san Francesco d'Assisi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/san-francesco-d-assisi/ Settimanale di informazione regionale Thu, 03 Oct 2024 08:39:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg san Francesco d'Assisi Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/san-francesco-d-assisi/ 32 32 San Francesco: sarà la Sicilia a portare l’olio per la lampada https://www.lavoce.it/san-francesco-sara-la-sicilia-a-portare-lolio-per-la-lampada/ https://www.lavoce.it/san-francesco-sara-la-sicilia-a-portare-lolio-per-la-lampada/#respond Wed, 02 Oct 2024 15:47:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77842 pellegrini di spalle sullo sfondo la basilica superiore di San Francesco ad Assisi

Nell’ottocentesimo anniversario dell’impressione delle stimmate ricevute a La Verna nel 1224, la città di san Francesco accoglie quest’anno i circa cinquemila pellegrini e le istituzioni provenienti dalla Sicilia per le celebrazioni della festa di san Francesco, patrono d’Italia.

La Sicilia accenderà la lampada votiva

Così, a 21 anni di distanza dall’ultima volta, la Regione più grande d’Italia torna ad Assisi donando l’olio che alimenta la lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla tomba del Santo. Ad accenderla il 4 ottobre durante la celebrazione in basilica, presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana (diretta dalle ore 10 su Rai1), sarà il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in rappresentanza di tutto il popolo italiano.

Le parole delle autorità civili e religiose

“È molto bello questo tocco francescano del cristianesimo – sottolinea mons. Raspanti –, che incarna tre concetti su cui vorremmo concentrarci: pace, fraternità e creato. Queste sono le tre parole che sottolineeremo con la nostra partecipazione, valori di cui vorremmo riappropriarci nella nostra vita quotidiana come Chiesa”.

Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha parlato dell’olio che la Sicilia donerà come simbolo del lavoro della sua gente e come unione a san Francesco: “Questo atto, ricco di storia, è destinato a lasciare un segno profondo nella memoria collettiva della regione e dell’intera nazione, con l’impegno di costruire un futuro migliore, ispirato dai principi di giustizia e solidarietà che san Francesco ci ha insegnato”.

Mons. Domenico Sorrentino sottolinea da parte sua che quest’anno la festa di san Francesco “ci riporta al cuore del Vangelo: la croce. La croce come espressione dell’amore radicale quale è stato vissuto da Cristo sul Golgota: Francesco si immedesimò con lui, ricevendone anche i segni della Passione nel corpo. Ricordarlo ci fa bene, ci aiuta a portare le inevitabili croci quotidiane, ma soprattutto a diventare sempre più capaci di dare la nostra vita per i fratelli. È la sfida del Vangelo, da vivere e da annunciare”.

La sindaca di Assisi Stefania Proietti tiene a dare il benvenuto “ai nostri amici della Sicilia, ai primi cittadini e alle loro Amministrazioni, sottolineando la vocazione di Assisi, una città messaggio e speciale nell’accoglienza, portatrice di valori universali come la fraternità, la pace e il dialogo”.

Di “attualità e bellezza del messaggio del Poverello” ha parlato fra Massimo Travascio, Custode della Porziuncola. “La partecipazione della Regione Sicilia – ha detto – si traduce in un segno di apertura universale, solidale e rispettosa, in armonia con la fraternità, autentica profezia per l’oggi. È fondamentale, sull’esempio di san Francesco, una scelta di ‘minorità’, schierandosi al fianco delle vittime delle ingiustizie derivanti dai diversi conflitti di cui siamo testimoni e sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune”.

Infine, il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, sottolinea la capacità di accogliere, di “fare spazio all’altro”, della Sicilia, nonostante le difficoltà che ciò comporta. “Mi piace pensare che nel nome e nello stile di san Francesco d’Assisi, uomo fraterno e accogliente per eccellenza, questa ospitalità viene ricambiata agli amici siciliani, così numerosi in questi giorni ad Assisi. Essi ci faranno dono, semplicemente con la loro presenza, di questa ricchezza creatasi in secoli di incontri: e questo scambio, ancora una volta, sarà arricchimento reciproco nella consapevolezza che i valori essenziali nella vita sono proprio le persone”.

Andrea Rossi

Calendario degli eventi e delle celebrazioni

Giovedì 3 ottobre, alle ore 11, si tiene nella basilica di Santa Maria degli Angeli la messa del “Transito” presieduta da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati minori di Umbria. Alle 15 al santuario della Spogliazione, i vescovi siciliani incontrano mons. Domenico Sorrentino. Alle 17.30 a Santa Maria degli Angeli, l’accoglienza delle autorità civili. Nella stessa sede, alle ore 21.30, la veglia con i giovani.

Venerdì 4 ottobre, alle ore 10 e in diretta su Rai1, la celebrazione eucaristica nella basilica superiore di San Francesco presieduta da Mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, accende la lampada votiva dei Comuni d’Italia con l’olio offerto dalla Regione Sicilia. Alle 11.30, dalla loggia del Sacro Convento, il saluto di fra Carlos A. Trovarelli, ministro generale dei Conventuali, e i messaggi istituzionali all’Italia con i saluti delle autorità; in rappresentanza del Governo presenzia il poeta Davide Rondoni. Alle ore 16, in basilica inferiore mons.

Guglielmo Giombanco, segretario della Conferenza episcopale siciliana, presiede i vespri pontificali; segue la processione alla chiesa superiore, e la benedizione all’Italia con la Chartula dal cupolino della basilica da parte di mons. Sorrentino.

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pellegrini di spalle sullo sfondo la basilica superiore di San Francesco ad Assisi

Nell’ottocentesimo anniversario dell’impressione delle stimmate ricevute a La Verna nel 1224, la città di san Francesco accoglie quest’anno i circa cinquemila pellegrini e le istituzioni provenienti dalla Sicilia per le celebrazioni della festa di san Francesco, patrono d’Italia.

La Sicilia accenderà la lampada votiva

Così, a 21 anni di distanza dall’ultima volta, la Regione più grande d’Italia torna ad Assisi donando l’olio che alimenta la lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla tomba del Santo. Ad accenderla il 4 ottobre durante la celebrazione in basilica, presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana (diretta dalle ore 10 su Rai1), sarà il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in rappresentanza di tutto il popolo italiano.

Le parole delle autorità civili e religiose

“È molto bello questo tocco francescano del cristianesimo – sottolinea mons. Raspanti –, che incarna tre concetti su cui vorremmo concentrarci: pace, fraternità e creato. Queste sono le tre parole che sottolineeremo con la nostra partecipazione, valori di cui vorremmo riappropriarci nella nostra vita quotidiana come Chiesa”.

Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha parlato dell’olio che la Sicilia donerà come simbolo del lavoro della sua gente e come unione a san Francesco: “Questo atto, ricco di storia, è destinato a lasciare un segno profondo nella memoria collettiva della regione e dell’intera nazione, con l’impegno di costruire un futuro migliore, ispirato dai principi di giustizia e solidarietà che san Francesco ci ha insegnato”.

Mons. Domenico Sorrentino sottolinea da parte sua che quest’anno la festa di san Francesco “ci riporta al cuore del Vangelo: la croce. La croce come espressione dell’amore radicale quale è stato vissuto da Cristo sul Golgota: Francesco si immedesimò con lui, ricevendone anche i segni della Passione nel corpo. Ricordarlo ci fa bene, ci aiuta a portare le inevitabili croci quotidiane, ma soprattutto a diventare sempre più capaci di dare la nostra vita per i fratelli. È la sfida del Vangelo, da vivere e da annunciare”.

La sindaca di Assisi Stefania Proietti tiene a dare il benvenuto “ai nostri amici della Sicilia, ai primi cittadini e alle loro Amministrazioni, sottolineando la vocazione di Assisi, una città messaggio e speciale nell’accoglienza, portatrice di valori universali come la fraternità, la pace e il dialogo”.

Di “attualità e bellezza del messaggio del Poverello” ha parlato fra Massimo Travascio, Custode della Porziuncola. “La partecipazione della Regione Sicilia – ha detto – si traduce in un segno di apertura universale, solidale e rispettosa, in armonia con la fraternità, autentica profezia per l’oggi. È fondamentale, sull’esempio di san Francesco, una scelta di ‘minorità’, schierandosi al fianco delle vittime delle ingiustizie derivanti dai diversi conflitti di cui siamo testimoni e sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune”.

Infine, il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, sottolinea la capacità di accogliere, di “fare spazio all’altro”, della Sicilia, nonostante le difficoltà che ciò comporta. “Mi piace pensare che nel nome e nello stile di san Francesco d’Assisi, uomo fraterno e accogliente per eccellenza, questa ospitalità viene ricambiata agli amici siciliani, così numerosi in questi giorni ad Assisi. Essi ci faranno dono, semplicemente con la loro presenza, di questa ricchezza creatasi in secoli di incontri: e questo scambio, ancora una volta, sarà arricchimento reciproco nella consapevolezza che i valori essenziali nella vita sono proprio le persone”.

Andrea Rossi

Calendario degli eventi e delle celebrazioni

Giovedì 3 ottobre, alle ore 11, si tiene nella basilica di Santa Maria degli Angeli la messa del “Transito” presieduta da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati minori di Umbria. Alle 15 al santuario della Spogliazione, i vescovi siciliani incontrano mons. Domenico Sorrentino. Alle 17.30 a Santa Maria degli Angeli, l’accoglienza delle autorità civili. Nella stessa sede, alle ore 21.30, la veglia con i giovani.

Venerdì 4 ottobre, alle ore 10 e in diretta su Rai1, la celebrazione eucaristica nella basilica superiore di San Francesco presieduta da Mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, accende la lampada votiva dei Comuni d’Italia con l’olio offerto dalla Regione Sicilia. Alle 11.30, dalla loggia del Sacro Convento, il saluto di fra Carlos A. Trovarelli, ministro generale dei Conventuali, e i messaggi istituzionali all’Italia con i saluti delle autorità; in rappresentanza del Governo presenzia il poeta Davide Rondoni. Alle ore 16, in basilica inferiore mons.

Guglielmo Giombanco, segretario della Conferenza episcopale siciliana, presiede i vespri pontificali; segue la processione alla chiesa superiore, e la benedizione all’Italia con la Chartula dal cupolino della basilica da parte di mons. Sorrentino.

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Assisi. I Vescovi italiani pellegrini in preghiera per la pace – Il video https://www.lavoce.it/assisi-i-vescovi-italiani-pellegrini-in-preghiera-per-la-pace-il-video/ https://www.lavoce.it/assisi-i-vescovi-italiani-pellegrini-in-preghiera-per-la-pace-il-video/#respond Thu, 16 Nov 2023 10:35:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73997

Da Santa Chiara a San Francesco, nel cuore di Assisi, in processione con le fiaccole accese per implorare la pace in ogni angolo del mondo. È l’immagine-simbolo della 78ª Assemblea generale dei vescovi italiani, che ha conosciuto il suo momento culminante al termine della terza giornata di lavori. Prima i Vespri recitati nella basilica di Santa Chiara, poi la processione dei vescovi verso la Chiesa inferiore della basilica di San Francesco, per la celebrazione della Messa presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, con la preghiera sulla tomba del santo. A guidare il Vespro e la processione è stato mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e arcivescovo-vescovo di Foligno.

La preghiera prima della processione

“Il cuore di tutti noi – la preghiera prima della processione – è colmo di dolore per le guerre che lacerano il nostro tempo. Questa sera, unendoci all’anelito di pace che si innalza da tutti gli angoli della terra, ci mettiamo in cammino per sostare in preghiera presso la tomba di san Francesco, uomo di riconciliazione e fraternità. Affidandoci alla sua intercessione, supplichiamo Dio Padre, che in Cristo Gesù ha pacificato il cielo e la terra, di allontanare gli orrori della violenza e di donarci giorni di pace”.   https://www.youtube.com/watch?v=m7s0wJpieh4  

La dichiarazione dei Vescovi italiani per la pace

Un’invocazione, questa, che evoca la dichiarazione dei vescovi per la pace diffusa al termine della sessione mattutina di oggi, in cui i presuli riuniti in assemblea hanno espresso la loro “preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”, facendo proprio – come ha fatto poi in serata il cardinale presidente dalla basilica di San Francesco – l’appello al cessate il fuoco in Terra Santa rivolto dal Papa durante l’Angelus di domenica scorsa, insieme a quello per la liberazione degli ostaggi. “Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati”, la portata universale della dichiarazione di pace dei vescovi italiani: “non possiamo rassegnarci al silenzio. La costruzione della pace è responsabilità di tutti. Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte”.

Le parole di Zuppi all'omelia

“Nella confusione e nell’incertezza della nostra vita il Signore ci chiede di non restare inerti davanti alla violenza, di non di farci mai irretire dalla sua logica, ma di essere con convinzione artigiani di pace”, è stato l’invito rivolto dal presidente della Cei all'omelia, davanti alla tomba di San Francesco. A “chi ha tra le mani il destino di interi popoli”, Zuppi ha ricordato che “niente è perduto con la pace”. La guerra, invece, “è una lebbra terribile, che consuma il corpo delle persone e dei popoli, ne fa perdere l’anima, tanto che non si è più capaci di amare, segnati dall’odio, dalle ferite della violenza”. “Oggi facciamo nostro il grido di Rachele, di tutte le madri da cui viene un pianto e un lamento grande e non vogliono essere consolate perché ‘i suoi figli non sono più’”, ha assicurato il cardinale: “Sono le lacrime di tutte le Rachele, di intere città e popolazioni, della Terra Santa, dell’Ucraina, di milioni di persone. Sono le nostre lacrime, che diventano preghiera insistente e ispirano azioni e scelte”. “San Francesco ci ricorda che l’impegno per la pace non è di qualcuno, non c’è mai la pace se il fratello è in guerra”, il monito di Zuppi, secondo il quale “ogni cristiano ha una straordinaria forza di pace. Anche quando la sua parola sembra non generare nulla. La pace e l’amore, il bene, producono sempre pace e bene, quando non lo vediamo. Ed è sempre umile e possibile a tutti”. “Liberiamoci da pericolose polarizzazioni che nutrono lo scontro e scegliamo con convinzione, intelligenza e forza l’unica parte che è quella della pace”, l’appello: “Non si resta a guardare”, perché “l’odio produce solo odio e non darà mai sicurezza e pace”, come non si stanca di ripetere Papa Francesco.

La preghiera di don Tonino Bello per la pace

Da Assisi, terra e spazio di pace, dove Giovanni Paolo II ha scelto di convocare lo storico incontro interreligioso del 27 ottobre 1986, il presidente della Cei ha scelto di concludere l’implorazione corale dei vescovi italiani per la pace citando integralmente la preghiera di “un grande vescovo italiano, don Tonino Bello, fino alla fine artigiano di pace e cantore dell’amore di Dio”:
“Spirito Santo, dono del Cristo morente, fa’ che la Chiesa dimostri di averti ereditato davvero. Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale parole e silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero comprenda che non è vano il suo pianto, e ripeta con il salmo: ‘le mie lacrime, Signore, nell’otre tuo raccogli’. Rendila protagonista infaticabile di deposizione dal patibolo, perché i corpi schiodati dei sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di madre. In quei momenti poni sulle sue labbra canzoni di speranza. E donale di non arrossire mai della Croce, ma di guardare ad essa come all’antenna della sua nave, le cui vele tu gonfi di brezza e spingi con fiducia lontano”.
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Da Santa Chiara a San Francesco, nel cuore di Assisi, in processione con le fiaccole accese per implorare la pace in ogni angolo del mondo. È l’immagine-simbolo della 78ª Assemblea generale dei vescovi italiani, che ha conosciuto il suo momento culminante al termine della terza giornata di lavori. Prima i Vespri recitati nella basilica di Santa Chiara, poi la processione dei vescovi verso la Chiesa inferiore della basilica di San Francesco, per la celebrazione della Messa presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, con la preghiera sulla tomba del santo. A guidare il Vespro e la processione è stato mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e arcivescovo-vescovo di Foligno.

La preghiera prima della processione

“Il cuore di tutti noi – la preghiera prima della processione – è colmo di dolore per le guerre che lacerano il nostro tempo. Questa sera, unendoci all’anelito di pace che si innalza da tutti gli angoli della terra, ci mettiamo in cammino per sostare in preghiera presso la tomba di san Francesco, uomo di riconciliazione e fraternità. Affidandoci alla sua intercessione, supplichiamo Dio Padre, che in Cristo Gesù ha pacificato il cielo e la terra, di allontanare gli orrori della violenza e di donarci giorni di pace”.   https://www.youtube.com/watch?v=m7s0wJpieh4  

La dichiarazione dei Vescovi italiani per la pace

Un’invocazione, questa, che evoca la dichiarazione dei vescovi per la pace diffusa al termine della sessione mattutina di oggi, in cui i presuli riuniti in assemblea hanno espresso la loro “preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”, facendo proprio – come ha fatto poi in serata il cardinale presidente dalla basilica di San Francesco – l’appello al cessate il fuoco in Terra Santa rivolto dal Papa durante l’Angelus di domenica scorsa, insieme a quello per la liberazione degli ostaggi. “Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati”, la portata universale della dichiarazione di pace dei vescovi italiani: “non possiamo rassegnarci al silenzio. La costruzione della pace è responsabilità di tutti. Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte”.

Le parole di Zuppi all'omelia

“Nella confusione e nell’incertezza della nostra vita il Signore ci chiede di non restare inerti davanti alla violenza, di non di farci mai irretire dalla sua logica, ma di essere con convinzione artigiani di pace”, è stato l’invito rivolto dal presidente della Cei all'omelia, davanti alla tomba di San Francesco. A “chi ha tra le mani il destino di interi popoli”, Zuppi ha ricordato che “niente è perduto con la pace”. La guerra, invece, “è una lebbra terribile, che consuma il corpo delle persone e dei popoli, ne fa perdere l’anima, tanto che non si è più capaci di amare, segnati dall’odio, dalle ferite della violenza”. “Oggi facciamo nostro il grido di Rachele, di tutte le madri da cui viene un pianto e un lamento grande e non vogliono essere consolate perché ‘i suoi figli non sono più’”, ha assicurato il cardinale: “Sono le lacrime di tutte le Rachele, di intere città e popolazioni, della Terra Santa, dell’Ucraina, di milioni di persone. Sono le nostre lacrime, che diventano preghiera insistente e ispirano azioni e scelte”. “San Francesco ci ricorda che l’impegno per la pace non è di qualcuno, non c’è mai la pace se il fratello è in guerra”, il monito di Zuppi, secondo il quale “ogni cristiano ha una straordinaria forza di pace. Anche quando la sua parola sembra non generare nulla. La pace e l’amore, il bene, producono sempre pace e bene, quando non lo vediamo. Ed è sempre umile e possibile a tutti”. “Liberiamoci da pericolose polarizzazioni che nutrono lo scontro e scegliamo con convinzione, intelligenza e forza l’unica parte che è quella della pace”, l’appello: “Non si resta a guardare”, perché “l’odio produce solo odio e non darà mai sicurezza e pace”, come non si stanca di ripetere Papa Francesco.

La preghiera di don Tonino Bello per la pace

Da Assisi, terra e spazio di pace, dove Giovanni Paolo II ha scelto di convocare lo storico incontro interreligioso del 27 ottobre 1986, il presidente della Cei ha scelto di concludere l’implorazione corale dei vescovi italiani per la pace citando integralmente la preghiera di “un grande vescovo italiano, don Tonino Bello, fino alla fine artigiano di pace e cantore dell’amore di Dio”:
“Spirito Santo, dono del Cristo morente, fa’ che la Chiesa dimostri di averti ereditato davvero. Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale parole e silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero comprenda che non è vano il suo pianto, e ripeta con il salmo: ‘le mie lacrime, Signore, nell’otre tuo raccogli’. Rendila protagonista infaticabile di deposizione dal patibolo, perché i corpi schiodati dei sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di madre. In quei momenti poni sulle sue labbra canzoni di speranza. E donale di non arrossire mai della Croce, ma di guardare ad essa come all’antenna della sua nave, le cui vele tu gonfi di brezza e spingi con fiducia lontano”.
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Il Creato, l’Uomo, su tutto il Vangelo https://www.lavoce.it/creato-uomo-vangelo/ https://www.lavoce.it/creato-uomo-vangelo/#respond Wed, 04 Oct 2023 16:05:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73516

di mons. Felice Accrocca*

Il 29 novembre 1979 Giovanni Paolo II – con la lettera Inter sanctos – proclamava san Francesco d’Assisi patrono dei cultori dell’ecologia poiché spiccava tra i santi e gli altri grandi uomini che avevano “percepito gli elementi della natura come uno splendido dono di Dio agli uomini” e avevano contemplato “in modo singolare le opere del Creatore”.

