Ottobre missionario Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ottobre-missionario/ Settimanale di informazione regionale Wed, 12 Oct 2022 14:02:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Ottobre missionario Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/ottobre-missionario/ 32 32 ‘Laudato si’ mi’ Signore’: mostra missionaria al Museo diocesano di Terni https://www.lavoce.it/laudato-si-mi-signore-mostra-missionaria-al-museo-diocesano-di-terni/ Wed, 12 Oct 2022 14:00:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68924 Laudato si’ mi’ Signore

Laudato si’ mi’ Signore è la mostra fotografica e documentaria, di pittura, grafica e scultura allestita dal 13 al 21 ottobre presso le sale espositive del Museo diocesano di Terni.

L'esposizione, dedicata alle missioni, alla pace, al tema sacro ed ecologico, è promossa dal Centro Missionario della diocesi, dalla Pro Loco di Terni, con il contributo della Caritas diocesana, San Vincenzo de’ Paoli, associazione Claudio Conti, missione Arena Alta, realizzata in occasione dell’ottobre missionario Di me sarete testimoni, mese che la Chiesa cattolica dedica alle missioni di tutto il mondo.

L'iniziativa sarà inaugurata venerdì 14 ottobre alle ore 16.30 dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con testimonianze missionarie di varie associazioni, la proiezione del film missionario a cura di Missio e l'apertura della Bancarella della Solidarietà.

La mostra Laudato si’ mi’ Signore, sarà visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30.

Laudato si’ mi’ Signore: pittura, scultura, poesia e testimonianze sulla missione

Una rassegna di pittura, scultura, poesia e delle esperienze missionarie espresse dalle tante associazioni che operano in terre di missione, con film e video a testimonianza di coloro che hanno vissuto l’esperienza missionaria ad gentes in varie parti del mondo, e la bancarella della solidarietà per la raccolta di fondi per le missioni.

L’iniziativa, che coinvolge vari soggetti che operano in ambito missionario vuole dare risalto al tema della fraternità universale del mese missionario, che culminerà con la giornata missionaria mondiale del 23 ottobre, con momenti dedicati alle testimonianze dei missionari il 15 ottobre, proiezione dei video sulla missione il 13 ottobre e il 17 ottobre alle 16.30, con l’approfondimento di alcuni aspetti culturali dell’Africa e le maschere artistiche il 19 ottobre, e sulla vita e la testimonianza missionaria di Pauline Marie Jaricot (1799-1862), fondatrice dell’Opera della propagazione della Fede il 21 ottobre alle 16.30

Il 20 ottobre alle 16.30 si terrà il convegno L’umanesimo economico di papa Francesco nella lotta alla povertà a cura di Cristina Montesi, dell'Università degli Studi di Perugia, dipartimento di Economia. Due pomeriggi saranno dedicati alla poesia e letteratura il 14 e 18 ottobre alle ore 16.30 Parola agli artisti, recital di poesie in vernacolo e in lingua del premio letterario nazionale Logo d’Oro Città di Terni.

Veglia di preghiera in Cattedrale

Le varie iniziative culmineranno nella veglia di preghiera diocesana per le missioni che si terrà venerdì 21 ottobre alle ore 21 nella Cattedrale di Terni presieduta dal vescovo Francesco Soddu. Un momento importante di comunione della chiesa diocesana, per pregare per le missioni nel mondo, per aprire il cuori di ognuno a quella missione che è ogni giorno nelle strade delle nostre città, oltre che aprire una riflessione e conoscenza della ricchezza di esperienze missionarie portate avanti in questo tempo, con il contributo delle tante associazioni che operano in terre di missione.

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Laudato si’ mi’ Signore

Laudato si’ mi’ Signore è la mostra fotografica e documentaria, di pittura, grafica e scultura allestita dal 13 al 21 ottobre presso le sale espositive del Museo diocesano di Terni.

L'esposizione, dedicata alle missioni, alla pace, al tema sacro ed ecologico, è promossa dal Centro Missionario della diocesi, dalla Pro Loco di Terni, con il contributo della Caritas diocesana, San Vincenzo de’ Paoli, associazione Claudio Conti, missione Arena Alta, realizzata in occasione dell’ottobre missionario Di me sarete testimoni, mese che la Chiesa cattolica dedica alle missioni di tutto il mondo.

L'iniziativa sarà inaugurata venerdì 14 ottobre alle ore 16.30 dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con testimonianze missionarie di varie associazioni, la proiezione del film missionario a cura di Missio e l'apertura della Bancarella della Solidarietà.

La mostra Laudato si’ mi’ Signore, sarà visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30.

Laudato si’ mi’ Signore: pittura, scultura, poesia e testimonianze sulla missione

Una rassegna di pittura, scultura, poesia e delle esperienze missionarie espresse dalle tante associazioni che operano in terre di missione, con film e video a testimonianza di coloro che hanno vissuto l’esperienza missionaria ad gentes in varie parti del mondo, e la bancarella della solidarietà per la raccolta di fondi per le missioni.

L’iniziativa, che coinvolge vari soggetti che operano in ambito missionario vuole dare risalto al tema della fraternità universale del mese missionario, che culminerà con la giornata missionaria mondiale del 23 ottobre, con momenti dedicati alle testimonianze dei missionari il 15 ottobre, proiezione dei video sulla missione il 13 ottobre e il 17 ottobre alle 16.30, con l’approfondimento di alcuni aspetti culturali dell’Africa e le maschere artistiche il 19 ottobre, e sulla vita e la testimonianza missionaria di Pauline Marie Jaricot (1799-1862), fondatrice dell’Opera della propagazione della Fede il 21 ottobre alle 16.30

Il 20 ottobre alle 16.30 si terrà il convegno L’umanesimo economico di papa Francesco nella lotta alla povertà a cura di Cristina Montesi, dell'Università degli Studi di Perugia, dipartimento di Economia. Due pomeriggi saranno dedicati alla poesia e letteratura il 14 e 18 ottobre alle ore 16.30 Parola agli artisti, recital di poesie in vernacolo e in lingua del premio letterario nazionale Logo d’Oro Città di Terni.

Veglia di preghiera in Cattedrale

Le varie iniziative culmineranno nella veglia di preghiera diocesana per le missioni che si terrà venerdì 21 ottobre alle ore 21 nella Cattedrale di Terni presieduta dal vescovo Francesco Soddu. Un momento importante di comunione della chiesa diocesana, per pregare per le missioni nel mondo, per aprire il cuori di ognuno a quella missione che è ogni giorno nelle strade delle nostre città, oltre che aprire una riflessione e conoscenza della ricchezza di esperienze missionarie portate avanti in questo tempo, con il contributo delle tante associazioni che operano in terre di missione.

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“Laudato si’ mi’ Signore”, arte e fotografia per raccontare la missionarietà https://www.lavoce.it/laudato-si-mi-signore-arte-e-fotografia-per-raccontare-la-missionarieta/ Tue, 12 Oct 2021 09:50:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62704

Laudato si’ mi’ Signore, è l'esposizione fotografica e documentaria missionaria, di pittura, grafica, scultura, che è stata inaugurata presso le sale espositive del Museo diocesano di Terni in programma dall’11 al 19 ottobre. La mostra, dedicata alle missioni, alla pace, al tema sacro ed ecologico, è promossa dal Centro Missionario della diocesi di Terni-Narni-Amelia, dalla ProLoco, con il contributo della Caritas diocesana, San Vincenzo de' Paoli, Apurimac, associazione Claudio Conti, missione Arena Alta, Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, realizzata in occasione dell’ottobre missionario Testimoni e profeti, mese che la chiesa cattolica dedica alle missioni di tutto il mondo. Sarà aperta tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30 e l’ingresso è consentito nel rispetto delle disposizioni anti Covid. Laudato si’ mi’ Signore, è una rassegna di pittura, scultura, poesia e delle esperienze missionarie espresse dalle tante associazioni che operano in terre di missione, con film e video a testimonianza di coloro che hanno vissuto l’esperienza missionaria ad gentes in varie parti del mondo, e la bancarella della solidarietà per la raccolta di fondi per le missioni. L’iniziativa, che coinvolge vari soggetti che operano in ambito missionario, vuole dare risalto al tema della fraternità universale del mese missionario di ottobre, culminerà con la giornata missionaria mondiale del 24 ottobre, con momenti dedicati alle testimonianze dei missionari il 15 ottobre, e proiezione dei video sulla missione l’11 ottobre e il 12 ottobre alle 16.30. Il 13 ottobre alle 16.30 si terrà il convegno L’umanesimo economico di Papa Francesco nella lotta alla povertà a cura di Cristina Montesi, dell'università degli studi di Perugia. Spazio anche alla Terra Santa, a cura dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il 18 ottobre alle ore 16.30 con la proiezione del documentario Pietre sante, pietre vive relatore Raffaele Natini delegato dell’OESSDG di Terni. Due pomeriggi saranno dedicati alla poesia e letteratura il 14 e 17 ottobre alle ore 16.30 Parola agli artisti, recital di poesie in vernacolo e in lingua del premio letterario nazionale Logo d’Oro Città di Terni. Le varie iniziative culmineranno nella veglia di preghiera diocesana per le missioni che si terrà venerdì 22 ottobre alle ore 21 nella chiesa di Santa Maria della Misericordia a Borgo Bovio. Un momento importante di comunione della chiesa diocesana per pregare per le missioni nel mondo, per aprire il cuore di ognuno a quella missione che è ogni giorno nelle strade delle nostre città, oltre che aprire una riflessione e conoscenza della ricchezza di esperienze missionarie portate avanti in questo tempo, con il contributo delle tante associazioni che operano in terre di missione.

