Ponte della pietra Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ponte-della-pietra/ Settimanale di informazione regionale Mon, 16 May 2022 09:16:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Ponte della pietra Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ponte-della-pietra/ 32 32 Perugia, la dedicazione della chiesa a San Giovanni Paolo II https://www.lavoce.it/perugia-giovanni-paolo-ii/ Mon, 16 May 2022 09:16:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66721 perugia giovanni paolo II

Si è svolta domenica 15 maggio la celebrazione della dedicazione della chiesa dell’Unità pastorale delle comunità parrocchiali di Prepo, Ponte della Pietra e San Faustino, intitolata a san Giovanni Paolo II alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia. "In questa domenica, festa dal timbro fortemente pasquale, è consacrata una nuova chiesa, la dimora di Dio tra gli uomini". Lo ha richiamato il cardinale Bassetti all’inizio della sua omelia. Concelebranti sono stati l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra, e il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, insieme ai sacerdoti dell’Unità pastorale, mons. Giuseppe Gioia, don Fabrizio Crocioni, don Antonio Paoletti e don Oscar Walter Huaman Bustamante, e ad altri sacerdoti diocesani. Alla celebrazione presenti anche i rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro e numerosi fedeli. Diversi sono stati i segni che hanno caratterizzato la liturgia della dedicazione di questa nuova chiesa, dalla consegna delle sue chiavi da parte di mons. Gioia al cardinale Bassetti alla collocazione nell’altare della reliquia di san Giovanni Paolo II ex sanguine su abito indossato nel giorno dell’attentato in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, alla consacrazione dello stesso altare con l’olio del crisma da parte del cardinale. La reliquia di san Giovanni Paolo II è stata donata all’Unità pastorale dal cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz, il primo giugno 2015, nel corso del pellegrinaggio dei giovani dell’Oratorio “GPII” in terra polacca, per la definitiva allocazione nel complesso interparrocchiale intitolato a questo grande santo del nostro tempo.

Festa di popolo

Una vera e propria festa di popolo di Dio tanto attesa da tutta la città, perché "quando consacriamo un tempio al Dio vivente – ricordava San Giovanni Paolo II – entriamo nel mistero della Pasqua di Cristo. Cristo stesso, infatti, crocifisso e risorto, è la pietra angolare" ha voluto citare il cardinale Bassetti il santo a cui è intitolata questa nuova chiesa aggiungendo: "L’edificio e il popolo di Dio che lo anima costituiscono la vera immagine della Chiesa in cammino verso il Regno eterno, dove il Signore stesso sarà la grande dimora di tutti i salvati". Nel ripercorrere le fasi della realizzazione della chiesa, il presule ha sottolineato "l’impegno di tutti nella ricerca continua di un luogo adatto e dei mezzi economici necessari per affrontare la costruzione di questa chiesa, fin dall’episcopato del mio predecessore, Mons. Giuseppe Chiaretti, di venerata memoria, di cui oggi ricordiamo il 39° anniversario di ordinazione episcopale, 15 maggio 1983. Grazie all’aiuto degli amministratori pubblici e delle ditte specializzate, questo campo, nella vallata dinanzi al Santuario della Madonna della Pietra, è divenuto il cuore pulsante di tutta l’Unità pastorale. Completati i lavori strutturali qualche mese fa, via via si è cercato di curare l’arredamento dell’aula liturgica e sistemare tutti gli spazi esterni, che offrono alla comunità parrocchiale, in particolar modo ai giovani, luoghi per la preghiera, per la catechesi, per la formazione e per lo svago». La chiesa, ha proseguito il cardinale «oggi si mostra in tutto il suo splendore, insieme alle opere parrocchiali; belle e funzionanti, nelle varie parti architettoniche. In questa comunità vi è stato un mirabile connubio tra la recente chiesa di pietre e la chiesa viva del popolo, che qui esisteva e si è formata lungo tanti anni di servizio pastorale di don Giuseppe Gioia e dei suoi collaboratori".

Esempio di sinodalità

Bassetti ha auspicato che "questo complesso, con la sua chiesa, deve rappresentare - soprattutto nel tempo in cui si svolge il cammino sinodale della Chiesa italiana – un esempio di sinodalità. Qui devono collaborare in modo concreto, stimandosi vicendevolmente, le diverse associazioni di fedeli che fanno riferimento alle parrocchie del territorio, come anche i movimenti e i cammini che da tempo trovano spazio tra voi. Tutti, anche i fedeli che non fanno riferimento ad alcuna particolare espressione della fede, anche coloro che solo entreranno qui per una preghiera, devono trovare accoglienza e comunione. Sarà in questo modo, allora, che gli edifici costruiti da uomini potranno diventare - come abbiamo ascoltato dall’Apocalisse - 'la casa di Dio' o 'la tenda di Dio con gli uomini' (Ap. 21,3). Non è difficile ritrovare in questa descrizione il riferimento alla tenda o 'tabernacolo' che Mosè aveva costruito nel deserto, in mezzo alle tende degli Ebrei, e di cui si parla nel libro dell’Esodo: era quello era il luogo in cui ci si incontrava, e soprattutto era il luogo in cui si ascoltava la voce di Dio che parlava a Israele. Nella gioia di questa giornata, desidero salutare tutti i presenti, le famiglie e giovani, gli anziani. È forse la mia ultima celebrazione insieme a voi come vescovo. Vi accompagni sempre la mia benedizione e il mio affetto".

