Progetto Policoro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/progetto-policoro/ Settimanale di informazione regionale Wed, 15 Nov 2023 13:57:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Progetto Policoro Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/progetto-policoro/ 32 32 Progetto Policoro, inaugurazione in diocesi del centro servizi https://www.lavoce.it/progetto-policoro-inaugurazione-in-diocesi-del-centro-servizi/ https://www.lavoce.it/progetto-policoro-inaugurazione-in-diocesi-del-centro-servizi/#respond Wed, 15 Nov 2023 13:56:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73986 progetto policoro

Rivolto ai giovani con l'obiettivo di dare risposta alla disoccupazione è il progetto Policoro, da tre anni avviato anche nella diocesi di Terni-Narni-Amelia per sostenere una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità, secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.

Venerdì 17 novembre alle ore 16.30 sarà inaugurato il Centro servizi, sportello di orientamento e consulenza, che ha sede presso casa del clero Sant’Alò a Terni, alla presenza delle autorità cittadine, dei dirigenti scolastici del territorio, rappresentanti del mondo imprenditoriale e della cooperazione.

Saranno presentate le finalità del progetto Policoro e l’attività del Centro servizi da don Daniele Martelli, direttore del progetto Policoro diocesano, e dai due animatori di comunità dottor Adriano Cipiccia e dottor Valerio Nevi. In conclusione l’intervento del vescovo Francesco Antonio Soddu.

I giovani, il lavoro ed il vangelo sono gli elementi fondanti del progetto, che coinvolge gli uffici pastorali diocesani di Pastorale Sociale del lavoro diretto da don Paolo Carloni e coordinato dall’avv. Ermanno Ventura, il servizio di Pastorale Giovanile diretto da don Luca Andreani e la Caritas diocesana diretta da Giuseppe Zen.

Il progetto Policoro presta una speciale attenzione alla formazione rivolta agli animatori di comunità che svolgono il servizio presso le comunità diocesane, in primis con l’ascolto dei bisogni del territorio, ai quali si cerca quindi di dare risposte concrete. Tra gli obiettivi la creazione di una rete, di imprenditori ed altri soggetti, sensibile all’ecosostenibilità come indicato nel magistero di Papa Francesco.

Inoltre dai primi mesi del 2022 ad oggi, l’animatore Adriano Cipiccia, ha proposto dei laboratori nelle scuole medie e superiori, mirati ad orientare i ragazzi affinché possano trovare la loro vocazione lavorativa e possano esprimere al meglio i loro talenti, definendo le Life Skills, ovvero quelle competenze e abilità necessarie nel mondo del lavoro.

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progetto policoro

Rivolto ai giovani con l'obiettivo di dare risposta alla disoccupazione è il progetto Policoro, da tre anni avviato anche nella diocesi di Terni-Narni-Amelia per sostenere una nuova cultura del lavoro, promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità, secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.

Venerdì 17 novembre alle ore 16.30 sarà inaugurato il Centro servizi, sportello di orientamento e consulenza, che ha sede presso casa del clero Sant’Alò a Terni, alla presenza delle autorità cittadine, dei dirigenti scolastici del territorio, rappresentanti del mondo imprenditoriale e della cooperazione.

Saranno presentate le finalità del progetto Policoro e l’attività del Centro servizi da don Daniele Martelli, direttore del progetto Policoro diocesano, e dai due animatori di comunità dottor Adriano Cipiccia e dottor Valerio Nevi. In conclusione l’intervento del vescovo Francesco Antonio Soddu.

I giovani, il lavoro ed il vangelo sono gli elementi fondanti del progetto, che coinvolge gli uffici pastorali diocesani di Pastorale Sociale del lavoro diretto da don Paolo Carloni e coordinato dall’avv. Ermanno Ventura, il servizio di Pastorale Giovanile diretto da don Luca Andreani e la Caritas diocesana diretta da Giuseppe Zen.

Il progetto Policoro presta una speciale attenzione alla formazione rivolta agli animatori di comunità che svolgono il servizio presso le comunità diocesane, in primis con l’ascolto dei bisogni del territorio, ai quali si cerca quindi di dare risposte concrete. Tra gli obiettivi la creazione di una rete, di imprenditori ed altri soggetti, sensibile all’ecosostenibilità come indicato nel magistero di Papa Francesco.

Inoltre dai primi mesi del 2022 ad oggi, l’animatore Adriano Cipiccia, ha proposto dei laboratori nelle scuole medie e superiori, mirati ad orientare i ragazzi affinché possano trovare la loro vocazione lavorativa e possano esprimere al meglio i loro talenti, definendo le Life Skills, ovvero quelle competenze e abilità necessarie nel mondo del lavoro.

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‘Progetto Policoro’ : al via il bando di selezione per un borsista animatore di comunità https://www.lavoce.it/progetto-policoro-al-via-il-bando-di-selezione-per-un-borsista-animatore-di-comunita/ Tue, 08 Jun 2021 17:35:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60948 progetto policoro

Un Bando aperto per un borsista animatore di comunità del Progetto Policoro #giovani #vangelo #lavoro della Cei, è quanto propone l'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, attraverso i suoi Uffici pastorali Giovanile, Sociale e Lavoro e Caritas. "Un'occasione speciale per riprendere a parlare come Chiesa diocesana -evidenzia il direttore della Caritas diocesana perugino-pievese, don Marco Briziarelli- attraverso i suoi ambiti pastorali, del problema della disoccupazione giovanile, della formazione ad una nuova cultura del lavoro; un'occasione per essere rete e creare rete in un tempo che ci trova desiderosi di ripartire e progettare nuove vie con i nostri giovani".

Si tratta del Bando istituito da Inecoop per la selezione di un borsista, in linea con un meccanismo di selezione ispirato integralmente a criteri di trasparenza e di merito.

Animatore di Comunità

L’Animatore di Comunità (AdC) è il vero protagonista del Progetto Policoro: è colui che incontra i giovani nelle scuole e nelle parrocchie, li accompagna in percorsi di orientamento professionale, promuove una nuova cultura del lavoro e del fare impresa, basata sui principi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’economia civile. Il percorso dell’AdC ha una durata complessiva di tre anni: inizia con un primo anno di formazione, mediante borsa di studio; ad esso possono seguire due anni di mandato operativo, sotto il coordinamento degli Uffici diocesani promotori del progetto, come collaboratore coordinato e continuativo di Inecoop.

La borsa di studio

La borsa di studio è finalizzata a sostenere la formazione del nuovo AdC per l’anno 2022. L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve selezionerà un solo candidato. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 15 luglio 2021 all’indirizzo di posta elettronica: giovani@diocesi.perugia.it. Finalità, requisiti di ammissione e condizioni del servizio sono dettagliatamente riportati nel bando consultabile per chiarimenti ed informazione al link: https://www.perugiagiovani.net/bando-borsa-di-studio-per-la-formazione-di-un-animatori-di-comunita-anno-2022/ .