Le immagini della mostra

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Laudato si’ mi’ Signore, è l'esposizione fotografica e documentaria missionaria, di pittura, grafica, scultura, che è stata inaugurata presso le sale espositive del Museo diocesano di Terni in programma dall’11 al 19 ottobre. La mostra, dedicata alle missioni, alla pace, al tema sacro ed ecologico, è promossa dal Centro Missionario della diocesi di Terni-Narni-Amelia, dalla ProLoco, con il contributo della Caritas diocesana, San Vincenzo de' Paoli, Apurimac, associazione Claudio Conti, missione Arena Alta, Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, realizzata in occasione dell’ottobre missionario Testimoni e profeti, mese che la chiesa cattolica dedica alle missioni di tutto il mondo. Sarà aperta tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.30 e l’ingresso è consentito nel rispetto delle disposizioni anti Covid. Laudato si’ mi’ Signore, è una rassegna di pittura, scultura, poesia e delle esperienze missionarie espresse dalle tante associazioni che operano in terre di missione, con film e video a testimonianza di coloro che hanno vissuto l’esperienza missionaria ad gentes in varie parti del mondo, e la bancarella della solidarietà per la raccolta di fondi per le missioni. L’iniziativa, che coinvolge vari soggetti che operano in ambito missionario, vuole dare risalto al tema della fraternità universale del mese missionario di ottobre, culminerà con la giornata missionaria mondiale del 24 ottobre, con momenti dedicati alle testimonianze dei missionari il 15 ottobre, e proiezione dei video sulla missione l’11 ottobre e il 12 ottobre alle 16.30. Il 13 ottobre alle 16.30 si terrà il convegno L’umanesimo economico di Papa Francesco nella lotta alla povertà a cura di Cristina Montesi, dell'università degli studi di Perugia. Spazio anche alla Terra Santa, a cura dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il 18 ottobre alle ore 16.30 con la proiezione del documentario Pietre sante, pietre vive relatore Raffaele Natini delegato dell’OESSDG di Terni. Due pomeriggi saranno dedicati alla poesia e letteratura il 14 e 17 ottobre alle ore 16.30 Parola agli artisti, recital di poesie in vernacolo e in lingua del premio letterario nazionale Logo d’Oro Città di Terni. Le varie iniziative culmineranno nella veglia di preghiera diocesana per le missioni che si terrà venerdì 22 ottobre alle ore 21 nella chiesa di Santa Maria della Misericordia a Borgo Bovio. Un momento importante di comunione della chiesa diocesana per pregare per le missioni nel mondo, per aprire il cuore di ognuno a quella missione che è ogni giorno nelle strade delle nostre città, oltre che aprire una riflessione e conoscenza della ricchezza di esperienze missionarie portate avanti in questo tempo, con il contributo delle tante associazioni che operano in terre di missione.

Le immagini della mostra

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Mese missionario straordinario. Papa Francesco lancia un videomessaggio https://www.lavoce.it/mese-missionario-papa-videomessaggio/ Wed, 02 Oct 2019 16:28:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=55311 videomessaggio

[embed]https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=NtYD9twbvPc[/embed]

“Oggi è necessario un nuovo impulso nell’attività missionaria della Chiesa per affrontare la sfida di annunciare Gesù morto e risorto”. È l’invito che Papa Francesco lancia nel videomessaggio di ottobre, realizzato dalla Rete mondiale di preghiera del Papa per diffondere ogni mese le sue intenzioni. Lo sfondo sono i 100 anni dalla lettera apostolica Maximum illud di Benedetto XV.

Per questo motivo, e per la vitalità missionaria espressa in questi anni del suo magistero, chiaramente evidenziata nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, Francesco ha indetto il Mese missionario straordinario di ottobre 2019 con il tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”.

“Arrivare alle periferie - continua il Papa nel videomessaggio - , agli ambienti umani, agli ambienti culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo: in questo consiste quella che definiamo missio ad gentes . E ricordare che il cuore della missione della Chiesa è la preghiera. In questo Mese missionario straordinario preghiamo perché lo Spirito santo susciti una nuova primavera missionaria per tutti i battezzati e inviati dalla Chiesa di Cristo”.

Alla vigilia del Mese straordinario, il 30 settembre Papa Bergoglio ha ricevuto in udienza le delegazioni degli istituti missionari di fondazione italiana. “Il fatto di incontrarci alla vigilia del Mese missionario straordinario lo considero provvidenziale ha detto - perché ci permette di riflettere insieme sulla missione e, soprattutto, di invocare su di essa la grazia di Dio”. Il missionario, ha aggiunto, “vive il coraggio del Vangelo senza troppi calcoli, a volte andando anche oltre il buon senso comune, perché spinto dalla fiducia riposta esclusivamente in Gesù.

C’è una mistica della missione, una sete di comunione con Cristo attraverso la testimonianza, che i vostri fondatori e le vostre fondatrici hanno vissuto, e che li ha spinti a donarsi totalmente. È necessario riscoprire questa mistica in tutta la sua affascinante bellezza, perché essa conserva per ogni tempo la sua forza straordinaria”.

La missione - soggiunge - non è “a senso unico”, dall’Europa al resto del mondo. Di qui un ricordo personale da gesuita: “Nella nostra 32a Congregazione generale (sto parlando del 1974) ricordo che si parlava della Compagnia di Gesù in parecchi luoghi, e qualcuno diceva: ‘Forse avremo un superiore generale indiano, o africano…’. In quel tempo era strano. Tutti [i superiori] dovevano essere europei.

E oggi quanti, quante congregazioni religiose hanno superiori e superiore generali che vengono da quelle terre! Anche noi oggi abbiamo un latinoamericano come superiore generale. Si è rovesciata la cosa: quello che nel ’74 era un’utopia, oggi è la realtà”.

E infine: “Con la vostra partenza voi continuate a dire: con Cristo non esistono noia, stanchezza e tristezza, perché Lui è la novità continua del nostro vivere. Al missionario serve la gioia del Vangelo: senza questa non si fa missione, si annuncia un Vangelo che non attrae”.

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videomessaggio

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“Oggi è necessario un nuovo impulso nell’attività missionaria della Chiesa per affrontare la sfida di annunciare Gesù morto e risorto”. È l’invito che Papa Francesco lancia nel videomessaggio di ottobre, realizzato dalla Rete mondiale di preghiera del Papa per diffondere ogni mese le sue intenzioni. Lo sfondo sono i 100 anni dalla lettera apostolica Maximum illud di Benedetto XV.

Per questo motivo, e per la vitalità missionaria espressa in questi anni del suo magistero, chiaramente evidenziata nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, Francesco ha indetto il Mese missionario straordinario di ottobre 2019 con il tema “Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”.

“Arrivare alle periferie - continua il Papa nel videomessaggio - , agli ambienti umani, agli ambienti culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo: in questo consiste quella che definiamo missio ad gentes . E ricordare che il cuore della missione della Chiesa è la preghiera. In questo Mese missionario straordinario preghiamo perché lo Spirito santo susciti una nuova primavera missionaria per tutti i battezzati e inviati dalla Chiesa di Cristo”.

Alla vigilia del Mese straordinario, il 30 settembre Papa Bergoglio ha ricevuto in udienza le delegazioni degli istituti missionari di fondazione italiana. “Il fatto di incontrarci alla vigilia del Mese missionario straordinario lo considero provvidenziale ha detto - perché ci permette di riflettere insieme sulla missione e, soprattutto, di invocare su di essa la grazia di Dio”. Il missionario, ha aggiunto, “vive il coraggio del Vangelo senza troppi calcoli, a volte andando anche oltre il buon senso comune, perché spinto dalla fiducia riposta esclusivamente in Gesù.

C’è una mistica della missione, una sete di comunione con Cristo attraverso la testimonianza, che i vostri fondatori e le vostre fondatrici hanno vissuto, e che li ha spinti a donarsi totalmente. È necessario riscoprire questa mistica in tutta la sua affascinante bellezza, perché essa conserva per ogni tempo la sua forza straordinaria”.

La missione - soggiunge - non è “a senso unico”, dall’Europa al resto del mondo. Di qui un ricordo personale da gesuita: “Nella nostra 32a Congregazione generale (sto parlando del 1974) ricordo che si parlava della Compagnia di Gesù in parecchi luoghi, e qualcuno diceva: ‘Forse avremo un superiore generale indiano, o africano…’. In quel tempo era strano. Tutti [i superiori] dovevano essere europei.

E oggi quanti, quante congregazioni religiose hanno superiori e superiore generali che vengono da quelle terre! Anche noi oggi abbiamo un latinoamericano come superiore generale. Si è rovesciata la cosa: quello che nel ’74 era un’utopia, oggi è la realtà”.

E infine: “Con la vostra partenza voi continuate a dire: con Cristo non esistono noia, stanchezza e tristezza, perché Lui è la novità continua del nostro vivere. Al missionario serve la gioia del Vangelo: senza questa non si fa missione, si annuncia un Vangelo che non attrae”.

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Alla veglia missionaria arriva un grido di disperazione dagli amici in Congo https://www.lavoce.it/disperazione-amici-congo/ Sun, 28 Oct 2018 10:13:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53237 congo

Momento centrale dell’ottobre missionario è stata la veglia diocesana di preghiera missionaria, “Giovani per il Vangelo”, nella chiesa di San Matteo a Campitelli, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese.

Una veglia dalla forte valenza vocazionale per giovani disposti a mettere in gioco la loro vita al servizio del Vangelo e l’impegno missionario che deve caratterizzare tutte le comunità cristiane, perché il cuore missionario è sempre giovane indipendentemente dall’età anagrafica.

“C’è bisogno di giovani generosi – ha detto il Vescovo - che si facciano missionari presso i loro coetanei: è una urgenza qui in mezzo a noi, ma anche lontano”.

Notizie non belle dal Congo

Intanto da Kananga, luogo in anni passati della missione diocesana, arrivano tramite Agnese notizie non belle e richieste di preghiere per la pace in Congo. “La guerra qui non finisce scrive Agnese - , dal 2016 fino ad oggi a Kananga ci sono stati più di tremila morti; tante persone sono state uccise dentro casa, sono state trovate 80 fosse comuni, senza contare quelli che sono morti nei boschi dove si erano rifugiati per sfuggire alle violenze.

Nei conventi e nelle parrocchie ci sono i banditi armati di notte che disturbano la popolazione, c’è fame e miseria. Sono più di settemila i bambini malnutriti, più di tremila le ragazze e le donne violentate, più di 10.000 persone in fuga. Nella capitale Kinshasa, dove mi trovo come profuga, c’è l’insicurezza totale. Anche la Chiesa cattolica vive nell’insicurezza, perché sta denunciando il male e racconta la verità sul Governo e lo Stato”.

E. L.

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congo

Momento centrale dell’ottobre missionario è stata la veglia diocesana di preghiera missionaria, “Giovani per il Vangelo”, nella chiesa di San Matteo a Campitelli, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese.