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perugia giovanni paolo II

Si è svolta domenica 15 maggio la celebrazione della dedicazione della chiesa dell’Unità pastorale delle comunità parrocchiali di Prepo, Ponte della Pietra e San Faustino, intitolata a san Giovanni Paolo II alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia. "In questa domenica, festa dal timbro fortemente pasquale, è consacrata una nuova chiesa, la dimora di Dio tra gli uomini". Lo ha richiamato il cardinale Bassetti all’inizio della sua omelia. Concelebranti sono stati l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra, e il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, insieme ai sacerdoti dell’Unità pastorale, mons. Giuseppe Gioia, don Fabrizio Crocioni, don Antonio Paoletti e don Oscar Walter Huaman Bustamante, e ad altri sacerdoti diocesani. Alla celebrazione presenti anche i rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro e numerosi fedeli. Diversi sono stati i segni che hanno caratterizzato la liturgia della dedicazione di questa nuova chiesa, dalla consegna delle sue chiavi da parte di mons. Gioia al cardinale Bassetti alla collocazione nell’altare della reliquia di san Giovanni Paolo II ex sanguine su abito indossato nel giorno dell’attentato in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, alla consacrazione dello stesso altare con l’olio del crisma da parte del cardinale. La reliquia di san Giovanni Paolo II è stata donata all’Unità pastorale dal cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz, il primo giugno 2015, nel corso del pellegrinaggio dei giovani dell’Oratorio “GPII” in terra polacca, per la definitiva allocazione nel complesso interparrocchiale intitolato a questo grande santo del nostro tempo.

Festa di popolo

Una vera e propria festa di popolo di Dio tanto attesa da tutta la città, perché "quando consacriamo un tempio al Dio vivente – ricordava San Giovanni Paolo II – entriamo nel mistero della Pasqua di Cristo. Cristo stesso, infatti, crocifisso e risorto, è la pietra angolare" ha voluto citare il cardinale Bassetti il santo a cui è intitolata questa nuova chiesa aggiungendo: "L’edificio e il popolo di Dio che lo anima costituiscono la vera immagine della Chiesa in cammino verso il Regno eterno, dove il Signore stesso sarà la grande dimora di tutti i salvati". Nel ripercorrere le fasi della realizzazione della chiesa, il presule ha sottolineato "l’impegno di tutti nella ricerca continua di un luogo adatto e dei mezzi economici necessari per affrontare la costruzione di questa chiesa, fin dall’episcopato del mio predecessore, Mons. Giuseppe Chiaretti, di venerata memoria, di cui oggi ricordiamo il 39° anniversario di ordinazione episcopale, 15 maggio 1983. Grazie all’aiuto degli amministratori pubblici e delle ditte specializzate, questo campo, nella vallata dinanzi al Santuario della Madonna della Pietra, è divenuto il cuore pulsante di tutta l’Unità pastorale. Completati i lavori strutturali qualche mese fa, via via si è cercato di curare l’arredamento dell’aula liturgica e sistemare tutti gli spazi esterni, che offrono alla comunità parrocchiale, in particolar modo ai giovani, luoghi per la preghiera, per la catechesi, per la formazione e per lo svago». La chiesa, ha proseguito il cardinale «oggi si mostra in tutto il suo splendore, insieme alle opere parrocchiali; belle e funzionanti, nelle varie parti architettoniche. In questa comunità vi è stato un mirabile connubio tra la recente chiesa di pietre e la chiesa viva del popolo, che qui esisteva e si è formata lungo tanti anni di servizio pastorale di don Giuseppe Gioia e dei suoi collaboratori".

Esempio di sinodalità

Bassetti ha auspicato che "questo complesso, con la sua chiesa, deve rappresentare - soprattutto nel tempo in cui si svolge il cammino sinodale della Chiesa italiana – un esempio di sinodalità. Qui devono collaborare in modo concreto, stimandosi vicendevolmente, le diverse associazioni di fedeli che fanno riferimento alle parrocchie del territorio, come anche i movimenti e i cammini che da tempo trovano spazio tra voi. Tutti, anche i fedeli che non fanno riferimento ad alcuna particolare espressione della fede, anche coloro che solo entreranno qui per una preghiera, devono trovare accoglienza e comunione. Sarà in questo modo, allora, che gli edifici costruiti da uomini potranno diventare - come abbiamo ascoltato dall’Apocalisse - 'la casa di Dio' o 'la tenda di Dio con gli uomini' (Ap. 21,3). Non è difficile ritrovare in questa descrizione il riferimento alla tenda o 'tabernacolo' che Mosè aveva costruito nel deserto, in mezzo alle tende degli Ebrei, e di cui si parla nel libro dell’Esodo: era quello era il luogo in cui ci si incontrava, e soprattutto era il luogo in cui si ascoltava la voce di Dio che parlava a Israele. Nella gioia di questa giornata, desidero salutare tutti i presenti, le famiglie e giovani, gli anziani. È forse la mia ultima celebrazione insieme a voi come vescovo. Vi accompagni sempre la mia benedizione e il mio affetto".

