pellegrinaggio Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/pellegrinaggio/ Settimanale di informazione regionale Fri, 28 Jun 2024 10:16:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg pellegrinaggio Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/pellegrinaggio/ 32 32 Unitalsi umbra a Lourdes: il racconto del pellegrinaggio https://www.lavoce.it/unitalsi-umbra-a-lourdes-il-racconto-del-pellegrinaggio/ https://www.lavoce.it/unitalsi-umbra-a-lourdes-il-racconto-del-pellegrinaggio/#respond Fri, 28 Jun 2024 09:18:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76777 La celebrazione nella grotta di Massabielle a Lourdes, davanti i pellegrini seduti

Anche quest’anno, (dal 13-19 giugno) il “treno bianco” della sezione umbra dell’Unitalsi è partito dalla nostra regione per raggiungere il santuario mariano di Nostra Signora di Lourdes, in Francia. Insieme alla sezione della Calabria dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali si è costituita una grande famiglia di malati, volontari e pellegrini.

Il viaggio in treno

Parte proprio dal viaggio in treno l’inizio della condivisione di questa intensa ed emozionante esperienza, che si realizza grazie al coraggio e alla passione di persone che ogni anno salgono a bordo con fede e speranza. Ventiquattro ore di viaggio in cui dame e barellieri hanno prestato il loro servizio rendendo possibili l’assistenza ai fratelli più fragili e bisognosi, le attività religiose, la pulizia e la distribuzione dei pasti. Una quotidianità vissuta tutti insieme nella preghiera, nella fraternità, nell’aiuto del prossimo e di chi è in difficoltà.

I vescovi che hanno accompagnato il pellegrinaggio

Con vista sul santuario di Notre Dame de Lourdes e a ridosso del fiume Gave, sorge il “Salus Infirmorum”, la casa di accoglienza dell’Unitalsi. È proprio qui che alloggia questa splendida realtà durante il pellegrinaggio. La sezione Umbria ha potuto condividere questa esperienza con mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo delle diocesi di Gubbio e di Città di Castello, e con mons. Benedetto Tuzia, vescovo emerito di Orvieto-Todi, insieme a vari sacerdoti delle nostre Chiese umbre.

La riflessione dell'arcivescovo Renato Boccardo

"Perché siamo venuti alla Grotta? - sono alcune delle parole di riflessione di mons. Boccardo (articolo completo nell'edizione digitale) - Il mettersi in viaggio verso un luogo santo presuppone - più o meno direttamente - una chiamata, un impulso, un’azione dello Spirito santo. È infatti lo Spirito la guida di ogni cammino personale e comunitario. L’iniziativa di Dio e la certezza di camminare verso una meta fanno sì che non si tratti di nomadi o beduini o zingari che vagano, ma di 'pellegrini' che sanno dove vanno e sono attratti dalla luce della meta, sostenuti nelle fatiche del cammino dalla speranza di raggiungere colà l’incontro desiderato e interiormente agognato. Molte e diversificate sono le ragioni che hanno motivato questo convenire: siamo venuti a portare gioie e dolori, fatiche e speranze, sospinti da una ricerca, gravati da una qualche sofferenza, o anche per un semplice gesto d’amore o un atto devoto di affidamento".

Le sottosezioni Unitalsi presenti

Al pellegrinaggio erano presenti le sottosezioni di Perugia, Gubbio, Gualdo-Tadino, Assisi, Foligno, Terni, Spoleto-Norcia, Orvieto, Todi e i gruppi di Umbertide, Castiglione del Lago e Narni. Con la sezione Umbria hanno raggiunto Lourdes complessivamente 175 persone in treno e 189 in aereo. Tra queste erano presenti circa 80 malati.

“Si venga qui in processione” è la richiesta di Nostra Signora a Bernardette Soubirous nella grotta di Massabielle, il luogo dove non esistono barriere e diversità, ma pace, gioia, preghiera e riflessione. Qui sono state depositate dai volontari tutte le intenzioni raccolte durante la Peregrinatio Mariae dello scorso mese di marzo.

Rosario, Via Crucis, messa e processione

È alla grotta che i vescovi umbri, alla presenza di malati e pellegrini, hanno recitato la preghiera del rosario il 15 giugno scorso, in diretta sul canale Tv2000. Sono state concelebrate, inoltre, la messa di apertura del pellegrinaggio nella chiesa di santa Bernadette (con il rito di accoglienza dei volontari del primo anno), la messa alla grotta di Massabielle e la messa internazionale nella basilica sotterranea dedicata a san Pio X.

Un momento importante di meditazione e preghiera è stato quello della Via Crucis dei malati, celebrata alla Prateria. Un’evocazione delle difficoltà della vita umana, che portando la propria croce cerca la strada verso Dio. Simbolo di Lourdes è la processione: i pellegrini umbri si sono messi in cammino per la processione eucaristica e per quella aux flambeaux. Quest’ultima al tramonto, tra luci, silenzio e commozione, vede ogni giorno una folla ammirare e pregare la statua di Nostra Signora, con migliaia di fiaccole che illuminano l’esplanade del santuario.

E, come ogni anno, gli ammalati sono stati accompagnati da volontari e pellegrini alle piscine per compiere il “gesto dell’acqua”. Un rito intimo e prezioso, che consiste nel bagnarsi mani e viso alla ricerca di una guarigione fisica e spirituale. Nelle varie attività sono stati tanti i momenti di ascolto, conforto, calore umano, condivisione. Ognuno dal pellegrinaggio porta con sé piccoli gesti che ci fanno gioire del Regno di Dio in mezzo a noi.

Silvia Bellucci Unitalsi Umbria

Le varie attività annuali Unitalsi

Durante tutto l’anno, ogni sezione dell’Unitalsi - compresa quella dell’Umbria - svolge attività sociali e di beneficenza nelle abitazioni, nelle comunità e nelle piazze. Straordinario il supporto costante dei volontari a disabili, anziani e persone bisognose di aiuto fisico e morale. Si realizzano pesche di beneficenza e mercatini, che permettono che il ricavato venga utilizzato per garantire agli ammalati la gratuità del pellegrinaggio a Lourdes.

Pellegrinaggio Unitalsi il 23-27 settembre 2024

Un’organizzazione che prevede un impegno sempre vivo dei volontari, che mette a disposizione risorse umane ed economiche affinché si possa realizzare questo splendido mondo del volontariato. Vengono organizzati pellegrinaggi anche in altri santuari mariani come Loreto, Fatima, Medjugorje.

Il prossimo pellegrinaggio regionale a Lourdes è già previsto per il 23-27 settembre 2024, con viaggio in aereo. Importanti incontri dell’associazione avvengono in occasione della Giornata del malato, l’11 febbraio di ogni anno, così come la vendita della pasta per la Giornata nazionale Unitalsi e i mercatini natalizi con prodotti realizzati a mano da artigiani locali e da ospiti di centri diurni per anziani e disabili.

Numerosi sono gli incontri nelle case di riposo per favorire la socialità e portare gesti di allegria ai nostri anziani, risorsa preziosa della comunità. Non meno importante è il progetto di carità verso i più piccoli, con realizzazione di case di accoglienza a sostegno di famiglie che devono curare i propri figli fuori dal luogo di residenza per molto tempo.

Accanto a preghiera e speranza, l’associazione sostiene la fragilità e abbraccia la disabilità, affinché possano essere valorizzate e accresciute le capacità di ognuno.

S. B. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="76806,76807,76808,76811,76812,76813,76814,76815"]]]>
La celebrazione nella grotta di Massabielle a Lourdes, davanti i pellegrini seduti

Anche quest’anno, (dal 13-19 giugno) il “treno bianco” della sezione umbra dell’Unitalsi è partito dalla nostra regione per raggiungere il santuario mariano di Nostra Signora di Lourdes, in Francia. Insieme alla sezione della Calabria dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali si è costituita una grande famiglia di malati, volontari e pellegrini.

Il viaggio in treno

Parte proprio dal viaggio in treno l’inizio della condivisione di questa intensa ed emozionante esperienza, che si realizza grazie al coraggio e alla passione di persone che ogni anno salgono a bordo con fede e speranza. Ventiquattro ore di viaggio in cui dame e barellieri hanno prestato il loro servizio rendendo possibili l’assistenza ai fratelli più fragili e bisognosi, le attività religiose, la pulizia e la distribuzione dei pasti. Una quotidianità vissuta tutti insieme nella preghiera, nella fraternità, nell’aiuto del prossimo e di chi è in difficoltà.

I vescovi che hanno accompagnato il pellegrinaggio

Con vista sul santuario di Notre Dame de Lourdes e a ridosso del fiume Gave, sorge il “Salus Infirmorum”, la casa di accoglienza dell’Unitalsi. È proprio qui che alloggia questa splendida realtà durante il pellegrinaggio. La sezione Umbria ha potuto condividere questa esperienza con mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo delle diocesi di Gubbio e di Città di Castello, e con mons. Benedetto Tuzia, vescovo emerito di Orvieto-Todi, insieme a vari sacerdoti delle nostre Chiese umbre.

La riflessione dell'arcivescovo Renato Boccardo

"Perché siamo venuti alla Grotta? - sono alcune delle parole di riflessione di mons. Boccardo (articolo completo nell'edizione digitale) - Il mettersi in viaggio verso un luogo santo presuppone - più o meno direttamente - una chiamata, un impulso, un’azione dello Spirito santo. È infatti lo Spirito la guida di ogni cammino personale e comunitario. L’iniziativa di Dio e la certezza di camminare verso una meta fanno sì che non si tratti di nomadi o beduini o zingari che vagano, ma di 'pellegrini' che sanno dove vanno e sono attratti dalla luce della meta, sostenuti nelle fatiche del cammino dalla speranza di raggiungere colà l’incontro desiderato e interiormente agognato. Molte e diversificate sono le ragioni che hanno motivato questo convenire: siamo venuti a portare gioie e dolori, fatiche e speranze, sospinti da una ricerca, gravati da una qualche sofferenza, o anche per un semplice gesto d’amore o un atto devoto di affidamento".

Le sottosezioni Unitalsi presenti

Al pellegrinaggio erano presenti le sottosezioni di Perugia, Gubbio, Gualdo-Tadino, Assisi, Foligno, Terni, Spoleto-Norcia, Orvieto, Todi e i gruppi di Umbertide, Castiglione del Lago e Narni. Con la sezione Umbria hanno raggiunto Lourdes complessivamente 175 persone in treno e 189 in aereo. Tra queste erano presenti circa 80 malati.

“Si venga qui in processione” è la richiesta di Nostra Signora a Bernardette Soubirous nella grotta di Massabielle, il luogo dove non esistono barriere e diversità, ma pace, gioia, preghiera e riflessione. Qui sono state depositate dai volontari tutte le intenzioni raccolte durante la Peregrinatio Mariae dello scorso mese di marzo.

Rosario, Via Crucis, messa e processione

È alla grotta che i vescovi umbri, alla presenza di malati e pellegrini, hanno recitato la preghiera del rosario il 15 giugno scorso, in diretta sul canale Tv2000. Sono state concelebrate, inoltre, la messa di apertura del pellegrinaggio nella chiesa di santa Bernadette (con il rito di accoglienza dei volontari del primo anno), la messa alla grotta di Massabielle e la messa internazionale nella basilica sotterranea dedicata a san Pio X.

Un momento importante di meditazione e preghiera è stato quello della Via Crucis dei malati, celebrata alla Prateria. Un’evocazione delle difficoltà della vita umana, che portando la propria croce cerca la strada verso Dio. Simbolo di Lourdes è la processione: i pellegrini umbri si sono messi in cammino per la processione eucaristica e per quella aux flambeaux. Quest’ultima al tramonto, tra luci, silenzio e commozione, vede ogni giorno una folla ammirare e pregare la statua di Nostra Signora, con migliaia di fiaccole che illuminano l’esplanade del santuario.

E, come ogni anno, gli ammalati sono stati accompagnati da volontari e pellegrini alle piscine per compiere il “gesto dell’acqua”. Un rito intimo e prezioso, che consiste nel bagnarsi mani e viso alla ricerca di una guarigione fisica e spirituale. Nelle varie attività sono stati tanti i momenti di ascolto, conforto, calore umano, condivisione. Ognuno dal pellegrinaggio porta con sé piccoli gesti che ci fanno gioire del Regno di Dio in mezzo a noi.

Silvia Bellucci Unitalsi Umbria

Le varie attività annuali Unitalsi

Durante tutto l’anno, ogni sezione dell’Unitalsi - compresa quella dell’Umbria - svolge attività sociali e di beneficenza nelle abitazioni, nelle comunità e nelle piazze. Straordinario il supporto costante dei volontari a disabili, anziani e persone bisognose di aiuto fisico e morale. Si realizzano pesche di beneficenza e mercatini, che permettono che il ricavato venga utilizzato per garantire agli ammalati la gratuità del pellegrinaggio a Lourdes.

Pellegrinaggio Unitalsi il 23-27 settembre 2024

Un’organizzazione che prevede un impegno sempre vivo dei volontari, che mette a disposizione risorse umane ed economiche affinché si possa realizzare questo splendido mondo del volontariato. Vengono organizzati pellegrinaggi anche in altri santuari mariani come Loreto, Fatima, Medjugorje.

Il prossimo pellegrinaggio regionale a Lourdes è già previsto per il 23-27 settembre 2024, con viaggio in aereo. Importanti incontri dell’associazione avvengono in occasione della Giornata del malato, l’11 febbraio di ogni anno, così come la vendita della pasta per la Giornata nazionale Unitalsi e i mercatini natalizi con prodotti realizzati a mano da artigiani locali e da ospiti di centri diurni per anziani e disabili.

Numerosi sono gli incontri nelle case di riposo per favorire la socialità e portare gesti di allegria ai nostri anziani, risorsa preziosa della comunità. Non meno importante è il progetto di carità verso i più piccoli, con realizzazione di case di accoglienza a sostegno di famiglie che devono curare i propri figli fuori dal luogo di residenza per molto tempo.

Accanto a preghiera e speranza, l’associazione sostiene la fragilità e abbraccia la disabilità, affinché possano essere valorizzate e accresciute le capacità di ognuno.

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Pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna del Ponte a Narni scalo https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-piedi-al-santuario-della-madonna-del-ponte-a-narni-scalo-2/ https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-piedi-al-santuario-della-madonna-del-ponte-a-narni-scalo-2/#respond Fri, 08 Sep 2023 10:47:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73247 pellegrinaggio Madonna del Ponte

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 10 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i sacerdoti e fedeli della diocesi.

Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, nella cultura dell’amore e della pace, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza e una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace in questo periodo di conflitti, di violenza e insicurezza.

La ventiduesima edizione del pellegrinaggio a piedi Chi cerchi?, promossa dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dalla Cattedrale di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini.

Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Il pellegrinaggio alla Madonna del Ponte

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata.

Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago.

La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

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pellegrinaggio Madonna del Ponte

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 10 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i sacerdoti e fedeli della diocesi.

Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, nella cultura dell’amore e della pace, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza e una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace in questo periodo di conflitti, di violenza e insicurezza.

La ventiduesima edizione del pellegrinaggio a piedi Chi cerchi?, promossa dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dalla Cattedrale di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini.

Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Il pellegrinaggio alla Madonna del Ponte

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata.

Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago.

