Il Perugino Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/perugino/ Settimanale di informazione regionale Fri, 23 Jun 2023 15:04:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Il Perugino Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/perugino/ 32 32 ‘Perugino nel segno del tempo’, progetto per il V Centenario della morte del divin pittore https://www.lavoce.it/perugino-nel-segno-del-tempo-progetto-per-il-v-centenario-della-morte-del-divin-pittore/ https://www.lavoce.it/perugino-nel-segno-del-tempo-progetto-per-il-v-centenario-della-morte-del-divin-pittore/#respond Thu, 01 Jun 2023 13:28:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71820 Perugino nel segno del tempo

Domenica 4 giugno, alle ore 21, sotto il cielo stellato del chiostro superiore della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si terrà la presentazione del Perugino nel segno del tempo, il progetto che comprende tutte le iniziative messe in campo dall’Arcidiocesi nell’anno del V Centenario della morte di Pietro Vannucci (1523-2023). Iniziative programmate con la collaborazione della società Genesi srl, a cui è affidata la valorizzazione dell’Isola di San Lorenzo del complesso monumentale della cattedrale. 

Dopo i saluti dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, di Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni del Perugino, di cui l’Archidiocesi è membro, e di Fabrizio Stazi, direttore generale della Fondazione Perugia, illustreranno il progetto  Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, Francesco Vignaroli, curatore della guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno,  Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Perugia, e Duccio Medini, presidente dell’associazione Frammenti con cui l’Archidiocesi ha avviato dallo scorso anno 2022 una collaborazione per una maggiore conoscenza e tutela del suo patrimonio storico-artistico.

Dall’Isola di San Lorenzo, cuore di questa progettualità che ha al centro il riallestito Museo del Capitolo in occasione dei suoi cento anni dalla nascita (1923-2023), Perugino nel segno del tempo allarga i suoi orizzonti nel territorio diocesano con itinerari alla scoperta dei luoghi e dei paesaggi in cui il grande maestro ha operato e tratto ispirazione lasciando preziose tracce della sua arte: Cerqueto, Deruta, Corciano, Fontignano e Città della Pieve. 

Significativo quanto scrive l’arcivescovo Maffeis nella prefazione alla guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno (Electa, Milano 2023), che verrà presentata ufficialmente domenica sera:

"Le celebrazioni del cinquecentenario della morte del Perugino rappresentano un’occasione per riscoprire e valorizzare, attraverso il nostro patrimonio culturale, la via di una bellezza che traguarda i capolavori e non smette di interrogare le ragioni più profonde del nostro essere e del nostro andare".

Tutte le iniziative sono realizzate con il sostegno del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino e della Fondazione Perugia. 

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Perugino nel segno del tempo

Domenica 4 giugno, alle ore 21, sotto il cielo stellato del chiostro superiore della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si terrà la presentazione del Perugino nel segno del tempo, il progetto che comprende tutte le iniziative messe in campo dall’Arcidiocesi nell’anno del V Centenario della morte di Pietro Vannucci (1523-2023). Iniziative programmate con la collaborazione della società Genesi srl, a cui è affidata la valorizzazione dell’Isola di San Lorenzo del complesso monumentale della cattedrale. 

Dopo i saluti dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, di Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni del Perugino, di cui l’Archidiocesi è membro, e di Fabrizio Stazi, direttore generale della Fondazione Perugia, illustreranno il progetto  Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali, Francesco Vignaroli, curatore della guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno,  Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Perugia, e Duccio Medini, presidente dell’associazione Frammenti con cui l’Archidiocesi ha avviato dallo scorso anno 2022 una collaborazione per una maggiore conoscenza e tutela del suo patrimonio storico-artistico.

Dall’Isola di San Lorenzo, cuore di questa progettualità che ha al centro il riallestito Museo del Capitolo in occasione dei suoi cento anni dalla nascita (1923-2023), Perugino nel segno del tempo allarga i suoi orizzonti nel territorio diocesano con itinerari alla scoperta dei luoghi e dei paesaggi in cui il grande maestro ha operato e tratto ispirazione lasciando preziose tracce della sua arte: Cerqueto, Deruta, Corciano, Fontignano e Città della Pieve. 

Significativo quanto scrive l’arcivescovo Maffeis nella prefazione alla guida I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno (Electa, Milano 2023), che verrà presentata ufficialmente domenica sera:

"Le celebrazioni del cinquecentenario della morte del Perugino rappresentano un’occasione per riscoprire e valorizzare, attraverso il nostro patrimonio culturale, la via di una bellezza che traguarda i capolavori e non smette di interrogare le ragioni più profonde del nostro essere e del nostro andare".

Tutte le iniziative sono realizzate con il sostegno del Comitato nazionale promotore delle celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino e della Fondazione Perugia. 

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Nei disegni per l’Epifania il “Perugino” dà voce ai bambini https://www.lavoce.it/disegni_epifania_2023/ https://www.lavoce.it/disegni_epifania_2023/#comments Wed, 18 Jan 2023 13:30:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70103

Pubblichiamo i disegni dei bambini che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Ufficio di Pastorale Familiare il giorno dell’Epifania, a Città della Pieve, in con la Sacra rappresentazione dell’Arrivo dei Magi. In quella occasione è stato distribuito, un cartoncino in cui era rappresentato un particolare dell’“Adorazione dei Magi”, affresco di Pietro Vannucci, detto il Perugino, risalente al 1504, presso Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve. Si chiedeva ai bambini di colorare il disegno e attualizzarlo, arricchendolo con i personaggi che, insieme ai Magi, si sarebbero voluti portare dinanzi a Gesù e di inviarlo tramite foto, entro il 15 gennaio.

Un disegno che coinvolge bambini e genitori

Come nasce l’idea del disegno da completare e reinviare? Come Pastorale familiare promuoviamo molte iniziative per la coppia e la famiglia e spesso interagiamo con i genitori, ma raramente con i loro figli. L’idea di un “cartoncino interattivo” è nata quindi, per coinvolgere i bambini e ascoltare la loro voce attraverso il disegno. Ricordiamo inoltre che la Rappresentazione dei Magi viene proposta ogni anno anche per stimolare la trasmissione della fede in famiglia. Lo stupore nel vedere i figuranti in costume con gli animali e l’ascolto dei dialoghi che ripercorrono l’annunciazione e l’arrivo dei Magi consentono ai bambini e alle loro famiglie di riprendere quel dialogo su Gesù che molto spesso non si ha il tempo di approfondire o che si delega ai catechisti.

Il disegno del “Perugino” reinterpretato cinque secoli dopo

Quest’anno la celebrazione del cinquecentenario del Perugino ci ha fornito una duplice occasione: approfondire la fede attraverso un’opera d’arte e conoscere l’arte attraverso la fede. Proprio per questo abbiamo avuto fra i partecipanti, numerosi bambini che sono venuti a conoscenza dell’iniziativa grazie alla loro insegnante di religione. Studiando l’affresco del Perugino hanno quindi partecipato all’iniziativa, completando il disegno e restituendolo con l’aiuto dei genitori.

Nel disegno gli “ospiti” cambiano con l'età

Nei lavori realizzati si nota come con l’aumentare dell’età, cambino i personaggi disegnati: dalla presenza dei componenti della famiglia, compresi gli animali domestici, si passa agli amici, ai compagni di classe e al gruppo di appartenenza. Alcuni adolescenti hanno riportato tramite le immagini di un significativo collage, i dubbi e gli interrogativi da porre a Gesù: il perché della guerra, della violenza, della sofferenza. Vogliamo ringraziare tutti i bambini e le famiglie che hanno dedicato del tempo a questa iniziativa, li ringraziamo perché i loro disegni ci hanno comunicato la bellezza dell’amicizia e della fratellanza, il desiderio di pace e di unità, facendoci sentire un po’ partecipi di quell’amore che regnava a Nazareth. Roberta e Luca Convito  direttori dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare di Perugia-Città della Pieve   [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="I disegni dei bambini" ids="70102,70101,70100,70099,70098,70093,70094,70095,70096,70097,70092,70091,70090,70089,70088,70083,70084,70085,70086,70087,70082,70081,70080,70079,70078,70073,70074,70075,70076,70077,70072,70071,70070,70069,70068,70067,70066,70106"]]]>

Pubblichiamo i disegni dei bambini che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Ufficio di Pastorale Familiare il giorno dell’Epifania, a Città della Pieve, in con la Sacra rappresentazione dell’Arrivo dei Magi. In quella occasione è stato distribuito, un cartoncino in cui era rappresentato un particolare dell’“Adorazione dei Magi”, affresco di Pietro Vannucci, detto il Perugino, risalente al 1504, presso Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve. Si chiedeva ai bambini di colorare il disegno e attualizzarlo, arricchendolo con i personaggi che, insieme ai Magi, si sarebbero voluti portare dinanzi a Gesù e di inviarlo tramite foto, entro il 15 gennaio.

Un disegno che coinvolge bambini e genitori

Come nasce l’idea del disegno da completare e reinviare? Come Pastorale familiare promuoviamo molte iniziative per la coppia e la famiglia e spesso interagiamo con i genitori, ma raramente con i loro figli. L’idea di un “cartoncino interattivo” è nata quindi, per coinvolgere i bambini e ascoltare la loro voce attraverso il disegno. Ricordiamo inoltre che la Rappresentazione dei Magi viene proposta ogni anno anche per stimolare la trasmissione della fede in famiglia. Lo stupore nel vedere i figuranti in costume con gli animali e l’ascolto dei dialoghi che ripercorrono l’annunciazione e l’arrivo dei Magi consentono ai bambini e alle loro famiglie di riprendere quel dialogo su Gesù che molto spesso non si ha il tempo di approfondire o che si delega ai catechisti.

Il disegno del “Perugino” reinterpretato cinque secoli dopo

Quest’anno la celebrazione del cinquecentenario del Perugino ci ha fornito una duplice occasione: approfondire la fede attraverso un’opera d’arte e conoscere l’arte attraverso la fede. Proprio per questo abbiamo avuto fra i partecipanti, numerosi bambini che sono venuti a conoscenza dell’iniziativa grazie alla loro insegnante di religione. Studiando l’affresco del Perugino hanno quindi partecipato all’iniziativa, completando il disegno e restituendolo con l’aiuto dei genitori.

Nel disegno gli “ospiti” cambiano con l'età

Nei lavori realizzati si nota come con l’aumentare dell’età, cambino i personaggi disegnati: dalla presenza dei componenti della famiglia, compresi gli animali domestici, si passa agli amici, ai compagni di classe e al gruppo di appartenenza. Alcuni adolescenti hanno riportato tramite le immagini di un significativo collage, i dubbi e gli interrogativi da porre a Gesù: il perché della guerra, della violenza, della sofferenza. Vogliamo ringraziare tutti i bambini e le famiglie che hanno dedicato del tempo a questa iniziativa, li ringraziamo perché i loro disegni ci hanno comunicato la bellezza dell’amicizia e della fratellanza, il desiderio di pace e di unità, facendoci sentire un po’ partecipi di quell’amore che regnava a Nazareth. Roberta e Luca Convito  direttori dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare di Perugia-Città della Pieve   [gallery td_select_gallery_slide="slide" td_gallery_title_input="I disegni dei bambini" ids="70102,70101,70100,70099,70098,70093,70094,70095,70096,70097,70092,70091,70090,70089,70088,70083,70084,70085,70086,70087,70082,70081,70080,70079,70078,70073,70074,70075,70076,70077,70072,70071,70070,70069,70068,70067,70066,70106"]]]>
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Torna alla Galleria nazionale dell’Umbria l'”Adorazione dei pastori” di Perugino dopo il restauro https://www.lavoce.it/torna-galleria-nazionale-umbria-dorazione-dei-pastori-perugino-restauro/ Thu, 03 Nov 2022 15:53:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69157

È stata riconsegnata stamattina, 3 novembre, alla Galleria nazionale dell'Umbria, dopo un importante restauro durato quasi un anno, l'Adorazione dei Pastori affrescata da Pietro Vannucci detto il Perugino (1450 ca. – 1523). 

L'operazione promossa da Fondaco Italia e sostenuta da Banca Generali private, si era infatti resa necessaria dopo un intervento a cui il dipinto era stato sottoposto, ormai trent’anni fa.

Il restauro

Nel dettaglio il restauro, a cura di CBC Conservazione Beni Culturali, ha seguito varie fasi. All’asportazione dei depositi superficiali incoerenti su tutta la superficie è seguita la revisione delle stuccature, per passare infine a un importante ripensamento della presentazione estetica, con reintegrazioni eseguite in parte con velature ad acquarello e in parte a tratteggio, per consentire una migliore leggibilità dell’immagine.

[caption id="attachment_69170" align="alignnone" width="400"] Il riallestimento dell'opera alla Galleria Nazionale dell'Umbria (Foto Marco Giugliarelli)[/caption]

L'opera

L’opera proviene da una delle cappelle esterne della chiesa di San Francesco al Monte di Perugia, pertinente all’omonimo convento di osservanti francescani. Il Perugino vi lavorò intorno al 1502, data a cui risale il contratto di commissione che egli firmò per un’imponente pala opistografa destinata all’altare maggiore della stessa chiesa. Il maestro era all’epoca all’apice della carriera e aveva appena terminato a Perugia la decorazione del Collegio del Cambio, annoverata fra i suoi capolavori. 

Nel 1856 il murale fu sottoposto all’intervento di strappo, che comportò gravi ripercussioni sul suo stato di conservazione, già compromesso. Nel 1863 giunse nella Pinacoteca civica di Perugia, poi Galleria Nazionale dell’Umbria. L'affresco, nel nuovo allestimento, viene affiancato da due splendidi disegni preparatori delle figure dei pastori.

Il commento del direttore della Galleria nazionale dell'Umbria Marco Pierini

“Siamo grati a Banca Generali Private e a Fondaco Italia per il gesto di mecenatismo nei confronti di un’opera tanto significativa per le nostre collezioni - ha detto Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria - : non solo per il supporto ‘materiale’, ma anche per la consapevolezza che il patrimonio culturale necessita delle cure e delle attenzioni di tutti, non solo degli addetti ai lavori. La sinergia tra pubblico e privato è, quindi, al servizio di un’operazione che non si esurisce con il mero restauro, ma ha un respiro più ampio, coinvolgendo ambiti e aspetti museali dedicati a pubblici diversi. Ci auguriamo che questo sia il primo progetto – pilota se vogliamo – di una serie di interventi che coinvolgano la valorizzazione delle collezioni della Galleria secondo declinazioni sempre nuove e, come ci piace ripetere, fedeli alla tradizioni ma ispirate dall’innovazione”.

Le dichiarazioni di Ermes Biagiotti

“Dopo la positiva esperienza di Fermo – ha dichiarato Ermes Biagiotti, Area manager di Banca Generali private nelle Marche, Abruzzo e Umbria – siamo felici di concludere positivamente questo progetto che ha permesso di recuperare e ridare alla comunità un’opera d’arte iconica del più importante e rappresentativo artista di Perugia del quale, nel 2023, verrà celebrato l’anniversario dei 500 anni dalla morte. Un omaggio ed un avvicinamento a questo importantissimo evento per un artista che tutto il mondo ci invidia. Come Banca attenta alla protezione e valorizzazione dei patrimoni delle famiglie, siamo ben consapevoli dell’importanza che il patrimonio artistico riveste non solo per il territorio di Perugia, ma per l’intero Paese. Per questo crediamo che sia fondamentale sostenere iniziative come questa che possono rappresentare un volano per guidare la ripartenza del territorio dalla dura crisi che stiamo attraversando”.

Le dichiarazioni di Paolo Petralia

“È evidente che legare il nome di Banca Generali a un’operazione di restauro importante e di risonanza internazionale – ha affermato Paolo Petralia, District Manager Umbria di Banca Generali Private – ci rende particolarmente orgogliosi: ci pregiamo infatti di appartenere a una realtà bancaria solida nel nostro territorio con circa 750ml di masse gestite e 30 consulenti all’attivo, attenta e capace anche di affiancare, sviluppare e potenziare aspetti culturali del nostro bel Paese, legando così il suo nome a progetti destinati a rimanere nel tempo a testimonianza di un interesse verso queste specificità, che possano essere fruibili in futuro da diverse generazioni. Finanziare opere che possano stare alla base di una ripartenza conferendo un input alla ripresa turistica verso la nostra Regione coincide perfettamente con le peculiarità e gli intenti valoriali che Banca Generali post pandemia ha desiderio di mettere in campo”.

Le dichiarazioni di Enrico Bressan

“Siamo davvero felici di poter presentare la conclusione di questo splendido restauro. L'intervento assume un valore maggiore nel contesto del nuovo allestimento del Museo volto a valorizzare appieno il ‘contenitore’ ma anche a dare al suo ‘contenuto’ la forma di un avvincente racconto per immagini, tra cui la "nostra" Adorazione dei Pastori che fa parte della più vasta raccolta al mondo di opere di Pietro Perugino, il “meglio maestro d’Italia”, come lo definì Agostino Chigi nel 1500 – ha ricordato Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, società di comunicazione attiva nella valorizzazione dei beni culturali –. Al contempo la riconsegna dell’affresco segna il secondo tassello nel percorso che abbiamo intrapreso con Banca Generali Private per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale: un percorso che testimonia quanto la cultura sia fondamentale in diversi contesti imprenditoriali, quanto unisca dipendenti e clienti, che finiscono col sentire proprie attività di questo genere. Spesso, purtroppo, si tende a sottovalutare operazioni come queste: ma non bisogna dimenticare che un restauro non è un recupero fine a sé stesso ma è un'operazione a 360 gradi, che nasce e si conclude in un Museo ma che attiva tantissime realtà intorno ad esso, creando ogni volta una sorta di microeconomia del rilancio dell'area coinvolta”.    ]]>

È stata riconsegnata stamattina, 3 novembre, alla Galleria nazionale dell'Umbria, dopo un importante restauro durato quasi un anno, l'Adorazione dei Pastori affrescata da Pietro Vannucci detto il Perugino (1450 ca. – 1523). 

L'operazione promossa da Fondaco Italia e sostenuta da Banca Generali private, si era infatti resa necessaria dopo un intervento a cui il dipinto era stato sottoposto, ormai trent’anni fa.

Il restauro

Nel dettaglio il restauro, a cura di CBC Conservazione Beni Culturali, ha seguito varie fasi. All’asportazione dei depositi superficiali incoerenti su tutta la superficie è seguita la revisione delle stuccature, per passare infine a un importante ripensamento della presentazione estetica, con reintegrazioni eseguite in parte con velature ad acquarello e in parte a tratteggio, per consentire una migliore leggibilità dell’immagine.

[caption id="attachment_69170" align="alignnone" width="400"] Il riallestimento dell'opera alla Galleria Nazionale dell'Umbria (Foto Marco Giugliarelli)[/caption]

L'opera

L’opera proviene da una delle cappelle esterne della chiesa di San Francesco al Monte di Perugia, pertinente all’omonimo convento di osservanti francescani. Il Perugino vi lavorò intorno al 1502, data a cui risale il contratto di commissione che egli firmò per un’imponente pala opistografa destinata all’altare maggiore della stessa chiesa. Il maestro era all’epoca all’apice della carriera e aveva appena terminato a Perugia la decorazione del Collegio del Cambio, annoverata fra i suoi capolavori. 