Una veglia dalla forte valenza vocazionale per giovani disposti a mettere in gioco la loro vita al servizio del Vangelo e l’impegno missionario che deve caratterizzare tutte le comunità cristiane, perché il cuore missionario è sempre giovane indipendentemente dall’età anagrafica.

“C’è bisogno di giovani generosi – ha detto il Vescovo - che si facciano missionari presso i loro coetanei: è una urgenza qui in mezzo a noi, ma anche lontano”.

Notizie non belle dal Congo

Intanto da Kananga, luogo in anni passati della missione diocesana, arrivano tramite Agnese notizie non belle e richieste di preghiere per la pace in Congo. “La guerra qui non finisce scrive Agnese - , dal 2016 fino ad oggi a Kananga ci sono stati più di tremila morti; tante persone sono state uccise dentro casa, sono state trovate 80 fosse comuni, senza contare quelli che sono morti nei boschi dove si erano rifugiati per sfuggire alle violenze.

Nei conventi e nelle parrocchie ci sono i banditi armati di notte che disturbano la popolazione, c’è fame e miseria. Sono più di settemila i bambini malnutriti, più di tremila le ragazze e le donne violentate, più di 10.000 persone in fuga. Nella capitale Kinshasa, dove mi trovo come profuga, c’è l’insicurezza totale. Anche la Chiesa cattolica vive nell’insicurezza, perché sta denunciando il male e racconta la verità sul Governo e lo Stato”.

E. L.

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Giornata missionaria. Chi sostiene le missioni dall’Italia? https://www.lavoce.it/chi-sostiene-missioni-italia/ Sat, 20 Oct 2018 12:00:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53175 missioni

Domenica 21 ottobre ricorre la Giornata missionaria. Ma chi sostiene le missioni dall'Italia? Missio è l’organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei) che in Italia rappresenta le Pontificie opere missionarie. È suddiviso in sezioni, a seconda dei destinatari a cui si rivolge.

Le missioni dei ragazzi

Per i più piccoli c’è la Pontificia opera dell’infanzia missionaria (Poim) o Missio ragazzi, che ha lo scopo di aiutare i bambini a vivere da veri missionari.

Come? Attraverso la concretizzazione di quattro impegni fondamentali preghiera, annuncio, condivisione, fraternità - nei propri ambienti di vita quotidiana. Tra i vari strumenti: il materiale per la Giornata missionaria dei ragazzi, la nuova proposta/gioco “Costruisci un ponte mondiale” e la rivista mensile Il ponte d’oro.

Per i giovani

Missio giovani è il servizio delle Pontificie opere missionarie svolto “dai giovani per i giovani”, che promuove a livello diocesano, regionale e nazionale la comunione e la corresponsabilità tra le diverse realtà missionarie di carattere giovanile. Fra gli strumenti di formazione e animazione missionaria proposti, c’è un’esperienza di missione in Paesi del Sud del mondo da fare in estate.

Per gli adulti

La pontificia opera Propagazione della fede (Popf) o Missio adulti & famiglie si dedica all’animazione missionaria di adulti, famiglie e comunità. Invita alla solidarietà spirituale con la preghiera per i missionari, e a quella materiale mediante la raccolta di offerte per le Chiese di missione da effettuare durante la Giornata missionaria mondiale (quest’anno il 21 ottobre).

Per i consacrati

La Pontificia unione missionaria (Pum), o Missio consacrati, dallo scorso anno offre una formazione missionaria universitaria attraverso il Corso di missiologia on line per sacerdoti, seminaristi, religiosi/e, collaboratori dei Centri missionari diocesani, studenti e chiunque sia interessato.

In collaborazione con la pontificia università Urbaniana di Roma, gli iscritti seguono via web le lezioni tenute dai professori universitari nel secondo semestre dell’anno accademico, ricevendo il materiale didattico per sostenere l’esame finale on line. L’attestato di partecipazione, rilasciato dopo il superamento della prova conclusiva, è riconosciuto dall’università Urbaniana, mentre nelle altre università italiane il corso può essere accreditato come “opzionale”.

Per i seminaristi

Infine la Pontificia opera San Pietro apostolo (Pospa) sostiene lo sviluppo delle giovani Chiese di missione assicurando il necessario per il mantenimento dei seminaristi. I tanti strumenti che Missio Italia propone ai diversi destinatari (ragazzi, famiglie, comunità, religiosi, ecc.) sono visitabili su www.missioitalia.it.

Chiara Pellicci

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missioni

Domenica 21 ottobre ricorre la Giornata missionaria. Ma chi sostiene le missioni dall'Italia? Missio è l’organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana (Cei) che in Italia rappresenta le Pontificie opere missionarie. È suddiviso in sezioni, a seconda dei destinatari a cui si rivolge.

Le missioni dei ragazzi

Per i più piccoli c’è la Pontificia opera dell’infanzia missionaria (Poim) o Missio ragazzi, che ha lo scopo di aiutare i bambini a vivere da veri missionari.

Come? Attraverso la concretizzazione di quattro impegni fondamentali preghiera, annuncio, condivisione, fraternità - nei propri ambienti di vita quotidiana. Tra i vari strumenti: il materiale per la Giornata missionaria dei ragazzi, la nuova proposta/gioco “Costruisci un ponte mondiale” e la rivista mensile Il ponte d’oro.

Per i giovani

Missio giovani è il servizio delle Pontificie opere missionarie svolto “dai giovani per i giovani”, che promuove a livello diocesano, regionale e nazionale la comunione e la corresponsabilità tra le diverse realtà missionarie di carattere giovanile. Fra gli strumenti di formazione e animazione missionaria proposti, c’è un’esperienza di missione in Paesi del Sud del mondo da fare in estate.

Per gli adulti

La pontificia opera Propagazione della fede (Popf) o Missio adulti & famiglie si dedica all’animazione missionaria di adulti, famiglie e comunità. Invita alla solidarietà spirituale con la preghiera per i missionari, e a quella materiale mediante la raccolta di offerte per le Chiese di missione da effettuare durante la Giornata missionaria mondiale (quest’anno il 21 ottobre).

Per i consacrati

La Pontificia unione missionaria (Pum), o Missio consacrati, dallo scorso anno offre una formazione missionaria universitaria attraverso il Corso di missiologia on line per sacerdoti, seminaristi, religiosi/e, collaboratori dei Centri missionari diocesani, studenti e chiunque sia interessato.

In collaborazione con la pontificia università Urbaniana di Roma, gli iscritti seguono via web le lezioni tenute dai professori universitari nel secondo semestre dell’anno accademico, ricevendo il materiale didattico per sostenere l’esame finale on line. L’attestato di partecipazione, rilasciato dopo il superamento della prova conclusiva, è riconosciuto dall’università Urbaniana, mentre nelle altre università italiane il corso può essere accreditato come “opzionale”.

Per i seminaristi

Infine la Pontificia opera San Pietro apostolo (Pospa) sostiene lo sviluppo delle giovani Chiese di missione assicurando il necessario per il mantenimento dei seminaristi. I tanti strumenti che Missio Italia propone ai diversi destinatari (ragazzi, famiglie, comunità, religiosi, ecc.) sono visitabili su www.missioitalia.it.

Chiara Pellicci

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Ottobre missionario: Giovani per il Vangelo https://www.lavoce.it/ottobre-missionario-giovani-vangelo/ Wed, 03 Oct 2018 08:00:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53051 di Giulio Albanese

Lo slogan della Giornata missionaria mondiale 2018, “Giovani per il Vangelo”, si ispira al Sinodo dei vescovi. Si tratta di una scelta operata dalla Fondazione Missio, che in Italia rappresenta le Pontificie opere missionarie. Esso racchiude due dimensioni sulle quali è importante riflettere sia a livello personale che comunitario.

Anzitutto, è evidente la sfida vocazionale, nella consapevolezza che, ancora oggi, a distanza di duemila anni dalla venuta del Redentore, “la messe è molta, ma gli operai sono pochi”. Al contempo, emerge anche un’altra istanza, che supera decisamente l’età anagrafica, nel senso che è il Vangelo stesso che chiede ai credenti – indipendentemente dagli anni di vita – di essere, sempre e comunque, giovani con il cuore e con la mente.

Papa Francesco suggerisce in maniera efficace la prospettiva teologica di questo ragionamento nelle pagine di un recente libro-intervista dal titolo Dio è giovane. Con grande forza ed efficacia, Papa Bergoglio afferma che “Dio è Colui che rinnova sempre, perché Lui è sempre nuovo: Dio è giovane! Dio è l’Eterno che non ha tempo, ma è capace di rinnovare, ringiovanirsi continuamente e ringiovanire tutto”.

Viene pertanto spontaneo domandarsi quali siano in chiave pastorale i campi di applicazione, non solo nella cornice del tradizionale ottobre missionario, ma guardando anche all’intero anno pastorale che abbiamo di fronte. I dati dicono che diminuiscono i missionari con vocazione ad vitam (cioè sacerdoti appartenenti a società di vita apostolica, religiosi e religiose), ma aumentano i laici che decidono di fare un’esperienza missionaria per qualche anno o qualche mese (famiglie o singoli).

È una sfida che dovrebbe coinvolgere i Centri missionari e i Centri vocazioni, unitamente alle comunità diocesane. Considerando il calo avvenuto negli ultimi vent’anni, il numero dei missionari italiani oggi si attesta intorno alle 8.000 unità. Se, allora, di crisi stiamo parlando, dobbiamo riconoscere che oggi più che mai occorre riaffermare la responsabilità missionaria delle Chiese locali.

Tutto ciò nella consapevolezza che sia la visione teologica, sia le relative declinazioni della missione, non possono prescindere da quegli uomini e quelle donne che hanno fatto la scelta di andare fino agli estremi confini del mondo. Ma proprio perché “Dio è giovane”, è importante non solo sapersi mantenere giovani, ma anche accettare le istanze del rinnovamento.

Qui non si tratta di rottamare gli anziani, o di rinnegare la propria storia, quanto piuttosto di comunicare nuova linfa all’interno delle comunità, andando al di là di certi stereotipi e pratiche del passato che condizionano la comunicazione della Buona Notizia in una società postmoderna che ha pur sempre fame e sete di Dio.

Questa dinamica della fede farà maturare i giovani e ringiovanirà i meno giovani con l’intento dichiarato di sancire una rinnovata stagione evangelizzatrice. Animati da queste convinzioni, facciamo tesoro del pensiero di Papa Francesco, ribadito nel Messaggio per la Giornata missionaria di quest’anno: la “trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa, avviene per il contagio dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ritrovato senso e la pienezza della vita”. Ecco perché c’è bisogno di giovani per il Vangelo!

