sentiero di Francesco Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/sentiero-di-francesco/ Settimanale di informazione regionale Fri, 23 Jun 2023 15:27:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg sentiero di Francesco Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/sentiero-di-francesco/ 32 32 ‘Il Sentiero di Francesco’: conclusa a Gubbio la quattordicesima edizione https://www.lavoce.it/il-sentiero-di-francesco-conclusa-a-gubbio-la-quattordicesima-edizione/ Mon, 05 Sep 2022 13:53:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68199 il sentiero di francesco 2022

Con l'arrivo dei pellegrini a Gubbio si è conclusa nel pomeriggio di sabato 3 settembre la quattordicesima edizione de Il Sentiero di Francesco. "È un’edizione sicuramente molto significativa: prima di tutto perché è la prima dopo la pandemia, con il ritorno di tanti amici e fratelli di varie parti d'Italia e anche d'Europa. Tutti con il grande desiderio di compiere ancora una volta questo cammino sulle orme di Francesco, ripercorrere questa storia di novità, di riconciliazione, di liberazione, di fraternità e anche con il desiderio di vivere, nella semplicità di questi giorni, nuovi amicizie e un tempo di immersione nel creato". Il vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini, riassume in queste parole le tre intense giornate del pellegrinaggio partito da Assisi il primo settembre e arrivato nella Città dei Ceri sabato 3, dopo aver attraversato il borgo di Valfabbrica. Al parco eugubino della Riconciliazione che abbraccia la chiesetta di Santa Maria della Vittorina, le decine di pellegrini in cammino sono arrivati con canti di gioia. Nemmeno la pioggia battente di questi ultimi giorni li ha scoraggiati. C'erano bambini, famiglie, chi è abituato a camminare da solo e scopre stavolta la bellezza della condivisione, chi è viandante esperto e chi invece è ai primi passi e scopre il cammino proprio sulla Via di Francesco. Ad accogliere e a salutare i pellegrini de  Il Sentiero di Francesco c'era anche il sindaco eugubino, Filippo Stirati, che ha sottolineato ancora una volta l’importanza del cammino e del contributo all’identità francescana che viene proprio dalla città di Gubbio. Sul luogo che ricorda l’incontro tra San Francesco e la belva feroce che terrorizzava gli eugubini, viene consegnato il Premio Lupo di Gubbio per la riconciliazione alla Confraternita di San Jacopo di Compostella, che ha sede a Perugia e accoglie i pellegrini in vari ostelli lungo la Francigena, il Cammino di Santiago e la Via di Francesco. Da qualche anno, sul sentiero francescano, la diocesi eugubina ha affidato, proprio alla Confraternita, l’Eremo di San Pietro in Vigneto. Ecco la motivazione del premio: Per la spiritualità fraterna e l'accoglienza generosa che i volontari offrono e condividono con i pellegrini in cammino sulle vie di San Francesco, San Giacomo e lungo la Francigena, affiancandoli con semplicità nel loro percorso di riconciliazione con se stessi, con i fratelli, con Dio e con il Creato.  Il ceramista eugubino Giampietro Rampini ha condensato tutto ciò nella maiolica consegnata dal vescovo Luciano allo storico Paolo Caucci von Saucken e ad alcuni volontari della Confraternita compostelana. "Interpretiamo questo premio -ha commentato il professor Caucci- come un segno molto preciso: il Vescovo, la diocesi e la città di Gubbio vogliono dare un impulso proprio all'accoglienza su questa via di pellegrinaggio. L'accoglienza e l’ospitalità sono fondamentali perché l’hospitium è il luogo dove si ospitano i pellegrini come persone gradite, come persone da accogliere come fossero a casa loro. Di fronte ai grandi appuntamenti che abbiamo nei prossimi anni, specie con gli anniversari francescani, il grande giubileo romano e un nuovo anno santo compostelano, io credo che questo premio voglia significare la necessità di rafforzare proprio la struttura degli hospitales, perché necessario farlo". Con Paolo Caucci von Saucken, la consegna del premio diventa anche l’occasione per fare il punto su cammini e pellegrinaggi in Europa e in Italia, a poche settimane dalla chiusura dell’anno santo giacobeo, il 25 luglio scorso. In crescita i pellegrini sulla Via di Francesco: quest’anno supereranno i numeri pre-pandemia, anche secondo i dati dell’accoglienza presso l’eremo di San Pietro in Vigneto delineati dalla Confraternita. "In questi giorni a Santiago de Compostela -racconta Caucci- è arrivato il pellegrino numero trecento mila di quest'anno e non tutti sono registrati, praticamente sono arrivati già circa quattrocento mila pellegrini a piedi. Questo determina una conseguenza in tutti i campi, anche nel turismo, visto che gli alberghi di Santiago de Compostela nel mese di agosto stavano al 90-95% di occupazione. Quindi è un fenomeno non soltanto religioso ma anche sociale, economico, politico e antropologico perché stiamo vedendo che cambiano anche i tipi di pellegrini. Non sono sempre gli stessi, cambiano le età, sono stagionali, l'estate sono più giovani e a primavera più maturi: un fenomeno molto interessante. Sulla Via di Francesco -continua lo storico e rettore della Confraternita perugina - arriva un pellegrino già molto motivato, che cerca san Francesco principalmente e attraverso il Santo ovviamente cerca Dio, la spiritualità e l'interiorità, quindi c'è già una scelta a monte". L’edizione 2022 de Il Sentiero di Francesco si è chiusa, come di consueto, con la celebrazione della Santa Messa presso la chiesa di San Francesco a Gubbio, presieduta del vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini.]]>
il sentiero di francesco 2022

Con l'arrivo dei pellegrini a Gubbio si è conclusa nel pomeriggio di sabato 3 settembre la quattordicesima edizione de Il Sentiero di Francesco. "È un’edizione sicuramente molto significativa: prima di tutto perché è la prima dopo la pandemia, con il ritorno di tanti amici e fratelli di varie parti d'Italia e anche d'Europa. Tutti con il grande desiderio di compiere ancora una volta questo cammino sulle orme di Francesco, ripercorrere questa storia di novità, di riconciliazione, di liberazione, di fraternità e anche con il desiderio di vivere, nella semplicità di questi giorni, nuovi amicizie e un tempo di immersione nel creato". Il vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini, riassume in queste parole le tre intense giornate del pellegrinaggio partito da Assisi il primo settembre e arrivato nella Città dei Ceri sabato 3, dopo aver attraversato il borgo di Valfabbrica. Al parco eugubino della Riconciliazione che abbraccia la chiesetta di Santa Maria della Vittorina, le decine di pellegrini in cammino sono arrivati con canti di gioia. Nemmeno la pioggia battente di questi ultimi giorni li ha scoraggiati. C'erano bambini, famiglie, chi è abituato a camminare da solo e scopre stavolta la bellezza della condivisione, chi è viandante esperto e chi invece è ai primi passi e scopre il cammino proprio sulla Via di Francesco. Ad accogliere e a salutare i pellegrini de  Il Sentiero di Francesco c'era anche il sindaco eugubino, Filippo Stirati, che ha sottolineato ancora una volta l’importanza del cammino e del contributo all’identità francescana che viene proprio dalla città di Gubbio. Sul luogo che ricorda l’incontro tra San Francesco e la belva feroce che terrorizzava gli eugubini, viene consegnato il Premio Lupo di Gubbio per la riconciliazione alla Confraternita di San Jacopo di Compostella, che ha sede a Perugia e accoglie i pellegrini in vari ostelli lungo la Francigena, il Cammino di Santiago e la Via di Francesco. Da qualche anno, sul sentiero francescano, la diocesi eugubina ha affidato, proprio alla Confraternita, l’Eremo di San Pietro in Vigneto. Ecco la motivazione del premio: Per la spiritualità fraterna e l'accoglienza generosa che i volontari offrono e condividono con i pellegrini in cammino sulle vie di San Francesco, San Giacomo e lungo la Francigena, affiancandoli con semplicità nel loro percorso di riconciliazione con se stessi, con i fratelli, con Dio e con il Creato.  Il ceramista eugubino Giampietro Rampini ha condensato tutto ciò nella maiolica consegnata dal vescovo Luciano allo storico Paolo Caucci von Saucken e ad alcuni volontari della Confraternita compostelana. "Interpretiamo questo premio -ha commentato il professor Caucci- come un segno molto preciso: il Vescovo, la diocesi e la città di Gubbio vogliono dare un impulso proprio all'accoglienza su questa via di pellegrinaggio. L'accoglienza e l’ospitalità sono fondamentali perché l’hospitium è il luogo dove si ospitano i pellegrini come persone gradite, come persone da accogliere come fossero a casa loro. Di fronte ai grandi appuntamenti che abbiamo nei prossimi anni, specie con gli anniversari francescani, il grande giubileo romano e un nuovo anno santo compostelano, io credo che questo premio voglia significare la necessità di rafforzare proprio la struttura degli hospitales, perché necessario farlo". Con Paolo Caucci von Saucken, la consegna del premio diventa anche l’occasione per fare il punto su cammini e pellegrinaggi in Europa e in Italia, a poche settimane dalla chiusura dell’anno santo giacobeo, il 25 luglio scorso. In crescita i pellegrini sulla Via di Francesco: quest’anno supereranno i numeri pre-pandemia, anche secondo i dati dell’accoglienza presso l’eremo di San Pietro in Vigneto delineati dalla Confraternita. "In questi giorni a Santiago de Compostela -racconta Caucci- è arrivato il pellegrino numero trecento mila di quest'anno e non tutti sono registrati, praticamente sono arrivati già circa quattrocento mila pellegrini a piedi. Questo determina una conseguenza in tutti i campi, anche nel turismo, visto che gli alberghi di Santiago de Compostela nel mese di agosto stavano al 90-95% di occupazione. Quindi è un fenomeno non soltanto religioso ma anche sociale, economico, politico e antropologico perché stiamo vedendo che cambiano anche i tipi di pellegrini. Non sono sempre gli stessi, cambiano le età, sono stagionali, l'estate sono più giovani e a primavera più maturi: un fenomeno molto interessante. Sulla Via di Francesco -continua lo storico e rettore della Confraternita perugina - arriva un pellegrino già molto motivato, che cerca san Francesco principalmente e attraverso il Santo ovviamente cerca Dio, la spiritualità e l'interiorità, quindi c'è già una scelta a monte". L’edizione 2022 de Il Sentiero di Francesco si è chiusa, come di consueto, con la celebrazione della Santa Messa presso la chiesa di San Francesco a Gubbio, presieduta del vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini.]]>
‘Il Sentiero di Francesco’: XIV edizione del pellegrinaggio a piedi tra Assisi e Gubbio https://www.lavoce.it/il-sentiero-di-francesco-xiv-edizione-del-pellegrinaggio-a-piedi-tra-assisi-e-gubbio/ Wed, 31 Aug 2022 14:16:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68161 Il sentiero di francesco

È tutto pronto per la partenza della quattordicesima edizione de Il Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio a piedi tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio che, fin dal suo esordio, si svolge nelle giornate dell’1-2-3 settembre. Un cammino sulla Via di Francesco da fare in condivisione, partendo nella ricorrenza della Giornata per la custodia del Creato, per ripercorrere il viaggio compiuto da San Francesco come uomo nuovo, dopo il gesto della spogliazione e la rinuncia alle ricchezze e all’autorità paterna, scegliendo la via della piena conversione. È, dunque, un itinerario che invita a riappropriarsi di una vita lenta, scandita dai ritmi della natura. Un appuntamento che quest’anno prova a ritrovare la formula organizzativa ormai consolidata nel tempo, negli ultimi due anni adattata alle esigenze dettate dall’emergenza sanitaria Covid 19, che tuttavia non si è sospeso, lanciando anzi con ancora più forza e determinazione, il messaggio di riconciliazione e di speranza che da sempre anima il pellegrinaggio. Cresce anche il numero dei pellegrini iscritti, quasi in linea con le cifre pre-pandemia, pronti a misurarsi con un programma intenso.

