Nando Mismetti Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/nando-mismetti/ Settimanale di informazione regionale Mon, 21 Sep 2015 07:53:37 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Nando Mismetti Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/nando-mismetti/ 32 32 Il mondo della politica ricorda mons. Elio Bromuri: perdiamo un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano https://www.lavoce.it/il-mondo-della-politica-ricorda-mons-elio-bromuri-perdiamo-un-uomo-di-enorme-spessore-umano-culturale-cristiano/ Mon, 17 Aug 2015 16:44:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42544 Incontro-Amici-Voce-27-giugno-2015-(foto-Andrea-Coli)29
Giampiero Bocci con mons. Bromuri all’incontro della Associazione Amici de La Voce del 27 giugno scorso

Tutto il mondo politico umbro esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di mons. Elio Bromuri, avvenuta il 17 agosto dopo una lunga malattia. Univoco il ricordo dello spessore culturale e giornalistico del direttore de La Voce, ma anche la profondità umana e spirituale.

Il sottosegretario Bocci: “sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno”. “Don Elio Bromuri – afferma in una nota il sottosegretario agli Interni, l’on.Giampiero Bocci – è stato per tutti noi, che a vario livello ci confrontiamo per operare nel mondo cattolico, la personificazione della generosità e dell’altruismo. E, di più, egli ci ha fatto comprendere, sempre, quanto impegnativo fosse trasformare la spontaneità del farsi fratelli in azione concretamente spesa nella società”.

“Quando, specialmente oggi, dobbiamo confrontarci con resistenze ed egoismi d’ogni tipo verso l’accoglienza – prosegue Bocci – la lezione di don Elio diventa un punto di riferimento immediato e attuale, insostituibile e progettuale: ho avuto il privilegio – io che mi sono formato sul suo insegnamento – di essere stato fra gli ultimi a incontrarlo e di avere ricevuto da lui, pur nelle condizioni estreme della sua vita, l’ulteriore spinta a far valere nelle istituzioni il senso semplice, ma immensamente appagante e proficuo per la società, della disponibilità, costi quel che costi, e della conseguente articolazione organizzativa nel rapporto fra Stato e Chiesa.

Il senso del dialogo con le altre religioni, l’ospitalità data da sempre come un aiuto a chi passa vicino alla nostra comunità e ha bisogno di un atto d’amore e di un minimo di essenziale ristoro: sono questi gli elementi di una civiltà senza aggettivi, nè appartenenze culturali che renderanno ancora più efficaci, domani, le parole e gli esempi di un uomo sobrio, di un sacerdote integerrimo, di un intellettuale raffinato e di un giornalista moderno come è stato, per tutti noi, don Elio Bromuri”.

La presidente Marini: “La comunità regionale perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario”. “La scomparsa di don Elio – afferma la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ne ricorda la vita – priva la comunità umbra di un apprezzato esponente della Chiesa perugina che, fin da giovanissimo, ha svolto la sua azione pastorale nella nostra terra con dedizione e intelligenza. Si è poi impegnato soprattutto nel dialogo interreligioso attraverso il Centro ecumenico e universitario San Martino da lui diretto. Docente di Storia della Chiesa all’Università per Stranieri di Perugia, è stato poi un rispettoso ed equilibrato giornalista, dirigendo La Voce, il settimanale di informazione religiosa della Conferenza episcopale umbra. La sua attività pastorale e culturale – aggiunge – è stata sempre orientata a valorizzare le acquisizioni del Concilio Vaticano II verso una continua opera di rinnovamento teologico e religioso per rafforzare la presenza della Chiesa nella comunità cristiana e nella società”.

“La comunità regionale – dice ancora la presidente – perde anche un’importante figura di riferimento per l’impegno che ha profuso in campo umanitario, fondando a Perugia il primo Centro internazionale di accoglienza, l’ostello in cui da mezzo secolo trovano ospitalità e attenzione persone in difficoltà, senza distinzioni di religione o luoghi di provenienza. In questi anni, durante i quali ho avuto modo in varie occasioni di incontrarlo oltre che di leggere i suoi editoriali – prosegue la presidente – ho potuto conoscere e apprezzare il suo modo di operare, volto al bene della società umbra, il suo forte impegno e la ricerca del dialogo non solo fra le diverse professioni religiose ma anche con le istituzioni, non facendo mancare la sua voce, né il suo apporto concreto”.

Il presidente Mismetti: “monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale”.  Il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, ha definito monsignor Elio Bromuri “grande uomo di fede e figura di primo piano nel panorama culturale e sociale dell’Umbria. Giornalista raffinato – ricorda Mismetti – storico direttore del settimanale La Voce, attento testimone di una società in continua evoluzione, monsignor Bromuri lascia una grande eredità morale e spirituale. Esprimo a nome mio personale, del consiglio e dei dipendenti della Provincia le più sentite condoglianze al cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, all’intera archidiocesi perugino-pievese, ai familiari, ai collaboratori e alle tante persone che hanno avuto l”onore di essergli amiche'”.

Il sindaco Romizi: “don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire”. “La nostra comunità perde un uomo di enorme spessore umano, culturale, cristiano. Il suo impegno è stato costante nell’arco della sua vita come uomo di Chiesa, come giornalista, come intellettuale. Mancherà a questa città la sua propensione all’accoglienza, l’aiuto a chi ne aveva bisogno, la sua capacità di saper far dialogare anche mondi apparentemente diversi e lontani tra loro”.

A dirlo è il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, commentando la scomparsa di don Elio Bromuri. “Così come accade con le più alte menti – prosegue Romizi in una nota del Comune – don Elio Bromuri lascia a tutti noi il suo pensiero e il suo insegnamento, come beni preziosi da custodire. Lo voglio ricordare con uno dei suoi insegnamenti: ‘Comunicare la Carità – diceva – è necessario perché oggi vige il mondo dell’individualismo, del nichilismo, dell’arroganza del più forte. Oggi è necessario riportare al centro la Carità, ma non nel senso dell’elemosina data al poveretto, ma nel senso di una comunione tra le persone nel rispetto, nella dignità e nella libertà in un progetto comune di sviluppo della comunità umana'”.

La presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi: “ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione”. Donatella Porzi, “profondamente colpita dalla morte di Don Elio Bromuri, si unisce al dolore della Chiesa perugina ed umbra, che perde una delle figure di maggior rilievo nel dialogo interreligioso. Sicura di interpretare il sentimento di tutti i consiglieri regionali umbri esprimo al cardinale Gualtiero Bassetti i sensi del nostro più profondo cordoglio”.

“Uomo di fede profonda, raffinato intellettuale e giornalista di razza – dice Porzi, in una nota della Regione – don Elio, nella sua prolifica attività di saggista e giornalista, ci ha offerto in tutti questi anni innumerevoli e mai banali spunti di riflessione e di analisi sociale e politica sulla realtà umbra e nazionale. Tutte qualità che nei miei precedenti incarichi amministrativi ho avuto il privilegio di apprezzare attraverso la conoscenza personale con lui e la condivisione di alcune significative esperienze. Come direttore de La Voce, Don Elio ha saputo interpretare e raccontare le ansie e i bisogni, le luci e le ombre della nostra complessa e ricca regione, formando tanti giovani giornalisti e regalandoci i suoi acuti e profondi editoriali settimanali che, da oggi, tanto ci mancheranno”.

Claudio Ricci ricorda la sua “capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”. “La raffinata cultura di Elio Bromuri si univa alla mitezza per le persone. Era proteso, sempre, verso la misericordia concreta nei piccoli gesti della umana quotidianità”: è il ricordo del consigliere regionale Claudio Ricci. “Impegnato nel dialogo fra popoli, religioni e identità culturali attraverso lo strumento del vivere insieme un cammino di esperienze – aggiunge Ricci, in una nota della Regione – Elio Bromuri, carismatico insegnante all’istituto teologico di Assisi, ha dedicato alla comunicazione, attraverso il settimanale La Voce, un ampio impegno nella convinzione, pionieristica, che il saper comunicare è una missione capace di aggiungere valore ai fatti rappresentati soprattutto quando sono storie e testimonianze utili al cammino dell’umanità”. Ricci ricorda infine “il suo stile al tempo stesso colto, mite e attento, che partiva sempre dalla capacità, oggi rara, di ascoltare per meglio mettersi al servizio degli altri”.

Maurizio Ronconi: “Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”. Don Elio Bromuri “ha scritto da protagonista una pagina importante della storia dei cattolici umbri. Prediligendo sempre le ultime file, con umiltà ha offerto mattoni importanti nella costruzione e per la diffusione delle idee e degli impegni sociali dei cattolici”: lo afferma l’ex senatore Udc Maurizio Ronconi, in una nota sulla morte del sacerdote perugino.  “Ha permesso – prosegue Ronconi – che anche nei momenti più difficili delle diaspore e delle incomprensioni, i suoi scritti, le sue sollecitazioni, rappresentassero sempre sintesi condivise. La sua presenza è stata sempre rassicurante, fonte di serenità e di volontà costruttive. Mancherà da oggi questo sua discreta ma forte presenza; da oggi dovremo fare da soli con l’aiuto che ci continuerà a offrire da lassù”.

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La questione dirigenti della Provincia https://www.lavoce.it/la-questione-dirigenti-della-provincia/ Thu, 06 Aug 2015 08:38:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=42053 Il palazzo della Provincia
Il palazzo della Provincia di Perugia

La Provincia di Perugia vara la riorganizzazione ma è subito polemica.

Mantenere servizi efficienti, con poche risorse, e non prevedere esuberi è un’impresa quasi miracolosa per il presidente Nando Mismetti. Ma, intanto, resta tutto come prima dal 31 luglio al 1° ottobre prossimo – quando entrerà in funzione – non toccando il numero di dirigenti e posizioni organizzative.

La Cisl dell’Umbria ha espresso il proprio rammarico, rispetto al nuovo modello organizzativo, per il fatto che “abbia prevalso – secondo il sindacato – più la vecchia logica prudente e attendista di stampo politico che le esigenze reali dell’operazione” sottolineando che era necessario diminuire i costi.

È molto critico il giudizio del consigliere provinciale di Fi, Massimo Perari: “Lascia interdetti il comportamento al limite del credibile del Presidente della Provincia di Perugia. Un giorno annuncia il rischio di non arrivare nemmeno a pagare gli stipendi ai dipendenti, convoca tavoli di emergenza per la situazione economica dell’Ente di Piazza Italia, annuncia che non si sa nemmeno se le scuole il prossimo anno potranno avere il riscaldamento e poi le posizioni apicali dei dirigenti e dei 120 minidirigenti vengono conservate in una sorta di immobilismo assolutamente incomprensibile.

