restauro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/restauro/ Settimanale di informazione regionale Fri, 23 Jun 2023 15:04:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg restauro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/restauro/ 32 32 Inaugurazione dopo il restauro della Cappellina della croce di Monte Malbe https://www.lavoce.it/inaugurazione-dopo-il-restauro-della-cappellina-della-croce-di-monte-malbe/ Mon, 27 Mar 2023 15:05:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70995 Cappellina della croce di Monte Malbe

A Santa Lucia lo spirito civico è tutt’altro che sopito, anzi! La grande attenzione per il quartiere, con la sua storia anche recente e le tradizioni che fanno parte di un’identità condivisa e fortemente sentita, anima in modo encomiabile un gruppo di privati cittadini e parrocchiani della chiesa Maria Regina della Pace, che di recente hanno deciso di ridare lustro alla Cappellina della Croce sita a Monte Malbe in via delle Pulite. La Cappellina, che domina la chiesa del quartiere ed è da sempre punto di arrivo e preghiera al termine della tradizionale processione della festa della Santa Croce, versava purtroppo in uno stato di evidente degrado e abbandono. Il gruppo di amici del quartiere ha quindi pensato bene di intervenire e si è organizzato autonomamente, dedicando tanto tempo, risorse e buona volontà ad un’opera di ristrutturazione completa del monumento. I lavori di restauro, sono stati ultimati nei giorni scorsi, e comprendono il rifacimento del tetto e della scalinata esterna, la collocazione di due panchine donate dalla parrocchia, la ripulitura della muratura interna ed esterna, nonché del cancello e della mattonata di fronte all’altare, che sono stati anche abbelliti con tocco artistico. Un gesto genuino e sentito di attenzione verso tutta la Comunità, che nella sua spontaneità non passerà di certo inosservato. L’incontro per inaugurare la ristrutturazione si svolgerà martedì 28 marzo alle ore 19 presso la Cappellina, alla presenza di don Simone Strappaghetti, parroco reggente di Santa Lucia, e di Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia.]]>
Cappellina della croce di Monte Malbe

A Santa Lucia lo spirito civico è tutt’altro che sopito, anzi! La grande attenzione per il quartiere, con la sua storia anche recente e le tradizioni che fanno parte di un’identità condivisa e fortemente sentita, anima in modo encomiabile un gruppo di privati cittadini e parrocchiani della chiesa Maria Regina della Pace, che di recente hanno deciso di ridare lustro alla Cappellina della Croce sita a Monte Malbe in via delle Pulite. La Cappellina, che domina la chiesa del quartiere ed è da sempre punto di arrivo e preghiera al termine della tradizionale processione della festa della Santa Croce, versava purtroppo in uno stato di evidente degrado e abbandono. Il gruppo di amici del quartiere ha quindi pensato bene di intervenire e si è organizzato autonomamente, dedicando tanto tempo, risorse e buona volontà ad un’opera di ristrutturazione completa del monumento. I lavori di restauro, sono stati ultimati nei giorni scorsi, e comprendono il rifacimento del tetto e della scalinata esterna, la collocazione di due panchine donate dalla parrocchia, la ripulitura della muratura interna ed esterna, nonché del cancello e della mattonata di fronte all’altare, che sono stati anche abbelliti con tocco artistico. Un gesto genuino e sentito di attenzione verso tutta la Comunità, che nella sua spontaneità non passerà di certo inosservato. L’incontro per inaugurare la ristrutturazione si svolgerà martedì 28 marzo alle ore 19 presso la Cappellina, alla presenza di don Simone Strappaghetti, parroco reggente di Santa Lucia, e di Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia.]]>
Frammenti di speranza: ai Musei Vaticani, presentazione del restauro della croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio https://www.lavoce.it/frammenti-di-speranza-ai-musei-vaticani-presentazione-del-restauro-della-croce-dipinta-dellabbazia-di-s-eutizio/ Thu, 02 Mar 2023 11:23:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70688 restauro croce s.eutizio

Venerdì 3 marzo 2023 viene inaugurata nei Musei Vaticani la mostra curata da Anna Pizzamano Frammenti di Speranza. La ricostruzione della Croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio: un progetto espositivo realizzato in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e che mira a presentare al pubblico dei Musei del Papa la mirabile ricostruzione, all’indomani dei terribili eventi sismici, del Crocifisso ligneo di Nicola di Ulisse da Siena (1442-1477), gravemente danneggiato nel crollo dell’Abbazia di Sant'Eutizio a Preci a seguito dei terremoti del 2016.

Nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani alle ore 16.30 interverranno: il cardinale Fernando Vèrgez Alzaga, L.C., presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Anna Pizzamano, Reparto per l’Arte Bizantino-Medievale; Francesca Persegati, responsabile del Laboratorio Restauro Dipinti e Materiali Lignei.

L’esposizione dell’opera dà il via formale ai 100 anni di attività dei Musei del Papa

Dopo il Reliquiario di San Galgano, restituito all’ammirazione della comunità di Siena, la Pinacoteca Vaticana torna dunque ad accogliere nella Sala XVII un altro prezioso manufatto, questa volta scelto tra le opere danneggiate in Valnerina dal terremoto del 2016, e restaurato grazie all'intervento degli specialisti dei laboratori dei Musei Vaticani.

Un restauro complesso

Furono ben trentatré i frammenti del Crocifisso ritrovati tra le macerie dagli addetti della Protezione Civile e dai restauratori dei Musei Vaticani che, in momenti diversi, intervennero sul posto per il recupero dei beni artistici.

A più di sei anni da quell’infausto 30 ottobre 2016, la Croce di Sant’Eutizio sarà per la prima volta nuovamente visibile ai visitatori e pellegrini grazie all’intervento multidisciplinare e sinergico del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali e del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei che, con questa esposizione, dà il via formale alle celebrazioni per il centesimo anniversario di attività.

Il ritorno in Diocesi

Questa estate l’opera, così restaurata e rinata, partirà poi alla volta di Spoleto per essere esposta nella Basilica di Sant’Eufemia, in attesa che possa far ritorno definitivamente nel complesso abbaziale dove sono stati avviati gli interventi di ricostruzione della chiesa.

Il video del restauro

https://youtu.be/SX2eiKLjwAU

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restauro croce s.eutizio

Venerdì 3 marzo 2023 viene inaugurata nei Musei Vaticani la mostra curata da Anna Pizzamano Frammenti di Speranza. La ricostruzione della Croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio: un progetto espositivo realizzato in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e che mira a presentare al pubblico dei Musei del Papa la mirabile ricostruzione, all’indomani dei terribili eventi sismici, del Crocifisso ligneo di Nicola di Ulisse da Siena (1442-1477), gravemente danneggiato nel crollo dell’Abbazia di Sant'Eutizio a Preci a seguito dei terremoti del 2016.

Nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani alle ore 16.30 interverranno: il cardinale Fernando Vèrgez Alzaga, L.C., presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Anna Pizzamano, Reparto per l’Arte Bizantino-Medievale; Francesca Persegati, responsabile del Laboratorio Restauro Dipinti e Materiali Lignei.

L’esposizione dell’opera dà il via formale ai 100 anni di attività dei Musei del Papa

Dopo il Reliquiario di San Galgano, restituito all’ammirazione della comunità di Siena, la Pinacoteca Vaticana torna dunque ad accogliere nella Sala XVII un altro prezioso manufatto, questa volta scelto tra le opere danneggiate in Valnerina dal terremoto del 2016, e restaurato grazie all'intervento degli specialisti dei laboratori dei Musei Vaticani.

Un restauro complesso

Furono ben trentatré i frammenti del Crocifisso ritrovati tra le macerie dagli addetti della Protezione Civile e dai restauratori dei Musei Vaticani che, in momenti diversi, intervennero sul posto per il recupero dei beni artistici.

A più di sei anni da quell’infausto 30 ottobre 2016, la Croce di Sant’Eutizio sarà per la prima volta nuovamente visibile ai visitatori e pellegrini grazie all’intervento multidisciplinare e sinergico del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali e del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei che, con questa esposizione, dà il via formale alle celebrazioni per il centesimo anniversario di attività.

Il ritorno in Diocesi

Questa estate l’opera, così restaurata e rinata, partirà poi alla volta di Spoleto per essere esposta nella Basilica di Sant’Eufemia, in attesa che possa far ritorno definitivamente nel complesso abbaziale dove sono stati avviati gli interventi di ricostruzione della chiesa.