Nel 1856 il murale fu sottoposto all’intervento di strappo, che comportò gravi ripercussioni sul suo stato di conservazione, già compromesso. Nel 1863 giunse nella Pinacoteca civica di Perugia, poi Galleria Nazionale dell’Umbria. L'affresco, nel nuovo allestimento, viene affiancato da due splendidi disegni preparatori delle figure dei pastori.

Il commento del direttore della Galleria nazionale dell'Umbria Marco Pierini

“Siamo grati a Banca Generali Private e a Fondaco Italia per il gesto di mecenatismo nei confronti di un’opera tanto significativa per le nostre collezioni - ha detto Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria - : non solo per il supporto ‘materiale’, ma anche per la consapevolezza che il patrimonio culturale necessita delle cure e delle attenzioni di tutti, non solo degli addetti ai lavori. La sinergia tra pubblico e privato è, quindi, al servizio di un’operazione che non si esurisce con il mero restauro, ma ha un respiro più ampio, coinvolgendo ambiti e aspetti museali dedicati a pubblici diversi. Ci auguriamo che questo sia il primo progetto – pilota se vogliamo – di una serie di interventi che coinvolgano la valorizzazione delle collezioni della Galleria secondo declinazioni sempre nuove e, come ci piace ripetere, fedeli alla tradizioni ma ispirate dall’innovazione”.

Le dichiarazioni di Ermes Biagiotti

“Dopo la positiva esperienza di Fermo – ha dichiarato Ermes Biagiotti, Area manager di Banca Generali private nelle Marche, Abruzzo e Umbria – siamo felici di concludere positivamente questo progetto che ha permesso di recuperare e ridare alla comunità un’opera d’arte iconica del più importante e rappresentativo artista di Perugia del quale, nel 2023, verrà celebrato l’anniversario dei 500 anni dalla morte. Un omaggio ed un avvicinamento a questo importantissimo evento per un artista che tutto il mondo ci invidia. Come Banca attenta alla protezione e valorizzazione dei patrimoni delle famiglie, siamo ben consapevoli dell’importanza che il patrimonio artistico riveste non solo per il territorio di Perugia, ma per l’intero Paese. Per questo crediamo che sia fondamentale sostenere iniziative come questa che possono rappresentare un volano per guidare la ripartenza del territorio dalla dura crisi che stiamo attraversando”.

Le dichiarazioni di Paolo Petralia

“È evidente che legare il nome di Banca Generali a un’operazione di restauro importante e di risonanza internazionale – ha affermato Paolo Petralia, District Manager Umbria di Banca Generali Private – ci rende particolarmente orgogliosi: ci pregiamo infatti di appartenere a una realtà bancaria solida nel nostro territorio con circa 750ml di masse gestite e 30 consulenti all’attivo, attenta e capace anche di affiancare, sviluppare e potenziare aspetti culturali del nostro bel Paese, legando così il suo nome a progetti destinati a rimanere nel tempo a testimonianza di un interesse verso queste specificità, che possano essere fruibili in futuro da diverse generazioni. Finanziare opere che possano stare alla base di una ripartenza conferendo un input alla ripresa turistica verso la nostra Regione coincide perfettamente con le peculiarità e gli intenti valoriali che Banca Generali post pandemia ha desiderio di mettere in campo”.

Le dichiarazioni di Enrico Bressan

“Siamo davvero felici di poter presentare la conclusione di questo splendido restauro. L'intervento assume un valore maggiore nel contesto del nuovo allestimento del Museo volto a valorizzare appieno il ‘contenitore’ ma anche a dare al suo ‘contenuto’ la forma di un avvincente racconto per immagini, tra cui la "nostra" Adorazione dei Pastori che fa parte della più vasta raccolta al mondo di opere di Pietro Perugino, il “meglio maestro d’Italia”, come lo definì Agostino Chigi nel 1500 – ha ricordato Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, società di comunicazione attiva nella valorizzazione dei beni culturali –. Al contempo la riconsegna dell’affresco segna il secondo tassello nel percorso che abbiamo intrapreso con Banca Generali Private per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale: un percorso che testimonia quanto la cultura sia fondamentale in diversi contesti imprenditoriali, quanto unisca dipendenti e clienti, che finiscono col sentire proprie attività di questo genere. Spesso, purtroppo, si tende a sottovalutare operazioni come queste: ma non bisogna dimenticare che un restauro non è un recupero fine a sé stesso ma è un'operazione a 360 gradi, che nasce e si conclude in un Museo ma che attiva tantissime realtà intorno ad esso, creando ogni volta una sorta di microeconomia del rilancio dell'area coinvolta”.    ]]>
Il cardinale Gianfranco Ravasi ospite a Perugia del ciclo ‘Le opere d’arte raccontano’ https://www.lavoce.it/il-cardinale-gianfranco-ravasi-ospite-a-perugia-del-ciclo-le-opere-darte-raccontano/ Thu, 15 Sep 2022 10:11:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68572 cardinale gianfranco ravasi

"Questa comunità mi è particolarmente cara e, in un certo senso, io sono, per ora, più perugino del vostro arcivescovo Ivan Maffeis (giunto a Perugia da pochi giorni), perché sono stato, fin da quando ero a Milano, tante volte in questa sala a parlare".

Così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, ha salutato con tono scherzoso, confidenziale i numerosi perugini presenti al quarto appuntamento del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli promosso dalla Commissione diocesana per il V Centenario della morte (1523-2023) dei due grandi artisti del Rinascimento; incontro tenutosi nella suggestiva Sala dei Notari del Palazzo dei Priori il 13 settembre scorso, visionabile sul canale Youtube LaVocePg. Il cardinale Ravasi è stato invitato ad intervenire sul tema L’arte e la Scrittura. Modelli di esegesi artistica, un intervento molto apprezzato e applaudito che ha contribuito non poco a preparare l’ambiente culturale perugino e non solo, all’importante evento del prossimo anno.

L'intervento del cardinale Gianfranco Ravasi

"Il tema che mi è stato assegnato è immenso -ha commentato il porporato- e la mia non sarà una analisi storico-critica, filologica delle opere del Perugino. Vorrei partire da una scena personale, molto particolare, unica anche nella mia vita per ragioni cronologiche, quella dell’atmosfera del Conclave del 12-13 marzo 2013, nella Cappella Sistina, una struttura architettonica severa, di fortilizio squadrato che ha però una pelle straordinaria, i capolavori dei più grandi artisti del Rinascimento, come tutti voi sapete. A me era stato assegnato un seggio dove avevo davanti agli occhi, in maniera continua e sistematica, uno dei grandi affreschi delle pareti laterali: la Consegna delle chiavi a Pietro del Perugino, risalente al 1481-1482. E’ un’opera di straordinaria bellezza, segnata dalla qualità di questo artista con l’interpretazione luminosa, prospettica del fondale che si apre sulla piazza maestosa, la cui profondità è scandita dall’asse di un mirabile edificio ottagonale a pianta centrale accompagnato in due lati da due porte urbane suntuose.

Soprattutto, è qui entriamo nel tema che io devo sviluppare, l’artista ha saputo cogliere l’elemento esegetico teologico centrale dell’evento della consegna delle chiavi di Cristo a Pietro, cioè il primato di Pietro nell’aprire il Regno (Vangelo di Matteo, 16,19). Sono delle chiavi enormi, improponibili per una funzione concreta, perché vogliono quasi rappresentare la connessione tra Cielo e terra… Questa mia testimonianza mostra il legame che mi ha unito spontaneamente al Perugino, un artista che all’interno della sua arte, della sua iconografia ha ininterrottamente come punto di riferimento le Scritture".

In sintesi, ha sottolineato il cardinale Gianfranco Ravasi a margine dell’incontro intrattenendosi con la stampa, compito principale di questo ciclo di conferenze è quello di ricordare sempre che per secoli, nell’interno della storia, di tutte le arti, la Bibbia è stata un po' come il grande lessico in cui si sono trovate un po’ tutti le immagini, le figure, i personaggi, i simboli, i temi che sono stati sviluppati anche dal punto di vista etico.

"Pensiamo, ad esempio -ha detto- al Decalogo. In questa luce avere un approfondimento dal punto di vista storico-critico non è sufficiente né per l’esegesi né per la critica d’arte né per la teologia; discipline che dovrebbero trovarsi insieme perché hanno il compito di rappresentare non il visibile ma l’invisibile".

All’incontro, svoltosi alla presenza dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis e di diversi rappresentanti delle Istituzioni civili, religiose e del mondo accademico e culturale del capoluogo umbro, sono intervenuti Ilaria Borlotti Buitoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del V Centenario della morte del Perugino, di cui fa parte l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e l'assessore alla Cultura del Comune di Perugia.

Ad introdurre il cardinale Gianfranco Ravasi è stato il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi, delegato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e membro del suddetto Comitato nazionale, che ha parlato di un’occasione, quella del cinquecentenario della morte di Perugino, che è stata preceduta da un’intensa attività di studio e di progettazione finalizzata alla valorizzazione dei beni culturali diocesani e in particolar modo del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo che nel 2023 compirà cento anni.

"Una vera e propria sfida -ha spiegato- che ci ha portato ad aprire nuovi orizzonti pastorali legati alla promozione del nostro patrimonio culturale diocesano. Consapevoli dell’importante ruolo dei beni culturali ecclesiastici, abbiamo ritenuto significativo concentrare la nostra attenzione sulla lettura dell’opera d’arte, da sempre espressione di fede, di liturgia, di pietà e di cultura, strumento di incontro tra l’uomo e Dio".

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cardinale gianfranco ravasi

"Questa comunità mi è particolarmente cara e, in un certo senso, io sono, per ora, più perugino del vostro arcivescovo Ivan Maffeis (giunto a Perugia da pochi giorni), perché sono stato, fin da quando ero a Milano, tante volte in questa sala a parlare".

Così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, ha salutato con tono scherzoso, confidenziale i numerosi perugini presenti al quarto appuntamento del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli promosso dalla Commissione diocesana per il V Centenario della morte (1523-2023) dei due grandi artisti del Rinascimento; incontro tenutosi nella suggestiva Sala dei Notari del Palazzo dei Priori il 13 settembre scorso, visionabile sul canale Youtube LaVocePg. Il cardinale Ravasi è stato invitato ad intervenire sul tema L’arte e la Scrittura. Modelli di esegesi artistica, un intervento molto apprezzato e applaudito che ha contribuito non poco a preparare l’ambiente culturale perugino e non solo, all’importante evento del prossimo anno.

L'intervento del cardinale Gianfranco Ravasi

"Il tema che mi è stato assegnato è immenso -ha commentato il porporato- e la mia non sarà una analisi storico-critica, filologica delle opere del Perugino. Vorrei partire da una scena personale, molto particolare, unica anche nella mia vita per ragioni cronologiche, quella dell’atmosfera del Conclave del 12-13 marzo 2013, nella Cappella Sistina, una struttura architettonica severa, di fortilizio squadrato che ha però una pelle straordinaria, i capolavori dei più grandi artisti del Rinascimento, come tutti voi sapete. A me era stato assegnato un seggio dove avevo davanti agli occhi, in maniera continua e sistematica, uno dei grandi affreschi delle pareti laterali: la Consegna delle chiavi a Pietro del Perugino, risalente al 1481-1482. E’ un’opera di straordinaria bellezza, segnata dalla qualità di questo artista con l’interpretazione luminosa, prospettica del fondale che si apre sulla piazza maestosa, la cui profondità è scandita dall’asse di un mirabile edificio ottagonale a pianta centrale accompagnato in due lati da due porte urbane suntuose.

Soprattutto, è qui entriamo nel tema che io devo sviluppare, l’artista ha saputo cogliere l’elemento esegetico teologico centrale dell’evento della consegna delle chiavi di Cristo a Pietro, cioè il primato di Pietro nell’aprire il Regno (Vangelo di Matteo, 16,19). Sono delle chiavi enormi, improponibili per una funzione concreta, perché vogliono quasi rappresentare la connessione tra Cielo e terra… Questa mia testimonianza mostra il legame che mi ha unito spontaneamente al Perugino, un artista che all’interno della sua arte, della sua iconografia ha ininterrottamente come punto di riferimento le Scritture".

In sintesi, ha sottolineato il cardinale Gianfranco Ravasi a margine dell’incontro intrattenendosi con la stampa, compito principale di questo ciclo di conferenze è quello di ricordare sempre che per secoli, nell’interno della storia, di tutte le arti, la Bibbia è stata un po' come il grande lessico in cui si sono trovate un po’ tutti le immagini, le figure, i personaggi, i simboli, i temi che sono stati sviluppati anche dal punto di vista etico.

"Pensiamo, ad esempio -ha detto- al Decalogo. In questa luce avere un approfondimento dal punto di vista storico-critico non è sufficiente né per l’esegesi né per la critica d’arte né per la teologia; discipline che dovrebbero trovarsi insieme perché hanno il compito di rappresentare non il visibile ma l’invisibile".

All’incontro, svoltosi alla presenza dell’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis e di diversi rappresentanti delle Istituzioni civili, religiose e del mondo accademico e culturale del capoluogo umbro, sono intervenuti Ilaria Borlotti Buitoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del V Centenario della morte del Perugino, di cui fa parte l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e l'assessore alla Cultura del Comune di Perugia.

Ad introdurre il cardinale Gianfranco Ravasi è stato il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi, delegato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e membro del suddetto Comitato nazionale, che ha parlato di un’occasione, quella del cinquecentenario della morte di Perugino, che è stata preceduta da un’intensa attività di studio e di progettazione finalizzata alla valorizzazione dei beni culturali diocesani e in particolar modo del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo che nel 2023 compirà cento anni.

"Una vera e propria sfida -ha spiegato- che ci ha portato ad aprire nuovi orizzonti pastorali legati alla promozione del nostro patrimonio culturale diocesano. Consapevoli dell’importante ruolo dei beni culturali ecclesiastici, abbiamo ritenuto significativo concentrare la nostra attenzione sulla lettura dell’opera d’arte, da sempre espressione di fede, di liturgia, di pietà e di cultura, strumento di incontro tra l’uomo e Dio".

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Il cardinale Gianfranco Ravasi ospite del ciclo ‘Le opere d’arte raccontano’ https://www.lavoce.it/il-cardinale-gianfranco-ravasi-ospite-del-ciclo-le-opere-darte-raccontano/ Thu, 08 Sep 2022 14:38:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68217 cardinale gianfranco ravasi

Il cardinale Gianfranco Ravasi, ospite del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli. Il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, interverrà, infatti, martedì 13 settembre, alle ore 18, presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia, nell'ambito del quarto appuntamento del progetto in preparazione del V centenario della morte dei due pittori del Rinascimento italiano, relazionando sul tema L’arte e la Scrittura. Modelli di esegesi artistica.

In apertura il saluto del nuovo arcivescovo Maffeis

La conferenza sarà introdotta dai saluti del nuovo arcivescovo Ivan Maffeis e del vescovo ausiliare Marco Salvi, delegato per le celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino e di Luca Signorelli (1523-2023). Gli stessi, con grande soddisfazione, annunceranno che l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve ha ottenuto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura per le iniziative programmate in occasione di questo significativa ricorrenza.

Un riconoscimento

"Il patrocinio del Dicastero della Santa Sede -commenta monsignor Salvi- è un riconoscimento importante per l’Archidiocesi che da due anni sta lavorando intensamente alla progettazione di mostre ed eventi culturali che, partendo dal riallestito Museo del Capitolo della Cattedrale la cui inaugurazione è prevista per dicembre 2022, coinvolgeranno l’intero territorio diocesano con itinerari ai luoghi che conservano opere del Divin Pittore".

Un’anticipazione della relazione del cardinale Gianfranco Ravasi

Nell’attesa di rincontrare a Perugia il cardinale Gianfranco Ravasi (è già intervenuto nel capoluogo umbro in altri importanti eventi culturali negli ultimi cinque anni), l’illustre ospite anticipa alcuni contenuti della sua relazione.

"Per secoli la Bibbia -evidenzia il porporato- è stata il grande codice iconografico dell'arte occidentale con le sue narrazioni, coi suoi personaggi, coi suoi simboli e i suoi temi. Si è creata, così, una sorta di particolare esegesi del testo sacro secondo molteplici modelli che illuminavano, attualizzavano, trasfiguravano e talora anche deformavano il messaggio biblico".

Arte e fede, sorelle

"Partendo dal Perugino col celebre affresco della Consegna delle chiavi a Pietro presente nella Cappella Sistina, la sede dei conclavi papali -commenta il cardinale Ravasi- si proporrà un percorso che riveli alcuni di quei modelli interpretativi elaborati nei secoli, con qualche incursione nelle altre discipline artistiche come la letteratura e la musica. In questo modo si dimostra che arte e fede sono tra loro sorelle nella ricerca del mistero e della trascendenza".

Terreno fertile

Nell’annunciare il significativo appuntamento con il presidente del Pontificio consiglio della cultura, monsignor Salvi ricorda che Paolo VI, nel maggio del 1964, si rivolse agli artisti dicendogli che per loro la grande sfida è quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità.

"Questo -osserva il presule- è un insegnamento attuale di fondamentale importanza per comprendere l’opera d’arte approcciandosi ad essa con uno spirito giusto, ma anche uno stimolo per la progettazione delle attività di valorizzazione dei nostri beni culturali e dei musei diocesani che non sono solo un luogo dedito alla tutela e alla conservazione, ma devono essere terreno fertile di incontro e di comunicazione tra generazioni".

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cardinale gianfranco ravasi

Il cardinale Gianfranco Ravasi, ospite del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli. Il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, interverrà, infatti, martedì 13 settembre, alle ore 18, presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia, nell'ambito del quarto appuntamento del progetto in preparazione del V centenario della morte dei due pittori del Rinascimento italiano, relazionando sul tema L’arte e la Scrittura. Modelli di esegesi artistica.

In apertura il saluto del nuovo arcivescovo Maffeis

La conferenza sarà introdotta dai saluti del nuovo arcivescovo Ivan Maffeis e del vescovo ausiliare Marco Salvi, delegato per le celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino e di Luca Signorelli (1523-2023). Gli stessi, con grande soddisfazione, annunceranno che l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve ha ottenuto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura per le iniziative programmate in occasione di questo significativa ricorrenza.

Un riconoscimento

"Il patrocinio del Dicastero della Santa Sede -commenta monsignor Salvi- è un riconoscimento importante per l’Archidiocesi che da due anni sta lavorando intensamente alla progettazione di mostre ed eventi culturali che, partendo dal riallestito Museo del Capitolo della Cattedrale la cui inaugurazione è prevista per dicembre 2022, coinvolgeranno l’intero territorio diocesano con itinerari ai luoghi che conservano opere del Divin Pittore".

Un’anticipazione della relazione del cardinale Gianfranco Ravasi

Nell’attesa di rincontrare a Perugia il cardinale Gianfranco Ravasi (è già intervenuto nel capoluogo umbro in altri importanti eventi culturali negli ultimi cinque anni), l’illustre ospite anticipa alcuni contenuti della sua relazione.

"Per secoli la Bibbia -evidenzia il porporato- è stata il grande codice iconografico dell'arte occidentale con le sue narrazioni, coi suoi personaggi, coi suoi simboli e i suoi temi. Si è creata, così, una sorta di particolare esegesi del testo sacro secondo molteplici modelli che illuminavano, attualizzavano, trasfiguravano e talora anche deformavano il messaggio biblico".