E pensare che con quel milione e duecento mila euro che si risparmierebbe, non certo tutto, ma molte cose si potrebbero fare. La Provincia deve necessariamente puntare ad una drastica riduzione dei dirigenti e ad un azzeramento delle posizioni organizzative, è l’unico atto concreto per non far perdere credibilità all’Ente e non trasformare in una pantomima tutti i ragionamenti fin qui fatti sulla razionalizzazione, mentre c’è chi rischia di perdere il posto di lavoro”.

Mismetti ha replicato sottolineando che “va ribadito come la nuova organizzazione preveda una sensibile riduzione delle aree e dei servizi, con una conseguente diminuzione dei dirigenti: da 15 (compreso il direttore generale) rispetto agli attuali 29.

I nuovi servizi svolgeranno la propria attività nelle funzioni fondamentali dell’Ente di area vasta: attività amministrativa di supporto e di assistenza ai Comuni, strade provinciali e regionali, trasporti, edilizia scolastica e servizi ambientali, così come previsto dalla riforma Delrio.

Allo stesso tempo, tale modello organizzativo si svilupperà attraverso un numero di uffici tendenzialmente non superiore a 30: la nuova struttura dell’Ente, pertanto, si caratterizzerà per un significativo snellimento anche delle posizioni organizzative ed individuali, che verranno ridotte addirittura a un quarto di quelle attuali (appunto contro le 120 previste dall’organigramma attuale). Contestualmente, si procederà ad una razionalizzazione dei turni e delle reperibilità, ridefinendone la turnazione per i soli servizi indispensabili, alla luce delle funzioni della nuova Provincia”.

 

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Tre patti per la sicurezza https://www.lavoce.it/tre-patti-per-la-sicurezza/ Wed, 08 Jul 2015 08:03:20 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37791 La firma dei protocolli: Andrea Romizi, Antonella De Miro, Gianpiero Bocci, Catiuscia Marini, Nando Mismetti
La firma dei protocolli: Andrea Romizi, Antonella De Miro, Gianpiero Bocci, Catiuscia Marini, Nando Mismetti

Per sentirsi più al sicuro in casa propria e per strada, non basta il lavoro prezioso degli uomini e donne delle varie forze di polizia.

Servono invece l’impegno e la partecipazione attiva e coordinata degli organi dello Stato, delle istituzioni, dei cittadini e delle loro associazioni e comitati, che sempre più numerosi stanno nascendo in Umbria.

Di questo nuovo clima di “sicurezza partecipata” sono espressione i tre protocolli che venerdì scorso sono stati firmati nella Prefettura di Perugia dal sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, dal prefetto Antonella De Miro, dai presidenti della Regione e della Provincia, Catiuscia Marini e Nando Mismetti, e dal sindaco perugino Andrea Romizi.

Prevedono un maggior coordinamento tra forze di polizia statali e vigili urbani e tra Stato e istituzioni locali, con scambi di informazioni frutto delle rispettive attività e banche dati, risorse fornite dalla Regione per nuovi strumenti e mezzi di trasporto e per la formazione e l’aggiornamento professionale degli operatori, controlli e vigilanza per la sicurezza del territorio anche con apparati di videosorveglianza.

Particolare attenzione verrà dedicata alla prevenzione delle infiltrazioni delle organizzazioni mafiose nell’economia locale con l’esame incrociato sui contratti di appalto e sui fornitori della pubblica amministrazione, ma anche su lottizzazioni e cantieri privati e su acquisizioni e passaggi di proprietà di aziende e esercizi commerciali che potrebbero nascondere operazioni di riciclaggio di soldi della criminalità organizzata.

Il sottosegretario Bocci ha inoltre annunziato che nei mesi estivi arriveranno in Umbria una cinquantina tra carabinieri, poliziotti e operatori della Guardia di finanza.

Questi protocolli – ha detto il prefetto Antonella De Miro – sono il risultato di un “lavoro comune di tutte le istituzioni su strategie e azioni per rendere più vivibile il territorio. Contro la microcriminalità, ma anche – ha sottolineato – per alzare barriere contro il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra economia e nella nostra società. Protocolli – ha concluso il prefetto – che vogliono essere anche un punto di partenza per nuovi modelli operativi e organizzativi di questa sicurezza partecipata”.

La Regione – ha detto la presidente Marini – ha sottoscritto due di questi accordi: uno con il ministero dell’Interno per la sicurezza urbana in tutte le città dell’Umbria e l’altro per “Perugia sicura” insieme alla Prefettura, la Provincia e il Comune. “Siamo convinti – ha aggiunto – che questa sia la migliore strada per dare ai cittadini maggiore sicurezza, facendo ciascuno di noi la propria parte con spirito di leale collaborazione istituzionale e secondo il principio di sussidiarietà”.

Anche il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato la “bontà” di “questo lavorare insieme” delle istituzioni ma – ha aggiunto – “è importante e fondamentale l’impegno diretto dei cittadini che vivono nelle aree critiche”.

Le statistiche – ha osservato il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti – dicono che negli ultimi anni è diminuito il numero dei reati denunciati ma i cittadini, in questi momenti di profondo disagio sociale, si sentono meno sicuri. Per questo – ha sottolineato – anche la Provincia, pur nelle tante incertezze del suo ruolo dopo la riforma dell’ente, non poteva mancare in questo progetto che vede le istituzioni e le forze di polizia “fare rete” per una risposta concreta alle preoccupazioni della gente.

Nel suo intervento il rappresentante del governo, il sottosegretario Bocci, ha detto che l’Umbria sta diventando un modello nelle politiche per la sicurezza con questo “lavorare insieme” di diversi soggetti che da “utenti diventano attori” e con la Regione che mette a disposizione risorse e servizi. Il protocollo per prevenire le infiltrazioni mafiose – ha aggiunto – “è un grande passo” e nell’insieme i tre accordi costituiscono una “bella e solida cornice” per affrontare con successo problemi e situazioni diverse, rispondendo così alla richiesta di maggiore sicurezza che arriva anche dalla gente dell’Umbria.

In sintesi

L’accordo triennale tra Regione e ministero dell’Interno per la sicurezza urbana prevede, tra l’altro, un maggiore coordinamento tra polizia, carabinieri, Guardia di finanza e vigili urbani, scambio di informazioni e sinergia tra le loro sale operative. La Regione fornirà ai vigili urbani veicoli a basso impatto ambientale e si impegnerà per il pronto utilizzo di beni confiscati alla mafia, che in Umbria sono una trentina. Beni che spesso restano per molto tempo inutilizzati per difficoltà burocratiche o perché mancano fondi per renderli agibili.

Con il protocollo biennale per prevenire le infiltrazioni mafiose, Prefettura e Comune di Perugia vigileranno insieme su appalti e contratti pubblici, anche per importi inferiori a quelli previsti dalla normativa antimafia. Accertamenti che verranno estesi anche alle attività private in settori economici ritenuti a rischio come quelli dell’edilizia e del commercio. È prevista anche un’azione comune per contrastare l’immigrazione irregolare, l’occupazione abusiva di edifici e irregolarità nella locazione di abitazioni.

È stato infine rinnovato il Patto per Perugia sicura (la prima firma è del 2008) che impegna Comune, Prefettura, Regione e Provincia. Verrà rafforzata la vigilanza delle forze di polizia non soltanto nel centro storico ma anche nelle periferie e nelle frazioni. Saranno intensificati i controlli in esercizi pubblici e abitazioni private considerate “a rischio”. Sarà potenziata la rete di videosorveglianza. La Regione, attraverso l’Ater, fornirà locali per posti di polizia nel centro storico.

Risposta importante ma insufficiente

Questi protocolli sono una risposta importante al problema altrettanto importante della sicurezza, sul quale si sono giocate tante campagne elettorali. Ma è una risposta parziale e insufficiente: un’aspirina per un malato che avrebbe bisogno di medicinali più forti.

La risposta vera è la “certezza della pena”, che in Italia non c’è. Abbiamo un Codice penale e un sistema giudiziario macchinoso e garantista a senso unico: nei confronti dell’indagato e imputato, ma non nei confronti di chi è vittima del reato. Inutile ricordare la lunghezza dei processi, con la tagliola della prescrizione e i tre gradi di giudizio necessari perché la pena diventi definitiva.

Così nell’attesa (mediamente sei anni, ma fino a dieci) di una sentenza definitiva della Cassazione, anche un imputato pluricondannato – ma formalmente incensurato – difficilmente resta a lungo in carcere. Il ladro, lo spacciatore, il rapinatore può continuare per anni a fare il suo “lavoro” e, se arrestato per l’ennesima volta, con un bravo avvocato esce dal carcere dopo pochi giorni.

Accade così che con i tanti disperati in fuga da povertà e guerre arrivano in Italia anche delinquenti che vengono a “lavorare” (spaccio, furti, ecc.) e dopo qualche anno – con qualche arresto e pochi giorni di carcere – tornano in patria con un bel gruzzolo per comprarsi una bella casa o un negozio. Alcune recenti indagini hanno dimostrato, ad esempio, che da un quartiere di Tunisi arrivano a Perugia persone che hanno già in tasca una mappa della città con i luoghi dello spaccio e i numeri di telefono di clienti e fornitori.

 

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Prima emergenza: le Province https://www.lavoce.it/prima-emergenza-le-province/ Thu, 02 Jul 2015 10:38:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=37160 nuova-giunta-regione-umbriaLa Giunta regionale umbra, appena insediata, è veramente nuova oppure è già vecchia per come è stata concepita? “Nuovo” e “vecchio” – relativamente alla selezione della classe dirigente – sono due aggettivi che ricorrono ormai da anni nell’approccio alla politica.

Ma forse sono superati dalla strumentalizzazione del loro significato. Più che vecchio o nuovo, bisognerebbe parlare di competente ed esperto, senza guardare all’anagrafe. Ma spesso si procede a strappi, guardando all’emozione del momento.

Intanto l’Esecutivo, alla sua prima convocazione, si è trovato di fronte la situazione di agonia delle Province, svuotate di risorse, ma con tantissimi dipendenti che non sanno che fine faranno, tra mobilità, trasferimenti in altri enti, o pensionamenti anticipati nella migliore delle ipotesi.

Solo qualche giorno fa il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, aveva lanciato il grido d’allarme sul bilancio di previsione che non sarebbe stato adottato per mancanza di risorse (20 milioni) e per mancanza di chiarezza sul fronte del riordino istituzionale.

L’assessore alle Riforme, Antonio Bartolini, ha parlato della possibilità di trasferire alla Regione circa 150 dipendenti dalle Province di Perugia e Terni. “Le analisi – ha affermato – e le verifiche effettuate sul fronte delle risorse finanziarie e dello svolgimento delle funzioni da riaccorpare a quelle regionali fa emergere un quadro di riferimento per il trasferimento di 150 unità di personale, per un costo di circa 6,5 milioni di euro”.