Il programma della XIV edizione de Il Sentiero di Francesco

Il primo settembre, alle 7.30, partenza dei partecipanti che pernottano a Gubbio con navetta da piazza Quaranta Martiri, con tappa successiva presso il parcheggio del centro commerciale Le Mura. Alle 8.30, raduno dei pellegrini ad Assisi, in piazza del Vescovado. Seguirà un momento di preghiera e di riflessione comunitaria nel Santuario della Spogliazione, guidato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. La prima tappa dei pellegrini sarà sul prato delle Basiliche francescane del Sacro Convento, per un momento di preghiera e un gesto simbolico promosso dal Movimento Laudato Si’, in apertura del Tempo del Creato, il periodo di riflessione ecumenica sul clima e sul pianeta che continua fino al 4 ottobre. Intorno alle ore 10, la partenza del pellegrinaggio del pellegrinaggio da Assisi con arrivo a Valfabbrica intorno alle ore 16.30. Seguirà la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale. In serata i pellegrini, prenderanno parte alla cena in occasione del Palio di Valfabbrica - Giostra d’Italia. Alle 21, rientro della navetta con coloro che pernottano a Gubbio. Il 2 settembre, alle ore 8, raduno dei pellegrini a Valfabbrica e partenza verso l’eremo di San Pietro in Vigneto, dove arriveranno intorno alle 17, accolti dagli ospitalieri della Confraternita di San Jacopo di Compostella. Seguirà la celebrazione liturgica, e a seguire, una cena per i viandanti prenotati. Il 3 settembre, alle 8.30, raduno dei pellegrini nel chiostro dell’eremo di San Pietro in Vigneto e partenza del cammino. Alle 15.30, arrivo a Gubbio, presso il parco della Riconciliazione, dove è situata la chiesa di Santa Maria della Vittoria, luogo dell’incontro tra san Francesco e il Lupo. Seguirà il conferimento del premio Lupo di Gubbio per la riconciliazione, da parte del vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. Alle 18.30, presso la chiesa di San Francesco, i pellegrini coinvolti nel cammino e la comunità dei fedeli, potranno partecipare alla Santa Messa conclusiva, presieduta dal vescovo Luciano.

Sostegno di Coldiretti Umbria e Campagna Amica

Come ormai da tradizione, Coldiretti Umbria e Campagna Amica rinnovano il loro sostegno all’iniziativa, allestendo ogni giorno punti ristoro a base di frutta fresca e prodotti di stagione a volontà, per tutti i pellegrini in cammino, messi a disposizione dalle aziende agricole del territorio. Dunque, anche i prodotti della terra e dell’agricoltura umbra sono protagonisti del cammino sulla Via di Francesco: un segno importante soprattutto in un momento difficile come quello attuale. In questa edizione del pellegrinaggio, i pasti sono a cura dell’Aratorio Familiare di Gubbio e del Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci Gubbio). Il Sentiero di Francesco è un cammino organizzato dalla Diocesi di Gubbio, con la PiccolAccoglienza e l’Ufficio delle comunicazioni sociali, insieme alla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, e patrocinato dalla Regione dell’Umbria, con la collaborazione dei Comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio.]]>
Il sentiero di francesco

È tutto pronto per la partenza della quattordicesima edizione de Il Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio a piedi tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio che, fin dal suo esordio, si svolge nelle giornate dell’1-2-3 settembre. Un cammino sulla Via di Francesco da fare in condivisione, partendo nella ricorrenza della Giornata per la custodia del Creato, per ripercorrere il viaggio compiuto da San Francesco come uomo nuovo, dopo il gesto della spogliazione e la rinuncia alle ricchezze e all’autorità paterna, scegliendo la via della piena conversione. È, dunque, un itinerario che invita a riappropriarsi di una vita lenta, scandita dai ritmi della natura. Un appuntamento che quest’anno prova a ritrovare la formula organizzativa ormai consolidata nel tempo, negli ultimi due anni adattata alle esigenze dettate dall’emergenza sanitaria Covid 19, che tuttavia non si è sospeso, lanciando anzi con ancora più forza e determinazione, il messaggio di riconciliazione e di speranza che da sempre anima il pellegrinaggio. Cresce anche il numero dei pellegrini iscritti, quasi in linea con le cifre pre-pandemia, pronti a misurarsi con un programma intenso.

Il programma della XIV edizione de Il Sentiero di Francesco

Il primo settembre, alle 7.30, partenza dei partecipanti che pernottano a Gubbio con navetta da piazza Quaranta Martiri, con tappa successiva presso il parcheggio del centro commerciale Le Mura. Alle 8.30, raduno dei pellegrini ad Assisi, in piazza del Vescovado. Seguirà un momento di preghiera e di riflessione comunitaria nel Santuario della Spogliazione, guidato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. La prima tappa dei pellegrini sarà sul prato delle Basiliche francescane del Sacro Convento, per un momento di preghiera e un gesto simbolico promosso dal Movimento Laudato Si’, in apertura del Tempo del Creato, il periodo di riflessione ecumenica sul clima e sul pianeta che continua fino al 4 ottobre. Intorno alle ore 10, la partenza del pellegrinaggio del pellegrinaggio da Assisi con arrivo a Valfabbrica intorno alle ore 16.30. Seguirà la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale. In serata i pellegrini, prenderanno parte alla cena in occasione del Palio di Valfabbrica - Giostra d’Italia. Alle 21, rientro della navetta con coloro che pernottano a Gubbio. Il 2 settembre, alle ore 8, raduno dei pellegrini a Valfabbrica e partenza verso l’eremo di San Pietro in Vigneto, dove arriveranno intorno alle 17, accolti dagli ospitalieri della Confraternita di San Jacopo di Compostella. Seguirà la celebrazione liturgica, e a seguire, una cena per i viandanti prenotati. Il 3 settembre, alle 8.30, raduno dei pellegrini nel chiostro dell’eremo di San Pietro in Vigneto e partenza del cammino. Alle 15.30, arrivo a Gubbio, presso il parco della Riconciliazione, dove è situata la chiesa di Santa Maria della Vittoria, luogo dell’incontro tra san Francesco e il Lupo. Seguirà il conferimento del premio Lupo di Gubbio per la riconciliazione, da parte del vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. Alle 18.30, presso la chiesa di San Francesco, i pellegrini coinvolti nel cammino e la comunità dei fedeli, potranno partecipare alla Santa Messa conclusiva, presieduta dal vescovo Luciano.

Sostegno di Coldiretti Umbria e Campagna Amica

Come ormai da tradizione, Coldiretti Umbria e Campagna Amica rinnovano il loro sostegno all’iniziativa, allestendo ogni giorno punti ristoro a base di frutta fresca e prodotti di stagione a volontà, per tutti i pellegrini in cammino, messi a disposizione dalle aziende agricole del territorio. Dunque, anche i prodotti della terra e dell’agricoltura umbra sono protagonisti del cammino sulla Via di Francesco: un segno importante soprattutto in un momento difficile come quello attuale. In questa edizione del pellegrinaggio, i pasti sono a cura dell’Aratorio Familiare di Gubbio e del Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci Gubbio). Il Sentiero di Francesco è un cammino organizzato dalla Diocesi di Gubbio, con la PiccolAccoglienza e l’Ufficio delle comunicazioni sociali, insieme alla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, e patrocinato dalla Regione dell’Umbria, con la collaborazione dei Comuni di Assisi, Valfabbrica e Gubbio.]]>
Il premio “Lupo di Gubbio” ai giovani economisti di EoF https://www.lavoce.it/premio-lupo-di-gubbio-giovani-eof/ Sat, 04 Sep 2021 16:11:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62070 Il premio "Lupo di Gubbio"

Il premio 2021 “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione è stato conferito ai giovani di Economy of Francesco. È stato consegnato ieri dal vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, e dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino. L’occasione è stata quella dell’incontro sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”, organizzato a Gubbio, nella sala convegni del convento di San Francesco. Un momento importante di riflessione e dibattito che le Chiese umbre hanno vissuto in dialogo con Economy of Francesco e in preparazione alla 49a Settimana sociale che si terrà in ottobre a Taranto sui temi della transizione ecologica, del lavoro e dell’economia sostenibile. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=IMPHzB7e-7s[/embed]   Questa la motivazione del premio, consegnato - come di consueto - al termine del pellegrinaggio a piedi Assisi - Valfabbrica - Gubbio “Il Sentiero di Francesco”, giunto quest’anno alla tredicesima edizione… Ai giovani economisti, imprenditori e changemakers di Economy of Francesco, per aver accolto l’invito di Papa Francesco a “non rimanere fuori dai luoghi in cui si genera il presente e il futuro” ed essersi impegnati a promuovere un’economia nuova, diversa, riconciliata con l’Umanità e il Creato. Il premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione si è concretizzato in una maiolica del maestro ceramista Giampietro Rampini, raffigurante un san Francesco alle porte di Gubbio, con il Lupo e altri riferimenti ai Fioretti, ma anche con una visione “onirica” del presente e del futuro, con gli insediamenti abitativi e produttivi dell’uomo di oggi e di domani. Il riconoscimento è stato ritirato dai giovani economisti Valentina Rotondi e Paolo Santori, insieme a tutti i giovani partecipanti della summer school di Economy of Francesco che proprio questa settimana si sono riuniti a Gubbio. La consegna del premio è stata preceduta da un dialogo proprio con Rotondi e Santori, introdotto da Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, coordinatrice della commissione regionale Problemi sociali e Lavoro della Conferenza episcopale umbra (Ceu), membro del comitato organizzatore di Economy of Francesco.]]>
Il premio "Lupo di Gubbio"

