narni Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/narni/ Settimanale di informazione regionale Fri, 08 Sep 2023 10:52:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg narni Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/narni/ 32 32 Pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna del Ponte a Narni scalo https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-piedi-al-santuario-della-madonna-del-ponte-a-narni-scalo-2/ https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-piedi-al-santuario-della-madonna-del-ponte-a-narni-scalo-2/#respond Fri, 08 Sep 2023 10:47:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73247 pellegrinaggio Madonna del Ponte

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 10 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i sacerdoti e fedeli della diocesi.

Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, nella cultura dell’amore e della pace, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza e una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace in questo periodo di conflitti, di violenza e insicurezza.

La ventiduesima edizione del pellegrinaggio a piedi Chi cerchi?, promossa dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dalla Cattedrale di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini.

Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Il pellegrinaggio alla Madonna del Ponte

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata.

Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago.

La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

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pellegrinaggio Madonna del Ponte

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 10 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i sacerdoti e fedeli della diocesi.

Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, nella cultura dell’amore e della pace, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza e una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace in questo periodo di conflitti, di violenza e insicurezza.

La ventiduesima edizione del pellegrinaggio a piedi Chi cerchi?, promossa dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dalla Cattedrale di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini.

Il pellegrinaggio a piedi di circa quattordici chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Il pellegrinaggio alla Madonna del Ponte

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi di Terni-Narni-Amelia, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata.

Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d'Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell'abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago.

La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

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Solenne pontificale a Narni, presieduto dal vescovo Soddu, per il patrono San Giovenale https://www.lavoce.it/solenne-pontificale-a-narni-presieduto-dal-vescovo-soddu-per-il-patrono-san-giovenale/ https://www.lavoce.it/solenne-pontificale-a-narni-presieduto-dal-vescovo-soddu-per-il-patrono-san-giovenale/#respond Thu, 04 May 2023 11:22:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71334 San Giovenale 2023

La festa del patrono San Giovenale è per la comunità narnese un forte momento d’incontro, nel rinnovare la tradizione religiosa e culturale nelle sue diverse valenze. La festa liturgica, il 3 maggio, è stata celebrata con il solenne pontificale presieduto dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, Francesco Antonio Soddu, e la processione per le vie della città con il busto del Santo. Il tutto accompagnato dallo scenario della città antica e dalla coreografia della sfilata del corteo storico in ricchi abiti medievali.

Una presenza viva quella di San Giovenale, che con la sua predicazione divenne l’anima dell’intera città nei secoli difficili delle persecuzioni contro i cristiani.

Alla celebrazione nella Concattedrale di Narni erano presenti il sindaco Lorenzo Lucarelli, che ha donato l’olio e acceso la lampada davanti al busto di San Giovenale e recitato la preghiera al santo patrono, la presidente della provincia di Terni Laura Pernazza, il prefetto di Terni Giovanni Bruno, il questore di Terni Bruno Failla, la consigliera regionale Eleonora Pace, autorità civili e militari, i rappresentanti delle parrocchie del narnese che hanno offerto i ceri, i rappresentanti dei Terzieri cittadini (Fraporta, Mezule e Santa Maria) e del corteo storico della Corsa all’anello, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme e tanti fedeli narnesi. Hanno concelebrato assieme al vescovo, il parroco della Concattedrale di Narni don Sergio Rossini, il vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi, il vicario foraneo di Narni don Angelo D'Andrea, i canonici del capitolo della Concattedrale di Narni, i sacerdoti della vicaria di Narni.

Ricordando la figura del primo vescovo di Narni, monsignor Soddu ha sottolineato come è per noi oggi, oltre che patrono, protettore, intercessore, modello fulgido che ha saputo incarnare nella propria vita il vangelo del Signore.

"Con la sua esperienza di vita -ha detto- tutta donata al Signore, è per noi espressione viva ed eloquente di quanto in Dio e solo in lui si trovi la realizzazione piena della vita.

