san Francesco di Paola Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/san-francesco-di-paola/ Settimanale di informazione regionale Fri, 10 Jul 2015 08:33:43 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg san Francesco di Paola Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/san-francesco-di-paola/ 32 32 Celebrazioni in onore di san Francesco di Paola, Patrono della Calabria e dei Marittimi d’Italia. https://www.lavoce.it/celebrazioni-in-onore-di-san-francesco-di-paola-patrono-della-calabria-e-dei-marittimi-ditalia-2/ Mon, 04 May 2015 15:49:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32568 [ad-gallery orderby=”ID” include=”32570,32571,32572,32573,32574,32575″ slideshow=”false”]

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Celebrazioni in onore di san Francesco di Paola, Patrono della Calabria e dei Marittimi d’Italia. https://www.lavoce.it/celebrazioni-in-onore-di-san-francesco-di-paola-patrono-della-calabria-e-dei-marittimi-ditalia/ Mon, 04 May 2015 15:42:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32564 bassetti-processione-santuario-san-francesco-di-paola“Mi benedica perché tra dieci giorni devo riprendere il mare…, il mio lavoro”. A chiederlo al cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Ceu, è stata una giovane marittima, una dei tanti devoti di san Francesco di Paola, Patrono della Calabria e delle Genti di Mare d’Italia, che hanno chiesto al porporato perugino la sua benedizione durante i giorni di permanenza, il 3 e il 4 maggio, al Santuario francescano della città calabrese della costa tirrenica.

Il cardinale Bassetti, invitato dai Frati Minimi di San Francesco di Paola, ha presieduto le celebrazioni in onore del Santo patrono culminate con la processione a mare e per le vie principali della città (3 maggio) della reliquia del Mantello con il quale lo stesso Santo – narra la tradizione – attraversò la acque in tempesta dello Stretto di Messina, e con la solenne concelebrazione eucaristica nel Santuario il giorno della ricorrenza (4 maggio) della canonizzazione del Patrono della regione dei due mari. Francesco di Paola (1416-1507) è un Santo che compì molti prodigiosi miracoli a favore del popolo e delle persone emarginate ed indifese e, nel contempo, fu temuto dai potenti per i suoi forti richiami ad esercitare il potere per il “bene comune” e non per il “profitto personale”.

Il cardinale Bassetti è rimasto colpito dalle migliaia di fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni nel dire: “lascio un pezzo del mio cuore in questa vostra esperienza di fede legata a san Francesco di Paola, autentico testimone del Vangelo della Carità di Cristo”. Rivolgendosi ai fedeli, il cardinale ha detto loro: “Siete un spaccato stupendo di popolo calabrese che si riflette nel suo antico mare. E la gente di mare sa accogliere tutto ciò che porta il mare e per questo mi sento in profonda sintonia con la gente di Calabria, perché sono stato vescovo di una diocesi di mare, quella di Massa Marittima-Piombino. Abbiamo benedetto le acque dello splendido Tirreno in ricordo dei tanti marittimi defunti, ma anche in ricordo delle migliaia di immigrati che perdono la vita nell’attraversare il mare in cerca di un futuro migliore e di pace”.

Il cardinale, a conclusione dell’omelia (il testo integrale è pubblicato sul sito www.chiesainumbria.it) pronunciata davanti a più di 5mila fedeli (tanti sono i posti a sedere della grande chiesa adiacente all’antico Santuario costruita per il Giubileo del 2000), ha detto: “Gesù non ci chiede di portare fardelli inutili; ci chiede soltanto di amarlo con semplicità, facendo della carità il motivo della nostra vita, come lo è stato per san Francesco, che passò per questa terra sanando gli infermi e aiutando tutti i bisognosi; denunziando apertamente i soprusi dei potenti, proteggendo i deboli, invocando giustizia per la povera gente. Uomo di straordinario coraggio, che non ebbe paura di alzare la voce anche di fronte al re, sostenendo che “il potere va inteso, non come privilegio, bensì come duro esercizio di servizio nell’interesse del popolo”. Amò i figli di questa terra, specie i più poveri e indifesi. Egli è stato, e resta, il Santo che ogni calabrese sente vicino a sé, ovunque si trovi nel mondo. Egli è il Patrono a cui affidiamo oggi le nostre sofferenze, le gioie e le speranze di una terra che anela sempre a risorgere!”.

