Norcia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/norcia/ Settimanale di informazione regionale Mon, 09 Sep 2024 09:53:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Norcia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/norcia/ 32 32 Norcia, avviata la ricostruzione della concattedrale di S. Maria Argentea https://www.lavoce.it/norcia-avviata-la-ricostruzione-della-concattedrale-di-s-maria-argentea/ https://www.lavoce.it/norcia-avviata-la-ricostruzione-della-concattedrale-di-s-maria-argentea/#respond Mon, 09 Sep 2024 09:52:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77503 L'interno senza tetto e con vari danni della copncattedrale di Norcia

Alle 16.07 di sabato 7 settembre 2024 è stato ufficialmente avviato il cantiere per la ricostruzione della Concattedrale di Santa Maria Argentea a Norcia, gravemente ferita dai terremoti del 2016.

La consegna simbolica delle chiavi della concattedrale di Norcia da parte dell'arcivescovo Boccardo

All’interno di ciò che rimane della chiesa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, dinanzi a numerose autorità civili, militari ed ecclesiastiche, nonché a molti nursini, ha simbolicamente consegnato le chiavi al signor Claudio Umbrico, titolare della ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (Pg) che eseguirà i lavori. "Iniziamo una bella avventura – ha detto mons. Boccardo - che dice la fiducia e l’incoraggiamento per tutta la popolazione di Norcia che aspetta di ritrovare questa chiesa di Santa Maria come la propria casa, casa della comunità cristiana di questa città. Dopo otto anni questo è un momento di speranza per ricominciare seriamente. L’avvio del cantiere è la parte visibile e immediata dell’opera di ricostruzione che è iniziata da tempo e che, grazie alla sinergia degli Enti coinvolti, sta portando i frutti su tutto il territorio". Mons. Boccardo ha quindi benedetto il cantiere di lavoro e poi tutti si sono spostati nel vicino DigiPASS per la presentazione del progetto di recupero della chiesa.

Il progetto di ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea di Norcia

Alcuni rappresentanti del gruppo della progettazione – il prof. arch. Riccardo Dalla Negra, l’arch. Giancarlo Battista e l’ing. Andrea Giannantoni – hanno presentato il progetto di ricostruzione della chiesa: «Si tratta – hanno detto – di un progetto complesso, per nulla facile, ma possibile. Reintegreremo tutto ciò che è possibile, grazie anche all’operazione molto attenta che è stata fatta di salvaguardare il materiale recuperato".

I danni della Concattedrale

Gli eventi sismici del 2016 hanno causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri ed ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. Il dato geometrico è stato acquisito mediante laser a tempo di volo (Leica P40) e le scansioni sono state elaborate in un’unica nuvola di punti tramite il software Leica Cyclone. Per ovviare alla problematica posta dalla presenza della messa in sicurezza si sono dovute eseguire numerose scansioni aggiuntive tra la muratura ed i ponteggi, andando poi ad eliminare la sagoma di questi ultimi in fase di elaborazione del modello. Per integrare il dato geometrico con quello materico si è condotto un rilievo fotografico da drone, che ha consentito di analizzare anche superfici che per la loro altezza risultavano poco visibili da terra. L’ampia documentazione fotografica ha poi portato all’ulteriore elaborazione di modelli texturizzati tramite fotogrammetria digitale. Progetto per gli esterni: recupero delle bozze di pietra dalle macerie; reintegrazione delle lacune tramite la giustapposizione (condotta per anastilosi ove possibile) dei bozzati esterni; ricostituzione del sodo murario da realizzarsi con un conglomerato (calcestruzzo di calce con buone caratteristiche di idraulicità e aggregati provenienti dal recupero delle macerie, opportunamente e variamente macinate). Gli elementi lapidei crollati sono conservati in bancali collocati in parte a piè d’opera ed in parte nel deposito di S. Scolastica. Verranno ricostruiti i paramenti murari. Progetto per gli interni: reintegrazione delle murature perimetrali; reintegrazione in forme semplificate delle parti architettoniche crollate con lo stesso conglomerato gettato in casserature preformate per restituire una superficie molto compatta; per quanto riguarda i pilastri, si recupera tutto il materiale possibile. Progetto per le coperture interne: il sistema di chiusura dell'ordine architettonico non vuole replicare mimeticamente l’ultima configurazione dei plafoni crollati, frutto di una ricostruzione riduttiva degli anni sessanta. Al tempo stesso la documentazione fotografica riconduce ad una più complessa definizione decorativa degli stessi plafoni, ma dalla documentazione storica si evince che l’attuale configurazione delle coperture fosse stata sensibilmente abbassata rispetto alle quote originarie. Si percorre quindi la strada della reintegrazione in chiave contemporanea, ma a totale “servizio” della preesistenza, mediante un sistema di volte a sesto ribassato, irregolare nella configurazione, ma pur sempre in grado di sottolineare le “campate” sottostanti, oltre che l'area presbiteriale.

L’intervento del Commissario Guido Castelli

Dopo le fasi della rilevazione dei danni, della messa in sicurezza, della rimozione e catalogazione delle macerie, delle varie istanze burocratiche e della progettazione, il 4 aprile 2024 la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 ha approvato il progetto di ricostruzione. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016, nello specifico ordinanze n. 105 del 2020 e n. 132 del 2022. Il 27 giugno 2024 si è riunita la Commissione di Gara dell’Archidiocesi per l’apertura della gara di appalto: i lavori se li è aggiudicati, appunto, la ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (PG). Da capitolato la durata dei lavori è stimata in 600 giorni. Si ipotizza quindi la conclusione per l’estate 2026. E il sen. Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016, ha rivolto il suo grazie a tutti quanti si sono impegnati per arrivare a questa giornata. "Grazie a mons. Boccardo e all’archidiocesi di Spoleto-Norcia che sta facendo molto sulla ricostruzione, in un lavoro che è enorme ed impegnativo. Sugli edifici di culto, con le diocesi, stiamo facendo un vero cammino sinodale, un bel lavoro di squadra. Abbiamo due obiettivi: ricostruire meglio e mantenere vive le comunità. Con l’avvio di questo cantiere a Norcia si va proprio in questa direzione".

L'intervento dell'assessore Enrico Melasecche

L’intervento dell’assessore Melasecche. In rappresentanza della presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei è giunto a Norcia Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità urbana. «Questa giornata – ha detto – è una pietra miliare per Norcia. La collaborazione fra gli Enti, finalmente, ci fa vedere le stelle della ricostruzione. Qui la vita deve proseguire e quindi vanno bene le infrastrutture, ma la Cattedrale riunisce la comunità, è il segno fondamentale dell’anima di questa zona».

L’intervento del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera

Di pura emozione ha parlato il primo cittadino commentando l’avvio del cantiere. "Questa chiesa – ha detto - è l’identità della nostra Città. La nostra vita si riconduce sempre dentro la Cattedrale".

Le parole dell'arcivescovo Renato Boccardo

Le conclusioni dell’Arcivescovo. "Stiamo dando inizio – ha detto mons. Boccardo nell’intervento conclusivo - ad una operazione grande e significativa. Avviamo qualcosa che va al di là delle mura, che dice la voglia di una comunità di guardare avanti. Siamo qui, tutti insieme, a costruire il futuro. La chiesa di Santa Maria è uno scrigno che custodisce le radici di Norcia". https://www.youtube.com/watch?v=HXBUXdJ-fos   [gallery ids="77511,77512,77513,77514,77515,77516,77517,77518"]]]>
L'interno senza tetto e con vari danni della copncattedrale di Norcia

Alle 16.07 di sabato 7 settembre 2024 è stato ufficialmente avviato il cantiere per la ricostruzione della Concattedrale di Santa Maria Argentea a Norcia, gravemente ferita dai terremoti del 2016.

La consegna simbolica delle chiavi della concattedrale di Norcia da parte dell'arcivescovo Boccardo

All’interno di ciò che rimane della chiesa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, dinanzi a numerose autorità civili, militari ed ecclesiastiche, nonché a molti nursini, ha simbolicamente consegnato le chiavi al signor Claudio Umbrico, titolare della ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (Pg) che eseguirà i lavori. "Iniziamo una bella avventura – ha detto mons. Boccardo - che dice la fiducia e l’incoraggiamento per tutta la popolazione di Norcia che aspetta di ritrovare questa chiesa di Santa Maria come la propria casa, casa della comunità cristiana di questa città. Dopo otto anni questo è un momento di speranza per ricominciare seriamente. L’avvio del cantiere è la parte visibile e immediata dell’opera di ricostruzione che è iniziata da tempo e che, grazie alla sinergia degli Enti coinvolti, sta portando i frutti su tutto il territorio". Mons. Boccardo ha quindi benedetto il cantiere di lavoro e poi tutti si sono spostati nel vicino DigiPASS per la presentazione del progetto di recupero della chiesa.

Il progetto di ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea di Norcia

Alcuni rappresentanti del gruppo della progettazione – il prof. arch. Riccardo Dalla Negra, l’arch. Giancarlo Battista e l’ing. Andrea Giannantoni – hanno presentato il progetto di ricostruzione della chiesa: «Si tratta – hanno detto – di un progetto complesso, per nulla facile, ma possibile. Reintegreremo tutto ciò che è possibile, grazie anche all’operazione molto attenta che è stata fatta di salvaguardare il materiale recuperato".

I danni della Concattedrale

Gli eventi sismici del 2016 hanno causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri ed ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. Il dato geometrico è stato acquisito mediante laser a tempo di volo (Leica P40) e le scansioni sono state elaborate in un’unica nuvola di punti tramite il software Leica Cyclone. Per ovviare alla problematica posta dalla presenza della messa in sicurezza si sono dovute eseguire numerose scansioni aggiuntive tra la muratura ed i ponteggi, andando poi ad eliminare la sagoma di questi ultimi in fase di elaborazione del modello. Per integrare il dato geometrico con quello materico si è condotto un rilievo fotografico da drone, che ha consentito di analizzare anche superfici che per la loro altezza risultavano poco visibili da terra. L’ampia documentazione fotografica ha poi portato all’ulteriore elaborazione di modelli texturizzati tramite fotogrammetria digitale. Progetto per gli esterni: recupero delle bozze di pietra dalle macerie; reintegrazione delle lacune tramite la giustapposizione (condotta per anastilosi ove possibile) dei bozzati esterni; ricostituzione del sodo murario da realizzarsi con un conglomerato (calcestruzzo di calce con buone caratteristiche di idraulicità e aggregati provenienti dal recupero delle macerie, opportunamente e variamente macinate). Gli elementi lapidei crollati sono conservati in bancali collocati in parte a piè d’opera ed in parte nel deposito di S. Scolastica. Verranno ricostruiti i paramenti murari. Progetto per gli interni: reintegrazione delle murature perimetrali; reintegrazione in forme semplificate delle parti architettoniche crollate con lo stesso conglomerato gettato in casserature preformate per restituire una superficie molto compatta; per quanto riguarda i pilastri, si recupera tutto il materiale possibile. Progetto per le coperture interne: il sistema di chiusura dell'ordine architettonico non vuole replicare mimeticamente l’ultima configurazione dei plafoni crollati, frutto di una ricostruzione riduttiva degli anni sessanta. Al tempo stesso la documentazione fotografica riconduce ad una più complessa definizione decorativa degli stessi plafoni, ma dalla documentazione storica si evince che l’attuale configurazione delle coperture fosse stata sensibilmente abbassata rispetto alle quote originarie. Si percorre quindi la strada della reintegrazione in chiave contemporanea, ma a totale “servizio” della preesistenza, mediante un sistema di volte a sesto ribassato, irregolare nella configurazione, ma pur sempre in grado di sottolineare le “campate” sottostanti, oltre che l'area presbiteriale.

L’intervento del Commissario Guido Castelli

Dopo le fasi della rilevazione dei danni, della messa in sicurezza, della rimozione e catalogazione delle macerie, delle varie istanze burocratiche e della progettazione, il 4 aprile 2024 la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 ha approvato il progetto di ricostruzione. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016, nello specifico ordinanze n. 105 del 2020 e n. 132 del 2022. Il 27 giugno 2024 si è riunita la Commissione di Gara dell’Archidiocesi per l’apertura della gara di appalto: i lavori se li è aggiudicati, appunto, la ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (PG). Da capitolato la durata dei lavori è stimata in 600 giorni. Si ipotizza quindi la conclusione per l’estate 2026. E il sen. Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016, ha rivolto il suo grazie a tutti quanti si sono impegnati per arrivare a questa giornata. "Grazie a mons. Boccardo e all’archidiocesi di Spoleto-Norcia che sta facendo molto sulla ricostruzione, in un lavoro che è enorme ed impegnativo. Sugli edifici di culto, con le diocesi, stiamo facendo un vero cammino sinodale, un bel lavoro di squadra. Abbiamo due obiettivi: ricostruire meglio e mantenere vive le comunità. Con l’avvio di questo cantiere a Norcia si va proprio in questa direzione".

L'intervento dell'assessore Enrico Melasecche

L’intervento dell’assessore Melasecche. In rappresentanza della presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei è giunto a Norcia Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità urbana. «Questa giornata – ha detto – è una pietra miliare per Norcia. La collaborazione fra gli Enti, finalmente, ci fa vedere le stelle della ricostruzione. Qui la vita deve proseguire e quindi vanno bene le infrastrutture, ma la Cattedrale riunisce la comunità, è il segno fondamentale dell’anima di questa zona».

L’intervento del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera

Di pura emozione ha parlato il primo cittadino commentando l’avvio del cantiere. "Questa chiesa – ha detto - è l’identità della nostra Città. La nostra vita si riconduce sempre dentro la Cattedrale".

Le parole dell'arcivescovo Renato Boccardo

Le conclusioni dell’Arcivescovo. "Stiamo dando inizio – ha detto mons. Boccardo nell’intervento conclusivo - ad una operazione grande e significativa. Avviamo qualcosa che va al di là delle mura, che dice la voglia di una comunità di guardare avanti. Siamo qui, tutti insieme, a costruire il futuro. La chiesa di Santa Maria è uno scrigno che custodisce le radici di Norcia". https://www.youtube.com/watch?v=HXBUXdJ-fos   [gallery ids="77511,77512,77513,77514,77515,77516,77517,77518"]]]>
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Il monastero benedettino di Norcia elevato ad abbazia https://www.lavoce.it/il-monastero-benedettino-di-norcia-elevato-ad-abbazia/ https://www.lavoce.it/il-monastero-benedettino-di-norcia-elevato-ad-abbazia/#respond Tue, 28 May 2024 08:21:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76438

Il monastero benedettino di Norcia diventa abbazia. È quanto è stato deciso per decreto lo scorso 25 maggio, in occasione della festa del papa benedettino San Gregorio VII.
“Questa elevazione canonica conferisce onore e dignità alla comunità monastica proprio mentre celebra il suo venticinquesimo anniversario di fondazione”, dice padre Benedetto Nivakoff, che diventa così il primo abate di Norcia.
“Il nuovo abate e tutti i monaci di Norcia – dice padre Benedetto – sperano sinceramente che questo importante avvenimento spirituale possa segnare un incremento del desiderio di Dio per gli abitanti di Norcia così come per tutti coloro che, da molte parti del mondo, si uniscono ogni giorno alla preghiera del monastero”, conclude padre Benedetto.
I monaci “sono profondamente grati a tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo, in particolare all’abate primate dell’Ordine benedettino, dom Gregory Polan, OSB e al suo consiglio, all’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, e soprattutto al priore fondatore, dom Cassian Folsom, OSB”.
(Dalla Newsletter del Monastero)
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Il monastero benedettino di Norcia diventa abbazia. È quanto è stato deciso per decreto lo scorso 25 maggio, in occasione della festa del papa benedettino San Gregorio VII.
“Questa elevazione canonica conferisce onore e dignità alla comunità monastica proprio mentre celebra il suo venticinquesimo anniversario di fondazione”, dice padre Benedetto Nivakoff, che diventa così il primo abate di Norcia.
“Il nuovo abate e tutti i monaci di Norcia – dice padre Benedetto – sperano sinceramente che questo importante avvenimento spirituale possa segnare un incremento del desiderio di Dio per gli abitanti di Norcia così come per tutti coloro che, da molte parti del mondo, si uniscono ogni giorno alla preghiera del monastero”, conclude padre Benedetto.
I monaci “sono profondamente grati a tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo, in particolare all’abate primate dell’Ordine benedettino, dom Gregory Polan, OSB e al suo consiglio, all’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, e soprattutto al priore fondatore, dom Cassian Folsom, OSB”.
(Dalla Newsletter del Monastero)
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Castelluccio di Norcia. Per il Pian Grande accesso regolamentato https://www.lavoce.it/castelluccio-norcia-pian-grande-accesso-regolamentato/ https://www.lavoce.it/castelluccio-norcia-pian-grande-accesso-regolamentato/#respond Thu, 22 Jun 2023 16:25:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72131 In primo piano la fioritura al Pian Grande a castelluccio di Norcia, sullo sfondo il borgo di Castelluccio

di Paolo Millefiorini

Lo spettacolo della fioritura del Pian Grande di Castelluccio di Norcia torna a ripetersi. Quest’anno un po’ in ritardo per le condizioni meteorologiche avverse che hanno segnato la primavera 2023 in tutto il territorio nazionale, quindi posticipando giocoforza la semina della lenticchia. Ora però con il cessare delle intense piogge, la natura sembra aver “recuperato” il ritardo e pronta a dare il meglio di sé, dipingendo come una tavolozza gli altipiani nursini.

