Ponte san giovanni Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ponte-san-giovanni/ Settimanale di informazione regionale Thu, 08 Sep 2022 17:39:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Ponte san giovanni Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ponte-san-giovanni/ 32 32 L’oratorio il “C’entro” di Ponte San Giovanni compie 25 anni https://www.lavoce.it/loratorio-il-centro-di-ponte-san-giovanni-compie-25-anni/ Fri, 17 Sep 2021 16:04:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62301

L'oratorio il "C'entro" della parrocchia di Ponte San Giovanni ha compiuto 25 anni. Fortemente voluto dai sacerdoti di allora, don Annibale Valigi e don Marino Riccieri, supportati come sempre da tutta la comunità ponteggiana, venne inaugurato il 21 settembre del '96: oltre 600 metri quadri adiacenti alla chiesa di San Bartolomeo.

La ricorrenza è la giusta occasione per far festa - scrivono gli organizzatori - e guardare con entusiasmo al futuro dopo quasi due anni di stop forzato causa pandemia. E' il modo migliore per ricominciare con le attività oratoriali, i laboratori e le tantissime attività per i ragazzi e i giovani dell’intero territorio ponteggiano.

Dal 17 al 19 settembre in programma tre giorni di eventi: si parte il 17 con la musica di artisti che proprio al “C’entro” hanno dato tanto, per proseguire nelle serate di sabato e domenica con i ricordi di vita dell’oratorio attraverso testimonianze dirette, foto, video e sketch teatrali. Tutti i pomeriggi non mancheranno i tornei ludici e i giochi per bambini che ogni sera si concluderanno con punto ristoro. La sera del 19 settembre cena conviviale cucinata dalle volenterose ed esperte cuoche della parrocchia. Domenica 19 settembre alle ore 11.30, messa per tutta la comunità e in particolare per i ragazzi, i loro animatori e tutte le persone che hanno speso tante energie per la costruzione e la crescita dell’Oratorio.

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L'oratorio il "C'entro" della parrocchia di Ponte San Giovanni ha compiuto 25 anni. Fortemente voluto dai sacerdoti di allora, don Annibale Valigi e don Marino Riccieri, supportati come sempre da tutta la comunità ponteggiana, venne inaugurato il 21 settembre del '96: oltre 600 metri quadri adiacenti alla chiesa di San Bartolomeo.

La ricorrenza è la giusta occasione per far festa - scrivono gli organizzatori - e guardare con entusiasmo al futuro dopo quasi due anni di stop forzato causa pandemia. E' il modo migliore per ricominciare con le attività oratoriali, i laboratori e le tantissime attività per i ragazzi e i giovani dell’intero territorio ponteggiano.

Dal 17 al 19 settembre in programma tre giorni di eventi: si parte il 17 con la musica di artisti che proprio al “C’entro” hanno dato tanto, per proseguire nelle serate di sabato e domenica con i ricordi di vita dell’oratorio attraverso testimonianze dirette, foto, video e sketch teatrali. Tutti i pomeriggi non mancheranno i tornei ludici e i giochi per bambini che ogni sera si concluderanno con punto ristoro. La sera del 19 settembre cena conviviale cucinata dalle volenterose ed esperte cuoche della parrocchia. Domenica 19 settembre alle ore 11.30, messa per tutta la comunità e in particolare per i ragazzi, i loro animatori e tutte le persone che hanno speso tante energie per la costruzione e la crescita dell’Oratorio.

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Up 14 Perugia. Il nuovo sito e il saluto a mons. Giulietti https://www.lavoce.it/up-14-sito-giulietti/ Fri, 12 Apr 2019 08:34:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54367 sito

Domenica 14 aprile, durante la messa delle 18.30, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Ponte San Giovanni, i parrocchiani dell'Unità pastorale 14 (Balanzano, Collestrada, Ospedalicchio, Pieve di Campo, Ponte San Giovanni) saluteranno mons. Paolo Giulietti, vescovo eletto dell'Arcidiocesi di Lucca.

Mons. Giulietti ha fatto servizio a Ponte San Giovanni dal 2007  al 24 giugno 2010, quando l'arcivescovo Gualtiero Bassetti lo ha nominato vicario generaleDa qualche mese mons. Giulietti, nella stessa Unità pastorale, ha anche ricoperto l'incarico di amministratore parrocchiale.

Dopo la celebrazione verrà presentato il nuovo sito internet di tutta l'Unità pastorale www.up14.it, un canale di informazione, di formazione e di interazione – spiegano i collaboratori - che diventerà espressione corale di una comunità che cammina insieme nell'amore, un'opportunità in più di aggregazione e di convivialità tra le diverse parrocchie Nel sito sarà possibile trovare informazioni su ogni singola parrocchia, nonché le attività che vi si svolgono.

Le parrocchie dell'Unità Pastorale sono felici e orgogliose di offrire alla Chiesa di Lucca un suo figlio. Quando mons. Giulietti farà il suo ingresso il 12 maggio nella diocesi di Lucca, ci sarà una delegazione dell'Unità Pastorale che lo accompagnerà.

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Domenica 14 aprile, durante la messa delle 18.30, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Ponte San Giovanni, i parrocchiani dell'Unità pastorale 14 (Balanzano, Collestrada, Ospedalicchio, Pieve di Campo, Ponte San Giovanni) saluteranno mons. Paolo Giulietti, vescovo eletto dell'Arcidiocesi di Lucca.

Mons. Giulietti ha fatto servizio a Ponte San Giovanni dal 2007  al 24 giugno 2010, quando l'arcivescovo Gualtiero Bassetti lo ha nominato vicario generaleDa qualche mese mons. Giulietti, nella stessa Unità pastorale, ha anche ricoperto l'incarico di amministratore parrocchiale.

Dopo la celebrazione verrà presentato il nuovo sito internet di tutta l'Unità pastorale www.up14.it, un canale di informazione, di formazione e di interazione – spiegano i collaboratori - che diventerà espressione corale di una comunità che cammina insieme nell'amore, un'opportunità in più di aggregazione e di convivialità tra le diverse parrocchie Nel sito sarà possibile trovare informazioni su ogni singola parrocchia, nonché le attività che vi si svolgono.

Le parrocchie dell'Unità Pastorale sono felici e orgogliose di offrire alla Chiesa di Lucca un suo figlio. Quando mons. Giulietti farà il suo ingresso il 12 maggio nella diocesi di Lucca, ci sarà una delegazione dell'Unità Pastorale che lo accompagnerà.