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Un sogno molto presto realizzato https://www.lavoce.it/un-sogno-molto-presto-realizzato/ Wed, 23 Sep 2015 09:50:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43400 Il taglio del nastro all'inaugurazione del nuovo Centro Sportivo di Ponte della Pietra
Da sinistra Pascolini, Banditelli e Romizi durante l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo a Ponte della Pietra

Domenica 20 settembre è avvenuta l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo a Ponte della Pietra preso in custodia dal Centro sportivo italiano – comitato di Perugia. Un investimento importante, ma soprattutto una grande occasione che vede l’allargarsi degli orizzonti del Csi Perugia, orizzonti già ampi, visto l’elevato numero di affiliazioni e di iscrizioni: Perugia oggi conta oltre 13 mila iscritti e 150 società affiliate.

Numeri importanti presentati durante la cerimonia in concomitanza con le premiazioni dei vincitori dei campionati appena conclusi e il lancio della nuova stagione sportiva 2015-2016. In programma attività, tornei e campionati che spaziano dal calcio alla pallavolo, dalla pallacanestro al tennistavolo e al ciclismo. Attivi anche progetti per le scuole, corsi di formazione e centri estivi.

Contento e speranzoso il presidente del comitato di Perugia, Claudio Banditelli, che vede nell’inaugurazione del campo una grande opportunità per stimolare i genitori a far praticare ai ragazzi un’attività sportiva sana, che non miri solo al raggiungimento della vittoria ma che li possa formare a livello caratteriale e al rispetto delle regole, ovvero ciò che sta alla radice dei principi del Csi.

Moltissime le autorità presenti all’evento: Andrea Romizi, Emanuele Prisco e Dramane Diego Wagué, rispettivamente sindaco, assessore dello Sport e assessore alle Politiche giovanili del Comune di Perugia, Valeria Cardinali, senatrice della Repubblica, Erika Borghesi, consigliere della Provincia di Perugia, Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, Carlo Moretti, presidente del Csi Umbria, Alessandro Rossi, Consigliere Nazionale del CSI, don Riccardo Pascolini, presidente del Forum degli oratori italiani e don Giuseppe Gioia.

“Un sogno che si realizza per il comitato di Perugia, e un ulteriore tassello che fa crescere il Csi nella nostra regione. Al tempo stesso, un impegno per il Comitato nel renderlo punto di riferimento e di crescita per i ragazzi del luogo”: così il presidente regionale Carlo Moretti esprime i suoi auguri.

“È stata una scommessa vinta in appena due mesi – ha ricordato don Pascolini -, ma soprattutto è stato centrato l’obiettivo di creare un’alleanza educativa tra parrocchia, cittadinanza, Comune di Perugia, Csi e oratori”. Educazione che purtroppo, oggigiorno, spesso viene a mancare e che rende quest’alleanza ancora più importante e significativa. Solo nella collaborazione e nel coinvolgimento si possono trovare sbocchi per un futuro migliore, ed è questa l’impronta che vuole lasciare il Csi nel mondo dello sport: uno sport sano, dove l’onore non sta nel vincere ma nel saper divertirsi nel rispetto degli altri.

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Ok alla variante. Ora si fa la chiesa https://www.lavoce.it/ok-alla-variante-ora-si-fa-la-chiesa/ Thu, 13 Mar 2014 14:03:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=23594 Cartina-della-proposta-Unita-PastoraleL’hanno vissuta come un vittoria che viene a sanare un’ingiustizia che durava da 31 anni e per testimoniare che non era una faccenda “privata” dei parroci delle parrocchie di Ponte della Pietra, Prepo e San Faustino, ma un fatto che riguardava la vita di una intera comunità, lunedì pomeriggio oltre cento parrocchiani, e con loro suor Roberta Vinerba che in qusti mesi è stata volto e voce delle richieste delle parrocchie, hanno “presidiato” il Consiglio comunale.

Alla fine del pomeriggio hanno accolto con soddisfazione e sollievo la votazione con cui i consiglieri hanno approvato la variante al Piano regolatore che consentirà di costruire il complesso parrocchiale sul terreno del campo di calcio di proprietà della parrocchia, opzione cntro la quale si era schierato duramente il consigliere comunale di Rifondazione Emiliano Pampanelli che in Consiglio ha votato contro l’approvazione, insieme a Neri, Bargelli e Branda, sancita dai 32 voti a favore provenienti dagli scranni del Pd e dell’opposizione, registrando l’astensione di Segazzi e Catrana.

