musica Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musica/ Settimanale di informazione regionale Thu, 21 Nov 2024 15:33:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg musica Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musica/ 32 32 La musica che nasce dall’incontro https://www.lavoce.it/la-musica-che-nasce-dallincontro/ https://www.lavoce.it/la-musica-che-nasce-dallincontro/#respond Sun, 29 Sep 2024 15:31:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78173

Giordano Ceccotti è un musicista e liutaio di grande talento, conosciuto per la sua abilità nella costruzione di strumenti antichi come la ghironda, la viella e la ribeca. Da 27 anni si dedica con passione alla musica medievale e rinascimentale, preservando sonorità uniche e affascinanti. Durante l’incontro di Spoleto, Giordano ci ha trasportati in un viaggio nel tempo con melodie che evocano atmosfere orientali. Le sue note risuonavano nell’aria come echi lontani, rivelando connessioni culturali profonde. Quando le conduttrici dell'incontro di Voci dal mondo, a Spoleto, gli hanno chiesto informazioni sulla sua musica, Giordano ci ha svelato che i suoni della musica antica portano con sé influenze di terre lontane, frutto dell’incontro tra l’Occidente e le tradizioni musicali di altre regioni. Con passione, ha spiegato come storicamente i musicisti viaggiassero per il mondo, facendo conoscere i propri stili e le tecniche esecutive, creando una fusione di culture attraverso la musica e la letteratura. Così, ogni esecuzione di Giordano racchiude in sé storie di incontri, viaggi e tradizioni, rendendo ogni nota unica e preziosa. Ouns Mornagui]]>

Giordano Ceccotti è un musicista e liutaio di grande talento, conosciuto per la sua abilità nella costruzione di strumenti antichi come la ghironda, la viella e la ribeca. Da 27 anni si dedica con passione alla musica medievale e rinascimentale, preservando sonorità uniche e affascinanti. Durante l’incontro di Spoleto, Giordano ci ha trasportati in un viaggio nel tempo con melodie che evocano atmosfere orientali. Le sue note risuonavano nell’aria come echi lontani, rivelando connessioni culturali profonde. Quando le conduttrici dell'incontro di Voci dal mondo, a Spoleto, gli hanno chiesto informazioni sulla sua musica, Giordano ci ha svelato che i suoni della musica antica portano con sé influenze di terre lontane, frutto dell’incontro tra l’Occidente e le tradizioni musicali di altre regioni. Con passione, ha spiegato come storicamente i musicisti viaggiassero per il mondo, facendo conoscere i propri stili e le tecniche esecutive, creando una fusione di culture attraverso la musica e la letteratura. Così, ogni esecuzione di Giordano racchiude in sé storie di incontri, viaggi e tradizioni, rendendo ogni nota unica e preziosa. Ouns Mornagui]]>
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Assisi, l’anteprima mondiale della mostra immersiva “The Canticle” https://www.lavoce.it/assisi-lanteprima-mondiale-della-mostra-immersiva-the-canticle/ https://www.lavoce.it/assisi-lanteprima-mondiale-della-mostra-immersiva-the-canticle/#respond Fri, 26 Jul 2024 12:59:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77222 Sullo sfondo le parte delle stanza dove è prioiettata l'immaginbe di fra Brustegnhi che canta a braccia aperte, nei due schermi laterali immagini di natura. in primo piano teste di spalle di persone presente scure

Un inno universale di lode dedicato a San Francesco per la creazione, che prende vita attraverso un'esperienza con immagini straordinarie innovative e musica coinvolgente, il tutto arricchito dalla voce di frate Alessandro Brustenghi. Un’esperienza immersiva unica per celebrare la vita e la pace che tanto professava il Poverello d’Assisi.

La mostra ad Assisi “The Canticle"

In questo consiste “The Canticle - An immersive experience into St. Francis' celebration of life and peace”, la mostra, in programma nello storico sito medievale di Palazzo Monte Frumentario di Assisi dal 25 luglio al 31 dicembre 2024, ideata per celebrare l'800esimo anniversario del completamento del Cantico delle creature di San Francesco del 1225. Si tratta di un vero e proprio viaggio emozionante, della durata di 30 minuti, che presenta oltre 650 metri quadrati di proiezioni su 5 schermi, amplificati da una sonorità avvolgente e d’impatto.

L'ideazione del compositore musicale André Ripa

The Canticle è l'impresa creativa del compositore musicale André Ripa (ha pubblicato diversi album presenti su Spotify e altre piattaforme, spaziando dai generi orchestrali a quelli pop. È proprietario della piattaforma artistica Spirit Musique con cui ha realizzato eventi musicali dal vivo sia in Europa che in Nord America) ed è prodotto dalla sua compagnia statunitense, San Francesco Productions srl, con sede in California. È il frutto di una collaborazione internazionale italo-statunitense con il pluripremiato studio cinematografico Daring House di Roma del direttore creativo Stefano Casertano (artista visuale e regista cinematografico che lavora tra Roma e Berlino. Il suo ultimo film in realtà virtuale, Tales of the march, è stato presentato all’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia), che ne ha curato la direzione e la parte di produzione cinematografica immersiva.

Il contributo della voce di fra Alessandro Brustenghi

La voce che accompagna questo viaggio è quella del perugino Frate Alessandro Brustenghi, religioso e tenore italiano dell'Ordine dei Frati minori, primo frate ad aver firmato un esclusivo contratto discografico con una delle principali etichette discografiche mondiali, la Decca Records della Universal Music.

Gli 800 anni del Cantico delle Creature

Assisi è la prima tappa di questo progetto che proseguirà in altre località a partire dalla città gemella di San Francisco, sempre per celebrare gli ottocento anni del Cantico di Frate Sole. Noto anche come Cantico delle Creature, il salmo invita i cuori delle persone ad aprirsi in segno di gratitudine per tutta la Creazione di Dio e questa mostra contribuisce alla diffusione a livello internazionale di questo messaggio che, soprattutto oggi, assume una valenza universale cui offrire sempre maggiore risonanza.

La collaborazione tra l'Italia e gli Stati Uniti

The Canticle diventa così un’ulteriore opportunità di internazionalizzazione della città di Assisi e del territorio di Perugia nella sua complessità, in quanto, oltre a diventare un'attività che arricchisce l’offerta culturale della città sia per i residenti che per i turisti italiani e stranieri, è il risultato di una proficua collaborazione tra l’Italia con Roma e Perugia e la California con San Francisco.

L'inaugurazione della mostra

La mostraè stata inaugurata giovedì 25 luglio alla presenza di André Ripa e della moglie Gianna Piccardo, di Stefano Casertano, di frate Alessandro Brustenghi, della sindaca di Assisi Stefania Proietti, dell’assessore al turismo di Assisi Fabrizio Leggio e della consigliera comunale di Assisi Marylena Massini. “Siamo stati veramente toccati nel cuore e per questo vi ringrazio perché con questa mostra le tante persone che verranno qui riceveranno un grande dono”, è quanto affermato da Stefania Proietti rivolgendosi agli ideatori appena terminata la proiezione della mostra. “È un’esperienza – ha proseguito – da cui si esce arricchiti. Questo progetto ci è subito piaciuto, lo abbiamo patrocinato ed appoggiato perché si è armonizzato con la ricchezza spirituale di Assisi. Non a caso la mostra è situata all’interno di uno dei patrimoni più belli che abbiamo che è palazzo Monte Frumentario. Invito tutti a venirla a vedere per arricchirsi di questa esperienza che ci introduce all’ottavo centenario del Cantico delle Creature”. “Questa mostra – ha spiegato André Ripa – è la prima parte di un progetto che durerà 3 anni, fino al 2026. Sto progettando un grande evento immersivo live che parlerà della vita di San Francesco. Sogno di produrlo dal vivo con proiezioni e orchestra, magari anche ad Assisi. Voglio ringraziare Stefano Casertano, che ha curato la direzione e la parte di produzione cinematografica immersiva, e Frate Alessandro per il suo prezioso contributo canoro”. “Questo lavoro – ha replicato Stefano Casertano - è qualcosa di molto diverso dal solito. Sia l'Ordine dei Frati Minori che la città di Assisi con questo progetto hanno qualcosa di unico. Questa non è la riproduzione del Cantico delle Creature ma l’interpretazione poetica di una poesia, per questo la mostra unisce delle parti raccontate ad altre quasi mistiche”. “Questa mostra ci aiuta a ritornare alle radici del Cantico delle Creature, - ha rimarcato infine Frate Alessandro – che è parte integrante della nostra cultura, sia umana, che territoriale, che spirituale. Francesco ci dà una visione bellissima di quella che è la nostra casa comune, come la chiama il nostro Papa, per cui visitare questo evento significa rileggere, con occhi e udito moderni, una visione bella, fresca ed innovativa di quello che da sempre il Signore ci ha consegnato e che Francesco ha voluto regalare all'interno mondo”.

Orari e biglietti

La mostra resterà aperta nei seguenti giorni: dal martedì al giovedì dalle 14.30 alle 19.30; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30. È possibile prenotare l’ingresso su Ticket Italia (ticketitalia.com) o telefonando al numero 0743 222889. Il costo dei biglietti è di 12 euro + prevendita (intero); 10 euro + prevendita (over 65, studenti universitari, insegnanti di ogni ordine e grado, membri di gruppi da più di 6 persone); 8 euro + prevendita (residenti del comune di Assisi, bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, membri del clero, membri delle forze dell'ordine, membri della soprintendenza e ministero della cultura, tessera Icom e Icrom, turisti con tour operator affiliati); gratuito (bambini sotto i 6 anni, visitatori con disabilità o invalidità e accompagnatore). [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="77229,77230,77231"]]]>
Sullo sfondo le parte delle stanza dove è prioiettata l'immaginbe di fra Brustegnhi che canta a braccia aperte, nei due schermi laterali immagini di natura. in primo piano teste di spalle di persone presente scure

Un inno universale di lode dedicato a San Francesco per la creazione, che prende vita attraverso un'esperienza con immagini straordinarie innovative e musica coinvolgente, il tutto arricchito dalla voce di frate Alessandro Brustenghi. Un’esperienza immersiva unica per celebrare la vita e la pace che tanto professava il Poverello d’Assisi.

La mostra ad Assisi “The Canticle"

In questo consiste “The Canticle - An immersive experience into St. Francis' celebration of life and peace”, la mostra, in programma nello storico sito medievale di Palazzo Monte Frumentario di Assisi dal 25 luglio al 31 dicembre 2024, ideata per celebrare l'800esimo anniversario del completamento del Cantico delle creature di San Francesco del 1225. Si tratta di un vero e proprio viaggio emozionante, della durata di 30 minuti, che presenta oltre 650 metri quadrati di proiezioni su 5 schermi, amplificati da una sonorità avvolgente e d’impatto.

L'ideazione del compositore musicale André Ripa

The Canticle è l'impresa creativa del compositore musicale André Ripa (ha pubblicato diversi album presenti su Spotify e altre piattaforme, spaziando dai generi orchestrali a quelli pop. È proprietario della piattaforma artistica Spirit Musique con cui ha realizzato eventi musicali dal vivo sia in Europa che in Nord America) ed è prodotto dalla sua compagnia statunitense, San Francesco Productions srl, con sede in California. È il frutto di una collaborazione internazionale italo-statunitense con il pluripremiato studio cinematografico Daring House di Roma del direttore creativo Stefano Casertano (artista visuale e regista cinematografico che lavora tra Roma e Berlino. Il suo ultimo film in realtà virtuale, Tales of the march, è stato presentato all’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia), che ne ha curato la direzione e la parte di produzione cinematografica immersiva.

Il contributo della voce di fra Alessandro Brustenghi

La voce che accompagna questo viaggio è quella del perugino Frate Alessandro Brustenghi, religioso e tenore italiano dell'Ordine dei Frati minori, primo frate ad aver firmato un esclusivo contratto discografico con una delle principali etichette discografiche mondiali, la Decca Records della Universal Music.

Gli 800 anni del Cantico delle Creature

Assisi è la prima tappa di questo progetto che proseguirà in altre località a partire dalla città gemella di San Francisco, sempre per celebrare gli ottocento anni del Cantico di Frate Sole. Noto anche come Cantico delle Creature, il salmo invita i cuori delle persone ad aprirsi in segno di gratitudine per tutta la Creazione di Dio e questa mostra contribuisce alla diffusione a livello internazionale di questo messaggio che, soprattutto oggi, assume una valenza universale cui offrire sempre maggiore risonanza.

La collaborazione tra l'Italia e gli Stati Uniti

The Canticle diventa così un’ulteriore opportunità di internazionalizzazione della città di Assisi e del territorio di Perugia nella sua complessità, in quanto, oltre a diventare un'attività che arricchisce l’offerta culturale della città sia per i residenti che per i turisti italiani e stranieri, è il risultato di una proficua collaborazione tra l’Italia con Roma e Perugia e la California con San Francisco.

L'inaugurazione della mostra

La mostraè stata inaugurata giovedì 25 luglio alla presenza di André Ripa e della moglie Gianna Piccardo, di Stefano Casertano, di frate Alessandro Brustenghi, della sindaca di Assisi Stefania Proietti, dell’assessore al turismo di Assisi Fabrizio Leggio e della consigliera comunale di Assisi Marylena Massini. “Siamo stati veramente toccati nel cuore e per questo vi ringrazio perché con questa mostra le tante persone che verranno qui riceveranno un grande dono”, è quanto affermato da Stefania Proietti rivolgendosi agli ideatori appena terminata la proiezione della mostra. “È un’esperienza – ha proseguito – da cui si esce arricchiti. Questo progetto ci è subito piaciuto, lo abbiamo patrocinato ed appoggiato perché si è armonizzato con la ricchezza spirituale di Assisi. Non a caso la mostra è situata all’interno di uno dei patrimoni più belli che abbiamo che è palazzo Monte Frumentario. Invito tutti a venirla a vedere per arricchirsi di questa esperienza che ci introduce all’ottavo centenario del Cantico delle Creature”. “Questa mostra – ha spiegato André Ripa – è la prima parte di un progetto che durerà 3 anni, fino al 2026. Sto progettando un grande evento immersivo live che parlerà della vita di San Francesco. Sogno di produrlo dal vivo con proiezioni e orchestra, magari anche ad Assisi. Voglio ringraziare Stefano Casertano, che ha curato la direzione e la parte di produzione cinematografica immersiva, e Frate Alessandro per il suo prezioso contributo canoro”. “Questo lavoro – ha replicato Stefano Casertano - è qualcosa di molto diverso dal solito. Sia l'Ordine dei Frati Minori che la città di Assisi con questo progetto hanno qualcosa di unico. Questa non è la riproduzione del Cantico delle Creature ma l’interpretazione poetica di una poesia, per questo la mostra unisce delle parti raccontate ad altre quasi mistiche”. “Questa mostra ci aiuta a ritornare alle radici del Cantico delle Creature, - ha rimarcato infine Frate Alessandro – che è parte integrante della nostra cultura, sia umana, che territoriale, che spirituale. Francesco ci dà una visione bellissima di quella che è la nostra casa comune, come la chiama il nostro Papa, per cui visitare questo evento significa rileggere, con occhi e udito moderni, una visione bella, fresca ed innovativa di quello che da sempre il Signore ci ha consegnato e che Francesco ha voluto regalare all'interno mondo”.