Il video del restauro

https://youtu.be/SX2eiKLjwAU

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Presentazione del restauro delle facciate della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia https://www.lavoce.it/presentazione-del-restauro-delle-facciate-della-cattedrale-di-san-lorenzo-a-perugia/ Wed, 15 Jun 2022 10:04:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67198 restauro cattedrale

"Il restauro delle facciate della Cattedrale e di tutto il complesso esterno dellIsola di San Lorenzo, è un segno molto importante per la città, poiché quest’intervento fa risplendere la nostra chiesa madre di una luce nuova, in un momento che segna una rinascita per la comunità perugina dopo gli anni tristi della pandemia, in cui la piazza ed anche la cattedrale, erano vuote e circondate da un surreale silenzio.

Quest’intervento, è anche un bagliore di speranza in un momento in cui ci giungono da mesi immagini delle devastazioni e delle distruzioni della guerra".

A sottolinearlo è il vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi, nell’annunciare l’imminente Presentazione del restauro delle facciate della Cattedrale di San Lorenzo in Perugia, in programma venerdì pomeriggio 17 giugno, evento che inizierà con la solenne celebrazione eucaristica delle ore 18, per poi concludersi, alle ore 19, con i saluti istituzionali e il concerto della Fanfara della Polizia di Stato.

La storia risplende ed illumina il futuro

"Il colore quasi candido delle mura dell’Isola di San Lorenzo  -prosegue monsignor Salvi- dopo l’accurato lavoro di restauro, fa ammirare tutta la bellezza di uno dei monumenti più importanti della città per la fede e l’arte. Un lavoro che ci restituisce una “nuova” cattedrale, il cui splendore illumina la piazza e le vie limitrofe, in cui la storia risplende ed illumina il nostro futuro".

Un’opera di restauro molto a cuore al cardinale Bassetti

"Un’opera di restauro -commenta il presule- che è stata possibile grazie alle vigenti norme nazionali in materia di sovvenzioni in ambito edilizio e al contributo di realtà imprenditoriali sensibili al nostro patrimonio culturale, come la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e la Società benefit Plenitude. Un’opera molto a cuore al cardinale Gualtiero Bassetti, che, il 15 luglio di un anno fa, aveva inaugurato il cantiere dei lavori dell’Isola di San Lorenzo. Venerdì prossimo non può che essere il nostro arcivescovo emerito, da me delegato, a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento per il restauro terminato, animata dal Coro Canticum Novum di Solomeo".

Profonda gratitudine per la nuova Cattedrale, oltre alle citate realtà imprenditoriali, viene espressa al Capitolo della Cattedrale e al canonico camerlengo don Riccardo Pascolini, allo Studio Area Progetto e all’ingegnere Roberto Regni, ai dipendenti di Curia, ai tecnici e a tutto il personale delle aziende che vi hanno operato con grande cura e dedizione.

Riscoperta della sacralità e polo devozionale

Il vescovo ed amministratore diocesano, nel soffermarsi sui lavori anche in veste di architetto e ingegnere, evidenzia che il restauro ha reso più leggibile tutto ciò che la tessitura muraria racconta.

"Qui è possibile incontrare la bellezza di Dio e la bellezza del creato che si è espressa tramite tante maestranze che vi hanno lavorato per secoli. Come ci ricordano più volte i documenti, dal punto di vista urbanistico l’insieme degli edifici contigui alla cattedrale si configurano come unico complesso che racchiude spazi con destinazioni diverse: l’Insula di San Lorenzo, che comprende la cattedrale, la loggia di Braccio Fortebraccio, l’edificio del vecchio seminario, le canoniche, i chiostri quattrocentesco e settecentesco, a cui si aggiunge il Museo del 1923.

Al di sotto della cattedrale troviamo l’area archeologica in cui le stratificazioni dell’età etrusca, romana e medievale, ci presentano un viaggio di ben venticinque secoli alla scoperta di questa parte della città, da sempre fulcro della vita religiosa e civile. Davanti ai nostri occhi non c’è solo la bellezza ritrovata della Cattedrale, ma anche la riscoperta della sacralità di un luogo che diviene un polo devozionale’ nel corso dei secoli che si racconta".

L’armonia perugina attraverso l’arte

"A lavori ultimati -conclude monsignor Marco Salvi- nel rivolgere lo sguardo su piazza IV Novembre venendo da corso Vannucci, non possiamo non notare la ritrovata bellezza della Cattedrale che interagisce con quella mai adombrata della Fontana Maggiore. Sono due delle testimonianze visive per eccellenza dell’arte e della storia di Perugia da salvaguardare e valorizzare sempre, soprattutto per le future generazioni chiamate a coltivare, come ha ricordato di recente il cardinale Bassetti, quell’armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità".