Il premio 2021 “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione è stato conferito ai giovani di Economy of Francesco. È stato consegnato ieri dal vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini, e dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino. L’occasione è stata quella dell’incontro sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”, organizzato a Gubbio, nella sala convegni del convento di San Francesco. Un momento importante di riflessione e dibattito che le Chiese umbre hanno vissuto in dialogo con Economy of Francesco e in preparazione alla 49a Settimana sociale che si terrà in ottobre a Taranto sui temi della transizione ecologica, del lavoro e dell’economia sostenibile. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=IMPHzB7e-7s[/embed]   Questa la motivazione del premio, consegnato - come di consueto - al termine del pellegrinaggio a piedi Assisi - Valfabbrica - Gubbio “Il Sentiero di Francesco”, giunto quest’anno alla tredicesima edizione… Ai giovani economisti, imprenditori e changemakers di Economy of Francesco, per aver accolto l’invito di Papa Francesco a “non rimanere fuori dai luoghi in cui si genera il presente e il futuro” ed essersi impegnati a promuovere un’economia nuova, diversa, riconciliata con l’Umanità e il Creato. Il premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione si è concretizzato in una maiolica del maestro ceramista Giampietro Rampini, raffigurante un san Francesco alle porte di Gubbio, con il Lupo e altri riferimenti ai Fioretti, ma anche con una visione “onirica” del presente e del futuro, con gli insediamenti abitativi e produttivi dell’uomo di oggi e di domani. Il riconoscimento è stato ritirato dai giovani economisti Valentina Rotondi e Paolo Santori, insieme a tutti i giovani partecipanti della summer school di Economy of Francesco che proprio questa settimana si sono riuniti a Gubbio. La consegna del premio è stata preceduta da un dialogo proprio con Rotondi e Santori, introdotto da Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, coordinatrice della commissione regionale Problemi sociali e Lavoro della Conferenza episcopale umbra (Ceu), membro del comitato organizzatore di Economy of Francesco.]]>
Ambiente. Fino al 4 ottobre per le Chiese cristiane è il Tempo del creato https://www.lavoce.it/ambiente-chiese-tempo-creato/ Fri, 06 Sep 2019 11:01:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55179 tempo creato

Si prega per oltre un mese per la biodiversità, e la preghiera stessa somiglia a un organismo vivente: la Giornata per il creato infatti continua a svilupparsi in dimensioni e complessità. Nata originariamente come singola giornata, il 1° settembre, all’interno del mondo ortodosso, si è man mano estesa ad altre Chiese, allargandosi all’intero mese di settembre, e dall’anno scorso protraendosi fino al 4 ottobre, non a caso festa di san Francesco d’Assisi. È stato denominato “Tempo del creato”.

Nella Chiesa cattolica universale l’edizione 2019 è la 5a Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Nel suo Messaggio per l’evento, Papa Francesco invita “fortemente i fedeli a dedicarsi alla preghiera in questo tempo... È l’occasione per sentirci ancora più uniti ai fratelli e alle sorelle delle varie Confessioni cristiane. Sentiamoci anche in profonda sintonia con gli uomini e le donne di buona volontà, insieme chiamati a promuovere, nel contesto della crisi ecologica che riguarda ognuno, la custodia della rete della vita di cui facciamo parte”.

Una preghiera dai risvolti molto concreti. “È questo il tempo - aggiunge Bergoglio - per intraprendere azioni profetiche. Molti giovani stanno alzando la voce in tutto il mondo, invocando scelte coraggiose. Sono delusi da troppe promesse disattese, da impegni presi e trascurati per interessi e convenienze di parte... A loro dobbiamo risposte vere, non parole vuote; fatti, non illusioni. Le nostre preghiere e i nostri appelli sono volti soprattutto a sensibilizzare i responsabili politici e civili. Penso in particolare ai Governi che nei prossimi mesi si riuniranno per rinnovare impegni decisivi a orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”.

Sul tema è intervenuto anche il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, a cui si affiancano il Movimento cattolico mondiale per il clima e la Rete ecclesiale panamazzonica.

Il tema suggerito quest’anno dal Comitato direttivo ecumenico del Tempo del creato è “La rete della vita”, con la necessità di proteggere la biodiversità. La perdita delle specie animali e vegetali sta infatti accelerando: un recente rapporto dell’Onu stima che addirittura una specie su nove è a rischio estinzione. Ci si ricollega poi in particolare al prossimo Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia.

Mauricio Lopez, segretario della Rete panamazzonica, ha sottolineato che “il Tempo del creato è un’opportunità per riflettere sui modi in cui amiamo le culture in tutta la loro diversità, specialmente la diversità delle comunità nell’Amazzonia”.

Il prefetto del Dicastero per lo sviluppo, card. Peter Turkson, ha firmato una lettera di sostegno al Tempo del creato insieme all’arcivescovo di Canterbury, capo della Comunione anglicana, al rappresentante del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, leader spirituale degli ortodossi, e a molti altri leader cristiani. Nel testo si ribadisce che, “con l’aggravarsi della crisi ambientale, noi cristiani siamo urgentemente chiamati a essere testimoni della nostra fede agendo coraggiosamente per tutelare il dono che condividiamo”.

All’iniziativa ecologica aderisce il Consiglio ecumenico delle Chiese, organismo che rappresenta gran parte delle comunità protestanti e ortodosse a livello mondiale.

Per valorizzare il Tempo del creato, dal 1° settembre - in cui ricorre la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato - fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, alla vigilia della preghiera ecumenica per il creato di Assisi intitolata “Camminando insieme verso la Cop24”, il 31 agosto e il 1° settembre la Conferenza delle Chiese europee (Kek) e il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) hanno espressamente chiesto alle rispettive comunità di pregare e di prendersi cura dell’ambiente.

Scrive il pastore protestante Christian Kriegerpresidente della Kek: “Mentre le crisi ambientali si acuiscono e appaiono progressivamente le loro conseguenze per i più vulnerabili”, i cristiani sono chiamati a testimoniare “in parole, in azione e in preghiera” la loro fede.

Il Tempo del creato è per la famiglia cristiana, al di là di ogni denominazione, una “opportunità per celebrare insieme Dio come Creatore, per esprimere la nostra gratitudine comune per il dono di tutta la vita, per portare a Dio il nostro rammarico per l’abuso del nostro ambiente e delle risorse naturali, per diventare consapevoli della nostra responsabilità verso tutti gli esseri umani e verso il creato, e impegnarci ad agire”.

Leggi anche: L’11a edizione del “Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio.

D. R.

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tempo creato

Si prega per oltre un mese per la biodiversità, e la preghiera stessa somiglia a un organismo vivente: la Giornata per il creato infatti continua a svilupparsi in dimensioni e complessità. Nata originariamente come singola giornata, il 1° settembre, all’interno del mondo ortodosso, si è man mano estesa ad altre Chiese, allargandosi all’intero mese di settembre, e dall’anno scorso protraendosi fino al 4 ottobre, non a caso festa di san Francesco d’Assisi. È stato denominato “Tempo del creato”.

Nella Chiesa cattolica universale l’edizione 2019 è la 5a Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Nel suo Messaggio per l’evento, Papa Francesco invita “fortemente i fedeli a dedicarsi alla preghiera in questo tempo... È l’occasione per sentirci ancora più uniti ai fratelli e alle sorelle delle varie Confessioni cristiane. Sentiamoci anche in profonda sintonia con gli uomini e le donne di buona volontà, insieme chiamati a promuovere, nel contesto della crisi ecologica che riguarda ognuno, la custodia della rete della vita di cui facciamo parte”.

Una preghiera dai risvolti molto concreti. “È questo il tempo - aggiunge Bergoglio - per intraprendere azioni profetiche. Molti giovani stanno alzando la voce in tutto il mondo, invocando scelte coraggiose. Sono delusi da troppe promesse disattese, da impegni presi e trascurati per interessi e convenienze di parte... A loro dobbiamo risposte vere, non parole vuote; fatti, non illusioni. Le nostre preghiere e i nostri appelli sono volti soprattutto a sensibilizzare i responsabili politici e civili. Penso in particolare ai Governi che nei prossimi mesi si riuniranno per rinnovare impegni decisivi a orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”.

Sul tema è intervenuto anche il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, a cui si affiancano il Movimento cattolico mondiale per il clima e la Rete ecclesiale panamazzonica.

Il tema suggerito quest’anno dal Comitato direttivo ecumenico del Tempo del creato è “La rete della vita”, con la necessità di proteggere la biodiversità. La perdita delle specie animali e vegetali sta infatti accelerando: un recente rapporto dell’Onu stima che addirittura una specie su nove è a rischio estinzione. Ci si ricollega poi in particolare al prossimo Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia.

Mauricio Lopez, segretario della Rete panamazzonica, ha sottolineato che “il Tempo del creato è un’opportunità per riflettere sui modi in cui amiamo le culture in tutta la loro diversità, specialmente la diversità delle comunità nell’Amazzonia”.

Il prefetto del Dicastero per lo sviluppo, card. Peter Turkson, ha firmato una lettera di sostegno al Tempo del creato insieme all’arcivescovo di Canterbury, capo della Comunione anglicana, al rappresentante del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, leader spirituale degli ortodossi, e a molti altri leader cristiani. Nel testo si ribadisce che, “con l’aggravarsi della crisi ambientale, noi cristiani siamo urgentemente chiamati a essere testimoni della nostra fede agendo coraggiosamente per tutelare il dono che condividiamo”.

All’iniziativa ecologica aderisce il Consiglio ecumenico delle Chiese, organismo che rappresenta gran parte delle comunità protestanti e ortodosse a livello mondiale.

Per valorizzare il Tempo del creato, dal 1° settembre - in cui ricorre la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato - fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, alla vigilia della preghiera ecumenica per il creato di Assisi intitolata “Camminando insieme verso la Cop24”, il 31 agosto e il 1° settembre la Conferenza delle Chiese europee (Kek) e il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) hanno espressamente chiesto alle rispettive comunità di pregare e di prendersi cura dell’ambiente.

Scrive il pastore protestante Christian Kriegerpresidente della Kek: “Mentre le crisi ambientali si acuiscono e appaiono progressivamente le loro conseguenze per i più vulnerabili”, i cristiani sono chiamati a testimoniare “in parole, in azione e in preghiera” la loro fede.

Il Tempo del creato è per la famiglia cristiana, al di là di ogni denominazione, una “opportunità per celebrare insieme Dio come Creatore, per esprimere la nostra gratitudine comune per il dono di tutta la vita, per portare a Dio il nostro rammarico per l’abuso del nostro ambiente e delle risorse naturali, per diventare consapevoli della nostra responsabilità verso tutti gli esseri umani e verso il creato, e impegnarci ad agire”.

Leggi anche: L’11a edizione del “Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio.

D. R.

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Assisi. La prima preghiera ecumenica per il creato e il pellegrinaggio verso Gubbio https://www.lavoce.it/assisi-preghiera-ecumenica-creato/ Thu, 06 Sep 2018 10:00:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52767 preghiera ecumenica creato

Prendersi cura della Terra durante il “Tempo del creato” è stato l’appello rilanciato da alti rappresentati delle tradizioni cristiane ai fedeli cristiani - circa un terzo della popolazione mondiale! - durante la prima Preghiera ecumenica per il creato tenutasi ad Assisi in vista della Cop24, la Conferenza internazionale sul clima che si terrà in Polonia il prossimo ottobre.

Densi di significato i luoghi scelti per ospitare le quattro “tappe” della preghiera. Iniziata il 31 agosto presso il santuario della Spogliazione per incoraggiare una riflessione sull’urgente necessità di una conversione ecologica, è proseguita con la veglia davanti al Crocifisso di San Damiano, focalizzata sul mandato di Gesù a san Francesco: “Va’ e ripara la mia casa”, che impegna anche noi oggi come custodi della creazione.