Il Progetto Policoro

Il Progetto Policoro è promosso dalla Cei mettendolo a disposizione delle Diocesi italiane per creare forme di accompagnamento dei giovani alla realizzazione di idee imprenditoriali e lavorative. Educa alla legalità e promuove la cultura del buon lavoro. Istituito a livello nazionale nel 1995 da un’idea di don Mario Operti, prende il nome da Policoro, località in provincia di Matera dov’è nato. Al centro di questo progetto ci sono tre Uffici diocesani: Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale Giovanile e Caritas. Questi collaborano tra loro, affidando la realizzazione delle attività del progetto a un giovane, l’Animatore di Comunità, sotto la guida di un tutor diocesano.

Il metodo di operare del Progetto Policoro è il fare rete, cercando il coinvolgimento di tutte le realtà del territorio che in qualche modo possono e sono interessate a dare un aiuto gratuito ai giovani in cerca di lavoro, attivando una filiera di sostenibilità e accompagnamento, formale e informale.

Tra le finalità…

Il Progetto Policoro si propone, tra le varie finalità, di far conoscere il contesto territoriale e socioeconomico, favorire un cammino sul piano dell’impegno civico e della cittadinanza solidale; educare e formare al lavoro dignitoso, promuovendo idee imprenditoriali e stimolando la capacità di agire e mettersi in gioco.

In tutto questo ricopre un ruolo importante l’AdC, come evidenzia don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile.

"La speranza -spiega don Luca- con cui ci avviamo a intraprendere questo percorso è quella di vivere un cammino di crescita: crescita personale, di qualificazione e formazione dell'AdC, ma, contemporaneamente, crescita collettiva e comunitaria di tutti coloro che saranno chiamati a collaborare con lui, sperando di poter presto collaborare con gli AdC delle altre Diocesi umbre".

Sulle finalità del progetto interviene il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per il Sociale e il Lavoro.

"Per ricostruire forme di welfare di comunità -commenta- basate sul principio di sussidiarietà orizzontale, in cui la passione e l’energia delle nuove generazioni, abbinata a una seria condivisione di responsabilità, informazioni e competenze a tutti i livelli, siano fondanti e fondamentali in un rinnovato modo di vivere e pensare il lavoro, non solo come strumento di sussistenza ma soprattutto come ambiente di vita in cui realizzare la propria vocazione e compiere la missione a cui si è chiamati, è indispensabile coinvolgere i giovani quali protagonisti di questo cambiamento. Passione, energia e corresponsabilità nella gestione dei compiti, quando combinate insieme, ci spronano a creare il nostro futuro e a perseguire l’eccellenza, così come ci suggerisce papa Francesco nella nella Laudato Si e nell’enciclica Fratelli Tutti. Ecco perché con rinnovato entusiasmo ci impegniamo a vivere insieme quest'avventura nella corresponsabilità e con spirito di servizio".

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Un Bando aperto per un borsista animatore di comunità del Progetto Policoro #giovani #vangelo #lavoro della Cei, è quanto propone l'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, attraverso i suoi Uffici pastorali Giovanile, Sociale e Lavoro e Caritas. "Un'occasione speciale per riprendere a parlare come Chiesa diocesana -evidenzia il direttore della Caritas diocesana perugino-pievese, don Marco Briziarelli- attraverso i suoi ambiti pastorali, del problema della disoccupazione giovanile, della formazione ad una nuova cultura del lavoro; un'occasione per essere rete e creare rete in un tempo che ci trova desiderosi di ripartire e progettare nuove vie con i nostri giovani".

Si tratta del Bando istituito da Inecoop per la selezione di un borsista, in linea con un meccanismo di selezione ispirato integralmente a criteri di trasparenza e di merito.

Animatore di Comunità

L’Animatore di Comunità (AdC) è il vero protagonista del Progetto Policoro: è colui che incontra i giovani nelle scuole e nelle parrocchie, li accompagna in percorsi di orientamento professionale, promuove una nuova cultura del lavoro e del fare impresa, basata sui principi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’economia civile. Il percorso dell’AdC ha una durata complessiva di tre anni: inizia con un primo anno di formazione, mediante borsa di studio; ad esso possono seguire due anni di mandato operativo, sotto il coordinamento degli Uffici diocesani promotori del progetto, come collaboratore coordinato e continuativo di Inecoop.

La borsa di studio

La borsa di studio è finalizzata a sostenere la formazione del nuovo AdC per l’anno 2022. L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve selezionerà un solo candidato. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 15 luglio 2021 all’indirizzo di posta elettronica: giovani@diocesi.perugia.it. Finalità, requisiti di ammissione e condizioni del servizio sono dettagliatamente riportati nel bando consultabile per chiarimenti ed informazione al link: https://www.perugiagiovani.net/bando-borsa-di-studio-per-la-formazione-di-un-animatori-di-comunita-anno-2022/ .

Il Progetto Policoro

Il Progetto Policoro è promosso dalla Cei mettendolo a disposizione delle Diocesi italiane per creare forme di accompagnamento dei giovani alla realizzazione di idee imprenditoriali e lavorative. Educa alla legalità e promuove la cultura del buon lavoro. Istituito a livello nazionale nel 1995 da un’idea di don Mario Operti, prende il nome da Policoro, località in provincia di Matera dov’è nato. Al centro di questo progetto ci sono tre Uffici diocesani: Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale Giovanile e Caritas. Questi collaborano tra loro, affidando la realizzazione delle attività del progetto a un giovane, l’Animatore di Comunità, sotto la guida di un tutor diocesano.

Il metodo di operare del Progetto Policoro è il fare rete, cercando il coinvolgimento di tutte le realtà del territorio che in qualche modo possono e sono interessate a dare un aiuto gratuito ai giovani in cerca di lavoro, attivando una filiera di sostenibilità e accompagnamento, formale e informale.

Tra le finalità…

Il Progetto Policoro si propone, tra le varie finalità, di far conoscere il contesto territoriale e socioeconomico, favorire un cammino sul piano dell’impegno civico e della cittadinanza solidale; educare e formare al lavoro dignitoso, promuovendo idee imprenditoriali e stimolando la capacità di agire e mettersi in gioco.

In tutto questo ricopre un ruolo importante l’AdC, come evidenzia don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile.

"La speranza -spiega don Luca- con cui ci avviamo a intraprendere questo percorso è quella di vivere un cammino di crescita: crescita personale, di qualificazione e formazione dell'AdC, ma, contemporaneamente, crescita collettiva e comunitaria di tutti coloro che saranno chiamati a collaborare con lui, sperando di poter presto collaborare con gli AdC delle altre Diocesi umbre".

Sulle finalità del progetto interviene il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per il Sociale e il Lavoro.