Con il voto di lunedì le parrocchie potranno avviare la fase di progettazione e la realizzazione del complesso parrocchiale per il quale c’era già un finanziamento della Conferenza episcopale italiana che si sarebbe perso se vi fosse stato un ulteriore ritardo nella approvazione della variante urbanistica.

Per le tre parrocchie ora inizia la fase impegnativa della realizzazione del complesso parrocchiale che sarà composto dalla chiesa e da spazi per le attività pastorali, compreso l’oratorio “Giovanni Paolo II” frequentato da centinaia di giovani.

Nella delibera comunale approvata lunedì si ricorda che “la variante alla Parte Operativa relativa alla riclassificazione di un terreno, in località Ponte della Pietra, di proprietà della Parrocchia di Ponte della Pietra, da zona Ppra (zona a parco privato attrezzato) a zona Spu (area per l’istruzione e attrezzature di interesse comune)” “è stata adottata con procedura semplificata in quanto opera di pubblica utilità”.

Riguardo la vicenda del campo di calcio la nota stampa del Comune spiega che “il 10 febbraio 2014 è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Unità Pastorale Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino e la Società Sportiva A.S.D. Ponte della Pietra, nel quale viene manifestato l’intento della Chiesa di concedere alla società sportiva sia l’utilizzo del campo da calcio ad 11 sino al 30 giugno 2015, che la fruizione del campo da calcio a 7 che verrà successivamente realizzato nell’ambito del centro interparrocchiale. Nel contempo l’Amministrazione ha chiesto al Presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero un’accelerazione delle pratiche relative alla permuta in modo da avere la disponibilità del campo di calcio a 11 di Pila entro la metà del 2015, che potrà essere utilizzato per le attività agonistiche dalla stessa società sportiva di Ponte della Pietra.

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Il “complesso” interparrocchiale di Prepo https://www.lavoce.it/il-complesso-interparrocchiale-di-prepo/ Fri, 31 Jan 2014 21:38:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=21899

campo sportivo di Ponte della pietraDopo tante polemiche sta veramente per chiudersi la questione della nuova chiesa con relativo complesso parrocchiale nell’Unità pastorale di Ponte della Pietra - Prepo - San Faustino? I parroci sperano che sia così, che il Comune di Perugia metta la parola fine su una questione che si trascina da più di trent’anni, dando alle parrocchie la possibilità di mettere la parola “inizio” sulla costruzione del complesso interparrocchiale reso ancora più necessario dalla scelta della diocesi di unire le parrocchie in Unità pastorali. I TEMPI I parroci e la stessa Curia sollecitano una risposta non solo positiva ma anche rapida perché se entro febbraio non verrà approvata la variante al piano regolatore che consente la costruzione del complesso interparrocchiale sul terreno di proprietà della parrocchia, attualmente destinato a campo di calcio, le parrocchie perderanno il finanziamento di 4.605.100 euro che la Cei ha destinato allo scopo già nel 2010. La pratica è ora in mano ai tecnici del Comune che devono dare il loro parere sulle osservazioni contrarie alla variante, quindi passerà alla Commissione urbanistica che dovrà esprimere un parere e infine in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. I PROTAGONISTI In una storia lunga trent’anni nomi e cognomi dei protagonisti sono cambiati, ma non è cambiato, per così dire, lo schema. La comunità parrocchiale Da un lato c’è la Chiesa (prima una, oggi tre parrocchie). La storia inizia nel 1982 quando il Comune di Perugia espropria 30mila mq di terreno della parrocchia per destinarlo a zona di edilizia popolare, con l’accordo bonario che lì si sarebbe costruita la nuova Chiesa. La zona PEEP procede ma sulla Chiesa silenzio, nonostante solleciti dei parroci. I politici Nel 1997 esponenti dei partiti di sinistra si oppongono al progetto della nuova chiesa perché “non rispettoso della pluralità religiosa”. Tra i nomi emergeva Pampanelli, padre di Emiliano Pampanelli che sotto la sigla di Rifondazione Comunista oggi si oppone al progetto annunciando anche il ricorso al Tar contro una eventuale decisione favorevole del Comune. I costruttori Nel 1999 nel nuovo Piano regolatore il Comune definisce la zona Ac.fi. n°4 all’interno della quale individua l’area su cui costruire la chiesa. L’area è di proprietà di un privato, la società S.IM.P. di Giombini e Fioroni. Nel 2007 il Comune mette in contatto le parti che però non trovano l’accordo né per l’acquisto dei circa 5.600mq su cui dovrebbe sorgere il complesso parrocchiale (850mila euro sono troppi per le possibilità delle parrocchie), né per un accordo in cui a fronte della cessione gratuita del terreno è chiesto alle parrocchie di far lavorare imprese indicate da S.IM.P. La trattativa complessa e lunga è definitivamente interrotta pochi mesi fa dalla Curia e dalle parrocchie che riscontrano limiti e difficoltà, anche burocratiche, che non consentono di procedere oltre. La società sportiva Nel giugno del 2013 i parroci presentano richiesta di variante al piano regolatore per costruire chiesa e annessi per le attività pastorali ed educative (tra cui anche un campo di calcio a cinque) sull’unica area di proprietà delle parrocchie: lo storico campo sportivo di Ponte della Pietra. La notizia non piace all’Associazione sportiva dilettantistica “Ponte della Pietra” che nel luglio 2013 riceve la disdetta del contratto di comodato d’uso gratuito che da 15 anni regola il rapporto tra le parrocchie e la società sportiva “erede” della associazione sportiva “Ponte della Pietra” fondata dall’allora parroco don Egisto Macellari nel 1967, un anno dopo aver inaugurato il campo di calcio. Nella lunga storia del campo c’è anche il decennio della gestione dell’AC Perugia (negli anni ’70 quando le partite si giocavano al Santa Giuliana) che rende il campo regolamentare e realizza gli spogliatoi. Il Comitato di cittadini In difesa del campo di calcio, contro il progetto del complesso parrocchiale scende in campo un Comitato di cittadini di cui si fa portavoce Daniele Sciurpa che convoca una conferenza stampa con Pampanelli per annunciare tutta l’opposizione possibile. Difficile sapere chi fa parte del Comitato. Si sa, invece, che Sciurpa ha creato il gruppo Facebook “Il campo di calcio non si tocca” nel quale, dopo aver tolto “l’amicizia” a chi pubblicava post a difesa delle scelte delle parrocchie, ha postato anche vecchie notizie di cronaca su vicende che nulla hanno a che fare con la questione (per esempio la storia di don Ciacca). Il Comitato di parrocchiani I parrocchiani hanno raccolto centinaia di firme (corredate da documento) a sostegno delle scelte fatte dai parroci e si sono mobilitati per far conoscere agli abitanti della zona le ragioni della scelta e il progetto del complesso interparrocchiale accusato, sempre secondo Rifondazione comunista, di “cementificare” la zona. Questi gli “attori” di una vicenda, senz’altro complessa, in cui in gioco non è l’interesse di un privato ma un servizio per una comunità.]]>

