Richard Wagner Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/richard-wagner/ Settimanale di informazione regionale Thu, 06 Aug 2015 13:24:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Richard Wagner Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/richard-wagner/ 32 32 Il dolore e la trasfigurazione https://www.lavoce.it/il-dolore-e-la-trasfigurazione/ Thu, 19 Sep 2013 13:38:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=19124 Il concerto inaugurale al teatro Morlacchi a Perugia
Il concerto inaugurale al teatro Morlacchi a Perugia

La Sagra musicale umbra è entrata nel vivo. Domenica 15 settembre ha aperto la stagione con la messa in Duomo e la stessa sera al teatro Morlacchi si è svolto il concerto inaugurale. Protagonista della serata l’orchestra filarmonica di Praga, diretta da Jiri Belohlavek e con la partecipazione nell’ultima parte del concerto della soprano Annalena Persson, che ha cantato il bellissimo inno di amore di Isotta per il suo amato Mild und leise, Mite e calmo. Il concerto era diviso in due parti: la prima con Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 la seconda con Richard Wagner Die Walkure, Gotterdammersung, da Tristan und Isolde. Due mondi diversi, affascinanti che si sono confrontati alla pari per genialità d’ispirazione e complessità di scrittura musicale, nonché profondità di sentimento. Una grande serata molto apprezzata dal foltissimo pubblico, estremamente entusiasta, del quale facevano parte anche l’attuale vescovo Bassetti e l’emerito Chiaretti ed alcuni ecclesiastici della curia. Tema conduttore di questa 68a edizione “La trasfigurazione”, un termine difficile, complesso, di non facile lettura, almeno nell’immediato. “Un titolo deve anche stimolare la fantasia – spiega Alberto Batisti, direttore della Sagra a cui abbiamo chiesto di spiegare questa scelta e in quale degli spettacoli in programma questo tema è meglio rappresentato. “Nel percorso della Sagra la parola Trasfigurazione assume diversi significati: da quello antico che è l’equivalente latino e poi italiano di metamorfosi, cioé cambiamento di condizione, per arrivare all’acquisizione di un significato intensamente spirituale con l’associazione all’episodio evangelico della Trasfigurazione sul monte Tabor, dove il Cristo rivela la sua divinità agli apostoli: ‘E videro una grande luce’, dove avviene il passaggio dalla condizione corporea all’immersione nella luce. Anche la musica è trasfigurazione quando c’è la trasformazione del pensiero in suono e il suono in luce. Io ho cercato di proporre un programma dove si potessero cogliere tutti questi elementi”.

Alberto Batisti
Alberto Batisti

In quali opere lo spettatore ha potuto o potrà cogliere questi elementi?

“Direi nel concerto inaugurale, dedicato a Wagner, soprattutto nell’ultimo pezzo Preludio e trasfigurazione di Isotta, dove si assiste ad una uscita dalla condizione del tempo, dello spazio, della materia e Isotta, nell’unirsi eternamente al cadavere di Tristano che è morto, non intona un canto funebre, un canto di morte, ma – come dice Wagner – si trasfigura. Oppure nello Stabat mater di Hayden, eseguito dall’Accademia Hermans. È un’altra grande partitura consacrata alla trasfigurazione musicale del dolore, quello di Maria ai piedi della croce. Un dolore per la morte del Figlio, un dolore che finisce con la parola paradisi gloria perché poi è tutto un aprirsi alla speranza, con la consegna dei cuori a Maria che attraverso la trasfigurazione di questo dolore diventa via verso la gloria eterna del paradiso e della luce”.

Domenica 22 settembre la chiesa di San Bevignate a Perugia ospiterà la parabola da chiesa Curlew River di Benjamin Britten.

