santa Rita da Cascia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/santa-rita-da-cascia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 11 Oct 2024 12:56:10 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg santa Rita da Cascia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/santa-rita-da-cascia/ 32 32 Pensionati. Intervista a Luigi Fabiani, segretario della Fnp Cisl Umbria https://www.lavoce.it/pensionati-intervista-a-luigi-fabiani-segretario-della-fnp-cisl-umbria/ https://www.lavoce.it/pensionati-intervista-a-luigi-fabiani-segretario-della-fnp-cisl-umbria/#respond Thu, 10 Oct 2024 10:24:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77918 Luigi Fabiani a mezzo busto sullo sfondo il manifesto della Cisl Umbria

Umbria terra di santi, mancava solo un sindacato che avesse un patrono protettore. E invece, dal 2022 santa Rita è la protettrice della Fnp (Federazione nazionale pensionati) Cisl Umbria, unico caso in Italia di un’organizzazione sindacale che possa vantare una patrona. Proprio nella basilica di Santa Rita a Cascia, il 28 settembre, è stata celebrata una liturgia dedicata. “Santa Rita è l’espressione più pura del cristianesimo – spiega Luigi Fabiani, segretario generale regionale Fnp Cisl –, un punto di riferimento per i laici, in virtù della solidarietà e del bene comune che esprime la sua figura. Una patrona che accomuna, con la sua storia e il suo esempio, cattolici e laici. Per un messaggio quanto mai attuale, e che ha portato oggi Papa Francesco a parlare di Terza guerra mondiale a pezzi”.

Perchè la scelta di santa Rita come patrona

Considerando le origini della Cisl, sindacato cattolico, la scelta non suona così fuori luogo. “Ci riconosciamo nei princìpi cristiani – sottolinea ancora Fabiani –, come la solidarietà, la fratellanza, l’attenzione agli ultimi”. Ma perché la scelta proprio sulla santa dei casi impossibili? “L’idea venne a Ilio Carlini, nostro dirigente sindacale di Terni – racconta – e così nel 2022 a Cascia abbiamo fatto un Consiglio generale con l’ordine del giorno di istituire santa Rita come protettrice della nostra federazione regionale; e dopo due anni siamo ancora qui a ricordarlo”. Una giornata speciale che ha visto riunite circa 300 persone e i segretari nazionali e regionali. Arricchita dalla cerimonia di premiazione di 40 ex dirigenti over 80 e l’ufficializzazione, nero su bianco, del gemellaggio tra la Fnp dell’Umbria e quella delle Marche. Il percorso, si augura il segretario Luigi Fabiani, è che possa concludersi con l’istituzione di santa Rita protettrice nazionale dei pensionati Cisl: “Naturalmente è una decisione che dovrebbe avere il consenso unanime di tutti”.

Il gemellaggio con la Fnp delle Marche

Quanto al gemellaggio con la Fnp delle Marche, Fabiani poi dichiara: “Con questa Regione confinante condividiamo gli stessi problemi. Lo spopolamento dei paesi di montagna, l’invecchiamento, con la conseguente mancanza dei servizi essenziali, come la chiusura degli uffici postali e la desertificazione bancaria. Unendo le forze, facendo rete, magari possiamo affrontare insieme le criticità e trovare una soluzione”.

Qualche numero

La Federazione nazionale pensionati della Cisl Umbria conta circa 35 mila iscritti. L’Umbria, si sa, è una delle Regioni italiane tra le più anziane. Viviamo in un Paese in cui la natalità è ai minimi storici; e tutto questo si ripercuote sui costi sociali. Dati alla mano, gli anziani over 65 nel Bel Paese rappresentano il 24% della popolazione residente, nel 2050 saranno il 34,9%. Tenuto conto che la non autosufficienza è direttamente proporzionale all’invecchiamento, 5,4 milioni di anziani avranno gravi limitazioni.

“Una popolazione – aggiunge Fabiani – che, quindi, richiede un livello di assistenza a cui il Paese, nel suo insieme, non riesce a dare risposte adeguate, con le famiglie che si trovano spesso sole nel gestire una persona non autosufficiente o devono fare ricorso a colf e badanti. In questo contesto si inserisce l’entrata in vigore del Decreto legislativo n. 29 del 2024 su ‘Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane’, che attua la riforma del sistema di assistenza per gli anziani, ottemperando il progetto di riforma inserito tra gli obiettivi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)”.

Una riforma per tanti non sufficiente – conclude il segretario generale regionale Fnp Cisl –, ma che in realtà rappresenta un passo in avanti dopo trent’anni di stallo, per allineare l’Italia ai principali Stati dell’Unione europea, e che evidenzia una generale presa di coscienza dell’invecchiamento della popolazione del nostro Paese e riconosce il ruolo degli anziani nella società. L’obiettivo complessivo è di promuovere un percorso di riforma per introdurre un sistema organico di interventi in favore degli over 65, da una parte, l’invecchiamento attivo; e dall’altra, l’inclusione sociale, l’assistenza e la cura degli stessi, soprattutto quando sono fragili o non autosufficienti. La strada è ancora lunga, ma è stato gettato un seme”.

Rosaria Parrilla
]]>
Luigi Fabiani a mezzo busto sullo sfondo il manifesto della Cisl Umbria

Umbria terra di santi, mancava solo un sindacato che avesse un patrono protettore. E invece, dal 2022 santa Rita è la protettrice della Fnp (Federazione nazionale pensionati) Cisl Umbria, unico caso in Italia di un’organizzazione sindacale che possa vantare una patrona. Proprio nella basilica di Santa Rita a Cascia, il 28 settembre, è stata celebrata una liturgia dedicata. “Santa Rita è l’espressione più pura del cristianesimo – spiega Luigi Fabiani, segretario generale regionale Fnp Cisl –, un punto di riferimento per i laici, in virtù della solidarietà e del bene comune che esprime la sua figura. Una patrona che accomuna, con la sua storia e il suo esempio, cattolici e laici. Per un messaggio quanto mai attuale, e che ha portato oggi Papa Francesco a parlare di Terza guerra mondiale a pezzi”.

Perchè la scelta di santa Rita come patrona

Considerando le origini della Cisl, sindacato cattolico, la scelta non suona così fuori luogo. “Ci riconosciamo nei princìpi cristiani – sottolinea ancora Fabiani –, come la solidarietà, la fratellanza, l’attenzione agli ultimi”. Ma perché la scelta proprio sulla santa dei casi impossibili? “L’idea venne a Ilio Carlini, nostro dirigente sindacale di Terni – racconta – e così nel 2022 a Cascia abbiamo fatto un Consiglio generale con l’ordine del giorno di istituire santa Rita come protettrice della nostra federazione regionale; e dopo due anni siamo ancora qui a ricordarlo”. Una giornata speciale che ha visto riunite circa 300 persone e i segretari nazionali e regionali. Arricchita dalla cerimonia di premiazione di 40 ex dirigenti over 80 e l’ufficializzazione, nero su bianco, del gemellaggio tra la Fnp dell’Umbria e quella delle Marche. Il percorso, si augura il segretario Luigi Fabiani, è che possa concludersi con l’istituzione di santa Rita protettrice nazionale dei pensionati Cisl: “Naturalmente è una decisione che dovrebbe avere il consenso unanime di tutti”.

Il gemellaggio con la Fnp delle Marche

Quanto al gemellaggio con la Fnp delle Marche, Fabiani poi dichiara: “Con questa Regione confinante condividiamo gli stessi problemi. Lo spopolamento dei paesi di montagna, l’invecchiamento, con la conseguente mancanza dei servizi essenziali, come la chiusura degli uffici postali e la desertificazione bancaria. Unendo le forze, facendo rete, magari possiamo affrontare insieme le criticità e trovare una soluzione”.

Qualche numero

La Federazione nazionale pensionati della Cisl Umbria conta circa 35 mila iscritti. L’Umbria, si sa, è una delle Regioni italiane tra le più anziane. Viviamo in un Paese in cui la natalità è ai minimi storici; e tutto questo si ripercuote sui costi sociali. Dati alla mano, gli anziani over 65 nel Bel Paese rappresentano il 24% della popolazione residente, nel 2050 saranno il 34,9%. Tenuto conto che la non autosufficienza è direttamente proporzionale all’invecchiamento, 5,4 milioni di anziani avranno gravi limitazioni.

“Una popolazione – aggiunge Fabiani – che, quindi, richiede un livello di assistenza a cui il Paese, nel suo insieme, non riesce a dare risposte adeguate, con le famiglie che si trovano spesso sole nel gestire una persona non autosufficiente o devono fare ricorso a colf e badanti. In questo contesto si inserisce l’entrata in vigore del Decreto legislativo n. 29 del 2024 su ‘Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane’, che attua la riforma del sistema di assistenza per gli anziani, ottemperando il progetto di riforma inserito tra gli obiettivi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)”.

Una riforma per tanti non sufficiente – conclude il segretario generale regionale Fnp Cisl –, ma che in realtà rappresenta un passo in avanti dopo trent’anni di stallo, per allineare l’Italia ai principali Stati dell’Unione europea, e che evidenzia una generale presa di coscienza dell’invecchiamento della popolazione del nostro Paese e riconosce il ruolo degli anziani nella società. L’obiettivo complessivo è di promuovere un percorso di riforma per introdurre un sistema organico di interventi in favore degli over 65, da una parte, l’invecchiamento attivo; e dall’altra, l’inclusione sociale, l’assistenza e la cura degli stessi, soprattutto quando sono fragili o non autosufficienti. La strada è ancora lunga, ma è stato gettato un seme”.

Rosaria Parrilla
]]>
https://www.lavoce.it/pensionati-intervista-a-luigi-fabiani-segretario-della-fnp-cisl-umbria/feed/ 0
Giornata della donna. L’invito della madre priora suor Bernardinis ad allenare “l’intelligenza materna” https://www.lavoce.it/giornata-della-donna-linvito-della-madre-priora-suor-bernardinis-ad-allenare-lintelligenza-materna/ https://www.lavoce.it/giornata-della-donna-linvito-della-madre-priora-suor-bernardinis-ad-allenare-lintelligenza-materna/#respond Fri, 08 Mar 2024 08:30:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75177 Suor maria Rosa bernardinis madre priora dela monastero di santa Rita da Cascia con l'abito nero da suora e a mezzo busto, con inm mano una rosa rossa

Il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di S. Rita da Cascia

“In questo 8 marzo, tra bilanci di morte e un clima di grande sfiducia, celebriamo le donne che sono culle di vita e ali di speranza. Da donna e per l’umanità, oggi che si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, invito tutti a riscoprire e allenare una ‘intelligenza materna’, più tipica ma non esclusiva delle donne. Quella che chiama ogni essere umano al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita, per costruire una fiducia ritrovata, nel domani e nella vita stessa, di cui c’è estremo bisogno. Lo sanno bene le donne che ogni giorno sono terreni fertili e custodi di vita e futuro. Come Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società, Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà, e Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace. Sono le donne che premieremo a maggio alla Festa di Santa Rita: tre donne diverse ma unite, come tante nel mondo, dalla scelta di essere strumenti di vita oggi, come Rita ieri”. Questo il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata internazionale della donna, con un parallelo alle donne che ogni anno sono protagoniste della festa del 22 maggio, modelli universali dei valori ritiani, attuali e preziosi.

Custodi della vita e del futuro

“Donne di Rita”, così sono chiamate le donne scelte per il prestigioso Riconoscimento internazionale Santa Rita, che dal 1988 premia donne che come Rita da Cascia sanno incarnare i valori su cui si fonda il nostro presente, che è il domani del mondo. Ecco le tre donne che, il 20 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia condivideranno le loro testimonianze.

