musica jazz Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musica-jazz/ Settimanale di informazione regionale Fri, 27 Jul 2018 15:37:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg musica jazz Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musica-jazz/ 32 32 L’omaggio di Umbria jazz a Tenco e alle voci femminili https://www.lavoce.it/lomaggio-di-umbria-jazz-a-tenco-e-alle-voci-femminili/ Wed, 12 Jul 2017 15:15:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=49475 Ladies_umbria jazz_2017_santa_giuliana-CMYK-3L’edizione 2017 di Umbria Jazz è iniziata venerdì 7 luglio in maniera del tutto estranea alla cultura jazzistica, con l’unica tappa italiana dei Kraftwerk in un concerto che ha unito alla musica elettronica del gruppo anche l’arte visiva in 3D. Il gruppo tedesco, che negli anni ’70 sperimentava con la robotica e la tecnologia il proprio pensiero musicale, ha portato al Santa Giuliana amanti del genere di vecchia e nuova generazione.

Quella di domenica 9 è stata una serata interamente dedicata a Luigi Tenco, nel 50° anniversario della scomparsa, e ad altri cantautori italiani; con la partecipazione, tra gli altri, di Gaetano Curreri, voce storica degli Stadio, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e l’intramontabile Gino Paoli. I brani più celebri e anche quelli meno conosciuti di Tenco e degli altri artisti sono stati riproposti in chiave jazz grazie anche alla presenza di musicisti del calibro di Danilo Rea e Paolo Fresu e della Orchestra da camera di Perugia.

Lunedì, sempre all’arena Santa Giuliana, la serata è stata tutta al femminile grazie alla presenza delle sette bravissime musiciste di “Ladies!” provenienti da altrettanti diversi Paesi del mondo, che hanno presentato un repertorio di classici del jazz rivisitati.

A proseguire la “linea in rosa” la splendida voce di Dee Dee Bridgewater, artista di fama mondiale, che partecipò giovanissima addirittura all’edizione di UJ 1973. Vincitrice di ben tre Grammy Awards (l’equivalente musicale del premio Oscar), l’artista è molto apprezzata anche per il suo impegno sociale nella lotta per i diritti civili e lo sviluppo come ambasciatrice della Fao.

Questa è solo una piccola parte di tutto ciò che abbiamo visto e ascoltato finora in questa edizione di Umbria Jazz, ma c’è stato molto altro, sia al teatro Morlacchi che nella prestigiosa cornice della Galleria nazionale dell’Umbria, per quanto riguarda i concerti a pagamento, oltre a tutti gli appuntamenti gratuiti che si sono susseguiti ai giardini Carducci e sul palco di piazza IV Novembre.

Qualche malcontento si è avuto per questa edizione di UJ all’insegna della sicurezza: non a tutti sono piaciute le piazze “a numero chiuso”, ma tutto si è svolto con ordine anche se i controlli sul pubblico presente alla manifestazione sono stati capillari.

Infine una nota importante: nei giorni scorsi c’è stato il “via libera” da parte della Camera dei deputati alla proposta di legge per il sostegno e la valorizzazione del festival umbro. Il provvedimento ora passerà al Senato. Si tratta dell’erogazione di un contributo annuale che ha come scopo esplicito quello di assicurare la continuità della manifestazione.

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51° Corciano festival https://www.lavoce.it/51-corciano-festival/ Wed, 05 Aug 2015 10:03:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=41871 CorcianoFestival
Corciano Festival: la sfida dei Fanti

Pur in tempi di risorse finanziarie ridotte il Comune di Corciano non rinuncia a proporre il suo festival estivo, quest’anno dedicato alla memoria dei passati 50 anni.

Il Corciano festival quest’anno è infatti giunto alla 51esima edizione e forte di un passato glorioso, non si scoraggia e propone sì un programma ridotto, ma interessante dando spazio, come è ormai consuetudine consolidata, all’arte contemporanea, alla musica, cinema, arti visive, teatro e poesia.

Il tutto condito da serate gastronomiche, di folklore e rievocazioni storiche. Il programma è stato diviso in due tranche: dall’8 al 16 e dal 21 al 23 agosto.

Nell’anno dell’Expo non si poteva non dedicare attenzione al cibo, così dal 21 al 23 agosto spazio a “Nutre lo spirito solo ciò che lo rallegra” – Performances artistiche, letterarie e gastronomiche, a cura di Antonella Parlani in collaborazione con Slow Food Condotta Trasimeno.

Per commemorare i 50 anni di prolifica attività del festival il Comune ha chiesto alla Pro Loco di Corciano uno sforzo di creatività che si è concretizzato in un lavoro di ricerca e progettazione nei propri archivi e che ha portato alla realizzazione di tre mostre ed ha permesso la pubblicazione di un corposo volume che racconta la storia della manifestazione e dell’antico borgo.

Per il futuro – ha detto in sede di presentazione il sindaco di Corciano Cristian Betti – si dovrà ripensare a nuovi contenuti, in particolare per quanto riguarda le arti figurative e la musica. L’idea è di puntare maggiormente sul design, per attirare anche sponsor privati.