Accesso regolamentato al Pian Grande di Castelluccio di Norcia

Anche quest’anno gli accessi veicolari saranno regolamentati per preservare la natura e l’ambiente grazie all’accordo tra il Parco nazionale dei monti Sibillini e i comuni di prossimità delle porte di accesso ai Piani: Norcia (Pg), Castel Sant’Angelo sul Nera (Mc) e Arquata del Tronto (Ap).

Le date interdette al traffico motorizzato, autovetture e camper

Sono quattro le domeniche interdette al traffico motorizzato, autovetture e camper, quelle del 25 giugno, 2, 9 e 16 luglio. Sarà sempre consentito libero accesso ai mezzi a due ruote, ai bus turistici e alle autovetture di residenti, dimoranti, esercenti, soggetti non deambulanti o di coloro comunque in possesso di idonea autorizzazione (rilasciata dal Comune competente), così come per il resto della settimana.

Durante le 4 domeniche indicate, chi vorrà raggiungere Castelluccio con autovetture/ camper per poter godere della fioritura, l’unica modalità prevista per tutte e tre le porte di ingresso ai Piani di Castelluccio (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Norcia), sarà quella di lasciare il proprio mezzo presso uno dei parcheggi di prossimità (resi disponibili a riguardo), raggiungendo da questi Castelluccio attraverso un servizio di navette (lo stesso servizio navette consentirà di tornare poi a riprendere il proprio automezzo). Chiaramente, una volta lasciata l’autovettura o il camper presso uno dei parcheggi di prossimità, chi volesse potrà raggiungere Castelluccio anche a piedi o in bicicletta, ebike etc.

Dove prenotare i parcheggi

Per poter usufruire del servizio parcheggi di prossimità e navette è indispensabile prenotare il posto autovettura/ camper presso uno di tali parcheggi e, in base alla numerosità dei passeggeri, i relativi posti navetta. La prenotazione dovrà essere effettuata tramite il portale Parchi Aperti ( www.parchiaperti.it ). Al momento della prenotazione, il servizio di bigliettazione elettronica consentirà di effettuare il pagamento, sia del posto parcheggio che del/i posto/i navetta. Sarà prevista anche la possibilità di acquisto biglietti last minute, direttamente sul posto e tramite lo stesso portale, fino ad esaurimento posti disponibili.

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In primo piano la fioritura al Pian Grande a castelluccio di Norcia, sullo sfondo il borgo di Castelluccio

di Paolo Millefiorini

Lo spettacolo della fioritura del Pian Grande di Castelluccio di Norcia torna a ripetersi. Quest’anno un po’ in ritardo per le condizioni meteorologiche avverse che hanno segnato la primavera 2023 in tutto il territorio nazionale, quindi posticipando giocoforza la semina della lenticchia. Ora però con il cessare delle intense piogge, la natura sembra aver “recuperato” il ritardo e pronta a dare il meglio di sé, dipingendo come una tavolozza gli altipiani nursini.

Accesso regolamentato al Pian Grande di Castelluccio di Norcia

Anche quest’anno gli accessi veicolari saranno regolamentati per preservare la natura e l’ambiente grazie all’accordo tra il Parco nazionale dei monti Sibillini e i comuni di prossimità delle porte di accesso ai Piani: Norcia (Pg), Castel Sant’Angelo sul Nera (Mc) e Arquata del Tronto (Ap).

Le date interdette al traffico motorizzato, autovetture e camper

Sono quattro le domeniche interdette al traffico motorizzato, autovetture e camper, quelle del 25 giugno, 2, 9 e 16 luglio. Sarà sempre consentito libero accesso ai mezzi a due ruote, ai bus turistici e alle autovetture di residenti, dimoranti, esercenti, soggetti non deambulanti o di coloro comunque in possesso di idonea autorizzazione (rilasciata dal Comune competente), così come per il resto della settimana.

Durante le 4 domeniche indicate, chi vorrà raggiungere Castelluccio con autovetture/ camper per poter godere della fioritura, l’unica modalità prevista per tutte e tre le porte di ingresso ai Piani di Castelluccio (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Norcia), sarà quella di lasciare il proprio mezzo presso uno dei parcheggi di prossimità (resi disponibili a riguardo), raggiungendo da questi Castelluccio attraverso un servizio di navette (lo stesso servizio navette consentirà di tornare poi a riprendere il proprio automezzo). Chiaramente, una volta lasciata l’autovettura o il camper presso uno dei parcheggi di prossimità, chi volesse potrà raggiungere Castelluccio anche a piedi o in bicicletta, ebike etc.

Dove prenotare i parcheggi

Per poter usufruire del servizio parcheggi di prossimità e navette è indispensabile prenotare il posto autovettura/ camper presso uno di tali parcheggi e, in base alla numerosità dei passeggeri, i relativi posti navetta. La prenotazione dovrà essere effettuata tramite il portale Parchi Aperti ( www.parchiaperti.it ). Al momento della prenotazione, il servizio di bigliettazione elettronica consentirà di effettuare il pagamento, sia del posto parcheggio che del/i posto/i navetta. Sarà prevista anche la possibilità di acquisto biglietti last minute, direttamente sul posto e tramite lo stesso portale, fino ad esaurimento posti disponibili.

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Monsignor Boccardo accoglie a Norcia il rientro della Fiaccola alla vigilia della Festa di San Benedetto https://www.lavoce.it/monsignor-boccardo-accoglie-a-norcia-il-rientro-della-fiaccola-alla-vigilia-della-festa-di-san-benedetto/ https://www.lavoce.it/monsignor-boccardo-accoglie-a-norcia-il-rientro-della-fiaccola-alla-vigilia-della-festa-di-san-benedetto/#respond Tue, 21 Mar 2023 12:23:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70874 rientro fiaccola san benedetto

L'arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha accolto nella serata di lunedì 20 marzo il rientro, dopo il viaggio in Portogallo, della Fiaccola Pro Pace et Europa Una, dedicata a San Benedetto patrono della città e d'Europa. Prima sosta, al Monastero di San Benedetto in Monte dove è stata accolta dal priore padre Benedetto Nivakoff e dai monaci per poi scendere in piazza San Benedetto, per l'accensione del tripode difronte alla Basilica dedicata al patrono cittadino e d'Europa. "Ogni gesto di violenza e di odio, anche nel nostro piccolo -ha detto il presule- contribuisce ad avvelenare la città e generare la guerra. Tocca a noi essere operatori di pace".

Il rientro della Fiaccola in piazza San Benedetto

Ad attendere la Fiaccola, assieme a monsignor Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno, Riccardo Guariglia segretario generale del ministero per gli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l'assessore regionale Enrico Melasecche, il capo della Sezione consolare dell'ambasciata di Portogallo in Italia Bernardino Azevedo, l'europarlamentare Beatrice Covassi, già capo della Rappresentanza italiana della Commissione europea. "E' sempre un'emozione grande -ha detto Alemanno- ritrovarsi qui al cospetto del nostro santo patrono e rendergli omaggio in questo occasione che rappresenta un giorno importante in particolare per ogni nursino. Da suoi concittadini, con umiltà e dedizione, sentiamo forte la responsabilità di essere promulgatori dei valori etici, culturali e morali che oltre millecinquecento anni fa San Benedetto ha posto per la sua vita, e che poi sono diventati faro per le comunità monastiche e quelle solide radici di cui il Vecchio Continente sente la necessità. Oggi più che mai -ha concluso il sindaco di Norcia- abbiamo bisogno di gesti e di iniziative come queste che, nella loro semplicità, possono contribuire a farci sentire appartenenti ad un'unica bandiera, con valori comuni e condivisi. La luce di Benedetto indica questa via".

La Festa liturgica di San Benedetto

Cercare la vita, accogliere l’ospite, camminare insieme. Questi tre spunti racchiudono l’omelia che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha tenuto martedì 21 marzo 2 a Norcia nella festa liturgica di San Benedetto. La solenne celebrazione eucaristica si è tenuta nella piazza dedicata al Santo patrono d’Europa, sotto la sua grande statua in marmo, dinanzi ai ponteggi della sua Basilica in ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Col Presule hanno concelebrato i parroci della zona pastorale di Norcia, don Marco Rufini e don Davide Tononi, il parroco di Preci, don Luciano Avenati, quello di Cascia, don Canzio Scarabottini, don Mahlu Hagos Desta, collaboratore pastorale di Cascia. Hanno assistito alla celebrazione i Benedettini del monastero di San Benedetto in Monte di Norcia, guidati dal priore padre Benedetto Nivakoff. Prima della Messa, animata dal coro della parrocchia e da quello di San Benedetto, hanno sfilato in Piazza i figuranti del corteo storico della Città. Molti i fedeli presenti, così come le autorità civili e militari, tra cui: la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, Armando Gradone e Giuseppe Bellassai rispettivamente Prefetto e Questore di Perugia, il rappresentate della presidente della Provincia di Perugia, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e il rappresentate di quello di Spoleto Giovanni Maria Angelini Paroli.

Cercare la vita

"San Benedetto -ha detto monsignor Boccardo- ci spinge a riscoprire quello che abita in profondità il nostro cuore, a non mettere da parte i desideri più autentici che a volte siamo portati a credere irrealizzabili e lontani, soprattutto in momenti difficili come questo, con la guerra che è ritornata a ferire l'Europa. Guardandoci attorno, spesso constatiamo che quello che rende l’umanità così delusa e a volte così violenta è la consapevolezza di un mondo e di una vita insignificanti. C’è una crisi di senso. Una vita consegnata alla noia o al consumismo ha in sé i germi della gelosia, dell’invidia e della rivolta. Ora domandiamoci: cos’è che rende questo mondo insignificante? Non sarà che noi lo costruiamo in funzione di finalità che non sono degne dell’uomo? Ricercando sempre più il denaro e l’agio, ci priviamo della gioia della condivisione; accettando tutti i compromessi purché le nostre ambizioni e la nostra sete di potere vengano soddisfatti, impediamo agli altri di crescere; soddisfacendo gli istinti più bassi, ci ripieghiamo su noi stessi, incapaci di conoscere la gioia del fratello la cui felicità si nutre della felicità dei propri fratelli. San Benedetto ci sprona a ritrovare il vero significato di ogni costruzione umana: esiste una ragione ultima per vivere e questa ragione si chiama Dio che è amore. E proprio per fedeltà alla persona umana creata da Dio, al suo superiore destino, ai suoi diritti e ai suoi doveri, ci sentiamo di chiedere a coloro che hanno assunto la responsabilità della cosa pubblica -ha sottolineato l’arcivescovo- di rendersi attenti e sensibili a quanto fa bella e buona la vita di tutti, iniziando col promuovere e difendere l’istituzione familiare costituita dall’unione stabile di un uomo e di una donna, aperti ad assumersi la responsabilità genitoriale e ad assicurare ai bambini l’indispensabile presenza di un papà e di una mamma".

Accogliere l’ospite

"Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poiché un giorno egli dirà: Sono stato ospite e mi avete accolto. Questo passo della Regola di San Benedetto (53, 1) -ha detto ancora monsignor Boccardo- è molto importante, soprattutto nei nostri giorni dove si respira una sempre maggiore diffidenza, una paura dell'altro, visto come una minaccia per la nostra prosperità e la nostra felicità. Sappiamo bene che non basta una visione cruenta per decidere di prendersi cura dell’altro: se prima non si è accesa umanità nel cuore, l’occhio non vede. Come gli occhi di chi guarda i morti per naufragio sui barconi e parla di quelle vite come fossero bestiame. Non è possibile non pensare alla radicale insensibilità, all'assenza di umanità mostrati quando, di fronte alla morte in mare di oltre novanta migranti, di cui molti bambini, si ribadisce che la colpa è la loro: Non dovevano partire. Quella che Papa Francesco ha da tempo chiamato la cultura dell'indifferenza sta producendo veri e propri mostri: persone che di fronte al dolore altrui non solo si voltano dall'altra parte, ma incolpano i sofferenti dei loro stessi mali, senza neppure tentare di comprendere l'immane tragedia che sta dietro e dentro le loro vite. Benedetto invece ci ricorda che l'altro non è solamente qualcuno al quale io devo dare, ma è soprattutto colui dal quale io posso ricevere".

Camminare insieme

"Infine l'ultimo aspetto che potremmo imparare dal patrono d'Europa per i nostri giorni è il senso di comunità. C'è nella Regola una espressione che è importante recuperare: tutti insieme. Occorre camminare insieme -ha detto infine il presule- senza lasciare indietro nessuno; occorre individuare il passo giusto perché nessuno vada troppo avanti e qualcuno rimanga indietro. La comunità delineata da Benedetto non è una gara nella quale si vince se qualcuno arriva per primo, ma dove la vittoria c'è se si arriva tutti insieme alla meta. Anche questo oggi dobbiamo imparare nella nostra società europea: non si vince se c'è qualcuno che arriva prima, ma solamente se si cammina tutti insieme e insieme si raggiunge la meta, che è una convivenza civile veramente degna dell’uomo".]]>
rientro fiaccola san benedetto

L'arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha accolto nella serata di lunedì 20 marzo il rientro, dopo il viaggio in Portogallo, della Fiaccola Pro Pace et Europa Una, dedicata a San Benedetto patrono della città e d'Europa. Prima sosta, al Monastero di San Benedetto in Monte dove è stata accolta dal priore padre Benedetto Nivakoff e dai monaci per poi scendere in piazza San Benedetto, per l'accensione del tripode difronte alla Basilica dedicata al patrono cittadino e d'Europa. "Ogni gesto di violenza e di odio, anche nel nostro piccolo -ha detto il presule- contribuisce ad avvelenare la città e generare la guerra. Tocca a noi essere operatori di pace".

Il rientro della Fiaccola in piazza San Benedetto

Ad attendere la Fiaccola, assieme a monsignor Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno, Riccardo Guariglia segretario generale del ministero per gli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l'assessore regionale Enrico Melasecche, il capo della Sezione consolare dell'ambasciata di Portogallo in Italia Bernardino Azevedo, l'europarlamentare Beatrice Covassi, già capo della Rappresentanza italiana della Commissione europea. "E' sempre un'emozione grande -ha detto Alemanno- ritrovarsi qui al cospetto del nostro santo patrono e rendergli omaggio in questo occasione che rappresenta un giorno importante in particolare per ogni nursino. Da suoi concittadini, con umiltà e dedizione, sentiamo forte la responsabilità di essere promulgatori dei valori etici, culturali e morali che oltre millecinquecento anni fa San Benedetto ha posto per la sua vita, e che poi sono diventati faro per le comunità monastiche e quelle solide radici di cui il Vecchio Continente sente la necessità. Oggi più che mai -ha concluso il sindaco di Norcia- abbiamo bisogno di gesti e di iniziative come queste che, nella loro semplicità, possono contribuire a farci sentire appartenenti ad un'unica bandiera, con valori comuni e condivisi. La luce di Benedetto indica questa via".

La Festa liturgica di San Benedetto

Cercare la vita, accogliere l’ospite, camminare insieme. Questi tre spunti racchiudono l’omelia che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha tenuto martedì 21 marzo 2 a Norcia nella festa liturgica di San Benedetto. La solenne celebrazione eucaristica si è tenuta nella piazza dedicata al Santo patrono d’Europa, sotto la sua grande statua in marmo, dinanzi ai ponteggi della sua Basilica in ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Col Presule hanno concelebrato i parroci della zona pastorale di Norcia, don Marco Rufini e don Davide Tononi, il parroco di Preci, don Luciano Avenati, quello di Cascia, don Canzio Scarabottini, don Mahlu Hagos Desta, collaboratore pastorale di Cascia. Hanno assistito alla celebrazione i Benedettini del monastero di San Benedetto in Monte di Norcia, guidati dal priore padre Benedetto Nivakoff. Prima della Messa, animata dal coro della parrocchia e da quello di San Benedetto, hanno sfilato in Piazza i figuranti del corteo storico della Città. Molti i fedeli presenti, così come le autorità civili e militari, tra cui: la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, Armando Gradone e Giuseppe Bellassai rispettivamente Prefetto e Questore di Perugia, il rappresentate della presidente della Provincia di Perugia, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e il rappresentate di quello di Spoleto Giovanni Maria Angelini Paroli.