campo sportivo di Ponte della pietraDopo tante polemiche sta veramente per chiudersi la questione della nuova chiesa con relativo complesso parrocchiale nell’Unità pastorale di Ponte della Pietra - Prepo - San Faustino? I parroci sperano che sia così, che il Comune di Perugia metta la parola fine su una questione che si trascina da più di trent’anni, dando alle parrocchie la possibilità di mettere la parola “inizio” sulla costruzione del complesso interparrocchiale reso ancora più necessario dalla scelta della diocesi di unire le parrocchie in Unità pastorali. I TEMPI I parroci e la stessa Curia sollecitano una risposta non solo positiva ma anche rapida perché se entro febbraio non verrà approvata la variante al piano regolatore che consente la costruzione del complesso interparrocchiale sul terreno di proprietà della parrocchia, attualmente destinato a campo di calcio, le parrocchie perderanno il finanziamento di 4.605.100 euro che la Cei ha destinato allo scopo già nel 2010. La pratica è ora in mano ai tecnici del Comune che devono dare il loro parere sulle osservazioni contrarie alla variante, quindi passerà alla Commissione urbanistica che dovrà esprimere un parere e infine in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. I PROTAGONISTI In una storia lunga trent’anni nomi e cognomi dei protagonisti sono cambiati, ma non è cambiato, per così dire, lo schema. La comunità parrocchiale Da un lato c’è la Chiesa (prima una, oggi tre parrocchie). La storia inizia nel 1982 quando il Comune di Perugia espropria 30mila mq di terreno della parrocchia per destinarlo a zona di edilizia popolare, con l’accordo bonario che lì si sarebbe costruita la nuova Chiesa. La zona PEEP procede ma sulla Chiesa silenzio, nonostante solleciti dei parroci. I politici Nel 1997 esponenti dei partiti di sinistra si oppongono al progetto della nuova chiesa perché “non rispettoso della pluralità religiosa”. Tra i nomi emergeva Pampanelli, padre di Emiliano Pampanelli che sotto la sigla di Rifondazione Comunista oggi si oppone al progetto annunciando anche il ricorso al Tar contro una eventuale decisione favorevole del Comune. I costruttori Nel 1999 nel nuovo Piano regolatore il Comune definisce la zona Ac.fi. n°4 all’interno della quale individua l’area su cui costruire la chiesa. L’area è di proprietà di un privato, la società S.IM.P. di Giombini e Fioroni. Nel 2007 il Comune mette in contatto le parti che però non trovano l’accordo né per l’acquisto dei circa 5.600mq su cui dovrebbe sorgere il complesso parrocchiale (850mila euro sono troppi per le possibilità delle parrocchie), né per un accordo in cui a fronte della cessione gratuita del terreno è chiesto alle parrocchie di far lavorare imprese indicate da S.IM.P. La trattativa complessa e lunga è definitivamente interrotta pochi mesi fa dalla Curia e dalle parrocchie che riscontrano limiti e difficoltà, anche burocratiche, che non consentono di procedere oltre. La società sportiva Nel giugno del 2013 i parroci presentano richiesta di variante al piano regolatore per costruire chiesa e annessi per le attività pastorali ed educative (tra cui anche un campo di calcio a cinque) sull’unica area di proprietà delle parrocchie: lo storico campo sportivo di Ponte della Pietra. La notizia non piace all’Associazione sportiva dilettantistica “Ponte della Pietra” che nel luglio 2013 riceve la disdetta del contratto di comodato d’uso gratuito che da 15 anni regola il rapporto tra le parrocchie e la società sportiva “erede” della associazione sportiva “Ponte della Pietra” fondata dall’allora parroco don Egisto Macellari nel 1967, un anno dopo aver inaugurato il campo di calcio. Nella lunga storia del campo c’è anche il decennio della gestione dell’AC Perugia (negli anni ’70 quando le partite si giocavano al Santa Giuliana) che rende il campo regolamentare e realizza gli spogliatoi. Il Comitato di cittadini In difesa del campo di calcio, contro il progetto del complesso parrocchiale scende in campo un Comitato di cittadini di cui si fa portavoce Daniele Sciurpa che convoca una conferenza stampa con Pampanelli per annunciare tutta l’opposizione possibile. Difficile sapere chi fa parte del Comitato. Si sa, invece, che Sciurpa ha creato il gruppo Facebook “Il campo di calcio non si tocca” nel quale, dopo aver tolto “l’amicizia” a chi pubblicava post a difesa delle scelte delle parrocchie, ha postato anche vecchie notizie di cronaca su vicende che nulla hanno a che fare con la questione (per esempio la storia di don Ciacca). Il Comitato di parrocchiani I parrocchiani hanno raccolto centinaia di firme (corredate da documento) a sostegno delle scelte fatte dai parroci e si sono mobilitati per far conoscere agli abitanti della zona le ragioni della scelta e il progetto del complesso interparrocchiale accusato, sempre secondo Rifondazione comunista, di “cementificare” la zona. Questi gli “attori” di una vicenda, senz’altro complessa, in cui in gioco non è l’interesse di un privato ma un servizio per una comunità.]]>
Passa a Perugia una reliquia di Giovanni Paolo II https://www.lavoce.it/passa-a-perugia-una-reliquia-di-giovanni-paolo-ii/ Fri, 13 Dec 2013 08:07:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=21025 celebrazione-messa-arrivo-reliquia-beato-giovanni-paolo-IIUna reliquia del beato Giovanni Paolo II – alcune gocce del suo sangue – è transitata per Perugia, più esattamente nella chiesa prefabbricata del quartiere perugino di Prepo. Un momento atteso da centinaia di fedeli. La peregrinatio della reliquia nell’unità pastorale di Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino si è protratta nei giorni 10-13 dicembre.