“Maestri del Novecento. Cinquanta anni di presenze a Corciano” è il tema delle tre mostre per i 50 anni del festival, a cura di Alessandra Migliorati, con la collaborazione di Alessandra Tiroli. Venti gli artisti selezionati, per ripercorrere il mezzo secolo nei suoi momenti più significativi: tra questi Alberto Burri, Leoncillo Leonardi, Gerardo Dottori, Brajo Fuso, Edgardo Abbozzo, Antonio Ranocchia, Alessandro Bruschetti, Maceo Angeli.

A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti si terrà la mostra “Sapore d’incanto. Espressioni contemporanee di arte e design sui tempi del cibo”: la sezione contemporanea dedicata ai giovani artisti s’ispira al tema dell’alimentazione, affrontato attraverso i soggetti della fantasia e dell’immaginazione.

Per la sezione musica arrivano a Corciano (12 agosto) i “Pia – no – jaC”, un famoso duo giapponese, Hayato e Hiro, al piano e al Cajon, che proporranno musica classica e jazz, fino alla dance music.

Domenica 9 agosto appuntamento con il teatro con lo spettacolo “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame. Come ogni anno spazio anche alle rievocazioni storiche tra Medioevo e Rinascimento: il 13 agosto serenate dei Menestrelli, il 14 agosto processione del lume, il 15 agosto Corteo storico del Gonfalone.

Si chiude il 23 agosto con… “L magna” e “l beve”… a modo nostro, divagazioni enogastronomiche in dialetto perugino con il Trio perugino del Donca, ideazione e coordinamento di Sandro Allegrini.

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UMBRIA JAZZ. Le novità e le fotogallery dell’edizione 2014 https://www.lavoce.it/umbria-jazz-le-novita-delledizione-2014/ Thu, 10 Jul 2014 18:24:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=26032  

Dopo oltre 40 anni di successo, anche l’edizione 2014 di Umbria Jazz si prepara a raccogliere platee immense e tanto gradimento. Gli artisti che si esibiranno porteranno per le vie, le piazze e i locali più prestigiosi di Perugia ritmi e melodie di grande spessore artistico. I musicisti sono tutti di fama internazionale e si esibiranno dall’11 al 20 luglio con un programma fatto non solo di musica jazz.

Ci saranno personaggi del calibro di Herbie Hancock e W. Shorter, maestri della musica funk come Dr. John, le grandi voci di Al Jarreau, Mario Biondi, Natalie Cole, Fiorella Mannoia, grandi pianisti come Michel Camilo e Hiromi e il grande jazz italiano di Stefano Bollani, Paolo Fresu, Danilo Rea e tanti altri.

L’edizione di quest’anno porta con sé alcuni progetti inediti: un vero e proprio “festival nel festival” con la serata-nottata dal titolo Techno-logical Dance Music Festival, con il meglio della musica dance e il concerto in esclusiva italiana dei Roots, gruppo icona della musica rap e hip hop. Non solo musica, ma anche storia e approfondimenti.

Il 20 luglio, giorno di chiusura della manifestazione, la giornata sarà dedicata al jazz italiano con un convegno sulla situazione del jazz nazionale, che precederà lo speciale tributo al maestro Armando Trovajoli a un anno dalla sua scomparsa.

Dal punto di vista logistico, i luoghi delle esibizioni non subiranno variazioni rispetto al passato. Punto di riferimento rimane l’arena Santa Giuliana dove suoneranno i grandi nomi della musica e dove saranno installati i maxi-schermi per assistere alle finali del Mondiale di calcio.

Il teatro Morlacchi e la sala Podiani della Galleria nazionale dell’Umbria, che torna dopo alcuni anni a ospitare i concerti del festival, saranno i luoghi di riferimento per il jazz più classico e d’autore, sia italiano che internazionale, dove si intrecceranno le note di musicisti affermati con quelle dei giovani artisti promettenti. Ci sono infine gli spazi all’aperto tradizionalmente dedicati ai concerti gratuiti: piazza IV Novembre e i giardini Carducci.

Anche la scuola di specializzazione conosciuta come Umbria Jazz Clinics si rinnova. Viene ridotto infatti il numero massimo degli studenti ammessi, in modo da avere un “livello superiore dei partecipanti”, ed è stato modificato il programma di canto: oltre a confermare la presenza di tre insegnanti di altissimo livello, una su tutti Donna McElroy, ogni insegnante tratterà alcuni argomenti fondamentali sullo stile, la tecnica, la teoria e la performance vocale.

Umbria Jazz 2014 rappresenta la continuità con il passato e un omaggio doveroso a una formula che ha creato il “caso” Umbria Jazz nel mondo dello spettacolo.

