una nuova stagione nella Chiesa. Di fronte a una provocazione di tale portata, molte porte si chiusero ermeticamente di fronte a Francesco. Molte altre, invece, si aprirono come per incanto. Di lì a non molto, la città di Assisi assisterà stupita e incredula alle non meno clamorose “spoliazioni” di Bernardo da Quintavalle, Pietro Cattani, Egidio, Chiara… Ma per adesso Francesco è solo un uomo incompreso e rifiutato, ritenuto fors’anche pericoloso. La sua città natale è diventata per lui una terra straniera e ostile, che lo induce, volente o nolente, a esulare lontano, se vuole dare corpo e anima alla sua “divina ispirazione”. L’esito finale del viaggio di san Francesco sfocia all’ingresso di Gubbio, all’altezza dell’ospedale di San Lazzaro, la casa dei lebbrosi, vicino alla Vittorina. È qui, nell’incontro misericordioso con chi rappresentava - in quel contesto di cultura e di società - la presenza più estranea, irrecuperabile e ripugnante, che la minoritas di san Francesco tocca l’apice più alto della conversione e del servizio. Dovette subito rendersene conto il beato Villano, eletto vescovo di Gubbio il 26 novembre 1206, dopo essere stato educato nel celebre monastero di Fonte Avellana, che in san Pier Damiani aveva visto uno dei più fervidi e combattivi protagonisti della reformatio Ecclesiae. Fu il vescovo Villano a ottenere dai Benedettini di San Pietro la piccola e antichissima chiesa suburbana di Santa Maria della Vittoria per san Francesco e i suoi seguaci. Qui i Fioretti di fra’ Ugolino da Montegiorgio, volgarizzati da autore anonimo nell’ultimo quarto del Trecento, situano il prodigioso ammansimento del lupo, il cui aspetto emblematico richiama una delle componenti più caratteristiche e più efficaci della spiritualità francescana, che fa di san Francesco il santo della massima capacità dialogica. In Papa Francesco, che incontreremo in Assisi il 4 ottobre, saremo felici di accogliere non solo il nome ma il medesimo spirito.]]>

francesco-e-lupoTre giorni sui passi di san Francesco, ripercorrendo a piedi l’itinerario tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio compiuto dal Santo nell’inverno tra il 1206 e il 1207, dopo la scelta radicale espressa con la “spogliazione” e la rinuncia all’autorità paterna. L’appuntamento, anche nella quinta edizione di quest’anno, è stato rigorosamente rispettato nei giorni 1-3 settembre, arricchito anzi dalla solenne celebrazione eucaristica presieduta domenica 1° settembre da mons. Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, in concomitanza con l’ottava “Giornata per la custodia del creato”, in calendario il 1° settembre, promossa dalla Conferenza episcopale italiana e dedicata alla famiglia, scuola di umanità anche nell’educazione alla salvaguardia del creato. Il solenne rito celebrativo trasmesso dalla Rai sulla rete nazionale, si è tenuto, per la prima volta quest’anno, nell’antica cattedrale di Assisi, Santa Maria Maggiore, facente parte del complesso architettonico dove, davanti a una folla sorpresa e curiosa, si svolse il famoso processo intentato dal ricco mercante Pietro di Bernardone contro il figlio Francesco, accusato di avergli sottratto del denaro per farne dono ai poveri. Era una rivalsa piena di risentimento per un figlio che l’aveva deluso e umiliato nella scelta di uno stato di vita per lui incomprensibile. Nella manifestazione celebrativa di domenica scorsa, si distingueva la folta presenza dei pellegrini del “Sentiero di Francesco”, guidati dal vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli, ideatore del “Cammino”, arricchito dalla bella presenza degli alunni della scuola elementare della Madonna del Ponte (Gubbio), con il loro insegnante Emanuele Catanese, che già in IV elementare li aveva guidati nel Cammino e che adesso, prima di iniziare la scuola media, hanno voluto riviverne l’esperienza. Il sentiero dei tre giorni del Cammino si sviluppa a piedi per circa 40 chilometri da Assisi a Valfabbrica, da Valfabbrica a San Pietro in Vigneto, da San Pietro in Vigneto a Gubbio. Il pellegrinaggio si arricchisce quest’anno di una voce e di una compagnia in più: Papa Francesco, che al Poverello si è ispirato fin nel nome, parlandoci di una Chiesa della povertà e della tenerezza, una Chiesa che prende le distanze dal potere e riscopre il servizio. Con il clamoroso gesto della spogliazione, san Francesco apriva, senza nemmeno accorgersi, una nuova stagione nella Chiesa. Di fronte a una provocazione di tale portata, molte porte si chiusero ermeticamente di fronte a Francesco. Molte altre, invece, si aprirono come per incanto. Di lì a non molto, la città di Assisi assisterà stupita e incredula alle non meno clamorose “spoliazioni” di Bernardo da Quintavalle, Pietro Cattani, Egidio, Chiara… Ma per adesso Francesco è solo un uomo incompreso e rifiutato, ritenuto fors’anche pericoloso. La sua città natale è diventata per lui una terra straniera e ostile, che lo induce, volente o nolente, a esulare lontano, se vuole dare corpo e anima alla sua “divina ispirazione”. L’esito finale del viaggio di san Francesco sfocia all’ingresso di Gubbio, all’altezza dell’ospedale di San Lazzaro, la casa dei lebbrosi, vicino alla Vittorina. È qui, nell’incontro misericordioso con chi rappresentava - in quel contesto di cultura e di società - la presenza più estranea, irrecuperabile e ripugnante, che la minoritas di san Francesco tocca l’apice più alto della conversione e del servizio. Dovette subito rendersene conto il beato Villano, eletto vescovo di Gubbio il 26 novembre 1206, dopo essere stato educato nel celebre monastero di Fonte Avellana, che in san Pier Damiani aveva visto uno dei più fervidi e combattivi protagonisti della reformatio Ecclesiae. Fu il vescovo Villano a ottenere dai Benedettini di San Pietro la piccola e antichissima chiesa suburbana di Santa Maria della Vittoria per san Francesco e i suoi seguaci. Qui i Fioretti di fra’ Ugolino da Montegiorgio, volgarizzati da autore anonimo nell’ultimo quarto del Trecento, situano il prodigioso ammansimento del lupo, il cui aspetto emblematico richiama una delle componenti più caratteristiche e più efficaci della spiritualità francescana, che fa di san Francesco il santo della massima capacità dialogica. In Papa Francesco, che incontreremo in Assisi il 4 ottobre, saremo felici di accogliere non solo il nome ma il medesimo spirito.]]>
Mons. Ceccobelli: “Gubbio, città della riconciliazione” https://www.lavoce.it/mons-ceccobelli-gubbio-citta-della-riconciliazione/ Thu, 29 Aug 2013 14:15:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18668 La chiesa della Vittorina a Gubbio
La chiesa della Vittorina a Gubbio

Gubbio, città della riconciliazione” è l’appellativo che il vescovo mons. Mario Ceccobelli auspica per la città. “Più che un sogno: un programma e una speranza” scrive il presule nella Lettera alla Chiesa eugubina per l’ottavo centenario della Vittorina, sottoscritta anche dal ministro dei frati minori Conventuali dell’Umbria fra’ Franco Buonamano.