Il vescovo Giovenale seppe mettere a frutto i medesimi insegnamenti di Paolo, primo fra tutti quello di vigilare su se stesso e sul gregge che gli era stato affidato - ha proseguito il presule -. Nel saper cogliere ed apprezzare il valore del tesoro e nell’attenzione, nella premura, nella particolare cura da riporre nei confronti del contenitore di questo tesoro, il quale, in forza di questo suo contenuto prezioso, acquista esso stesso valore.

Ma come potremmo mai conservare in questo nostro vaso di creta, ossia nella nostra vita fatta di alti e bassi, di esperienze spesso traumatiche, ferita dal peccato, soggetta alla storia che spesso si avventa contraria a quanto invece vorremmo fosse di buono?

L'attualità dell'esempio di San Giovenale

Ecco ritorna a noi l’esempio della vita di San Giovenale, che ci esorta alla vigilanza. Vigilanza di ciascuno su se stesso e su quanti ci sono stati affidati. Io credo che mai come in questo nostro tempo abbiamo necessità di queste parole di vita che orientano la nostra speranza, ossia ogni nostro desiderio di bene per noi e per coloro che ci stanno accanto; coloro sui quali abbiamo in qualche modo responsabilità, necessità di attenzione e di vigilanza. Ma la Parola di Dio ci illumina ulteriormente e ci indica anche il criterio, la base su cui fondare la condotta verso cui rendere evidente, tangibile e reale ogni nostra azione.

Tale criterio è il Signore, così come abbiamo pregato col salmo: Il Signore è il mio Pastore non manco di nulla. Chiediamo al nostro santo patrono la grazia di perseverare nella gioia di poter respirare i frutti della preghiera sacerdotale del Signore e, con l’esempio e l’intercessione di San Giovenale, poterla trasmettere tramite una condotta di vita santa".

Al termine della celebrazione il corteo storico, musici, tamburini, bambini e ragazzi del catechismo, i sacerdoti e le autorità sono usciti in processione dalla concattedrale per la processione con il busto di San Giovenale fino a piazza dei Priori, dove il vescovo Soddu ha salutato la cittadinanza e pregato per la città. La cerimonia si è conclusa con il rientro in cattedrale e la benedizione finale del vescovo alla comunità narnese e alla città.

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San Giovenale 2023

La festa del patrono San Giovenale è per la comunità narnese un forte momento d’incontro, nel rinnovare la tradizione religiosa e culturale nelle sue diverse valenze. La festa liturgica, il 3 maggio, è stata celebrata con il solenne pontificale presieduto dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, Francesco Antonio Soddu, e la processione per le vie della città con il busto del Santo. Il tutto accompagnato dallo scenario della città antica e dalla coreografia della sfilata del corteo storico in ricchi abiti medievali.

Una presenza viva quella di San Giovenale, che con la sua predicazione divenne l’anima dell’intera città nei secoli difficili delle persecuzioni contro i cristiani.

Alla celebrazione nella Concattedrale di Narni erano presenti il sindaco Lorenzo Lucarelli, che ha donato l’olio e acceso la lampada davanti al busto di San Giovenale e recitato la preghiera al santo patrono, la presidente della provincia di Terni Laura Pernazza, il prefetto di Terni Giovanni Bruno, il questore di Terni Bruno Failla, la consigliera regionale Eleonora Pace, autorità civili e militari, i rappresentanti delle parrocchie del narnese che hanno offerto i ceri, i rappresentanti dei Terzieri cittadini (Fraporta, Mezule e Santa Maria) e del corteo storico della Corsa all’anello, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme e tanti fedeli narnesi. Hanno concelebrato assieme al vescovo, il parroco della Concattedrale di Narni don Sergio Rossini, il vicario generale della diocesi monsignor Salvatore Ferdinandi, il vicario foraneo di Narni don Angelo D'Andrea, i canonici del capitolo della Concattedrale di Narni, i sacerdoti della vicaria di Narni.