"Per ricostruire forme di welfare di comunità -commenta- basate sul principio di sussidiarietà orizzontale, in cui la passione e l’energia delle nuove generazioni, abbinata a una seria condivisione di responsabilità, informazioni e competenze a tutti i livelli, siano fondanti e fondamentali in un rinnovato modo di vivere e pensare il lavoro, non solo come strumento di sussistenza ma soprattutto come ambiente di vita in cui realizzare la propria vocazione e compiere la missione a cui si è chiamati, è indispensabile coinvolgere i giovani quali protagonisti di questo cambiamento. Passione, energia e corresponsabilità nella gestione dei compiti, quando combinate insieme, ci spronano a creare il nostro futuro e a perseguire l’eccellenza, così come ci suggerisce papa Francesco nella nella Laudato Si e nell’enciclica Fratelli Tutti. Ecco perché con rinnovato entusiasmo ci impegniamo a vivere insieme quest'avventura nella corresponsabilità e con spirito di servizio".

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Gubbio. Lavoro: al via gli incontri di quest’anno del progetto Policoro https://www.lavoce.it/gubbio-lavoro-policoro/ Sun, 09 Feb 2020 16:20:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56261 policoro

“Non esistono formule magiche per creare lavoro”. È Matteo Andresini, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, a ricordare lo slogan che ispira fin dall’inizio il progetto Policoro della Chiesa italiana. Ma è proprio perché non esistono “soluzioni prodigiose” al problema dell’occupazione, specie dei giovani, che anche la diocesi di Gubbio si sta dando da fare da circa quattro anni su questo terreno.

“La Chiesa eugubina - continua Andresini - vuole investire sulle giovani generazioni, sulle loro capacità, risorse e talenti, promuovendo un’educazione al ‘lavoro buono’”.

Corso di formazione per "orientarsi da sè"

Nasce così l’idea di “Orientarsi a partire da sé”, il corso di formazione esperienziale pensato per i giovani tra i 17 e i 35 anni, incentrato sul tema dell’orientamento al lavoro, promosso e organizzato dal progetto Policoro della diocesi eugubina, in collaborazione con l’ufficio Informagiovani del Comune di Gubbio.

L’iniziativa fa seguito all’indagine su giovani e lavoro che il Policoro ha realizzato sul territorio nel corso del 2019. Scopo del progetto - spiega il coordinatore Piergiorgio Salciarini - è di “dare vita a un laboratorio che faciliti i ragazzi nel difficile processo decisionale che porta a delineare l’orizzonte futuro, accompagnandoli a comprendere davvero le proprie qualità e le proprie inclinazioni, per arrivare a trovare in se stessi la motivazione, la fiducia e l’entusiasmo nell’intraprendere la propria strada, sia nell’ambito formativo sia in quello professionale”.

Il corso di formazione è articolato in sette incontri a cura della psicologa e psicoterapeuta Petra Sannipoli, che si terranno al Centro giovani di Gubbio, in via del Popolo 15. Il primo incontro, intitolato “Piacere, io sono…”, si è svolto venerdì 7 febbraio.

“Spesso l’orientamento - spiega la dott.ssa Sannipoli - parte dall’esterno, e quindi si focalizza sulle possibilità di studio universitario o di lavoro che offre il territorio. Noi crediamo, invece, che prima si debba partire dalle inclinazioni di ciascuno”.

Per partecipare al corso è necessaria l’iscrizione, al costo di 20 euro, e i posti a disposizione sono venti. Per maggiori informazioni si può fare riferimento ai seguenti contatti telefonici: 348 6434299 oppure 333 5618424, o scrivere una mail all’indirizzo diocesi.gubbio@progettopolicoro. it . Per i dettagli del corso è possibile consultare anche il sito web www.diocesigubbio.it o la pagina facebook Progetto Policoro Diocesi Gubbio.

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“Non esistono formule magiche per creare lavoro”. È Matteo Andresini, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, a ricordare lo slogan che ispira fin dall’inizio il progetto Policoro della Chiesa italiana. Ma è proprio perché non esistono “soluzioni prodigiose” al problema dell’occupazione, specie dei giovani, che anche la diocesi di Gubbio si sta dando da fare da circa quattro anni su questo terreno.

“La Chiesa eugubina - continua Andresini - vuole investire sulle giovani generazioni, sulle loro capacità, risorse e talenti, promuovendo un’educazione al ‘lavoro buono’”.

Corso di formazione per "orientarsi da sè"

Nasce così l’idea di “Orientarsi a partire da sé”, il corso di formazione esperienziale pensato per i giovani tra i 17 e i 35 anni, incentrato sul tema dell’orientamento al lavoro, promosso e organizzato dal progetto Policoro della diocesi eugubina, in collaborazione con l’ufficio Informagiovani del Comune di Gubbio.

L’iniziativa fa seguito all’indagine su giovani e lavoro che il Policoro ha realizzato sul territorio nel corso del 2019. Scopo del progetto - spiega il coordinatore Piergiorgio Salciarini - è di “dare vita a un laboratorio che faciliti i ragazzi nel difficile processo decisionale che porta a delineare l’orizzonte futuro, accompagnandoli a comprendere davvero le proprie qualità e le proprie inclinazioni, per arrivare a trovare in se stessi la motivazione, la fiducia e l’entusiasmo nell’intraprendere la propria strada, sia nell’ambito formativo sia in quello professionale”.

Il corso di formazione è articolato in sette incontri a cura della psicologa e psicoterapeuta Petra Sannipoli, che si terranno al Centro giovani di Gubbio, in via del Popolo 15. Il primo incontro, intitolato “Piacere, io sono…”, si è svolto venerdì 7 febbraio.

“Spesso l’orientamento - spiega la dott.ssa Sannipoli - parte dall’esterno, e quindi si focalizza sulle possibilità di studio universitario o di lavoro che offre il territorio. Noi crediamo, invece, che prima si debba partire dalle inclinazioni di ciascuno”.

Per partecipare al corso è necessaria l’iscrizione, al costo di 20 euro, e i posti a disposizione sono venti. Per maggiori informazioni si può fare riferimento ai seguenti contatti telefonici: 348 6434299 oppure 333 5618424, o scrivere una mail all’indirizzo diocesi.gubbio@progettopolicoro. it . Per i dettagli del corso è possibile consultare anche il sito web www.diocesigubbio.it o la pagina facebook Progetto Policoro Diocesi Gubbio.

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Progetto Policoro Assisi. Susanna Perugini è la nuova giovane new entry https://www.lavoce.it/policoro-assisi-susanna/ Thu, 03 Jan 2019 08:24:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53741 Susanna

A otto anni dall’insediamento del Progetto Policoro nella diocesi di Assisi, diamo il benvenuto ad un nuovo membro della squadra. Susanna Perugini è la nuova arrivata in “casa Policoro”.

Giovane laureata in filosofia e molto attiva nel tessuto parrocchiale di Cannara, è la prossima animatrice di comunità. Questo è il nome affidato a quel giovane che viene scelto dalla diocesi che si mette al servizio della comunità per attivare processi generativi in un’ottica evangelica.