La piccola chiesa, messa a disposizione del Poverello dal vescovo Willano nel 1213, è profondamente legata alla vicenda umana e spirituale del Santo. Nei suoi pressi c’era il lazzaretto dove egli praticò la sua predilezione per gli ultimi; nei suoi dintorni ammansì il lupo, episodio correlato all’insegnamento e alla testimonianza del protettore sant’Ubaldo (1085-1160), sul quale Ceccobelli àncora il suggerimento.

“In esso [l’ammansimento del lupo, ndr] – scrive il Vescovo – viene visto più che altro un factum (o pactum) pacis tra due parti tra loro ostili, pacificate dal santo di Assisi: una lettura che risponde allo spirito e all’opera di Francesco, tanto da costituire una delle connotazioni tipiche” del “messaggio francescano. In questa chiave di lettura si ritrova, anche, una sorprendente corrispondenza tra sant’Ubaldo, patrono di Gubbio, e il santo di Assisi”, impegnati a “praticare e a insegnare il dono della riconciliazione, provvidenziale per la salvezza terrena e per quella celeste. Ubaldo si era prodigato per placare la guerriglia tra le fazioni violentemente contrapposte della sua città, e Francesco si era fatto intermediario e garante per stabilire un patto di pace tra il lupo e gli eugubini”.

Ceccobelli non considera una “casualità il fatto che Francesco abbia reso uno dei suoi luoghi d’elezione Gubbio, dove un uomo di pace del passato, Ubaldo santo, costituiva un tandem con un uomo della storia più recente, che avrebbe lasciato un singolare sigillo della riconciliazione”.

La Vittorina, dove si concluderà la quinta edizione del pellegrinaggio da Assisi a Gubbio “Il sentiero di Francesco” (1-3 settembre)”, “seguita ad essere un punto di riferimento per chi cerca e vuole trasmettere storia e valori”. Non è un caso che sia stata formalizzata la proposta di dedicare alla riconciliazione pure il parco circostante. Una doppia intitolazione (città e parco) per rafforzare una vocazione e un destino.

Tra l’altro il nuovo Statuto comunale adottato nel 2005, ricorda Ceccobelli, vincola il Comune a ispirare “la propria azione agli ideali di pace, di solidarietà e di cooperazione tra i popoli, anche nel segno della vicenda umana e civile del vescovo Ubaldo, patrono di Gubbio, santo della riconciliazione”.

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Giornata del creato tra Assisi e Gubbio nel nome di Francesco https://www.lavoce.it/giornata-del-creato-tra-assisi-e-gubbio-nel-nome-di-francesco/ Tue, 27 Aug 2013 18:01:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18634

sentiero-francescanoSi può considerare un periodo magico, quello che stiamo per vivere in Umbria, dal punto di vista religioso e culturale. Al centro vi è la città di Assisi e al centro di essa Francesco. Quando pronunciamo questo nome, ora nel mondo, non si sa più esattamente se di parla di un uomo nato alla fine del 12° secolo e morto agli inizi del 13°, oppure dell’attuale Papa chi si chiama anche lui Francesco senza aggiunte. Così infatti si firma anche nei documenti ufficiali: Franciscus, secco. Nell’accostamento nominale dei due personaggi si attivano in Umbria alcune iniziative che ruotano attorno a quella che è la principale e cioè la visita di del Papa ad Assisi il 4 ottobre, festa del Santo. Tra le iniziative la più immediata è quella della Giornata nazionale per la custodia del creato, collegata con il pellegrinaggio Assisi Gubbio. Nella presentazione che ne è stata fatta a Perugia alla Sala della partecipazione della Regione, martedì 27, sono state illuminanti le parole dei due vescovi presenti, di Assisi Domenico Sorrentino e di Gubbio Mario Ceccobelli. Sorrentino ha spiegato che molto probabilmente il Papa quando verrà ad Assisi, il primo contatto che avrà sarà quello della visita alla sala della spoliazione, il luogo interno all’episcopio nel quale Francesco si è spogliato degli abiti e si è rifugiato nudo sotto il manto del vescovo. Un gesto simbolico di grande significato che Sorrentino ha magnificamente illustrato come il punto di avvio di tutta la vicenda personale di Francesco, come è splendidamente raffigurata da Giotto, con il giovane figlio di Bernardone che guarda in alto con le braccia alzate verso il cielo nell’atto di dire “ora sono veramente libero figlio del mio vero Padre”. Sorrentino, che vive in quell’antico episcopio, ha confessato di non essere riuscito a farsi una abitudine della evocatività del luogo e di sentire ogni volta entrando in quella stanza una forte emozione. Lì è accaduto che si siano separate e contrapposte due strade, due modi di essere e di vivere, due filosofie dell’esistenza umana, quella del padre padrone ricco Bernardone che aveva intrapreso la strada del possesso e del dominio anche sul figlio e sul suo avvenire e la strada della povertà, libertà, gratuità, del dono, dell’amore disinteressato e dell’umiltà. Il gesto di Francesco spogliato delle sue vesti è carico di ulteriori significati come il ritorno alla natura semplice ed essenziale, la rilevanza della persona sulle cose, la autenticità della creatura e della creazione e quindi l’amore alla natura che si esprimerà nel cantico delle creature riferito al Creatore, abbandonando, pertanto, abbandonando ogni forma di idolatria, quella del dominio e del possesso ad ogni costo che porta l’umanità alla devastazione della natura, quale avviene sotto i nostri occhi. La scelta di papa Francesco di visitare per prima la sala della spoliazione - ha affermato Sorrentino - è anche la novità che risalta con evidenza rispetto alle precedenti visite papali ad Assisi. Ha completato opportunamente questa riflessione di Sorrentino il vescovo Ceccobelli ricordando che Francesco d’Assisi, giovane allegro e spensierato, ha appreso il valore della povertà e dell’umiltà contemplando il Crocifisso di San Damiano, stupenda icona dell’amore senza confini di Cristo, che si è riversato nel cuore di Francesco. Ceccobelli ha spiegato come nell’anno della fede e nel tempo della nuova evangelizzazione celebrare Francesco significa presentare il “vangelo vivente”, quale è Francesco d’Assisi, un profeta che è urgente ascoltare e imitare anche nel nostro tempo.