La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

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Pellegrinaggio a Roma della diocesi di Spoleto-Norcia https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-roma-dellarcidiocesi-di-spoleto-norcia/ https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-roma-dellarcidiocesi-di-spoleto-norcia/#respond Tue, 16 May 2023 13:11:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71549 pellegrinaggio a roma

Pellegrinaggio diocesano a Roma in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Spoleto, sabato 20 maggio, guidato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

Il programma della giornata di pellegrinaggio

Alle ore 11 udienza privata con il Santo Padre Francesco nell’aula Paolo VI, cui farà seguito la preghiera dell’Angelus Domini alla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani con il cardinale  Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Alle 15.30, Celebrazione Eucaristica all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, e rientro in Umbria.

Parteciperanno 1571 pellegrini. Di questi: 1260 andranno con un treno charter che partirà dalla stazione di Spoleto e terminerà la corsa in quella di San Pietro-Vaticano; 270 con gli autobus;  41 in autonomia.

Il dono al Papa

L’arcivescovo, a nome dei partecipanti al pellegrinaggio e di tutti i fedeli della Chiesa di Spoleto-Norcia, donerà a Papa Francesco una riproduzione della Santissima Icone venerata nella Cattedrale di Spoleto.

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pellegrinaggio a roma

Pellegrinaggio diocesano a Roma in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Spoleto, sabato 20 maggio, guidato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

Il programma della giornata di pellegrinaggio

Alle ore 11 udienza privata con il Santo Padre Francesco nell’aula Paolo VI, cui farà seguito la preghiera dell’Angelus Domini alla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani con il cardinale  Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Alle 15.30, Celebrazione Eucaristica all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, e rientro in Umbria.

Parteciperanno 1571 pellegrini. Di questi: 1260 andranno con un treno charter che partirà dalla stazione di Spoleto e terminerà la corsa in quella di San Pietro-Vaticano; 270 con gli autobus;  41 in autonomia.

Il dono al Papa

L’arcivescovo, a nome dei partecipanti al pellegrinaggio e di tutti i fedeli della Chiesa di Spoleto-Norcia, donerà a Papa Francesco una riproduzione della Santissima Icone venerata nella Cattedrale di Spoleto.

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Pellegrinaggio notturno dei giovani allo Speco di Narni per la Festa di San Francesco https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-notturno-dei-giovani-allo-speco-di-narni-per-la-festa-di-san-francesco/ Mon, 03 Oct 2022 09:29:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68823 pellegrinaggio speco sant'urbano

Nel cuore della notte per pregare è il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Narni allo Speco francescano di Sant’Urbano che, in occasione della Festa di San Francesco, viene proposto dai giovani del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e dai Frati francescani. Il pellegrinaggio partirà la sera del 3 ottobre alle 22.30 dalla chiesa di San Francesco di Narni e si concluderà alle ore 4 di martedì 4 ottobre allo Speco di Sant’Urbano con la celebrazione presieduta dal vicario generale monsignor Salvatore Ferdinandi nel piccolo romitorio in cui Francesco soggiornò e fece dei miracoli. Celebrazione alla quale si uniranno anche altri fedeli che non prendono parte al cammino a piedi. Il pellegrinaggio nella notte si snoda lungo un percorso di quindici chilometri che separano Narni dallo Speco francescano, un cammino silenzioso intervallato da preghiere e canti, lungo la strada tortuosa tra i boschi e che si apre a suggestivi panorami. Allo Speco, uno dei santuari francescani più autentici, fondato da San Francesco nel 1213, mentre compiva il suo giro apostolico nella bassa Umbria, il 3 ottobre alle 18 la Santa Messa solenne del transito, mentre il 4 ottobre saranno celebrate le messe alle ore 11 e 18. La serata si concluderà alle ore 19.15 nel Chiostro Tra musica, canto e preghiera Fabrizio Longaroni, tromba e tastiera, Gustavo Gasperini violino e Rita Tomassoni soprano Da quando San Francesco predicò a Terni ottocento anni, fa nel 1214, il territorio è stato non soltanto fortemente influenzato dalla spiritualità, arte, cultura francescana, ma ha offerto a sua volta a tale movimento un apporto notevole tra cui si distinguono i Santi Protomartiri francescani, il beato Antonio da Stroncone, la clarissa venerabile Teresa Eletta Rivetti. Presso il santuario antoniano dei Protomartiri francescani in Terni, lunedì 3 ottobre alle ore 18.30 ci sarà la messa solenne con lettura del beato transito di San Francesco che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu.

Oltre al pellegrinaggio allo Speco di Narni celebrazioni anche ad Amelia e Terni

Anche ad Amelia si rinnova il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sambucetole al Convento dei Cappuccini di Amelia, martedì 4 ottobre, organizzato dalle parrocchie di Collicello, Frattuccia, Foce, Sambucetole, Macchie, Capitone e San Giuseppe da Leonessa. Per il sesto anno l’iniziativa è organizzata dalle Proloco del territorio e dal comitato festeggiamenti Sant’Eurosia e dal consiglio pastorale di Sambucetole e le associazioni del territorio. Alle ore 17 recita del Rosario e confessioni, alle 18 solenne celebrazione presieduta dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi. Altre celebrazioni per la festa del santo di Assisi si terranno nelle chiese francescane della diocesi e nel Santuario di San Francesco nel centro di Terni, dove il 4 ottobre alle 18 ci sarà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Soddu per l’ingresso del nuovo parroco don Carlo Zucchetti e del nuovo direttore dell’oratorio salesiano don Piero Lalla. Avvicendamenti determinati dai superiori salesiani con il trasferimento  di don Guido Tessa e don Claudio Tuveri che hanno salutato la comunità le scorse domeniche. Alla celebrazione saranno presenti i sacerdoti della Forania, con la partecipazione del Coro Polifonico San Francesco. Lunedì 3 ottobre alle ore 21 presso il Santuario di San Francesco di Terni, a cura del gruppo Assisi Nel Vento, la settima edizione della Festa della Mia Parola dedicata al transito di San Francesco. Il titolo dell'evento, Io sono la Morte della Morte - Laudi e racconti in memoria dello Transito del Poverello di Assisi Santo Francesco. Saranno letti brani dalle fonti francescane e dalla Divina Commedia.]]>
pellegrinaggio speco sant'urbano

Nel cuore della notte per pregare è il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Narni allo Speco francescano di Sant’Urbano che, in occasione della Festa di San Francesco, viene proposto dai giovani del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e dai Frati francescani. Il pellegrinaggio partirà la sera del 3 ottobre alle 22.30 dalla chiesa di San Francesco di Narni e si concluderà alle ore 4 di martedì 4 ottobre allo Speco di Sant’Urbano con la celebrazione presieduta dal vicario generale monsignor Salvatore Ferdinandi nel piccolo romitorio in cui Francesco soggiornò e fece dei miracoli. Celebrazione alla quale si uniranno anche altri fedeli che non prendono parte al cammino a piedi. Il pellegrinaggio nella notte si snoda lungo un percorso di quindici chilometri che separano Narni dallo Speco francescano, un cammino silenzioso intervallato da preghiere e canti, lungo la strada tortuosa tra i boschi e che si apre a suggestivi panorami. Allo Speco, uno dei santuari francescani più autentici, fondato da San Francesco nel 1213, mentre compiva il suo giro apostolico nella bassa Umbria, il 3 ottobre alle 18 la Santa Messa solenne del transito, mentre il 4 ottobre saranno celebrate le messe alle ore 11 e 18. La serata si concluderà alle ore 19.15 nel Chiostro Tra musica, canto e preghiera Fabrizio Longaroni, tromba e tastiera, Gustavo Gasperini violino e Rita Tomassoni soprano Da quando San Francesco predicò a Terni ottocento anni, fa nel 1214, il territorio è stato non soltanto fortemente influenzato dalla spiritualità, arte, cultura francescana, ma ha offerto a sua volta a tale movimento un apporto notevole tra cui si distinguono i Santi Protomartiri francescani, il beato Antonio da Stroncone, la clarissa venerabile Teresa Eletta Rivetti. Presso il santuario antoniano dei Protomartiri francescani in Terni, lunedì 3 ottobre alle ore 18.30 ci sarà la messa solenne con lettura del beato transito di San Francesco che sarà presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu.

Oltre al pellegrinaggio allo Speco di Narni celebrazioni anche ad Amelia e Terni

Anche ad Amelia si rinnova il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sambucetole al Convento dei Cappuccini di Amelia, martedì 4 ottobre, organizzato dalle parrocchie di Collicello, Frattuccia, Foce, Sambucetole, Macchie, Capitone e San Giuseppe da Leonessa. Per il sesto anno l’iniziativa è organizzata dalle Proloco del territorio e dal comitato festeggiamenti Sant’Eurosia e dal consiglio pastorale di Sambucetole e le associazioni del territorio. Alle ore 17 recita del Rosario e confessioni, alle 18 solenne celebrazione presieduta dal vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi. Altre celebrazioni per la festa del santo di Assisi si terranno nelle chiese francescane della diocesi e nel Santuario di San Francesco nel centro di Terni, dove il 4 ottobre alle 18 ci sarà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Soddu per l’ingresso del nuovo parroco don Carlo Zucchetti e del nuovo direttore dell’oratorio salesiano don Piero Lalla. Avvicendamenti determinati dai superiori salesiani con il trasferimento  di don Guido Tessa e don Claudio Tuveri che hanno salutato la comunità le scorse domeniche. Alla celebrazione saranno presenti i sacerdoti della Forania, con la partecipazione del Coro Polifonico San Francesco. Lunedì 3 ottobre alle ore 21 presso il Santuario di San Francesco di Terni, a cura del gruppo Assisi Nel Vento, la settima edizione della Festa della Mia Parola dedicata al transito di San Francesco. Il titolo dell'evento, Io sono la Morte della Morte - Laudi e racconti in memoria dello Transito del Poverello di Assisi Santo Francesco. Saranno letti brani dalle fonti francescane e dalla Divina Commedia.]]>
Cresimati e cresimandi di Spoleto-Norcia ricevuti da Papa Francesco https://www.lavoce.it/cresimati-e-cresimandi-di-spoleto-norcia-ricevuti-da-papa-francesco/ Sat, 17 Sep 2022 13:33:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68634 papa francesco pellegrinaggio spoleto

Una bella giornata di festa quella vissuta nella mattina di sabato 17 settembre dai cresimati e dai cresimandi dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia in pellegrinaggio a Roma alla scoperta dei Magnifici 7 (i doni dello Spirito Santo).

I quasi mille partecipanti, ragazzi, catechisti, animatori e genitori, sono stati accompagnati dall’arcivescovo Renato Boccardo e da diversi parroci. Alle ore 12 c’è stata l’udienza con Papa Francesco nell’aula Paolo VI: insieme a quello della Diocesi di Spoleto-Norcia, c’era anche il pellegrinaggio della Diocesi di Alessandria.

Il Pontefice è stato accolto calorosamente dai ragazzi, riconoscibili da un cappellino giallo con lo stemma della Diocesi e la scritta Cresimati e cresimandi da Papa Francesco.

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Il saluto dell’Arcivescovo Boccardo a Papa Francesco

"Santo Padre, sono lieto di presentarle gli adolescenti cresimati e cresimandi della nostra Archidiocesi di Spoleto-Norcia, accompagnati dai parroci e dai catechisti. Siamo venuti oggi a Roma per vedere Pietro e raccogliere dalla testimonianza viva dei martiri e dei primi cristiani - custodita anche nelle catacombe che visiteremo nel pomeriggio - esempio ed incoraggiamento per camminare nel tempo come discepoli di Cristo Signore e gioiosi annunciatori del suo Vangelo. Sono ragazzi che hanno ricevuto o presto riceveranno il sacramento della Confermazione, tappa significativa nel loro percorso di formazione alla vita e alla fede. Sono i destinatari del nostro affetto, della nostra fiducia, della nostra speranza. E sono nei nostri confronti creditori di parola forte e di esempio credibile per crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2, 52). Siamo certi che l’incontro con il Papa costituirà per loro incoraggiamento prezioso nell’affrontare questa avventura. Questi ragazzi sono anche portatori di futuro: domani saranno gli adulti della società e della Chiesa locale che stiamo edificando per loro".

La richiesta di benedire una delle pietre estratte dalle macerie dell’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci

 "Come Lei ben sa, Santo Padre, veniamo da una terra che porta ancora sanguinanti le ferite del terremoto del 2016. Vogliamo riedificare non solo i muri crollati ma anche e soprattutto il tessuto sociale ed ecclesiale delle nostre comunità. Grazie all’impegno, alla competenza, alla determinazione di tanti, la ricostruzione sta diventando realtà e vediamo giorno dopo giorno finalmente risorgere le nostre case e le nostre chiese.

Tra queste, nelle prossime settimane inizieranno i lavori per il complesso abbaziale di Sant’Eutizio in Valle Castoriana dove, secondo la tradizione, il giovane Benedetto da Norcia ha conosciuto la vita cenobitica che avrebbe poi ispirato anche la sua Regola.

Le chiediamo, Padre Santo, di voler benedire una delle pietre estratte dalle macerie dell’Abbazia: la Sua benedizione si estenderà così idealmente a tutto quel fervore di progetti e di opere a livello umano e strutturale che vuole restituire alla nostra Valnerina la bellezza originale della sua gente e dei suoi paesi".

Il discorso di Papa Francesco

"Ringrazio monsignor Boccardo per le parole di saluto. Sono contento cari ragazzi che siete qui, rappresentate la nuova generazione. Siete come tanti fiori che stanno sbocciando. Vi lascio un impegno: cercate la data del vostro Battesimo, è importante, è il fondamento della vita cristiana e vi invito anche a festeggiare quel giorno.

Voi, poi, venite da un territorio ferito dal terremoto e sapete bene la differenza tra una cosa solida e una che crolla. Mi avete portato una pietra dell’abbazia di Sant'Eutizio in Preci da benedire e che sarà il simbolo della ricostruzione. Volentieri lo faccio e con essa benedico voi che siete le pietre vive della Chiesa. Vi lascio due parole: Battesimo e pietra viva. Andata avanti con esse per edificare la casa sulla roccia".

Al Santo Padre, per la sua carità, i ragazzi di Spoleto-Norcia hanno donato anche dei cesti con prodotti tipici della Valnerina. Francesco, poi ha salutato una cinquantina di ragazzi della Diocesi, estratti a sorte, in rappresentanza di tutte le Pievanie.

La giornata romana, poi, è proseguita con la visita alle catacombe di San Callisto e un momento di preghiera con il Vescovo.

Il 3 ottobre firma del contratto per l’avvio dei lavori della chiesa abbaziale di Sant' Eutizio

Dopo che il Papa ha benedetto una pietra estratta dalle macerie dell’Abbazia di S. Eutizio, mons. Boccardo annuncia che lunedì 3 ottobre alle ore 11 nel cortile della stessa Abbazia firmerà il contratto per l’avvio del recupero della chiesa.

I lavori saranno eseguiti dal Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) tra la C.E.S.A. di Falcini Enzo S.r.l. con sede a Città di Castello, in qualità di capogruppo mandataria, e la TECNOSTRADE S.r.l. con sede a Perugia”, in qualità di mandante (al seguente link tutte le informazioni riguardanti i lavori e già comunicate https://www.spoletonorcia.it/10584-2/). Insieme all’Arcivescovo sarà presente il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini.

La gioia dell’Arcivescovo

"La firma che apporrò è un gesto formale che compio con grande soddisfazione perché dopo sei anni dalle scosse, finalmente, si avvia la ricostruzione di questo luogo così caro agli abitanti della Valle Castoriana e così significativo per la storia della nostra Chiesa locale. Rivolgo un pensiero di particolare gratitudine al Commissario Legnini che ha seguito personalmente e con grande interesse tutto l’iter che oggi ci conduce all’avio dei lavori".