Il cardinale, a nome dei vescovi delle otto Diocesi dell’Umbria, ha consegnato ai rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose di Paola la medaglia con l’effige dei Santi Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, ricordando, in sintesi, quanto disse il “sindaco santo” di Firenze Giorgio La Pira: “Assisi e Norcia sono le due ‘terrazze’ protese sull’Europa per la cultura e i valori cristiani che esprimono”. Lo stesso cardinale ha auspicato che Paola, con il suo Santo per eccellenza della “carità sociale”, possa diventare “la terza ‘terrazza’ d’Italia protesa sull’Europa dopo Assisi e Norcia”.

A concelebrare l’Eucaristia insieme al cardinale Bassetti, c’erano gli arcivescovi metropoliti di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, presidente della Conferenza episcopale calabra, e di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Nofrini Morosini, il vescovo greco-cattolico dell’Eparchia di Lungro (Cs), mons. Donato Oliverio, e il padre generale dei Frati Minimi, Francesco Marinelli. Questi, nel porgere il saluto d’inizio concelebrazione rivolto al cardinale, ha evidenziato: “Eminenza, il volto della Calabria, di questa gente così numerosa e devota al suo Santo patrono, non è quello che leggiamo sui giornali: violenza e sopraffazione. Se non le denunciamo non saremmo uomini del Vangelo e della Verità fino in fondo. Il volto di questa gente non è negativo, è gente accogliente ed aperta. Non solo il popolo siciliano è tale, anche quello calabrese, dove gli immigrati della speranza trovano accoglienza, perché la gente di Calabria conosce cosa significa andare lontano da casa e per questo sa accogliere avendo nel cuore la fede”.

Il messaggio del cardinale Bassetti rivolto alla Calabria pensando a san Francesco d’Assisi. 

Il cardinale Bassetti, dinanzi ad una moltitudine di gente (secondo le stime dei frati Minimi non meno di 10 mila persone) che nel pomeriggio del 3 maggio ha pregato sull’immensa spiaggia di sabbia di Paola e in serata portando in processione la reliquia del Mantello di san Francesco, ha pronunciato il suo “messaggio” rivolto all’intera Calabria pensando anche a san Francesco d’Assisi (il testo integrale è pubblicato sul sito www.chiesainumbria.it). “Mi trovo con voi a far memoria del figlio più illustre di questa terra: san Francesco – ha esordito il porporato perugino –. Il cui nome evoca già la terra da cui provengo: l’Umbria. Terra benedetta, dalla quale Dio ha tratto uomini e donne che hanno testimoniato senza esitazioni la vita esigente del Vangelo. Così pure ha fatto Francesco, il santo di questa terra, innamorato del Poverello di Assisi, fino a seguirne le orme, in una vita di profonda pietà ed estrema povertà. Egli ha scrutato il mistero di Dio, rifugiandosi, solitario, su questi monti, che guardano la grande distesa del mare, simbolo di libertà ma anche, talvolta, baluardo insuperabile. Sorgente di vita e di sostentamento, ma anche luogo di paura e di morte. Abbiamo ricordato poco fa i marinai morti in queste acque. Tutti affidiamo alla misericordia di Dio!”.

Il cardinale Bassetti ha proseguito dicendo: “le celebrazioni in onore di san Francesco di Paola sono poi festeggiamenti in onore di tutto un popolo, quello calabrese, che nel Santo eremita si riconosce appieno: in lui scorge la vera fede evangelica, fatta di umiltà, povertà e obbedienza alla volontà di Dio; in lui ammira le gesta del buon samaritano, che si china sul fratello ferito e lo cura; in lui riconosce i tratti di una vita di sacrificio e di sofferenza, migrante tra i migranti, costretto a lasciare la propria terra per il capriccio dei potenti. Penso in questo momento a tutti i nostri fratelli e sorelle migranti dall’Africa, ammassati su carrette di morte, e la commovente accoglienza del popolo di Lampedusa e di Sicilia. Questo estremo lembo d’Italia che guarda verso Oriente ha accolto nell’antichità i popoli di cultura greca e ha avuto la grazia di ricevere, tra le prime terre d’Occidente, l’annuncio della Parola di Dio, direttamente dall’apostolo Paolo, approdato sulle coste di Reggio. Da allora la fede cristiana è germogliata e ha portato frutti di santità, dei quali san Francesco è uno degli esempi più belli. Essa ha modellato questa terra, conferendo ai borghi e alle città quei segni di vita e di arte che ancor oggi sono i simboli più eloquenti della nostra identità e della nostra storia”.