Il 1° settembre, in occasione della quarta Giornata mondiale di preghiera per il creato, il sagrato della basilica superiore di San Francesco ha accolto i leader presenti che hanno lanciato, con la Dichiarazione congiunta, il loro appello per la giustizia climatica e per una nuova solidarietà globale con i più colpiti, invitando ad agire a livello internazionale attraverso “provvedimenti coraggiosi ai prossimi negoziati Onu sul clima”. Dal sagrato è poi partito il pellegrinaggio Assisi-Gubbio sul Sentiero di Francesco, con cui ci si è uniti simbolicamente al cammino verso la Cop24. Era il primo incontro di questo tipo organizzato dal Direttivo ecumenico del Tempo del creato (per questo, prima Preghiera) composto da Movimento cattolico mondiale per il clima, Consiglio ecumenico delle Chiese, Rete per l’ambiente della Comunione anglicana, Federazione luterana mondiale, A Rocha, Christian Aid, Lausanne/ World Evangelical Alliance Creation Care Network, Act Alliance e World Communion for Reformed Churches.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con le diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Gubbio, il Sacro Convento e l’Istituto Serafico di Assisi. Hanno partecipato ai diversi momenti l’archimandrita Athenagoras Fasiolo, rappresentante del Patriarcato di Costantinopoli, il card. Angelo Bagnasco, presidente del Ccee, mons. Bruno-Marie Duffeé, segretario del Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, e il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

Nei loro interventi, i leader religiosi hanno richiamato all’impegno nel servire personalmente e come comunità cristiane i fratelli, in particolare gli “ultimi”, spesso resi tali proprio dalle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle proprie terre. Un impegno sostenuto dalla speranza nel bene che già c’è negli sforzi di tanti cristiani per rispondere alla chiamata ad essere custodi della creazione, e nei tentativi di cambiare la “narrativa” di un mondo frammentato e polarizzato; e dall’unità che possiamo già vivere come comunità cristiane lavorando insieme per rispondere all’urgenza della crisi ambientale.

Marina Zola Ufficio per l’ecumenismo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino

In cammino sulle orme di Francesco

Nel “chiostro della pace” del convento di San Francesco, a conclusione della decima edizione del pellegrinaggio a piedi Assisi-Gubbio, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha consegnato al suo predecessore, il vescovo emerito Mario Ceccobelli, il premio “Lupo di Gubbio per la riconciliazione”: un piatto in ceramica dell’artista Giampietro Rampini. Non tanto un passaggio di consegne, ma un riconoscimento dovuto a Ceccobelli, il cui operato è stato sempre improntato a ricercare il bene comune e soprattutto quanto unisce persone e popoli. È stata la degna conclusione di una manifestazione che ancora una volta ha registrato un bel successo, con oltre 300 partecipanti complessivi. Il vescovo Luciano ha guidato il pellegrinaggio per la prima volta, un cammino tra l’altro che il Vescovo ben conosce, soprattutto per i valori che riepiloga; non a caso lo ha scelto per arrivare nella diocesi affidata alle sue cure a ridosso della consacrazione e ingresso (3 dicembre 2017). Nella conclusione di questa decima edizione sono stati coinvolti luoghi-simbolo della vicenda umana e spirituale del francescanesimo: la chiesa della Vittorina, messa a disposizione di Francesco dal vescovo Vilano nel 1213, la chiesa di San Francesco della Pace, la chiesa di San Francesco in piazza 40 Martiri. Alla Vittorina, sede del primo cenobio dei frati, legata all’ammansimento del lupo e all’assistenza ai lebbrosi nel vicino lazzaretto, c’è stato il saluto del custode, padre Francesco Ferrari .

Giampiero Bedini

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preghiera ecumenica creato

Prendersi cura della Terra durante il “Tempo del creato” è stato l’appello rilanciato da alti rappresentati delle tradizioni cristiane ai fedeli cristiani - circa un terzo della popolazione mondiale! - durante la prima Preghiera ecumenica per il creato tenutasi ad Assisi in vista della Cop24, la Conferenza internazionale sul clima che si terrà in Polonia il prossimo ottobre.

Densi di significato i luoghi scelti per ospitare le quattro “tappe” della preghiera. Iniziata il 31 agosto presso il santuario della Spogliazione per incoraggiare una riflessione sull’urgente necessità di una conversione ecologica, è proseguita con la veglia davanti al Crocifisso di San Damiano, focalizzata sul mandato di Gesù a san Francesco: “Va’ e ripara la mia casa”, che impegna anche noi oggi come custodi della creazione.

Il 1° settembre, in occasione della quarta Giornata mondiale di preghiera per il creato, il sagrato della basilica superiore di San Francesco ha accolto i leader presenti che hanno lanciato, con la Dichiarazione congiunta, il loro appello per la giustizia climatica e per una nuova solidarietà globale con i più colpiti, invitando ad agire a livello internazionale attraverso “provvedimenti coraggiosi ai prossimi negoziati Onu sul clima”. Dal sagrato è poi partito il pellegrinaggio Assisi-Gubbio sul Sentiero di Francesco, con cui ci si è uniti simbolicamente al cammino verso la Cop24. Era il primo incontro di questo tipo organizzato dal Direttivo ecumenico del Tempo del creato (per questo, prima Preghiera) composto da Movimento cattolico mondiale per il clima, Consiglio ecumenico delle Chiese, Rete per l’ambiente della Comunione anglicana, Federazione luterana mondiale, A Rocha, Christian Aid, Lausanne/ World Evangelical Alliance Creation Care Network, Act Alliance e World Communion for Reformed Churches.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con le diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Gubbio, il Sacro Convento e l’Istituto Serafico di Assisi. Hanno partecipato ai diversi momenti l’archimandrita Athenagoras Fasiolo, rappresentante del Patriarcato di Costantinopoli, il card. Angelo Bagnasco, presidente del Ccee, mons. Bruno-Marie Duffeé, segretario del Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, e il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

Nei loro interventi, i leader religiosi hanno richiamato all’impegno nel servire personalmente e come comunità cristiane i fratelli, in particolare gli “ultimi”, spesso resi tali proprio dalle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle proprie terre. Un impegno sostenuto dalla speranza nel bene che già c’è negli sforzi di tanti cristiani per rispondere alla chiamata ad essere custodi della creazione, e nei tentativi di cambiare la “narrativa” di un mondo frammentato e polarizzato; e dall’unità che possiamo già vivere come comunità cristiane lavorando insieme per rispondere all’urgenza della crisi ambientale.

Marina Zola Ufficio per l’ecumenismo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino

In cammino sulle orme di Francesco

Nel “chiostro della pace” del convento di San Francesco, a conclusione della decima edizione del pellegrinaggio a piedi Assisi-Gubbio, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha consegnato al suo predecessore, il vescovo emerito Mario Ceccobelli, il premio “Lupo di Gubbio per la riconciliazione”: un piatto in ceramica dell’artista Giampietro Rampini. Non tanto un passaggio di consegne, ma un riconoscimento dovuto a Ceccobelli, il cui operato è stato sempre improntato a ricercare il bene comune e soprattutto quanto unisce persone e popoli. È stata la degna conclusione di una manifestazione che ancora una volta ha registrato un bel successo, con oltre 300 partecipanti complessivi. Il vescovo Luciano ha guidato il pellegrinaggio per la prima volta, un cammino tra l’altro che il Vescovo ben conosce, soprattutto per i valori che riepiloga; non a caso lo ha scelto per arrivare nella diocesi affidata alle sue cure a ridosso della consacrazione e ingresso (3 dicembre 2017). Nella conclusione di questa decima edizione sono stati coinvolti luoghi-simbolo della vicenda umana e spirituale del francescanesimo: la chiesa della Vittorina, messa a disposizione di Francesco dal vescovo Vilano nel 1213, la chiesa di San Francesco della Pace, la chiesa di San Francesco in piazza 40 Martiri. Alla Vittorina, sede del primo cenobio dei frati, legata all’ammansimento del lupo e all’assistenza ai lebbrosi nel vicino lazzaretto, c’è stato il saluto del custode, padre Francesco Ferrari .

Giampiero Bedini

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Giornata del creato. Il Messaggio della Cei https://www.lavoce.it/giornata-creato-messaggio-cei/ Sat, 01 Sep 2018 06:00:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52729 Giornata creato messaggio Cei

Di seguito, ampi stralci dal Messaggio della Cei per la 13a Giornata nazionale per la custodia del creato (1° settembre), “Coltivare l’alleanza con la terra”, a cura della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo.

Sempre più spesso la nostra terra città, paesi, campagne - è devastata da fenomeni atmosferici di portata largamente superiore a ciò che eravamo abituati a considerare normale. Anche gli ultimi mesi hanno visto diverse aree del paese sconvolte da eventi metereologici estremi, che hanno spezzato vite e famiglie, comunità e culture - e le prime vittime sono spesso i poveri e le persone più fragili. Le stesse storie narrate da tanti migranti, che giungono nel nostro paese chiedendo accoglienza, parlano di fenomeni inediti che colpiscono - in modo spesso anche più drammatico aree molto distanti del pianeta. Né il cambiamento climatico è l’unica minaccia legata alla crisi socioambientale: si pensi all’inquinamento diffuso ed ai drammi che talvolta esso porta con sé. Così talvolta si fa strada un senso di impotenza e di disperazione, come fossimo di fronte ad un degrado inevitabile della nostra terra. Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ invita però a non cedere alla rassegnazione. Proprio quei nn. 23-26, che testimoniano della gravità del mutamento climatico in atto, mettendo in guardia contro forme di negazionismo antiscientifico, evidenziano anche come esso sia legato in gran parte a comportamenti umani, che possiamo modificare. Il II capitolo della stessa enciclica sottolinea, d’altra parte come quel mondo creato, che ci è dato come dono buono, sia anche affidato alla cura delle nostre mani, per custodirne l’abitabilità preziosa. E c’è negli esseri umani “una capacità di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori” (LS, n. 205).

Operare in forme attive e lungimiranti

Ecco, allora, che lo sguardo preoccupato per la devastazione del territorio a seguito del riscaldamento globale dovrà farsi attiva opera di prevenzione. Si tratterà, da un lato, di proteggere città e campagne con serie misure di adattamento, in grado di favorire la resilienza di fronte ad eventi estremi. Si tratterà, però, soprattutto, di promuovere un’azione di mitigazione, che contribuisca a contenere i fattori che li determinano.

(...) Nella stessa direzione - della costruzione di una società decarbonizzata - dovranno pure andare scelte efficaci da parte del nostro paese nel campo della politica e dell’economia ambientale. Sarà così possibile collegare la promozione di un lavoro dignitoso con una attenzione forte per l’ambiente, riprendendo ed approfondendo le indicazioni della Settimana sociale svoltasi a Cagliari nel 2017. La vocazione umana a coltivare la terra non può che andare di pari passo con quella a custodirla.

Una prospettiva pastorale

 Ma la sfida non interessa solo l’economia e la politica: c’è anche una prospettiva pastorale da ritrovare, nella presa in carico solidale delle fragilità ambientali di fronte agli impatti del mutamento, in una prospettiva di cura integrale. Occorre ritrovare il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, anche per orientare a nuovi stili di vita e di consumo responsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità. Molte le iniziative prese in tal senso da diocesi ed associazioni; si pensi alla rilevanza della campagna per il disinvestimento da fonti energetiche non rinnovabili o alle molte altre indicazioni per vivere in forma comunitaria la conversione ecologica (Laudato si’ , n. 217). Ma c’è anche una prospettiva spirituale da coltivare: Papa Francesco ricorda chela pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita” (LS, n. 225). Ed occorre anche dar fondamento a tale attenzione, inserendola sistematicamente nei corsi di formazione per tutti coloro che esercitano responsabilità nella comunità ecclesiale.

