oscar battaglia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/oscar-battaglia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 26 Jul 2024 12:11:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg oscar battaglia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/oscar-battaglia/ 32 32 Don Oscar Battaglia, una vita per le sacre scritture https://www.lavoce.it/don-oscar-battaglia-una-vita-per-le-sacre-scritture/ https://www.lavoce.it/don-oscar-battaglia-una-vita-per-le-sacre-scritture/#respond Thu, 25 Jul 2024 08:49:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77151

Con Carlo Maria Martini si davano del “tu”. Aveva studiato con i grandissimi del Biblico: De La Potterie, Alonso-Schoekel, Voyé e tanti altri.

Don Oscar era un biblista, ricercatore, predicatore...

Don Oscar Battaglia era un biblista che non conosceva solo grammatica, sintassi e lessico delle lingue antiche, ma anche teologia, magistero e spiritualità. Ha formato decine di grandi biblisti e alimentato la fede di migliaia di umbri e non solo. Ricercatore, docente, predicatore, pastore, formatore di altissimo livello, di lui però, in quest’ora tristissima mi viene al cuore altro.

Sguardo unico e una eleganza sobria

Don Oscar era un uomo molto bello. Uno degli uomini più belli che io abbia mai incontrato. Alto e snello fino a età avanzata. La sua bellezza si manifestava in uno sguardo unico e in una eleganza sobria. Un misto della signorile severità delle montagne in cui era nato e della dolcezza delle colline tra le quali aveva vissuto. Una bellezza, la sua, non solo dote naturale. Tra le Scritture e la Parola c’è un punto di tangenza e, quando arrivi lì, la coscienza si manifesta nella Parola e tutto in te si trasforma. La bellezza di don Oscar si completava lì. I suoi occhi bellissimi erano capaci di uno sguardo non ordinario. Manifestavano misericordia, quella vera, quella senza “miele”.

La parresia e la libertà del Vangelo

Don Oscar è stato un cristiano capace di parresia. Agli inizi degli anni ‘80 facevamo tante cose insieme, Giovani di Ac e Istituto teologico con lui preside. Stavo introducendo un seminario con relatori importanti e sala piena e stavo dicendo un misto di ingenuità e sciocchezze. Lui si alza dall’ultima fila nella quale era seduto, viene al tavolo, prende il microfono e pieno di santa ira smonta le scemenze che stavo dicendo. Io favoleggiavo di morale cristiana e lui ci ricordò che il Signore non chiese ad Abramo quello che aveva chiesto a Noè, ad Osea quello che aveva chiesto a Davide, a Paolo quello che aveva chiesto a Levi. La gioia di assaporare ancora una volta la libertà del Vangelo (in ogni senso del genitivo) fu addirittura più forte della vergogna che provai in quel momento.

Il punto di tangenza tra Scritture e Parola

Nella sua vita, don Oscar ha pagato tanto per la cristiana parresia, ma il suo volto sereno faceva intuire che avevano pagato molto di più gli stressantissimi e acidi ecclesiastici perennemente in cerca di carriera. Don Oscar non solo frequentava quel punto di tangenza tra Scritture e Parola, ma ti ci portava. In tante e in tanti siamo stati portati lì da lui. Ricordo una domenica di gennaio di metà anni ‘70. C’era un incontro del Movimento studenti di Azione cattolica ed eravamo nel seminario regionale di Assisi. Visto il giorno, gli ambienti erano vuoti e freddi. Messa nella cappellina al primo piano. Celebra e predica don Oscar. Il Vangelo era quello del “figliol prodigo”.