Il convegno Cei - Ceu

Sabato 31 agosto presso il Sacro Convento di Assisi si terrà il convegno “Custodire il creato per un futuro sostenibile” patrocinato anche dalla Regione e dal Comune di Assisi. Saranno presenti il direttore della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, mons. Angelo Casile, e il direttore della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, mons. Gino Battaglia. Il convegno si articola in una sessione scientifica che si terrà al mattino, moderata da Stefania Proietti del gruppo Custodia del creato della Cei, vedrà la presenza del direttore generale del ministero dell’Ambiente Corrado Clini e di Franco Cotana, direttore del Centro di ricerca sulle biomasse dell’Università di Perugia, Andrea Segrè dell’Università di Bologna, fondatore di Last Minute Market, e Simona Beretta dell’Università Cattolica. Nel pomeriggio interverranno Simone Morandini della Fondazione Lanza, Alessandra Smerilli, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, padre Egidio Canil, superiore del convento Franciscanum. I dettagli su www.ilsentierodifrancesco.it.

giotto_francesco_rinuncia_ai_beniCalendario degli eventi

Sabato 31 agosto, dalle ore 10, salone papale del Sacro Convento di Assisi: convegno nazionale “Custodire il creato per un futuro sostenibile” . Domenica 1° settembre, Assisi: Giornata nazionale per la custodia del creato promossa dalla Chiesa italiana. Ore 10.30 piazza del Vescovado: incontro con storie e testimonianze nel luogo della “spoliazione” di Francesco, Ore 11 chiesa di Santa Maria Maggiore: messa. Al termine, preghiera sulla tomba del Patrono d’Italia nella Basilica inferiore e, di seguito, la partenza della quinta edizione del pellegrinaggio a piedi “Il Sentiero di Francesco” lungo l’itinerario Assisi - Valfabbrica - Gubbio. (La trasmissione di Rai Uno “A Sua immagine” segue l’evento in diretta) Martedì 3 settembre, Gubbio: il pellegrinaggio si conclude con una serata di musica, spettacolo e testimonianze, e con il conferimento del premio internazionale “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione. ALCUNI DATI Al pellegrinaggio prendono parte oltre 200 fedeli provenienti da tutta Italia, e anche dall’estero, 25 giornalisti, e il lupo italiano “Ettore” con la sua ‘affidataria’ PROMOTORI Gli eventi dell’ottava Giornata per la custodia del creato sono promossi da: Conferenza episcopale italiana (uffici per i Problemi sociali e il lavoro e per il Dialogo interreligioso), Conferenza episcopale umbra, diocesi di Gubbio e di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comuni attraversati dal Sentiero, consorzio “Umbria and Francesco’s Way”. PARTNER E SPONSOR Tra i partner e gli sponsor che sostengono il progetto figurano anche Coldiretti, Novamont e la filiera delle aziende che producono materiali in Mater-Bi®, la Cattolica assicurazioni e Colacem. Media partner: Greenaccord onlus. ASSISI - SATRIANO Il 31 agosto e il primo settembre 34a edizione della “Cavalcata di Satriano”, sui luoghi dell’ultimo viaggio di san Francesco.]]>

sentiero-francescanoSi può considerare un periodo magico, quello che stiamo per vivere in Umbria, dal punto di vista religioso e culturale. Al centro vi è la città di Assisi e al centro di essa Francesco. Quando pronunciamo questo nome, ora nel mondo, non si sa più esattamente se di parla di un uomo nato alla fine del 12° secolo e morto agli inizi del 13°, oppure dell’attuale Papa chi si chiama anche lui Francesco senza aggiunte. Così infatti si firma anche nei documenti ufficiali: Franciscus, secco. Nell’accostamento nominale dei due personaggi si attivano in Umbria alcune iniziative che ruotano attorno a quella che è la principale e cioè la visita di del Papa ad Assisi il 4 ottobre, festa del Santo. Tra le iniziative la più immediata è quella della Giornata nazionale per la custodia del creato, collegata con il pellegrinaggio Assisi Gubbio. Nella presentazione che ne è stata fatta a Perugia alla Sala della partecipazione della Regione, martedì 27, sono state illuminanti le parole dei due vescovi presenti, di Assisi Domenico Sorrentino e di Gubbio Mario Ceccobelli. Sorrentino ha spiegato che molto probabilmente il Papa quando verrà ad Assisi, il primo contatto che avrà sarà quello della visita alla sala della spoliazione, il luogo interno all’episcopio nel quale Francesco si è spogliato degli abiti e si è rifugiato nudo sotto il manto del vescovo. Un gesto simbolico di grande significato che Sorrentino ha magnificamente illustrato come il punto di avvio di tutta la vicenda personale di Francesco, come è splendidamente raffigurata da Giotto, con il giovane figlio di Bernardone che guarda in alto con le braccia alzate verso il cielo nell’atto di dire “ora sono veramente libero figlio del mio vero Padre”. Sorrentino, che vive in quell’antico episcopio, ha confessato di non essere riuscito a farsi una abitudine della evocatività del luogo e di sentire ogni volta entrando in quella stanza una forte emozione. Lì è accaduto che si siano separate e contrapposte due strade, due modi di essere e di vivere, due filosofie dell’esistenza umana, quella del padre padrone ricco Bernardone che aveva intrapreso la strada del possesso e del dominio anche sul figlio e sul suo avvenire e la strada della povertà, libertà, gratuità, del dono, dell’amore disinteressato e dell’umiltà. Il gesto di Francesco spogliato delle sue vesti è carico di ulteriori significati come il ritorno alla natura semplice ed essenziale, la rilevanza della persona sulle cose, la autenticità della creatura e della creazione e quindi l’amore alla natura che si esprimerà nel cantico delle creature riferito al Creatore, abbandonando, pertanto, abbandonando ogni forma di idolatria, quella del dominio e del possesso ad ogni costo che porta l’umanità alla devastazione della natura, quale avviene sotto i nostri occhi. La scelta di papa Francesco di visitare per prima la sala della spoliazione - ha affermato Sorrentino - è anche la novità che risalta con evidenza rispetto alle precedenti visite papali ad Assisi. Ha completato opportunamente questa riflessione di Sorrentino il vescovo Ceccobelli ricordando che Francesco d’Assisi, giovane allegro e spensierato, ha appreso il valore della povertà e dell’umiltà contemplando il Crocifisso di San Damiano, stupenda icona dell’amore senza confini di Cristo, che si è riversato nel cuore di Francesco. Ceccobelli ha spiegato come nell’anno della fede e nel tempo della nuova evangelizzazione celebrare Francesco significa presentare il “vangelo vivente”, quale è Francesco d’Assisi, un profeta che è urgente ascoltare e imitare anche nel nostro tempo.

Il convegno Cei - Ceu

Sabato 31 agosto presso il Sacro Convento di Assisi si terrà il convegno “Custodire il creato per un futuro sostenibile” patrocinato anche dalla Regione e dal Comune di Assisi. Saranno presenti il direttore della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, mons. Angelo Casile, e il direttore della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, mons. Gino Battaglia. Il convegno si articola in una sessione scientifica che si terrà al mattino, moderata da Stefania Proietti del gruppo Custodia del creato della Cei, vedrà la presenza del direttore generale del ministero dell’Ambiente Corrado Clini e di Franco Cotana, direttore del Centro di ricerca sulle biomasse dell’Università di Perugia, Andrea Segrè dell’Università di Bologna, fondatore di Last Minute Market, e Simona Beretta dell’Università Cattolica. Nel pomeriggio interverranno Simone Morandini della Fondazione Lanza, Alessandra Smerilli, segretario del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, padre Egidio Canil, superiore del convento Franciscanum. I dettagli su www.ilsentierodifrancesco.it.