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A Ponte San Giovanni grande festa per l’Emporio della Solidarietà “Siloe” https://www.lavoce.it/a-ponte-san-giovanni-grande-festa-per-lemporio-della-solidarieta-siloe/ Wed, 22 Jun 2016 18:57:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=46511 sindaco-e-cardinale-all'interno-emporio-siloe-dopo-inaugurazioneNei momenti di difficoltà la solidarietà e la vicinanza cristiana e non solo, non si fanno attendere a Perugia. A testimoniarlo ancora una volta è stata la folta partecipazione di persone, tra il pomeriggio e la serata del 18 giugno, a due significativi eventi di valenza sociale promossi dalla Caritas diocesana: l’Inaugurazione dell’Emporio “Siloe” in Ponte San Giovanni; il Concerto “Se la gente usasse il cuore” delle corali delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi nella cattedrale di San Lorenzo.
Sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo in Ponte San Giovanni si sono ritrovati in tanti per l’inaugurazione dell’Emporio “Siloe”, il quarto aperto dalla Caritas diocesana in meno di due anni. “Siloe” (così denominato  in ricordo della piscina in cui ebbe la vista il cieco miracolato da Gesù), insieme agli Empori “Divina Misericordia” in San Sisto di Perugia e “Betlemme” in Schiavo di Marsciano, è la terza delle opere segno diocesane del Giubileo della Misericordia volute dal cardinale Gualtiero Bassetti. La sua apertura ha richiamato la presenza di numerosi rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro, in primis del sindaco Andrea Romizi, ma anche religiose e non solo cattoliche. C’era l’imam Abdel Qader e il parroco della comunità ortodossa romena padre Jonut Radu. La loro presenza ha fatto assumere all’inaugurazione di “Siloe” un carattere «interreligioso». Basti pensare che il parroco don Gianluca Alunni ha invitato due bambini, un cristiano e un musulmano, entrambi del “Gr.Est.” (Gruppo Estivo) dell’Oratorio parrocchiale, a tenere in mano, davanti all’ingresso dell’Emporio, il nastro tagliato dal sindaco Romizi al momento dell’inaugurazione. Proprio i bambini del “Gr.Est.” sono stati al “centro” del pomeriggio “ponteggiano” Caritas, donando per primi diversi prodotti alimentari all’Emporio, quasi a dare l’esempio a tanti adulti “distratti”, che non riescono a vedere le difficoltà del prossimo, come richiama la stessa parola “Siloe”. La presenza e il gesto dei più piccoli sono stati menzionati da coloro che hanno preso la parola all’inaugurazione che ha preceduto la visita alla sede dell’Emporio, situata nella centralissima via Manzoni in un antico edificio parrocchiale edificato all’inizio del ‘900 e molto caro agli abitanti di Ponte San Giovanni: per più di 70 anni è stata la sede della Scuola Materna animata dalle Suore Adoratrici del Sangue di Gesù.
All’inaugurazione erano presenti anche il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, il vicario episcopale per la Terza Zona pastorale mons. Giuseppe Piccioni, il direttore della Caritas diocesana, diacono Giancarlo Pecetti, alcuni parroci e religiosi del territorio, i diaconi Nando Ricci e Paolo Sorberlli di Ponte San Giovanni, i diaconi Luciano Cerati e Giampiero Morozzi, responsabili rispettivamente degli Empori “Betlemme” e “Divina Misericordia” e Alfonso Dragone, responsabile dell’Emporio “Tabgha” presso il “Villaggio della Carità”, il primo aperto a Perugia.
A coordinare gli interventi è stato il giovane Carlo Cestellini, ingegnere, referente con la moglie Ilaria della Caritas per la Terza Zona pastorale, che ha coordinato 65 volontari nell’opera di allestimento dell’Emporio, i cui fruitori iniziali saranno 200 famiglie in difficoltà residenti in un vasto territorio:  Balanzano, Brufa, Collestrada, Ospedalicchio, Pieve di Campo, Ponte San Giovanni, Pontenuovo di Torgiano, Sant’Andrea d’Agliano, Sant’Enea, San Martino in Campo e in Colle, Santa Maria Rossa e Torgiano. L’ing. Cestellini ha ricordato le realtà che hanno contribuito all’attivazione di “Siloe”: la Caritas italiana e diocesana attraverso l’8xMille alla Chiesa cattolica (il cui spot televisivo nazionale della campagna Cei “Chiedilo a loro”, in onda fino a luglio, è stato realizzato nell’Emporio del “Villaggio della Carità”); “la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia; il Gruppo alimentare Emi”. Questa realtà imprenditoriale, molto sensibile alle iniziative caritative della Chiesa umbra, ha donato, in occasione dell’inaugurazione dell’Emporio “Siloe”, un furgone climatizzato a servizio dei quattro “Empori” della Caritas diocesana benedetto dal cardinale Bassetti.
L’istituzione che ha maggiormente contribuito alla realizzazione dei quattro Empori è la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, rappresentata a Ponte San Giovanni da Daniela Monni, già direttrice della Caritas diocesana.

«La Fondazione, in questi anni difficili per tante famiglie e in mancanza di una forma di sostegno universale, ha accompagnato il lavoro delle Caritas dell’Umbria – ha detto la dott.ssa Monni – anche attraverso il “Fondo di Solidarietà” e il “Microcredito”. La Fondazione ha creduto alla progettualità degli Empori Caritas, già avviati in altre diocesi italiane, mettendoci del capitale, che non è solo una risposta a chi soffre, ma anche un modo di attivare un territorio con il coinvolgimento delle Istituzioni e della comunità e i bambini che hanno raccolto i generi alimentari riempiendo i loro cesti sono un esempio. I progetti come quello degli Empori sono dei sogni che diventano realtà quando non ci sono solo i soldi ma delle persone capaci di scommetterci la vita. Il grazie più grande e a tutti coloro che hanno permesso oggi di aprire e domani di consentire a questa realtà di andare avanti. Questa è una bella scommessa di vivere attivamente il territorio insieme. Mi auguro che i bambini del “Gr.Est.” – ha concluso Daniela Monni –, che oggi sono qui a cantare, siano coloro che domani  prendano in mano il territorio con dei semi di speranza di cui abbiamo bisogno in questo tempo».
Anche il sindaco Romizi è intervenuto salutando in particolare i ragazzi, che «sono davvero i nostri semi di speranza. Siamo felici e soddisfatti per la nascita di questo Emporio, perché è una realtà vincente – ha commentato il primo cittadino – e si è visto dove è stata già aperta, dando un supporto importante a tante famiglie nell’affrontare momenti estremamente complessi e drammatici. Il messaggio trasmesso dagli Empori alle nostre Istituzioni e ai nostri cittadini, è quello di aprire la via del cuore nel cercare di inventarci percorsi diversi e nuovi quando le risorse pubbliche non sono sempre sufficienti. Facciamo la nostra parte secondo le possibilità di ciascuno e la realtà degli Empori è un insegnamento per tutti noi e per questo ringrazio la Caritas, la Fondazione Cassa di Risparmio e quanti si sono prodigati per la loro apertura».
Don Gianluca Alunni, a nome di tutti i sacerdoti delle parrocchie della Terza Zona pastorale coinvolte nella realizzazione del progetto, è intervenuto spiegando il nome dell’Emporio. «Coloro che non vedono vedano, ci insegna Gesù nel guarire l’uomo cieco dalla nascita, che ebbe la vista lavandosi gli occhi nella piscina di “Siloe”, che significa inviato – ha ricordato il parroco –. E nell’inaugurare quest’Emporio, coloro che non vedono il bisognoso possano vederlo, ma nello stesso tempo coloro che vedono l’impegno, il servizio attraverso questa nuova realtà di sostegno a chi è in difficoltà, possano vedere nelle opere buone il volto misericordioso di Dio Padre».
Anche l’imam Abdel Qader, nell’esprimere la sua emozione «nell’essere qui con il nostro cardinale, con il sindaco e diverse autorità – ha detto –, sono particolarmente emozionato nel vedere questi bambini, i nostri figli, stare insieme, perché questo progetto, nell’essere appoggiato da Dio, avrà un grande successo».
L’ortodosso romeno padre Radu, nell’intervenire, ha parlato degli Empori come di «una sorgente di grazia, punto di riferimento per tante persone dalle lingue e nazioni diverse. E’ una  fontana di bene che si apre a Ponte San Giovanni – ha commentato –, che alimenta relazioni che creeranno una comunità più unita».
Il cardinale Bassetti, anche lui commosso nel vedere tanti bambini con le magliette colorate del “Gr.Est”, impegnati nei canti che hanno accompagnato l’inaugurazione di “Siloe”, da detto: «Noi adulti siamo qui a mani vuote, mentre i nostri bambini hanno tutti un cesto con dei viveri che porteranno all’Emporio. Idealmente e moralmente sono loro che danno inizio a questo Emporio. Comprendo sempre meglio, nell’andare avanti con l’età, quanto abbia ragione Gesù che ci dice: “Se non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei Cieli. D’altra parte la moltiplicazione dei pani e dei pesci è avvenuta perché c’era un bambino, come oggi, che aveva con sé 5 piccoli pani e due pesci, che è stato generoso condividendoli con tutti ed è avvenuta questa meravigliosa moltiplicazione. Per cui i protagonisti – ha evidenziato il porporato – sono due: Gesù e il bambino. Questo mi fa molto riflettere su un fatto importante: più siamo disposti a condividere, più si moltiplica, più ne avremmo per tutti. Questa è la logica del Vangelo, che non è quella della matematica in cui più si divide e meno hai. Grazie a voi ragazzi e ai volontari che sono tanti. Ho dubitato della loro disponibilità a servire il prossimo attraverso l’opera degli Empori, pensando anche al periodo di crisi che stiamo attraversando, ma la mia poca fede mi ha smentito».
«Lo scopo degli Empori – ha evidenziato il cardinale – è quello di essere opera di misericordia e non potrò mai dimenticare quanto mi disse un ergastolano nel fargli visita: “Le opere di misericordia sono la sostanza del Vangelo”. Non abbiate paura ad essere generosi, misericordiosi, perché le opere di misericordia sono il volto del Padre. Dio perdona tanti peccati per un’opera di misericordia compiuta».
Il pomeriggio degli Empori Caritas, apertosi con l’inaugurazione di “Siloe” in Ponte San Giovanni, è proseguito nella serata con il Concerto delle corali delle sette Zone pastorali nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, dove si sono esibiti più di 250 coristi eseguendo brani molto noti di artisti antichi e contemporanei. Il gruppo che ha ricevuto più applausi in assoluto è stato quello delle ospiti estere, denominata “Voci dal mondo”. Si tratta di alcune giovani profughe del continente africano, ospiti della Caritas diocesana da alcuni mesi presso la Casa di accoglienza “Il Pozzo di Giacobbe”, che hanno cantato due brani spiritual della loro terra indossando delle magliette bianche con su scritto quanto detto recentemente da papa Francesco: “I migranti non sono un pericolo, ma sono in pericolo”. Il concerto si è concluso con il canto “Se la gente usasse il cuore” di Andrea Bocelli, eseguito da tutti i 250 e più coristi. Il cardinale Bassetti, intervenendo nell’impartire la benedizione alle persone che gremivano la cattedrale, ha detto: «I nostri coristi sono stati bravissimi, il cuore ha vinto … Gli Empori vanno moltiplicati, sostenuti e per questo siate generosi».