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Evangelizziamo per primi noi stessi https://www.lavoce.it/evangelizziamo-per-primi-noi-stessi/ Fri, 09 Oct 2015 11:21:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=43760 Il tavolo della commissione
Il tavolo della commissione

Ottobre è il mese missionario, che culmina con la Giornata missionaria mondiale la terza domenica del mese: quest’anno, il 18 ottobre. I fedeli di tutti i Continenti sono chiamati ad aprire il loro cuore alle esigenze spirituali della missione e a impegnarsi con gesti di solidarietà a sostegno delle giovani Chiese sostenendo progetti per i catechisti, i seminari, l’assistenza socio-sanitaria dell’infanzia.

Le Chiese umbre vivono questo periodo con iniziative di sensibilizzazione e animazione che hanno il momento centrale nella veglia missionaria, che sarà celebrata per la diocesi di Perugia – Città della Pieve il 16 ottobre alle 21 nella parrocchia di Madonna Alta, anticipata da una “cena povera”; il 16 ottobre anche nelle diocesi di Città di Castello, Gubbio, Spoleto – Norcia, Foligno organizzata insieme ad altre realtà ecclesiali e movimenti, e ad Orvieto – Todi a livello parrocchiale. Nella diocesi di Terni – Narni – Amelia la veglia diocesana si terrà sabato 17 ottobre alle ore 21 nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Campomicciolo, e il 23 ottobre alle ore 21 nella cattedrale di San Rufino alle ore 21 per la diocesi di Assisi – Nocera – Gualdo.

La missione è parte imprescindibile della “grammatica” della fede. Il tema proposto per la Giornata missionaria mondiale 2015, “Dalla parte dei poveri”, è un invito a ogni ogni battezzato a vivere al meglio il suo impegno, secondo la sua personale situazione, aprendo le braccia alle tante povertà del nostro tempo, materiali e spirituali, dei poveri, piccoli, infermi, coloro che sono spesso disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti.

Temi dibattuti nell’incontro regionale dei direttori e collaboratori dei Centri missionari diocesani che si è tenuto ad Assisi il 2 ottobre in preparazione all’ottobre missionario, e presieduto da mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello e delegato Ceu per la cooperazione missionaria tra le Chiese.

“L’impegno dei Centri missionari diocesani – ha ricordato mons. Cancian – va verso la formazione e sensibilizzazione. Devono avere ottica missionaria e accogliente aperta delle problematiche dell’uomo di oggi. Il Papa insiste con le parole e gli esempi, perché la Chiesa deve fare un opzione preferenziale per i poveri e mettersi a evangelizzare i poveri, ma anche lasciarsi evangelizzare dai poveri. Importanti sono le esperienze missionarie fatte anche in questi anni dai nostri giovani e fidei donum, che testimoniano come noi occidentali non possiamo immaginare di andare a evangelizzare in maniera scontata, ma in primo luogo siamo chiamati in causa noi stessi nella riscoperta del Vangelo, nel metterci nell’ottica di vita del mondo che andiamo a evangelizzare e che ci parla di essenzialità. Papa Francesco dice che dobbiamo essere testimoni non solo con la parole ma con una vita che corrisponda al meglio al Vangelo”.

Proprio l’ambito dell’animazione missionaria vede impegnate in questo mese le diverse diocesi umbre. Nella diocesi di Assisi – Gualdo – Nocera dal 16 al 18 ottobre si terranno incontri di spiritualità missionaria nella parrocchia di Bastia, animata dal Centro missionario dei Cappuccini, e altri con gli operatori pastorali alle ore 21 del 16 ottobre. Nella diocesi di Terni – Narni – Amelia è stata promossa dal Centro missionario diocesano una mostra con le associazioni che operano in terre di missione e con gli artisti locali, pittori e poeti, con dibattiti sull’umanesimo di Papa Francesco nella sua lotta alle povertà, e sull’economia equa e solidale, oltreché testimonianze e proiezioni di video missionari.

Molte si punta sulla formazione e sulla catechesi alla missionarietà grazie a équipe missionarie che si stanno costituendo in varie diocesi, in comunione con movimenti e associazioni che operano “dalla parte dei poveri”.

 

Progetto “Missioweb”

Missioweb è un progetto in cantiere per le Commissioni missionarie regionali e i Centri missionari diocesani nella costruzione di una’area web attiva, propositiva, evangelizzatrice. Il portale offrirà anche un’occasione di rete, coordinamento e confronto dei Centri missionari diocesani tra loro e con le realtà territoriali. Un “collettore” e “connettore” delle iniziative diocesane, convogliate in un grande contenitore regionale con lo sviluppo di una rete comune, senza disperdere le identità e le peculiarità fondamentali di ognuno, ma facendole diventare i pilastri di un progetto d’insieme. Grazie a internet verranno condivisi contenuti, informazione e proposte pastorali comuni da spingere e valorizzare con gli strumenti digitali. Una Chiesa “in uscita” anche verso il mondo del Web con lo stile proprio di ogni missionario: ospiti e pellegrini.

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I colori del mondo https://www.lavoce.it/i-colori-del-mondo/ Fri, 24 Oct 2014 11:40:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28644 veglia-preghieraOgni volta che apro la televisione mi domando perché siano solo le notizie di violenza e sopraffazione ad avere spazio, mentre ci sono tante iniziative di solidarietà e di educazione alla pace che vengono messe ai margini… Eppure le nostre Chiese si stanno impegnando a essere sempre più “in uscita” – come ci ricorda Papa Francesco -, pronte a vivere, con la grazia dello Spirito santo, la gioia dell’evangelizzazione .

È proprio questo lo scopo dell’Ottobre missionario, che ogni anno ci propone nelle sue cinque settimane diversi momenti di riflessione e preghiera, a partire dalla contemplazione, poi l’impegno alla sobrietà, la riscoperta della nostra vocazione cristiana, la solidarietà, e la lode e ringraziamento a Dio per i doni del servizio missionario.

Momento forte è soprattutto la Veglia missionaria diocesana, che quest’anno ci ha riunito in un’altra parrocchia della diocesi.

Venerdì 17 ottobre ci siamo ritrovati in tanti attorno ai nostri Vescovi. La veglia era presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, presente anche il vescovo ausiliare Paolo Giulietti, nella chiesa di Olmo: alle ore 20 la “cena povera di solidarietà” presso i locali della parrocchia, e a seguire la veglia nella bella e grande chiesa di Santa Maria della Speranza.

Accanto a loro alcuni diaconi, il parroco don Fabio Quaresima e padre Dante Volpini, attuale direttore dell’Ufficio missionario diocesano che hanno concelebrato e, pur se materialmente non presente, è stato sentito da tutti spiritualmente vicino don Franco Bucarini, il precedente direttore dell’Ufficio missionario, recentemente scomparso.

La veglia ci ha aiutato a riflettere sul tema della Giornata missionaria mondiale, “Periferie: cuore della missione”.

Molto significativi i segni proposti all’assemblea: Cristo luce del mondo. Cinque ragazzi hanno portato, davanti alla croce (da cui scendevano i colori dei cinque Continenti), cinque ceri con i colori dei Continenti e li hanno posti avanti ai rispettivi cartelloni preparati dalle varie classi del catechismo; altri cinque bambini hanno offerto fiori per simboleggiare che nel nome di Cristo Signore la pace fiorisce su tutta la terra. Molto significativo è stato anche portare all’altare due cartelloni missionari preparati dai bambini, insegnati e operatori dello spazio didattico della clinica pediatrica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, per ricordare che i bimbi sofferenti vogliono pregare per i tanti bambini soli e abbandonati del mondo.

La celebrazione, con i vari segni proposti all’assemblea, è stata un momento di grazia e di vera gioia, come è stato anche ricordato nelle intenzioni di preghiera spontanee. In primo luogo, perché ha fatto sì che si ritrovassero insieme tutti i rappresentanti dei diversi gruppi missionari, di vari gruppi parrocchiali e numerosi membri del Consiglio pastorale diocesano; e anche perché ha messo in luce un aspetto importante, ricordato da Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata missionaria.

Le “periferie” infatti sono i luoghi privilegiati dove sorgono vocazioni genuine, tra cui le vocazioni laicali alla missione, che assumono un ruolo sempre più rilevante nella diffusione del Vangelo. In questa prospettiva, sono state proposte alcune belle testimonianze di una famiglia tornata dal Perù, una coppia di fidanzati e prossimi sposi che ha lavorato per vari anni in Kosovo, un sacerdote da poco rientrato dal Malawi, un laico che opera in mezzo a persone lontane dalla fede, e una famiglia africana che ha messo in luce con semplicità la bellezza del sentirsi accolta nella parrocchia di adozione.

L’invito del Cardinale a tutta la comunità

La Veglia – ha ricordato il card. Bassetti – deve essere sempre più un momento di comunione tra tutte le parrocchie, perché il mese di ottobre è il punto di partenza per rendere concreto il servizio alla missione universale. La Giornata missionaria mondiale è un segno del reale e concreto aiuto a tutte le Chiese del mondo che da anni le Pontificie opere missionarie, e ora Missio, portano avanti. Il Cardinale lo ha ricordato anche ai parroci, ribadendo che è fondamentale non solo la preghiera per le missioni ma anche l’aiuto concreto. Siamo certi che questo appello non resterà inascoltato, e che l’esigenza di andare verso le “periferie, cuore della missione” aiuterà tanti cristiani a crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Il Centro missionario diocesano ringrazia di cuore per la viva collaborazione e accoglienza il parroco don Fabio e gli amici che hanno collaborato alla preparazione dei vari momenti della Veglia e della cena di solidarietà, in particolare le catechiste, le animatrici missionarie, il gruppo della corale e gli scout della parrocchia.