Oltre a questi 150, vanno aggiunti altri 43 relativi alla disponibilità data da Adisu, Arpa, Aur, Aziende ospedaliere e Asl, e Istituto zooprofilattico. Altri 4 lavoratori inoltre verranno assorbiti dal Consiglio regionale. E siamo arrivati a quota 200. Resta il discorso legato ai Centri per l’impiego, fino a questo momento di competenza delle Province.

Per il riassetto istituzionale, Bartolini ha ribadito che la Regione si farà carico di quanto dovuto, ma non degli obblighi degli altri. La presidente Marini ha tenuto a ricordare che “la legislatura che si apre ci chiede un forte impegno: dobbiamo rispondere mettendo in campo le competenze che abbiamo per affrontare le sfide difficili che attendono l’Umbria e la sua comunità”.

Non crede agli impegni presi dalla Marini il consigliere del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati, che avrebbe voluto un taglio delle indennità per destinare le risorse al “reddito di cittadinanza”. A proposito di indennità, ha suscitato molti commenti la notizia pubblicata su Facebook dal consigliere regionale della lista “Umbria più uguale”, l’eugubino Giuseppe Biancarelli. Ha reso noto di aver ricevuto sul suo conto corrente la somma di 5.398 euro per l’attività svolta dal 10 al 30 giugno.

“Provo un certo imbarazzo – ha scritto -, considerato anche che in questo periodo non si è lavorato molto. A breve proporrò qualcosa di diverso, a partire da me stesso e senza cercare di impoverire nessuno”. Facendo i conti, l’indennità mensile è di circa 8.000 euro. Non c’è possibilità di “inventarsi” qualcosa?

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E finalmente abbiamo una casa! https://www.lavoce.it/e-finalmente-abbiamo-una-casa/ Wed, 27 May 2015 09:39:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=34187 L’inaugurazione della sede Csi Foligno, da sinistra: Totolini (delegato allo sport comune di Foligno), Noli (Presidente Csi Comitato Foligno), Mismetti (Sindaco comune Foligno)
L’inaugurazione della sede Csi Foligno, da sinistra: Totolini (delegato allo sport comune di Foligno), Noli (Presidente Csi Comitato Foligno), Mismetti (Sindaco comune Foligno)

Sono passati 18 anni dal terremoto che rese inagibile e inutilizzabile la sede del Csi di Foligno, ma ora a gran voce lo si può dire: quel lontano 1997 è alle spalle. Dopo tutti questi anni, la sezione cittadina del Csi ha di nuovo una sede degna di questo nome; non un semplice appartamento, non uno stabilimento, ma una nuova “Casa”, perché – come dichiara il presidente del Csi di Foligno, Giovanni Noli – “siamo tutti una grande famiglia”.

Sono lontani ma ancora impressi nella mente i numerosi furti e atti di vandalismo ricevuti in passato, ben cinque, che avevano portato tutto lo staff dell’associazione a scoraggiarsi nel proprio lavoro di volontariato, una sfida educativa che va avanti da 70 anni.

La nuova sede del Csi di Foligno è in via Bixio e può contare su importanti spazi, divisi per tutte le esigenze e i vari ambiti di cui si occupa: l’attività sportiva e la formazione, una sala riunioni e un ufficio di segreteria e la stanza del presidente.

Tanto spazio a disposizione, ma per una elevata mole di lavoro: a confermarlo sono i numeri registrati dall’ente, ormai in continua crescita. Dalle 67 società iscritte lo scorso anno, nel 2015 il Csi folignate ha raggiunto un altro traguardo arrivando a quota 72, con oltre 5.000 tesserati, con la convinzione di poter eguagliare, se non superare, il record della stagione sportiva 2013-2014.

“Dopo tanto peregrinare – ha affermato il presidente del Csi di Foligno – finalmente abbiamo una nuova casa. Ringrazio l’Amministrazione comunale, così come ringrazio la stampa, che negli anni ha sempre accolto le mie critiche nei confronti del Comune quando c’era da lamentarsi per la mancanza di una sede degna”.

Per l’occasione i giovani della sezione hanno coniato un hashtag , perché Csi non sta solo per “Centro sportivo italiano” ma anche per #CollaboriamoSempre Insieme ; una fede, un credo che ha portato questo ente sempre più avanti nella sfida educativa.

E proprio con il collaborare insieme, Giovanni Noli ha voluto ricordare il gemellaggio con il comitato di Vicenza, che ci è stato vicino nel periodo del terremoto e anche in questo importante giorno, ricordando i legami di amicizia instaurati e mai interrotti. Al taglio del nastro era presente il sindaco Nando Mismetti. “Con la consegna della nuova sede del Csi – ha dichiarato – si chiude un’altra pagina del terremoto che ha colpito la nostra città. Devo complimentarmi per ciò che fate quotidianamente con cuore e impegno”.

Don Luigi Filippucci ha invece sottolineato che “quando si è insieme, si è più sicuri, e si dà più sicurezza anche alla speranza. Quella del Csi è una presenza importante”. Dopo la benedizione del vicario vescovile don Gianni Nizzi, i presenti hanno potuto finalmente visitare i nuovi locali del Csi. Con la presenza e l’affetto dimostrato da tutti – presenti e non -, il Centro sportivo folignate è pronto per iniziare questa avventura con una carica in più, abbracciando il progetto sportivo/formativo con il sorriso.

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Scienza e Filosofia in dialogo https://www.lavoce.it/scienza-e-filosofia-in-dialogo/ Fri, 27 Mar 2015 13:25:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31100 scienza-bambiniScienza e filosofia: due argomenti affascinanti, ma anche dibattutissimi. Se ne torna a parlare dal 9 al 12 aprile a Foligno con la V Festa di scienza e filosofia “Virtute e canoscenza” nel corso della quale si vivranno 4 giorni di full immersion, guidati da esperti e docenti della materia, filosofi e scienziati. Filo conduttore di questa quinta edizione “Scienza e futuro”, un tema quanto mai attuale – ha detto in conferenza stampa Pierluigi Mingarelli, direttore del Laboratorio di Scienze sperimentali di Foligno promotore dell’iniziativa insieme al Comune di Foligno. “Cinque anni fa – ha ricordato il sindaco di Foligno, nonché presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti – iniziammo questa esperienza come una scommessa. Non avremmo mai pensato che questa manifestazione sarebbe diventata nel giro di pochi anni un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Ringrazio Mingarelli e tutti i suoi collaboratori per aver saputo realizzare una cosa così importante, fatto tutt’altro che scontato, e ringrazio la Regione che ci sostiene nello sforzo organizzativo di una manifestazione che in maniera crescente coinvolge le scuole e il territorio senza i quali non avrebbe senso guardare al mondo”. Il prof. Mingarelli ha poi illustrato il ricco programma della “Festa” che vedrà il confronto di oltre 70 autorevoli studiosi italiani e stranieri e 90 incontri. Il tutto con il contributo essenziale di tanti volontari e la partecipazione di studenti delle scuole di Foligno che per l’occasione diventeranno informatori scientifici nell’ambito dei vari laboratori che verranno realizzati. “Il tema ‘Scienza e futuro’ si articolerà in quattro aree: ‘Vero e falso nella scienza e nella comunicazione scientifica’; ‘Cervello e Mente’; ‘Due culture o una sola cultura?’; ‘Scienza, Pace, Futuro’. Giovedì 9 aprile la conferenza di apertura sarà aperta da Luigi Nicolais (palazzo Trinci, sala Rossa, ore 16), docente e uomo politico, è presidente del Cnr dal 2012 ed è tra gli scienziati italiani maggiormente citati al mondo; parlerà de “Il ruolo dello scienziato oggi”. Interverranno inoltre, tra gli altri, il linguista Tullio De Mauro, il filosofo Gianni Vattimo, il matematico Piergiorgio Odifreddi, la scienziata Maria Chiara Carrozza, già ministro dell’Istruzione, Fernando Ferroni, presidente Infs, Roberto Battiston, presidente Asi, Lucia Votano, direttore dei Laboratori Infn del Gran Sasso, Simonetta Di Pippo, direttore dell’Office for Outer Space Affairs dell’Onu. Il programma, molto nutrito (info complete su www.festascienzafilosofia.it), comprende anche laboratori, eventi e progetti speciali: tra questi “Experimenta” un’anticipazione, in scala ridotta, delle attività e del possibile funzionamento del futuro Parco delle scienze di Foligno, Vision. A Palazzo Brunetti Cambiotti mostre, incontri e laboratori per bambini e adulti. Spazio per la prima volta a due mostre del Cnr su “Riscattiamo la scienza” e “Semplice e complesso”. Le scuole di Umbria e Marche presenteranno inoltre i progetti realizzati sul tema “Dante e la scienza” sotto la direzione del prof. Massimo Arcangeli.

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Nebbia sul futuro dei dipendenti delle Province https://www.lavoce.it/nebbia-sul-futuro-dei-dipendenti-delle-province/ Fri, 30 Jan 2015 15:44:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=30126 Il ruolo di presidente della Provincia, umbra o meno, assume sempre più le sembianze di un liquidatore: personale da mandare in pensione o da assegnare al Comuni o a uffici giudiziari, cercando una sponda nel Governo centrale per la copertura dei costi. Intanto la Provincia di Perugia non finanzierà manifestazioni culturali, a cominciare da Umbria Jazz, e ha messo anche all’asta i cavalli e perfino le selle.

Sono giorni di tensione e passione per futuro dei dipendenti delle Province. Molti potrebbero essere diretti verso gli uffici giudiziari, considerati anche i “vuoti abnormi” di pe

I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia

rsonale amministrativo denunciati dal presidente della corte d’Appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio, alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Mancano 139 dipendenti negli uffici giudiziari umbri, che non possono di certo essere ‘sanati’ dal primo avviso di procedura di mobilità volontaria del personale della pubblica amministrazione, emanato recentemente, che assegna alle sedi giudiziarie dell’Umbria 18 persone, di cui 6 assegnati al Tribunale di Perugia, 5 al Tribunale di Temi, 4 a quello di Spoleto, una alla Procura di Temi, 1 al giudice di pace di Terni e all’Unep di Perugia. E non bisognerebbe dimenticare che questo personale, trasferito negli uffici giudiziari, dovrebbe essere formato per ricoprire con efficacia questi nuovi incarichi.

Ma qualcosa si muove, nell’incertezza dilagante in tema dei costi di questi ‘traslochi’ che dovrebbero essere tutti a carico dello Stato, e non a metà, come sembrava. L’assessore regionale alle Riforme, Fabio Paparelli, ha annunciato lo sblocco di fondi ‘storici’ verso le Amministrazioni provinciali da parte del ministero dell’Interno.

Il personale delle Province resta però in fibrillazione, così come il sindacato. A questo proposito il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, ha invitato le organizzazioni sindacali “alla collaborazione al dialogo, per superare le eventuali incomprensioni che possono crearsi” dopo che la Rsu ha disertato l’incontro con Paparelli. “Per quanto attiene – ha aggiunto Mismetti – alla rideterminazione della dotazione organica, all’indicazione del personale assegnato alle funzioni proprie e a quello soprannumerario, siamo in attesa di una circolare a livello nazionale che dovrà fornire degli elementi di certezza in più, che oggi non abbiamo”.