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Apre i battenti il quarto Emporio della solidarietà a Ponte San Giovanni https://www.lavoce.it/apre-i-battenti-il-quarto-emporio-della-solidarieta-a-ponte-san-giovanni/ Thu, 16 Jun 2016 11:00:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=46493 emporio-siloe-in-ponte-san-giovanni,-volontari-al-lavoroSabato 18 giugno, nella Parrocchia San Bartolomeo in Ponte San Giovanni di Perugia, sarà inaugurato il quarto “Emporio della Solidarietà” realizzato dalla Caritas diocesana. I primi tre “Empori” sono “Tabgha”, presso il “Villaggio della Carità” in Perugia, “Divina Misericordia” nella zona industriale di San Sisto e “Betlemme” in Schiavo di Marsciano. Gli ultimi due, insieme all’Emporio di Ponte San Giovanni, sono le tre opere segno diocesane del Giubileo della Misericordia volute dal cardinale Gualtiero Bassetti per aiutare un migliaio di famiglie in difficoltà. Queste opere sono state realizzate con i contribuiti dell’“8xmille” alla Chiesa cattolica, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e di realtà imprenditoriali, coinvolgendo le Parrocchie delle periferie in costante crescita demografica e in prossimità di aree industriali che risentono della crisi.
Quest’ultimo “Emporio” è ospitato in un’antica struttura parrocchiale, molto a cuore ai pontegiani per la sua importanza religiosa, educativa e aggregativa, edificata all’inizio del ‘900 come Scuola Materna (animata per 70 anni dalle Suore Adoratrici del Sangue di Gesù), situata al numero civico 251 della centralissima via Manzoni di Ponte San Giovanni. Fu costruita grazie alla generosità di parrocchiani e benefattori anche illustri tra cui il papa san Pio X e la regina Elena di Savoia (a lei fu intitolata la Scuola Materna). Quest’edificio ritorna a svolgere la sua primordiale funzione, quella di accoglienza, quindi di grande valenza sociale. Infatti l’Emporio, denominato “Siloe” in ricordo della piscina in cui ebbe la vista il cieco miracolato da Gesù, non sarà solo un luogo dove fare la “spesa”, ma soprattutto di ascolto-accoglienza di persone in difficoltà. Ad accogliere le prime 200 famiglie utenti dell’“Emporio”, per complessivi 600-700 beneficiari, saranno 65 volontari ben formati e motivati, tra giovani e adulti, «persone di buona volontà a cui sta a cuore il prossimo che bussa alla porta».

La cerimonia di inaugurazione sul sagrato della chiesa e a seguire la visita all’Emporio “Siloe”.
Dopo mesi di lavori di ristrutturazione, messa a norma e allestimento dell’“Emporio”, il 18 giugno, alle ore 17, si terrà l’inaugurazione con inizio sul sagrato della chiesa parrocchiale per poi visitare l’Emporio”. Interverranno il cardinale Gualtiero Bassetti, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il parroco don Gianluca Alunni, il direttore della Caritas diocesana, diacono Giancarlo Pecetti, i referenti Caritas per la Terza Zona pastorale, i coniugi Carlo e Ilaria Cestellini, i diaconi Nando Ricci e Paolo Sorbelli e i rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio e del Gruppo imprenditoriale “EMI”, che hanno contribuito alla realizzazione dell’“Emporio” il cui costo ammonta a 105.000 euro, di cui 60.000 euro per l’acquisto dei prodotti e 45.000 euro per i lavori di adeguamento locali e reperimento attrezzature. L’“Emporio Siloe” si sviluppa su una superficie di 250 mq, di cui: 105 mq adibiti alla distribuzione-esposizione di beni alimentari di prima necessità e per l’igiene sistemati su scaffali in metallo e in banchi frigo; 100 mq riservati allo stoccaggio e alla movimentazione della merce con cella frigorifera; 20 mq per l’accoglienza-ascolto; 25 mq per servizi. A questi ambienti si aggiunge il “magazzino comune” a tutti e quattro gli “Empori” (100 mq), presso l’“Emporio Divina Misericordia” in San Sisto.

Il progetto dell’“Emporio Siloe”, un servizio della Chiesa locale di “contrasto alla povertà”.
Le Parrocchie coinvolte in questo progetto, la cui attuazione-gestione è affidata all’Associazione “Emporio Siloe”, sono Balanzano, Brufa, Collestrada, Ospedalicchio, Pieve di Campo, Ponte San Giovanni, Pontenuovo di Torgiano, Sant’Andrea d’Agliano, Sant’Enea, San Martino in Campo e in Colle, Santa Maria Rossa e Torgiano. Tutte loro hanno accolto l’idea della Caritas diocesana di dare vita al “Progetto Emporio” vissuto come servizio di «contrasto alla povertà che rende più efficace ed efficiente il reperimento e la distribuzione di beni di prima necessità oltre che più dignitosa la condizione delle persone che accedono a tale servizio». La persona che arriva all’Emporio «viene accompagnata in un percorso di durata variabile e ben definita che cerca di condurla all’autonomia, all’integrazione sociale ed a una gestione più consapevole del proprio budget domestico». Gli interessati ad «accedere ai servizi offerti dagli “Empori” dovranno presentare domanda corredata da documenti comprovanti lo stato di indigenza – spiegano in Caritas diocesana –, i cui moduli potranno essere ritirati presso le Caritas parrocchiali o scaricati direttamente dal sito: www.caritasperugia.it». Gli “Empori” contribuiscono anche a ridurre lo spreco alimentare proponendo un’alternativa solidale e sostenibile di consumo con l’approvvigionamento dei beni di prima necessità mediante donazioni, acquisto diretto tramite fondi dedicati, ma anche mediante accordi con negozi del territorio, supermercati e aziende alimentari.

Il nome “Siloe”. A spiegare il significato-rapporto con la carità è il parroco don Gianluca Alunni.
Quest’Emporio, come accennato, è stato denominato “Siloe”, richiamando il passo del Vangelo di Giovanni in cui narra quando Gesù guarisce un cieco dalla nascita mettendogli del fango sulle palpebre e mandandolo a lavarsi nella piscina di “Siloe”, «che significa “inviato” – spiega il parroco don Gianluca Alunni -. “Siloe” indica che tutti i credenti hanno bisogno della fede per vedere il povero e, soprattutto, l’azione della carità. Gesù Cristo ci invita a lavarci con l’acqua della fede per poter vedere il fratello che ha bisogno del nostro aiuto. In “Siloe” possiamo cogliere anche una reciprocità: I fratelli che vengono da noi aiutati, possono a loro volta vedere, nelle opere buone che si compiono nel nome di Gesù, il volto misericordioso di Dio. Infatti, il motto che abbiamo scelto per l’opera di questo Emporio è un altro passo del Vangelo di Giovanni: “Perché coloro che non vedono vedano” (Gv 9, 39)».