Arte e fede, sorelle

"Partendo dal Perugino col celebre affresco della Consegna delle chiavi a Pietro presente nella Cappella Sistina, la sede dei conclavi papali -commenta il cardinale Ravasi- si proporrà un percorso che riveli alcuni di quei modelli interpretativi elaborati nei secoli, con qualche incursione nelle altre discipline artistiche come la letteratura e la musica. In questo modo si dimostra che arte e fede sono tra loro sorelle nella ricerca del mistero e della trascendenza".

Terreno fertile

Nell’annunciare il significativo appuntamento con il presidente del Pontificio consiglio della cultura, monsignor Salvi ricorda che Paolo VI, nel maggio del 1964, si rivolse agli artisti dicendogli che per loro la grande sfida è quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità.

"Questo -osserva il presule- è un insegnamento attuale di fondamentale importanza per comprendere l’opera d’arte approcciandosi ad essa con uno spirito giusto, ma anche uno stimolo per la progettazione delle attività di valorizzazione dei nostri beni culturali e dei musei diocesani che non sono solo un luogo dedito alla tutela e alla conservazione, ma devono essere terreno fertile di incontro e di comunicazione tra generazioni".

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‘Aspettando Perugino’ : un unico biglietto per cinque musei di Perugia https://www.lavoce.it/aspettando-perugino-un-unico-biglietto-per-cinque-musei-di-perugia/ Mon, 11 Apr 2022 16:25:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66114 Aspettando Perugino

Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia, un unico biglietto per cinque musei è l'iniziativa che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la Sala del Dottorato nelle Logge della Cattedrale di San Lorenzo. Organizzata di concerto tra i proprietari e i gestori dei musei, con il patrocinio del Comune di Perugia e dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve, rappresenta un’ulteriore occasione di conoscenza e valorizzazione del grande patrimonio culturale della città. Un omaggio a uno dei suoi più illustri cittadini, Pietro Perugino, in attesa delle celebrazioni del cinquecentenario dalla morte nel 2023. Un biglietto unico, che al costo di 13 euro, permetterà l’ingresso all’interno di cinque musei cittadini, alcuni dei luoghi nei quali sono conservate opere di Pietro Vannucci detto il Perugino e di altri grandi artisti del Rinascimento. Un percorso diffuso che, dal Colle del Sole alle porte del Colle Landone (l’attuale piazza della Repubblica), consentirà al visitatore di approfondire il contesto in cui visse e operò l'artista nativo di Città della Pieve.

Aspettando Perugino, un percorso diffuso attraverso le opere dell'artista del Rinascimento

Acquistabile dal 12 aprile, presso le biglietterie di tutti e cinque i musei (anche on line per i musei che consentono questa forma di acquisto), sarà nominativo, con una validità di tre giorni. Consentirà di visitare la Cappella di San Severo, dove è conservata l’unica opera di Raffaello rimasta in città completata dopo la morte dell’artista dal suo ormai anziano maestro Perugino; il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo dove, tra le altre opere, spicca la straordinaria Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli; il Nobile Collegio della Mercanzia, con le sue preziose e rare decorazioni lignee tre-quattrocentesche; il Nobile Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi capolavoro di Perugino completato nel 1500 e firmato con il suo celebre autoritratto; il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso, nella cui prestigiosa collezione è conservata la Madonna con il Bambino e due cherubini del Perugino. Un'iniziativa, pensata per favorire una fruizione autonoma degli stessi, in un percorso che sarà lo stesso visitatore a costruire, grazie anche alle informazioni di approfondimento accessibili tramite la scansione di QR code. "Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia -ha commentato monsignor Marco Salvi vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, delegato per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Pietro Perugino- costituisce un segnale di unione e di condivisione importante per l'offerta culturale e turistica della città a cui l'Archidiocesi tiene particolarmente. Fare rete e condividere progettualità è uno degli obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire per creare un’offerta culturale stabile, che possa andare anche oltre il 2023: questa prima occasione, frutto di sinergie significative tra enti ed istituzioni, è un’occasione di cui dobbiamo fare tesoro".    ]]>
Aspettando Perugino

Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia, un unico biglietto per cinque musei è l'iniziativa che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa presso la Sala del Dottorato nelle Logge della Cattedrale di San Lorenzo. Organizzata di concerto tra i proprietari e i gestori dei musei, con il patrocinio del Comune di Perugia e dell’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve, rappresenta un’ulteriore occasione di conoscenza e valorizzazione del grande patrimonio culturale della città. Un omaggio a uno dei suoi più illustri cittadini, Pietro Perugino, in attesa delle celebrazioni del cinquecentenario dalla morte nel 2023. Un biglietto unico, che al costo di 13 euro, permetterà l’ingresso all’interno di cinque musei cittadini, alcuni dei luoghi nei quali sono conservate opere di Pietro Vannucci detto il Perugino e di altri grandi artisti del Rinascimento. Un percorso diffuso che, dal Colle del Sole alle porte del Colle Landone (l’attuale piazza della Repubblica), consentirà al visitatore di approfondire il contesto in cui visse e operò l'artista nativo di Città della Pieve.

Aspettando Perugino, un percorso diffuso attraverso le opere dell'artista del Rinascimento

Acquistabile dal 12 aprile, presso le biglietterie di tutti e cinque i musei (anche on line per i musei che consentono questa forma di acquisto), sarà nominativo, con una validità di tre giorni. Consentirà di visitare la Cappella di San Severo, dove è conservata l’unica opera di Raffaello rimasta in città completata dopo la morte dell’artista dal suo ormai anziano maestro Perugino; il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo dove, tra le altre opere, spicca la straordinaria Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli; il Nobile Collegio della Mercanzia, con le sue preziose e rare decorazioni lignee tre-quattrocentesche; il Nobile Collegio del Cambio, con il ciclo di affreschi capolavoro di Perugino completato nel 1500 e firmato con il suo celebre autoritratto; il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso, nella cui prestigiosa collezione è conservata la Madonna con il Bambino e due cherubini del Perugino. Un'iniziativa, pensata per favorire una fruizione autonoma degli stessi, in un percorso che sarà lo stesso visitatore a costruire, grazie anche alle informazioni di approfondimento accessibili tramite la scansione di QR code. "Aspettando Perugino. Il Rinascimento a Perugia -ha commentato monsignor Marco Salvi vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, delegato per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Pietro Perugino- costituisce un segnale di unione e di condivisione importante per l'offerta culturale e turistica della città a cui l'Archidiocesi tiene particolarmente. Fare rete e condividere progettualità è uno degli obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire per creare un’offerta culturale stabile, che possa andare anche oltre il 2023: questa prima occasione, frutto di sinergie significative tra enti ed istituzioni, è un’occasione di cui dobbiamo fare tesoro".    ]]>
‘Le opere d’arte raccontano’: terzo appuntamento con il ciclo di conferenze https://www.lavoce.it/le-opere-darte-raccontano-terzo-appuntamento-con-il-ciclo-di-conferenze/ Wed, 30 Mar 2022 09:37:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65903 Le opere d’arte raccontano

Si terrà venerdì 1 aprile, alle ore 18, presso la Sala del Dottorato dell’Isola di San Lorenzo-Museo del Capitolo a Perugia, il terzo appuntamento del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli, a cui interverrà Nadia Righi direttore del Museo diocesano Carlo Maria Martini di Milano che affronterà il tema Il mondo ha bisogno di bellezza. Contemplare il mistero attraverso l’arte. La conferenza sarà preceduta dai saluti del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e di monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare e delegato per le celebrazioni del V Centenario della morte di Pietro Perugino (1523-2023).

Durante l’incontro si leggeranno tre opere d’arte: l'Annunciazione di Tiziano (Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte), l'Adorazione dei Pastori di Pietro Perugino (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria) e l'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi (Pozzuoli, Cattedrale) che sono state oggetto di tre mostre organizzate dal Museo diocesano di Milano in occasione dell’iniziativa Un capolavoro per Milano.

Terzo appuntamento con Le opere d’arte raccontano per riflettere sul ruolo dei musei diocesani

"La conferenza è un’opportunità per riflettere sia sulla lettura dell’opera d’arte -spiega monsignor Salvi nell’annunciare quest’appuntamento- sia sull’importante ruolo che assumono, in questo contesto, i musei diocesani, la cui funzione pastorale, deve essere al centro di ogni attività di valorizzazione. E’ proprio per questo che abbiamo scelto di tenere questo terzo incontro all’interno del nostro Museo diocesano le cui prime tre sale sono state riaperte al pubblico nel settembre scorso, sviluppando un progetto museologico che permetta al visitatore di comprendere la secolare storia del complesso monumentale dell’Isola di San Lorenzo e della diocesi perugina, creando un percorso in cui si possa scoprire e apprezzare la bellezza dell’arte, della fede e della liturgia, affinché il museo, come ha ricordato Papa Francesco all’incontro con l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani nel 2019, concorra alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità".

Lo scopo principale del Museo non è quello di dare risposte, ma di suscitare domande, in un continuo rapporto tra l'opera d'arte e il singolo visitatore.

A sottolinearlo, è il direttore del Museo diocesano di Milano nell’accogliere l’invito a relazionare sul tema dell’incontro perugino di venerdì prossimo.

"Negli ultimi anni -aggiunge Nadia Righi- la proposta di questo metodo, che chiede una lettura lenta e un paragone con le proprie domande più profonde, ha trovato grande apprezzamento tra i visitatori".

Un grande limite

"La nostra Archidiocesi si sta preparando al grande anniversario del 2023 -precisa monsignor Salvi- e il tema della lettura dell’opera d’arte è un aspetto che sta molto a cuore sia a me che al cardinale Bassetti.

Fermarsi all’aspetto stilistico, senza comprendere il significato e il rapporto che intercorre tra l’opera, l’artista e l’aspetto spirituale, è un grande limite e noi come Chiesa, siamo chiamati ad impegnarci per una corretta e profonda lettura delle opere d’arte. Questo percorso di preparazione al V centenario della morte di Pietro Perugino, ci vede impegnati, oltre che nel ciclo di incontri Le opere d’arte raccontano, nella redazione di una guida agli itinerari diocesani, alla progettazione di una mostra e al riallestimento del Museo del Capitolo che proprio nel 2023 compirà cento anni dalla sua fondazione".

Un’offerta culturale stabile

 "E’ un’attività intensa -commenta monsignor Salvi- che stiamo portando avanti creando sinergie con molti enti ed istituzioni, in particolar modo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il Comune di Perugia, poiché crediamo che fare rete e condividere progettualità sia uno degli obiettivi fondamentali per creare un’offerta culturale stabile, che vada anche oltre il 2023".

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Le opere d’arte raccontano

Si terrà venerdì 1 aprile, alle ore 18, presso la Sala del Dottorato dell’Isola di San Lorenzo-Museo del Capitolo a Perugia, il terzo appuntamento del ciclo di conferenze Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli, a cui interverrà Nadia Righi direttore del Museo diocesano Carlo Maria Martini di Milano che affronterà il tema Il mondo ha bisogno di bellezza. Contemplare il mistero attraverso l’arte. La conferenza sarà preceduta dai saluti del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e di monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare e delegato per le celebrazioni del V Centenario della morte di Pietro Perugino (1523-2023).

Durante l’incontro si leggeranno tre opere d’arte: l'Annunciazione di Tiziano (Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte), l'Adorazione dei Pastori di Pietro Perugino (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria) e l'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi (Pozzuoli, Cattedrale) che sono state oggetto di tre mostre organizzate dal Museo diocesano di Milano in occasione dell’iniziativa Un capolavoro per Milano.

Terzo appuntamento con Le opere d’arte raccontano per riflettere sul ruolo dei musei diocesani

"La conferenza è un’opportunità per riflettere sia sulla lettura dell’opera d’arte -spiega monsignor Salvi nell’annunciare quest’appuntamento- sia sull’importante ruolo che assumono, in questo contesto, i musei diocesani, la cui funzione pastorale, deve essere al centro di ogni attività di valorizzazione. E’ proprio per questo che abbiamo scelto di tenere questo terzo incontro all’interno del nostro Museo diocesano le cui prime tre sale sono state riaperte al pubblico nel settembre scorso, sviluppando un progetto museologico che permetta al visitatore di comprendere la secolare storia del complesso monumentale dell’Isola di San Lorenzo e della diocesi perugina, creando un percorso in cui si possa scoprire e apprezzare la bellezza dell’arte, della fede e della liturgia, affinché il museo, come ha ricordato Papa Francesco all’incontro con l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani nel 2019, concorra alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità".

Lo scopo principale del Museo non è quello di dare risposte, ma di suscitare domande, in un continuo rapporto tra l'opera d'arte e il singolo visitatore.

A sottolinearlo, è il direttore del Museo diocesano di Milano nell’accogliere l’invito a relazionare sul tema dell’incontro perugino di venerdì prossimo.

"Negli ultimi anni -aggiunge Nadia Righi- la proposta di questo metodo, che chiede una lettura lenta e un paragone con le proprie domande più profonde, ha trovato grande apprezzamento tra i visitatori".

Un grande limite

"La nostra Archidiocesi si sta preparando al grande anniversario del 2023 -precisa monsignor Salvi- e il tema della lettura dell’opera d’arte è un aspetto che sta molto a cuore sia a me che al cardinale Bassetti.

Fermarsi all’aspetto stilistico, senza comprendere il significato e il rapporto che intercorre tra l’opera, l’artista e l’aspetto spirituale, è un grande limite e noi come Chiesa, siamo chiamati ad impegnarci per una corretta e profonda lettura delle opere d’arte. Questo percorso di preparazione al V centenario della morte di Pietro Perugino, ci vede impegnati, oltre che nel ciclo di incontri Le opere d’arte raccontano, nella redazione di una guida agli itinerari diocesani, alla progettazione di una mostra e al riallestimento del Museo del Capitolo che proprio nel 2023 compirà cento anni dalla sua fondazione".

Un’offerta culturale stabile

 "E’ un’attività intensa -commenta monsignor Salvi- che stiamo portando avanti creando sinergie con molti enti ed istituzioni, in particolar modo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il Comune di Perugia, poiché crediamo che fare rete e condividere progettualità sia uno degli obiettivi fondamentali per creare un’offerta culturale stabile, che vada anche oltre il 2023".

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‘Le opere d’arte raccontano’: Antonio Natali protagonista del secondo appuntamento del ciclo d’incontri https://www.lavoce.it/le-opere-darte-raccontano-antonio-natali-protagonista-del-secondo-appuntamento-del-ciclo-dincontri/ Mon, 13 Dec 2021 12:39:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64044 Le opere d'arte raccontano

Si è tenuto lo scorso fine settimana, nella Sala dei Notari del Palazzo comunale del Priori di Perugia, il secondo appuntamento del ciclo Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli (i cinquecento anni della loro morte, 1523-2023), promosso dall’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve a cui è intervenuto il professor Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015 che ha affrontato il tema Il pane dell’altare. Immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento leggendo tre pale d’altare d’alto tenore lirico di Jacopo Pontormo, del Rosso Fiorentino e del loro comune maestro Andrea del Sarto, che proprio sul tema eucaristico insistono.

https://youtu.be/dPmZp8Im2zg

L’interessante e molto applaudita relazione del professor Natali è stata preceduta dai saluti istituzionali del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano, del rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Andrea Capaccioni e del vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi che ha introdotto e coordinato i lavori.

Bassetti

A sottolineare l’importanza del secondo appuntamento del ciclo Le opere d’arte raccontano, è stato il cardinale Bassetti, definendolo momento di approfondimento e di crescita culturale per l’intera diocesi. Il presule ha anche evidenziato il legame dell’illustre relatore, il professor Natali, con la città di Perugia.

Varasano

L’assessore ricordato l’importante lavoro che l’Archidiocesi sta portando avanti in vista del 2023, sia nell’elaborazione di progetti per la valorizzazione del patrimonio culturale sia nella creazione di sinergie tra istituzioni, costruendo un interessante dialogo tra istituzioni civili ed ecclesiastiche.

Capaccioni

Il rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio, illustrando l’impegno di quest’istituzione in vista delle celebrazioni peruginesche, ha ricordato l’accordo di collaborazione sottoscritto con l’Archidiocesi a cui di recente si è aggiunto il Comune di Perugia.

Salvi

Al riguardo il vescovo ausiliare ha evidenziato la necessità di creare una progettazione culturale stabile e duratura che vada oltre alla scadenza dei singoli anniversari.

"L’occasione di poterci preparare al 2023 con un ciclo di incontri che ci aiutino a leggere e a comprendere l’opera d’arte, in relazione ai contesti di produzione, alle scelte iconografiche e alle committenze -ha osservato monsignor Salvi- deve essere uno stimolo ad approfondire sempre di più il messaggio di cui l’opera si fa portatrice: il grande patrimonio artistico e storico conservato nelle nostre chiese e nei nostri musei da secoli ci parla, ed anche oggi ha ancora tanto da dirci.

Il magistero della Chiesa, come ci ricorda anche la Lettera Circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici pubblicata nel 2001- nell’arco della sua storia, ha sempre avuto massima attenzione nei confronti del proprio patrimonio storico e artistico e tale cura si è espressa sia nella committenza di opere d’arte, destinate principalmente al culto e al decoro dei luoghi sacri, sia nella loro tutela e conservazione".

L'intervento del professor Natali per 'Le opere d'arte raccontano'

 Il relatore ha sottolineato più volte che non c’è opera del passato che non abbia un contenuto; né più né meno d’un testo poetico che s’esprima in parola.

"Giacché un’opera d’arte -ha spiegato- è un testo poetico che, invece d’esprimersi appunto in parola, s’esprime in figura. Ma sempre poesia è. Ed è difficile che una poesia di parola risulti grata alla mente e al cuore d’un lettore che non ne intenda il significato. Lo stesso vale per la poesia di figura. Sembra però che quasi a nessuno interessi. Eppure dovrebbe risultare di piana comprensione che, per esempio, le opere d’arte sacra non venissero allogate alla stregua d’astratte decorazioni di chiese e d’altari, ma proprio per illustrare vicende, concetti, principî, moniti, ch’erano e sono salienti nella religione cristiana".

L’inclinazione quieta di Piero

"Il 2023 -ha osservato Natali- può essere un’occasione buona per saggiare la disposizione religiosa e ideologica di Pietro Perugino nei riguardi sia della Riforma d’oltralpe sia del tema eucaristico, che a Firenze furono centrali e che a tutta prima parrebbero solo lambire l’inclinazione quieta di Pietro".

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Le opere d'arte raccontano

Si è tenuto lo scorso fine settimana, nella Sala dei Notari del Palazzo comunale del Priori di Perugia, il secondo appuntamento del ciclo Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli (i cinquecento anni della loro morte, 1523-2023), promosso dall’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve a cui è intervenuto il professor Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015 che ha affrontato il tema Il pane dell’altare. Immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento leggendo tre pale d’altare d’alto tenore lirico di Jacopo Pontormo, del Rosso Fiorentino e del loro comune maestro Andrea del Sarto, che proprio sul tema eucaristico insistono.

https://youtu.be/dPmZp8Im2zg

L’interessante e molto applaudita relazione del professor Natali è stata preceduta dai saluti istituzionali del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dell’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano, del rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Andrea Capaccioni e del vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi che ha introdotto e coordinato i lavori.