Cercare la vita

"San Benedetto -ha detto monsignor Boccardo- ci spinge a riscoprire quello che abita in profondità il nostro cuore, a non mettere da parte i desideri più autentici che a volte siamo portati a credere irrealizzabili e lontani, soprattutto in momenti difficili come questo, con la guerra che è ritornata a ferire l'Europa. Guardandoci attorno, spesso constatiamo che quello che rende l’umanità così delusa e a volte così violenta è la consapevolezza di un mondo e di una vita insignificanti. C’è una crisi di senso. Una vita consegnata alla noia o al consumismo ha in sé i germi della gelosia, dell’invidia e della rivolta. Ora domandiamoci: cos’è che rende questo mondo insignificante? Non sarà che noi lo costruiamo in funzione di finalità che non sono degne dell’uomo? Ricercando sempre più il denaro e l’agio, ci priviamo della gioia della condivisione; accettando tutti i compromessi purché le nostre ambizioni e la nostra sete di potere vengano soddisfatti, impediamo agli altri di crescere; soddisfacendo gli istinti più bassi, ci ripieghiamo su noi stessi, incapaci di conoscere la gioia del fratello la cui felicità si nutre della felicità dei propri fratelli. San Benedetto ci sprona a ritrovare il vero significato di ogni costruzione umana: esiste una ragione ultima per vivere e questa ragione si chiama Dio che è amore. E proprio per fedeltà alla persona umana creata da Dio, al suo superiore destino, ai suoi diritti e ai suoi doveri, ci sentiamo di chiedere a coloro che hanno assunto la responsabilità della cosa pubblica -ha sottolineato l’arcivescovo- di rendersi attenti e sensibili a quanto fa bella e buona la vita di tutti, iniziando col promuovere e difendere l’istituzione familiare costituita dall’unione stabile di un uomo e di una donna, aperti ad assumersi la responsabilità genitoriale e ad assicurare ai bambini l’indispensabile presenza di un papà e di una mamma".

Accogliere l’ospite

"Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poiché un giorno egli dirà: Sono stato ospite e mi avete accolto. Questo passo della Regola di San Benedetto (53, 1) -ha detto ancora monsignor Boccardo- è molto importante, soprattutto nei nostri giorni dove si respira una sempre maggiore diffidenza, una paura dell'altro, visto come una minaccia per la nostra prosperità e la nostra felicità. Sappiamo bene che non basta una visione cruenta per decidere di prendersi cura dell’altro: se prima non si è accesa umanità nel cuore, l’occhio non vede. Come gli occhi di chi guarda i morti per naufragio sui barconi e parla di quelle vite come fossero bestiame. Non è possibile non pensare alla radicale insensibilità, all'assenza di umanità mostrati quando, di fronte alla morte in mare di oltre novanta migranti, di cui molti bambini, si ribadisce che la colpa è la loro: Non dovevano partire. Quella che Papa Francesco ha da tempo chiamato la cultura dell'indifferenza sta producendo veri e propri mostri: persone che di fronte al dolore altrui non solo si voltano dall'altra parte, ma incolpano i sofferenti dei loro stessi mali, senza neppure tentare di comprendere l'immane tragedia che sta dietro e dentro le loro vite. Benedetto invece ci ricorda che l'altro non è solamente qualcuno al quale io devo dare, ma è soprattutto colui dal quale io posso ricevere".

Camminare insieme

"Infine l'ultimo aspetto che potremmo imparare dal patrono d'Europa per i nostri giorni è il senso di comunità. C'è nella Regola una espressione che è importante recuperare: tutti insieme. Occorre camminare insieme -ha detto infine il presule- senza lasciare indietro nessuno; occorre individuare il passo giusto perché nessuno vada troppo avanti e qualcuno rimanga indietro. La comunità delineata da Benedetto non è una gara nella quale si vince se qualcuno arriva per primo, ma dove la vittoria c'è se si arriva tutti insieme alla meta. Anche questo oggi dobbiamo imparare nella nostra società europea: non si vince se c'è qualcuno che arriva prima, ma solamente se si cammina tutti insieme e insieme si raggiunge la meta, che è una convivenza civile veramente degna dell’uomo".]]>
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La Fiaccola benedettina in Portogallo: celebrazione nella cattedrale di Lisbona https://www.lavoce.it/fiaccola-benedettina-portogallo-celebrazione-cattedrale-lisbona/ Sun, 05 Mar 2023 16:19:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70734

Prosegue il cammino della Fiaccola Benedettina in Portogallo. Domenica 5 marzo le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino, guidate dai rispettivi sindaci Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera hanno partecipato alla Solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Lisbona. La messa è stata presieduta da S. E. Joaquim Augusto da Silva Mendes, vescovo ausiliare di Lisbona e concelebrata tra gli altri da dom Donato Ogliari, amministratore apostolico di Montecassino e don Davide Tononi. Nel corso dell'omelia Mendes ha pronunciato parole di elogio per la 'missione' europea della Fiaccola benedettina, in particolare per il suo valore legato alla Pace e come messaggio attuale che, nel simbolo della luce, possa illuminare in particolare il cammino dei giovani, attesi in città per la Giornata mondiale della Gioventù. Al termine della celebrazione è stata consegnata e accesa col fuoco benedettino la lampada, che risplenderà all'unisono con i monasteri benedettini il 21 marzo in Portogallo, giorno dedicato alla festa del Santo Patrono d'Europa. La lampada, in ferro battuto, uguale per tutti i monasteri e chiese visitate, è stata posta vicino al fonte battesimale dove è stato battezzato sant'Antonio, nato a pochi passi dalla Cattedrale e poi morto in Italia, a Padova e che è attualmente uno dei Santi più venerati al mondo. Alla celebrazione erano presenti le rappresentanze dei Cortei storici di Norcia e Cassino e il Coro di Norcia che ha cantato l'Inno di San Benedetto al termine della cerimonia. Lunedì 6 marzo, le delegaziono sono attese al monastero benedettino di Singeverga, nel distretto di Porto.

L'accoglienza della Fiaccola presso la sede dell'Ambasciata d'Italia in Portogallo

La Fiaccola Benedettina il 2 marzo è stata accolta presso la sede dell'Ambasciata d'Italia in Portogallo, luogo d'eccezione anche per la presentazione dei territori di Norcia, Subiaco e Cassino uniti nel brand 'Terre di San Benedetto'. Numerosa la platea intervenuta, tra tour operator e giornalisti del Portogallo. "La visita di oggi - ha sottolineato l'ambasciatore Carlo Formosa – rafforza ulteriormente i punti di congiunzione tra l'Italia e il Portogallo, ed è inoltre una ulteriore testimonianza del legame indissolubile tra storia, spiritualità e tradizioni che è proprio della nostra Penisola”. "Tutti hanno avuto modo di apprezzare la bontà dell'offerta turistica dei nostri territori legata al vasto paniere di prodotti tipici e di eccellenza di cui disponiamo e abbiamo informato i presenti anche del percorso che la nostra città ha intrapreso per la candidatura a City of Gastronomy Unesco nel 2025" ha dichiarato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. "Siamo felici di essere qui nella vostra terra per cui sono molte ragioni che possono rappresentare un legame profondo tra le nostre comunità e il vostro Paese. Vi  ringraziamo di cuore per la vostra ospitalità. Da oltre 50 anni - prosegue - la fiaccola fa visita alle capitali europee, lo scorso anno a Madrid e completiamo qui a Lisbona la visita nella penisola Iberica" Le delegazioni di Norcia Subiaco e Cassino, guidate dai rispettivi sSindaci, Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera, sono state inoltre accolte all'Assembleia da Repubblica, il Parlamento portoghese situato nella storica costruzione del Palácio de São Bento (San Benedetto), un edificio neoclassico costruito sopra un monastero benedettino, dal presidente della Commissione Affari Europei, deputato Luís Capoulas Santos; successivamente al Palazzo comunale e, nel pomeriggio, nella sede della Commissione Europea in Portogallo dal Capo della Rappresentanza in Portogallo, dott. Antonio Vicente. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70744,70745,70746,70747,70748,70749,70750,70751,70752,70753"]]]>

Prosegue il cammino della Fiaccola Benedettina in Portogallo. Domenica 5 marzo le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino, guidate dai rispettivi sindaci Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera hanno partecipato alla Solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Lisbona. La messa è stata presieduta da S. E. Joaquim Augusto da Silva Mendes, vescovo ausiliare di Lisbona e concelebrata tra gli altri da dom Donato Ogliari, amministratore apostolico di Montecassino e don Davide Tononi. Nel corso dell'omelia Mendes ha pronunciato parole di elogio per la 'missione' europea della Fiaccola benedettina, in particolare per il suo valore legato alla Pace e come messaggio attuale che, nel simbolo della luce, possa illuminare in particolare il cammino dei giovani, attesi in città per la Giornata mondiale della Gioventù. Al termine della celebrazione è stata consegnata e accesa col fuoco benedettino la lampada, che risplenderà all'unisono con i monasteri benedettini il 21 marzo in Portogallo, giorno dedicato alla festa del Santo Patrono d'Europa. La lampada, in ferro battuto, uguale per tutti i monasteri e chiese visitate, è stata posta vicino al fonte battesimale dove è stato battezzato sant'Antonio, nato a pochi passi dalla Cattedrale e poi morto in Italia, a Padova e che è attualmente uno dei Santi più venerati al mondo. Alla celebrazione erano presenti le rappresentanze dei Cortei storici di Norcia e Cassino e il Coro di Norcia che ha cantato l'Inno di San Benedetto al termine della cerimonia. Lunedì 6 marzo, le delegaziono sono attese al monastero benedettino di Singeverga, nel distretto di Porto.

L'accoglienza della Fiaccola presso la sede dell'Ambasciata d'Italia in Portogallo

La Fiaccola Benedettina il 2 marzo è stata accolta presso la sede dell'Ambasciata d'Italia in Portogallo, luogo d'eccezione anche per la presentazione dei territori di Norcia, Subiaco e Cassino uniti nel brand 'Terre di San Benedetto'. Numerosa la platea intervenuta, tra tour operator e giornalisti del Portogallo. "La visita di oggi - ha sottolineato l'ambasciatore Carlo Formosa – rafforza ulteriormente i punti di congiunzione tra l'Italia e il Portogallo, ed è inoltre una ulteriore testimonianza del legame indissolubile tra storia, spiritualità e tradizioni che è proprio della nostra Penisola”. "Tutti hanno avuto modo di apprezzare la bontà dell'offerta turistica dei nostri territori legata al vasto paniere di prodotti tipici e di eccellenza di cui disponiamo e abbiamo informato i presenti anche del percorso che la nostra città ha intrapreso per la candidatura a City of Gastronomy Unesco nel 2025" ha dichiarato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. "Siamo felici di essere qui nella vostra terra per cui sono molte ragioni che possono rappresentare un legame profondo tra le nostre comunità e il vostro Paese. Vi  ringraziamo di cuore per la vostra ospitalità. Da oltre 50 anni - prosegue - la fiaccola fa visita alle capitali europee, lo scorso anno a Madrid e completiamo qui a Lisbona la visita nella penisola Iberica" Le delegazioni di Norcia Subiaco e Cassino, guidate dai rispettivi sSindaci, Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera, sono state inoltre accolte all'Assembleia da Repubblica, il Parlamento portoghese situato nella storica costruzione del Palácio de São Bento (San Benedetto), un edificio neoclassico costruito sopra un monastero benedettino, dal presidente della Commissione Affari Europei, deputato Luís Capoulas Santos; successivamente al Palazzo comunale e, nel pomeriggio, nella sede della Commissione Europea in Portogallo dal Capo della Rappresentanza in Portogallo, dott. Antonio Vicente. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70744,70745,70746,70747,70748,70749,70750,70751,70752,70753"]]]>
La fiaccola benedettina Pro Pace 2023 ricevuta dal presidente della Camera Fontana https://www.lavoce.it/la-fiaccola-benedettina-pro-pace-2023-ricevuta-dal-presidente-della-camera-fontana/ https://www.lavoce.it/la-fiaccola-benedettina-pro-pace-2023-ricevuta-dal-presidente-della-camera-fontana/#comments Wed, 08 Feb 2023 14:48:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70457

La Fiaccola Benedettina Pro Pace 2023, che ha iniziato il suo cammino partendo dalle sedi delle massime istituzioni religiose e politiche, mercoledì 7 febbraio è stata ricevuta alla Camera dei Deputati dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, presso il complesso di Vicolo Valdina, che ha accolto in maniera calorosa le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino guidate dai rispettivi sindaci Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera. Insieme a loro alcuni amministratori, i tedofori dei gruppi podistici Norcia Run 2017, Marciatori Simbruini e Cus Cassino. La rappresentanza religiosa era composta dai Monaci del monastero di San Benedetto in Monte di Norcia, con il priore padre Benedetto Nivakoff, dom Luigi di Bussolo dell'abbazia di Monteccasino e dom Maurizio Vivera di Subiaco.

Nicola Alemanno: "Il messaggio di pace è entrato nel cuore del Parlamento"

Due giorni romani intensi come ha sottolineato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. “Il messaggio di pace è entrato nel cuore del Parlamento, e abbiamo ricevuto parole importanti e significative del Presidente, che ha evidenziato come anche dalla sede cuore della democrazia italiana, possa essere propagato il messaggio di pace universale benedettino, per poi transitare in altre sedi parlamentari d’Europa. Particolarmente emozionante - continua - il momento di raccoglimento davanti alle tombe di Papa Ratzinger e di San Pietro in Vaticano, e poi in quella di San Paolo nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Abbiamo bisogno anche di gesti simbolici come questi, che consolidano la fede e rafforzano un'identità culturale e sociale chiara per noi e per l'Europa" conclude Alemanno.

Presidente Fontana: "san Benedetto una figura da ristudiare"

Il presidente Fontana ha rivolto un caloroso messaggio di benvenuto ai presenti sottolineando quanto le città di Norcia, Subiaco e Cassino siano state "fortunate ad avere questa figura fondamentale per l’Europa che è san Benedetto, una figura da ristudiare e da tener ben presente per le persone che vivono in quei luoghi ma per tutta l’Italia e per tutta l’Europa. Proviamo ad immaginare ora - prosegue - cosa volesse dire in quell’epoca aver fatto quello che ha fatto san Benedetto e anche coloro che lo hanno seguito, alla sua grande opera di ricostruzione e poi pensiamo a Norcia e al terremoto che l’ha distrutta qualche anno fa. Ad aprile sono stato in quella terra, viva e che ha voglia di vivere. Si sente forte il senso che da quelle basi benedettine anche le persone che sono state martoriate da quello che è accaduto qualche anno fa possano ripartire e ricostruire la propria cittadina. È per me un grande onore quindi avervi ricevuto - continua - ho fortemente voluto che ci fosse questo incontro anche perché siete stati in tanti Parlamenti in Europa e ancora mai nel nostro. Auspico sia questa la prima di tante altre volte. Che sia di buon auspicio per le vostre terre, per l'Europa e per l’Italia intera" ha concluso Fontana.

Priore Nivakoff: "san Benedetto 'grande legislatore'"

Il priore Nivakoff ha ricordato come san Benedetto è stato chiamato anche 'grande legislatore'."Spero che questo posto possa rispecchiare sempre lo spirito di san Benedetto che ha capito che la legge è un dono, non è un ostacolo alla felicità, e può aiutare a riparare quel disordine che trova in sé e diventare più felice" ha detto.

Benedizione della fiaccola da papa Francesco e visita della tomba del papa emerito Benedetto XVI

Mercoledì 8 febbraio la Fiaccola è stata benedetta da Papa Francesco nel corso dell’Udienza generale presso la sala Nervi in Vaticano. Le delegazioni poi sono scese nelle Grotte Vaticane per rendere omaggio alla tomba di San Pietro e di Benedetto XVI, recentemente scomparso e alle cui esequie hanno preso parte i primi cittadini delle città unite nel nome del Santo patrono d’Europa. In particolare, sulla tomba del Papa Emerito è stata deposta una lampada, recante la scritta ‘Fiaccola Pro Pace et Europa Una’. È una copia della stessa che viene consegnata ai monasteri benedettini in Europa, ogni anno, nel corso del cammino Continentale della Fiaccola.