L’esperienza di fede e carità dei giovani coniugi Carlo e Ilaria Cestellini.
Carlo e Ilaria Cestellini con il loro piccolo Bernardo di dieci mesi, referenti Caritas per la Terza Zona pastorale, si sono prodigati come volontari nell’allestimento dell’“Emporio Siloe”. «E’ un luogo che può restituire dignità nel dare sostegno a chi vive una condizione di disagio e povertà», commentano i due giovani sposi, lui ingegnere, lei impiegata in un centro commerciale. «“Siloe” è anche un luogo che sensibilizza e riporta a una sobrietà nella vita con una duplice funzione – spiegano –: dare al bisognoso una dimensione di dignità e a noi che facciamo servizio educare alla sobrietà. Gli “Empori”, è emerso al recente Giubileo diocesano delle opere di Misericordia, sono una risposta ai mali della nostra società, come l’egoismo e l’individualismo, perché sono opere di carità accompagnate dal nostro cuore con gesti semplici e quotidiani, che danno un senso alla nostra vita. Ma c’è anche un’altra forma di carità che dà risposte ad un’economia malata, che non può essere contrastata con la risposta di un singolo, ma con quella di una comunità che si fa carico dei bisogni del prossimo con servizi strutturati come gli “Empori”». Ilaria e Carlo, riflettendo sul Giubileo delle opere di Misericordia, ne parlano come di «un’esperienza che ci ha fatto comprendere ancora di più l’importanza dell’essere vicino ai sofferenti, perché aiuta ad essere più vicino a Dio. Le tante povertà che vediamo ci ricordano che la vita ci porta all’essenzialità, alla semplicità e questo ci porta anche a sorridere di più e a guardare al futuro con speranza».

“Siloe” ringrazia Caritas, Fondazione Cassa di Risparmio, Gruppo EMI e “No(t)te di Musica”.
«Oltre a Caritas italiana e diocesana, la principale Istituzione che ha sostenuto i costi per la realizzazione del progetto “Siloe” – sottolineano dall’Associazione che gestisce l’“Emporio” – è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Un contributo importante è stato dato anche dal Gruppo EMI, che ha fornito gratuitamente il primo approvvigionamento di prodotti e donato un furgone climatizzato a servizio dei quattro “Empori”, oltre e con il reperimento a costo zero delle attrezzature necessarie all’esercizio (scaffali, celle e banchi frigo). Un sentito ringraziamento va anche al comitato organizzatore di “No(t)te di Musica” (l’evento che lo scorso 4 giugno ha visto la sua 5a edizione a Ponte san Giovanni), che ha destinato il ricavato della serata per l’acquisto di un furgone per l’“Emporio Siloe”. L’organizzazione dell’’evento musicale, in vista dell’apertura dell’“Emporio”, ha reso omaggio a quest’opera di solidarietà facendo chiudere l’esibizione della “P-Funking Band” proprio all’ingresso di “Siloe” assiepato di gente».

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Sabato Perugia. Un concerto e (nuovo) emporio per la solidarietà https://www.lavoce.it/sabato-perugia-un-concerto-e-nuovo-emporio-per-la-solidarieta/ Tue, 14 Jun 2016 12:07:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=46468 spesa-centro-caritas-emporio-cmykE’ in programma sabato 18 giugno, alle ore 21, nella cattedrale di san Lorenzo in Perugia, il Concerto canoro-musicale “Se la gente usasse il cuore” promosso dalla Caritas diocesana che vedrà esibirsi 250 coristi in rappresentanza delle Corali parrocchiali delle Zone pastorali dell’Archidiocesi. Si tratta di un concerto con la finalità di sensibilizzare la comunità cristiana e le persone di buona volontà a sostenere materialmente l’iniziativa Caritas degli “Empori della Solidarietà”.

Lo scorso anno le stesse Corali tennero un concerto a favore del “Fondo di Solidarietà” delle Chiese umbre per le famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro a causa della crisi. In occasione di questo importante evento si esibiranno anche alcuni profughi ospiti della Casa di accoglienza “Il Pozzo di Giacobbe”, che canteranno uno spiritual facendo così sentire diverse «voci dal mondo» in segno di gratitudine per l’accoglienza ricevuta e, nel contempo, per non dimenticare i tanti disperati che per guerre e fame arrivano in Europa chiedendoci aiuto. I brani eseguiti dalle corali, di autori antichi e contemporanei, saranno accompagnati da alcune riflessioni di papa Francesco che comunicano il messaggio di questo evento.

Tra le riflessioni – una “rivolta” anche ai media -, quella in cui il Papa sostiene che «sono così tante le immagini che ci raggiungono che noi vediamo il dolore, ma non lo tocchiamo, sentiamo il pianto, ma non lo consoliamo, vediamo la sete ma non la saziamo. In questo modo, molte vite diventano parte di una notizia che in poco tempo sarà sostituita da un’altra. E, mentre cambiano le notizie, il dolore, la fame e la sete non cambiano, rimangono».

Papa Francesco si rivolge anche ai volontari e a quanti quotidianamente vivono un’opera di carità quale è l’“Emporio della Solidarietà”: «Credete in quello che fate e continuate a mettervi entusiasmo, che è il modo in cui il seme della generosità può germinare con forza. Concedetevi il lusso di sognare. Abbiamo bisogno di sognatori che spingano questi progetti. Perché diventi realtà questa urgente priorità della “fame zero”, vi assicuro tutto il nostro sostegno e appoggio al fine di favorire tutti gli sforzi intrapresi».

Sempre sabato 18 (ore 17) la Caritas diocesana inaugurerà il suo quarto “Emporio”, il terzo come opera segno diocesana del Giubileo Straordinario della Misericordia, fortemente voluta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dopo quelli di San Sisto e di Marsciano. Quest’ultimo “Emporio” si trova nella Parrocchia di San Bartolomeo in Ponte San Giovanni, uno dei centri periferici di Perugia in costante crescita demografica con numerose realtà imprenditoriali, non poche delle quali in affanno per la crisi.

«Ci affidiamo ancora una volta al canto per sostenere delle opere di carità di grande valenza sociale oltre che pastorale – commenta Antonio Salemme, incaricato Caritas di quest’iniziativa –. I coristi che si esibiranno non sono cantanti professionisti, però ce la metteranno tutta non solo con la voce, ma con il cuore».

«Abbiamo avuto modo di “collaudare” da alcuni anni l’esperienza degli eventi canoro-musicali, rivelatasi molto positiva – sottolinea Salemme –, in primis con il concerto natalizio “Cantiamo insieme la speranza” (2012), che ha coinvolto diverse centinaia di bambini in ognuna delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi. E’ stata un’iniziativa che ha stimolato delle altre a livello parrocchiale ed interparrocchiale, fino a promuovere quella diocesana dello scorso anno, tenutasi nella cattedrale di Perugia (il 14 giugno 2015, n.d.r.), per sostenere il “Fondo di Solidarietà” delle Chiese umbre».

«Siamo certi – conclude Salemme – che anche il concerto di sabato 18 giugno riscuoterà un successo di pubblico, contribuendo non poco a sostenere materialmente le opere degli “Empori della Solidarietà”, che ormai sono quattro, sorte nella nostra comunità diocesana negli ultimi due anni a sostegno di oltre mille famiglie in difficoltà».

Il repertorio di questo secondo Concerto canoro-musicale diocesano spazia dal “Re dei Re, dalla Cantata 140 di Bach, all’“Ave Verum” di Elgar (eseguiti dai coristi della I Zona pastorale), da “Vanità di Vanità” di Branduardi al “Laudato sii” tratto dal musical “Forza Venite Gente” di Paulicelli, De Mattis e Belardinelli (eseguiti dai coristi della II Zona pastorale), da “Sono qui a lodarti” di Hughes a “Come un prodigio” di Vezzani (eseguiti dai coristi della III Zona pastorale), dalle antiche melodie inglese e irlandese “Amazing Race” e “An Irish Blessing” (eseguite dai coristi della IV Zona pastorale) all’“Inno GMG 2016” di Blycharz (versione italiana di Ciprì) e “I will follow Him” tratto dal film “Sister Act” (eseguiti dai coristi della V Zona pastorale), da “Preferisco il Paradiso” di Frisina a “Goccia dopo goccia” di Fasano ((eseguiti dai coristi della VII Zona pastorale). Al termine, dopo «le voci dal mondo» dello spiritual di alcune giovani profughe, tutti i partecipanti al Concerto canteranno insieme “Se la gente usasse il cuore” di Bocelli.