Bassetti

A sottolineare l’importanza del secondo appuntamento del ciclo Le opere d’arte raccontano, è stato il cardinale Bassetti, definendolo momento di approfondimento e di crescita culturale per l’intera diocesi. Il presule ha anche evidenziato il legame dell’illustre relatore, il professor Natali, con la città di Perugia.

Varasano

L’assessore ricordato l’importante lavoro che l’Archidiocesi sta portando avanti in vista del 2023, sia nell’elaborazione di progetti per la valorizzazione del patrimonio culturale sia nella creazione di sinergie tra istituzioni, costruendo un interessante dialogo tra istituzioni civili ed ecclesiastiche.

Capaccioni

Il rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio, illustrando l’impegno di quest’istituzione in vista delle celebrazioni peruginesche, ha ricordato l’accordo di collaborazione sottoscritto con l’Archidiocesi a cui di recente si è aggiunto il Comune di Perugia.

Salvi

Al riguardo il vescovo ausiliare ha evidenziato la necessità di creare una progettazione culturale stabile e duratura che vada oltre alla scadenza dei singoli anniversari.

"L’occasione di poterci preparare al 2023 con un ciclo di incontri che ci aiutino a leggere e a comprendere l’opera d’arte, in relazione ai contesti di produzione, alle scelte iconografiche e alle committenze -ha osservato monsignor Salvi- deve essere uno stimolo ad approfondire sempre di più il messaggio di cui l’opera si fa portatrice: il grande patrimonio artistico e storico conservato nelle nostre chiese e nei nostri musei da secoli ci parla, ed anche oggi ha ancora tanto da dirci.

Il magistero della Chiesa, come ci ricorda anche la Lettera Circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici pubblicata nel 2001- nell’arco della sua storia, ha sempre avuto massima attenzione nei confronti del proprio patrimonio storico e artistico e tale cura si è espressa sia nella committenza di opere d’arte, destinate principalmente al culto e al decoro dei luoghi sacri, sia nella loro tutela e conservazione".

L'intervento del professor Natali per 'Le opere d'arte raccontano'

 Il relatore ha sottolineato più volte che non c’è opera del passato che non abbia un contenuto; né più né meno d’un testo poetico che s’esprima in parola.

"Giacché un’opera d’arte -ha spiegato- è un testo poetico che, invece d’esprimersi appunto in parola, s’esprime in figura. Ma sempre poesia è. Ed è difficile che una poesia di parola risulti grata alla mente e al cuore d’un lettore che non ne intenda il significato. Lo stesso vale per la poesia di figura. Sembra però che quasi a nessuno interessi. Eppure dovrebbe risultare di piana comprensione che, per esempio, le opere d’arte sacra non venissero allogate alla stregua d’astratte decorazioni di chiese e d’altari, ma proprio per illustrare vicende, concetti, principî, moniti, ch’erano e sono salienti nella religione cristiana".

L’inclinazione quieta di Piero

"Il 2023 -ha osservato Natali- può essere un’occasione buona per saggiare la disposizione religiosa e ideologica di Pietro Perugino nei riguardi sia della Riforma d’oltralpe sia del tema eucaristico, che a Firenze furono centrali e che a tutta prima parrebbero solo lambire l’inclinazione quieta di Pietro".

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‘Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli’ secondo appuntamento https://www.lavoce.it/le-opere-darte-raccontano-percorsi-verso-gli-anniversari-di-perugino-e-signorelli-secondo-appuntamento/ Tue, 07 Dec 2021 11:40:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63900 Le opere d’arte raccontano

Venerdì 10 dicembre alle ore 17.30 presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia, si terrà il secondo incontro del ciclo Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli in vista del 2023 anno in cui si celebreranno gli anniversari di questi due importanti artisti dell’età rinascimentale. Interverrà il professor Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore degli Uffizi dal 2006 al 2015, che affronterà il tema Il pane dell’altare. Immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento.

La calamità 

Nel concistoro alla fine di dicembre del 1523, a pochi giorni dall’elezione di Clemente VII, il papa in persona parlò della calamità luterana come della più grave questione del momento, rispetto alle altre due prese in considerazione (la guerra tra prìncipi cristiani e la minaccia turca). E certo in quella calamità il dissidio sui sacramenti non era materia di poco peso, né, in quel contesto, lo era la rivisitazione dell’eucarestia; il cui mistero esigeva pertanto un’esegesi che fosse inequivocabile per ogni fedele. E dunque nelle chiese: omelie cristalline e illustrazioni esplicite. Nell’incontro si leggeranno tre pale d’altare d’alto tenore lirico di Jacopo Pontormo, del Rosso Fiorentino e del loro comune maestro Andrea del Sarto, che proprio sul tema eucaristico insistono.

Un’indagine

Il quinto centenario della morte del Perugino, che cade nel 2023, sarà un’occasione buona per saggiare la sua disposizione religiosa e ideologica nei riguardi sia del tema eucaristico sia della Riforma d’oltralpe, che a Firenze furono centrali e che a tutta prima parrebbero solo lambire l’inclinazione quieta di Pietro. Ma le sue relazioni con l’ambiente e gli artisti fiorentini invogliano, fa notare il prof. Natali, a un’indagine rinnovata.

Il messaggio de Le opere d’arte raccontano

"Siamo giunti al secondo appuntamento di un ciclo di incontri che ci aiuteranno a prepararci con consapevolezza al V anniversario della morte del Divin Pittore in cui analizzeremo le opere d’arte prestando particolare attenzione al loro messaggio catechetico-spirituale, al fine di comprendere bene anche il contesto in cui le opere nascono e in cui i pittori lavorano". Ad evidenziarlo è monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve che presiede su incarico del cardinale Gualtiero Bassetti la Commissione diocesana per le celebrazioni di Pietro Perugino.

Genesi e Frammenti

"L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve -prosegue monsignor Salvi- sta portando avanti questo grande lavoro supportata da Genesi, società benefit s.r.l., nata durante i mesi del lockdown con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, in particolare quelli ecclesiastici e di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro, insieme alla neonata associazione ‘Frammenti’ che collaborerà attivamente nella valorizzazione del vasto patrimonio storico-artistico qui conservato coinvolgendo volontari dal territorio".

Segnale di ottimismo

"La nascita di Genesi, così come quella dell’associazione Frammenti -osserva il vescovo ausiliare- rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per un tempo migliore, un tempo dedicato alla bellezza, all’arte, alla cultura".

Sinergie e collaborazione

"Questo itinerario in preparazione al 2023 -conclude monsignor Salvi- oltre ad essere un’occasione importante per valorizzare con consapevolezza i nostri beni culturali, è anche un momento propizio per creare delle sinergie tra diversi enti ed istituzioni come ad esempio con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia con cui è stato sottoscritto l’accordo di collaborazione Verso il Perugino ed oltre a cui ha aderito proprio recentemente anche il Comune di Perugia".

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Le opere d’arte raccontano

Venerdì 10 dicembre alle ore 17.30 presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia, si terrà il secondo incontro del ciclo Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli in vista del 2023 anno in cui si celebreranno gli anniversari di questi due importanti artisti dell’età rinascimentale. Interverrà il professor Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore degli Uffizi dal 2006 al 2015, che affronterà il tema Il pane dell’altare. Immagini dell’Eucarestia nel primo Cinquecento.

La calamità 

Nel concistoro alla fine di dicembre del 1523, a pochi giorni dall’elezione di Clemente VII, il papa in persona parlò della calamità luterana come della più grave questione del momento, rispetto alle altre due prese in considerazione (la guerra tra prìncipi cristiani e la minaccia turca). E certo in quella calamità il dissidio sui sacramenti non era materia di poco peso, né, in quel contesto, lo era la rivisitazione dell’eucarestia; il cui mistero esigeva pertanto un’esegesi che fosse inequivocabile per ogni fedele. E dunque nelle chiese: omelie cristalline e illustrazioni esplicite. Nell’incontro si leggeranno tre pale d’altare d’alto tenore lirico di Jacopo Pontormo, del Rosso Fiorentino e del loro comune maestro Andrea del Sarto, che proprio sul tema eucaristico insistono.

Un’indagine

Il quinto centenario della morte del Perugino, che cade nel 2023, sarà un’occasione buona per saggiare la sua disposizione religiosa e ideologica nei riguardi sia del tema eucaristico sia della Riforma d’oltralpe, che a Firenze furono centrali e che a tutta prima parrebbero solo lambire l’inclinazione quieta di Pietro. Ma le sue relazioni con l’ambiente e gli artisti fiorentini invogliano, fa notare il prof. Natali, a un’indagine rinnovata.

Il messaggio de Le opere d’arte raccontano

"Siamo giunti al secondo appuntamento di un ciclo di incontri che ci aiuteranno a prepararci con consapevolezza al V anniversario della morte del Divin Pittore in cui analizzeremo le opere d’arte prestando particolare attenzione al loro messaggio catechetico-spirituale, al fine di comprendere bene anche il contesto in cui le opere nascono e in cui i pittori lavorano". Ad evidenziarlo è monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve che presiede su incarico del cardinale Gualtiero Bassetti la Commissione diocesana per le celebrazioni di Pietro Perugino.

Genesi e Frammenti

"L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve -prosegue monsignor Salvi- sta portando avanti questo grande lavoro supportata da Genesi, società benefit s.r.l., nata durante i mesi del lockdown con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, in particolare quelli ecclesiastici e di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro, insieme alla neonata associazione ‘Frammenti’ che collaborerà attivamente nella valorizzazione del vasto patrimonio storico-artistico qui conservato coinvolgendo volontari dal territorio".

Segnale di ottimismo

"La nascita di Genesi, così come quella dell’associazione Frammenti -osserva il vescovo ausiliare- rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per un tempo migliore, un tempo dedicato alla bellezza, all’arte, alla cultura".

Sinergie e collaborazione

"Questo itinerario in preparazione al 2023 -conclude monsignor Salvi- oltre ad essere un’occasione importante per valorizzare con consapevolezza i nostri beni culturali, è anche un momento propizio per creare delle sinergie tra diversi enti ed istituzioni come ad esempio con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia con cui è stato sottoscritto l’accordo di collaborazione Verso il Perugino ed oltre a cui ha aderito proprio recentemente anche il Comune di Perugia".

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Al via il cammino di preparazione al V Centenario della morte del Perugino https://www.lavoce.it/al-via-il-cammino-di-preparazione-al-v-centenario-della-morte-del-perugino/ Sun, 12 Sep 2021 10:22:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62225 conferenza perugino barbara jatta

Al via il cammino di preparazione al V Centenario della morte del Perugino. Il taglio del nastro inaugurale del nuovo allestimento delle sale del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia che conducono all’esposizione della Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli (l’opera più importante della collezione museale capitolare), ha concluso l’incontro con il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta tenutosi in San Lorenzo l’11 settembre. La dottoressa Jatta ha relazionato sull’interessante tema dal titolo: La spiritualità del Perugino, maestro di Raffaello, nelle opere Vaticane, diverse delle quali commissionate e realizzate dal Divin Pittore a Perugia, poi prelevate dai francesi durante l’epoca napoleonica. Una delle più significative è la Resurrezione di Cristo della chiesa di San Francesco al Prato, oggi esposta nel Palazzo Apostolico, quasi a dare il benvenuto ai capi di Stato ricevuti dal Papa.

Un giorno di gioia per Perugia

"In quest’epoca di rinvii dovuti alla pandemia -ha commentato la dottoressa Jatta- l’idea di prepararsi due anni prima alle grandi celebrazioni che Perugia e il suo territorio dedicheranno alla figura di Pietro Perugino è importante. Sono onorata di essere stata chiamata dal cardinale Bassetti e dal vescovo ausiliare Salvi ad aprire queste celebrazioni con una conferenza nel giorno in cui si apre il Museo del Capitolo della Cattedrale con il nuovo allestimento di un’opera così significativa come la Pala di Sant’Onofrio del Signorelli. È un giorno di gioia per Perugia e mi ha fatto molto piacere essere qui per questo evento".

Il Perugino del Papa

Nell’illustrare le opere di Pietro Vannucci conservate nei Musei Vaticani, il direttore ha precisato che queste opere rientrarono dopo aver subito le esportazioni napoleoniche con lo spirito di evangelizzare rivolto ad un vasto pubblico e all’educazione dei giovani.

"È lo spirito -ha spiegato- con il quale il Congresso di Vienna aveva stabilito che le opere dal Museo Universale del Louvre dovessero tornare ai territori di origine. Papa Pio VII, il pontefice della Restaurazione dopo la tempesta napoleonica, chiese di portarle in Vaticano con l’idea di un museo aperto. Pensate che fino ad oggi milioni di visitatori hanno potuto ammirarle e goderne non soltanto dal punto di vista estetico, ma come veicolo di evangelizzazione. E le opere del Perugino, tra cui quelle realizzate per le Chiese di Perugia e del suo territorio, rappresentano questa promozione visiva della fede, dell’evangelizzazione dei popoli. Capisco il dispiacere dei perugini privati di queste opere d’arte, ma se delle opere universali sono al servizio della fede in luoghi così chiave come possono essere i Musei Vaticani, si capiscono determinate scelte.

Il Perugino del Papa (la menzionata opera della Resurrezione di Cristo) -ha sottolineato la dottoressa Jatta- sta non soltanto ad aiutare il Papa nelle sue meditazioni durante le sue ore di lavoro, ma è veramente l’accoglienza riservata ai capi di Stato con i quali il pontefice si relaziona, un’opera che trasmette un bellissimo messaggio".

Il Perugino ci parla ancora

"Dare l’avvio alle celebrazioni in onore di un pittore come Pietro Vannucci -ha detto, invece, il cardinale Gualtiero Bassetti, introducendo l'incontro- morto a Fontignano nel 1523 e nato a Città della Pieve, è un privilegio particolare per il vescovo di questa terra pregna di arte, bellezza, umanità e profonda spiritualità, che spira dagli sguardi della gente e dai paesaggi, gli stessi che il pennello del Perugino ha reso ancora più profondi e immortali… L’arte parla a tutti, come ha detto papa Francesco qualche anno fa accostandola ai temi a lui più cari, evangelizza tutti, a cominciare dai più umili.

Il Perugino ci parla ancora attraverso le sue immagini. Sono loro le sue fonti dirette e non possono mentire, perché parlano direttamente dalla sua alla nostra anima. Tanti secoli non hanno attenuato, anzi hanno accresciuto i significati da lì espressi, e la sublime mediazione dell’arte con il trascendente".

Una nuova pastorale

La seguita conferenza del direttore dei Musei Vaticani è stato il primo evento del cammino di preparazione al V Centenario della morte del Perugino (1523-2023) promosso dall’apposita commissione diocesana, come ha evidenziato nel suo intervento introduttivo il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi, delegato dal cardinale Bassetti per la valorizzazione dei beni culturali diocesani.

"In una società segnata da profondi cambiamenti e in questi ultimi due anni anche dalla pandemia, che ha cambiato totalmente i nostri stili di vita -ha evidenziato monsignor Salvi- riscoprire la bellezza, la spiritualità e il messaggio di fede che ci giunge dalle opere d’arte è una proposta interessante che siamo chiamati a vivere. Ripensando ai mesi del lockdown non possiamo dimenticare quanto l’arte, nei suoi molteplici aspetti, ci sia stata di supporto in un momento di grande disorientamento in cui ogni certezza sembrava essere venuta meno… I nostri occhi hanno sempre più bisogno di riscoprire una bellezza fatta di forme, colori e stili diversi e i nostri giovani hanno bisogno di un’educazione che gli consenta di conoscere e di apprezzare il cospicuo patrimonio che li circonda. Anche la Chiesa deve fare la sua parte e l’arte può essere la possibilità di una nuova pastorale, in cui il dialogo tra l’umano e l’opera può far comprendere la ricchezza di Cristo e del suo messaggio".

La giornata di avvio ai preparativi al V Centenario della morte del Perugino, promossa dall’apposita commissione della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, in collaborazione con la Genesi srl benefit a cui è affidato il progetto Isola di San Lorenzo per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della cattedrale, si è conclusa in serata con un concerto di voci in onore della Madonna della Grazia la cui immagine, dipinta da un allievo del Divin Pittore su una colonna della cattedrale, è particolarmente cara alla devozione dei perugini, la cui festa ricorre domenica 12 settembre.

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conferenza perugino barbara jatta

Al via il cammino di preparazione al V Centenario della morte del Perugino. Il taglio del nastro inaugurale del nuovo allestimento delle sale del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia che conducono all’esposizione della Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli (l’opera più importante della collezione museale capitolare), ha concluso l’incontro con il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta tenutosi in San Lorenzo l’11 settembre. La dottoressa Jatta ha relazionato sull’interessante tema dal titolo: La spiritualità del Perugino, maestro di Raffaello, nelle opere Vaticane, diverse delle quali commissionate e realizzate dal Divin Pittore a Perugia, poi prelevate dai francesi durante l’epoca napoleonica. Una delle più significative è la Resurrezione di Cristo della chiesa di San Francesco al Prato, oggi esposta nel Palazzo Apostolico, quasi a dare il benvenuto ai capi di Stato ricevuti dal Papa.

Un giorno di gioia per Perugia

"In quest’epoca di rinvii dovuti alla pandemia -ha commentato la dottoressa Jatta- l’idea di prepararsi due anni prima alle grandi celebrazioni che Perugia e il suo territorio dedicheranno alla figura di Pietro Perugino è importante. Sono onorata di essere stata chiamata dal cardinale Bassetti e dal vescovo ausiliare Salvi ad aprire queste celebrazioni con una conferenza nel giorno in cui si apre il Museo del Capitolo della Cattedrale con il nuovo allestimento di un’opera così significativa come la Pala di Sant’Onofrio del Signorelli. È un giorno di gioia per Perugia e mi ha fatto molto piacere essere qui per questo evento".

Il Perugino del Papa

Nell’illustrare le opere di Pietro Vannucci conservate nei Musei Vaticani, il direttore ha precisato che queste opere rientrarono dopo aver subito le esportazioni napoleoniche con lo spirito di evangelizzare rivolto ad un vasto pubblico e all’educazione dei giovani.

"È lo spirito -ha spiegato- con il quale il Congresso di Vienna aveva stabilito che le opere dal Museo Universale del Louvre dovessero tornare ai territori di origine. Papa Pio VII, il pontefice della Restaurazione dopo la tempesta napoleonica, chiese di portarle in Vaticano con l’idea di un museo aperto. Pensate che fino ad oggi milioni di visitatori hanno potuto ammirarle e goderne non soltanto dal punto di vista estetico, ma come veicolo di evangelizzazione. E le opere del Perugino, tra cui quelle realizzate per le Chiese di Perugia e del suo territorio, rappresentano questa promozione visiva della fede, dell’evangelizzazione dei popoli. Capisco il dispiacere dei perugini privati di queste opere d’arte, ma se delle opere universali sono al servizio della fede in luoghi così chiave come possono essere i Musei Vaticani, si capiscono determinate scelte.

Il Perugino del Papa (la menzionata opera della Resurrezione di Cristo) -ha sottolineato la dottoressa Jatta- sta non soltanto ad aiutare il Papa nelle sue meditazioni durante le sue ore di lavoro, ma è veramente l’accoglienza riservata ai capi di Stato con i quali il pontefice si relaziona, un’opera che trasmette un bellissimo messaggio".