 

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papa francesco pellegrinaggio spoleto

Una bella giornata di festa quella vissuta nella mattina di sabato 17 settembre dai cresimati e dai cresimandi dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia in pellegrinaggio a Roma alla scoperta dei Magnifici 7 (i doni dello Spirito Santo).

I quasi mille partecipanti, ragazzi, catechisti, animatori e genitori, sono stati accompagnati dall’arcivescovo Renato Boccardo e da diversi parroci. Alle ore 12 c’è stata l’udienza con Papa Francesco nell’aula Paolo VI: insieme a quello della Diocesi di Spoleto-Norcia, c’era anche il pellegrinaggio della Diocesi di Alessandria.

Il Pontefice è stato accolto calorosamente dai ragazzi, riconoscibili da un cappellino giallo con lo stemma della Diocesi e la scritta Cresimati e cresimandi da Papa Francesco.

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Il saluto dell’Arcivescovo Boccardo a Papa Francesco

"Santo Padre, sono lieto di presentarle gli adolescenti cresimati e cresimandi della nostra Archidiocesi di Spoleto-Norcia, accompagnati dai parroci e dai catechisti. Siamo venuti oggi a Roma per vedere Pietro e raccogliere dalla testimonianza viva dei martiri e dei primi cristiani - custodita anche nelle catacombe che visiteremo nel pomeriggio - esempio ed incoraggiamento per camminare nel tempo come discepoli di Cristo Signore e gioiosi annunciatori del suo Vangelo. Sono ragazzi che hanno ricevuto o presto riceveranno il sacramento della Confermazione, tappa significativa nel loro percorso di formazione alla vita e alla fede. Sono i destinatari del nostro affetto, della nostra fiducia, della nostra speranza. E sono nei nostri confronti creditori di parola forte e di esempio credibile per crescere in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2, 52). Siamo certi che l’incontro con il Papa costituirà per loro incoraggiamento prezioso nell’affrontare questa avventura. Questi ragazzi sono anche portatori di futuro: domani saranno gli adulti della società e della Chiesa locale che stiamo edificando per loro".

La richiesta di benedire una delle pietre estratte dalle macerie dell’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci

 "Come Lei ben sa, Santo Padre, veniamo da una terra che porta ancora sanguinanti le ferite del terremoto del 2016. Vogliamo riedificare non solo i muri crollati ma anche e soprattutto il tessuto sociale ed ecclesiale delle nostre comunità. Grazie all’impegno, alla competenza, alla determinazione di tanti, la ricostruzione sta diventando realtà e vediamo giorno dopo giorno finalmente risorgere le nostre case e le nostre chiese.

Tra queste, nelle prossime settimane inizieranno i lavori per il complesso abbaziale di Sant’Eutizio in Valle Castoriana dove, secondo la tradizione, il giovane Benedetto da Norcia ha conosciuto la vita cenobitica che avrebbe poi ispirato anche la sua Regola.

Le chiediamo, Padre Santo, di voler benedire una delle pietre estratte dalle macerie dell’Abbazia: la Sua benedizione si estenderà così idealmente a tutto quel fervore di progetti e di opere a livello umano e strutturale che vuole restituire alla nostra Valnerina la bellezza originale della sua gente e dei suoi paesi".

Il discorso di Papa Francesco

"Ringrazio monsignor Boccardo per le parole di saluto. Sono contento cari ragazzi che siete qui, rappresentate la nuova generazione. Siete come tanti fiori che stanno sbocciando. Vi lascio un impegno: cercate la data del vostro Battesimo, è importante, è il fondamento della vita cristiana e vi invito anche a festeggiare quel giorno.

Voi, poi, venite da un territorio ferito dal terremoto e sapete bene la differenza tra una cosa solida e una che crolla. Mi avete portato una pietra dell’abbazia di Sant'Eutizio in Preci da benedire e che sarà il simbolo della ricostruzione. Volentieri lo faccio e con essa benedico voi che siete le pietre vive della Chiesa. Vi lascio due parole: Battesimo e pietra viva. Andata avanti con esse per edificare la casa sulla roccia".

Al Santo Padre, per la sua carità, i ragazzi di Spoleto-Norcia hanno donato anche dei cesti con prodotti tipici della Valnerina. Francesco, poi ha salutato una cinquantina di ragazzi della Diocesi, estratti a sorte, in rappresentanza di tutte le Pievanie.

La giornata romana, poi, è proseguita con la visita alle catacombe di San Callisto e un momento di preghiera con il Vescovo.

Il 3 ottobre firma del contratto per l’avvio dei lavori della chiesa abbaziale di Sant' Eutizio

Dopo che il Papa ha benedetto una pietra estratta dalle macerie dell’Abbazia di S. Eutizio, mons. Boccardo annuncia che lunedì 3 ottobre alle ore 11 nel cortile della stessa Abbazia firmerà il contratto per l’avvio del recupero della chiesa.

I lavori saranno eseguiti dal Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) tra la C.E.S.A. di Falcini Enzo S.r.l. con sede a Città di Castello, in qualità di capogruppo mandataria, e la TECNOSTRADE S.r.l. con sede a Perugia”, in qualità di mandante (al seguente link tutte le informazioni riguardanti i lavori e già comunicate https://www.spoletonorcia.it/10584-2/). Insieme all’Arcivescovo sarà presente il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini.

La gioia dell’Arcivescovo

"La firma che apporrò è un gesto formale che compio con grande soddisfazione perché dopo sei anni dalle scosse, finalmente, si avvia la ricostruzione di questo luogo così caro agli abitanti della Valle Castoriana e così significativo per la storia della nostra Chiesa locale. Rivolgo un pensiero di particolare gratitudine al Commissario Legnini che ha seguito personalmente e con grande interesse tutto l’iter che oggi ci conduce all’avio dei lavori".

 

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Pellegrinaggio dei cresimati e cresimandi della diocesi di Spoleto a Roma https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-dei-cresimati-e-cresimandi-della-diocesi-di-spoleto-a-roma/ Thu, 15 Sep 2022 11:40:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68576 pellegrinaggio roma

Sabato 17 settembre l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo guiderà il pellegrinaggio dei cresimandi e dei cresimati a Roma, organizzato in collaborazione tra l’Ufficio Catechistico e il Servizio di Pastorale giovanile della Diocesi. Hanno aderito quasi mille persone tra ragazzi, catechisti e animatori, per un totale di diciannove pullman.

L’incontro con Papa Francesco e la visita alle catacombe di San Callisto

"Sarà un’occasione preziosa a favore dei ragazzi e delle loro famiglie -afferma don Pier Luigi Morlino, responsabile della pastorale giovanile diocesana- per riscoprire la freschezza della fede cristiana. Il tema del pellegrinaggio sarà Alla scoperta dei magnifici 7, un percorso in cui ci si accosterà ai sette doni dello Spirito Santo, in forma giocosa e formativa. L’incontro col Santo Padre aprirà la giornata facendoci accostare a Dio e alla Chiesa per poi sperimentare, presso le Catacombe di San Callisto, la testimonianza viva di coloro che hanno vissuto il cristianesimo prima di noi e che continuano ad ispirare il nostro vivere quotidiano. Auspichiamo, che possa diventare una tradizione annuale che dia slancio e vigore alle parrocchie e agli oratori".

Il Papa benedirà la prima pietra della chiesa abbaziale di Sant' Eutizio

Alle ore 12 presso l’Aula Paolo VI, Papa Francesco incontrerà la delegazione di Spoleto-Norcia, insieme a quella della diocesi di Alessandria. Monsignor Boccardo, così come il confratello della diocesi piemontese monsignor Guido Gallese, rivolgerà un saluto al Pontefice. Francesco terrà quindi il discorso ai partecipanti e poi saluterà una delegazione di entrambe le Diocesi. L’Arcivescovo Boccardo consegnerà al Santo Padre una pietra dell’Abbazia di Sant' Eutizio in Preci, gravemente ferita dai terremoti del 2016. "Chiederò al Papa -afferma l'arcivescovo di Spoleto- di benedirla e poi la porremo come fondamento della ricostruzione della chiesa abbaziale per la quale nei prossimi giorni, con grande gioia, firmerò il contratto per l’avvio dei lavori".    ]]>
pellegrinaggio roma

Sabato 17 settembre l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo guiderà il pellegrinaggio dei cresimandi e dei cresimati a Roma, organizzato in collaborazione tra l’Ufficio Catechistico e il Servizio di Pastorale giovanile della Diocesi. Hanno aderito quasi mille persone tra ragazzi, catechisti e animatori, per un totale di diciannove pullman.

L’incontro con Papa Francesco e la visita alle catacombe di San Callisto

"Sarà un’occasione preziosa a favore dei ragazzi e delle loro famiglie -afferma don Pier Luigi Morlino, responsabile della pastorale giovanile diocesana- per riscoprire la freschezza della fede cristiana. Il tema del pellegrinaggio sarà Alla scoperta dei magnifici 7, un percorso in cui ci si accosterà ai sette doni dello Spirito Santo, in forma giocosa e formativa. L’incontro col Santo Padre aprirà la giornata facendoci accostare a Dio e alla Chiesa per poi sperimentare, presso le Catacombe di San Callisto, la testimonianza viva di coloro che hanno vissuto il cristianesimo prima di noi e che continuano ad ispirare il nostro vivere quotidiano. Auspichiamo, che possa diventare una tradizione annuale che dia slancio e vigore alle parrocchie e agli oratori".

Il Papa benedirà la prima pietra della chiesa abbaziale di Sant' Eutizio

Alle ore 12 presso l’Aula Paolo VI, Papa Francesco incontrerà la delegazione di Spoleto-Norcia, insieme a quella della diocesi di Alessandria. Monsignor Boccardo, così come il confratello della diocesi piemontese monsignor Guido Gallese, rivolgerà un saluto al Pontefice. Francesco terrà quindi il discorso ai partecipanti e poi saluterà una delegazione di entrambe le Diocesi. L’Arcivescovo Boccardo consegnerà al Santo Padre una pietra dell’Abbazia di Sant' Eutizio in Preci, gravemente ferita dai terremoti del 2016. "Chiederò al Papa -afferma l'arcivescovo di Spoleto- di benedirla e poi la porremo come fondamento della ricostruzione della chiesa abbaziale per la quale nei prossimi giorni, con grande gioia, firmerò il contratto per l’avvio dei lavori".    ]]>
Pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna del Ponte a Narni scalo https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-piedi-al-santuario-della-madonna-del-ponte-a-narni-scalo/ Sat, 10 Sep 2022 15:26:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68313 pellegrinaggio

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 11 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione con i sacerdoti e fedeli della diocesi. La ventunesima edizione del pellegrinaggio a piedi A Dio tutto è possibile, promosso dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dal Duomo di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini. Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Le origini del pellegrinaggio

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata. Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago. La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto]]>
pellegrinaggio

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 11 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione con i sacerdoti e fedeli della diocesi. La ventunesima edizione del pellegrinaggio a piedi A Dio tutto è possibile, promosso dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dal Duomo di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini. Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Le origini del pellegrinaggio

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata. Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago. La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto]]>
Terra Santa, il pellegrinaggio della diocesi di Perugia https://www.lavoce.it/terra-santa-diocesi-perugia/ Thu, 25 Aug 2022 08:59:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68051 terra santa perugia

È iniziato lunedì scorso e terminerà il 29 agosto il pellegrinaggio diocesano di Perugia -Città della Pieve in Terra Santa presieduto dall’arcivescovo emerito cardinale Gualtiero Bassetti a conclusione del suo ministero episcopale perugino-pievese. Le prime tappe del pellegrinaggio sono state il monte Tabor, il convento dei carmelitani ad Haifa, i luoghi della vita di Gesù sul lago di Tiberiade con la messa nella Domus Galilae, cuore del Cammino Neocatecumenale in Terra Santa. A Nazareth, i centocinquanta pellegrini hanno partecipato con il cardinale Bassetti ad una commovente liturgia mariana, durante la quale è stata affissa e benedetta nel portico della basilica dell’Annunciazione un’opera in ceramica raffigurante la Madonna delle Grazie, venerata da secoli nella cattedrale di Perugia, compatrona dell’Archidiocesi. L’opera, di non grandi dimensioni, è stata realizzata dal laboratorio della pittrice ceramista Claudia Ciotti di Deruta. Il pellegrinaggio, organizzato dall’agenzia viaggi diocesana “Novaitinera” e guidato dai padri francescani Giulio Michelini e Stefano Tondelli, proseguirà con la visita dei luoghi principali della fede cristiana, tra Betlemme e Gerusalemme. Il cardinale Bassetti presiederà venerdì 26 agosto la messa della Natività nella basilica di Santa Caterina a Betlemme e sabato 27 agosto in mattinata, la messa dell’aurora nella chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Le parole del cardinale Bassetti

“Sono grato al Signore - ha detto il cardinale - di aver avuto l’ispirazione, al termine del mio episcopato perugino-pievese, di portare questa immagine di Maria, che ci rappresenta tutti, in questa basilica. Un pezzo del nostro cuore resterà qui accanto a lei, dove grazie al suo sì e alla sua completa disponibilità a Dio, è iniziata l’avventura cristiana, che si è poi diffusa in tutto il mondo. La Madonna delle Grazie conceda a noi e tutta la Chiesa perugino-pievese di conoscere un tempo fecondo di nuova evangelizzazione e di annuncio del messaggio di Gesù. Accanto a Maria preghiamo per la nostra Chiesa, per tutti i sacerdoti, per il nuovo arcivescovo Ivan Maffeis, per le famiglie, per i giovani e tutti coloro che si sono affidati alle nostre preghiere”.

Fotogallery

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terra santa perugia

È iniziato lunedì scorso e terminerà il 29 agosto il pellegrinaggio diocesano di Perugia -Città della Pieve in Terra Santa presieduto dall’arcivescovo emerito cardinale Gualtiero Bassetti a conclusione del suo ministero episcopale perugino-pievese. Le prime tappe del pellegrinaggio sono state il monte Tabor, il convento dei carmelitani ad Haifa, i luoghi della vita di Gesù sul lago di Tiberiade con la messa nella Domus Galilae, cuore del Cammino Neocatecumenale in Terra Santa. A Nazareth, i centocinquanta pellegrini hanno partecipato con il cardinale Bassetti ad una commovente liturgia mariana, durante la quale è stata affissa e benedetta nel portico della basilica dell’Annunciazione un’opera in ceramica raffigurante la Madonna delle Grazie, venerata da secoli nella cattedrale di Perugia, compatrona dell’Archidiocesi. L’opera, di non grandi dimensioni, è stata realizzata dal laboratorio della pittrice ceramista Claudia Ciotti di Deruta. Il pellegrinaggio, organizzato dall’agenzia viaggi diocesana “Novaitinera” e guidato dai padri francescani Giulio Michelini e Stefano Tondelli, proseguirà con la visita dei luoghi principali della fede cristiana, tra Betlemme e Gerusalemme. Il cardinale Bassetti presiederà venerdì 26 agosto la messa della Natività nella basilica di Santa Caterina a Betlemme e sabato 27 agosto in mattinata, la messa dell’aurora nella chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Le parole del cardinale Bassetti

“Sono grato al Signore - ha detto il cardinale - di aver avuto l’ispirazione, al termine del mio episcopato perugino-pievese, di portare questa immagine di Maria, che ci rappresenta tutti, in questa basilica. Un pezzo del nostro cuore resterà qui accanto a lei, dove grazie al suo sì e alla sua completa disponibilità a Dio, è iniziata l’avventura cristiana, che si è poi diffusa in tutto il mondo. La Madonna delle Grazie conceda a noi e tutta la Chiesa perugino-pievese di conoscere un tempo fecondo di nuova evangelizzazione e di annuncio del messaggio di Gesù. Accanto a Maria preghiamo per la nostra Chiesa, per tutti i sacerdoti, per il nuovo arcivescovo Ivan Maffeis, per le famiglie, per i giovani e tutti coloro che si sono affidati alle nostre preghiere”.