Al punto chiave dell’omelia don Oscar chiede: come fece il padre a vederlo mentre era ancora lontano? Mica gli aveva telefonato per dire che stava tornando. Lo vide perché quel padre che lo aveva lasciato partire e aveva accettato di essere morto per quel figlio, era rimasto lì ad aspettare. L’amore con cui quel padre accoglierà è lo stesso con cui aveva rispettato e aspettato. Sono cinquant’anni che sento dentro di me il suono di queste parole di don Oscar e sono una voce decisiva ogni volta che l’ho ascoltata. Tantissime persone mi hanno raccontato esperienze analoghe. Don Oscar sapeva portarti in quel punto di tangenza tra Scritture e Parola perché ne conosceva la strada e ti insegnava che per arrivarci non basta devozione, ma serve anche intelligenza, e serve quella libertà senza la quale l’obbedienza è solo pigrizia o furbizia, preludio al prossimo tradimento.

…poi dovremmo dire del don Oscar confessore o del don Oscar direttore spirituale, ma qui deve scendere il silenzio del segreto. Un segreto che custodiamo in tantissimi: preti, laiche e laici, religiose e religiosi. Non credenti persino. Non so perché in tanti si affannino a irridere e sfasciare la Chiesa del Vangelo, della tradizione (quella vera, non quella dei tradizionalisti), quella del Vaticano II, la Chiesa che don Oscar Battaglia ha amato, testimoniato e fatto conoscere nel senso più pieno di questo verbo massimamente biblico.

Luca Diotallevi

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Con Carlo Maria Martini si davano del “tu”. Aveva studiato con i grandissimi del Biblico: De La Potterie, Alonso-Schoekel, Voyé e tanti altri.

Don Oscar era un biblista, ricercatore, predicatore...

Don Oscar Battaglia era un biblista che non conosceva solo grammatica, sintassi e lessico delle lingue antiche, ma anche teologia, magistero e spiritualità. Ha formato decine di grandi biblisti e alimentato la fede di migliaia di umbri e non solo. Ricercatore, docente, predicatore, pastore, formatore di altissimo livello, di lui però, in quest’ora tristissima mi viene al cuore altro.

Sguardo unico e una eleganza sobria

Don Oscar era un uomo molto bello. Uno degli uomini più belli che io abbia mai incontrato. Alto e snello fino a età avanzata. La sua bellezza si manifestava in uno sguardo unico e in una eleganza sobria. Un misto della signorile severità delle montagne in cui era nato e della dolcezza delle colline tra le quali aveva vissuto. Una bellezza, la sua, non solo dote naturale. Tra le Scritture e la Parola c’è un punto di tangenza e, quando arrivi lì, la coscienza si manifesta nella Parola e tutto in te si trasforma. La bellezza di don Oscar si completava lì. I suoi occhi bellissimi erano capaci di uno sguardo non ordinario. Manifestavano misericordia, quella vera, quella senza “miele”.

La parresia e la libertà del Vangelo

Don Oscar è stato un cristiano capace di parresia. Agli inizi degli anni ‘80 facevamo tante cose insieme, Giovani di Ac e Istituto teologico con lui preside. Stavo introducendo un seminario con relatori importanti e sala piena e stavo dicendo un misto di ingenuità e sciocchezze. Lui si alza dall’ultima fila nella quale era seduto, viene al tavolo, prende il microfono e pieno di santa ira smonta le scemenze che stavo dicendo. Io favoleggiavo di morale cristiana e lui ci ricordò che il Signore non chiese ad Abramo quello che aveva chiesto a Noè, ad Osea quello che aveva chiesto a Davide, a Paolo quello che aveva chiesto a Levi. La gioia di assaporare ancora una volta la libertà del Vangelo (in ogni senso del genitivo) fu addirittura più forte della vergogna che provai in quel momento.