Il Perugino ci parla ancora

"Dare l’avvio alle celebrazioni in onore di un pittore come Pietro Vannucci -ha detto, invece, il cardinale Gualtiero Bassetti, introducendo l'incontro- morto a Fontignano nel 1523 e nato a Città della Pieve, è un privilegio particolare per il vescovo di questa terra pregna di arte, bellezza, umanità e profonda spiritualità, che spira dagli sguardi della gente e dai paesaggi, gli stessi che il pennello del Perugino ha reso ancora più profondi e immortali… L’arte parla a tutti, come ha detto papa Francesco qualche anno fa accostandola ai temi a lui più cari, evangelizza tutti, a cominciare dai più umili.

Il Perugino ci parla ancora attraverso le sue immagini. Sono loro le sue fonti dirette e non possono mentire, perché parlano direttamente dalla sua alla nostra anima. Tanti secoli non hanno attenuato, anzi hanno accresciuto i significati da lì espressi, e la sublime mediazione dell’arte con il trascendente".

Una nuova pastorale

La seguita conferenza del direttore dei Musei Vaticani è stato il primo evento del cammino di preparazione al V Centenario della morte del Perugino (1523-2023) promosso dall’apposita commissione diocesana, come ha evidenziato nel suo intervento introduttivo il vescovo ausiliare monsignor Marco Salvi, delegato dal cardinale Bassetti per la valorizzazione dei beni culturali diocesani.

"In una società segnata da profondi cambiamenti e in questi ultimi due anni anche dalla pandemia, che ha cambiato totalmente i nostri stili di vita -ha evidenziato monsignor Salvi- riscoprire la bellezza, la spiritualità e il messaggio di fede che ci giunge dalle opere d’arte è una proposta interessante che siamo chiamati a vivere. Ripensando ai mesi del lockdown non possiamo dimenticare quanto l’arte, nei suoi molteplici aspetti, ci sia stata di supporto in un momento di grande disorientamento in cui ogni certezza sembrava essere venuta meno… I nostri occhi hanno sempre più bisogno di riscoprire una bellezza fatta di forme, colori e stili diversi e i nostri giovani hanno bisogno di un’educazione che gli consenta di conoscere e di apprezzare il cospicuo patrimonio che li circonda. Anche la Chiesa deve fare la sua parte e l’arte può essere la possibilità di una nuova pastorale, in cui il dialogo tra l’umano e l’opera può far comprendere la ricchezza di Cristo e del suo messaggio".

La giornata di avvio ai preparativi al V Centenario della morte del Perugino, promossa dall’apposita commissione della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, in collaborazione con la Genesi srl benefit a cui è affidato il progetto Isola di San Lorenzo per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della cattedrale, si è conclusa in serata con un concerto di voci in onore della Madonna della Grazia la cui immagine, dipinta da un allievo del Divin Pittore su una colonna della cattedrale, è particolarmente cara alla devozione dei perugini, la cui festa ricorre domenica 12 settembre.

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Perugia: il complesso della cattedrale diventa “Isola di San Lorenzo” https://www.lavoce.it/perugia-il-complesso-della-cattedrale-diventa-isola-di-san-lorenzo/ Sat, 03 Jul 2021 15:05:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61285

Due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi e investimenti di risorse e professionalità, dello splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul “colle sacro” della città, trovano oggi approdo nell’“Isola di San Lorenzo” e “Perugia Sotterranea”.

Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, in cui la presenza dell’uomo risale a 26 secoli fa. Una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la città: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. Quest’ultima rappresentata dalle raccolte pittoriche esposte nel Museo del Capito della Cattedrale la cui opera più rappresentativa è la Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli.

Rinnovato interesse. Tutto questo è stato affidato di recente dal Capitolo dei Canonici di San Lorenzo a un progetto di valorizzazione del complesso monumentale denominato “L’Isola di San Lorenzo e il percorso nella Forma del Tempo. La storia di Perugia e del suo Colle Sacro”. Progetto presentato in conferenza stampa, il 3 luglio 2021, nella suggestiva cornice del chiostro superiore della cattedrale, dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, delegato diocesano per la gestione e promozione dei beni culturali ecclesiastici, dal presidente del Capitolo dei Canonici mons. Fausto Sciurpa, dal vice sindaco di Perugia Gianluca Tuteri e dal presidente della società “Genesi” Giuseppe Capaccioni. Un progetto che, sin dall’annuncio della sua presentazione ufficiale, ha rinnovato l’interesse per il complesso di San Lorenzo da parte del mondo culturale, accademico e imprenditoriale del capoluogo umbro.

https://youtu.be/P-80Tgblp64

Fulcro del progetto. Questo progetto di valorizzazione nasce dal sodalizio tra alcuni professionisti del settore turistico-culturale e l’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che hanno costituito “Genesi”, una società benefit srl, con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, in particolare quelli ecclesiastici, di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro. “L’idea prende forma durante i mesi del lockdown del 2020 – spiegano i promotori di Genesi – durante il quale la musica, la poesia, l’arte in genere, ci hanno aiutato a sentirci più uniti, accomunati dalla sete di cultura, nelle sue molteplici forme espressive, come nutrimento dell’anima. Ecco perché la nascita di Genesi rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per un tempo migliore, un tempo dedicato alla bellezza, all’arte, alla cultura. L’‘Isola di San Lorenzo’ è il punto di partenza: rilanciare il luogo simbolo di Perugia, quell’isola senza mare, che si può comunque circumnavigare a piccoli passi, in un vero viaggio nel tempo. Riaffermare il ruolo primario che il complesso di San Lorenzo ha ricoperto nel corso dei secoli, non solo come fulcro della vita religiosa, ma come punto di riferimento dell’intera città”.

Isola di San Lorenzo. Il complesso monumentale della cattedrale, situato nella centralissima piazza IV Novembre di Perugia, con la splendida duecentesca Fontana Maggiore, è uno dei luoghi più rappresentativi della città. Dal punto di vista urbanistico esso appare come un unico complesso architettonico, al punto che, più volte nel corso della storia, è stato definito come “Isola di San Lorenzo”. Fanno parte di tale agglomerato: la chiesa cattedrale; la loggia di Braccio Fortebraccio; i due chiostri (superiore e inferiore); le abitazioni dei canonici. Una porzione rilevante è stata destinata nel corso del XX secolo a spazio museale (Museo del Capitolo della Cattedrale), implementata nell’ultimo ventennio dagli scavi effettuati dopo il ritrovamento di preesistenze di epoca etrusco-romana che hanno dotato il complesso di un’area archeologica di notevole interesse. Durante l’incontro con la stampa è stata annunciata la riapertura dell’area archeologica “Perugia Sotterranea”, dopo importanti interventi di messa in sicurezza e di ridefinizione del percorso di visita, e quella progressiva del Museo del Capitolo oggetto di un importante progetto di riallestimento museologico e museografico. A settembre verranno riaperte alcune sale (in particolare quella dedicata alla Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli) per essere pronti a festeggiare, nel 2023, i cento anni della fondazione del Museo.

Parte integrante della pastorale. Con l’“Isola di San Lorenzo”, uno dei musei ecclesiastici più importanti dell’Italia centrale, si vuole iniziare un percorso di valorizzazione dei beni culturali di proprietà della Diocesi, perché possano essere messi al servizio della missione della Chiesa, favorendo una migliore comunicazione del sacro e del bello, oltre che rappresentare una prospettiva di occupazione per i giovani, tema caro al cardinale Gualtiero Bassetti. La valorizzazione dei Beni culturali ecclesiastici è parte integrante dell’azione pastorale della Chiesa, come ha enunciato nel 2001 la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa nella sua Lettera sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici. Compiendo un balzo di quasi vent’anni possono essere citate le parole di papa Francesco nell’incontro con i membri dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani del 2019: “Il museo concorre alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità”. Le parole del Papa sono il punto di partenza per descrivere il concept del progetto dell’“Isola di San Lorenzo” in quanto percorso nella Forma del Tempo. Con la giornata inaugurale si è aperta una stagione importante per il Museo diocesano che sarà oggetto di interventi mirati di valorizzazione anche in vista del 2023: un anno importante per la vita culturale dell’Archidiocesi perugino-pievese in cui si celebrerà il centenario dello stesso Museo, ed anche il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci detto il Perugino.

Secret Umbria. La società “Genesi” - che si avvale di una importante rete di collaboratori, storici dell’arte, archeologi, architetti, operatori turistici, guide turistiche, scenografi - oltre ad occuparsi della gestione e valorizzazione dei beni culturali, ha creato un portale web dedicato alla scoperta dell’Umbria: www.secretumbria.it

Secret Umbria è un portale che nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio e il patrimonio dei beni artistici presenti a Perugia e in Umbria. Attraverso di esso la “Genesi” si occupa di gestione e promozione dei beni culturali, di promozione turistica, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali attraverso percorsi esperienziali, organizzazione eventi e congressi (Mice). Si è pensato a secretumbria.it, come uno strumento al servizio di tutti gli operatori del territorio, con cui si vorrà collaborare, per dare sempre più consistenza alla destinazione Umbria.

La cultura, attraverso le sue testimonianze storico-artistiche e archeologiche, se ben valorizzate e comunicate, può dare un contributo importante alla ripresa sociale, economica ed occupazionale post-pandemia di Perugia e dell’Umbria. Con questo progetto che inizia con l’“Isola di San Lorenzo”, la Chiesa perugina si prefigge anche questo obiettivo, oltre a poter essere di esempio e stimolo per altre realtà ecclesiali e non, non meno importanti e significative presenti nel Paese.

Riccardo Liguori]]>

Due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi e investimenti di risorse e professionalità, dello splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul “colle sacro” della città, trovano oggi approdo nell’“Isola di San Lorenzo” e “Perugia Sotterranea”.

Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico, in cui la presenza dell’uomo risale a 26 secoli fa. Una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la città: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. Quest’ultima rappresentata dalle raccolte pittoriche esposte nel Museo del Capito della Cattedrale la cui opera più rappresentativa è la Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli.

Rinnovato interesse. Tutto questo è stato affidato di recente dal Capitolo dei Canonici di San Lorenzo a un progetto di valorizzazione del complesso monumentale denominato “L’Isola di San Lorenzo e il percorso nella Forma del Tempo. La storia di Perugia e del suo Colle Sacro”. Progetto presentato in conferenza stampa, il 3 luglio 2021, nella suggestiva cornice del chiostro superiore della cattedrale, dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, delegato diocesano per la gestione e promozione dei beni culturali ecclesiastici, dal presidente del Capitolo dei Canonici mons. Fausto Sciurpa, dal vice sindaco di Perugia Gianluca Tuteri e dal presidente della società “Genesi” Giuseppe Capaccioni. Un progetto che, sin dall’annuncio della sua presentazione ufficiale, ha rinnovato l’interesse per il complesso di San Lorenzo da parte del mondo culturale, accademico e imprenditoriale del capoluogo umbro.

https://youtu.be/P-80Tgblp64

Fulcro del progetto. Questo progetto di valorizzazione nasce dal sodalizio tra alcuni professionisti del settore turistico-culturale e l’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che hanno costituito “Genesi”, una società benefit srl, con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, in particolare quelli ecclesiastici, di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro. “L’idea prende forma durante i mesi del lockdown del 2020 – spiegano i promotori di Genesi – durante il quale la musica, la poesia, l’arte in genere, ci hanno aiutato a sentirci più uniti, accomunati dalla sete di cultura, nelle sue molteplici forme espressive, come nutrimento dell’anima. Ecco perché la nascita di Genesi rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per un tempo migliore, un tempo dedicato alla bellezza, all’arte, alla cultura. L’‘Isola di San Lorenzo’ è il punto di partenza: rilanciare il luogo simbolo di Perugia, quell’isola senza mare, che si può comunque circumnavigare a piccoli passi, in un vero viaggio nel tempo. Riaffermare il ruolo primario che il complesso di San Lorenzo ha ricoperto nel corso dei secoli, non solo come fulcro della vita religiosa, ma come punto di riferimento dell’intera città”.

Isola di San Lorenzo. Il complesso monumentale della cattedrale, situato nella centralissima piazza IV Novembre di Perugia, con la splendida duecentesca Fontana Maggiore, è uno dei luoghi più rappresentativi della città. Dal punto di vista urbanistico esso appare come un unico complesso architettonico, al punto che, più volte nel corso della storia, è stato definito come “Isola di San Lorenzo”. Fanno parte di tale agglomerato: la chiesa cattedrale; la loggia di Braccio Fortebraccio; i due chiostri (superiore e inferiore); le abitazioni dei canonici. Una porzione rilevante è stata destinata nel corso del XX secolo a spazio museale (Museo del Capitolo della Cattedrale), implementata nell’ultimo ventennio dagli scavi effettuati dopo il ritrovamento di preesistenze di epoca etrusco-romana che hanno dotato il complesso di un’area archeologica di notevole interesse. Durante l’incontro con la stampa è stata annunciata la riapertura dell’area archeologica “Perugia Sotterranea”, dopo importanti interventi di messa in sicurezza e di ridefinizione del percorso di visita, e quella progressiva del Museo del Capitolo oggetto di un importante progetto di riallestimento museologico e museografico. A settembre verranno riaperte alcune sale (in particolare quella dedicata alla Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli) per essere pronti a festeggiare, nel 2023, i cento anni della fondazione del Museo.

Parte integrante della pastorale. Con l’“Isola di San Lorenzo”, uno dei musei ecclesiastici più importanti dell’Italia centrale, si vuole iniziare un percorso di valorizzazione dei beni culturali di proprietà della Diocesi, perché possano essere messi al servizio della missione della Chiesa, favorendo una migliore comunicazione del sacro e del bello, oltre che rappresentare una prospettiva di occupazione per i giovani, tema caro al cardinale Gualtiero Bassetti. La valorizzazione dei Beni culturali ecclesiastici è parte integrante dell’azione pastorale della Chiesa, come ha enunciato nel 2001 la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa nella sua Lettera sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici. Compiendo un balzo di quasi vent’anni possono essere citate le parole di papa Francesco nell’incontro con i membri dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani del 2019: “Il museo concorre alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità”. Le parole del Papa sono il punto di partenza per descrivere il concept del progetto dell’“Isola di San Lorenzo” in quanto percorso nella Forma del Tempo. Con la giornata inaugurale si è aperta una stagione importante per il Museo diocesano che sarà oggetto di interventi mirati di valorizzazione anche in vista del 2023: un anno importante per la vita culturale dell’Archidiocesi perugino-pievese in cui si celebrerà il centenario dello stesso Museo, ed anche il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci detto il Perugino.

Secret Umbria. La società “Genesi” - che si avvale di una importante rete di collaboratori, storici dell’arte, archeologi, architetti, operatori turistici, guide turistiche, scenografi - oltre ad occuparsi della gestione e valorizzazione dei beni culturali, ha creato un portale web dedicato alla scoperta dell’Umbria: www.secretumbria.it

Secret Umbria è un portale che nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio e il patrimonio dei beni artistici presenti a Perugia e in Umbria. Attraverso di esso la “Genesi” si occupa di gestione e promozione dei beni culturali, di promozione turistica, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali attraverso percorsi esperienziali, organizzazione eventi e congressi (Mice). Si è pensato a secretumbria.it, come uno strumento al servizio di tutti gli operatori del territorio, con cui si vorrà collaborare, per dare sempre più consistenza alla destinazione Umbria.

La cultura, attraverso le sue testimonianze storico-artistiche e archeologiche, se ben valorizzate e comunicate, può dare un contributo importante alla ripresa sociale, economica ed occupazionale post-pandemia di Perugia e dell’Umbria. Con questo progetto che inizia con l’“Isola di San Lorenzo”, la Chiesa perugina si prefigge anche questo obiettivo, oltre a poter essere di esempio e stimolo per altre realtà ecclesiali e non, non meno importanti e significative presenti nel Paese.

Riccardo Liguori]]>
‘Verso il Perugino e oltre’, per la promozione dell’arte e della cultura https://www.lavoce.it/verso-il-perugino-e-oltre-per-la-promozione-dellarte-e-della-cultura/ Wed, 23 Jun 2021 10:28:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61151 'Verso il Perugino e oltre'

Verso il Perugino e oltre è l’accordo di collaborazione siglato dall’Archidiocesi di Perugia - Città della Pieve e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per promuovere e sviluppare azioni e progetti comuni nell’ambito dell’arte e della cultura in occasione della ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte di Pietro Vannucci, il grande maestro del Rinascimento italiano noto a tutti come il Perugino, che cadrà nel 2023.

Sottoscritto nella mattina di mercoledì 23 giugno dal vescovo ausiliare di Perugia - Città della Pieve monsignor Marco Salvi (delegato del cardinale Gualtiero Bassetti per la gestione e promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici e per le Celebrazioni del V Centenario dalla morte di Pietro Vannucci) e dalla Presidente dalla Fondazione Cristina Colaiacovo, l’accordo nasce dalla necessità di dare corpo a un documento che regolamenta la molteplicità di interessi comuni anche alla luce dell’eccezionalità degli eventi in corso, sia sul piano socio-sanitario ed economico che su quello riguardante il senso profondo del rapporto tra arte, fede e convivenza comune. Un accordo che rientra tra le finalità della Commissione diocesana per la preparazione degli eventi celebrativi di questo V Centenario, istituita di recente, da promuovere in sinergia anche con le altre Istituzioni preposte in materia.

Verso il Perugino e oltre, è una piattaforma condivisa che imposta un metodo e non mette limiti, nel rispetto delle reciproche autonomie e ruoli, e che si pone come punto di partenza da condividere con le istituzioni e con gli enti territoriali, a partire dalla Regione Umbria, i comuni interessati al progetto e l’Università di Perugia.

Alla base del metodo che verrà adottato, ci sono due esigenze fondamentali: rafforzare la visione di sistema nel campo della gestione e promozione dei beni culturali, anche promuovendo professionalità e progetti innovativi, e unire gli sforzi di analisi ed elaborazione adottando una visione ampia dell’esistente e delle prospettive.

Nella situazione attuale è necessario assumere un ruolo attivo che supporti la ripartenza cogliendo l’attuale momento di difficoltà facendolo diventare una risorsa senza sprofondare nella cultura dell’emergenza.

"L’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve -osserva monsignor Marco Salvi-  si pone l’obiettivo di intraprendere un percorso di attenta valorizzazione del patrimonio storico-artistico conservato nel Museo Diocesano di Perugia, ma anche in numerose chiese del territorio che testimoniano una produzione artistica di grande pregio legata alla committenza ecclesiastica.

Sono particolarmente soddisfatto di questa sinergia che si sta creando con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, da sempre attenta alla promozione e alla tutela dei beni culturali del territorio perugino. La stipula di questo accordo ci consente di operare insieme e di fare squadra, in un settore come quello del patrimonio artistico e museale in cui è necessario unire gli sforzi e le progettualità, creando delle reti, al fine di elaborare azioni ed indirizzi operativi comuni. La Diocesi vuole rafforzare la sua azione pastorale attraverso i beni culturali seguendo le indicazioni della Pontificia Commissione per i Beni Culturali (2001), al fine di favorire un nuovo umanesimo".