A livello regionale, i sindacati ipotizzano in Umbria 102 esuberi su un totale 1.339 dipendenti, mentre, a livello nazionale, le organizzazioni sindacali sottolineano che la bozza di linee-guida esaminata durante la riunione con Governo, Anci e Regioni “fa chiarezza rispetto alle confuse disposizioni della Legge di stabilità, ma mancano risposte sul mantenimento dei servizi e sulla difesa dell’occupazione”.

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Riforma delle Province, che gran confusione! https://www.lavoce.it/riforma-delle-province-che-gran-confusione/ Fri, 09 Jan 2015 18:22:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=29725 marini-cmykIl 2015 dovrebbe essere un anno di grandi mutamenti nell’assetto istituzionale e amministrativo dell’Umbria, tra la riforma delle Province avviata dal governo Renzi e le elezioni regionali in programma tra qualche mese. In un quadro di incertezze e confusione. Soprattutto per le due Province, con 700 dipendenti da ricollocare, competenze da definire, servizi a rischio (non secondari, come quelli per 140 scuole e 3.000 km di strade), e soldi che potrebbero mancare anche per pagare gli stipendi. In Regione si chiude una legislatura che il presidente del Consiglio regionale Eros Brega, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha definito “la più complessa dell’intera storia dell’Umbria”.

Nella tarda primavera si voterà, ma non si sa ancora con quale legge elettorale. I consiglieri passeranno dagli attuali 30 a 20: un problema in più per i partiti, attualmente impegnati nella ricerca della complicata formula vincente per le ambizioni personali e di lista. E intanto continua la crisi economica, con 137.000 persone che, secondo la Cgil, “vivono una forte sofferenza occupazionale: 51.000 disoccupati, 23.000 giovani che non studiano e non lavorano, 22.000 cassintegrati e 41.000 lavoratori estremamente precari”. E la Regione avrà meno soldi da spendere.

La presidente Catiuscia Marini, nella conferenza stampa di fine anno, ha detto che la legge di stabilità e le varie manovre per ridurre la spesa pubblica nel 2015 faranno mancare nelle casse della Regione una somma stimata in circa 90 milioni di euro. La prossima legislatura poi potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere l’ultima per la Regione Umbria. Si torna infatti a parlare di “macroregioni”. Due parlamentari del Pd hanno presentato una proposta di legge di riforma costituzionale (dunque un cammino lungo) per ridurre il numero delle Regioni da 20 a 12, con uno schema che prevede l’accorpamento di Umbria, Toscana e provincia di Viterbo. Una macroregione dell’Italia Centrale, della quale però si parla da almeno vent’anni.

Intanto però è partita la riforma delle Province e delle città metropolitane. Dall’ottobre scorso non ci sono più consiglieri provinciali eletti dai cittadini, ma le due Province restano, con i loro palazzi di rappresentanza e le loro strutture. Ci sono due nuovi presidenti (il sindaco di Foligno Nando Mismetti a Perugia e il sindaco della Città dell’acciaio Leopoldo Di Girolamo in provincia di Terni) che non percepiscono indennità aggiuntive per questo incarico. Ci sono però anche 1.350 dipendenti che aspettano ancora di sapere quale sarà il loro futuro.

La riforma varata dal Governo prevede che per 700 di loro si trovi un’altra collocazione; in pratica, che vengano destinati ad altre Amministrazioni pubbliche, che vadano in pensione, o che finiscano in “mobilità”. Ma nessuno ha ancora deciso il loro destino, anche perché resta da definire chi si occuperà dei servizi attualmente svolti dalle Province. Ambiente, trasporti, scuole, strade e pari opportunità restano di loro competenza; ma per la formazione professionale, il turismo, l’agricoltura, sviluppo economco e altre funzioni dovrebbero subentrare Comuni e Regioni, con modalità e tempi da fissare.

Incertezze e confusione che hanno spinto dipendenti e sindacati a clamorose azioni di protesta: a Perugia i lavoratori hanno fatto irruzione nelle sale della Regione dove si teneva la conferenza stampa di fine anno della presidente Marini, mentre a Terni hanno simbolicamente occupato la sede della Provincia. Alla fine di dicembre si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato i nuovi Presidenti delle due Province, l’assessore regionale Fabio Paparelli, sindacalisti, dirigenti dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) e dell’Upi (Unione Province). Sono state formulate alcune ipotesi. Dei 700 dipendenti in esubero, la Regione ne potrebbe assorbire 130-150. Tra questi ci saranno 50 precari che avranno il contratto prorogato per un anno. Altri 80 potrebbero andare a rinforzare gli organici carenti degli uffici giudiziari, e altri 120, i più fortunati, entro il 2016 potranno andare in pensione. Per i rimanenti si spera di trovare una collocazione in uffici periferici dello Stato, come la Soprintendenza ai beni culturali. Ma c’è anche il problema di 160 dipendenti delle Comunità montane formalmente soppresse da alcuni anni, e che sarebbero dovuti passare alle Province.

Per tutti resta il quesito di chi pagherà gli stipendi da gennaio. Il Governo ha dimezzato il numero dei dipendenti delle Province e dal 1° gennaio 2015 ha anche dimezzato le risorse per pagare loro gli stipendi. Le casse delle due Province umbre – come hanno ricordato i loro Presidenti – sono praticamente vuote, con difficoltà anche ad assicurare il riscaldamento delle scuole e il rifornimento del sale per le strade in caso di neve. Ma anche la Regione e i Comuni, che dovrebbero assumere parte del personale in esubero, non se la passano bene. La nuova legge di stabilità, secondo alcune stime dei sindacati, ha tagliato 160 milioni per gli enti locali dell’Umbria. Insomma, la riforma delle Province tanto attesa, invocata o temuta, forse ridurrà gli sprechi, ma per ora è certo che ha aumentato la confusione.

 

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Un polo sanitario di eccellenza per chi soffre https://www.lavoce.it/un-polo-sanitario-di-eccellenza-per-chi-soffre/ Fri, 12 Dec 2014 11:16:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=29458 L’ex-ospedale di Foligno
L’ex-ospedale di Foligno

È una realtà unica in Umbria ed un polo di eccellenza sanitaria. La residenza Santo Stefano di Foligno, realizzata dal gruppo privato omonimo negli spazi dell’ex-ospedale di Foligno, oggi restaurato, è stata inaugurata martedì scorso alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni umbre, della presidente della Regione Catiuscia Marini e del sindaco Nando Mismetti. La nuova struttura, che ospiterà pazienti particolarmente sofferenti e in stato vegetativo, è stata benedetta dal vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi.

Ottantatré i posti letto a disposizione, di cui quaranta riservati a persone in stato vegetativo, 70 gli operatori. Al momento gli ospiti sono 15 e gli operatori 20 ma nel prossimo futuro ci sarà la possibilità di incrementare il personale di una cinquantina di specialisti. L’unità speciale residenziale per persone in stato vegetativo con grave insufficienza respiratoria rappresenta, però, anche uno snodo essenziale a supporto del percorso di cura per pazienti con gravi cerebrolesioni acquisiti, che nel servizio di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno trova un sicuro punto di riferimento.

L’unità speciale per persone in stato vegetativo opera da qualche mese all’interno dell’ospedale di Foligno e, a breve, sarà trasferita nel complesso con l’obiettivo di integrarsi all’interno dei percorsi di cura e di assistenza già esistenti, mantenendo forti legami con i servizi sanitari dell’Asl Umbria 2 e quelli sociali dei comuni di riferimento.

“Oggi inauguriamo una realtà importante, che qualifica il servizio sanitario regionale e rafforza la rete dell’assistenza – ha detto la governatrice Marini – dando una risposta significativa ai bisogni di tante famiglie umbre e non solo che si trovano ad affrontare malattie difficili. È una struttura all’avanguardia, frutto di un’intesa tra pubblico e privato, nata anche grazie alla buona governance che caratterizza la sanità umbra e in grado di assicurare un notevole aumento di posti letti in questo territorio”.

“L’avvio dell’attività del Santo Stefano – ha spiegato il direttore generale dell’Asl Umbria2 Sandro Fratini – completa la risposta alle esigenze di salute offerta dai servizi dell’Asl Umbria 2, con una struttura per stati vegetativi non presente in ambito regionale e con una residenza sanitaria assistita che assume sempre maggiore importanza per il contenimento e il controllo dei ricoveri ospedalieri».

Enrico Brizioli presente anch’esso all’inaugurazione’ad del gruppo Santo Stefano ha, invece sottolineato: “Il centro è un nodo essenziale previsto dalle linee guida ministeriali per l’assistenza alle persone in stato vegetativo e confidiamo che presto anche i pazienti della Asl Umbria 1 ne possano usufruire superando i veti amministrativi e burocratici che finora hanno loro impedito di fruire di questo livello di assistenza che dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini in queste condizioni drammatiche di bisogno».

Soddisfatto anche il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. “È uno spazio socio-sanitario di eccellenza che renderà il nostro territorio una realtà sempre più strategica e all’avanguardia sul fronte della sanità .

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Province: dipendenti, che fare? https://www.lavoce.it/province-dipendenti-che-fare/ Fri, 14 Nov 2014 14:13:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=29009 I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia

Tanti timori per il futuro: è questo il sentimento vissuto dai dipendenti delle Province interessate dalla riforma Delrio che l’ha svuotate del ceto politico ma che attraversano grandi momenti di incertezza. Le competenze restano importanti (come edilizia scolastica e viabilità) ma le risorse saranno sempre meno e le prospettive delle Province italiane, ma anche di quelle umbre, appaiono fosche.

In Umbria si parla – e non sono più voci incontrollate – di continue richieste di trasferimento da parte dei dipendenti delle Province in altri enti considerati più ‘sicuri’, come Comuni e Regione. La Provincia di Perugia ha una situazione difficile di bilancio.

Già in passato si era pensato di alienare i propri ‘gioielli di famiglia’ (Isola Polvese, Villa Redenta a Spoleto e Villa Fidelia a Spello). Ma queste ipotesi sono state bloccate, al di là del fatto che per acquistare beni del genere ci vorrebbero privati con tante risorse e desiderosi di farlo. E in questo momento non è così scontato. Si sono già immaginati tagli pesanti alle indennità e alla produttività del personale.

In quest’ottica il Presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, e la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) si sono incontrati per affrontare la situazione. Entrambi hanno manifestato la propria preoccupazione sulle pesanti difficoltà in cui si trovano a operare gli enti provinciali, in una fase caratterizzata da un lato dai gravi tagli alle risorse trasferite dallo Stato agli Enti locali, e dall’altro da una incertezza normativa che acuisce la condizione di difficoltà.