Visita alla basilica di San Paolo fuori le Mura

Successivamente le tre delegazioni hanno raggiunto la basilica papale di San Paolo fuori le Mura dove sono state accolte e ricevute dall’abate dom Donato Ogliari, già di Montecassino, e dall’arcirprete della basilica, il cardinale James Michael Harvey. Nella Basilica papale è presente una comunità monastica benedettina dall'inizio dell' VIII secolo. "È molto significativa la vostra visita a Roma, alle radici del Cristianesimo e dello sviluppo della Fede. Un connubio che evidenzia la necessità di ricerca spirituale, racchiusa nel simbolo della Fiaccola benedettina, in raccordo con Pietro e Paolo che san Benedetto e i suoi monaci hanno contribuito a propagare in Europa" ha detto l'abate Ogliari. Il programma di tutte le iniziative del Marzo benedettino sarà presentato in conferenza stampa lunedì 20 febbraio, presso la sede del Parlamento Europeo in Italia. La fiaccola sarà accesa a Norcia sabato 25 febbraio, per poi partire alla volta del Portogallo. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70468,70469,70470,70471,70472,70474,70475,70476,70477,70478,70479,70481,70483,70484"]  ]]>

La Fiaccola Benedettina Pro Pace 2023, che ha iniziato il suo cammino partendo dalle sedi delle massime istituzioni religiose e politiche, mercoledì 7 febbraio è stata ricevuta alla Camera dei Deputati dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, presso il complesso di Vicolo Valdina, che ha accolto in maniera calorosa le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino guidate dai rispettivi sindaci Nicola Alemanno, Domenico Petrini ed Enzo Salera. Insieme a loro alcuni amministratori, i tedofori dei gruppi podistici Norcia Run 2017, Marciatori Simbruini e Cus Cassino. La rappresentanza religiosa era composta dai Monaci del monastero di San Benedetto in Monte di Norcia, con il priore padre Benedetto Nivakoff, dom Luigi di Bussolo dell'abbazia di Monteccasino e dom Maurizio Vivera di Subiaco.

Nicola Alemanno: "Il messaggio di pace è entrato nel cuore del Parlamento"

Due giorni romani intensi come ha sottolineato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. “Il messaggio di pace è entrato nel cuore del Parlamento, e abbiamo ricevuto parole importanti e significative del Presidente, che ha evidenziato come anche dalla sede cuore della democrazia italiana, possa essere propagato il messaggio di pace universale benedettino, per poi transitare in altre sedi parlamentari d’Europa. Particolarmente emozionante - continua - il momento di raccoglimento davanti alle tombe di Papa Ratzinger e di San Pietro in Vaticano, e poi in quella di San Paolo nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Abbiamo bisogno anche di gesti simbolici come questi, che consolidano la fede e rafforzano un'identità culturale e sociale chiara per noi e per l'Europa" conclude Alemanno.

Presidente Fontana: "san Benedetto una figura da ristudiare"

Il presidente Fontana ha rivolto un caloroso messaggio di benvenuto ai presenti sottolineando quanto le città di Norcia, Subiaco e Cassino siano state "fortunate ad avere questa figura fondamentale per l’Europa che è san Benedetto, una figura da ristudiare e da tener ben presente per le persone che vivono in quei luoghi ma per tutta l’Italia e per tutta l’Europa. Proviamo ad immaginare ora - prosegue - cosa volesse dire in quell’epoca aver fatto quello che ha fatto san Benedetto e anche coloro che lo hanno seguito, alla sua grande opera di ricostruzione e poi pensiamo a Norcia e al terremoto che l’ha distrutta qualche anno fa. Ad aprile sono stato in quella terra, viva e che ha voglia di vivere. Si sente forte il senso che da quelle basi benedettine anche le persone che sono state martoriate da quello che è accaduto qualche anno fa possano ripartire e ricostruire la propria cittadina. È per me un grande onore quindi avervi ricevuto - continua - ho fortemente voluto che ci fosse questo incontro anche perché siete stati in tanti Parlamenti in Europa e ancora mai nel nostro. Auspico sia questa la prima di tante altre volte. Che sia di buon auspicio per le vostre terre, per l'Europa e per l’Italia intera" ha concluso Fontana.

Priore Nivakoff: "san Benedetto 'grande legislatore'"

Il priore Nivakoff ha ricordato come san Benedetto è stato chiamato anche 'grande legislatore'."Spero che questo posto possa rispecchiare sempre lo spirito di san Benedetto che ha capito che la legge è un dono, non è un ostacolo alla felicità, e può aiutare a riparare quel disordine che trova in sé e diventare più felice" ha detto.

Benedizione della fiaccola da papa Francesco e visita della tomba del papa emerito Benedetto XVI

Mercoledì 8 febbraio la Fiaccola è stata benedetta da Papa Francesco nel corso dell’Udienza generale presso la sala Nervi in Vaticano. Le delegazioni poi sono scese nelle Grotte Vaticane per rendere omaggio alla tomba di San Pietro e di Benedetto XVI, recentemente scomparso e alle cui esequie hanno preso parte i primi cittadini delle città unite nel nome del Santo patrono d’Europa. In particolare, sulla tomba del Papa Emerito è stata deposta una lampada, recante la scritta ‘Fiaccola Pro Pace et Europa Una’. È una copia della stessa che viene consegnata ai monasteri benedettini in Europa, ogni anno, nel corso del cammino Continentale della Fiaccola.

Visita alla basilica di San Paolo fuori le Mura

Successivamente le tre delegazioni hanno raggiunto la basilica papale di San Paolo fuori le Mura dove sono state accolte e ricevute dall’abate dom Donato Ogliari, già di Montecassino, e dall’arcirprete della basilica, il cardinale James Michael Harvey. Nella Basilica papale è presente una comunità monastica benedettina dall'inizio dell' VIII secolo. "È molto significativa la vostra visita a Roma, alle radici del Cristianesimo e dello sviluppo della Fede. Un connubio che evidenzia la necessità di ricerca spirituale, racchiusa nel simbolo della Fiaccola benedettina, in raccordo con Pietro e Paolo che san Benedetto e i suoi monaci hanno contribuito a propagare in Europa" ha detto l'abate Ogliari. Il programma di tutte le iniziative del Marzo benedettino sarà presentato in conferenza stampa lunedì 20 febbraio, presso la sede del Parlamento Europeo in Italia. La fiaccola sarà accesa a Norcia sabato 25 febbraio, per poi partire alla volta del Portogallo. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="70468,70469,70470,70471,70472,70474,70475,70476,70477,70478,70479,70481,70483,70484"]  ]]>
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A San Pellegrino di Norcia tornano le campane https://www.lavoce.it/san-pellegrino-norcia-tornano-campane/ Thu, 19 May 2022 09:55:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66772

Le tre campane della chiesa parrocchiale di S. Pellegrino di Norcia sono tornate, lunedì 16 maggio, nel paese nursino dopo i violenti terremoti del 2016. Fino ad ora erano conservate nel deposito di opere d’arte del Ministero della Cultura a Santo Chiodo di Spoleto. Sono state posizionate in una torre campanaria orizzontale realizzata in legno e posizionata al lato del centro di comunità che ora funge da chiesa. È stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo a benedire le campane, fatte poi suonare da alcuni uomini del paese e dal parroco don Marco Rufini, e poi a presiedere la messa nella festa liturgica di S. Pellegrino. L’idea di far tornare le campane è stata del parroco don Marco Rufini, come racconta il presidente della Comunanza agraria di S. Pellegrino Claudio Leoncilli: "Una sera di qualche mese fa – dice – arriva a casa don Marco e mi parla di questo suo desiderio, chiedendomi cosa ne pensassi. La mia riposta è stata subito affermativa. Ci siamo messi al lavoro per ottenere i permessi necessari, per realizzare lo spazio dove collocarle e per organizzare il trasposto dal deposito di Santo Chiodo. C’è stata la massima collaborazione della gente per questo che è un piccolo segno di speranza per la comunità di S. Pellegrino. E il nostro grazie va all’Archidiocesi, in particolare al Vescovo e a don Marco, per la costante vicinanza e per non averci fatto mai mancare sostegno e affetto in questi anni". [gallery ids="66781,66782,66783"]

La celebrazione eucaristica e le parole dell'Arcivescovo

All’avvio della messa mons. Boccardo ha fatto gli auguri ad una delle donne più anziane di S. Pellegrino che proprio quel giorno compiva 91 anni e che non ha mai abbandonato il paese dopo il terremoto vivendo prima nelle tende, poi in roulotte ed ora in una soluzione abitativa di emergenza: "Lodiamo il Signore per la lunga vita di Cecilia, costellata anche da tante difficoltà. Chiediamo a san Pellegrino di continuare a proteggere lei e gli altri anziani del paese". Spontaneo è partito un lungo applauso dei numerosi fedeli presenti. Nell’omelia poi mons. Boccardo ha detto che "le delusioni e i fallimenti, i momenti di prova che caratterizzano la nostra vita come l’esperienza tragica del terremoto non devono portarci a dire: mollo tutto, anche il rapporto con Dio. Le fatiche e le paure, così come le speranze, le dobbiamo vivere qui a S. Pellegrino, luogo dove siamo chiamati a mettere in pratica ciò che il Signore ci dice. É in questa bella terra che dobbiamo testimoniare che la vita cristiana è una cosa seria". Poi, la preghiera dell’Arcivescovo a S. Pellegrino: "Al nostro patrono chiediamo di intercedere affinché il Signore metta il sale nella testa degli amministratori, comunali e provinciali, regionali e nazionali, chiamati a gestire la ricostruzione. Noi possiamo protestare, occupare le strade e fare articoli sui giornali ma se non c'è il sale nella testa di chi governa serve a poco".

Il saluto finale di don Marco Rufini

"Grazie Eccellenza per essere qui tra noi. Quando gli ho detto della campane il suo calendario era pieno, ma è riuscito a spostare alcune cose ed essere con noi qui a S. Pellegrino. Con questa comunità e con quella di Frascaro stiamo facendo un percorso intitolato “Ricominciamo dalla comunità – un cammino nell’amicizia” per ritrovare le motivazioni ad abitare in queste zone, per far emergere i limiti che ci sono non per piangerci addosso ma per superarli, per dire a tutti i livelli della società che una comunità è tale quando i suoi legami diventano generativi e non per i numeri che la compongono. Grazie a chi ha realizzato il nostro campanile orizzontale servito a ridare un po' di movimento a S. Pellegrino; grazie a Maurizio Nanni, impresario, che ci ha portato le campane da Santo Chiodo a qui, per amicizia e non per altro; grazie alla Comunanza Agraria, alla Pro loco e agli abitanti: tutti si sono adoperati per questo progetto lavorando anche sotto la pioggia e con un vento fortissimo. Grazie davvero".

Le campane

Prima del sisma del 2016 la torre campanaria di S. Pellegrino ospitava quattro campane. La più piccola era del campanile della chiesa di Santa Giuliana. Le tre riportate a S. Pellegrino sono state realizzate da importanti fonderie del centro Italia. Quella maggiore, che è la più moderna, è stata realizzata dalla “Fonderia Lera” di Lammari (Lu) nel 1911 e misura 84 centimetri di diametro. La campana mezzana è stata realizzata dalla “Premiata Fonderia di campane Demetrio Soli e Figli” di Foligno (Pg) nel 1899 e misura 74,5 centimetri di diametro. Quella minore è stata realizzata nel 1854 dalla “Fonderia fratelli Raffaele e Pasquale Pasqualini” di Montedinove (Ap) e misura 64 centimetri di diametro. [embed]http://youtu.be/flOFwxKaCYQ[/embed]]]>

Le tre campane della chiesa parrocchiale di S. Pellegrino di Norcia sono tornate, lunedì 16 maggio, nel paese nursino dopo i violenti terremoti del 2016. Fino ad ora erano conservate nel deposito di opere d’arte del Ministero della Cultura a Santo Chiodo di Spoleto. Sono state posizionate in una torre campanaria orizzontale realizzata in legno e posizionata al lato del centro di comunità che ora funge da chiesa. È stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo a benedire le campane, fatte poi suonare da alcuni uomini del paese e dal parroco don Marco Rufini, e poi a presiedere la messa nella festa liturgica di S. Pellegrino. L’idea di far tornare le campane è stata del parroco don Marco Rufini, come racconta il presidente della Comunanza agraria di S. Pellegrino Claudio Leoncilli: "Una sera di qualche mese fa – dice – arriva a casa don Marco e mi parla di questo suo desiderio, chiedendomi cosa ne pensassi. La mia riposta è stata subito affermativa. Ci siamo messi al lavoro per ottenere i permessi necessari, per realizzare lo spazio dove collocarle e per organizzare il trasposto dal deposito di Santo Chiodo. C’è stata la massima collaborazione della gente per questo che è un piccolo segno di speranza per la comunità di S. Pellegrino. E il nostro grazie va all’Archidiocesi, in particolare al Vescovo e a don Marco, per la costante vicinanza e per non averci fatto mai mancare sostegno e affetto in questi anni". [gallery ids="66781,66782,66783"]

La celebrazione eucaristica e le parole dell'Arcivescovo

All’avvio della messa mons. Boccardo ha fatto gli auguri ad una delle donne più anziane di S. Pellegrino che proprio quel giorno compiva 91 anni e che non ha mai abbandonato il paese dopo il terremoto vivendo prima nelle tende, poi in roulotte ed ora in una soluzione abitativa di emergenza: "Lodiamo il Signore per la lunga vita di Cecilia, costellata anche da tante difficoltà. Chiediamo a san Pellegrino di continuare a proteggere lei e gli altri anziani del paese". Spontaneo è partito un lungo applauso dei numerosi fedeli presenti. Nell’omelia poi mons. Boccardo ha detto che "le delusioni e i fallimenti, i momenti di prova che caratterizzano la nostra vita come l’esperienza tragica del terremoto non devono portarci a dire: mollo tutto, anche il rapporto con Dio. Le fatiche e le paure, così come le speranze, le dobbiamo vivere qui a S. Pellegrino, luogo dove siamo chiamati a mettere in pratica ciò che il Signore ci dice. É in questa bella terra che dobbiamo testimoniare che la vita cristiana è una cosa seria". Poi, la preghiera dell’Arcivescovo a S. Pellegrino: "Al nostro patrono chiediamo di intercedere affinché il Signore metta il sale nella testa degli amministratori, comunali e provinciali, regionali e nazionali, chiamati a gestire la ricostruzione. Noi possiamo protestare, occupare le strade e fare articoli sui giornali ma se non c'è il sale nella testa di chi governa serve a poco".

Il saluto finale di don Marco Rufini

"Grazie Eccellenza per essere qui tra noi. Quando gli ho detto della campane il suo calendario era pieno, ma è riuscito a spostare alcune cose ed essere con noi qui a S. Pellegrino. Con questa comunità e con quella di Frascaro stiamo facendo un percorso intitolato “Ricominciamo dalla comunità – un cammino nell’amicizia” per ritrovare le motivazioni ad abitare in queste zone, per far emergere i limiti che ci sono non per piangerci addosso ma per superarli, per dire a tutti i livelli della società che una comunità è tale quando i suoi legami diventano generativi e non per i numeri che la compongono. Grazie a chi ha realizzato il nostro campanile orizzontale servito a ridare un po' di movimento a S. Pellegrino; grazie a Maurizio Nanni, impresario, che ci ha portato le campane da Santo Chiodo a qui, per amicizia e non per altro; grazie alla Comunanza Agraria, alla Pro loco e agli abitanti: tutti si sono adoperati per questo progetto lavorando anche sotto la pioggia e con un vento fortissimo. Grazie davvero".

Le campane

Prima del sisma del 2016 la torre campanaria di S. Pellegrino ospitava quattro campane. La più piccola era del campanile della chiesa di Santa Giuliana. Le tre riportate a S. Pellegrino sono state realizzate da importanti fonderie del centro Italia. Quella maggiore, che è la più moderna, è stata realizzata dalla “Fonderia Lera” di Lammari (Lu) nel 1911 e misura 84 centimetri di diametro. La campana mezzana è stata realizzata dalla “Premiata Fonderia di campane Demetrio Soli e Figli” di Foligno (Pg) nel 1899 e misura 74,5 centimetri di diametro. Quella minore è stata realizzata nel 1854 dalla “Fonderia fratelli Raffaele e Pasquale Pasqualini” di Montedinove (Ap) e misura 64 centimetri di diametro. [embed]http://youtu.be/flOFwxKaCYQ[/embed]]]>
Lutto nella diocesi di Spoleto-Norcia: mons. Ceccarelli è tornato alla Casa del Padre https://www.lavoce.it/spoleto-norcia-ceccarelli/ Tue, 22 Mar 2022 09:48:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65689 spoleto norcia ceccarelli

Nella serata di lunedì, mons. Giampiero Ceccarelli, 71 anni, è tornato alla Casa del Padre. Era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Spoleto per gravi complicazioni polmonari non legate al Covid.