Le tre donne che il 21 maggio riceveranno il riconoscimento “Santa Rita"

E, il 21 maggio alle 17.30 nella Basilica, riceveranno il Riconoscimento: Cristina Fazzi, medico di Enna (Sicilia), che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per il rispetto, la giustizia e l’amore con cui nei suoi 24 anni di servizio, professionale e umano, nello Zambia, in Africa, ha protetto la vita e costruito il futuro di tante persone nelle aree di estrema povertà, con un’attenzione speciale ai bambini e ai giovani, in una società dove sono ultimi tra gli ultimi, spesso abusati e maltrattati: ha creato il primo centro di salute mentale del Paese per i minori e progetti formativi, per generare opportunità di cambiamento e realizzazione; Virginia Campanile, che vive a Otranto (Lecce) e riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita; Anna Jabbour, che è nata ad Aleppo (Siria) ma oggi vive a Roma, che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per la testimonianza di pace, fratellanza e fede che incarna con la sua storia, da profuga di guerra a mamma di speranza e coraggio per sua figlia e allo stesso tempo per tutti coloro che incontra, non avendo mai perduto il forte desiderio di sognare e impegnarsi per un futuro di umanità e unione che possa cancellare ogni odio e sofferenza.  ]]>
Suor maria Rosa bernardinis madre priora dela monastero di santa Rita da Cascia con l'abito nero da suora e a mezzo busto, con inm mano una rosa rossa

Il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di S. Rita da Cascia

“In questo 8 marzo, tra bilanci di morte e un clima di grande sfiducia, celebriamo le donne che sono culle di vita e ali di speranza. Da donna e per l’umanità, oggi che si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, invito tutti a riscoprire e allenare una ‘intelligenza materna’, più tipica ma non esclusiva delle donne. Quella che chiama ogni essere umano al coraggio, alla gioia e alla speranza della vita, per costruire una fiducia ritrovata, nel domani e nella vita stessa, di cui c’è estremo bisogno. Lo sanno bene le donne che ogni giorno sono terreni fertili e custodi di vita e futuro. Come Cristina Fazzi, che da medico nello Zambia cura i bambini che sono gli ultimi della società, Virginia Campanile, che ha perso suo figlio ma è mamma per tanti genitori e ragazzi in difficoltà, e Anna Jabbour, profuga siriana che per sua figlia ha attraversato la guerra divenendo testimone di pace. Sono le donne che premieremo a maggio alla Festa di Santa Rita: tre donne diverse ma unite, come tante nel mondo, dalla scelta di essere strumenti di vita oggi, come Rita ieri”. Questo il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata internazionale della donna, con un parallelo alle donne che ogni anno sono protagoniste della festa del 22 maggio, modelli universali dei valori ritiani, attuali e preziosi.

Custodi della vita e del futuro

“Donne di Rita”, così sono chiamate le donne scelte per il prestigioso Riconoscimento internazionale Santa Rita, che dal 1988 premia donne che come Rita da Cascia sanno incarnare i valori su cui si fonda il nostro presente, che è il domani del mondo. Ecco le tre donne che, il 20 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia condivideranno le loro testimonianze.

Le tre donne che il 21 maggio riceveranno il riconoscimento “Santa Rita"

E, il 21 maggio alle 17.30 nella Basilica, riceveranno il Riconoscimento: Cristina Fazzi, medico di Enna (Sicilia), che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per il rispetto, la giustizia e l’amore con cui nei suoi 24 anni di servizio, professionale e umano, nello Zambia, in Africa, ha protetto la vita e costruito il futuro di tante persone nelle aree di estrema povertà, con un’attenzione speciale ai bambini e ai giovani, in una società dove sono ultimi tra gli ultimi, spesso abusati e maltrattati: ha creato il primo centro di salute mentale del Paese per i minori e progetti formativi, per generare opportunità di cambiamento e realizzazione; Virginia Campanile, che vive a Otranto (Lecce) e riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 perché dal dolore indescrivibile per la perdita del figlio Daniele e dalla libertà e pace acquisite grazie al perdono offerto a chi ne ha causato la morte in un incidente stradale, ha fatto nascere un ‘investimento d’amore’ che condivide con gli altri: ascoltando e aiutando tanti genitori toccati dal lutto a ritornare a vivere e impegnandosi coi giovani per tutelarli nella fragilità sociale e psicologica, accompagnandoli a riscoprire la bellezza della vita; Anna Jabbour, che è nata ad Aleppo (Siria) ma oggi vive a Roma, che riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2024 per la testimonianza di pace, fratellanza e fede che incarna con la sua storia, da profuga di guerra a mamma di speranza e coraggio per sua figlia e allo stesso tempo per tutti coloro che incontra, non avendo mai perduto il forte desiderio di sognare e impegnarsi per un futuro di umanità e unione che possa cancellare ogni odio e sofferenza.  ]]>
https://www.lavoce.it/giornata-della-donna-linvito-della-madre-priora-suor-bernardinis-ad-allenare-lintelligenza-materna/feed/ 0
Festa di Santa Rita nel nome del diritto alla salute https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-nel-nome-del-diritto-alla-salute-e-la-carita/ https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-nel-nome-del-diritto-alla-salute-e-la-carita/#respond Mon, 22 May 2023 15:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71654 posa prima pietra ospedale santa rita

Conclusione a Cascia della Festa di Santa Rita, nel nome del diritto alla salute e della carità, con la benedizione della prima pietra del nuovo ospedale che sarà a lei dedicato.

"Concludiamo oggi la Festa di Santa Rita, che è stato un rinnovato momento di fratellanza e preghiera per la famiglia della santa degli impossibili, facendo insieme il primo passo di uno dei più significativi traguardi per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. La posa della prima pietra del nuovo ospedale, rappresentata dalla targa che si trovava nella vecchia struttura, per commemorarne l’edificazione da parte del monastero, racchiude una grande sfida, che non ci chiama solo alla ricostruzione dei muri ma anche a quella di una vera tutela della salute, in seguito alle gravi conseguenze della pandemia, che hanno messo in luce la crisi del sistema sanitario".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, commentando l’avvio dei lavori del nuovo ospedale, che si è svolto subito dopo il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose.

"Già la Madre Fasce -ha continuato- operò per assicurare il primo ospedale alla città. Da lì, ripartiamo come comunità impegnata sempre più nella tutela del diritto alla salute. Diritto, che sosterremo con progetti come la Casa di Santa Rita, per ospitare gratuitamente le famiglie dei pazienti ricoverati, sempre in ascolto dei bisogni dei più fragili".

Il cardinale Semeraro ricorda la carità di Santa Rita

Con la costruzione del primo ospedale a Cascia negli anni ‘60, le monache agostiniane hanno voluto continuare a testimoniare  la  carità ritiana, la stessa che è stata citata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, nell’omelia del Solenne Pontificale, da lui presieduto presso la Sala della Pace:

"L’amore di Dio della nostra Beata non era ozioso -ha dichiarato il cardinale, citando un passo del Vangelo odierno- ma operativo e modellato sulla carità di Gesù Cristo.

Abbiamo ascoltato pure un’altra parola: Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena, richiamo alla gioia per molto tempo tagliato fuori della predicazione cristiana, ripreso, invece, da San Paolo VI e dallo stesso Papa Francesco, fin dalla sua prima esortazione apostolica. E sottolineando come la gioia, nonostante l’aspra sofferenza provocatole dalla stigmatizzazione fu sempre presente in Rita. Questa medesima gioia, per sua intercessione -ha concluso il cardinale- noi oggi la invochiamo per noi, per le nostre famiglie, per questa Comunità diocesana e per tutta la Santa Chiesa".

]]>
posa prima pietra ospedale santa rita

Conclusione a Cascia della Festa di Santa Rita, nel nome del diritto alla salute e della carità, con la benedizione della prima pietra del nuovo ospedale che sarà a lei dedicato.

"Concludiamo oggi la Festa di Santa Rita, che è stato un rinnovato momento di fratellanza e preghiera per la famiglia della santa degli impossibili, facendo insieme il primo passo di uno dei più significativi traguardi per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. La posa della prima pietra del nuovo ospedale, rappresentata dalla targa che si trovava nella vecchia struttura, per commemorarne l’edificazione da parte del monastero, racchiude una grande sfida, che non ci chiama solo alla ricostruzione dei muri ma anche a quella di una vera tutela della salute, in seguito alle gravi conseguenze della pandemia, che hanno messo in luce la crisi del sistema sanitario".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, commentando l’avvio dei lavori del nuovo ospedale, che si è svolto subito dopo il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose.

"Già la Madre Fasce -ha continuato- operò per assicurare il primo ospedale alla città. Da lì, ripartiamo come comunità impegnata sempre più nella tutela del diritto alla salute. Diritto, che sosterremo con progetti come la Casa di Santa Rita, per ospitare gratuitamente le famiglie dei pazienti ricoverati, sempre in ascolto dei bisogni dei più fragili".

Il cardinale Semeraro ricorda la carità di Santa Rita

Con la costruzione del primo ospedale a Cascia negli anni ‘60, le monache agostiniane hanno voluto continuare a testimoniare  la  carità ritiana, la stessa che è stata citata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, nell’omelia del Solenne Pontificale, da lui presieduto presso la Sala della Pace:

"L’amore di Dio della nostra Beata non era ozioso -ha dichiarato il cardinale, citando un passo del Vangelo odierno- ma operativo e modellato sulla carità di Gesù Cristo.

Abbiamo ascoltato pure un’altra parola: Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena, richiamo alla gioia per molto tempo tagliato fuori della predicazione cristiana, ripreso, invece, da San Paolo VI e dallo stesso Papa Francesco, fin dalla sua prima esortazione apostolica. E sottolineando come la gioia, nonostante l’aspra sofferenza provocatole dalla stigmatizzazione fu sempre presente in Rita. Questa medesima gioia, per sua intercessione -ha concluso il cardinale- noi oggi la invochiamo per noi, per le nostre famiglie, per questa Comunità diocesana e per tutta la Santa Chiesa".

]]>
https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-nel-nome-del-diritto-alla-salute-e-la-carita/feed/ 0
Riconoscimento internazionale Santa Rita, le donne che verranno insignite https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/ https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/#respond Thu, 11 May 2023 14:45:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71449 Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

]]>
Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

]]>
https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/feed/ 0
Santa Rita. Rosario in diretta social con le monache agostiniane https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/ https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/#respond Thu, 11 May 2023 14:07:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71426 Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/feed/ 0
A Cascia celebrata la festa di santa Rita https://www.lavoce.it/cascia-celebrata-la-festa-di-santa-rita/ Sun, 22 May 2022 10:43:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66859

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>
Il card. Pietro Parolin a Cascia per la festa di santa Rita https://www.lavoce.it/card-pietro-parolin-cascia-festa-santa-rita/ Fri, 20 May 2022 09:09:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66810

Con grande gioia la Chiesa di Spoleto-Norcia accoglie il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità. Il Porporato sarà a Cascia domenica 22 maggio per presiedere alle ore 10.30 il Solenne pontificale nella festa liturgica di Santa Rita. Si tratta della seconda visita del più stretto collaboratore di Papa Francesco alla diocesi guidata da mons. Renato Boccardo. Il 29 ottobre 2017, infatti, si era recato a Norcia a presiedere la Messa in Piazza S. Benedetto a ridosso del primo anniversario del terremoto. Il Cardinale giungerà nel Palazzo Arcivescovile di Spoleto e da lì con mons. Boccardo si recherà a Cascia. Dopo il solenne pontificale, incontrerà le Monache Agostiniane e i Frati Agostiniani, custodi del corpo di Santa Rita. Il Porporato, poi, andrà a salutare le monache Carmelitane di Tolentino che vivono da qualche anno (il loro monastero nelle Marche è stato seriamente danneggiato dal terremoto del 2016, quindi demolito e ora è in corso la ricostruzione, ndr) nella casa di accoglienza vocazionale “S. Agostino” del monastero di Cascia. Nel primo pomeriggio, infine, il Cardinale Segretario di Stato, prima di rientrare in Vaticano, andrà in visita a Roccaporena, paese natale di Santa Rita.]]>

Con grande gioia la Chiesa di Spoleto-Norcia accoglie il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità. Il Porporato sarà a Cascia domenica 22 maggio per presiedere alle ore 10.30 il Solenne pontificale nella festa liturgica di Santa Rita. Si tratta della seconda visita del più stretto collaboratore di Papa Francesco alla diocesi guidata da mons. Renato Boccardo. Il 29 ottobre 2017, infatti, si era recato a Norcia a presiedere la Messa in Piazza S. Benedetto a ridosso del primo anniversario del terremoto. Il Cardinale giungerà nel Palazzo Arcivescovile di Spoleto e da lì con mons. Boccardo si recherà a Cascia. Dopo il solenne pontificale, incontrerà le Monache Agostiniane e i Frati Agostiniani, custodi del corpo di Santa Rita. Il Porporato, poi, andrà a salutare le monache Carmelitane di Tolentino che vivono da qualche anno (il loro monastero nelle Marche è stato seriamente danneggiato dal terremoto del 2016, quindi demolito e ora è in corso la ricostruzione, ndr) nella casa di accoglienza vocazionale “S. Agostino” del monastero di Cascia. Nel primo pomeriggio, infine, il Cardinale Segretario di Stato, prima di rientrare in Vaticano, andrà in visita a Roccaporena, paese natale di Santa Rita.]]>
Attesa a Cascia per la festa di Santa Rita: il messaggio di auguri della Madre Priora https://www.lavoce.it/attesa-a-cascia-per-la-festa-di-santa-rita-il-messaggio-di-auguri-della-madre-priora/ Tue, 10 May 2022 10:55:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66688 festa santa rita cascia

"In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, mi auguro che la Festa di Santa Rita sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza.

La nostra preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi.

Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri".