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Progetto competitivo https://www.lavoce.it/progetto-competitivo/ Thu, 11 Sep 2014 13:28:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27947 Ricci, Romizi, Bracalente, Bracco
Ricci, Romizi, Bracalente, Bracco

Con uno slogan tutto nuovo “Seeding change” (seminare il cambiamento) è stato presentato alla stampa il dossier definitivo della candidatura di Perugia capitale della cultura 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria. “Uno slogan proattivo – come si legge nel documento – che connota chiaramente un processo. Si tratta da un lato di un gesto chiaro, deciso, abituale, ma anche antico e dall’altro di un gesto profondo che ha a che fare con l’etimo di cultura come ‘coltivazione del pensiero’. E così, come per seminare bisogna conoscere il territorio, i suoi ritmi, le sue caratteristiche, la stessa attenzione occorre per progettare una città”.

Alla base del programma, (visionabile on line nel sito www.perugia2019.eu), per la maggior parte tutto nuovo rispetto a quanto già presentato nel precedente dossier, due pilastri fondamentali: la trasformazione della città e il programma culturale. Ed è su quest’ultimo pilastro che si punta maggiormente e per il quale è previsto il coinvolgimento di artisti e organizzazioni culturali internazionali.

Il dossier è stato già presentato al Mibact venerdì 5 settembre ed è composto da 115 pagine, tradotte anche in inglese. “Un progetto molto rafforzato, competitivo, con una dimensione europea più sviluppata rispetto al precedente – ha sottolineato Bruno Bracalente, presidente della Fondazione Perugia 2019 – con un forte coinvolgimento della cittadinanza e soprattutto dei giovani”. E in più c’è “un’alta qualità culturale che si sostanzia con le lettere di intento di istituzioni e associazioni. La Fondazione ad oggi ha 202 partecipanti”.

Con questo progetto si “vuole intervenire sulle fratture della città e sul suo patrimonio storico innestandovi nuovi modelli di sviluppo in cui Perugia2019 si pone come ‘seminatore’ di cambiamento, non bonificando i problemi ma ripartendo da questi”. Il budget è sicuramente più “sobrio” di quello delle altre città candidate – ha proseguito Bracalente – perché abbiamo voluto tenere un atteggiamento responsabile in un momento di congiuntura difficile. Vogliamo fare il meglio possibile con poco”.

È un programma “che ruota intorno al concetto di partecipazione – ha detto Arnaldo Colasanti – in grado di dare al territorio la consapevolezza delle proprie radici. Sarà una narrazione affidata ad un programma culturale strutturato su tre livelli che ricalcano le tre linee progettuali del precedente dossier: I’mMature, legato allo sviluppo individuale. I’mMerge, che promuove lo sviluppo della comunità. I’mMobile, che si lega al racconto del territorio.

Sostegno pieno al programma da parte del sindaco Andrea Romizi, che ha ringraziato l’ex sindaco Boccali e l’assessore Cernicchi per aver creduto nel progetto “La nostra comunità ha fatto finalmente squadra e già questo mi sembra la grande novità”. “Abbiamo messo nero su bianco su ciò che potremmo realmente e comunque fare, ciò che saremo in grado di realizzare – ha affermato il sindaco di Assisi Claudio Ricci – Il cantiere è già aperto: durante la visita ispettiva della Commissione dovremo dimostrare questo”. “Abbiamo immediatamente colto l’importanza e sostenuto da subito il progetto – ha detto l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco – Abbiamo aderito perchè abbiamo visto in questa occasione una grandissima opportunità di porre al centro l’idea di una completa rivisitazione dei nostri modelli di sviluppo”. Venerdì 10 ottobre arriverà la Commissione europea per il sopralluogo. Una visita privatissima (niente giornalisti è stato chiesto) della durata di sette ore (dalle 12 alle 19) in giro tra Perugia, Ponte San Giovanni e Assisi .

Perugia capitale. La visita ispettiva del prossimo 10 ottobre

La commissione europea che decreterà il verdetto effettuerà la visita ispettiva il 10 ottobre in forma privatissima (niente giornalisti hanno detto). In sette ore (dalle 12 alle 19) il gruppo seguirà un percorso in cui la città darà un assaggio del progetto e si mostrerà, anche nei suoi punti critici, quelli da “seminare”, dando un’anticipazione sugli eventi che verranno organizzati nel 2019 se il titolo sarà di Perugia. La Commissione raggiungerà il centro storico con il minimetrò, visiteranno la zona del Pincetto e poi la Rocca Paolina dove verrà allestita una postazione multimediale touch screen e con dei giovani che racconteranno cosa avverrà nel 2019. Si raggiungerà corso Vannucci forse in bicicletta per arrivare a piazza IV Novembre per un giro della Fontana e poi al mercato coperto. E poi via della Viola, piazza Grimana, la Torre degli Sciri da dove potranno ammirare la città dall’alto, per arrivare poi all’ex-carcere di piazza Partigiani, piazza del bacio zona Fontivegge. Poi via in direzione Ponte San Giovanni, per arrivare ad Assisi: al Palaeventi di Santa Maria degli Angeli e poi al Monte Frumentario. “Stiamo affrontando una mappatura della città di Perugia in relazione a questa visita con slancio comune all’assessore Teresa Severini” ha affermato il direttore artistico Arnaldo Colasanti. Giovedì 16 ottobre incontro con la commissione a Roma, venerdì 17 il verdetto finale

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Tra musica e testimonianza. I vincitori di “Saremo al C’entro” 2014 https://www.lavoce.it/tra-musica-e-testimonianza-i-vincitori-di-saremo-al-centro-2014/ Thu, 10 Jul 2014 18:09:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=26018 Saremo-al-Centro-2014Si è conclusa con tre serate all’insegna della musica giovane la 14a edizione di Saremo al Centro. Da venerdì 4 a domenica 6 luglio i 35 finalisti, tra gruppi e singoli cantanti, si sono esibiti di fronte ad un pubblico numeroso al parco Bellini di Ponte San Giovanni. L’evento, diventato a dimensione diocesana, è stato trasmesso anche in streaming in tutta Italia sulle frequenze di Umbria Radio, col commento di Marta Carloni. Anche quest’anno l’accompagnamento offerto dall’orchestra “Musica sull’acqua” di Magione, diretta dal maestro Lucio Canu, ha regalato alla manifestazione un’emozione in più.

Domenica 6 luglio, serata finale, a presentare sul palco gli ultimi finalisti c’erano Roberto Castellini, accompagnato da Chiara Casagrande e dalle gemelle Martina e Valentina Sforna. Bella musica e voci interessanti, tra sketch del duo Andrea ed Enrico e gli intermezzi da musical di Roberto e Chiara. L’orchestra, composta da giovani dai 14 ai 25 anni, ha regalato dei bei momenti musicali.

In conclusione di serata è intervenuto il neo sindaco Andrea Romizi per un breve saluto. È poi seguito, come è ormai tradizione della manifestazione, il momento della testimonianza. Luana e il marito Alex hanno raccontato la loro scelta di portare a termine la gravidanza dopo aver scoperto la malformazione del figlio. Una malformazione che nel corso dei mesi si è in gran parte risolta grazie anche ad un intervento eseguito dopo la nascita.

A tarda notte la giuria, composta da Mauro Formica (bassista), Roberto Forlini (batterista), Paolo Brancaleoni (cantautore) e Carlotta (cantante) ha decretato i vincitori delle tre categorie. Per la categoria cover live 1° il gruppo Estraneo, 2° Equilibrìo, 3° The Red Lady and Johnson Canova. Per la categoria cantautore 1° Saverio Mariani, 2° Simone Sabatino, 3° il gruppo Altrove. Categoria interpreti, 1° Erica Sposini, 2° Selene Capitanucci, 3° Landrea. Il premio consisteva in 20 ore di registrazione per le prime due categorie e 10 ore di registrazione per la terza categoria.

Il premio intitolato a “Don Annibale Valigi” è andato invece a Niccolò Bravi del gruppo Equilibrìo che ha vinto una borsa di studio alla Hope Music School (la scuola di musica della Cei a Roma). Il premio per il miglior testo è andato a Simone Sabatino, per l’impatto sul pubblico a Landrea, come miglior voce a Marlene.

Ottima riuscita dunque anche per questa edizione. C’è stato chi vociferava che per il futuro la manifestazione cambiasse location. Dal palco, a nome delle associazioni del territorio, si è ribadita la ferma richiesta di lasciarla dov’è sempre stata, dove è cresciuta grazie al lavoro di tanti volontari.