"Abbiamo colto l’occasione di una ricorrenza così importante qual è il cinquecentenario dalla morte del Perugino -afferma la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo- per mettere le basi di un’alleanza con l’Archidiocesi di Perugia - Città della Pieve che riteniamo strategica per costruire un percorso condiviso che diventi una permanenza stabile nel nostro territorio. Nel 2020 abbiamo dovuto sacrificare gli interventi destinati ad arte e cultura per dare spazio a quelli emergenziali in ambito sociale e sanitario, ma questo settore è sempre stato e rimane di grande rilievo nella nostra programmazione. Abbiamo quindi continuato ad impegnarci non solo organizzando eventi culturali presso la nostra sede di Palazzo Baldeschi e sostenendo interventi a favore dei beni culturali attraverso i restauri, ma anche tessendo reti e stingendo collaborazioni con altre realtà del territorio per dare maggior spinta alla ripresa.

Per quanto riguarda il Perugino, lo scorso novembre abbiamo attivato due borse di studio destinate una alla raccolta di materiale bibliografico-documentale, l’altra alla costruzione di itinerari turistico-culturali, i cui risultati saranno senz’altro utili per la costruzione di progetti condivisi, anche in funzione della promozione di un turismo culturale internazionale di qualità sempre più elevata che possa generare un circuito economico virtuoso e nuove opportunità lavorative, soprattutto per i giovani".

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'Verso il Perugino e oltre'

Verso il Perugino e oltre è l’accordo di collaborazione siglato dall’Archidiocesi di Perugia - Città della Pieve e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per promuovere e sviluppare azioni e progetti comuni nell’ambito dell’arte e della cultura in occasione della ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte di Pietro Vannucci, il grande maestro del Rinascimento italiano noto a tutti come il Perugino, che cadrà nel 2023.

Sottoscritto nella mattina di mercoledì 23 giugno dal vescovo ausiliare di Perugia - Città della Pieve monsignor Marco Salvi (delegato del cardinale Gualtiero Bassetti per la gestione e promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici e per le Celebrazioni del V Centenario dalla morte di Pietro Vannucci) e dalla Presidente dalla Fondazione Cristina Colaiacovo, l’accordo nasce dalla necessità di dare corpo a un documento che regolamenta la molteplicità di interessi comuni anche alla luce dell’eccezionalità degli eventi in corso, sia sul piano socio-sanitario ed economico che su quello riguardante il senso profondo del rapporto tra arte, fede e convivenza comune. Un accordo che rientra tra le finalità della Commissione diocesana per la preparazione degli eventi celebrativi di questo V Centenario, istituita di recente, da promuovere in sinergia anche con le altre Istituzioni preposte in materia.

Verso il Perugino e oltre, è una piattaforma condivisa che imposta un metodo e non mette limiti, nel rispetto delle reciproche autonomie e ruoli, e che si pone come punto di partenza da condividere con le istituzioni e con gli enti territoriali, a partire dalla Regione Umbria, i comuni interessati al progetto e l’Università di Perugia.

Alla base del metodo che verrà adottato, ci sono due esigenze fondamentali: rafforzare la visione di sistema nel campo della gestione e promozione dei beni culturali, anche promuovendo professionalità e progetti innovativi, e unire gli sforzi di analisi ed elaborazione adottando una visione ampia dell’esistente e delle prospettive.

Nella situazione attuale è necessario assumere un ruolo attivo che supporti la ripartenza cogliendo l’attuale momento di difficoltà facendolo diventare una risorsa senza sprofondare nella cultura dell’emergenza.

"L’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve -osserva monsignor Marco Salvi-  si pone l’obiettivo di intraprendere un percorso di attenta valorizzazione del patrimonio storico-artistico conservato nel Museo Diocesano di Perugia, ma anche in numerose chiese del territorio che testimoniano una produzione artistica di grande pregio legata alla committenza ecclesiastica.

Sono particolarmente soddisfatto di questa sinergia che si sta creando con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, da sempre attenta alla promozione e alla tutela dei beni culturali del territorio perugino. La stipula di questo accordo ci consente di operare insieme e di fare squadra, in un settore come quello del patrimonio artistico e museale in cui è necessario unire gli sforzi e le progettualità, creando delle reti, al fine di elaborare azioni ed indirizzi operativi comuni. La Diocesi vuole rafforzare la sua azione pastorale attraverso i beni culturali seguendo le indicazioni della Pontificia Commissione per i Beni Culturali (2001), al fine di favorire un nuovo umanesimo".

"Abbiamo colto l’occasione di una ricorrenza così importante qual è il cinquecentenario dalla morte del Perugino -afferma la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo- per mettere le basi di un’alleanza con l’Archidiocesi di Perugia - Città della Pieve che riteniamo strategica per costruire un percorso condiviso che diventi una permanenza stabile nel nostro territorio. Nel 2020 abbiamo dovuto sacrificare gli interventi destinati ad arte e cultura per dare spazio a quelli emergenziali in ambito sociale e sanitario, ma questo settore è sempre stato e rimane di grande rilievo nella nostra programmazione. Abbiamo quindi continuato ad impegnarci non solo organizzando eventi culturali presso la nostra sede di Palazzo Baldeschi e sostenendo interventi a favore dei beni culturali attraverso i restauri, ma anche tessendo reti e stingendo collaborazioni con altre realtà del territorio per dare maggior spinta alla ripresa.

Per quanto riguarda il Perugino, lo scorso novembre abbiamo attivato due borse di studio destinate una alla raccolta di materiale bibliografico-documentale, l’altra alla costruzione di itinerari turistico-culturali, i cui risultati saranno senz’altro utili per la costruzione di progetti condivisi, anche in funzione della promozione di un turismo culturale internazionale di qualità sempre più elevata che possa generare un circuito economico virtuoso e nuove opportunità lavorative, soprattutto per i giovani".

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Il 1 maggio riaprono le mostre dedicate a Raffaello in Umbria https://www.lavoce.it/il-1-maggio-riaprono-le-mostre-dedicate-a-raffaello-in-umbria/ Thu, 29 Apr 2021 15:21:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60375

Dal primo maggio riaprono al pubblico la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”, Perugia Palazzo Baldeschi, la mostra collegata “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica”  a Gubbio le Logge dei Tiratoi della Lana con, riapre, sempre a Gubbio, la Casa di Sant’Ubaldo.

La mostra

“Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”  è tra le mostre che hanno ottenuto il riconoscimento del Comitato Nazionale per le celebrazioni raffaellesche in occasione del quinto centenario della sua scomparsa. La mostra è nata nel 2020 dalla volontà condivisa della Fondazione CariPerugia Arte e dell’Accademia di belle Arti Pietro Vannucci. La mostra inaugurata a settembre 2020 e poi sospesa in seguito alle restrizioni anti Covid, torna ad essere accessibile al pubblico dal 1 maggio e fino al 3 ottobre 2021.

Le 12 opere di Raffello in Umbria

Una sezione della mostra riproduce tutte le dodici opere realizzate da Raffaello in Umbria, attraverso sorprendenti effetti scenici e multimediali accompagnati da una voce narrante che le contestualizza dal punto di vista storico. La sezione è curata da Francesco Federico Mancini, con la regia della Fondazione CariPerugia Arte e il contributo della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche e dell’Archivio di Stato di Perugia. In questa sezione anche due dialoghi realizzati da attori che portano in scena l’artista mentre si confronta con suo padre e con il suo maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e tre opere del Rinascimento umbro appartenenti alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e realizzate Perugino, Pintoricchio e Signorelli. L’altra sezione della mostra, dal titolo “L’Accademia di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” è realizzata dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e curata da Alessandra Migliorati, Stefania Petrillo e Saverio Ricci, con il coordinamento di Giovanni Manuali, conservatore dei Beni dell’accademia. La sezione si articola in quattro parti tematiche e cronologiche che vogliono mostrare e dimostrare come, per tutto l’Ottocento, grazie alla presenza di Tommaso Minardi, Perugia  insieme a Roma fu un epicentro della corrente purista e del ritorno all'arte di ispirazione religiosa.

A Gubbio la ceramica

Restando in tema di suggestioni raffaellesche a Gubbio riaprono gli spazi delle Logge dei Tiratori della Lana dove sarà ancora possibile ammirare le splendide ceramiche della compongono il percorso “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica” a cura di Giulio Busti e Franco Cocchi con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli. Sempre a Gubbio riapre anche la Casa di Sant’Ubaldo, con la sua ricca raccolta di immagini e ritratti che riproducono la figura canonica del santo patrono di Gubbio.

Il commento dei promotori

“Siamo felici di comunicare che riapriremo il 1 maggio, prorogando gli eventi fin dopo l’estate. Oltre alla possibilità di poter visitare i nostri già magnifici contenitori d’arte, – commenta il Presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Luca Galletti – vogliamo offrire al pubblico l’occasione di godere di percorsi espositivi di grande valenza artistica, storica e documentale, con i quali continueremo a rendere omaggio al grande Raffaello”. "La Fondazione - afferma il Presidente della Fondazione Accademia di Belle Arti Pietro VannucciMario Rampini - si associa alle parole del Presidente Galletti, orgogliosa e onorata di aver potuto avviare una proficua collaborazione con CariPerugia Arte, così come è quella ormai consolidata con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia".

Info e prenotazioni

Nel rispetto delle distanze di sicurezza è necessaria la prenotazione. Biglietterie online sul sito www.fondazionecariperugiaarte.it Titolo: “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” Sede: Palazzo Baldeschi - Corso Vannucci, 66 - 06121 Perugia Date riapertura: 1 maggio 2021 - 3 ottobre 2021 Orari: dal martedì al venerdì 15.30-19.30; sabato e domenica 10.30-13.30 e 15.30-19.30 Info e prenotazioni: Tel: 075 5734760 - palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it Titolo: “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica” Sede: Logge dei Tiratoi della Lana - Piazza Quaranta Martiri -06024 Gubbio Date riapertura: 1 maggio 2021 - 3 ottobre 2021 Orari: dal martedì al venerdì 16.00-19.00; sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00 Info e prenotazioni: 075 8682952; loggedeitiratori@fondazionecariperugiaarte.it Casa di Sant’Ubaldo Via Baldassini 38 – 06024 Gubbio Date riapertura: 1 maggio 2021 Orari: sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00 Info e prenotazioni: casadisantubaldo@fondazionecariperugiaarte.it FONDAZIONE CARIPERUGIA ARTE Facebook: @fondazionecariperugiaarte Twitter: @CariPerugiaArte Instagram: cariperugiaarte #PerugiacelebraRaffaello #RaffaelloinUmbria]]>

Dal primo maggio riaprono al pubblico la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”, Perugia Palazzo Baldeschi, la mostra collegata “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica”  a Gubbio le Logge dei Tiratoi della Lana con, riapre, sempre a Gubbio, la Casa di Sant’Ubaldo.

La mostra

“Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”  è tra le mostre che hanno ottenuto il riconoscimento del Comitato Nazionale per le celebrazioni raffaellesche in occasione del quinto centenario della sua scomparsa. La mostra è nata nel 2020 dalla volontà condivisa della Fondazione CariPerugia Arte e dell’Accademia di belle Arti Pietro Vannucci. La mostra inaugurata a settembre 2020 e poi sospesa in seguito alle restrizioni anti Covid, torna ad essere accessibile al pubblico dal 1 maggio e fino al 3 ottobre 2021.

Le 12 opere di Raffello in Umbria

Una sezione della mostra riproduce tutte le dodici opere realizzate da Raffaello in Umbria, attraverso sorprendenti effetti scenici e multimediali accompagnati da una voce narrante che le contestualizza dal punto di vista storico. La sezione è curata da Francesco Federico Mancini, con la regia della Fondazione CariPerugia Arte e il contributo della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche e dell’Archivio di Stato di Perugia. In questa sezione anche due dialoghi realizzati da attori che portano in scena l’artista mentre si confronta con suo padre e con il suo maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e tre opere del Rinascimento umbro appartenenti alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e realizzate Perugino, Pintoricchio e Signorelli. L’altra sezione della mostra, dal titolo “L’Accademia di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” è realizzata dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e curata da Alessandra Migliorati, Stefania Petrillo e Saverio Ricci, con il coordinamento di Giovanni Manuali, conservatore dei Beni dell’accademia. La sezione si articola in quattro parti tematiche e cronologiche che vogliono mostrare e dimostrare come, per tutto l’Ottocento, grazie alla presenza di Tommaso Minardi, Perugia  insieme a Roma fu un epicentro della corrente purista e del ritorno all'arte di ispirazione religiosa.

A Gubbio la ceramica

Restando in tema di suggestioni raffaellesche a Gubbio riaprono gli spazi delle Logge dei Tiratori della Lana dove sarà ancora possibile ammirare le splendide ceramiche della compongono il percorso “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica” a cura di Giulio Busti e Franco Cocchi con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli. Sempre a Gubbio riapre anche la Casa di Sant’Ubaldo, con la sua ricca raccolta di immagini e ritratti che riproducono la figura canonica del santo patrono di Gubbio.

Il commento dei promotori

“Siamo felici di comunicare che riapriremo il 1 maggio, prorogando gli eventi fin dopo l’estate. Oltre alla possibilità di poter visitare i nostri già magnifici contenitori d’arte, – commenta il Presidente della Fondazione CariPerugia Arte, Luca Galletti – vogliamo offrire al pubblico l’occasione di godere di percorsi espositivi di grande valenza artistica, storica e documentale, con i quali continueremo a rendere omaggio al grande Raffaello”. "La Fondazione - afferma il Presidente della Fondazione Accademia di Belle Arti Pietro VannucciMario Rampini - si associa alle parole del Presidente Galletti, orgogliosa e onorata di aver potuto avviare una proficua collaborazione con CariPerugia Arte, così come è quella ormai consolidata con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia".

Info e prenotazioni

Nel rispetto delle distanze di sicurezza è necessaria la prenotazione. Biglietterie online sul sito www.fondazionecariperugiaarte.it Titolo: “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” Sede: Palazzo Baldeschi - Corso Vannucci, 66 - 06121 Perugia Date riapertura: 1 maggio 2021 - 3 ottobre 2021 Orari: dal martedì al venerdì 15.30-19.30; sabato e domenica 10.30-13.30 e 15.30-19.30 Info e prenotazioni: Tel: 075 5734760 - palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it Titolo: “Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica” Sede: Logge dei Tiratoi della Lana - Piazza Quaranta Martiri -06024 Gubbio Date riapertura: 1 maggio 2021 - 3 ottobre 2021 Orari: dal martedì al venerdì 16.00-19.00; sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00 Info e prenotazioni: 075 8682952; loggedeitiratori@fondazionecariperugiaarte.it Casa di Sant’Ubaldo Via Baldassini 38 – 06024 Gubbio Date riapertura: 1 maggio 2021 Orari: sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00 Info e prenotazioni: casadisantubaldo@fondazionecariperugiaarte.it FONDAZIONE CARIPERUGIA ARTE Facebook: @fondazionecariperugiaarte Twitter: @CariPerugiaArte Instagram: cariperugiaarte #PerugiacelebraRaffaello #RaffaelloinUmbria]]>
Perugia e l’arte: la Galleria Nazionale dell’Umbria https://www.lavoce.it/perugia-e-larte-la-galleria-nazionale-dellumbria/ Fri, 17 Jul 2020 07:58:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57424

Da Piero della Francesca a Perugino e Pinturicchio, grande rassegna artistica dal Medioevo all’Ottocento

All’interno del Palazzo dei Priori, sede del Comune di Perugia, si trova la Galleria Nazionale dell’Umbria. Questa importante raccolta d’arte contiene diversi dipinti medioevali e rinascimentali di grandi artisti come Piero della Francesca, Beato Angelico, Gentile da Fabriano, Perugino e Pinturicchio. Numerose sono anche le opere seicentesche, settecentesche e ottocentesche realizzate da pittori quali Pietro da Cortona, Jean- Baptiste Wicar e molti altri. Il percorso museale si sviluppa in 40 sale allestite in ordine cronologico e ospita più di 3000 opere di sette secoli diversi, comprese statue, tessuti, ceramiche e oggetti d’oro.

LA NASCITA DELLA GALLERIA

L’idea iniziale parte dall’Accademia del Disegno nel XVI secolo, ma si sviluppa maggiormente dopo l’Unità d’Italia con la soppressione degli ordini religiosi. Nel 1863 l’Accademia si separa definitivamente dalla pinacoteca che viene intitolata a Pietro Vannucci, cioè il Perugino. Dal 1918 la Galleria diventa di proprietà statale e successivamente assume il nome attuale.

PALA D’ALTARE DI PINTURICCHIO

Tra le opere principali che sicuramente meritano di essere ammirate nella Galleria, c’è la Pala di Santa Maria dei Fossi realizzata dal Pinturicchio nel 1495 per un monastero ormai scomparso. La cornice lignea della pala è stata realizzata da Mattia di Tommaso. Pinturicchio ha dipinto dieci pannelli incorporati nella struttura. Quello centrale raffigura la Madonna con il Bambino e San Giovannino, negli altri possiamo ammirare l’Angelo Annunciatore, la Vergine e i due dottori della Chiesa: Agostino e Girolamo. La parte alta della pala termina in un timpano che raffigura la colomba e l’immagine di Cristo in croce sorretto da due Angeli. Alla base possiamo invece notare gli Evangelisti entro dei tondi e due scene di Sant’Agostino. Notevoli sono l’attenzione ai dettagli, la precisione nella resa dei volti e la brillantezza dei colori.

ADORAZIONE DEI MAGI DEL PERUGINO

Un’altra opera che merita assolutamente di essere osservata è L’adorazione dei magi di Pietro Vannucci, detto Il Perugino. Realizzata nel 1475, la parte sinistra rappresenta i Re Magi riccamente vestiti e decorati che portano i doni a Gesù Bambino. Nella parte destra si trovano Maria, Giuseppe e il Bambinello dentro la capanna, mentre al centro sono visibili il bue e l’asinello. Sullo sfondo si apre un paesaggio fluviale, prima verdeggiante e poi sempre più roccioso e sfumato. Proprio in questa tecnica si possono riconoscere delle influenze leonardesche. Oltre le opere di questi due pittori umbri, sono tantissimi i dipinti e le sculture interessanti che possono essere ammirati e la posizione della Galleria è sicuramente strategica. Il Palazzo dei Priori si trova infatti in pieno centro, proprio di fronte al Duomo, così che qualsiasi turista o curioso possa fermarsi e ammirare la bellezza dell’arte. Inoltre, si può prendere parte a delle visite guidate, che vengono organizzate anche per le scolaresche. Insomma, Perugia custodisce un grande patrimonio artistico-culturale, purtroppo ancora troppo poco conosciuto. Sophia Schippa Una delle foto proviene dal sito http://regione.umbria.mediagallery.it/it/]]>

Da Piero della Francesca a Perugino e Pinturicchio, grande rassegna artistica dal Medioevo all’Ottocento

All’interno del Palazzo dei Priori, sede del Comune di Perugia, si trova la Galleria Nazionale dell’Umbria. Questa importante raccolta d’arte contiene diversi dipinti medioevali e rinascimentali di grandi artisti come Piero della Francesca, Beato Angelico, Gentile da Fabriano, Perugino e Pinturicchio. Numerose sono anche le opere seicentesche, settecentesche e ottocentesche realizzate da pittori quali Pietro da Cortona, Jean- Baptiste Wicar e molti altri. Il percorso museale si sviluppa in 40 sale allestite in ordine cronologico e ospita più di 3000 opere di sette secoli diversi, comprese statue, tessuti, ceramiche e oggetti d’oro.