Orari e biglietti

La mostra resterà aperta nei seguenti giorni: dal martedì al giovedì dalle 14.30 alle 19.30; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30. È possibile prenotare l’ingresso su Ticket Italia (ticketitalia.com) o telefonando al numero 0743 222889. Il costo dei biglietti è di 12 euro + prevendita (intero); 10 euro + prevendita (over 65, studenti universitari, insegnanti di ogni ordine e grado, membri di gruppi da più di 6 persone); 8 euro + prevendita (residenti del comune di Assisi, bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, membri del clero, membri delle forze dell'ordine, membri della soprintendenza e ministero della cultura, tessera Icom e Icrom, turisti con tour operator affiliati); gratuito (bambini sotto i 6 anni, visitatori con disabilità o invalidità e accompagnatore). [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="77229,77230,77231"]]]>
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A Perugia “Jam Park 2022, Musica per tutti” https://www.lavoce.it/a-perugia-jam-park-2022-musica-per-tutti/ Thu, 01 Sep 2022 13:51:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=68179

Dal 2 al 4 settembre, presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” in via Canali 14 a Perugia, si svolgerà la manifestazione “Jam Park Perugia 2022” – Musica per tutti, ideata dai giovani e dedicata ai giovani con meno di 25 anni che vogliono mettersi sul palco ed avere la possibilità di esibirsi di fronte ad un pubblico. L’evento, organizzato dall’associazione Natura Urbana Aps insieme all’associazione Sul Palco della Vita Aps e patrocinato dal Comune di Perugia, Aics Perugia ed Acli Arte e Spettacolo Perugia, vuole offrire a giovani cantanti e musicisti la possibilità di esprimere il proprio talento e farsi conoscere. L’obiettivo è offrire una possibilità ai giovani talenti emergenti. Concluse le iscrizioni, termine fissato al 25 agosto, parteciperanno durante le tre serate circa 20 giovani solisti e bande da diverse regioni italiane. Lorenzo Salvi, presidente dell’associazione Natura Urbana, insieme al direttivo ed ai collaboratori, esprime la piena soddisfazione della prima fase dell’iniziativa unica del territorio. Ladis Kumar, presidente dell’associazione "Sul palco della vita" ha espresso il proprio compiacimento nel vedere l’aggregazione dei giovani attorno alla musica e arte. “L’evento – spiega – è l’avvio di un lungo percorso di formazione dei giovani attraverso l’arte per costruire un mondo di uguaglianza, giustizia e pace”.

Il dibattito sull'importanza della musica per i giovani e le scuole

La manifestazione prenderà il via alle ore 17 di venerdì 2 settembre, con un dibattito sull’importanza della musica per i giovani e sull’importanza del suo insegnamento nelle scuole. Alla tavola rotonda “La musica, scuola dei giovani”, coordinata dal maestro Enrico Bindocci, parteciperanno Gianluca Tuteri, vicesindaco del Comune di Perugia e assessore scuola ed edilizia scolastica - politiche per l'infanzia e l'adolescenza; Gabriele Giottoli, assessore Partecipazione del cittadino e relazioni con le parti sociali; Marta Alunni Pini, direttrice Coro Voci Bianche Conservatorio di Perugia; Francesca Rossi, Banda degli Unisoni; Andrea Ceccomori, flautista e direttore artistico “Assisi Suono Sacro; Giovanni Jacopo Tofanetti, dirigente Secondo Circolo Perugia; Sonia Gavini, direzione nazionale Aics; Ladis Kumar, presidente associazione “Sul Palco della Vita”.

Esibizione dei ragazzi

La serata proseguirà poi con le esibizioni dei ragazzi iscritti, mentre la seconda giornata, che si svolgerà sempre dalle ore 17 alle ore 20 circa, sarà interamente dedicata alle esibizioni. La terza ed ultima serata si chiuderà con l’esibizione del coro delle classi quarte della scuola elementare “Comparozzi” di Perugia alle ore 19 e con il concerto della Blasco Band alle ore 21. I vincitori saranno premiati durante quest’ultima serata.

Le esibizioni in live straming

Le esibizioni musicali dei giovani saranno trasmesse in live streaming sui canali social della manifestazione, Facebook (https://www.facebook.com/jamparkpg) e YouTube (https://www.youtube.com/channel/UC2OYqUX8iPb0B5s2_WeX94A). A conclusione di ogni serata, il video di ogni singolo artista verrà pubblicato singolarmente sugli stessi canali, attraverso i quali il pubblico potrà esprimere la propria preferenza. I voti ricevuti sui social, assieme a quelli della giuria esperti, andranno poi a determinare il vincitore dell’evento. La partecipazione all’evento è gratuita e libera. Il pubblico perugino è invitato a partecipare numeroso.]]>

Dal 2 al 4 settembre, presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” in via Canali 14 a Perugia, si svolgerà la manifestazione “Jam Park Perugia 2022” – Musica per tutti, ideata dai giovani e dedicata ai giovani con meno di 25 anni che vogliono mettersi sul palco ed avere la possibilità di esibirsi di fronte ad un pubblico. L’evento, organizzato dall’associazione Natura Urbana Aps insieme all’associazione Sul Palco della Vita Aps e patrocinato dal Comune di Perugia, Aics Perugia ed Acli Arte e Spettacolo Perugia, vuole offrire a giovani cantanti e musicisti la possibilità di esprimere il proprio talento e farsi conoscere. L’obiettivo è offrire una possibilità ai giovani talenti emergenti. Concluse le iscrizioni, termine fissato al 25 agosto, parteciperanno durante le tre serate circa 20 giovani solisti e bande da diverse regioni italiane. Lorenzo Salvi, presidente dell’associazione Natura Urbana, insieme al direttivo ed ai collaboratori, esprime la piena soddisfazione della prima fase dell’iniziativa unica del territorio. Ladis Kumar, presidente dell’associazione "Sul palco della vita" ha espresso il proprio compiacimento nel vedere l’aggregazione dei giovani attorno alla musica e arte. “L’evento – spiega – è l’avvio di un lungo percorso di formazione dei giovani attraverso l’arte per costruire un mondo di uguaglianza, giustizia e pace”.

Il dibattito sull'importanza della musica per i giovani e le scuole

La manifestazione prenderà il via alle ore 17 di venerdì 2 settembre, con un dibattito sull’importanza della musica per i giovani e sull’importanza del suo insegnamento nelle scuole. Alla tavola rotonda “La musica, scuola dei giovani”, coordinata dal maestro Enrico Bindocci, parteciperanno Gianluca Tuteri, vicesindaco del Comune di Perugia e assessore scuola ed edilizia scolastica - politiche per l'infanzia e l'adolescenza; Gabriele Giottoli, assessore Partecipazione del cittadino e relazioni con le parti sociali; Marta Alunni Pini, direttrice Coro Voci Bianche Conservatorio di Perugia; Francesca Rossi, Banda degli Unisoni; Andrea Ceccomori, flautista e direttore artistico “Assisi Suono Sacro; Giovanni Jacopo Tofanetti, dirigente Secondo Circolo Perugia; Sonia Gavini, direzione nazionale Aics; Ladis Kumar, presidente associazione “Sul Palco della Vita”.

Esibizione dei ragazzi

La serata proseguirà poi con le esibizioni dei ragazzi iscritti, mentre la seconda giornata, che si svolgerà sempre dalle ore 17 alle ore 20 circa, sarà interamente dedicata alle esibizioni. La terza ed ultima serata si chiuderà con l’esibizione del coro delle classi quarte della scuola elementare “Comparozzi” di Perugia alle ore 19 e con il concerto della Blasco Band alle ore 21. I vincitori saranno premiati durante quest’ultima serata.

Le esibizioni in live straming

Le esibizioni musicali dei giovani saranno trasmesse in live streaming sui canali social della manifestazione, Facebook (https://www.facebook.com/jamparkpg) e YouTube (https://www.youtube.com/channel/UC2OYqUX8iPb0B5s2_WeX94A). A conclusione di ogni serata, il video di ogni singolo artista verrà pubblicato singolarmente sugli stessi canali, attraverso i quali il pubblico potrà esprimere la propria preferenza. I voti ricevuti sui social, assieme a quelli della giuria esperti, andranno poi a determinare il vincitore dell’evento. La partecipazione all’evento è gratuita e libera. Il pubblico perugino è invitato a partecipare numeroso.]]>
“IncontrArti oltre l’immagine”, a Orvieto un incontro tra arte e musica promosso dai Musei ecclesiastici umbri https://www.lavoce.it/incontrarti-oltre-limmagine-orvieto-incontro-arte-musica/ Fri, 03 Dec 2021 15:54:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63797

Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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Al Frescobaldi “Viaggio musicale” del duo pianistico Rivelli e Ponomaryova https://www.lavoce.it/al-frescobaldi-viaggio-musicale-del-duo-pianistico-rivelli-e-ponomaryova/ Fri, 23 Jul 2021 14:54:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61518

L’Auditorium Marianum dell'Istituto musicale “Girolamo Frescobaldi” di Perugia, è da tempo luogo deputato per ascoltare musica di pregio. E musica di pregio infatti è stata eseguita domenica 18 luglio alle ore 18 in un concerto tenuto dal Duo pianistico Gabriella Rivelli e Maria Ponomaryova. Titolare la prima di una cattedra di Pianoforte nell’Istituzione di Alta Cultura –Conservatorio di Musica “F. Morlacchi”– di Perugia, giovane e brillante concertista ucraina la seconda che proprio qui al Conservatorio di Perugia ha di recente conseguito una seconda laurea di specializzazione Ramo Concertistico con 110, lode e menzione.

Concerto in Prima assoluta

Il Duo si presenta per la prima volta al pubblico perugino con un particolare programma sul repertorio italiano per 4 mani e 2 pianoforti di compositori del ‘900 e contemporanei, che verrà replicato in settembre all’Accademia di Musica di Sofia (Bulgaria). La chiave di lettura di questo “Viaggio Musicale” va intesa come viaggio nei luoghi e nel tempo, ma soprattutto negli affetti e nei ricordi che legano praticamente da una vita Rivelli a don Francesco Spingola, stimato e amato direttore del Frescobaldi, all’Auditorium dove lui è stato e sarà sempre presente, ai compositori che hanno scritto per lei e con i quali ha in vario modo stretto legami significativi.

In “viaggio” con la musica

Viaggio dunque in quella Roma di cui Ottorino Respighi, con gli splendidi arazzi dei suoi due Poemi sinfonici Fontane di Roma e Pini di Roma riesce a cogliere il realismo della vera voce, con magiche atmosfere naturalistiche e rievocazioni di antiche glorie. E ancora Napoli, nella Fantasia per pianoforte a 4 mani di Mario Perrucci, con le sue chiassose frenesie, tarantelle e canzoni popolari, che nasconde con raffinata arguzia forme rigorose e impervi passaggi tecnici. Il viaggio si trasforma nel doppio significato di tempo e ritmo con le scarne ed essenziali Favole alla corte di un re di Fernando Sulpizi, con il quale la Rivelli ha studiato Composizione. Si conclude con la Suite e le Reminiscenze dal Paolo di Tarso del perugino Corrado Peronelli, per due pianoforti, che adottano ritmi percussivi e stravinskiani alternati a raffinate ricerche di sonorità trasparenti e vellutate. La Fantasia di Perrucci, il Paolo di Tarso e la Suite di Peronelli, composte su committenza della Rivelli e a lei dedicate, sono state eseguite in prima assoluta. L’elevata professionalità del Duo, le coinvolgenti interpretazioni, il perfetto virtuosismo, le sonorità e le timbriche, hanno fatto di questo concerto un evento unico e originale che il numeroso pubblico non ha mancato di apprezzare con lunghissimi applausi.]]>

L’Auditorium Marianum dell'Istituto musicale “Girolamo Frescobaldi” di Perugia, è da tempo luogo deputato per ascoltare musica di pregio. E musica di pregio infatti è stata eseguita domenica 18 luglio alle ore 18 in un concerto tenuto dal Duo pianistico Gabriella Rivelli e Maria Ponomaryova. Titolare la prima di una cattedra di Pianoforte nell’Istituzione di Alta Cultura –Conservatorio di Musica “F. Morlacchi”– di Perugia, giovane e brillante concertista ucraina la seconda che proprio qui al Conservatorio di Perugia ha di recente conseguito una seconda laurea di specializzazione Ramo Concertistico con 110, lode e menzione.

Concerto in Prima assoluta

Il Duo si presenta per la prima volta al pubblico perugino con un particolare programma sul repertorio italiano per 4 mani e 2 pianoforti di compositori del ‘900 e contemporanei, che verrà replicato in settembre all’Accademia di Musica di Sofia (Bulgaria). La chiave di lettura di questo “Viaggio Musicale” va intesa come viaggio nei luoghi e nel tempo, ma soprattutto negli affetti e nei ricordi che legano praticamente da una vita Rivelli a don Francesco Spingola, stimato e amato direttore del Frescobaldi, all’Auditorium dove lui è stato e sarà sempre presente, ai compositori che hanno scritto per lei e con i quali ha in vario modo stretto legami significativi.

In “viaggio” con la musica

Viaggio dunque in quella Roma di cui Ottorino Respighi, con gli splendidi arazzi dei suoi due Poemi sinfonici Fontane di Roma e Pini di Roma riesce a cogliere il realismo della vera voce, con magiche atmosfere naturalistiche e rievocazioni di antiche glorie. E ancora Napoli, nella Fantasia per pianoforte a 4 mani di Mario Perrucci, con le sue chiassose frenesie, tarantelle e canzoni popolari, che nasconde con raffinata arguzia forme rigorose e impervi passaggi tecnici. Il viaggio si trasforma nel doppio significato di tempo e ritmo con le scarne ed essenziali Favole alla corte di un re di Fernando Sulpizi, con il quale la Rivelli ha studiato Composizione. Si conclude con la Suite e le Reminiscenze dal Paolo di Tarso del perugino Corrado Peronelli, per due pianoforti, che adottano ritmi percussivi e stravinskiani alternati a raffinate ricerche di sonorità trasparenti e vellutate. La Fantasia di Perrucci, il Paolo di Tarso e la Suite di Peronelli, composte su committenza della Rivelli e a lei dedicate, sono state eseguite in prima assoluta. L’elevata professionalità del Duo, le coinvolgenti interpretazioni, il perfetto virtuosismo, le sonorità e le timbriche, hanno fatto di questo concerto un evento unico e originale che il numeroso pubblico non ha mancato di apprezzare con lunghissimi applausi.]]>
Ad Assisi “InCanto sulle Vie di Francesco” https://www.lavoce.it/ad-assisi-incanto-sulle-vie-di-francesco/ Fri, 18 Jun 2021 08:32:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61054 La basilica Superiore di San Francesco di Assisi

Dopo un anno di pausa a causa del covid, riprende il 20 giugno ad Assisi la manifestazione di “InCanto sulle Vie di Francesco” con un concerto speciale sul sagrato della basilica superiore di San Francesco del coro della Cappella musicale della Basilica papale di San Francesco in Assisi

L’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, prevede di percorrere a piedi un tratto di un antico percorso francescano facendo tappa, di tanto in tanto, in luoghi significativi in ognuno dei quali un Coro propone l’ascolto di alcuni brani cantati.