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Aerei, strade, treni, bus: la situazione in Umbria https://www.lavoce.it/aerei-strade-treni-bus-la-situazione-in-umbria/ Thu, 23 Jan 2014 16:06:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=21711 aeroporto-strada-stazioneNel 2013 i passeggeri nell’aeroporto San Francesco sono stati 215 mila, cresciuti rispetto all’anno precedente, ma tra costi e ricavi c’è stato un disavanzo di quasi 800 mila euro. La Sase (la società che lo gestisce e della quale fanno parte Regione, Comune e Camera di commercio di Perugia, Confindustria e altri soci) ha presentato un piano di sviluppo che prevede di arrivare a 400 mila passeggeri nel 2015 attivando nuovi collegamenti nazionali e internazionali, e che richiede investimenti per quattro milioni di euro. Piano che, come afferma il presidente della Sase Mario Fagotti, deve ancora essere approvato dall’assemblea dei soci, ma sembra avere ottenuto il consenso e il sostegno della Regione.

Attualmente da Perugia si vola tutto l’anno per Londra, Bucarest, Tirana e Trapani. Durante la bella stagione ci sono anche collegamenti con Barcellona, Bruxelles, Olbia e Cagliari, e voli charter per località delle vacanze come Palma, Ibiza, Rodi, Creta e Sharm El Sheikh. La Sase sta cercando di riattivare nel 2014 i voli Rynair per lo scalo internazionale di Bergamo e di avviare con la stessa compagnia quelli per Lamezia e Oslo. Sono in corso contatti con altre compagnie per aprire quest’anno collegamenti anche con Monaco, Malta e Tel Aviv. Per il 2015 si spera di avere voli anche per uno scalo del Nord Europa tra Olanda, Germania e Polonia, per Casablanca, e per la Russia. Intensificando anche i collegamenti nazionali con nuove mete quali Roma Fiumicino e Brindisi.

Intanto il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha presentato al Consiglio dei ministri il decreto che inserisce Perugia tra gli scali di interesse nazionale e che dovrebbe essere approvato entro il mese. Un riconoscimento che ha scongiurato il rischio di declassamento a scalo regionale, ma che impone il raggiungimento dell’equilibrio finanziario entro un triennio. “Ed è questa – ha commentato l’assessore regionale Silvano Rometti – la grande sfida che ci attende: farlo crescere fino a raggiungere una quota di passeggeri che non richieda più il continuo ricorso a finanziamenti pubblici come avvenuto finora”.

LA E45 DIVENTA AUTOSTRADA?

Per ora ci sono tante buche e tante polemiche. Parliamo della superstrada E45. C’è un progetto per trasformarla in autostrada da Mestre a Orte, ma in tanti non sono d’accordo. Meglio tappare le buche. “In una regione dove si impiega un’ora e mezza per percorrere in treno gli 80 km di distanza tra Perugia e Terni – osserva Legambiente – non si sente proprio la necessità di un’opera che non porterà nessun beneficio né agli spostamenti interni, né verso altre regioni”.

Il sottosegretario alle Infrastrutture Rocco Girlanda si dice sicuro che entro la fine dell’anno sarà indetta la gara di appalto dei lavori, che comprende anche la realizzazione del ‘Nodo’ di Perugia. Per un importo di 10 miliardi. La nuova autostrada sarà realizzata in project financing da privati che ne incasseranno il pedaggio. Una spesa in più per i tanti pendolari umbri, che ora la percorrono quotidianamente gratis. La proposta di Girlanda è quella di esentare dal pagamento i residenti per percorsi inferiori ai 50 km.

L’ottimismo sulla realizzazione sembra però eccessivo, considerando le polemiche che ormai da un decennio riguardano il tracciato del “Nodo di Perugia” e la situazione della Perugia-Ancona che sembra seguire le sorti della famosa Salerno-Reggio Calabria. I lavori della superstrada che dovrebbe avvicinare l’Umbria all’Adriatico sono cominciati negli anni Settanta. Si procede a singhiozzo tra interruzioni e rinvii per soldi che finiscono, gare d’appalto bloccate per vertenze amministrative e giudiziarie, imprese che falliscono. Girlanda comunque si dice certo che la situzione si sbloccherà presto, anche perché con il cosiddetto “decreto del fare” sono arrivati i fondi per il completamento di tutte le opere della Quadrilatero, che comprende la Foligno – Civitanova Marche e appunto la Perugia-Ancona.

C’è un’altra superstrada che dovrebbe collegare Tirreno e Adriatico: è la E78. In Umbria però i Comuni dell’Alta Valle del Tevere stanno ancora litigando su dove farla passare.

Girlanda intanto annuncia che sono disponibili 74 milioni per un nuovo tratto della Gubbio-Umbertide e che ci sono 8 milioni per ultimare entro il 2015 la complanare di Orvieto.

L’ODISSEA DEI TRENI

Più treni e meno automobili è invece la proposta di Legambiente: “Basta con le grandi opere stradali, più trasporto ferroviario pendolare, più trasporto pubblico e mobilità nuova”.

Ogni giorno, sui 529 km di ferrovie umbre viaggiano mediamente circa 30.000 passeggeri, di cui quasi 7.000 abbonati. Si tratta soprattutto di lavoratori e studenti pendolari “costretti ormai da tempo – afferma Legambiente – a interminabili e cronici ritardi e disservizi”. Come quando (ma è solo uno dei più recenti episodi) il regionale Terontola-Foligno si è guastato a Tuoro bloccando per tre ore la circolazione sull’unico binario. Pochi giorni prima, un disservizio analogo si era verificato sulla linea per Roma. Negli ultimi due anni i biglietti sono aumentati del 25 per cento mentre i servizi – denuncia Legambiente – sono stati tagliati del 3 per cento. In una regione dove già si registra il più alto tasso di motorizzazione d’Italia, nel decennio 2003-2013 sono stati spesi 199 milioni di euro (cioè l’80,56% delle risorse) per strade e autostrade contro i 47,4 del trasporto ferroviario. Legambiente chiede invece che “il 50% della spesa regionale per le opere pubbliche vada al servizio ferroviario pendolare, al trasporto pubblico e alla mobilità nuova”. Anche Federconsumatori denuncia il frequente ripetersi di ritardi e disservizi dei treni per i pendolari.

C’è poi il problema di collegare meglio l’Umbria con l’alta velocità. Le Amministrazioni regionali di Umbria e Toscana si stanno dando da fare per realizzare la nuova stazione Media Etruria che dovrebbe sorgere al confine tra le due regioni. Anche in questo caso c’è una guerra di campanili per il luogo dove costruirla, sempre che si riesca a farlo.

ANCHE PER I BUS FUTURO INCERTO

Non ci sono buone notizie neanche per i pendolari che usano gli autobus. I biglietti sono aumentati e i servizi sono stati ridotti. Umbria Mobilità, la società regionale sorta dall’accorpamento di altre aziende pubbliche locali per razionalizzare costi e servizi, dopo qualche anno è già in crisi ed è stata messa in vendita. Manager superpagati, operazioni spericolate e casse vuote. L’acquirente dovrebbe essere Busitalia, società delle Ferrovie dello Stato. L’operazione dovrebbe avvenire il prima possibile, ma l’Antitrust ha chiesto chiarimenti. Dovrebbero essere costituite due società: una, la cui maggioranza viene acquisita da Busitalia, si occuperà dei servizi, mentre l’altra dovrà gestire il patrimonio di Umbria Mobilità cercando di recuperare gli ingenti crediti (alcune decine di milioni di euro) di servizi incautamente svolti nel Lazio e in Sicilia. Con il rischio insomma, come per Alitalia, che i debiti restino a carico degli enti pubblici proprietari, e quindi dei cittadini.

PERUGIA. MINIMETRÒ FINO A MONTELUCE?

Il Comune di Perugia quest’anno spenderà quasi 800 mila euro per gli ascensori della galleria Kennedy, mentre per la sostituzione delle rampe delle scale mobili nella Rocca paolina si parla di una somma ben più consistente.

Si ricomincia poi a parlare di un prolungamento del Minimetrò. Un’ opera innovativa che ha avuto risonanza e apprezzamenti internazionali, ma che è incompleta per una riorganizzazione vera della mobilità urbana. Il Governo ha messo a disposizione degli enti locali un Fondo nazionale mobilità che prevede un finanziamento del 60 per cento delle infrastrutture che verranno ammesse. Il Comune di Perugia ha inviato uno studio di fattibilità sul prolungamento del Minimetrò fino Monteluce. Sono in molti però a sostenere che sarebbe più utile portare il Minimetrò fino al grande ospedale di San Sisto. Sarebbe troppo oneroso, replica il Comune, che preferirebbe una nuova strada di 2 km da riservare esclusivamente a bus elettrici che fanno la spola tra Pian di Massiano e l’ospedale di Santa Maria della Misericordia.