Biografia

Don Giampiero era nato ad Eggi di Spoleto il 3 luglio 1951 ed era stato ordinato presbitero il 18 giugno 1977 dall’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti. Alunno del Seminario di Spoleto, del Liceo Classico Pontano-Sansi di Spoleto e del Seminario regionale di Assisi, ha perfezionato gli studi in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana, alloggiando nel Pontificio Collegio Nepomuceno della capitale. In questi 45 anni di sacerdozio, don Giampiero è stato parroco di Borgo Cerreto in Cerreto di Spoleto, dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, di San Domenico in Spoleto e, negli ultimi dodici anni, di Eggi, Bazzano Superiore e Bazzano Inferiore in Spoleto (per un periodo è stato anche amministratore parrocchiale di Cortaccione di Spoleto). Oltre al ministero di parroco, mons. Ceccarelli aveva molti incarichi nella Curia Arcivescovile, dove iniziò il suo servizio nel 1989. Era: Cancelliere Arcivescovile, Vicario Episcopale per la ricostruzione post sismica, Canonico del Capitolo della Cattedrale di Spoleto, Direttore dell’Archivio e della Biblioteca diocesana, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ecclesiastici, delegato della Conferenza episcopale umbra per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto. In passato ha insegnato storia della Chiesa all’Istituto Teologico di Assisi.

Il ricordo di mons. Boccardo

"Ricordo con ammirazione la sua profonda conoscenza della Diocesi e del territorio, la grande cultura che lo faceva apprezzare da tutti, la facilità nei rapporti umani e l’arguzia nel parlare", le parole del vescovo di Spoleto - Norcia, mons. Renato Boccardo. "Ha lasciato un segno in tutti coloro che ha accostato nel ministero pastorale esercitato in diverse parrocchie ed ha servito con generosità e dedizione la nostra Chiesa locale nell’ufficio di Cancelliere Arcivescovile e Direttore dell’Ufficio dei beni culturali. Lo accompagno con amicizia e gratitudine all’incontro con il Signore risorto, mentre con la Diocesi tutta abbraccio la sua mamma, la cognata e gli amati nipoti".

Il ricordo dell’amico di sempre mons. Gino Reali

Il vescovo emerito di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali, del clero di Spoleto-Norcia, era legato da profonda e lunga amicizia con il compianto sacerdote. "Nonostante da venti anni sono partito dalla Diocesi – afferma – con don Giampiero ci siamo sentiti sempre per telefono ogni tre giorni. Era un prete umile, disponibile, un uomo di pace, dedito al servizio pastorale, discreto, di una immensa cultura umanistica e storica. Una grande perdita per la nostra Chiesa diocesana e per me personalmente".

Le parole dell’arcivescovo Riccardo Fontana

Un ricordo vivido di mons. Ceccarelli arriva anche dall'arcivescovo-Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana, già Pastore di Spoleto-Norcia dal 1996 al 2009. "Con fede viva – afferma il Presule che lo volle Cancelliere vescovile – affidiamo al Signore il nostro amato don Giampiero che già avrà ricevuto da Dio la ricompensa per tutto il bene che ha fatto alla nostra bellissima Chiesa spoletana, dedicandole con amore tutte le sue forze, il suo servizio sacerdotale, la sua cultura profonda. Quanti lo abbiamo conosciuto non possiamo che ringraziare Dio per avercelo fatto incontrare. Ci ritroveremo in Cielo mio amico giusto e buono".

Il ricordo del prof. Egildo Spada, già sindaco di Poggiodomo

"Abbiamo studiato insieme in Seminario. Don Giampiero era un archivio ambulante, un grande intellettuale anche se all’apparenza non sembrava. Era un uomo delle istituzioni e viene a mancare un punto di riferimento fondamentale per la Valnerina, la Valle Spoletana, l’Umbria intera. Sono davvero felice di aver recentemente finanziato quale presidente del BIM (Bacino Imbrifero Montano) il restauro di un altare della chiesa di Eggi. Appena qualche giorno fa mi aveva detto a tal proposito: 'Ho scritto un libretto, ti mando le bozze per la revisione'".

Il ricordo del compagno di studi mons. Dino Pallucchi

Sono stati ordinati nel 1977 ad una settimana l’uno dall’altro. E sono sempre rimasti legati don Giampiero e don Dino, attuale parroco di Beroide di Spoleto. "Per il bene di questa nostra Chiesa di Spoleto-Norcia – afferma – don Giampiero non è risparmiato in nulla. Per essa ha donato tutto se stesso in vari ministeri e servizi. Era un uomo di profonda cultura e aveva uno stile di scrittura bello e colorito".

Le parole di Sindaco di Spoleto Andrea Sisti

Il primo cittadino nel formulare le condoglianze all’Arcivescovo, alla Diocesi e ai familiari afferma: "Don Giampiero era un parroco di campagna con una grande cultura della dimensione umana e dell’arte del nostro territorio (e non solo). Legato profondamente ad Eggi e Bazzano ed alla relativa cultura olivicola. Lo ricordo con affetto e con piacere". [gallery ids="65690,65691,65692,65693"]]]>
spoleto norcia ceccarelli

Nella serata di lunedì, mons. Giampiero Ceccarelli, 71 anni, è tornato alla Casa del Padre. Era ricoverato da alcuni giorni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Spoleto per gravi complicazioni polmonari non legate al Covid.

Biografia

Don Giampiero era nato ad Eggi di Spoleto il 3 luglio 1951 ed era stato ordinato presbitero il 18 giugno 1977 dall’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti. Alunno del Seminario di Spoleto, del Liceo Classico Pontano-Sansi di Spoleto e del Seminario regionale di Assisi, ha perfezionato gli studi in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana, alloggiando nel Pontificio Collegio Nepomuceno della capitale. In questi 45 anni di sacerdozio, don Giampiero è stato parroco di Borgo Cerreto in Cerreto di Spoleto, dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, di San Domenico in Spoleto e, negli ultimi dodici anni, di Eggi, Bazzano Superiore e Bazzano Inferiore in Spoleto (per un periodo è stato anche amministratore parrocchiale di Cortaccione di Spoleto). Oltre al ministero di parroco, mons. Ceccarelli aveva molti incarichi nella Curia Arcivescovile, dove iniziò il suo servizio nel 1989. Era: Cancelliere Arcivescovile, Vicario Episcopale per la ricostruzione post sismica, Canonico del Capitolo della Cattedrale di Spoleto, Direttore dell’Archivio e della Biblioteca diocesana, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali ecclesiastici, delegato della Conferenza episcopale umbra per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto. In passato ha insegnato storia della Chiesa all’Istituto Teologico di Assisi.

Il ricordo di mons. Boccardo

"Ricordo con ammirazione la sua profonda conoscenza della Diocesi e del territorio, la grande cultura che lo faceva apprezzare da tutti, la facilità nei rapporti umani e l’arguzia nel parlare", le parole del vescovo di Spoleto - Norcia, mons. Renato Boccardo. "Ha lasciato un segno in tutti coloro che ha accostato nel ministero pastorale esercitato in diverse parrocchie ed ha servito con generosità e dedizione la nostra Chiesa locale nell’ufficio di Cancelliere Arcivescovile e Direttore dell’Ufficio dei beni culturali. Lo accompagno con amicizia e gratitudine all’incontro con il Signore risorto, mentre con la Diocesi tutta abbraccio la sua mamma, la cognata e gli amati nipoti".

Il ricordo dell’amico di sempre mons. Gino Reali

Il vescovo emerito di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali, del clero di Spoleto-Norcia, era legato da profonda e lunga amicizia con il compianto sacerdote. "Nonostante da venti anni sono partito dalla Diocesi – afferma – con don Giampiero ci siamo sentiti sempre per telefono ogni tre giorni. Era un prete umile, disponibile, un uomo di pace, dedito al servizio pastorale, discreto, di una immensa cultura umanistica e storica. Una grande perdita per la nostra Chiesa diocesana e per me personalmente".

Le parole dell’arcivescovo Riccardo Fontana

Un ricordo vivido di mons. Ceccarelli arriva anche dall'arcivescovo-Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana, già Pastore di Spoleto-Norcia dal 1996 al 2009. "Con fede viva – afferma il Presule che lo volle Cancelliere vescovile – affidiamo al Signore il nostro amato don Giampiero che già avrà ricevuto da Dio la ricompensa per tutto il bene che ha fatto alla nostra bellissima Chiesa spoletana, dedicandole con amore tutte le sue forze, il suo servizio sacerdotale, la sua cultura profonda. Quanti lo abbiamo conosciuto non possiamo che ringraziare Dio per avercelo fatto incontrare. Ci ritroveremo in Cielo mio amico giusto e buono".

Il ricordo del prof. Egildo Spada, già sindaco di Poggiodomo

"Abbiamo studiato insieme in Seminario. Don Giampiero era un archivio ambulante, un grande intellettuale anche se all’apparenza non sembrava. Era un uomo delle istituzioni e viene a mancare un punto di riferimento fondamentale per la Valnerina, la Valle Spoletana, l’Umbria intera. Sono davvero felice di aver recentemente finanziato quale presidente del BIM (Bacino Imbrifero Montano) il restauro di un altare della chiesa di Eggi. Appena qualche giorno fa mi aveva detto a tal proposito: 'Ho scritto un libretto, ti mando le bozze per la revisione'".

Il ricordo del compagno di studi mons. Dino Pallucchi

Sono stati ordinati nel 1977 ad una settimana l’uno dall’altro. E sono sempre rimasti legati don Giampiero e don Dino, attuale parroco di Beroide di Spoleto. "Per il bene di questa nostra Chiesa di Spoleto-Norcia – afferma – don Giampiero non è risparmiato in nulla. Per essa ha donato tutto se stesso in vari ministeri e servizi. Era un uomo di profonda cultura e aveva uno stile di scrittura bello e colorito".

Le parole di Sindaco di Spoleto Andrea Sisti

Il primo cittadino nel formulare le condoglianze all’Arcivescovo, alla Diocesi e ai familiari afferma: "Don Giampiero era un parroco di campagna con una grande cultura della dimensione umana e dell’arte del nostro territorio (e non solo). Legato profondamente ad Eggi e Bazzano ed alla relativa cultura olivicola. Lo ricordo con affetto e con piacere". [gallery ids="65690,65691,65692,65693"]]]>
A Norcia l’arrivo della fiaccola e le celebrazioni per san Benedetto https://www.lavoce.it/norcia-arrivo-fiaccola-celebrazioni-san-benedetto/ Sat, 19 Mar 2022 14:48:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65637

Il 20 e 21 marzo Norcia celebra san Benedetto, patrono della città e dell'Europa. Protagonista degli eventi sarà la Fiaccola Pro Pace et Europa Una che farà ritorno in città dopo essere stata benedetta da Papa Francesco e accesa all’interno della Basilica di San Benedetto il 25 febbraio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La staffetta dei tedofori composta dai podisti dell’Associazione Norcia Run 2017, dei Marciatori Simbruini di Subiaco e del Cus Cassino, è partita dall’abbazia di Montecassino venerdì 18 marzo e sta percorrendo il Cammino di San Benedetto, facendo tappa a Subiaco al Sacro Speco, venerdì sera, e la sera di sabato a Rieti dove sarà al centro di un momento di preghiera per la Pace organizzato dal Comune e dalla Chiesa reatina.

Pace è infatti l’appello che si elevato ad ogni iniziativa in cui la luce di Benedetto è stata presente, durante il suo pellegrinaggio in Spagna, a Madrid e Santiago de Compostela, e ad ogni passo percorso a piedi che la riporterà a Norcia, nella casa natale del Patrono d’Europa.

Il programma

Le iniziative prenderanno il via a Norcia il 20 marzo, alle 17.30 presso il monastero di San Benedetto in Monte dove la Fiaccola sarà accolta dal Priore padre Benedetto Nivakoff.

Successivamente in piazza San Benedetto l'arrivo della Fiaccola in piazza San Benedetto alle 19.40 circa, dove ad attenderla ci sarà l'Arcivescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno ed altre autorità istituzionali regionali e nazionali, tra cui un rappresentante dell’Ambasciata di Spagna in Italia che consegnerà la bandiera dello Stato visitato alla Comunità monastica di San Benedetto in Monte di Norcia. Al termine dei saluti isitituzionali, lo spettacolo piro-musicale illuminerà la notte della città.

Lunedì 21 marzo, la solenne celebrazione eucaristica che si svolgerà alle 11 in piazza San Benedetto, e sarà presieduta dall' arcivescovo Boccardo. La messa sarà animata nei canti dal coro della parrocchia e dal coro San Benedetto. Nella stessa mattina sfilerà anche il Corteo storico San Benedetto, riprendendo la tradizione sospesa in tempo di pandemia. I servizi musicali saranno eseguiti dal complesso bandisitico Città di Norcia.

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Il 20 e 21 marzo Norcia celebra san Benedetto, patrono della città e dell'Europa. Protagonista degli eventi sarà la Fiaccola Pro Pace et Europa Una che farà ritorno in città dopo essere stata benedetta da Papa Francesco e accesa all’interno della Basilica di San Benedetto il 25 febbraio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La staffetta dei tedofori composta dai podisti dell’Associazione Norcia Run 2017, dei Marciatori Simbruini di Subiaco e del Cus Cassino, è partita dall’abbazia di Montecassino venerdì 18 marzo e sta percorrendo il Cammino di San Benedetto, facendo tappa a Subiaco al Sacro Speco, venerdì sera, e la sera di sabato a Rieti dove sarà al centro di un momento di preghiera per la Pace organizzato dal Comune e dalla Chiesa reatina.

Pace è infatti l’appello che si elevato ad ogni iniziativa in cui la luce di Benedetto è stata presente, durante il suo pellegrinaggio in Spagna, a Madrid e Santiago de Compostela, e ad ogni passo percorso a piedi che la riporterà a Norcia, nella casa natale del Patrono d’Europa.

Il programma

Le iniziative prenderanno il via a Norcia il 20 marzo, alle 17.30 presso il monastero di San Benedetto in Monte dove la Fiaccola sarà accolta dal Priore padre Benedetto Nivakoff.

Successivamente in piazza San Benedetto l'arrivo della Fiaccola in piazza San Benedetto alle 19.40 circa, dove ad attenderla ci sarà l'Arcivescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno ed altre autorità istituzionali regionali e nazionali, tra cui un rappresentante dell’Ambasciata di Spagna in Italia che consegnerà la bandiera dello Stato visitato alla Comunità monastica di San Benedetto in Monte di Norcia. Al termine dei saluti isitituzionali, lo spettacolo piro-musicale illuminerà la notte della città.

Lunedì 21 marzo, la solenne celebrazione eucaristica che si svolgerà alle 11 in piazza San Benedetto, e sarà presieduta dall' arcivescovo Boccardo. La messa sarà animata nei canti dal coro della parrocchia e dal coro San Benedetto. Nella stessa mattina sfilerà anche il Corteo storico San Benedetto, riprendendo la tradizione sospesa in tempo di pandemia. I servizi musicali saranno eseguiti dal complesso bandisitico Città di Norcia.

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La Fiaccola benedettina è in Spagna https://www.lavoce.it/la-fiaccola-benedettina-e-in-spagna/ Fri, 04 Mar 2022 20:40:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65424

Iniziato il cammino della Fiaccola Benedettina Pro Pace et Europa Una in Spagna, a Madrid. Il primo appuntamento si è svolto giovedì sera, 3 marzo, con la presentazione del brand Terre di San Benedetto, organizzato grazie al prezioso supporto di Enit e dell’Ambasciata d’Italia, di fronte a circa 80 tra tour operator e giornalisti.

L'incontro con l'ambasciatore d'Italia in Spagna

Grande interesse e attenzione negli operatori spagnoli, ha destato il Cammino di San Benedetto e le sue peculiarità territoriali. Venerdì mattina le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino al completo sono state ricevute dall'Ambasciatore d'Italia in Spagna Riccardo Guariglia. L’Ambasciatore ha sottolineato come la Fiaccola benedettina rappresenti “un messaggio di fiducia, rinascita e speranza nell’Europa contemporanea, particolarmente significativo nel drammatico attuale momento”. Inoltre, ha aggiunto l’Ambasciatore, “il nobile programma organizzato in occasione del Marzo benedettino si inserisce bene nel contesto di amicizia e di relazione intensa e dinamica tra Italia e Spagna, relazione che affonda le sue radici nella storia e che è un patrimonio da custodire e proteggere” conclude. [gallery ids="65438,65437,65436,65435,65439,65440"]

Le parole del sindaco di Norcia Nicola Alemanno

"Una serie di iniziative ed eventi particolarmente emozionanti, soprattutto in questo momento storico che l’Europa sta vivendo. - ha detto il sindaco Nicola Alemanno portando il saluto all'Ambasciata - Abbiamo bisogno più che mai di attingere ai valori che il messaggio di Benedetto rende sempre attuali  - prosegue - quali la solidarietà, la fratellanza e la pace tra i popoli, valori imprescindibili che hanno valicato i secoli e tramandati dall’opera monastica. Vanno al di là delle sole ragioni di carattere politico ed economico per trovarsi uniti sotto un'unica bandiera. Questa è per noi una preziosa eredità, sinonimo di pace, civiltà e cultura. Ed è proprio quella pace che oggi invochiamo tutti a gran voce e con forza per la nostra Europa".