I luoghi dei concerti

I luoghi nei quali è avvenuto InCanto sono tutti caratterizzati da una significativa presenza francescana e spaziano tra Umbria, Toscana e Marche. Oltre Assisi, si sono svolti a Valfabbrica, Cannara, Sansepolcro, Trevi, Rivotorto, Nocera Umbra, Monteluco, San Severino Marche e altre località.

Concerto ad Assisi della cappella musicale della basilica papale di San Francesco

I cori coinvolti nelle varie edizioni sono davvero numerosi, una trentina, rappresentati quest’anno dall’unico coro della Cappella musicale della basilica papale di San Francesco in Assisi che, diretta da padre Giuseppe Magrino, offrirà agli astanti questa domenica alle ore 18 un breve concerto dal sagrato della Basilica di San Francesco, trasmesso anche in diretta Facebook dalla pagina “incantosulleviedifrancesco”. Organista Piergiovanni Domenighini

Collaborano con l’iniziativa la Feniarco, Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali, l’Arcum, Associazione Regionale Cori dell’Umbria, la Pro Loco di Assisi e la rivista Il Sentiero Francescano.

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La basilica Superiore di San Francesco di Assisi

Dopo un anno di pausa a causa del covid, riprende il 20 giugno ad Assisi la manifestazione di “InCanto sulle Vie di Francesco” con un concerto speciale sul sagrato della basilica superiore di San Francesco del coro della Cappella musicale della Basilica papale di San Francesco in Assisi

L’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, prevede di percorrere a piedi un tratto di un antico percorso francescano facendo tappa, di tanto in tanto, in luoghi significativi in ognuno dei quali un Coro propone l’ascolto di alcuni brani cantati.

I luoghi dei concerti

I luoghi nei quali è avvenuto InCanto sono tutti caratterizzati da una significativa presenza francescana e spaziano tra Umbria, Toscana e Marche. Oltre Assisi, si sono svolti a Valfabbrica, Cannara, Sansepolcro, Trevi, Rivotorto, Nocera Umbra, Monteluco, San Severino Marche e altre località.

Concerto ad Assisi della cappella musicale della basilica papale di San Francesco

I cori coinvolti nelle varie edizioni sono davvero numerosi, una trentina, rappresentati quest’anno dall’unico coro della Cappella musicale della basilica papale di San Francesco in Assisi che, diretta da padre Giuseppe Magrino, offrirà agli astanti questa domenica alle ore 18 un breve concerto dal sagrato della Basilica di San Francesco, trasmesso anche in diretta Facebook dalla pagina “incantosulleviedifrancesco”. Organista Piergiovanni Domenighini

Collaborano con l’iniziativa la Feniarco, Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali, l’Arcum, Associazione Regionale Cori dell’Umbria, la Pro Loco di Assisi e la rivista Il Sentiero Francescano.

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Umbria jazz 2019. Le foto più belle e i momenti più significativi https://www.lavoce.it/umbria-jazz-2019-foto/ Thu, 18 Jul 2019 13:17:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54921 jazz

Dopo l’anteprima di giovedì 11 luglio in piazza IV Novembre, ha preso il via sotto la pioggia l’edizione 2019 di Umbria Jazz, con il concerto di venerdì scorso che ha visto sul palco dell’arena Santa Giuliana Robben Ford e la sua band. E nella seconda parte della serata, a pioggia cessata, la formazione d’eccezione “In missione per conto di Dio” (come i Blues Brothers!) composta da Max Gazzè e Alex Britti.

Sabato, poi, nel pomeriggio e con un teatro Morlacchi pieno, si è esibito Gino Paoli accompagnato al piano da Danilo Rea e Rita Marcotulli e l’Orchestra da camera di Perugia diretta dal maestro Marcello Sirignano. 

La serata all’arena è stata celebrata nel modo migliore da una sempre poliedrica Diana Krall che è tornata a Perugia dopo tre anni. Un’arena stracolma si è vista domenica per il concerto-evento di Paolo Conte “50 years of Azzurro ”.

Mercoledì 17 si è svolto l’atteso ritorno di Chick Corea e nella serata di oggi, giovedì 18 luglio, il gruppo dei King Crimson celebra il suo 50° anniversario. A conclusione di Uj, venerdì avremo Kamasi Washington che spazierà tra i generi strumentali più diversi con una formazione musicale imponente, e sempre sul palco dell’arena potremo deliziarci nella serata di sabato con Thom Yorke, polistrumentista e cantautore britannico, cantante dei Radiohead, inserito nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo la rivista musicale Rolling Stone.

Ma si dovrebbero citare anche i tanti artisti che stanno allietando le serate nel centro storico di Perugia, tutti di ottimo livello e che contribuiscono al “tutto esaurito” negli alberghi della città, con un riscontro di biglietti già venduti di circa 32.000 unità e con concerti a pagamento di spicco ancora da seguire in questo secondo fine settimana.

Quindi un festival del jazz destinato a battere il proprio record d’incassi delle passate edizioni, con tantissimi appuntamenti di prestigio, compresi quelli alla sala Podiani alla Galleria nazionale dell’Umbria e l’iniziativa “Uj4Kids”, percorso didattico con laboratori musicali dedicato ai bambini.

Ma uno su tutti importante per la location è il concerto che si svolgerà nella serata di venerdì all’auditorium San Francesco al Prato, dopo tantissimo tempo riaperto al pubblico.

[gallery columns="5" ids="54922,54923,54924,54925,54926,54927,54928,54929,54930,54931,54932,54933,54934,54935,54936,54937,54938,54939,54940,54941"]

Anna Maria Angelelli Andrea Coli (foto)

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jazz

Dopo l’anteprima di giovedì 11 luglio in piazza IV Novembre, ha preso il via sotto la pioggia l’edizione 2019 di Umbria Jazz, con il concerto di venerdì scorso che ha visto sul palco dell’arena Santa Giuliana Robben Ford e la sua band. E nella seconda parte della serata, a pioggia cessata, la formazione d’eccezione “In missione per conto di Dio” (come i Blues Brothers!) composta da Max Gazzè e Alex Britti.

Sabato, poi, nel pomeriggio e con un teatro Morlacchi pieno, si è esibito Gino Paoli accompagnato al piano da Danilo Rea e Rita Marcotulli e l’Orchestra da camera di Perugia diretta dal maestro Marcello Sirignano. 

La serata all’arena è stata celebrata nel modo migliore da una sempre poliedrica Diana Krall che è tornata a Perugia dopo tre anni. Un’arena stracolma si è vista domenica per il concerto-evento di Paolo Conte “50 years of Azzurro ”.

Mercoledì 17 si è svolto l’atteso ritorno di Chick Corea e nella serata di oggi, giovedì 18 luglio, il gruppo dei King Crimson celebra il suo 50° anniversario. A conclusione di Uj, venerdì avremo Kamasi Washington che spazierà tra i generi strumentali più diversi con una formazione musicale imponente, e sempre sul palco dell’arena potremo deliziarci nella serata di sabato con Thom Yorke, polistrumentista e cantautore britannico, cantante dei Radiohead, inserito nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo la rivista musicale Rolling Stone.

Ma si dovrebbero citare anche i tanti artisti che stanno allietando le serate nel centro storico di Perugia, tutti di ottimo livello e che contribuiscono al “tutto esaurito” negli alberghi della città, con un riscontro di biglietti già venduti di circa 32.000 unità e con concerti a pagamento di spicco ancora da seguire in questo secondo fine settimana.

Quindi un festival del jazz destinato a battere il proprio record d’incassi delle passate edizioni, con tantissimi appuntamenti di prestigio, compresi quelli alla sala Podiani alla Galleria nazionale dell’Umbria e l’iniziativa “Uj4Kids”, percorso didattico con laboratori musicali dedicato ai bambini.

Ma uno su tutti importante per la location è il concerto che si svolgerà nella serata di venerdì all’auditorium San Francesco al Prato, dopo tantissimo tempo riaperto al pubblico.

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Anna Maria Angelelli Andrea Coli (foto)

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Umbria jazz 2019. Sotto le stelle del jazz con Paolo Conte (gallery) https://www.lavoce.it/umbria-jazz-2019-paolo-conte/ https://www.lavoce.it/umbria-jazz-2019-paolo-conte/#comments Sun, 14 Jul 2019 22:28:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54885 Paolo Conte

Serata "Sotto le stelle del jazz" quella di domenica 14 luglio all'Arena Santa Giuliana. Il jazz di Paolo Conte, che con questo genere musicale ha iniziato la sua carriera, prima come pianista e poi come vibrafonista. [gallery columns="5" ids="54900,54899,54898,54897,54896,54895,54894,54893,54892,54891"]   Accompagnato dalla sua fidata orchestra, di cui ha presentato i musicisti uno ad uno al termine di ogni brano, Conte ha portato sul palco di Umbria jazz 19 i suoi più grandi successi: tra i tanti "Come di", "Gli impermeabili", "Messico e nuvole" e "Via con me". Quest'ultima canzone è stata ripresa anche per il gran finale di concerto. E' mancata però "Azzurro", la canzone che dà il titolo al tour 2019 dell'artista ("50 years of Azzurro). Divenuta famosa grazie all'interpretazione di Adriano Celentano, ma composta proprio da Conte, "Azzurro" ha compiuto quest'anno 50 anni. Gran successo di pubblico e un'Arena pienissima per quello che è stato il quinto concerto a Perugia di Paolo Conte. L'esordio nel 1984 in piazza IV Novembre insieme a Pupi Avati e Renzo Arbore. Successivamente Conte è approdato ad Umbria jazz nelle edizioni del 2001, 2009 e 2015. La manifestazione accoglie sempre con grande calore questo artista che in molte sue canzoni esprime chiaramente le sue radici jazz. "Sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata..."]]>
Paolo Conte

Serata "Sotto le stelle del jazz" quella di domenica 14 luglio all'Arena Santa Giuliana. Il jazz di Paolo Conte, che con questo genere musicale ha iniziato la sua carriera, prima come pianista e poi come vibrafonista. [gallery columns="5" ids="54900,54899,54898,54897,54896,54895,54894,54893,54892,54891"]   Accompagnato dalla sua fidata orchestra, di cui ha presentato i musicisti uno ad uno al termine di ogni brano, Conte ha portato sul palco di Umbria jazz 19 i suoi più grandi successi: tra i tanti "Come di", "Gli impermeabili", "Messico e nuvole" e "Via con me". Quest'ultima canzone è stata ripresa anche per il gran finale di concerto. E' mancata però "Azzurro", la canzone che dà il titolo al tour 2019 dell'artista ("50 years of Azzurro). Divenuta famosa grazie all'interpretazione di Adriano Celentano, ma composta proprio da Conte, "Azzurro" ha compiuto quest'anno 50 anni. Gran successo di pubblico e un'Arena pienissima per quello che è stato il quinto concerto a Perugia di Paolo Conte. L'esordio nel 1984 in piazza IV Novembre insieme a Pupi Avati e Renzo Arbore. Successivamente Conte è approdato ad Umbria jazz nelle edizioni del 2001, 2009 e 2015. La manifestazione accoglie sempre con grande calore questo artista che in molte sue canzoni esprime chiaramente le sue radici jazz. "Sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata..."]]>
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Umbria Jazz 2019. Gino Paoli canta e racconta 60 anni di musica (gallery) https://www.lavoce.it/umbria-jazz-gino-paoli/ Sat, 13 Jul 2019 18:44:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54877 Gino Paoli

In 60 anni di carriera "c'è una costante: il rispetto totale per una signora che mi abbandonerà solo quando muoio, la libertà". E' cominciato così lo spettacolo "Una lunga storia" col quale Umbria jazz 19 ha voluto rendere omaggio allo speciale anniversario di Gino Paoli, uno degli artisti italiani più amati. [gallery ids="54878,54879,54880,54881,54882,54883"] Paoli, accompagnato al piano da Danilo Rea e dall'Orchestra da Camera di Perugia, ha esordito al teatro Morlacchi presentando il suo nuovo album in uscita, con canzoni prive di rime o ritornelli. "Non avevo voglia di essere imbrigliato nel solito schema della canzone - racconta Gino Paoli al pubblico -, ma non è una cosa nuova, anche quando scrissi Il cielo in una stanza mi dissero che mancava l'inciso. Io non corro con gli altri, corro da solo, sempre". Dopo aver ripercorso brevemente i lunghi anni di carriera, Paoli ha ricordato gli amici della "scuola genovese". Umberto Bindi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Giorgio Calabrese e Luigi Tenco. In particolare Paoli ha interpretato "Il nostro concerto" di Bindi, "La canzone dell'amore perduto" di De André e una toccante versione di "Vedrai, vedrai" di Tenco. Nella seconda parte Paoli, accompagnato dalla pianista jazz Rita Marcotulli, si è esibito nei suoi più grandi successi: La gatta, Il cielo in una stanza, Sapore di mare, Una lunga storia d'amore, per poi concludere, richiamato dagli applausi, con Ti lascio una canzone.  ]]>
Gino Paoli

In 60 anni di carriera "c'è una costante: il rispetto totale per una signora che mi abbandonerà solo quando muoio, la libertà". E' cominciato così lo spettacolo "Una lunga storia" col quale Umbria jazz 19 ha voluto rendere omaggio allo speciale anniversario di Gino Paoli, uno degli artisti italiani più amati. [gallery ids="54878,54879,54880,54881,54882,54883"] Paoli, accompagnato al piano da Danilo Rea e dall'Orchestra da Camera di Perugia, ha esordito al teatro Morlacchi presentando il suo nuovo album in uscita, con canzoni prive di rime o ritornelli. "Non avevo voglia di essere imbrigliato nel solito schema della canzone - racconta Gino Paoli al pubblico -, ma non è una cosa nuova, anche quando scrissi Il cielo in una stanza mi dissero che mancava l'inciso. Io non corro con gli altri, corro da solo, sempre". Dopo aver ripercorso brevemente i lunghi anni di carriera, Paoli ha ricordato gli amici della "scuola genovese". Umberto Bindi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Giorgio Calabrese e Luigi Tenco. In particolare Paoli ha interpretato "Il nostro concerto" di Bindi, "La canzone dell'amore perduto" di De André e una toccante versione di "Vedrai, vedrai" di Tenco. Nella seconda parte Paoli, accompagnato dalla pianista jazz Rita Marcotulli, si è esibito nei suoi più grandi successi: La gatta, Il cielo in una stanza, Sapore di mare, Una lunga storia d'amore, per poi concludere, richiamato dagli applausi, con Ti lascio una canzone.  ]]>
TODI. Lo “Stabat Mater” di Gioachino Rossini https://www.lavoce.it/todi-stabat-mater-rossini/ Sat, 11 May 2019 10:12:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54500 stabat

Stabat Mater... L’inizio di questa sequenza, attribuita al beato Jacopone da Todi, raffigura in un modo scultoreo la presenza di Maria ai piedi della croce. Dà un senso di saldezza di fronte alle fughe dei discepoli, in quel venerdì che ha cambiato la storia del mondo. È la passione di Maria, musicata e cantata in tante occasioni in cui si fa memoria della passione del Signore. Le note dello Stabat Mater, sprigionate dalla sensibilità del cuore e dall’arte di Gioachino Rossini, sono risuonate nella chiesa di San Fortunato a Todi, a pochi metri dal sepolcro del beato Jacopone, la sera di sabato 4 maggio.

