pandemia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/pandemia/ Settimanale di informazione regionale Thu, 24 Mar 2022 09:06:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg pandemia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/pandemia/ 32 32 L’Italia davanti alla guerra https://www.lavoce.it/litalia-davanti-alla-guerra/ Thu, 24 Mar 2022 09:05:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65722

di Stefano De Martis

Tra pochi giorni si concluderà lo stato d’emergenza legato alla diffusione del Covid. Il Governo ha già varato il piano di progressivo allentamento delle restrizioni. Anche se la pandemia è ancora in grado di fare danni, e quindi bisognerà monitorarne l’andamento con particolare attenzione almeno per tutto il mese di aprile, si tratta di un appuntamento lungamente atteso e desiderato.

Il comprensibile sollievo che questo passaggio porta con sé si scontra però con l’angoscia e l’orrore suscitati anche nel nostro Paese dalla terribile guerra d’invasione scatenata dalla Russia in Ucraina, con conseguenze umanitarie devastanti e profonde ripercussioni economiche. Al livello del sentire collettivo è come se si fosse passati da un’emergenza a un’altra, senza soluzione di continuità. Anche se nei momenti più acuti della crisi da Covid è stata spesso evocata la dimensione bellica, fare paragoni tra la pandemia e la guerra è evidentemente improponibile. Può diventare persino “odioso” (è il termine utilizzato dal premier Draghi) se lo si fa per motivi strumentali, come nel caso dell’attacco all’Italia e al nostro ministro della Difesa da parte di un diplomatico russo. L’unica analogia possibile, pur con i distinguo necessari, è nella risposta che ogni emergenza richiede, a tutti i livelli, cominciando da quello istituzionale e politico.

Senso di responsabilità e spirito unitario – auspicabili in ogni contesto – diventano un dovere stringente quando ci si trova a fronteggiare un pericolo potenzialmente distruttivo e si richiede un impegno straordinario di solidarietà. Essi rappresentano anche i presupposti per un ruolo significativo dell’Italia nel drammatico scenario internazionale di queste settimane.

La causa della pace ha bisogno di soggetti coesi e credibili, che sappiano cogliere anche il minimo spiraglio utile, e allo stesso tempo non offrano sponde con atteggiamenti ambigui o, peggio ancora, conniventi. Mettere bene in chiaro chi è l’aggressore e chi l’aggredito non vuol dire indossare l’elmetto ma parlare un linguaggio di verità. Il punto di riferimento comune non può che essere l’articolo 11 della Costituzione, che va letto tutto insieme: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

È un unico comma, in cui il solenne “ripudio” della guerra come strumento di aggressione e di risoluzione delle controversie non si esaurisce in una mera rinuncia, ma risulta strettamente legato alla possibilità di limitare la “sovranità” a vantaggio di “organizzazioni internazionali” che perseguano attivamente l’obiettivo di assicurare “la pace e la giustizia”. Sembra quasi di sentire il profeta: opus iustitiae pax.

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di Stefano De Martis

Tra pochi giorni si concluderà lo stato d’emergenza legato alla diffusione del Covid. Il Governo ha già varato il piano di progressivo allentamento delle restrizioni. Anche se la pandemia è ancora in grado di fare danni, e quindi bisognerà monitorarne l’andamento con particolare attenzione almeno per tutto il mese di aprile, si tratta di un appuntamento lungamente atteso e desiderato.

Il comprensibile sollievo che questo passaggio porta con sé si scontra però con l’angoscia e l’orrore suscitati anche nel nostro Paese dalla terribile guerra d’invasione scatenata dalla Russia in Ucraina, con conseguenze umanitarie devastanti e profonde ripercussioni economiche. Al livello del sentire collettivo è come se si fosse passati da un’emergenza a un’altra, senza soluzione di continuità. Anche se nei momenti più acuti della crisi da Covid è stata spesso evocata la dimensione bellica, fare paragoni tra la pandemia e la guerra è evidentemente improponibile. Può diventare persino “odioso” (è il termine utilizzato dal premier Draghi) se lo si fa per motivi strumentali, come nel caso dell’attacco all’Italia e al nostro ministro della Difesa da parte di un diplomatico russo. L’unica analogia possibile, pur con i distinguo necessari, è nella risposta che ogni emergenza richiede, a tutti i livelli, cominciando da quello istituzionale e politico.

Senso di responsabilità e spirito unitario – auspicabili in ogni contesto – diventano un dovere stringente quando ci si trova a fronteggiare un pericolo potenzialmente distruttivo e si richiede un impegno straordinario di solidarietà. Essi rappresentano anche i presupposti per un ruolo significativo dell’Italia nel drammatico scenario internazionale di queste settimane.