Le delegazioni ricevute al Comune di Madrid

Le delegazioni sono state poi ricevute al Comune di Madrid, dall'assessore al Turismo Almudena Maíllo del Valle che messa al corrente della realtà del Cammino di San Benedetto si è detta favorevole a promuovere questo itinerario e far sì che possa essere percorso da tanti pellegrini, così come lo è il Cammino di Santiago.

La Fiaccola alla Commisione Europea in Spagna

Infine il passaggio della Fiaccola alla Commisione Europea in Spagna e il saluto del direttore M. Ángeles Benítez Salas, visibilmente emozionata "Questa è la casa dell'Europa e quindi la vostra. Il viaggio della fiaccola è un'iniziativa lodevole per i valori che essa promulga, tra questi quello della pace. San Benedetto - ha detto Salas - è il primo Santo che ha materializzato i nostri valori e con la sua regola 'Ora et Labora' le opere si traducono in amore e non solo a parole. Il vostro viaggio si concluderà a Santiago di Compostela dove idealmente si incontreranno i due cammini: questa unione fa sì che gesti come questi, siano supportati dall'Unione Europea".

Le prossime tappe

Il viaggio della fiaccolo prosegue. Domani, sabato 5 marzo, le delegazioni si sposteranno all’abbazia di Santo Domingo de Silos e domenica 6 la solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Madrid officiata dal Nunzio apostolico in Spagna mons. Bernardito Auza e dall'arcivescovo di Madrid mons. Carlos Osoro Sierra.]]>

Iniziato il cammino della Fiaccola Benedettina Pro Pace et Europa Una in Spagna, a Madrid. Il primo appuntamento si è svolto giovedì sera, 3 marzo, con la presentazione del brand Terre di San Benedetto, organizzato grazie al prezioso supporto di Enit e dell’Ambasciata d’Italia, di fronte a circa 80 tra tour operator e giornalisti.

L'incontro con l'ambasciatore d'Italia in Spagna

Grande interesse e attenzione negli operatori spagnoli, ha destato il Cammino di San Benedetto e le sue peculiarità territoriali. Venerdì mattina le delegazioni di Norcia, Subiaco e Cassino al completo sono state ricevute dall'Ambasciatore d'Italia in Spagna Riccardo Guariglia. L’Ambasciatore ha sottolineato come la Fiaccola benedettina rappresenti “un messaggio di fiducia, rinascita e speranza nell’Europa contemporanea, particolarmente significativo nel drammatico attuale momento”. Inoltre, ha aggiunto l’Ambasciatore, “il nobile programma organizzato in occasione del Marzo benedettino si inserisce bene nel contesto di amicizia e di relazione intensa e dinamica tra Italia e Spagna, relazione che affonda le sue radici nella storia e che è un patrimonio da custodire e proteggere” conclude. [gallery ids="65438,65437,65436,65435,65439,65440"]

Le parole del sindaco di Norcia Nicola Alemanno

"Una serie di iniziative ed eventi particolarmente emozionanti, soprattutto in questo momento storico che l’Europa sta vivendo. - ha detto il sindaco Nicola Alemanno portando il saluto all'Ambasciata - Abbiamo bisogno più che mai di attingere ai valori che il messaggio di Benedetto rende sempre attuali  - prosegue - quali la solidarietà, la fratellanza e la pace tra i popoli, valori imprescindibili che hanno valicato i secoli e tramandati dall’opera monastica. Vanno al di là delle sole ragioni di carattere politico ed economico per trovarsi uniti sotto un'unica bandiera. Questa è per noi una preziosa eredità, sinonimo di pace, civiltà e cultura. Ed è proprio quella pace che oggi invochiamo tutti a gran voce e con forza per la nostra Europa".

Le delegazioni ricevute al Comune di Madrid

Le delegazioni sono state poi ricevute al Comune di Madrid, dall'assessore al Turismo Almudena Maíllo del Valle che messa al corrente della realtà del Cammino di San Benedetto si è detta favorevole a promuovere questo itinerario e far sì che possa essere percorso da tanti pellegrini, così come lo è il Cammino di Santiago.

La Fiaccola alla Commisione Europea in Spagna

Infine il passaggio della Fiaccola alla Commisione Europea in Spagna e il saluto del direttore M. Ángeles Benítez Salas, visibilmente emozionata "Questa è la casa dell'Europa e quindi la vostra. Il viaggio della fiaccola è un'iniziativa lodevole per i valori che essa promulga, tra questi quello della pace. San Benedetto - ha detto Salas - è il primo Santo che ha materializzato i nostri valori e con la sua regola 'Ora et Labora' le opere si traducono in amore e non solo a parole. Il vostro viaggio si concluderà a Santiago di Compostela dove idealmente si incontreranno i due cammini: questa unione fa sì che gesti come questi, siano supportati dall'Unione Europea".

Le prossime tappe

Il viaggio della fiaccolo prosegue. Domani, sabato 5 marzo, le delegazioni si sposteranno all’abbazia di Santo Domingo de Silos e domenica 6 la solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Madrid officiata dal Nunzio apostolico in Spagna mons. Bernardito Auza e dall'arcivescovo di Madrid mons. Carlos Osoro Sierra.]]>
Spoleto, la Veglia di Pentecoste in Duomo https://www.lavoce.it/spoleto-pentecoste/ Sun, 23 May 2021 15:27:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60814 spoleto pentecoste

SPOLETO - Nel tardo pomeriggio di sabato, l’arcivescovo di Spoleto - Norcia monsignor Renato Boccardo ha presieduto nella Cattedrale di Spoleto la Solennità di Pentecoste, in cui si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Con la Pasqua e il Natale costituisce una delle feste più importanti del calendario liturgico, e segna l’avvio della chiamata missionaria della Chiesa. Il Presule ha conferito il sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti, provenienti da diverse comunità parrocchiali della Diocesi.

Nell’omelia il presidente della Conferenza episcopale umbra ha sottolineato come la Chiesa abbia ricevuto da Cristo il compito di unire le genti, di qualsiasi etnia e razza. "Un compito che può assolvere – ha detto Boccardo - in quanto è guidata, animata, vivificata, resa santa dallo Spirito di Dio, che è il 'soffio di vita' immesso dal Creatore in ogni creatura, fatta a sua immagine e somiglianza (cf Gen 1, 26-27). Le discriminazioni - comprese quelle basate sull’orientamento sessuale - costituiscono una violazione di questa dignità che, in quanto tale, deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese permette di affermare che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio".

E qui monsignor Boccardo si è detto preoccupato dall’aspro ed intenso dibattito circa un nuovo disegno di legge Zan, che pretende di reagire ai reati di omotransfobia introducendo una norma che cancellerebbe il dualismo uomo-donna a vantaggio di un’auto percezione individuale per la quale non verrebbe neppure richiesta una forma di stabilità. "Una manovra – ha detto l’Arcivescovo - che appare non solo e non tanto concretizzare una più che legittima volontà di combattere ogni forma di violenza e di discriminazione, ma anche e soprattutto un tentativo di equiparare con altre esperienze affettive - attraverso un colpo di mano (anzi, di legge) - ciò che si fonda sulla complementarietà tra maschio e femmina. Con Papa Francesco ribadiamo che 'ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza' (Amoris lætitia, 250). Alla luce di tutto questo - come ha affermato recentemente la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana - sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l'unicità della famiglia, costituita dall'unione dell'uomo e della donna. Ciò non significa che non si debbano accettare o accogliere le scelte diverse, le varie situazioni esistenziali. Però una legge deve tutelare le garanzie e i valori fondamentali. La distinzione fra uomo e donna esiste. Per chi è credente viene da Dio, chi non crede dice invece che viene dalla natura; ma una tale distinzione comunque esiste. Una legge che intenda combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna. Sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma - e non la duplicazione della stessa figura - significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso. E noi rivendichiamo, ora e in futuro, il diritto di affermare apertamente e liberamente il nostro pensiero e la nostra visione di uomo e di società".

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spoleto pentecoste

SPOLETO - Nel tardo pomeriggio di sabato, l’arcivescovo di Spoleto - Norcia monsignor Renato Boccardo ha presieduto nella Cattedrale di Spoleto la Solennità di Pentecoste, in cui si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Con la Pasqua e il Natale costituisce una delle feste più importanti del calendario liturgico, e segna l’avvio della chiamata missionaria della Chiesa. Il Presule ha conferito il sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti, provenienti da diverse comunità parrocchiali della Diocesi.

Nell’omelia il presidente della Conferenza episcopale umbra ha sottolineato come la Chiesa abbia ricevuto da Cristo il compito di unire le genti, di qualsiasi etnia e razza. "Un compito che può assolvere – ha detto Boccardo - in quanto è guidata, animata, vivificata, resa santa dallo Spirito di Dio, che è il 'soffio di vita' immesso dal Creatore in ogni creatura, fatta a sua immagine e somiglianza (cf Gen 1, 26-27). Le discriminazioni - comprese quelle basate sull’orientamento sessuale - costituiscono una violazione di questa dignità che, in quanto tale, deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese permette di affermare che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio".

E qui monsignor Boccardo si è detto preoccupato dall’aspro ed intenso dibattito circa un nuovo disegno di legge Zan, che pretende di reagire ai reati di omotransfobia introducendo una norma che cancellerebbe il dualismo uomo-donna a vantaggio di un’auto percezione individuale per la quale non verrebbe neppure richiesta una forma di stabilità. "Una manovra – ha detto l’Arcivescovo - che appare non solo e non tanto concretizzare una più che legittima volontà di combattere ogni forma di violenza e di discriminazione, ma anche e soprattutto un tentativo di equiparare con altre esperienze affettive - attraverso un colpo di mano (anzi, di legge) - ciò che si fonda sulla complementarietà tra maschio e femmina. Con Papa Francesco ribadiamo che 'ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza' (Amoris lætitia, 250). Alla luce di tutto questo - come ha affermato recentemente la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana - sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l'unicità della famiglia, costituita dall'unione dell'uomo e della donna. Ciò non significa che non si debbano accettare o accogliere le scelte diverse, le varie situazioni esistenziali. Però una legge deve tutelare le garanzie e i valori fondamentali. La distinzione fra uomo e donna esiste. Per chi è credente viene da Dio, chi non crede dice invece che viene dalla natura; ma una tale distinzione comunque esiste. Una legge che intenda combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna. Sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma - e non la duplicazione della stessa figura - significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso. E noi rivendichiamo, ora e in futuro, il diritto di affermare apertamente e liberamente il nostro pensiero e la nostra visione di uomo e di società".

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A Norcia conclusi i lavori di messa in sicurezza della basilica di San Benedetto https://www.lavoce.it/a-norcia-conclusi-i-lavori-di-messa-in-sicurezza-della-basilica-di-san-benedetto/ Tue, 01 Dec 2020 17:12:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58334 L'interno della basilica di San Benedetto di Norcia sgombra dalle macerie

Si sono conclusi con largo anticipo rispetto ai 120 giorni previsti nel bando di gara i lavori di messa in sicurezza, cantierizzazione e svolgimento di indagini preliminari della basilica di San Benedetto di Norcia.  I lavori sono stati finanziati con fondi POR FERS 2014-2020 della Regione Umbria e diretti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria nell'ambito di apposita convenzione sottoscritta tra il Mibact e la Regione Umbria nel mese di Marzo 2019.

I lavori

I lavori di quest'ultima fase hanno riguardato prevalentemente l'area della cripta, che è stata svuotata dalle macerie e messa in sicurezza, e le restanti porzioni della Basilica, abside e transetto, già libere dalle macerie ma non ancora in sicurezza. Consegnati all'impresa aggiudicataria, D'Alessandro Restauri di Matera, il primo ottobre 2020, era stato previsto un tempo contrattuale di 120 giorni. Nei prossimi giorni si provvederà a rimuovere l'area di cantiere in attesa dell'avvio dei lavori di ricostruzione per i quali, come noto, si è conclusa la fase di aggiudicazione del progetto, coordinata dalla Soprintendenza Speciale per le aree colpite dal Sisma 2016. “E’ un ottimo traguardo quello che abbiamo raggiunto con così largo anticipo”, dichiara la soprintendente Rosaria Mencarelli, dovuto sia alla competenza e organizzazione dell’impresa ma anche alle capacità tecniche dei funzionari della Soprintendenza. “L’ingegnere Giuseppe Lacava e l’architetto Vanessa Squadroni sono due specialisti di cui siamo molto fieri” continua la Soprintendete -, “anche perché sono soli in questa ardua opera di gestione della ricostruzione del patrimonio culturale.

La tela di Filippo Napoletano

A conclusione di questi lavori stiamo inoltre valutando di iniziare le operazioni di messa in sicurezza e consolidamento dei significativi resti della grande tela di Filippo Napoletano raffigurante l’incontro tra S. Benedetto e Totila, re dei Goti - che era collocata sull’altare del transetto sinistro della Basilica. Se pur molto danneggiata è una importante testimonianza che dobbiamo restituire alla Basilica e alla comunità nursina”.

I finanziamenti

I lavori, complessivamente finanziati con 1.060.000 euro, sono stati eseguiti in tre lotti successivi per complessivi 800.000 euro (al netto degli oneri e dei ribassi di gara). Sono iniziati a settembre 2019 e oggi sono già conclusi, considerando che da gennaio a maggio 2020 sono stati sospesi, prima per il blocco della convenzione tra ditta incaricata della rimozione delle macerie e Regione Umbria e poi da marzo a causa della pandemia da Covid-19. “ Dieci mesi di lavori assai delicati e complessi, compresi i tempi amministrativi per gli affidamenti. Questa è la Pubblica amministrazione che funziona”.   [gallery ids="58339,58338,58336"]]]>
L'interno della basilica di San Benedetto di Norcia sgombra dalle macerie

Si sono conclusi con largo anticipo rispetto ai 120 giorni previsti nel bando di gara i lavori di messa in sicurezza, cantierizzazione e svolgimento di indagini preliminari della basilica di San Benedetto di Norcia.  I lavori sono stati finanziati con fondi POR FERS 2014-2020 della Regione Umbria e diretti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria nell'ambito di apposita convenzione sottoscritta tra il Mibact e la Regione Umbria nel mese di Marzo 2019.

I lavori

I lavori di quest'ultima fase hanno riguardato prevalentemente l'area della cripta, che è stata svuotata dalle macerie e messa in sicurezza, e le restanti porzioni della Basilica, abside e transetto, già libere dalle macerie ma non ancora in sicurezza. Consegnati all'impresa aggiudicataria, D'Alessandro Restauri di Matera, il primo ottobre 2020, era stato previsto un tempo contrattuale di 120 giorni. Nei prossimi giorni si provvederà a rimuovere l'area di cantiere in attesa dell'avvio dei lavori di ricostruzione per i quali, come noto, si è conclusa la fase di aggiudicazione del progetto, coordinata dalla Soprintendenza Speciale per le aree colpite dal Sisma 2016. “E’ un ottimo traguardo quello che abbiamo raggiunto con così largo anticipo”, dichiara la soprintendente Rosaria Mencarelli, dovuto sia alla competenza e organizzazione dell’impresa ma anche alle capacità tecniche dei funzionari della Soprintendenza. “L’ingegnere Giuseppe Lacava e l’architetto Vanessa Squadroni sono due specialisti di cui siamo molto fieri” continua la Soprintendete -, “anche perché sono soli in questa ardua opera di gestione della ricostruzione del patrimonio culturale.

La tela di Filippo Napoletano

A conclusione di questi lavori stiamo inoltre valutando di iniziare le operazioni di messa in sicurezza e consolidamento dei significativi resti della grande tela di Filippo Napoletano raffigurante l’incontro tra S. Benedetto e Totila, re dei Goti - che era collocata sull’altare del transetto sinistro della Basilica. Se pur molto danneggiata è una importante testimonianza che dobbiamo restituire alla Basilica e alla comunità nursina”.