Questo il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa, che ogni anno unisce i popoli. Sarà così anche per le celebrazioni 2022, a cui migliaia di devoti guardano con attesa. La partecipazione a Cascia, dove gli alberghi registrano il tutto esaurito, tornerà ai numeri storici, ma le agostiniane riconfermano anche la strada, ormai tradizionale, della maratona in diretta streaming, organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, per non far mancare a nessuno la festa. Perciò, il 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato, tutte le informazioni su santaritadacascia.org

Di nuovo insieme per Santa Rita

Nel programma, che si apre il 12 maggio con la Novena animata dalle comunità della Diocesi, tanti gli eventi che tornano alla desiderata normalità, dopo due anni di ridimensionamento per le restrizioni della pandemia. I festeggiamenti maggiori si terranno sabato 21 e domenica 22 maggio. Alla vigilia della festa, principalmente i fedeli accoglieranno il ritorno a Cascia da Cracovia della Fiaccola della Pace e del Perdono, accesa lo scorso 22 marzo. Poi, nel giorno solenne della santa degli impossibili, tutta la famiglia ritiana sarà in preghiera durante il Solenne Pontificale delle ore 10.30, sul viale del Santuario, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. A chiudere la mattina, la consueta e molto amata recita della Supplica e la Benedizione delle Rose, fiore simbolo universale della santa.

La Festa che ispira a vivere diversamente

Tra gli appuntamenti, spicca il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito alle Donne di Rita, donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. Quest’anno sono quattro le donne che con le loro testimonianze renderanno la festa una preziosa occasione d’ispirazione verso scelte diverse, guidate dal coraggio, dal rispetto, dal perdono, dalla logica della vita. Sarà possibile ascoltare le loro storie il 21 maggio alle ore 10 nella Sala della Pace del Santuario, presentate dal caporedattore della TGR Umbria Luca Ginetto. Alle ore 17.30 in Basilica, poi, sarà il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, ad aprire la cerimonia di premiazione con la consegna delle pergamene da parte di padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Le storie delle Donne di Rita 2022

Ecco riassunte le storie delle Donne di Rita 2022 con le motivazioni del premio:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria che da anni mette al servizio del prossimo la sua professione e la sua vita. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, con specializzazione in ginecologia e ostetricia, a 27 anni, si trova come medico volontario in Nicaragua. Conclusa la missione in America Latina, nel 1990 parte per l'Africa, dove tutt’ora vive e lavora. Nel dettaglio, nella Repubblica Democratica del Congo attualmente è direttrice del BDOM (Ufficio Diocesano delle Opere Mediche) nella provincia del Kwango. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi, zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure, Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, è una delle vittime, purtroppo sempre più numerose, della violenza cieca di chi ti dorme accanto e dice di amarti. Dopo anni di violenze subite tra le mura di casa, ha salvato la sua vita solo per un pelo quando nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, che le ha gettato addosso della benzina dandole fuoco. Nonostante il lungo calvario che ancora affronta, la fede le dà la forza di perdonare senza smettere di chiedere giustizia, e di tornare a vivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), è una moglie e una mamma che dal 2009 vive con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia neurodegenerativa. Nel suo difficile percorso ha ritrovato la fede condividendo ogni cosa col marito Nino ed affrontando con coraggio la malattia. Ha vissuto così una profonda conversione. Oggi, pur non potendo muoversi e riuscendo a comunicare solo sbattendo le palpebre degli occhi, attraverso un sofisticato computer, coltiva una vita colma di affetti e voglia di vivere, che i medici ritenevano impossibile. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
]]>
festa santa rita cascia

"In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, mi auguro che la Festa di Santa Rita sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza.

La nostra preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi.

Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri".

Questo il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa, che ogni anno unisce i popoli. Sarà così anche per le celebrazioni 2022, a cui migliaia di devoti guardano con attesa. La partecipazione a Cascia, dove gli alberghi registrano il tutto esaurito, tornerà ai numeri storici, ma le agostiniane riconfermano anche la strada, ormai tradizionale, della maratona in diretta streaming, organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, per non far mancare a nessuno la festa. Perciò, il 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato, tutte le informazioni su santaritadacascia.org

Di nuovo insieme per Santa Rita

Nel programma, che si apre il 12 maggio con la Novena animata dalle comunità della Diocesi, tanti gli eventi che tornano alla desiderata normalità, dopo due anni di ridimensionamento per le restrizioni della pandemia. I festeggiamenti maggiori si terranno sabato 21 e domenica 22 maggio. Alla vigilia della festa, principalmente i fedeli accoglieranno il ritorno a Cascia da Cracovia della Fiaccola della Pace e del Perdono, accesa lo scorso 22 marzo. Poi, nel giorno solenne della santa degli impossibili, tutta la famiglia ritiana sarà in preghiera durante il Solenne Pontificale delle ore 10.30, sul viale del Santuario, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. A chiudere la mattina, la consueta e molto amata recita della Supplica e la Benedizione delle Rose, fiore simbolo universale della santa.

La Festa che ispira a vivere diversamente

Tra gli appuntamenti, spicca il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito alle Donne di Rita, donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. Quest’anno sono quattro le donne che con le loro testimonianze renderanno la festa una preziosa occasione d’ispirazione verso scelte diverse, guidate dal coraggio, dal rispetto, dal perdono, dalla logica della vita. Sarà possibile ascoltare le loro storie il 21 maggio alle ore 10 nella Sala della Pace del Santuario, presentate dal caporedattore della TGR Umbria Luca Ginetto. Alle ore 17.30 in Basilica, poi, sarà il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, ad aprire la cerimonia di premiazione con la consegna delle pergamene da parte di padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Le storie delle Donne di Rita 2022

Ecco riassunte le storie delle Donne di Rita 2022 con le motivazioni del premio:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria che da anni mette al servizio del prossimo la sua professione e la sua vita. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, con specializzazione in ginecologia e ostetricia, a 27 anni, si trova come medico volontario in Nicaragua. Conclusa la missione in America Latina, nel 1990 parte per l'Africa, dove tutt’ora vive e lavora. Nel dettaglio, nella Repubblica Democratica del Congo attualmente è direttrice del BDOM (Ufficio Diocesano delle Opere Mediche) nella provincia del Kwango. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi, zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure, Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, è una delle vittime, purtroppo sempre più numerose, della violenza cieca di chi ti dorme accanto e dice di amarti. Dopo anni di violenze subite tra le mura di casa, ha salvato la sua vita solo per un pelo quando nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, che le ha gettato addosso della benzina dandole fuoco. Nonostante il lungo calvario che ancora affronta, la fede le dà la forza di perdonare senza smettere di chiedere giustizia, e di tornare a vivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), è una moglie e una mamma che dal 2009 vive con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia neurodegenerativa. Nel suo difficile percorso ha ritrovato la fede condividendo ogni cosa col marito Nino ed affrontando con coraggio la malattia. Ha vissuto così una profonda conversione. Oggi, pur non potendo muoversi e riuscendo a comunicare solo sbattendo le palpebre degli occhi, attraverso un sofisticato computer, coltiva una vita colma di affetti e voglia di vivere, che i medici ritenevano impossibile. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
]]>
Santa Rita. Gemellaggio di fede e pace tra Cascia e Cracovia https://www.lavoce.it/gemellaggio-di-fede-e-pace-con-cracovia/ Fri, 15 Apr 2022 15:17:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66211

“Accenderemo a Cracovia la Fiaccola della Pace e del Perdono di Santa Rita, con il forte augurio che la luce e il calore del suo fuoco, simbolo della vittoria sulle tenebre che la nostra Rita è capace di portare in ogni cuore, raggiungano anche la vicina Ucraina e siano faro di dialogo, speranza e pace per questa terra martoriata dalla guerra e per tutta l’Europa che piange insieme al suo popolo. Invitiamo tutti a unirsi spiritualmente a questa importante missione”. Parla così Padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, pensando al Gemellaggio con Cracovia, dove il 22 aprile avverrà l’accensione solenne della Fiaccola della Pace e del Perdono, simbolo dei festeggiamenti in onore di santa Rita e dei suoi insegnamenti sempre vivi.

Gemellaggio di fede e pace con Cracovia

“Quest’anno - ha aggiunto Mario De Carolis, sindaco di Cascia - dopo un lungo periodo di difficoltà legate alla pandemia, il nostro viaggio prevede l’incontro con una popolazione che ha una grande devozione per la nostra Santa. È un viaggio che racchiude in questo momento un profondo significato di pace. Un cammino di fede e di speranza che percorriamo insieme a Santa Rita”. Ogni anno, infatti, in occasione del 22 maggio, Cascia unisce la sua voce a quella di una città del mondo in cui è presente la devozione, per divulgare insieme il messaggio di pace e dialogo incarnato dalla Santa degli impossibili. Per celebrare questo legame, che quest’anno unirà Cascia con Cracovia, la delegazione formata dalla famiglia agostiniana di Santa Rita tra cui padre De Michieli, dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco De Carolis e dal “Comitato Cascia per Santa Rita”, partirà alla volta della Polonia il 20 aprile. Il 20, 21 e 23, la delegazione visiterà la città, nota per il suo centro medievale e il quartiere ebraico, il Museo di Auschwitz-Birkenau e la miniera di sale di Wieliczka. Ma sarà la giornata del 22, a un mese esatto dal 22 maggio, a segnare la celebrazione del gemellaggio, prima con l’incontro con le autorità cittadine polacche e poi con la messa, nella quale sarà accesa la Fiaccola della Pace e del Perdono di Santa Rita, che sancirà l’unione. A maggio, infine, un gruppo da Cracovia sarà a Cascia per la festa di Santa Rita. In particolare, le due realtà gemellate si ritroveranno il 21 maggio sera sul viale del Santuario ritiano per accogliere insieme il ritorno della Fiaccola che accenderà il tripode sul sagrato della nasilica e darà il via ufficiale ai festeggiamenti ritiani 2022.  ]]>

“Accenderemo a Cracovia la Fiaccola della Pace e del Perdono di Santa Rita, con il forte augurio che la luce e il calore del suo fuoco, simbolo della vittoria sulle tenebre che la nostra Rita è capace di portare in ogni cuore, raggiungano anche la vicina Ucraina e siano faro di dialogo, speranza e pace per questa terra martoriata dalla guerra e per tutta l’Europa che piange insieme al suo popolo. Invitiamo tutti a unirsi spiritualmente a questa importante missione”. Parla così Padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, pensando al Gemellaggio con Cracovia, dove il 22 aprile avverrà l’accensione solenne della Fiaccola della Pace e del Perdono, simbolo dei festeggiamenti in onore di santa Rita e dei suoi insegnamenti sempre vivi.

Gemellaggio di fede e pace con Cracovia

“Quest’anno - ha aggiunto Mario De Carolis, sindaco di Cascia - dopo un lungo periodo di difficoltà legate alla pandemia, il nostro viaggio prevede l’incontro con una popolazione che ha una grande devozione per la nostra Santa. È un viaggio che racchiude in questo momento un profondo significato di pace. Un cammino di fede e di speranza che percorriamo insieme a Santa Rita”. Ogni anno, infatti, in occasione del 22 maggio, Cascia unisce la sua voce a quella di una città del mondo in cui è presente la devozione, per divulgare insieme il messaggio di pace e dialogo incarnato dalla Santa degli impossibili. Per celebrare questo legame, che quest’anno unirà Cascia con Cracovia, la delegazione formata dalla famiglia agostiniana di Santa Rita tra cui padre De Michieli, dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco De Carolis e dal “Comitato Cascia per Santa Rita”, partirà alla volta della Polonia il 20 aprile. Il 20, 21 e 23, la delegazione visiterà la città, nota per il suo centro medievale e il quartiere ebraico, il Museo di Auschwitz-Birkenau e la miniera di sale di Wieliczka. Ma sarà la giornata del 22, a un mese esatto dal 22 maggio, a segnare la celebrazione del gemellaggio, prima con l’incontro con le autorità cittadine polacche e poi con la messa, nella quale sarà accesa la Fiaccola della Pace e del Perdono di Santa Rita, che sancirà l’unione. A maggio, infine, un gruppo da Cracovia sarà a Cascia per la festa di Santa Rita. In particolare, le due realtà gemellate si ritroveranno il 21 maggio sera sul viale del Santuario ritiano per accogliere insieme il ritorno della Fiaccola che accenderà il tripode sul sagrato della nasilica e darà il via ufficiale ai festeggiamenti ritiani 2022.  ]]>
‘Dignità per i malati’ : messaggio della priora del Monastero Santa Rita da Cascia per la Giornata mondiale dell’Alzheimer https://www.lavoce.it/dignita-per-i-malati-messaggio-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia-per-la-giornata-mondiale-dellalzheimer/ Tue, 21 Sep 2021 09:31:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62383 Alzheimer

"Ai malati di Alzheimer dobbiamo una risposta, che renda concreti la dignità e il valore della vita anche nella malattia, perché per loro e i loro cari non sia più una schiavitù".

Così inizia il suo messaggio suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, la quale per la Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, desidera far giungere ai malati e alle famiglie la voce di conforto e coraggio delle monache.