“La fede cristiana è esigente – ha sottolineato il cardinale –. Se accolta veramente, cambia radicalmente la vita. Getta via l’uomo vecchio e fa sorgere quello nuovo, non più schiavo delle passioni, non più soggetto alla potenza del male. Per far sì che ciò avvenga, occorre però che la Parola di Dio penetri dentro di noi, perché essa – dice l’apostolo Paolo – ‘è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v’è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto’ (Eb 4,12-13). Questa Parola è stata accolta sul serio dal nostro Santo. Egli, nel silenzio del suo eremo, l’ha meditata e ad essa ha cercato di conformarsi, scacciando da sé “ogni asprezza, sdegno e ira” e divenendo così messaggero di pace e di riconciliazione, annunciatore formidabile del Regno di Dio, testimone instancabile dell’amore del Padre per tutti gli uomini”.

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Il Cardinale Bassetti in Calabria, a Paola, per celebrare san Francesco https://www.lavoce.it/il-cardinale-bassetti-in-calabria-a-paola-per-celebrare-san-francesco/ Thu, 30 Apr 2015 13:42:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=32388 santuario di s. francesco di paolaSu invito dei Frati Minimi di San Francesco di Paola, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Ceu, sarà in Calabria il 3 e il 4 maggio per presiedere le celebrazioni in onore del Santo patrono della regione dei due mari e dei marittimi d’Italia, “messaggero di pace e di riconciliazione”. Francesco di Paola (1416-1507) è il Santo per eccellenza della “carità sociale”, fondatore dell’Ordine dei Minimi che ha per motto “Charitas”. I Minimi, per esser tali, devono essere aperti cristianamente all’accoglienza e all’amore, alimentando e diffondendo la loro spiritualità con la vita eremitica e povera sull’esempio di Francesco d’Assisi. Ed è la “Carità” ad accomunare, nella fede e nel servire Dio e la sua Chiesa, il porporato perugino a questi religiosi, avendo come suo motto episcopale “In charitate fundati” (fondati nella carità).

Significativo ed attuale è il “messaggio sociale” di Francesco di Paola, nell’essere stato nella sua epoca – secondo i suoi biografi -, un «grande riformatore sociale sia per quanto concerne i suoi rapporti con il popolo che con quella che potremo definire la “classe dirigente” del suo tempo. In particolare, fu riformatore sociale nell’ammonire quest’ultima: “il potere va inteso, non come privilegio, bensì come duro esercizio di servizio nell’interesse del popolo”».

Nel pomeriggio di domenica 3 maggio, il cardinale Bassetti guiderà la suggestiva processione a mare della reliquia del Sacro Mantello di san Francesco con corteo di barche dal Porto di Cetraro alle acque antistanti la città di Paola, dove presiederà la Celebrazione della Parola, impartirà la benedizione al mare e lascerà nelle acque del Tirreno una corona d’alloro in memoria di tutti i marittimi defunti. Lunedì mattina 4 maggio il cardinale presiederà la solenne concelebrazione eucaristica nel Santuario di San Francesco di Paola, uno dei luoghi di culto più frequentati del Meridione d’Italia, meta ogni anno di migliaia di pellegrini provenienti anche dall’estero.

Il porporato perugino, dinanzi alle reliquie del Santo custodite nel Santuario, si unirà idealmente nella preghiera anche con i numerosi calabresi che vivono in Umbria, dove san Francesco di Paola si recò giovanissimo per visitare i luoghi del Poverello d’Assisi restando attratto dalla sua figura di santità. A Perugia, nella chiesa di Santo Spirito, è conservato un dipinto che ritrae il Santo patrono della Calabria, a testimonianza della presenza in Umbria, nei secoli scorsi, dell’Ordine dei Minimi. Anche a Gubbio, in una delle sue chiese, è custodita un’opera dedicata al Santo calabrese. E sempre a Gubbio, pochi anni fa, si è tenuto un significativo convegno dal titolo: “S. Francesco di Paola. Un uomo, un calabrese, un santo nell’arte, nel cinema e nella letteratura”, promosso anche con il patrocinio della Diocesi eugubina e della Conferenza episcopale umbra (Ceu). Gli atti di questo convegno sono stati pubblicati di recente e presentati lo scorso 22 aprile a Perugia, presso Palazzo Gallenga, in occasione di un incontro dedicato alla figura del calabrese Pietro Borzomati, “storico della spiritualità”, studioso del movimento cattolico e della pietà popolare, collaboratore de «L’Osservatore Romano», già preside della Facoltà di Lingua e cultura presso l’Università per Stranieri. E’ dello stesso Borzomati il “contributo scientifico” alla pubblicazione degli atti del convegno eugubino, redatto poco tempo prima della sua prematura scomparsa.