Il progetto Policoro opera in particolare nell’ambito dell’occupazione giovanile a partire dai bisogni del territorio. Fin qui sembrerebbe di raccontare la storia di uno degli ennesimi centri nati per sostenere i giovani nel mondo del lavoro ma il racconto del Progetto Policoro è diverso: al centro non c’è il lavoro fine a se stesso ma il giovane, con i suoi talenti, la sua storia, le sue esperienze e i suoi desideri che dovrebbero essere valorizzati attraverso il lavoro.

Susanna abbraccia pienamente questa visione e si impegna a promuoverla sulle orme di Selene Degli Esposti, animatrice di comunità all’ultimo anno di servizio. Il 2019 sarà dunque l’anno della sinergia, in cui le due animatrici si troveranno a lavorare insieme: per prime sperimenteranno la bellezza della collaborazione per uno scopo condiviso: creare reti per agevolare l’inserimento lavorativo, diffondere una nuova cultura del lavoro, sostenere l’autoimprenditorialità e tanto altro.

Le animatrici di Comunità Progetto Policoro diocesano

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Susanna

A otto anni dall’insediamento del Progetto Policoro nella diocesi di Assisi, diamo il benvenuto ad un nuovo membro della squadra. Susanna Perugini è la nuova arrivata in “casa Policoro”.

Giovane laureata in filosofia e molto attiva nel tessuto parrocchiale di Cannara, è la prossima animatrice di comunità. Questo è il nome affidato a quel giovane che viene scelto dalla diocesi che si mette al servizio della comunità per attivare processi generativi in un’ottica evangelica.

Il progetto Policoro opera in particolare nell’ambito dell’occupazione giovanile a partire dai bisogni del territorio. Fin qui sembrerebbe di raccontare la storia di uno degli ennesimi centri nati per sostenere i giovani nel mondo del lavoro ma il racconto del Progetto Policoro è diverso: al centro non c’è il lavoro fine a se stesso ma il giovane, con i suoi talenti, la sua storia, le sue esperienze e i suoi desideri che dovrebbero essere valorizzati attraverso il lavoro.

Susanna abbraccia pienamente questa visione e si impegna a promuoverla sulle orme di Selene Degli Esposti, animatrice di comunità all’ultimo anno di servizio. Il 2019 sarà dunque l’anno della sinergia, in cui le due animatrici si troveranno a lavorare insieme: per prime sperimenteranno la bellezza della collaborazione per uno scopo condiviso: creare reti per agevolare l’inserimento lavorativo, diffondere una nuova cultura del lavoro, sostenere l’autoimprenditorialità e tanto altro.

Le animatrici di Comunità Progetto Policoro diocesano

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GIOVANI/LAVORO. Ad Assisi il 35° Corso di formazione nazionale per il progetto Policoro della Cei https://www.lavoce.it/assisi-formazione-policoro/ Sat, 15 Dec 2018 12:00:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53642 policoro

Per cinque giorni, 250 animatori di comunità del progetto Policoro della Cei, provenienti da 137 diocesi, si sono ritrovati ad Assisi per il 35° Corso di formazione nazionale. Tra loro, una settantina di giovani che hanno scelto di iniziare il percorso formativo del progetto: segno della vitalità di un’iniziativa che continua a dare speranza alle nuove generazioni e ai territori. Con tanti sogni e prospettive per il futuro, come ci racconta don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro.

Un bilancio di questa edizione.

“Sono stati giorni belli e positivi, in cui si è percepito l’entusiasmo di tanti giovani. Il tema centrale è stato quello della vocazione legata all’esperienza sociale e del lavoro: capire cioè come mettersi in gioco rispetto ai grandi temi e alla fase di travaglio che stiamo vivendo a livello sociale.

Abbiamo scelto di iniziare le giornate con la lectio divina, cosicché la Parola potesse scuotere e aiutare ad entrare meglio nelle tematiche. Ci sono stati poi momenti in plenaria con alcune conferenze, tra cui quella sull’impegno socio-politico tenuta da Ivo Lizzola, docente all’Università di Bergamo, e i laboratori dove i formatori fornivano, a seconda dello step raggiunto dagli animatori, strumenti per comprendere e portare avanti il progetto.

Particolarmente intensa è stata la veglia alla Porziuncola, curata dalle Francescane Alcantarine, perché nel luogo della chiamata di san Francesco si è percepita la tonalità della vocazione, cioè del sentirsi interpellati in questo mondo a capire quale è il proprio ruolo.

È stato molto bello anche il pomeriggio dedicato alla visita dei luoghi francescani nella città di Assisi: la Chiesa nuova, san Damiano, la basilica e la Porziuncola. In ogni posto, i giovani hanno potuto ascoltare la testimonianza di un frate che ha parlato loro del messaggio di san Francesco per il mondo di oggi”.

C’è stata anche una novità…

“Sì, farci accompagnare dalla figura di un testimone di spiritualità sociale. Abbiamo scelto don Primo Mazzolari, di cui ricorre il 60º anniversario della morte. Il suo messaggio è stato ripreso a vari livelli, nei diversi momenti di formazione, per rilanciare la visione termini di lamentela, ma per avere la capacità di vedere il positivo anche nelle situazioni di limitatezza, per dare vitalità e slancio.

Questo è il modello cristiano di impegno: non esiste un territorio così povero da non dire nulla, bisogna scorgere però il positivo e metterlo in circolo. L’espressione di Papa Francesco, ‘osate grandi cose’, che ha fatto da tema al corso, dice proprio la capacità di vedere come, in questo mondo, la mia vita, se messa in un circolo virtuoso, può realizzare grandi cose”.

Il card. Bassetti ha chiesto ai giovani di impegnarsi nella società e in politica. Come è risuonato questo appello?

“Il card. Bassetti ha presieduto per noi una messa molto bella e partecipata. Aveva preparato un testo, che ha lasciato molte volte da parte per parlare a braccio, segno dell’importanza che attribuiva al parlare ai giovani di questi temi. Ha fatto riferimento alla spiritualità e alla necessità di rileggerla in un contesto di fatica dell’impegno sociale e politico dei cattolici.

Il suo dunque è stato un appello rilevante su questo fronte: a sentirsi motivati e a dare oggi maggior valore all’impegno sociopolitico, a non considerarlo un di più, ma come un’esperienza di carità”.

Quali sono le prospettive, i sogni, del progetto Policoro dopo questo corso di formazione?

“Sono tanti. Guardiamo con fiducia al nuovo anno formativo che ha preso il via con il corso di Assisi. Le prospettive vanno nella direzione di un rilancio della comunicazione, tema che sarà al centro del prossimo Corso nazionale perché è importante raccontarsi e raccontare quanto di bene accade sui territori.

Inoltre, con la Pastorale giovanile e con Caritas, valuteremo la possibilità di proporre nuove occasioni di formazione per chi termina il percorso del progetto Policoro e chiede di non chiudere. Questo dice la bontà dell’esperienza fatta. C’è poi la volontà di seguire di più quei territori che fanno fatica nell’accompagnamento”.