Ricordando la figura del primo vescovo di Narni, monsignor Soddu ha sottolineato come è per noi oggi, oltre che patrono, protettore, intercessore, modello fulgido che ha saputo incarnare nella propria vita il vangelo del Signore.

"Con la sua esperienza di vita -ha detto- tutta donata al Signore, è per noi espressione viva ed eloquente di quanto in Dio e solo in lui si trovi la realizzazione piena della vita.

Il vescovo Giovenale seppe mettere a frutto i medesimi insegnamenti di Paolo, primo fra tutti quello di vigilare su se stesso e sul gregge che gli era stato affidato - ha proseguito il presule -. Nel saper cogliere ed apprezzare il valore del tesoro e nell’attenzione, nella premura, nella particolare cura da riporre nei confronti del contenitore di questo tesoro, il quale, in forza di questo suo contenuto prezioso, acquista esso stesso valore.

Ma come potremmo mai conservare in questo nostro vaso di creta, ossia nella nostra vita fatta di alti e bassi, di esperienze spesso traumatiche, ferita dal peccato, soggetta alla storia che spesso si avventa contraria a quanto invece vorremmo fosse di buono?

L'attualità dell'esempio di San Giovenale

Ecco ritorna a noi l’esempio della vita di San Giovenale, che ci esorta alla vigilanza. Vigilanza di ciascuno su se stesso e su quanti ci sono stati affidati. Io credo che mai come in questo nostro tempo abbiamo necessità di queste parole di vita che orientano la nostra speranza, ossia ogni nostro desiderio di bene per noi e per coloro che ci stanno accanto; coloro sui quali abbiamo in qualche modo responsabilità, necessità di attenzione e di vigilanza. Ma la Parola di Dio ci illumina ulteriormente e ci indica anche il criterio, la base su cui fondare la condotta verso cui rendere evidente, tangibile e reale ogni nostra azione.

Tale criterio è il Signore, così come abbiamo pregato col salmo: Il Signore è il mio Pastore non manco di nulla. Chiediamo al nostro santo patrono la grazia di perseverare nella gioia di poter respirare i frutti della preghiera sacerdotale del Signore e, con l’esempio e l’intercessione di San Giovenale, poterla trasmettere tramite una condotta di vita santa".

Al termine della celebrazione il corteo storico, musici, tamburini, bambini e ragazzi del catechismo, i sacerdoti e le autorità sono usciti in processione dalla concattedrale per la processione con il busto di San Giovenale fino a piazza dei Priori, dove il vescovo Soddu ha salutato la cittadinanza e pregato per la città. La cerimonia si è conclusa con il rientro in cattedrale e la benedizione finale del vescovo alla comunità narnese e alla città.

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Ordinazione diaconale di Francesco Meschini alla chiesa di Sant’Antonio https://www.lavoce.it/ordinazione-diaconale-di-francesco-meschini-alla-chiesa-di-santantonio-a-narni-scalo/ Thu, 24 Nov 2022 14:18:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69357 ordinazione diaconale

La Chiesa diocesana è in festa per l’ordinazione a diacono permanente di Francesco Meschini, che riceverà la consacrazione domenica 27 novembre alle ore 17.30 nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Narni scalo, per imposizione delle mani del vescovo di Terni-Narni-Amelia monsignor Francesco Antonio Soddu.

Il diaconato è il ministero ecclesiale che impegna nel servizio della proclamazione della parola di Dio, nella celebrazione della liturgia e nella premura verso i più poveri e deboli. Al diacono permanente viene affidato, secondo le esigenze, uno specifico servizio ministeriale nella comunità ecclesiale da svolgere secondo la spiritualità del servizio per il bene degli uomini.