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restauro cattedrale

"Il restauro delle facciate della Cattedrale e di tutto il complesso esterno dellIsola di San Lorenzo, è un segno molto importante per la città, poiché quest’intervento fa risplendere la nostra chiesa madre di una luce nuova, in un momento che segna una rinascita per la comunità perugina dopo gli anni tristi della pandemia, in cui la piazza ed anche la cattedrale, erano vuote e circondate da un surreale silenzio.

Quest’intervento, è anche un bagliore di speranza in un momento in cui ci giungono da mesi immagini delle devastazioni e delle distruzioni della guerra".

A sottolinearlo è il vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi, nell’annunciare l’imminente Presentazione del restauro delle facciate della Cattedrale di San Lorenzo in Perugia, in programma venerdì pomeriggio 17 giugno, evento che inizierà con la solenne celebrazione eucaristica delle ore 18, per poi concludersi, alle ore 19, con i saluti istituzionali e il concerto della Fanfara della Polizia di Stato.

La storia risplende ed illumina il futuro

"Il colore quasi candido delle mura dell’Isola di San Lorenzo  -prosegue monsignor Salvi- dopo l’accurato lavoro di restauro, fa ammirare tutta la bellezza di uno dei monumenti più importanti della città per la fede e l’arte. Un lavoro che ci restituisce una “nuova” cattedrale, il cui splendore illumina la piazza e le vie limitrofe, in cui la storia risplende ed illumina il nostro futuro".

Un’opera di restauro molto a cuore al cardinale Bassetti

"Un’opera di restauro -commenta il presule- che è stata possibile grazie alle vigenti norme nazionali in materia di sovvenzioni in ambito edilizio e al contributo di realtà imprenditoriali sensibili al nostro patrimonio culturale, come la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e la Società benefit Plenitude. Un’opera molto a cuore al cardinale Gualtiero Bassetti, che, il 15 luglio di un anno fa, aveva inaugurato il cantiere dei lavori dell’Isola di San Lorenzo. Venerdì prossimo non può che essere il nostro arcivescovo emerito, da me delegato, a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento per il restauro terminato, animata dal Coro Canticum Novum di Solomeo".

Profonda gratitudine per la nuova Cattedrale, oltre alle citate realtà imprenditoriali, viene espressa al Capitolo della Cattedrale e al canonico camerlengo don Riccardo Pascolini, allo Studio Area Progetto e all’ingegnere Roberto Regni, ai dipendenti di Curia, ai tecnici e a tutto il personale delle aziende che vi hanno operato con grande cura e dedizione.

Riscoperta della sacralità e polo devozionale

Il vescovo ed amministratore diocesano, nel soffermarsi sui lavori anche in veste di architetto e ingegnere, evidenzia che il restauro ha reso più leggibile tutto ciò che la tessitura muraria racconta.

"Qui è possibile incontrare la bellezza di Dio e la bellezza del creato che si è espressa tramite tante maestranze che vi hanno lavorato per secoli. Come ci ricordano più volte i documenti, dal punto di vista urbanistico l’insieme degli edifici contigui alla cattedrale si configurano come unico complesso che racchiude spazi con destinazioni diverse: l’Insula di San Lorenzo, che comprende la cattedrale, la loggia di Braccio Fortebraccio, l’edificio del vecchio seminario, le canoniche, i chiostri quattrocentesco e settecentesco, a cui si aggiunge il Museo del 1923.

Al di sotto della cattedrale troviamo l’area archeologica in cui le stratificazioni dell’età etrusca, romana e medievale, ci presentano un viaggio di ben venticinque secoli alla scoperta di questa parte della città, da sempre fulcro della vita religiosa e civile. Davanti ai nostri occhi non c’è solo la bellezza ritrovata della Cattedrale, ma anche la riscoperta della sacralità di un luogo che diviene un polo devozionale’ nel corso dei secoli che si racconta".

L’armonia perugina attraverso l’arte

"A lavori ultimati -conclude monsignor Marco Salvi- nel rivolgere lo sguardo su piazza IV Novembre venendo da corso Vannucci, non possiamo non notare la ritrovata bellezza della Cattedrale che interagisce con quella mai adombrata della Fontana Maggiore. Sono due delle testimonianze visive per eccellenza dell’arte e della storia di Perugia da salvaguardare e valorizzare sempre, soprattutto per le future generazioni chiamate a coltivare, come ha ricordato di recente il cardinale Bassetti, quell’armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità".