In orizzonte ecumenico

È una sfida che le Chiese cristiane stanno imparando ad affrontare assieme, riscoprendo in orizzonte ecumenico l’impegno comune per la cura della creazione di Dio. La celebrazione condivisa del Tempo del creato è anche un segno importante nel cammino verso la comunione tra le Chiese: ne ha dato una testimonianza importante il messaggio inviato nel 2017 da Papa Francesco col Patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli. È importante operare assieme, perché possiamo tornare ad abitare la Terra nel segno dell’arcobaleno, illuminati dal “Vangelo della creazione”.

Leggi il testo integrale del Messaggio della Cei per la Giornata del creato.

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Giornata creato messaggio Cei

Di seguito, ampi stralci dal Messaggio della Cei per la 13a Giornata nazionale per la custodia del creato (1° settembre), “Coltivare l’alleanza con la terra”, a cura della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo.

Sempre più spesso la nostra terra città, paesi, campagne - è devastata da fenomeni atmosferici di portata largamente superiore a ciò che eravamo abituati a considerare normale. Anche gli ultimi mesi hanno visto diverse aree del paese sconvolte da eventi metereologici estremi, che hanno spezzato vite e famiglie, comunità e culture - e le prime vittime sono spesso i poveri e le persone più fragili. Le stesse storie narrate da tanti migranti, che giungono nel nostro paese chiedendo accoglienza, parlano di fenomeni inediti che colpiscono - in modo spesso anche più drammatico aree molto distanti del pianeta. Né il cambiamento climatico è l’unica minaccia legata alla crisi socioambientale: si pensi all’inquinamento diffuso ed ai drammi che talvolta esso porta con sé. Così talvolta si fa strada un senso di impotenza e di disperazione, come fossimo di fronte ad un degrado inevitabile della nostra terra. Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ invita però a non cedere alla rassegnazione. Proprio quei nn. 23-26, che testimoniano della gravità del mutamento climatico in atto, mettendo in guardia contro forme di negazionismo antiscientifico, evidenziano anche come esso sia legato in gran parte a comportamenti umani, che possiamo modificare. Il II capitolo della stessa enciclica sottolinea, d’altra parte come quel mondo creato, che ci è dato come dono buono, sia anche affidato alla cura delle nostre mani, per custodirne l’abitabilità preziosa. E c’è negli esseri umani “una capacità di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori” (LS, n. 205).

Operare in forme attive e lungimiranti

Ecco, allora, che lo sguardo preoccupato per la devastazione del territorio a seguito del riscaldamento globale dovrà farsi attiva opera di prevenzione. Si tratterà, da un lato, di proteggere città e campagne con serie misure di adattamento, in grado di favorire la resilienza di fronte ad eventi estremi. Si tratterà, però, soprattutto, di promuovere un’azione di mitigazione, che contribuisca a contenere i fattori che li determinano.

(...) Nella stessa direzione - della costruzione di una società decarbonizzata - dovranno pure andare scelte efficaci da parte del nostro paese nel campo della politica e dell’economia ambientale. Sarà così possibile collegare la promozione di un lavoro dignitoso con una attenzione forte per l’ambiente, riprendendo ed approfondendo le indicazioni della Settimana sociale svoltasi a Cagliari nel 2017. La vocazione umana a coltivare la terra non può che andare di pari passo con quella a custodirla.

Una prospettiva pastorale

 Ma la sfida non interessa solo l’economia e la politica: c’è anche una prospettiva pastorale da ritrovare, nella presa in carico solidale delle fragilità ambientali di fronte agli impatti del mutamento, in una prospettiva di cura integrale. Occorre ritrovare il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, anche per orientare a nuovi stili di vita e di consumo responsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità. Molte le iniziative prese in tal senso da diocesi ed associazioni; si pensi alla rilevanza della campagna per il disinvestimento da fonti energetiche non rinnovabili o alle molte altre indicazioni per vivere in forma comunitaria la conversione ecologica (Laudato si’ , n. 217). Ma c’è anche una prospettiva spirituale da coltivare: Papa Francesco ricorda chela pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita” (LS, n. 225). Ed occorre anche dar fondamento a tale attenzione, inserendola sistematicamente nei corsi di formazione per tutti coloro che esercitano responsabilità nella comunità ecclesiale.

In orizzonte ecumenico

È una sfida che le Chiese cristiane stanno imparando ad affrontare assieme, riscoprendo in orizzonte ecumenico l’impegno comune per la cura della creazione di Dio. La celebrazione condivisa del Tempo del creato è anche un segno importante nel cammino verso la comunione tra le Chiese: ne ha dato una testimonianza importante il messaggio inviato nel 2017 da Papa Francesco col Patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli. È importante operare assieme, perché possiamo tornare ad abitare la Terra nel segno dell’arcobaleno, illuminati dal “Vangelo della creazione”.

Leggi il testo integrale del Messaggio della Cei per la Giornata del creato.

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Giornata del creato. Il Serafico è fra i promotori della preghiera ecumenica https://www.lavoce.it/creato-serafico-preghiera-ecumenica/ Fri, 31 Aug 2018 14:45:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52727 Serafico preghiera ecumenica Assisi

Per rispondere concretamente al grido d’allarme lanciato da Papa Francesco all’interno della sua enciclica Laudato Si' per la tutela della nostra “casa comune”, la Terra, e per diffondere una cultura di reale accoglienza e fraternità, l’Istituto Serafico di Assisi si fa promotore - insieme al Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, al Comitato Direttivo del “Tempo del Creato”, alla Diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, alla Diocesi di Gubbio e al Sacro Convento - del primo incontro di preghiera ecumenico congiunto per il Creato. L’obiettivo condiviso è quello di unire i 2,2 miliardi di cristiani di tutte le confessioni nella preghiera rivolta alla salvaguardia del nostro Pianeta, per camminare insieme verso la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP 24, che si terrà il prossimo dicembre in Polonia. La preghiera inizierà oggi, 31 agosto alle ore 17 e si concluderà sabato 1° settembre alle ore 10 sul Sagrato della Basilica di San Francesco d’Assisi con una Dichiarazione congiunta che invita tutti i cristiani ad agire coraggiosamente per il clima e con un’azione simbolica che coinvolgerà 10 persone appartenenti alla grande famiglia del Serafico per ricordare i più deboli.  “Abbiamo voluto partecipare a questo primo incontro perché avvertiamo la necessità e l’urgenza di promuovere una cultura di reale accoglienza e fraternità. La società rischia di smarrire il senso e la responsabilità della cura delle persone e del Creato”.  Dichiara Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi. “Il nostro lavoro ci porta costantemente a percepire una profonda verità, ossia che l’uomo può essere pienamente se stesso solo se è in relazione con gli altri, con tutto il Creato e con Dio. È per questo motivo che la vita ha bisogno di relazioni. Perché senza una persona accanto che li accompagni a fare esperienza della vita e del Creato, i più deboli sarebbero condannati alla mera sopravvivenza e non potrebbero mai vivere pienamente. Prendersi cura dei più vulnerabili è impossibile senza prendersi prima cura delle persone che ci circondano e dell’ambiente in cui viviamo. San Francesco, al quale la nostra Opera è dedicata, ci ha insegnato che l’ecologia integrale passa solo attraverso la conversione del cuore. Solo allora ci sentiremo intimamente uniti a tutto ciò che esiste e parti della casa comune che Dio ci ha affidato”. – Prosegue la Presidente Di Maolo. Il Serafico, che da 147 anni si prende cura di bambini e ragazzi con gravi disabilità, è pienamente consapevole del fatto che l’integrità della persona non sia solo una somma di funzioni ed è per questo che cerca di realizzare ogni giorno l’ecologia integrale di cui parla il Santo Padre, per preservare la dignità della vita umana e la salute della nostra “casa comune”.  Siamo qui insieme ai bambini dei nostri dipendenti per ricordare la responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni. Siamo con i bambini disabili del Kosovo, che abbiamo trovato in situazioni di abbandono e povertà. Siamo con la famiglia Irachena che è scappata dall’orrore della guerra con la piccola Shosho, disabile grave che abbiamo accolto al Serafico. Siamo con i nostri dipendenti e i nostri volontari, che ogni giorno compiono grandi, ma anche piccoli gesti di cura. Siamo con le nostre suore infermiere indiane del Kerala. Siamo con le nostre famiglie, esempio di cura, accoglienza e solidarietà. Siamo con alcuni dei nostri bambini e ragazzi disabili, che vogliono testimoniarci che la pienezza della vita è sempre possibile e che una persona inguaribile non per questo è incurabile o infelice. La vita ha bisogno di essere accolta, custodita, tutelata, perché è un bene talmente prezioso che non può essere lasciato in balìa di false libertà, della solitudine e dell’abbandono. Le storie di queste persone ci insegnano che la forza dell’amore può abbattere ogni limite. È nei piccoli gesti di cura verso il Creato e verso le persone più fragili che possiamo difendere la nostra Casa Comune, spezzare la logica dell’egoismo globale e accendere l’amore sociale, vera leva per lo sviluppo e per il futuro”. – Ha concluso la Presidente Di Maolo.  

Il programma

Venerdì 31 agosto, dalle ore 17.30-19.30 gli eventi si terranno alla Sala della Spogliazione di San Francesco, per incoraggiare una riflessione sull’urgenza della necessità di una conversione ecologica. Interverranno Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Mons. Bruno-Marie Duffé, Segretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale del Vaticano, Arc. Bernard Ntahoturi, rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury, Archim. Athenagoras Fasiolo, rappresentante del Patriarcato Ecumenico, e altri.   Sabato 1° settembre, alle ore 10.00 gli eventi avranno luogo sul Sagrato della Basilica Superiore di San Francesco. Saluti saranno offerti da S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), Rev. Christian Krieger, Presidente della Conferenza delle Chiese Europee (CEC), Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento, ed altri. I leader delle confessioni cristiane rilasceranno una dichiarazione condivisa per richiamare alla responsabilità verso specifiche iniziative climatiche globali, cui seguirà un’azione simbolica dell’Istituto Serafico di Assisi. Infine, i leader - insieme a Mons. Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Gubbio, ai pellegrini ed i “più piccoli” - faranno i primi passi della decima edizione del Pellegrinaggio Assisi/Gubbio che si unirà simbolicamente al pellegrinaggio verso la COP24, portando lo spirito di San Francesco alla conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite in Polonia.