“È uno degli appuntamenti più importanti dell’intero programma, un’opera che Britten, uno dei più grandi compositori del ’900, realizzò di ritorno da un viaggio in Giappone, dove era rimasto colpito da una rappresentazione teatrale tipicamente giapponese. Negli anni cercò di rielaborare la tipica tensione spirituale del teatro giapponese medievale, fatta di simboli, di concentrazione gestuale, in un linguaggio occidentale. Da qui nasce Curlew River che non è altro che una geniale fusione tra la stilizzazione simbolistica del teatro ‘No’ giapponese e la sacra rappresentazione liturgica medievale. La storia è tratta da un antico autore giapponese del 1400: i protagonisti sono tutti uomini, dei religiosi. Entrano in scena cantando il gregoriano. C’è poi un abate, è lui che racconta la storia che viene rappresentata dagli stessi religiosi. C’è una barca, in realtà una vasca e un traghettatore. All’improvviso entra una donna in preda alla follia per aver perso il figlio: vuole andare sull’altra sponda del fiume, dove c’è un santuario miracoloso. Dopo varie insistenze riesce a farsi traghettare. Di là gli appare il figlio deceduto per un ultimo addio. Il finale si trasforma in un’esperienza trascendente per la donna, per la quale l’apparizione del fanciullo diventa occasione di redenzione, e da quel momento si libera dall’insania mentale. È la seconda volta che questa storia viene rappresentata in Italia – conclude Batisti – La prima occasione fu nel 1965 sempre per la Sagra musicale.

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Trasfigurazione in musica https://www.lavoce.it/trasfigurazione-in-musica/ Thu, 05 Sep 2013 10:01:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18831 sagra-musicaleQuattordici concerti e due serate dedicate al cinema. Questi gli ingredienti della 68a edizione della Sagra musicale umbra in programma dal 14 al 25 settembre il cui tema centrale sarà la Trasfigurazione. Il vasto programma, che anche quest’anno proporrà musica di alto livello (tra cui Wagner e Britten) è stato ideato dal direttore artistico della rassegna Alberto Batisti, il quale sottolinea come “la musica è l’arte che meglio di ogni altra espressione umana riesce nel miracolo della trasfigurazione. Nel percorso della Sagra il termine è inteso nella sua dimensione più spirituale, come immersione nella luce e nel respiro dell’assoluto, partendo dalle potenti trasfigurazioni sonore wagneriane, da quel concetto di Verklärung che ha in sé appunto il significato di passaggio dalla condizione corporea e materiale a quella della luce, dello spirito, infine del suono”. Come di consueto, anche quest’anno, la musica risuonerà all’interno di alcune delle chiese tra le più significative della regione, nonché in splendide cornici architettoniche sparse nella nostra regione. In più ci sarà un grande ritorno in uno dei luoghi più simbolici per lo spirito e la cristianità: il Sacro Convento di San Francesco ad Assisi. Il concerto inaugurale della kermesse si terrà domenica 15 settembre (ore 21) al Teatro Morlacchi e verrà affidato alla Prague Philarmonia diretta da Jiri Belohlávek insieme a Annalena Persson al pianoforte. Un concerto che non solo vuole celebrare Richard Wagner nell’anno del bicentenario della nascita, ma proporre una riflessione proprio sul tema prescelto per la Sagra. Sempre domenica 15, alle 18, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia messa solenne cantata, con la Cappella musicale della Basilica papale di San Francesco di Assisi, diretta da padre Giuseppe Magrino, ofm. Il programma dei giorni successivi è lungo, difficile sintetizzarlo. (Per info, biglietti e abbonamenti: Fondazione Perugia Musica Classica Onlus, Perugia, tel. 075-5722271; e-mail: info@perugiamusicaclassica.com sito www.perugiamusicaclassica.com). Si chiude il 25 settembre al Teatro Morlacchi, (ore 21) con una stella nascente del podio, David Afkham alla guida della Junge Deutsche Philharmonie con un programma di musiche del Novecento. Altro omaggio della Sagra sarà quello offerto al grande compositore Krzysztof Penderecki: sabato 21 (ore 16.30) nel chiostro del Convento di San Francesco ad Assisi con l’Orchestra da camera di Perugia. Non manca anche quest’anno, da parte della manifestazione musicale, l’attenzione alle sofferenze e alle marginalità con due concerti de “La musica della speranza”, cui si aggiunge “La Sagra per gli studenti”, concerto dedicato alle scuole. Previsti anche due pomeriggi con “La Sagra al cinema”: il primo per un omaggio particolare a Britten autore di colonne sonore; il secondo con la prima proiezione al pubblico, di un capolavoro italiano del cinema muto, Quo Vadis? con la regia affidata al tedesco Georg Jacobye e a Gabriellino D’Annunzio, secondogenito del Vate. Anche quest’anno spazio al Concorso internazionale di composizione per un’opera di musica sacra “Francesco Siciliani” voluto dal cardinale Gianfranco Ravasi, che si terrà nel 2014.