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La pastorale giovanile in Puglia al Campo itinerante di Azione Cattolica https://www.lavoce.it/la-pastorale-giovanile-in-puglia-al-campo-itinerante-di-azione-cattolica/ Mon, 22 Aug 2022 11:17:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68019 azione cattolica un ponte per

Un’esperienza di fede e di fraternità, è quella che ha preso avvio sabato 20 e si concluderà venerdì 26 agosto, che vede coinvolti trenta giovani della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, al campo itinerante Giovani di Azione Cattolica in Puglia sul tema Un ponte per.

Un tema che nasce dal fatto che questa regione è come un ponte sul mar Mediterraneo tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud, a contatto con le meraviglie, la storia, gli uomini e le donne e con i santi di ieri e di oggi (San Nicola, San Giuseppe da Copertino, don Tonino Bello, i Santi Martiri Idruntini, San Pio da Pietrelcina, San Michele arcangelo).

I giovani, dai 17 ai 28 anni, provenienti dalle parrocchie di Gabelletta, Borgo Rivo, Borgo Bovio, Narni Scalo, Otricoli, sono accompagnati da cinque sacerdoti: don Luca, don Luciano, don Pio, padre Michele e don Matteo, e da due seminaristi.

Prima tappa a Bari con la visita alla città, alla Cattedrale, alla chiesa di San Nicola con la messa presieduta dal vescovo emerito della diocesi di Terni-Narni-Amelia padre Giuseppe Piemontese. Tappa, poi, per Alberobello, Polignano al Mare, Lecce, Copertino con visita al santuario e riflessione sulla figura di San Giuseppe che con la sua testimonianza indica la strada che conduce all'autentica gioia, pur in mezzo a fatiche e tribolazioni: una gioia che viene dall'alto e nasce dall’amore per Dio e per i fratelli.

Il pellegrinaggio proseguirà, nei giorni successivi, per Castro Marina, Santa Maria di Leuca, Alessano luogo di sepoltura di don Tonino Bello, Otranto, Trani, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo con la visita al santuario di San Pio da Pietrelcina.

"In questo campo itinerante dei giovani -spiega don Matteo Antonelli responsabile del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia- si unisce il giusto e necessario momento di riposo e di ricarica fisica e spirituale, con la conoscenza di un territorio fantastico, ricco di storia, di arte, di meraviglie naturali e attraversato da una fede che dalle origini arriva ai giorni nostri.

Inoltre, l’esperienza arricchisce una sana fraternità ecclesiale: questo è un campo di Azione Cattolica e la maggior parte dei giovani presenti, partecipando durante l’anno a varie attività per e con i giovani nelle loro parrocchie, riconosce, apprezza e cerca di impegnarsi in una realtà associativa, mezzo fondamentale per crescere nella fede, superare i particolarismi parrocchiali, sentirsi appartenenti a qualcosa di più grande, la Chiesa".

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azione cattolica un ponte per

Un’esperienza di fede e di fraternità, è quella che ha preso avvio sabato 20 e si concluderà venerdì 26 agosto, che vede coinvolti trenta giovani della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, al campo itinerante Giovani di Azione Cattolica in Puglia sul tema Un ponte per.

Un tema che nasce dal fatto che questa regione è come un ponte sul mar Mediterraneo tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud, a contatto con le meraviglie, la storia, gli uomini e le donne e con i santi di ieri e di oggi (San Nicola, San Giuseppe da Copertino, don Tonino Bello, i Santi Martiri Idruntini, San Pio da Pietrelcina, San Michele arcangelo).

I giovani, dai 17 ai 28 anni, provenienti dalle parrocchie di Gabelletta, Borgo Rivo, Borgo Bovio, Narni Scalo, Otricoli, sono accompagnati da cinque sacerdoti: don Luca, don Luciano, don Pio, padre Michele e don Matteo, e da due seminaristi.

Prima tappa a Bari con la visita alla città, alla Cattedrale, alla chiesa di San Nicola con la messa presieduta dal vescovo emerito della diocesi di Terni-Narni-Amelia padre Giuseppe Piemontese. Tappa, poi, per Alberobello, Polignano al Mare, Lecce, Copertino con visita al santuario e riflessione sulla figura di San Giuseppe che con la sua testimonianza indica la strada che conduce all'autentica gioia, pur in mezzo a fatiche e tribolazioni: una gioia che viene dall'alto e nasce dall’amore per Dio e per i fratelli.

Il pellegrinaggio proseguirà, nei giorni successivi, per Castro Marina, Santa Maria di Leuca, Alessano luogo di sepoltura di don Tonino Bello, Otranto, Trani, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo con la visita al santuario di San Pio da Pietrelcina.

"In questo campo itinerante dei giovani -spiega don Matteo Antonelli responsabile del servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Terni-Narni-Amelia- si unisce il giusto e necessario momento di riposo e di ricarica fisica e spirituale, con la conoscenza di un territorio fantastico, ricco di storia, di arte, di meraviglie naturali e attraversato da una fede che dalle origini arriva ai giorni nostri.

Inoltre, l’esperienza arricchisce una sana fraternità ecclesiale: questo è un campo di Azione Cattolica e la maggior parte dei giovani presenti, partecipando durante l’anno a varie attività per e con i giovani nelle loro parrocchie, riconosce, apprezza e cerca di impegnarsi in una realtà associativa, mezzo fondamentale per crescere nella fede, superare i particolarismi parrocchiali, sentirsi appartenenti a qualcosa di più grande, la Chiesa".

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Rientrati da Santiago de Compostela i 103 giovani pellegrini perugino-pievesi https://www.lavoce.it/rientrati-da-santiago-de-compostela-i-103-giovani-pellegrini-perugino-pievesi/ Fri, 05 Aug 2022 10:25:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67931 Santiago de Compostela

Essenzialità, fatica, servizio, sacrificio hanno scandito, insieme a diversi e intensi momenti di spiritualità, i dieci giorni di pellegrinaggio dei centotre ragazzi e ragazze della Pastorale diocesana giovanile di Perugia-Città della Pieve al Santuario di Santiago de Compostela; un viaggio iniziato il 24 luglio e terminato la sera del 4 agosto, lungo quasi duemilasettecento chilometri di cui gli ultimi centoventi percorsi a piedi.

Alcuni giovani sono partiti con non pochi interrogativi e dubbi, ma, cammino facendo, si sono ricreduti, restando affascinati dall’esperienza umana e spirituale davvero unica e da ripetersi anche in situazioni diverse.

L'esperienza del pellegrinaggio a Santiago de Compostela

"Dio parla all’uomo e non solo alla Chiesa -racconta uno dei giovani pellegrini- soprattutto attraverso le esperienze di altre persone. Quello a Santiago de Compostela, è stato un pellegrinaggio che ti segna e ti cambia, domani non sarà più come ieri. Non usare il cellulare e vivere con soli dieci euro al giorno non è stato facile, ma ti ha fatto capire che puoi farcela lo stesso, che le cose più importanti e necessarie sono altre. È stata un’esperienza che ti ha dato la possibilità di metterti in discussione, facendoti comprendere l’importanza della conoscenza dell’altro e di aiutarsi vicendevolmente.

La cosa più sorprendente è quella che Dio lo incontri proprio nell’altro e il cammino di Santiago ti aiuta a questo incontro".

Un pellegrinaggio che lascia un segno in questi giovani pellegrini, segno, proprio, di una Chiesa diocesana viva grazie anche alla Pastorale giovanile guidata da don Luca Delunghi, organizzatore-animatore di numerose simili esperienze che forgiano i giovani alla vita. Tra i partecipanti c’erano anche diversi animatori degli Oratori perugini, accompagnati dal loro responsabile diocesano don Riccardo Pascolini, come anche alcuni volontari della Caritas diocesana con il direttore don Marco Briziarelli.

"Il pellegrinaggio -ricorda don Marco- è stato anche una esperienza di servizio, di comunione, di relazioni e di ripartenza dopo la fase acuta della pandemia. Il Cammino di Compostela fa venire fuori anche le nostre fragilità, le nostre tensioni, ma la bellezza è quella di vedere limare le nostre spigolature".

Prossima esperienza di servizio e di fede,  per giovani perugino-pievesi, alla Casa-missione della Caritas Umbria in Kosovo

Il direttore della Caritas diocesana coglie l’occasione, inoltre, per annunciare un’altra significativa esperienza di servizio e di fede, quella di quindici giovani perugino-pievesi che vivranno, dal 13 al 20 settembre, presso la Casa-missione in Kosovo, una realtà di accoglienza aperta a tutti avviata nel 1999 dalla Caritas Umbria dopo la fine delle ostilità belliche nella regione balcanica. Un’area dell’Europa centro-orientale con periodiche e preoccupanti fibrillazioni tra etnie e culture diverse (l’ultima risale a pochi giorni fa, nel nord del Kosovo al confine con la Serbia).

La realtà Caritas, nata dall’impegno della Chiesa umbra, testimonia come persone di nazionalità e religioni diverse possono vivere pacificamente tra loro.

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Santiago de Compostela

Essenzialità, fatica, servizio, sacrificio hanno scandito, insieme a diversi e intensi momenti di spiritualità, i dieci giorni di pellegrinaggio dei centotre ragazzi e ragazze della Pastorale diocesana giovanile di Perugia-Città della Pieve al Santuario di Santiago de Compostela; un viaggio iniziato il 24 luglio e terminato la sera del 4 agosto, lungo quasi duemilasettecento chilometri di cui gli ultimi centoventi percorsi a piedi.

Alcuni giovani sono partiti con non pochi interrogativi e dubbi, ma, cammino facendo, si sono ricreduti, restando affascinati dall’esperienza umana e spirituale davvero unica e da ripetersi anche in situazioni diverse.

L'esperienza del pellegrinaggio a Santiago de Compostela

"Dio parla all’uomo e non solo alla Chiesa -racconta uno dei giovani pellegrini- soprattutto attraverso le esperienze di altre persone. Quello a Santiago de Compostela, è stato un pellegrinaggio che ti segna e ti cambia, domani non sarà più come ieri. Non usare il cellulare e vivere con soli dieci euro al giorno non è stato facile, ma ti ha fatto capire che puoi farcela lo stesso, che le cose più importanti e necessarie sono altre. È stata un’esperienza che ti ha dato la possibilità di metterti in discussione, facendoti comprendere l’importanza della conoscenza dell’altro e di aiutarsi vicendevolmente.

La cosa più sorprendente è quella che Dio lo incontri proprio nell’altro e il cammino di Santiago ti aiuta a questo incontro".

Un pellegrinaggio che lascia un segno in questi giovani pellegrini, segno, proprio, di una Chiesa diocesana viva grazie anche alla Pastorale giovanile guidata da don Luca Delunghi, organizzatore-animatore di numerose simili esperienze che forgiano i giovani alla vita. Tra i partecipanti c’erano anche diversi animatori degli Oratori perugini, accompagnati dal loro responsabile diocesano don Riccardo Pascolini, come anche alcuni volontari della Caritas diocesana con il direttore don Marco Briziarelli.

"Il pellegrinaggio -ricorda don Marco- è stato anche una esperienza di servizio, di comunione, di relazioni e di ripartenza dopo la fase acuta della pandemia. Il Cammino di Compostela fa venire fuori anche le nostre fragilità, le nostre tensioni, ma la bellezza è quella di vedere limare le nostre spigolature".

Prossima esperienza di servizio e di fede,  per giovani perugino-pievesi, alla Casa-missione della Caritas Umbria in Kosovo

Il direttore della Caritas diocesana coglie l’occasione, inoltre, per annunciare un’altra significativa esperienza di servizio e di fede, quella di quindici giovani perugino-pievesi che vivranno, dal 13 al 20 settembre, presso la Casa-missione in Kosovo, una realtà di accoglienza aperta a tutti avviata nel 1999 dalla Caritas Umbria dopo la fine delle ostilità belliche nella regione balcanica. Un’area dell’Europa centro-orientale con periodiche e preoccupanti fibrillazioni tra etnie e culture diverse (l’ultima risale a pochi giorni fa, nel nord del Kosovo al confine con la Serbia).

La realtà Caritas, nata dall’impegno della Chiesa umbra, testimonia come persone di nazionalità e religioni diverse possono vivere pacificamente tra loro.

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I giovani di Perugia in pellegrinaggio a Santiago de Compostela https://www.lavoce.it/giovani-perugia-pellegrinaggio-santiago/ Tue, 26 Jul 2022 08:52:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67792 giovani perugia pellegrinaggio santiago

Un’atmosfera gioiosa, dentro e fuori la chiesa di Santa Maria della Speranza di Olmo domenica sera, ha salutato i 103 giovani di Perugia partecipanti al pellegrinaggio a Santiago de Compostela organizzato dalla Pastorale Giovanile in collaborazione con quella Universitaria e il Comitato zonale Anspi (il rientro è previsto il 4 agosto). Senza cellulare, con in tasca non più di dieci euro al giorno e nello zaino, oltre allo stretto necessario, la corona del rosario, il libro delle preghiere, i giovani sono partiti per questa esperienza di fede all’insegna della carità, dopo la santa messa presieduta dal vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi. Al termine della celebrazione il presule ha benedetto i giovani e conferito loro il “mandato di pellegrino”, esortando ciascuno a vivere intensamente l’esperienza comunitaria della propria “fraternità” non solo nei momenti di preghiera e spiritualità. Ben dieci sono le fraternità che caratterizzano il pellegrinaggio, ciascuna formata da una decina di pellegrini con due referenti denominati “Pietro”, per i ragazzi, e “Maria”, per le ragazze. A tutti loro monsignor Salvi si è rivolto nel commentare il Vangelo della domenica collegandolo all’esperienza del pellegrinaggio. Il presule si è soffermato sull’importanza della preghiera, richiamandosi al discepolo che disse a Gesù: “Signore insegnaci a pregare”.

120 chilometri a piedi

Non mancheranno momenti di svago ed escursioni durante i 120 chilometri a piedi dal Portogallo a Compostela. Ben 2.683 sono i chilometri che separano la chiesa parrocchiale della frazione perugina di Olmo dal santuario di Santiago, così è scritto sul “cippo” in muratura realizzato da due parrocchiani in prossimità del complesso di Santa Maria della Speranza a memoria di questo inizio di cammino dove i 103 giovani pellegrini hanno posato per la “foto-ricordo” prima della partenza alle 23 di domenica. A precederli davanti al “cippo” sono stati il vescovo Salvi, il direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile don Luca Delunghi, il parroco di Olmo monsignor Fabio Quaresima e i sacerdoti accompagnatori don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e tre dei sacerdoti ordinati lo scorso anno, don Vittorio Bigini don Daniele Malatacca e don Michael Tiritiello.