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Presentazione del restauro dei dipinti della chiesa di Sant’Agostino a Narni https://www.lavoce.it/presentazione-del-restauro-dei-dipinti-della-chiesa-di-santagostino-a-narni/ Sat, 21 May 2022 11:09:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66829 restauro dipinti

Domenica 22 maggio a Narni, nella cappella della beata Lucia Broccadelli nella Concattedrale, saranno presentati i lavori di restauro di otto dipinti su tela, di varia grandezza, provenienti dalla chiesa di Sant’Agostino a Narni. I lavori sono stati eseguiti dal restauratore Simone Deturres, sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Umbria, e sono stati cofinanziati dalla Fondazione Carit con la partecipazione alla spesa della parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio di Narni. La cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 alla presenza del parroco don Sergio Rossini, del restauratore Simone Deturres, di don Claudio Bosi direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali ecclesiastici della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Le opere sottoposte ai lavori di restauro

L’opera più grande ed interessante per raffinatezza del tratto è una pala d'altare del XVIII secolo che raffigura Gesù Crocifisso tra le Sante Rita e Chiara da Montefalco, che sarà a breve ricollocata nell’altare della chiesa di Sant’Agostino. Santo Stefano è raffigurato in uno dei quadri più piccoli, databile agli inizi del 1800, che conserva la sua cornice originale e sul quale è stato riportato in luce lo stemma del committente, una colomba bianca su tre monti con un ramoscello di ulivo nel becco, appartenente a Giuseppe Maria Gallicari, vescovo di Narni dal 1842 al 1858. Gli altri dipinti ritraggono i Santi Ignazio da Loyola, Carlo Borromeo, Giuliana Falconeri, Antonio da Padova e Francesco Saverio del secolo XVIII, mentre al tardo secolo XV va ricondotto un piccolo dipinto raffigurante un vescovo, probabilmente proprio sant'Agostino.

Gli interventi eseguiti

L’intervento di restauro è consistito nella pulitura della pellicola pittorica, la foderatura del supporto con la sostituzione degli originali telai lignei gravemente deteriorati, la stuccatura e, per tre delle otto opere, anche la reintegrazione pittorica.]]>
restauro dipinti

Domenica 22 maggio a Narni, nella cappella della beata Lucia Broccadelli nella Concattedrale, saranno presentati i lavori di restauro di otto dipinti su tela, di varia grandezza, provenienti dalla chiesa di Sant’Agostino a Narni. I lavori sono stati eseguiti dal restauratore Simone Deturres, sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Umbria, e sono stati cofinanziati dalla Fondazione Carit con la partecipazione alla spesa della parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio di Narni. La cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 alla presenza del parroco don Sergio Rossini, del restauratore Simone Deturres, di don Claudio Bosi direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali ecclesiastici della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.

Le opere sottoposte ai lavori di restauro

L’opera più grande ed interessante per raffinatezza del tratto è una pala d'altare del XVIII secolo che raffigura Gesù Crocifisso tra le Sante Rita e Chiara da Montefalco, che sarà a breve ricollocata nell’altare della chiesa di Sant’Agostino. Santo Stefano è raffigurato in uno dei quadri più piccoli, databile agli inizi del 1800, che conserva la sua cornice originale e sul quale è stato riportato in luce lo stemma del committente, una colomba bianca su tre monti con un ramoscello di ulivo nel becco, appartenente a Giuseppe Maria Gallicari, vescovo di Narni dal 1842 al 1858. Gli altri dipinti ritraggono i Santi Ignazio da Loyola, Carlo Borromeo, Giuliana Falconeri, Antonio da Padova e Francesco Saverio del secolo XVIII, mentre al tardo secolo XV va ricondotto un piccolo dipinto raffigurante un vescovo, probabilmente proprio sant'Agostino.

Gli interventi eseguiti

L’intervento di restauro è consistito nella pulitura della pellicola pittorica, la foderatura del supporto con la sostituzione degli originali telai lignei gravemente deteriorati, la stuccatura e, per tre delle otto opere, anche la reintegrazione pittorica.]]>
La chiesa della Madonna di Porcivalle sarà riaperta dopo i restauri https://www.lavoce.it/la-chiesa-della-madonna-di-porcivalle-sara-riaperta-dopo-i-restauri/ Tue, 05 Apr 2022 13:09:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65975 chiesa della Madonna di Porcivalle