Stefania Careddu

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Per cinque giorni, 250 animatori di comunità del progetto Policoro della Cei, provenienti da 137 diocesi, si sono ritrovati ad Assisi per il 35° Corso di formazione nazionale. Tra loro, una settantina di giovani che hanno scelto di iniziare il percorso formativo del progetto: segno della vitalità di un’iniziativa che continua a dare speranza alle nuove generazioni e ai territori. Con tanti sogni e prospettive per il futuro, come ci racconta don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro.

Un bilancio di questa edizione.

“Sono stati giorni belli e positivi, in cui si è percepito l’entusiasmo di tanti giovani. Il tema centrale è stato quello della vocazione legata all’esperienza sociale e del lavoro: capire cioè come mettersi in gioco rispetto ai grandi temi e alla fase di travaglio che stiamo vivendo a livello sociale.

Abbiamo scelto di iniziare le giornate con la lectio divina, cosicché la Parola potesse scuotere e aiutare ad entrare meglio nelle tematiche. Ci sono stati poi momenti in plenaria con alcune conferenze, tra cui quella sull’impegno socio-politico tenuta da Ivo Lizzola, docente all’Università di Bergamo, e i laboratori dove i formatori fornivano, a seconda dello step raggiunto dagli animatori, strumenti per comprendere e portare avanti il progetto.

Particolarmente intensa è stata la veglia alla Porziuncola, curata dalle Francescane Alcantarine, perché nel luogo della chiamata di san Francesco si è percepita la tonalità della vocazione, cioè del sentirsi interpellati in questo mondo a capire quale è il proprio ruolo.

È stato molto bello anche il pomeriggio dedicato alla visita dei luoghi francescani nella città di Assisi: la Chiesa nuova, san Damiano, la basilica e la Porziuncola. In ogni posto, i giovani hanno potuto ascoltare la testimonianza di un frate che ha parlato loro del messaggio di san Francesco per il mondo di oggi”.

C’è stata anche una novità…

“Sì, farci accompagnare dalla figura di un testimone di spiritualità sociale. Abbiamo scelto don Primo Mazzolari, di cui ricorre il 60º anniversario della morte. Il suo messaggio è stato ripreso a vari livelli, nei diversi momenti di formazione, per rilanciare la visione termini di lamentela, ma per avere la capacità di vedere il positivo anche nelle situazioni di limitatezza, per dare vitalità e slancio.

Questo è il modello cristiano di impegno: non esiste un territorio così povero da non dire nulla, bisogna scorgere però il positivo e metterlo in circolo. L’espressione di Papa Francesco, ‘osate grandi cose’, che ha fatto da tema al corso, dice proprio la capacità di vedere come, in questo mondo, la mia vita, se messa in un circolo virtuoso, può realizzare grandi cose”.

Il card. Bassetti ha chiesto ai giovani di impegnarsi nella società e in politica. Come è risuonato questo appello?

“Il card. Bassetti ha presieduto per noi una messa molto bella e partecipata. Aveva preparato un testo, che ha lasciato molte volte da parte per parlare a braccio, segno dell’importanza che attribuiva al parlare ai giovani di questi temi. Ha fatto riferimento alla spiritualità e alla necessità di rileggerla in un contesto di fatica dell’impegno sociale e politico dei cattolici.

Il suo dunque è stato un appello rilevante su questo fronte: a sentirsi motivati e a dare oggi maggior valore all’impegno sociopolitico, a non considerarlo un di più, ma come un’esperienza di carità”.

Quali sono le prospettive, i sogni, del progetto Policoro dopo questo corso di formazione?

“Sono tanti. Guardiamo con fiducia al nuovo anno formativo che ha preso il via con il corso di Assisi. Le prospettive vanno nella direzione di un rilancio della comunicazione, tema che sarà al centro del prossimo Corso nazionale perché è importante raccontarsi e raccontare quanto di bene accade sui territori.

Inoltre, con la Pastorale giovanile e con Caritas, valuteremo la possibilità di proporre nuove occasioni di formazione per chi termina il percorso del progetto Policoro e chiede di non chiudere. Questo dice la bontà dell’esperienza fatta. C’è poi la volontà di seguire di più quei territori che fanno fatica nell’accompagnamento”.

Stefania Careddu

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Pensare e agire con empatia https://www.lavoce.it/pensare-e-agire-con-empatia/ Fri, 09 Oct 2015 10:47:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43730 Un gruppo durante un’attività di aggregazione giovanile
Un gruppo durante un’attività di aggregazione giovanile

Il progetto Policoro della diocesi in questi anni dalla sua nascita si è messo in relazione con varie strutture del territorio. Gli incontri e le collaborazioni sono state molteplici: Confcommercio, Cisl, Comune di Orvieto, Comune di Todi e vari Comuni del territorio nonché Caritas e Pastorale giovanile, con le quali è strettamente connessa. In queste ultime settimane è nata la possibilità di una collaborazione con il Centro di aggregazione giovanile Mister Tamburino e l’associazione “P. 285”, che ha portato frutti di reciprocità con la diocesi di Locri-Gerace. Dal 2 al 9 ottobre, alcuni giovani del Comune di Orvieto e alcuni giovani della diocesi calabrese sono stati coinvolti in un Erasmus completamente finanziato dalla Comunità europea. Riportiamo di seguito le tematiche che saranno affrontate durante la formazione. “Pensamiento en Acción – spiegano gli organizzatori – è un progetto volto a dare ai giovani partecipanti, di età tra i 18 e i 25 anni, l’opportunità di svolgere un’esperienza significativa in un ambiente diverso da quello in cui abitualmente vivono e di diventare persone attive e responsabili; tutto questo, attraverso l’acquisizione di competenze-chiave per la vita come l’empatia, una sorta di leadership condivisa, la creatività e, ancora, il lavoro di gruppo e la gestione del cambiamento personale. La proposta offre un cammino laboratoriale che conduce i giovani, nel portare avanti le loro attività sociali, ad affrontare e risolvere i problemi che possono incontrare nel proprio ambiente. Nel corso delle diverse attività, svilupperanno un apprendimento basato sul dialogo attraverso vari lavori di gruppo in cui i contributi dei partecipanti motiveranno e plasmeranno le loro opinioni, idee e sentimenti. Le iniziative risultanti saranno il prodotto della creatività, dell’interazione ed esplorazione di ciascuno dei giovani partecipanti al progetto, e del loro coinvolgimento nel processo. A tale fine, abbiamo strutturato e sviluppato una metodologia basata su attività poste in sequenza e complementari tra loro, rendendo più facile lo sviluppo delle capacità analitiche e il ragionamento complesso. Dal pensare e riflettere sulla propria identità e dall’interazione con le altre persone si procede all’ascolto dei diversi punti di vista degli interlocutori, al fine di comprendere il valore dell’empatia e, inoltre, di lasciarci coinvolgere da tutti (voci dissenzienti, competenze…). Questo processo consente quindi di valorizzare la differenza, al fine di favorire il pensiero creativo, il problem-solving e il lavoro cooperativo usati sia per la formulazione delle domande sia per trovare risposte”. Speriamo con tutto il cuore che questo primo momento di scambio e collaborazione possa generare una reciprocità fruttuosa anche in un prossimo futuro. Ringraziamo l’associazione “P. 285”, i Vescovi e i direttori per aver dato fiducia a un altro piccolo segno di speranza e crescita per tutti.