Nell’affrontare tale situazione, il Presidente e la Rsu hanno confermato la volontà di fronteggiare i problemi conseguenti a questa fase di transizione con un’unità di intenti e con determinazione ognuno per le proprie competenze. L’amministrazione seguirà la situazione attraverso il tavolo nazionale “Governo–Upi” e il contestuale confronto fra Provincia di Perugia e Regione dell’Umbria, considerati passaggi decisivi per il futuro delle Istituzioni provinciali: in entrambi i tavoli di confronto i paletti che la Provincia manterrà fermi restano la richiesta di deroga al Patto di stabilità, la non applicazione delle sanzioni in caso di sforamento dello stesso e una corretta attuazione della riforma Delrio, in modo che alle competenze attribuite ai diversi enti seguano obbligatoriamente tanto le risorse necessarie per l’attuazione delle deleghe quanto il personale a ciò preposto.

La Rsu ha chiesto, dal canto suo, massima trasparenza e partecipazione in riferimento ai passaggi che l’amministrazione intende fare e di sostenere la necessità di garantire che qualsiasi trasformazione non comporti modifiche salariali e professionali ai dipendenti. Ma sarà difficile.

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Le ‘nuove’ Province https://www.lavoce.it/le-nuove-province/ https://www.lavoce.it/le-nuove-province/#comments Fri, 17 Oct 2014 13:17:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28539 Nando Mismetti eletto a Perugia
Nando Mismetti eletto a Perugia
Leopoldo Di Girolamo eletto a Terni
Leopoldo Di Girolamo eletto a Terni

Nando Mismetti e Leopoldo Di Girolamo sono i nuovi presidenti delle Province di Perugia e Terni. Nessuna sorpresa di rilievo, solo qualche mal di pancia nel centrodestra perugino perché alcuni consiglieri avrebbero votato un esponente di un altro collegio invece di quello proprio. Sono paradossali anche i commenti, considerando che si vuole far passare per test elettorale una votazione compiuta solo da sindaci e consiglieri comunali per i loro colleghi.

“La Provincia ha cambiato pelle, ma non le sue competenze. Non è più diretta emanazione dei cittadini, ma resta ente al servizio dei Comuni in stretta relazione con la Regione come supporto nell’erogazione dei servizi ai cittadini”. Lo ha detto Nando Mismetti, nuovo presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Foligno, nel corso della cerimonia di passaggio delle consegne con il presidente uscente Marco Vinicio Guasticchi; il quale ha auspicato un ripensamento perché “le Province da sempre sono un punto di riferimento fondamentale, e al momento non c’è un modello di sostituzione”.

Mismetti ha fatto presente che “in questa fase transitoria avverto il disagio dei dipendenti di questo ente, vero ‘tesoro’ della Provincia. Posso assicurare fin d’ora che questo patrimonio umano e professionale avrà anche un ruolo fondamentale di supporto ai Comuni, soprattutto a quelli medio-piccoli che sono la maggior parte della nostra Provincia. Abbiamo davanti la straordinaria opportunità, insieme a Regione e Comuni, di riorganizzare l’Umbria aprendo un confronto su competenze e funzioni avendo come unico obiettivo l’interesse dei cittadini. Ogni altra logica non ci interessa”.

Ricordiamo che i consiglieri eletti per la Provincia di Perugia sono Roberto Bertini, Roberto Ferricelli, Filippo Maria Stirati, Erika Borghesi, Gino Emili, Paolo Fratini e Maria Pia Bruscolotti per la lista “Provincia democratica e riformista” e Massimo Perari, Giampiero Panfili, Floriano Pizzichini, Enea Paladino e Riccardo Meloni della lista “Provincia civica”.

Leopoldo Di Girolamo, neo-presidente della Provincia ternana, ha parlato di “rinnovata attenzione al territorio, sostegno ai Comuni e alle realtà locali, in una logica di sussidiarietà e di sviluppo di politiche di area vasta che sappiano accompagnare i processi di cambiamento in atto in senso positivo”.

I consiglieri provinciali di Terni sono 7 per la lista “Democratici, progressisti e riformisti”: Giampiero Lattanzi, Sandro Piermatti, Riccardo Maraga, Leonardo Grimani, Giuseppe Germani, Marco Rosati, Francesco de Rebotti. Gli altri eletti sono 2 per la lista “Provincia civica”, Sergio Bruschini, Manuela Beltrame e uno per la lista “Progetto civico”, Cristiano Ceccotti.

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Province: si va al voto… e poi? https://www.lavoce.it/province-si-va-al-voto-e-poi/ Fri, 10 Oct 2014 11:48:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28387 I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia

Ma dal 13 ottobre cosa cambierà nella vita delle Province? Neanche i candidati a presidente dovrebbero avere informazioni di prima mano. Gli enti italiani con più storia – tra cui quelli delle Province di Perugia e Terni – vanno verso la dissoluzione con una formula particolare, ma che ne sarà di circa 1.500 dipendenti? Gli interrogativi restano, al momento, senza risposte chiare. Anche perché questi enti dovranno occuparsi ancora di questioni importanti come la pianificazione territoriale, il trasporto locale, la gestione delle strade e l’edilizia scolastica. Ma con quali risorse?

Si spera di capire qualcosa quando la Regione (non va dimenticato che è a fine mandato) avrà varato la normativa in materia di riordino, in particolare sulle modalità di trasferimento del personale. Ma dove? Verso i Comuni, con bilanci sempre più poveri e con molte difficoltà per assumere nuovo personale? Quando si riforma – in Italia, e anche in Umbria – gli atti formali contrastano con la realtà delle cose.

Basti ricordare la riforma delle Comunità montane umbre. Sono scomparse per dare vita all’Agenzia forestale, nata nel novembre 2011. Ma ancora gli effetti della chiusura delle Comunità montane sono in circolo. Questa riforma delle Province, un po’ sottovalutata, potrebbe creare grandissime difficoltà per la nostra Regione. La gestione di enti con tanto personale, con deleghe importanti – almeno per il momento – come può essere affidata a sindaci-presidenti che dovrebbero ritagliare un po’ di tempo libero ai loro impegni istituzionali ‘locali’ per mandare avanti un altro organismo che dovrà essere monitorato costantemente per individuare le soluzioni a continui mutamenti?

È sufficiente un esempio. Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, candidato alla presidenza della Provincia di Terni e probabile vincitore della contesa con il sindaco di Porano, Giorgio Cocco, potrebbe legittimamente essere distratto per un solo momento dalla situazione incandescente che riguarda il futuro delle Acciaierie per gestire il futuro della Provincia di Terni? Oppure i sindaci di Foligno, Nando Mismetti, e di Norcia, Nicola Alemanno, delegheranno i loro compiti istituzionali, dove sono stati eletti, per interessarsi della Provincia di Perugia? È difficile ipotizzare una presenza continua su due fronti così impegnativi.

Nell’imminenza del voto, resta un grande punto interrogativo: ha senso dare vita a una riforma che provocherà una serie infinita di complicazioni?

 

Quali sono i candidati e le liste

Per la prima volta in Italia non votano i cittadini ma sindaci e consiglieri comunali

È un’elezione di secondo livello: non saranno i cittadini a votare domenica 12 ottobre, dalle 8 alle 20, per eleggere i presidenti delle Province di Perugia e Terni, ma solo i sindaci e i consiglieri comunali. In attesa della riforma costituzionale che dovrebbe cancellarle definitivamente, le Province eleggeranno i loro vertici.

Saranno chiamati al voto, per la Provincia di Perugia – nella sala dell’istituto tecnico “Capitini”, nel capoluogo umbro – 808 elettori per insediare un nuovo presidente e 12 consiglieri. A Terni, il voto avverrà nella sede dell’ente, a palazzo Bazzani, con 403 aventi diritto al voto per eleggere un presidente e 10 consiglieri. I nuovi presidenti – solo sindaci – rimarranno in carica 4 anni mentre i nuovi consigli provinciali (candidati solo sindaci e consiglieri comunali) saranno attivi per soli 2 anni.

Per la Provincia di Perugia sono candidati alla presidenza Nando Mismetti, sindaco di Foligno, per il centrosinistra, con la lista “Provincia democratica riformista”, composta dagli aspiranti consiglieri Alessandro Alunno, Teodoro Armillei, Domenico Barone, Roberto Bertini, Erika Borghesi, Maria Pia Bruscolotti, Massimiliano Capitani, Gino Emili, Roberto Ferricelli, Paolo Fratini, Massimiliano Presciutti, Filippo Maria Stirati. Per il centrodestra, per la Provincia di Perugia, si candida Nicola Alemanno, sindaco di Norcia. La lista “Provincia civica” comprende Edoardo Alunni, Maria Zappelli Cardarelli, Francesco Gagliardi, Angela Marini, Riccardo Meloni, Fabio Nicolucci, Enea Paladino, Giampiero Panfili, Massimo Perari, Floriano Pizzichini, Lio Mancinelli.

A Terni c’è una particolarità: ci sono due candidati e tre liste. Per il centrosinistra si candida Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni. La lista collegata “Democratici, progressisti e riformisti” comprende Elisabetta Corbucci, Francesco de Rebotti, Giuseppe Germani, Dalila Graziani, Leonardo Grimani, Giampiero Lattanzi, Riccardo Maraga, Federico Novelli, Sandro Piermatti, Marco Rosati. Per il centrodestra si candida alla presidenza Giorgio Cocco, sindaco di Porano, con la lista “Provincia civica” composta da Manuela Beltrame, Sergio Bruschini, Marco Conticelli, Franca de Bartolo, Roberto Giuriola, Marco Nebbia, Francesco Abbate. Presente, come detto, una terza lista “Progetto civico”, che non ha un candidato presidente, con Cristiano Ceccotti, Enrico Daniele, Andrea Garbini, Gianluca Luciani, Emanuele Pasero. Non si definisce né di centrodestra né di centrosinistra.

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Sindaci, alle urne! https://www.lavoce.it/sindaci-alle-urne/ Fri, 26 Sep 2014 12:01:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28170 I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia
I palazzi della Provincia di Terni e di Perugia

Si sfideranno il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e quello di Norcia, Nicola Alemanno, per la carica di presidente della Provincia di Perugia nelle prime elezioni “indirette” del prossimo 12 ottobre. Al voto non andranno i cittadini ma gli amministratori. Sarà invece Giorgio Cocco, sindaco di Porano, a contendere a quello di Terni, Leopoldo Di Girolamo, l’incarico di presidente della Provincia di Terni. Le liste sono state già presentate.