Dopo accurati lavori di restauro la chiesa della Madonna di Porcivalle a Terni sarà riaperta al culto.La costruzione della chiesa di Porcivalle, nel territorio collescipolano, risale alla metà del ‘600. L’occasione della sua erezione fu il dono di una casa di proprietà di Bernardino Paradisi al cui interno preesisteva una immagine sacra. N

Nel documento che ne attesta la storia vi è scritto:

Nel documento che ne attesta la storia vi è scritto: “La Chiesa di Santa Maria di Porcivalle fu donata da Bernardino Paradisi con poca terra intorno, con un’immagine dipinta in un muro esistente dentro la sua casa, oggi fatta chiesa, che donò ai canonici di San Niccolò l’anno 1647 Rogito di Mercurio Clavello da Collestatte. Nella qual chiesa l’anno 1747, lì 24 aprile, li signori Simone, Stefano, Nicola, figli del Quondam Pacifico Luzzi, per loro devozione, diedero scudi 15 ad effetto da accenzarsi, come furono accenzati da Niccolò Cianchetti, poi a questo retrovenduti, furono poi riaccenzati lì 29 gennaio 1752, scudi 100 ai Signori Canonici Sergio – Mattia Ricci et Filippo Ricci. Rogito Alessandro Straminelli ad effetto di celebrarne messe numero cinque l’anno, in perpetuo, da detti Canonici, in detta Chiesa, in giorni festivi, d’applicarsi per detti Pii Benefattori”.

Gli interventi di restauro eseguiti nella chiesa della Madonna di Porcivalle

I lavori di restauro della piccola chiesa situata nelle campagne tra Terni e Collescipoli, costituita da un vano a sala, preceduto da un porticato e con un campaniletto a vela nella facciata, sono stati realizzati con il contributo dalla Fondazione Carit e dei fondi 8Xmille della Conferenza episcopale italiana, ed eseguiti dalla ditta edile Pancrazi su progetto dell’architetto Paolo Leonelli. Hanno riguardato il rifacimento della struttura lignea di copertura di chiesa e portico; il restauro della capriata rotta, isolamenti, impermeabilizzazioni e manti, rifacimento di canale, calatoi e della gronda e aumento dell’insufficiente attuale sporgenza; la sistemazione della pavimentazione del portico nei fondi e rivestimenti; la bonifica delle pareti esterne ed interne con intonaci deumidificanti e la tinteggiatura. Alcuni parrocchiani hanno generosamente contribuito ai costi di restauro del campanile a vela con opere che eccedevano le somme a disposizione. Questi parrocchiani sono anche quelli che con sollecitudine e frequenza si incaricano della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’interno e degli spazi esterni al fine di una fraterna accoglienza.
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chiesa della Madonna di Porcivalle

Dopo accurati lavori di restauro la chiesa della Madonna di Porcivalle a Terni sarà riaperta al culto.La costruzione della chiesa di Porcivalle, nel territorio collescipolano, risale alla metà del ‘600. L’occasione della sua erezione fu il dono di una casa di proprietà di Bernardino Paradisi al cui interno preesisteva una immagine sacra. N

Nel documento che ne attesta la storia vi è scritto:

Nel documento che ne attesta la storia vi è scritto: “La Chiesa di Santa Maria di Porcivalle fu donata da Bernardino Paradisi con poca terra intorno, con un’immagine dipinta in un muro esistente dentro la sua casa, oggi fatta chiesa, che donò ai canonici di San Niccolò l’anno 1647 Rogito di Mercurio Clavello da Collestatte. Nella qual chiesa l’anno 1747, lì 24 aprile, li signori Simone, Stefano, Nicola, figli del Quondam Pacifico Luzzi, per loro devozione, diedero scudi 15 ad effetto da accenzarsi, come furono accenzati da Niccolò Cianchetti, poi a questo retrovenduti, furono poi riaccenzati lì 29 gennaio 1752, scudi 100 ai Signori Canonici Sergio – Mattia Ricci et Filippo Ricci. Rogito Alessandro Straminelli ad effetto di celebrarne messe numero cinque l’anno, in perpetuo, da detti Canonici, in detta Chiesa, in giorni festivi, d’applicarsi per detti Pii Benefattori”.