Chi sono i protagonisti dell'azione simbolica curata dal Serafico

I bambini che porteranno in dono una delle piantine di ulivo sul palco hanno partecipato al campus estivo per i figli dei dipendenti del Serafico. Un’iniziativa finalizzata a mettere in risalto l’importanza della famiglia anche nell’ambiente di lavoro, ma non solo. Per questi bambini, infatti, il campus ha rappresentato un importante momento di condivisione con i ragazzi del Serafico, che ha dato vita a nuovi spazi di inclusione sociale, ma soprattutto ha rappresentato un percorso di crescita personale volto ad abbattere quelle barriere culturali che spesso vengono innalzate di fronte alla disabilità.  Una volontaria Dopo i bambini, salirà sul palco una storica volontaria del Serafico, testimonianza del valore del dono, ma anche della necessità di una forte solidarietà fra le diverse generazioni. Perché solo attraverso dei forti legami tra presente e passato è possibile tutelare il nostro futuro.  Gli orfani e i bambini lontani dalle loro famiglie Nessuno può essere lasciato in balia della solitudine e dell’abbandono ed è un piccolo ospite del Serafico a farsi portavoce di questo appello. Il bimbo, affetto da una disabilità plurima, non poteva essere assistito direttamente dai genitori, ma ha trovato il suo posto all’interno dell’Istituto, dove grazie all’impegno degli operatori migliora giorno dopo giorno.  Rifugiati Saliranno sul palco i fratelli di una piccola profuga che dall’Iraq è fuggita in Giordania insieme alla sua famiglia. A causa delle sue gravi disabilità, la bambina non poteva sopportare quel tipo di vita e per salvarla il Serafico ha costruito un corridoio umanitario per ospitare lei e tutta la sua famiglia (sono in 6) ad Assisi. Da quando è arrivata ad Assisi, è in cura presso il Semi Residenziale dei Piccoli e ogni giorno dà riscontri molto positivi alle attività riabilitative cui viene sottoposta.  Persone in situazioni di povertà Edison è un bambino di 6 anni conosciuto in Kosovo durante un viaggio umanitario. Il piccolo, affetto da disabilità plurime, viveva in condizioni di estrema povertà, con una famiglia completamente impossibilitata a prendersi cura di lui. Siamo riusciti a portarlo in Italia, dove al Serafico ha iniziato un percorso di cura e riabilitazione. Giorno dopo giorno, il volto del piccolo è tornato a sorridere alla vita. Ma la svolta verso la conquista di una vita piena è arrivata quando una giovane coppia lo ha preso in affido.  La nuova famiglia è stata poi benedetta dall’arrivo della piccola Sara.  Ragazzi con disabilità I ragazzi del Serafico insegnano che la disabilità, anche se può imprigionare un corpo, non limita mai l’anima, che è sempre pronta ad innalzarsi e a godere delle meraviglie del creato.  I lavoratori Saliranno sul palco anche alcuni lavoratori del Serafico per ricordare che il lavoro è un diritto fondamentale per la dignità dell’uomo. Tra le fasce deboli della nostra società non possiamo dimenticare le persone che sono in cerca di un lavoro, coloro che lo hanno perso e tutti coloro che sono sfruttati in ambito lavorativo.  Famiglia È un’autentica risorsa per il nostro futuro. E’ il primo luogo di umanizzazione della vita. La famiglia è capace di amore, di accoglienza, di cura e di progetto.  Personale medico di assistenza Sono loro la testimonianza tangibile del prendersi cura, che è sempre un atto umano prima ancora che tecnico e scientifico. Sono i veri custodi e servitori della vita e rappresentano per tutti noi un modello da seguire.  Le suore infermiere del Serafico provenienti dal Kerala. Recentemente, a causa delle inondazioni di quei territori, hanno seguito da lontano e con apprensione il dramma delle loro famiglie e molte di loro hanno perso la propria casa. Con la loro presenza ci testimoniano quotidianamente lo spirito di servizio che coniugano con la vicinanza e l’amore per i più piccoli e, in questo drammatico frangente, anche la straordinaria importanza del prendersi particolarmente cura del Creato.  ]]>
Serafico preghiera ecumenica Assisi

Per rispondere concretamente al grido d’allarme lanciato da Papa Francesco all’interno della sua enciclica Laudato Si' per la tutela della nostra “casa comune”, la Terra, e per diffondere una cultura di reale accoglienza e fraternità, l’Istituto Serafico di Assisi si fa promotore - insieme al Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, al Comitato Direttivo del “Tempo del Creato”, alla Diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, alla Diocesi di Gubbio e al Sacro Convento - del primo incontro di preghiera ecumenico congiunto per il Creato. L’obiettivo condiviso è quello di unire i 2,2 miliardi di cristiani di tutte le confessioni nella preghiera rivolta alla salvaguardia del nostro Pianeta, per camminare insieme verso la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP 24, che si terrà il prossimo dicembre in Polonia. La preghiera inizierà oggi, 31 agosto alle ore 17 e si concluderà sabato 1° settembre alle ore 10 sul Sagrato della Basilica di San Francesco d’Assisi con una Dichiarazione congiunta che invita tutti i cristiani ad agire coraggiosamente per il clima e con un’azione simbolica che coinvolgerà 10 persone appartenenti alla grande famiglia del Serafico per ricordare i più deboli.  “Abbiamo voluto partecipare a questo primo incontro perché avvertiamo la necessità e l’urgenza di promuovere una cultura di reale accoglienza e fraternità. La società rischia di smarrire il senso e la responsabilità della cura delle persone e del Creato”.  Dichiara Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi. “Il nostro lavoro ci porta costantemente a percepire una profonda verità, ossia che l’uomo può essere pienamente se stesso solo se è in relazione con gli altri, con tutto il Creato e con Dio. È per questo motivo che la vita ha bisogno di relazioni. Perché senza una persona accanto che li accompagni a fare esperienza della vita e del Creato, i più deboli sarebbero condannati alla mera sopravvivenza e non potrebbero mai vivere pienamente. Prendersi cura dei più vulnerabili è impossibile senza prendersi prima cura delle persone che ci circondano e dell’ambiente in cui viviamo. San Francesco, al quale la nostra Opera è dedicata, ci ha insegnato che l’ecologia integrale passa solo attraverso la conversione del cuore. Solo allora ci sentiremo intimamente uniti a tutto ciò che esiste e parti della casa comune che Dio ci ha affidato”. – Prosegue la Presidente Di Maolo. Il Serafico, che da 147 anni si prende cura di bambini e ragazzi con gravi disabilità, è pienamente consapevole del fatto che l’integrità della persona non sia solo una somma di funzioni ed è per questo che cerca di realizzare ogni giorno l’ecologia integrale di cui parla il Santo Padre, per preservare la dignità della vita umana e la salute della nostra “casa comune”.  Siamo qui insieme ai bambini dei nostri dipendenti per ricordare la responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni. Siamo con i bambini disabili del Kosovo, che abbiamo trovato in situazioni di abbandono e povertà. Siamo con la famiglia Irachena che è scappata dall’orrore della guerra con la piccola Shosho, disabile grave che abbiamo accolto al Serafico. Siamo con i nostri dipendenti e i nostri volontari, che ogni giorno compiono grandi, ma anche piccoli gesti di cura. Siamo con le nostre suore infermiere indiane del Kerala. Siamo con le nostre famiglie, esempio di cura, accoglienza e solidarietà. Siamo con alcuni dei nostri bambini e ragazzi disabili, che vogliono testimoniarci che la pienezza della vita è sempre possibile e che una persona inguaribile non per questo è incurabile o infelice. La vita ha bisogno di essere accolta, custodita, tutelata, perché è un bene talmente prezioso che non può essere lasciato in balìa di false libertà, della solitudine e dell’abbandono. Le storie di queste persone ci insegnano che la forza dell’amore può abbattere ogni limite. È nei piccoli gesti di cura verso il Creato e verso le persone più fragili che possiamo difendere la nostra Casa Comune, spezzare la logica dell’egoismo globale e accendere l’amore sociale, vera leva per lo sviluppo e per il futuro”. – Ha concluso la Presidente Di Maolo.  

Il programma

Venerdì 31 agosto, dalle ore 17.30-19.30 gli eventi si terranno alla Sala della Spogliazione di San Francesco, per incoraggiare una riflessione sull’urgenza della necessità di una conversione ecologica. Interverranno Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Mons. Bruno-Marie Duffé, Segretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale del Vaticano, Arc. Bernard Ntahoturi, rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury, Archim. Athenagoras Fasiolo, rappresentante del Patriarcato Ecumenico, e altri.   Sabato 1° settembre, alle ore 10.00 gli eventi avranno luogo sul Sagrato della Basilica Superiore di San Francesco. Saluti saranno offerti da S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), Rev. Christian Krieger, Presidente della Conferenza delle Chiese Europee (CEC), Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento, ed altri. I leader delle confessioni cristiane rilasceranno una dichiarazione condivisa per richiamare alla responsabilità verso specifiche iniziative climatiche globali, cui seguirà un’azione simbolica dell’Istituto Serafico di Assisi. Infine, i leader - insieme a Mons. Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Gubbio, ai pellegrini ed i “più piccoli” - faranno i primi passi della decima edizione del Pellegrinaggio Assisi/Gubbio che si unirà simbolicamente al pellegrinaggio verso la COP24, portando lo spirito di San Francesco alla conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite in Polonia.

Chi sono i protagonisti dell'azione simbolica curata dal Serafico

I bambini che porteranno in dono una delle piantine di ulivo sul palco hanno partecipato al campus estivo per i figli dei dipendenti del Serafico. Un’iniziativa finalizzata a mettere in risalto l’importanza della famiglia anche nell’ambiente di lavoro, ma non solo. Per questi bambini, infatti, il campus ha rappresentato un importante momento di condivisione con i ragazzi del Serafico, che ha dato vita a nuovi spazi di inclusione sociale, ma soprattutto ha rappresentato un percorso di crescita personale volto ad abbattere quelle barriere culturali che spesso vengono innalzate di fronte alla disabilità.  Una volontaria Dopo i bambini, salirà sul palco una storica volontaria del Serafico, testimonianza del valore del dono, ma anche della necessità di una forte solidarietà fra le diverse generazioni. Perché solo attraverso dei forti legami tra presente e passato è possibile tutelare il nostro futuro.  Gli orfani e i bambini lontani dalle loro famiglie Nessuno può essere lasciato in balia della solitudine e dell’abbandono ed è un piccolo ospite del Serafico a farsi portavoce di questo appello. Il bimbo, affetto da una disabilità plurima, non poteva essere assistito direttamente dai genitori, ma ha trovato il suo posto all’interno dell’Istituto, dove grazie all’impegno degli operatori migliora giorno dopo giorno.  Rifugiati Saliranno sul palco i fratelli di una piccola profuga che dall’Iraq è fuggita in Giordania insieme alla sua famiglia. A causa delle sue gravi disabilità, la bambina non poteva sopportare quel tipo di vita e per salvarla il Serafico ha costruito un corridoio umanitario per ospitare lei e tutta la sua famiglia (sono in 6) ad Assisi. Da quando è arrivata ad Assisi, è in cura presso il Semi Residenziale dei Piccoli e ogni giorno dà riscontri molto positivi alle attività riabilitative cui viene sottoposta.  Persone in situazioni di povertà Edison è un bambino di 6 anni conosciuto in Kosovo durante un viaggio umanitario. Il piccolo, affetto da disabilità plurime, viveva in condizioni di estrema povertà, con una famiglia completamente impossibilitata a prendersi cura di lui. Siamo riusciti a portarlo in Italia, dove al Serafico ha iniziato un percorso di cura e riabilitazione. Giorno dopo giorno, il volto del piccolo è tornato a sorridere alla vita. Ma la svolta verso la conquista di una vita piena è arrivata quando una giovane coppia lo ha preso in affido.  La nuova famiglia è stata poi benedetta dall’arrivo della piccola Sara.  Ragazzi con disabilità I ragazzi del Serafico insegnano che la disabilità, anche se può imprigionare un corpo, non limita mai l’anima, che è sempre pronta ad innalzarsi e a godere delle meraviglie del creato.  I lavoratori Saliranno sul palco anche alcuni lavoratori del Serafico per ricordare che il lavoro è un diritto fondamentale per la dignità dell’uomo. Tra le fasce deboli della nostra società non possiamo dimenticare le persone che sono in cerca di un lavoro, coloro che lo hanno perso e tutti coloro che sono sfruttati in ambito lavorativo.  Famiglia È un’autentica risorsa per il nostro futuro. E’ il primo luogo di umanizzazione della vita. La famiglia è capace di amore, di accoglienza, di cura e di progetto.  Personale medico di assistenza Sono loro la testimonianza tangibile del prendersi cura, che è sempre un atto umano prima ancora che tecnico e scientifico. Sono i veri custodi e servitori della vita e rappresentano per tutti noi un modello da seguire.  Le suore infermiere del Serafico provenienti dal Kerala. Recentemente, a causa delle inondazioni di quei territori, hanno seguito da lontano e con apprensione il dramma delle loro famiglie e molte di loro hanno perso la propria casa. Con la loro presenza ci testimoniano quotidianamente lo spirito di servizio che coniugano con la vicinanza e l’amore per i più piccoli e, in questo drammatico frangente, anche la straordinaria importanza del prendersi particolarmente cura del Creato.  ]]>
Giornata del creato. Il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio inizia con la preghiera ecumenica https://www.lavoce.it/giornata-creato-assisi-gubbio/ Thu, 30 Aug 2018 10:00:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52691