Il punto di tangenza tra Scritture e Parola

Nella sua vita, don Oscar ha pagato tanto per la cristiana parresia, ma il suo volto sereno faceva intuire che avevano pagato molto di più gli stressantissimi e acidi ecclesiastici perennemente in cerca di carriera. Don Oscar non solo frequentava quel punto di tangenza tra Scritture e Parola, ma ti ci portava. In tante e in tanti siamo stati portati lì da lui. Ricordo una domenica di gennaio di metà anni ‘70. C’era un incontro del Movimento studenti di Azione cattolica ed eravamo nel seminario regionale di Assisi. Visto il giorno, gli ambienti erano vuoti e freddi. Messa nella cappellina al primo piano. Celebra e predica don Oscar. Il Vangelo era quello del “figliol prodigo”.

Al punto chiave dell’omelia don Oscar chiede: come fece il padre a vederlo mentre era ancora lontano? Mica gli aveva telefonato per dire che stava tornando. Lo vide perché quel padre che lo aveva lasciato partire e aveva accettato di essere morto per quel figlio, era rimasto lì ad aspettare. L’amore con cui quel padre accoglierà è lo stesso con cui aveva rispettato e aspettato. Sono cinquant’anni che sento dentro di me il suono di queste parole di don Oscar e sono una voce decisiva ogni volta che l’ho ascoltata. Tantissime persone mi hanno raccontato esperienze analoghe. Don Oscar sapeva portarti in quel punto di tangenza tra Scritture e Parola perché ne conosceva la strada e ti insegnava che per arrivarci non basta devozione, ma serve anche intelligenza, e serve quella libertà senza la quale l’obbedienza è solo pigrizia o furbizia, preludio al prossimo tradimento.

…poi dovremmo dire del don Oscar confessore o del don Oscar direttore spirituale, ma qui deve scendere il silenzio del segreto. Un segreto che custodiamo in tantissimi: preti, laiche e laici, religiose e religiosi. Non credenti persino. Non so perché in tanti si affannino a irridere e sfasciare la Chiesa del Vangelo, della tradizione (quella vera, non quella dei tradizionalisti), quella del Vaticano II, la Chiesa che don Oscar Battaglia ha amato, testimoniato e fatto conoscere nel senso più pieno di questo verbo massimamente biblico.

Luca Diotallevi

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Il funerale di mons. Oscar Battaglia nella cattedrale di San Rufino https://www.lavoce.it/il-funerale-di-mons-oscar-battaglia-nella-cattedrale-di-san-rufino/ https://www.lavoce.it/il-funerale-di-mons-oscar-battaglia-nella-cattedrale-di-san-rufino/#respond Wed, 24 Jul 2024 16:21:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77167

“Per quanti lo abbiamo conosciuto, don Oscar si è come identificato con la Parola, meditata, insegnata, testimoniata. È forse il tratto della sua personalità che ci rimarrà più scolpito nella memoria.  Della Parola egli viveva. Ne era innamorato. La accostava con la sapienza di esegeta colto, attento alle tendenze della cultura biblica più aggiornata, ma sempre con equilibrio, senso critico e discernimento ecclesiale”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, all’omelia delle solenni esequie di monsignor Oscar Battaglia celebrate martedì 23 luglio nella cattedrale di San Rufino ad Assisi.

I funerali di mons. Oscar Battaglia

Il clero diocesano, religiosi e religiosi, autorità civili, tra le quali il sindaco di Assisi Stefania Proietti, ed ecclesiastiche ma anche tantissimi fedeli hanno partecipato ai funerali del sacerdote diocesano, importante biblista grande conoscitore della Sacra Scrittura e della Terra Santa che è stato, tra l’altro, preside del Seminario regionale e della Facoltà di scienze religiose. Ha concelebrato il vescovo emerito di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli in rappresentanza dei vescovi Umbri e tanti religiosi e sacerdoti diocesani e di altre diocesi.