La preghiera lungo il cammino

La preghiera non è una contrattazione sindacale. "Come è vera – ha commentato monsignor Salvi – anche per noi questa richiesta", perché "abbiamo ridotto la preghiera ad una contrattazione sindacale, ad un 'do ut des', io ti do del mio tempo perché tu possa ricompensarmi. Le tre letture di questa domenica ci ricordano il senso, il significato della preghiera che è un colloquio, un rapporto, una relazione, non una richiesta. È una domanda fatta fra un’amante ed un amato. L’amante è Dio che ti vuole bene, che ha premura per la tua vita, vuole che tu viva nella pienezza e tu sei l’oggetto di questo amore affidandoti alla presenza buona del Padre. Da solo sei sempre con il sedere per terra, non riesci a darti quel significato che il tuo cuore vuole, perché il nostro cuore grida di senso, di significato di bellezza e ti accorgi che da te non lo puoi conquistare. La preghiera è rivolgersi a quell’amante, che è Dio, per la tua vita, che ti doni questa pienezza. Cari ragazzi e ragazze, che fortuna che avete a camminare insieme, perché da soli non fareste neanche un chilometro. Quell’insieme che siete vi permette di essere capaci di qualcosa che non sarebbe stato nella vostra volontà. La preghiera non è una formula che si ripete meccanicamente, ma è un offrire se stessi a Colui che ti ama. E allora anche il camminare diventa preghiera come il mangiare, il parlare. Tutto, anche il gesto più piccolo e banale, diventa sapore dell’Eterno, santificato. Per questo sappiate gustare il pellegrinaggio, perché quando arriverete alla meta per abbracciare l’apostolo Giacomo e gli direte “amico raccomandaci a Dio”, è come se si terminasse un percorso capendo quello che è il senso e il significato della vita. La vita stessa acquista un sapore diverso, quello che ho sperimentato anch’io tanti anni fa, sul finire degli anni ’70, giungendo giovane pellegrino a Santiago de Compostela".

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giovani perugia pellegrinaggio santiago

Un’atmosfera gioiosa, dentro e fuori la chiesa di Santa Maria della Speranza di Olmo domenica sera, ha salutato i 103 giovani di Perugia partecipanti al pellegrinaggio a Santiago de Compostela organizzato dalla Pastorale Giovanile in collaborazione con quella Universitaria e il Comitato zonale Anspi (il rientro è previsto il 4 agosto). Senza cellulare, con in tasca non più di dieci euro al giorno e nello zaino, oltre allo stretto necessario, la corona del rosario, il libro delle preghiere, i giovani sono partiti per questa esperienza di fede all’insegna della carità, dopo la santa messa presieduta dal vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi. Al termine della celebrazione il presule ha benedetto i giovani e conferito loro il “mandato di pellegrino”, esortando ciascuno a vivere intensamente l’esperienza comunitaria della propria “fraternità” non solo nei momenti di preghiera e spiritualità. Ben dieci sono le fraternità che caratterizzano il pellegrinaggio, ciascuna formata da una decina di pellegrini con due referenti denominati “Pietro”, per i ragazzi, e “Maria”, per le ragazze. A tutti loro monsignor Salvi si è rivolto nel commentare il Vangelo della domenica collegandolo all’esperienza del pellegrinaggio. Il presule si è soffermato sull’importanza della preghiera, richiamandosi al discepolo che disse a Gesù: “Signore insegnaci a pregare”.

120 chilometri a piedi

Non mancheranno momenti di svago ed escursioni durante i 120 chilometri a piedi dal Portogallo a Compostela. Ben 2.683 sono i chilometri che separano la chiesa parrocchiale della frazione perugina di Olmo dal santuario di Santiago, così è scritto sul “cippo” in muratura realizzato da due parrocchiani in prossimità del complesso di Santa Maria della Speranza a memoria di questo inizio di cammino dove i 103 giovani pellegrini hanno posato per la “foto-ricordo” prima della partenza alle 23 di domenica. A precederli davanti al “cippo” sono stati il vescovo Salvi, il direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile don Luca Delunghi, il parroco di Olmo monsignor Fabio Quaresima e i sacerdoti accompagnatori don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e tre dei sacerdoti ordinati lo scorso anno, don Vittorio Bigini don Daniele Malatacca e don Michael Tiritiello.

La preghiera lungo il cammino

La preghiera non è una contrattazione sindacale. "Come è vera – ha commentato monsignor Salvi – anche per noi questa richiesta", perché "abbiamo ridotto la preghiera ad una contrattazione sindacale, ad un 'do ut des', io ti do del mio tempo perché tu possa ricompensarmi. Le tre letture di questa domenica ci ricordano il senso, il significato della preghiera che è un colloquio, un rapporto, una relazione, non una richiesta. È una domanda fatta fra un’amante ed un amato. L’amante è Dio che ti vuole bene, che ha premura per la tua vita, vuole che tu viva nella pienezza e tu sei l’oggetto di questo amore affidandoti alla presenza buona del Padre. Da solo sei sempre con il sedere per terra, non riesci a darti quel significato che il tuo cuore vuole, perché il nostro cuore grida di senso, di significato di bellezza e ti accorgi che da te non lo puoi conquistare. La preghiera è rivolgersi a quell’amante, che è Dio, per la tua vita, che ti doni questa pienezza. Cari ragazzi e ragazze, che fortuna che avete a camminare insieme, perché da soli non fareste neanche un chilometro. Quell’insieme che siete vi permette di essere capaci di qualcosa che non sarebbe stato nella vostra volontà. La preghiera non è una formula che si ripete meccanicamente, ma è un offrire se stessi a Colui che ti ama. E allora anche il camminare diventa preghiera come il mangiare, il parlare. Tutto, anche il gesto più piccolo e banale, diventa sapore dell’Eterno, santificato. Per questo sappiate gustare il pellegrinaggio, perché quando arriverete alla meta per abbracciare l’apostolo Giacomo e gli direte “amico raccomandaci a Dio”, è come se si terminasse un percorso capendo quello che è il senso e il significato della vita. La vita stessa acquista un sapore diverso, quello che ho sperimentato anch’io tanti anni fa, sul finire degli anni ’70, giungendo giovane pellegrino a Santiago de Compostela".

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Annullato il pellegrinaggio nazionale delle famiglie alla Porziuncola https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-famiglie-porziuncola/ Fri, 10 Jun 2022 09:14:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67162 pellegrinaggio famiglie porziuncola

È stata annullata la data umbra del Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, previsto sabato 11 giugno alla Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.  L’iniziativa, promossa dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Cei, dal Forum nazionale delle associazioni familiari e dal Rinnovamento nello Spirito, era stata organizzata in preparazione al decimo Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma dal 22 al 26 giugno. Una decisione che è risultata da una serie di cause concomitanti che non hanno reso possibile lo svolgimento dell'evento. La scelta è stata presa dal Tavolo Regionale per l’organizzazione del 15° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia che ha dato comunicazione dell’annullamento a quanti si erano già iscritti.]]>
pellegrinaggio famiglie porziuncola

È stata annullata la data umbra del Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, previsto sabato 11 giugno alla Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.  L’iniziativa, promossa dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Cei, dal Forum nazionale delle associazioni familiari e dal Rinnovamento nello Spirito, era stata organizzata in preparazione al decimo Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma dal 22 al 26 giugno. Una decisione che è risultata da una serie di cause concomitanti che non hanno reso possibile lo svolgimento dell'evento. La scelta è stata presa dal Tavolo Regionale per l’organizzazione del 15° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia che ha dato comunicazione dell’annullamento a quanti si erano già iscritti.]]>
Concluso il pellegrinaggio a piedi del card. Bassetti alla Porziuncola https://www.lavoce.it/card-bassetti-pellegrinaggio-piedi-porziuncola/ Sat, 16 Oct 2021 16:25:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62766

“Oggi abbiamo fatto un vero cammino sinodale, introducendo la celebrazione che vivremo domani pomeriggio (domenica 17 ottobre, n.d.r), nella cattedrale di Perugia, di inizio Cammino sinodale della Chiesa italiana, a livello diocesano; un pellegrinaggio in cui tutti siamo stati protagonisti: sacerdoti, consacrati, diaconi, seminaristi, giovani, famiglie”. A sottolinearlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti all’inizio dell’omelia della celebrazione eucaristica a conclusione del pellegrinaggio a piedi fino alla Basilica della Porziucola di Santa Maria degli Angeli di Assisi, compiuto dallo stesso presule insieme a un nutrito gruppo di fedeli (un centinaio) partiti poco prima delle ore 8.30 di sabato 16 ottobre dalla chiesa di Ospedalicchio, la parrocchia dell’Archidiocesi perugino-pievese più prossima alla città serafica.

Le tre finalità del pellegrinaggio

Tre le finalità del pellegrinaggio ricordate dal cardinale durante la preghiera iniziale nella chiesa di Ospedalicchio: ringraziare il Signore per la grazia della guarigione sua e di tante persone colpite dal Covid-19, definendosi Bassetti “un graziato da Dio”, esprimendo gratitudine al Signore e alla Chiesa che “ha pregato seriamente per la salute del suo pastore”; pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, “necessarie alla Chiesa e alla società”; prepararsi spiritualmente al Cammino sinodale, perché “questo andare verso Assisi ci dà il senso della Chiesa che cammina con Cristo che la guida verso la Casa del Padre”. Non a caso il cardinale ha voluto invocare all’inizio del pellegrinaggio lo Spirito santo chiedendogli di guidarlo, dicendo, citando don Oreste Benzi: “non dobbiamo mai dubitare dello Spirito di Dio, è sempre persona fedele”. [gallery ids="62779,62780,62774"]

L'inizio del cammino sinodale

Intervistato durante il cammino dai social media di Umbria Radio e La Voce, Bassetti ha ribadito che “il cammino sinodale nella nostra comunità diocesana è proprio cominciato oggi, non solo perché un centinaio di persone stanno camminando insieme, ma queste persone sono anche in sintonia per i tre motivi ispiratori del pellegrinaggio. Si sentono tra loro in profonda comunione, perché sentono la loro appartenenza alla Chiesa che è il Corpo di Cristo”.

La preghiera per il Papa che ritorna ad Assisi

Sempre sul social media dei due media cattolici il cardinale ha commentato la notizia diffusa ieri (15 ottobre) dell’imminente ritorno di papa Francesco nella città serafica. “Papa Francesco ci ha sorpresi come sempre, in tutte le sue precedenti visite – ha commentato Bassetti –. Nel nostro cammino abbiamo pregato anche per il Santo Padre affinché si realizzassero quelle finalità per i poveri che porta da sempre nel cuore, dalla sua esperienza in Argentina. Lui stesso mi ha raccontato, in una delle ultime udienze, che amava andare la domenica sera nelle periferie più profonde ad incontrare la gente”.

L'incontro casuale con 400 giovani di Roma

Dopo una sosta con l’adorazione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Bastia Umbria, i pellegrini hanno ripreso il loro cammino verso Santa Maria degli Angeli dove sono arrivati poco prima di mezzogiorno. Sul piazzale della Basilica della Porziuncola si sono casualmente incontrati con un gruppo di 400 giovani della diocesi di Roma, in pellegrinaggio sulle orme di san Francesco e del beato Carlo Acutis. Ad attendere tutti questi giovani c’erano il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, e la sindaca della città Serafica, Stefania Proietti.

Le parole del cardinale Bassetti ai giovani di Roma

Il cardinale Bassetti ha salutato i giovani romani dicendo loro: “Sieti stati una delle sorprese più belle di questa giornata, anche perché non siamo più abituati dopo la pandemia a vedere i gruppi di ragazzi. So che durante la pandemia voi avete sofferto perché esprimete vitalità e la solitudine vi è costata tanto. Ora siete qui e vi auguro, come san Francesco e il beato Carlo Acutis, che la vostra vita possa tornare ad essere un canto di gioia”.

Mons. Sorrentino ha accolto i giovani provenienti da Roma

Mons. Sorrentino ha espresso vivo compiacimento nel vedere ad Assisi tanti giovani sia romani che perugini, salutando la loro presenza come un segno di ritorno alla “normalità”. Un saluto, è stato quello del vescovo di Assisi, all’insegna di due figure di santità che hanno testimoniato, ciascuno nella propria epoca, la retta via per arrivare al Paradiso: Francesco e Carlo Acutis. “Quando noi pensiamo a Gesù – ha sottolineato mons. Sorrentino – dobbiamo immaginarlo come il Dio della strada che si è fatto vicino e si è messo in cammino dicendoci: ‘Io sono la via’. Il nostro problema è che tante volte camminiamo per strade sbagliate  e quello ci fa male. Trovare Gesù nella vita è il principio della nostra salvezza e io vi auguro di per correre la strada giusta”. [gallery ids="62781,62782,62791"]

L'omelia del Cardinale nella basilica della Porziuncola

Il cardinale Bassetti, nell’omelia durante la messa nella Basilica della Porziuncola, ha parlato “del vero viaggio della nostra vita, di cui anche il pellegrinaggio di stamane è stato un segno importante, quello di andare verso la profondità di noi stessi. Bisogna calarsi nell’intimo di noi stessi evitando ogni frastuono esteriore, per ascoltare la voce di Dio e capire quale è progetto che Lui ha su di noi”. E ha concluso con “due piccole espressioni del beato Carlo Acutis, un gigante, un campione di virtù cristiane, espressioni frutto delle sue tensioni interiori di un ragazzo di quindici anni: ‘la nostra meta deve essere l’infinito, non il finito… L’infinito è la nostra patria’. Da sempre noi siamo attesi da Gesù!”.   [gallery ids="62785,62784,62783,62793,62794,62795,62796,62797,62798,62799,62800,62801,62802"]]]>

“Oggi abbiamo fatto un vero cammino sinodale, introducendo la celebrazione che vivremo domani pomeriggio (domenica 17 ottobre, n.d.r), nella cattedrale di Perugia, di inizio Cammino sinodale della Chiesa italiana, a livello diocesano; un pellegrinaggio in cui tutti siamo stati protagonisti: sacerdoti, consacrati, diaconi, seminaristi, giovani, famiglie”. A sottolinearlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti all’inizio dell’omelia della celebrazione eucaristica a conclusione del pellegrinaggio a piedi fino alla Basilica della Porziucola di Santa Maria degli Angeli di Assisi, compiuto dallo stesso presule insieme a un nutrito gruppo di fedeli (un centinaio) partiti poco prima delle ore 8.30 di sabato 16 ottobre dalla chiesa di Ospedalicchio, la parrocchia dell’Archidiocesi perugino-pievese più prossima alla città serafica.

Le tre finalità del pellegrinaggio

Tre le finalità del pellegrinaggio ricordate dal cardinale durante la preghiera iniziale nella chiesa di Ospedalicchio: ringraziare il Signore per la grazia della guarigione sua e di tante persone colpite dal Covid-19, definendosi Bassetti “un graziato da Dio”, esprimendo gratitudine al Signore e alla Chiesa che “ha pregato seriamente per la salute del suo pastore”; pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, “necessarie alla Chiesa e alla società”; prepararsi spiritualmente al Cammino sinodale, perché “questo andare verso Assisi ci dà il senso della Chiesa che cammina con Cristo che la guida verso la Casa del Padre”. Non a caso il cardinale ha voluto invocare all’inizio del pellegrinaggio lo Spirito santo chiedendogli di guidarlo, dicendo, citando don Oreste Benzi: “non dobbiamo mai dubitare dello Spirito di Dio, è sempre persona fedele”. [gallery ids="62779,62780,62774"]

L'inizio del cammino sinodale

Intervistato durante il cammino dai social media di Umbria Radio e La Voce, Bassetti ha ribadito che “il cammino sinodale nella nostra comunità diocesana è proprio cominciato oggi, non solo perché un centinaio di persone stanno camminando insieme, ma queste persone sono anche in sintonia per i tre motivi ispiratori del pellegrinaggio. Si sentono tra loro in profonda comunione, perché sentono la loro appartenenza alla Chiesa che è il Corpo di Cristo”.