Gallerie Fotografiche

14/07 Teatro Morlacchi – Debutta Yilian Canizares

14/07 Arena Santa Giuliana – Eliane Elias

14/07 Arena Santa Giuliana – Stefano Bollani / Hemilton De Holanda

15/07 Arena Santa Giuliana – Debutto dei Galactic

 16/07 Teatro Morlacchi – Enzo Pietropaoli “Yatra Quartet”

 16/07 Arena Santa Giuliana – Herbie Hancock / Wayne Shorter

17/07 Teatro Morlacchi – Cecile McLorin Salvant

17/07 Arena Santa Giuliana – Hiromi / Michel Camilo

18/07 Arena Santa Giuliana – Natalie Cole

18/07 Arena Santa Giuliana – Fiorella Mannoia

 

 

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A Umbria Jazz s’impara il jazz https://www.lavoce.it/a-umbria-jazz-simpara-il-jazz/ Thu, 11 Jul 2013 12:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=18017

umbrialazz2013-029-bnUmbria Jazz non è solo musica e folklore, ma è anche formazione musicale di altissimo livello. Ogni anno infatti, parallelamente al festival del jazz più importante del mondo (che quest’anno ha raggiunto la 40a edizione), presso la scuola elementare “A. Fabretti” di Perugia vengono organizzati corsi di specializzazione di musica jazz. Le “Berklee at Umbria Jazz Clinics” sono un’opportunità per trascorrere due settimane di studio con alcuni docenti dell’acclamato Berklee College of Music di Boston: giorni di intenso lavoro tra lezioni ed esibizioni nel cuore della città di Perugia. Gli iscritti di questa stagione hanno toccato quota 210. “Due record in uno - ha commentato il direttore della scuola Giovanni Tommaso. - Sono 72 gli studenti che provengono da altri Paesi, di cui 9 dagli Stati Uniti d’America, la patria del jazz. La crescita continua di studenti stranieri è motivo di orgoglio e soddisfazione professionale, poiché famose e valide scuole di jazz ci sono in tutto il mondo”. Probabilmente - aggiunge il direttore - la nostra scuola offre qualcosa di più: “L’atmosfera tipica che suscita Umbria Jazz e la possibilità per gli studenti di ascoltare gratuitamente e dal vivo grandi artisti di fama mondiale. Tutti gli studenti iscritti alla scuola, infatti, possono assistere gratuitamente ai concerti organizzati presso l’arena Santa Giuliana. Nel programma didattico di quest’anno è presente un corso di canto con 60 studenti che studiano tecnica e teoria, tra cui gospel”. Quali sono gli strumenti che si studiano? “Quest’anno le classi sono così ripartite: oltre ai 60 studenti di canto, circa 40 studenti si sono iscritti per la classe di pianoforte, 40 per quella di batteria, 50 per chitarra, 20 per il basso e 10 tra sax e altri ottoni. La scuola è aperta a tutti - prosegue. - Mediamente il 10-15% degli studenti hanno poca esperienza e cultura musicale, tutti gli altri invece provengono da Conservatori e scuole private: molti sono i diplomati e i professionisti che si iscrivono per perfezionare la tecnica Jazz”. La giornata di studio - spiega ancora - “è molto impegnativa ed è suddivisa in periodi, ognuno dei quali prevede una sessione di insegnamento ben preciso. Si inizia alle 10 del mattino con la teoria. Dalle 12.15 alle 13 gli studenti possono scegliere di partecipare a una serie di ‘master class’ per approfondire determinati argomenti. Negli orari di pausa, la scuola rimane aperta e a disposizione degli studenti per suonare, studiare o ripassare le lezioni. Nel pomeriggio, a seconda della loro preparazione, gli studenti suonano in ensembles (in gruppo) sotto la guida dei docenti. L’ultima parte della giornata è riservata alle jam session, ovvero momenti in cui gli studenti si incontrano per suonare tra di loro”. Alla fine del percorso di studio, sono previsti saggi e concerti: il 12 e il 13 luglio gli studenti si esibiranno presso i giardini Carducci, mentre per il giorno 14 è prevista la cerimonia di consegna degli attestati di merito e di partecipazione. Non solo. Per gli studenti più meritevoli è prevista la consegna delle borse di studio per soggiornare a Boston e proseguire il perfezionamento presso il prestigioso College di Boston. “Molti degli studenti transitati per le clinics - conclude Giovanni Tommaso - sono diventati professionisti affermati in campo musicale, e questo non può essere che motivo di orgoglio sia per Umbria Jazz che per tutta la città”. [gallery ids="17929,17927,17930"]   Clicca qui per vedere la galleria fotografica sulla pagina Facebook de La Voce ]]>