Non sempre, però, tali aspetti sono stati tenuti in debita considerazione, al punto che per alcuni l’Assisiate è divenuto un ambientalista, per altri addirittura un vegetariano. Ma vegetariano non fu: chiamava sì “con il nome di fratello gli animali”, faceva un uso limitato della carne perché non era un cibo da poveri e come conseguenza di precise scelte e pratiche penitenziali, ma non escludeva di potersene nutrire. Resta vero invece che ricostruì un rapporto di sintonia profonda con tutta la creazione, soprattutto con il vertice dell’opera creatrice di Dio, che è l’uomo.

In effetti, la radice di ogni comportamento di Francesco sta nel rapporto che seppe ricostruire con Dio, quel Dio al quale non aveva prestato attenzione per buona parte della propria vita. Quando, dopo un travaglio durato anni, giunse infine a scelte definitive con la decisione di uscire “dal secolo” – vale a dire con l’abbandono dei valori perseguiti dal mondo (e che fino all’età di ventiquattro anni erano stati anche i suoi) per riscoprire la bontà e la paternità di Dio – tutto acquistò un senso diverso: i poveri gli manifestarono il volto di Cristo, i nemici divennero uomini da amare, gli animali furono i suoi fratelli più piccoli, il creato si rivelò ai suoi occhi come l’orma del Creatore.

Non solo gli esseri umani, per lui, erano chiamati alla lode di Dio, ma tutta intera la creazione. È solo in questo contesto che possiamo comprendere nella sua piena e vera luce il Cantico di frate sole, il più famoso tra i componimenti poetici di Francesco. Un testo che – contrariamente a quel che molti credono – nacque in circostanze umanamente tutt’altro che positive.

C’è però un punto forte nel suo discorso: la creazione tutta, opera di Dio, è chiamata alla sua lode, ma vi è chiamato soprattutto l’uomo, che ne è posto al vertice, poiché ogni cosa gli è stata data affinché se ne serva e la restituisca al Creatore. Il dramma è tutto qui: che le creature servono Dio molto meglio dell’uomo, poiché, mentre esse obbediscono al Creatore, l’uomo gli volta tranquillamente le spalle. Concetti che Francesco esprime in modo efficace nella quinta delle sue Ammonizioni: “Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di lui secondo lo spirito. E tutte le creature, che sono sotto il cielo, per parte loro servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te”.

Questa sua scelta radicale di Dio, la sua decisione di “vivere secondo la forma del santo Vangelo” è anche alla radice della costante modernità di san Francesco. Perché la sua persona sa suscitare consenso anche in un mondo come il nostro, ormai secolarizzato e distante dall’esperienza religiosa? Credo che la risposta sia una sola: la sua perenne attualità sta tutta nella perenne novità del Vangelo. Francesco risulta attuale proprio per il suo radicale evangelismo: nella sua esperienza – scrisse Yves Marie-Joseph Congar (1904-1995) – si riflette l’assoluto del Vangelo della cristianità. Per questo egli resta, per noi, ancor oggi un modello.

* Arcivescovo di Benevento

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di mons. Felice Accrocca*

Il 29 novembre 1979 Giovanni Paolo II – con la lettera Inter sanctos – proclamava san Francesco d’Assisi patrono dei cultori dell’ecologia poiché spiccava tra i santi e gli altri grandi uomini che avevano “percepito gli elementi della natura come uno splendido dono di Dio agli uomini” e avevano contemplato “in modo singolare le opere del Creatore”.

Non sempre, però, tali aspetti sono stati tenuti in debita considerazione, al punto che per alcuni l’Assisiate è divenuto un ambientalista, per altri addirittura un vegetariano. Ma vegetariano non fu: chiamava sì “con il nome di fratello gli animali”, faceva un uso limitato della carne perché non era un cibo da poveri e come conseguenza di precise scelte e pratiche penitenziali, ma non escludeva di potersene nutrire. Resta vero invece che ricostruì un rapporto di sintonia profonda con tutta la creazione, soprattutto con il vertice dell’opera creatrice di Dio, che è l’uomo.

In effetti, la radice di ogni comportamento di Francesco sta nel rapporto che seppe ricostruire con Dio, quel Dio al quale non aveva prestato attenzione per buona parte della propria vita. Quando, dopo un travaglio durato anni, giunse infine a scelte definitive con la decisione di uscire “dal secolo” – vale a dire con l’abbandono dei valori perseguiti dal mondo (e che fino all’età di ventiquattro anni erano stati anche i suoi) per riscoprire la bontà e la paternità di Dio – tutto acquistò un senso diverso: i poveri gli manifestarono il volto di Cristo, i nemici divennero uomini da amare, gli animali furono i suoi fratelli più piccoli, il creato si rivelò ai suoi occhi come l’orma del Creatore.

Non solo gli esseri umani, per lui, erano chiamati alla lode di Dio, ma tutta intera la creazione. È solo in questo contesto che possiamo comprendere nella sua piena e vera luce il Cantico di frate sole, il più famoso tra i componimenti poetici di Francesco. Un testo che – contrariamente a quel che molti credono – nacque in circostanze umanamente tutt’altro che positive.

C’è però un punto forte nel suo discorso: la creazione tutta, opera di Dio, è chiamata alla sua lode, ma vi è chiamato soprattutto l’uomo, che ne è posto al vertice, poiché ogni cosa gli è stata data affinché se ne serva e la restituisca al Creatore. Il dramma è tutto qui: che le creature servono Dio molto meglio dell’uomo, poiché, mentre esse obbediscono al Creatore, l’uomo gli volta tranquillamente le spalle. Concetti che Francesco esprime in modo efficace nella quinta delle sue Ammonizioni: “Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di lui secondo lo spirito. E tutte le creature, che sono sotto il cielo, per parte loro servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te”.

Questa sua scelta radicale di Dio, la sua decisione di “vivere secondo la forma del santo Vangelo” è anche alla radice della costante modernità di san Francesco. Perché la sua persona sa suscitare consenso anche in un mondo come il nostro, ormai secolarizzato e distante dall’esperienza religiosa? Credo che la risposta sia una sola: la sua perenne attualità sta tutta nella perenne novità del Vangelo. Francesco risulta attuale proprio per il suo radicale evangelismo: nella sua esperienza – scrisse Yves Marie-Joseph Congar (1904-1995) – si riflette l’assoluto del Vangelo della cristianità. Per questo egli resta, per noi, ancor oggi un modello.

* Arcivescovo di Benevento

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San Francesco, Patrono d’Italia: accesa la lampada votiva dei Comuni https://www.lavoce.it/san-francesco-patrono-ditalia-accesa-la-lampada-votiva-dei-comuni/ https://www.lavoce.it/san-francesco-patrono-ditalia-accesa-la-lampada-votiva-dei-comuni/#respond Wed, 04 Oct 2023 13:30:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73511 san francesco patrono d'italia

Si è appena conclusa la prima parte della giornata di festeggiamenti per San Francesco Patrono d’Italia, segnata dalla tragedia della caduta dal cavalcavia del bus a Mestre, con ventuno morti e quindici feriti. La comunità dei frati ha pregato per le vittime, i feriti e i lori cari, insieme alla preghiere dei pellegrini e dei devoti, ai piedi della Tomba di San Francesco. "Davanti a tanto dolore -ha affermato fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento- la reazione nella fede non può che essere anzitutto la preghiera e l’affidamento al Signore". Durante la celebrazione delle 10 nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco (in presenza delle autorità umbre e valdostane e dei rispettivi rappresentanti ecclesiali), il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia in rappresentanza del popolo italiano. La solenne liturgia, è stata presieduta da monsignor Franco Lovignana, vescovo di Aosta e presidente della Conferenza episcopale piemontese. A seguire, come da tradizione, ci sono stati i discorsi dalla loggia del Sacro Convento. Hanno parlato fra Carlos Trovarelli, OFMConv, ministro generale e 119esimo successore di San Francesco per i Frati Minori Conventuali, il sottosegretario Alfredo Mantovano, a nome del Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Renzo Testolin, il vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino e il sindaco della Città serafica, Stefania Proietti. Un’attenzione particolare, quest’anno, è stata riservata anche a tutti i devoti che non riescono a venire ad Assisi di persona. Tutti, infatti, possono partecipare a questa giornata speciale in onore del Santo di Assisi, andando sulla pagina web www.festadisanfrancesco.org, per accendere una candela virtuale a San Francesco e inviare preghiere per sé e per i propri cari, che poi i frati depongono davanti alla tomba del Santo. Tutti gli appuntamenti religiosi e civili di oggi, sono trasmessi inoltre in diretta streaming sui canali social della comunità francescana del Sacro Convento (canale YouTube @BasilicasanFrancescodAssisi e pagina Facebook SAN FRANCESCO D’ASSISI). Nel pomeriggio la diretta riprende a partire dalle 15.50 per trasmettere la celebrazione dei vespri pontificali in cappella papale nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco presieduti da monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, che hanno luogo alle ore 16. Seguirà la processione alla Piazza superiore della Basilica, la benedizione all’Italia e al mondo da parte di monsignor Sorrentino e l’esecuzione da parte della Cappella Musicale della Basilica, diretta da fra Peter Hrdy, OFMConv, del Cantico delle creature di San Francesco musicato da padre Domenico Stella. Questi, frate minore conventuale, nel 1920 si trasferisce ad Assisi dopo essere stato direttore della Schola Cantorum di Anzio e professore di canto sacro al Collegio Serafico Internazionale di San Teodoro Sul Palatino. Nella città di San Francesco dirige la Cappella musicale dell’omonima Basilica fino alla sua morte, avvenuta nel 1956, dopo essersi dedicato a lungo alla musica sacra lasciando composizioni di rara bellezza e misticismo, come appunto la sua versione musicale del Cantico di San Francesco.

Le dichiarazioni delle autorità civili e del Ministri Generale dei Francescani Conventuali

Nei discorsi dalla loggia del Sacro Convento alle ore 11.30, Alfredo Mantovano ha, anzitutto, trasmesso il cordoglio del Presidente del Consiglio e del Governo per l’incidente di Mestre. ha poi aggiunto a proposito della festa del Patrono d’Italia: "La figura di San Francesco è centrale oggi, come lo è stata otto secoli fa: se perdiamo di vista San Francesco non cancelliamo solo un esempio di vita e di fede; cancelliamo il motivo dell’originalità italiana, la nostra fisionomia e il nostro contributo nel mondo [...] In vista del prossimo centenario, San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano, d’intesa col comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti". "Celebrando la solennità di San Francesco d’Assisi -ha dichiarato fra Carlos Trovarelli, OFMConv, ministro generale dei Frati Minori Conventuali- ci rendiamo conto non solo della sua santità, che è un dono per tutta la Chiesa, ma anche del suo essere fratello e guida per quanti cercano con sincerità di costruire un mondo nuovo, più giusto, più fraterno, più rispettoso della dignità e della libertà di ogni essere umano". "La nostra piccola regione alpina e autonoma -ha detto il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin, parlando dalla loggia del Sacro Convento- è molto riconoscente per questa presenza qui ad Assisi. La storia del nostro popolo, si è profondamente intrecciata con la presenza francescana nel nostro territorio, tanto che il Convento dei Cordeliers, Frati minori conventuali, fondato nel 1352 che sorgeva nel cuore della città di Aosta, ha ospitato fino al Settecento le sedute dei più importanti organi di autogoverno locali, cioè l’Assemblea degli Stati generali e il Conseil des Commis. La culla dell’autonomia valdostana, è stata, dunque, a lungo custodita nella casa della famiglia francescana. E ora questa eredità spirituale francescana, fa parte della nostra identità caratterizzata dal rispetto della Natura e del Creato e dell’attenzione ai bisogni dei più fragili e dei meno fortunati".

I doni della Valle d'Aosta a San Francesco

Questa mattina sono stati consegnati, durante la celebrazione eucaristica delle 10, anche i doni che i pellegrini provenienti dalla Valle d’Aosta hanno offerto al Sacro Convento di San Francesco in Assisi. La Regione autonoma Valle d’Aosta, ha donato una copia ristampata del Messale di Challant. La pubblicazione è una copia del grande Messale festivo della Collegiata aostana dei santi Pietro e Orso (cod. 43): un imponente manoscritto che il priore Georges de Challant fece realizzare nel primo decennio del Cinquecento, a conclusione dell’importante campagna di adeguamento di quella chiesa e degli edifici annessi ai gusti artistici del tempo. Il fac-simile a stampa è stato realizzato nel 1993 in seguito al restauro del codice originale promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. La Regione, ha offerto anche un cesto realizzato dall’artigiana valdostana Nella Pardi con la tecnica dell’intreccio vannerie contenente dei prodotti enogastronomici della Regione. Il Comune di Aosta dal canto suo ha regalato al Sacro Convento un’anfora in gres bianco chamottato. Realizzata dall’artista valdostano Fabio Cornaz, la foggiatura è eseguita manualmente al tornio. L’anfora ha contenuto l’olio di oliva, acquistato da un’azienda di Assisi dalla lunga tradizione nella lavorazione delle olive, utilizzato per alimentare la Lampada dei Comuni d’Italia che arde nella cripta, dinanzi alla Tomba di San Francesco. Il Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta ha donato al Sacro Convento una casula artigianale realizzata dalla cooperativa femminile Lou Dzeut di Champorcher utilizzando la teila de meison, il tessuto che un tempo veniva prodotta in proprio dalle famiglie per realizzare corredi per la casa e per la persona. Infine, la Diocesi di Aosta ha offerto al Sacro Convento il contributo per il restauro di una cartagloria dell’anno 1645, con raffigurazione dell’ultima cena attribuita all’artista Bonaventura Bisi detto il Pittorino. Le cartaglorie sono tre tabelle che, prima della riforma liturgica attuata in seguito al Concilio Ecumenico Vaticano II, erano poste sull'altare e riportavano alcune orazioni invariabili della Santa Messa secondo il rito romano.  ]]>
san francesco patrono d'italia

Si è appena conclusa la prima parte della giornata di festeggiamenti per San Francesco Patrono d’Italia, segnata dalla tragedia della caduta dal cavalcavia del bus a Mestre, con ventuno morti e quindici feriti. La comunità dei frati ha pregato per le vittime, i feriti e i lori cari, insieme alla preghiere dei pellegrini e dei devoti, ai piedi della Tomba di San Francesco. "Davanti a tanto dolore -ha affermato fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento- la reazione nella fede non può che essere anzitutto la preghiera e l’affidamento al Signore". Durante la celebrazione delle 10 nella chiesa superiore della Basilica di San Francesco (in presenza delle autorità umbre e valdostane e dei rispettivi rappresentanti ecclesiali), il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha acceso la Lampada votiva dei Comuni d’Italia in rappresentanza del popolo italiano. La solenne liturgia, è stata presieduta da monsignor Franco Lovignana, vescovo di Aosta e presidente della Conferenza episcopale piemontese. A seguire, come da tradizione, ci sono stati i discorsi dalla loggia del Sacro Convento. Hanno parlato fra Carlos Trovarelli, OFMConv, ministro generale e 119esimo successore di San Francesco per i Frati Minori Conventuali, il sottosegretario Alfredo Mantovano, a nome del Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Renzo Testolin, il vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino e il sindaco della Città serafica, Stefania Proietti. Un’attenzione particolare, quest’anno, è stata riservata anche a tutti i devoti che non riescono a venire ad Assisi di persona. Tutti, infatti, possono partecipare a questa giornata speciale in onore del Santo di Assisi, andando sulla pagina web www.festadisanfrancesco.org, per accendere una candela virtuale a San Francesco e inviare preghiere per sé e per i propri cari, che poi i frati depongono davanti alla tomba del Santo. Tutti gli appuntamenti religiosi e civili di oggi, sono trasmessi inoltre in diretta streaming sui canali social della comunità francescana del Sacro Convento (canale YouTube @BasilicasanFrancescodAssisi e pagina Facebook SAN FRANCESCO D’ASSISI). Nel pomeriggio la diretta riprende a partire dalle 15.50 per trasmettere la celebrazione dei vespri pontificali in cappella papale nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco presieduti da monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, che hanno luogo alle ore 16. Seguirà la processione alla Piazza superiore della Basilica, la benedizione all’Italia e al mondo da parte di monsignor Sorrentino e l’esecuzione da parte della Cappella Musicale della Basilica, diretta da fra Peter Hrdy, OFMConv, del Cantico delle creature di San Francesco musicato da padre Domenico Stella. Questi, frate minore conventuale, nel 1920 si trasferisce ad Assisi dopo essere stato direttore della Schola Cantorum di Anzio e professore di canto sacro al Collegio Serafico Internazionale di San Teodoro Sul Palatino. Nella città di San Francesco dirige la Cappella musicale dell’omonima Basilica fino alla sua morte, avvenuta nel 1956, dopo essersi dedicato a lungo alla musica sacra lasciando composizioni di rara bellezza e misticismo, come appunto la sua versione musicale del Cantico di San Francesco.

Le dichiarazioni delle autorità civili e del Ministri Generale dei Francescani Conventuali

Nei discorsi dalla loggia del Sacro Convento alle ore 11.30, Alfredo Mantovano ha, anzitutto, trasmesso il cordoglio del Presidente del Consiglio e del Governo per l’incidente di Mestre. ha poi aggiunto a proposito della festa del Patrono d’Italia: "La figura di San Francesco è centrale oggi, come lo è stata otto secoli fa: se perdiamo di vista San Francesco non cancelliamo solo un esempio di vita e di fede; cancelliamo il motivo dell’originalità italiana, la nostra fisionomia e il nostro contributo nel mondo [...] In vista del prossimo centenario, San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano, d’intesa col comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti". "Celebrando la solennità di San Francesco d’Assisi -ha dichiarato fra Carlos Trovarelli, OFMConv, ministro generale dei Frati Minori Conventuali- ci rendiamo conto non solo della sua santità, che è un dono per tutta la Chiesa, ma anche del suo essere fratello e guida per quanti cercano con sincerità di costruire un mondo nuovo, più giusto, più fraterno, più rispettoso della dignità e della libertà di ogni essere umano". "La nostra piccola regione alpina e autonoma -ha detto il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin, parlando dalla loggia del Sacro Convento- è molto riconoscente per questa presenza qui ad Assisi. La storia del nostro popolo, si è profondamente intrecciata con la presenza francescana nel nostro territorio, tanto che il Convento dei Cordeliers, Frati minori conventuali, fondato nel 1352 che sorgeva nel cuore della città di Aosta, ha ospitato fino al Settecento le sedute dei più importanti organi di autogoverno locali, cioè l’Assemblea degli Stati generali e il Conseil des Commis. La culla dell’autonomia valdostana, è stata, dunque, a lungo custodita nella casa della famiglia francescana. E ora questa eredità spirituale francescana, fa parte della nostra identità caratterizzata dal rispetto della Natura e del Creato e dell’attenzione ai bisogni dei più fragili e dei meno fortunati".