A Perugia, per il centrosinistra, “Provincia democratica riformista”, ha come candidato presidente l’attuale sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e come candidati al Consiglio provinciale Alessandro Alunno (consigliere comunale di Città di Castello), Teodoro Armillei (ex consigliere provinciale), Domenico Barone (consigliere comunale di Spello), Roberto Bertini (consigliere comunale di Marsciano ed ex assessore provinciale), Erika Borghesi (consigliere comunale di Perugia), Maria Pia Bruscolotti (sindaco di Massa Martana), Gino Emili (sindaco di Cascia), Roberto Ferricelli (sindaco di Piegaro), Paolo Fratini (sindaco di San Giustino), Massimiliano Presciutti (sindaco di Gualdo Tadino), Filippo Mario Stirati (sindaco di Gubbio), Massimiliano Capitani (consigliere comunale Spoleto).

Per il centrodestra, “Provincia civica” ha invece come candidato presidente Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, mentre i candidati consiglieri sono Edoardo Alunni (ex consigliere provinciale), Maria Zappelli Cardarelli (consigliere Comune Trevi), Francesco Gagliardi (consigliere comunale Gubbio), Angela Marini (consigliere comunale Campello sul Clitunno), Riccardo Meloni (consigliere comunale Foligno), Fabio Nicolucci (consigliere comunale Sant’Anatolia di Narco), Enea Paladino (consigliere comunale Citerna), Giampiero Panfili (consigliere comunale di Spoleto ed ex consigliere provinciale), Massimo Perari (consigliere comunale di Perugia), Floriano Pizzichini (consigliere comunale Todi), Lio Mancinelli (consigliere comunale di Deruta).

Per Terni sono state presentate tre liste per il Consiglio provinciale: “Progetto civico” con Cristiano Ceccotti, Enrico Daniele, Andrea Garbini, Gianluca Luciani, Emanuele Pasero; “Provincia civica” con Manuela Beltrame, Sergio Bruschini, Marco Conticelli, Franca de Bartolo, Roberto Giuriola, Marco Nebbia, Francesco Abbate; “Democratici, progressisti e riformisti” con Elisabetta Corbucci, Francesco de Rebotti, Giuseppe Germani, Dalila Graziani, Leonardo Grimani, Giampiero Lattanzi, Riccardo Maraga, Federico Novelli, Sandro Piermatti, Marco Rosati.

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La Festa diocesana degli oratori a Foligno https://www.lavoce.it/la-festa-diocesana-degli-oratori-a-foligno/ Thu, 26 Jun 2014 14:30:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25827 Arrivo_dei_ragazzi_a_S.EraclioGrande festa venerdì 20 giugno a Sant’Eraclio dove circa 800 bambini, insieme ai propri animatori, provenienti da tutti gli oratori della diocesi di Foligno hanno passato una bellissima giornata tra giochi, musica e divertimento.

La giornata ha avuto quest’anno come titolo “L’oratorio, la casa di tutti” ed è stata realizzata grazie all’organizzazione del Coordinamento oratori della diocesi di Foligno in collaborazione con l’unità pastorale S. Eraclio-Cancellara, il Centro sportivo italiano di Foligno, il circolo ricreativo “On Air” di Sant’Eraclio, il servizio diocesano di Pastorale giovanile e l’ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro.

Lo scenario di questa nona edizione della Giornata diocesana degli oratori è stata quest’anno Sant’Eraclio a Foligno: circa 800 tra bambini e adolescenti dai 6 ai 12 anni hanno partecipato, negli appositi spazi della frazione folignate, con canti, balli di gruppo, giochi, laboratori creativi, puntando la loro attenzione sul tema dell’oratorio visto come casa aperta a tutti e al servizio di tutti. Un “cortile”, quello dell’oratorio, dove sperimentare l’accoglienza e l’integrazione, un luogo dove si cresce nel dialogo e nell’ascolto reciproco, uno spazio di vita e di formazione per crescere come buoni cristiani e onesti cittadini.

La “squadra” del Csi del comitato di Foligno ha giocato un ruolo fondamentale nell’animare con giochi semplici ma genuini i tanti ragazzi intervenuti in questa giornata. È stata infatti organizzata una caccia al tesoro fondata sul tema del giorno, offrendo – tra balli e risate – anche un angolo pittura, dove i ragazzi si sono divertiti nel farsi colorare il viso con fantasia. Complice di questa giornata perfetta anche il bellissimo tempo.

La giornata ha avuto inizio con il ritrovo nella chiesa di San Pietro e con il saluto del vescovo mons. Gualtiero Sigismondi e del sindaco Nando Mismetti.

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Ballottaggi in Umbria: astensioni e terremoti https://www.lavoce.it/ballottaggi-in-umbria-astensioni-e-terremoti/ Thu, 12 Jun 2014 15:32:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25538 comitato-wladimiro-boccali-www.tommasobori.itL’Umbria cambia pelle: Perugia e Spoleto passano al centrodestra. Se nella città del Festival dei Due mondi la sconfitta del centrosinistra poteva essere prevista, il terremoto a Perugia è stato bruciante per la sinistra. Wladmiro Boccali è stato sconfitto da Andrea Romizi dopo che il sindaco uscente aveva sfiorato la vittoria al primo turno con il 46%. Poi il forte astensionismo lo ha spodestato da palazzo dei Priori. Boccali si è assunto le proprie responsabilità parlando di “un referendum sulla sua persona”. Che ha perso. Evidentemente aveva perso il contatto con la popolazione, che ha preferito un ricambio, anche se i problemi di Perugia venivano da lontano, da scelte del passato che hanno prodotto nel tempo effetti devastanti per la cittadinanza (urbanistica e sicurezza).

Nell’analisi del voto a Perugia ma anche negli altri 8 centri chiamati al ballottaggio (Terni, Foligno, Spoleto, Marsciano, Bastia Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto) vanno messi in evidenza alcuni aspetti. In particolare, alcune liste civiche hanno trainato candidati fuori dagli schemi tradizionali dei partiti (basta ricordare Gubbio). L’astensionismo massiccio del secondo turno può essere considerato un voto – se si guarda a sinistra – contro alcuni gruppi dirigenti del Pd. Dai dati del 25 maggio a quelli del ballottaggio si registra un’emorragia fortissima nei consensi, in generale, anche per i sindaci eletti del Pd, come Leopoldo Di Girolamo a Terni e Nando Mismetti a Foligno. Hanno vinto, ma sono stati eletti da un numero di cittadini inferiore alla metà degli aventi diritto.

Un segnale di distacco molto forte che non può essere, ovviamente, imputato alla bella giornata di sole che ha illuminato domenica 8 giugno. Dal canto suo il centrodestra, annichilito dal voto alle europee, canta vittoria, soprattutto per Perugia e Spoleto (con la vittoria di Fabrizio Cardarelli, oltre che per Bastia Umbra dove è stato riconfermato Stefano Ansideri).

Andrea Romizi, contrariamente alle previsioni, ha intercettato i voti in uscita dalla coalizione di centrodestra, ma anche di tanti della precedente maggioranza. Non è apparso integrato ai partiti della coalizione che lo hanno sostenuto. Ora avrà un compito molto pesante: dimostrare di svolgere appieno il difficilissimo compito che lo attende. Per il Pd che ha riconquistato Orvieto e Gualdo Tadino, mantenuto Foligno, Terni e Marsciano si è già aperto un clima di grande tensione. La bruciante sconfitta di Perugia è talmente clamorosa che mette a rischio i delicati equilibri usciti dalle recenti primarie a livello locale.

Da una lato si mette in dubbio la volontà della dirigenza regionale del Pd di mettersi in gioco e rinnovarsi di fronte a un elettore che non riconosce più simboli e appartenenze. Lo sguardo è già rivolto alle elezioni regionali del prossimo anno. Il ciclone Renzi non ha investito l’Umbria. E più di una riflessione va fatta sulle differenze del voto per il Pd – tra le consultazioni europee e amministrative – avvenuto nello stesso giorno, con la sostanziale fuga dall’urna avvenuta solo quindici giorni dopo.

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ELEZIONI. I Comuni che domenica vanno al ballottaggio https://www.lavoce.it/elezioni-i-comuni-che-domenica-vanno-al-ballottaggio/ Thu, 05 Jun 2014 19:16:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=25339 elezioni-comunali-bnPresto il responso dei ballottaggi per 9 degli 11 Comuni umbri con popolazione superiore ai 15 mila abitanti. Solo Umbertide e Castiglione del Lago hanno eletto al primo turno i sindaci, rispettivamente Marco Locchi e Sergio Batino. C’è grande attesa nelle principali città della regione. Il ciclone Renzi ha funzionato a livello nazionale ma le percentuali al Pd, anche in Umbria, sono state inferiori. Quindi gli elettori hanno distinto il gradimento per il premier rispetto a quello per i sindaci targati Pd.

Perugia è l’unico Comune, tra i 9, dove si è registrato un “apparentamento” – cioè un accordo formale – tra il rappresentante del centrodestra Andrea Romizi, che ha raggiunto il 26,32%, con Urbano Barelli (a capo di due liste civiche) e Dramane Waguè (con il 2,49% per lista civica “Idee per Perugia”). L’avversario da battere è Wladimiro Boccali (46,56%), sostenuto da Pd, tre liste civiche, Sel e Socialisti riformisti.

Negli altri Comuni i candidati hanno preferito mantenere i propri schieramenti, e nella maggior parte dei casi i candidati sconfitti hanno lasciato libertà di voto ai propri elettori.

Il secondo turno è un nuovo voto, ma sembrano scontate le elezioni di alcuni sindaci, considerata la differenza di consensi tra i contendenti. A Terni Leopoldo Di Girolamo (centrosinistra) può contare sul 46,88% contro Paolo Crescimbeni (centrodestra) che ha raggiunto il 20,21%. A Orvieto pare fatta per Giuseppe Germani (centrosinistra) contro Toni Concina, sindaco uscente (al 34,42%), come a Marsciano per Alfio Todini (centrosinistra) che parte dal 48,6% contro Sabatino Ranieri (tre liste civiche) che ha ottenuto il 19,74%.

Negli altri centri c’è qualche dubbio in più. A Foligno Nando Mismetti (centrosinistra) parte dal 41,48% contro Stefania Filipponi (liste civiche e centrodestra) che ha avuto il 24,43%. Nella città della Quintana c’è stato un tentativo di dialogo tra la Filipponi e Aldo Amoni (a capo di due liste civiche con circa il 10,34%) ma è naufragato tra le polemiche. Solo a Bastia Umbra il candidato del centrodestra, il sindaco uscente Stefano Ansideri parte in vantaggio (46,46%) contro la candidata del centrosinistra Simona Carosati (39,04%). Avrà un ruolo decisivo l’elettorato in uscita dal Movimento 5 stelle che ha raggiunto, al primo turno, quasi il 15%.