giotto_francesco_rinuncia_ai_beniCalendario degli eventi

Sabato 31 agosto, dalle ore 10, salone papale del Sacro Convento di Assisi: convegno nazionale “Custodire il creato per un futuro sostenibile” . Domenica 1° settembre, Assisi: Giornata nazionale per la custodia del creato promossa dalla Chiesa italiana. Ore 10.30 piazza del Vescovado: incontro con storie e testimonianze nel luogo della “spoliazione” di Francesco, Ore 11 chiesa di Santa Maria Maggiore: messa. Al termine, preghiera sulla tomba del Patrono d’Italia nella Basilica inferiore e, di seguito, la partenza della quinta edizione del pellegrinaggio a piedi “Il Sentiero di Francesco” lungo l’itinerario Assisi - Valfabbrica - Gubbio. (La trasmissione di Rai Uno “A Sua immagine” segue l’evento in diretta) Martedì 3 settembre, Gubbio: il pellegrinaggio si conclude con una serata di musica, spettacolo e testimonianze, e con il conferimento del premio internazionale “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione. ALCUNI DATI Al pellegrinaggio prendono parte oltre 200 fedeli provenienti da tutta Italia, e anche dall’estero, 25 giornalisti, e il lupo italiano “Ettore” con la sua ‘affidataria’ PROMOTORI Gli eventi dell’ottava Giornata per la custodia del creato sono promossi da: Conferenza episcopale italiana (uffici per i Problemi sociali e il lavoro e per il Dialogo interreligioso), Conferenza episcopale umbra, diocesi di Gubbio e di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comuni attraversati dal Sentiero, consorzio “Umbria and Francesco’s Way”. PARTNER E SPONSOR Tra i partner e gli sponsor che sostengono il progetto figurano anche Coldiretti, Novamont e la filiera delle aziende che producono materiali in Mater-Bi®, la Cattolica assicurazioni e Colacem. Media partner: Greenaccord onlus. ASSISI - SATRIANO Il 31 agosto e il primo settembre 34a edizione della “Cavalcata di Satriano”, sui luoghi dell’ultimo viaggio di san Francesco.]]>
Giornata umbra del creato in concomitanza con il pellegrinaggio “Sentiero di Francesco” https://www.lavoce.it/giornata-umbra-del-creato-in-concomitanza-con-il-pellegrinaggio-sentiero-di-francesco/ Thu, 01 Aug 2013 09:13:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18548 Pellegrini in cammino sul sentiero francescano nel 2011
Pellegrini in cammino sul sentiero francescano nel 2011

Grazie a Francesco d’Assisi, l’Umbria si conferma ancora una volta come terra dove celebrare la bellezza del creato. La Segreteria generale e l’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della Cei hanno accettato la proposta avanzata dai vescovi Sorrentino (Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino) e Ceccobelli (Gubbio) di celebrare ad Assisi l’ottava Giornata nazionale per la custodia del creato, in parallelo con l’inizio della quinta edizione del pellegrinaggio a piedi “Il Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio.

Da sabato 31 agosto a martedì 3 settembre le due città ospiteranno un ricco calendario di eventi promossi dalle due diocesi umbre, in collaborazione con la Chiesa italiana e la Conferenza episcopale umbra, con Ordini religiosi e santuari francescani, Regione Umbria, enti e amministrazioni locali, associazioni e mondo del volontariato, sponsor e partner privati.

Il tema portante degli eventi sarà ispirato al messaggio ufficiale per la Giornata, La famiglia educa alla custodia del creato, nel quale i Vescovi riprendono le parole di Papa Francesco, che ha esortato più volte, fin dall’inizio del suo pontificato, a “coltivare e custodire il creato: è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del Suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti… Il ‘coltivare e custodire’ non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato, riguarda anche i rapporti umani”.

“Come la famiglia può diventare una scuola per la custodia del creato e la pratica di questo valore?”, chiede il Documento preparatorio per la 47a Settimana sociale, che si svolgerà dal 12 al 15 settembre a Torino. Avendo a cuore la pastorale sociale e l’ecumenismo, i Vescovi indicano tre prospettive da sviluppare nelle nostre comunità: la “cultura della custodia” che si apprende in famiglia si fonda, infatti, sulla gratuità, sulla reciprocità, sulla riparazione del male.

I temi teologici e pastorali, accanto a quelli tecnico-scientifici, saranno sviluppati nell’ambito di un convegno fissato per sabato 31 agosto al Sacro Convento di Assisi. Nella sessione mattutina, il tema al centro del dibattito sarà “Custodire e coltivare il creato per costruire un futuro sostenibile”. Nel pomeriggio, invece, si parlerà di “Educare alla custodia del creato sull’esempio di san Francesco d’Assisi”.

Il 1° settembre, nella data della Giornata per la custodia del creato, il complesso della Curia vescovile e accanto Santa Maria Maggiore, luoghi della spoliazione di Francesco e della rinuncia ai beni di famiglia, ospiteranno l’accoglienza dei pellegrini che si metteranno in cammino sul Sentiero e dei convegnisti che partecipano alla Giornata del creato. Una serie di testimonianze di “riconciliazione” con la natura e con le creature che la abitano e poi la messa alle ore 11, trasmessa in diretta su Rai Uno. Al termine della celebrazione, la partenza del cammino verso Gubbio, attraverso l’itinerario che tocca Valfabbrica, Caprignone, San Pietro in Vigneto e Vallingegno.

A conclusione del pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco”, all’arrivo a Gubbio, sarà conferito il premio internazionale “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione, assegnato a personaggi o associazioni che si siano distinte per episodi o percorsi di riconciliazione. Il tutto nell’ambito di una serata di musica, testimonianze, storie e spettacolo.

Quest’anno, grazie al coinvolgimento dell’associazione Greenaccord e al sostegno del consorzio “Umbria & Francesco’s Way”, in cammino da Assisi a Gubbio ci saranno anche una ventina di giornalisti di testate nazionali, inviati ed esperti di ambiente, natura e cammini spirituali.

Il programma

SABATO 31 AGOSTO

Ore 8.30 Rivotorto di Assisi, partenza della Cavalcata di Satriano
Ore 10 Assisi, Sacro Convento, apertura dell’8a Giornata nazionale del creato convegno “Custodire il creato per un futuro sostenibile”, sessioni scientifiche
Ore 15 Assisi, Sacro Convento convegno “Custodire il creato per un futuro sostenibile”, sessioni teologiche
Ore 21 Assisi, basilica inferiore di San Francesco, veglia di preghiera sulla tomba di san Francesco

DOMENICA 1° SETTEMBRE

Ore 9.30 Assisi, piazza del Vescovado e chiesa di Santa Maria Maggiore, storie e testimonianze nei luoghi della “spoliazione” di Francesco
Ore 10.30 trasmissione A Sua Immagine (Rai Uno) da studio con filmati dedicati ad Assisi e Gubbio
Ore 11 Assisi, chiesa di Santa Maria Maggiore, messa in diretta su Rai Uno presieduta da mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino
Ore 12.45 Assisi, basilica inferiore di San Francesco, momento di preghiera e benedizione dei pellegrini in partenza per il cammino “Il Sentiero di Francesco”
Ore 15.30 Assisi, Sacro Convento (chiostro dei Novizi), spettacolo su san Francesco “custode del creato”
Ore 18 Assisi, piazza inferiore basilica di San Francesco, chiusura ufficiale dell’8a Giornata nazionale del creato, con arrivo del corteo dei Cavalieri di Satriano e saluto delle autorità civili e religiose
Ore 18 Valfabbrica, arrivo dei pellegrini

LUNEDÌ 2 E MARTEDÌ 3 SETTEMBRE

Valfabbrica e Gubbio, il pellegrinaggio prosegue sul Sentiero di Francesco concludendosi con la messa (ore 18 Gubbio, chiesa di San Francesco) e la serata finale a Gubbio. Per il programma completo del pellegrinaggio: www.ilsentierodifrancesco.it.