I doni della Valle d'Aosta a San Francesco

Questa mattina sono stati consegnati, durante la celebrazione eucaristica delle 10, anche i doni che i pellegrini provenienti dalla Valle d’Aosta hanno offerto al Sacro Convento di San Francesco in Assisi. La Regione autonoma Valle d’Aosta, ha donato una copia ristampata del Messale di Challant. La pubblicazione è una copia del grande Messale festivo della Collegiata aostana dei santi Pietro e Orso (cod. 43): un imponente manoscritto che il priore Georges de Challant fece realizzare nel primo decennio del Cinquecento, a conclusione dell’importante campagna di adeguamento di quella chiesa e degli edifici annessi ai gusti artistici del tempo. Il fac-simile a stampa è stato realizzato nel 1993 in seguito al restauro del codice originale promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. La Regione, ha offerto anche un cesto realizzato dall’artigiana valdostana Nella Pardi con la tecnica dell’intreccio vannerie contenente dei prodotti enogastronomici della Regione. Il Comune di Aosta dal canto suo ha regalato al Sacro Convento un’anfora in gres bianco chamottato. Realizzata dall’artista valdostano Fabio Cornaz, la foggiatura è eseguita manualmente al tornio. L’anfora ha contenuto l’olio di oliva, acquistato da un’azienda di Assisi dalla lunga tradizione nella lavorazione delle olive, utilizzato per alimentare la Lampada dei Comuni d’Italia che arde nella cripta, dinanzi alla Tomba di San Francesco. Il Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta ha donato al Sacro Convento una casula artigianale realizzata dalla cooperativa femminile Lou Dzeut di Champorcher utilizzando la teila de meison, il tessuto che un tempo veniva prodotta in proprio dalle famiglie per realizzare corredi per la casa e per la persona. Infine, la Diocesi di Aosta ha offerto al Sacro Convento il contributo per il restauro di una cartagloria dell’anno 1645, con raffigurazione dell’ultima cena attribuita all’artista Bonaventura Bisi detto il Pittorino. Le cartaglorie sono tre tabelle che, prima della riforma liturgica attuata in seguito al Concilio Ecumenico Vaticano II, erano poste sull'altare e riportavano alcune orazioni invariabili della Santa Messa secondo il rito romano.  ]]>
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San Francesco, Patrono d’Italia: presentato il programma delle celebrazioni del 3 e 4 ottobre https://www.lavoce.it/san-francesco-patrono-ditalia-presentato-il-programma-delle-celebrazioni-del-3-e-4-ottobre/ https://www.lavoce.it/san-francesco-patrono-ditalia-presentato-il-programma-delle-celebrazioni-del-3-e-4-ottobre/#respond Mon, 02 Oct 2023 15:42:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73494 La basilica Superiore di San Francesco

La comunità ecclesiale e quella civile di Assisi sono pronte a festeggiare San Francesco, Patrono d’Italia, e ad accogliere i pellegrini e le istituzioni provenienti dalla Valle d’Aosta, regione ospite delle celebrazioni del 3 e 4 ottobre. Il programma dei festeggiamenti è stato presentato con una conferenza stampa presso la Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Vi hanno preso parte il vescovo delle Diocesi di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra e di Foligno, Monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Alberto Bertin, il Custode del Convento di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, fra Massimo Travascio, OFM, e il Custode del Sacro Convento di San Francesco, fra Marco Moroni, OFMConv. Sono intervenuti con un videomessaggio anche il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, il sindaco di Aosta Gianni Nuti e il vescovo della Diocesi omonima, monsignor Franco Lovignana. In modo particolare, per la prima volta la comunità francescana del Sacro Convento di San Francesco trasmetterà in diretta streaming sui canali social ufficiali (YouTube @BasilicasanFrancescodAssisi e Facebook SAN FRANCESCO D’ASSISI) dalle 6 del mattino alle 12.15 e dalle 15.50 alle 17.30 le celebrazioni e i momenti salienti della giornata del 4 ottobre, con interviste ai protagonisti, approfondimenti, curiosità e dietro le quinte della festa più importante della città del Poverello.

Le celebrazioni per San Francesco, Patrono d’Italia

Martedì 3 ottobre alla concelebrazione eucaristica nel Transito di San Francesco (prevista alle 11 presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola) seguirà, alle 15, l’incontro di monsignor Domenico Sorrentino al Santuario della Spogliazione con i pellegrini della Diocesi di Aosta, mentre alle 18 verranno celebrati i primi vespri nel Transito di San Francesco, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, presieduti da monsignor Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, con l’assistenza del cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di Assisi. Mercoledì 4 ottobre, alle 10, la celebrazione eucaristica presso la chiesa superiore della Basilica di San Francesco, presieduta da monsignor Lovignana, e il tradizionale rito dell’accensione, da parte del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, della Lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde presso la Tomba di San Francesco, alimentata per un anno con l’olio offerto dalla Regione Valle d’Aosta. Seguiranno, alle 11.30, dalla Loggia del Sacro Convento, i messaggi di fra Carlos A. Trovarelli, OFMConv, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, del presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e del sindaco di Assisi Stefania Proietti. Alle 14 si terrà la riunione del Comitato Nazionale per le celebrazioni della morte di San Francesco d’Assisi, presieduto dal poeta Davide Rondoni. Alle 16 i vespri pontificali in cappella papale presieduti da monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, a cui seguirà la processione alla Piazza superiore della Basilica, la benedizione all’Italia da parte di monsignor Sorrentino e la consueta esecuzione (da parte della Cappella musicale della Basilica di San Francesco) del Cantico delle creature di San Francesco musicato da padre Domenico Stella.

Le dichiarazioni

"Alla vigilia dei festeggiamenti francescani -ha detto monsignor Domenico Sorrentino- sono felice di poter dare il benvenuto ai fratelli che arrivano dalla Valle d'Aosta, agli amministratori della stessa regione e a tutti i fedeli che nel nostro santo, patrono d'Italia, si ritrovano. Sentitevi davvero come a casa vostra. Francesco, uomo del Vangelo, ci ricorda che siamo fratelli e sorelle. Della fraternità egli fece uno stile di vita. Egli ci riconsegna il Vangelo, come la bella notizia di Gesù nostro Salvatore, la bella notizia che dobbiamo assolutamente ri-ascoltare affinché l’amore possa vincere indifferenza, odio, guerra e violenza e il mondo si ritrovi tutto riconciliato nell’amore. Il mio augurio è che possiamo metterci in ascolto di Francesco per ritrovare Gesù, via, verità e vita, segreto della nostra gioia". "Come ogni anno -ha dichiarato Stefania Proietti- le celebrazioni della festa di San Francesco patrono d’Italia sono tra i momenti più importanti per la nostra Città, ma quest’anno assumono una rilevanza straordinaria per due ordini di motivi: il primo perché si entra ufficialmente negli eventi dell’ottavo centenario del Nostro Santo che culmineranno nel 2026. Il secondo motivo, è l’annuncio di Papa Francesco che, proprio il 4 ottobre, ci donerà un nuovo testo sull’ecologia, aggiornamento dell’enciclica Laudato si’ con un’esortazione, l’ennesima del Santo Padre, a custodire il Creato passando dalle parole ai fatti. La Città di Assisi da anni si sta impegnando con azioni concrete per l’ambiente per essere, sempre più e sempre meglio, la città-messaggio della Laudato si’. In vista dell’ottavo centenario del Cantico delle creature sarà lanciato proprio il 4 ottobre il manifesto Assisi 2025 con i dieci obiettivi di sostenibilità che il Comune intende conseguire in questa data storica per la Città Serafica e per il mondo. Le festività che ci apprestiamo a vivere sono destinate dunque a lasciare un segno nelle nostre esistenze. Accogliamo con gioia il sindaco di Aosta e il presidente della Valle d’Aosta insieme alle loro amministrazioni e a tutti i comuni di una regione, esemplare per cura e valorizzazione dell’ambiente, che ha risposto con entusiasmo al nostro invito". "Partecipare alla celebrazione di San Francesco è un onore per la Valle d'Aosta -ha detto il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin- e siamo felici di portare ad Assisi un po' della nostra terra e della nostra cultura. La Valle d’Aosta, regione autenticamente montanara, è sempre stata terra di transito e di crocevia di lingue e culture, a partire dalle quali si è innestata la sua identità. Un’identità che, come la montagna e le popolazioni che vi risiedono, è aperta, solidale e rispettosa. Con questi sentimenti manifestiamo la nostra fraternità verso la figura di questo Santo e verso il territorio che lo ha ospitato in vita e che oggi accoglie le sue spoglie". "Con grande gioia -ha detto fra Massimo Travascio- ci apprestiamo a vivere la Solennità di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, attraverso un ricco programma di celebrazioni ed eventi che culmineranno alla Porziuncola nel 2026, a ottocento anni dalla morte del Poverello. Il suo messaggio di pace continua a sostenere le speranze dell’uomo d’oggi. La Regione Valle d’Aosta, ha annunciato di voler portare ad Assisi e all’Italia un messaggio di condivisione attraverso le proprie specificità linguistiche e culturali: un segno di apertura universale e di vera fraternità. All’intercessione di San Francesco e della Madonna degli Angeli affidiamo il nostro Paese e la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che inizia proprio il 4 ottobre. Buona festa!". "In questi anni -ha dichiarato fra Marco Moroni- sento forte la richiesta, da parte delle persone che vengono presso la tomba di San Francesco, di accoglierle e accompagnarle, in particolare proprio attraverso la preghiera. Le donne e gli uomini che vengono in Basilica ci chiedono in qualche modo di aiutarli a incontrare Francesco e attraverso di lui (se credenti)  a fare esperienza di Cristo che ci guarda con amore e rispetto. Questa responsabilità di accoglienza e accompagnamento nella preghiera la sentiamo in maniera speciale nel giorno della festa di San Francesco. Per questo al mattino alle 6,50 del 4 ottobre, dopo la celebrazione della prima Santa Messa, come comunità francescana deporremo ai piedi dei resti mortali di San Francesco le preghiere delle persone che qui ad Assisi di persona o attraverso il web, (su www.festadisanfrancesco.org) si sono rivolte a lui chiedendo luce, coraggio e consolazione".  ]]>
La basilica Superiore di San Francesco

La comunità ecclesiale e quella civile di Assisi sono pronte a festeggiare San Francesco, Patrono d’Italia, e ad accogliere i pellegrini e le istituzioni provenienti dalla Valle d’Aosta, regione ospite delle celebrazioni del 3 e 4 ottobre. Il programma dei festeggiamenti è stato presentato con una conferenza stampa presso la Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Vi hanno preso parte il vescovo delle Diocesi di Assisi - Gualdo Tadino - Nocera Umbra e di Foligno, Monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Alberto Bertin, il Custode del Convento di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, fra Massimo Travascio, OFM, e il Custode del Sacro Convento di San Francesco, fra Marco Moroni, OFMConv. Sono intervenuti con un videomessaggio anche il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, il sindaco di Aosta Gianni Nuti e il vescovo della Diocesi omonima, monsignor Franco Lovignana. In modo particolare, per la prima volta la comunità francescana del Sacro Convento di San Francesco trasmetterà in diretta streaming sui canali social ufficiali (YouTube @BasilicasanFrancescodAssisi e Facebook SAN FRANCESCO D’ASSISI) dalle 6 del mattino alle 12.15 e dalle 15.50 alle 17.30 le celebrazioni e i momenti salienti della giornata del 4 ottobre, con interviste ai protagonisti, approfondimenti, curiosità e dietro le quinte della festa più importante della città del Poverello.

Le celebrazioni per San Francesco, Patrono d’Italia

Martedì 3 ottobre alla concelebrazione eucaristica nel Transito di San Francesco (prevista alle 11 presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola) seguirà, alle 15, l’incontro di monsignor Domenico Sorrentino al Santuario della Spogliazione con i pellegrini della Diocesi di Aosta, mentre alle 18 verranno celebrati i primi vespri nel Transito di San Francesco, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, presieduti da monsignor Franco Lovignana, Vescovo di Aosta, con l’assistenza del cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di Assisi. Mercoledì 4 ottobre, alle 10, la celebrazione eucaristica presso la chiesa superiore della Basilica di San Francesco, presieduta da monsignor Lovignana, e il tradizionale rito dell’accensione, da parte del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, della Lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde presso la Tomba di San Francesco, alimentata per un anno con l’olio offerto dalla Regione Valle d’Aosta. Seguiranno, alle 11.30, dalla Loggia del Sacro Convento, i messaggi di fra Carlos A. Trovarelli, OFMConv, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, del presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e del sindaco di Assisi Stefania Proietti. Alle 14 si terrà la riunione del Comitato Nazionale per le celebrazioni della morte di San Francesco d’Assisi, presieduto dal poeta Davide Rondoni. Alle 16 i vespri pontificali in cappella papale presieduti da monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, a cui seguirà la processione alla Piazza superiore della Basilica, la benedizione all’Italia da parte di monsignor Sorrentino e la consueta esecuzione (da parte della Cappella musicale della Basilica di San Francesco) del Cantico delle creature di San Francesco musicato da padre Domenico Stella.

Le dichiarazioni

"Alla vigilia dei festeggiamenti francescani -ha detto monsignor Domenico Sorrentino- sono felice di poter dare il benvenuto ai fratelli che arrivano dalla Valle d'Aosta, agli amministratori della stessa regione e a tutti i fedeli che nel nostro santo, patrono d'Italia, si ritrovano. Sentitevi davvero come a casa vostra. Francesco, uomo del Vangelo, ci ricorda che siamo fratelli e sorelle. Della fraternità egli fece uno stile di vita. Egli ci riconsegna il Vangelo, come la bella notizia di Gesù nostro Salvatore, la bella notizia che dobbiamo assolutamente ri-ascoltare affinché l’amore possa vincere indifferenza, odio, guerra e violenza e il mondo si ritrovi tutto riconciliato nell’amore. Il mio augurio è che possiamo metterci in ascolto di Francesco per ritrovare Gesù, via, verità e vita, segreto della nostra gioia". "Come ogni anno -ha dichiarato Stefania Proietti- le celebrazioni della festa di San Francesco patrono d’Italia sono tra i momenti più importanti per la nostra Città, ma quest’anno assumono una rilevanza straordinaria per due ordini di motivi: il primo perché si entra ufficialmente negli eventi dell’ottavo centenario del Nostro Santo che culmineranno nel 2026. Il secondo motivo, è l’annuncio di Papa Francesco che, proprio il 4 ottobre, ci donerà un nuovo testo sull’ecologia, aggiornamento dell’enciclica Laudato si’ con un’esortazione, l’ennesima del Santo Padre, a custodire il Creato passando dalle parole ai fatti. La Città di Assisi da anni si sta impegnando con azioni concrete per l’ambiente per essere, sempre più e sempre meglio, la città-messaggio della Laudato si’. In vista dell’ottavo centenario del Cantico delle creature sarà lanciato proprio il 4 ottobre il manifesto Assisi 2025 con i dieci obiettivi di sostenibilità che il Comune intende conseguire in questa data storica per la Città Serafica e per il mondo. Le festività che ci apprestiamo a vivere sono destinate dunque a lasciare un segno nelle nostre esistenze. Accogliamo con gioia il sindaco di Aosta e il presidente della Valle d’Aosta insieme alle loro amministrazioni e a tutti i comuni di una regione, esemplare per cura e valorizzazione dell’ambiente, che ha risposto con entusiasmo al nostro invito". "Partecipare alla celebrazione di San Francesco è un onore per la Valle d'Aosta -ha detto il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin- e siamo felici di portare ad Assisi un po' della nostra terra e della nostra cultura. La Valle d’Aosta, regione autenticamente montanara, è sempre stata terra di transito e di crocevia di lingue e culture, a partire dalle quali si è innestata la sua identità. Un’identità che, come la montagna e le popolazioni che vi risiedono, è aperta, solidale e rispettosa. Con questi sentimenti manifestiamo la nostra fraternità verso la figura di questo Santo e verso il territorio che lo ha ospitato in vita e che oggi accoglie le sue spoglie". "Con grande gioia -ha detto fra Massimo Travascio- ci apprestiamo a vivere la Solennità di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, attraverso un ricco programma di celebrazioni ed eventi che culmineranno alla Porziuncola nel 2026, a ottocento anni dalla morte del Poverello. Il suo messaggio di pace continua a sostenere le speranze dell’uomo d’oggi. La Regione Valle d’Aosta, ha annunciato di voler portare ad Assisi e all’Italia un messaggio di condivisione attraverso le proprie specificità linguistiche e culturali: un segno di apertura universale e di vera fraternità. All’intercessione di San Francesco e della Madonna degli Angeli affidiamo il nostro Paese e la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che inizia proprio il 4 ottobre. Buona festa!". "In questi anni -ha dichiarato fra Marco Moroni- sento forte la richiesta, da parte delle persone che vengono presso la tomba di San Francesco, di accoglierle e accompagnarle, in particolare proprio attraverso la preghiera. Le donne e gli uomini che vengono in Basilica ci chiedono in qualche modo di aiutarli a incontrare Francesco e attraverso di lui (se credenti)  a fare esperienza di Cristo che ci guarda con amore e rispetto. Questa responsabilità di accoglienza e accompagnamento nella preghiera la sentiamo in maniera speciale nel giorno della festa di San Francesco. Per questo al mattino alle 6,50 del 4 ottobre, dopo la celebrazione della prima Santa Messa, come comunità francescana deporremo ai piedi dei resti mortali di San Francesco le preghiere delle persone che qui ad Assisi di persona o attraverso il web, (su www.festadisanfrancesco.org) si sono rivolte a lui chiedendo luce, coraggio e consolazione".  ]]>
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Il Tempo del Creato 2023, ‘Chiamati ad essere un fiume possente di giustizia e di pace’ https://www.lavoce.it/il-tempo-del-creato-2023-chiamati-ad-essere-un-fiume-possente-di-giustizia-e-di-pace/ https://www.lavoce.it/il-tempo-del-creato-2023-chiamati-ad-essere-un-fiume-possente-di-giustizia-e-di-pace/#respond Thu, 07 Sep 2023 10:57:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73220 il tempo del creato 2023

"Che la Giustizia e la Pace scorrano è il tema per Il Tempo del Creato 2023, un momento di preghiera ecumenica e di azione per la nostra casa comune che si è aperto il primo settembre con la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato e si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi". Lo ricorda Sonia Neri del Circolo Laudato Sì, presso la Parrocchia di Ponte Valleceppi dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, nel presentare alcune delle iniziative di respiro diocesano promosse tra settembre ed ottobre e vertenti sul tema scelto dal comitato ecumenico e ispirato dall’immagine del fiume possente contenuto nel libro del profeta Amos Piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne. "Siamo chiamati -sottolinea l’animatrice del Circolo perugino Laudato Sì- ad essere un fiume possente di giustizia e di pace".

Risanare la casa comune

Un richiamo per tutti ad unirci al fiume della giustizia e della pace, come tanti minuscoli affluenti che convergono in un fiume maestoso di riflessione e rinnovamento, prosegue Sonia Neri in qualità anche di componente del direttivo dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e del lavoro.

"Per risanare la nostra casa comune -precisa- in modo che torni a pullulare la vita, è necessaria la conversione del cuore e l’azione comunitaria. Il programma per il Tempo del Creato del Circolo Laudato Sì di Perugia è stato il risultato del coinvolgimento dei vari carismi ecclesiali e di espressione cristiana condividendo il cammino sinodale per dare vita e seminare giustizia e pace in ogni luogo".

Gli appuntamenti de Il Tempo del Creato 2023

Tra gli appuntamenti delle prossime settimane si segnala:

La preghiera di lode Aprirò nel deserto una strada, del 13 settembre, alle ore 21, presso la chiesa di San Nicola in Pretola, con la collaborazione del gruppo di preghiera Figli della Luce e della Comunità La Compagnia del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS);

L’incontro ecumenico Giustizia e Pace, del 26 settembre (sempre alle 21), presso Il Mulino della Catasta in Ponte Felcino, condotto dal diacono Stefano Tenda, animatore del Circolo Laudato Sì, a cui interverranno Annarita Caponera, presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane (CCC) di Perugia, Marco Agricola, studente in teologia della Chiesa Evangelica Valdese di Perugia, il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e lavoro;

L’adorazione eucaristica Che la Giustizia e la Pace Scorrano, del 28 settembre (ancora alle 21), presso la chiesa di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi, con la collaborazione dell’Azione cattolica diocesana, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Interverranno il presidente diocesano, Stefano Marcucci e il vice presidente e responsabile settore adulti dell’Azione cattolica diocesana, Veronica Rossi.