Grazie all’invito dell’Associazione Sos Alzheimer di Roma, inoltre, venerdì 24 settembre l'agostiniana porterà il suo saluto in collegamento al convegno Malattia di Alzheimer e demenze. La fotografia dei pazienti inter e post pandemia da Covid 19. Scienza, Ricerca e Vite a confronto.

"Spero di dare il mio umile contributo -sottolinea la religiosa- alla costruzione di una coscienza pubblica sempre più attiva, sull’Alzheimer e sulla malattia in generale. Alleniamo la nostra sensibilità al dolore del prossimo per costruire delle reti umane che abbraccino i malati, perché prenderci cura gli uni degli altri è il comandamento del futuro.

A quanti vivono l'Alzheimer dico di continuare a guardare con fiducia e speranza alla vita, perché la vostra esistenza ha il valore dell'amore che sostiene coloro che camminano con voi. Allo stesso tempo, alle famiglie e a chi assiste i malati, dico di persistere nel farli sentire amati, perché l’amore è una cura dolce e preziosa.

Infine -conclude la priora del Monastero Santa Rita da Cascia- Suor Maria Rosa- allo Stato chiedo maggiore attenzione ai bisogni e ai diritti dei malati, e sostegno per le famiglie con politiche efficaci a fare in modo che non siano obbligate a distruggere le loro vite per salvaguardare quelle dei loro cari".

]]>
Alzheimer

"Ai malati di Alzheimer dobbiamo una risposta, che renda concreti la dignità e il valore della vita anche nella malattia, perché per loro e i loro cari non sia più una schiavitù".

Così inizia il suo messaggio suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, la quale per la Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, desidera far giungere ai malati e alle famiglie la voce di conforto e coraggio delle monache.

Grazie all’invito dell’Associazione Sos Alzheimer di Roma, inoltre, venerdì 24 settembre l'agostiniana porterà il suo saluto in collegamento al convegno Malattia di Alzheimer e demenze. La fotografia dei pazienti inter e post pandemia da Covid 19. Scienza, Ricerca e Vite a confronto.

"Spero di dare il mio umile contributo -sottolinea la religiosa- alla costruzione di una coscienza pubblica sempre più attiva, sull’Alzheimer e sulla malattia in generale. Alleniamo la nostra sensibilità al dolore del prossimo per costruire delle reti umane che abbraccino i malati, perché prenderci cura gli uni degli altri è il comandamento del futuro.

A quanti vivono l'Alzheimer dico di continuare a guardare con fiducia e speranza alla vita, perché la vostra esistenza ha il valore dell'amore che sostiene coloro che camminano con voi. Allo stesso tempo, alle famiglie e a chi assiste i malati, dico di persistere nel farli sentire amati, perché l’amore è una cura dolce e preziosa.

Infine -conclude la priora del Monastero Santa Rita da Cascia- Suor Maria Rosa- allo Stato chiedo maggiore attenzione ai bisogni e ai diritti dei malati, e sostegno per le famiglie con politiche efficaci a fare in modo che non siano obbligate a distruggere le loro vite per salvaguardare quelle dei loro cari".

]]>
Festa della Famiglia alla Basilica di Santa Rita a Cascia https://www.lavoce.it/festa-della-famiglia-alla-basilica-di-santa-rita-a-cascia/ Fri, 18 Jun 2021 09:59:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61063 Le monache del Monastero di Santa Rita a Cascia

"La famiglia è una benedizione, un dono del Signore, che sta nell'amore, sul quale l'unione familiare va costruita, perché solo l'amore può dare vita nuova ai rapporti, anche nelle crisi, e portarci fiducia e speranza".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Festa della Famiglia, che si terrà domenica 20 giugno nella Basilica della santa degli impossibili. Un giorno per celebrare l'amore e la vita, con gli sposi, che festeggiano l'anniversario di matrimonio e i bambini.

"Auguro alle famiglie che saranno a Cascia, a quelle in difficoltà e a tutte le famiglie - continua la priora- di essere specchio dell'amore di Dio e moltiplicare il loro amore, espandendolo attraverso la solidarietà. Così, praticando l'ascolto, il dialogo e il perdono, in casa e fuori, ispirerete le società e sarete semi di pace, come la nostra Santa Rita. Accogliete Gesù come Maria e Giuseppe e l'amore di Dio vi guiderà sempre".

Appellandosi alle istituzioni, la priora del Monastero Santa Rita da Cascia si sofferma, poi, sulla tristemente nota strage di Ardea. "Alla vigilia dei funerali dei due fratellini, prego perché il Signore sostenga nel dolore la famiglia, come pure quella dell'uomo che ha provato a proteggerli ed è stato ucciso insieme a loro. Nella vita del giovane omicida e suicida, vedo troppi condizionali, soprattutto avrebbe dovuto avere cure adeguate per la sua salute mentale e avrebbe potuto essere aiutato prima della tragedia. Queste ombre mettono in luce un urgente bisogno, per il quale mi rivolgo al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Necessita maggiore attenzione da parte dello Stato alle famiglie con fragilità psichiche e socio-economiche, perché non vengano lasciate sole e perché per nessuno esistano strade intentate di aiuto". La Priora chiude con un riferimento alla pandemia e una riflessione. "Nei mesi di chiusura, abbiamo accolto la solitudine di molti, principalmente chi forma un nucleo familiare unipersonale (stando ai dati Istat 2019, in Italia sono 8,6 milioni). Mi chiedo quanti di loro siano stati impossibilitati a riunirsi con chi sentivano congiunto, ma non rientrava nel perimetro circoscritto dai Dpcm. Noi monache siamo state e siamo famiglia per molti e capiamo che tutti hanno il diritto di fare famiglia con coloro ai quali sono legati dal cuore e non soltanto dalle mura di una stessa casa o dai confini di un comune. Perciò, auspico maggiore sensibilità sulla famiglia, perché, pur capendo ragioni di sicurezza, l’isolamento non è una condizione umana sana".]]>
Le monache del Monastero di Santa Rita a Cascia

"La famiglia è una benedizione, un dono del Signore, che sta nell'amore, sul quale l'unione familiare va costruita, perché solo l'amore può dare vita nuova ai rapporti, anche nelle crisi, e portarci fiducia e speranza".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Festa della Famiglia, che si terrà domenica 20 giugno nella Basilica della santa degli impossibili. Un giorno per celebrare l'amore e la vita, con gli sposi, che festeggiano l'anniversario di matrimonio e i bambini.

"Auguro alle famiglie che saranno a Cascia, a quelle in difficoltà e a tutte le famiglie - continua la priora- di essere specchio dell'amore di Dio e moltiplicare il loro amore, espandendolo attraverso la solidarietà. Così, praticando l'ascolto, il dialogo e il perdono, in casa e fuori, ispirerete le società e sarete semi di pace, come la nostra Santa Rita. Accogliete Gesù come Maria e Giuseppe e l'amore di Dio vi guiderà sempre".

Appellandosi alle istituzioni, la priora del Monastero Santa Rita da Cascia si sofferma, poi, sulla tristemente nota strage di Ardea. "Alla vigilia dei funerali dei due fratellini, prego perché il Signore sostenga nel dolore la famiglia, come pure quella dell'uomo che ha provato a proteggerli ed è stato ucciso insieme a loro. Nella vita del giovane omicida e suicida, vedo troppi condizionali, soprattutto avrebbe dovuto avere cure adeguate per la sua salute mentale e avrebbe potuto essere aiutato prima della tragedia. Queste ombre mettono in luce un urgente bisogno, per il quale mi rivolgo al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Necessita maggiore attenzione da parte dello Stato alle famiglie con fragilità psichiche e socio-economiche, perché non vengano lasciate sole e perché per nessuno esistano strade intentate di aiuto". La Priora chiude con un riferimento alla pandemia e una riflessione. "Nei mesi di chiusura, abbiamo accolto la solitudine di molti, principalmente chi forma un nucleo familiare unipersonale (stando ai dati Istat 2019, in Italia sono 8,6 milioni). Mi chiedo quanti di loro siano stati impossibilitati a riunirsi con chi sentivano congiunto, ma non rientrava nel perimetro circoscritto dai Dpcm. Noi monache siamo state e siamo famiglia per molti e capiamo che tutti hanno il diritto di fare famiglia con coloro ai quali sono legati dal cuore e non soltanto dalle mura di una stessa casa o dai confini di un comune. Perciò, auspico maggiore sensibilità sulla famiglia, perché, pur capendo ragioni di sicurezza, l’isolamento non è una condizione umana sana".]]>
Festa di Santa Rita 2021 : 8 ore di diretta streaming https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-2021-8-ore-di-diretta-streaming/ Tue, 18 May 2021 09:55:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60689 monastero_santaritadacascia_festa santa rita

Grande attesa per la Festa di Santa Rita del 22 maggio, che diffonderà l'amore e la speranza della santa degli impossibili nel Mondo.

Per raggiungere l’enorme famiglia di devoti, che non potranno essere a Cascia, la festa entrerà nelle case d'Italia e non solo. Le Comunità Agostiniane, infatti, rilanciano la strada segnata lo scorso anno e la festa sarà trasmessa con una maratona in diretta di otto ore, alla quale tutti e ovunque potranno unirsi.

"La maratona della festa del 2020 -specifica suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- è stata vista trecento mila volte. Perciò continuiamo ad annullare i confini della festa, sempre più capace di avvicinare non solo nel corpo, ma anche nel cuore. È lì che Rita vive e che vogliamo arrivi la sua voce e il suo amore per non far sentire nessuno solo".

La diretta della Festa di Santa Rita

Collegandosi al sito festa.santaritadacascia.org chiunque, semplicemente con un pc, un tablet o uno smartphone, può registrarsi per avere accesso a tutti i contenuti dedicati alla festa e ricevere il link al quale seguire le dirette del 21 e 22 maggio. Nel giorno della vigilia, la diretta porterà i devoti nella Basilica di Santa Rita, dalle ore 16.30 alle ore 19, per vivere insieme la Celebrazione Eucaristica degli Agostiniani presieduta da Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino, la consegna del Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2021con il messaggio della Priora, madre Maria Rosa Bernardinis e, infine, il Solenne Transito di Santa Rita.

Il 22 maggio, poi, tutti potranno letteralmente entrare nella Festa di Santa Rita a Cascia, partecipando dalle ore 10 alle ore 18 alla diretta streaming internazionale. Dalla Basilica di Santa Rita, con Alessia Nicoletti (Fondazione Santa Rita da Cascia onlus), la maratona non si limiterà a mostrare le celebrazioni, con commento in inglese per i devoti non italiani, e a raccontare la giornata, con interviste e molto altro. Sia il 21 che il 22 maggio, infatti, durante le dirette i devoti potranno anche scrivere e condividere le intenzioni di preghiera a Santa Rita e scaricare la Rosa virtuale, che torna con una nuova vesta grafica: da personalizzare con il proprio nome o regalare a una persona cara, è simbolo della vicinanza della santa e unisce la sua famiglia. Infine, i devoti potranno donare per sostenere le monache e il loro Alveare, il progetto di accoglienza del Monastero Santa Rita da Cascia dove da oltre ottant'anni crescono nell'amore minori provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale. Si tratta della prima opera di carità del monastero, per la quale i fedeli sono da sempre al fianco delle agostiniane, assicurando sostegno anche ad altri progetti.

Ad aprire la diretta del 22 maggio, alle ore 10, il messaggio di auguri delle monache ai devoti e alle ore 10.30 il Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita, con Supplica e Benedizione delle Rose (ore 11.30), presieduto dal Cardinale Angelo Comastri.

Riconoscimento Internazionale Santa Rita

La vigilia della festa è dedicata alle Donne di Rita, così sono chiamate le donne che, per aver incarnato nell’oggi i valori ritiani, ricevono il Riconoscimento Internazionale Santa Rita: prestigioso premio che dal 1988 rende merito alle donne che, come la santa di Cascia, sono un esempio. Le storie delle tre donne scelte quest'anno, saranno presentate il 21 maggio alle ore 10.30, alla Sala della Pace del Santuario, da Tiziana Campisi, giornalista di Vatican News-Radio Vaticana. Poi, alle ore 17.30 in Basilica, dopo la Celebrazione Eucaristica degli Agostiniani, il messaggio della Priora, suor Maria Rosa Bernardinis, aprirà la cerimonia di premiazione: le donne riceveranno le pergamene da Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino. Riportiamo le motivazioni ufficiali che hanno guidato la scelta delle Donne di Rita 2021:

  • Geltrude Garrisi, conosciuta come Gina, di Caltabellotta in provincia di Agrigento, riceve il Riconoscimento per aver accolto con amore e accettato la nascita di una figlia, tanto desiderata, affetta da una grave malattia genetica. La grande devozione di Gina a Santa Rita le ha insegnato a trovare la forza per portare avanti la sua missione soprattutto attraverso la preghiera e la vicinanza al Signore. Continua così ad essere esempio di conforto e speranza per tante mamme che quotidianamente si confrontano con la sofferenza dei loro figli;
  • Anna Lorenza Gorla Ambrosoli, per tutti Annalori, di Milano. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita perché, come la santa, ha saputo volgere la sua dolorosa esperienza personale e familiare ad impegno fattivo per costruire il bene comune. L’assassinio del marito Giorgio Ambrosoli, uomo di Stato ligio, professionista schivo e incorruttibile, è diventato così seme di bene per la costruzione di un’Italia fondata sui valori di giustizia ed equità sociale, tramandandone l’eredità morale non solo ai suoi figli, ma anche alle nuove generazioni, che ha incontrato in oltre 40 anni di instancabile attività sociale;
  • Monika Kornecka che arriva da Cracovia in Polonia e riceve il Riconoscimento perché, sull'esempio ritano, ha perdonato senza esitare l’uccisore del figlio rifiutando sin da subito le richieste di vendetta e di odio che si stavano propagando attraverso il web intorno alla sua famiglia. Il suo è stato un perdono fattosi carne nella preghiera per la conversione dell’assassino e in segni tangibili di vicinanza anche in carcere. Tutto ciò accompagnato alla decisione di dedicarsi alla cura di bambini sofferenti e morenti, per rendere ancor più fecondo il suo essere madre.