I finanziamenti

I lavori, complessivamente finanziati con 1.060.000 euro, sono stati eseguiti in tre lotti successivi per complessivi 800.000 euro (al netto degli oneri e dei ribassi di gara). Sono iniziati a settembre 2019 e oggi sono già conclusi, considerando che da gennaio a maggio 2020 sono stati sospesi, prima per il blocco della convenzione tra ditta incaricata della rimozione delle macerie e Regione Umbria e poi da marzo a causa della pandemia da Covid-19. “ Dieci mesi di lavori assai delicati e complessi, compresi i tempi amministrativi per gli affidamenti. Questa è la Pubblica amministrazione che funziona”.   [gallery ids="58339,58338,58336"]]]>
Castelluccio: la piana dai mille colori https://www.lavoce.it/castelluccio-la-piana-dai-mille-colori/ Wed, 08 Jul 2020 14:54:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57368 Castulluccio panorama

Nel bel mezzo del Parco dei Monti Sibillini: l’altopiano dalle tante coloratissime coltivazioni

Castelluccio è una frazione del comune di Norcia, rimasta purtroppo duramente colpita dal terremoto del 2016. Intorno al centro abitato, ancora in parte danneggiato, si trovano le numerose coltivazioni per cui Castelluccio è nota. Gli altopiani coltivati si trovano a circa 1350 m s.l.m. lungo l’Appenino Umbro-Marchigiano, per questo in inverno è frequente vederli ricoperti di neve, mentre in primavera e in estate il clima è mite e allietato da un venticello fresco.

L’ECCELLENZA DEL TERRITORIO: LA LENTICCHIA

Il prodotto della zona per eccellenza è la lenticchia, chiamata dai locali “lénta”. Viene piantata ogni anno dopo il completo scioglimento della neve, è coltivata in modo totalmente biologico e fiorisce tra maggio e agosto. La raccolta in passato si svolgeva completamente a mano, era la cosiddetta “carpitura”, mentre oggi si utilizzano anche falciatrici meccaniche. Inoltre, la lenticchia non ha bisogno di essere trattata, perché è l’unico legume che non viene attaccato dai parassiti.

LA FIORITURA

Gli altopiani sono conosciuti e visitati soprattutto per la fioritura, che ha luogo ogni anno indicativamente tra fine maggio e metà luglio, a seconda delle condizioni climatiche. In quel periodo il Pian Grande diventa un vero tripudio di colori: giallo, rosso, blu, arancione. Infatti, tantissimi sono i fiori e le piante: la colza, i papaveri, i fiordalisi, le genzianelle, i narcisi, le violette e molti altri. Tanti curiosi e amanti della natura accorrono ad ammirare questo tappeto di colori e a passeggiare immersi nella calma del luogo. Molto importante però è non calpestare le coltivazioni e camminare solo sui sentieri tracciati, nel rispetto del lavoro dei contadini. Tra l’altro i prodotti della terra, insieme al turismo, sono le due entrate economiche più importanti per Castelluccio, soprattutto dopo il sisma che ha danneggiato gravemente la zona.

IL BOSCO DI CONIFERE

Alle pendici di Poggio di Croce si trova un bosco di conifere a forma di penisola italiana. Le conifere sono state piantate nel 1961, quando sul Pian Grande ha avuto luogo la Festa della Montagna. In quell’occasione è stata costruita una piccola cappella e sono stati piantati gli alberi come celebrazione per il primo centenario dell’Unità d’Italia. Oggi un sentiero corre tra le conifere e permette di percorrere tutto lo Stivale da Sud a Nord.

ATTIVITA’ E SPORT

Oltre alla fioritura e alle bellezze naturalistiche, sono tanti gli sport e le attività outdoor che si possono svolgere sui tre altopiani. Numerosissimi sono i sentieri per passeggiate e trekking. Non mancano i percorsi per i ciclisti e gli appassionati di mountainbike. Inoltre, per chi vuole vivere delle esperienze a contatto con la fauna locale, è possibile passeggiare con cavalli o muli. Se si prediligono gli sport estremi e adrenalinici, bisogna provare il deltaplano o il parapendio, che permettono di ammirare un panorama meraviglioso. Insomma, per gli amanti degli sport all’aria aperta o semplicemente della natura e dei suoi stupendi colori, Castelluccio è una meta imperdibile. Inoltre, il turismo e l’acquisto delle eccellenze del territorio è un ottimo modo per poter aiutare la popolazione locale e per far ripartire questo territorio splendido. Sophia Schippa]]>
Castulluccio panorama

Nel bel mezzo del Parco dei Monti Sibillini: l’altopiano dalle tante coloratissime coltivazioni

Castelluccio è una frazione del comune di Norcia, rimasta purtroppo duramente colpita dal terremoto del 2016. Intorno al centro abitato, ancora in parte danneggiato, si trovano le numerose coltivazioni per cui Castelluccio è nota. Gli altopiani coltivati si trovano a circa 1350 m s.l.m. lungo l’Appenino Umbro-Marchigiano, per questo in inverno è frequente vederli ricoperti di neve, mentre in primavera e in estate il clima è mite e allietato da un venticello fresco.

L’ECCELLENZA DEL TERRITORIO: LA LENTICCHIA

Il prodotto della zona per eccellenza è la lenticchia, chiamata dai locali “lénta”. Viene piantata ogni anno dopo il completo scioglimento della neve, è coltivata in modo totalmente biologico e fiorisce tra maggio e agosto. La raccolta in passato si svolgeva completamente a mano, era la cosiddetta “carpitura”, mentre oggi si utilizzano anche falciatrici meccaniche. Inoltre, la lenticchia non ha bisogno di essere trattata, perché è l’unico legume che non viene attaccato dai parassiti.

LA FIORITURA

Gli altopiani sono conosciuti e visitati soprattutto per la fioritura, che ha luogo ogni anno indicativamente tra fine maggio e metà luglio, a seconda delle condizioni climatiche. In quel periodo il Pian Grande diventa un vero tripudio di colori: giallo, rosso, blu, arancione. Infatti, tantissimi sono i fiori e le piante: la colza, i papaveri, i fiordalisi, le genzianelle, i narcisi, le violette e molti altri. Tanti curiosi e amanti della natura accorrono ad ammirare questo tappeto di colori e a passeggiare immersi nella calma del luogo. Molto importante però è non calpestare le coltivazioni e camminare solo sui sentieri tracciati, nel rispetto del lavoro dei contadini. Tra l’altro i prodotti della terra, insieme al turismo, sono le due entrate economiche più importanti per Castelluccio, soprattutto dopo il sisma che ha danneggiato gravemente la zona.

IL BOSCO DI CONIFERE

Alle pendici di Poggio di Croce si trova un bosco di conifere a forma di penisola italiana. Le conifere sono state piantate nel 1961, quando sul Pian Grande ha avuto luogo la Festa della Montagna. In quell’occasione è stata costruita una piccola cappella e sono stati piantati gli alberi come celebrazione per il primo centenario dell’Unità d’Italia. Oggi un sentiero corre tra le conifere e permette di percorrere tutto lo Stivale da Sud a Nord.

ATTIVITA’ E SPORT

Oltre alla fioritura e alle bellezze naturalistiche, sono tanti gli sport e le attività outdoor che si possono svolgere sui tre altopiani. Numerosissimi sono i sentieri per passeggiate e trekking. Non mancano i percorsi per i ciclisti e gli appassionati di mountainbike. Inoltre, per chi vuole vivere delle esperienze a contatto con la fauna locale, è possibile passeggiare con cavalli o muli. Se si prediligono gli sport estremi e adrenalinici, bisogna provare il deltaplano o il parapendio, che permettono di ammirare un panorama meraviglioso. Insomma, per gli amanti degli sport all’aria aperta o semplicemente della natura e dei suoi stupendi colori, Castelluccio è una meta imperdibile. Inoltre, il turismo e l’acquisto delle eccellenze del territorio è un ottimo modo per poter aiutare la popolazione locale e per far ripartire questo territorio splendido. Sophia Schippa]]>
Festa di san Benedetto a Norcia. I tanti “perché” post sisma che l’Arcivescovo chiede ai politici https://www.lavoce.it/san-benedetto-norcia-perche-arcivescovo/ Thu, 21 Mar 2019 12:54:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54240 perché

Per il terzo anno consecutivo la festa liturgica di S. Benedetto, il 21 marzo, è stata celebrata nella centrale piazza di Norcia, di fianco alla basilica natale del Patrono d’Europa sbriciolatasi a causa della violenta scossa di terremoto del 30 ottobre 2016 e dinanzi alla statua in marmo del padre del monachesimo occidentale rimasta invece integra.

Le parole di Boccardo

Il primo pensiero dell’omelia dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo è stato per l’Europa “aggredita dal cancro dei populismi e dei nazionalismi sempre risorgenti”. Nelle parole del Vescovo non è mancato un riferimento alla situazione locale dopo le ferite del terremoto. «Con il tempo, la pazien­za, l’impegno e l’onestà – ha detto il Presidente della Conferenza episcopale umbra - tutto ciò che è crollato può ritornare a vivere. E dal genio di Bene­detto dobbiamo imparare sempre di nuovo a “edificare”, cioè a costruire essendo coscienti che ogni azione, per essere tale, deve avere in sé l’idea di un bene comune verso cui ten­de­re. È lo stile e il contenuto della “ricostruzione” alla quale tutti aneliamo. Perché queste vallate, questa gente vuole vivere! Non vuole essere accompagnata dolce­men­te alla morte, che si manifesta nello spopolamento delle frazioni, nella precarietà del la­voro, nell’incertezza della ripresa del turismo; chiede di essere messa in grado di ritrova­re una vita dignitosa e sicura, facendo ritorno alle proprie case, ritrovando i monumenti della cultura e della fede, recuperando quel patrimonio di relazioni che rende la vita buona e fe­conda.

Lo chiediamo ai vari Presidenti del Consiglio, Ministri e Sottosegretari, Parlamen­ta­ri italiani ed europei, che in questi quasi tre anni non hanno mancato di farsi vedere a Nor­cia, con tante assicurazioni e promesse...»

I "perché?" del Vescovo

«Perché - ha continuato Boccardo - tanta gente non può godere il calore della propria casa, il cui recupero continua ad es­sere un problema apparentemente senza soluzione? Perché tante pratiche che potreb­be­ro e dovrebbero essere risolte celermente si perdono nei meandri della burocrazia, ge­ne­ran­do scoraggiamento e irritazione nelle generazioni più giovani e rassegnazione in quel­le più anziane? Perché non è stato ancora ripristinato l’accesso ai cimiteri, dove le persone conservano la memoria dei loro cari? Perché i nostri ragazzi disabili, con genitori e as­si­stenti, sono costretti a raccogliersi in un container per trascorrere qualche ora in se­re­ni­tà ed armonia? Perché i lavori di sgombero delle macerie a San Benedetto si sono inter­rotti, a Santa Maria non sono iniziati, a San Salvatore si sono conclusi e tutto si è fermato, a Sant’Eutizio non possono procedere per la mancata messa in sicurezza della montagna sovrastante? Perché la politica continua a proporre le consuete contrapposizioni, frutto del­le diversità di appartenenza e della volontà di primeggiare sempre e comunque? Perché tan­ti devono ricevere per carità ciò che sarebbe loro dovuto per giustizia?». 

Necessario l'impegno di tutti

Mons. Boccardo è comunque consapevole che «non è recriminando e moltiplicando segnalazioni e proteste che si potrà uscire da que­sto che sembra ormai essere diventato un vicolo cieco. È solo con il concorso genero­so e intelligente di tutti - Istituzioni nazionali, regionali e locali, Associazioni di categoria, Co­­munanze e Pro-loco, comunità civile ed ecclesiale, singoli e gruppi - che potremo vera­mente “ricostruire”. A cominciare da un tessuto sociale fatto di umanità, di coerenza e di onestà, di reciproco aiuto ed accoglienza, di mutuo perdono, di ci­vi­le e cristiana solidarietà. Vorrei dunque che da questa piazza di San Benedetto il grido di tanti, che il Vescovo rac­co­glie e fa suo, giungesse fino ai cosiddetti “palazzi del potere” e scuotesse la coscienza e sti­molasse la responsabilità di chi li abita: non di continua propaganda elettorale abbiamo bisogno, non di visite ufficiali e proclami altisonanti, ma di risposte veloci ed efficaci, di sem­plificazione delle procedure, di soluzioni concrete ai diversi problemi, soprattutto di ge­sti eloquenti che restituiscano a queste popolazioni fiducia e speranza».

La giornata

La liturgia eucaristica è stata presieduta da mons. Boccardo e concelebrata da don Marco Rufini arciprete di Norcia, don Luciano Avenati parroco dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, don Davide Tononi parroco in solido di Norcia e dagli altri presbiteri che svolgono il loro servizio nella terra di Benedetto. Hanno assistito alla celebrazione quattro monaci benedettini di Norcia, tra cui il priore padre Benedetto Nivakoff. [gallery columns="4" ids="54241,54242,54243,54244,54245,54246,54247,54248,54249,54250"] Nutrita la presenza delle autorità civili e militari, tra cui il presidente della Giunta regionale dell’Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, quello di Spoleto Umberto de Augustinis e altri primi cittadini del territorio. Prima della Messa c’è stato il Corteo storico di S. Benedetto, riproposto per intero dopo i terremoti del 2016: rappresentanti delle Guaite della Città e dei Castelli (le attuali frazioni) di Norcia hanno reso omaggio, in abiti tradizionali, alle autorità religiose e civili e hanno reso omaggio a S. Benedetto con l’offerta di un cero. Molti i fedeli che si sono riuniti in preghiera e che hanno chiesto a S. Benedetto di continuare a parlare al cuore delle persone della Valnerina ferite dai sismi del 2016, di ricordare che la vita è un dono e un impegno nonostante le sofferenze causate dal terremoto e da una ricostruzione che procede a rilento. Presente anche una delegazione della Polonia, Paese dove quest’anno (28 febbraio – 4 marzo) la terra di S. Benedetto, ossia le comunità di Norcia, Subiaco e Cassino, hanno portato la “Fiaccola benedettina pro pace et Europa una”.          ]]>
perché

Per il terzo anno consecutivo la festa liturgica di S. Benedetto, il 21 marzo, è stata celebrata nella centrale piazza di Norcia, di fianco alla basilica natale del Patrono d’Europa sbriciolatasi a causa della violenta scossa di terremoto del 30 ottobre 2016 e dinanzi alla statua in marmo del padre del monachesimo occidentale rimasta invece integra.

Le parole di Boccardo

Il primo pensiero dell’omelia dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo è stato per l’Europa “aggredita dal cancro dei populismi e dei nazionalismi sempre risorgenti”. Nelle parole del Vescovo non è mancato un riferimento alla situazione locale dopo le ferite del terremoto. «Con il tempo, la pazien­za, l’impegno e l’onestà – ha detto il Presidente della Conferenza episcopale umbra - tutto ciò che è crollato può ritornare a vivere. E dal genio di Bene­detto dobbiamo imparare sempre di nuovo a “edificare”, cioè a costruire essendo coscienti che ogni azione, per essere tale, deve avere in sé l’idea di un bene comune verso cui ten­de­re. È lo stile e il contenuto della “ricostruzione” alla quale tutti aneliamo. Perché queste vallate, questa gente vuole vivere! Non vuole essere accompagnata dolce­men­te alla morte, che si manifesta nello spopolamento delle frazioni, nella precarietà del la­voro, nell’incertezza della ripresa del turismo; chiede di essere messa in grado di ritrova­re una vita dignitosa e sicura, facendo ritorno alle proprie case, ritrovando i monumenti della cultura e della fede, recuperando quel patrimonio di relazioni che rende la vita buona e fe­conda.

Lo chiediamo ai vari Presidenti del Consiglio, Ministri e Sottosegretari, Parlamen­ta­ri italiani ed europei, che in questi quasi tre anni non hanno mancato di farsi vedere a Nor­cia, con tante assicurazioni e promesse...»

I "perché?" del Vescovo

«Perché - ha continuato Boccardo - tanta gente non può godere il calore della propria casa, il cui recupero continua ad es­sere un problema apparentemente senza soluzione? Perché tante pratiche che potreb­be­ro e dovrebbero essere risolte celermente si perdono nei meandri della burocrazia, ge­ne­ran­do scoraggiamento e irritazione nelle generazioni più giovani e rassegnazione in quel­le più anziane? Perché non è stato ancora ripristinato l’accesso ai cimiteri, dove le persone conservano la memoria dei loro cari? Perché i nostri ragazzi disabili, con genitori e as­si­stenti, sono costretti a raccogliersi in un container per trascorrere qualche ora in se­re­ni­tà ed armonia? Perché i lavori di sgombero delle macerie a San Benedetto si sono inter­rotti, a Santa Maria non sono iniziati, a San Salvatore si sono conclusi e tutto si è fermato, a Sant’Eutizio non possono procedere per la mancata messa in sicurezza della montagna sovrastante? Perché la politica continua a proporre le consuete contrapposizioni, frutto del­le diversità di appartenenza e della volontà di primeggiare sempre e comunque? Perché tan­ti devono ricevere per carità ciò che sarebbe loro dovuto per giustizia?». 