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Il perdono in famiglia https://www.lavoce.it/il-perdono-in-famiglia/ Thu, 25 Jul 2013 13:27:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18404 santa-maria-angeli-assisi-piazzale-fronte-facciataL’itinerario di preparazione alla festa del 4 ottobre, quando l’Umbria tutta porterà l’olio per la lampada sulla tomba di san Francesco, inizia con un incontro dedicato alle famiglie. La data scelta dai vescovi umbri è quella della festa del Perdono che san Francesco chiese al Papa per permettere anche ai poveri, a coloro che non potevano andare nei santuari di Terra Santa o di Santiago e neppure di Roma, di ricevere il dono della Misericordia di Dio. Una festa, dunque, perchè il perdono, quello ricevuto da Dio ma anche quello donato dagli uomini, è sempre un atto che porta la vita e lo testimonieranno le persone invitate a portare la loro esprienza di perdono in famiglia, storie che vi anticipiamo in questa pagina.

Giovedì 1 agosto, alle 21, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, si terrà la veglia penitenziale pensata per le famiglie, in particolare per gli sposi che saranno invitati a rinnovare le promesse matrimoniali.

“Sarà una bella opportunità per invocare il perdono del Signore sulla nostra vita, sulla nostra famiglia, sulla nostra comunità, e se il cuore e gli occhi della fede saranno aperti potremo anche sperimentare la gioia del perdono, esperienza di cui nei secoli hanno vissuto la ricchezza uomini e donne senza numero” ha scritto il delegato Ceu per la pastorale familiare mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, nella lettera inviata per invitare gli sposi a partecipare, in particolare le coppie che hanno un impegno di pastorale familiare e quelle che hanno partecipato alle giornate regionali di formazione che si sono succedute dopo il Convegno regionale di pastorale familiare del 2008 coinvolgendo decine di coppie delle otto diocesi umbre.

La veglia del 1 agosto è l’ultimo evento curato dall’équipe guidata dai coniugi Elio e Letizia Giannetti assistiti da padre Luciano Temperilli cp della Madonna della Stella. La nomina dei nuovi coordinatori della Commissione, infatti, è giunta poche settimane fa quando la preparazione era già iniziata.

Sono stati anni proficui per la pastorale familiare regionale seguita fin dall’inizio con attenzione e interesse dal corrispondente Ufficio pastorale Cei. I contenuti affrontati sono stati sempre presentati da relatori di alto livello ma si è data sempre attenzione agli aspetti “operativi”. Quest’anno, per esempio, il tema del come raccontare la fede ai bambini, agli adolescenti e nella società è stato affrontato anche nei “laboratori” tenuti da Maria Filomia sui “linguaggi” dei giovani ovvero Facebook e quant’altro offre il web. Il percorso fatto in questi anni, sottolinea padre Temperilli, ha permesso agli operatori di pastorale familiare delle diverse diocesi di “fare esperienza di Chiesa, di conoscersi e confrontarsi” e allo stesso tempo “testimoniare Cristo nella e per la famiglia”. Si è preso coscienza – aggiunge p. Temperilli – dell’importanza della famiglia nell’annuncio di Cristo nella società di oggi, poichè la famiglia è quella che può dare forza all’annuncio cristiano con il suo modo di vivere, così come avveniva nelle prime comunità cristiane”.

Ora il testimone passa ai nuovi coordinatori della Commissione regionale di pastorale familiare Stefano e Barbara Rossi con l’assistente don Fabrizio Crocioni.

Così le diocesi umbre si preparano al 4 ottobre

“Il 4 ottobre 2013 l’Umbria sarà di turno alla basilica di San Francesco in Assisi, per accendere la lampada votiva con cui l’intera nazione, rappresentata ogni anno da una regione, rende omaggio al Santo Patrono d’Italia”. Lo ricordano i Vescovi umbri nella Lettera pastorale del 1 gennaio 2013 “I passi della fede sulle orme di San Francesco”, nella quale invitavano i fedeli a “coniugare la Grazia dell’Anno della fede” con le “provvidenziali circostanze” del Giubileo eucaristico della diocesi di Orvieto-Todi e, appunto, della festa di san Francesco. In preparazione all’appuntamento che vede protagonisti i fedeli delle diocesi umbre di comune accordo con le Famiglie francescane sono stati preparati degli eventi comuni.

Giovedì 1 agosto
“Famiglia: il perdono è la tenerezza di Dio” incontro regionale delle famiglie per la Festa del Perdono. Basilica di Santa Maria degli Angeli giovedì 1 agosto, ore 21.30

Sabato 31 agosto – domenica 1 settembre
VIII Giornata per la custodia del creato
Si celebra ad Assisi la 8a Giornata nazionale per la custodia del creato con il convegno nazionale sul tema “La famiglia educa alla custodia del creato” in programma il 31 agosto e con, il 1° settembre, l’inizio della quinta edizione del pellegrinaggio a piedi “Il Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio e la XXXIV edizione della Cavalcata di Satriano.

Sabato 21 settembre
“Fede, perdono, riconciliazione” evento regionale di evangelizzazione: otto incontri nelle piazze delle città umbre, richiamandosi alla predicazione francescana itinerante.

Sabato 28 settembre
Presentazione del volume L’Umbria e il francescanesimo realizzato al fine di mostrare come l’eredità di fede, cultura e arte lasciata da Francesco d’Assisi operi ancora nella società attuale.

 

Sullo stesso argomento:

Perdono, la forza capace di salvare il nostro matrimonio

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Giornata del creato con san Francesco https://www.lavoce.it/giornata-del-creato-con-san-francesco/ Thu, 04 Jul 2013 11:06:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17829 cammino-francescoFesta doppia quest’anno per il “Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio, il pellegrinaggio che ricalca il cammino percorso del Santo quando rifiutò l’autorità del padre e, fra lo stupore generale, si spogliò delle sue ricche vesti per abbracciare la povertà. Quest’anno, infatti, l’ottava Giornata nazionale per la custodia del creato del 1° settembre, promossa dalla Conferenza episcopale italiana, si terrà proprio in Umbria, tra Assisi e Gubbio, in concomitanza con la tre-giorni di cammino sulle orme di Francesco (1-3 settembre). La notizia è stata annunciata sabato scorso a Trento in occasione del X Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del creato, organizzato da Greenaccord onlus dal 27 al 30 giugno sul tema “Il creato e le vie di comunicazione vecchie e nuove”.

L’edizione 2013 del Sentiero di Francesco, come ha spiegato a Trento il responsabile dell’ufficio Pellegrinaggi della diocesi di Gubbio, Domenico Piano, celebrerà la Giornata nazionale fin dal pomeriggio del 31 agosto con un convegno, una veglia di preghiera e attraverso le testimonianze di riconciliazione con la fede avvenute proprio lungo il tracciato dove Francesco maturò la sua vocazione. “Sono già in tanti a essersi prenotati – ha riferito Piano – per percorrere con noi, passo dopo passo, il sentiero che porta a Gubbio, nel luogo dove Francesco ammansì miracolosamente il lupo, e in qualche modo camminerà con noi anche Papa Bergoglio: dovrebbe essere proprio il Pontefice a dare il via al nostro viaggio durante l’Angelus del 1° settembre”.