L'omelia del vescovo Domenico Sorrentino

“Soprattutto – ha aggiunto il vescovo durante l’omelia - si era dato come programma di vita quello di renderla accessibile a tutti, riflettendone la luce sul versante del mistero divino, sempre più grande dei nostri pensieri, e sul versante del mistero dell’uomo, nella concretezza delle sue espressioni, delle sue traversie, delle sue sfide. Una Parola, insomma, che illumina tutto e a tutto dà senso, ma in modo non magico, dando risposte che suscitano domande ulteriori e chiedendo una ricerca inesausta, mai conclusa finché siamo su questa terra. Si è dedicato a questa missione con incredibile generosità. Non si negava ai mille inviti, dovunque scorgeva il bisogno sincero che la Parola venisse spezzata come pane nutriente. In diocesi lo abbiamo visto attivo nel preparare ogni anno i preziosi quaderni della Scuola di Bibbia e vita cristiana, e lo ha fatto fino a che le dita non sono diventate così tremule da non governare più la tastiera di un computer. Quando gliene feci l'ultima richiesta, non mi disse no, ma mi mostrò le dita. Lo sguardo diceva un infinito rammarico. Ha continuato a fare esegesi con la sua sofferenza accolta con fede. Tanti lo ricorderanno non solo come interprete del Libro santo, ma anche come guida alla Terra Santa, della quale conosceva tutti gli angoli, sapendo dire parole che si inchiodavano nell'animo per sempre”. Al termine del rito funebre la cara salma è stata tumulata presso la cappella del Seminario nel cimitero di Assisi. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="77176,77177,77178,77179,77180"]]]>

“Per quanti lo abbiamo conosciuto, don Oscar si è come identificato con la Parola, meditata, insegnata, testimoniata. È forse il tratto della sua personalità che ci rimarrà più scolpito nella memoria.  Della Parola egli viveva. Ne era innamorato. La accostava con la sapienza di esegeta colto, attento alle tendenze della cultura biblica più aggiornata, ma sempre con equilibrio, senso critico e discernimento ecclesiale”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, all’omelia delle solenni esequie di monsignor Oscar Battaglia celebrate martedì 23 luglio nella cattedrale di San Rufino ad Assisi.

I funerali di mons. Oscar Battaglia

Il clero diocesano, religiosi e religiosi, autorità civili, tra le quali il sindaco di Assisi Stefania Proietti, ed ecclesiastiche ma anche tantissimi fedeli hanno partecipato ai funerali del sacerdote diocesano, importante biblista grande conoscitore della Sacra Scrittura e della Terra Santa che è stato, tra l’altro, preside del Seminario regionale e della Facoltà di scienze religiose. Ha concelebrato il vescovo emerito di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli in rappresentanza dei vescovi Umbri e tanti religiosi e sacerdoti diocesani e di altre diocesi.

L'omelia del vescovo Domenico Sorrentino

“Soprattutto – ha aggiunto il vescovo durante l’omelia - si era dato come programma di vita quello di renderla accessibile a tutti, riflettendone la luce sul versante del mistero divino, sempre più grande dei nostri pensieri, e sul versante del mistero dell’uomo, nella concretezza delle sue espressioni, delle sue traversie, delle sue sfide. Una Parola, insomma, che illumina tutto e a tutto dà senso, ma in modo non magico, dando risposte che suscitano domande ulteriori e chiedendo una ricerca inesausta, mai conclusa finché siamo su questa terra. Si è dedicato a questa missione con incredibile generosità. Non si negava ai mille inviti, dovunque scorgeva il bisogno sincero che la Parola venisse spezzata come pane nutriente. In diocesi lo abbiamo visto attivo nel preparare ogni anno i preziosi quaderni della Scuola di Bibbia e vita cristiana, e lo ha fatto fino a che le dita non sono diventate così tremule da non governare più la tastiera di un computer. Quando gliene feci l'ultima richiesta, non mi disse no, ma mi mostrò le dita. Lo sguardo diceva un infinito rammarico. Ha continuato a fare esegesi con la sua sofferenza accolta con fede. Tanti lo ricorderanno non solo come interprete del Libro santo, ma anche come guida alla Terra Santa, della quale conosceva tutti gli angoli, sapendo dire parole che si inchiodavano nell'animo per sempre”. Al termine del rito funebre la cara salma è stata tumulata presso la cappella del Seminario nel cimitero di Assisi. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="77176,77177,77178,77179,77180"]]]>
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Monsignor Oscar Battaglia è tornato alla casa del Padre https://www.lavoce.it/monsignor-oscar-battaglia-e-tornato-alla-casa-del-padre/ https://www.lavoce.it/monsignor-oscar-battaglia-e-tornato-alla-casa-del-padre/#respond Sun, 21 Jul 2024 08:04:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77159 Don Oscar Battaglia seduto su una poltrona blu a sinistra il vescovo Sorrentino