Diretta dal maestro Ezio Bosso, ha eseguito il concerto l’orchestra Europe Philharmonic, con il canto del coro filarmonico “Rossini” di Pesaro e solisti provenienti dal vivaio della Fondazione Pavarotti. Il pubblico ha gremito la grande chiesa del patrono; una presenza non solo composta da estimatori della musica classica provenienti da fuori regione, ma anche da molta gente del Tuderte.

Ed è questo che ha sottolineato il prof. Claudio Peri, ideatore e promotore della rinnovata riscoperta e rilancio del mistico Jacopone. Il professore ha parlato, nel suo breve intervento prima del concerto, dell’importanza della nostra identità, non per metterla in contrapposizione ma per capire chi siamo. Non siamo nati oggi e, pur vivendo in un periodo storico di convulsi cambiamenti, le radici ci aiutano a vivere l’oggi con serenità. Il concerto, sia per il testo, sia per la musica e il contesto in cui si è svolto, lo possiamo definire “una grande bellezza”.

Stabat Mater: riferimenti letterari

Uno dei grandi estimatori della bellezza è stato lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Ciò che lo spingeva era la ricerca della bellezza, e per questo ci ha lasciato la famosa frase: “La bellezza salverà il mondo”, che appare nel libro L’idiota.

Nel romanzo I fratelli Karamazov approfondisce il problema. Un ateo, Ipolit, domanda al principe Mynski “in che modo la bellezza salverebbe il mondo”. Il principe non dice nulla, ma va da un giovane di diciotto anni che sta agonizzando. Lì rimane, pieno di compassione e amore, finché quello muore. Con questo voleva dire: è la bellezza che ci porta all’amore condiviso con il dolore; il mondo sarà salvo oggi e sempre fin quando ci sarà tale gesto.

Questa è la lettura profonda dello Stabat Mater: la condivisone del dolore verso Cristo da parte di Maria ci porta all’amore per il Signore e la sua madre, e in loro vediamo riflessa la sofferenza di tanti nostri fratelli. Questo salverà il mondo.

L’aveva capito bene il beato Jacopone, quando nella lauda numero 39 così si esprime: “O Amor, devino Amore, Amor che non èi amato! Amor, la tua amicizia è plena de letizia; non cade mai en trestizia lo cor che tt’assaiato”.

Una serata da non dimenticare, di vera cultura , nell’autentico significato della parola: coltivare la propria persona nella mente e nel cuore.

Don Marcello Cruciani

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stabat

Stabat Mater... L’inizio di questa sequenza, attribuita al beato Jacopone da Todi, raffigura in un modo scultoreo la presenza di Maria ai piedi della croce. Dà un senso di saldezza di fronte alle fughe dei discepoli, in quel venerdì che ha cambiato la storia del mondo. È la passione di Maria, musicata e cantata in tante occasioni in cui si fa memoria della passione del Signore. Le note dello Stabat Mater, sprigionate dalla sensibilità del cuore e dall’arte di Gioachino Rossini, sono risuonate nella chiesa di San Fortunato a Todi, a pochi metri dal sepolcro del beato Jacopone, la sera di sabato 4 maggio.

Diretta dal maestro Ezio Bosso, ha eseguito il concerto l’orchestra Europe Philharmonic, con il canto del coro filarmonico “Rossini” di Pesaro e solisti provenienti dal vivaio della Fondazione Pavarotti. Il pubblico ha gremito la grande chiesa del patrono; una presenza non solo composta da estimatori della musica classica provenienti da fuori regione, ma anche da molta gente del Tuderte.

Ed è questo che ha sottolineato il prof. Claudio Peri, ideatore e promotore della rinnovata riscoperta e rilancio del mistico Jacopone. Il professore ha parlato, nel suo breve intervento prima del concerto, dell’importanza della nostra identità, non per metterla in contrapposizione ma per capire chi siamo. Non siamo nati oggi e, pur vivendo in un periodo storico di convulsi cambiamenti, le radici ci aiutano a vivere l’oggi con serenità. Il concerto, sia per il testo, sia per la musica e il contesto in cui si è svolto, lo possiamo definire “una grande bellezza”.

Stabat Mater: riferimenti letterari

Uno dei grandi estimatori della bellezza è stato lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Ciò che lo spingeva era la ricerca della bellezza, e per questo ci ha lasciato la famosa frase: “La bellezza salverà il mondo”, che appare nel libro L’idiota.

Nel romanzo I fratelli Karamazov approfondisce il problema. Un ateo, Ipolit, domanda al principe Mynski “in che modo la bellezza salverebbe il mondo”. Il principe non dice nulla, ma va da un giovane di diciotto anni che sta agonizzando. Lì rimane, pieno di compassione e amore, finché quello muore. Con questo voleva dire: è la bellezza che ci porta all’amore condiviso con il dolore; il mondo sarà salvo oggi e sempre fin quando ci sarà tale gesto.

Questa è la lettura profonda dello Stabat Mater: la condivisone del dolore verso Cristo da parte di Maria ci porta all’amore per il Signore e la sua madre, e in loro vediamo riflessa la sofferenza di tanti nostri fratelli. Questo salverà il mondo.

L’aveva capito bene il beato Jacopone, quando nella lauda numero 39 così si esprime: “O Amor, devino Amore, Amor che non èi amato! Amor, la tua amicizia è plena de letizia; non cade mai en trestizia lo cor che tt’assaiato”.

Una serata da non dimenticare, di vera cultura , nell’autentico significato della parola: coltivare la propria persona nella mente e nel cuore.

Don Marcello Cruciani

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A Sanremo vince la polemica https://www.lavoce.it/sanremo-polemica/ Sat, 16 Feb 2019 08:00:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54026 lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Mahmood votato dalle élite, Ultimo sorretto dal popolo ma sconfitto dalla giuria di qualità e dai giornalisti... Per i tre-quattro poveri cristi che non hanno seguito il Festival di Sanremo, ricordo che Mahmood (italiano di padre egiziano e madre sarda) ha vinto con il voto decisivo delle giurie di esperti, mentre al televoto aveva ottenuto il 14 per cento.

Ultimo, giunto - a dispetto del nome d’arte - al secondo posto, aveva invece trionfato nel voto da casa, quello espresso via telefono. Ebbene, anche su questo esito il mondo della politica - e non solo - si è esercitato ad applicare le categorie alle quali adesso sembra non si possa sfuggire: quelle della contrapposizione sociale tra ‘alto’ e ‘basso’ , tra popolo e categorie privilegiate.

Con il sottinteso che l’alto e il privilegiato sta lì per sovvertire l’unica ‘verità vera’ che esiste, quella del popolo e, soprattutto, di chi dice di agire in suo nome. In più, Mahmood (che abita al Gratosoglio, periferia sud di Milano, e di nome fa Alessandro) ha un cognome implacabilmente nordafricano.

E anche questo non ha deposto a sua favore nei commenti seguiti alla sua vittoria. Ha vinto il Festival, ricordo ancora, dopo aver preso il 14 per cento al televoto; tutto sommato, c’è chi governa il Paese avendo ottenuto il 17 per cento alle urne. E poi - cantava Bennato anni fa - “sono solo canzonette”.

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lente d'ingrandimento, logo rubrica De gustibus

di Daris Giancarlini

Mahmood votato dalle élite, Ultimo sorretto dal popolo ma sconfitto dalla giuria di qualità e dai giornalisti... Per i tre-quattro poveri cristi che non hanno seguito il Festival di Sanremo, ricordo che Mahmood (italiano di padre egiziano e madre sarda) ha vinto con il voto decisivo delle giurie di esperti, mentre al televoto aveva ottenuto il 14 per cento.

Ultimo, giunto - a dispetto del nome d’arte - al secondo posto, aveva invece trionfato nel voto da casa, quello espresso via telefono. Ebbene, anche su questo esito il mondo della politica - e non solo - si è esercitato ad applicare le categorie alle quali adesso sembra non si possa sfuggire: quelle della contrapposizione sociale tra ‘alto’ e ‘basso’ , tra popolo e categorie privilegiate.

Con il sottinteso che l’alto e il privilegiato sta lì per sovvertire l’unica ‘verità vera’ che esiste, quella del popolo e, soprattutto, di chi dice di agire in suo nome. In più, Mahmood (che abita al Gratosoglio, periferia sud di Milano, e di nome fa Alessandro) ha un cognome implacabilmente nordafricano.

E anche questo non ha deposto a sua favore nei commenti seguiti alla sua vittoria. Ha vinto il Festival, ricordo ancora, dopo aver preso il 14 per cento al televoto; tutto sommato, c’è chi governa il Paese avendo ottenuto il 17 per cento alle urne. E poi - cantava Bennato anni fa - “sono solo canzonette”.

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Dietro la tragedia di Corinaldo. Musica che incita i teenager all’odio e alla violenza https://www.lavoce.it/corinaldo-musica-trap-violenza/ https://www.lavoce.it/corinaldo-musica-trap-violenza/#comments Thu, 13 Dec 2018 12:09:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53624 trap

Dopo la tragedia di Corinaldo, facciamo qualche passo nella musica “trap”, quella che ha portato centinaia di giovanissimi a riempire la discoteca “Lanterna azzurra” per ascoltare Sfera Ebbasta. Si comprende che alcuni gesti di violenza e irresponsabilità durante quei concerti non accadono per caso.

Quali sono i cantanti preferiti dai ragazzi?

Un sondaggio curato dall’associazione Hope ha chiesto a circa 500 ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (partecipanti ai Grest!) quali fossero i loro cantanti preferiti: le ragazzine indicano Ariana Grande, Miley Cyrus, Selena Gomez e Katy Perry, che hanno in comune un atteggiamento sessualmente provocante, un modello di sessualità fluida e un’oggettivizzazione del corpo femminile. I maschi, insieme a Fedez, J-Ax e Rovazzi, ascoltano gli artisti del genere “trap”.

Il genere "trap"

Tra i più gettonati c’è il collettivo romano Dark Polo Gang, per il quale la donna non ha nome né identità, ma semplicemente è una “tr**a”, come viene ripetuto in diverse canzoni; è bottino nella guerra per la supremazia tra maschi, da trattare senza rispetto. I soldi, infine, sono tutto, e si può arrivare a minacciare di morte, come ascoltiamo nel brano Cono gelato.

L’apologia della droga e la narrativa dello spaccio per far soldi è una costante in queste canzoni.

Sfera Ebbasta, l’artista che si doveva esibire a Corinaldo, nel brano Brnbq racconta della normalità della droga, di cristalli che bruciano sulle ampolle, di spaccio e uso di sostanze. Nel brano Rockstar racconta di come comunica con uno spacciatore tramite il cellulare. Noys Narcos e Gemello in Verano zombie cantano “ti insegno a cucinare la pippata [cocaina] con il bica[bicarbonato]”; lo spaccio è narrato come azione ordinaria.

Violenza in musica

Ma è la violenza bruta che davvero stupisce. Nella produzione di Noys Narcos e Gemello si ascolta da “paga le tue colpe, spara a tua moglie” a “entro in discoteca con un mitra e ammazzo tutti, prendo la percentuale sopra tutti i lutti”: si rievocano note azioni criminali, con l’aggiunta dello spregio per le vittime.

In un crescendo concettuale, si consiglia pure il suicidio (“buttati di testa sul cemento a Caracalla”) e di andare con una prostituta per ammalarsi di Aids, chiamato in gergo “il violone”. La frase “scambio Satana per Cristo” offre la misura del ribaltamento valoriale di questo tipo di proposte.

Educare i ragazzi

La trasgressione esercita un forte fascino soprattutto sui maschi, che tuttavia non sarebbero irretiti così presto e così facilmente se il mondo educante capisse una volta per tutte che non si tratta “solo” di canzoni, ma di modelli di vita che “insegnano” con maggiore efficacia di un educatore professionale, perché si appoggiano sulla bellezza della rima e del ritmo musicale.

È fondamentale pertanto conoscere e capire chi sono i compagni mass-mediali dei più giovani, in particolare quegli artisti musicali che li accompagnano 24 ore al giorno nei loro smartphone, da dove cantano come vivere la vita, spassarsela, divertirsi, trattare gli altri, cosa fumare e quali sostanze prendere.

Infine, è urgente e necessario cogliere ogni occasione per fornire - ai ragazzi e ai loro genitori - una lettura critica dei cantanti che tanto li affascinano, per evitare di arrivare al punto di non-ritorno oltre il quale la prevenzione educativa non può più nulla: il furto, anzi, lo stupro mediatico dell’innocenza di ragazzini sempre più bambini.

Marco Brusati

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trap

Dopo la tragedia di Corinaldo, facciamo qualche passo nella musica “trap”, quella che ha portato centinaia di giovanissimi a riempire la discoteca “Lanterna azzurra” per ascoltare Sfera Ebbasta. Si comprende che alcuni gesti di violenza e irresponsabilità durante quei concerti non accadono per caso.

Quali sono i cantanti preferiti dai ragazzi?

Un sondaggio curato dall’associazione Hope ha chiesto a circa 500 ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (partecipanti ai Grest!) quali fossero i loro cantanti preferiti: le ragazzine indicano Ariana Grande, Miley Cyrus, Selena Gomez e Katy Perry, che hanno in comune un atteggiamento sessualmente provocante, un modello di sessualità fluida e un’oggettivizzazione del corpo femminile. I maschi, insieme a Fedez, J-Ax e Rovazzi, ascoltano gli artisti del genere “trap”.

Il genere "trap"

Tra i più gettonati c’è il collettivo romano Dark Polo Gang, per il quale la donna non ha nome né identità, ma semplicemente è una “tr**a”, come viene ripetuto in diverse canzoni; è bottino nella guerra per la supremazia tra maschi, da trattare senza rispetto. I soldi, infine, sono tutto, e si può arrivare a minacciare di morte, come ascoltiamo nel brano Cono gelato.

L’apologia della droga e la narrativa dello spaccio per far soldi è una costante in queste canzoni.

Sfera Ebbasta, l’artista che si doveva esibire a Corinaldo, nel brano Brnbq racconta della normalità della droga, di cristalli che bruciano sulle ampolle, di spaccio e uso di sostanze. Nel brano Rockstar racconta di come comunica con uno spacciatore tramite il cellulare. Noys Narcos e Gemello in Verano zombie cantano “ti insegno a cucinare la pippata [cocaina] con il bica[bicarbonato]”; lo spaccio è narrato come azione ordinaria.

Violenza in musica

Ma è la violenza bruta che davvero stupisce. Nella produzione di Noys Narcos e Gemello si ascolta da “paga le tue colpe, spara a tua moglie” a “entro in discoteca con un mitra e ammazzo tutti, prendo la percentuale sopra tutti i lutti”: si rievocano note azioni criminali, con l’aggiunta dello spregio per le vittime.

In un crescendo concettuale, si consiglia pure il suicidio (“buttati di testa sul cemento a Caracalla”) e di andare con una prostituta per ammalarsi di Aids, chiamato in gergo “il violone”. La frase “scambio Satana per Cristo” offre la misura del ribaltamento valoriale di questo tipo di proposte.