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La quinta edizione del Festival organistico a Perugia https://www.lavoce.it/la-quinta-edizione-del-festival-organistico-a-perugia/ Wed, 31 Jul 2013 22:33:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18534 festival-organistico-cattedrale-perugiaSono molte le manifestazioni musicali umbre che si sono consolidate nel corso degli ultimi anni e che oggi godono di fama mondiale. Umbria Jazz, la Sagra musicale, il Festival dei Due mondi sono solo alcuni esempi. Da qualche anno, nell’olimpo dei grandi appuntamenti con la musica sta facendo la sua comparsa il Festival internazionale laurenziano d’organo. La manifestazione prevede una serie di concerti nella cattedrale perugina di San Lorenzo, eseguiti da organisti di fama internazionale. Dal 3 al 13 agosto di quest’anno si apre la quinta edizione. Direttore artistico è il m° Adriano Falcioni, organista della cattedrale di Perugia, nonché docente e pluripremiato artista. “L’impianto organizzativo rimane invariato – spiega Falcioni -: tre musicisti italiani, tre stranieri e in giovane emergente. In questa edizione la novità sta nel programma, particolarmente ricco di musica sinfonica e romantica francese. Non ultimo, un programma dedicato al bicentenario della nascita di due grandi compositori: Richard Wagner e Giuseppe Verdi”. Quello della cattedrale è un grande organo a canne costruito dalla pontificia fabbrica d’organi “Giovanni Tamburini” di Crema nel 1967. Con quattro tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32 note, ha una trasmissione integralmente elettrica revisionata e integrata con sistemi elettronici digitali nel 2004. Si tratta di uno strumento composto da 83 registri per un totale di 5.032 canne, e si presta molto bene per questo tipo di repertorio. L’organo sarà sottoposto a un restauro generale nei prossimi mesi. “Ad oggi – conclude Falcioni – lo strumento è funzionante, ma necessita di una serie di interventi tecnici per mantenerne l’integrità sonora e funzionale. Non ultimo, è stato vittima di una serie di danni provocati da un fulmine caduto nelle vicinanze della cattedrale qualche giorno fa durante un violento temporale”.

Il primo organo venne progettato da Archimede

Storia di uno strumento che, usato fin dall’antichità, è diventato il “re” della musica liturgica

L’organo a canne è “il re degli strumenti”, come riportano alcuni testi. Per come lo vediamo nelle nostre chiese, si presenta con una o più facciate di canne, una “consolle” a una o più tastiere e i relativi registi, e la pedaliera. Così, un solo strumento diventa un’orchestra.

L’organo ha origini antichissime. Il primo, l’hydraulis, fu costruito nel III secolo a.C. da Ctesibio di Alessandria, su progetto di Archimede. Inizialmente era adibito a uso profano: era diffuso anche nell’antica Roma ove serviva per allietare banchetti e accompagnare danze. Per questo motivo trascorsero molti secoli prima che le autorità ecclesiastiche decidessero di inserirlo come strumento adatto per le celebrazioni liturgiche: ciò avvenne solamente verso la fine del 900 d.C.

In Europa ci sono tante scuole organarie con una propria tradizione e un proprio stile costruttivo. In sintesi si possono identificare alcune macro-aree: germanico-fiamminga, francese, iberica e italiana. Non solo musica ma anche arte nel lavorare i materiali, che nel corso dei secoli si è integrata con l’architettura delle chiese. Quando si parla di organo a canne ci si riferisce, soprattutto nel passato, a dei capolavori. Vere e proprie opere d’arte e d’ingegno, soprattutto quando non c’era la corrente elettrica e tutto il ciclo sonoro (dal premere un tasto fino all’uscita del suono dalle canne) era gestito da una meccanica di altissima precisione.

Con l’avvento dell’energia elettrica e successivamente con l’elettronica, anche l’organo è andato soggetto alle moderne evoluzioni. Se oggi la consolle è separata e distante anche decine di metri rispetto alla posizione delle canne, è perché i complessi sistemi meccanici tipici degli organi antichi, sono stati sostituiti o integrati da elettrocalamite, interruttori e conduttori elettrici che hanno permesso di scorporare tastiere e corpo sonoro. L’elettronica moderna ha poi reso possibile, grazie alle tecniche di campionamento e di riproduzione virtuale, di rigenerare il suono delle canne tramite computer.