 

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CHIESA UMBRA. Otto diocesi, una comune linea pastorale https://www.lavoce.it/chiesa-umbra-otto-diocesi-una-comune-linea-pastorale/ Thu, 02 Oct 2014 15:54:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28251 I vescovi della Conferenza episcopale umbra
I vescovi della Conferenza episcopale umbra

«Il vantaggio di essere una piccola regione è soprattutto di poter collaborare insieme, avviando linee pastorali che ci accomunano sempre più. Come Chiese dell’Umbria un passo in avanti è stato compiuto nella scorsa primavera nel ridisegnare, su indicazione della Conferenze episcopale italiana, sei “macro” Aree pastorali che per essere più coordinate tra loro abbiamo pensato di avviare una “Consulta permanente”, della quale sono chiamati a far parte i vescovi e i coordinatori di ciascuna Commissione regionale che compongono le sei Aree pastorali». Ad annunciarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, nel corso della riunione mensile della Conferenza episcopale umbra tenutasi il 26 settembre ad Assisi, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”, alla quale sono stati invitati i coordinatori delle Commissioni regionali.

L’arcivescovo mons. Domenico Sorrentino, vice presidente della Ceu, ha illustrato gli “Spunti per una migliore collaborazione pastorale tra le Diocesi umbre”; collaborazione che trova il suo punto di forza proprio in ciascuna Commissione chiamata a sua volta a interagire con le altre. «La collaborazione tra Diocesi – ha spiegato mons. Sorrentino – è ispirata ai principi della comunione e della sussidiarietà. La Ceu, nella sua realtà episcopale e nei suoi organismi a partecipazione laicale (Commissioni ed altri Enti), è lo strumento privilegiato per tale esperienza di comunione e sussidiarietà attraverso sia la sua naturale funzione di “osservatorio” della situazione socio-religiosa della regione, sia la condivisione di esperienze e buone pratiche che possono dare ispirazioni unitarie ai cammini di programmazione diocesana, sia la collaborazione in ambiti e aspetti in cui i programmi diocesani possono trovare aiuti specifici nell’unione tra le forze delle diverse Diocesi».

L’idea di una “Consulta permanente” da tenersi almeno un paio di volte all’anno nasce dal fatto di voler far funzionare al meglio questo «impianto collaborativo», ha evidenziato sempre mons. Sorrentino, in cui si possa realizzare un proficuo incontro periodico dei vescovi e dei coordinatori delle Commissioni su punti di interesse comune a livello regionale. Innanzitutto, ha spiegato il presule, «per evitare di procedere solo tallonati dalle “emergenze”, è bene avere una visione generale entro la quale fare proposte e sperimentare utili collaborazioni tra Diocesi», delineando «quattro “punti di criticità” che costituiscono sfide comuni alla nostra pastorale e suggeriscono l’urgenza di percorsi ispirati a comunione e sussidiarietà a livello regionale».

Le criticità sono state sintetizzate in quattro punti: 1) “crisi di senso e valori. Sfida della nuova evangelizzazione”; 2) “Crisi di relazioni: crisi della famiglia, ‘fatiche’ delle comunità parrocchiali ecc. Sfida di una pastorale di comunione”; 3) “Crisi della solidarietà. La sfida della carità”; 4) “Crisi di speranza. La sfida di ‘ideare’ il futuro. Il ‘pianeta’ giovani”. Affrontare queste criticità significa rispondere anche a dei quesiti fondamentali quali: cosa possiamo fare per incrementare l’incisività della nostra presenza evangelizzante a livello regionale? A che punto siamo con il rinnovamento della catechesi? Come rendere più funzionante la Comunicazione a livello regionale, eliminando sprechi e dispersioni ed attivando strumenti più efficaci attraverso i Media?

Per quanto riguarda i media ecclesiali, i vescovi, nell’ultima loro riunione, «hanno esaminato anche la ricchezza e la diversità dei mezzi di comunicazione che sono in azione sul nostro territorio, gestiti dalle Diocesi o da diversi Istituti religiosi – ha commentato l’arcivescovo mons. Renato Boccardo, delegato Ceu per le Comunicazioni sociali –. C’è la necessità di utilizzare al meglio questa ricchezza per rendere presente il messaggio della Chiesa nella società contemporanea. A questo fine i vescovi – ha evidenziato il presule – hanno affidato alla Commissione regionale per le Comunicazioni sociali il compito di svolgere innanzitutto un monitoraggio sui mezzi esistenti, di esaminare come meglio coordinare le diverse iniziative di comunicazione e di formulare, dopo aver consultato anche le altre Commissioni, delle proposte concrete ai vescovi in vista di una migliore organizzazione e di una più efficace presenza dei mezzi di comunicazione ecclesiali nella società contemporanea. Si tratterà di coinvolgere tutti coloro che lavorano nella comunicazione delle nostre Diocesi per vedere insieme come possiamo meglio coordinarci, evitando la dispersione delle forze e concentrando l’attenzione su alcune iniziative che possono essere particolarmente significative proprio per l’annuncio del Vangelo nella società di oggi, come papa Francesco continua a richiamarci e a stimolarci».

Sempre riguardo all’attività delle Commissioni regionali in vista dell’avvio della “Consulta permanente”, è emerso l’urgenza di «dare più efficacia alla nostra presenza pastorale – come ha sottolineato l’arcivescovo Sorrentino – sul versante del sostegno alla famiglia e della presenza culturale sui punti caldi della crisi etica che riguarda insieme la famiglia e la vita. Occorre dare nuova spinta al rinnovamento delle parrocchie tenendo presenti le indicazioni dell’Evangelii Gaudium e rimeditando il suggerimento ancora attuale di Chrisfideles laici (1988) n. 26 a proposito della triplice linea di rinnovamento della parrocchia: maggiore partecipazione dei laici, collaborazione tra parrocchie (Unità Pastorali) e promozione della vitalità delle parrocchie attraverso le “Piccole Comunità”. In questo orizzonte di rinnovamento, fra le altre cose, è certamente necessario, prestare ogni attenzione alla situazione esistenziale del Clero, alla formazione dei futuri presbiteri e diaconi, all’intesa pastorale tra Clero, religiosi e laici».

Altro aspetto trattato è stato quello della Carità in rapporto alla situazione attuale di crisi che genera nuove forme di povertà. «L’Evangelii Gaudium – ha evidenziato mons. Sorrentino – ha lanciato un grido di allarme sulla crescita a livello globale di una economia e di una cultura ispirate a una “tristezza individualista” che crea emarginazione e scarto. La nostra regione si è distinta in questi anni per la sua iniziativa a livello di carità con le sue opere di ascolto e accoglienza e con il “Fondo di solidarietà” per le famiglie in difficoltà a causa della perdita del posto di lavoro».

Per tutti i vescovi umbri «i giovani sono indubbiamente la risorsa su cui investire di più e meglio» e si sono domandati su «cosa possiamo fare di più sul versante che maggiormente li riguarda, ossia i tre ambiti della pastorale giovanile, vocazionale ed educativo-scolastica? Quali iniziative e collaborazioni sono auspicabili e realisticamente praticabili?». Intanto, le Commissioni per la Carità (Caritas regionale) e per le Missioni si attiveranno in questo autunno a promuovere iniziative (basti pensare all’Ottobre missionario) che vedano un maggiore coinvolgimento dei giovani attraverso le Pastorali giovanile, vocazionale, scolastica, familiare e Coordinamento regionale Oratori. La Caritas Umbria ha organizzato un incontro allargato alle altre Commissioni Ceu per il prossimo 29 novembre in cui illustrerà le attività caritative che vedranno un maggiore coinvolgimento delle singole Caritas diocesane. La Commissione per la Famiglia promuoverà quest’anno la “Festa della famiglia”, il 28 dicembre, a livello regionale e, su suggerimento del cardinale Bassetti redigerà un documento-contributo al Sinodo straordinario indetto da papa Francesco, che vedrà centinaia di famiglie umbre alla manifestazione nazionale in Piazza San Pietro del prossimo 4 ottobre. La Commissione per l’educazione e la scuola presenterà in conferenza stampa (2 ottobre) il documento-lettera di inizio nuovo Anno scolastico e le iniziative 2015 rivolte a quanti sono impegnati nel mondo della scuola.

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Ottobre, il mese dedicato alle missioni https://www.lavoce.it/ottobre-il-mese-dedicato-alle-missioni/ Thu, 25 Sep 2014 17:41:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28149 MISSIONI-BATTESIMO-1-bnLa gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Così inizia l’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco. Si tratta di un accorato appello a tutti i battezzati perché con nuovo fervore e dinamismo portino agli altri l’amore di Cristo. Da questo punto di vista, l’Ottobre missionario e la Giornata missionaria mondiale (Gmm) costituiscono un’occasione privilegiata per fare memoria dell’impegno battesimale proteso all’annuncio, alla testimonianza del Vangelo attraverso gesti di solidarietà fattiva.

Tutti sappiamo che nell’attuale società planetaria ondate di religiosità, unitamente ai flussi di una crescente secolarizzazione, hanno generato scorie di malessere e fanatismi a non finire, noia e disimpegno, per ignavia, stanchezza o delusione. Non possiamo pertanto permetterci di languire nei tepori delle sacrestie, supponendo che così facendo si salvi il mondo.

È per questo motivo che Missio, organismo pastorale della Cei che rappresenta in Italia le Pontificie opere missionarie, ha scelto come slogan per la Gmm: “Periferie, cuore della missione”, richiamando l’attenzione dei fedeli sul tema della periferia, tanto caro al Vescovo di Roma. Dal punto di vista “situazionale”, la periferia rappresenta la linea di faglia tra il comodo benessere e l’emarginazione. Attraversarla, dunque, significa lasciarsi alle spalle una situazione familiare, tuffandosi nell’ignoto. D’altronde, la posta in gioco è alta.

Allora, facendo proprio tesoro delle sfide poste dalla globalizzazione e in considerazione del veloce divenire della Storia – in cui, come Chiesa, siamo sempre più un piccolo gregge -, il dono dell’ascolto, in periferia, dialogando con rispetto, è certamente il modo migliore e più efficace per comunicare il Vangelo e testimoniare una relazione di vita da cui far scaturire la bellezza dell’essere cristiani.

A volte ci sembra di non avere ottenuto con i nostri sforzi alcun risultato – scrive sempre Papa Francesco nella sua enciclica programmatica – ma è bene rammentare che “lo Spirito santo opera come vuole, quando vuole e dove vuole; noi ci spendiamo con dedizione, ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti. Sappiamo soltanto che il dono di noi stessi è necessario” (279).