Gemellaggio con Tolentino

Tra i momenti più rilevanti della Festa di Santa Rita, anche il Gemellaggio di fede e di pace che, ogni anno, unisce Cascia a una città del mondo dov'è viva la devozione. L'edizione numero 63 vede protagonista Tolentino, città di San Nicola, nelle Marche. Proprio nel Santuario intitolato al santo, che con Santa Rita è patrono della Provincia Agostiniana d'Italia, il 9 maggio è stata accesa la Fiaccola della Pace e del Perdono, che giungerà il 21 maggio sera a Cascia, dopo aver toccato diverse località, per dare il via alla festa solenne. Cascia e Tolentino sono legate dalla ricostruzione del sisma del 2016 e messe a dura prova dalla pandemia. Eppure il messaggio che le due città vogliono diffondere parla di speranza e pace: nell’anno della Famiglia Amoris Laetitia voluto dal Papa, Santa Rita e San Nicola sono modelli di vita familiare, pace e riconciliazione. Inoltre, in un tempo segnato dalla crisi sanitaria, economica e sociale, i due taumaturghi sono fari di speranza, segni della misericordia di Dio e della vittoria contro ogni male, con la sapienza della croce.

La Festa su Tv 2000

Come ogni anno, la Festa di Santa Rita arriva ai devoti anche grazie all’emittente televisiva della Conferenza Episcopale Italiana. Il 22 maggio dalle ore 10.30 alle ore 11.50 circa, Tv2000 trasmetterà in diretta il Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita, con Supplica e Benedizione delle Rose. Nel pomeriggio, poi, dalle ore 19, in diretta anche la Santa Messa per i benefattori con Benedizione delle Rose. Venerdì 21 maggio, anche L'Ora Solare toccherà sotto vari aspetti la figura e il messaggio della santa di Cascia. Infine, nelle puntate del 21 e 24 maggio, il programma Bel tempo si spera parlerà della Festa di Santa Rita con collegamenti in diretta e servizi dalla Basilica di Cascia.

]]>
monastero_santaritadacascia_festa santa rita

Grande attesa per la Festa di Santa Rita del 22 maggio, che diffonderà l'amore e la speranza della santa degli impossibili nel Mondo.

Per raggiungere l’enorme famiglia di devoti, che non potranno essere a Cascia, la festa entrerà nelle case d'Italia e non solo. Le Comunità Agostiniane, infatti, rilanciano la strada segnata lo scorso anno e la festa sarà trasmessa con una maratona in diretta di otto ore, alla quale tutti e ovunque potranno unirsi.

"La maratona della festa del 2020 -specifica suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- è stata vista trecento mila volte. Perciò continuiamo ad annullare i confini della festa, sempre più capace di avvicinare non solo nel corpo, ma anche nel cuore. È lì che Rita vive e che vogliamo arrivi la sua voce e il suo amore per non far sentire nessuno solo".

La diretta della Festa di Santa Rita

Collegandosi al sito festa.santaritadacascia.org chiunque, semplicemente con un pc, un tablet o uno smartphone, può registrarsi per avere accesso a tutti i contenuti dedicati alla festa e ricevere il link al quale seguire le dirette del 21 e 22 maggio. Nel giorno della vigilia, la diretta porterà i devoti nella Basilica di Santa Rita, dalle ore 16.30 alle ore 19, per vivere insieme la Celebrazione Eucaristica degli Agostiniani presieduta da Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino, la consegna del Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2021con il messaggio della Priora, madre Maria Rosa Bernardinis e, infine, il Solenne Transito di Santa Rita.

Il 22 maggio, poi, tutti potranno letteralmente entrare nella Festa di Santa Rita a Cascia, partecipando dalle ore 10 alle ore 18 alla diretta streaming internazionale. Dalla Basilica di Santa Rita, con Alessia Nicoletti (Fondazione Santa Rita da Cascia onlus), la maratona non si limiterà a mostrare le celebrazioni, con commento in inglese per i devoti non italiani, e a raccontare la giornata, con interviste e molto altro. Sia il 21 che il 22 maggio, infatti, durante le dirette i devoti potranno anche scrivere e condividere le intenzioni di preghiera a Santa Rita e scaricare la Rosa virtuale, che torna con una nuova vesta grafica: da personalizzare con il proprio nome o regalare a una persona cara, è simbolo della vicinanza della santa e unisce la sua famiglia. Infine, i devoti potranno donare per sostenere le monache e il loro Alveare, il progetto di accoglienza del Monastero Santa Rita da Cascia dove da oltre ottant'anni crescono nell'amore minori provenienti da famiglie in difficoltà economica e sociale. Si tratta della prima opera di carità del monastero, per la quale i fedeli sono da sempre al fianco delle agostiniane, assicurando sostegno anche ad altri progetti.

Ad aprire la diretta del 22 maggio, alle ore 10, il messaggio di auguri delle monache ai devoti e alle ore 10.30 il Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita, con Supplica e Benedizione delle Rose (ore 11.30), presieduto dal Cardinale Angelo Comastri.

Riconoscimento Internazionale Santa Rita

La vigilia della festa è dedicata alle Donne di Rita, così sono chiamate le donne che, per aver incarnato nell’oggi i valori ritiani, ricevono il Riconoscimento Internazionale Santa Rita: prestigioso premio che dal 1988 rende merito alle donne che, come la santa di Cascia, sono un esempio. Le storie delle tre donne scelte quest'anno, saranno presentate il 21 maggio alle ore 10.30, alla Sala della Pace del Santuario, da Tiziana Campisi, giornalista di Vatican News-Radio Vaticana. Poi, alle ore 17.30 in Basilica, dopo la Celebrazione Eucaristica degli Agostiniani, il messaggio della Priora, suor Maria Rosa Bernardinis, aprirà la cerimonia di premiazione: le donne riceveranno le pergamene da Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino. Riportiamo le motivazioni ufficiali che hanno guidato la scelta delle Donne di Rita 2021:

  • Geltrude Garrisi, conosciuta come Gina, di Caltabellotta in provincia di Agrigento, riceve il Riconoscimento per aver accolto con amore e accettato la nascita di una figlia, tanto desiderata, affetta da una grave malattia genetica. La grande devozione di Gina a Santa Rita le ha insegnato a trovare la forza per portare avanti la sua missione soprattutto attraverso la preghiera e la vicinanza al Signore. Continua così ad essere esempio di conforto e speranza per tante mamme che quotidianamente si confrontano con la sofferenza dei loro figli;
  • Anna Lorenza Gorla Ambrosoli, per tutti Annalori, di Milano. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita perché, come la santa, ha saputo volgere la sua dolorosa esperienza personale e familiare ad impegno fattivo per costruire il bene comune. L’assassinio del marito Giorgio Ambrosoli, uomo di Stato ligio, professionista schivo e incorruttibile, è diventato così seme di bene per la costruzione di un’Italia fondata sui valori di giustizia ed equità sociale, tramandandone l’eredità morale non solo ai suoi figli, ma anche alle nuove generazioni, che ha incontrato in oltre 40 anni di instancabile attività sociale;
  • Monika Kornecka che arriva da Cracovia in Polonia e riceve il Riconoscimento perché, sull'esempio ritano, ha perdonato senza esitare l’uccisore del figlio rifiutando sin da subito le richieste di vendetta e di odio che si stavano propagando attraverso il web intorno alla sua famiglia. Il suo è stato un perdono fattosi carne nella preghiera per la conversione dell’assassino e in segni tangibili di vicinanza anche in carcere. Tutto ciò accompagnato alla decisione di dedicarsi alla cura di bambini sofferenti e morenti, per rendere ancor più fecondo il suo essere madre.

Gemellaggio con Tolentino

Tra i momenti più rilevanti della Festa di Santa Rita, anche il Gemellaggio di fede e di pace che, ogni anno, unisce Cascia a una città del mondo dov'è viva la devozione. L'edizione numero 63 vede protagonista Tolentino, città di San Nicola, nelle Marche. Proprio nel Santuario intitolato al santo, che con Santa Rita è patrono della Provincia Agostiniana d'Italia, il 9 maggio è stata accesa la Fiaccola della Pace e del Perdono, che giungerà il 21 maggio sera a Cascia, dopo aver toccato diverse località, per dare il via alla festa solenne. Cascia e Tolentino sono legate dalla ricostruzione del sisma del 2016 e messe a dura prova dalla pandemia. Eppure il messaggio che le due città vogliono diffondere parla di speranza e pace: nell’anno della Famiglia Amoris Laetitia voluto dal Papa, Santa Rita e San Nicola sono modelli di vita familiare, pace e riconciliazione. Inoltre, in un tempo segnato dalla crisi sanitaria, economica e sociale, i due taumaturghi sono fari di speranza, segni della misericordia di Dio e della vittoria contro ogni male, con la sapienza della croce.

La Festa su Tv 2000

Come ogni anno, la Festa di Santa Rita arriva ai devoti anche grazie all’emittente televisiva della Conferenza Episcopale Italiana. Il 22 maggio dalle ore 10.30 alle ore 11.50 circa, Tv2000 trasmetterà in diretta il Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita, con Supplica e Benedizione delle Rose. Nel pomeriggio, poi, dalle ore 19, in diretta anche la Santa Messa per i benefattori con Benedizione delle Rose. Venerdì 21 maggio, anche L'Ora Solare toccherà sotto vari aspetti la figura e il messaggio della santa di Cascia. Infine, nelle puntate del 21 e 24 maggio, il programma Bel tempo si spera parlerà della Festa di Santa Rita con collegamenti in diretta e servizi dalla Basilica di Cascia.

]]>
Alessandra Paoloni: una laica nella comunità del monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/alessandra-paoloni-una-laica-nella-comunita-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Wed, 28 Apr 2021 16:39:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60355 La priora del monastero di Santa Rita a cascia con Alessandra Paoloni

  Si è tenuta il 26 aprile nella Basilica di Santa Rita a Cascia la cerimonia di oblazione che ha visto l’ammissione di Alessandra Paoloni come oblata secolare della comunità delle monache agostiniane di Cascia.

Alessandra prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino

La storica giornata ha segnato due primati, perché Alessandra è la prima laica che si unisce in questo modo alle claustrali di Santa Rita ed anche la prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino. Questa forma particolare di consacrazione, infatti, dopo esperienze nel medioevo, non era più prevista nelle costituzioni delle comunità monastiche agostiniane. Ora è stata istituita in modo eccezionale per Alessandra, con la conferma del priore generale dell’Ordine, padre Alejandro Moral Antón. Dopo il rito della sua promessa, presieduto da madre Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, Alessandra, che ha scelto la comunità ritiana di Cascia per esprimere la sua speciale consacrazione, ha detto: “Mi sento profondamente legata spiritualmente e affettivamente a questa famiglia agostiniana-ritiana, che mi ha fatto crescere e diventare quella che sono oggi. Grazie alle monache che mi hanno concesso questo privilegio. Spero di esserne degna e di portare nel cuore la frase che suor Teresa mi diceva sempre: fai il bene Ale e ti tornerà solo che bene”.