Presentata la X edizione de “Il sentiero di Francesco” (1-3 settembre), il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio che ricorda quello percorso dal Santo di Assisi nell’inverno tra il 1206 e il 1207, per rendere omaggio alla tomba di Sant’Ubaldo, dopo aver compiuto la scelta della "spoliazione" e della rinuncia all'autorità e alla ricchezza familiare. Il programma 2018 si svolgerà come di consueto dal 1 al 3 settembre e, il 31 agosto, sarà preceduta ad Assisi dalla prima “Preghiera ecumenica per il Creato” lanciata dal Movimento cattolico globale per il clima (Gccm) cui parteciperanno i rappresentanti delle confessioni cristiane di tutto il mondo. “Un appuntamento di forte natura spirituale che propone una sintesi delle esperienze più alte del messaggio francescano: riconciliazione con tutto il Creato. L’esperienza di questo cammino assume anche una valenza per quel particolare turismo che ricerca i percorsi di pellegrinaggio della nostra Umbria spirituale e che occorre sostenere e incentivare adeguatamente”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi alla conferenza stampa di presentazione della X edizione de “Il sentiero di Francesco”. Monsignor Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia e segretario della Ceu, nel suo intervento ha sottolineato il valore e la continuità dell’impegno degli organizzatori che contribuisce di anno in anno a ad aumentare il numero delle adesioni “ad una esperienza di cammino ‘tematico’ che vive grazie al messaggio di Francesco e che ogni anno ne ripropone l’attualità”.  E l’ideatore di questa iniziativa, monsignor Mario Ceccobelli, vescovo emerito di Gubbio ha spiegato il significato del Sentiero ideato dal primo pellegrino che lo percorse: “Francesco che intraprese questa via, dopo la ‘spoliazione’,  diretto a Gubbio, per pregare sulla tomba di Ubaldo, allora il santo più conosciuto in Umbria. Francesco che sceglie la povertà, ma contribuisce a riformare la Chiesa percorrendo sempre un ‘Sentiero’ di riconciliazione e fraternità”. L’assessore regionale Fernanda Cecchini, nel suo saluto ha detto che “in questa edizione c’è sicuramente qualche motivo in più per partecipare: riaffermare e ritrovare un senso profondo di umanità e spiritualità nelle nostre comunità”. Cecchini ha sottolineato l’importanza di questo tipo di turismo che richiede “interventi mirati, anche infrastrutturali non solo di manutenzione ma anche di messa in opera, un impegno che la Regione porta avanti anche attraverso l’Agenzia per la forestazione”. Il programma 2018

La preghiera ecumenica per il creato

Il 31 agosto si terrà ad Assisi la “Preghiera ecumenica per il Creato”, che - come hanno spiegato la presidente dell’Istituto Serafico Francesca Di Maolo e Cecilia Dall’Oglio del coordinamento “Tempio del Creato” - è organizzata dal Movimento cattolico globale per il clima, in collaborazione con l’Istituto Serafico di Assisi che parteciperà attivamente all’evento anche con propri ospiti.

L’accoglienza dei partecipanti sarà alle ore 17 di venerdì 31 agosto presso il vescovado di Assisi. La prima tappa di preghiera, con riflessioni di rappresentanti di varie confessioni cristiane, è prevista dalle ore 17.30 alle 19.30 presso il santuario della Spogliazione; da lì si muoverà poi alla volta della basilica di Santa Chiara per contemplare il Crocifisso di San Damiano. La veglia terminerà alle ore 21.

Sabato 1° settembre i pellegrini si incontreranno alle ore 8.30 presso il santuario della Spogliazione per prepararsi a camminare insieme verso Gubbio, nel 10° anniversario dell’istituzione del Sentiero di Francesco, testimoniando l’impegno sia personale che comunitario a proteggere il creato.

Poco dopo, alle ore 10, a sottolineare la chiamata all’unità tra le fedi cristiane alla luce dell’attuale crisi ecologica, dal sagrato della basilica di San Francesco il Gccm darà quindi lettura della Dichiarazione ecumenica congiunta sul creato, invitando tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a celebrare il “tempo del creato” e ad agire coraggiosamente per il clima.

Il pellegrinaggio del Gccm avrà poi un’ultima tappa a Katowice, in Polonia, dal 3 al 14 dicembre, quando vi si svolgerà la “Cop 24”, Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite: appuntamento internazionale cruciale per l’applicazione dell’Accordo di Parigi del 2015, vale a dire il primo accordo legalmente vincolante sul clima a livello mondiale, sottoscritto dai 195 Paesi che avevano partecipato alla “Cop 21” nella capitale francese.

Il cammino

I 51 chilometri dell’itinerario si percorrono in tre tappe, dal 1 al 3 settembre: primo giorno, raduno ad Assisi e partenza per Valfabbrica; secondo giorno, partenza da Valfabbrica e arrivo all'Eremo di San Pietro in Vigneto; terzo e ultimo giorno, partenza da San Pietro in Vigneto e arrivo a Gubbio (Chiesa di San Francesco della Pace).

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Presentata la X edizione de “Il sentiero di Francesco” (1-3 settembre), il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio che ricorda quello percorso dal Santo di Assisi nell’inverno tra il 1206 e il 1207, per rendere omaggio alla tomba di Sant’Ubaldo, dopo aver compiuto la scelta della "spoliazione" e della rinuncia all'autorità e alla ricchezza familiare. Il programma 2018 si svolgerà come di consueto dal 1 al 3 settembre e, il 31 agosto, sarà preceduta ad Assisi dalla prima “Preghiera ecumenica per il Creato” lanciata dal Movimento cattolico globale per il clima (Gccm) cui parteciperanno i rappresentanti delle confessioni cristiane di tutto il mondo. “Un appuntamento di forte natura spirituale che propone una sintesi delle esperienze più alte del messaggio francescano: riconciliazione con tutto il Creato. L’esperienza di questo cammino assume anche una valenza per quel particolare turismo che ricerca i percorsi di pellegrinaggio della nostra Umbria spirituale e che occorre sostenere e incentivare adeguatamente”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi alla conferenza stampa di presentazione della X edizione de “Il sentiero di Francesco”. Monsignor Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia e segretario della Ceu, nel suo intervento ha sottolineato il valore e la continuità dell’impegno degli organizzatori che contribuisce di anno in anno a ad aumentare il numero delle adesioni “ad una esperienza di cammino ‘tematico’ che vive grazie al messaggio di Francesco e che ogni anno ne ripropone l’attualità”.  E l’ideatore di questa iniziativa, monsignor Mario Ceccobelli, vescovo emerito di Gubbio ha spiegato il significato del Sentiero ideato dal primo pellegrino che lo percorse: “Francesco che intraprese questa via, dopo la ‘spoliazione’,  diretto a Gubbio, per pregare sulla tomba di Ubaldo, allora il santo più conosciuto in Umbria. Francesco che sceglie la povertà, ma contribuisce a riformare la Chiesa percorrendo sempre un ‘Sentiero’ di riconciliazione e fraternità”. L’assessore regionale Fernanda Cecchini, nel suo saluto ha detto che “in questa edizione c’è sicuramente qualche motivo in più per partecipare: riaffermare e ritrovare un senso profondo di umanità e spiritualità nelle nostre comunità”. Cecchini ha sottolineato l’importanza di questo tipo di turismo che richiede “interventi mirati, anche infrastrutturali non solo di manutenzione ma anche di messa in opera, un impegno che la Regione porta avanti anche attraverso l’Agenzia per la forestazione”. Il programma 2018

La preghiera ecumenica per il creato

Il 31 agosto si terrà ad Assisi la “Preghiera ecumenica per il Creato”, che - come hanno spiegato la presidente dell’Istituto Serafico Francesca Di Maolo e Cecilia Dall’Oglio del coordinamento “Tempio del Creato” - è organizzata dal Movimento cattolico globale per il clima, in collaborazione con l’Istituto Serafico di Assisi che parteciperà attivamente all’evento anche con propri ospiti.

L’accoglienza dei partecipanti sarà alle ore 17 di venerdì 31 agosto presso il vescovado di Assisi. La prima tappa di preghiera, con riflessioni di rappresentanti di varie confessioni cristiane, è prevista dalle ore 17.30 alle 19.30 presso il santuario della Spogliazione; da lì si muoverà poi alla volta della basilica di Santa Chiara per contemplare il Crocifisso di San Damiano. La veglia terminerà alle ore 21.

Sabato 1° settembre i pellegrini si incontreranno alle ore 8.30 presso il santuario della Spogliazione per prepararsi a camminare insieme verso Gubbio, nel 10° anniversario dell’istituzione del Sentiero di Francesco, testimoniando l’impegno sia personale che comunitario a proteggere il creato.

Poco dopo, alle ore 10, a sottolineare la chiamata all’unità tra le fedi cristiane alla luce dell’attuale crisi ecologica, dal sagrato della basilica di San Francesco il Gccm darà quindi lettura della Dichiarazione ecumenica congiunta sul creato, invitando tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a celebrare il “tempo del creato” e ad agire coraggiosamente per il clima.

Il pellegrinaggio del Gccm avrà poi un’ultima tappa a Katowice, in Polonia, dal 3 al 14 dicembre, quando vi si svolgerà la “Cop 24”, Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite: appuntamento internazionale cruciale per l’applicazione dell’Accordo di Parigi del 2015, vale a dire il primo accordo legalmente vincolante sul clima a livello mondiale, sottoscritto dai 195 Paesi che avevano partecipato alla “Cop 21” nella capitale francese.