Con un’osservazione finale da parte di chi scrive: ma la seconda linea del Minimetrò per collegare la zona Est del territorio con il centro storico a Perugia non esiste già dal secolo scorso? È la Ferrovia centrale umbra, che collega la popolosa frazione di Ponte San Giovanni con la centralissima stazione di Sant’Anna, a poche decine di metri dalle scale mobili. Solo che ci passano pochi treni, vecchi e malandati…

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La Giornata del migrante in diocesi di Perugia. Dal mondo i tanti volti di Cristo https://www.lavoce.it/la-giornata-del-migrante-in-diocesi-di-perugia-dal-mondo-i-tanti-volti-di-cristo/ Thu, 23 Jan 2014 15:14:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=21692 Il coro internazionale che ha animato la liturgia
Il coro internazionale che ha animato la liturgia

Domenica 19 gennaio, in occasione della 100a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, mons. Gualtiero Bassetti ha incontrato alcune delle comunità di immigrati presenti in Umbria. La giornata – che coincideva, tra l’altro, con l’avvio della Visita pastorale – ha avuto inizio con una celebrazione eucaristica officiata dallo stesso Arcivescovo. Fin da subito traspariva un clima sereno, di fratellanza e condivisione, come in una grande famiglia. Per far sentire tutti a proprio agio e affinché tutti seguissero la messa, il Vangelo è stato proclamato in quattro lingue, e la preghiera dei fedeli addirittura in sette. La multietnicità era evidente anche dai canti, affidati a un coro composto da immigrati: il canto iniziale in spagnolo e l’Alleluia dai “ritmi tribali”. Alcune comunità, come quella nigeriana, ecuadoregna e peruviana, sfoggiavano i loro abiti tradizionali. “Migranti e rifugiati – ha detto mons. Bassetti all’omelia – non sono pedine sullo scacchiere dell’umanità. Si tratta di bambini, donne e uomini spesso costretti ad abbandonare le loro case, a fuggire dal proprio Paese”. E rivolgendosi ai diretti interessati: “La Chiesa è chiamata a essere popolo di Dio, che abbraccia tutti i popoli e porta a tutti l’annuncio del Vangelo, perché nel volto di ogni persona è impresso il volto di Cristo. Si tratta di vedere in ogni migrante non un problema da affrontare ma un fratello o una sorella da accogliere. Cari migranti e rifugiati, non perdete la speranza!”.

Al termine della celebrazione, la festa si è trasferita nel chiostro della cattedrale, dove tutti insieme si sono ritrovati per il pranzo. Ogni gruppo ha offerto cibi tipici del Paese di provenienza, mentre la comunità nigeriana allietava gli animi dei presenti con i propri canti tradizionali. Le comunità partecipanti erano est-europee, in particolare quella polacca, africane (anglofone e francofone, tra Nigeria, Camerun, Benin, Togo, Costa d’Avorio, Kenya), latino-americane (numerosa la presenza da Ecuador, Perù, Bolivia), nonché qualche Paese asiatico (Filippine, India). All’evento ha presenziato padre Jean, incaricato pastorale dei migranti, il quale ha riferito che “era invitata anche la comunità ucraina, ma non ha potuto essere presente perché impegnata nella celebrazione del Battesimo di Gesù, festa che nella tradizione ortodossa conclude le festività natalizie”. E ha aggiunto: “Non dobbiamo dimenticare che in questa Giornata vengono ricordati non solo gli immigrati, ma anche i rifugiati. Ogni comunità ha offerto il proprio cibo, ha proposto i propri balli e messo in mostra alcune delle proprie tradizioni, con un obiettivo: conoscersi”. Al convivio era presente anche il vicario generale, don Paolo Giulietti, il quale ha specificato che quasi tutti i presenti sono parte attiva nei rispettivi gruppi di appartenenza. Ha poi ricordato che questo è solo il primo di dieci appuntamenti, alcuni riservati alle comunità, altri aperti a tutti. Mons. Bassetti visiterà le principali comunità straniere presenti nel territorio. “Una serie di incontri – ha detto mons. Giulietti – che dimostrano come la Chiesa sia vicina e attenta alle necessità degli immigrati e dei rifugiati di ogni parte del mondo. Ci ritroveremo con gli adulti il 16 febbraio a Magione e il 23 marzo a Ponte San Giovanni, mentre il 22 marzo sarà lasciato spazio ai giovani tra i 14 e i 25 anni nati in Italia da genitori immigrati o arrivati nel nostro Paese da piccoli”.

 

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Torneo di calcetto ‘in tandem’ https://www.lavoce.it/torneo-di-calcetto-in-tandem/ Thu, 12 Sep 2013 10:08:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18972 I ragazzi in campo per il torneo 2012
I ragazzi in campo per il torneo 2012

Casa Emmaus organizza il 4° memorial “Andrea Ferrucci” che si svolgerà a Lidarno sabato 28 e domenica 29 settembre. Anche quest’anno, la formula prevede la presenza di sei oratori: Ponte San Giovanni, Ponte D’Oddi, Case Bruciate, San Sisto, Ponte Felcino – Colombella – Ramazzano. Si tratta di oratori del territorio del Comune di Perugia che hanno espresso il desiderio di partecipare al torneo di calcetto con le rispettive rappresentative femminili. Questa formula prevede un vero e proprio gemellaggio tra la squadra femminile, e quindi il rispettivo oratorio, e una squadra composta da “ragazzi di Casa” per dar vita a un torneo misto. Ogni ragazza giocherà in coppia con uno dei ragazzi di Casa – sia esso “appiedato” o “arruotato” – e interagire in modo da giocare una vera e propria partita di calcetto: vedere per credere! In aggiunta al torneo misto c’è il torneo giocato dagli oratori, ma il vincitore finale sarà la squadra gemellata che nei due tornei avrà totalizzato la somma dei punti maggiore. Questa formula è stata pensata proprio per coinvolgere in modo diretto i ragazzi di Casa Emmaus: lo spirito che porta avanti il tutto è la collaborazione e la partecipazione a un evento che non è agonistico ma vuole promuovere sempre più l’integrazione. Ciò permetterà agli oratori che parteciperanno e a quelli che vorranno assistere di tornare a trovare i ragazzi di Casa Emmaus durante l’anno, e questo sarà un modo per trovarsi, ritrovarsi, condividere e offrire l’opportunità di poter essere d’aiuto. Appuntamento sabato 28 alle 15 con l’associazione Vip che prima dell’inizio delle partite ci coinvolgerà con giochi di fiducia e collaborazione. Poi le partite, senza dimenticare che in questi due giorni si alterneranno momenti con i clown e momenti spirituali con due catechesi, una il sabato pomeriggio e una la domenica. Ovviamente domenica la messa (ore 9.30) e momenti di ristoro sia il sabato sera che la domenica a pranzo, per terminare il sabato alle 22 e la domenica con la premiazione alle 20.

Casa Emmaus è un luogo d’incontro; è un luogo dove le “diverse abilità” vengono a contatto con le “abilità così come le conosciamo” e operano un’integrazione che va al di la delle barriere. Dal 2009 a Lidarno, presso Sant’Egidio, Casa Emmaus si propone come struttura di accoglienza per persone disabili. Nel corso degli ultimi anni le attività sono andate via via consolidandosi e la struttura inizia ad essere sempre più conosciuta in abito sia comunale che provinciale, tanto da accogliere oltre 40 ragazzi.

Le attività di Casa Emmaus

Attualmente a Casa Emmaus, il sabato e domenica, si tengono incontri per fasce d’età (il sabato i ragazzi tra i 15 e 22 anni, la domenica giovani e adulti). Tali incontri mirano alla crescita spirituale, a una vita di relazione sana e a una maggiore autonomia nelle competenze richieste nella quotidianità, per imparare a riconoscersi e a farsi riconoscere persone con diritti e doveri. Anche durante la settimana vi sono due laboratori pomeridiani: “Laboratorio clown” portato avanti dall’associazione Vip che, dopo due anni di conoscenza e fiducia reciproca, ha scelto Casa Emmaus come luogo di servizio (insieme a loro si impara a portare divertimento e allegria nelle piazze, nei luoghi di ritrovo agli anziani o nelle case di riposo); e “Laboratorio musicale”, dove si impara a dare valore ai silenzi, alle pause, alle note che ogni musica e ogni storia porta con sé. Esprimere le proprie emozioni fino a scrivere una canzone per un amico salito al Cielo, e arrivare a cantare e a suonare davanti al pubblico.