LA NASCITA DELLA GALLERIA

L’idea iniziale parte dall’Accademia del Disegno nel XVI secolo, ma si sviluppa maggiormente dopo l’Unità d’Italia con la soppressione degli ordini religiosi. Nel 1863 l’Accademia si separa definitivamente dalla pinacoteca che viene intitolata a Pietro Vannucci, cioè il Perugino. Dal 1918 la Galleria diventa di proprietà statale e successivamente assume il nome attuale.

PALA D’ALTARE DI PINTURICCHIO

Tra le opere principali che sicuramente meritano di essere ammirate nella Galleria, c’è la Pala di Santa Maria dei Fossi realizzata dal Pinturicchio nel 1495 per un monastero ormai scomparso. La cornice lignea della pala è stata realizzata da Mattia di Tommaso. Pinturicchio ha dipinto dieci pannelli incorporati nella struttura. Quello centrale raffigura la Madonna con il Bambino e San Giovannino, negli altri possiamo ammirare l’Angelo Annunciatore, la Vergine e i due dottori della Chiesa: Agostino e Girolamo. La parte alta della pala termina in un timpano che raffigura la colomba e l’immagine di Cristo in croce sorretto da due Angeli. Alla base possiamo invece notare gli Evangelisti entro dei tondi e due scene di Sant’Agostino. Notevoli sono l’attenzione ai dettagli, la precisione nella resa dei volti e la brillantezza dei colori.

ADORAZIONE DEI MAGI DEL PERUGINO

Un’altra opera che merita assolutamente di essere osservata è L’adorazione dei magi di Pietro Vannucci, detto Il Perugino. Realizzata nel 1475, la parte sinistra rappresenta i Re Magi riccamente vestiti e decorati che portano i doni a Gesù Bambino. Nella parte destra si trovano Maria, Giuseppe e il Bambinello dentro la capanna, mentre al centro sono visibili il bue e l’asinello. Sullo sfondo si apre un paesaggio fluviale, prima verdeggiante e poi sempre più roccioso e sfumato. Proprio in questa tecnica si possono riconoscere delle influenze leonardesche. Oltre le opere di questi due pittori umbri, sono tantissimi i dipinti e le sculture interessanti che possono essere ammirati e la posizione della Galleria è sicuramente strategica. Il Palazzo dei Priori si trova infatti in pieno centro, proprio di fronte al Duomo, così che qualsiasi turista o curioso possa fermarsi e ammirare la bellezza dell’arte. Inoltre, si può prendere parte a delle visite guidate, che vengono organizzate anche per le scolaresche. Insomma, Perugia custodisce un grande patrimonio artistico-culturale, purtroppo ancora troppo poco conosciuto. Sophia Schippa Una delle foto proviene dal sito http://regione.umbria.mediagallery.it/it/]]>
La pala dei Decemviri di Perugino è tornata a Perugia (video) https://www.lavoce.it/la-pala-dei-decemviri-di-perugino-e-tornata-a-perugia/ Fri, 11 Oct 2019 08:11:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55420

La Pala dei Decemviri di Pietro Vannucci detto il Perugino è tornata a Perugia. L'opera, proveniente dai Musei Vaticani, è stata così ricomposta con la cornice e la cimasa originali all'interno della cappella dei Priori, nella Galleria nazionale dell'Umbria, luogo per il quale era stata commissionata. L'operazione si è resa possibile grazie alla collaborazione tra i Musei Vaticani e la Galleria nazionale dell'Umbria. A presentare l'opera ricomposta erano presenti i due curatori Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani e Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria. Realizzata da Pietro Vannucci nel 1495, la pala venne prima commissionata al perugino  Pietro di Galeotto, che morì nel 1483, fatto che determinò la riassegnazione dell'opera al Perugino. [gallery columns="2" size="medium" ids="55437,55426"] La tavola ritrae la “Madonna in trono con il Bambino tra i santi patroni di Perugia Ercolano, Costanzo, Lorenzo e Ludovico". Ercolano il “defensor civitatis” dall’assedio di Totila morto nel 549; Costanzo il primo vescovo della città martirizzato al tempo di Marco Aurelio; Lorenzo il santo patrono cui è dedicata la cattedrale di Perugia, Lodovico, protettore del Palazzo dei Priori, proclamato santo nel 1317. A coronamento venne realizzata una cimasa, commissionata a Sante di Apollonio, perché il Perugino era impegnato altrove,  con l'immagine della Madonna della Misericordia e i ritratti “al naturale" dei dieci priori allora in carica, guidati da Tiberuccio Signorelli. Con il nuovo contratto a Perugino il soggetto della cimasa venne sostituito con l'immagine del “Cristo morto" con il quale i Priori intendevano celebrare l'istituzione del Monte di Pietà. Il tema iconografico rende esplicita la valenza identitaria del dipinto e rimarca il suo stretto legame con la dimensione civica. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=TWSUADD8afI[/embed] La pala nella sua interezza rimase nella cappella fino al 1553, quando, in seguito alla soppressione della carica priorale, fu trasferita in una stanza al primo piano del palazzo, adattata a nuova cappella. Nel 1797 il pannello centrale venne requisito dagli emissari di Napoleone che la portarono a Parigi. Nel 1816, tramontata la lunga parentesi di Bonaparte e restaurata la monarchia borbonica, Antonio Canova, inviato a Parigi da Papa Pio VII per recuperare il maltolto, riuscì a riportare a Roma la tavola che - nonostante le vibranti proteste dei perugini - venne destinata alla Pinacoteca Vaticana. La cornice, scolpita e dorata dal pittore perugino Giovanni Battista di Cecco detto il Bastone e il pannello con il Cristo in pietà rimasero invece a Perugia e confluirono poi nelle collezioni dell'Accademia. L'opera ricomposta rimarrà in esposizione nella Cappella dei Priori fino al 26 gennaio. Dopo l'esposizione perugina l'opera verrà presentata nella sua interezza ai Musei Vaticani nel 2020 come evento legato alle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello.

M. A.

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La Pala dei Decemviri di Pietro Vannucci detto il Perugino è tornata a Perugia. L'opera, proveniente dai Musei Vaticani, è stata così ricomposta con la cornice e la cimasa originali all'interno della cappella dei Priori, nella Galleria nazionale dell'Umbria, luogo per il quale era stata commissionata. L'operazione si è resa possibile grazie alla collaborazione tra i Musei Vaticani e la Galleria nazionale dell'Umbria. A presentare l'opera ricomposta erano presenti i due curatori Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani e Marco Pierini, direttore della Galleria nazionale dell'Umbria. Realizzata da Pietro Vannucci nel 1495, la pala venne prima commissionata al perugino  Pietro di Galeotto, che morì nel 1483, fatto che determinò la riassegnazione dell'opera al Perugino. [gallery columns="2" size="medium" ids="55437,55426"] La tavola ritrae la “Madonna in trono con il Bambino tra i santi patroni di Perugia Ercolano, Costanzo, Lorenzo e Ludovico". Ercolano il “defensor civitatis” dall’assedio di Totila morto nel 549; Costanzo il primo vescovo della città martirizzato al tempo di Marco Aurelio; Lorenzo il santo patrono cui è dedicata la cattedrale di Perugia, Lodovico, protettore del Palazzo dei Priori, proclamato santo nel 1317. A coronamento venne realizzata una cimasa, commissionata a Sante di Apollonio, perché il Perugino era impegnato altrove,  con l'immagine della Madonna della Misericordia e i ritratti “al naturale" dei dieci priori allora in carica, guidati da Tiberuccio Signorelli. Con il nuovo contratto a Perugino il soggetto della cimasa venne sostituito con l'immagine del “Cristo morto" con il quale i Priori intendevano celebrare l'istituzione del Monte di Pietà. Il tema iconografico rende esplicita la valenza identitaria del dipinto e rimarca il suo stretto legame con la dimensione civica. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=TWSUADD8afI[/embed] La pala nella sua interezza rimase nella cappella fino al 1553, quando, in seguito alla soppressione della carica priorale, fu trasferita in una stanza al primo piano del palazzo, adattata a nuova cappella. Nel 1797 il pannello centrale venne requisito dagli emissari di Napoleone che la portarono a Parigi. Nel 1816, tramontata la lunga parentesi di Bonaparte e restaurata la monarchia borbonica, Antonio Canova, inviato a Parigi da Papa Pio VII per recuperare il maltolto, riuscì a riportare a Roma la tavola che - nonostante le vibranti proteste dei perugini - venne destinata alla Pinacoteca Vaticana. La cornice, scolpita e dorata dal pittore perugino Giovanni Battista di Cecco detto il Bastone e il pannello con il Cristo in pietà rimasero invece a Perugia e confluirono poi nelle collezioni dell'Accademia. L'opera ricomposta rimarrà in esposizione nella Cappella dei Priori fino al 26 gennaio. Dopo l'esposizione perugina l'opera verrà presentata nella sua interezza ai Musei Vaticani nel 2020 come evento legato alle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario della morte di Raffaello.

M. A.

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CORCIANO. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è uno scrigno di storia ed arte https://www.lavoce.it/corciano-la-chiesa-parrocchiale-santa-maria-assunta-uno-scrigno-storia-ed-arte/ Sat, 23 Jun 2018 11:47:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52155

La parrocchia di Corciano, oggi comprensiva anche del territorio dell’antica comunità di Taverne, è da sempre emblema di fede, storia e cultura. Oggi, sorgono al suo interno ben 8 luoghi sacri, alcuni tuttora officiati, memoria di un passato ricco di devozione e testimonianze. Sovrintende su tutte la chiesa madre di Santa Maria Assunta, già edificata nel 1254 divenuta Pieve nel corso del 300, per la quale il maestro Pietro Vannucci detto il Perugino, “divino” maestro di Raffaello, nel 1513 dipinse la Pala dell’Assunta, celebre capolavoro e espressione tangibile di quel linguaggio maturo da sempre stimolo per i fedeli alla preghiera intimistica che conduce alla comunione con l’Eterno. All’interno di questo prezioso scrigno di spiritualità e di bellezza, accanto all’Altare con i misteri del Rosario, dipinto da Benedetto Bandiera, al Crocifisso del cortonese Francesco Fabbrucci di Cortona, agli affreschi del Battesimo di Cristo e all’altare del Sacro Cuore realizzati dal sacerdote corcianese don Guerriero Giappesi, è conservato un antico gonfalone di Benedetto Bonfigli. Il manto aperto della Mater misericordiae qui raffigurata accoglie in un materno abbraccio il castello e il popolo di Corciano che, con devozione, si offrono alla protezione della Vergine, accompagnati dai santi intercessori Agostino e Sebastiano.
Domenica 24 giugno Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa delle ore 11.30 celebrata presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Corciano. La messa sarà presieduta dal parroco don Fabrizio Fucelli e animata dal coro polifonico Santa Maria Assunta.
Il gonfalone, ossia stendardo processionale, ogni 15 agosto, viene condotto per le vie del castello da fedeli abbigliati con costumi tardo quattrocenteschi per rievocare e sugellare l’antico patto tra popolo e divino. Il corteo storico, ideato da don Franco Pulcinelli, parroco di Corciano di cui quest’anno si ricorda il decennale della scomparsa, è giunto alla sua 50° edizione. Ogni chiesa e ogni opera e con esse le raccolte museali d’arte sacra, quella della Pievania intitolata al pittore corcianese Giuseppe Laudati, presso San Cristoforo e l’altra, presso San Francesco, raccontano di questo binomio inscindibile fatto di sacro e bello, di fede e storia, di religiosità e popolo. [gallery columns="2" ids="52128,52127,52125,52132"] Gli abitanti di questo territorio sono sempre stati sensibili e premurosi verso le opere caritatevoli, sia nel prestare il proprio contributo per la realizzazione di manufatti artistici, costruzioni e restauri vari, che nell’offrire aiuto e soccorso in caso di bisogno. Nacquero per questo motivo, secoli addietro, le confraternite, associazioni laicali finalizzate ai vari bisogni che una comunità si trovava a fronteggiare: dall’istruzione dei ragazzi alla sepoltura degli indigenti, dalla cura dei malati alla santa Comunione agli infermi. Sono ancora 7 le confraternite esistenti, 6 a Corciano e una a Taverne, tutte con la propria storia fatta di uomini e sacrifici nel nome di un nobile sentimento: la solidarietà. Questa eredità si è anche concretizzata con la nascita di molte associazioni che, sotto l’egida dell’aggregazione e del volontariato, si occupano di eventi culturali, musicali, sportivi e ricreativi animando in ogni momento dell’anno la realtà territoriale. Una delle manifestazioni più suggestive, proprio per la peculiarità che la contraddistingue, è il presepe monumentale che si svolge per le vie del centro storico di Corciano. Le statue vestite all’antica animano scene di vita e mestieri ormai dimenticati e, come in una sacra rappresentazione, permettono al visitatore di farsi un tutt’uno con l’epifania di Cristo fatto uomo.  ]]>

La parrocchia di Corciano, oggi comprensiva anche del territorio dell’antica comunità di Taverne, è da sempre emblema di fede, storia e cultura. Oggi, sorgono al suo interno ben 8 luoghi sacri, alcuni tuttora officiati, memoria di un passato ricco di devozione e testimonianze. Sovrintende su tutte la chiesa madre di Santa Maria Assunta, già edificata nel 1254 divenuta Pieve nel corso del 300, per la quale il maestro Pietro Vannucci detto il Perugino, “divino” maestro di Raffaello, nel 1513 dipinse la Pala dell’Assunta, celebre capolavoro e espressione tangibile di quel linguaggio maturo da sempre stimolo per i fedeli alla preghiera intimistica che conduce alla comunione con l’Eterno. All’interno di questo prezioso scrigno di spiritualità e di bellezza, accanto all’Altare con i misteri del Rosario, dipinto da Benedetto Bandiera, al Crocifisso del cortonese Francesco Fabbrucci di Cortona, agli affreschi del Battesimo di Cristo e all’altare del Sacro Cuore realizzati dal sacerdote corcianese don Guerriero Giappesi, è conservato un antico gonfalone di Benedetto Bonfigli. Il manto aperto della Mater misericordiae qui raffigurata accoglie in un materno abbraccio il castello e il popolo di Corciano che, con devozione, si offrono alla protezione della Vergine, accompagnati dai santi intercessori Agostino e Sebastiano.
Domenica 24 giugno Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa delle ore 11.30 celebrata presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Corciano. La messa sarà presieduta dal parroco don Fabrizio Fucelli e animata dal coro polifonico Santa Maria Assunta.
Il gonfalone, ossia stendardo processionale, ogni 15 agosto, viene condotto per le vie del castello da fedeli abbigliati con costumi tardo quattrocenteschi per rievocare e sugellare l’antico patto tra popolo e divino. Il corteo storico, ideato da don Franco Pulcinelli, parroco di Corciano di cui quest’anno si ricorda il decennale della scomparsa, è giunto alla sua 50° edizione. Ogni chiesa e ogni opera e con esse le raccolte museali d’arte sacra, quella della Pievania intitolata al pittore corcianese Giuseppe Laudati, presso San Cristoforo e l’altra, presso San Francesco, raccontano di questo binomio inscindibile fatto di sacro e bello, di fede e storia, di religiosità e popolo. [gallery columns="2" ids="52128,52127,52125,52132"] Gli abitanti di questo territorio sono sempre stati sensibili e premurosi verso le opere caritatevoli, sia nel prestare il proprio contributo per la realizzazione di manufatti artistici, costruzioni e restauri vari, che nell’offrire aiuto e soccorso in caso di bisogno. Nacquero per questo motivo, secoli addietro, le confraternite, associazioni laicali finalizzate ai vari bisogni che una comunità si trovava a fronteggiare: dall’istruzione dei ragazzi alla sepoltura degli indigenti, dalla cura dei malati alla santa Comunione agli infermi. Sono ancora 7 le confraternite esistenti, 6 a Corciano e una a Taverne, tutte con la propria storia fatta di uomini e sacrifici nel nome di un nobile sentimento: la solidarietà. Questa eredità si è anche concretizzata con la nascita di molte associazioni che, sotto l’egida dell’aggregazione e del volontariato, si occupano di eventi culturali, musicali, sportivi e ricreativi animando in ogni momento dell’anno la realtà territoriale. Una delle manifestazioni più suggestive, proprio per la peculiarità che la contraddistingue, è il presepe monumentale che si svolge per le vie del centro storico di Corciano. Le statue vestite all’antica animano scene di vita e mestieri ormai dimenticati e, come in una sacra rappresentazione, permettono al visitatore di farsi un tutt’uno con l’epifania di Cristo fatto uomo.  ]]>
Il meglio delle collezioni d’arte bancarie https://www.lavoce.it/meglio-delle-collezioni-darte-bancarie/ Thu, 13 Apr 2017 09:11:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=49765

“Non chiamiamola mostra. Sarà come varcare le porte di un grande museo nazionale, come visitare la Galleria degli Uffizi di Firenze o il Museo di Capodimonte di Napoli”. Con queste parole il noto storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi ha presentato il 9 aprile la mostra da lui curata “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e banche italiane” che si tiene fino al 15 settembre a palazzo Baldeschi, edificio storico di proprietà della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Promossa dalla Fondazione Cariperugia e organizzata da Cariperugia Arte, la mostra è realizzata con il contributo di Unicredit. L’impulso di partenza della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia è devolvere parte dei proventi a favore degli interventi di recupero del patrimonio storico-artistico umbro danneggiato dai recenti eventi sismici.   Come annuncia il titolo, la mostra intende valorizzazione lo straordinario patrimonio artistico posseduto dalle Fondazioni di origine bancaria e delle banche italiane. Si tratta di un patrimonio ampio che, per la varietà della sua composizione e per la sua stratificazione temporale, può essere considerato il volto storico e culturale dei diversi territori della nostra Penisola. Questa particolare attività collezionistica è un aspetto del più complessivo impegno culturale delle banche e delle Fondazioni, in una dimensione più ampia di attività e di impegno verso la comunità di riferimento: acquisto, recupero, restauro e quindi tutela e valorizzazione di opere che altrimenti andrebbero disperse. La maggior parte delle opere in mostra sono catalogate in Raccolte, la banca dati consultabile online realizzata dall’Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio) che ha concesso il suo patrocinio, insieme alla Regione Umbria e al Comune di Perugia. Come sostiene il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia Giampiero Bianconi: “L’iniziativa assume ancor più valore in quanto proprio quest’anno si celebrano i 25 anni dalla nascita delle Fondazioni di origine bancaria. Abbiamo sempre investito importanti risorse per la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio, e siamo orgogliosi di poter portare proprio nella nostra città alcuni esempi che testimoniano come in tutto il territorio nazionale Fondazioni e Banche abbiano operato in questa direzione, permettendo di salvaguardare un patrimonio artistico di grande valore che merita di essere messo a disposizione del pubblico”.   Si potranno ammirare 100 opere di maestri appartenenti alle principali “scuole” della “geografia artistica” italiane. Tra loro: Matteo da Gualdo, il Perugino, Pinturicchio, Gerardo Dottori, accanto al Beato Angelico, Dosso Dossi, Ludovico Carracci, Guercino, Pompeo Batoni, Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Pelizza da Volpedo, Medardo Rosso, Carlo Carrà, Filippo de Pisis.]]>