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il tempo del creato 2023

"Che la Giustizia e la Pace scorrano è il tema per Il Tempo del Creato 2023, un momento di preghiera ecumenica e di azione per la nostra casa comune che si è aperto il primo settembre con la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato e si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi". Lo ricorda Sonia Neri del Circolo Laudato Sì, presso la Parrocchia di Ponte Valleceppi dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, nel presentare alcune delle iniziative di respiro diocesano promosse tra settembre ed ottobre e vertenti sul tema scelto dal comitato ecumenico e ispirato dall’immagine del fiume possente contenuto nel libro del profeta Amos Piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne. "Siamo chiamati -sottolinea l’animatrice del Circolo perugino Laudato Sì- ad essere un fiume possente di giustizia e di pace".

Risanare la casa comune

Un richiamo per tutti ad unirci al fiume della giustizia e della pace, come tanti minuscoli affluenti che convergono in un fiume maestoso di riflessione e rinnovamento, prosegue Sonia Neri in qualità anche di componente del direttivo dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e del lavoro.

"Per risanare la nostra casa comune -precisa- in modo che torni a pullulare la vita, è necessaria la conversione del cuore e l’azione comunitaria. Il programma per il Tempo del Creato del Circolo Laudato Sì di Perugia è stato il risultato del coinvolgimento dei vari carismi ecclesiali e di espressione cristiana condividendo il cammino sinodale per dare vita e seminare giustizia e pace in ogni luogo".

Gli appuntamenti de Il Tempo del Creato 2023

Tra gli appuntamenti delle prossime settimane si segnala:

La preghiera di lode Aprirò nel deserto una strada, del 13 settembre, alle ore 21, presso la chiesa di San Nicola in Pretola, con la collaborazione del gruppo di preghiera Figli della Luce e della Comunità La Compagnia del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS);

L’incontro ecumenico Giustizia e Pace, del 26 settembre (sempre alle 21), presso Il Mulino della Catasta in Ponte Felcino, condotto dal diacono Stefano Tenda, animatore del Circolo Laudato Sì, a cui interverranno Annarita Caponera, presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane (CCC) di Perugia, Marco Agricola, studente in teologia della Chiesa Evangelica Valdese di Perugia, il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e lavoro;

L’adorazione eucaristica Che la Giustizia e la Pace Scorrano, del 28 settembre (ancora alle 21), presso la chiesa di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi, con la collaborazione dell’Azione cattolica diocesana, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Interverranno il presidente diocesano, Stefano Marcucci e il vice presidente e responsabile settore adulti dell’Azione cattolica diocesana, Veronica Rossi.

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Pellegrinaggio notturno dei giovani allo Speco di Narni per la Festa di San Francesco https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-notturno-dei-giovani-allo-speco-di-narni-per-la-festa-di-san-francesco/ Mon, 03 Oct 2022 09:29:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68823 pellegrinaggio speco sant'urbano

Nel cuore della notte per pregare è il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Narni allo Speco francescano di Sant’Urbano che, in occasione della Festa di San Francesco, viene proposto dai giovani del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e dai Frati francescani. Il pellegrinaggio partirà la sera del 3 ottobre alle 22.30 dalla chiesa di San Francesco di Narni e si concluderà alle ore 4 di martedì 4 ottobre allo Speco di Sant’Urbano con la celebrazione presieduta dal vicario generale monsignor Salvatore Ferdinandi nel piccolo romitorio in cui Francesco soggiornò e fece dei miracoli. Celebrazione alla quale si uniranno anche altri fedeli che non prendono parte al cammino a piedi. Il pellegrinaggio nella notte si snoda lungo un percorso di quindici chilometri che separano Narni dallo Speco francescano, un cammino silenzioso intervallato da preghiere e canti, lungo la strada tortuosa tra i boschi e che si apre a suggestivi panorami. Allo Speco, uno dei santuari francescani più autentici, fondato da San Francesco nel 1213, mentre compiva il suo giro apostolico nella bassa Umbria, il 3 ottobre alle 18 la Santa Messa solenne del transito, mentre il 4 ottobre saranno celebrate le messe alle ore 11 e 18. La serata si concluderà alle ore 19.15 nel Chiostro Tra musica, canto e preghiera Fabrizio Longaroni, tromba e tastiera, Gustavo Gasperini violino e Rita Tomassoni soprano Da quando San Francesco predicò a Terni ottocento anni, fa nel 1214, il territorio è stato non soltanto fortemente influenzato dalla spiritualità, arte, cultura francescana, ma ha offerto a sua volta a tale movimento un apporto notevole tra cui si distinguono i Santi Protomartiri francescani, il beato Antonio da Stroncone, la clarissa venerabile Teresa Eletta Rivetti. Presso il santuario antoniano dei Protomartiri francescani in Terni, lunedì 3 ottobre alle ore 18.30 ci sarà la messa solenne con lettura del beato transito di San Francesco che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu.

Oltre al pellegrinaggio allo Speco di Narni celebrazioni anche ad Amelia e Terni

Anche ad Amelia si rinnova il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sambucetole al Convento dei Cappuccini di Amelia, martedì 4 ottobre, organizzato dalle parrocchie di Collicello, Frattuccia, Foce, Sambucetole, Macchie, Capitone e San Giuseppe da Leonessa. Per il sesto anno l’iniziativa è organizzata dalle Proloco del territorio e dal comitato festeggiamenti Sant’Eurosia e dal consiglio pastorale di Sambucetole e le associazioni del territorio. Alle ore 17 recita del Rosario e confessioni, alle 18 solenne celebrazione presieduta dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi. Altre celebrazioni per la festa del santo di Assisi si terranno nelle chiese francescane della diocesi e nel Santuario di San Francesco nel centro di Terni, dove il 4 ottobre alle 18 ci sarà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Soddu per l’ingresso del nuovo parroco don Carlo Zucchetti e del nuovo direttore dell’oratorio salesiano don Piero Lalla. Avvicendamenti determinati dai superiori salesiani con il trasferimento  di don Guido Tessa e don Claudio Tuveri che hanno salutato la comunità le scorse domeniche. Alla celebrazione saranno presenti i sacerdoti della Forania, con la partecipazione del Coro Polifonico San Francesco. Lunedì 3 ottobre alle ore 21 presso il Santuario di San Francesco di Terni, a cura del gruppo Assisi Nel Vento, la settima edizione della Festa della Mia Parola dedicata al transito di San Francesco. Il titolo dell'evento, Io sono la Morte della Morte - Laudi e racconti in memoria dello Transito del Poverello di Assisi Santo Francesco. Saranno letti brani dalle fonti francescane e dalla Divina Commedia.]]>
pellegrinaggio speco sant'urbano

Nel cuore della notte per pregare è il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Narni allo Speco francescano di Sant’Urbano che, in occasione della Festa di San Francesco, viene proposto dai giovani del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e dai Frati francescani. Il pellegrinaggio partirà la sera del 3 ottobre alle 22.30 dalla chiesa di San Francesco di Narni e si concluderà alle ore 4 di martedì 4 ottobre allo Speco di Sant’Urbano con la celebrazione presieduta dal vicario generale monsignor Salvatore Ferdinandi nel piccolo romitorio in cui Francesco soggiornò e fece dei miracoli. Celebrazione alla quale si uniranno anche altri fedeli che non prendono parte al cammino a piedi. Il pellegrinaggio nella notte si snoda lungo un percorso di quindici chilometri che separano Narni dallo Speco francescano, un cammino silenzioso intervallato da preghiere e canti, lungo la strada tortuosa tra i boschi e che si apre a suggestivi panorami. Allo Speco, uno dei santuari francescani più autentici, fondato da San Francesco nel 1213, mentre compiva il suo giro apostolico nella bassa Umbria, il 3 ottobre alle 18 la Santa Messa solenne del transito, mentre il 4 ottobre saranno celebrate le messe alle ore 11 e 18. La serata si concluderà alle ore 19.15 nel Chiostro Tra musica, canto e preghiera Fabrizio Longaroni, tromba e tastiera, Gustavo Gasperini violino e Rita Tomassoni soprano Da quando San Francesco predicò a Terni ottocento anni, fa nel 1214, il territorio è stato non soltanto fortemente influenzato dalla spiritualità, arte, cultura francescana, ma ha offerto a sua volta a tale movimento un apporto notevole tra cui si distinguono i Santi Protomartiri francescani, il beato Antonio da Stroncone, la clarissa venerabile Teresa Eletta Rivetti. Presso il santuario antoniano dei Protomartiri francescani in Terni, lunedì 3 ottobre alle ore 18.30 ci sarà la messa solenne con lettura del beato transito di San Francesco che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu.

Oltre al pellegrinaggio allo Speco di Narni celebrazioni anche ad Amelia e Terni

Anche ad Amelia si rinnova il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sambucetole al Convento dei Cappuccini di Amelia, martedì 4 ottobre, organizzato dalle parrocchie di Collicello, Frattuccia, Foce, Sambucetole, Macchie, Capitone e San Giuseppe da Leonessa. Per il sesto anno l’iniziativa è organizzata dalle Proloco del territorio e dal comitato festeggiamenti Sant’Eurosia e dal consiglio pastorale di Sambucetole e le associazioni del territorio. Alle ore 17 recita del Rosario e confessioni, alle 18 solenne celebrazione presieduta dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi. Altre celebrazioni per la festa del santo di Assisi si terranno nelle chiese francescane della diocesi e nel Santuario di San Francesco nel centro di Terni, dove il 4 ottobre alle 18 ci sarà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Soddu per l’ingresso del nuovo parroco don Carlo Zucchetti e del nuovo direttore dell’oratorio salesiano don Piero Lalla. Avvicendamenti determinati dai superiori salesiani con il trasferimento  di don Guido Tessa e don Claudio Tuveri che hanno salutato la comunità le scorse domeniche. Alla celebrazione saranno presenti i sacerdoti della Forania, con la partecipazione del Coro Polifonico San Francesco. Lunedì 3 ottobre alle ore 21 presso il Santuario di San Francesco di Terni, a cura del gruppo Assisi Nel Vento, la settima edizione della Festa della Mia Parola dedicata al transito di San Francesco. Il titolo dell'evento, Io sono la Morte della Morte - Laudi e racconti in memoria dello Transito del Poverello di Assisi Santo Francesco. Saranno letti brani dalle fonti francescane e dalla Divina Commedia.]]>
Consegnato il “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis” https://www.lavoce.it/consegnato-premio-internazionale-francesco-assisi-carlo-acutis/ Sun, 22 May 2022 15:14:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66881

“Dio vuole sentirci familiari, non restare un ospite. E questa è amicizia … Abitandoci ci porta in dono la sua pace: ‘Vi do la mia pace. Non come la dà il mondo’. Quella del mondo spesso sa poco di pace. È costruita con le armi, e ne vediamo i terribili risultati (Ucraina, Mediterraneo, Etiopia…). Né possiamo pensare che sia pace quella che cerchiamo quando ci estraniamo dagli altri chiedendo loro di lasciarci in pace!”. È uno dei passaggi dell’omelia della messa celebrata domenica 22 maggio mattina nel santuario della Spogliazione – Chiesa di Santa Maria Maggiore dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, con cui si è chiusa la tre giorni di  "#Nulladiproprio. Per un'economia più umana”.

Le parole del card. Francesco Montenegro

“È la pace - ha detto ancora Montenegro - che permette a Francesco di dire quando non è accolto dai suoi: ‘questa è perfetta letizia’. Oppure, nonostante gli occhi malati, di farsi portavoce del creato col Cantico delle creature, o di dire al Signore: Tu sei santo, forte, grande, amore, sapienza, umiltà, bellezza, quiete, letizia, speranza, giustizia.  Francesco può rivolgersi così a Dio perché, spogliandosi delle proprietà parentali, decide di farsi sua proprietà. Il vaso di creta, - lui - rimasto vuoto, togliendosi le vesti, ora diventa uno scrigno così pieno che – come è stato scritto - chi vede lui vede Gesù, era infatti definito 'alter Christus'. E il Vescovo, quasi a siglare il gesto del giovane, è vero che lo ricopre dei suoi vestimenti per nascondere la nudità, ma in effetti lo riveste di Cristo. La spogliazione può lasciare perplessi per la sua radicalità, ma non è questo l’amore? Amare non è scegliere di consegnarsi a un’altra persona perché diventi il centro della propria vita? Non è offrirsi nudo all’altro, cioè per quello che si è, e ricevere l’abbraccio che fa diventare insieme una sola cosa? Per Francesco spogliarsi per Dio - ha concluso Montenegro - significa eliminare quanto può ostacolare tale abbraccio, fondersi, sentirne la tenerezza, mettersi addosso l’odore della sua paternità e del suo amore”.

"Premio internazionale San Francesco d'Assisi e Carlo Acutis"

Il 21 maggio nel corso dei festeggiamenti per i cinque anni del Santuario della Spogliazione è stato anche consegnato il Premio internazionale Francesco d'Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità. Come da statuto, il Premio è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità. La diocesi di Assisi vuole dare il suo contributo a quel rinnovamento dell’economia che Papa Francesco auspica tramite “change-makers” (promotori di cambiamento), impegnati nel praticare un’economia diversa. Ossia, per usare le parole del Pontefice, un’economia “che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="66891,66892,66893,66895,66896,66897,66898"]

Mons. Sorrentino: "Complimenti a tutti i partecipanti"

Ad annunciare il progetto vincitore è stato il vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino: “La premiazione di un progetto - ha detto - non esclude l'apprezzamento per la genialità apparsa in tante di queste iniziative. Il Premio Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità è un premio simbolico, che vogliamo intendere anche come stimolante e generativo e per questo rilanceremo i progetti anche dal nostro sito. Complimenti a tutti i partecipanti e un grande grazie agli sponsor sostenitori che sono stati coinvolti in questa economia della fraternità”.

Il progetto vincitore

Il riconoscimento da 50 mila euro che andrà a sostenere iniziative imprenditoriali nate dal basso è stato assegnato a Ecobriqs Charcoal Briquettes: si tratta di un gruppo di 15 persone con disabilità dalla diocesi di Pasig, Filippine (Manila metropolitana), senza lavoro e poverissimi, che con l’aiuto della parrocchia hanno accolto l’invito della città: usando rifiuti, scarti, e, prima di tutto, le ninfee, producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. Per lungo tempo la crescita incontrollabile delle ninfee ha rovinato i fiumi e altri sistemi di drenaggio nella città. Adesso, le piante diventano una fonte di energia con meno rischi per la salute, meno inquinamento, e senza la necessità di tagliare migliaia di alberi per produrre il carbone. È una vera “economia di fraternità”: con la collaborazione della parrocchia locale e la diocesi di Pasig, i fratelli con disabilità, che sono di solito esclusi, abbandonati sulle strade e senza lavoro, sono invece inseriti nella società e nella Chiesa tramite una formazione professionale e cristiana. Trovano un lavoro dignitoso con altri fratelli e sorelle per vivere con un sostentamento regolare una vita normale.

Monsignor Figueiredo: "Queste 15 persone con disabilità possono generare un'economia nuova per il loro popolo"

Monsignor Anthony Figueiredo, membro del cda della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione e responsabile delle relazioni internazionali della diocesi, ha aggiunto: “Questo premio è stato dato a una diocesi poverissima, nelle Filippine, con 4 milioni di cattolici e 40 sacerdoti. Queste 15 persone con disabilità, che ora possono lavorare per l’ambiente e per generare un’economia nuova per il loro popolo. Come ci ricorda Papa Francesco, bisogna creare una nuova economia che include e non esclude, che non uccide. Questo premio ci invita a cambiare i nostri cuori nei confronti delle povertà degli altri: chi ha le risorse deve condividerle, non dando semplicemente dei soldi, ma stanziando fondi per nuovi progetti innovativi, che proteggono l’ambiente e valorizzino la persona".

Il dono del foulard di Brunello Cucinelli

Oltre al denaro, Ecobriqs Charcoal Briquettes ha ricevuto il foulard di Brunello Cucinelli con la riproduzione dell’affresco della rinuncia dei beni, presente nella sala della Spogliazione, che intende ricordare simbolicamente il mantello con cui il vescovo Guido coprì il corpo di san Francesco nel momento in cui si spogliò nella pubblica piazza e restituì i suoi averi al padre Pietro Di Bernardone, e un’icona con il logo del premio. “Questo premio - ha detto don Danilo Flores, sacerdote di origini filippine- è un riconoscimento dello sforzo di questa azienda, è un incoraggiamento a continuare nella produzione di energia pulita. Grazie al denaro verrà ampliato questo progetto, così che non soltanto 15 persone con disabilità ma anche persone che vivono nella zona possano riappropriarsi della loro dignità e vivere in modo produttivo”.

Un contributo anche a "Farm of Francesco"

I promotori hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è un progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile. Siccome la maggior parte dei coltivatori non le conosce, Farm of Francesco mira a creare ambienti in cui i produttori possano imparare queste pratiche. La Nigeria è uno dei due paesi scelti per una fattoria ‘demo’ (l'altro è Brasile), coinvolgendo un gruppo di giovani. Proprio tramite i giovani si applica l’agricoltura rigenerativa e, allo stesso tempo, si insegna questa pratica ad altri piccoli produttori.

I sostenitori del premio internazionale

Il Premio internazionale Francesco d'Assisi e Carlo Acutis, per un'economia della fraternità è sostenuto da Fratelli Branca Distillerie, La Mediterranea Srl, Azienda florovivaistica siciliana, Azienda Campagnolo di Vicenza, Mediolanum, Brunello Cucinelli, Pedrollo Spa e da alcuni benefattori americani.]]>

“Dio vuole sentirci familiari, non restare un ospite. E questa è amicizia … Abitandoci ci porta in dono la sua pace: ‘Vi do la mia pace. Non come la dà il mondo’. Quella del mondo spesso sa poco di pace. È costruita con le armi, e ne vediamo i terribili risultati (Ucraina, Mediterraneo, Etiopia…). Né possiamo pensare che sia pace quella che cerchiamo quando ci estraniamo dagli altri chiedendo loro di lasciarci in pace!”. È uno dei passaggi dell’omelia della messa celebrata domenica 22 maggio mattina nel santuario della Spogliazione – Chiesa di Santa Maria Maggiore dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, con cui si è chiusa la tre giorni di  "#Nulladiproprio. Per un'economia più umana”.

Le parole del card. Francesco Montenegro

“È la pace - ha detto ancora Montenegro - che permette a Francesco di dire quando non è accolto dai suoi: ‘questa è perfetta letizia’. Oppure, nonostante gli occhi malati, di farsi portavoce del creato col Cantico delle creature, o di dire al Signore: Tu sei santo, forte, grande, amore, sapienza, umiltà, bellezza, quiete, letizia, speranza, giustizia.  Francesco può rivolgersi così a Dio perché, spogliandosi delle proprietà parentali, decide di farsi sua proprietà. Il vaso di creta, - lui - rimasto vuoto, togliendosi le vesti, ora diventa uno scrigno così pieno che – come è stato scritto - chi vede lui vede Gesù, era infatti definito 'alter Christus'. E il Vescovo, quasi a siglare il gesto del giovane, è vero che lo ricopre dei suoi vestimenti per nascondere la nudità, ma in effetti lo riveste di Cristo. La spogliazione può lasciare perplessi per la sua radicalità, ma non è questo l’amore? Amare non è scegliere di consegnarsi a un’altra persona perché diventi il centro della propria vita? Non è offrirsi nudo all’altro, cioè per quello che si è, e ricevere l’abbraccio che fa diventare insieme una sola cosa? Per Francesco spogliarsi per Dio - ha concluso Montenegro - significa eliminare quanto può ostacolare tale abbraccio, fondersi, sentirne la tenerezza, mettersi addosso l’odore della sua paternità e del suo amore”.

"Premio internazionale San Francesco d'Assisi e Carlo Acutis"

Il 21 maggio nel corso dei festeggiamenti per i cinque anni del Santuario della Spogliazione è stato anche consegnato il Premio internazionale Francesco d'Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità. Come da statuto, il Premio è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità. La diocesi di Assisi vuole dare il suo contributo a quel rinnovamento dell’economia che Papa Francesco auspica tramite “change-makers” (promotori di cambiamento), impegnati nel praticare un’economia diversa. Ossia, per usare le parole del Pontefice, un’economia “che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="66891,66892,66893,66895,66896,66897,66898"]

Mons. Sorrentino: "Complimenti a tutti i partecipanti"

Ad annunciare il progetto vincitore è stato il vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino: “La premiazione di un progetto - ha detto - non esclude l'apprezzamento per la genialità apparsa in tante di queste iniziative. Il Premio Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità è un premio simbolico, che vogliamo intendere anche come stimolante e generativo e per questo rilanceremo i progetti anche dal nostro sito. Complimenti a tutti i partecipanti e un grande grazie agli sponsor sostenitori che sono stati coinvolti in questa economia della fraternità”.