umbrialazz2013-029-bnUmbria Jazz non è solo musica e folklore, ma è anche formazione musicale di altissimo livello. Ogni anno infatti, parallelamente al festival del jazz più importante del mondo (che quest’anno ha raggiunto la 40a edizione), presso la scuola elementare “A. Fabretti” di Perugia vengono organizzati corsi di specializzazione di musica jazz. Le “Berklee at Umbria Jazz Clinics” sono un’opportunità per trascorrere due settimane di studio con alcuni docenti dell’acclamato Berklee College of Music di Boston: giorni di intenso lavoro tra lezioni ed esibizioni nel cuore della città di Perugia. Gli iscritti di questa stagione hanno toccato quota 210. “Due record in uno - ha commentato il direttore della scuola Giovanni Tommaso. - Sono 72 gli studenti che provengono da altri Paesi, di cui 9 dagli Stati Uniti d’America, la patria del jazz. La crescita continua di studenti stranieri è motivo di orgoglio e soddisfazione professionale, poiché famose e valide scuole di jazz ci sono in tutto il mondo”. Probabilmente - aggiunge il direttore - la nostra scuola offre qualcosa di più: “L’atmosfera tipica che suscita Umbria Jazz e la possibilità per gli studenti di ascoltare gratuitamente e dal vivo grandi artisti di fama mondiale. Tutti gli studenti iscritti alla scuola, infatti, possono assistere gratuitamente ai concerti organizzati presso l’arena Santa Giuliana. Nel programma didattico di quest’anno è presente un corso di canto con 60 studenti che studiano tecnica e teoria, tra cui gospel”. Quali sono gli strumenti che si studiano? “Quest’anno le classi sono così ripartite: oltre ai 60 studenti di canto, circa 40 studenti si sono iscritti per la classe di pianoforte, 40 per quella di batteria, 50 per chitarra, 20 per il basso e 10 tra sax e altri ottoni. La scuola è aperta a tutti - prosegue. - Mediamente il 10-15% degli studenti hanno poca esperienza e cultura musicale, tutti gli altri invece provengono da Conservatori e scuole private: molti sono i diplomati e i professionisti che si iscrivono per perfezionare la tecnica Jazz”. La giornata di studio - spiega ancora - “è molto impegnativa ed è suddivisa in periodi, ognuno dei quali prevede una sessione di insegnamento ben preciso. Si inizia alle 10 del mattino con la teoria. Dalle 12.15 alle 13 gli studenti possono scegliere di partecipare a una serie di ‘master class’ per approfondire determinati argomenti. Negli orari di pausa, la scuola rimane aperta e a disposizione degli studenti per suonare, studiare o ripassare le lezioni. Nel pomeriggio, a seconda della loro preparazione, gli studenti suonano in ensembles (in gruppo) sotto la guida dei docenti. L’ultima parte della giornata è riservata alle jam session, ovvero momenti in cui gli studenti si incontrano per suonare tra di loro”. Alla fine del percorso di studio, sono previsti saggi e concerti: il 12 e il 13 luglio gli studenti si esibiranno presso i giardini Carducci, mentre per il giorno 14 è prevista la cerimonia di consegna degli attestati di merito e di partecipazione. Non solo. Per gli studenti più meritevoli è prevista la consegna delle borse di studio per soggiornare a Boston e proseguire il perfezionamento presso il prestigioso College di Boston. “Molti degli studenti transitati per le clinics - conclude Giovanni Tommaso - sono diventati professionisti affermati in campo musicale, e questo non può essere che motivo di orgoglio sia per Umbria Jazz che per tutta la città”. [gallery ids="17929,17927,17930"]   Clicca qui per vedere la galleria fotografica sulla pagina Facebook de La Voce ]]>
I 40 anni di Umbria jazz https://www.lavoce.it/i-40-anni-di-umbria-jazz/ Thu, 04 Jul 2013 11:10:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=17836 Un concerto della scorsa edizione in piazza IV Novembre
Un concerto della scorsa edizione in piazza IV Novembre

Quarant’anni e non sentirli. Ma per Umbria jazz gli anni sono veramente passati da quel lontano 1973 quando per la prima volta la manifestazione, oggi diventata un vero punto di riferimento nel mondo della musica e non solo di settore, mosse i primi passi quasi timidamente nel tentativo di abbinare la passione di alcuni jazzofili con le esigenze di una regione che voleva far conoscere le proprie ricchezze territoriali. Dalla prima edizione molta acqua sotto i ponti è passata, ma lo spirito e l’identità del festival non è cambiato. Anche quest’anno musica a trecentosessanta gradi per tutti ma senza mai abbandonare quella che è l’anima della manifestazione: la musica jazz. Per sollennizzare degnamente il quarantennale, la Giunta regionale ha deciso di allestire in piazza della Repubblica l’esposizione di alcune delle foto realizzate da Steve McCurry nell’ambito del progetto Sensational Umbria, sei delle quali inedite rispetto al precedente evento a Milano dello scorso aprile. Tra le immagini uno spazio particolare sarà dato a quelle che il grande fotografo ha realizzato nel 2012 durante la scorsa edizione di Uj. A partire da oggi, venerdì 5, e fino al 14 luglio, spazio dunque alle molteplici espressioni della musica, dal pop, al soul, al raggae, al blues. Venerdì 5 (ore 21.30) la kermesse si aprirà al Santa Giuliana con il concerto di apertura della cantante e pianista jazz canadese Diana Krall che presenterà il suo ultimo album Glad rag doll. Sul palco dell’Arena di Santa Giuliana e del Teatro Morlacchi si alterneranno poi grandi nomi e artisti di culto, nonché giovani emergenti. Come sempre sarà possibile assistere ai concerti gratuiti in piazza IV Novembre, nel centro della città e ai giardini Carducci. E per mamma e papà che vorranno assistere ai concerti sempre ai giardini Carducci (dalle 16 alle 24) e al Santa Giuliana (dalle 19 in poi, per bambini 0 – 12 anni) vengono allestiti due punti “Play”, spazi dedicati al gioco e al relax dei bambini e un angolo nursery provvisti di fasciatoio, area pappa e marsupi di cortesia. Novità assoluta di quest’anno saranno i concerti a palazzo della Penna, in collaborazione con Young jazz e Comune di Foligno. Per info su concerti e biglietti www.umbriajazz.com.