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Dalla Calabria in visita a Perugia accolti dal cardinale Gualtiero Bassetti https://www.lavoce.it/dalla-calabria-accolti-dal-cardinale-gualtiero-bassetti/ https://www.lavoce.it/dalla-calabria-accolti-dal-cardinale-gualtiero-bassetti/#comments Thu, 02 Apr 2015 09:14:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31221
Il cardinale Gualtiero Bassetti con il folto gruppo di calabresi in visita a Perugia nel salone delle udienze in arcivescovado

“Venite da una terra splendida, ricca di storia e di cultura, che ha il mare e la montagna come la mia Toscana. In Calabria sono stato diverse volte e ritornerò a maggio, al Santuario di San Francesco di Paola, per le celebrazioni in onore del vostro Santo patrono”. Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti ha dato il benvenuto a 50 e più calabresi di Montegiordano, Amendolara e Roseto Capo Spulico e ad alcuni loro amici lucani di Montalbano e Nova Siri, suggestivi centri della costa ionica situati tra Sibari e Metaponto, antiche colonie della Magna Grecia. Il porporato li ha ricevuti in arcivescovado, il 22 marzo, augurando loro una buona permanenza in terra umbra, che accoglie anche molti calabresi. A ciascun ospite ha donato la riproduzione dell’immagine della Madonna delle Grazie dipinta da un allievo del Perugino nella cattedrale di San Lorenzo e la pubblicazione della storia della stessa cattedrale, uno dei luoghi da loro visitati insieme al sottostante percorso archeologico etrusco-romano, alla chiesa di Sant’Agata, scrigno d’arte gotico-francescana, al palazzo comunale dei Priori e alla Rocca Paolina, che in questi giorni ospita la mostra “Il volto santo ritrovato”. Il gruppo è stato anche ad Assisi, raccogliendosi in preghiera dinanzi alla tomba di san Francesco, e per i più piccoli, ma non solo, la “dolce” visita allo stabilimento della Nestlé – Perugina. L’Amministrazione comunale di Montegiordano, rappresentata dall’assessore Maria Pina Acciardi Bellino, ha donato al cardinale Bassetti un’opera del maestro Franco La Teana, l’artista dei noti “murales montegiordanesi”, e la pubblicazione sull’antica chiesa di Montegiordano dell’archeologa Teresa Carla Loprete. Il porporato ha ricambiato i graditi doni nel far pervenire al sindaco Francesco Fiordalisi l’importante volume dei dodici viaggi di papa Giovanni Paolo II in Umbria, curato dal suo segretario Amilcare Conti. I calabresi hanno invitato il cardinale a visitare i loro luoghi, portandogli in dono alcuni prodotti tipici gastronomici e dei legumi, genuine primizie di stagione frutto del loro lavoro nei campi delle colline che si riflettono nelle acque dello Ionio. Ringraziando e impartendo la benedizione agli ospiti, il porporato ha augurato ai più piccoli di essere “la speranza di un futuro migliore per la Calabria e l’intero Paese”  e ha assicurato alle loro famiglie la preghiera di papa Francesco che incontrerà nei prossimi giorni. Questo gruppo di calabresi desiderava da tempo visitare l’Umbria, un desiderio esaudito grazie all’Associazione culturale “Pitagora” (si narra che il grande filosofo e matematico greco abbia sostato a Montegiordano), che ha organizzato il viaggio reso possibile anche dal soggiorno presso “Casa Sacro Cuore”, struttura recettiva diocesana perugina. Da ricordare che il nostro settimanale, il 14 settembre 2012, ha pubblicato una pagina speciale dal titolo “I calabresi dell’Umbria… quante cose – anche spirituali – uniscono la nostra regione allo Ionio”, dedicata agli abitanti di Montegiordano, che negli ultimi 50 anni sono giunti a Perugia per motivi di studio o di lavoro. Una fortuita coincidenza ha voluto che il gruppo dei calabresi incontrasse, a “Casa Sacro Cuore”, il nostro direttore mons. Elio Bromuri mentre gli veniva presentata questa pagina speciale de La Voce e distribuito in omaggio il numero con l’intervista al cardinale Bassetti sui primi due anni di pontificato di papa Bergoglio a firma di Maria Rita Valli.