Il progetto vincitore

Il riconoscimento da 50 mila euro che andrà a sostenere iniziative imprenditoriali nate dal basso è stato assegnato a Ecobriqs Charcoal Briquettes: si tratta di un gruppo di 15 persone con disabilità dalla diocesi di Pasig, Filippine (Manila metropolitana), senza lavoro e poverissimi, che con l’aiuto della parrocchia hanno accolto l’invito della città: usando rifiuti, scarti, e, prima di tutto, le ninfee, producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. Per lungo tempo la crescita incontrollabile delle ninfee ha rovinato i fiumi e altri sistemi di drenaggio nella città. Adesso, le piante diventano una fonte di energia con meno rischi per la salute, meno inquinamento, e senza la necessità di tagliare migliaia di alberi per produrre il carbone. È una vera “economia di fraternità”: con la collaborazione della parrocchia locale e la diocesi di Pasig, i fratelli con disabilità, che sono di solito esclusi, abbandonati sulle strade e senza lavoro, sono invece inseriti nella società e nella Chiesa tramite una formazione professionale e cristiana. Trovano un lavoro dignitoso con altri fratelli e sorelle per vivere con un sostentamento regolare una vita normale.

Monsignor Figueiredo: "Queste 15 persone con disabilità possono generare un'economia nuova per il loro popolo"

Monsignor Anthony Figueiredo, membro del cda della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione e responsabile delle relazioni internazionali della diocesi, ha aggiunto: “Questo premio è stato dato a una diocesi poverissima, nelle Filippine, con 4 milioni di cattolici e 40 sacerdoti. Queste 15 persone con disabilità, che ora possono lavorare per l’ambiente e per generare un’economia nuova per il loro popolo. Come ci ricorda Papa Francesco, bisogna creare una nuova economia che include e non esclude, che non uccide. Questo premio ci invita a cambiare i nostri cuori nei confronti delle povertà degli altri: chi ha le risorse deve condividerle, non dando semplicemente dei soldi, ma stanziando fondi per nuovi progetti innovativi, che proteggono l’ambiente e valorizzino la persona".

Il dono del foulard di Brunello Cucinelli

Oltre al denaro, Ecobriqs Charcoal Briquettes ha ricevuto il foulard di Brunello Cucinelli con la riproduzione dell’affresco della rinuncia dei beni, presente nella sala della Spogliazione, che intende ricordare simbolicamente il mantello con cui il vescovo Guido coprì il corpo di san Francesco nel momento in cui si spogliò nella pubblica piazza e restituì i suoi averi al padre Pietro Di Bernardone, e un’icona con il logo del premio. “Questo premio - ha detto don Danilo Flores, sacerdote di origini filippine- è un riconoscimento dello sforzo di questa azienda, è un incoraggiamento a continuare nella produzione di energia pulita. Grazie al denaro verrà ampliato questo progetto, così che non soltanto 15 persone con disabilità ma anche persone che vivono nella zona possano riappropriarsi della loro dignità e vivere in modo produttivo”.

Un contributo anche a "Farm of Francesco"

I promotori hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è un progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile. Siccome la maggior parte dei coltivatori non le conosce, Farm of Francesco mira a creare ambienti in cui i produttori possano imparare queste pratiche. La Nigeria è uno dei due paesi scelti per una fattoria ‘demo’ (l'altro è Brasile), coinvolgendo un gruppo di giovani. Proprio tramite i giovani si applica l’agricoltura rigenerativa e, allo stesso tempo, si insegna questa pratica ad altri piccoli produttori.

I sostenitori del premio internazionale

Il Premio internazionale Francesco d'Assisi e Carlo Acutis, per un'economia della fraternità è sostenuto da Fratelli Branca Distillerie, La Mediterranea Srl, Azienda florovivaistica siciliana, Azienda Campagnolo di Vicenza, Mediolanum, Brunello Cucinelli, Pedrollo Spa e da alcuni benefattori americani.]]>
San Francesco. Approvato al Senato il disegno di legge per le celebrazioni del 2026 https://www.lavoce.it/san-francesco-celebrazioni-del-2026/ Fri, 06 May 2022 15:06:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66511 San Francesco a La Verna, da un dipinto di inizio Cinquecento

Procede spedito l’iter della legge di sostegno alle celebrazioni del 2026, ottavo centenario del “transito al Cielo” di san Francesco d’Assisi. Un evento che quindi non smuoverà soltanto il mondo francescano o quello cattolico in genere, ma coinvolgerà anche le istituzioni pubbliche.

Emanato a fine settembre 2021 per iniziativa del ministro alla Cultura, Dario Franceschini, il 28 aprile il disegno di legge è stato approvato al Senato quasi a suffragio universale, da destra a sinistra (181 voti favorevoli, 6 contrari, 4 astenuti). Adesso manca ancora il passaggio alla Camera.

“Il provvedimento – aveva sintetizzato Franceschini – propone l’istituzione di un Comitato nazionale che avrà il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura del santo patrono d’Italia. Ci avviamo verso un percorso di celebrazioni che durerà alcuni anni e che vedrà coinvolta Assisi, e l’Italia intera, com’è giusto che sia”.

Assisi al cuore dell'evento

Se infatti la città serafica avrà un ruolo fondamentale, come è giusto che sia, è altrettanto giusto non dimenticare il resto del territorio nazionale, dove la presenza dei frati o la spiritualità del Poverello in generale ha lasciato tracce imponenti, tanto nell’urbanistica quanto nella letteratura e nell’arte. Ne abbiamo visti vari esempi su La Voce in questi mesi. La sindaca Stefania Proietti ha lavorato per quasi due anni insieme al Ministro per portare in porto il progetto; così come importante è stato il contributo delle comunità francescane e del vescovo Domenico Sorrentino. Senza poi dimenticare che gli eventi non si concentreranno nel 2026 ma avranno inizio fin dal prossimo anno.

Budget e organizzazione dell'evento

Al Comitato nazionale per la celebrazione del Centenario il ddl assegna “un contributo complessivo di 4.510.000 euro per gli anni dal 2022 al 2027. Il comma 2 indica le risorse autorizzate per ciascun anno, pari a 500.000 euro per l’anno 2022, 500.000 euro per l’anno 2023, 500.000 euro per l’anno 2024, un milione di euro per l’anno 2025, due milioni di euro per l’anno 2026 e 10.000 euro per l’anno 2027”.

Il presidente del Comitato viene nominato dal Presidente del Consiglio. Gli altri componenti sono designati: due dal ministro della Cultura, due dal ministro del Turismo, tre d’intesa tra il ministro dell’Istruzione e il ministro dell’Università; due da una Conferenza unificata (art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281); due dal Comune di Assisi; due dalla Regione Umbria; uno dall’Ordine dei frati minori.

E già il mondo francescano è al lavoro, coinvolgendo in primis i tre superiori o meglio i tre “ministri generali” dei tre Ordini a livello mondiale: fra’ Massimo Fusarelli dei Frati minori, fra’ Roberto Genuin dei Cappuccini e fra’ Carlos Trovarelli dei Conventuali. A loro si aggiungono Deborah Lockwood, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terz’ordine regolare (Ifc-Tor), Tibor Kauser, ministro generale dell’Ordine francescano secolare (Ofs) e fra’ Amando Trujillo Cano, ministro generale del Tor. I sei responsabili della galassia francescana hanno diramato un messaggio in cui si legge, tra l’altro: “Siamo certi che questo itinerario sarà una possibilità molto ricca di ravvivare la nostra comune ispirazione e identità carismatica, non appena per noi stessi, ma nella Chiesa che è pellegrina tra gli uomini e donne di questo tempo, benedetto e complesso, al quale annunciare di nuovo la gioia del Vangelo di Gesù Cristo, nella benedizione della fraternità universale, e nella custodia del creato.

Che queste celebrazioni siano di aiuto a tutti noi nella cammino che ci porta verso il Signore Gesù, sulle orme di Francesco. Buon cammino a tutti voi giovani in ricerca, che san Francesco interceda per noi!”.

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San Francesco a La Verna, da un dipinto di inizio Cinquecento

Procede spedito l’iter della legge di sostegno alle celebrazioni del 2026, ottavo centenario del “transito al Cielo” di san Francesco d’Assisi. Un evento che quindi non smuoverà soltanto il mondo francescano o quello cattolico in genere, ma coinvolgerà anche le istituzioni pubbliche.

Emanato a fine settembre 2021 per iniziativa del ministro alla Cultura, Dario Franceschini, il 28 aprile il disegno di legge è stato approvato al Senato quasi a suffragio universale, da destra a sinistra (181 voti favorevoli, 6 contrari, 4 astenuti). Adesso manca ancora il passaggio alla Camera.

“Il provvedimento – aveva sintetizzato Franceschini – propone l’istituzione di un Comitato nazionale che avrà il compito di elaborare un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura del santo patrono d’Italia. Ci avviamo verso un percorso di celebrazioni che durerà alcuni anni e che vedrà coinvolta Assisi, e l’Italia intera, com’è giusto che sia”.

Assisi al cuore dell'evento

Se infatti la città serafica avrà un ruolo fondamentale, come è giusto che sia, è altrettanto giusto non dimenticare il resto del territorio nazionale, dove la presenza dei frati o la spiritualità del Poverello in generale ha lasciato tracce imponenti, tanto nell’urbanistica quanto nella letteratura e nell’arte. Ne abbiamo visti vari esempi su La Voce in questi mesi. La sindaca Stefania Proietti ha lavorato per quasi due anni insieme al Ministro per portare in porto il progetto; così come importante è stato il contributo delle comunità francescane e del vescovo Domenico Sorrentino. Senza poi dimenticare che gli eventi non si concentreranno nel 2026 ma avranno inizio fin dal prossimo anno.

Budget e organizzazione dell'evento

Al Comitato nazionale per la celebrazione del Centenario il ddl assegna “un contributo complessivo di 4.510.000 euro per gli anni dal 2022 al 2027. Il comma 2 indica le risorse autorizzate per ciascun anno, pari a 500.000 euro per l’anno 2022, 500.000 euro per l’anno 2023, 500.000 euro per l’anno 2024, un milione di euro per l’anno 2025, due milioni di euro per l’anno 2026 e 10.000 euro per l’anno 2027”.

Il presidente del Comitato viene nominato dal Presidente del Consiglio. Gli altri componenti sono designati: due dal ministro della Cultura, due dal ministro del Turismo, tre d’intesa tra il ministro dell’Istruzione e il ministro dell’Università; due da una Conferenza unificata (art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281); due dal Comune di Assisi; due dalla Regione Umbria; uno dall’Ordine dei frati minori.

E già il mondo francescano è al lavoro, coinvolgendo in primis i tre superiori o meglio i tre “ministri generali” dei tre Ordini a livello mondiale: fra’ Massimo Fusarelli dei Frati minori, fra’ Roberto Genuin dei Cappuccini e fra’ Carlos Trovarelli dei Conventuali. A loro si aggiungono Deborah Lockwood, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terz’ordine regolare (Ifc-Tor), Tibor Kauser, ministro generale dell’Ordine francescano secolare (Ofs) e fra’ Amando Trujillo Cano, ministro generale del Tor. I sei responsabili della galassia francescana hanno diramato un messaggio in cui si legge, tra l’altro: “Siamo certi che questo itinerario sarà una possibilità molto ricca di ravvivare la nostra comune ispirazione e identità carismatica, non appena per noi stessi, ma nella Chiesa che è pellegrina tra gli uomini e donne di questo tempo, benedetto e complesso, al quale annunciare di nuovo la gioia del Vangelo di Gesù Cristo, nella benedizione della fraternità universale, e nella custodia del creato.

Che queste celebrazioni siano di aiuto a tutti noi nella cammino che ci porta verso il Signore Gesù, sulle orme di Francesco. Buon cammino a tutti voi giovani in ricerca, che san Francesco interceda per noi!”.

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“L’Umbria di San Benedetto e San Francesco. Immagini di un cammino artistico e devoto” https://www.lavoce.it/umbria-san-benedetto-san-francesco-immagini/ Fri, 25 Mar 2022 15:51:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65758 in cammino

Nell’ambito delle attività finalizzate a promuovere il turismo lento e il suo patrimonio storico-culturale, la Regione Umbria, attraverso i fondi Por Fesr, Sviluppumbria quale soggetto attuatore, su incarico dell’assessorato regionale al Turismo, hanno presentato a Roma il volume: L’Umbria di San Benedetto e San Francesco. Immagini di un cammino artistico e devoto. Una selezione di opere d’arte benedettine e francescane allo scopo di riscoprire i molteplici cammini e itinerari culturali che connettono l’Umbria con i più vasti itinerari interregionali, nazionali ed europei.

La riscoperta dell'eredità spirituale, culturale, sociale e artistica di san Benedetto e san Francesco

Tema portante del libro è la riscoperta dell’eredità spirituale, culturale, sociale e artistica, di san Benedetto di Norcia e di san Francesco d’Assisi, e del loro contributo allo sviluppo sociale e materiale del territorio. L’Umbria, “cuore verde d’Italia”, raccontata attraverso una selezione di 150 immagini che ripercorrono le vie delle città medievali presenti, delle sue basiliche, chiese, monasteri e conventi, e delle opere d’arte che meglio incarnano l’identità della regione e della sua popolazione. Nel libro, a cura di Fabio Marcelli ricercatore e docente di storia dell’Arte moderna presso l’Università di Perugia, sono presenti anche i contributi di Gianluigi Bettin, esperto di cammini ed itinerari umbri, e di Vito Isacchi, storico dell’arte, che ha tracciato un breve itinerario dei luoghi umbri visitati da san Francesco d’Assisi. Nel volume, il valore turistico e quello spirituale, trovano una loro sinergia attraverso il Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, e i cinque centenari che, dal 2023 al 2026, scandiranno il cammino della famiglia francescana in tutto il mondo per poi concludersi nel 2026 in Assisi dove si celebreranno gli 800 anni della morte del Santo Patrono di Italia. Il volume è stato presentato il 24 marzo al Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma. Erano presenti la governatrice dell'Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale al Turismo Paola Agabiti, il cardinale Gualtiero Bassetti e l’amministratore unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa che ha ideato e sostenuto il progetto.

Gli interventi

La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei

"Un volume straordinario frutto di un grande lavoro di studio e ricerca. Una pubblicazione che attraverso i testi e le foto fa apprezzare e viaggiare tra i capolavori dell’arte figurativa che arricchiscono l’Umbria e che ci fanno cogliere l’influenza culturale che san Benedetto e san Francesco hanno avuto e hanno nella nostra regione e in tutto il mondo. La Regione Umbria ha voluto partecipare attivamente alla realizzazione di questo progetto editoriale di alto valore che dona uno sguardo, dapprima d’insieme e poi sempre più in profondità, su luoghi, opere d’arte e fatti storici che hanno caratterizzano la nostra storia. Ringrazio, dunque, gli ideatori, gli autori, i ricercatori, i fotografi, gli editori e tutti coloro che a vario titolo hanno permesso la realizzazione di questa pubblicazione unica e prestigiosa".

L'assessore alla Cultura e Turismo della Regione Umbria, Paola Agabiti

La Regione Umbria si onora di avere il privilegio unico di poter contribuire alla realizzazione di un’opera che rende omaggio alle due figure fondamentali della sua storia e del suo portato culturale e spirituale, quali sono innegabilmente san Benedetto e San Francesco. Nel riconoscere la loro centralità nella stessa matrice identitaria e fondativa della nostra terra, si rivela, oggi più che mai, il valore profondo del loro messaggio e della loro opera nella definizione e diffusione dei concetti di Europa, di economia sociale, di ecologia, di territorio, di conservazione e di tutela del patrimonio culturale. Il viaggio attraverso i loro cammini accompagna le straordinarie opere artistiche e architettoniche che impreziosiscono il cuore verde d’Italia, evocando un’etica ed una spiritualità universali, che abbiamo il dovere, come istituzione, di proteggere e manifestare ancor più tenacemente in periodi difficili, quali quelli attuali, che mettono a dura prova le nostre coscienze e l’intera nostra società.

Il Presidente della Cei, cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti

“Per l’intensità della storia che hanno generato e il seguito che hanno ancora la forza di aggregare, san Benedetto e san Francesco sono emblemi dell’Umbria, si nutrono delle sue radici spirituali e la tengono idealmente in mano. Figli di un popolo generoso che non ama l’ostentazione, quanto la sostanza, sublimano i paesaggi fisici e mistici di questa regione e ne orientano i cammini di riconciliazione e ricerca interiore, percorsi in numerose occasioni anche dai sommi pontefici, che hanno scelto simbolicamente questi luoghi per incontri di pace e comunione tra i popoli”.

Amministratore Unico Sviluppumbria, Michela Sciurpa

“L’ispirazione per questa pubblicazione risale all’inizio del mio incarico di amministratore unico di Sviluppumbria, nel corso di un colloquio che ho avuto con il cardinale Gualtiero Bassetti. È pertanto con particolare piacere che vedo oggi realizzata quest’opera, ideata da Sviluppumbria per offrire al lettore la possibilità di riscoprire il senso profondo delle radici culturali dell’Umbria. Ripercorrendo la storia ed i passi di Benedetto e Francesco, straordinari figli dell'Umbria, si consegna al pubblico un simbolo della valorizzazione della nostra regione. I luoghi percorsi, la Regola francescana e quella benedettina ne rappresentano l’impegno verso gli altri e la coesione verso un progetto comune. Il sostegno conferito dalla Regione Umbria al progetto fa di questo volume un prezioso strumento di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e spirituale regionale”  ]]>
in cammino

Nell’ambito delle attività finalizzate a promuovere il turismo lento e il suo patrimonio storico-culturale, la Regione Umbria, attraverso i fondi Por Fesr, Sviluppumbria quale soggetto attuatore, su incarico dell’assessorato regionale al Turismo, hanno presentato a Roma il volume: L’Umbria di San Benedetto e San Francesco. Immagini di un cammino artistico e devoto. Una selezione di opere d’arte benedettine e francescane allo scopo di riscoprire i molteplici cammini e itinerari culturali che connettono l’Umbria con i più vasti itinerari interregionali, nazionali ed europei.

La riscoperta dell'eredità spirituale, culturale, sociale e artistica di san Benedetto e san Francesco

Tema portante del libro è la riscoperta dell’eredità spirituale, culturale, sociale e artistica, di san Benedetto di Norcia e di san Francesco d’Assisi, e del loro contributo allo sviluppo sociale e materiale del territorio. L’Umbria, “cuore verde d’Italia”, raccontata attraverso una selezione di 150 immagini che ripercorrono le vie delle città medievali presenti, delle sue basiliche, chiese, monasteri e conventi, e delle opere d’arte che meglio incarnano l’identità della regione e della sua popolazione. Nel libro, a cura di Fabio Marcelli ricercatore e docente di storia dell’Arte moderna presso l’Università di Perugia, sono presenti anche i contributi di Gianluigi Bettin, esperto di cammini ed itinerari umbri, e di Vito Isacchi, storico dell’arte, che ha tracciato un breve itinerario dei luoghi umbri visitati da san Francesco d’Assisi. Nel volume, il valore turistico e quello spirituale, trovano una loro sinergia attraverso il Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, e i cinque centenari che, dal 2023 al 2026, scandiranno il cammino della famiglia francescana in tutto il mondo per poi concludersi nel 2026 in Assisi dove si celebreranno gli 800 anni della morte del Santo Patrono di Italia. Il volume è stato presentato il 24 marzo al Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma. Erano presenti la governatrice dell'Umbria Donatella Tesei, l’assessore regionale al Turismo Paola Agabiti, il cardinale Gualtiero Bassetti e l’amministratore unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa che ha ideato e sostenuto il progetto.