I principali concerti all’Arena Santa GiulianaI principali concerti all’Arena Santa Giuliana

Tra i concerti di maggior interesse ritorna quest’anno uno dei più grandi pianisti, Keith Jarrett, che festeggerà i trent’anni di attività del trio con Gary Peacock al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria (domenica 7 luglio). Grande esordio poi per uno dei nomi più acclamati del soul statunitense, lo scrittore e grande musicista, oltreché grande arrangiatore John Legend. È uno dei pochi in grado di fondere il sentimento della vecchia scuola del soul con il sapore tagliente dei ritmi hip hop e del moderno r&b.

Al Santa Giuliana non mancherà una serata tutta italiana con Pino Daniele e Mario Biondi (martedì 9 luglio). Dee Dee Bridgewater e Ramsey Lewis (10 luglio) proporranno un viaggio musicale senza tempo e senza stili musicali. Il 12 luglio ci sarà il grande evento della stagione: il duo pianistico in esclusiva mondiale di Herbie Hancock e Chick Corea. Sabato 13 luglio un incontro tra la musica jazz e la classica: Stefano Bollani e l’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia: in programma musiche di Bernstein, Ravel e Gershwin.

La serata conclusiva della manifestazione sarà dedicata al Brasile un Paese che ha espresso grande musica e grandi interpreti come Gal Costa e Gilberto Gil. Anche quest’anno nello spazio adiacente del Santa Giuliana sarà attivo un vero e proprio ristorante.

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Festa di San Lorenzo e sagra di Costano https://www.lavoce.it/festa-di-san-lorenzo-e-sagra-di-costano/ Thu, 02 Aug 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1747 Ad agosto, come di consueto, si terranno a Bastia due importanti sagre, quella di Costano e quella di S. Lorenzo. Entrambe si svolgono da molti anni, coinvolgendo tutti gli abitanti delle rispettive frazioni. Differenti sono tuttavia le motivazioni delle loro origini: la sagra di Costano nacque per celebrare un prodotto e un mestiere tipici del luogo, ovvero la porchetta e i porchettai; quella di S. Lorenzo per raccogliere fondi destinati alla costruzione della chiesa dell’omonima frazione. La festa di S. Lorenzo, giunta alla XXVI edizione, avrà inizio il 9 agosto e terminerà il 19. Al riguardo, come tiene a sottolineare Giuseppe Segatori, anche quest’anno verrà posta molta attenzione alla cucina, celebre per i suoi piatti gustosi. Tutte le serate saranno poi animate da un complesso musicale, mentre la novità verrà rappresentata dal gioco del tiro a segno: ogni sera sarà nominato un vincitore, che l’ultimo giorno si incontrerà con tutti gli altri concorrenti. I premi (in tutto dieci, che andranno da un milione a centomila lire) saranno costituiti da buoni acquisto. Come ogni anno verrà allestita una pesca di beneficenza. I proventi della festa serviranno a realizzare una sagrestia più grande. “E’ una grande gioia” – commenta Segatori, che da sempre si impegna per la realizzazione della festa – “l’aver potuto realizzare una chiesa e un centro culturale-sportivo socio-religioso”. La sagra di Costano, giunta alla XXVIII edizione, avrà inizio il 23 agosto e si concluderà il 2 settembre. Essa si svolgerà insieme a “Costano in piazza”, manifestazione che animerà il centro storico, al fine di valorizzare l’antico castello in cui venticinque anni fa si svolgeva la sagra stessa. Sono previsti l’allestimento di mostre riguardanti l’antico mestiere del porchettaio e l’attività della banda di Costano (lo scorso anno ha festeggiato i cinquant’anni), serate di musica Jazz e Blues, nonché una mostra di pittura in cui esporranno ottanta artisti. “La festa riscuote da sempre un grande successo”, sottolinea Fabrizio Zodiaco, “poiché valorizza uno dei dodici prodotti tipici dell’Umbria, figlio di un mestiere tramandatosi nei secoli”. Da generazioni molte famiglie di Costano esercitano l’attività di porchettai e il loro prodotto è noto in tutta Italia: sembra infatti che già nel 1584 i costanesi rifornissero di porchette i frati della basilica di S. Francesco…