Gli interventi di restauro eseguiti nella chiesa della Madonna di Porcivalle

I lavori di restauro della piccola chiesa situata nelle campagne tra Terni e Collescipoli, costituita da un vano a sala, preceduto da un porticato e con un campaniletto a vela nella facciata, sono stati realizzati con il contributo dalla Fondazione Carit e dei fondi 8Xmille della Conferenza episcopale italiana, ed eseguiti dalla ditta edile Pancrazi su progetto dell’architetto Paolo Leonelli. Hanno riguardato il rifacimento della struttura lignea di copertura di chiesa e portico; il restauro della capriata rotta, isolamenti, impermeabilizzazioni e manti, rifacimento di canale, calatoi e della gronda e aumento dell’insufficiente attuale sporgenza; la sistemazione della pavimentazione del portico nei fondi e rivestimenti; la bonifica delle pareti esterne ed interne con intonaci deumidificanti e la tinteggiatura. Alcuni parrocchiani hanno generosamente contribuito ai costi di restauro del campanile a vela con opere che eccedevano le somme a disposizione. Questi parrocchiani sono anche quelli che con sollecitudine e frequenza si incaricano della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’interno e degli spazi esterni al fine di una fraterna accoglienza.
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Riapre al culto dopo 25 anni la chiesa di Santa Maria delle Grazie https://www.lavoce.it/riapre-al-culto-dopo-25-anni-la-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie/ Thu, 25 Mar 2021 16:43:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59663 La facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni

Dopo due anni di lavori di ripulitura e consolidamento, effettuati con grande impegno e dedizione dai volontari della Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, guidata da padre Angelo Gatto Ofm Cappuccini, riapre al culto la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni, sita presso il parco delle Grazie, nel polo Geriatrico - Hospice di viale Trento. Sabato 27 marzo, sarà il vescovo della diocesi Giuseppe Piemontese a officiare alle ore 17 la prima messa dopo venticinque anni dalla chiusura. Sarà possibile partecipare alla celebrazione solo su invito, vista la capienza ridotta della chiesa a sessanta posti per le disposizioni anti Covid. Si potrà, comunque, seguire dal profilo Facebook di padre Angelo Gatto e sulla pagina Facebook e canale Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. La regolare celebrazione delle messe riprenderà dopo la Pasqua.

Una chiesa di grande valore storico-artistico

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 che ha concesso alla Confraternità a titolo gratuito l’utilizzo per attività religiose, il culto della fede cattolica, attività formative, ricreative e di tipo spirituale, ha un grande valore storico-artistico, oltre che spirituale per i fedeli ternani, molti dei quali la sceglievano per la celebrazione del matrimonio. La posa della prima pietra della chiesa avvenne nel 1474 così come profetizzato da San Bernardino da Siena in visita alla città. La facciata della Chiesa risulta semplice e realizzata in conci calcarei, con apertura centrale. È preceduta da un portico oggi ridotto a quattro arcate. Il portale ha l’architrave sorretto da due graziose mensole sagomate con il monogramma di Cristo, l’insegna di S. Bernardino, e la data 1482. La lunetta sovrastante il portale reca un dipinto a tempera, copia dell’affresco originale attribuito a Piermatteo d’Amelia, da qui strappato alla fine del secolo XIX e conservato nella Pinacoteca Civica. L’interno è a navata unica coperta con volte a crociera poggianti su paraste e decorate con tempere raffiguranti girali vegetali entro cui sono figure di Santi. Lungo le pareti destra e sinistra si allineano tre altari tardo-cinquecenteschi. La chiesa fu decorata con dipinti di Nicolò Alunno, di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e del Perugino. Sull’altare maggiore è un dipinto raffigurante i Santi Francesco e Bernardino probabilmente del secolo XVIII. Il chiostro, a doppia serie di arcatelle chiuse su due lati, ha le lunette decorate con Storie della Vita di San Francesco sormontate dagli stemmi gentilizi di famiglie ternane. Al centro è un pozzo le cui colonne ottagonali sorreggono l’architrave che ha la data 1484. Nei secoli la storia della chiesa e del convento adiacente fu complessa e poco attenta ai tesori artistici che essi custodivano; la struttura, infatti, fu trasformata in lazzaretto, ospedale militare, ospedale civile, collegio infantile e centro geriatrico e più volte abbandonata. Nell’ottobre 2019 l’affidamento della gestione della chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, che con l’impegno dei suoi membri e di aiuti esterni ha effettuato i lavori necessari per la riapertura della chiesa, sia internamente risistemando la pavimentazione e le sedute, che esternamente ripulendo la facciata e sistemando la zona di ingresso e il giardino.