Gli interventi

La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei

"Un volume straordinario frutto di un grande lavoro di studio e ricerca. Una pubblicazione che attraverso i testi e le foto fa apprezzare e viaggiare tra i capolavori dell’arte figurativa che arricchiscono l’Umbria e che ci fanno cogliere l’influenza culturale che san Benedetto e san Francesco hanno avuto e hanno nella nostra regione e in tutto il mondo. La Regione Umbria ha voluto partecipare attivamente alla realizzazione di questo progetto editoriale di alto valore che dona uno sguardo, dapprima d’insieme e poi sempre più in profondità, su luoghi, opere d’arte e fatti storici che hanno caratterizzano la nostra storia. Ringrazio, dunque, gli ideatori, gli autori, i ricercatori, i fotografi, gli editori e tutti coloro che a vario titolo hanno permesso la realizzazione di questa pubblicazione unica e prestigiosa".

L'assessore alla Cultura e Turismo della Regione Umbria, Paola Agabiti

La Regione Umbria si onora di avere il privilegio unico di poter contribuire alla realizzazione di un’opera che rende omaggio alle due figure fondamentali della sua storia e del suo portato culturale e spirituale, quali sono innegabilmente san Benedetto e San Francesco. Nel riconoscere la loro centralità nella stessa matrice identitaria e fondativa della nostra terra, si rivela, oggi più che mai, il valore profondo del loro messaggio e della loro opera nella definizione e diffusione dei concetti di Europa, di economia sociale, di ecologia, di territorio, di conservazione e di tutela del patrimonio culturale. Il viaggio attraverso i loro cammini accompagna le straordinarie opere artistiche e architettoniche che impreziosiscono il cuore verde d’Italia, evocando un’etica ed una spiritualità universali, che abbiamo il dovere, come istituzione, di proteggere e manifestare ancor più tenacemente in periodi difficili, quali quelli attuali, che mettono a dura prova le nostre coscienze e l’intera nostra società.

Il Presidente della Cei, cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti

“Per l’intensità della storia che hanno generato e il seguito che hanno ancora la forza di aggregare, san Benedetto e san Francesco sono emblemi dell’Umbria, si nutrono delle sue radici spirituali e la tengono idealmente in mano. Figli di un popolo generoso che non ama l’ostentazione, quanto la sostanza, sublimano i paesaggi fisici e mistici di questa regione e ne orientano i cammini di riconciliazione e ricerca interiore, percorsi in numerose occasioni anche dai sommi pontefici, che hanno scelto simbolicamente questi luoghi per incontri di pace e comunione tra i popoli”.

Amministratore Unico Sviluppumbria, Michela Sciurpa

“L’ispirazione per questa pubblicazione risale all’inizio del mio incarico di amministratore unico di Sviluppumbria, nel corso di un colloquio che ho avuto con il cardinale Gualtiero Bassetti. È pertanto con particolare piacere che vedo oggi realizzata quest’opera, ideata da Sviluppumbria per offrire al lettore la possibilità di riscoprire il senso profondo delle radici culturali dell’Umbria. Ripercorrendo la storia ed i passi di Benedetto e Francesco, straordinari figli dell'Umbria, si consegna al pubblico un simbolo della valorizzazione della nostra regione. I luoghi percorsi, la Regola francescana e quella benedettina ne rappresentano l’impegno verso gli altri e la coesione verso un progetto comune. Il sostegno conferito dalla Regione Umbria al progetto fa di questo volume un prezioso strumento di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e spirituale regionale”  ]]>
Ucraina. Da tutto il mondo preghiere sulla tomba di San Francesco https://www.lavoce.it/ucraina-da-tutto-il-mondo-preghiere-sulla-tomba-di-san-francesco/ Sat, 26 Feb 2022 15:42:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65198 Tomba di San Francesco ad Assisi

Ha raggiunto già dai primi minuti migliaia di visualizzazioni e commenti da tutto il mondo un video pubblicato da padre Enzo Fortunato nella sua pagina Facebook, che accompagna virtualmente le persone sulla tomba di San Francesco, nella Basilica Inferiore di Assisi, "per invocare il dono della pace". Commenti sono arrivati - fa sapere il francescano, giornalista e scrittore, molto seguito sui social - da tutta Italia e anche, al momento, da Germania, Svizzera, Brasile, Romania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Australia, Canada, Malta e Argentina. "In questo momento - afferma padre Fortunato, accompagnando le immagini all' interno della Basilica - mentre si grida, si piange, noi vogliamo portare questo anelito di pace, questo grido dell' umanità ai piedi della tomba di San Francesco. Il Signore, per intercessione di San Francesco, illumini le menti e i cuori, doni la capacità di vincere il rancore e l' odio, per abbracciare e amare, apra spiragli di pace e non faccia costruire barriere e muri di tensione". ]]>
Tomba di San Francesco ad Assisi

Ha raggiunto già dai primi minuti migliaia di visualizzazioni e commenti da tutto il mondo un video pubblicato da padre Enzo Fortunato nella sua pagina Facebook, che accompagna virtualmente le persone sulla tomba di San Francesco, nella Basilica Inferiore di Assisi, "per invocare il dono della pace". Commenti sono arrivati - fa sapere il francescano, giornalista e scrittore, molto seguito sui social - da tutta Italia e anche, al momento, da Germania, Svizzera, Brasile, Romania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Australia, Canada, Malta e Argentina. "In questo momento - afferma padre Fortunato, accompagnando le immagini all' interno della Basilica - mentre si grida, si piange, noi vogliamo portare questo anelito di pace, questo grido dell' umanità ai piedi della tomba di San Francesco. Il Signore, per intercessione di San Francesco, illumini le menti e i cuori, doni la capacità di vincere il rancore e l' odio, per abbracciare e amare, apra spiragli di pace e non faccia costruire barriere e muri di tensione". ]]>
VIII centenario francescano. Nasce il coordinamento per i tre anni di celebrazioni. https://www.lavoce.it/viii-centenario-francescano-nasce-il-coordinamento-per-i-tre-anni-di-celebrazioni/ Sun, 28 Nov 2021 12:00:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63368

Domani 29 novembre 2021 alle ore 17, nel giorno della festa dei Santi Francescani, si terrà al Santuario di Greccio la cerimonia per l’Annuncio dell’VIII Centenario Francescano 2023-2026. Un “centenario” lungo tre anni che attraversa momenti signficativi della vita di san Francesco: la “Regola Bollata” a Fonte Colombo (Rieti) e il Primo Presepe di Greccio  nel 1223, le Stimmate della Verna nel 1224, la composizione del Cantico delle Creature nel 1225 e della morte del Santo avvenuta il 3 ottobre del 1226.

Coordinamento tra diocesi e Province dei frati minori

Per l'occasione sarà siglato un Coordinamento ecclesiale tra i soggetti a diverso titolo impegnati a promuovere la celebrazione di tali ricorrenze, perché le celebrazioni avvengano nel modo più coordinato e fruttuoso. I firmatari del Coordinamento saranno: monsignor Domenico Sorrentino per la Diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Pompili per la Diocesi di Rieti, monsignor Riccardo Fontana per la Diocesi di Arezzo, padre Francesco Piloni per la Provincia Serafica dei Frati Minori di San Francesco (Umbria e Sardegna), padre Luciano De Giusti per la Provincia dei Frati Minori di San Bonaventura da Bagnoregio (Abruzzo e Lazio) e padre Livio Crisci per la Provincia dei Frati Minori di San Francesco Stimmatizzato (Toscana).

In diretta da Betlemme ... e in tv

Nel corso della cerimonia interverrà in collegamento da Betlemme il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton e l’evento sarà trasmesso in diretta da TV2000.

Dai santuari del centro Italia a tutto il mondo

«Non ci sfugge l'importanza di questo Centenario che non riguarda solo alcune celebrazioni nei Santuari del centro Italia, ma - scrivono i Ministri Generali dei diversi Ordini - vuole aiutarci in tutto il mondo a riprendere e approfondire insieme i punti essenziali della nostra identità carismatica francescana. Vogliamo vivere in profonda comunione come Famiglia questo Centenario Francescano, in tutti i Paesi e i contesti del mondo in cui siamo presenti».    ]]>

Domani 29 novembre 2021 alle ore 17, nel giorno della festa dei Santi Francescani, si terrà al Santuario di Greccio la cerimonia per l’Annuncio dell’VIII Centenario Francescano 2023-2026. Un “centenario” lungo tre anni che attraversa momenti signficativi della vita di san Francesco: la “Regola Bollata” a Fonte Colombo (Rieti) e il Primo Presepe di Greccio  nel 1223, le Stimmate della Verna nel 1224, la composizione del Cantico delle Creature nel 1225 e della morte del Santo avvenuta il 3 ottobre del 1226.

Coordinamento tra diocesi e Province dei frati minori

Per l'occasione sarà siglato un Coordinamento ecclesiale tra i soggetti a diverso titolo impegnati a promuovere la celebrazione di tali ricorrenze, perché le celebrazioni avvengano nel modo più coordinato e fruttuoso. I firmatari del Coordinamento saranno: monsignor Domenico Sorrentino per la Diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Pompili per la Diocesi di Rieti, monsignor Riccardo Fontana per la Diocesi di Arezzo, padre Francesco Piloni per la Provincia Serafica dei Frati Minori di San Francesco (Umbria e Sardegna), padre Luciano De Giusti per la Provincia dei Frati Minori di San Bonaventura da Bagnoregio (Abruzzo e Lazio) e padre Livio Crisci per la Provincia dei Frati Minori di San Francesco Stimmatizzato (Toscana).

In diretta da Betlemme ... e in tv

Nel corso della cerimonia interverrà in collegamento da Betlemme il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton e l’evento sarà trasmesso in diretta da TV2000.

Dai santuari del centro Italia a tutto il mondo

«Non ci sfugge l'importanza di questo Centenario che non riguarda solo alcune celebrazioni nei Santuari del centro Italia, ma - scrivono i Ministri Generali dei diversi Ordini - vuole aiutarci in tutto il mondo a riprendere e approfondire insieme i punti essenziali della nostra identità carismatica francescana. Vogliamo vivere in profonda comunione come Famiglia questo Centenario Francescano, in tutti i Paesi e i contesti del mondo in cui siamo presenti».    ]]>
Papa Francesco ad Assisi “anticipa” la Giornata mondiale dei poveri https://www.lavoce.it/poveri-papa-francesco-assisi-anticipa-la-giornata-mondiale/ Thu, 11 Nov 2021 18:34:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63136

I poveri sono i protagonisti della quinta visita di Papa Francesco ad Assisi, venerdì 12 novembre, in una sorta di “anticipazione” della Giornata mondiale dei poveri (il messaggio) che lui stesso ha istituito e che in questo 2021 si celebra domenica 14 novembre. Cinque visite nella Città serafica, “ma è sempre bello incontrarlo” commenta il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno mons. Domenico Sorrentino, in una intervista pubblicata da La Voce. “Sorrentino sottolinea, però, che “è una visita esigente” perché il Papa “viene a incontrare i poveri, e pertanto ad additarli al mondo. Viene a farsi loro voce per l’economia e la politica, a ripresentarli al nostro cuore”. “La Giornata mondiale dei poveri - aggiunge Sorrentino - ha questa funzione e il fatto che il Papa la ‘anticipi’ ad Assisi, alla Porziuncola, sulle orme di san Francesco, viene ad indicarci non soltanto un problema, ma un ‘metodo’ per affrontarlo. Ci costringe a non voltarci dall’altra parte”. Dunque gli occhi del mondo domani saranno puntati su Assisi ed in particolare sulla Basilica di Santa Maria degli angeli che custodisce la Porziuncola.

I momenti della visita

Papa Francesco arriva alle 9 del mattino. Sul sagrato della Basilica verrà accolto dall’abbraccio dei poveri, che gli doneranno il mantello e il bastone del pellegrino.

Accolto dai poveri

Sono 500 poveri provenienti dalle diocesi dell’Umbria guidate dalla Caritas, dall’Associazione francese “Fratello” e da una delegazione proveniente da Roma composta dall’Elemosineria Apostolica e dalle associazioni Caritas Diocesi di Roma, Circolo S. Pietro, Comunità di S. Egidio, Coordinamento Regionale Famiglia Vincenziana, Centro Astalli, Acli di Roma.

Poveri in dialogo con il Papa

Il Papa entrerà nella Basilica dove ci sarà la testimonianza di sei poveri (due francesi, un polacco, uno spagnolo, due italiani) seguita dalla risposta di Papa Francesco. Alle 10.30 ci sarà un momento di pausa per offrire un ristoro ai poveri.

In preghiera in Porziuncola

L’incontro riprenderà alle 11.00, in Basilica con il momento di preghiera del Papa. Alla fine della celebrazione Francesco benedirà una pietra precedentemente prelevata dalla Porziuncola per essere donata ad alcuni rappresentanti del rifugio per i senzatetto ‘Rose di san Francesco’ di Tersatto, fondato nel 2007 dalla fraternità dell’Ordine francescano secolare di Fiume”.

Il pranzo con i poveri offerto dal vescovo di Assisi

Al termine il Papa rientrerà in elicottero in Vaticano mentre i poveri saranno ospitati per il pranzo dal Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino. Ai partecipanti verranno donati 500 zaini prodotti nell’ambito del progetto “+Three”, che promuove prodotti realizzati nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica all’interno di una filiera etica socialmente utile, contenenti ognuno abbigliamento donato da Tombolini, noto brand di abiti made in Italy, e così composti: maglioni, sciarpe, cappelli, giacche a vento e mascherine anti Covid in tessuto lavabile e riutilizzabile. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="Alcuni momenti della visita in Assisi il 4 ottobre 2013" ids="19460,47152,47151,19886,19623,19899,19859,20795,19603"]  

Sorrentino: incontro senza fronzoli, in semplicità

“È significativo - ha commentato il vescovo Sorrentino intervistato da La Voce - il fatto stesso che venga alla Porziuncola. Nel luogo cioè dove Francesco plasmò la sua prima comunità, chiedendo ai suoi frati di farsi poveri tra i poveri, di seguirlo nell’abbraccio e nel servizio ai lebbrosi, inviandoli poi per le vie del mondo a testimoniare un nuovo stile di vita, e persino a costruire un nuovo percorso economico, in cui i poveri non fossero ai margini, ma al centro. Quello che il Papa farà, nelle poche ore che trascorrerà con i poveri, starà all’interno di questa ‘memoria’ attualizzante dell’atteggiamento di Francesco. Ci saranno testimonianze, incontri, un guardarsi negli occhi. La carità si farà preghiera e la preghiera si farà carità. La visita papale è definita ‘privata’, nel senso di una semplicità priva di fronzoli e ufficialità, come si addice alla vita dei poveri e all’incontro con i poveri”.

“I poveri ci evangelizzano” scrive Papa rancesco

“La povertà non è frutto di fatalità”, scrive Papa francesco nel messaggio per la Giornata di quest’anno, che ha per tema: “I poveri li avete sempre con voi”. “I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano”, incalza Francesco evocando un altro Francesco: ”Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte.

Primo incontro con i poveri nel 2013

Anche nella sua prima visita ad Assisi, il 4 ottobre 2013, Papa Francesco dopo aver incontrato i bambini dell'Istituto Serafico, scelse come primo atto di entrare nella Sala della Spoliazione del vescovado e di incontrarvi i poveri, esattamente nel luogo dove Francesco d’Assisi si è spogliato di tutto per seguire la chiamata impellente di Gesù.

Fusarelli: incontrare i poveri è una porta di misericordia

Incontrare i poveri non è un’attività né un’ideologia: è una porta di misericordia, sempre aperta. Scegliamo di attraversarla insieme e credo che ci verrà incontro una grande sorpresa dello Spirito, un importante nuovo inizio nella nostra vita evangelica” scrive il ministro generale dell’Ordine dei frati minori, fra’ Massimo Fusarelli,nel messaggio diffuso in occasione della visita di Papa Francesco. “Se Papa Francesco sogna una Chiesa dei poveri, io sogno – ha aggiunto - che nella nostra Fraternità universale sappiamo riscoprire e lasciarci incontrare dal volto dei piccoli e dei poveri, con i loro nomi e condizioni diverse. Credo che da questo incontro vissuto dal di dentro della nostra vocazione, noi frati riceveremo la grazia e potremo scegliere ancora di ri-diventare poveri, rivedendo il nostro rapporto con le cose, con il denaro, con il potere e con gli affetti. Dio sa quanto ne abbiamo bisogno, per non spegnerci in una vita troppo comoda e garantita, talmente lontana dalla condizione dei poveri da non farci più sentire la sete di Cristo e di una umanità viva e genuina, capace di spendersi”.

Proietti: Papa Francesco grande amico di Assisi

“Proviamo una immensa gioia - ha commentato la sindaca di Assisi, Stefania Proietti - al pensiero di riavere ad Assisi, per la quinta volta nel suo pontificato, il nostro Santo Padre che il 12 novembre sarà nella basilica di Santa Maria degli Angeli in vista della celebrazione della quinta Giornata mondiale dei poveri. La sua visita ci emoziona e ci rallegra profondamente. Particolarmente toccante sarà l’incontro con 500 poveri provenienti da tutta Europa. Papa Francesco conferma ancora una volta di essere un amico fraterno della città di Assisi, che è citta-messaggio nell’ascolto del grido dei poveri e nella cura dei sofferenti della Terra”.  ]]>

I poveri sono i protagonisti della quinta visita di Papa Francesco ad Assisi, venerdì 12 novembre, in una sorta di “anticipazione” della Giornata mondiale dei poveri (il messaggio) che lui stesso ha istituito e che in questo 2021 si celebra domenica 14 novembre. Cinque visite nella Città serafica, “ma è sempre bello incontrarlo” commenta il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno mons. Domenico Sorrentino, in una intervista pubblicata da La Voce. “Sorrentino sottolinea, però, che “è una visita esigente” perché il Papa “viene a incontrare i poveri, e pertanto ad additarli al mondo. Viene a farsi loro voce per l’economia e la politica, a ripresentarli al nostro cuore”. “La Giornata mondiale dei poveri - aggiunge Sorrentino - ha questa funzione e il fatto che il Papa la ‘anticipi’ ad Assisi, alla Porziuncola, sulle orme di san Francesco, viene ad indicarci non soltanto un problema, ma un ‘metodo’ per affrontarlo. Ci costringe a non voltarci dall’altra parte”. Dunque gli occhi del mondo domani saranno puntati su Assisi ed in particolare sulla Basilica di Santa Maria degli angeli che custodisce la Porziuncola.

I momenti della visita

Papa Francesco arriva alle 9 del mattino. Sul sagrato della Basilica verrà accolto dall’abbraccio dei poveri, che gli doneranno il mantello e il bastone del pellegrino.

Accolto dai poveri

Sono 500 poveri provenienti dalle diocesi dell’Umbria guidate dalla Caritas, dall’Associazione francese “Fratello” e da una delegazione proveniente da Roma composta dall’Elemosineria Apostolica e dalle associazioni Caritas Diocesi di Roma, Circolo S. Pietro, Comunità di S. Egidio, Coordinamento Regionale Famiglia Vincenziana, Centro Astalli, Acli di Roma.

Poveri in dialogo con il Papa

Il Papa entrerà nella Basilica dove ci sarà la testimonianza di sei poveri (due francesi, un polacco, uno spagnolo, due italiani) seguita dalla risposta di Papa Francesco. Alle 10.30 ci sarà un momento di pausa per offrire un ristoro ai poveri.

In preghiera in Porziuncola

L’incontro riprenderà alle 11.00, in Basilica con il momento di preghiera del Papa. Alla fine della celebrazione Francesco benedirà una pietra precedentemente prelevata dalla Porziuncola per essere donata ad alcuni rappresentanti del rifugio per i senzatetto ‘Rose di san Francesco’ di Tersatto, fondato nel 2007 dalla fraternità dell’Ordine francescano secolare di Fiume”.