Educare i ragazzi

La trasgressione esercita un forte fascino soprattutto sui maschi, che tuttavia non sarebbero irretiti così presto e così facilmente se il mondo educante capisse una volta per tutte che non si tratta “solo” di canzoni, ma di modelli di vita che “insegnano” con maggiore efficacia di un educatore professionale, perché si appoggiano sulla bellezza della rima e del ritmo musicale.

È fondamentale pertanto conoscere e capire chi sono i compagni mass-mediali dei più giovani, in particolare quegli artisti musicali che li accompagnano 24 ore al giorno nei loro smartphone, da dove cantano come vivere la vita, spassarsela, divertirsi, trattare gli altri, cosa fumare e quali sostanze prendere.

Infine, è urgente e necessario cogliere ogni occasione per fornire - ai ragazzi e ai loro genitori - una lettura critica dei cantanti che tanto li affascinano, per evitare di arrivare al punto di non-ritorno oltre il quale la prevenzione educativa non può più nulla: il furto, anzi, lo stupro mediatico dell’innocenza di ragazzini sempre più bambini.

Marco Brusati

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L’ultima creazione “capricciosa” di Sulpizi https://www.lavoce.it/creazione-capricciosa-sulpizi/ Fri, 07 Sep 2018 12:00:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52774 Sulpizi

Con oltre 200 composizioni realizzate, (sta lavorando alla 201esima) superati gli ottant’anni di età, padre Fernando Sulpizi non ha ancora perso “l’incontenibile desiderio di continuare a produrre musica”. “Mi sento ancora ‘un fanciullino’” ama ripetere. “Se non scrivo divento nervoso, ne ho bisogno per tenere attivo il cervello. Quando scrivo mi diverto”. Agostiniano, parroco da anni di Sant’Agostino, chiesa non lontana dal centro storico di Perugia, da quando il numero dei residenti e dei parrocchiani è calato ha molto più tempo da dedicare alla sua passione di sempre, il comporre: “a volte scrivo fino a notte fonda perché c’è più silenzio, lontano dalle incombenze giornaliere e allora mi metto al computer e provo. Con il computer riesco a riprodurre tutti i suoni come se lavorassi con gli strumenti veri”. La sua produzione spazia dall’opera alla sinfonica, dalla cameristica all’oratoriale.

Venerdì 31 agosto sera, nell’ambito della 2a edizione del Festival dello spirito, a cura della scuola di musica “La Maggiore” di Perugia, presso il chiostro di Sant’Anna a Perugia, il maestro ha presentato la sua ultima creazione “Capricciose invenzioni per il violino di Lorenzo Lucca”. L’iniziativa era in collaborazione con Hyperprism edizioni musicali, la casa editrice fondata da padre Sulpizi diversi anni fa. L’opera è stata ispirata dalle riflessioni musicali che il padre agostiniano ha ricavato dalla lettura dei “Capricciosi et piacevoli ragionamenti”, raccolta di riflessioni di Pietro Aretino. Ad introdurre la serata c’era il maestro Stefano Ragni, al pianoforte Michele Rossetti, al violino Lorenzo Lucca, ambedue esperti musicisti che hanno saputo ottimamente interpretare i diversi brani. Tre composizioni, per violino e pianoforte, per violino solo di nuovo per violino e pianoforte che fanno parte di un’opera più vasta, un Concerto per violino e orchestra richiesto come pezzo d’obbligo al Concorso “Rodolfo Lipizer” di Gorizia. Il pubblico ha apprezzato molto.

“Si tratta di componimenti destinati a dimostrare il virtuosismo del violino” ha spiegato Sulpizi e il concerto al chiostro Sant’Anna lo ha ampiamente dimostrato, tramite le capacità esecutive di Lorenzo Lucca, strumentista perugino vincitore del premio “L.Roscini”.

La serata ha visto l’esecuzione di altri due brani, L’araldo e Lo Sciamano tratti dal cd “Il mito del cerchio” derivati da una collaborazione con l’artista Armando Marrocco.

Che dire ancora di padre Sulpizi? A tracciarne un breve profilo, a tratti scherzoso, è stato il maestro Ragni, docente al Conservatorio “Morlacchi” di Perugia. Di padre Sulpizi ha voluto ricordare il grande numero di opere realizzate, oltreché la volontà ancora forte di comporre.

Tra tutte le opere Ragni si è soffermato sulla più corposa, appena conclusa, composta a commento dei testi delle XIII Confessioni di Sant’Agostino: 40 componimenti, 14 le ensamble coinvolte, 20 ore di registrazione. Ogni libro viene concluso da un coro di voci femminili. Un’opera monumentale che è un itinerario di fede e di vita. A settembre dovrebbe partire la pubblicazione dei primi cd - ha detto Sulpizi.

Manuela Acito

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Sulpizi

Con oltre 200 composizioni realizzate, (sta lavorando alla 201esima) superati gli ottant’anni di età, padre Fernando Sulpizi non ha ancora perso “l’incontenibile desiderio di continuare a produrre musica”. “Mi sento ancora ‘un fanciullino’” ama ripetere. “Se non scrivo divento nervoso, ne ho bisogno per tenere attivo il cervello. Quando scrivo mi diverto”. Agostiniano, parroco da anni di Sant’Agostino, chiesa non lontana dal centro storico di Perugia, da quando il numero dei residenti e dei parrocchiani è calato ha molto più tempo da dedicare alla sua passione di sempre, il comporre: “a volte scrivo fino a notte fonda perché c’è più silenzio, lontano dalle incombenze giornaliere e allora mi metto al computer e provo. Con il computer riesco a riprodurre tutti i suoni come se lavorassi con gli strumenti veri”. La sua produzione spazia dall’opera alla sinfonica, dalla cameristica all’oratoriale.

Venerdì 31 agosto sera, nell’ambito della 2a edizione del Festival dello spirito, a cura della scuola di musica “La Maggiore” di Perugia, presso il chiostro di Sant’Anna a Perugia, il maestro ha presentato la sua ultima creazione “Capricciose invenzioni per il violino di Lorenzo Lucca”. L’iniziativa era in collaborazione con Hyperprism edizioni musicali, la casa editrice fondata da padre Sulpizi diversi anni fa. L’opera è stata ispirata dalle riflessioni musicali che il padre agostiniano ha ricavato dalla lettura dei “Capricciosi et piacevoli ragionamenti”, raccolta di riflessioni di Pietro Aretino. Ad introdurre la serata c’era il maestro Stefano Ragni, al pianoforte Michele Rossetti, al violino Lorenzo Lucca, ambedue esperti musicisti che hanno saputo ottimamente interpretare i diversi brani. Tre composizioni, per violino e pianoforte, per violino solo di nuovo per violino e pianoforte che fanno parte di un’opera più vasta, un Concerto per violino e orchestra richiesto come pezzo d’obbligo al Concorso “Rodolfo Lipizer” di Gorizia. Il pubblico ha apprezzato molto.

“Si tratta di componimenti destinati a dimostrare il virtuosismo del violino” ha spiegato Sulpizi e il concerto al chiostro Sant’Anna lo ha ampiamente dimostrato, tramite le capacità esecutive di Lorenzo Lucca, strumentista perugino vincitore del premio “L.Roscini”.

La serata ha visto l’esecuzione di altri due brani, L’araldo e Lo Sciamano tratti dal cd “Il mito del cerchio” derivati da una collaborazione con l’artista Armando Marrocco.

Che dire ancora di padre Sulpizi? A tracciarne un breve profilo, a tratti scherzoso, è stato il maestro Ragni, docente al Conservatorio “Morlacchi” di Perugia. Di padre Sulpizi ha voluto ricordare il grande numero di opere realizzate, oltreché la volontà ancora forte di comporre.

Tra tutte le opere Ragni si è soffermato sulla più corposa, appena conclusa, composta a commento dei testi delle XIII Confessioni di Sant’Agostino: 40 componimenti, 14 le ensamble coinvolte, 20 ore di registrazione. Ogni libro viene concluso da un coro di voci femminili. Un’opera monumentale che è un itinerario di fede e di vita. A settembre dovrebbe partire la pubblicazione dei primi cd - ha detto Sulpizi.

Manuela Acito

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Eddie Hawkins: il musicista nero che ama l’Umbria https://www.lavoce.it/eddie-hawkins-umbria/ Fri, 24 Aug 2018 10:09:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52667 Eddie Hawkins

"Abitavamo in due palazzi a poca distanza l'uno dall'altro ad Atlanta, Martin Luther King ed io, neri entrambi,  ma non ci siamo mai incontrati. E pensare che anche mia madre faceva King di cognome, e di sicuro erano parenti. La sera che lo uccisero, il 4 aprile del 1968, veniva eseguita per la prima volta alla Piccola Scala di Milano la mia 'Missa Nobis', che dedicammo proprio a quell'uomo straordinario": Eddie Hawkins, cantante e ballerino in gioventù, partito dalla Georgia per l'Europa insieme al fratello Jesse nei primi anni Sessanta, ora ha molte primavere sulle spalle ma ancora la treccia candida che gli solca la schiena, come quando calcava i palcoscenici di tante città per cantare spirituals e gospel, facendone strumento di dialogo e contatto tra persone di diverse fedi e culture. Il 18 settembre nella chiesa di Sant'Ercolano a Perugia, alle 17, nell'ambito della Sagra musicale umbra, il coro Santo Spirito Volumnia, diretto dal maestro Sang Hwang, eseguirà la 'Missa Nobis', nella quale i vari passaggi della celebrazione eucaristica sono resi musicalmente attingendo dai generi più diversi, dallo spirituals al gospel a molto altro. Una proposta che poteva sembrare provocatoria 50 anni fa, ma che mantiene intatto il suo messaggio di volontà di dialogo e incontro tra fedi diverse in nome di unico Dio. Eddie Hawkins in Italia ha cominciato dal famoso Folkstudio di Roma, crogiuolo di musicisti che ha sfornato, tra gli altri, Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Non a caso il primo gruppo musicale fondato da Eddie si chiamava Folkstudio Singers. "Tutti i miei lavori musicali - racconta Eddie a La Voce - compresi quelli da cantante singolo, sono stati prodotti dalla Pro Civitate di Assisi. Un luogo che io considero come la mia vera famiglia in Italia, dove è ancora possibile il dialogo tra persone di nazionalità e religioni diverse". Con la Pro Civitate, Hawkins ha anche scoperto l'Umbria come luogo dove vivere: "A Roma non tornerò di certo - dice - così come non tornerò mai più in America. Un paese che, non ho remore a dirlo, è sempre stato razzista ma che ora, con questa presidenza, ha avuto una vera e propria licenza per continuare ad esserlo. Quello che mi colpisce e mi dispiace - conclude Hawkins, ricordando che suo nonno Albert era nato in schiavitù - è come possano continuare a dirsi cristiani coloro che usano espressioni intrise di tanto odio".

Daris Giancarlini

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Eddie Hawkins

"Abitavamo in due palazzi a poca distanza l'uno dall'altro ad Atlanta, Martin Luther King ed io, neri entrambi,  ma non ci siamo mai incontrati. E pensare che anche mia madre faceva King di cognome, e di sicuro erano parenti. La sera che lo uccisero, il 4 aprile del 1968, veniva eseguita per la prima volta alla Piccola Scala di Milano la mia 'Missa Nobis', che dedicammo proprio a quell'uomo straordinario": Eddie Hawkins, cantante e ballerino in gioventù, partito dalla Georgia per l'Europa insieme al fratello Jesse nei primi anni Sessanta, ora ha molte primavere sulle spalle ma ancora la treccia candida che gli solca la schiena, come quando calcava i palcoscenici di tante città per cantare spirituals e gospel, facendone strumento di dialogo e contatto tra persone di diverse fedi e culture. Il 18 settembre nella chiesa di Sant'Ercolano a Perugia, alle 17, nell'ambito della Sagra musicale umbra, il coro Santo Spirito Volumnia, diretto dal maestro Sang Hwang, eseguirà la 'Missa Nobis', nella quale i vari passaggi della celebrazione eucaristica sono resi musicalmente attingendo dai generi più diversi, dallo spirituals al gospel a molto altro. Una proposta che poteva sembrare provocatoria 50 anni fa, ma che mantiene intatto il suo messaggio di volontà di dialogo e incontro tra fedi diverse in nome di unico Dio. Eddie Hawkins in Italia ha cominciato dal famoso Folkstudio di Roma, crogiuolo di musicisti che ha sfornato, tra gli altri, Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Non a caso il primo gruppo musicale fondato da Eddie si chiamava Folkstudio Singers. "Tutti i miei lavori musicali - racconta Eddie a La Voce - compresi quelli da cantante singolo, sono stati prodotti dalla Pro Civitate di Assisi. Un luogo che io considero come la mia vera famiglia in Italia, dove è ancora possibile il dialogo tra persone di nazionalità e religioni diverse". Con la Pro Civitate, Hawkins ha anche scoperto l'Umbria come luogo dove vivere: "A Roma non tornerò di certo - dice - così come non tornerò mai più in America. Un paese che, non ho remore a dirlo, è sempre stato razzista ma che ora, con questa presidenza, ha avuto una vera e propria licenza per continuare ad esserlo. Quello che mi colpisce e mi dispiace - conclude Hawkins, ricordando che suo nonno Albert era nato in schiavitù - è come possano continuare a dirsi cristiani coloro che usano espressioni intrise di tanto odio".