Restauro grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola

La Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola è un’associazione di fedeli stabilmente costituita nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la cui cura pastorale è affidata al priore padre Angelo Gatto, sotto l’autorità del Vescovo diocesano. La confraternita ha come fini principali la santificazione dei confratelli, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere che parlano della presenza di Dio attraverso la Speranza, la Carità e la Fede. In particolare si propone di promuovere iniziative di carattere educativo e culturale considerando la memoria storico-tradizionale della comunità, tenendo conto del progetto pastorale diocesano; promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli in campo religioso e l’attivazione di corsi per Operatori della Speranza in supporto religioso alle persone ammalate ed ai loro familiari.]]>
La facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni

Dopo due anni di lavori di ripulitura e consolidamento, effettuati con grande impegno e dedizione dai volontari della Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, guidata da padre Angelo Gatto Ofm Cappuccini, riapre al culto la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Terni, sita presso il parco delle Grazie, nel polo Geriatrico - Hospice di viale Trento. Sabato 27 marzo, sarà il vescovo della diocesi Giuseppe Piemontese a officiare alle ore 17 la prima messa dopo venticinque anni dalla chiusura. Sarà possibile partecipare alla celebrazione solo su invito, vista la capienza ridotta della chiesa a sessanta posti per le disposizioni anti Covid. Si potrà, comunque, seguire dal profilo Facebook di padre Angelo Gatto e sulla pagina Facebook e canale Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. La regolare celebrazione delle messe riprenderà dopo la Pasqua.

Una chiesa di grande valore storico-artistico

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, attualmente di proprietà dell’Azienda Usl Umbria 2 che ha concesso alla Confraternità a titolo gratuito l’utilizzo per attività religiose, il culto della fede cattolica, attività formative, ricreative e di tipo spirituale, ha un grande valore storico-artistico, oltre che spirituale per i fedeli ternani, molti dei quali la sceglievano per la celebrazione del matrimonio. La posa della prima pietra della chiesa avvenne nel 1474 così come profetizzato da San Bernardino da Siena in visita alla città. La facciata della Chiesa risulta semplice e realizzata in conci calcarei, con apertura centrale. È preceduta da un portico oggi ridotto a quattro arcate. Il portale ha l’architrave sorretto da due graziose mensole sagomate con il monogramma di Cristo, l’insegna di S. Bernardino, e la data 1482. La lunetta sovrastante il portale reca un dipinto a tempera, copia dell’affresco originale attribuito a Piermatteo d’Amelia, da qui strappato alla fine del secolo XIX e conservato nella Pinacoteca Civica. L’interno è a navata unica coperta con volte a crociera poggianti su paraste e decorate con tempere raffiguranti girali vegetali entro cui sono figure di Santi. Lungo le pareti destra e sinistra si allineano tre altari tardo-cinquecenteschi. La chiesa fu decorata con dipinti di Nicolò Alunno, di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna e del Perugino. Sull’altare maggiore è un dipinto raffigurante i Santi Francesco e Bernardino probabilmente del secolo XVIII. Il chiostro, a doppia serie di arcatelle chiuse su due lati, ha le lunette decorate con Storie della Vita di San Francesco sormontate dagli stemmi gentilizi di famiglie ternane. Al centro è un pozzo le cui colonne ottagonali sorreggono l’architrave che ha la data 1484. Nei secoli la storia della chiesa e del convento adiacente fu complessa e poco attenta ai tesori artistici che essi custodivano; la struttura, infatti, fu trasformata in lazzaretto, ospedale militare, ospedale civile, collegio infantile e centro geriatrico e più volte abbandonata. Nell’ottobre 2019 l’affidamento della gestione della chiesa di Santa Maria delle Grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola, che con l’impegno dei suoi membri e di aiuti esterni ha effettuato i lavori necessari per la riapertura della chiesa, sia internamente risistemando la pavimentazione e le sedute, che esternamente ripulendo la facciata e sistemando la zona di ingresso e il giardino.

Restauro grazie alla Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola

La Confraternita San Giuseppe e San Francesco di Paola è un’associazione di fedeli stabilmente costituita nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, la cui cura pastorale è affidata al priore padre Angelo Gatto, sotto l’autorità del Vescovo diocesano. La confraternita ha come fini principali la santificazione dei confratelli, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere che parlano della presenza di Dio attraverso la Speranza, la Carità e la Fede. In particolare si propone di promuovere iniziative di carattere educativo e culturale considerando la memoria storico-tradizionale della comunità, tenendo conto del progetto pastorale diocesano; promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli in campo religioso e l’attivazione di corsi per Operatori della Speranza in supporto religioso alle persone ammalate ed ai loro familiari.]]>