La preghiera per il Papa che ritorna ad Assisi

Sempre sul social media dei due media cattolici il cardinale ha commentato la notizia diffusa ieri (15 ottobre) dell’imminente ritorno di papa Francesco nella città serafica. “Papa Francesco ci ha sorpresi come sempre, in tutte le sue precedenti visite – ha commentato Bassetti –. Nel nostro cammino abbiamo pregato anche per il Santo Padre affinché si realizzassero quelle finalità per i poveri che porta da sempre nel cuore, dalla sua esperienza in Argentina. Lui stesso mi ha raccontato, in una delle ultime udienze, che amava andare la domenica sera nelle periferie più profonde ad incontrare la gente”.

L'incontro casuale con 400 giovani di Roma

Dopo una sosta con l’adorazione eucaristica nella chiesa parrocchiale di Bastia Umbria, i pellegrini hanno ripreso il loro cammino verso Santa Maria degli Angeli dove sono arrivati poco prima di mezzogiorno. Sul piazzale della Basilica della Porziuncola si sono casualmente incontrati con un gruppo di 400 giovani della diocesi di Roma, in pellegrinaggio sulle orme di san Francesco e del beato Carlo Acutis. Ad attendere tutti questi giovani c’erano il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, e la sindaca della città Serafica, Stefania Proietti.

Le parole del cardinale Bassetti ai giovani di Roma

Il cardinale Bassetti ha salutato i giovani romani dicendo loro: “Sieti stati una delle sorprese più belle di questa giornata, anche perché non siamo più abituati dopo la pandemia a vedere i gruppi di ragazzi. So che durante la pandemia voi avete sofferto perché esprimete vitalità e la solitudine vi è costata tanto. Ora siete qui e vi auguro, come san Francesco e il beato Carlo Acutis, che la vostra vita possa tornare ad essere un canto di gioia”.

Mons. Sorrentino ha accolto i giovani provenienti da Roma

Mons. Sorrentino ha espresso vivo compiacimento nel vedere ad Assisi tanti giovani sia romani che perugini, salutando la loro presenza come un segno di ritorno alla “normalità”. Un saluto, è stato quello del vescovo di Assisi, all’insegna di due figure di santità che hanno testimoniato, ciascuno nella propria epoca, la retta via per arrivare al Paradiso: Francesco e Carlo Acutis. “Quando noi pensiamo a Gesù – ha sottolineato mons. Sorrentino – dobbiamo immaginarlo come il Dio della strada che si è fatto vicino e si è messo in cammino dicendoci: ‘Io sono la via’. Il nostro problema è che tante volte camminiamo per strade sbagliate  e quello ci fa male. Trovare Gesù nella vita è il principio della nostra salvezza e io vi auguro di per correre la strada giusta”. [gallery ids="62781,62782,62791"]

L'omelia del Cardinale nella basilica della Porziuncola

Il cardinale Bassetti, nell’omelia durante la messa nella Basilica della Porziuncola, ha parlato “del vero viaggio della nostra vita, di cui anche il pellegrinaggio di stamane è stato un segno importante, quello di andare verso la profondità di noi stessi. Bisogna calarsi nell’intimo di noi stessi evitando ogni frastuono esteriore, per ascoltare la voce di Dio e capire quale è progetto che Lui ha su di noi”. E ha concluso con “due piccole espressioni del beato Carlo Acutis, un gigante, un campione di virtù cristiane, espressioni frutto delle sue tensioni interiori di un ragazzo di quindici anni: ‘la nostra meta deve essere l’infinito, non il finito… L’infinito è la nostra patria’. Da sempre noi siamo attesi da Gesù!”.   [gallery ids="62785,62784,62783,62793,62794,62795,62796,62797,62798,62799,62800,62801,62802"]]]>
Il cardinale Bassetti in pellegrinaggio a piedi alla Porziuncola per pregare per le vocazioni https://www.lavoce.it/il-cardinale-bassetti-in-pellegrinaggio-a-piedi-alla-porziuncola-per-pregare-per-le-vocazioni/ Tue, 12 Oct 2021 10:30:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62709 pellegrinaggio Bassetti

Si recherà in pellegrinaggio a piedi, il 16 ottobre, alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli di Assisi, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Lo aveva annunciato lo stesso presule, la scorsa estate, parlando alla sua Chiesa di Perugia-Città della Pieve di un piccolo segno da proporre a tutti coloro che lo vorranno, perché sia un cammino di preghiera per supplicare al Signore il dono delle vocazioni. Un cammino di meditazione, di recita del Santo Rosario… Il Signore che mi ha davvero aiutato a recuperare la salute (dopo i difficilissimi giorni in terapia intensiva per il contagio da Covid-19), mi ha suggerito questa iniziativa per la nostra Chiesa. Credo che qualche passo in più mi farà bene, anche alla salute, e farà bene anche alla salute di quanti vorranno prendervi parte. Oltre a pregare per le vocazioni, il cardinale ringrazierà il Signore per aver concesso a lui e a tanti fratelli e sorelle il dono della guarigione dalla terribile infezione da Covid-19.

Già nell’ottobre 2012 Bassetti si era recato in pellegrinaggio a piedi alla Porziuncola, lungo un sentiero francescano di circa dodici chilometri (che ripercorrerà il 16 ottobre), sempre per pregare per il dono delle vocazioni. In quell’occasione si unirono diversi sacerdoti, i seminaristi e alcuni membri della Pastorale diocesana giovanile.

L’appuntamento per quanti vorranno mettersi in cammino con il cardinale è presso la chiesa parrocchiale di Ospedalicchio, alle ore 7.30, di sabato prossimo, dove si terrà la preghiera iniziale (ore 8) per poi avviarsi verso la Porziuncola. Dopo una breve sosta nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Bastia Umbria, i pellegrini raggiungeranno la Porziuncola dove in basilica, alle ore 12, il cardinale presiederà la celebrazione eucaristica a conclusione del pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio in diretta su Umbria Radio InBlu

Lo stesso presule esorta la comunità diocesana, in particolare i religiosi, le religiose, i consacrati, gli anziani e i malati, ad unirsi spiritualmente in preghiera, anche attraverso la diretta di Umbria Radio InBlu dai cui canali social potranno essere seguiti alcuni momenti del pellegrinaggio.

Il cardinale Bassetti, nell’auspicare la partecipazione di una rappresentanza di fedeli (due per ciascuna Unità pastorale e due per ogni associazione laicale attiva in diocesi), di sacerdoti (in particolare i giovani e quelli ordinati nell’ultimo decennio), di seminaristi e di membri della Consulta diocesana per la pastorale delle vocazioni, si sofferma sulla crisi di queste ultime, consapevole, come lui stesso sottolinea, che la messe è molta, ma gli operai sono pochi’ (Lc 10,1-9). Chiedo pertanto di rinnovare la preghiera al Padrone della messe perché mandi nuovi operari, come ci chiede Gesù nel Vangelo.

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pellegrinaggio Bassetti

Si recherà in pellegrinaggio a piedi, il 16 ottobre, alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli di Assisi, il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Lo aveva annunciato lo stesso presule, la scorsa estate, parlando alla sua Chiesa di Perugia-Città della Pieve di un piccolo segno da proporre a tutti coloro che lo vorranno, perché sia un cammino di preghiera per supplicare al Signore il dono delle vocazioni. Un cammino di meditazione, di recita del Santo Rosario… Il Signore che mi ha davvero aiutato a recuperare la salute (dopo i difficilissimi giorni in terapia intensiva per il contagio da Covid-19), mi ha suggerito questa iniziativa per la nostra Chiesa. Credo che qualche passo in più mi farà bene, anche alla salute, e farà bene anche alla salute di quanti vorranno prendervi parte. Oltre a pregare per le vocazioni, il cardinale ringrazierà il Signore per aver concesso a lui e a tanti fratelli e sorelle il dono della guarigione dalla terribile infezione da Covid-19.

Già nell’ottobre 2012 Bassetti si era recato in pellegrinaggio a piedi alla Porziuncola, lungo un sentiero francescano di circa dodici chilometri (che ripercorrerà il 16 ottobre), sempre per pregare per il dono delle vocazioni. In quell’occasione si unirono diversi sacerdoti, i seminaristi e alcuni membri della Pastorale diocesana giovanile.

L’appuntamento per quanti vorranno mettersi in cammino con il cardinale è presso la chiesa parrocchiale di Ospedalicchio, alle ore 7.30, di sabato prossimo, dove si terrà la preghiera iniziale (ore 8) per poi avviarsi verso la Porziuncola. Dopo una breve sosta nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Bastia Umbria, i pellegrini raggiungeranno la Porziuncola dove in basilica, alle ore 12, il cardinale presiederà la celebrazione eucaristica a conclusione del pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio in diretta su Umbria Radio InBlu

Lo stesso presule esorta la comunità diocesana, in particolare i religiosi, le religiose, i consacrati, gli anziani e i malati, ad unirsi spiritualmente in preghiera, anche attraverso la diretta di Umbria Radio InBlu dai cui canali social potranno essere seguiti alcuni momenti del pellegrinaggio.

Il cardinale Bassetti, nell’auspicare la partecipazione di una rappresentanza di fedeli (due per ciascuna Unità pastorale e due per ogni associazione laicale attiva in diocesi), di sacerdoti (in particolare i giovani e quelli ordinati nell’ultimo decennio), di seminaristi e di membri della Consulta diocesana per la pastorale delle vocazioni, si sofferma sulla crisi di queste ultime, consapevole, come lui stesso sottolinea, che la messe è molta, ma gli operai sono pochi’ (Lc 10,1-9). Chiedo pertanto di rinnovare la preghiera al Padrone della messe perché mandi nuovi operari, come ci chiede Gesù nel Vangelo.

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Pellegrinaggio mariano lungo l’antica via Amerina https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-mariano-lungo-lantica-via-amerina/ Fri, 09 Jul 2021 13:35:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61339 Un tratto del selciato dell'antica via Amerina

Riprende il tradizionale appuntamento estivo del pellegrinaggio mariano lungo l’antica via Amerina da Amelia a Penna in Teverina, organizzato dalla Fondazione per il Cammino della Luce e dalla parrocchia di Penna in Teverina. Il pellegrinaggio si terrà sabato 10 luglio alle ore 18 con il ritrovo presso la “Grotta di Lourdes”, al convento dell’Annunziata di Amelia, con un momento di preghiera e partenza. L’arrivo è previsto alle ore 20.30 nella suggestiva località Solfatare di Penna in Teverina, angolo del pellegrino lungo il Rio grande per la celebrazione eucaristica e inaugurazione della nuova statua della Madonna donata dal Nucleo volontariato e Protezione civile di Giove. Un tratto dell'anticvaE’ previsto un servizio navetta per il ritorno nel luogo di partenza. La via Amerina fu aperta nel 241-240 a.C. unendo tracciati locali ancora più antichi che collegavano Veio con Ameria attraversando tutto il territorio Falisco e toccando i suoi principali centri: Nepet (Nepi), Falerii, Fescennium (Corchiano), Gallese, Vasanello e Hortae (Orte). A Nord di Amelia riprese altri antichi collegamenti che si dirigevano verso la media e l’alta valle del Tevere lungo il confine con il territorio etrusco (Tuder, Vettona e Perusia), poi verso l’Adriatico attraverso il territorio degli Umbri.]]>
Un tratto del selciato dell'antica via Amerina

Riprende il tradizionale appuntamento estivo del pellegrinaggio mariano lungo l’antica via Amerina da Amelia a Penna in Teverina, organizzato dalla Fondazione per il Cammino della Luce e dalla parrocchia di Penna in Teverina. Il pellegrinaggio si terrà sabato 10 luglio alle ore 18 con il ritrovo presso la “Grotta di Lourdes”, al convento dell’Annunziata di Amelia, con un momento di preghiera e partenza. L’arrivo è previsto alle ore 20.30 nella suggestiva località Solfatare di Penna in Teverina, angolo del pellegrino lungo il Rio grande per la celebrazione eucaristica e inaugurazione della nuova statua della Madonna donata dal Nucleo volontariato e Protezione civile di Giove. Un tratto dell'anticvaE’ previsto un servizio navetta per il ritorno nel luogo di partenza. La via Amerina fu aperta nel 241-240 a.C. unendo tracciati locali ancora più antichi che collegavano Veio con Ameria attraversando tutto il territorio Falisco e toccando i suoi principali centri: Nepet (Nepi), Falerii, Fescennium (Corchiano), Gallese, Vasanello e Hortae (Orte). A Nord di Amelia riprese altri antichi collegamenti che si dirigevano verso la media e l’alta valle del Tevere lungo il confine con il territorio etrusco (Tuder, Vettona e Perusia), poi verso l’Adriatico attraverso il territorio degli Umbri.]]>
I Vescovi umbri in pellegrinaggio ecumenico in Bosnia-Erzegovina https://www.lavoce.it/vescovi-umbri-bosnia/ Mon, 22 Jul 2019 14:22:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54992 Bosnia

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Nel segno della fraternità, condivisione e speranza si è concluso il pellegrinaggio ecumenico dei vescovi umbri in Bosnia-Erzegovina (18-22 luglio), guidato dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) e dall’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

            Un pellegrinaggio alla scoperta della ricchezza della storia di questo Paese, che è stato nei secoli crocevia di culture, commerci, religioni e che oggi, dopo la guerra civile degli anni Novanta, tenta di divenire un laboratorio di dialogo interreligioso, di convivenza pacifica tra culture molto diverse.

Incontrati i rappresentanti di diverse Istituzioni religiose

Nei giorni trascorsi tra le città di Spalato, Mostar e Sarajevo, i vescovi umbri hanno incontrato il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, il nunzio apostolico monsignor Luigi Pezzuto, monsignor Enryk Hoser, visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje, padre Miljenko Šteko, provinciale dei frati minori dell’Erzegovina, monsignor Ratko Perić, vescovo di Mostar-Duvno, e monsignor Marin Barišić, arcivescovo di Spalato-Makarska.

Lievito di riconciliazione

Il cardinale Bassetti, nell’assicurare l’appoggio della Cei (come già avvenuto in passato), ha espresso l’augurio che i cattolici sappiano essere, benché in minoranza: «lievito di una società che ha bisogno di riconciliazione e di guardare al futuro con speranza. Tutto ciò specialmente con l’educazione dei giovani, con programmi di formazione e anche di lavoro per fermare l’esodo verso altri Paesi, che i vescovi lamentano e che costituisce certamente un impoverimento della Chiesa e dell’intera società».

La dura prova della guerra…Testimone della forza vitale del messaggio cristiano

            Nella città di Sarajevo l’abbraccio e il dialogo con il cardinale Puljić, da 25 anni alla guida dell’Arcidiocesi, che appena nominato arcivescovo ha affrontato la dura prova della guerra, rimanendo tra la gente e condividendo con cattolici, ortodossi e musulmani la difficoltà di vivere ogni giorno in una città assediata. «E’ stato un artefice di dialogo - ricorda il presidente della Ceu monsignor Boccardo - di conoscenza reciproca, operatore di pace. La sua testimonianza, non soltanto ha toccato la sensibilità e suscitato ammirazione ed emozione, ma ci fa vedere, anche oggi, la fecondità del Vangelo, ci fa ammirare uomini che sono testimoni viventi della forza vitale del messaggio cristiano. La forza della verità, la fecondità della carità, diventano per noi una scuola, un insegnamento che dobbiamo raccogliere».