Alessandra è "aggregata spiritualmente" alla comunità monastica di Santa Rita

Pur rimanendo nello stato laicale e continuando a vivere nel proprio ambiente famigliare e sociale, Alessandra è “aggregata spiritualmente” - questa è la formula tecnica usata - alla comunità monastica di Santa Rita. Attraverso la sua promessa formale di abbracciare la Regola di Sant’Agostino, in sintonia con il Monastero Santa Rita, offre la sua vita a Dio attraverso l’oblazione, secondo la spiritualità, il carisma e la tradizione agostiniani. La mano di Alessandra, quindi, si aggiunge a quella delle monache, nell’operare per diffondere la carità e il messaggio di santa Rita da Cascia. Il legame tra Alessandra e le monache è quello di una vera famiglia, cresciuto e coltivato da quando era piccola. Il suo percorso, umano e spirituale, dal 2005, l’ha vista diventare segretaria generale della Pia Unione Primaria Santa Rita, una grande associazione nata presso il monastero Santa Rita, che oggi conta migliaia di iscritti in ogni parte d’Italia e del mondo. La PUP, unisce coloro che cercano Dio, sulle sante orme di Agostino e Rita, seguendo e diffondendo concretamente i loro valori e il loro vissuto.   [caption id="attachment_60366" align="alignnone" width="400"]Foto di gruppo di Alessandra Paoloni con le monache Alessandra Paoloni con la comunità delle monache[/caption]]]>
La priora del monastero di Santa Rita a cascia con Alessandra Paoloni

  Si è tenuta il 26 aprile nella Basilica di Santa Rita a Cascia la cerimonia di oblazione che ha visto l’ammissione di Alessandra Paoloni come oblata secolare della comunità delle monache agostiniane di Cascia.

Alessandra prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino

La storica giornata ha segnato due primati, perché Alessandra è la prima laica che si unisce in questo modo alle claustrali di Santa Rita ed anche la prima donna al mondo riconosciuta oblata secolare presso un monastero dell’Ordine di Sant’Agostino. Questa forma particolare di consacrazione, infatti, dopo esperienze nel medioevo, non era più prevista nelle costituzioni delle comunità monastiche agostiniane. Ora è stata istituita in modo eccezionale per Alessandra, con la conferma del priore generale dell’Ordine, padre Alejandro Moral Antón. Dopo il rito della sua promessa, presieduto da madre Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, Alessandra, che ha scelto la comunità ritiana di Cascia per esprimere la sua speciale consacrazione, ha detto: “Mi sento profondamente legata spiritualmente e affettivamente a questa famiglia agostiniana-ritiana, che mi ha fatto crescere e diventare quella che sono oggi. Grazie alle monache che mi hanno concesso questo privilegio. Spero di esserne degna e di portare nel cuore la frase che suor Teresa mi diceva sempre: fai il bene Ale e ti tornerà solo che bene”.

Alessandra è "aggregata spiritualmente" alla comunità monastica di Santa Rita

Pur rimanendo nello stato laicale e continuando a vivere nel proprio ambiente famigliare e sociale, Alessandra è “aggregata spiritualmente” - questa è la formula tecnica usata - alla comunità monastica di Santa Rita. Attraverso la sua promessa formale di abbracciare la Regola di Sant’Agostino, in sintonia con il Monastero Santa Rita, offre la sua vita a Dio attraverso l’oblazione, secondo la spiritualità, il carisma e la tradizione agostiniani. La mano di Alessandra, quindi, si aggiunge a quella delle monache, nell’operare per diffondere la carità e il messaggio di santa Rita da Cascia. Il legame tra Alessandra e le monache è quello di una vera famiglia, cresciuto e coltivato da quando era piccola. Il suo percorso, umano e spirituale, dal 2005, l’ha vista diventare segretaria generale della Pia Unione Primaria Santa Rita, una grande associazione nata presso il monastero Santa Rita, che oggi conta migliaia di iscritti in ogni parte d’Italia e del mondo. La PUP, unisce coloro che cercano Dio, sulle sante orme di Agostino e Rita, seguendo e diffondendo concretamente i loro valori e il loro vissuto.   [caption id="attachment_60366" align="alignnone" width="400"]Foto di gruppo di Alessandra Paoloni con le monache Alessandra Paoloni con la comunità delle monache[/caption]]]>
La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia si illumina di blu https://www.lavoce.it/la-basilica-santa-rita-cascia-si-illumina-blu/ Fri, 02 Apr 2021 15:14:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60022 La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia illuminata di blu

La Fondazione Santa Rita da Cascia aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, al fianco di Angsa Umbria, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Per manifestare il proprio coinvolgimento nel favorire massima attenzione sui diritti delle persone autistiche, da oggi a venerdì 9 aprile la facciata della basilica di Santa Rita a Cascia si illuminerà di blu, il colore che l'Onu ha scelto per rappresentare l’autismo. Un nastro blu sarà inoltre presente nelle pagine social e nel sito di Fondazione e monastero Santa Rita da Cascia, che non sono nuovi alla causa.

La Fondazione Santa Rita da Cascia

Nata nel 2012, per volontà del monastero ritiano, la Fondazione Santa Rita da Cascia, attraverso attività di fundraising e comunicazione, realizza progetti che esprimono la carità della santa degli impossibili nella società di oggi. L'attenzione ai bisogni dei più fragili, il sostegno allo sviluppo umano e sociale e la presenza sul territorio dell'organizzazione, si ritrovano in un impegno attivo che, lo scorso anno, proprio guardando al mondo dell'autismo si è tradotto in un progetto rivolto al Centro diurno La Semente di Spello (Pg).

Il centro "La Semente" di Spello

Il Centro, attivo dal 2011, è gestito da Angsa Umbria con l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria. Si tratta di una struttura all'avanguardia per giovani adulti autistici, che qui hanno risposte concrete per continuare il percorso riabilitativo, avere una qualità di vita alta e la possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro. All'arrivo della pandemia, la Fondazione Santa Rita da Cascia si è attivata per consentire che il Covid-19 non arrestasse questo prezioso lavoro. Lo ha fatto lanciando un appello ai devoti ritiani, che si sono mobilitati in massa per sostenere il centro. Così, le famiglie e i ragazzi affetti da autismo hanno potuto ritrovare serenità, sostegno e speranza per il futuro.

Il nastro blu del Rettore della basilica

“Con il suo esempio santa Rita ci dimostra che ognuno di noi può agire nella carità e nell'amore verso il prossimo e fare la differenza nella sua vita, anche con un solo gesto”. Queste le parole di padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica e membro del CdA della Fondazione Santa Rita da Cascia. “Ecco perché - ha proseguito l’agostiniano - nella Giornata mondiale per l'Autismo, invito la nostra famiglia di devoti ritiani a crescere in sensibilità e impegno, perché abbiamo già visto che insieme possiamo fare tanto. Per questa occasione, oltre a vestire di luce blu la nostra Basilica, indosso il nastro blu a simbolo dell'immenso valore che ogni vita ha e con lei l'opera umana e sociale di chi si adopera per tutelarla, sostenerla e valorizzarla”. [gallery ids="60031"] [video width="1440" height="1440" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/04/video-padre-luciano-de-michieli-giornata-per-l-autismo_6BpJ5aX1.mp4"][/video]]]>
La facciata della basilica di Santa Rita di Cascia illuminata di blu

La Fondazione Santa Rita da Cascia aderisce alla Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, al fianco di Angsa Umbria, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Per manifestare il proprio coinvolgimento nel favorire massima attenzione sui diritti delle persone autistiche, da oggi a venerdì 9 aprile la facciata della basilica di Santa Rita a Cascia si illuminerà di blu, il colore che l'Onu ha scelto per rappresentare l’autismo. Un nastro blu sarà inoltre presente nelle pagine social e nel sito di Fondazione e monastero Santa Rita da Cascia, che non sono nuovi alla causa.

La Fondazione Santa Rita da Cascia

Nata nel 2012, per volontà del monastero ritiano, la Fondazione Santa Rita da Cascia, attraverso attività di fundraising e comunicazione, realizza progetti che esprimono la carità della santa degli impossibili nella società di oggi. L'attenzione ai bisogni dei più fragili, il sostegno allo sviluppo umano e sociale e la presenza sul territorio dell'organizzazione, si ritrovano in un impegno attivo che, lo scorso anno, proprio guardando al mondo dell'autismo si è tradotto in un progetto rivolto al Centro diurno La Semente di Spello (Pg).

Il centro "La Semente" di Spello

Il Centro, attivo dal 2011, è gestito da Angsa Umbria con l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria. Si tratta di una struttura all'avanguardia per giovani adulti autistici, che qui hanno risposte concrete per continuare il percorso riabilitativo, avere una qualità di vita alta e la possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro. All'arrivo della pandemia, la Fondazione Santa Rita da Cascia si è attivata per consentire che il Covid-19 non arrestasse questo prezioso lavoro. Lo ha fatto lanciando un appello ai devoti ritiani, che si sono mobilitati in massa per sostenere il centro. Così, le famiglie e i ragazzi affetti da autismo hanno potuto ritrovare serenità, sostegno e speranza per il futuro.

Il nastro blu del Rettore della basilica

“Con il suo esempio santa Rita ci dimostra che ognuno di noi può agire nella carità e nell'amore verso il prossimo e fare la differenza nella sua vita, anche con un solo gesto”. Queste le parole di padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica e membro del CdA della Fondazione Santa Rita da Cascia. “Ecco perché - ha proseguito l’agostiniano - nella Giornata mondiale per l'Autismo, invito la nostra famiglia di devoti ritiani a crescere in sensibilità e impegno, perché abbiamo già visto che insieme possiamo fare tanto. Per questa occasione, oltre a vestire di luce blu la nostra Basilica, indosso il nastro blu a simbolo dell'immenso valore che ogni vita ha e con lei l'opera umana e sociale di chi si adopera per tutelarla, sostenerla e valorizzarla”. [gallery ids="60031"] [video width="1440" height="1440" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2021/04/video-padre-luciano-de-michieli-giornata-per-l-autismo_6BpJ5aX1.mp4"][/video]]]>
8 marzo: “Senza le donne, non c’è futuro per il Paese” dice la Priora del Monastero Santa Rita di Cascia https://www.lavoce.it/8marzo-priora-monastero-santa-rita-di-cascia/ Sat, 06 Mar 2021 17:36:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59420 La Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis,davanti all'urna di Santa Rita

La Madre Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, scrive un appello ai Governanti in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, di lunedì 8 marzo. "La crisi della pandemia -dice- rischia di rendere vani i sacrifici e le lotte per la parità di genere delle donne, che ancora una volta risultano vittime. Penso alle centinaia di migliaia di donne che nel 2020 in Italia hanno perso il lavoro".

Insieme alle mie consorelle -prosegue la superiora - prego ogni giorno il Signore per il nostro universo tutto al femminile, il quale attende ancora una vera rivoluzione sociale, economica e culturale necessaria a raggiungere la parità dei diritti. Una parità non più rinviabile. È per questo che faccio appello ai governanti e legislatori affinché permettano alla donna una reale crescita all'interno della nostra società. Senza le donne non ci sarà alcun salto in avanti per il nostro Paese, perché mancherebbe l'apporto del genio femminile.

Santa Rita, modello femminile esemplare, sostenga la nostra preghiera affinché i governi si adoperino sempre per il bene delle donne. Ne trarrà beneficio anche l'universo maschile. Non dimentichiamo -conclude il messaggio in occasione dell'8 marzo, la Madre Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis- che Dio ha creato l'uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza. E li ha creati perché aiutandosi a vicenda contribuissero insieme all'opera della creazione".

]]>
La Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis,davanti all'urna di Santa Rita

La Madre Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, scrive un appello ai Governanti in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, di lunedì 8 marzo. "La crisi della pandemia -dice- rischia di rendere vani i sacrifici e le lotte per la parità di genere delle donne, che ancora una volta risultano vittime. Penso alle centinaia di migliaia di donne che nel 2020 in Italia hanno perso il lavoro".

Insieme alle mie consorelle -prosegue la superiora - prego ogni giorno il Signore per il nostro universo tutto al femminile, il quale attende ancora una vera rivoluzione sociale, economica e culturale necessaria a raggiungere la parità dei diritti. Una parità non più rinviabile. È per questo che faccio appello ai governanti e legislatori affinché permettano alla donna una reale crescita all'interno della nostra società. Senza le donne non ci sarà alcun salto in avanti per il nostro Paese, perché mancherebbe l'apporto del genio femminile.

Santa Rita, modello femminile esemplare, sostenga la nostra preghiera affinché i governi si adoperino sempre per il bene delle donne. Ne trarrà beneficio anche l'universo maschile. Non dimentichiamo -conclude il messaggio in occasione dell'8 marzo, la Madre Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis- che Dio ha creato l'uomo e la donna a Sua immagine e somiglianza. E li ha creati perché aiutandosi a vicenda contribuissero insieme all'opera della creazione".

]]>
‘Giornata mondiale del malato’: “Impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme” dice la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-del-malato-impariamo-a-portare-la-croce-di-chi-soffre-per-guarire-tutti-insieme-dice-la-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Wed, 10 Feb 2021 16:42:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59121

CASCIA- "Il Mondo non può dirsi in salute, finché c’è anche solo una persona malata alla quale nessuno presta le cure di cui ha bisogno. Guardiamo alla malattia come una sofferenza che tocca l'intera umanità, non solo coloro che la provano. Come Santa Rita, impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme".