“Non chiamiamola mostra. Sarà come varcare le porte di un grande museo nazionale, come visitare la Galleria degli Uffizi di Firenze o il Museo di Capodimonte di Napoli”. Con queste parole il noto storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi ha presentato il 9 aprile la mostra da lui curata “Da Giotto a Morandi. Tesori d’arte di Fondazioni e banche italiane” che si tiene fino al 15 settembre a palazzo Baldeschi, edificio storico di proprietà della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Promossa dalla Fondazione Cariperugia e organizzata da Cariperugia Arte, la mostra è realizzata con il contributo di Unicredit. L’impulso di partenza della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia è devolvere parte dei proventi a favore degli interventi di recupero del patrimonio storico-artistico umbro danneggiato dai recenti eventi sismici.   Come annuncia il titolo, la mostra intende valorizzazione lo straordinario patrimonio artistico posseduto dalle Fondazioni di origine bancaria e delle banche italiane. Si tratta di un patrimonio ampio che, per la varietà della sua composizione e per la sua stratificazione temporale, può essere considerato il volto storico e culturale dei diversi territori della nostra Penisola. Questa particolare attività collezionistica è un aspetto del più complessivo impegno culturale delle banche e delle Fondazioni, in una dimensione più ampia di attività e di impegno verso la comunità di riferimento: acquisto, recupero, restauro e quindi tutela e valorizzazione di opere che altrimenti andrebbero disperse. La maggior parte delle opere in mostra sono catalogate in Raccolte, la banca dati consultabile online realizzata dall’Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio) che ha concesso il suo patrocinio, insieme alla Regione Umbria e al Comune di Perugia. Come sostiene il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia Giampiero Bianconi: “L’iniziativa assume ancor più valore in quanto proprio quest’anno si celebrano i 25 anni dalla nascita delle Fondazioni di origine bancaria. Abbiamo sempre investito importanti risorse per la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio, e siamo orgogliosi di poter portare proprio nella nostra città alcuni esempi che testimoniano come in tutto il territorio nazionale Fondazioni e Banche abbiano operato in questa direzione, permettendo di salvaguardare un patrimonio artistico di grande valore che merita di essere messo a disposizione del pubblico”.   Si potranno ammirare 100 opere di maestri appartenenti alle principali “scuole” della “geografia artistica” italiane. Tra loro: Matteo da Gualdo, il Perugino, Pinturicchio, Gerardo Dottori, accanto al Beato Angelico, Dosso Dossi, Ludovico Carracci, Guercino, Pompeo Batoni, Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Pelizza da Volpedo, Medardo Rosso, Carlo Carrà, Filippo de Pisis.]]>
Perugino, il ‘divin pittore’ https://www.lavoce.it/perugino-il-divin-pittore/ Fri, 27 Feb 2004 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3664 La Galleria nazionale dell’Umbria è la sede della mostra principale che racconta il cammino artistico del Perugino ‘Divin pittore’. Un allestimento tutto nuovo ospita le tele provenienti da musei di tutto il mondo. Da Berlino, Birmingham, Liverpool, New York e Parigi, arriveranno i capolavori giovanili che permetteranno di cogliere le diverse componenti della formazione dell’artista: dal variegato contesto artistico perugino tra settimo e ottavo decennio del Quattrocento, ai contatti con la cultura figurativa di Piero della Francesca e del Verrocchio e dei pittori fiamminghi. Uno spazio è dedicato all’impresa della Cappella Sistina e alle altre opere del periodo romano, che sono documentate in mostra dal polittico Albani Torlonia. A testimonianza dell’attività fiorentina e umbra ci sono la Madonna del Sacco e la Maddalena della Galleria Palatina di Firenze, il San Sebastiano dell’Ermitage, l’Annunciazione Ranieri e i grandi capolavori della ritrattistica del Perugino, a cominciare dal Francesco delle Opere della Galleria degli Uffizi e dal Ritratto di uomo della Galleria Borghese. Tra le ricomposizioni di particolare interesse artistico sono la predella della pala Chigi, realizzata per la chiesa di Sant’Agostino di Siena, la maestosa pala d’altare dipinta per la chiesa di Sant’Agostino a Perugia, la pala Tezi sarà riunita alla predella proveniente da Berlino. Una sezione è dedicata ad approfondimenti sull’uso del cartone a spolvero e sui pigmenti, secondo le indagini connesse agli interventi di restauro, mentre un’altra propone i disegni preparatori di celebri dipinti, figure bibliche e mitologiche, di ritratti, paesaggi e grottesche, che permettono al visitatore di cogliere le straordinarie capacità grafiche del Vannucci, oltre che offrire un momento di confronto, nella stessa sede, tra disegni e dipinti. Materiali archivistici, selezionati dall’Archivio di Stato di Perugia, approfondiscono aspetti della storia della città in epoca contemporanea all’artista. Ad esempio preziose testimonianze documentarie focalizzano il ruolo di potere della famiglia Baglioni, con l’insediamento su Colle Landone, l’egemonia economica delle Arti e la prestigiosa committenza del Cambio, l’ambiente professionale e l’organizzazione corporativa dei pittori perugini, il contesto culturale e il ruolo dell’Università, il quadro religioso e devozionale cittadino. La fortuna e il mitoLa mostra presso la Basilica benedettina di San Pietro ospita una sezione dedicata alla miniatura in Umbria al tempo del Perugino. Una novità è rappresentata dal San Sebastiano del British Library di Londra, l’unica miniatura firmata dal Vannucci, realizzata per ornare il libro d’ore del senatore bolognese Bonaparte Ghisleri, decorato anteriormente al 18 agosto 1503 da ben cinque maestri. Si aggiungeranno poi codici dell’abbazia benedettina di San Pietro a Perugia, miniati tra il 1471 e il 1474 e le miniature appartenenti ai codici del convento olivetano di Monte Morcino di Perugia, oggi conservate a Monte Oliveto Maggiore presso Siena, e quelle del servizio liturgico miniato per i benedettini di Perugia tra il 1517-1518. Integrano il percorso alcuni importanti prestiti della Biblioteca Apostolica Vaticana, tra cui il foglio di Messale con la Crocifissione, splendida miniatura già attribuita a Perugino, ma oggi generalmente ricondotta a Pinturicchio. Il Perugino e il paesaggioAnche a Città della Pieve (vedi art. a pag. 13), patria del divin pittore, il palazzo rinascimentale della Corgna ospita una mostra articolata in più sezioni dove vari specialisti (storici dell’architettura, geografi, antropologi, archivisti e storici dell’arte), propongono un percorso espositivo illustrante la storia della città e della circostante campagna ai tempi del Vannucci, le origini della famiglia del pittore, i suoi rapporti con la città natale, gli studi sulla sua vita promossi tra XIX e XX secolo da eruditi locali. La mostra si apre con una ricostruzione virtuale del borgo tra XV e XVI secolo. Un gruppo di lavoro della Soprintendenza archivistica dell’Umbria cura la sezione in cui sono riuniti documenti, oggetti, testimonianze che consentono di comprendere in quale contesto storico, economico e sociale si svolse la prima educazione del Vannucci, la cui famiglia lungi dall’essere, come scrive Giorgio Vasari, di umili origini, occupava i primi posti nella scala sociale di Città della Pieve. ‘Perugino pittore devozionale’ A Corciano, nella chiesa di San Francesco viene proposto un percorso artistico per immagini pittoriche e scultoree anche di tecnica orafa: per la prima volta sono in mostra opere devozionali di qualità, di importante committenza, legate alla formazione ed alla attività di Pietro Perugino. Trentaquattro pezzi, corredati da materiale documentario, derivanti da proprietà eccelesiastiche, demaniali, collezioni private, luoghi ancora aperti al culto, pievanie dismesse, confraternite, raccolte museali locali, oltre che dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. ‘La ceramica al tempo del Perugino’ A Deruta è dedicata la sezione sui riflessi dell’arte del Perugino e dei suoi contemporanei sulle manifatture ceramiche umbre dal XV al XX secolo, è dedicata l’esposizione ‘La ceramica umbra al tempo del Perugino (e oltre)’, allestita a Deruta. Novanta opere che ripercorrono un viaggio nell’iconografia sacra e profana rinascimentale. Orari: alla Galleria da domenica a venerdì 9-20, sabato 9 – 22. Ingresso: singolo intero 11 euro, ridotto 9 euro per scuole e gruppi. Nelle altre sedi della mostra da lunedì a venerdì 10-13/15-19, sabato e domenica 10 – 19. Ingressi: basilica di San Pietro intero 4, ridotto 3 per gruppi e scuole. Nelle altre sedi intero 6 euro, ridotto 5 per gruppi e scuole.

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Mostra in onore del Perugino, grande disegnatore che fu maestro di Raffaello https://www.lavoce.it/mostra-in-onore-del-perugino-grande-disegnatore-che-fu-maestro-di-raffaello/ Thu, 07 Aug 2003 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3324 Finalmente il Perugino avrà la sua mostra. Dal 28 febbraio al 29 luglio 2004 Perugia e il suo territorio saranno coinvolti in un programma che ci racconterà nel suo complesso una delle figure artistiche più significative del Rinascimento italiano. Dalla sua nascita, alla crescita fino alla sua maturità artistica la sua arte mirabile si dipanerà davanti ai nostri occhi. Per prepararsi all’evento negli ultimi tempi sono aumentati anche gli interventi di restauro sulle opere dell’artista umbro: un cammino iniziato una decina di anni fa e non solo nel nostro territorio. Ricordiamo ad esempio gli interventi al Collegio del Cambio di Perugia, alla Cappella Sistina in Vaticano, dove Perugino insieme ad un gruppo di valenti collaboratori (Ghirlandaio, Botticelli, Cosimo Rosselli), decorò le pareti con le Storie di Mosé, di Cristo e i ritratti dei pontefici, prima del grande intervento pittorico realizzato da Michelangelo (1508 – 1512). In occasione dell’evento saranno esposte oltre 300 opere (provenienti da musei italiani e stranieri e da raccolte private) tra dipinti, disegni, miniature e ceramiche, opere realizzate non solo dall’artista e che ne racconteranno la fortuna e il mito. Per conoscere più da vicino la figura del grande artista umbro abbiamo intervistato Francesco Federico Mancini, docente di storia dell’arte dell’Università di Perugia, responsabile scientifico, insieme a Vittoria Garibaldi, soprintendente ai Beni storici e artistici dell’Umbria, del grande evento. Mancini, come nasce l’idea di una mostra sul Perugino? ‘Intanto bisogna considerare l’importanza che il Perugino ha avuto nel panorama artistico nazionale, un’importanza riconosciuta non solo a livello di storici dell’arte, critici, italiani e stranieri. E’ un artista che rappresenta magistralmente il passaggio tra tardo Quattrocento e primo Cinquecento, per questo da tempo si sentiva l’esigenza di raccogliere insieme le sue opere per affrontare uno studio di alto rigore scientifico’. Perché tutta questa fama, quali le novità della sua arte? ‘Il Perugino inventa, e questo già dagli affreschi della Cappella Sistina, ma ancora di più dagli anni Novanta del Quattrocento, una forma d’arte, un linguaggio espressivo che si sposa in pieno con quelle che sono le istanze e le aspirazioni della religiosità contemporanea: Madonne suadenti, accarezzate dalle morbide colorazioni, che andranno poi a definire quelle formule espressive che avranno un grande successo. Il Perugino apprende dalla bottega del Verrocchio non solo il mestiere di pittore, ma soprattutto di disegnatore. Perugino è uno dei più grande disegnatori del Rinascimento e questo spiega anche perché Raffaello, suo allievo, sia stato prima che grande pittore, grande disegnatore. Nel momento in cui crea una sua bottega, con una sua autonomia, Perugino si manterrà sempre fedele a quel suo carattere grafico di contorno netto, meticoloso delle figure che diventerà poi più morbido, quando sotto l’influenza degli insegnamenti leonardiani (incontrò Leonardo Da Vinci proprio nella bottega del Verrocchio), quale ad esempio lo studio della realtà naturale, la figura verrà immersa nella realtà perdendo così quella durezza di contorno che caratterizzava le astrazioni anche mentali degli artisti del Rinascimento fiorentino del primo e tardo Quattrocento’. Come verrà strutturata la mostra alla Galleria nazionale? ‘Prima di tutto abbiamo delineato un progetto culturale, scegliendo tematiche sulle quali lavorare per la scelta delle opere da esporre. All’interno di un percorso sostanzialmente cronologico verranno affrontate tematiche come la formazione, molto discussa, che ci permetterà di conoscere l’influsso di Piero della Francesca; Perugino e Verrocchio (che permetterà di chiarire la controversia critica tra il giovane Perugino e l’anziano Verrocchio); Perugino e i ritratti (con ritratti eseguiti dal Perugino, ma anche da altri artisti rinascimentali); Perugino della devozione e della religiosità (all’interno di questa tematica un ‘capitolo’ sarà dedicato a San Girolamo). Il percorso della Galleria non verrà sconvolto, molte opere rimarranno al loro posto: alcune di loro per l’occasione verranno evidenziate dal punto di vista dell’allestimento in maniera particolare, e con dei segnali entreranno a far parte del percorso peruginesco. Quale è stata la risposta dei musei? ‘Eccezionale, anche se alcune richieste non hanno avuto l’esito positivo che speravamo: vuoi per lo stato di conservazione non ottimale delle opere, vuoi per le difficoltà di trasporto legate alle grandi dimensioni delle opere, vuoi perché per il museo l’opera rappresenta un unicum nell’ambito del proprio percorso artistico’. Le opere arriveranno da musei di New York, Berlino, Washington, dalla Francia, dall’Inghilterra e dall’Italia. Ci può dare qualche anticipazione? ‘Dallo Staatliche museon di Berlino verrà una famosissima ‘Madonna con bambino’ che è stata sempre di attribuzione oscillante tra Perugino e Verrocchio: un’opera interessante che ci servirà per conoscere meglio il periodo nella bottega del Verrocchio. Nella fase iniziale Perugino cercò il più possibile di emulare il maestro, al punto tale che ci sono ancora in giro per il mondo delle opere che non hanno una documentazione diretta, non sono né datate né firmate dall’artista, e prive di documentazione d’archivio, che sono di attribuzione oscillante tra Perugino e Verrocchio. Per concedere il prestito dell’opera il museo berlinese per esempio ha voluto l’assicurazione che l’opera venisse trasportata in un climabox, in un ‘ambiente climatico’ che l’opera ha già nel museo di provenienza e che dovrà mantenere nel corso della mostra. Stamattina (giovedì 24 luglio n.d.r.) mi è stato comunicato che da New York arriverà un ‘Battesimo di Cristo’ di grande interesse. Dal National Gallery di Washington una bellissima ‘Madonna con bambino’. Da un museo di Vienna arriverà un ‘San Girolamo’ che ci farà molto comodo perché all’interno dell’esposizione noi abbiamo previsto uno spazio dedicato proprio al tema di San Girolamo, che Perugino ha affrontato brillantemente nell’arco della sua vita artistica: la rappresentazione dell’asceta, in contemplazione, in preghiera nel deserto così come la vede il Perugino verrà ripercorso attraverso un excursus che dal periodo giovanile arriverà fino al periodo tardo che verrà rappresentato dall’opera del museo di Vienna. Siamo anche riusciti ad ottenere un’opera appartenente ad una collezione privata, un polittico (al centro è rappresentata l’Adorazione del Bambino) di proprietà del principe Alessandro Torlonia (committenza Colonna) appartenente al periodo romano del Perugino, degli inizi degli anni ’90, un’opera che segue l’impresa Sistina, che ci farà vedere quanto il Perugino fosse noto non solo in ambiente fiorentino’. E lo ‘Sposalizio della Vergine’ che Perugino realizzò per la cappella del Santo anello della cattedrale di Perugia, (esposto al Musée de Beaux Arts di Caen in Francia, dopo le requisizioni napoleoniche) avremo occasione di vederlo? ‘Purtroppo no, viste le grandi dimensioni della pala non l’abbiamo neanche richiesto’.

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Tutto pronto per celebrare l’artista umbro più famoso: il Perugino https://www.lavoce.it/tutto-pronto-per-celebrare-lartista-umbro-piu-famoso-il-perugino/ Fri, 18 Jul 2003 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3278 L’ora della grande mostra si avvicina. Il programma della tanto attesa manifestazione che vedrà celebrare a Perugia (ancora incerta la data, forse entro febbraio) e nel territorio il grande artista umbro Pietro Vannucci detto il Perugino, sembra ormai pronto: le date definitive verranno presentate alla stampa sabato 19 luglio prossimo. La grande macchina organizzativa sta lavorando da mesi: tutto il lavoro è stato condotto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e dalla Galleria nazionale dell’Umbria, insieme ad un Comitato scientifico presieduto da Vittoria Garibaldi, soprintendente dell’Umbria e da Francesco Federico Mancini, docente di Storia dell’arte dell’Università di Perugia. Si parla di oltre trecento opere che arriveranno da più di cento musei d’Europa e del mondo e che verranno ospitati, anche se non tutte, nelle sale della Galleria nazionale dell’Umbria che per l’occasione potrà avvalersi di nuovi spazi destinati all’ampliamento del museo, concessi dal Comune di Perugia al secondo piano di Palazzo dei Priori. Alla Galleria nazionale dell’Umbria sono previste tre mostre: ‘Perugia al tempo di Perugino’, a cura di Clara Cutini, ‘I dipinti’ a cura di Vittoria Garibaldi, Antonio Paolucci, Francesco Buranelli, Giancarlo Gentilini, Francesco Federico Mancini e Pietro Scarpellini; ‘I disegni’, a cura di Silvia Ferino Pagden. Ma altre mostre verranno allestite in altri centri del territorio e in altre sale. Presso il centro espositivo della Rocca Paolina si terrà ‘La fortuna e il mito’ a cura di Alessandro Marabottini e Caterina Zappia. Presso l’abbazia di San Pietro a Perugia sarà allestita la mostra ‘La miniatura in Umbria tra XV e XVI secolo, a cura di Grazia Ciardi Duprè Dal Poggetto. A Deruta il museo regionale della ceramica ospiterà la mostra su ‘La ceramica e Deruta al tempo del Perugino (e oltre), curata da Giulio Busti e Franco Cocchi. Elvio Lunghi curerà l’iniziativa ‘I luoghi umbri del Perugino’ sugli itinerari sul territorio. Città della Pieve, luogo natio dell’artista, ospiterà presso il Palazzo della Corgna la mostra ‘Città della Pieve e Pietro Vannucci: storia, società, paesaggio, memorie’. Tra le manifestazioni che faranno da corollario al grande evento ci sarà quella che verrà ospitata all’oratorio di Sant’Antonio di Torgiano ‘Letteratura umanistica e rinascita delle campagne nell’età del Perugino e a Corciano, nella chiesa di di San francesco ‘Corciano nell’età del Perugino’. All’organizzazione dell’evento un grande contributo, non solo finanziario, è stato dato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, tra i membri del Comitato esecutivo. Altri membri che hanno dato la propria adesione sono l’Università degli studi di Perugia, la Regione dell’Umbria e la Camera di Commercio. L’Apt sta già lavorando per dare la giusta promozione ad una manifestazione che si preannuncia già come l’ ‘Evento dell’anno’ e che lascerà sicuramente il segno.

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