Opere pastorali segni di riappacificazione

            Questo Paese, multietnico, multiculturale e multireligioso porta ancora i segni della guerra lungo le strade, sui muri delle case, nel Memoriale della strage di bambini e di altre persone inermi, nelle rose di sangue lasciate sulla strada dalle granate; porta i segni della violenza nella memoria di chi l’ha vissuta direttamente. Significativo, al riguardo, è stato l’incontro dei vescovi umbri con i sacerdoti e laici, che stanno portando avanti tante opere pastorali al servizio della comunità e in particolare dei giovani, realizzate con il contributo della Chiesa italiana, come il centro pastorale giovanile “Giovanni Paolo II”, lo studentato per universitari e la fondazione collegata che fornisce borse di studio, o a Mostar dove si stanno costruendo delle nuove chiese, gli oratori, i centri della comunità.

Ricostruzione non solo materiale, ma umana

«I vescovi che abbiamo incontrato, i sacerdoti, gli altri operatori della pastorale – sottolinea monsignor Boccardo – hanno evidenziato l'importanza della solidarietà della Chiesa, della Caritas, delle associazioni e dell'aiuto che hanno ricevuto dalla Chiesa italiana grazie all’8xMille, per realizzare tante opere che non sono solo una ricostruzione materiale, ma umana. Questo è un segno concreto di fraternità e di comunione, quello che noi diamo serve per la vita quotidiana di queste Chiese, che stanno rinascendo».

Guardare al futuro, no prigionieri del passato

Dare speranza alla popolazione è oggi l’intento della Chiesa cattolica di Bosnia, come ha detto il nunzio apostolico monsignor Pezzuto: «il popolo deve guardare al futuro e non rimanere prigioniero del passato. La memoria storica deve conservarsi, ma aprirsi al futuro per dare nuova speranza».

I cattolici il 15% della popolazione, ma molto attivi nella solidarietà per favorire dialogo e pace

            La Chiesa cattolica a Sarajevo è una minoranza e rappresenta il 15% della popolazione (il 50% è musulmana e il 34% è ortodossa), passata dai 500mila cattolici prima della guerra agli attuali 170mila, in un generale abbandono del Paese da parte dei giovani. Per arginare questo fenomeno si cerca di dare un futuro alle nuove generazioni, iniziando dall’accoglienza degli studenti. Essi, alla fine del corso di studi, vengono impiegati per un periodo nelle strutture della Chiesa locale, in particolare nel polifunzionale e moderno centro giovanile “Giovanni Paolo II”, per poi facilitarne un inserimento lavorativo definitivo, ma anche con attività di animazione nelle parrocchie e la presenza in scuole cattoliche e in alcune di formazione professionale.

In aiuto anche delle migliaia di migranti in transito lungo la rotta balcanica

Un Paese dove c’è una solidarietà diffusa con la presenza della Caritas italiana, che svolge spesso un ruolo di sussidiarietà alle carenze governative nell’aiuto e sostegno ai più bisognosi e di supporto alla Caritas della Bosnia-Erzegovina che, nata durante la guerra, opera oggi in tre diocesi nell’ambito della disabilità, dove mancano strutture pubbliche, a favore degli anziani, delle case di riposo, dei giovani, cercando di ridare  senso alla vita di molti con le opere che ha realizzato e porta avanti. Non secondario è l’impegno della Chiesa bosniaca per aiutare i migranti in transito lungo la rotta balcanica, che in oltre 23mila l’anno arrivano in Bosnia per tentare poi di proseguire verso i Paesi del Nord Europa. Una solidarietà che non fa distinzione di etnia e religione e che è un riflesso di quel dialogo interreligioso ripreso dopo la guerra con la costituzione di un consiglio che cerca di favorire l’incontro, il dialogo e la pace.

Elisabetta Lomoro

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Bosnia

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Nel segno della fraternità, condivisione e speranza si è concluso il pellegrinaggio ecumenico dei vescovi umbri in Bosnia-Erzegovina (18-22 luglio), guidato dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) e dall’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu).

            Un pellegrinaggio alla scoperta della ricchezza della storia di questo Paese, che è stato nei secoli crocevia di culture, commerci, religioni e che oggi, dopo la guerra civile degli anni Novanta, tenta di divenire un laboratorio di dialogo interreligioso, di convivenza pacifica tra culture molto diverse.

Incontrati i rappresentanti di diverse Istituzioni religiose

Nei giorni trascorsi tra le città di Spalato, Mostar e Sarajevo, i vescovi umbri hanno incontrato il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, il nunzio apostolico monsignor Luigi Pezzuto, monsignor Enryk Hoser, visitatore apostolico per la parrocchia di Medjugorje, padre Miljenko Šteko, provinciale dei frati minori dell’Erzegovina, monsignor Ratko Perić, vescovo di Mostar-Duvno, e monsignor Marin Barišić, arcivescovo di Spalato-Makarska.

Lievito di riconciliazione

Il cardinale Bassetti, nell’assicurare l’appoggio della Cei (come già avvenuto in passato), ha espresso l’augurio che i cattolici sappiano essere, benché in minoranza: «lievito di una società che ha bisogno di riconciliazione e di guardare al futuro con speranza. Tutto ciò specialmente con l’educazione dei giovani, con programmi di formazione e anche di lavoro per fermare l’esodo verso altri Paesi, che i vescovi lamentano e che costituisce certamente un impoverimento della Chiesa e dell’intera società».

La dura prova della guerra…Testimone della forza vitale del messaggio cristiano

            Nella città di Sarajevo l’abbraccio e il dialogo con il cardinale Puljić, da 25 anni alla guida dell’Arcidiocesi, che appena nominato arcivescovo ha affrontato la dura prova della guerra, rimanendo tra la gente e condividendo con cattolici, ortodossi e musulmani la difficoltà di vivere ogni giorno in una città assediata. «E’ stato un artefice di dialogo - ricorda il presidente della Ceu monsignor Boccardo - di conoscenza reciproca, operatore di pace. La sua testimonianza, non soltanto ha toccato la sensibilità e suscitato ammirazione ed emozione, ma ci fa vedere, anche oggi, la fecondità del Vangelo, ci fa ammirare uomini che sono testimoni viventi della forza vitale del messaggio cristiano. La forza della verità, la fecondità della carità, diventano per noi una scuola, un insegnamento che dobbiamo raccogliere».

Opere pastorali segni di riappacificazione

            Questo Paese, multietnico, multiculturale e multireligioso porta ancora i segni della guerra lungo le strade, sui muri delle case, nel Memoriale della strage di bambini e di altre persone inermi, nelle rose di sangue lasciate sulla strada dalle granate; porta i segni della violenza nella memoria di chi l’ha vissuta direttamente. Significativo, al riguardo, è stato l’incontro dei vescovi umbri con i sacerdoti e laici, che stanno portando avanti tante opere pastorali al servizio della comunità e in particolare dei giovani, realizzate con il contributo della Chiesa italiana, come il centro pastorale giovanile “Giovanni Paolo II”, lo studentato per universitari e la fondazione collegata che fornisce borse di studio, o a Mostar dove si stanno costruendo delle nuove chiese, gli oratori, i centri della comunità.

Ricostruzione non solo materiale, ma umana

«I vescovi che abbiamo incontrato, i sacerdoti, gli altri operatori della pastorale – sottolinea monsignor Boccardo – hanno evidenziato l'importanza della solidarietà della Chiesa, della Caritas, delle associazioni e dell'aiuto che hanno ricevuto dalla Chiesa italiana grazie all’8xMille, per realizzare tante opere che non sono solo una ricostruzione materiale, ma umana. Questo è un segno concreto di fraternità e di comunione, quello che noi diamo serve per la vita quotidiana di queste Chiese, che stanno rinascendo».

Guardare al futuro, no prigionieri del passato

Dare speranza alla popolazione è oggi l’intento della Chiesa cattolica di Bosnia, come ha detto il nunzio apostolico monsignor Pezzuto: «il popolo deve guardare al futuro e non rimanere prigioniero del passato. La memoria storica deve conservarsi, ma aprirsi al futuro per dare nuova speranza».

I cattolici il 15% della popolazione, ma molto attivi nella solidarietà per favorire dialogo e pace

            La Chiesa cattolica a Sarajevo è una minoranza e rappresenta il 15% della popolazione (il 50% è musulmana e il 34% è ortodossa), passata dai 500mila cattolici prima della guerra agli attuali 170mila, in un generale abbandono del Paese da parte dei giovani. Per arginare questo fenomeno si cerca di dare un futuro alle nuove generazioni, iniziando dall’accoglienza degli studenti. Essi, alla fine del corso di studi, vengono impiegati per un periodo nelle strutture della Chiesa locale, in particolare nel polifunzionale e moderno centro giovanile “Giovanni Paolo II”, per poi facilitarne un inserimento lavorativo definitivo, ma anche con attività di animazione nelle parrocchie e la presenza in scuole cattoliche e in alcune di formazione professionale.

In aiuto anche delle migliaia di migranti in transito lungo la rotta balcanica

Un Paese dove c’è una solidarietà diffusa con la presenza della Caritas italiana, che svolge spesso un ruolo di sussidiarietà alle carenze governative nell’aiuto e sostegno ai più bisognosi e di supporto alla Caritas della Bosnia-Erzegovina che, nata durante la guerra, opera oggi in tre diocesi nell’ambito della disabilità, dove mancano strutture pubbliche, a favore degli anziani, delle case di riposo, dei giovani, cercando di ridare  senso alla vita di molti con le opere che ha realizzato e porta avanti. Non secondario è l’impegno della Chiesa bosniaca per aiutare i migranti in transito lungo la rotta balcanica, che in oltre 23mila l’anno arrivano in Bosnia per tentare poi di proseguire verso i Paesi del Nord Europa. Una solidarietà che non fa distinzione di etnia e religione e che è un riflesso di quel dialogo interreligioso ripreso dopo la guerra con la costituzione di un consiglio che cerca di favorire l’incontro, il dialogo e la pace.

Elisabetta Lomoro

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Annullato l’incontro dei giovani a Norcia https://www.lavoce.it/annullato-lincontro-dei-giovani-norcia/ Fri, 27 Jul 2018 16:19:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52584 Giovani Norcia Roma

La Pastorali giovanili delle diocesi dell'Umbria in questi giorni hanno comunicato che l’appuntamento regionale dei giovani previsto a Norcia per prossimo il 4 agosto è stato annullato. I ragazzi che si recheranno a Roma a piedi in pellegrinaggio partiranno dunque nella sera del 4 agosto direttamente dalla loro prima tappa (diversa per ogni diocesi). Al tempo stesso la diocesi di Orvieto - Todi ha deciso, nell’ultima riunione della relativa Consulta diocesana, di annullare il pellegrinaggio “Per mille strade - Siamo qui”, che partendo da Norcia, si sarebbe concluso a Roma il 12 agosto. Pertanto per i giovani orvietani rimane – si informa ancora – l’evento nazionale “Io sono qui”, previsto per l’ 11-12 agosto a Roma. Le iscrizioni diocesane per questo appuntamento sono state già chiuse, mentre rimarranno aperte fino all’ultimo le iscrizioni nazionali per tutti coloro che desiderano partecipare all’incontro con Papa Francesco. Per info e iscrizioni: Giovanni 328 7172010; Marika 334 8073111.]]>
Giovani Norcia Roma

La Pastorali giovanili delle diocesi dell'Umbria in questi giorni hanno comunicato che l’appuntamento regionale dei giovani previsto a Norcia per prossimo il 4 agosto è stato annullato. I ragazzi che si recheranno a Roma a piedi in pellegrinaggio partiranno dunque nella sera del 4 agosto direttamente dalla loro prima tappa (diversa per ogni diocesi). Al tempo stesso la diocesi di Orvieto - Todi ha deciso, nell’ultima riunione della relativa Consulta diocesana, di annullare il pellegrinaggio “Per mille strade - Siamo qui”, che partendo da Norcia, si sarebbe concluso a Roma il 12 agosto. Pertanto per i giovani orvietani rimane – si informa ancora – l’evento nazionale “Io sono qui”, previsto per l’ 11-12 agosto a Roma. Le iscrizioni diocesane per questo appuntamento sono state già chiuse, mentre rimarranno aperte fino all’ultimo le iscrizioni nazionali per tutti coloro che desiderano partecipare all’incontro con Papa Francesco. Per info e iscrizioni: Giovanni 328 7172010; Marika 334 8073111.]]>
Pellegrinaggio promosso dall’Ufficio catechistico diocesano a Loreto https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-catechisti-loreto/ Thu, 26 Jul 2018 14:00:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52588 pellegrinaggio catechisti

Domenica 8 luglio si è svolto il primo pellegrinaggio dedicato ai catechisti dell’arcidiocesi di Perugia - Città della Pieve, al santuario di Loreto organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano. Come indicato dal direttore, don Calogero Di Leo, nella lettera d’invito indirizzata ai catechisti della diocesi, questo primo importante evento è stato pensato “per ringraziare la Madonna di tutto il bene che abbiamo sperimentato, per affidare a lei la nostra vocazione e missione, per mettere sotto il suo manto materno i nostri ragazzi e le loro famiglie, e soprattutto per conoscere sempre più attraverso di lei il suo figlio Gesù per meglio testimoniarlo e comunicarlo efficacemente”. La giornata, iniziata con cornetti caldi fatti trovare dal direttore per svegliare gli assonnati partecipanti, si è svolta all’insegna della preghiera e della gioiosa amicizia ed è stata un’occasione per stare insieme e conoscerci meglio, arricchendoci reciprocamente con le varie esperienze maturate sul campo. I pellegrini, guidati da mons. Paolo Giulietti, da don Calogero Di Leo e da don Fabio Quaresima, dopo la recita del rosario lungo i 400 gradini della Scala santa che conduce al santuario mariano e le confessioni, hanno preso parte alla catechesi del vescovo ausiliare Giulietti ispirata al capitolo primo del Vangelo di Luca (la catechesi si può ascoltare sul sito dell’Ufficio catechistico diocesano http://catechesi.diocesi.perugia.it). La riflessione, incentrata sul mistero dell’Incarnazione, avente Maria quale modello per ogni catechista in quanto attraverso il suo “sì” il Signore ha fatto grandi cose, si è svolta all’interno della splendida sala del Tesoro, affrescata da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio tra il 1605 e il 1610, con le storie della Madre del Signore, in un perfetto accordo tra arte e catechesi. Nel pomeriggio i catechisti hanno celebrato insieme ai sacerdoti accompagnatori la messa presieduta dal Vescovo in una cappella riservata loro all’interno della basilica, per poi ripartire alla volta di Perugia. Nel corso della giornata il direttore ha anticipato il programma dell’Ufficio catechistico diocesano per il prossimo anno pastorale, a giorni consultabile nel sito dell’Ufficio catechistico (http://catechesi.diocesi.perugia.it), compreso il pellegrinaggio conclusivo che si svolgerà a Firenze.