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Lavoro/giovani: il progetto Policoro in Umbria https://www.lavoce.it/lavorogiovani-il-progetto-policoro-in-umbria/ Fri, 27 Mar 2015 14:12:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31122 Animatori di Comunità di tutta l’Umbria insieme a mons. Sorrentino e don Francesco Verzini tutor di Perugia
Animatori di Comunità di tutta l’Umbria insieme a mons. Sorrentino e don Francesco Verzini tutor di Perugia

“Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone”. Su questa convinzione di don Mario Operti, direttore dell’Ufficio della Cei per i problemi sociali e del lavoro, nacque nel 1995 il progetto Policoro con l’obiettivo di aiutare i giovani disoccupati o sottoccupati a migliorare la propria condizione lavorativa, sia tramite la formazione e l’informazione personale, sia con la fondazione di cooperative o piccole imprese. Nel 2010 il progetto Policoro è arrivato anche in Umbria, nella diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. La prima animatrice di comunità (cioè la figura laica responsabile della promozione del progetto in ogni singola diocesi) è stata Valentina Di Maggio, oggi segretaria regionale di Policoro, nonché socia fondatrice della cooperativa sociale “Con Francesco”. È lei, testimone privilegiata del percorso fin dai suoi albori regionali, a raccontarcene l’evoluzione umbra. “Nella regione – racconta Valentina – Policoro è arrivato cinque anni fa, quindi di recente rispetto ai complessivi venti anni di attività. Abbiamo iniziato nella diocesi di Assisi poi, via via, si sono aggiunte le diocesi di Orvieto, Città di Castello, PerugiaCittà della Pieve e, da quest’anno, anche Spoleto. Ad oggi siamo 8 animatori di comunità che operano nelle diverse diocesi. Il nostro compito consiste principalmente nel fare, mantenere e coordinare la rete di lavoro e di interventi fra i tre soggetti coinvolti in Policoro, ovvero l’ufficio di Pastorale giovanile, quello di Pastorale sociale e del lavoro e la Caritas”. Da qui c’è poi il lavoro con i giovani… e meno giovani. “La crisi degli ultimi anni – spiega, infatti, Valentina – e la vicinanza dei nostri Sportelli ai punti Caritas ha fatto sì che si rivolgessero a noi anche persone adulte in difficoltà lavorative”.

Per i giovani, un primo e importante impegno del progetto Policoro umbro è stato quello nelle scuole superiori, al fine di avvicinare il mondo dell’educazione a quello del lavoro. “Ad esempio, all’istituto ‘Marco Polo’ di Assisi – racconta Valentina – abbiamo lavorato con le classi affinché fossero gli studenti stessi a creare proposte e progetti di lavoro da presentare ai rappresentanti delle istituzioni. Da qui sono nate anche delle opportunità di stage per i ragazzi. Oppure al liceo ‘Sesto Properzio’ di Assisi abbiamo coinvolto gli allievi dell’indirizzo sociale in un tirocinio per l’animazione del Grest estivo, dove si sono ritrovati a essere responsabili in prima persona e a progettare da soli le attività dei bambini”. Per quei giovani che, invece, sono già fuori dal mondo della scuola e sono in cerca di occupazione, in tutte le diocesi sono attivi degli Sportelli informativi e di supporto per la ricerca del lavoro, l’orientamento, la formazione. Ci sono poi le esperienze concrete nate anche in Umbria in seno al progetto, ad esempio nella forma delle cooperative sociali. Ad oggi, quelle “generate” da Policoro sono due. La prima è la cooperativa sociale di tipo B “Mir” di Orvieto, nata per l’accoglienza dei pellegrini in occasione del Giubileo eucaristico, e oggi impegnata nella gestione di beni e servizi diocesani, e non, in particolare quelli rivolti alla promozione umana di giovani e soggetti più svantaggiati. La seconda è la cooperativa “Con Francesco” ad Assisi, cooperativa interdiocesana perché si avvale del supporto delle diocesi di Assisi e Perugia e si occupa dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

Come e dove nasce il Progetto

L’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio nazionale di pastorale giovanile e la Caritas italiana si incontrano a Policoro, piccolo comune in provincia di Matera (Basilicata) il 14 dicembre 1995 con i rappresentanti diocesani di Calabria, Basilicata e Puglia per riflettere sulla disoccupazione giovanile nel Sud Italia. Nasce così il progetto Policoro, iniziativa ecclesiale voluta da don Mario Operti, allora direttore dell’ufficio Cei per i problemi sociali e del lavoro, e fondata sulla presenza ai vari livelli dei tre Uffici promotori, che assieme alle associazioni e con l’apporto competente degli animatori di comunità agiscono in sinergia per evangelizzare, educare, esprimere gesti concreti (idee imprenditoriali e reciprocità). Oggi il progetto Policoro si è espanso in tutta Italia, è attivo in 13 regioni e oltre 90 diocesi. Negli anni il progetto ha promosso la nascita di oltre 500 esperienze lavorative (in particolare consorzi, cooperative e piccole imprese), le quali, a loro volta, hanno creato circa 4.000 nuovi posti di lavoro. Alcune tra queste piccole imprese hanno ricevuto in gestione terreni confiscati alla mafia.

Policoro: l’attività svolta dallo sportello di Perugia

Gli sportelli del progetto Policoro offrono un servizio di ascolto, accoglienza, orientamento e aiuto attivo alla ricerca del lavoro per giovani e meno giovani. Le attività svolte, infatti, sono molteplici. “Ci occupiamo, ad esempio, della stesura del curriculum vitae – racconta Rossana Galiandro, animatrice di comunità nella diocesi di Perugia e attiva presso lo Sportello di Perugia (Villaggio della carità ‘Sorella Provvidenza’ di via Montemalbe 1, tutti i martedì e mercoledì dalle 9 alle 12.30) – inteso anche come racconto e rielaborazione della propria storia personale alla scoperta di attitudini, competenze e, a volte, di quei talenti che, forse ancora sottovalutati, possono diventare un’opportunità di lavoro. Guardiamo poi insieme le varie offerte e annunci e diamo consulenza nella ricerca e nelle modalità di partecipazione ai bandi attivi. Ultimamente, ad esempio, abbiamo aiutato dei ragazzi con la presentazione della domanda per il progetto Garanzia giovani e il bando regionale ‘Well 30’”. In tal senso, gli animatori di comunità si avvalgono di una specifica formazione in materia e di un aggiornamento costante.

“C’è poi la parte dedicata all’accompagnamento di quei giovani che vogliono avviare un’impresa – continua Rossana -. In questo caso, grazie alla rete di associazioni e realtà che hanno aderito al Progetto Policoro, indirizziamo i ragazzi verso associazioni di settore, istituzioni o enti idonei alla realizzazione del loro progetto. Ma li aiutiamo anche nella stesura del businness plan o nella ricerca di possibilità di finanziamento, microcredito, etc…” .