Daris Giancarlini

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Gli 85 anni di Quincy Jones a Uj https://www.lavoce.it/gli-85-anni-quincy-jones-uj/ Thu, 12 Jul 2018 14:25:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52386

All’Arena Santa Giuliana Umbria jazz festeggerà gli 85 anni di Quincy Jones con uno spettacolo il 13 luglio (ore 21). Sarà una grande festa di compleanno con la quale la kermesse musicale perugina darà il via all’intero programma, che per questa 45a edizione si preannuncia speciale per la qualità delle proposte e la presenza di grandi artisti. Sul palco dell’Arena, presentati dallo stesso Jones, si alterneranno grandi artisti che in passato hanno lavorato con lui: Dee Dee Bridgewater, Noah, Gil Dor, Patti Austin, i Take 6, Ivan Lin, Alfredo Rodriguez e Pedrito Martinez. Ospite speciale Paolo Fresu. Insieme a loro, con gli arrangiamenti originali di Jones, la Umbria jazz orchestra diretta da John Clayton con Nathan East& Harvey Mason. Trombettista jazz, polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore, direttore musicale, autore di colonne sonore per cinema, teatro e televisione, titolare o responsabile di case discografiche, attore. Tanti i ruoli ricoperti dal grande artista in più di settant’anni di carriera nello show business, nonché i riconoscimenti ricevuti. Ha prodotto lui il disco più venduto della storia, il famoso Thriller di Michael Jackson. Dopo gli esordi come jazzman, nel corso degli anni i suoi orizzonti musicali si sono ampliati esplorando dal suo punto di vista pop l’hip hop, il soul, la musica africana e brasiliana e la musica classica, creando ibridi che sfuggono a qualsiasi limitazione di genere. Fino al 22 luglio il programma di questa 25 edizione di Uj promette grandi nomi uniti a grandi vocalità. Novità di quest’anno la presentazione, il pomeriggio (ore 17) del 13 luglio, al Teatro Morlacchi, di un concerto multimediale, “I Caraviaggianti”, ideazione e musiche composte da Rita Marcotulli (già sold out). Sabato 14 alle 17, all’arena del Santa Giuliana ci sarà il grande pianista Andrea Pozza, (un secondo concerto lo terrà domenica 15 alla stessa ora); alle ore 21 Gilberto Gil proporrà un disco dedicato alle favelas, soprattutto metropolitane, con “Refavela 40”, dal disco che Gil incise nel 1977 dopo aver partecipato al festival di musica africana di Lagos, Nigeria. Domenica 15 alle ore 21 sempre all’Arena Caetano Veloso porta sul palco i suoi tre figli, tutti musicisti di valore con il tour Ofertorio. Come ogni anno il programma di Uj 2018 propone la solita formula con i concerti gratuiti in piazza IV Novembre, a partire dalle ore 19 e quelli ai Giardini Carducci dalle 13 alle 1 di notte. Sempre graditi per il loro ritmo coinvolgente le street parade dei Funk Off nel centro storico di Perugia: quest’anno presenteranno il nuovo cd It’s ok. Tornano i concerti alla Sala Podiani della Galleria nazionale dell’Umbria, ogni giorno alle ore 12 e quelli al Teatro Morlacchi, del pomeriggio, serali e “round midnight”. Un capitolo importante anche quest’anno è rappresentato dalle Clinics tenute in collaborazione con il Berklee College of music di Boston. Proseguendo nel programma venerdì 20, sempre al Santa Giuliana, concerto di David Byrne: fondatore della band di culto Talking Heads, avventura oggi chiusa, è musicista, produttore discografico, regista, autore, dal talento multiforme. Sabato 21 torna per l’edizione dei 45 anni Mario Biondi, uno dei beniamini del pubblico di Umbria jazz, soprattutto per quella voce baritonale che lo ha fatto soprannominare il “Barry White italiano”. Domenica 22 si chiude con Gregory Porter che, dal vivo, presenterà il suo omaggio a Nat King Cole, insieme alla Umbria jazz orchestra arrangiata e diretta da Vince Mendoza.

Manuela Acito

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All’Arena Santa Giuliana Umbria jazz festeggerà gli 85 anni di Quincy Jones con uno spettacolo il 13 luglio (ore 21). Sarà una grande festa di compleanno con la quale la kermesse musicale perugina darà il via all’intero programma, che per questa 45a edizione si preannuncia speciale per la qualità delle proposte e la presenza di grandi artisti. Sul palco dell’Arena, presentati dallo stesso Jones, si alterneranno grandi artisti che in passato hanno lavorato con lui: Dee Dee Bridgewater, Noah, Gil Dor, Patti Austin, i Take 6, Ivan Lin, Alfredo Rodriguez e Pedrito Martinez. Ospite speciale Paolo Fresu. Insieme a loro, con gli arrangiamenti originali di Jones, la Umbria jazz orchestra diretta da John Clayton con Nathan East& Harvey Mason. Trombettista jazz, polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore, direttore musicale, autore di colonne sonore per cinema, teatro e televisione, titolare o responsabile di case discografiche, attore. Tanti i ruoli ricoperti dal grande artista in più di settant’anni di carriera nello show business, nonché i riconoscimenti ricevuti. Ha prodotto lui il disco più venduto della storia, il famoso Thriller di Michael Jackson. Dopo gli esordi come jazzman, nel corso degli anni i suoi orizzonti musicali si sono ampliati esplorando dal suo punto di vista pop l’hip hop, il soul, la musica africana e brasiliana e la musica classica, creando ibridi che sfuggono a qualsiasi limitazione di genere. Fino al 22 luglio il programma di questa 25 edizione di Uj promette grandi nomi uniti a grandi vocalità. Novità di quest’anno la presentazione, il pomeriggio (ore 17) del 13 luglio, al Teatro Morlacchi, di un concerto multimediale, “I Caraviaggianti”, ideazione e musiche composte da Rita Marcotulli (già sold out). Sabato 14 alle 17, all’arena del Santa Giuliana ci sarà il grande pianista Andrea Pozza, (un secondo concerto lo terrà domenica 15 alla stessa ora); alle ore 21 Gilberto Gil proporrà un disco dedicato alle favelas, soprattutto metropolitane, con “Refavela 40”, dal disco che Gil incise nel 1977 dopo aver partecipato al festival di musica africana di Lagos, Nigeria. Domenica 15 alle ore 21 sempre all’Arena Caetano Veloso porta sul palco i suoi tre figli, tutti musicisti di valore con il tour Ofertorio. Come ogni anno il programma di Uj 2018 propone la solita formula con i concerti gratuiti in piazza IV Novembre, a partire dalle ore 19 e quelli ai Giardini Carducci dalle 13 alle 1 di notte. Sempre graditi per il loro ritmo coinvolgente le street parade dei Funk Off nel centro storico di Perugia: quest’anno presenteranno il nuovo cd It’s ok. Tornano i concerti alla Sala Podiani della Galleria nazionale dell’Umbria, ogni giorno alle ore 12 e quelli al Teatro Morlacchi, del pomeriggio, serali e “round midnight”. Un capitolo importante anche quest’anno è rappresentato dalle Clinics tenute in collaborazione con il Berklee College of music di Boston. Proseguendo nel programma venerdì 20, sempre al Santa Giuliana, concerto di David Byrne: fondatore della band di culto Talking Heads, avventura oggi chiusa, è musicista, produttore discografico, regista, autore, dal talento multiforme. Sabato 21 torna per l’edizione dei 45 anni Mario Biondi, uno dei beniamini del pubblico di Umbria jazz, soprattutto per quella voce baritonale che lo ha fatto soprannominare il “Barry White italiano”. Domenica 22 si chiude con Gregory Porter che, dal vivo, presenterà il suo omaggio a Nat King Cole, insieme alla Umbria jazz orchestra arrangiata e diretta da Vince Mendoza.

Manuela Acito

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Musica dal mondo, al via la rassegna https://www.lavoce.it/musica-dal-mondo-al-via-la-rassegna/ https://www.lavoce.it/musica-dal-mondo-al-via-la-rassegna/#comments Wed, 27 Jun 2018 11:35:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52172

Dopo il successo della Festa Europea della Musica dello scorso 21 giugno, la XIX edizione del festival Musica dal mondo riprende in versione estiva. Numerosi i concerti gratuiti in programma da martedì 26 giugno fino a ottobre prossimo. Ad aprire, nella prestigiosa cornice della Sala dei Notari, la Uranienborg Chamber Orchestra di Oslo, Norvegia, diretta dal M. Svein Egil Skott, che si esibirà in musiche della tradizione popolare norvegese. Il concerto è organizzato in collaborazione con FOG /Festival Orchestre Giovanili di Firenze. Lunedì 2 luglio alle 21.30, sarà la volta dell’ Orchestra d'archi del Conservatorio popolare di Ginevra, che si esibirà sempre a Perugia, nel chiostro della cattedrale di San Lorenzo, sotto la direzione del maestro Jean Claude Adler, con musiche di Vivaldi, Bach, Mozart. Concerto per pianoforte, con brani di Beethoven, invece, Giovedì 12 luglio alle 21.30 nella chiesa di Sant’Antonio, del pianista Thomas J. Lymenstull, in collaborazione con Interlochen Center for the Arts. Quindi, tre giorni all’insegna della musica classica, ma anche blues, folk, soul da martedì 17 a giovedì 19 luglio a Perugia e non solo. Martedì 17 luglio, ore 21.30, la Basilica di San Pietro ospiterà la Pittsburgh Youth Concert Orchestra (PYCO) dalla Pennsylvania che, sotto la direzione dei maestri Pablo Ardiles e Thomas Taylor, direttore dell’ensemble corale, eseguirà un repertorio classico. In collaborazione con A1 Class Events and Travel. Mercoledì 18 luglio, invece, alle ore 21 musica blues folk soul nel borgo antico di Collestrada, con la City Rhythm Orchestra di Philadelphia (U.S.A.), concerto realizzato in collaborazione con Jet vacations Worldwide Group Travel Specialists, l’associazione Colle della Strada e l’associazione Radici di pietra. Infine, Giovedì 19 luglio, ore 21, la stessa City Rhythm Orchestra si esibirà a Santa Maria degli Angeli, in piazza Garibaldi, grazie alla collaborazione con la Pro loco di Santa Maria degli Angeli. Ultimi tre appuntamenti di luglio, prima della pausa estiva, sabato 21 luglio alle 18.30 nella sede della Fondazione Post a Perugia, con la Salendine Nook School proveniente dall’Inghilterra, diretta da Hayley Jackson. In collaborazione con Gower Tours; Lunedì 23 luglio alle ore 18, a Palazzo Della Penna, con l’Accademia Amsterdam concerto dei docenti, che sotto la direzione del maestro Onno Verschoor, eseguirà un repertorio barocco. In collaborazione con Munus Arts & Culture, Bio At Café Palazzo Della Penna e Museo Civico Palazzo della Penna; infine, venerdì 27 luglio la stessa Accademia si esibirà alle ore 18, nell’ Aula Magna dell’ Università italiana per Stranieri di Perugia. Due, al momento, gli appuntamenti di Musica dal Mondo programmati per ottobre: lunedì 15 ottobre, ore 18.30, alla Sala dei Notari, il concerto per i 25 anni di gemellaggio con la Choral Society di Grand Rapids (U.S.A.), diretta dal maestro Randall Burghart. L’orchestra eseguirà polifonia sacra, profana, spiritual e gospel. Il concerto è realizzato in collaborazione con Comitato di Gemellaggio Gran Rapids Perugia. Infine, venerdì 19 ottobre, ore 21 la cattedrale di San Lorenzo ospiterà la St Teresa’s School (Inghilterra), diretta da Tim Caister, che eseguirà polifonia sacra e profana. In collaborazione con Gower Tours. Musica dal Mondo è a cura di Comune di Perugia, A.GI.MUS di Perugia (Associazione Giovanile Musicale), in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia. La Direzione Artistica è affidata al M° Salvatore Silivestro.]]>

Dopo il successo della Festa Europea della Musica dello scorso 21 giugno, la XIX edizione del festival Musica dal mondo riprende in versione estiva. Numerosi i concerti gratuiti in programma da martedì 26 giugno fino a ottobre prossimo. Ad aprire, nella prestigiosa cornice della Sala dei Notari, la Uranienborg Chamber Orchestra di Oslo, Norvegia, diretta dal M. Svein Egil Skott, che si esibirà in musiche della tradizione popolare norvegese. Il concerto è organizzato in collaborazione con FOG /Festival Orchestre Giovanili di Firenze. Lunedì 2 luglio alle 21.30, sarà la volta dell’ Orchestra d'archi del Conservatorio popolare di Ginevra, che si esibirà sempre a Perugia, nel chiostro della cattedrale di San Lorenzo, sotto la direzione del maestro Jean Claude Adler, con musiche di Vivaldi, Bach, Mozart. Concerto per pianoforte, con brani di Beethoven, invece, Giovedì 12 luglio alle 21.30 nella chiesa di Sant’Antonio, del pianista Thomas J. Lymenstull, in collaborazione con Interlochen Center for the Arts. Quindi, tre giorni all’insegna della musica classica, ma anche blues, folk, soul da martedì 17 a giovedì 19 luglio a Perugia e non solo. Martedì 17 luglio, ore 21.30, la Basilica di San Pietro ospiterà la Pittsburgh Youth Concert Orchestra (PYCO) dalla Pennsylvania che, sotto la direzione dei maestri Pablo Ardiles e Thomas Taylor, direttore dell’ensemble corale, eseguirà un repertorio classico. In collaborazione con A1 Class Events and Travel. Mercoledì 18 luglio, invece, alle ore 21 musica blues folk soul nel borgo antico di Collestrada, con la City Rhythm Orchestra di Philadelphia (U.S.A.), concerto realizzato in collaborazione con Jet vacations Worldwide Group Travel Specialists, l’associazione Colle della Strada e l’associazione Radici di pietra. Infine, Giovedì 19 luglio, ore 21, la stessa City Rhythm Orchestra si esibirà a Santa Maria degli Angeli, in piazza Garibaldi, grazie alla collaborazione con la Pro loco di Santa Maria degli Angeli. Ultimi tre appuntamenti di luglio, prima della pausa estiva, sabato 21 luglio alle 18.30 nella sede della Fondazione Post a Perugia, con la Salendine Nook School proveniente dall’Inghilterra, diretta da Hayley Jackson. In collaborazione con Gower Tours; Lunedì 23 luglio alle ore 18, a Palazzo Della Penna, con l’Accademia Amsterdam concerto dei docenti, che sotto la direzione del maestro Onno Verschoor, eseguirà un repertorio barocco. In collaborazione con Munus Arts & Culture, Bio At Café Palazzo Della Penna e Museo Civico Palazzo della Penna; infine, venerdì 27 luglio la stessa Accademia si esibirà alle ore 18, nell’ Aula Magna dell’ Università italiana per Stranieri di Perugia. Due, al momento, gli appuntamenti di Musica dal Mondo programmati per ottobre: lunedì 15 ottobre, ore 18.30, alla Sala dei Notari, il concerto per i 25 anni di gemellaggio con la Choral Society di Grand Rapids (U.S.A.), diretta dal maestro Randall Burghart. L’orchestra eseguirà polifonia sacra, profana, spiritual e gospel. Il concerto è realizzato in collaborazione con Comitato di Gemellaggio Gran Rapids Perugia. Infine, venerdì 19 ottobre, ore 21 la cattedrale di San Lorenzo ospiterà la St Teresa’s School (Inghilterra), diretta da Tim Caister, che eseguirà polifonia sacra e profana. In collaborazione con Gower Tours. Musica dal Mondo è a cura di Comune di Perugia, A.GI.MUS di Perugia (Associazione Giovanile Musicale), in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia. La Direzione Artistica è affidata al M° Salvatore Silivestro.]]>
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Notti di musica e amore: il programma degli eventi in Umbria https://www.lavoce.it/notti-musica-amore-programma-degli-eventi-umbria/ Fri, 22 Jun 2018 11:16:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52151

Un programma molto romantico quello d’inizio estate in Umbria. Musica al tramonto sul lago, passeggiate lungo sentieri naturali e mostre fotografiche.