Il pranzo con i poveri offerto dal vescovo di Assisi

Al termine il Papa rientrerà in elicottero in Vaticano mentre i poveri saranno ospitati per il pranzo dal Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino. Ai partecipanti verranno donati 500 zaini prodotti nell’ambito del progetto “+Three”, che promuove prodotti realizzati nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica all’interno di una filiera etica socialmente utile, contenenti ognuno abbigliamento donato da Tombolini, noto brand di abiti made in Italy, e così composti: maglioni, sciarpe, cappelli, giacche a vento e mascherine anti Covid in tessuto lavabile e riutilizzabile. [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="Alcuni momenti della visita in Assisi il 4 ottobre 2013" ids="19460,47152,47151,19886,19623,19899,19859,20795,19603"]  

Sorrentino: incontro senza fronzoli, in semplicità

“È significativo - ha commentato il vescovo Sorrentino intervistato da La Voce - il fatto stesso che venga alla Porziuncola. Nel luogo cioè dove Francesco plasmò la sua prima comunità, chiedendo ai suoi frati di farsi poveri tra i poveri, di seguirlo nell’abbraccio e nel servizio ai lebbrosi, inviandoli poi per le vie del mondo a testimoniare un nuovo stile di vita, e persino a costruire un nuovo percorso economico, in cui i poveri non fossero ai margini, ma al centro. Quello che il Papa farà, nelle poche ore che trascorrerà con i poveri, starà all’interno di questa ‘memoria’ attualizzante dell’atteggiamento di Francesco. Ci saranno testimonianze, incontri, un guardarsi negli occhi. La carità si farà preghiera e la preghiera si farà carità. La visita papale è definita ‘privata’, nel senso di una semplicità priva di fronzoli e ufficialità, come si addice alla vita dei poveri e all’incontro con i poveri”.

“I poveri ci evangelizzano” scrive Papa rancesco

“La povertà non è frutto di fatalità”, scrive Papa francesco nel messaggio per la Giornata di quest’anno, che ha per tema: “I poveri li avete sempre con voi”. “I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano”, incalza Francesco evocando un altro Francesco: ”Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte.

Primo incontro con i poveri nel 2013

Anche nella sua prima visita ad Assisi, il 4 ottobre 2013, Papa Francesco dopo aver incontrato i bambini dell'Istituto Serafico, scelse come primo atto di entrare nella Sala della Spoliazione del vescovado e di incontrarvi i poveri, esattamente nel luogo dove Francesco d’Assisi si è spogliato di tutto per seguire la chiamata impellente di Gesù.

Fusarelli: incontrare i poveri è una porta di misericordia

Incontrare i poveri non è un’attività né un’ideologia: è una porta di misericordia, sempre aperta. Scegliamo di attraversarla insieme e credo che ci verrà incontro una grande sorpresa dello Spirito, un importante nuovo inizio nella nostra vita evangelica” scrive il ministro generale dell’Ordine dei frati minori, fra’ Massimo Fusarelli,nel messaggio diffuso in occasione della visita di Papa Francesco. “Se Papa Francesco sogna una Chiesa dei poveri, io sogno – ha aggiunto - che nella nostra Fraternità universale sappiamo riscoprire e lasciarci incontrare dal volto dei piccoli e dei poveri, con i loro nomi e condizioni diverse. Credo che da questo incontro vissuto dal di dentro della nostra vocazione, noi frati riceveremo la grazia e potremo scegliere ancora di ri-diventare poveri, rivedendo il nostro rapporto con le cose, con il denaro, con il potere e con gli affetti. Dio sa quanto ne abbiamo bisogno, per non spegnerci in una vita troppo comoda e garantita, talmente lontana dalla condizione dei poveri da non farci più sentire la sete di Cristo e di una umanità viva e genuina, capace di spendersi”.

Proietti: Papa Francesco grande amico di Assisi

“Proviamo una immensa gioia - ha commentato la sindaca di Assisi, Stefania Proietti - al pensiero di riavere ad Assisi, per la quinta volta nel suo pontificato, il nostro Santo Padre che il 12 novembre sarà nella basilica di Santa Maria degli Angeli in vista della celebrazione della quinta Giornata mondiale dei poveri. La sua visita ci emoziona e ci rallegra profondamente. Particolarmente toccante sarà l’incontro con 500 poveri provenienti da tutta Europa. Papa Francesco conferma ancora una volta di essere un amico fraterno della città di Assisi, che è citta-messaggio nell’ascolto del grido dei poveri e nella cura dei sofferenti della Terra”.  ]]>
Iniziative del Sacro Convento per gli 800 anni dell’incontro tra S.Francesco e S.Antonio https://www.lavoce.it/iniziative-del-sacro-convento-per-gli-800-anni-dellincontro-tra-s-francesco-e-s-antonio/ Tue, 25 May 2021 10:10:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60824 Sacro Convento di Assisi

Al via le iniziative francescane in occasione dello storico incontro, avvenuto otto secoli fa, tra San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova. Ad inaugurare la serie di eventi, l'incontro in programma nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi sabato 29 maggio, a partire dalle 16, dal titolo Dio mi donò un fratello. Francesco d’Assisi e Antonio di Padova a 800 anni dal Capitolo delle stuoie. Parteciperanno, monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento; fra Pietro Maranesi, Istituto Teologico di Assisi e Antonianum di Roma; Milvia Bollati, Università Cattolica di Milano; fra Fabio Scarsato, direttore del Messaggero di Sant’Antonio; fra Carlos Trovarelli, ministro generale dei frati minori conventuali; António José Emauz De Almeida Lima, ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede.

L'incontro trasmesso in diretta sulle pagine Facebook @sanfrancescoassisi e @messaggerosantantonio, e sul canale YouTube di San Francesco d’Assisi e del Messaggero di Sant’Antonio, sarà moderato da fra Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile San Francesco.

Alle 19 nella Basilica Superiore di San Francesco monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, presiederà la preghiera fraterna dove verrà esposto il busto reliquiario di Sant'Antonio di Padova. L’incontro di preghiera, sarà vissuto in presenza (duecento posti) e trasmesso in streaming in diretta Facebook su @sanfrancescoassisi e @fratidisantantoniodipadova, e sui canali YouTube di San Francesco d’Assisi e del Messaggero di Sant’Antonio. 

L’evento voluto dai frati della Provincia italiana di Sant’Antonio di Padova e dai frati del Sacro Convento d’Assisi ripercorre l’incontro avvenuto il 30 maggio 1221 tra frate Francesco e frate Antonio, giovane naufrago proveniente dal Portogallo, e con loro tutti i frati dell'Ordine che poterono raggiungere Santa Maria degli Angeli per la grande assemblea del Capitolo delle stuoie.

"L’iniziativa di sabato 29 maggio (che rientra nel programma del progetto Antonio 20-22 per la valorizzazione del triennio di anniversari antoniani) -hanno dichiarato fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, e fra Roberto Brandinelli, superiore provinciale della Provincia Italiana di Sant'Antonio di Padova- sarà l’occasione per rievocare la bellezza dell'incontro tra due innamorati di Dio che continuano a ispirare la vita nostra e di tanti uomini e donne di buona volontà".

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Sacro Convento di Assisi

Al via le iniziative francescane in occasione dello storico incontro, avvenuto otto secoli fa, tra San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova. Ad inaugurare la serie di eventi, l'incontro in programma nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi sabato 29 maggio, a partire dalle 16, dal titolo Dio mi donò un fratello. Francesco d’Assisi e Antonio di Padova a 800 anni dal Capitolo delle stuoie. Parteciperanno, monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento; fra Pietro Maranesi, Istituto Teologico di Assisi e Antonianum di Roma; Milvia Bollati, Università Cattolica di Milano; fra Fabio Scarsato, direttore del Messaggero di Sant’Antonio; fra Carlos Trovarelli, ministro generale dei frati minori conventuali; António José Emauz De Almeida Lima, ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede.

L'incontro trasmesso in diretta sulle pagine Facebook @sanfrancescoassisi e @messaggerosantantonio, e sul canale YouTube di San Francesco d’Assisi e del Messaggero di Sant’Antonio, sarà moderato da fra Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile San Francesco.

Alle 19 nella Basilica Superiore di San Francesco monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, presiederà la preghiera fraterna dove verrà esposto il busto reliquiario di Sant'Antonio di Padova. L’incontro di preghiera, sarà vissuto in presenza (duecento posti) e trasmesso in streaming in diretta Facebook su @sanfrancescoassisi e @fratidisantantoniodipadova, e sui canali YouTube di San Francesco d’Assisi e del Messaggero di Sant’Antonio. 

L’evento voluto dai frati della Provincia italiana di Sant’Antonio di Padova e dai frati del Sacro Convento d’Assisi ripercorre l’incontro avvenuto il 30 maggio 1221 tra frate Francesco e frate Antonio, giovane naufrago proveniente dal Portogallo, e con loro tutti i frati dell'Ordine che poterono raggiungere Santa Maria degli Angeli per la grande assemblea del Capitolo delle stuoie.

"L’iniziativa di sabato 29 maggio (che rientra nel programma del progetto Antonio 20-22 per la valorizzazione del triennio di anniversari antoniani) -hanno dichiarato fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, e fra Roberto Brandinelli, superiore provinciale della Provincia Italiana di Sant'Antonio di Padova- sarà l’occasione per rievocare la bellezza dell'incontro tra due innamorati di Dio che continuano a ispirare la vita nostra e di tanti uomini e donne di buona volontà".

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Premio internazionale “Francesco di Assisi e Carlo Acutis per un’economia di fraternità” https://www.lavoce.it/premio-internazionale-francesco-di-assisi-e-carlo-acutis-per-uneconomia-di-fraternita/ Fri, 07 May 2021 14:45:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60523

Dal santuario della Spogliazione di Assisi, a distanza di quattro anni dalla sua inaugurazione, parte un ulteriore impulso per un’economia solidale e fraterna con l’istituzione del premio internazionale “Francesco di Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della fraternità”, annunciato in occasione della Beatificazione dello scorso ottobre.

Il premio sarà assegnato all'Istituto Serafico di Assisi il 15 maggio

Il premio, nato per promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna della fraternità a cominciare dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nell’edizione inaugurale, che si terrà il 15 maggio, sarà assegnato all’Istituto Serafico di Assisi in occasione del 150° anniversario della sua fondazione.  

Le parole di mons. Domenico Sorrentino

“Era il 1 maggio 2019 – spiega il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino - quando papa Francesco indirizzava un messaggio ai giovani economisti, change makers ed operatori economici di tutto il mondo, invitandoli a un convegno nella nostra Assisi, chiedendo loro una specifica riflessione da sigillare con un ‘patto’ per il rinnovamento dell’economia. Più volte aveva  denunciato una economia che uccide. Ora chiedeva alle nuove generazioni di avviare un cambiamento. Con la firma  dell’Enciclica Fratelli tutti sulla tomba del Poverello – continua monsignor Sorrentino – il Santo Padre ha dato un ulteriore impulso a questo processo. Come nostro contributo, nel quadro delle attività del Santuario della Spogliazione, ha preso corpo l’idea di questo premio finalizzato ad incoraggiare quei processi economici fraterni ‘dal basso’, in cui persone con scarse possibilità economiche, in qualunque parte del mondo, ma specie nelle regioni più povere, si mettono insieme intorno a valide idee progettuali, contando soprattutto sul ‘capitale della fraternità’. Quest’anno il premio, a titolo inaugurale, sarà conferito all’Istituto Serafico che sgorgò dal cuore di san Ludovico da Casoria. Nacque per i ciechi e sordomuti, oggi accoglie persone con gravi disabilità plurime. Un luogo dove l’amore si respira concretamente, e le tecnologie più avanzate sono messe a servizio dei più svantaggiati. Non c’è dubbio che, dalle sue origini e nel suo sviluppo, abbia operato nella logica dell’economia della fraternità”.

Momento di riflessione on line sul tema "Un'economia della fraternità nel post pandemia"

Sabato la consegna del premio sarà preceduta da un momento di riflessione online che inizierà alle ore 16 e si concentrerà sul tema: “Un’economia della fraternità nel post pandemia”. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti aprirà l’evento che vedrà la partecipazione di Simona Sala, direttrice Rai radio 1 e Grr, dell’imprenditore Brunello Cucinelli, di suor Alessandra Smerilli, economista e sottosegretario del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale per il settore fede e sviluppo e della presidente del Serafico, Francesca Di Maolo. Alle ore 17.30 seguirà la presentazione e consegna del premio con la relazione del vescovo e le conclusioni online del ministro per le Disabilità, Erika Stefani.

Al santuario della Spogliazione celebrazione eucaristica presieduta dal card. Raniero Cantalamessa

La due giorni si chiuderà domenica 16 maggio alle ore 11 nel Santuario della Spogliazione-Chiesa di Santa Maria Maggiore dove si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Raniero Cantalamessa, teologo e predicatore della Casa Pontificia. L’evento di sabato e la messa saranno trasmessi in diretta su Maria Vision (canale 602) sui canali social della diocesi e Santuario della Spogliazione (Facebook e YouTube), sul sito www.diocesiassisi.it  (Live diocesi) e su quello del Santuario (www.assisisantuariodellaspogliazione.it).]]>

Dal santuario della Spogliazione di Assisi, a distanza di quattro anni dalla sua inaugurazione, parte un ulteriore impulso per un’economia solidale e fraterna con l’istituzione del premio internazionale “Francesco di Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della fraternità”, annunciato in occasione della Beatificazione dello scorso ottobre.

Il premio sarà assegnato all'Istituto Serafico di Assisi il 15 maggio

Il premio, nato per promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna della fraternità a cominciare dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nell’edizione inaugurale, che si terrà il 15 maggio, sarà assegnato all’Istituto Serafico di Assisi in occasione del 150° anniversario della sua fondazione.  

Le parole di mons. Domenico Sorrentino

“Era il 1 maggio 2019 – spiega il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino - quando papa Francesco indirizzava un messaggio ai giovani economisti, change makers ed operatori economici di tutto il mondo, invitandoli a un convegno nella nostra Assisi, chiedendo loro una specifica riflessione da sigillare con un ‘patto’ per il rinnovamento dell’economia. Più volte aveva  denunciato una economia che uccide. Ora chiedeva alle nuove generazioni di avviare un cambiamento. Con la firma  dell’Enciclica Fratelli tutti sulla tomba del Poverello – continua monsignor Sorrentino – il Santo Padre ha dato un ulteriore impulso a questo processo. Come nostro contributo, nel quadro delle attività del Santuario della Spogliazione, ha preso corpo l’idea di questo premio finalizzato ad incoraggiare quei processi economici fraterni ‘dal basso’, in cui persone con scarse possibilità economiche, in qualunque parte del mondo, ma specie nelle regioni più povere, si mettono insieme intorno a valide idee progettuali, contando soprattutto sul ‘capitale della fraternità’. Quest’anno il premio, a titolo inaugurale, sarà conferito all’Istituto Serafico che sgorgò dal cuore di san Ludovico da Casoria. Nacque per i ciechi e sordomuti, oggi accoglie persone con gravi disabilità plurime. Un luogo dove l’amore si respira concretamente, e le tecnologie più avanzate sono messe a servizio dei più svantaggiati. Non c’è dubbio che, dalle sue origini e nel suo sviluppo, abbia operato nella logica dell’economia della fraternità”.

Momento di riflessione on line sul tema "Un'economia della fraternità nel post pandemia"

Sabato la consegna del premio sarà preceduta da un momento di riflessione online che inizierà alle ore 16 e si concentrerà sul tema: “Un’economia della fraternità nel post pandemia”. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti aprirà l’evento che vedrà la partecipazione di Simona Sala, direttrice Rai radio 1 e Grr, dell’imprenditore Brunello Cucinelli, di suor Alessandra Smerilli, economista e sottosegretario del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale per il settore fede e sviluppo e della presidente del Serafico, Francesca Di Maolo. Alle ore 17.30 seguirà la presentazione e consegna del premio con la relazione del vescovo e le conclusioni online del ministro per le Disabilità, Erika Stefani.

Al santuario della Spogliazione celebrazione eucaristica presieduta dal card. Raniero Cantalamessa

La due giorni si chiuderà domenica 16 maggio alle ore 11 nel Santuario della Spogliazione-Chiesa di Santa Maria Maggiore dove si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Raniero Cantalamessa, teologo e predicatore della Casa Pontificia. L’evento di sabato e la messa saranno trasmessi in diretta su Maria Vision (canale 602) sui canali social della diocesi e Santuario della Spogliazione (Facebook e YouTube), sul sito www.diocesiassisi.it  (Live diocesi) e su quello del Santuario (www.assisisantuariodellaspogliazione.it).]]>
Centenario della rivista San Francesco: appuntamenti dalle piazza d’Italia in diretta streaming https://www.lavoce.it/centenario-della-rivista-san-francesco-appuntamenti-dalle-piazza-ditalia-in-diretta-streaming/ Thu, 21 Jan 2021 13:15:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58947 La basilica Superiore di San Francesco

ASSISI - A 100 anni dall'uscita del primo numero della rivista San Francesco la redazione del mensile francescano e i frati del Sacro Convento di Assisi hanno organizzato una serie di incontri dedicati alla comunicazione e all'importanza della figura del Santo e dei suoi viaggi in Italia e nel mondo. Il primo evento si terrà domenica 24 gennaio alle 21, in diretta streaming sul sito sanfrancesco.org, un dialogo dal titolo “Parole Povere” tra il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, il custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, la direttrice di Rai Giornale Radio e Radio Uno, Simona Sala, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Beppe Giulietti, e il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato. Modera l’incontro Alessio Antonielli. Ogni mese in dialogo in una piazza diversa d'Italia per celebrare san Francesco e il suo passaggio, partendo da Assisi proprio dove il Santo si spogliò dei propri beni. Se Francesco è passato dalla chiesa alla piazza è stato per annunciare e testimoniare il Vangelo. Oggi con lo stesso anelito, dalle piazze alle nuove agorà, ripercorriamo con questi incontri il viaggio e lo spirito dei francescani. "Sulle orme di Francesco, sulla pluralità di linguaggi e sull'esaltazione di ogni mezzo tecnologico come 'dono' abbiamo deciso di adottare a piene mani ogni strumento di comunicazione, come mezzo diretto, immediato, interattivo e partecipativo – ha dichiarato padre Enzo Fortunato -. Il mondo cibernetico come elemento divulgativo e di incontro non nasce dalla tecnologia stessa, ma semplicemente è la potenza tecnica che permette di realizzare il sogno di un umanesimo francescano. Una tecnologia adoperata per creare nuovi contenuti e nuovi valori al servizio dell’uomo". Ogni mese si terrà un collegamento virtuale - in presenza quando terminerà l’emergenza covid - con una delle “piazze” che ha visto il passaggio del Santo: Alessandria, Alviano, Ancona, Ascoli Piceno, Assisi, Bologna, Foligno, Gubbio, Perugia, Roma, Santa Maria degli Angeli e Trevi. Un modo questo per testimoniare e comunicare il francescanesimo e il messaggio del poverello di Assisi in cammino con Papa Francesco che invita la Chiesa ad essere ospedale da campo, in uscita e prossima all’altro. L'evento verrà trasmesso sul sito sanfrancesco.org, sulla pagina Facebook e YouTube di San Francesco d'Assisi e sul canale Facebook del direttore della rivista padre Enzo Fortunato.  ]]>
La basilica Superiore di San Francesco