Un Centro per l’Impiego non istituzionale quindi? Non proprio. “In primis – spiega Rossana -, perché evidentemente non raccogliamo curricula, né fungiamo da intermediari fra la domanda e l’offerta come un Centro per l’impiego. Ma, soprattutto, perché qui anteponiamo la persona a tutto il resto. Qui non sei un numero, un codice allegato al curriculum. Il nostro primo lavoro è quello dell’ascolto, dell’accoglienza, della rielaborazione della storia personale. Succede spessissimo, infatti, che, durante la stesura del curriculum, le persone ci raccontino la loro vita, poi, dopo due ore di conversazione, ci ringrazino: non abbiamo risolto loro il problema del lavoro purtroppo, però per la prima volta, si sono sentiti ascoltati, non giudicati, capiti”.

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Policoro: progetto parrocchiale di formazione/lavoro https://www.lavoce.it/policoro-progetto-parrocchiale-di-formazionelavoro/ Thu, 29 Aug 2013 16:14:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18720 Giovani in uno stand di presentazione del Progetto Policoro
Giovani in uno stand di presentazione del Progetto Policoro

Dal 20 al 25 agosto si è tenuto presso la cittadella di Assisi il 71° Corso di studi cristiani. Titolo del convegno, “Comunità: trauma e sogno nel mondo plurale”. All’interno di ogni giornata sono stati delineati i profili di alcune comunità cristiane che operano nel territorio italiano. Tra queste viene presentata la rete nazionale del progetto Policoro. In Umbria, Policoro è una iniziativa per giovani che inizia nel 2011 quando la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino aderisce al progetto nazionale. Oggi sono 4 le diocesi umbre in cui è presente il progetto Policoro: oltre a quella di Assisi, la diocesi di Orvieto – Todi, quella di Perugia – Città della Pieve e quella di Città di Castello. Tale presenza ha permesso di costituire un coordinamento regionale che ha anche una visione d’insieme della situazione dell’intera regione.

Giovani, Vangelo, lavoro sono le parole chiave del progetto. L’obiettivo è promuovere la centralità dell’uomo, una nuova mentalità del lavoro che sia ispirato dai principi della dottrina sociale della Chiesa: solidarietà, cooperazione, sussidiarietà. I dati Istat segnalano un popolo di Neet [sigla inglese che sta per: né studenti né lavoratori né in formazione] di circa 2.954.000 giovani nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 29 anni. La condizione di disoccupazione non si esaurisce nella semplice assenza di salario, ma crea uno stato di isolamento sociale, sfiducia, carenza di autostima e depressione che coinvolge l’intera persona. Il tentativo del progetto Policoro è sicuramente, in primis, quello di entrare in ascolto di questi ragazzi e proporre loro alternative di incontro, conoscenza, confronto e formazione che possano gettare semi di speranza e restituire la fiducia per il futuro. “A partire dalla conoscenza del trauma della disoccupazione che viene vissuto da tanti giovani italiani è necessario ascoltare e sostenere i sogni dei giovani affinché possano essere loro stessi capaci di trasformare i loro sogni in progetti da realizzare con la comunità, nella comunità, per la comunità”. La comunità ha il dovere di non dimenticare nessuna fascia sociale, perché è nella cooperazione e nella solidarietà che si ritrova un lavoro dignitoso per tutti, l’opportunità che tutti possano valorizzare i propri talenti e metterli al servizio della comunità.

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Campus estivo del progetto Policoro presso l’Istituto Serafico di Assisi https://www.lavoce.it/campus-estivo-del-progetto-policoro-presso-listituto-serafico-di-assisi/ Thu, 18 Jul 2013 15:11:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18211 policoro-assisiSi è svolto ad Assisi presso l’Istituto Serafico il campus estivo dal titolo “So-stare insieme”. Il campus è stato formulato per gli animatori di comunità del progetto Policoro di tutta Italia e per i soci delle cooperative nate grazie al progetto Policoro. Tema centrale di tutto il percorso formativo: le relazioni, riflettere sul valore dello “stare insieme”, e sulle modalità di socializzazione e aggregazione che includono tutte le fasce della società. Tra i relatori e i docenti, Sandro Elisei, Giuseppina De Giorgio, Silvia Ilicini, mons. Angelo Casile e suor Erika Perini dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro. La presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, ha introdotto i lavori: “Benvenuti alla scuola dei nostri ragazzi! Benvenuti in questa casa dove non regna la tristezza, ma dove si vive la gioia per le piccole conquiste di ogni giorno e per le cose semplici”. Hanno partecipato al campus 15 ragazzi da varie diocesi di tutta Italia, Umbria compresa, dove il progetto vede in un coordinamento regionale le diocesi di Assisi, Perugia, Orvieto e Città di Castello. I ragazzi hanno deciso di mettersi in gioco attraverso dei laboratori esperienziali sull’orientamento e la sensorialità proprio per entrare in empatia con chi non ha accesso a tutti i sensi. Non ultimo, si è lavorato sulle emozioni. In una società in cui la comunicazione viaggia così rapidamente e al di là del contatto personale e del coinvolgimento emotivo, è importante, invece, rivalutare e sviluppare il canale emotivo per costruire relazioni vere.

Gli animatori di comunità del progetto Policoro sono impegnati in un lavoro di animazione sociale nel territorio diocesano in cui vivono, e si sono recati ad Assisi per conoscere il carisma del fondatore dell’Istituto e il lavoro che viene svolto tutti i giorni con i ragazzi pluri-minorati. Fabio, Ivan, Daniele e i ragazzi che vivono presso la casa famiglia Vendramini aspettavano con ansia l’arrivo degli animatori e sono stati pronti ad accoglierli sin dal primo giorno. Pronti per partire insieme sabato mattina anche per l’esperienza di trekking al Bosco di san Francesco. Il campus ha presentato una nuova immagine della città di Assisi: un viaggio a partire dagli ultimi. Prima tappa: l’Istituto Serafico, luogo di accoglienza di ragazzi con disabilità gravi e gravissime, per poi conoscere il luogo della spogliazione di Francesco, dove il vescovo di Assisi mons. Sorrentino ci ha illustrato l’importanza di tale momento. Il tutor del progetto Policoro, padre Vittorio Viola, ha illustrato il tema “Francesco povero tra i poveri” all’interno della Porziuncola, e ha presentato all’intera comunità locale gli animatori del progetto Policoro in basilica di Santa Chiara durante la messa di domenica 7 luglio. L’ultima tappa è stata la basilica di San Francesco, che rappresenta il luogo della libertà dai propri idoli per incontrare la parte più vera di sé in un dialogo diretto con Dio. Ogni animatore ha portato con sé a casa l’affetto dei ragazzi incontrati, il clima di fraternità instaurato con tutti i partecipanti e l’invito a tornare presto all’Istituto Serafico.