Francesco Meschini, originario di Corciano, ha 62 anni; è laureato in scienze geologiche. È sposato ed ha due figli. Ha lavorato come libero professionista e presso la Regione dell’Umbria, successivamente nella Calce San Pellegrino S.p.A.

Da sempre è vissuto a Narni scalo con i suoi genitori, una famiglia credente e praticante. Da giovanissimo è entrato a far parte della comunità ecclesiale, soprattutto nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Narni Scalo. Il desiderio di vivere la sua vocazione battesimale lo ha portato a frequentare e a ricevere sostegno e testimonianza in alcune realtà ecclesiali: il Gruppo Scout, la Comunità Tenda del Magnificat, i Cursillos e nel Cammino Neocatecumenale. La sua disponibilità a servire nella Chiesa, lo ha portato ad accogliere incarichi, parrocchiali e diocesani, nella pastorale famigliare, per preparare le coppie di fidanzati al matrimonio e i genitori che chiedono il Battesimo per i propri figli.

Nel 2000 matura la consapevolezza di essere chiamato al diaconato e, grazie ad un costante discernimento e agli studi presso l’Istituto Teologico della Diocesi di Rieti, prima dell'ordinazione, ha ricevuto negli anni i ministeri preparatori del lettorato e dell’accolitato. 

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ordinazione diaconale

La Chiesa diocesana è in festa per l’ordinazione a diacono permanente di Francesco Meschini, che riceverà la consacrazione domenica 27 novembre alle ore 17.30 nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Narni scalo, per imposizione delle mani del vescovo di Terni-Narni-Amelia monsignor Francesco Antonio Soddu.

Il diaconato è il ministero ecclesiale che impegna nel servizio della proclamazione della parola di Dio, nella celebrazione della liturgia e nella premura verso i più poveri e deboli. Al diacono permanente viene affidato, secondo le esigenze, uno specifico servizio ministeriale nella comunità ecclesiale da svolgere secondo la spiritualità del servizio per il bene degli uomini.

Francesco Meschini, originario di Corciano, ha 62 anni; è laureato in scienze geologiche. È sposato ed ha due figli. Ha lavorato come libero professionista e presso la Regione dell’Umbria, successivamente nella Calce San Pellegrino S.p.A.

Da sempre è vissuto a Narni scalo con i suoi genitori, una famiglia credente e praticante. Da giovanissimo è entrato a far parte della comunità ecclesiale, soprattutto nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Narni Scalo. Il desiderio di vivere la sua vocazione battesimale lo ha portato a frequentare e a ricevere sostegno e testimonianza in alcune realtà ecclesiali: il Gruppo Scout, la Comunità Tenda del Magnificat, i Cursillos e nel Cammino Neocatecumenale. La sua disponibilità a servire nella Chiesa, lo ha portato ad accogliere incarichi, parrocchiali e diocesani, nella pastorale famigliare, per preparare le coppie di fidanzati al matrimonio e i genitori che chiedono il Battesimo per i propri figli.

Nel 2000 matura la consapevolezza di essere chiamato al diaconato e, grazie ad un costante discernimento e agli studi presso l’Istituto Teologico della Diocesi di Rieti, prima dell'ordinazione, ha ricevuto negli anni i ministeri preparatori del lettorato e dell’accolitato. 

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A Narni si celebra il patrono San Giovenale https://www.lavoce.it/a-narni-si-celebra-il-patrono-san-giovenale/ Fri, 30 Apr 2021 14:06:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60439 Il vescovo Piemontese sul sagrato della cattedrale di Narni

Narni celebra la festa del santo patrono Giovenale, primo vescovo della città vissuto nel IV secolo. Una ricorrenza celebrata anche quest’anno in maniera diversa a motivo delle limitazioni anti Covid19.