La causa della pace ha bisogno di soggetti coesi e credibili, che sappiano cogliere anche il minimo spiraglio utile, e allo stesso tempo non offrano sponde con atteggiamenti ambigui o, peggio ancora, conniventi. Mettere bene in chiaro chi è l’aggressore e chi l’aggredito non vuol dire indossare l’elmetto ma parlare un linguaggio di verità. Il punto di riferimento comune non può che essere l’articolo 11 della Costituzione, che va letto tutto insieme: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

È un unico comma, in cui il solenne “ripudio” della guerra come strumento di aggressione e di risoluzione delle controversie non si esaurisce in una mera rinuncia, ma risulta strettamente legato alla possibilità di limitare la “sovranità” a vantaggio di “organizzazioni internazionali” che perseguano attivamente l’obiettivo di assicurare “la pace e la giustizia”. Sembra quasi di sentire il profeta: opus iustitiae pax.

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In questo numero: informazione, Sinodo, mass media, ecologia, vaccini e marcia della pace https://www.lavoce.it/in-questo-numero-informazione-sinodo-mass-media-ecologia-vaccini-marcia-pace/ Wed, 04 Aug 2021 17:08:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61641

l’editoriale:

Buone vacanze con "dieta digitale"

di Daniele Morini

Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.(...)

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

Focus

La vera strada verso il Sinodo

di Gualtiero card. Bassetti

Fratelli e figli, stiamo attraversando un periodo storico turbato da tante tensioni e fermenti, ma purtroppo privo di slanci utopici e spesso ripiegato nella contemplazione di “bassi profili”. Proprio agli uomini e alle donne che si agitano in tale contesto, il credente è chiamato a testimoniare la radicalità del Vangelo. Non è facile. (...)

Perché sui social si è aggressivi?

di Diana Papa

Un fiume di parole esondano continuamente dalla bocca di ciascuno per dimostrare di avere ragione. Spesso l’istintività prende il sopravvento e, senza fondare le proprie ragioni anche con il confronto, ognuno lotta per vincere e affossare l’altro. Ogni occasione può diventare un “campo di Marte”, soprattutto quando siamo convinti che l’altro sbagli sempre. Siamo così bravi, infatti, a rilevare i suoi aspetti negativi e ridicolizzarli (... )

Nel giornale

Il passo green

Chi va slow, va sano e va lontano. In Umbria si intrecciano senteri di turismo alternativo e cammini di spiritualità. È passato di qui anche il “Giro d’Italia” dei turisti in bicicletta. La mappa completa per godersi un green che non è solo il pass.

CHIESA E PANDEMIA Il green pass non sarà richiesto per andare a messa o partecipare a iniziative come i Grest

SINODO

Nell’arco di cinque anni la Chiesa italiana vivrà ben due Sinodi in uno. Vediamo come funziona l’iter

ECOLOGIA

Non solo il Tempo del creato a settembre, ma tanti impegni futuri per il rinato Movimento Laudato si’

MARCIA DELLA PACE

Dopo 60 anni, riparte nel segno di don Milani e di Papa Francesco la “Perugia - Assisi”

VACCINI

Studenti in vacanza, ma già pensando al rientro a scuola. La variante Delta costringe alla massima allerta anche per le fasce più giovanili

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l’editoriale:

Buone vacanze con "dieta digitale"

di Daniele Morini

Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.(...)

Questa settimana su La Voce (Leggi tutto nell'edizione digitale)

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di Gualtiero card. Bassetti

Fratelli e figli, stiamo attraversando un periodo storico turbato da tante tensioni e fermenti, ma purtroppo privo di slanci utopici e spesso ripiegato nella contemplazione di “bassi profili”. Proprio agli uomini e alle donne che si agitano in tale contesto, il credente è chiamato a testimoniare la radicalità del Vangelo. Non è facile. (...)

Perché sui social si è aggressivi?

di Diana Papa

Un fiume di parole esondano continuamente dalla bocca di ciascuno per dimostrare di avere ragione. Spesso l’istintività prende il sopravvento e, senza fondare le proprie ragioni anche con il confronto, ognuno lotta per vincere e affossare l’altro. Ogni occasione può diventare un “campo di Marte”, soprattutto quando siamo convinti che l’altro sbagli sempre. Siamo così bravi, infatti, a rilevare i suoi aspetti negativi e ridicolizzarli (... )

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