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Festa di San Lorenzo e sagra di Costano https://www.lavoce.it/festa-di-san-lorenzo-e-sagra-di-costano-2/ Thu, 02 Aug 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1949 Ad agosto, come di consueto, si terranno a Bastia due importanti sagre, quella di Costano e quella di S. Lorenzo. Entrambe si svolgono da molti anni, coinvolgendo tutti gli abitanti delle rispettive frazioni. Differenti sono tuttavia le motivazioni delle loro origini: la sagra di Costano nacque per celebrare un prodotto e un mestiere tipici del luogo, ovvero la porchetta e i porchettai; quella di S. Lorenzo per raccogliere fondi destinati alla costruzione della chiesa dell’omonima frazione. La festa di S. Lorenzo, giunta alla XXVI edizione, avrà inizio il 9 agosto e terminerà il 19. Al riguardo, come tiene a sottolineare Giuseppe Segatori, anche quest’anno verrà posta molta attenzione alla cucina, celebre per i suoi piatti gustosi. Tutte le serate saranno poi animate da un complesso musicale, mentre la novità verrà rappresentata dal gioco del tiro a segno: ogni sera sarà nominato un vincitore, che l’ultimo giorno si incontrerà con tutti gli altri concorrenti. I premi (in tutto dieci, che andranno da un milione a centomila lire) saranno costituiti da buoni acquisto. Come ogni anno verrà allestita una pesca di beneficenza. I proventi della festa serviranno a realizzare una sagrestia più grande. “E’ una grande gioia” – commenta Segatori, che da sempre si impegna per la realizzazione della festa – “l’aver potuto realizzare una chiesa e un centro culturale-sportivo socio-religioso”. La sagra di Costano, giunta alla XXVIII edizione, avrà inizio il 23 agosto e si concluderà il 2 settembre. Essa si svolgerà insieme a “Costano in piazza”, manifestazione che animerà il centro storico, al fine di valorizzare l’antico castello in cui venticinque anni fa si svolgeva la sagra stessa. Sono previsti l’allestimento di mostre riguardanti l’antico mestiere del porchettaio e l’attività della banda di Costano (lo scorso anno ha festeggiato i cinquant’anni), serate di musica Jazz e Blues, nonché una mostra di pittura in cui esporranno ottanta artisti. “La festa riscuote da sempre un grande successo”, sottolinea Fabrizio Zodiaco, “poiché valorizza uno dei dodici prodotti tipici dell’Umbria, figlio di un mestiere tramandatosi nei secoli”. Da generazioni molte famiglie di Costano esercitano l’attività di porchettai e il loro prodotto è noto in tutta Italia: sembra infatti che già nel 1584 i costanesi rifornissero di porchette i frati della basilica di S. Francesco…

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Blues, soul e swing per le strade attendendo l’arrivo di Keith Jarret https://www.lavoce.it/blues-soul-e-swing-per-le-strade-attendendo-larrivo-di-keith-jarret/ Thu, 19 Jul 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1710 E’ qui la festa? Sembrerebbe proprio di sì. Mai si era vista tanta gente partecipare con tanto entusiasmo alla vita, diurna e notturna, di Umbria jazz. Corso Vannucci, intasato come l’autostrada Roma-Reggio Calabria negli esodi di agosto. Abbiamo calcolato, in un “tranquillo” martedì, all’una di notte, che per andare da piazza IV Novembre ai giardini Carducci, senza soste, i più fortunati impiegavano non meno di mezz’ora. Ma il fatto più eclatante era che la marea di gente rappresentava tutte le età: dai giovanissimi “nottambuli” di professione, alla coppia di ultrassessantenni che, mano nella mano, si lasciava cullare (o trascinare) dai ritmi e melodie delle varie band, ufficiali e non, disseminate lungo il corso intitolato al grande pittore. Il primo obiettivo che si erano prefissati gli organizzatori è stato ampiamente raggiunto: per i dieci giorni del festival, trasformare il centro medievale di Perugia in una cittadella della musica. Spettacoli e concerti si succedono e, a volte, si sovrappongono ad ogni ora della giornata, da mezzogiorno a notte inoltrata e, cosa fondamentale, tutto gratuito. La musica, ovviamente non rappresenta il jazz più ortodosso, ma ne incarna le diverse espressioni: blues, soul, gospel, zydeco, swing. Più d’ascolto quella sentita ai giardini Carducci, più trascinante e “danzante” quella in piazza IV Novembre. Quello che doveva essere un “contorno” della grande kermesse musicale, si è invece trasformato nell’evento clou, quello di maggior attrazione, di più ampio respiro. E nel passaggio di decine di migliaia di persone, nulla, sinceramente nulla, è successo: nessun incidente, nessuna situazione di disagio; anche la cosiddetta “tribù dei piedi neri” sembra emigrata altrove (forse a Genova?) e i pochi “residuati” assumono più un aspetto di folklore che una situazione di reale disagio. E di questo va dato atto alla civiltà ed educazione dei partecipanti e al “silenzioso” ma costante controllo da parte delle Forze dell’ordine. Certamente ci sarà sempre qualcuno che riuscirà a trovare il classico “pelo nell’uovo”, che riguardi i parcheggi, o le scale mobili, o il traffico bloccato o qualunque altra cosa, ma niente potrà decisamente scalfire l’atmosfera di serena festa che aleggia intorno a Umbria jazz. E i concerti? Sì, in effetti ai Giardini del Frontone, al Teatro Morlacchi e al Pavone si stanno alternando, con altalenanti successi, i vari artisti. Il pubblico è sempre presente numeroso e caloroso, e segue con particolare affetto i propri beniamini ma, non ce ne vogliano gli organizzatori, questa edizione ci sembra un po’…. sotto tono. Lo si è intuito sin dalla prima serata, quando Marc Ribot & Los Cubanos Postizos non sono riusciti a far “decollare” degnamente Umbria jazz, né ci è parsa una buona idea affidare alla discutibile performance di Vinicio Capossela, artista eclettico e “demenziale”, ma che con il jazz e i suoi “derivati” non ci azzecca proprio nulla, l’apertura di Uj. Anche il concerto di Gilberto Gil (successo stratosferico gli anni passati in coppia con Caetano Veloso) quest’anno insieme a Milton Nascimento, ha faticato non poco per raggiungere quelle “alte vette” che il sound brasiliano sa trasmettere. Certo, ottimi concerti si sono potuti seguire, primo fra tutti quello di Enrico Rava che, prima con Paolo Fresu e poi con Gato Barbieri ha saputo offrire un jazz molto raffinato e di ottima qualità. Il tutto, ovviamente, attendendo i due concerti “big”: quello di stasera con Keith Jarret e la chiusura di domenica, affidata a Paolo Conte.