Suonare l’organo significa appassionarsi a un concentrato di suoni, di arte, di tecnologie e soprattutto di liturgia. L’organo a canne, come è stato ribadito nei documenti del Concilio Vaticano II, è lo strumento per la musica liturgica: “Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”.

Programma

Il Festival internazionale laurenziano d’organo è in programma dal 3 al 13 agosto (cattedrale di San Lorenzo, ore 21.30). Il tema di quest’anno è il Romanticismo francese. Il 6 agosto il giovane Manuel Tomadin eseguirà la fantasia Ad nos ad salutarem undam di Liszt e proporrà una poco eseguita Sonata di Ritter dedicata a Liszt. Il 7 agosto, Alessandro Bianchi con un programma tra la Francia e la musica contemporanea. L’8 agosto Falcioni proporrà l’integrale dell’opera organistica di Marcel Duruflè. Per il 9 e l’11 agosto sono previsti i concerti di Giulia Biagetti da Lucca e Bunckard Ascherl dalla Germania. Per concludere, il 13 agosto non poteva mancare un omaggio a Verdi e Wagner nell’anno dell’anniversario; a eseguire il concerto sarà il parigino Jean Paul Imbert. Per ulteriori informazioni: sito www.cattedrale.perugia.it o telefonare al numero 075 5723832.

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Estate in Umbria con l’arte https://www.lavoce.it/e-state-in-umbria-con-larte/ Thu, 27 Jun 2013 15:18:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17733 spoleto-festivaLSaranno 17 giorni di grandi emozioni con oltre 120 aperture di sipario e la presenza di grandi star della scena. Dal 28 giugno al 14 luglio la città si apre al suo evento più significato la 56a edizione de Festival dei Due Mondi di Spoleto, con un programma ricco di proposte tra opere, concerti, balletti, recital, pièce teatrali. Nonché rassegne di cinema, laboratori, mostre d’arte, convegni, incontri, premi, concorsi, eventi speciali. Sotto la guida di Giorgio Ferrara, riconfermato direttore artistico del Festival per il secondo quinquennio, Spoleto è tornata a essere il luogo nel quale ogni estate, da ogni parte del mondo, convergono le grandi arti della scena. Anche quest’anno sarà terreno d’incontro tra avanguardia e tradizione, rivoluzione e conservazione, nuove generazioni e mostri sacri, restando comunque fedele alla qualità e all’eccellenza delle proposte e aprendo i suoi confini a tutte le espressioni artistiche più interessanti dai palcoscenici del mondo. All’interno della programmazione quest’anno ci sarà spazio anche per concerti gratuiti: si comincia domenica 30 giugno, al Teatro Romano, dove si esibirà alle ore 20 l’orchestra del Conservatorio di musica “Santa Cecilia” con musiche di G. Verdi e B. Britten, dirige Silvia Massarelli. Sempre al Teatro Romano martedì 2 luglio, alle ore 21 sarà la volta del concerto della banda Guardia di Finanza, che presenterà musiche di Giuseppe Verdi, Richard Wagner, Pietro Mascagni. Inoltre dal 2 al 7 luglio alle ore 18 e dal 9 al 13 luglio alle ore 18 e alle ore 19 in diversi luoghi di Spoleto, solisti ed ensemble del Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia proporranno repertori musicali di ogni tempo e genere. Info: www.festivaldispoleto.com

PREDICHE

Le opere di misericordia

Dal 29 giugno al 13 luglio tornano le Prediche in collaborazione tra il Festival e il Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione quest’anno dedicate alle Opere di Misericordia spirituali. La cura sarà sempre di Lucetta Scaraffia. Tutti gli incontri (ingresso libero) si terranno nella chiesa dei Santi Domenico e Francesco alle ore 17. Il primo appuntamento sarà il 29 giugno “Consigliare i dubbiosi” con mons. Rino Fisichella. Seguiranno il 30 giugno “Insegnare agli ignoranti”, suor Catherine Aubin; 5 luglio “Ammonire i peccatori”, mons. Matteo Maria Zuppi; 6 luglio “Consolare gli afflitti” card. Francesco Coccopalmerio; 7 luglio “Perdonare le offese” mons. Giancarlo M. Bregantini; 12 luglio “Sopportare pazientemente le persone moleste”, Prof. Gianluigi Pasquale; 13 luglio, “Pregare per i vivi e per i morti” mons. Renato Boccardo.

 

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