È tornato alla Casa del Padre monsignor Oscar Battaglia, sacerdote diocesano, importante biblista grande conoscitore della Sacra Scrittura e della Terra Santa. Don Oscar, come tutti lo conoscevano, è morto nel pomeriggio di sabato 20 luglio alle ore 17.30 nell’infermeria dei Frati minori dell’Umbria e Sardegna a Santa Maria degli Angeli dove era accudito amorevolmente da ormai quasi due anni e dove nelle ultime ore prima della sua dipartita ha ricevuto la vicinanza dei frati e delle persone più care. Proprio due giorni fa aveva voluto ricevere l’unzione degli infermi. Don Oscar era nato nella frazione di Todiano a Preci in Valnerina e dopo brillanti e veloci studi si era specializzato nell’approfondimento della Bibbia e diventato professore di Sacra Scrittura. Ha ricoperto l’incarico di preside del Seminario regionale e della Facoltà di scienze religiose. È stato guida e maestro di riferimento puntuale per tanti pellegrini che ha accompagnato in Terra Santa nei circa centoventi pellegrinaggi effettuati. Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino, il consiglio episcopale, il consiglio presbiterale, il collegio dei consultori e l’intera comunità si uniscono in preghiera per il confratello e sono vicini ai parenti del caro Don Oscar. Le esequie saranno celebrate dal vescovo martedì 23 luglio alle ore 16 nella cattedrale di San Rufino. Al termine del rito funebre la salma sarà tumulata presso la cappella del Seminario nel cimitero di Assisi.]]>
Don Oscar Battaglia seduto su una poltrona blu a sinistra il vescovo Sorrentino

È tornato alla Casa del Padre monsignor Oscar Battaglia, sacerdote diocesano, importante biblista grande conoscitore della Sacra Scrittura e della Terra Santa. Don Oscar, come tutti lo conoscevano, è morto nel pomeriggio di sabato 20 luglio alle ore 17.30 nell’infermeria dei Frati minori dell’Umbria e Sardegna a Santa Maria degli Angeli dove era accudito amorevolmente da ormai quasi due anni e dove nelle ultime ore prima della sua dipartita ha ricevuto la vicinanza dei frati e delle persone più care. Proprio due giorni fa aveva voluto ricevere l’unzione degli infermi. Don Oscar era nato nella frazione di Todiano a Preci in Valnerina e dopo brillanti e veloci studi si era specializzato nell’approfondimento della Bibbia e diventato professore di Sacra Scrittura. Ha ricoperto l’incarico di preside del Seminario regionale e della Facoltà di scienze religiose. È stato guida e maestro di riferimento puntuale per tanti pellegrini che ha accompagnato in Terra Santa nei circa centoventi pellegrinaggi effettuati. Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino, il consiglio episcopale, il consiglio presbiterale, il collegio dei consultori e l’intera comunità si uniscono in preghiera per il confratello e sono vicini ai parenti del caro Don Oscar. Le esequie saranno celebrate dal vescovo martedì 23 luglio alle ore 16 nella cattedrale di San Rufino. Al termine del rito funebre la salma sarà tumulata presso la cappella del Seminario nel cimitero di Assisi.]]>
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