L’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti nell’omelia della messa, dopo l’arrivo della reliquia, ha definito Wojtyla una figura di Pastore che “si staglia gigantesca nel cuore della storia, contribuendo non poco ad abbattere muri innalzati, per dividere e causare atroci sofferenze all’umanità, da ideologie sconfitte dalla storia stessa”.

Mons. Bassetti ha definito “una circostanza particolarissima quella che ci fa ritrovare in questo freddo pomeriggio nel prefabbricato di Prepo. Si tratta del passaggio tra di noi di una reliquia del beato Giovanni Paolo II, che presto sarà proclamato santo. È un momento di grazia, perché è come se passasse il grande Papa tra noi. Egli, che ha visitato molti luoghi della terra, e anche la nostra Perugia, torna di nuovo in mezzo a noi con un frammento del suo corpo, in questo caso alcune gocce di sangue sul tessuto dell’abito che indossava nel giorno del suo attentato in piazza San Pietro il 13 maggio 1981. La sua presenza ci dà forza, ci ricorda che nella vita non deve mai mancare il coraggio di testimoniare la fede cristiana, come ha fatto lui, Pastore indomito, che ha gridato al mondo la necessità della giustizia e della solidarietà nei rapporti interumani e sociali”.

In conclusione, l’Arcivescovo si è soffermato sul progetto della nuova chiesa: “Affidiamo all’intercessione dell’amato Papa anche la causa della nuova chiesa dell’unità pastorale di Prepo-Ponte della Pietra e San Faustino. La comunità cristiana vive della Parola di Dio e dell’eucaristia; vive di amore fraterno e di solidarietà. Ma una comunità vive, se ha un luogo dove riunirsi. Comunità e luogo di vita cristiana non a caso si chiamano allo stesso modo: Chiesa. Una comunità è Chiesa se all’interno scorre l’amore di Dio, ma ciò che la configura è anche un edificio, possibilmente bello e significativo… La Vergine Maria, Madre della Chiesa, che il 10 dicembre viene onorata nel suo celebre santuario di Loreto e il beato Giovanni Paolo II, che ha conosciuto le sofferenze di tante comunità cristiane senza Chiesa, sostengano questo nostro desiderio, sciolgano tutti gli impedimenti e donino a questa comunità la grazia di crescere nell’amore e nella pace”.