Molta incertezza a Spoleto, Gualdo Tadino e a Gubbio per l’estrema parcellizzazione del voto, riscontrata al primo turno. A Spoleto, Dante Andrea Rossi (centrosinistra) al 38,16% sfida Fabrizio Cardarelli (Spoleto popolare – Rinnovamento per Spoleto) al 25,37%. A Gualdo Tadino lotta all’ultimo voto tra Roberto Morroni (centrodestra) al 31,4% contro Massimiliano Presciutti (centrosinistra) al 33,19. Gubbio è indecifrabile, per le eterne divisioni a sinistra, con Filippo Maria Stirati (Sel, socialisti, due liste civiche) al 41% contro Ennio Palazzari (Pd e due liste civiche) al 25,6%.

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68 comuni alle urne per eleggere Sindaco e Consiglio https://www.lavoce.it/68-comuni-alle-urne-per-eleggere-sindaco-e-consiglio/ Fri, 16 May 2014 07:11:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=24988 amministrative_2014-elezioni-comunaliDomenica 25 maggio circa il 74 per cento dei Comuni umbri saranno impegnati nella sfida elettorale delle Amministrative. A decidere il futuro dei propri amministratori saranno le preferenze di oltre 560mila umbri, 562.836 per l’esattezza, compresi quelli che vivono all’estero. Dei 92 Comuni che compongono la nostra Regione, 68 rinnoveranno sindaci e consigli comunali, di cui 44 nella provincia di Perugia e 24 in quella di Terni. Ce n’è per tutte le dimensioni: dai due capoluoghi di Provincia ad undici Amministrazioni sopra i 15mila abitanti, fino al Comune più piccolo della nostra Regione, Poggiodomo, con i suoi 135 cittadini residenti. Ci saranno poi anche quei Palazzi chiamati alle urne non per scadenza naturale di mandato, ma per aver subito nel corso dei mesi precedenti un commissariamento. È il caso, ad esempio, di Gubbio, che dal maggio scorso è guidato dal vice prefetto Maria Luisa D’Alessandro, dopo la caduta dell’ex sindaco Diego Guerrini (Pd) a seguito della mancata approvazione del Bilancio. Sempre a seguito della mancata approvazione del Bilancio di previsione cadde a dicembre 2013 anche la Giunta di Gualdo Tadino, guidata da Roberto Morroni (Pdl), sostituito temporaneamente dal vice prefetto Salvatore Grillo. Altri due Comuni commissariati che andranno a votare il 25 maggio sono Cannara e Scheggino. Nel primo caso, il primo cittadino Giovanna Petrini (Pd), al suo secondo mandato, fu costretto a dimettersi a settembre dopo le dimissioni di nove consiglieri su sedici. Per Scheggino, invece, il vice prefetto Maria Speranza Sciurpi prese ad inizio anno le redini del Comune, dopo le dimissioni “per motivi personali” del sindaco Carlo Valentini. La sfida elettorale che si combatterà tra una decina di giorni si prepara ad essere un vero e proprio banco di prova per tutti i partiti politici, molti dei quali attraversati in questi mesi da profonde trasformazioni. Ma, oltre all’innegabile duello tra vincitori e vinti, sarà sicuramente significativo esaminare anche il dato relativo all’affluenza, termometro attendibile di quanto realmente la spinta all’antipolitica e la mancanza di fiducia verso le Istituzioni abbia preso piede tra i cittadini. In Umbria in particolar modo, visto che la nostra regione ha sempre vantato una grande affluenza alle urne. Nel corso delle precedenti elezioni del giugno 2009, infatti, l’Umbria fu la regione che percentualmente registrò la più alta affluenza alle urne in tutta Italia: il 77,9% contro una media nazionale del 66,46%. Nel 2004, addirittura, l’affluenza era stata dell’80,5% contro il 72,88% del resto della Penisola.

Da Sapere

QUANDO SI VOTA
Si vota nella sola giornata di domenica 25 maggio, dalle 7 alle 23.

QUANTI ELETTORI
Gli elettori umbri chiamati alle urne saranno 562.836, compresi coloro che risiedono all’estero.

COMUNI AL VOTO
Sono 68 su 92 i Comuni che in Umbria rinnoveranno sindaco e consigli comunali, di cui 44 nella provincia di Perugia e 24 in quella di Terni.

MENO SCRANNI
Da quest’anno i posti nelle Amministrazioni si riducono: a Perugia e a Terni il numero dei consiglieri comunali passa da 40 a 32 e i sindaci potranno indicare fino ad un massimo di 9 assessori; a Foligno e a Spoleto saranno 24 i consiglieri e 7, oltre il sindaco, i componenti della Giunta. A scendere poi, saranno eleggibili 16 consiglieri nei Comuni tra 10mila e 30mila abitanti, 12 nelle Amministrazioni tra i 3mila e i 10mila abitanti e 10 per i Comuni più piccoli.

 

Sono undici i Comuni umbri sopra i 15mila abitanti che andranno alle urne il 25 maggio per le Amministrative. Di questi, due nella provincia di Terni e nove nella Provincia di Perugia.

PERUGIA
16 liste e 6 candidati sindaco

A Perugia a concorrere per un posto da consigliere sono in 492, mentre la partita per primo cittadino si gioca in sei. In primis, il sindaco in carica Wladimiro Boccali, che, dopo la vittoria nel 2009 con il 52,9%, ci riprova sostenuto dal centrosinistra con sei liste: Pd, Sel, Rci, Perugia è il bene comune, Perugia dei Valori e Socialisti riformisti. Il centrodestra schiera, invece, il 35enne avvocato Andrea Romizi, appoggiato da 5 liste: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Perugia Domani, Romizi Sindaco e Nuovo centro destra. Seguono, poi, la candidata del Movimento 5Stelle, Cristina Rosetti; Adriana Galgano di Scelta civica, Dramane Diego Waguè di Idee per Perugia e Urbano Barelli, presidente di Italia Nostra, sostenuto dalla lista civica Perugia rinasce e CReA Perugia.

BASTIA UMBRA
9 liste e 3 candidati sindaco

Tre gli aspiranti sindaci a Bastia Umbra. Per il centrodestra, l’attuale primo cittadino Stefano Ansideri, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Bastia Popolare e Ansideri Sindaco. Altrettante liste appoggiano la candidata di centrosinistra Simona Carosati (Pd, #Bastia per te!, La Sinistra per Bastia e Idee in cantiere – Cambia Passo). Mentre Marcello Rosignoli corre da solo per il Movimento 5 stelle.

CASTIGLIONE DEL LAGO
8 liste e 5 candidati sindaco

La partita per il Comune di Castiglione del Lago se la giocano in cinque. Per il Movimento 5Stelle Stefano Bistacchia; per Forza Italia Pierino Bernardini; per Alleanza Francesco Baiocchi; Sergio Batino per Pd, A Sinistra e la lista civica che porta il suo nome e Fabio Duca per la lista omonima e Progetto Democratico.

FOLIGNO
18 liste e 7 candidati sindaco

Sono 18 le liste elettorali a sostegno dei 7 aspiranti sindaco di Foligno: l’ex presidente di Confcommercio Aldo Amoni (Amoni Sindaco e Obiettivo Comune); Giacomo Bicerna (Foligno Giovane); l’avvocato Stefania Filipponi per il centrodestra (Impegno Civile, Ncd, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Foligno Futura, Cambiare Foligno, Uniti per Foligno); Vittorio Frasconi (Foligno Nostra), il sindaco uscente Nando Mismetti (Pd, Movimento per Foligno, La Sinistra, Foligno Soprattutto, Riformisti per Foligno-Psi), Elisabetta Piccolotti (Sinistra ecologia e libertà), Fausto Savini (Movimento 5 Stelle).

GUALDO TADINO
12 liste e 6 candidati sindaco

Nonostante il commissariamento del dicembre scorso che ha portato alla fine del suo mandato, l’ex sindaco Roberto Morroni si candida di nuovo con Forza Italia, Ncd, Fratelli d’Italia, una lista civica che porta il suo nome e TupG. Il Pd con Gualdo Cambia e Rinnovamento per Gualdo sostiene Massimiliano Presciutti; mentre il Movimento 5Stelle Stefania Troiani. Brunello Castellani è appoggiato da La Sinistra per Gualdo e Appello per Gualdo; Ermanno Rosi da due liste che portano il suo nome e Franco Cotulelli da Primavera Gualdo.

GUBBIO
13 liste e 5 candidati sindaco

A Gubbio si vota dopo il commissariamento della precedente Giunta Guerrini. Cinque i candidati al posto di primo cittadino. Rodolfo Rughi per il Movimento 5Stelle; Pavilio Lupini sostenuto da Rci e Gubbio Libera; Ennio Palazzari con Pd, Popolari per Gubbio e Impegno per Gubbio; Filippo Mario Stirati per Sel, Psi, Scelgo Gubbio e Stirati sindaco e, infine, Francesco Gagliardi per Svolta Comune, Forza Italia e Bene Comune.

MARSCIANO
13 liste e 6 candidati sindaco

La corsa al Municipio di Marsciano si gioca in sei candidati e 13 liste. Il sindaco uscente Alfio Todini è il candidato del centrosinistra (Pd, Sel, Sinistra e Socialisti e Proposta Marsciano). Andrea Pilati corre, invece, per il centrodestra (Centrodestra Marsciano e Giovani Idee). Il Movimento 5Stelle candida Giorgio Brunori, mentre Cristiano Costantini è appoggiato da La Forza per Marsciano; Sabatino Ranieri da Marsciano Democratica, Lavoro e Ambiente e Movimento per la qualità della vita e Federico Santi da L’Altra Marsciano e La Sinistra.

SPOLETO
13 liste e 6 candidati sindaco

Sei candidati a sindaco e 13 liste collegate per Spoleto. A tornare a correre per la poltrona di sindaco (dopo due mandati fino al 2009) è Massimo Brunini con Vince Spoleto. Fabrizio Cardarelli è, invece, il candidato di Rinnovamento e Spoleto Popolare; Maura Coltorti di Sinistra per Spoleto e Guido Grossi del Movimento 5 stelle. Quattro liste sostengono Giampaolo Emili (Lista Due Mondi, Forza Italia, Fratelli d’Italia – An e Destre unite), mentre Dante Andrea Rossi è a capo della coalizione composta da Pd, Sel, Psi e Idv (sotto la lista unica Socialisti riformisti Spoleto dei valori) e da Prima Spoleto Sì.

UMBERTIDE
6 liste e 4 candidati sindaco

È Marco Locchi il candidato del centrosinistra (Pd, Rci e Umbertide volta pagina – Socialisti) di Umbertide, che si andrà a sfidare con Giovanna Monni de Il Popolo del Centrodestra; Valentina Pigliapoco del Movimento 5Stelle e Claudio Faloci di Umbertide Cambia.