SPOLETO

Festival 2Mondi Dal 29 giugno al 15 luglio Spoleto ospita il Festival dei 2Mondi, 17 giorni di grandi eventi tra spettacoli di opera, musica, teatro e danza, mostre, appuntamenti cinematografici e tantissimi ospiti. La 61esima edizione si inaugura con la nuova produzione del Minotauro, opera lirica in 10 quadri, commissionata alla compositrice Silvia Colasanti. È una produzione del Festival anche l’oratorio drammatico Jeanne d’Arc au Bûcher di Arthur Honegger e Paul Claudel, che chiude la manifestazione in Piazza Duomo e che avrà come protagonista il premio oscar Marion Cotillard. La danza è rappresentata dai coreografi Lucinda Childs, Jean-Claude Gallotta e John Neumeier. Alla sezione Teatro, partecipano, fra gli altri Corrado Augias, Alessandro Baricco, Victoria Chaplin Thierrée e Aurélia Thierrée, Rezo Gabriadze, Marco Tullio Giordana, Manuela Kustermann, Silvio Orlando, Ugo Pagliai, Letizia Renzini, Daniele Salvo. Per info: www.festivaldispoleto.com

MUSICA

Trasimeno music festival Si svolgerà dal 29 giugno al 5 luglio la quattordicesima edizione del Trasimeno Music Festival. L’appuntamento come ogni anno, offrirà al pubblico una serie di eventi musicali unici e diversi ogni sera, con protagonisti grandi interpreti della musica classica e giovani musicisti di talento, che si esibiranno seguendo un programma elegante e variegato: da Mozart a Beethoven, da Bach a Schubert. Il festival, nato da un’idea della pianista canadese Angela Hewitt, si terrà nei più suggestivi e affascinanti luoghi dell’Umbria: il Castello del Sovrano Militare Ordine di Malta e il Borgo di San Savino a Magione, la basilica di San Pietro di Perugia e il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio. Il programma su www.trasimenomusicfestival.com

BORGHI

Notte romantica Anche l’Umbria partecipa a “La Notte Romantica dei Borghi più Belli d’Italia” per festeggiare, sabato 23 giugno, l’amore in tutte le sue forme, ma anche l’arrivo del solstizio d’estate. Nelle piazze, nei vicoli e nei palazzi dei quasi 200 borghi aderenti all’iniziativa tanti gli appuntamenti in programma: un’occasione unica per ammirarne non solo l’inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale ma anche gli angoli suggestivi, i paesaggi incontaminati, la filosofia del buon vivere e le prelibatezze enogastronomiche. Cene a lume di candela con menù a tema pensati per l’occasione, musica, visite guidate, mostre ed esposizioni fino a mezzanotte, quando la serata culminerà con il lancio di migliaia di palloncini nel cielo. Una notte magica che sarà l’occasione per appassionati e innamorati di celebrare la bellezza dei Borghi d’Italia. Per maggiori informazioni: http://borghipiubelliditalia.it/

ITINERARI

I sentieri del Perugino Ha preso avvio il 13 giugno il progetto di Anci Umbria “I sentieri del Perugino nelle terre del marchese” che prevede camminate immersi nella natura e tra borghi medievali ricchi di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Un’iniziativa a cui hanno collaborato i quattro Comuni di Città della Pieve, Paciano, Panicale e Piegaro e che punta a valorizzare e promuovere in sinergia le Terre del Perugino offrendo a cittadini e turisti un pacchetto di 5 percorsi “dotati di tutti i servizi, ben curati e segnalati”, che formano un anello irregolare lungo complessivamente circa 100 chilometri. L’idea che sta alla base è quella di puntare sul turismo esperienziale che ormai muove la domanda e i mercati turistici; in particolare con il prodotto ‘cammini’ che sono fruibili tutto l’anno e sono la grande novità inserita nel Piano strategico nazionale volto a valorizzare i piccoli borghi”. Il progetto prevede un diretto coinvolgimento delle strutture ricettive e ristorative adiacenti ai 5 itinerari e di alcune associazioni locali ambientaliste e di camminatori come ‘L’olivo e la ginestra’, ‘Il riccio’, ‘Tavernelle cammina’ e ‘Anello del fiume d’oro’. Gli itinerari sono così strutturati: da Città della Pieve a Paciano e Panicale (19 km), da Panicale a Fontignano (21 km), da Fontignano a Castiglion Fosco (20 km), da Castiglione Fosco a Piegaro (21 km) e da Piegaro a Città della Pieve (21 km).

ISOLA MAGGIORE

Moon in june Il 22-23-24 giugno all’ Isola maggiore (Lago Trasimeno) si tiene “Moon in june” con i consueti concerti al tramonto. Il programma di quest’anno prende il via venerdì 22 alle 18.45 al Campo del Sole di Tuoro con “Fields conduction”, concerto di una piccola orchestra che dà vita ad oggetti elettronici riciclati e reinventati. Tra gli altri eventi di questa edizione poi “Le luci della centrale elettrica” progetto artistico/musicale di Vasco Brondi che proporrà l’originale spettacolo “Terra spirituale e tecnologica”.

GALLERIA NAZIONALE

Le fotografie di Guido Harari Dal 29 giugno al 26 agosto 2018 la mostra Le fotografie di Guido Harari sarà presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. L’esposizione, dal titolo Wall of Sound, presenta un centinaio di immagini di uno dei maggiori fotografi contemporanei di musica. La rassegna rientra nel programma “Jazz goes to the Museum” che porterà una serie di concerti nella sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria. Attraverso oltre 100 fotografie, la mostra presenta un’ampia panoramica del lavoro di un autore che, in più di quarant’anni di attività, ha immortalato autori del calibro di Fabrizio De André, di cui è stato uno dei fotografi personali, Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan, Vinicio Capossela e tanti altri.

ORVIETO

Tango festival Nella Città della Rupe, da venerdì 29 giugno a domenica primo luglio tre giorni di tango, teatro e grande spettacolo. Il programma della manifestazione propone show e milonghe, ma anche incontri di studio con maestri internazionali e seminari. L’evento, che si svolgerà tra palazzo Capitano del popolo e piazza del Duomo, vedrà tra i protagonisti anche i campioni italiani di tango da pista 2018, Riccardo Pagni e Giulia del Porro, che si esibiranno, in piazza del Duomo, durante la serata conclusiva. Pe info: www.orvietotangofestival.it]]>

Un programma molto romantico quello d’inizio estate in Umbria. Musica al tramonto sul lago, passeggiate lungo sentieri naturali e mostre fotografiche.

SPOLETO

Festival 2Mondi Dal 29 giugno al 15 luglio Spoleto ospita il Festival dei 2Mondi, 17 giorni di grandi eventi tra spettacoli di opera, musica, teatro e danza, mostre, appuntamenti cinematografici e tantissimi ospiti. La 61esima edizione si inaugura con la nuova produzione del Minotauro, opera lirica in 10 quadri, commissionata alla compositrice Silvia Colasanti. È una produzione del Festival anche l’oratorio drammatico Jeanne d’Arc au Bûcher di Arthur Honegger e Paul Claudel, che chiude la manifestazione in Piazza Duomo e che avrà come protagonista il premio oscar Marion Cotillard. La danza è rappresentata dai coreografi Lucinda Childs, Jean-Claude Gallotta e John Neumeier. Alla sezione Teatro, partecipano, fra gli altri Corrado Augias, Alessandro Baricco, Victoria Chaplin Thierrée e Aurélia Thierrée, Rezo Gabriadze, Marco Tullio Giordana, Manuela Kustermann, Silvio Orlando, Ugo Pagliai, Letizia Renzini, Daniele Salvo. Per info: www.festivaldispoleto.com

MUSICA

Trasimeno music festival Si svolgerà dal 29 giugno al 5 luglio la quattordicesima edizione del Trasimeno Music Festival. L’appuntamento come ogni anno, offrirà al pubblico una serie di eventi musicali unici e diversi ogni sera, con protagonisti grandi interpreti della musica classica e giovani musicisti di talento, che si esibiranno seguendo un programma elegante e variegato: da Mozart a Beethoven, da Bach a Schubert. Il festival, nato da un’idea della pianista canadese Angela Hewitt, si terrà nei più suggestivi e affascinanti luoghi dell’Umbria: il Castello del Sovrano Militare Ordine di Malta e il Borgo di San Savino a Magione, la basilica di San Pietro di Perugia e il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio. Il programma su www.trasimenomusicfestival.com

BORGHI

Notte romantica Anche l’Umbria partecipa a “La Notte Romantica dei Borghi più Belli d’Italia” per festeggiare, sabato 23 giugno, l’amore in tutte le sue forme, ma anche l’arrivo del solstizio d’estate. Nelle piazze, nei vicoli e nei palazzi dei quasi 200 borghi aderenti all’iniziativa tanti gli appuntamenti in programma: un’occasione unica per ammirarne non solo l’inestimabile patrimonio storico, artistico e culturale ma anche gli angoli suggestivi, i paesaggi incontaminati, la filosofia del buon vivere e le prelibatezze enogastronomiche. Cene a lume di candela con menù a tema pensati per l’occasione, musica, visite guidate, mostre ed esposizioni fino a mezzanotte, quando la serata culminerà con il lancio di migliaia di palloncini nel cielo. Una notte magica che sarà l’occasione per appassionati e innamorati di celebrare la bellezza dei Borghi d’Italia. Per maggiori informazioni: http://borghipiubelliditalia.it/

ITINERARI

I sentieri del Perugino Ha preso avvio il 13 giugno il progetto di Anci Umbria “I sentieri del Perugino nelle terre del marchese” che prevede camminate immersi nella natura e tra borghi medievali ricchi di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Un’iniziativa a cui hanno collaborato i quattro Comuni di Città della Pieve, Paciano, Panicale e Piegaro e che punta a valorizzare e promuovere in sinergia le Terre del Perugino offrendo a cittadini e turisti un pacchetto di 5 percorsi “dotati di tutti i servizi, ben curati e segnalati”, che formano un anello irregolare lungo complessivamente circa 100 chilometri. L’idea che sta alla base è quella di puntare sul turismo esperienziale che ormai muove la domanda e i mercati turistici; in particolare con il prodotto ‘cammini’ che sono fruibili tutto l’anno e sono la grande novità inserita nel Piano strategico nazionale volto a valorizzare i piccoli borghi”. Il progetto prevede un diretto coinvolgimento delle strutture ricettive e ristorative adiacenti ai 5 itinerari e di alcune associazioni locali ambientaliste e di camminatori come ‘L’olivo e la ginestra’, ‘Il riccio’, ‘Tavernelle cammina’ e ‘Anello del fiume d’oro’. Gli itinerari sono così strutturati: da Città della Pieve a Paciano e Panicale (19 km), da Panicale a Fontignano (21 km), da Fontignano a Castiglion Fosco (20 km), da Castiglione Fosco a Piegaro (21 km) e da Piegaro a Città della Pieve (21 km).

ISOLA MAGGIORE

Moon in june Il 22-23-24 giugno all’ Isola maggiore (Lago Trasimeno) si tiene “Moon in june” con i consueti concerti al tramonto. Il programma di quest’anno prende il via venerdì 22 alle 18.45 al Campo del Sole di Tuoro con “Fields conduction”, concerto di una piccola orchestra che dà vita ad oggetti elettronici riciclati e reinventati. Tra gli altri eventi di questa edizione poi “Le luci della centrale elettrica” progetto artistico/musicale di Vasco Brondi che proporrà l’originale spettacolo “Terra spirituale e tecnologica”.

GALLERIA NAZIONALE

Le fotografie di Guido Harari Dal 29 giugno al 26 agosto 2018 la mostra Le fotografie di Guido Harari sarà presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. L’esposizione, dal titolo Wall of Sound, presenta un centinaio di immagini di uno dei maggiori fotografi contemporanei di musica. La rassegna rientra nel programma “Jazz goes to the Museum” che porterà una serie di concerti nella sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria. Attraverso oltre 100 fotografie, la mostra presenta un’ampia panoramica del lavoro di un autore che, in più di quarant’anni di attività, ha immortalato autori del calibro di Fabrizio De André, di cui è stato uno dei fotografi personali, Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan, Vinicio Capossela e tanti altri.

ORVIETO

Tango festival Nella Città della Rupe, da venerdì 29 giugno a domenica primo luglio tre giorni di tango, teatro e grande spettacolo. Il programma della manifestazione propone show e milonghe, ma anche incontri di studio con maestri internazionali e seminari. L’evento, che si svolgerà tra palazzo Capitano del popolo e piazza del Duomo, vedrà tra i protagonisti anche i campioni italiani di tango da pista 2018, Riccardo Pagni e Giulia del Porro, che si esibiranno, in piazza del Duomo, durante la serata conclusiva. Pe info: www.orvietotangofestival.it]]>
20 anni di Festival Villa Solomei https://www.lavoce.it/20-anni-festival-villa-solomei/ Tue, 19 Jun 2018 11:02:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52119

Il Giappone sarà il paese ospite della 20a edizione del Festival Villa Solomei. A presentare il programma della manifestazione nel delizioso borgo corcianese Federica Cucinelli e il maestro Fabio Ciofini, direttore artistico del festival musicale. Sarà un’edizione speciale - è stato sottolineato, in occasione proprio dei vent’anni, con ospiti d’eccezione. Cinque i concerti previsti ogni giorno, dalle ore 17 alle 21.15, dal 29 giugno al 1° luglio. Tutti i concerti saranno gratuiti. Il 21 giugno ci sarà un’anteprima per celebrare, come avviene in tutta Europa, la Festa della musica. Alle ore 17 nella chiesa di San Bartolomeo, “L’organo ritrovato” Maria Perrucki, violino, Roman Perucki, organo. Ore 18.30 al Teatro Cucinelli per la prima volta verrà proposto dal vivo al pubblico italiano Letters to friends con cui il compositore georgiano Giya Kancheli ripercorre il suo affascinante repertorio per il cinema e il teatro con un ciclo di 25 brani. La prima mondiale fu realizzata nel maggio 2017 a Tbilisi (Georgia) su invito dell’autore; a Solomeo Andrea Cortesi e l’Orchestra da Camera ARTeM la eseguiranno in prima italiana. Nel 2019 verrà pubblicato un Cd con la prima registrazione mondiale di Letters, che si è svolta a Tbilisi, con Andrea Cortesi e i Georgian Strings. Il programma riprenderà il 29 giugno alle 17 nella chiesa di San Bartolomeo con “L’organo ritrovato, Gustavo Delgado organo. Per le vie del borgo a partire dalle 17.30, Cantastorie, Decostruttori postmodernisti. Ore 18.00 - Teatro Cucinelli, Concerto aperitivo: Davide De Ascaniis violino, Daniele Rinaldo pianoforte. Ore 19.30 - Piazza del castello, Musica per le vie del borgo Cherries on a swing set, ore 21.15 - Anfiteatro, Concerto sotto le stelle, Come una specie di sorriso, omaggio a Fabrizio De Andrè, con Neri Marcorè, con GnuQuartet, Orchestra Sinfonica ARTeM, Carlo Moreno Volpini - direttore. Sabato 30 giugno sarà la giornata dedicata al Giappone, con musica, canti, danze legate al paese, e con protagonisti artisti giapponesi: la cadenza oraria giornaliera dei concerti sarà sempre la stessa a partire dalle 17 per finire alle 21.15 con il concerto sotto le stelle. Domenica 1° luglio altra giornata intera di concerti e musica con il gran finale del concerto sotto le stelle all’Antiteatro con Dan Forrest e il Requiem for the living, con la corale “Alboni” di Città di Castello, il Coro polifonico di Tolentino, il coro “Canticum Novum” di Solomeo e l’Orchestra da camera di Perugia. Dirigerà Fabio Ciofini.]]>