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Un grande sì a Dio https://www.lavoce.it/un-grande-si-a-dio/ Thu, 12 May 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9352 Mese di maggio: la tradizione cattolica in questo tempo venera particolarmente la beata Vergine Maria. Alcuni avvenimenti ci fanno riflettere sulla fede della Madonna, sul suo “sì” a Dio, e com’è attuale e per niente fuori tempo donare la propria vita al Signore. Sabato 7 maggio ha compiuto 100 anni una monaca di clausura che vive da settantacinque la sua consacrazione al Signore. Suor Maria Angelica, nata Elvetica Petrini, è una monaca dell’ordine delle Minime di S. Francesco di Paola e dimora nel monastero della Rocca a Todi. Suor Angelica, in occasione dei festeggiamenti, ha detto delle cose che ci fanno riflettere: “Fin dalla mia gioventù ho seguito il Signore, camminando con lo sguardo fisso in Colui che mi amò così tanto da volermi tutta per sé! La mia lunga e bella vita agli occhi del mondo sembra una vita sprecata, è simile al chicco di grano che messo sotto terra non si vede nei mesi invernali, è nascosto, protetto, ma quando germoglia e cresce porta il pane nel mondo”. Che cosa aggiungere? Solamente un ringraziamento per questa donna che ha saputo fare della sua vita, come Maria, un dono totale. Il 22 maggio nel convento di Montesanto si aprirà il Capitolo provinciale dei Frati minori dell’Umbria. Nell’occasione sarà traslato dal tempio di S. Fortunato alla chiesa del convento il corpo del beato Ruggero da Todi. Ruggero seguì san Francesco d’Assisi, vivente il santo. Francesco disse di lui: “Imitate la carità di Ruggero”. Seguì con amore e dedizione vari conventi di monache Clarisse, compreso Todi, e fu padre spirituale di santa Filippa Mareri di Rieti, una nobile donna affascinata dall’ideale francescano tanto da dar vita ad una congregazione di suore tuttora fiorente. Il “sì” pronunciato da questo giovane francescano del Medioevo continua a produrre frutti di bene. Infine domenica 29 maggio si festeggia la Madonna del Campione, in ricordo del miracolo dell’apertura degli occhi avvenuta nel 1796 di fronte ad un popolo terrorizzato dal “liberatore” Napoleone Bonaparte. In questo giorno nel duomo di Todi alle ore 17 saranno ordinati diaconi, per essere poi sacerdoti, i seminaristi Danilo Innocenzi di Pesciano di Todi, Riccardo Ceccobelli di Pantalla di Todi e Dariusz Kowalewski, un giovane polacco da anni presente in diocesi, che ha frequentato il Seminario regionale di Assisi, attualmente al servizio nelle parrocchie di Avigliano Umbro, Castel dell’Aquila e Dunarobba-Sismano. Come Maria pronunceranno il loro “sì” definitivo donando la vita al servizio del Signore e della Chiesa, inserendosi così sulla lunga scia di amore e di bene che da duemila anni attraversa questo nostro mondo.