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Ponte della Pietra variante approvata https://www.lavoce.it/ponte-della-pietra-variante-approvata/ Thu, 14 Nov 2013 09:45:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20667 Processione in via Settevalli nel 2008 dell’Unità pastorale per la festa della Madonna della Misericordia
Processione in via Settevalli nel 2008 dell’Unità pastorale per la festa della Madonna della Misericordia

Alla fine nel Consiglio comunale di Perugia ha prevalso il buon senso e la variante al Piano regolatore che consente di realizzare il complesso interparrocchiale di Ponte della Pietra sul terreno dove ora c’è il campo di calcio, è stata approvata con 28 voti a favore e 4 astenuti (PdL).

La discussione sulla variante era stata rinviata di una settimana per permettere alla conferenza dei capigruppo di incontrare i rappresentanti del Comitato Campo sportivo di Ponte della Pietra e delle parrocchie di Prepo, Ponte della Pietra e San Faustino, con i quali si era concordato sulla necessità di individuare un’altra area per l’impianto sportivo e permettere così di procedere con il progetto del Centro interparrocchiale con la chiesa e le strutture pastorali necessarie per le attività.

Nella seduta consigliare è stato discusso e approvato, con 17 voti a favore e 14 astenuti, l’emendamento presentato da Cozzari e co-firmato da 10 consiglieri bi-partisan, che proponeva di applicare la procedura semplificata al progetto del complesso interparrocchiale, in quanto opera di pubblica utilità e di interesse pubblico.

È stato invece respinto con 24 voti contrari, 3 astenuti (Sin e Soc.) e 6 a favore (2 Prc, Neri, Zecca, Lupattelli, Bargelli) l’emendamento, presentato dal capogruppo Prc Pampanelli contrario all’utilizzo dell’area del campo sportivo per la realizzazione del Centro interparrocchiale, con il quale proponeva di stralciare dalla Variante il punto concernente proprio l’intervento su Ponte della Pietra, così da rinviare la decisione.

Infine con l’Ordine del giorno presentato dal capogruppo Pd Mearini, approvato con 25 voti a favore e 7 astenuti (2 Prc, Bargelli, Lupattelli, 3 Pdl) il Consiglio comunale ha impegnato Sindaco e Giunta a individuare un’area da destinare all’impianto sportivo.

“Abbiamo inserito la previsione del progetto di Ponte della Pietra in variante perchè crediamo di poter risolvere la vicenda al meglio, nonostante la stessa si protragga ormai da oltre 25 anni. Il nostro desiderio è di dare la possibilità sia alla Curia di realizzare il complesso interparrocchiale, sia ai cittadini di poter usufruire del campo sportivo” ha dichiarato il Sindaco Wladimiro Boccali aprendo il lunghissimo dibattito.

Nelle parrocchie interessate e in Curia tutti hanno tirato un respiro di sollievo per la svolta positiva che il voto del Consiglio porta nella trentennale vicenda della ‘nuova’ chiesa e relativi spazi per le attività pastorali, sempre più necessarie per l’area che oggi conta 14.000 abitanti.

“Il nostro impegno non è concluso” scrive però suor Roberta Vinerba sulla pagina Facebook della parrocchia. Non solo, infatti, si apre il cammino impegnativo della realizzazione del progetto, ma tra gli obiettivi più immediati i responsabili delle parrocchie, i parroci don Giuseppe Gioia e don Fabrizio Crocioni e i loro collaboratori, intendono chiarire con i loro parrocchiani anche la vicenda delle trattative intercorse con la Società immobiliare perugina (S.IM.P) di Giombetti. Sono trattative “irreversibilmente e definitivamente concluse” hanno detto lunedì 11 novembre nella secca nota stampa diffusa in seguito e in risposta ad un volantino, distribuito ad una pubblica assemblea “da una persona qualificatasi come dipendente S.IM.P”, nel quale le parrocchie sono accusate di aver fornito una falsa ricostruzione dei fatti.

La storia delle trattative con S.IM.P., è riportata dettagliatamente nel documento allegato alla nota stampa che, annunciano, “ sarà consegnato a tutte le famiglie delle parrocchie”.

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Impianto sportivo o chiesa? https://www.lavoce.it/impianto-sportivo-o-chiesa/ Thu, 07 Nov 2013 16:46:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20593 La conferenza tenutasi nel prefabbricato-chiesa di via dell’Acacia
La conferenza tenutasi nel prefabbricato-chiesa di via dell’Acacia

Un corposo dossier ripercorre la storia, ormai trentennale, degli eventi per la realizzazione del complesso interparrocchiale “Giovanni Paolo II”, voluto dall’Unità pastorale Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino. La storia inizia nel 1982 con un esproprio (30.070 mq) fatto alle parrocchie di Prepo e Ponte della Pietra da parte del Comune per la costruzione di una zona Peep; esproprio al quale le parrocchie non si opposero anche perché il Piano regolatore prevedeva una zona adibita a servizi nella quale se non ci fosse stata l’opposizione “ideologica” dell’allora Pds si sarebbe potuta realizzare la chiesa. Una lunga storia raccontata passo passo in un dossier pubblicato su sito dell’oratorio www.oratoriogp2.it.