La “via di Francesco” – un itinerario geografico che è anche e soprattutto un percorso del cuore – è oggi forse più attuale che mai, perché in sintonia con una rinnovata sensibilità per la natura espressa dagli ultimi tre Pontefici, in particolare da Papa Francesco. Lo hanno messo in luce a Trento i relatori che sabato mattina hanno affiancato Domenico Piano. Come per i pellegrini del sentiero di Francesco, anche per Karol Wojtyla immergersi nel silenzio della natura significava attingere alla propria spiritualità più profonda.

“Spesso – ha ricordato al Forum il direttore del Corriere trentino, Enrico Franco – ‘scappava’ in montagna come antidoto agli impegni vaticani, con gli scarponi da passeggiata e il bastone per affrontare anche i sentieri più complessi”. E ha ripetuto le parole che Wojtyla pronunciò durante la messa nel rifugio “Le Lobbie” sull’Adamello: “La grandiosità di queste montagne ci parla di Dio”. L’attenzione vigile nei confronti del creato si è trasformata in Benedetto XVI nella preoccupazione consapevole per le crisi ambientali.

“Come ci ha ricordato il Papa teologo nell’enciclica Caritas in veritate, non possiamo aspettare con le mani in mano che arrivi un politico illuminato che abbia come priorità l’ecologia”, ha evidenziato il presidente del Comitato di Banca etica, Leonardo Becchetti. “Sono le aziende e i consumatori – ha aggiunto – che decidono le sorti dell’economia, perché hanno la capacità di scegliere e premiare chi sa produrre profitti rispettando l’ambiente e l’uomo”. Jorge M. Bergoglio è forse in questo senso il Pontefice che ha espresso in modo più diretto l’urgenza di queste questioni.

Secondo il vice direttore dell’Osservatore Romano, Carlo Di Cicco, “il ‘Papa dei poveri’ è stato chiaro: i problemi ecologici e la lotta alla povertà sono strettamente connessi, perché se si specula sulla natura i primi a risentirne sono i poveri che non hanno mezzi per difendersi”. Bergoglio lo sa bene: nella sua Argentina “l’esaurimento delle risorse del territorio, tra cui l’acqua e le foreste, e l’erosione del suolo derivano da un’industrializzazione che non tiene in nessun conto la tutela del creato”. Percorrere il Sentiero di Francesco rappresenta così un’occasione per tenere a mente che il creato è la casa dell’umanità, e che l’uomo deve essere custode responsabile della sua vita sulla terra. Mantenendo sempre, come diceva il Santo di Assisi, “gli occhi fissi allo spettacolo di Gesù Cristo”.

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A piedi sul sentiero di Fratello Lupo https://www.lavoce.it/a-piedi-sul-sentiero-di-fratello-lupo/ Tue, 23 Apr 2013 10:20:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=16328 La chiesina della Vittorina nei pressi della quale san Francesco ammansì il lupo
La chiesina della Vittorina nei pressi della quale san Francesco ammansì il lupo

Ha preso corpo ed è stato presentato ufficialmente il primo percorso spirituale a tappe per le vie della città sulle orme di san Francesco; è composto da sito internet (www.fratellolupogubbio.it), da una sintetica guida cartacea e, a breve, anche un app per smartphone e tablet.

“Il sentiero Fratello Lupo – si legge nella premessa – è un sentiero da fare a piedi che permette al pellegrino, al turista, di visitare i luoghi francescani della città di Gubbio, seconda patria del Santo. Si sviluppa per le caratteristiche vie medievali pemettendo di ammirare i luoghi, le chiese, i paesaggi tanto cari al Poverello. Il sentiero è diviso in due parti, per venire incontro alle varie necessità delle persone. Un percorso più facile, in cui si può usufruire di ascensori, nel caso di persone anziane o con difficoltà di deambulazione, e uno più lungo”.

L’itinerario inizia dalla chiesina della Vittorina, dove il Santo fondò la prima comunità francescana e nei cui pressi ammansì il lupo; sale fino alla basilica di Sant’Ubaldo, attraverso le testimonianze artistiche e religiose legate al Poverello di Assisi. Il percorso spirituale destinato a pellegrini, a scuole, singoli e e famiglie, è diviso in due parti (città e monte Ingino) in base alla difficoltà, ed è stato ideato da Giuliano Rossi di Lapis Lunae, con il contributo di diocesi e Comune, e la collaborazione dell’ufficio per la Pastorale del turismo, tempo libero e sport.

“È l’occasione per rimettere al centro la tradizione francescana di Gubbio – ha detto Giuliano Rossi in sede di presentazione – che non è solo la seconda patria di san Francesco ma è un luogo fondamentale per l’esperienza del Santo”.

Il vescovo Mario Ceccobelli ha sottolineato che l’iniziativa anticipa le celebrazioni (coordinate dal Maggio eugubino, con il presidente Lucio Lupini) dell’ottavo centenario della consegna della chiesina dai benedettini a Francesco, che si apriranno i primi di settembre in occasione del pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco”.

L’assessore alla Cultura Marco Bellucci ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa dei privati in un momento di così forte crisi. Il pellegrinaggio include anche la visita al sarcofago custodito nella chiesa dei Muratori che la tradizione indica come tomba del lupo di Gubbio, poco noto anche agli eugubini. In punti strategici del percorso cittadino sarà possibile avere un timbro delle tappe, e alla fine un attestato di partecipazione e un Tau.

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Seguite Francesco! Ed ecco la mappa https://www.lavoce.it/seguite-francesco-ed-ecco-la-mappa/ Thu, 18 Apr 2013 11:47:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=16252 percorso-francescano-guida-don-paolo-giuliettiIl pellegrinaggio a piedi è sempre più esperienza spirituale che attrae anche i non credenti e fa muovere parocchie, gruppi giovanili, associazioni e singoli.

A Perugia, lunedì scorso 8 aprile, l’annuncio della traduzione in lingua tedesca, spagnola e inglese della guida La Via di Francesco, scritta da don Paolo Giulietti e Gianluigi Bettin per le edizioni San Paolo, è stato occasione per fare il punto sul cammino che unisce La Verna a Rieti ed ha il suo cuore in Assisi: dai sentieri all’alloggio, dalla Credenziale con i timbri dei luoghi attraversati al Testimonium che attesta il pellegrinaggio compiuto, fino ai pasti e tutto quanto è necessario per un cammino sicuro.

La Via di Francesco illustrata nella guida è la via ufficiale su cui si è realizzata la collaborazione tra Regione dell’Umbria, Conferenza episcopale umbra, le Province francescane dell’Umbria, e il Consorzio “Umbria & Francesco’s Ways”, realtà imprenditoriale dedicata in esclusiva alla Via, creata nel 2010 e costituita da un centinaio di aziende ricettive e ristorative posizionate lungo il percorso che offrono specifici pacchetti studiati per le diverse tipologie di turista/pellegrino nonchè il “menù del pellegrino” pensato per dare il giusto apporto calorico e nutrizionale utilizzando i prodotti tipici.