Cristiana Sargentini

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pellegrinaggio catechisti

Domenica 8 luglio si è svolto il primo pellegrinaggio dedicato ai catechisti dell’arcidiocesi di Perugia - Città della Pieve, al santuario di Loreto organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano. Come indicato dal direttore, don Calogero Di Leo, nella lettera d’invito indirizzata ai catechisti della diocesi, questo primo importante evento è stato pensato “per ringraziare la Madonna di tutto il bene che abbiamo sperimentato, per affidare a lei la nostra vocazione e missione, per mettere sotto il suo manto materno i nostri ragazzi e le loro famiglie, e soprattutto per conoscere sempre più attraverso di lei il suo figlio Gesù per meglio testimoniarlo e comunicarlo efficacemente”. La giornata, iniziata con cornetti caldi fatti trovare dal direttore per svegliare gli assonnati partecipanti, si è svolta all’insegna della preghiera e della gioiosa amicizia ed è stata un’occasione per stare insieme e conoscerci meglio, arricchendoci reciprocamente con le varie esperienze maturate sul campo. I pellegrini, guidati da mons. Paolo Giulietti, da don Calogero Di Leo e da don Fabio Quaresima, dopo la recita del rosario lungo i 400 gradini della Scala santa che conduce al santuario mariano e le confessioni, hanno preso parte alla catechesi del vescovo ausiliare Giulietti ispirata al capitolo primo del Vangelo di Luca (la catechesi si può ascoltare sul sito dell’Ufficio catechistico diocesano http://catechesi.diocesi.perugia.it). La riflessione, incentrata sul mistero dell’Incarnazione, avente Maria quale modello per ogni catechista in quanto attraverso il suo “sì” il Signore ha fatto grandi cose, si è svolta all’interno della splendida sala del Tesoro, affrescata da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio tra il 1605 e il 1610, con le storie della Madre del Signore, in un perfetto accordo tra arte e catechesi. Nel pomeriggio i catechisti hanno celebrato insieme ai sacerdoti accompagnatori la messa presieduta dal Vescovo in una cappella riservata loro all’interno della basilica, per poi ripartire alla volta di Perugia. Nel corso della giornata il direttore ha anticipato il programma dell’Ufficio catechistico diocesano per il prossimo anno pastorale, a giorni consultabile nel sito dell’Ufficio catechistico (http://catechesi.diocesi.perugia.it), compreso il pellegrinaggio conclusivo che si svolgerà a Firenze.

Cristiana Sargentini

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“Vivi la Via”: in cammino sulle tracce di Francesco https://www.lavoce.it/vivi-la-via-cammino-sulle-tracce-francesco/ Mon, 04 Jun 2018 11:01:24 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52027

È tornata dopo tre anni l’iniziativa “Vivi la Via” proposta dal consorzio Francesco’s Ways, stavolta incollaborazione con l’associazione “Progetto Valtiberina”. Come nella prima edizione del 2015, l’iniziativa ha coinvolto diverse località lungo la Via di Francesco, nei giorni 25-27 maggio. L’obiettivo era promuovere nelle popolazioni locali la cultura del pellegrinaggi e la conoscenza dei Cammini. Accade infatti che, nonostante il crescere dell’interesse e delle presenze, spesso chi abita lungo le strade non si renda conto del tesoro che possiede e, di conseguenza, delle aspettative di chi viene a camminare nel proprio territorio. Il pellegrino, infatti, non cerca solo il contatto con le tradizioni, il paesaggio e la cultura di un territorio, ma anche con la gente che ci vive, perché spesso è grazie a tali incontri che diventa possibile scoprire il messaggio che il Cammino può offrire alla propria ricerca interiore. Leggendo i diari dei pellegrini di ieri e di oggi, si constata che molte volte risultano decisivi – e vengono ricordati con commozione – i volti di chi ospita, di chi fornisce un servizio, di chi accoglie nei luoghi sacri, ma spesso anche quelli di perfetti sconosciuti capaci di dire una parola o fare un gesto che lasciano il segno. E spesso chi vive lungo un Cammino si dedica con attenzione alla gente che passa, riscoprendo il piacere di offrire anche solo l’evangelico bicchiere d’acqua, oppure il conforto di un sorriso e l’aiuto di un’informazione. Perché ciò accada, però, sono necessarie consapevolezza, passione e competenza: cose che “Vivi la Via” vorrebbe suscitare nella gente dei territori attraversati dai Cammini francescani, i quali ormai si ramificano in ben cinque regioni dell’Italia centrale, avendo l’Umbria, con Assisi, come crocevia e meta. La manifestazione è stata resa possibile per l’apporto di numerose associazioni, religiose e laiche, istituzioni e comunità locali, per dar luogo a un ampio programma di eventi: passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo, visite guidate ai luoghi della spiritualità francescana, attività all’aria aperta per famiglie e ragazzi, conferenze e seminari di approfondimento, iniziative di pulizia e manutenzione dei sentieri. I tre giorni di “Vivi la Via” hanno offerto oltre 40 appuntamenti in una ventina di Comuni di Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. I partecipanti, secondo i dati finora prevenuti agli organizzatori, sono stati alcune migliaia. Molto gettonata, ad esempio, la visita ai monasteri di clausura di Città di Castello organizzata dall’associazione “Le rose di Gerico”. Sicuramente più elitaria, ma ben partecipata, la cavalcata proposta nel territorio di Valfabbrica. L’insieme degli appuntamenti è visibile sul sito www.umbriafrancescosways.eu/vivi-lavia. Ai tre giorni di manifestazioni diffuse, questo fine settimana si aggiunge il Festival dei Cammini di Francesco, che si tiene a Sansepolcro dall’ 1 al 3 giugno . È un opportuno complemento a “Vivi la Via”, poiché offre un denso programma di spettacoli, arte, storia, musica convegni sulla storia e la tradizione di Francesco d’Assisi e sull’esperienza spirituale del pellegrinaggio, mostre sul Cammino e su chi cammina, esperienze culinarie, ospitalità. Un concentrato di cultura del Cammino francescano, dove approfondire e in parte sperimentare l’insieme delle dimensioni legate al pellegrinaggio. Il programma dell’evento è su www.progettovaltiberina.it.  ]]>

È tornata dopo tre anni l’iniziativa “Vivi la Via” proposta dal consorzio Francesco’s Ways, stavolta incollaborazione con l’associazione “Progetto Valtiberina”. Come nella prima edizione del 2015, l’iniziativa ha coinvolto diverse località lungo la Via di Francesco, nei giorni 25-27 maggio. L’obiettivo era promuovere nelle popolazioni locali la cultura del pellegrinaggi e la conoscenza dei Cammini. Accade infatti che, nonostante il crescere dell’interesse e delle presenze, spesso chi abita lungo le strade non si renda conto del tesoro che possiede e, di conseguenza, delle aspettative di chi viene a camminare nel proprio territorio. Il pellegrino, infatti, non cerca solo il contatto con le tradizioni, il paesaggio e la cultura di un territorio, ma anche con la gente che ci vive, perché spesso è grazie a tali incontri che diventa possibile scoprire il messaggio che il Cammino può offrire alla propria ricerca interiore. Leggendo i diari dei pellegrini di ieri e di oggi, si constata che molte volte risultano decisivi – e vengono ricordati con commozione – i volti di chi ospita, di chi fornisce un servizio, di chi accoglie nei luoghi sacri, ma spesso anche quelli di perfetti sconosciuti capaci di dire una parola o fare un gesto che lasciano il segno. E spesso chi vive lungo un Cammino si dedica con attenzione alla gente che passa, riscoprendo il piacere di offrire anche solo l’evangelico bicchiere d’acqua, oppure il conforto di un sorriso e l’aiuto di un’informazione. Perché ciò accada, però, sono necessarie consapevolezza, passione e competenza: cose che “Vivi la Via” vorrebbe suscitare nella gente dei territori attraversati dai Cammini francescani, i quali ormai si ramificano in ben cinque regioni dell’Italia centrale, avendo l’Umbria, con Assisi, come crocevia e meta. La manifestazione è stata resa possibile per l’apporto di numerose associazioni, religiose e laiche, istituzioni e comunità locali, per dar luogo a un ampio programma di eventi: passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo, visite guidate ai luoghi della spiritualità francescana, attività all’aria aperta per famiglie e ragazzi, conferenze e seminari di approfondimento, iniziative di pulizia e manutenzione dei sentieri. I tre giorni di “Vivi la Via” hanno offerto oltre 40 appuntamenti in una ventina di Comuni di Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. I partecipanti, secondo i dati finora prevenuti agli organizzatori, sono stati alcune migliaia. Molto gettonata, ad esempio, la visita ai monasteri di clausura di Città di Castello organizzata dall’associazione “Le rose di Gerico”. Sicuramente più elitaria, ma ben partecipata, la cavalcata proposta nel territorio di Valfabbrica. L’insieme degli appuntamenti è visibile sul sito www.umbriafrancescosways.eu/vivi-lavia. Ai tre giorni di manifestazioni diffuse, questo fine settimana si aggiunge il Festival dei Cammini di Francesco, che si tiene a Sansepolcro dall’ 1 al 3 giugno . È un opportuno complemento a “Vivi la Via”, poiché offre un denso programma di spettacoli, arte, storia, musica convegni sulla storia e la tradizione di Francesco d’Assisi e sull’esperienza spirituale del pellegrinaggio, mostre sul Cammino e su chi cammina, esperienze culinarie, ospitalità. Un concentrato di cultura del Cammino francescano, dove approfondire e in parte sperimentare l’insieme delle dimensioni legate al pellegrinaggio. Il programma dell’evento è su www.progettovaltiberina.it.  ]]>
In pellegrinaggio da Gubbio alle pendici del monte Nerone https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-gubbio-alle-pendici-del-monte-nerone/ Wed, 18 Apr 2018 08:10:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51668

Sulla scia di altre analoghe iniziative, ma soprattutto a confermare quanto sia radicato e sentito il culto e la devozione per il patrono sant’Ubaldo in località di confine tra l’Umbria e le Marche, l’associazione Maggio eugubino e la PiccolAccoglienza hanno assunto, ormai da un paio di anni, l’iniziativa della valorizzazione e della scoperta di un “Sentiero ubaldiano” che muove da Gubbio per concludersi alle pendici del monte Nerone. Il tutto trova motivazione e giustificazione con quanto avvenuto nell’anno 1126, quando venne a mancare a Perugia il vescovo Stefano. I perugini, a cui era già nota la sua fama di uomo santo, decisero di nominare Ubaldo Baldassini, allora priore della canonica eugubina dei Santi Giacomo e Mariano, come suo successore. Una scelta che avrebbe consentito di centrare diversi obiettivi: stringere un legame indissolubile tra le due città rivali, e consentire a Ubaldo di intraprendere una carriera degna del suo rango nobiliare, ma soprattutto delle sue qualità. Per l’umiltà del suo animo, al sentir parlare di onori la sua reazione più naturale fu la fuga.
IL PROGRAMMA L’ appuntamento è il 29 aprile alle ore 16.30 dinanzi alla chiesa di Pian di Molino (che tutti chiamano “chiesa di sant’Ubaldo”, anche se è dedicata a Sant’Andrea), frazione di Apecchio; da dove, dopo la messa officiata da Paolucci Bedini e Ceccobelli, partirà la processione fino alla “grotta di sant’Ubaldo”. All’interno verrà posto un bassorilievo di sant’Ubaldo in preghiera, realizzato da Marino Rossi.
L’attuale cammino - descritto in un attento studio di Elisabetta Carlino ricalca quello che Ubaldo fece partendo da Gubbio, passando per Cantiano, per la Pieve di San Crescentino dove avvenne il miracolo del cieco, poi per Acquapartita dove su una grande lastra, giaciglio per un temporaneo riposo, resta l’impronta della mano del santo, giù per Rio Vitoschio fino alle alle pendici di monte Nerone dove si nascose per qualche tempo, lasciando però ovunque ricordi e testimonianze del suo passaggio e della sua presenza. Il tratto conclusivo del percorso, articolato in cinque tappe e avviato il 12 marzo dello scorso anno, è stabilito per il 29 aprile ad Apecchio, destinazione la grotta nella quale il futuro vescovo eugubino era solito ritirarsi a pregare. Tra le tante inziative della giornata, come annuncia don Sauro Profiri della parrocchia arcipretale di San Martino in Apecchio, anche “un gemellaggio spirituale tra la nostra comunità apecchiese (per l’esattezza la frazione di Pian di Molino, dove sant’Ubaldo gode di una particolare venerazione) e la città di Gubbio”. Nutrito il programma della giornata, alla quale parteciperanno il vescovo diocesano mons. Luciano Paolucci Bedini, il vescovo emerito Mario Ceccobelli, i sindaci di Gubbio Filippo Stirati, di Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci, e di Piobbico Giorgio Mochi; interverrà anche il gruppo Sbandieratori per richiamare, con la sua esbizione, il significato e l’importanza dell’evento.]]>

Sulla scia di altre analoghe iniziative, ma soprattutto a confermare quanto sia radicato e sentito il culto e la devozione per il patrono sant’Ubaldo in località di confine tra l’Umbria e le Marche, l’associazione Maggio eugubino e la PiccolAccoglienza hanno assunto, ormai da un paio di anni, l’iniziativa della valorizzazione e della scoperta di un “Sentiero ubaldiano” che muove da Gubbio per concludersi alle pendici del monte Nerone. Il tutto trova motivazione e giustificazione con quanto avvenuto nell’anno 1126, quando venne a mancare a Perugia il vescovo Stefano. I perugini, a cui era già nota la sua fama di uomo santo, decisero di nominare Ubaldo Baldassini, allora priore della canonica eugubina dei Santi Giacomo e Mariano, come suo successore. Una scelta che avrebbe consentito di centrare diversi obiettivi: stringere un legame indissolubile tra le due città rivali, e consentire a Ubaldo di intraprendere una carriera degna del suo rango nobiliare, ma soprattutto delle sue qualità. Per l’umiltà del suo animo, al sentir parlare di onori la sua reazione più naturale fu la fuga.
IL PROGRAMMA L’ appuntamento è il 29 aprile alle ore 16.30 dinanzi alla chiesa di Pian di Molino (che tutti chiamano “chiesa di sant’Ubaldo”, anche se è dedicata a Sant’Andrea), frazione di Apecchio; da dove, dopo la messa officiata da Paolucci Bedini e Ceccobelli, partirà la processione fino alla “grotta di sant’Ubaldo”. All’interno verrà posto un bassorilievo di sant’Ubaldo in preghiera, realizzato da Marino Rossi.
L’attuale cammino - descritto in un attento studio di Elisabetta Carlino ricalca quello che Ubaldo fece partendo da Gubbio, passando per Cantiano, per la Pieve di San Crescentino dove avvenne il miracolo del cieco, poi per Acquapartita dove su una grande lastra, giaciglio per un temporaneo riposo, resta l’impronta della mano del santo, giù per Rio Vitoschio fino alle alle pendici di monte Nerone dove si nascose per qualche tempo, lasciando però ovunque ricordi e testimonianze del suo passaggio e della sua presenza. Il tratto conclusivo del percorso, articolato in cinque tappe e avviato il 12 marzo dello scorso anno, è stabilito per il 29 aprile ad Apecchio, destinazione la grotta nella quale il futuro vescovo eugubino era solito ritirarsi a pregare. Tra le tante inziative della giornata, come annuncia don Sauro Profiri della parrocchia arcipretale di San Martino in Apecchio, anche “un gemellaggio spirituale tra la nostra comunità apecchiese (per l’esattezza la frazione di Pian di Molino, dove sant’Ubaldo gode di una particolare venerazione) e la città di Gubbio”. Nutrito il programma della giornata, alla quale parteciperanno il vescovo diocesano mons. Luciano Paolucci Bedini, il vescovo emerito Mario Ceccobelli, i sindaci di Gubbio Filippo Stirati, di Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci, e di Piobbico Giorgio Mochi; interverrà anche il gruppo Sbandieratori per richiamare, con la sua esbizione, il significato e l’importanza dell’evento.]]>