ASSISI - A 100 anni dall'uscita del primo numero della rivista San Francesco la redazione del mensile francescano e i frati del Sacro Convento di Assisi hanno organizzato una serie di incontri dedicati alla comunicazione e all'importanza della figura del Santo e dei suoi viaggi in Italia e nel mondo. Il primo evento si terrà domenica 24 gennaio alle 21, in diretta streaming sul sito sanfrancesco.org, un dialogo dal titolo “Parole Povere” tra il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, il custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, la direttrice di Rai Giornale Radio e Radio Uno, Simona Sala, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Beppe Giulietti, e il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato. Modera l’incontro Alessio Antonielli. Ogni mese in dialogo in una piazza diversa d'Italia per celebrare san Francesco e il suo passaggio, partendo da Assisi proprio dove il Santo si spogliò dei propri beni. Se Francesco è passato dalla chiesa alla piazza è stato per annunciare e testimoniare il Vangelo. Oggi con lo stesso anelito, dalle piazze alle nuove agorà, ripercorriamo con questi incontri il viaggio e lo spirito dei francescani. "Sulle orme di Francesco, sulla pluralità di linguaggi e sull'esaltazione di ogni mezzo tecnologico come 'dono' abbiamo deciso di adottare a piene mani ogni strumento di comunicazione, come mezzo diretto, immediato, interattivo e partecipativo – ha dichiarato padre Enzo Fortunato -. Il mondo cibernetico come elemento divulgativo e di incontro non nasce dalla tecnologia stessa, ma semplicemente è la potenza tecnica che permette di realizzare il sogno di un umanesimo francescano. Una tecnologia adoperata per creare nuovi contenuti e nuovi valori al servizio dell’uomo". Ogni mese si terrà un collegamento virtuale - in presenza quando terminerà l’emergenza covid - con una delle “piazze” che ha visto il passaggio del Santo: Alessandria, Alviano, Ancona, Ascoli Piceno, Assisi, Bologna, Foligno, Gubbio, Perugia, Roma, Santa Maria degli Angeli e Trevi. Un modo questo per testimoniare e comunicare il francescanesimo e il messaggio del poverello di Assisi in cammino con Papa Francesco che invita la Chiesa ad essere ospedale da campo, in uscita e prossima all’altro. L'evento verrà trasmesso sul sito sanfrancesco.org, sulla pagina Facebook e YouTube di San Francesco d'Assisi e sul canale Facebook del direttore della rivista padre Enzo Fortunato.  ]]>
Concerto di Natale alla Basilica Superiore di Assisi https://www.lavoce.it/concerto-di-natale-alla-basilica-superiore-di-assisi/ Wed, 16 Dec 2020 23:33:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58466 Andrea Bocelli durante la registrazione del concerto nella Basilica Superiore di Assisi

Si terrà sabato 19 dicembre alle ore 11 il XXXV Concerto di Natale di Assisi. L'evento registrato nella Basilica Superiore di San Francesco verrà trasmesso il 25 dicembre in eurovisione su Rai1 dopo il messaggio Urbi et Orbi del Santo Padre. Un concerto storico che vedrà la partecipazione di Andrea Bocelli con l'orchestra Carlo Felice di Genova diretta dal maestro Steven Mercurio. Presenti tra gli altri la violinista Anastasiya Petryshak e il soprano Clara Babier Serrano. L'evento sarà aperto dal saluto del custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, che annuncerà il nome della personalità a cui verrà conferita la Lampada della pace 2020. Le ultime quattro lampade sono state consegnate a quattro leader globali che si son distinti per aver instancabilmente  diffuso un messaggio di pace e speranza, di pacifica convivenza tra popoli diversi ma uniti nella dignità e nell'umanità: al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, al Re di Giordania Abdullah II, alla Cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente della Colombia e premio Nobel per la pace, Juan Manuel Santos. "Un grazie ai vertici Rai che hanno reso possibile la messa in onda del consueto Concerto di Natale in un momento così difficile per l'intera umanità - ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato -. Per la prima volta sarà un concerto senza pubblico ma come ogni anno, con i colori della basilica di San Francesco, porterà armonia nelle case degli italiani. Sono certo che le note di Assisi aiuteranno a lenire le ferite di questo drammatico momento storico". Per maggiori informazioni www.sanfrancesco.org .]]>
Andrea Bocelli durante la registrazione del concerto nella Basilica Superiore di Assisi

Si terrà sabato 19 dicembre alle ore 11 il XXXV Concerto di Natale di Assisi. L'evento registrato nella Basilica Superiore di San Francesco verrà trasmesso il 25 dicembre in eurovisione su Rai1 dopo il messaggio Urbi et Orbi del Santo Padre. Un concerto storico che vedrà la partecipazione di Andrea Bocelli con l'orchestra Carlo Felice di Genova diretta dal maestro Steven Mercurio. Presenti tra gli altri la violinista Anastasiya Petryshak e il soprano Clara Babier Serrano. L'evento sarà aperto dal saluto del custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, che annuncerà il nome della personalità a cui verrà conferita la Lampada della pace 2020. Le ultime quattro lampade sono state consegnate a quattro leader globali che si son distinti per aver instancabilmente  diffuso un messaggio di pace e speranza, di pacifica convivenza tra popoli diversi ma uniti nella dignità e nell'umanità: al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, al Re di Giordania Abdullah II, alla Cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente della Colombia e premio Nobel per la pace, Juan Manuel Santos. "Un grazie ai vertici Rai che hanno reso possibile la messa in onda del consueto Concerto di Natale in un momento così difficile per l'intera umanità - ha dichiarato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato -. Per la prima volta sarà un concerto senza pubblico ma come ogni anno, con i colori della basilica di San Francesco, porterà armonia nelle case degli italiani. Sono certo che le note di Assisi aiuteranno a lenire le ferite di questo drammatico momento storico". Per maggiori informazioni www.sanfrancesco.org .]]>
Beato Carlo Acutis, ad Assisi arriva mons. Semeraro https://www.lavoce.it/beato-carlo-acutis-semeraro/ Sun, 18 Oct 2020 11:14:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57999 Mons. Sorrentino celebra la santa messa nel santuario della Spogliazione

Il nuovo prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, monsignor Marcello Semeraro, lunedì 19 ottobre alle ore 18 celebrerà la santa messa nella chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione dove è sepolto il Beato Carlo Acutis.

Intanto sabato 17 ottobre nella chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha presieduto la santa messa concelebrata da una rappresentanza del presbiterio diocesano. Presente il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

“In questo santuario il giovane Francesco e il giovane Carlo parlano insieme – ha detto il vescovo -, fanno una sorta di alleanza al di là dei secoli che li separano. Sono entrambi capaci di parlare il linguaggio dei giovani che è il linguaggio dell’originalità, dell’autenticità.

I giovani  - ha aggiunto - sono desiderosi di originalità e tante volte, per ottenerla, sbagliano via finendo per essere, come diceva Carlo, delle fotocopie, delle mode. Carlo e Francesco vogliono parlare ai giovani con il loro linguaggio per dire che di essere gioiosi, felici, originali, ma per la via giusta che è la via di Gesù. Dobbiamo pertanto fare in modo che questo loro linguaggio arrivi ai giovani”.

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Mons. Sorrentino celebra la santa messa nel santuario della Spogliazione

Il nuovo prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, monsignor Marcello Semeraro, lunedì 19 ottobre alle ore 18 celebrerà la santa messa nella chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione dove è sepolto il Beato Carlo Acutis.

Intanto sabato 17 ottobre nella chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha presieduto la santa messa concelebrata da una rappresentanza del presbiterio diocesano. Presente il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

“In questo santuario il giovane Francesco e il giovane Carlo parlano insieme – ha detto il vescovo -, fanno una sorta di alleanza al di là dei secoli che li separano. Sono entrambi capaci di parlare il linguaggio dei giovani che è il linguaggio dell’originalità, dell’autenticità.

I giovani  - ha aggiunto - sono desiderosi di originalità e tante volte, per ottenerla, sbagliano via finendo per essere, come diceva Carlo, delle fotocopie, delle mode. Carlo e Francesco vogliono parlare ai giovani con il loro linguaggio per dire che di essere gioiosi, felici, originali, ma per la via giusta che è la via di Gesù. Dobbiamo pertanto fare in modo che questo loro linguaggio arrivi ai giovani”.

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Assisi in festa per il patrono d’Italia, san Francesco https://www.lavoce.it/festa-san-francesco/ Sun, 04 Oct 2020 11:08:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57915 La celebrazione nella Basilica di San Francesco per la festa del 4 ottobre

Ad Assisi, oggi si celebra la Festa di san Francesco, patrono d’Italia, dopo l’intensa giornata di ieri con la visita di Papa Francesco, la sua messa celebrata sulla tomba del Poverello e la firma dell’enciclica “Fratelli tutti”. Subito dopo l’Angelus di stamattina del Santo Padre, il testo dell’enciclica è pubblico e consultabile: tutti possono leggerlo e scoprire le riflessioni del Papa sulla fratellanza e l’amicizia universali. [gallery ids="57922,57923,57924,57925,57926,57927,57928,57929,57930,57931,57932,57933,57934,57935,57936,57937,57938,57939,57940,57941,57942,57943,57944,57945,57946,57947,57948"] La celebrazione liturgica per la festa di san Francesco stamattina è stata presieduta da mons. Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro, con i Vescovi delle Marche, il Vescovo di Assisi, i ministri generali e provinciali delle Famiglie francescane.  Una liturgia aperta dal saluto di padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento francescano di Assisi, per accogliere le comunità religiose e civili marchigiane. Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia con l’olio offerto proprio dalla Regione Marche.  Il racconto della celebrazione e della mattinata assisana nello speciale trasmesso da Umbria Radio InBlu. [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2020/10/GR1230.mp3"][/audio]  ]]>
La celebrazione nella Basilica di San Francesco per la festa del 4 ottobre

Ad Assisi, oggi si celebra la Festa di san Francesco, patrono d’Italia, dopo l’intensa giornata di ieri con la visita di Papa Francesco, la sua messa celebrata sulla tomba del Poverello e la firma dell’enciclica “Fratelli tutti”. Subito dopo l’Angelus di stamattina del Santo Padre, il testo dell’enciclica è pubblico e consultabile: tutti possono leggerlo e scoprire le riflessioni del Papa sulla fratellanza e l’amicizia universali. [gallery ids="57922,57923,57924,57925,57926,57927,57928,57929,57930,57931,57932,57933,57934,57935,57936,57937,57938,57939,57940,57941,57942,57943,57944,57945,57946,57947,57948"] La celebrazione liturgica per la festa di san Francesco stamattina è stata presieduta da mons. Piero Coccia, arcivescovo metropolita di Pesaro, con i Vescovi delle Marche, il Vescovo di Assisi, i ministri generali e provinciali delle Famiglie francescane.  Una liturgia aperta dal saluto di padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento francescano di Assisi, per accogliere le comunità religiose e civili marchigiane. Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia con l’olio offerto proprio dalla Regione Marche.  Il racconto della celebrazione e della mattinata assisana nello speciale trasmesso da Umbria Radio InBlu. [audio mp3="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2020/10/GR1230.mp3"][/audio]  ]]>
Francesco d’Assisi, un santo attuale https://www.lavoce.it/francesco-dassisi-un-santo-attuale/ Sat, 03 Oct 2020 19:06:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57910 betori

di Gualtiero Bassetti English: "Francis of Assisi, a Saint for Today"

Quando Dino Campana, il poeta folle e visionario di Marradi, narra il suo “pellegrinaggio” a La Verna, descrive san Francesco “come l’ombra di Cristo” che ha compiuto una “rinuncia” al tempo stesso “semplice e dolce”, e ha intonato un “canto alla natura con fede”. Un “santo italiano” che, in quel sacro monte “solitario e salvatico”, come lo definì il conte Ottavio, ricevette le stimmate e mise in atto la regola che aveva dettato ai suoi fratelli: vivere nell’obbedienza al Signore senza tenere niente per se stessi.

Mai come oggi, con l’avvicinarsi della memoria liturgica del Poverello il 4 ottobre e con la visita del Papa alla tomba del Santo il giorno precedente, questi fatti e queste parole sono straordinariamente controcorrente e attuali. Non c’è nulla di più attuale, infatti, della vita e del messaggio di Francesco. Alcuni anni fa, nel corso di una catechesi, Benedetto XVI lo definì un “autentico gigante della santità”, che con la sua gioia “continua ad affascinare moltissime persone di ogni età e di ogni credo religioso”. Tra la gioia e la santità c’è infatti un rapporto indissolubile, e il “giullare di Dio”, con la sua vita, ne è stato un esempio insuperabile.

Fu proprio Pio XII - che nel 1939 lo proclamò, insieme a santa Caterina, patrono d’Italia - a utilizzare queste parole, sottolineando gli “insuperabili esempi di vita evangelica” che il Poverello diede ai “cittadini di quella sua tanto turbolenta età”. Colpisce che, oggi come ieri, si parla di una età turbolenta. D’altra parte, un altro intellettuale toscano e biografo di Francesco, Giulio Salvadori, invita proprio a vivere “l’ora presente” perché “svegliati dagli urti della realtà” ci muoviamo, come credenti, non per ambizione di novità o per riformare il mondo, ma per “riformare noi stessi”.

Ecco allora che in questa prospettiva evangelica, in un periodo in cui la Chiesa viene raccontata e interpretata soltanto attraverso le categorie della “crisi” e dello “scandalo”, l’attualità di san Francesco rappresenta un esempio di vita concreta. Due parole tra quelle di Campana citate all’inizio – e tra le tantissime che si potrebbero evidenziare – meritano di essere meditate a lungo: la “rinuncia” e la “fede”. La rinuncia “semplice e dolce” di Francesco rappresenta, in realtà, per l’uomo di ogni tempo qualcosa di sconvolgente e scandaloso. Rinunciare a tutto, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una “vita nuova”, come scrisse Giuliano Agresti, e trovarsi poi alla fine della vita “nudo sulla nuda terra”, rappresenta ancora oggi qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povertà?

E poi la “fede” che è, sostanzialmente, la risposta attuale alle domande di ogni tempo. La fede che in Francesco si fa anche magnifica obbedienza, e che segna un crocevia fondamentale tra l’eresia e la salvezza della Chiesa. Uno degli snodi decisivi della vita del Poverello di Assisi, ancora oggi estremamente attuale, è il rapporto che si viene a configurare con papa Innocenzo III, a cui Francesco chiede il “permesso” di vivere il Vangelo. Francesco non esige, né sale in cattedra, ma chiede con umiltà. È la cosiddetta “grazia delle origini” francescane.

Quella di Francesco è la fede semplice di un cristiano che salva la Chiesa e la riforma interiormente. Egli conosce benissimo i peccati degli uomini di Chiesa, ma ama profondamente la Sposa di Cristo, fino a donare tutto se stesso. Nei suoi gesti e nelle sue parole non c’è superbia e arroganza, non ci sono inganni o secondi fini, non c’è desiderio di potere o ideologia, ma c’è solo carità e amore. Anche da questa purezza del cuore, oggi come ieri, si riconosce l’opera di Dio nelle azioni degli uomini.

Dopo la visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 3 ottobre, andremo incontro a un lungo periodo, tra il 2021 e il 2026, di commemorazioni francescane: 800 anni dall’approvazione della Regola non bollata , dalla stesura del Cantico delle creature , dalle stimmate e della morte di Francesco. Un periodo di riflessioni, celebrazioni e di convegni. Ma soprattutto, un periodo di preghiera per la Chiesa, l’Italia e il mondo intero.

Giorgio La Pira, un terziario francescano, diceva che bisognava “fare della fede la vita”. L’uomo moderno è invece un idolatra di se stesso, affamato di potere e denaro. Una fame che può essere saziata soltanto con l’unico pane della vita: la Parola di Dio. Per questo motivo, occorre andare incontro al mondo come il Poverello di Assisi: con in volto la gioia e l’amore disarmante di Gesù. Anche nei piccoli gesti quotidiani, infatti, si può cogliere la straordinaria attualità di Francesco.

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di Gualtiero Bassetti English: "Francis of Assisi, a Saint for Today"

Quando Dino Campana, il poeta folle e visionario di Marradi, narra il suo “pellegrinaggio” a La Verna, descrive san Francesco “come l’ombra di Cristo” che ha compiuto una “rinuncia” al tempo stesso “semplice e dolce”, e ha intonato un “canto alla natura con fede”. Un “santo italiano” che, in quel sacro monte “solitario e salvatico”, come lo definì il conte Ottavio, ricevette le stimmate e mise in atto la regola che aveva dettato ai suoi fratelli: vivere nell’obbedienza al Signore senza tenere niente per se stessi.

Mai come oggi, con l’avvicinarsi della memoria liturgica del Poverello il 4 ottobre e con la visita del Papa alla tomba del Santo il giorno precedente, questi fatti e queste parole sono straordinariamente controcorrente e attuali. Non c’è nulla di più attuale, infatti, della vita e del messaggio di Francesco. Alcuni anni fa, nel corso di una catechesi, Benedetto XVI lo definì un “autentico gigante della santità”, che con la sua gioia “continua ad affascinare moltissime persone di ogni età e di ogni credo religioso”. Tra la gioia e la santità c’è infatti un rapporto indissolubile, e il “giullare di Dio”, con la sua vita, ne è stato un esempio insuperabile.

Fu proprio Pio XII - che nel 1939 lo proclamò, insieme a santa Caterina, patrono d’Italia - a utilizzare queste parole, sottolineando gli “insuperabili esempi di vita evangelica” che il Poverello diede ai “cittadini di quella sua tanto turbolenta età”. Colpisce che, oggi come ieri, si parla di una età turbolenta. D’altra parte, un altro intellettuale toscano e biografo di Francesco, Giulio Salvadori, invita proprio a vivere “l’ora presente” perché “svegliati dagli urti della realtà” ci muoviamo, come credenti, non per ambizione di novità o per riformare il mondo, ma per “riformare noi stessi”.

Ecco allora che in questa prospettiva evangelica, in un periodo in cui la Chiesa viene raccontata e interpretata soltanto attraverso le categorie della “crisi” e dello “scandalo”, l’attualità di san Francesco rappresenta un esempio di vita concreta. Due parole tra quelle di Campana citate all’inizio – e tra le tantissime che si potrebbero evidenziare – meritano di essere meditate a lungo: la “rinuncia” e la “fede”. La rinuncia “semplice e dolce” di Francesco rappresenta, in realtà, per l’uomo di ogni tempo qualcosa di sconvolgente e scandaloso. Rinunciare a tutto, abbandonare i beni terreni, dimenticarsi della carriera e dei successi mondani per intraprendere una “vita nuova”, come scrisse Giuliano Agresti, e trovarsi poi alla fine della vita “nudo sulla nuda terra”, rappresenta ancora oggi qualcosa di indicibile. Quanti uomini e donne, oggi, sono disposti a scegliere questa vita decidendo di abbandonare ogni sicurezza per sposare Sorella Povertà?

E poi la “fede” che è, sostanzialmente, la risposta attuale alle domande di ogni tempo. La fede che in Francesco si fa anche magnifica obbedienza, e che segna un crocevia fondamentale tra l’eresia e la salvezza della Chiesa. Uno degli snodi decisivi della vita del Poverello di Assisi, ancora oggi estremamente attuale, è il rapporto che si viene a configurare con papa Innocenzo III, a cui Francesco chiede il “permesso” di vivere il Vangelo. Francesco non esige, né sale in cattedra, ma chiede con umiltà. È la cosiddetta “grazia delle origini” francescane.

Quella di Francesco è la fede semplice di un cristiano che salva la Chiesa e la riforma interiormente. Egli conosce benissimo i peccati degli uomini di Chiesa, ma ama profondamente la Sposa di Cristo, fino a donare tutto se stesso. Nei suoi gesti e nelle sue parole non c’è superbia e arroganza, non ci sono inganni o secondi fini, non c’è desiderio di potere o ideologia, ma c’è solo carità e amore. Anche da questa purezza del cuore, oggi come ieri, si riconosce l’opera di Dio nelle azioni degli uomini.

Dopo la visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 3 ottobre, andremo incontro a un lungo periodo, tra il 2021 e il 2026, di commemorazioni francescane: 800 anni dall’approvazione della Regola non bollata , dalla stesura del Cantico delle creature , dalle stimmate e della morte di Francesco. Un periodo di riflessioni, celebrazioni e di convegni. Ma soprattutto, un periodo di preghiera per la Chiesa, l’Italia e il mondo intero.

Giorgio La Pira, un terziario francescano, diceva che bisognava “fare della fede la vita”. L’uomo moderno è invece un idolatra di se stesso, affamato di potere e denaro. Una fame che può essere saziata soltanto con l’unico pane della vita: la Parola di Dio. Per questo motivo, occorre andare incontro al mondo come il Poverello di Assisi: con in volto la gioia e l’amore disarmante di Gesù. Anche nei piccoli gesti quotidiani, infatti, si può cogliere la straordinaria attualità di Francesco.

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