L’impegno ad gentes, rivolto ai lontani, soprattutto i più poveri, perseguito con coraggio dai missionari nei cinque Continenti, diventa allora, per ognuno di noi, un paradigma di vita. Questi nostri connazionali (attualmente sono circa 10.000 i missionari italiani nel mondo, ndr), di cui dovremmo essere orgogliosi, sono delle “sentinelle del mattino” proprio in quelle periferie che rappresentano i bassifondi del nostro tempo: dalle baraccopoli di Nairobi, dove la miseria è endemica, alle palafitte sui rifiuti di Bangkok, dalle favelas di Rio de Janeiro, all’esclusione sociale nelle megalopoli occidentali.

Squarci di un’umanità dolente a cui si affiancano i volti dei bambini di Gaza, per non parlare dei piccoli schiavi al lavoro nelle fabbriche orientali o dei rifugiati costretti alla via dell’esilio dalle aree di crisi. Accanto a loro c’è, comunque, sempre, un missionario o una missionaria che condivide le ansie e le speranze di chi soffre nell’Era dell’indifferenza globale.

La loro testimonianza ci spinge a volare alto come aquile, evitando di schiamazzare nel pollaio; nella consapevolezza che, nella vita, c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

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Buona novella senza confini https://www.lavoce.it/buona-novella-senza-confini/ Thu, 17 Sep 2009 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7849 Si conclude il 18 settembre a Oleggio (Novara) il 6° Convegno nazionale dei direttori e collaboratori degli Uffici e Centri missionari diocesani, incentrato sul tema “Nelle nostre lingue dicono le grandi opere di Dio (At 2,11): 40 anni di pastorale missionaria nelle Chiese locali”. Ne abbiamo parlato con don Gianni Cesena, direttore generale della Fondazione Missio, organismo specifico costituito dalla Cei nel 2005. Qual è lo “stato di salute” dei Centri missionari diocesani? “Nelle nostre diocesi ci sono Centri missionari di grande esperienza e di notevole rilievo, sia perché appartengono a diocesi grandi, sia perché possono contare su esperienze missionarie di lunga tradizione. Nelle diocesi medio-piccole, in genere i Centri missionari si impegnano molto perché la missionarietà è molto sviluppata e costituisce una buona spinta… Non possiamo però nasconderci che in altre diocesi il Centro missionario esiste solo di fatto, ma non ci sono missionari fidei donum e le attività vengono concentrate attorno alla Giornata missionaria. La mappa dei Centri missionari è dunque molto differenziata, e ciò dipende da molti fattori non solo legati alla struttura per così dire organizzativa del Centro missionario, ma anche alla grande differenziazione di esperienze missionarie che esiste sul territorio. Per questo è necessario fare dei passi avanti, e questo convegno vuole costituirne uno in tale direzione”. Il Papa, nel messaggio per la Giornata missionaria, definisce la “missio ad gentes” una priorità per i piani pastorali. “Nel messaggio per la Giornata di quest’anno, il Papa va proprio al cuore della missione, quando afferma con forza che, prima di tutte le vocazioni, una Chiesa se non è missionaria non è tale, inserendosi così nel solco dei suoi predecessori. Missione, dunque, come tema fondamentale, come stile di vita che alcuni devono vivere, perché tutti ce l’abbiano. Ecco perché oggi è urgente uno spirito missionario a tutto campo, non solo per alcuni specialisti della missione”. Quanto è importante la presenza dei laici nella missione? “In un tempo come il nostro, in cui le vocazioni missionarie sono in crisi, l’esercito dei 15 mila laici che, a vario titolo, prestano il loro servizio sul versante missionario è indubbiamente una risorsa da valorizzare sempre di più in futuro. Tutto ciò, tenendo presente che la missione per i laici non è più oggi una missione eroica o totalizzante, nel senso che duri necessariamente tutta una vita, ma è legata ad alcuni periodi della propria esistenza, come singoli o come famiglia. Una scelta come questa, però, in genere influenza in maniera determinante il proprio modo di vivere in famiglia, di educare i propri figli, di assumere responsabilità politiche… In Italia, a volte, siamo ancora un po’ ammalati di clericalismo: una delle sfide da raccogliere per il mondo missionario è quella di dare ai laici un ruolo particolare, e far sì che questo ruolo venga riconosciuto”. È imminente il Sinodo dell’Africa: quali stimoli porterà alle nostre comunità? “È importante che le Chiese d’Africa si accorgano sempre di più che devono essere loro stesse a costruire il loro futuro, a diventare protagoniste della loro vita individuando una «via africana» del Vangelo. L’Africa ha bisogno di riconciliazione, in un momento in cui, per fattori interni ed esterni, viene minacciata la sua indipendenza economica e politica, mentre la crisi finanziaria colpisce in particolare questo continente. Questa riconciliazione non avverrà se non ci sentiremo tutti coinvolti nel realizzarla: solo così, in uno sforzo comune nel segno del rinnovamento e della speranza, la riconciliazione sarà un bene non solo per l’Africa, ma per il mondo intero”. Il tema dell’ottobre missionario“Il tema dell’ottobre missionario di quest’anno – ricorda don Cesena – è ‘Vangelo senza confini’. Un’occasione per richiamare l’attenzione sul fatto che, anche se la globalizzazione porta da noi molti migranti, non è finito il tempo della missione. Sia perché molti popoli hanno bisogno della cooperazione tra le Chiese, sia perché le nostre comunità vengono rinnovate dalle esperienze di fede portate qui dalle nostre Chiese sorelle. Di qui la necessità, da una parte, di ravvivare il tema missionario nelle nostre comunità, partendo dalla consapevolezza che c’è una mentalità comune da promuovere in tutta la realtà pastorale. Dall’altra, occorre ribadire tutta la vastità della portata dell’annuncio: anche se ‘cambiano i colori’ della missione, e ormai tutti i Paesi da cui provengono i nostri immigrati inviano missionari anche da noi, il dovere di evangelizzare resta una delle urgenze più profonde per il nostro tempo”.

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Dalla Chiesa il mondo attende segni profetici https://www.lavoce.it/dalla-chiesa-il-mondo-attende-segni-profetici/ Thu, 16 Oct 2008 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=7020 Quello che la Chiesa sta vivendo è sicuramente un tempo speciale, dedicato al rafforzamento della sua irrinunciabile indole missionaria. Il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata missionaria mondiale invita tutti i battezzati a rendersi ‘servi e apostoli di Cristo Gesù’, seguendo l’insegnamento dell’Apostolo delle genti, san Paolo. Siamo nell’Anno paolino, e della frase di san Paolo ‘Guai a me se non predicassi il Vangelo’ la Chiesa italiana ha fatto il proprio motto missionario, che sintetizza l’essenza stessa della comunità cristiana: annunciare e testimoniare Gesù a tutta l’umanità, senza confini. La felice concomitanza del Sinodo dei vescovi, dedicato alla Parola di Dio, con l’ottobre missionario, all’interno dell’Anno paolino, rende ancora più carico di aspettative il clima sia nelle diverse aggregazioni ecclesiali che nella società civile, dove pare stia maturando un possibile declino delle ambizioni in campo economico. L’imperante ideologia del consumo e del profitto estesa a livello globale ha per lungo tempo fornito le dritte a un sistema di rapporti economici basati su una finanza eretica o, comunque, non certo etica. Non è possibile per nessun credente, qualsiasi sia il suo stato di santità, servire Mammona e nel contempo farsi servo di Dio, lo dice Gesù stesso. E già un importante richiamo in questo senso l’ha voluto dare il Papa, commentando in sede sinodale l’attuale difficile congiuntura economica mondiale e insistendo in più occasioni sulla necessità del cristiano di liberarsi dagli idoli del denaro e del potere, perché ‘sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi’, mentre ‘solo la Parola di Dio è fondamento di tutta la realtà’. Le comunità cristiane e tutti coloro che, pur non praticandola o non aderendo alla fede in Gesù Cristo, tendono l’orecchio all’insegnamento morale e sociale della Chiesa universale per trarne sostegno nel loro agire quotidiano, si attendono ulteriori segnali di indirizzo profetico; non tanto sull’ermeneutica delle forme estetiche, dei riti e delle liturgie, o delle procedure giuridiche, ma semplicemente su come affrontare in questo nuovo millennio le pesanti eredità lasciate da quello non da molto trascorso. E qui – per fare ancora riferimento al suo messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2008 – il Papa afferma che ‘la violenza, in non pochi casi, segna le relazioni tra gli individui e i popoli; la povertà opprime milioni di abitanti; le discriminazioni e talora persino le persecuzioni per motivi razziali, culturali e religiosi, spingono tante persone a fuggire dai loro Paesi per cercare altrove rifugio e protezione; il progresso tecnologico, quando non è finalizzato alla dignità e al bene dell’uomo né ordinato ad uno sviluppo solidale, perde la sua potenzialità di fattore di speranza e rischia anzi di acuire squilibri e ingiustizie già esistenti. Esiste inoltre una costante minaccia per quanto riguarda il rapporto uomo-ambiente dovuto all’uso indiscriminato delle risorse, con ripercussioni sulla stessa salute fisica e mentale dell’essere umano. Il futuro dell’uomo è poi posto a rischio dagli attentati alla sua vita, attentati che assumono varie forme e modalità’. Così è fotografata da Benedetto XVI l’inquietante parte di realtà con cui la Parola di Dio viene messa a confronto, anche attraverso l’impegno e il sacrificio che a volte giunge fino al martirio di tanti missionari in ogni angolo del mondo. Non sono persone da mitizzare; anzi, se una particolarità eccellente può essere riscontrata nella vocazione del missionario è proprio quella dell’umiltà, del servizio preferenziale ai poveri, vissuto come testimonianza cristiana, annuncio di liberazione. Come cristiani, battezzati, consapevoli del proprio comune cammino di salvezza, non è facile defilarsi da questo percorso iniziato con un esplicito mandato missionario, ‘personalizzato’ in base alle proprie capacità umane e professionali, ma pur sempre vincolante ad un atteggiamento di accoglienza, di condivisione, di fraternità verso l’altro, verso il povero in particolare. Hanno perfettamente ragione, però, quanti affermano che non è necessario andare in giro per il mondo per essere missionari, dato che di persone da evangelizzare e di poveri a cui testimoniare la carità cristiana ne abbiamo in abbondanza anche a casa (e in casa) nostra. È proprio san Paolo, il primo grande missionario, con quel suo ‘guai a me se non predicassi il Vangelo’ che dà testimonianza di quanto il cristiano sia cittadino del mondo, e si senta a casa propria in qualsiasi contesto umano, anche il più degradato e abbandonato, come vera espressione della dignità e libertà dei figli di Dio.