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Blues, soul e swing per le strade attendendo l’arrivo di Keith Jarret https://www.lavoce.it/blues-soul-e-swing-per-le-strade-attendendo-larrivo-di-keith-jarret-2/ Thu, 19 Jul 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1912 E’ qui la festa? Sembrerebbe proprio di sì. Mai si era vista tanta gente partecipare con tanto entusiasmo alla vita, diurna e notturna, di Umbria jazz. Corso Vannucci, intasato come l’autostrada Roma-Reggio Calabria negli esodi di agosto. Abbiamo calcolato, in un “tranquillo” martedì, all’una di notte, che per andare da piazza IV Novembre ai giardini Carducci, senza soste, i più fortunati impiegavano non meno di mezz’ora. Ma il fatto più eclatante era che la marea di gente rappresentava tutte le età: dai giovanissimi “nottambuli” di professione, alla coppia di ultrassessantenni che, mano nella mano, si lasciava cullare (o trascinare) dai ritmi e melodie delle varie band, ufficiali e non, disseminate lungo il corso intitolato al grande pittore. Il primo obiettivo che si erano prefissati gli organizzatori è stato ampiamente raggiunto: per i dieci giorni del festival, trasformare il centro medievale di Perugia in una cittadella della musica. Spettacoli e concerti si succedono e, a volte, si sovrappongono ad ogni ora della giornata, da mezzogiorno a notte inoltrata e, cosa fondamentale, tutto gratuito. La musica, ovviamente non rappresenta il jazz più ortodosso, ma ne incarna le diverse espressioni: blues, soul, gospel, zydeco, swing. Più d’ascolto quella sentita ai giardini Carducci, più trascinante e “danzante” quella in piazza IV Novembre. Quello che doveva essere un “contorno” della grande kermesse musicale, si è invece trasformato nell’evento clou, quello di maggior attrazione, di più ampio respiro. E nel passaggio di decine di migliaia di persone, nulla, sinceramente nulla, è successo: nessun incidente, nessuna situazione di disagio; anche la cosiddetta “tribù dei piedi neri” sembra emigrata altrove (forse a Genova?) e i pochi “residuati” assumono più un aspetto di folklore che una situazione di reale disagio. E di questo va dato atto alla civiltà ed educazione dei partecipanti e al “silenzioso” ma costante controllo da parte delle Forze dell’ordine. Certamente ci sarà sempre qualcuno che riuscirà a trovare il classico “pelo nell’uovo”, che riguardi i parcheggi, o le scale mobili, o il traffico bloccato o qualunque altra cosa, ma niente potrà decisamente scalfire l’atmosfera di serena festa che aleggia intorno a Umbria jazz. E i concerti? Sì, in effetti ai Giardini del Frontone, al Teatro Morlacchi e al Pavone si stanno alternando, con altalenanti successi, i vari artisti. Il pubblico è sempre presente numeroso e caloroso, e segue con particolare affetto i propri beniamini ma, non ce ne vogliano gli organizzatori, questa edizione ci sembra un po’…. sotto tono. Lo si è intuito sin dalla prima serata, quando Marc Ribot & Los Cubanos Postizos non sono riusciti a far “decollare” degnamente Umbria jazz, né ci è parsa una buona idea affidare alla discutibile performance di Vinicio Capossela, artista eclettico e “demenziale”, ma che con il jazz e i suoi “derivati” non ci azzecca proprio nulla, l’apertura di Uj. Anche il concerto di Gilberto Gil (successo stratosferico gli anni passati in coppia con Caetano Veloso) quest’anno insieme a Milton Nascimento, ha faticato non poco per raggiungere quelle “alte vette” che il sound brasiliano sa trasmettere. Certo, ottimi concerti si sono potuti seguire, primo fra tutti quello di Enrico Rava che, prima con Paolo Fresu e poi con Gato Barbieri ha saputo offrire un jazz molto raffinato e di ottima qualità. Il tutto, ovviamente, attendendo i due concerti “big”: quello di stasera con Keith Jarret e la chiusura di domenica, affidata a Paolo Conte.