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Un giovane rivela i segreti delle campane di Perugia, anzi di tutta Italia https://www.lavoce.it/un-giovane-rivela-i-segreti-delle-campane-di-perugia-anzi-di-tutta-italia/ Thu, 25 Jul 2013 13:00:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18390 Luca Chianella e Daniele Chiaraluce sul campanile della chiesa di Pieve di Campo al termine della “suonata” di mezzogiorno
Luca Chianella e Daniele Chiaraluce sul campanile della chiesa di Pieve di Campo al termine della “suonata” di mezzogiorno

La passione per le campane, Luca Chianella l’ha maturata sin da bambino. Forse era inevitabile – dice – considerato che la sua casa è a pochi passi dalla parrocchia di Ponte San Giovanni, e quando poteva eccolo sempre lì, sotto il campanile, con il naso all’insù in attesa del loro tintinnio.

Oggi Luca è un ragazzo di 22 anni. È cresciuto di pari passo con la sua inesauribile passione che nel corso degli anni è diventata qualcosa di più, tanto che nel tempo libero dalla scuola (ha studiato all’Istituto tecnico industriale) le campane sono diventate anch’esse oggetto di studio. Partendo dalla sua parrocchia e via via passando in altre chiese della diocesi e non solo: le ha fotografate, catalogate, alcune anche riparate, ripristinando in altre la programmazione analogica, realizzando anche dei video – ne ha fatti circa un centinaio, alcuni anche commentati – che ha postato su YouTube (100.000 le visualizzazioni avute finora). Scartabellando tra gli archivi parrocchiali, di ogni campanile ha scoperto una storia, ogni campana ha la sua particolarità e, come tradizione vuole, è dedicata a un santo, a un patrono o a un personaggio. “A Ponte Valleceppi ad esempio – racconta – ho scoperto che hanno un impianto ‘alla veronese’ (con 5 campane). Lo volle nel 1936 il parroco del tempo don Giuseppe Buelloni, che era di Mantova: quando decise di rifare le campane, i soldi non bastavano per comprare anche quella più grande. E allora don Giuseppe chiese a Mussolini, che conosceva di persona (prima di entrare in seminario aveva partecipato alla I Guerra mondiale) il bronzo dei cannoni. Dopo un primo diniego, Mussolini ci ripensò e, chiamatolo in gran segreto a Predappio, gli diede i soldi per acquistarla: l’avrebbe dedicata ai caduti di tutte le guerre. Ad attestare il dono oggi rimane la scritta incisa: Campana donata da Sua Eccellenza Benito Mussolini Duce d’Italia. E poi le parole in latino: Nemici in guerra, fratelli in pace”. La curiosità ha poi portato Luca a conoscere le realtà di altre regioni italiane, i diversi tipi di suono delle campane: c’è il sistema del Nord Italia, cioè quello ambrosiano, il veronese, bolognese, del Centro Italia (tra cui è compreso quello umbro) e del Sud. I più belli e spettacolari sono quelli del Nord che prevedono un sistema di suono a rotazione completa (a 360°). In genere prevedono 5-6 campane per arrivare, nel sistema ambrosiano, a 12 o di più.

In Umbria, dove vengono usate generalmente 3-4 campane, si associa il sistema a rotazione di una campana con i ritocchi di campane più piccole che rimangono fisse (il cosiddetto rinterzo). “Devo molto delle mie conoscenze anche a Matteo Padovani, maestro e direttore tecnico artistico dei Suonatori di campane della cattedrale di Verona – tiene a precisare Luca – che più volte ho incontrato e mi ha fatto salire sul campanile. La svolta – prosegue – è avvenuta nel 2011 grazie a don Paolo Giulietti (attuale vicario arcivescovile; a quel tempo parroco di Ponte San Giovanni) il quale aveva deciso di ripristinare il suono delle campane a mano nella chiesa di Pieve di Campo a Ponte San Giovanni in occasione della festa di san Giovanni. Per fare ciò chiamò Giorgio Zoppitelli (un tecnico della motorizzazione delle campane) e Giordano Ciabatta (organista, musicista). Da lì ho cominciato a imparare a suonare le campane, ho fatto anche degli incontri per bambini: la prima suonata – ricorda – è stata nella stessa parrocchia per l’ingresso del nuovo parroco don Gianluca Alunni il 23 ottobre”. Ora è Luca, insieme a Daniele Chiaraluce, anche lui campanaro da generazioni della parrocchia, che si occupa di far suonare le campane di Pieve di Campo, ogni domenica e nelle feste.

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L’ex maresciallo con il Genio della lavorazione del legno https://www.lavoce.it/lex-maresciallo-con-il-genio-della-lavorazione-del-legno/ Thu, 06 Jun 2013 12:23:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17198 Franco Marciano con le sue opere
Franco Marciano con le sue opere

Il legno è nel suo Dna. L’infanzia e la prima giovinezza nella bottega del padre falegname a Frascati, e poi da adulto nella grande falegnameria del suocero a Ponte San Giovanni. Per vivere si è arruolato nell’Esercito, ma le mani del maresciallo di Artiglieria in congedo Franco Marciano, 68 anni, hanno sempre continuato a giocare, manipolare e creare con il legno. O meglio, gli scarti del legno. Da bambino con manici di scopa costruiva macchinine. Gli studi di Ragioneria, e poi nell’Esercito in giro per l’Italia. Nella sua stanza in caserma – racconta – c’era sempre un tavolino con gli attrezzi del mestiere: un traforo, un avvitatore, limette, carta vetrata, pinze, colle e pennelli. E i modellini delle navi che costruiva, come quelli delle tre caravelle di Cristoforo Colombo. Nel 1973 viene trasferito a Perugia dove presta servizio al Distretto militare fino al momento del congedo, avvenuto nel 1985. Nel frattempo si era sposato proprio con la figlia di un falegname, uno dei titolari della grande falegnameria (più di 10 operai) Natalizi-Ricci di Ponte San Giovanni. Un matrimonio anche con il legno, perché il maresciallo nelle ore libere aiuta il suocero, il cavaliere del lavoro Carletto Natalizi, nell’azienda di famiglia. Ma continua anche a coltivare il suo hobby, e il garage e la soffitta di casa si riempono non solo di navi ma anche di miniature in legno di monumenti, tra i quali le porte etrusche di Perugia riprodotte studiando le foto storiche del catalogo Alinari. Nasce anche una riproduzione della famosa biga etrusca di Monteleone (ora in un museo di New York) di legno verniciato a rame. Poi arrivano i presepi. La materia prima sono le cassette di legno buttate via nei supermercati, il Das (una pasta per modellare), sassi, paglia, ramoscelli, sughero, segatura e pezzi di latta che diventano le lame delle zappe, delle vanghe, delle falci e dei tanti attrezzi in miniatura dei personaggi che popolano gli artistici presepi. Vanno bene anche i vecchi caricabatterie dei telefonini, buoni per i giochi di luci. Uno di questi presepi è finito in dono anche nella cattedrale di Barquisimeto, una delle principali città del Venezuela. Adesso le sue mani e la sua fantasia stannno lavorando ad un altro progetto: rappresentare la Passione e la Risurrezione di Cristo. “Perché – dice l’ex maresciallo – la Pasqua non è meno importante del Natale”. Da poco i locali della falegnameria di Ponte San Giovanni ormai chiusa, in via dell’Allodola, sono diventati anche lo studio-laboratorio di Franco Marciano, con un singolare arredamento: vecchie porte trasformate in tavoli, finestre che sono diventate telai per armadi. E così il suo laboratorio è diventato anche un luogo di incontro di appassionati, curiosi e amici che portano vecchi oggetti in legno che torneranno a vivere nei presepi. Perché dal maresciallo Marciano non si butta via niente. Nella sua biografia c’è anche un altro capitolo della sua creatività: nel 1986 ha depositato alla Camera di commercio di Perugia il brevetto di una “raspaghiaccio”: fascette di acciaio da inserire sotto le scarpe per non scivolare sul ghiaccio. Brevetto acquistato da una multinazionale che produce catene per la neve, la Konig K2 che lo ha prodotto nei mercati esteri dei Paesi del Nord con il nome Ice Grip.

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