TERNI
23 liste per 12 candidati

A Terni ci sarà la corsa più “affollata” dell’Umbria. Ben 12 i candidati a sindaco, 23 le liste e 639 gli aspiranti consiglieri. Ci riprova il sindaco in carica Leopoldo Di Girolamo con il centrosinistra e 7 liste (Pd, Sel, Terni dei Valori, Cittaperta – Terni dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre e Alleanza Democratici e Liberali). Lo sfidante di centrodestra è Paolo Crescimbeni (Fratelli d’Italia, Forza Italia, I Love Terni, Acciaio e Terni Città Futura). Seguono Angelica Trenta del Movimento 5Stelle; Romano Sciarretta di Terni Libera; Enrico Busco del Partito Italia Nuova; Dario Guardalben di La Buona Città; Francesco Bartoli di Democrazia Diretta e Terni Verde; Valerio Mecarelli per Terni da salvare; Lorenzo Carletti per Rci; Piergiorgio Bonomi di Casapound Italia; Franco Todini per Il Cammello e Stefano Bolletta per Terni Bene Comune.

ORVIETO
12 liste e 5 candidati sindaco

Ad Orvieto il sindaco in carica, Antonio Concina, si ricandida con il centrodestra e quattro liste (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Orvieto libera e Per Orvieto). Per il centrosinistra Giuseppe Germani ha al suo attivo 5 liste (Pd, Sel, Pdci, Scelta civica e Per andare avanti). Lista unica per i candidati Laura Ricci (Ri-governare Orvieto), Marco Frizza (La mia Orvieto) e per la candidata del M5S Lucia Vergaglia.

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Pronti? Quasi https://www.lavoce.it/pronti-quasi/ Thu, 17 Apr 2014 11:39:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=24517 Manifesti in UE per le elezioni europee
Manifesti in UE per le elezioni europee

Si avvicina la presentazione ufficiale delle liste, con tanti candidati in corsa, in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee. Con tutte le firme che saranno necessarie per la regolare presentazione delle liste, è possibile che ci possano essere sorprese, e magari qualche candidato farà parlare di sé, ma solo per qualche giorno.

Fino a questo momento si è parlato tanto di sindaci e consiglieri potenziali e meno di coloro che si presenteranno per il rinnovo del Parlamento europeo. Sono 6 i candidati umbri che corrono: Lorena Pesaresi (Pd), Laura Agea (M5s), Lucia Maddoli e Fabio Amato (lista Tsipras), Paolo Brutti (Idv), Gianluca Cirignoni (Lega nord). In genere le possibilità dei candidati umbri di raggiungere Strasburgo sono minime. È necessaria una grande unità e una particolare disponibilità economica, visto che il collegio dell’Italia centrale (Umbria, Toscana, Marche e Lazio) è davvero ampio.

Si avvicinano anche le comunali, e il centrodestra perugino nel giro di due settimane ha presentato il suo secondo candidato sindaco, Andrea Romizi, dopo la rinuncia di Corrado Zaganelli. Romizi ha sottolineato di non sentirsi “una seconda scelta e neppure il salvatore della patria”. Il candidato del centrodestra ha precisato che “la campagna elettorale non sarà basata su un attacco continuo contro l’amministrazione, guidata da Wladimiro Boccali”. Anche perché il suo “fallimento è ormai un dato acquisito. Non ho intenzione di elencare tutte le malefatte e le scelleratezze che hanno ridotto questa città in condizioni critiche. Raccogliamo una Perugia più egoista, più povera, con i giovani che se ne vanno e i negozi che chiudono non solo per la crisi, ma anche per il livello di tassazione locale. Ormai vivere qui è un privilegio”. Per Romizi, Boccali ha avuto l’atteggiamento “dello struzzo, una rimozione delle problematiche reali” e ha mostrato “l’arroganza del potere”.

Per quanto riguarda gli altri Comuni, Foligno mostra grande vivacità con la presentazione al momento, di ben sette candidati a sindaco. Oltre all’uscente Nando Mismetti (centrosinistra), si sono messi in gioco Elisabetta Piccolotti (Sel), Stefania Filipponi (centrodestra e liste civiche), Giacomo Bicerna (Foligno giovane), Aldo Amoni (liste civiche), Vittorio Frasconi (lista civica), Fuasto Savini (Movimento 5 stelle). È quasi scontato il ballottaggio.

Anche Terni non scherza per il numero dei candidati a sindaco, arrivati a 11. A partire dall’uscente, Leopoldo Di Girolamo (centrosinistra), Angelica Trenta (5 stelle), Paolo Crescimbeni (centrodestra), Franco Todini (lista civica ‘Il cammello’), Dario Guardalben (lista civica ‘La buona città’), Lorenzo Carletti (Rifondazione comunista), Francesco Bartoli (Democrazia diretta), Valerio Mecarelli (lista civica ‘Terni da salvare’), Piergiorgio Bonomi (CasaPound), Romano Sciarretta (Terni libera – Nuova primavera), Enrico Busco (Italia nuova).

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Politica in movimento in vista delle amministrative https://www.lavoce.it/politica-in-movimento-in-vista-delle-amministrative/ Thu, 06 Mar 2014 14:31:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=23296 primarie-pdQualcosa si muove nella politica umbra in vista delle amministrative. Le primarie di domenica hanno incoronato a Perugia Wladimiro Boccali che ha sconfitto nettamente (61 per centro con il 39 per cento) l’ex senatrice Anna Rita Fioroni. La candidatura del centrosinistra per l’attuale sindaco di Perugia è quindi lanciata, nonostante qualche dissidio. Gli alleati non sembrano avere la forza di chiedere e, magari ottenere, le primarie di coalizione. Boccali sembra rinfrancato dal successo ottenuto e auspica un cambiamento: “I prossimi 5 anni devono essere di crescita e innovazione non mi interessa fare cose eclatanti – ha detto – ma continuare a governare garantendo servizi e, possibilmente, facendo crescere l’economia. Ma se mi si chiede se preferisco continuare a mantenere un posto all’asilo a una famiglia in difficoltà o tappare una buca continuerò a scegliere il primo. E le tasse, che vorremmo basse ma comunque tarate sul reddito, servono proprio a questo”.

A Foligno l’intervento, deciso, del segretario regionale, Giacomo Leonelli, a favore del sindaco uscente, Nando Mismetti, ha evitato la spaccatura all’interno del Pd con l’esplicito invito all’assessore regionale Vincenzo Riommi e all’assessore comunale, Joseph Flagiello, a ritirare le loro candidature dall’eventuale contesa delle primarie. Ora bisognerà vedere se il candidato del Pd, Nando Mismetti, riuscirà a ricompattare il partito. È da valutare anche la possibilità di promuovere le primarie di coalizione, visto che l’assessore Elisabetta Piccolotti di Sel si è già proposta in questa direzione. È ufficiale intanto, sempre nella città della Quintana, la candidatura del presidente regionale della Confcommercio, Aldo Amoni, a sindaco.

A Spoleto la situazione è molto complicata. Perché il Pd è uscito praticamente annientato da 5 anni di amministrazione, a guida Daniele Benedetti, caratterizzata da buchi di bilancio e bocciatura del Prg. Tutti i vari candidati vengono praticamente impallinati già prima di iniziare a muoversi. Ora si parla di Dante Andrea Rossi, segretario provinciale del Pd. Ma bisognerà vedere. Molto frammentata la situazione a Gubbio, con più liste possibili nel centrosinistra, ma anche ad Umbertide dove si prefigura una sfida, dagli esiti incerti, tutta a sinistra.

Intanto il centrodestra è in attesa, quasi perenne. Forse aspetta che il Pd e il centrosinistra facciano il primo passo ma, generalmente, se si vuole vincere – tradizionale accusa nei confronti del centrodestra umbro – bisognerebbe pensare con anticipo ai candidati. E, tranne che in rarissimi casi, come la candidatura del sindaco di Bastia Umbra, Stefano Ansideri, non c’è ancora un nome che venga condiviso. Forse si attende di sapere cosa farà l’ex coordinatore regionale di Forza Italia, Rocco Girlanda, non più sottosegretario nel nuovo governo.

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Chi attende e chi no https://www.lavoce.it/chi-attende-e-chi-no/ Thu, 06 Feb 2014 15:16:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=22042 Nuovo_CentrodestraÈ il momento delle decisioni per le elezioni amministrative, e si percepisce la tensione in diversi movimenti politici. Il centrodestra, in particolare il Ncd (Nuovo centrodestra), è inquieto perché non sono stati proposti, da parte di Forza Italia, i nomi ‘di peso’ per le comunali di Perugia e degli altri Comuni che andranno al voto in primavera nell’ambito della coalizione.

Forza Italia aspetta a decidere – consapevole della propria forza – e non sembra preoccuparsi più di tanto degli ultimatum degli alleati che fanno balenare l’idea di “andare da soli”. I rappresentanti di spicco del Nuovo centrodestra hanno lanciato ufficialmente la “campagna di primavera” con una conferenza stampa in Consiglio regionale: Massimo Mantovani, Massimo Monni, Maria Rosi, Alfredo Andreani e Franco Asciutti. Tutti hanno intimato a Forza Italia di sbrigarsi.

Per Mantovani “il tempo è scaduto, bisogna fare in fretta”. E Asciutti ha sottolineato che come “c’è bisogno di un forte cambiamento, c’è a livello nazionale e come si può pensare che non si debba proporre un progetto di cambiamento per Perugia?”. Il Ncd pensa già alle regionali del 2015 candidando il sindaco di Assisi, Claudo Ricci, che “lavora già alle liste civiche per allargare il centrodestra”.

Se il Ncd mostra impazienza, il Movimento 5 stelle punta con decisione su una piazza, Spoleto, dilaniata dalle divisioni nel centrosinistra: potrebbe costituire un’occasione reale di vittoria per i ‘grillini’. Intanto è stata inaugurata la sede elettorale, nel centro cittadino, con la presentazione del candidato sindaco, Guido Grossi. Hanno partecipato i tre parlamentari eletti in Umbria, il senatore Stefano Lucidi e i deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella, ma anche gli eletti laziali Stefano Vignaroli e Marta Grande, e il senatore siciliano Mario Michele Giarrusso.

Il Movimento 5 stelle ha definito una serie di incontri sul territorio di Spoleto, mentre centrodestra e il centrosinistra aspettano. Il sindaco uscente, Daniele Benedetti, nonostante i problemi attraversati dalla sua maggioranza in questa legislatura, vorrebbe ricandidarsi senza, però, passare attraverso le primarie.

Nel frattempo, a Foligno, Nando Mismetti ha deciso di ricandidarsi ma, al tempo stesso, un assessore della sua Giunta, Joseph Flagiello, ha manifestato l’intenzione di presentarsi facendo riferimento alla necessità di un ricambio generazionale: “L’ingresso con forza dei trentenni e quarantenni è un passaggio sano e in un certo senso anche necessario, non soltanto nelle istituzioni e nella politica, ma anche nel mondo dell’imprenditoria e dell’associazionismo”, ha osservato. Proprio in queste ore si deciderà il Pd folignate deciderà cosa fare. E non è esclusa la candidatura a sindaco dell’attuale assessore regionale Vincenzo Riommi.

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