Necessario l'impegno di tutti

Mons. Boccardo è comunque consapevole che «non è recriminando e moltiplicando segnalazioni e proteste che si potrà uscire da que­sto che sembra ormai essere diventato un vicolo cieco. È solo con il concorso genero­so e intelligente di tutti - Istituzioni nazionali, regionali e locali, Associazioni di categoria, Co­­munanze e Pro-loco, comunità civile ed ecclesiale, singoli e gruppi - che potremo vera­mente “ricostruire”. A cominciare da un tessuto sociale fatto di umanità, di coerenza e di onestà, di reciproco aiuto ed accoglienza, di mutuo perdono, di ci­vi­le e cristiana solidarietà. Vorrei dunque che da questa piazza di San Benedetto il grido di tanti, che il Vescovo rac­co­glie e fa suo, giungesse fino ai cosiddetti “palazzi del potere” e scuotesse la coscienza e sti­molasse la responsabilità di chi li abita: non di continua propaganda elettorale abbiamo bisogno, non di visite ufficiali e proclami altisonanti, ma di risposte veloci ed efficaci, di sem­plificazione delle procedure, di soluzioni concrete ai diversi problemi, soprattutto di ge­sti eloquenti che restituiscano a queste popolazioni fiducia e speranza».

La giornata

La liturgia eucaristica è stata presieduta da mons. Boccardo e concelebrata da don Marco Rufini arciprete di Norcia, don Luciano Avenati parroco dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, don Davide Tononi parroco in solido di Norcia e dagli altri presbiteri che svolgono il loro servizio nella terra di Benedetto. Hanno assistito alla celebrazione quattro monaci benedettini di Norcia, tra cui il priore padre Benedetto Nivakoff. [gallery columns="4" ids="54241,54242,54243,54244,54245,54246,54247,54248,54249,54250"] Nutrita la presenza delle autorità civili e militari, tra cui il presidente della Giunta regionale dell’Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, quello di Spoleto Umberto de Augustinis e altri primi cittadini del territorio. Prima della Messa c’è stato il Corteo storico di S. Benedetto, riproposto per intero dopo i terremoti del 2016: rappresentanti delle Guaite della Città e dei Castelli (le attuali frazioni) di Norcia hanno reso omaggio, in abiti tradizionali, alle autorità religiose e civili e hanno reso omaggio a S. Benedetto con l’offerta di un cero. Molti i fedeli che si sono riuniti in preghiera e che hanno chiesto a S. Benedetto di continuare a parlare al cuore delle persone della Valnerina ferite dai sismi del 2016, di ricordare che la vita è un dono e un impegno nonostante le sofferenze causate dal terremoto e da una ricostruzione che procede a rilento. Presente anche una delegazione della Polonia, Paese dove quest’anno (28 febbraio – 4 marzo) la terra di S. Benedetto, ossia le comunità di Norcia, Subiaco e Cassino, hanno portato la “Fiaccola benedettina pro pace et Europa una”.          ]]>
La fiaccola benedettina parte dalla basilica di Norcia, visitabile per un giorno https://www.lavoce.it/fiaccola-benedettina-basilica-norcia/ Fri, 22 Feb 2019 13:33:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54072 basilica

Con l’accensione della fiaccola benedettina che avverrà a Norcia sabato 23 febbraio alle 16 circa entreranno nel vivo le celebrazioni benedettine 2019.

Un momento che si preannuncia particolarmente emozionante poiché il “fuoco di Benedetto” sarà attinto direttamente da un lume che sarà posizionato all’interno della navata centrale della Basilica, sgombra in buona parte dalle macerie e che ha “restituito” il suo pavimento praticamente intatto.

L'apertura eccezionale della basilica di Norcia

In questa occasione, in via del tutto eccezionale, sarà data l’opportunità a chiunque voglia di poter entrare all’interno della chiesa simbolo del sisma del 30 ottobre 2016 e che, negli ultimi tempi, ha acceso un importante dibattito in merito alla sua ricostruzione. La basilica di San Benedetto è stata oggetto anche di particolari attenzioni da parte dell’Europa la quale già all’indomani del terremoto ne ha garantito il rifacimento, stanziando circa dieci milioni di euro.

Sarà dunque un momento particolare in cui i nursini potranno riappropriarsi della loro Basilica “rientrando” così simbolicamente per la prima volta in una chiesa. Accesa la fiaccola benedettina, inizierà il suo cammino per l’Europa.

Dove approderà la fiaccola

Quest’anno la mèta scelta è stata la Polonia ed in particolare Cracovia, terra di san Giovanni Paolo II che tanto si è adoperato per la pace nel mondo, appellando esso stesso nel corso del suo pontificato la fiaccola “Pro Europa Una” anche come “Pro Pace”.

Dopo che sarà benedetta da Papa Francesco il prossimo 27 febbraio nel corso dell’ Udienza generale, la fiaccola partirà per l’estero. Nel suo cammino polacco, la luce di Benedetto raggiungerà anche il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, luogo altamente simbolico e significativo per la trasmissione di consapevolezza e contrasto all’indifferenza.

Il patrocinio del Parlamento europeo

Il programma è stato annunciato in una partecipata conferenza stampa a Roma lo scorso 18 febbraio alla presenza del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Il Parlamento europeo infatti da anni concede l’alto patrocinio all’iniziativa poiché “crede fermamente nel valore della pace e della giustizia diffusi in Italia e in Europa dal cammino della fiaccola benedettina ed è meritoria l’opera portata avanti dai sindaci delle tre città di Norcia, Subiaco e Cassino nel riscoprire la nostra identità” ha detto lo stesso Tajani.

“Occorre far appello a valori più forti e sempre attuali che il messaggio benedettino può dare e di cui noi siamo importanti depositari e non dobbiamo mai smettere di promuoverlo e di portare avanti con determinazione quei valori di pace per cui l’Europa si è fatta garante” ha detto il sindaco di Norcia Nicola Alemanno.

Paolo Millefiorini

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basilica

Con l’accensione della fiaccola benedettina che avverrà a Norcia sabato 23 febbraio alle 16 circa entreranno nel vivo le celebrazioni benedettine 2019.

Un momento che si preannuncia particolarmente emozionante poiché il “fuoco di Benedetto” sarà attinto direttamente da un lume che sarà posizionato all’interno della navata centrale della Basilica, sgombra in buona parte dalle macerie e che ha “restituito” il suo pavimento praticamente intatto.

L'apertura eccezionale della basilica di Norcia

In questa occasione, in via del tutto eccezionale, sarà data l’opportunità a chiunque voglia di poter entrare all’interno della chiesa simbolo del sisma del 30 ottobre 2016 e che, negli ultimi tempi, ha acceso un importante dibattito in merito alla sua ricostruzione. La basilica di San Benedetto è stata oggetto anche di particolari attenzioni da parte dell’Europa la quale già all’indomani del terremoto ne ha garantito il rifacimento, stanziando circa dieci milioni di euro.

Sarà dunque un momento particolare in cui i nursini potranno riappropriarsi della loro Basilica “rientrando” così simbolicamente per la prima volta in una chiesa. Accesa la fiaccola benedettina, inizierà il suo cammino per l’Europa.

Dove approderà la fiaccola

Quest’anno la mèta scelta è stata la Polonia ed in particolare Cracovia, terra di san Giovanni Paolo II che tanto si è adoperato per la pace nel mondo, appellando esso stesso nel corso del suo pontificato la fiaccola “Pro Europa Una” anche come “Pro Pace”.

Dopo che sarà benedetta da Papa Francesco il prossimo 27 febbraio nel corso dell’ Udienza generale, la fiaccola partirà per l’estero. Nel suo cammino polacco, la luce di Benedetto raggiungerà anche il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, luogo altamente simbolico e significativo per la trasmissione di consapevolezza e contrasto all’indifferenza.

Il patrocinio del Parlamento europeo

Il programma è stato annunciato in una partecipata conferenza stampa a Roma lo scorso 18 febbraio alla presenza del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Il Parlamento europeo infatti da anni concede l’alto patrocinio all’iniziativa poiché “crede fermamente nel valore della pace e della giustizia diffusi in Italia e in Europa dal cammino della fiaccola benedettina ed è meritoria l’opera portata avanti dai sindaci delle tre città di Norcia, Subiaco e Cassino nel riscoprire la nostra identità” ha detto lo stesso Tajani.

“Occorre far appello a valori più forti e sempre attuali che il messaggio benedettino può dare e di cui noi siamo importanti depositari e non dobbiamo mai smettere di promuoverlo e di portare avanti con determinazione quei valori di pace per cui l’Europa si è fatta garante” ha detto il sindaco di Norcia Nicola Alemanno.

Paolo Millefiorini

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Norcia. Festa di sant’Antonio sul piazzale del monastero danneggiato dal sisma https://www.lavoce.it/norcia-santantonio-sisma/ Thu, 17 Jan 2019 16:32:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53838

Torna la festa di sant'Antonio, protettore degli animali, a Norcia nel piazzale antistante il monastero di Sant'Antonio danneggiato dal sisma. Domenica 20 alle 15 sarà consegnato il container adattato a Monastero alle monache di Sant'Antonio che il 10 febbraio, giorno di Santa Scolastica, vedrà il loro ingresso ufficiale .
"Con questo segno di normalità, Norcia torna a respirare" ha detto il parroco Don Marco Rufini impartendo la benedizioni alla numerosa popolazione accorsa.
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Torna la festa di sant'Antonio, protettore degli animali, a Norcia nel piazzale antistante il monastero di Sant'Antonio danneggiato dal sisma. Domenica 20 alle 15 sarà consegnato il container adattato a Monastero alle monache di Sant'Antonio che il 10 febbraio, giorno di Santa Scolastica, vedrà il loro ingresso ufficiale .
"Con questo segno di normalità, Norcia torna a respirare" ha detto il parroco Don Marco Rufini impartendo la benedizioni alla numerosa popolazione accorsa.
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Fino a settembre 25 giovani europei in servizio a Norcia https://www.lavoce.it/25-giovani-europei-servizio-norcia/ Mon, 30 Jul 2018 10:17:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52635 Giovani Norcia

Tornano a Norcia i ragazzi del Corpo Europeo di Solidarietà, voluti fortemente dal presidente Juncker. Dopo l’avvio del progetto dello scorso anno nella città di san Benedetto, a partire da mercoledì 18 luglio fino al 21 settembre, circa 25 ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa saranno parte integrante della Comunità nursina.

Il progetto è coordinato da Comune di Pescara, in collaborazione con il Comune di Norcia e finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani-ANG attraverso Erasmus+, e dall’associazione Kora.

“Diamo il benvenuto a questi giovani che per due mesi saranno parte integrante e attiva del tessuto sociale nursino - dice l’assessore ai Servizi sociali Giuseppina Perla - . L’ assessorato ai servizi sociali si è impegnato affinché il loro contributo possa essere di supporto a diverse attività – prosegue – come ad esempio nel centro estivo comunale ‘Il Monello’, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, e nell’affiancare l’associazione Tutti i colori del mondo per l’assistenza alle persone disabili. Questo nuovo progetto rimarca ancora una volta come Norcia e l’Europa sia un binomio inscindibile. Continuiamo a lavorare – conclude - per far sì che la nostra città diventi capitale della solidarietà europea”.

Norcia come capitale della solidarietà europea sta diventando più di una speranza, vista la positiva esperienza dello scorso anno e grazie alla sua vocazione naturale come città natale di san Benedetto, patrono d’Europa. Durante la permanenza in città i giovani supporteranno anche la Pro loco di Norcia nella gestione delle manifestazioni dell’Estate Nursina. Attraverso l’info point contribuiranno nell’accoglienza dei turisti che visiteranno la città e al contempo saranno i portavoce delle opportunità che l’Europa può offrire ai giovani.

Attraverso un costante contatto con il tessuto sociale cittadino, questi ragazzi avranno modo di comprendere meglio quelle che sono le paure innescate da un terremoto ma anche la voglia e la determinazione di ripartire.

Il progetto dei Corpi di solidarietà coinvolgerà oltre cento ragazzi, provenienti da tutta Europa che fino al 2020 interagiranno con la popolazione locale e saranno coinvolti in diversi progetti. Ripartire dai giovani per ricostruire le comunità lesionate dal sisma e al contempo respirare quell’aria d’Europa che sembra essersi persa. Giovani ed Europa sono pilastri dai quali ripartire e riscoprire così l’appartenenza ad un’unica Comunità che a volte sembra distante ma che invece, soprattutto in questi mesi, si è fatta molto prossima ai territori colpiti dal sisma.

Paolo Millefiorini

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Giovani Norcia

Tornano a Norcia i ragazzi del Corpo Europeo di Solidarietà, voluti fortemente dal presidente Juncker. Dopo l’avvio del progetto dello scorso anno nella città di san Benedetto, a partire da mercoledì 18 luglio fino al 21 settembre, circa 25 ragazzi provenienti da ogni parte d’Europa saranno parte integrante della Comunità nursina.

Il progetto è coordinato da Comune di Pescara, in collaborazione con il Comune di Norcia e finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani-ANG attraverso Erasmus+, e dall’associazione Kora.

“Diamo il benvenuto a questi giovani che per due mesi saranno parte integrante e attiva del tessuto sociale nursino - dice l’assessore ai Servizi sociali Giuseppina Perla - . L’ assessorato ai servizi sociali si è impegnato affinché il loro contributo possa essere di supporto a diverse attività – prosegue – come ad esempio nel centro estivo comunale ‘Il Monello’, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, e nell’affiancare l’associazione Tutti i colori del mondo per l’assistenza alle persone disabili. Questo nuovo progetto rimarca ancora una volta come Norcia e l’Europa sia un binomio inscindibile. Continuiamo a lavorare – conclude - per far sì che la nostra città diventi capitale della solidarietà europea”.

Norcia come capitale della solidarietà europea sta diventando più di una speranza, vista la positiva esperienza dello scorso anno e grazie alla sua vocazione naturale come città natale di san Benedetto, patrono d’Europa. Durante la permanenza in città i giovani supporteranno anche la Pro loco di Norcia nella gestione delle manifestazioni dell’Estate Nursina. Attraverso l’info point contribuiranno nell’accoglienza dei turisti che visiteranno la città e al contempo saranno i portavoce delle opportunità che l’Europa può offrire ai giovani.

Attraverso un costante contatto con il tessuto sociale cittadino, questi ragazzi avranno modo di comprendere meglio quelle che sono le paure innescate da un terremoto ma anche la voglia e la determinazione di ripartire.

Il progetto dei Corpi di solidarietà coinvolgerà oltre cento ragazzi, provenienti da tutta Europa che fino al 2020 interagiranno con la popolazione locale e saranno coinvolti in diversi progetti. Ripartire dai giovani per ricostruire le comunità lesionate dal sisma e al contempo respirare quell’aria d’Europa che sembra essersi persa. Giovani ed Europa sono pilastri dai quali ripartire e riscoprire così l’appartenenza ad un’unica Comunità che a volte sembra distante ma che invece, soprattutto in questi mesi, si è fatta molto prossima ai territori colpiti dal sisma.

Paolo Millefiorini

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La piana fiorita di Castelluccio di Norcia (gallery) https://www.lavoce.it/la-piana-fiorita-di-castelluccio-di-norcia-gallery/ Wed, 11 Jul 2018 16:19:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52327

Un oceano di colori e un infinito di bellezza ci ha travolti arrivando in questi giorni in quel di Castelluccio… 7.000 persone, domenica scorsa hanno potuto vivere e gustare questo spettacolo tanto superbo quanto umile.

E tutti stavano in religioso silenzio, tutti avvolti dal mistero di tale bellezza.

Figure di fotografi quasi ondeggiavano nelle posizioni più complesse: parevano levarsi e uscire da un fiume fatto di fiordalisi, si alzavano e poi scomparivano nell’acqua pur di raccontarci anche solo un decimo di tale bellezza attraverso l’occhio potente e incantato dei loro apparecchi. Il terremoto ha mosso questo nuovo business e ben venga tutto questo!

Pia Businelli

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Un oceano di colori e un infinito di bellezza ci ha travolti arrivando in questi giorni in quel di Castelluccio… 7.000 persone, domenica scorsa hanno potuto vivere e gustare questo spettacolo tanto superbo quanto umile.

E tutti stavano in religioso silenzio, tutti avvolti dal mistero di tale bellezza.

Figure di fotografi quasi ondeggiavano nelle posizioni più complesse: parevano levarsi e uscire da un fiume fatto di fiordalisi, si alzavano e poi scomparivano nell’acqua pur di raccontarci anche solo un decimo di tale bellezza attraverso l’occhio potente e incantato dei loro apparecchi. Il terremoto ha mosso questo nuovo business e ben venga tutto questo!

Pia Businelli

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