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Con le due porte laterali si completa il rinnovamento estetico – liturgico https://www.lavoce.it/con-le-due-porte-laterali-si-completa-il-rinnovamento-estetico-liturgico/ Thu, 24 Oct 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2753 Rendere le chiese accoglienti e gli spazi liturgici funzionali, centro e riferimento della vita religiosa della comunità parrocchiale e diocesana, è stato uno degli impegni che il vescovo mons. Vincenzo Paglia ha indicato tra i più urgenti da attuare. Poco dopo il suo ingresso a Terni, fu progettato per la cattedrale di Terni un nuovo altare, centro dello spazio sacro, un nuovo ambone, una nuova sede per la presidenza rivolta verso l’altare, che fossero espressione della centralità della celebrazione liturgica e strumenti visibili di raccoglimento, preghiera e centro della vita religiosa. Il tutto per rendere ancor più visibile la centralità della Cattedrale nella vita della diocesi, volendo dare maggiore splendore alle celebrazioni, al servizio pastorale, affinchè la Cattedrale possa rappresentare sempre più il segno di autentico servizio, secondo quanto enunciato anche nella lettera pastorale dello stesso vescovo “L’Eucarestia salva il mondo”. La Cattedrale di Terni è stata dotata di un nuovo altare e di un nuovo spazio per la presidenza, che sono in fase di ultimazione, che saranno consacrati domenica 3 novembre alla ore 17.00 con una solenne celebrazione. A presiedere la celebrazione sarà il card. Giovanni Battista Re, prefetto per la congregazione dei vescovi. Alla cerimonia saranno presenti le autorità cittadine e i sindaci dei comuni della diocesi. Sarà un grande momento di preghiera e d’incontro della comunità diocesana, pomeriggio in cui non saranno celebrate le altre messe parrocchiali. Una festa comunitaria a cui è invitata tutta la diocesi, i membri dei consigli pastorali diocesano e parrocchiali, i religiosi, le religiose, i diaconi, tutti i fedeli. Elisabetta LomoroIl 3 novembre troveranno collocazione nella loro sede le due porte laterali della Facciata del Duomo di Terni, complementari di quella centrale celebrativa del recente Giubileo. Le tre porte sono un “unicum” nella storia dei portali delle cattedrali, anche di quelle storicamente importanti, in quanto in esse viene dispiegato totalmente il significato teologico ed evangelico: se nella Porta centrale viene significata la potenza della Croce, vittoriosa, attiva e annunciatrice di salvezza “Io sono la porta chi passa per me sarà salvo”, dice la scritta in bronzo che l’attraversa a manifestare la centralità indiscussa del Cristo, nella porta a sinistra, raffigurante la dinamicità della creazione che continua per sempre attraverso il messaggio di Cristo “per mezzo del quale tutte le cose sono state create”, si sottolinea il principio del mondo redento, di Cristo “Alfa”. In quella di destra, raffigurante il giudizio finale di tutte le cose e persone, attraverso il segno della Croce visto dall’artista come “bilancia”, si sottolinea il Cristo “Omega”. Il Vescovo di Terni ha voluto così dire a tutti la centralità della Pasqua celebrata ogni giorno, soprattutto la domenica, nel tempio. Bruno Ceccobelli, l’artista di Todi, in quest’opera ha trovato piena espressione del suo talento, liberamente espresso, a partire dai testi biblici. In esse ha dichiarato il profondo radicamento spirituale nel cristianesimo, da lui interpretato come sintesi dei significati esistenziali, espressi in vario modo, da altre religioni da lui conosciute e analizzate. L’Altare principale, in pietra pachistana e marmo bianco di Carrara, realizzato da Paolo Borghi, altro grande artista scultore scelto dalla committenza della chiesa di Terni, non tiene affatto conto della leziosità dei nuovi altari, collocati in cattedrali famose. Esso è talmente eloquente nell’evocare il significato del suo uso liturgico che emana sacralità e rispetto silenzioso della sua bellezza, è un altare da contemplare, una biblia pauperum scolpita nella pietra: morte e risurrezione del Cristo che con essa tutto abbraccia e redime; ultima cena che invita tutti al banchetto con il pane degli angeli; la trasfigurazione che preannuncia il futuro dell’umanità che partecipa al banchetto; la fame di ogni senso saziata dalla moltiplicazione del pane e dei pesci: sono queste le immagini bibliche scolpite intorno all’altare. Borghi è un artista che rappresenta nella storia dell’arte contemporanea, la continuità con la grande scultura classica italiana. Tra le sue opere: la porta centrale del santuario di San Francesco di Paola, gli interni di importanti palazzi compreso i busti in marmo dei ministri degli esteri della Repubblica italiana collocati nei corridoi del Ministero omonimo. Per la data suddetta non saranno pronti gli altri due luoghi della celebrazione, l’ambone e la cattedra del Vescovo, che saranno, invece, inaugurati nel mese di dicembre. Per il 3 novembre vedremo due importanti anticipi che renderanno anch’essi splendida e luminosa la nostra cattedrale: il pavimento del presbiterio dell’architetto Eugenio Abruzzini, primo “lotto” del rifacimento di tutto il pavimento della cattedrale e una prima parte della nuova illuminazione, che sarà un assaggio di quella definitiva pronta per Natale sia dell’interno che dell’esterno della cattedrale.

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