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Lo spirito missionario travalica le frontiere https://www.lavoce.it/lo-spirito-missionario-travalica-le-frontiere/ Thu, 02 Oct 2008 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6980 San Paolo, l’apostolo delle genti, non è una figura del passato, ma un maestro che non si è scoraggiato di proclamare il Vangelo e la fede in Cristo ovunque, in mezzo a difficoltà e pericoli. Può quindi essere un modello per il missionario di oggi? La domanda l’abbiamo rivolta al missionario del Pime padre Piero Gheddo all’inizio di questo ottobre missionario che cade nell’Anno paolino. Qual è l’insegnamento di san Paolo, oggi, per i missionari? ‘È più che giusto considerare san Paolo il modello del missionario alle genti, cioè del missionario autentico che va tra i non cristiani. È stato prescelto da Cristo per questa sua missione, come ricorda più volte lo stesso Paolo nei suoi scritti. Un primo insegnamento ai missionari di oggi è che san Paolo guardava oltre le frontiere, a tutto il mondo allora conosciuto. Per quel tempo i viaggi che l’Apostolo sostenne erano molto faticosi e pericolosi. Oggi c’è la tendenza negli istituti missionari a pensare: anche da noi si sta perdendo la fede. Di qui l’idea che è inutile andare ad annunziare Cristo agli abitanti dell’Asia, dell’Africa, dell’Oceania. Ma se tutti gli apostoli avessero ragionato così, sarebbero restati a Gerusalemme a convertire solo gli ebrei. San Paolo rompe questo schema’. L’esempio dell’Apostolo delle genti è molto importante per l’oggi anche perché ci mostra un uomo innamorato di Cristo. ‘Gli esegeti hanno contato nelle lettere di san Paolo 164 volte l’espressione ‘in Cristo’: tutta la sua vita era fondata sull’amore a Cristo ed è stato mandato per annunziare Gesù Cristo. La missione nasce da questo, dal profondo amore per Cristo e dalla coscienza che Gesù è l’unica ricchezza che abbiamo. Questo è un insegnamento valido anche oggi, perché la tentazione del mondo moderno, che influenza anche noi missionari, è di secolarizzare la salvezza. In questo mondo secolarizzato non è in crisi la fede in Dio o l’ammirazione per la Chiesa che fa del bene, aiuta i piccoli, i poveri, i drogati, ma è in discussione la fede in Gesù Cristo, unico salvatore dell’uomo e del mondo. La secolarizzazione della salvezza è il tentativo di ridurre il messaggio di Cristo a una sapienza umana, alla scienza del buon vivere. Quasi la Chiesa fosse una specie di Croce rossa che aiuta tutti. A chi dice che può bastare amare i poveri, soccorrere gli ultimi, promuovere la giustizia sociale, fare la lotta alle armi e al debito estero, con san Paolo possiamo rispondere che tutto ciò è giusto, ma non si deve mettere tra parentesi la fede in Cristo. La missione è proprio annunciare Gesù Cristo. San Paolo aveva lo scopo di portare la salvezza di Cristo agli uomini, non un fine politico, sociale o economico. Poi, accogliere Gesù Cristo porta anche un miglioramento della vita, perché la legge dell’amore comanda di rinunciare a se stessi; quindi un insegnamento importante oggi, perché ha delle ricadute concrete’. Due parole chiave di san Paolo sono libertà e responsabilità. Si tratta di due atteggiamenti che caratterizzano anche la vita dei missionari? ‘La missione, dovendo fondare la Chiesa, ha molte difficoltà: deve affrontare la persecuzione e il martirio, ma il missionario è anche più libero, può dare spazio alla creatività e all’inventiva. L’annuncio di Cristo deve essere sempre nuovo, sempre flessibile per poter attirare persone di culture, mentalità, storie diverse. Tra i missionari c’è una varietà enorme di metodi apostolici per poter compiere la missione stessa. L’importante è superare la tentazione di privilegiare solo l’aspetto caritativo. Faccio un esempio. Molti anni fa sono andato a visitare un lebbrosario che le Missionarie dell’Immacolata (Pime) avevano fondato nell’India dei paria a Vegavaram, nello Stato dell’Andhra Pradesh. Era un ospedale moderno in un luogo in cui non c’era nulla. Lo Stato ha mandato una commissione di tre medici per valutare l’operato della nuova fondazione e dare l’approvazione. Alla fine, i medici hanno parlato con la superiora italiana e le hanno chiesto perché le Missionarie dell’Immacolata avessero costruito l’ospedale in una landa desolata dove la gente non poteva dare niente. La risposta è stata: ‘Abbiamo fatto questo per amore di Cristo’. La carità è sempre legata all’annuncio di Cristo’.

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Per amore delle “genti” https://www.lavoce.it/per-amore-delle-genti/ Thu, 02 Oct 2008 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=6990 Ottobre mese dedicato alla missione ad gentes, alla missione senza confini, dove la preghiera e il sostegno ai poveri della terra, nello spirito proprio delle Pontificie opere missionarie, è rivolto alle missioni più povere del mondo. La Giornata missionaria mondiale, che si celebra ogni anno nella terza domenica di ottobre, si estende all’intero mese di ottobre, dedicando ogni settimana ad approfondire un diverso aspetto della missionarietà. Cinque sono le tappe che scandiscono il cammino di preghiera e solidarietà: la contemplazione, la vocazione, la responsabilità, la carità e il ringraziamento. ‘Ai nostri giorni ‘ spiega il direttore diocesano del Centro missionario don Fernando Benigni, infaticabile evangelizzatore in Africa e a Terni – missione è divenuta una parola polivalente che abbraccia diversi aspetti, specie da quando anche i popoli dei Paesi poveri del terzo mondo vengono da noi. Con l’affievolirsi della fede tradizionale, la parola missione ha acquisito una diversa valenza: ogni battezzato è missionario e attraverso la sua vita di fede, nella quotidianità, influisce con il suo esempio e parola a testimoniare il Vangelo’.’Viviamo come in una sorta di globalizzazione del Vangelo ‘ continua don Fernando – che è di tutti e per tutti, perché Cristo salva il mondo’. La missione è la vocazione stessa della Chiesa in tutte le sue componenti, aperta al mondo e per il mondo. E aggiunge don Fernando: ‘La missione non è solo raggiungere Paesi poveri e lontani, ma è anche preghiera, accoglienza, condivisione da parte di noi cristiani con le persone che quotidianamente incontriamo lungo le strade delle nostre città’. Tornando al tema della Giornata missionaria, don Fernando ne puntualizza due aspetti: ‘La polivalenza dell’ottobre missionario si arricchisce quest’anno delle celebrazioni per l’anno dedicato a san Paolo, quale modello di evangelizzatore, e a livello diocesano del cammino che si sta facendo nell’approfondire il rapporto tra eucarestia, Chiesa e città’. Ulteriore valore aggiunto sarà dato da una particolare ricorrenza: i 20 anni della cooperazione tra la Chiesa diocesana e quella di Kananga nel Congo, e i 25 anni di episcopato di mons. Franco Gualdrini, che fortemente volle dare avvio all’esperienza condivisa con l’Africa, e che sarà festeggiato domenica 19 ottobre alle ore 17.30 nella cattedrale di Terni. ‘Ricordare i venti anni della cooperazione tra le due diocesi ‘ sottolinea don Fernando Benigni – significa rendere conto dell’esperienza e ricordare al cuore della gente il coinvolgimento reciproco. La mia testimonianza, e credo anche degli altri sei preti che si sono alternati in missione: don Ivano, padre Mario, don Maurizio, don Edmund, don Sergio, don Leopoldo, e alcuni laici: Giuseppina, Gabriella e Dario, Annarita, Marisa, è quella di ritenere che l’Africa sia stato un dono più grande di quello che ciascuno di noi ha portato laggiù. Essere ritornati dalla missione ha acceso una visione nuova della nostra pastorale che deve, oggi, fare i conti con una fede che si spegne, per ritornare ad un’azione pastorale di primo annuncio del Vangelo. Questo credo sia un grande stimolo per continuare ad essere missionari ogni giorno in casa nostra, sia per noi che per quanti vivono la missione della Chiesa in diocesi’. ‘Ci auguriamo ‘ conclude don Fernando – che venga condiviso a tutti i livelli il respiro ampio della missione, che non si confina in singole attività o Paesi, ma che deve coinvolgere anche le singole esperienze in terre lontane in un più grande spirito cooperativo, per creare parrocchie, gruppi e movimenti aperti a nuovi orizzonti comuni’.

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Diffusori del Regno https://www.lavoce.it/diffusori-del-regno/ Thu, 05 Oct 2006 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=5436 Ottobre è il mese che la Chiesa cattolica dedica alla missione universale. Quattro settimane in cui le comunità cristiane sono chiamate a riflettere sul senso della missione e operare perché l’accoglienza, la fratellanza e la solidarietà amplino sempre più i loro confini e accrescano il loro impegno, soprattutto a favore di quelle realtà lontane e meno conosciute, per le quali sono punto di riferimento le Pontificie opere missionarie. Un mese in cui vari saranno i momenti caratterizzanti il cammino missionario, a cominciare dalla preghiera e contemplazione, per proseguire con il sacrificio e l’impegno, quindi la vocazione e responsabilità, la carità e l’offerta e infine il ringraziamento e la gioiaIn diocesi, come consuetudine, momento centrale dell’ottobre missionario sarà la veglia diocesana di preghiera missionaria: ‘La carità anima della missione’ che si terrà giovedì 12 ottobre, alle ore 21, nella chiesa di San Matteo a Terni, e che sarà presieduta dal vescovo mons. Vincenzo Paglia con i nostri missionari diocesani a Ntambue, don Edmund Kamiski, attuale parroco della chiesa che ospita la veglia, e don Maurizio Cuccato che ritornerà in Congo, e con tante altre testimonianze di varia missionarietà. L’ottobre missionario, che ha come slogan: ‘Dio amore, sorgente della missione’, e la Giornata missionaria mondiale del 22 ottobre, che sarà celebrata in tutte le parrocchie, potranno essere, come esorta il Papa nel suo messaggio ‘un’utile occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza missionaria concerne tutti. Accanto a coloro che sono in prima linea, molti altri, bambini, giovani e adulti, che cooperano in diversi modi, contribuiscono alla diffusione del regno di Dio’. Ancora troppi sono i fratelli che non conoscono Gesù perché mai raggiunti dalla Parola, e tanti pure solo quelli che non sanno più riconoscerlo. È necessario quindi riscoprire il senso profondamente missionario del cristianesimo e della vocazione cristiana, attraverso la grazia di un rinnovato impegno come testimoni e annunciatori del Vangelo. Essere missionario è l’impegno di ogni cristiano, testimone della fede e evangelizzatore del mondo, a cominciare dal proprio ambito di vita, dal proprio quartiere, parrocchia e città. La presenza di tante persone di diversa cultura e tradizione che popolano le strade del mondo chiede ad ognuno d’interrogarsi coraggiosamente, per scoprire la modalità concreta della sua testimonianza, per accogliere la specifica vocazione che lo farà segno vivo del Vangelo nel mondo. Così anche la Chiesa locale potrà essere segno di speranza attraverso l’esperienza concreta di ciascuno, all’interno della propria specifica chiamata.