Inizia così il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, per la Giornata mondiale del malato, di domani 11 febbraio. A coloro che soffrono a causa di una malattia fisica o spirituale, le monache agostiniane di Cascia dedicano, in modo particolare, la preghiera di questa sera alle ore 21, all'interno dell'urna davanti al corpo di Santa Rita. Il momento, che ogni mercoledì sera vede le claustrali pregare per le intenzioni dei devoti, è trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Santa Rita da Cascia Agostiniana 

"Ogni giorno -prosegue la Madre Priora- il nostro pensiero si rivolge a quanti sono nella malattia, specialmente ai tanti in solitudine e povertà, che non solo non vengono assistiti, ma sono costretti a vedere il volto peggiore del dolore.

A loro e a tutti i malati, vorrei far arrivare un messaggio di vicinanza, forza e speranza. Il mistero della sofferenza è il mistero della vita stessa, infatti, vi dà la possibilità di scoprire che la malattia non è né punizione né fallimento, bensì occasione per essere testimoni di fede e amore.

Oggi, la pandemia ci sta mostrando quanto sia necessario l’aspetto umano nella sanità, vicino a quello professionale. Allo stesso tempo, il virus, che divide i malati dalle famiglie, rafforza anche le disuguaglianze che purtroppo ancora esistono nel diritto alle cure e alla salute delle persone meno fortunate, che non hanno nessuno e niente su cui contare. Per questo, invito le autorità politiche e civili a fissare nella loro agenda in questo anno l'impegno di assicurare ad ogni malato del Mondo le cure a cui ha diritto. Al personale medico e sanitario, ai volontari, a quanti vivono e operano accanto ai malati, chiedo di non stancarsi mai di essere sorelle e fratelli, genitori e amici di coloro che assistono, perché avere al proprio fianco una persona, oltre il camice, vuol dire, insieme alle cure mediche, avere il dono di una medicina fondamentale e reciproca.

Santa Rita -conclude il messaggio per la Giornata mondiale del malato, Suor Maria Rosa Bernardinis- ha abbracciato la sua croce, rappresentata dai tanti dolori a cui la vita l'ha sottoposta, ma non si è fermata qui.

Ha voluto fortemente condividere la Passione di Cristo chiedendo in dono una spina della sua corona, che ha portato in fronte per  quindici anni. Così, si è messa accanto a Gesù Crocifisso per aiutarlo a portare la sua croce e attraverso essa, Rita ha saputo e sa partecipare ai dolori di quanti a lei si rivolgono".

]]>

CASCIA- "Il Mondo non può dirsi in salute, finché c’è anche solo una persona malata alla quale nessuno presta le cure di cui ha bisogno. Guardiamo alla malattia come una sofferenza che tocca l'intera umanità, non solo coloro che la provano. Come Santa Rita, impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme".

Inizia così il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, per la Giornata mondiale del malato, di domani 11 febbraio. A coloro che soffrono a causa di una malattia fisica o spirituale, le monache agostiniane di Cascia dedicano, in modo particolare, la preghiera di questa sera alle ore 21, all'interno dell'urna davanti al corpo di Santa Rita. Il momento, che ogni mercoledì sera vede le claustrali pregare per le intenzioni dei devoti, è trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Santa Rita da Cascia Agostiniana 

"Ogni giorno -prosegue la Madre Priora- il nostro pensiero si rivolge a quanti sono nella malattia, specialmente ai tanti in solitudine e povertà, che non solo non vengono assistiti, ma sono costretti a vedere il volto peggiore del dolore.

A loro e a tutti i malati, vorrei far arrivare un messaggio di vicinanza, forza e speranza. Il mistero della sofferenza è il mistero della vita stessa, infatti, vi dà la possibilità di scoprire che la malattia non è né punizione né fallimento, bensì occasione per essere testimoni di fede e amore.

Oggi, la pandemia ci sta mostrando quanto sia necessario l’aspetto umano nella sanità, vicino a quello professionale. Allo stesso tempo, il virus, che divide i malati dalle famiglie, rafforza anche le disuguaglianze che purtroppo ancora esistono nel diritto alle cure e alla salute delle persone meno fortunate, che non hanno nessuno e niente su cui contare. Per questo, invito le autorità politiche e civili a fissare nella loro agenda in questo anno l'impegno di assicurare ad ogni malato del Mondo le cure a cui ha diritto. Al personale medico e sanitario, ai volontari, a quanti vivono e operano accanto ai malati, chiedo di non stancarsi mai di essere sorelle e fratelli, genitori e amici di coloro che assistono, perché avere al proprio fianco una persona, oltre il camice, vuol dire, insieme alle cure mediche, avere il dono di una medicina fondamentale e reciproca.

Santa Rita -conclude il messaggio per la Giornata mondiale del malato, Suor Maria Rosa Bernardinis- ha abbracciato la sua croce, rappresentata dai tanti dolori a cui la vita l'ha sottoposta, ma non si è fermata qui.

Ha voluto fortemente condividere la Passione di Cristo chiedendo in dono una spina della sua corona, che ha portato in fronte per  quindici anni. Così, si è messa accanto a Gesù Crocifisso per aiutarlo a portare la sua croce e attraverso essa, Rita ha saputo e sa partecipare ai dolori di quanti a lei si rivolgono".

]]>
Suor Maria Rosa Bernardinis riconfermata Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/suor-maria-rosa-bernardinis-riconfermata-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Thu, 04 Feb 2021 16:21:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59094

CASCIA- Con piena maggioranza di voti, Suor Maria Rosa Bernardinis è stata oggi riconfermata dalle sue consorelle e alla presenza del Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino, Padre Alejandro Moral Anton, nel ruolo di Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, che guiderà anche per i prossimi quattro anni. Nata nel 1958 ad Udine, la Madre vive come monaca di vita contemplativa da oltre trent’anni nel monastero in cui Santa Rita ha trascorso quarant'anni, fino alla morte nel 1457. Ora, si dice ben pronta a condurre la comunità composta da ventiquattro claustrali per il suo secondo mandato consecutivo, che parte sotto una buona stella. Inoltre, la Madre ha colto l’occasione dell'odierna ricorrenza della prima Giornata Internazionale della Fratellanza Umana per lanciare il suo messaggio alle donne e agli uomini e alle istituzioni del Mondo.

"Proprio oggi -spiega Suor Maria Rosa Bernardinis- iniziano i quindici Giovedì di Santa Rita. Si tratta di un cammino di preghiera e riflessione che, ricordando i  quindici anni in cui Rita portò sulla fronte la spina della corona di Cristo, ci conduce e prepara alla festa del 22 maggio 2021. A tutti gli effetti, quindi, è il primo importante appuntamento dell'anno, che richiama alla comunione la famiglia dei devoti della santa dei casi impossibili in tutto il Mondo, che potrà partecipare tramite la diretta streaming delle 17 sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia

Alla luce di ciò -osserva la monaca agostiniana- l'inizio odierno del mio nuovo mandato penso sia un messaggio chiaro e potente, che mi chiama a guidare la Comunità, sui passi della nostra santa sorella Rita, aspirando ad essere come lei vincolo di unione, pace e amore. L'augurio che faccio a tutte noi monache, quindi, è quello di continuare sempre più a servire il Signore nei tanti prossimi che ci circondano, diventando voce per chi non ha voce e portando nuova speranza a coloro che l'hanno perduta.

Nel nostro cuore di contemplative -ha continuato la Priora- si depositano le gioie e le sofferenze di tanti fratelli e sorelle che, ogni giorno e con ogni mezzo, cerchiamo di far sentire ascoltati, accolti e amati. Perciò, voglio subito cogliere l'invito delle Nazioni Unite, che per oggi hanno istituito la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, a lavorare insieme alla costruzione di una cultura di dialogo e pace. Per farlo, agli uomini e alle donne del mondo, voglio dire che la fratellanza è un miracolo vero che tutti possiamo e dobbiamo compiere. Iniziamo da chi ci è vicino, condividiamo senza paura quello che siamo e quello che abbiamo, in modo che da quella solidarietà nasca reciproco sollievo e amore.

Alle istituzioni e ai Governi, che hanno la grande responsabilità di guidare le società e i popoli in questo percorso comune -conclude Suor Maria Rosa Bernardinis- dico di lavorare incessantemente perché la distruttiva ed egoistica logica del potere, che schiaccia, esclude e divide l'umanità, si trasformi nel potere di fare il bene di tutti, senza lasciare nessuno indietro. Perché, è tempo che maturi la consapevolezza di un nuovo inalienabile diritto umano, quello alla fratellanza".

]]>

CASCIA- Con piena maggioranza di voti, Suor Maria Rosa Bernardinis è stata oggi riconfermata dalle sue consorelle e alla presenza del Priore Generale dell'Ordine di Sant'Agostino, Padre Alejandro Moral Anton, nel ruolo di Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, che guiderà anche per i prossimi quattro anni. Nata nel 1958 ad Udine, la Madre vive come monaca di vita contemplativa da oltre trent’anni nel monastero in cui Santa Rita ha trascorso quarant'anni, fino alla morte nel 1457. Ora, si dice ben pronta a condurre la comunità composta da ventiquattro claustrali per il suo secondo mandato consecutivo, che parte sotto una buona stella. Inoltre, la Madre ha colto l’occasione dell'odierna ricorrenza della prima Giornata Internazionale della Fratellanza Umana per lanciare il suo messaggio alle donne e agli uomini e alle istituzioni del Mondo.

"Proprio oggi -spiega Suor Maria Rosa Bernardinis- iniziano i quindici Giovedì di Santa Rita. Si tratta di un cammino di preghiera e riflessione che, ricordando i  quindici anni in cui Rita portò sulla fronte la spina della corona di Cristo, ci conduce e prepara alla festa del 22 maggio 2021. A tutti gli effetti, quindi, è il primo importante appuntamento dell'anno, che richiama alla comunione la famiglia dei devoti della santa dei casi impossibili in tutto il Mondo, che potrà partecipare tramite la diretta streaming delle 17 sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia

Alla luce di ciò -osserva la monaca agostiniana- l'inizio odierno del mio nuovo mandato penso sia un messaggio chiaro e potente, che mi chiama a guidare la Comunità, sui passi della nostra santa sorella Rita, aspirando ad essere come lei vincolo di unione, pace e amore. L'augurio che faccio a tutte noi monache, quindi, è quello di continuare sempre più a servire il Signore nei tanti prossimi che ci circondano, diventando voce per chi non ha voce e portando nuova speranza a coloro che l'hanno perduta.

Nel nostro cuore di contemplative -ha continuato la Priora- si depositano le gioie e le sofferenze di tanti fratelli e sorelle che, ogni giorno e con ogni mezzo, cerchiamo di far sentire ascoltati, accolti e amati. Perciò, voglio subito cogliere l'invito delle Nazioni Unite, che per oggi hanno istituito la Giornata Internazionale della Fratellanza Umana, a lavorare insieme alla costruzione di una cultura di dialogo e pace. Per farlo, agli uomini e alle donne del mondo, voglio dire che la fratellanza è un miracolo vero che tutti possiamo e dobbiamo compiere. Iniziamo da chi ci è vicino, condividiamo senza paura quello che siamo e quello che abbiamo, in modo che da quella solidarietà nasca reciproco sollievo e amore.

Alle istituzioni e ai Governi, che hanno la grande responsabilità di guidare le società e i popoli in questo percorso comune -conclude Suor Maria Rosa Bernardinis- dico di lavorare incessantemente perché la distruttiva ed egoistica logica del potere, che schiaccia, esclude e divide l'umanità, si trasformi nel potere di fare il bene di tutti, senza lasciare nessuno indietro. Perché, è tempo che maturi la consapevolezza di un nuovo inalienabile diritto umano, quello alla fratellanza".

]]>
‘Giornata della Memoria’. Il pensiero della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-della-memoria-il-pensiero-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Tue, 26 Jan 2021 12:12:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59021

CASCIA- "La memoria è un dovere concreto, che ci parla del passato ma ci chiama ad agire nel presente, per costruire un futuro libero da odio, violenza e indifferenza. Facciamo memoria di ciò che è stato, per lasciare oggi un segno migliore nella storia, marchiata ancora da guerre e discriminazioni che attentano alla vita di tutti".

Si apre così il pensiero di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata della Memoria, che ricorre in tutto il mondo domani 27 gennaio per le vittime dell'Olocausto. La monaca agostiniana invita a riflettere sul valore della memoria e a scegliere di adoperarsi per il cambiamento.

"Il verbo zachar -prosegue la Madre Priora- che arriva dalla lingua ebraica, ricorre oltre duecento volte nella Bibbia. Il suo significato è sia ricordare che agire. La memoria, infatti, è una forza viva che ci fa scegliere cosa lasciare alla storia di oggi, sulla quale si regge già il domani del Mondo.

Le milioni di vite sterminate dal regime nazista solo ottanta anni fa, insieme ai tanti conflitti che affliggono il presente, ci dicono che non stiamo andando nella giusta direzione. Non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene.