Il cammino

I 51 chilometri dell’itinerario si percorrono in tre tappe, dal 1 al 3 settembre: primo giorno, raduno ad Assisi e partenza per Valfabbrica; secondo giorno, partenza da Valfabbrica e arrivo all'Eremo di San Pietro in Vigneto; terzo e ultimo giorno, partenza da San Pietro in Vigneto e arrivo a Gubbio (Chiesa di San Francesco della Pace).

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Giornata del creato. Il forum Cei sul tema https://www.lavoce.it/giornata-del-creato-forum-cei/ Wed, 29 Aug 2018 17:19:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52682 Custodia creato

Per la Giornata nazionale della custodia del creato, la Cei organizza quest’anno a Veroli (diocesi di Frosinone), l’ 1-2 settembre, il 13° Forum dell’informazione cattolica per la custodia del creato, sul tema “Custodi creativi, responsabili e pronti”. Dopo i saluti del sindaco della città, Simone Cretaro, e del presidente di Greenaccord, Alfondo Cauteruccio, questi i temi affrontati nella mattinata di sabato sotto la guida di Giuseppina Paterniti, vice direttore Tgr Rai:

  • Il grido della Terra: linee d’azione da una lettura biblica” (mons. Ambrogio Spreafico)
  • La Chiesa si interroga sull’Amazzonia” (Fabio Fabene)
  • Coltivare l’alleanza con la terra” (Fabiano Longoni)
  • Martiri per la difesa del creato” (Angelo Romano)
Quindi verranno letti i nomi di persone uccise per la loro lotta a favore dell’ambiente. Nel pomeriggio, con moderatrice Silvia Guidi, giornalista dell’ Osservatore Romano, la lectio magistralis di Felipe Camargo, rappresentante Unchr per il Sud Europa, e a seguire:
  • “Movimento ecumenico internazionale e cambiamenti climatici” (Luca Negro)
  • “Gli accordi internazionali e gli impegni europei sul clima” (Domenico Gaudioso)
  • “Mitigare il cambiamento e adattarsi al clima futuro” (Andrea Masullo)
  • “Cooperazione climatica: una green community in Congo” (Giorgio Barbaglia)
  • “Agricoltori, primi custodi del creato” (David Granieri)
Al mattino di domenica 2, la celebrazione eucaristica delle ore 11, presieduta da mons. Spreafico, vescovo di Frosinone, verrà trasmessa in diretta su Rai Uno.

A queste tematiche sarà anche dedicato, il 19-21 novembre a Milano, il convegno nazionale Cei Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dal titolo “Il tuo cuore custodisca i miei precetti ( Prov 3,1). Un creato da custodire, da credenti responsabili, in risposta alla Parola di Dio”. Parteciperanno esponenti delle Chiese ortodosse (Patriarcato di Costantinopoli, Chiesa copta ortodossa, Chiesa ortodossa romena), della Chiesa apostolica armena e delle Chiese protestanti (Chiesa evangelica italiana e anglicana inglese). Per informazioni: Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo, tel. 06 66398335, email ecu@chiesacattolica.it.

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Custodia creato

Per la Giornata nazionale della custodia del creato, la Cei organizza quest’anno a Veroli (diocesi di Frosinone), l’ 1-2 settembre, il 13° Forum dell’informazione cattolica per la custodia del creato, sul tema “Custodi creativi, responsabili e pronti”. Dopo i saluti del sindaco della città, Simone Cretaro, e del presidente di Greenaccord, Alfondo Cauteruccio, questi i temi affrontati nella mattinata di sabato sotto la guida di Giuseppina Paterniti, vice direttore Tgr Rai:

  • Il grido della Terra: linee d’azione da una lettura biblica” (mons. Ambrogio Spreafico)
  • La Chiesa si interroga sull’Amazzonia” (Fabio Fabene)
  • Coltivare l’alleanza con la terra” (Fabiano Longoni)
  • Martiri per la difesa del creato” (Angelo Romano)
Quindi verranno letti i nomi di persone uccise per la loro lotta a favore dell’ambiente. Nel pomeriggio, con moderatrice Silvia Guidi, giornalista dell’ Osservatore Romano, la lectio magistralis di Felipe Camargo, rappresentante Unchr per il Sud Europa, e a seguire:
  • “Movimento ecumenico internazionale e cambiamenti climatici” (Luca Negro)
  • “Gli accordi internazionali e gli impegni europei sul clima” (Domenico Gaudioso)
  • “Mitigare il cambiamento e adattarsi al clima futuro” (Andrea Masullo)
  • “Cooperazione climatica: una green community in Congo” (Giorgio Barbaglia)
  • “Agricoltori, primi custodi del creato” (David Granieri)
Al mattino di domenica 2, la celebrazione eucaristica delle ore 11, presieduta da mons. Spreafico, vescovo di Frosinone, verrà trasmessa in diretta su Rai Uno.

A queste tematiche sarà anche dedicato, il 19-21 novembre a Milano, il convegno nazionale Cei Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dal titolo “Il tuo cuore custodisca i miei precetti ( Prov 3,1). Un creato da custodire, da credenti responsabili, in risposta alla Parola di Dio”. Parteciperanno esponenti delle Chiese ortodosse (Patriarcato di Costantinopoli, Chiesa copta ortodossa, Chiesa ortodossa romena), della Chiesa apostolica armena e delle Chiese protestanti (Chiesa evangelica italiana e anglicana inglese). Per informazioni: Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo, tel. 06 66398335, email ecu@chiesacattolica.it.

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In 400 in un viaggio geografico e interiore https://www.lavoce.it/400-un-viaggio-geografico-interiore/ Sat, 09 Sep 2017 11:22:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=49905

Grande partecipazione all’edizione 2017 del Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio, che si ripete ogni anno dal primo al 3 settembre, sulle strade percorse del Poverello dopo aver abbandonato la casa e le ricchezze paterne. Il cammino sull’itinerario della Via di Francesco era dedicato quest’anno alla riconciliazione con il creato ed è stato scelto dalla Conferenza episcopale italiana per ospitare la celebrazione nazionale della dodicesima Giornata per la custodia del creato. I pellegrini sono partiti venerdì 1° settembre da Assisi, dal santuario della Spogliazione, sotto una pioggia attesa per tutta l’estate; pioggia che tuttavia non ha scoraggiato i partecipanti (quasi 400 in totale nei tre giorni) impegnati a percorrere a piedi i 50 chilometri dell’itinerario tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio. Nel saluto iniziale ai pellegrini il vescovo di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra, mons. Domenico Sorrentino, ha detto: “Francesco in questa sala otto secoli fa si è sbarazzato di vestiti e denari, cioè dell’effimero, del superfluo, per dire al mondo che si può vivere nella semplicità. Occorre una cultura nuova, sociale ed ecologica: dobbiamo considerare l’ambiente la nostra casa comune”. Anche il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, ha insistito sull’esempio universale di san Francesco. “Camminando - ha detto - riviviamo i luoghi del viaggio percorso da Francesco tra il 1206 e il 1207, descritti anche dalle fonti francescane. Un percorso che è insieme un viaggio geografico e interiore, per vivere un’esperienza di spiritualità e vicinanza al creato”. I pellegrini hanno fatto tappa per la prima notte nel borgo di Valfabbrica, mentre la sera successiva presso l’eremo di San Pietro in Vigneto. La mattina del terzo giorno sveglia all’alba per arrivare a Gubbio, alla chiesetta della Vittorina dove, secondo la tradizione, san Francesco ammansì il lupo. Il pellegrinaggio si è concluso con la celebrazione della messa nella chiesa di San Francesco, presieduta dal vescovo di Gubbio, mons. Ceccobelli. La liturgia, che chiudeva gli eventi legati alla Giornata della custodia del creato, è stata trasmessa in diretta su Rai Uno. Al termine della celebrazione, i pellegrini si sono salutati con un ultimo momento conviviale nel chiostro del convento di San Francesco, dove hanno potuto assistere al tentativo di un loro compagno di entrare nel Guinness dei primati per la “credenziale con il maggior numero di timbri al mondo”. Si tratta di Alberto Castellò De Pereda, un viandante spagnolo in cammino per la pace da più di tre anni sui sentieri europei: dalla Via di Francesco ai cammini lauretani, la via Francigena, passando per Santiago, Medjugorie e Gubbio. Con i suoi 1.531 timbri e una credenziale che nel complesso misura quasi 26 metri, tenterà di entrare nel Guinness World Record.]]>

Grande partecipazione all’edizione 2017 del Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio, che si ripete ogni anno dal primo al 3 settembre, sulle strade percorse del Poverello dopo aver abbandonato la casa e le ricchezze paterne. Il cammino sull’itinerario della Via di Francesco era dedicato quest’anno alla riconciliazione con il creato ed è stato scelto dalla Conferenza episcopale italiana per ospitare la celebrazione nazionale della dodicesima Giornata per la custodia del creato. I pellegrini sono partiti venerdì 1° settembre da Assisi, dal santuario della Spogliazione, sotto una pioggia attesa per tutta l’estate; pioggia che tuttavia non ha scoraggiato i partecipanti (quasi 400 in totale nei tre giorni) impegnati a percorrere a piedi i 50 chilometri dell’itinerario tra Assisi, Valfabbrica e Gubbio. Nel saluto iniziale ai pellegrini il vescovo di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra, mons. Domenico Sorrentino, ha detto: “Francesco in questa sala otto secoli fa si è sbarazzato di vestiti e denari, cioè dell’effimero, del superfluo, per dire al mondo che si può vivere nella semplicità. Occorre una cultura nuova, sociale ed ecologica: dobbiamo considerare l’ambiente la nostra casa comune”. Anche il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, ha insistito sull’esempio universale di san Francesco. “Camminando - ha detto - riviviamo i luoghi del viaggio percorso da Francesco tra il 1206 e il 1207, descritti anche dalle fonti francescane. Un percorso che è insieme un viaggio geografico e interiore, per vivere un’esperienza di spiritualità e vicinanza al creato”. I pellegrini hanno fatto tappa per la prima notte nel borgo di Valfabbrica, mentre la sera successiva presso l’eremo di San Pietro in Vigneto. La mattina del terzo giorno sveglia all’alba per arrivare a Gubbio, alla chiesetta della Vittorina dove, secondo la tradizione, san Francesco ammansì il lupo. Il pellegrinaggio si è concluso con la celebrazione della messa nella chiesa di San Francesco, presieduta dal vescovo di Gubbio, mons. Ceccobelli. La liturgia, che chiudeva gli eventi legati alla Giornata della custodia del creato, è stata trasmessa in diretta su Rai Uno. Al termine della celebrazione, i pellegrini si sono salutati con un ultimo momento conviviale nel chiostro del convento di San Francesco, dove hanno potuto assistere al tentativo di un loro compagno di entrare nel Guinness dei primati per la “credenziale con il maggior numero di timbri al mondo”. Si tratta di Alberto Castellò De Pereda, un viandante spagnolo in cammino per la pace da più di tre anni sui sentieri europei: dalla Via di Francesco ai cammini lauretani, la via Francigena, passando per Santiago, Medjugorie e Gubbio. Con i suoi 1.531 timbri e una credenziale che nel complesso misura quasi 26 metri, tenterà di entrare nel Guinness World Record.]]>