Una particolare attenzione ai giovani ha portato il Consorzio, insieme ai promotori della Via, al progetto “Tu pensa solo a camminare!” pensato per gruppi giovanili, con un pacchetto che va da un massimo di 280 euro a persona per i dieci giorni necessari per coprire il cammino da La Verna a Greccio, fino ad un minino di 145 per una settimana di cammino proposta in due versioni.

La Via di Francesco si trova ad intersecare le grandi vie dei pellegrinaggi medievali verso Roma e verso Gerusalemme, ha ricordato mons. Paolo Giulietti. E Giorgio Piccirillo, presidente dell’associazione “I cammini di Francesco”, ha illustrato il progetto per il riconoscimento di “itinerario culturale europeo” che consentirebbe, tra l’altro, di fruire di specifici finanziamenti dell’Unione europea.

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Concluso il pellegrinaggio sulla via di Francesco https://www.lavoce.it/concluso-il-pellegrinaggio-sulla-via-di-francesco/ Mon, 03 Sep 2012 17:33:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12601 Sono arrivati a Gubbio sotto la pioggia, e con un’ora di anticipo sul programma, i pellegrini che per tre giorni hanno percorso “Il Sentiero di Francesco”. I circa cento partecipanti alla marcia  sono arrivati alle 15 alla chiesa di Santa Maria della Vittoria, detta della Vittorina, a Gubbio, accolti da padre Francesco. «Vi auguro – ha detto il frate ai pellegrini – che questo cammino possa ricordarvi sempre l’importanza delle cose semplici, immediate, piccole, le più preziose agli occhi di Dio».

Tra i pellegrini che hanno percorso gli oltre 40 chilometri di marcia c’era anche il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, che dopo la preghiera conclusiva del pellegrinaggio ha invitato i marciatori a «nutrirsi della parola di Dio fino a diventare santi, proprio come Francesco». Il tema del Sentiero 2012, giunto quest’anno alla quarta edizione, era la riconciliazione con i fratelli: il vescovo Ceccobelli ha auspicato «che la società civile, le famiglie e anche la politica trovino il coraggio di diventare riconciliati e testimoni di riconciliazione; spesso – ha aggiunto – pronunciare la parola “perdono” è solo questione di coraggio, o forse d’incoscienza: prego con voi perché questo coraggio, oggi, arrivi da più parti, in un momento in cui tutti ne abbiamo davvero bisogno».

Il vescovo e i frati francescani che hanno preso parte al cammino hanno consegnato a tutti i partecipanti un messaggio finale: la storia di Amid e Farid, “parabola” della forza della riconciliazione e della fragilità dell’offesa e del rancore.

Alle 18, nella chiesa di San Francesco, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Ceccobelli, ha concluso il pellegrinaggio. Tra i pellegrini in cammino oggi c’erano anche i consiglieri regionali Andrea Smacchi e Orfeo Goracci, l’assessore al Turismo della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, il sindaco di Valfabbrica, Oriano Anastasi.

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Il messaggio finale per i pellegrini

La storia di Amir e Farid

Amir e Farid erano due ricchi mercanti e grandi amici. Per questo viaggiavano sempre insieme per vendere le loro mercanzie. In uno di questi viaggi, passando vicino ad un fiume in piena, a Farid venne in mente di bagnarsi. Improvvisamente, distrattosi, fu trascinato dalla corrente. Amir, vedendo che il suo più caro amico correva il rischio di morire, si gettò in acqua e, con grande sforzo, riuscì a salvarlo. Farid, chiamato uno dei suoi schiavi, fece incidere su una roccia lì vicino la seguente frase: “Qui, dando grande prova di amicizia e rischiando la sua vita, Amir ha salvato il suo amico Farid”.

Di ritorno sullo stesso luogo, si fermarono per un breve riposo. Mentre conversavano, cominciarono a discutere e Amir, alterandosi, schiaffeggiò Farid. Costui si avvicinò alla riva del fiume e, con una bacchetta, scrisse sulla sabbia: “Qui, per motivi futili, Amir ha schiaffeggiato il suo amico Farid”.

Lo schiavo che era stato incaricato di scrivere nella pietra il ringraziamento di Farid, gli chiese: “Mio signore, quando sei stato salvato dalle acque, hai fatto incidere quel fatto nella pietra. Ed ora scrivi sulla sabbia l’offesa ricevuta. Perché fai così?”. E Farid gli rispose: “Gli atti di bontà, d’amore e abnegazione devono essere incisi nella roccia, affinché tutti coloro cui capiterà di venirne a conoscenza, cerchino di imitarli. Al contrario, quando riceviamo un’offesa, dobbiamo scriverla sulla sabbia, vicino all’acqua, in modo che scompaia in breve tempo, nessuno ne venga a sapere e soprattutto, affinché sparisca al più presto qualsiasi risentimento dal nostro cuore”.

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La seconda giornata dei pellegrini sulla via di francesco. La testimonianza di Marco e Irene (con video) https://www.lavoce.it/la-seconda-giornata-dei-pellegrini-sula-via-di-francesco-la-testimonianza-di-marco-e-irene/ Sun, 02 Sep 2012 17:34:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12598  guarda il video Arriveranno a destinazione domani i pellegrini della quarta edizione del “Sentiero di Francesco”, l’itinerario Assisi – Gubbio sui passi del Poverello. Per loro, circa un centinaio, oggi è tempo di cammino nella natura, lungo i sentieri ombreggiati della media valle del Chiascio, lo stesso territorio tra Valfabbrica e San Pietro in Vigneto percorso nell’inverno del 1206 da Francesco. La prima giornata, su un percorso di 15 km, si è chiusa ieri sera a Valfabbrica con l’incontro e la riflessione proposta dallo psichiatra Giovanni Mazzotta (Università di Perugia) sul tema del pellegrinaggio, la riconciliazione con i fratelli. “A volte ci chiedono la ricetta per la riconciliazione – ha detto Mazzotta, facendo riferimento alla sua attività di psichiatra -. Per il cristiano è fondamentale sentirsi piccolo nel rapporto con Dio, riconoscere questo limite può diventare punto di partenza per un miglior rapporto con l’altro. Per riconciliarsi occorre riconoscere il proprio errore, ristabilire la relazione con l’altro e migliorarla. Il modo? E’ l’evangelico ‘porgi l’altra guancia’. Chiedere perdono a Dio, per chiedere perdono all’altro”.

Nel corso dell’incontro, poi, una coppia di sposi perugini, Marco e Irene, ha testimoniato la propria singolare esperienza di perdono e riconciliazione. “Ci siamo sposati giovanissimi – raccontano – e dopo tre anni, già genitori di un bimbo, ci siamo separati. Non c’è stata una causa scatenate, motivi comuni e banali: il coincidere dei nostri egoismi. Abbiamo passato 4-5 anni gestendo la genitorialità, senza mai chiarire”. Un bel giorno scatta la scintilla. “E’ stata Irene a chiedere scusa, nonostante non avesse più colpe di me – spiega Marco –. Il messaggio del perdono di Gesù si è concretizzato nella vita di Irene, io ero lontano dalla chiesa. La nostra riconciliazione, oggi siamo di nuovo marito e moglie, è avvenuta perché lei mi ha chiesto perdono. Per me è stata l’occasione di riavvicinarmi a Dio”.