Il Giappone sarà il paese ospite della 20a edizione del Festival Villa Solomei. A presentare il programma della manifestazione nel delizioso borgo corcianese Federica Cucinelli e il maestro Fabio Ciofini, direttore artistico del festival musicale. Sarà un’edizione speciale - è stato sottolineato, in occasione proprio dei vent’anni, con ospiti d’eccezione. Cinque i concerti previsti ogni giorno, dalle ore 17 alle 21.15, dal 29 giugno al 1° luglio. Tutti i concerti saranno gratuiti. Il 21 giugno ci sarà un’anteprima per celebrare, come avviene in tutta Europa, la Festa della musica. Alle ore 17 nella chiesa di San Bartolomeo, “L’organo ritrovato” Maria Perrucki, violino, Roman Perucki, organo. Ore 18.30 al Teatro Cucinelli per la prima volta verrà proposto dal vivo al pubblico italiano Letters to friends con cui il compositore georgiano Giya Kancheli ripercorre il suo affascinante repertorio per il cinema e il teatro con un ciclo di 25 brani. La prima mondiale fu realizzata nel maggio 2017 a Tbilisi (Georgia) su invito dell’autore; a Solomeo Andrea Cortesi e l’Orchestra da Camera ARTeM la eseguiranno in prima italiana. Nel 2019 verrà pubblicato un Cd con la prima registrazione mondiale di Letters, che si è svolta a Tbilisi, con Andrea Cortesi e i Georgian Strings. Il programma riprenderà il 29 giugno alle 17 nella chiesa di San Bartolomeo con “L’organo ritrovato, Gustavo Delgado organo. Per le vie del borgo a partire dalle 17.30, Cantastorie, Decostruttori postmodernisti. Ore 18.00 - Teatro Cucinelli, Concerto aperitivo: Davide De Ascaniis violino, Daniele Rinaldo pianoforte. Ore 19.30 - Piazza del castello, Musica per le vie del borgo Cherries on a swing set, ore 21.15 - Anfiteatro, Concerto sotto le stelle, Come una specie di sorriso, omaggio a Fabrizio De Andrè, con Neri Marcorè, con GnuQuartet, Orchestra Sinfonica ARTeM, Carlo Moreno Volpini - direttore. Sabato 30 giugno sarà la giornata dedicata al Giappone, con musica, canti, danze legate al paese, e con protagonisti artisti giapponesi: la cadenza oraria giornaliera dei concerti sarà sempre la stessa a partire dalle 17 per finire alle 21.15 con il concerto sotto le stelle. Domenica 1° luglio altra giornata intera di concerti e musica con il gran finale del concerto sotto le stelle all’Antiteatro con Dan Forrest e il Requiem for the living, con la corale “Alboni” di Città di Castello, il Coro polifonico di Tolentino, il coro “Canticum Novum” di Solomeo e l’Orchestra da camera di Perugia. Dirigerà Fabio Ciofini.]]>
La querelle sulle chitarre in chiesa https://www.lavoce.it/la-querelle-sulle-chitarre-chiesa/ Sat, 16 Jun 2018 08:00:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52074 logo rubrica domande sulla liturgia

Caro don Verzini, il mio parroco ripete spesso che la chitarra non sarebbe uno strumento liturgico. Quindi sarebbe vietato usarla? E quali sono gli strumenti ammessi per la liturgia? V. R. - Perugia Il tema è ancora il più dibattuto da quando, dopo il Concilio Vaticano II, sono entrati nella celebrazione altri canti oltre il gregoriano e altri strumenti oltre l’organo. Tante le posizioni e tante le idee circa l’utilizzo di chitarre, percussioni, ecc., o la scelta di altre melodie o testi per i canti. La costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium dedica gli ultimi due capitoli a due linguaggi rituali particolari, l’arte e la musica. Al n. 120 tratta in specifico il tema degli strumenti musicali: “Nella Chiesa latina si abbia grande onore l’organo a canne, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”. Il Concilio parla chiaro in riferimento all’utilizzo dell’organo, che “dà splendore alla liturgia ed eleva gli animi”. Ma tenere in “grande onore” non significa necessariamente eliminare tutti gli altri strumenti; significa dargli una certa importanza rispetto a essi, tenendo presente che lo stesso organo non è stato l’unico strumento utilizzato nella liturgia nei secoli. La stessa Sacrosanctum Concilium aggiunge, nello stesso numero: “Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino... purché siano adatti all’uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l’edificazione dei fedeli”. Insomma, dire che l’organo è importante non equivale a dire che è l’unico strumento ammesso. Nella stessa linea si muove l’istruzione post-conciliare Musicam sacram del 1967, la quale ribadisce l’onore da dare all’organo, ma non esclude l’utilizzo di altri strumenti musicali purché “si usino in modo da rispondere alle esigenze dell’azione sacra e servire al decoro del culto divino e alla edificazione dei fedeli” (n. 63). Da entrambi i documenti quindi non vediamo un “no” assoluto all’utilizzo di strumenti come la chitarra, purché si rispetti la dignità della liturgia e l’edificazione dei fedeli. Aggiungerei inoltre che non solo sono ammessi altri strumenti, sempre nel rispetto dei due princìpi sopradetti, ma che sono ammessi se li si suona bene e se davvero aiutano nella preghiera e nella partecipazione dei fedeli alla liturgia. Anche l’organo, se suonato male o se non accompagna il canto o se lo sovrasta, non è di grande utilità alla liturgia in sé, e nemmeno alla partecipazione dei fedeli. Il vero problema, che precede la questione dello strumento, è che spesso negli animatori della messa manca anche una minima formazione musicale e liturgica. Occorrono entrambe, sostenute da una personale partecipazione alla preghiera liturgica e da un impegno nella formazione che viene offerta in corsi delle Facoltà teologiche, ma anche in realtà locali quali sono, per esempio, le Scuole diocesane di musica sacra.  ]]>
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Caro don Verzini, il mio parroco ripete spesso che la chitarra non sarebbe uno strumento liturgico. Quindi sarebbe vietato usarla? E quali sono gli strumenti ammessi per la liturgia? V. R. - Perugia Il tema è ancora il più dibattuto da quando, dopo il Concilio Vaticano II, sono entrati nella celebrazione altri canti oltre il gregoriano e altri strumenti oltre l’organo. Tante le posizioni e tante le idee circa l’utilizzo di chitarre, percussioni, ecc., o la scelta di altre melodie o testi per i canti. La costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium dedica gli ultimi due capitoli a due linguaggi rituali particolari, l’arte e la musica. Al n. 120 tratta in specifico il tema degli strumenti musicali: “Nella Chiesa latina si abbia grande onore l’organo a canne, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”. Il Concilio parla chiaro in riferimento all’utilizzo dell’organo, che “dà splendore alla liturgia ed eleva gli animi”. Ma tenere in “grande onore” non significa necessariamente eliminare tutti gli altri strumenti; significa dargli una certa importanza rispetto a essi, tenendo presente che lo stesso organo non è stato l’unico strumento utilizzato nella liturgia nei secoli. La stessa Sacrosanctum Concilium aggiunge, nello stesso numero: “Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino... purché siano adatti all’uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l’edificazione dei fedeli”. Insomma, dire che l’organo è importante non equivale a dire che è l’unico strumento ammesso. Nella stessa linea si muove l’istruzione post-conciliare Musicam sacram del 1967, la quale ribadisce l’onore da dare all’organo, ma non esclude l’utilizzo di altri strumenti musicali purché “si usino in modo da rispondere alle esigenze dell’azione sacra e servire al decoro del culto divino e alla edificazione dei fedeli” (n. 63). Da entrambi i documenti quindi non vediamo un “no” assoluto all’utilizzo di strumenti come la chitarra, purché si rispetti la dignità della liturgia e l’edificazione dei fedeli. Aggiungerei inoltre che non solo sono ammessi altri strumenti, sempre nel rispetto dei due princìpi sopradetti, ma che sono ammessi se li si suona bene e se davvero aiutano nella preghiera e nella partecipazione dei fedeli alla liturgia. Anche l’organo, se suonato male o se non accompagna il canto o se lo sovrasta, non è di grande utilità alla liturgia in sé, e nemmeno alla partecipazione dei fedeli. Il vero problema, che precede la questione dello strumento, è che spesso negli animatori della messa manca anche una minima formazione musicale e liturgica. Occorrono entrambe, sostenute da una personale partecipazione alla preghiera liturgica e da un impegno nella formazione che viene offerta in corsi delle Facoltà teologiche, ma anche in realtà locali quali sono, per esempio, le Scuole diocesane di musica sacra.  ]]>
DEBORA VEZZANI. Ogni storia è “come un prodigio” https://www.lavoce.it/debora-vezzani-storia-un-prodigio/ Fri, 01 Jun 2018 11:00:03 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52012

“Renditi disponibile e vedrai meraviglie”. È questo il motto che ha guidato la conversione di Debora Vezzani, come da lei stessa raccontato nel corso della presentazione del suo libro tenutasi ad Orvieto nell’ambito del festival “Arte e fede”. Da quattro anni la cantautrice emiliana è costantemente in tour in tutta Italia, fra musica e testimonianze di fede: “È iniziato tutto quando mi sono resa conto che raccontare la mia storia portava frutti nelle vite degli altri. Inoltre è molto utile anche per me, mi aiuta a ricordare tutte le cose belle che Dio ha fatto nella mia vita”. Intervistata dalla giornalista Maria Rita Valli, direttrice de La Voce, Debora Vezzani è partita dal suo primo libro Come un prodigio. Storia di una conversione, per raccontare al pubblico del festival il suo percorso di vita e di fede. Il tutto intervallando la narrazione con alcuni dei suoi brani più famosi come “Inno all’amore”, “Inri (Io non ritorno indietro)” e “Come un prodigio” da cui il titolo del libro. [caption id="attachment_52010" align="aligncenter" width="600"] L'incontro con Debora Vezzani nell'ambito del festival "Arte e fede"[/caption] “Tutto è cominciato un 25 marzo, giorno della mia nascita, ma anche festa mariana dell’Annunciazione. Allora non sapevo che la presenza di Maria mi avrebbe accompagnata per tutta la vita” racconta, e nel corso dell’intervista in modo molto semplice e spontaneo non nasconde nulla di se stessa, neanche i momenti più dolorosi. “Mia madre naturale mi ha abbandonata ed io ho sempre saputo di essere stata adottata. Questo ha generato in me fin dalla più tenera età la sensazione che non avrei dovuto essere al mondo”. Poi i genitori adottivi si separano, la sua relazione sentimentale di quel periodo fallisce e il contratto che aveva con l’etichetta discografica di Ligabue scade. “Un giorno tornando a casa mi prese l’istinto di andare a schiantarmi con l’auto, per fortuna non l’ho fatto”. Le viene chiesto da un’amica in procinto di matrimonio di musicare il salmo 139 in occasione delle nozze. Debora accetta e per comporre la melodia passa giornate intere a rileggere quelle parole: “Sei Tu che mi hai tessuto nel grembo di mia madre e mi hai fatto come un prodigio”. Con grande spontaneità Debora legge gli eventi della sua vita, anche quelli dolorosi, alla luce di un disegno di amore che che si è rivelato nel tempo, pezzo per pezzo, come un mosaico, fino a condurla a trovare la vera felicità in Dio. Oggi Debora, dopo essersi sposata con Yuri, con il quale condivide la fede e la scelta di “fare la volontà di Dio”, vive di Provvidenza e della sua musica, anche grazie al successo di un brano scritto per la vincitrice del talent show “The Voice” suor Cristina. E sul bavaglino del loro piccolo Emmanuele Maria una frase che spesso ripete: “L’amore vincerà. È una certezza”.
FESTIVAL ARTE E FEDE
Il festival Arte e fede anima dal 2005 la città di Orvieto coinvolgendo religiosi e laici, studiosi e artisti, credenti e non, con l’intento di conciliare due mondi apparentemente lontani ma in realtà molto vicini. L’edizione 2018 terminerà il 3 guigno. Tra gli appuntamenti principali l’incontro con lo scrittore Davide Rondoni questa sera alle 18 presso Palazzo dei Sette. Alessandro Lardani, direttore artistico del festival, ha raccontato a La Voce l'essenza di Arte e fede. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=j7PxT7hLByg[/embed]    ]]>

“Renditi disponibile e vedrai meraviglie”. È questo il motto che ha guidato la conversione di Debora Vezzani, come da lei stessa raccontato nel corso della presentazione del suo libro tenutasi ad Orvieto nell’ambito del festival “Arte e fede”. Da quattro anni la cantautrice emiliana è costantemente in tour in tutta Italia, fra musica e testimonianze di fede: “È iniziato tutto quando mi sono resa conto che raccontare la mia storia portava frutti nelle vite degli altri. Inoltre è molto utile anche per me, mi aiuta a ricordare tutte le cose belle che Dio ha fatto nella mia vita”. Intervistata dalla giornalista Maria Rita Valli, direttrice de La Voce, Debora Vezzani è partita dal suo primo libro Come un prodigio. Storia di una conversione, per raccontare al pubblico del festival il suo percorso di vita e di fede. Il tutto intervallando la narrazione con alcuni dei suoi brani più famosi come “Inno all’amore”, “Inri (Io non ritorno indietro)” e “Come un prodigio” da cui il titolo del libro. [caption id="attachment_52010" align="aligncenter" width="600"] L'incontro con Debora Vezzani nell'ambito del festival "Arte e fede"[/caption] “Tutto è cominciato un 25 marzo, giorno della mia nascita, ma anche festa mariana dell’Annunciazione. Allora non sapevo che la presenza di Maria mi avrebbe accompagnata per tutta la vita” racconta, e nel corso dell’intervista in modo molto semplice e spontaneo non nasconde nulla di se stessa, neanche i momenti più dolorosi. “Mia madre naturale mi ha abbandonata ed io ho sempre saputo di essere stata adottata. Questo ha generato in me fin dalla più tenera età la sensazione che non avrei dovuto essere al mondo”. Poi i genitori adottivi si separano, la sua relazione sentimentale di quel periodo fallisce e il contratto che aveva con l’etichetta discografica di Ligabue scade. “Un giorno tornando a casa mi prese l’istinto di andare a schiantarmi con l’auto, per fortuna non l’ho fatto”. Le viene chiesto da un’amica in procinto di matrimonio di musicare il salmo 139 in occasione delle nozze. Debora accetta e per comporre la melodia passa giornate intere a rileggere quelle parole: “Sei Tu che mi hai tessuto nel grembo di mia madre e mi hai fatto come un prodigio”. Con grande spontaneità Debora legge gli eventi della sua vita, anche quelli dolorosi, alla luce di un disegno di amore che che si è rivelato nel tempo, pezzo per pezzo, come un mosaico, fino a condurla a trovare la vera felicità in Dio. Oggi Debora, dopo essersi sposata con Yuri, con il quale condivide la fede e la scelta di “fare la volontà di Dio”, vive di Provvidenza e della sua musica, anche grazie al successo di un brano scritto per la vincitrice del talent show “The Voice” suor Cristina. E sul bavaglino del loro piccolo Emmanuele Maria una frase che spesso ripete: “L’amore vincerà. È una certezza”.
FESTIVAL ARTE E FEDE
Il festival Arte e fede anima dal 2005 la città di Orvieto coinvolgendo religiosi e laici, studiosi e artisti, credenti e non, con l’intento di conciliare due mondi apparentemente lontani ma in realtà molto vicini. L’edizione 2018 terminerà il 3 guigno. Tra gli appuntamenti principali l’incontro con lo scrittore Davide Rondoni questa sera alle 18 presso Palazzo dei Sette. Alessandro Lardani, direttore artistico del festival, ha raccontato a La Voce l'essenza di Arte e fede. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=j7PxT7hLByg[/embed]    ]]>