Progetto Policoro

Aderiscono a Policoro 105 diocesi italiane su 225. Il progetto riguarda centinaia di imprese, cooperative, consorzi, con forte presenza lavorativa di donne e giovani, anche disabili. Le tipologie d’impresa vanno dal settore agricoltura ad artigianato, accoglienza e cura delle persone, alberghiero e turistico, gestione dei musei e dei beni culturali, comunicazione e teatro. In diocesi di Orvieto è appena nata, legata a Policoro, la cooperativa Mir per la gestione dei beni e servizi diocesani (e non).

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Contratti non “capestri” con il progetto Policoro https://www.lavoce.it/contratti-non-capestri-con-il-progetto-policoro/ Fri, 21 Dec 2012 19:30:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=14364 Si è tenuto ad Assisi, dal 28 novembre al 2 dicembre, il 26° corso nazionale del progetto Policoro. Il progetto è un’iniziativa della Chiesa italiana per offrire risposte concrete al problema della disoccupazione in Italia.

Dopo sedici anni dall’avvio, Policoro ha raggiunto nuovi e importanti risultati. Il 29 novembre è stato sottoscritto un accordo-quadro nazionale per la regolamentazione del rapporto di lavoro degli animatori di comunità, che riconosce ufficialmente le nuove professionalità che sono nate dall’esperienza quindicennale del progetto stesso.

L’accordo è stato presentato ad Assisi da Liliana Ocmin, segretario confederale di Cisl, Francesca Di Maolo, avvocato lavorista e responsabile dell’ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro di Assisi, che ha partecipato al gruppo di lavoro per la stesura del contratto collettivo, Alessandro Lotti, segretario nazionale di Felsa. L’accordo rappresenta un segno tangibile di una Chiesa che si impegna concretamente nella cura e nell’accompagnamento dei giovani, investendo tenacemente sulle capacità delle nuove generazioni.

In aperta controtendenza alla deregolamentazione, specie a scapito delle giovani generazioni, la Chiesa si è impegnata nell’affermazione dei diritti, della tutela della giusta retribuzione e del riconoscimento della professionalità di centinaia di giovani che ogni anno si avvicinano a Policoro. L’accordo-quadro non rappresenta solo una regolamentazione nazionale di una nuova professionalità, riconosciuta formalmente dalle parti sociali, ma un’autentica testimonianza evangelica, la risposta concreta di una Chiesa che sa vivere nella storia guardando al futuro.

Il progetto Policoro nasce per iniziativa di don Mario Operti, sacerdote saviglianese che negli anni ’70 fu tra i protagonisti del rilancio della Gioventù operaia cristiana in Italia e che, in seguito, divenne responsabile nazionale della Pastorale del lavoro. In 15 anni di attività il progetto ha promosso la nascita di oltre 500 esperienze lavorative, le quali a loro volta hanno creato circa 4.000 nuovi posti di lavoro.

Dal 1995 il progetto, con la partecipazione di diversi soggetti associativi che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa, attiva iniziative di formazione per una nuova cultura del lavoro, sostiene l’imprenditorialità giovanile, diffonde una cultura di legalità e responsabilità e promuove rapporti di reciprocità tra le diocesi del Nord e quelle del Sud, anche avvalendosi di giovani formati, definiti “animatori di comunità”, esperti in evangelizzazione, dinamiche pastorali, dottrina sociale della Chiesa, progettazione d’impresa, cooperazione, sviluppo locale, microcredito e normativa sul lavoro.

Mons. Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, afferma che i risultati raggiunti dal progetto Policoro sono incoraggianti per il numero di diocesi coinvolte e di imprese sorte, per lo più cooperative. Esso ha una finalità essenzialmente educativa: ha reso possibile la formazione di animatori di comunità e ha promosso iniziative di scambio e forme di reciprocità. Dalle prime tre regioni ecclesiastiche (Basilicata, Calabria e Puglia) si è passati al quasi totale coinvolgimento delle altre.

Per il 2013 aderiscono a Policoro 105 diocesi su 225. Imprese, cooperative, consorzi e ditte individuali promossi nell’ambito del progetto sono centinaia e centinaia: in essi prevale la presenza lavorativa di giovani, anche disabili, delle donne e l’utilizzo di risorse e beni diocesani, e anche di terreni e beni sottratti alla mafia. Le tipologie d’impresa sono le più varie e riguardano i settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’accoglienza e della cura delle persone, dell’alberghiero e del turistico, della gestione dei musei e dei beni culturali, della comunicazione e del teatro.

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Policoro, il progetto per i giovani https://www.lavoce.it/policoro-il-progetto-per-i-giovani/ Thu, 26 May 2011 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=9395 Sabato scorso, nella Curia vescovile di Assisi, si è tenuto il seminario “Etica e fund raising nel terzo settore”, con le relazioni di P. Compagnoni e di F. Zagni, docenti dell’università Angelicum, e l’intervento di Francesca Di Maolo, segretaria della Commissione per i problemi sociali e il lavoro della diocesi di Assisi. All’incontro hanno partecipato anche i ragazzi del Progetto Policoro della diocesi. Abbiamo chiesto alla Di Maolo di spiegarci di cosa si tratta. “È un’iniziativa della Cei, promossa dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, dal Servizio nazionale di pastorale giovanile e dalla Caritas italiana, che è stata avviata nel 1995 per la promozione del lavoro giovanile nel Sud Italia. L’apertura del progetto alla nostra diocesi (che insieme alle diocesi di Imola, Rimini e Forlì, rappresentano le uniche realtà del Centro-nord per il progetto) è il segno evidente della fiducia che la Chiesa italiana ha riposto nel progetto Policoro”. Quali gli obiettivi? “Il progetto si propone l’evangelizzazione dei giovani, la formazione delle coscienze per affermare una nuova concezione del lavoro, la promozione e l’avvio di nuove attività produttive. Nelle regioni del Sud, attraverso il Policoro sono state avviate 400 cooperative sociali che danno lavoro a circa 3.000 persone”. Come si articola il progetto? “La leva del progetto è rappresentata dall’animatore di comunità che ha il compito d’intessere relazioni con le istituzioni, i parroci, la scuola, le imprese, creando una rete per la crescita socio economica dell’area in cui opera. La nostra animatrice è Valentina Di Maggio, e intorno a lei abbiamo costituito un gruppo di circa trenta giovani”. A livello nazionale come si articola il progetto? “Il Progetto fa affidamento sulla collaborazione di associazioni che ispirano il proprio agire alla dottrina sociale della Chiesa: Gioc, Mlac, Acli, Confcooperative – Inecoop, Coldiretti, Cisl, Banche di credito cooperativo, Unione cristiana imprenditori e dirigenti. La Chiesa locale, attraverso questo progetto, sta sperimentando strade inedite per affrontare il problema della disoccupazione, vuole ridare ai giovani la capacità di progettare e la possibilità di sperimentare la forza del Vangelo nella quotidianità”.

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