L’arrivo dei pellegrini francescani a Gubbio il 3 settembre sarà caratterizzato da vari momenti. I partecipanti arriveranno nel parco della chiesa di Santa Maria della Vittoria, detta della Vittorina. Nella chiesetta che fu il primo insediamento dei frati del Poverello, i camminatori riceveranno il sussidio che la Chiesa italiana ha preparato per celebrare la settima Giornata per la salvaguardia del creato.
Poi, dopo un tempo di ristoro e di riposo, si ritroveranno alle ore 18 nella chiesa di San Francesco per la celebrazione eucaristica conclusiva, presieduta dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, e per ricevere il messaggio finale del pellegrinaggio.

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Prima giornata dei pellegrini sulla via di Francesco (con video) https://www.lavoce.it/prima-giornata-dei-pellegrini-sulla-via-di-francesco/ Sat, 01 Sep 2012 14:03:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12592 A piedi da Assisi a Gubbio i pellegrini sulla via di Francesco portano un messaggio di riconciliazione, in particolare di riconciliazione tra uomo e uomo. Sono partiti questa mattina dalla chiesa di Santa Maria Maggiore di Assisi i circa 100 pellegrini che si sono incamminati per Gubbio, partecipando alla quarta edizione del “Sentiero di Francesco”.
Una iniziativa organizzata dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e da quella di Gubbio, in collaborazione con Regione dell’Umbria, Provincia di Perugia, comunità montane e amministrazioni comunali di Assisi, Valfabbrica e Gubbio.
Mons. Domenico Sorrentino e mons. Mario Ceccobelli, vescovi rispettivamente della diocesi assisana ed eugubina, hanno accolto i “camminatori” e a benedetto il loro gesto presso il Vescovato della città del Poverello.
«Qui Francesco lascia la strada del dio-denaro – spiega mons. Domenico Sorrentino, proprio sul luogo dove il Poverello rinuncia alle ricchezze del padre Pietro di Bernardone – per scegliere la via della povertà e della fraternità evangelica, riconciliandosi così con il creato intero».
Dopo il primo tratto di cammino nel centro storico di Assisi, i pellegrini del “Sentiero di Francesco” si sono raccolti in preghiera sulla tomba del Santo, nella basilica inferiore del Sacro convento, guidati dal vicario dei Frati minori conventuali, padre Egidio Canil, e dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli. Quest’ultimo, come già fatto nelle precedenti edizioni del pellegrinaggio, anche stavolta si è messo in cammino lungo l’itinerario, che percorrerà interamente a piedi.

Pellegrini tra i pellegrini, sia oggi che nei prossimi due giorni di cammino, si sono messi in marcia – come di consueto – anche alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche e amministrative dell’Umbria. Saranno loro a passarsi l’un l’altro il bastone in legno del viandante, segno di sacrificio, di collaborazione e di lavoro insieme per il bene comune.
Partecipano anche alcuni rappresentanti dell’Associazione affidatari del lupo italiano, con tre stupendi esemplari di questa razza nata dall’incrocio tra lupo selvatico e cane pastore.
La prima giornata si conclude nel pomeriggio a Valfabbrica, con la celebrazione della santa messa e la meditazione sul tema della riconciliazione di Giovanni Mazzotta dell’Università di Perugia e la testimonianza di Marco e Iren, sulla loro personale storia di riconciliazione.

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Sulla strada della riconciliazione https://www.lavoce.it/sulla-strada-della-riconciliazione/ Thu, 30 Aug 2012 11:30:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=12507 Dal 1° al 3 settembre torna l’ormai consueto pellegrinaggio da Assisi a Gubbio lungo i 40 chilometri de “Il Sentiero di Francesco”, giunto alla quarta edizione. Il tema proposto dai mons. Ceccobelli e Sorrentino, vescovi di Gubbio e Assisi – Gualdo Tadino – Nocera Umbra, sul quale riflettere durante la camminata immersa nel verde delle colline umbre (visitando i luoghi più significativi della spiritualità e storia di Francesco pellegrino) sarà la riconciliazione con i fratelli.

Era l’inverno 1206 quando Giovanni di Bernardone, detto Francesco, partì dalla natia Assisi per dirigersi verso nuove mete dove portare il suo messaggio universale, e la sua strada lo portò a Gubbio, città di un altro santo di pace, il patrono Ubaldo. Accolto dall’amico Federico della famiglia Spadalonga – sul cui fondaco anni più tardi fu costruita la chiesa con l’annesso convento che si ammirano oggi in piazza Quaranta Martiri – si fece subito conoscere ed amare per il suo insegnamento ed una molteplicità di episodi che portano Gubbio ad essere considerata la seconda patria del Santo: dall’assistenza ai lebbrosi al primo cenobio in quella chiesa della Vittorina (1213) messa a disposizione dal vescovo Villano, nei cui pressi Francesco ammansì il feroce “lupo d’Agobbio” citato anche nei Fioretti.

“L’iniziativa della tre giorni curata dalla diocesi – riconosce l’assessore alla Cultura del Comune di Gubbio Marco Bellucci – è altamente meritoria ed interessante. Ha saputo crescere ed affermarsi già dalle sue prime edizioni. Qualsiasi iniziativa valida che sappia valorizzare la tradizione del francescanesimo a Gubbio va salutata con favore e sostenuta”.

La camminata prenderà il via il 1° settembre in mattinata dopo la preghiera nel vescovado di Assisi e le celebrazioni nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, cui seguirà la sosta alla tomba del Poverello per poi proseguire attraverso il Bosco di san Francesco fino a Pieve San Nicolò. Di lì il corteo di pellegrini ripartirà verso Valfabbrica, prima tappa della camminata che ospiterà un momento di preghiera (grazie al sussidio a cura di frate Angelo Gatto dell’Ordine dei frati minori Cappuccini) e riflessione con il prof. Giovanni Mazzotta ed alcune testimonianze. Il giorno seguente tappe a Caprignone e San Pietro in Vigneto e poi il 3 settembre da Vallingegno l’ultimo tratto fino alla chiesa di Santa Maria della Vittoria (la “Vittorina”) a Gubbio e nella chiesa di San Francesco.

Intenso il programma della giornata conclusiva. Si parte alle ore 8 dall’eremo di San Pietro in Vigneto con sosta all’abbazia di Vallingegno. Si riparte per arrivare alle ore 15.30 nella chiesa della Vittorina, sede del primo cenobio francescano (1213) e nei cui pressi avvenne l’ammansimento del lupo. Alle ore 18 nella chiesa di San Francesco, celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli e consegna del messaggio delle famiglie francescane ai partecipanti al pellegrinaggio.

Gli organizzatori

L’evento è promosso dalle diocesi di Assisi e Gubbio, condiviso dalle Famiglie francescane, sostenuto dall’Opera romana pellegrinaggi, dalla Regione Umbria, in particolare dal Consiglio regionale, dalla Provincia di Perugia, dalle Amministrazioni comunali di Assisi, Valfabbrica e Gubbio, dalle Comunità montane Alta Umbria e Martani – Serano – Subasio e altri soggetti istituzionali affiancati da privati e associazioni. La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti.

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