Quello che accade oggi è che l’Unità pastorale, dopo aver lungamente lavorato ad un’altra ipotesi non andata in porto, ha chiesto al Comune di Perugia una variante al Piano regolatore generale per trasformare un terreno di cui è proprietaria in area edificabile. Quel terreno è il campo sportivo attualmente concesso in comodato d’uso gratuito alla società calcistica Ponte della Pietra fin dal 2000. La scelta è obbligata, dopo trent’anni alla ricerca di una collocazione per il complesso parrocchiale.

I parroci don Giuseppe Gioia e don Fabrizio Crocioni e suor Roberta Vinerba, -mercoledì hanno convocato una conferenza stampa per fare luce sui fatti che hanno caratterizzato questo lungo percorso, e per chiarire i rapporti che intercorrono tra la comunità cristiana e la società calcistica del Ponte della Pietra. “Non si tratta di una guerra tra il complesso parrocchiale e il campo sportivo, ma – ha ripetuto più volte suor Roberta nell’incontro con la stampa – è nell’interesse del bene comune di un quartiere da 14.000 abitanti che chiediamo all’Amministrazione comunale di trovare una soluzione per la zona, in modo da poter garantire che entrambe le realtà vengano tutelate”.

È interesse anche di molti parrocchiani, spiegano i parroci, che non venga cancellata la realtà sportiva del Ponte della Pietra calcio in cui molti di loro sono cresciuti. Ma altrettanto importante per le numerose famiglie del territorio è la realizzazione di un luogo di culto per la comunità e dei locali per le attività pastorali tra cui l’oratorio (attualmente in una sede di fortuna, per cui la parrocchia di Prepo paga un affitto di oltre 4.000 euro annui) che svolge un prezioso servizio educativo. Quello che l’Unità pastorale chiede al Comune di Perugia è di trovare quanto prima una nuova collocazione per il campo sportivo, per il quale sarebbe stata individuata un’area già in parte attrezzata allo scopo ma mai utilizzata, nei pressi del Cva di Ponte della Pietra “La Piroga”.

“L’urgenza di stringere i tempi di decisione – spiega suor Roberta – è dovuta al fatto che grazie ai fondi dell’8 per mille la Cei ha stanziato la cifra di 4.600.000 euro per la realizzazione del complesso interparrocchiale ma se non verranno utilizzati potranno non essere più disponibili. Tra l’altro la costruzione del complesso crea lavoro che andrebbe a beneficio delle imprese edilizie locali. Un vero peccato perdere questa opportunità”.

Duemila persone a messa ogni domenica

Il complesso parocchiale che da trent’anni si sta cercando di costruire è necessario all’unità pastorale formata dalle tre parrocchie dell’Unità pastorale. Un’area nella quale vivono 14.000 abitanti, dove alle messe domenicale si registra la partecipazione di una media 2.000 persone costrette a fare i “turni” per andare a messa: nella parrocchia di Prepo la chiesa ha 100 posti, il prefabbricato 200; nella parrocchia di Ponte della Pietra il santuario ha 100 posti e la cappella di Case Nuove (ricavata in una palazzina moderna) 70; nella parrocchia di San Faustino la chiesa di San Faustino ha 70 posti e la chiesa di S. Maria delle Grazie 140. Negli anni le attività giovanili, e non solo, sono cresciute coinvolgendo 600 tra bambini e giovani per le attività di catechesi e 600 tesserati all’oratorio Giovanni Paolo II, la cui sede (i locali sono in affitto) ormai è inadeguata. Le parrochie, inoltre, svolgono servizi gratuiti alla collettività: ricevono sostegno 250 famiglie bisognose, cristiane e non cristiane; 6 persone sono accolte negli alloggi parrocchiali; 40 bambini e ragazzi, cristiani e non cristiani, ricevono il sostegno scolastico fatto in collaborazione con il circolo Arci. Senza contare altre iniziative culturali, ludiche e ricreative proposte durante l’anno.

Una risposta

Lunedì prossimo il Consiglio comunale dovrà decidere sulla variante al Piano regolare che, tra le altre cose, dovrebbe consentire la costruzione del complesso parrocchiale di Ponte della Pietra. La decisione è stata rinviata per l’opposizione di un gruppo di cittadini che si sono presentati “in difesa del campo di calcio” sostenuti in Consiglio comunale dal consigliere del Prc Emiliano Pampanelli. La questione è stata presentata come scontro tra parrocchia e associazione sportiva ma se così fosse, e così non è, sarebbe una guerra tra poveri. Il Sindaco Boccali si è impegnato per dare una risposta ad una comunità che attende da trent’anni.

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