Solenne pontificale nella concattedrale

Lunedì 3 maggio alle ore 11 nella concattedrale di Narni il vescovo, padre Giuseppe Piemontese, presiederà il solenne pontificale di San Giovenale, concelebrato dai sacerdoti della zona, alla presenza del sindaco Francesco De Rebotti, dei rappresentanti delle autorità civili e militari, dei Terzieri, dei fedeli, per un massimo di 200 persone. Consegneranno il cero al Patrono i delegati delle parrocchie ed il sindaco di Narni con la lettura della preghiera di affidamento della città al santo Patrono. Al termine, dal sagrato della concattedrale il vescovo impartirà la benedizione sulla città di Narni e sull’intera Diocesi con le reliquie di san Giovenale. La celebrazione sarà trasmessa attraverso i canali YouTube e Facebook della diocesi di Terni Narni Amelia, pagina Facebook Cattedrale San Giovenale e Cassio.

Vigilia del Patrono

Altro appuntamento tradizionale è quello della vigilia della festa del Patrono2 maggio alle ore 18 nella concattedrale con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giorgio Brodoloni e con i canonici della concattedrale di Narni. Alle ore 19.30 la cerimonia dell’offerta dei Ceri e Pali e la liberazione del prigioniero alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese. Una cerimonia diversa dagli anni precedenti, in quanto saranno i rappresentanti delle varie categorie professionali e sociali che in questo anno si sono dati da fare per aiutare tutti a vivere meglio la tragedia socio-sanitaria provocata dalla pandemia, a donare i ceri al santo Patrono di Narni: rappresentanze del mondo ospedaliero, medico, scolastico, del volontariato, del commercio, oltre ai consueti delegati dei Terzieri.

San Giovenale

San Giovenale, fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana, insieme a Evenzio, Alessandro e Teodulo. San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a Narni. Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell'antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni e posto nella Cattedrale.]]>
Il vescovo Piemontese sul sagrato della cattedrale di Narni

Narni celebra la festa del santo patrono Giovenale, primo vescovo della città vissuto nel IV secolo. Una ricorrenza celebrata anche quest’anno in maniera diversa a motivo delle limitazioni anti Covid19.

Solenne pontificale nella concattedrale

Lunedì 3 maggio alle ore 11 nella concattedrale di Narni il vescovo, padre Giuseppe Piemontese, presiederà il solenne pontificale di San Giovenale, concelebrato dai sacerdoti della zona, alla presenza del sindaco Francesco De Rebotti, dei rappresentanti delle autorità civili e militari, dei Terzieri, dei fedeli, per un massimo di 200 persone. Consegneranno il cero al Patrono i delegati delle parrocchie ed il sindaco di Narni con la lettura della preghiera di affidamento della città al santo Patrono. Al termine, dal sagrato della concattedrale il vescovo impartirà la benedizione sulla città di Narni e sull’intera Diocesi con le reliquie di san Giovenale. La celebrazione sarà trasmessa attraverso i canali YouTube e Facebook della diocesi di Terni Narni Amelia, pagina Facebook Cattedrale San Giovenale e Cassio.

Vigilia del Patrono

Altro appuntamento tradizionale è quello della vigilia della festa del Patrono2 maggio alle ore 18 nella concattedrale con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giorgio Brodoloni e con i canonici della concattedrale di Narni. Alle ore 19.30 la cerimonia dell’offerta dei Ceri e Pali e la liberazione del prigioniero alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese. Una cerimonia diversa dagli anni precedenti, in quanto saranno i rappresentanti delle varie categorie professionali e sociali che in questo anno si sono dati da fare per aiutare tutti a vivere meglio la tragedia socio-sanitaria provocata dalla pandemia, a donare i ceri al santo Patrono di Narni: rappresentanze del mondo ospedaliero, medico, scolastico, del volontariato, del commercio, oltre ai consueti delegati dei Terzieri.

San Giovenale

San Giovenale, fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana, insieme a Evenzio, Alessandro e Teodulo. San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a Narni. Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell'antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni e posto nella Cattedrale.]]>