Santa Rita, che ha vissuto un tempo di vendette, avrebbe potuto girarsi dall'altra parte o peggio arrendersi e dire che la vita era dura per pensare di cambiare il suo mondo e la sua gente. Invece, no, Rita ha scelto di scrivere una storia diversa, illuminata dall'amore di Dio. Quella scelta ha cambiato tante storie, durante oltre cinque secoli e tutt’ora. Al pari, invita la religiosa agostiniana, la nostra scelta può cambiare la nostra vita e la storia dell'umanità, oggi e domani. Scegliamo, con Santa Rita, la strada dell'amore, dell'umiltà, del dialogo e della pace, per salvarci dall’odio che distrugge la vita.

Per intercessione di Santa Rita -conclude il pensiero sulla Giornata della Memoria, la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- preghiamo il Signore per tutte le vittime di genocidio nel mondo, quelle di ieri e quelle di oggi. Perché milioni di uomini, donne e bambini, anche in questo momento, vengono sterminati, torturati e trattati in modo disumano. Come nei centri per migranti della Libia, che l'Alto Commissario Onu per i rifugiati ha definito campi di concentramento e dove recentemente una giovane eritrea è stata bastonata in una sala delle torture. Chiediamo con forza a Dio di illuminare la coscienza di tutti noi e soprattutto di quella politica cieca e indifferente, che guarda solo al potere e ne giustifica ogni mezzo. Che il Signore doni a chi deve intervenire la volontà di cessare definitivamente questo inferno in terra".

]]>

CASCIA- "La memoria è un dovere concreto, che ci parla del passato ma ci chiama ad agire nel presente, per costruire un futuro libero da odio, violenza e indifferenza. Facciamo memoria di ciò che è stato, per lasciare oggi un segno migliore nella storia, marchiata ancora da guerre e discriminazioni che attentano alla vita di tutti".

Si apre così il pensiero di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata della Memoria, che ricorre in tutto il mondo domani 27 gennaio per le vittime dell'Olocausto. La monaca agostiniana invita a riflettere sul valore della memoria e a scegliere di adoperarsi per il cambiamento.

"Il verbo zachar -prosegue la Madre Priora- che arriva dalla lingua ebraica, ricorre oltre duecento volte nella Bibbia. Il suo significato è sia ricordare che agire. La memoria, infatti, è una forza viva che ci fa scegliere cosa lasciare alla storia di oggi, sulla quale si regge già il domani del Mondo.

Le milioni di vite sterminate dal regime nazista solo ottanta anni fa, insieme ai tanti conflitti che affliggono il presente, ci dicono che non stiamo andando nella giusta direzione. Non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene.

Santa Rita, che ha vissuto un tempo di vendette, avrebbe potuto girarsi dall'altra parte o peggio arrendersi e dire che la vita era dura per pensare di cambiare il suo mondo e la sua gente. Invece, no, Rita ha scelto di scrivere una storia diversa, illuminata dall'amore di Dio. Quella scelta ha cambiato tante storie, durante oltre cinque secoli e tutt’ora. Al pari, invita la religiosa agostiniana, la nostra scelta può cambiare la nostra vita e la storia dell'umanità, oggi e domani. Scegliamo, con Santa Rita, la strada dell'amore, dell'umiltà, del dialogo e della pace, per salvarci dall’odio che distrugge la vita.

Per intercessione di Santa Rita -conclude il pensiero sulla Giornata della Memoria, la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- preghiamo il Signore per tutte le vittime di genocidio nel mondo, quelle di ieri e quelle di oggi. Perché milioni di uomini, donne e bambini, anche in questo momento, vengono sterminati, torturati e trattati in modo disumano. Come nei centri per migranti della Libia, che l'Alto Commissario Onu per i rifugiati ha definito campi di concentramento e dove recentemente una giovane eritrea è stata bastonata in una sala delle torture. Chiediamo con forza a Dio di illuminare la coscienza di tutti noi e soprattutto di quella politica cieca e indifferente, che guarda solo al potere e ne giustifica ogni mezzo. Che il Signore doni a chi deve intervenire la volontà di cessare definitivamente questo inferno in terra".

]]>
Cascia, Festività natalizie con Santa Rita https://www.lavoce.it/cascia-festivita-natalizie-con-santa-rita/ Mon, 21 Dec 2020 10:13:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58500

CASCIA- Si apre con la Santa Messa della Notte di Natale, alle ore 18 del 24 dicembre, il programma delle festività natalizie della Basilica di Santa Rita da Cascia. La parola d'ordine è vicinanza, in presenza e non, quest'anno più che mai, perché nessuno si senta solo. Tra i molti appuntamenti, infatti, tutti i più significativi saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia youtube.com/monasterosantarita

VIVERE INSIEME IL NATALE  Il dono più grande e prezioso di questo Natale è riunire, anche virtualmente, la famiglia di devoti della santa degli impossibili sparsa nel mondo. Questo è il desiderio delle Comunità agostiniane di Cascia, che invitano tutti i fedeli, fisicamente e in streaming, a vivere insieme la gioia dell'arrivo di Gesù e del nuovo anno, con speranza e amore. Durante le festività e in tutto il mese di gennaio 2021, per annunciare anche all'esterno la fede di questa terra e l'amore di Rita e per Rita, sulla facciata della Basilica saranno proiettate delle immagini di alcuni affreschi. La speciale illuminazione sarà inaugurata giovedì 24 dicembre al termine della Santa Messa della Notte di Natale, indicativamente alle ore 19, dal Rettore, padre Luciano De Michieli e dall’amministrazione comunale. Il momento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Cascia.

 

CALENDARIO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE ALLA BASILICA DI SANTA RITA DA CASCIA

 

Fino al 23 dicembre - Novena di Natale

Ore 16:30 - Santa Messa. Seguono la Novena di Natale e i vespri cantati con le monache

24 dicembre

Ore 17:00 - Celebrazione dei primi vespri solenni del giorno di Natale

Ore 17:00 - Veglia: In preghiera contemplando il dono del Natale

Ore 18:00 - Santa Messa della Notte di Natale – trasmessa in diretta streaming

Ore 19:00 – Inaugurazione della speciale illuminazione della facciata della Basilica

25 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa di Natale. Segue celebrazione dei Vespri solenni del giorno di Natale – trasmessa in diretta streaming

27 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica della Santa Famiglia. All'interno della celebrazione, un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di Santa Rita – trasmessa in diretta streaming

31 dicembre

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione e ringraziamento al Signore per l'anno trascorso. Canto del Te Deum. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

1 gennaio

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione con affidamento al Signore del nuovo anno e preghiera per la pace. Canto del Veni Creator. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

3 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica – trasmessa in diretta streaming

6 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa dell'Epifania del Signore – trasmessa in diretta streaming

]]>

CASCIA- Si apre con la Santa Messa della Notte di Natale, alle ore 18 del 24 dicembre, il programma delle festività natalizie della Basilica di Santa Rita da Cascia. La parola d'ordine è vicinanza, in presenza e non, quest'anno più che mai, perché nessuno si senta solo. Tra i molti appuntamenti, infatti, tutti i più significativi saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia youtube.com/monasterosantarita

VIVERE INSIEME IL NATALE  Il dono più grande e prezioso di questo Natale è riunire, anche virtualmente, la famiglia di devoti della santa degli impossibili sparsa nel mondo. Questo è il desiderio delle Comunità agostiniane di Cascia, che invitano tutti i fedeli, fisicamente e in streaming, a vivere insieme la gioia dell'arrivo di Gesù e del nuovo anno, con speranza e amore. Durante le festività e in tutto il mese di gennaio 2021, per annunciare anche all'esterno la fede di questa terra e l'amore di Rita e per Rita, sulla facciata della Basilica saranno proiettate delle immagini di alcuni affreschi. La speciale illuminazione sarà inaugurata giovedì 24 dicembre al termine della Santa Messa della Notte di Natale, indicativamente alle ore 19, dal Rettore, padre Luciano De Michieli e dall’amministrazione comunale. Il momento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Cascia.

 

CALENDARIO DELLE FESTIVITA’ NATALIZIE ALLA BASILICA DI SANTA RITA DA CASCIA

 

Fino al 23 dicembre - Novena di Natale

Ore 16:30 - Santa Messa. Seguono la Novena di Natale e i vespri cantati con le monache

24 dicembre

Ore 17:00 - Celebrazione dei primi vespri solenni del giorno di Natale

Ore 17:00 - Veglia: In preghiera contemplando il dono del Natale

Ore 18:00 - Santa Messa della Notte di Natale – trasmessa in diretta streaming

Ore 19:00 – Inaugurazione della speciale illuminazione della facciata della Basilica

25 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa di Natale. Segue celebrazione dei Vespri solenni del giorno di Natale – trasmessa in diretta streaming

27 dicembre

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica della Santa Famiglia. All'interno della celebrazione, un ricordo e una preghiera particolare per tutte le famiglie dei devoti di Santa Rita – trasmessa in diretta streaming

31 dicembre

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione e ringraziamento al Signore per l'anno trascorso. Canto del Te Deum. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

1 gennaio

Ore 16:30 - Vespro cantato con le monache

Ore 17:00 - Santa Messa. Seguono Adorazione con affidamento al Signore del nuovo anno e preghiera per la pace. Canto del Veni Creator. Benedizione eucaristica – trasmessa in diretta streaming

3 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa della domenica – trasmessa in diretta streaming

6 gennaio

Ore 16:30 - Santa Messa dell'Epifania del Signore – trasmessa in diretta streaming

]]>
Messaggio delle agostiniane di Cascia per la Giornata mondiale delle claustrali https://www.lavoce.it/messaggio-delle-agostiniane-di-cascia-per-la-giornata-mondiale-delle-claustrali/ Fri, 20 Nov 2020 11:50:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58264 Le monache del monastero di Santa Rita da Cascia in preghiera

Le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero

In questo tempo in cui il Coronavirus porta il mondo a sperimentare l’isolamento, paragonabile alla realtà di un monastero, c’è grande bisogno di puntare alla comunione che noi claustrali viviamo sull'esempio di Santa Rita, come dimensione essenziale di un'umanità sempre unita, fatta da fratelli e sorelle, figli e figlie di Dio”. Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero Santa Rita da Cascia, la quale, in occasione della Giornata mondiale delle Claustrali che la Chiesa celebra il 21 novembre, lancia a tutti la “sfida” di seguire i passi di santa Rita lungo la strada della comunione, per riscoprirci fratelli e sorelle nel tempo del Covid-19.

Santa Rita è stata ed è esempio di comunione. Lo è per noi consacrate, nel mostrarci come vivere nella gioia di donare tutto e tutte noi stesse al Signore. In Lui, la nostra vita monastica travalica i limiti fisici del monastero per raggiungere coloro che sono nel bisogno. Allo stesso tempo, Rita è un modello di vita per l'umanità, perché essere in comunione vuol dire abbattere ogni muro che ci separa, in modo particolare quest’anno. Così possiamo raggiungere la pace universale e la fratellanza per la quale siamo stati creati. In questo giorno dedicato alla nostra presenza “discreta” nel mondo, invito tutti ad unirsi a noi nel ringraziare il Signore per il dono della vita contemplativa, un dono al quale Dio stesso non smette mai di richiamarci, perché capace di generare molti buoni frutti”.

 ]]>
Le monache del monastero di Santa Rita da Cascia in preghiera

Le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero

In questo tempo in cui il Coronavirus porta il mondo a sperimentare l’isolamento, paragonabile alla realtà di un monastero, c’è grande bisogno di puntare alla comunione che noi claustrali viviamo sull'esempio di Santa Rita, come dimensione essenziale di un'umanità sempre unita, fatta da fratelli e sorelle, figli e figlie di Dio”. Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero Santa Rita da Cascia, la quale, in occasione della Giornata mondiale delle Claustrali che la Chiesa celebra il 21 novembre, lancia a tutti la “sfida” di seguire i passi di santa Rita lungo la strada della comunione, per riscoprirci fratelli e sorelle nel tempo del Covid-19.

Santa Rita è stata ed è esempio di comunione. Lo è per noi consacrate, nel mostrarci come vivere nella gioia di donare tutto e tutte noi stesse al Signore. In Lui, la nostra vita monastica travalica i limiti fisici del monastero per raggiungere coloro che sono nel bisogno. Allo stesso tempo, Rita è un modello di vita per l'umanità, perché essere in comunione vuol dire abbattere ogni muro che ci separa, in modo particolare quest’anno. Così possiamo raggiungere la pace universale e la fratellanza per la quale siamo stati creati. In questo giorno dedicato alla nostra presenza “discreta” nel mondo, invito tutti ad unirsi a noi nel ringraziare il Signore per il dono della vita contemplativa, un dono al quale Dio stesso non smette mai di richiamarci, perché capace di generare molti buoni frutti”.

 ]]>