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Gesti di solidarietà in terre lontane https://www.lavoce.it/gesti-di-solidarieta-in-terre-lontane/ Thu, 28 Oct 2004 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=4106 Ogni giorno sono più di 24.000 i poveri che muoiono di fame e circa un miliardo soffre la fame e la malnutrizione. Dati che sollecitano ad una riflessione, che spingono a dare risposte concrete, che interrogano nel profondo l’esperienza di fede dei credenti. Sono situazioni che rivelano non solo tante povertà materiali che generano questi drammi, ma che toccano nel profondo il senso stesso della missione. A conclusione dell’ottobre missionario, mese che ha visto la Chiesa regionale impegnata in vario modo e su vari fronti nell’impegno della missione ‘ad gentes’, la sollecitazione verso una nuova evangelizzazione che parta dalle parrocchie, nasce anche dal riconsiderare il loro ruolo nel fare comunione tra tutti coloro che gravitano nella comunità ecclesiale. Una missione che è anche il paradigma del rinnovamento pastorale, dove la missionarietà si esplica nell’annuncio del Vangelo da condividere con tutti coloro che sono alla ricerca di ragioni di vivere, che sollecita al dialogo e all’accoglienza, che si esprime nella solidarietà concreta, che si anima dei colori del mondo e che unisce nell’amore fraterno. Una missione che ha dato, in Umbria, frutti importanti e non da oggi. Gesti di solidarietà che fanno dell’annuncio del Vangelo e della promozione umana i loro cardini. Ecco allora i gemellaggi, l’attività di associazioni e gruppi come quella della diocesi di Todi Orvieto in Albania a Fushe Arrez dove si è operato per la promozione della Chiesa locale, con la catechesi, assistenza alle donne e ai bambini e la realizzazione di tante opere, in luoghi dove non c’è mai stata una chiesa vera per riunirsi a pregare o per amministrare i sacramenti. C’è poi l’esperienza di solidarietà della diocesi di Spoleto-Norcia in Georgia, uno dei paesi dell’ex Urss dove i cattolici sono delle esigue minoranze, raccolti in piccole comunità di poche centinaia di praticanti e dove la vita in genere è molto precaria. Aiuti che serviranno per dare risposta alle richieste di sostegno alla popolazione locale, provata, oggi ancora di più, dopo gli ultimi attacchi terroristici. La missione è infatti quella che annulla differenze, confini fisici e astratti.

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Per le missioni contano anche i numeri https://www.lavoce.it/per-le-missioni-contano-anche-i-numeri/ Thu, 30 Oct 2003 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3458 L’Ottobre missionario si è ormai concluso, quindi è tempo di bilanci, non tanto a livello economico quanto pastorale e di presa di coscienza. In diocesi è stato proposto di celebrare i vari momenti della preghiera e contemplazione, del sacrificio ed impegno, della vocazione, della carità e donazione in tutte le parrocchie, in particolare con la veglia missionaria, proposta a livello cittadino nella chiesa di San Giovanni Evangelista. Un momento forte di riflessione e di sensibilizzazione della gente alla missionarietà qui e a quella ad gentes. Questo infatti essenzialmente lo scopo che nella diocesi si è voluto perseguire nella realizzazione dei progetti per questo mese, con l’attualizzazione della missione nelle nostre strade e nella vita di ogni giorno, dove ci sono sempre più immigrati che vivono o sopravvivono nelle nostre città che hanno bisogno di essere accolti, che chiedono solidarietà. In questo sembra a volte che la fede e la disponibilità delle persone sia carente come la presenza e la missionarità verso gli altri. Il senso di unità nella proposta evangelica è stato sottolineato anche nel corso della veglia cittadina e negli altri incontri preparatori, a voler sottolineare come tra le tante presenze e iniziative a favore di singole missioni quello che deve sempre essere l’orizzonte missionario è l’accoglienza e la testimonianza nel mondo del messaggio evangelico. La missione come più volte ripetuto è l’essenza stessa della Chiesa e non va relegata ad un singolo obolo o iniziativa di beneficenza. Infatti tutto quello che il mese missionario dona in termini economici alle Ppoomm (Pontificie opere missionarie della Chiesa cattolica) viene convogliato in un fondo universale di solidarietà per aiutare tutte le missioni, soprattutto quelle non sponsorizzate e per il sostegno delle Chiese missionarie nel mondo. Significativi in proposito i dati riportati riguardanti gli ultimi quattro anni delle giornata missionaria mondiale nella diocesi: nel 1999 sono state raccolte offerte per 28.494.300 ‘ nell’anno 2000 ‘30.990.378, nel 2001 ‘28.884.995 e nel 2002 12.421,75 euro. Si potrebbe fare molto di più, celebrando in ogni parrocchia la giornata missionaria mondiale e con una maggiore coesione e unitarietà delle iniziative per l’evangelizzazione e la promozione umana nei Sud del mondo. Si potrebbe fare molto di più anche attraverso degli stili di vita più sobri che consentirebbero di poter aiutare vere situazioni di povertà dove manca anche l’essenziale. Stili di vita che si concretizzano nella semplicità, rinunciando non solo al superfluo ma anche al necessario. Le iniziative a scopo benefico, organizzate non solo da associazioni e organismi religiosi cattolici, ma anche da associazioni laiche per la raccolta di fondi per vari scopi, non dovrebbero fare distinzioni, ma contribuire ad una vera cooperazione tra le Chiese, reciprocamente arricchenti e di sensibilizzazione autentica nella società contemporanea e delle nostre città.

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Un ottobre in aiuto delle missioni dimenticate e meno conosciute https://www.lavoce.it/un-ottobre-in-aiuto-delle-missioni-dimenticate-e-meno-conosciute/ Thu, 09 Oct 2003 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=3412 La Chiesa missionaria, da sempre evangelizzatrice e non solo in terre lontane, espressione della missione ad gentes in senso totale, celebra nel mese di ottobre la giornata missionaria mondiale. Un mese che impegna molte parrocchie, come ci spiega don Fernando Benigni direttore del Centro missionario diocesanoChe mese missionario per la diocesi?Per la comunità cristiana l’attività missionaria non cessa mai, è un impegno costante della Chiesa. In questo periodo vorrei che la Chiesa divenisse veramente “Una casa per tutti i popoli” come recita lo slogan dell’ottobre missionario. Una casa che è la nostra chiesa, dove chiunque possa entrare e sentirsi accolto, una casa da cui uscire gioiosi per andare nel mondo. Una casa accogliente e fraterna aperta a tutti i popoli della terra che chiedono aiuto, che possono essere lontani migliaia di chilometri o dietro l’angolo delle nostre strade, nella quotidianità, in una società sempre più multietnica anche a Terni. La veglia missionaria è uno dei momenti centrali dell’ottobre missionario. Cosa sarà proposto?Sarà un momento forte per le parrocchie, alle quali è stato indicato con insistenza di celebrare la veglia nella propria comunità in preparazione della giornata missionaria mondiale del 19 ottobre. Una veglia che sia segno di opere di amore che sono sempre opere di pace, nella preghiera e nell’impegno. Una parrocchia che deve sempre più essere missionaria, secondo anche l’indicazione dei documenti della Cei, dove si ribadisce il senso della missionarietà e della nuova evangelizzazione. Vorrei ricordare anche che, a livello cittadino, venerdì 17 ottobre alle ore 21 nella chiesa di S.Giovannino sarà celebrata una veglia missionaria particolare con testimonianze e segni che parlano dei sud del mondo, alla quale invito tutti a partecipare. Quale il modo per aiutare tutte le missioni?Oltre a quanto detto in precedenza sulla missionarietà della Chiesa e dell’impegno per l’evangelizzazione, c’è anche una serie di attività e di opere a favore delle missioni che si concretizzano con la raccolta della giornata missionaria mondiale. Nella nostra diocesi stanno nascendo tanti impegni per il terzo mondo: dall’Est europeo, Albania e Kossovo, all’Africa all’America Latina, perché l’autenticità cristiana richiede apertura ai bisogni del mondo. Questo però non deve essere segno di parcellizzazione, ma sintomo di una sensibilità verso i bisogni del mondo intero senza guardare solo alla propria realtà o parrocchia. L’ottobre missionario intende supportare e aiutare tutte quelle missioni nel mondo non sponsorizzate o dimenticate che, attraverso le Pontificie Opere Missionarie, con le offerte raccolte in questo mese, possono ricevere aiuti e sostegno per i loro tanti bisogni. Una solidarietà in totale al mondo delle missioni e ai sud del mondo. Ad esempio è stata proprio la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, le Pontificie Opere Missionarie e la Congregazione per la cooperazione tra le chiese a consentire ai 200 studenti stranieri d’imparare l’italiano e di proseguire gli studi teologici in Italia. Sono progetti di ampia portata che vanno al di là dell’aiuto alla singola missione di questo o quel paese. La missione per il credente significa anche seguire nuovi e diversi stili di vita improntati alla sobrietà. Quali altre iniziative in programma?Per il periodo di Avvento e di Quaresima saranno organizzati due grandi convegni sulla globalizzazione e il mondo missionario e su un progetto per l’Africa con l’on. Melandri. Sarà anche avviato a Terni il commercio equo e solidale con la “Bottega del mondo” in collaborazione con il Comune di Terni e alcune associazioni presso l’ex carcere di via Carrara.

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