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Umbria jazz 2001 https://www.lavoce.it/umbria-jazz-2001-2/ Thu, 12 Jul 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1896 Già da qualche giorno una certa animazione, un “non so che” di festa e allegria, sta invadendo le strade di Perugia: è il segnale inequivocabile dell’apertura di Umbria jazz che, a partire da oggi, fino al 22 luglio, trasformerà il capoluogo umbro da “sonnacchiosa” città a capitale della musica jazz. Come ogni anno si ritrovano i rituali, lungo corso Vannucci, poeti, mimi e musicisti che anticipano la maratona musicale, sicuramente una delle manifestazioni più amate dagli italiani. Come sempre, un successo annunciato, e tutto scorrerà come previsto tra le attese dei grandi eventi e le immancabili polemiche di chi vuole, a tutti i costi, trovare “buchi neri” in una kermesse che porta all’Umbria, e a Perugia in particolare, un introito economico notevole. Già da stasera grande attesa per Marc Ribot & Los cubanos postizos Vinicio Capossela Band, la musica cubana che avrà l’onore di “aprire le danze” di Umbria jazz 2001 ai giardini del Frontone. Ma la musica jazz entrerà nel vivo subito, con l’attesissima performance de The Gil Evans orchestra al Teatro Pavone nella categoria Round midnight, un’orchestra che si presenterà al pubblico nella sua formazione integrale con il gruppo di 17 elementi. Un’altro incontro “stellare” avverrà al Frontone domenica 15 luglio, tra due dei più grandi artisti brasiliani: Gilberto Gil e Milton Nascimento. Da non mancare anche al grande appuntamento con il jazz nostrano: martedì 17 luglio, sempre al Frontone, Enrico Rava e Paolo Fresu proporranno un “omaggio” a Miles Davis, per arrivare a quello che si può considerare il “grande evento” di Umbria jazz 2001: i tre pianisti più amati dagli italiani Keith Jarret con il favoloso trio con Gary Peacock e Jack Dejohnette si esibiranno ai giardini del Frontone venerdì 20 luglio. Ma un’altra sorpresa è in arrivo per gli appassionati: da lunedì 16 luglio, alle 21.30 al Teatro Morlacchi, torna la grande danza con la compagnia di David Parsons che riscosse un grande successo proprio a Perugia qualche edizione fa; questa volta Parsons presenterà alcune coreografie inedite commissionategli apposta per Perugia. Le musiche sono nientedimeno che i brani di Kind of blue, il disco di Miles Davis, considerato uno dei migliori del grande jazzista. Ma Umbria jazz non è solo questo: si stanno già svolgendo, infatti, dal 10 luglio, i seminari del Berklee College of Music di Boston. Le Clinics sono un fatto molto importante di Umbria Jazz, e l’associazione che le organiza, autonoma rispetto a quella che si occupa del festival vero e proprio, riesce a superare notevoli difficoltà finanziarie per poter dare ai ragazzi che si iscrivono da tutta l’Europa l’opportunità di studiare in una scuola come il Berklee che non ha concorrenti al mondo per prestigio, storia, risultati. La prima edizione risale al 1982: in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, le scuole di jazz vivevano un vero e proprio boom, e la tendenza si affermò anche in Italia. Il primo anno i seminari perugini furono abbastanza occasionali e improvvisati, ma già l’anno dopo trovano un migliore assetto organizzativo con gli insegnanti della Rutgers University. Nel 1984 è la Duke University a tenere i corsi sotto la direzione di Paul Jeffrey, che i più attenti fans del jazz ricorderanno certamente per aver suonato a lungo con Thelonious Monk. Ma è solo con la Berklee, due anni dopo ancora, che le Clinics fanno il salto di qualità definitivo. Dalle aule di Boston non per nulla sono usciti decine e decine di personaggi che hanno fatto e stanno facendo la storia moderna del jazz, da Joe Zawinul a John Scofield, da Keith Jarrett a Quincy Jones, da Gary Burton a Bill Frisell, da Miroslav Vitous a Al di Meola, fino a Branford Marsalis. I seminari perugini sono diretti da Larry Monroe e da Giovanni Tommaso. Carlo Pagnotta ne è il presidente, e Sauro Peducci il responsabile organizzativo. Spesso, in aggiunta alle diverse classi, si sono tenuti seminari speciali con insegnanti famosi: vale la pena di citare Jim Hall, Johnny Griffin, Zawinul, Joe Pass, Milt Jackson, Frisell, Paul Motian, e l’ anno scorso, anche Wynton Marsalis. Agli allievi migliori il Berklee offre borse di studio per un totale di cinquantamila dollari. Nei quindici anni di Berklee a Perugia si calcola che sono stati più di tremila gli studenti iscritti, tutti accettati ai corsi dopo aver sostenuto un esame introduttivo.

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“Terni in jazz fest”: un successo inaspettato https://www.lavoce.it/terni-in-jazz-fest-un-successo-inaspettato/ Thu, 14 Jun 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1641 Dodici concerti ai giardini pubblici della Passeggiata, sei all’Anfiteatro Fausto, altrettanti suddivisi tra il Caffè Bugatti ed il Randez Vous, una band in giro per le vie del centro cittadino da mattina a sera. Tre giorni ininterrotti di musica, peraltro anche di un certo livello, per la rassegna “Terni in Jazz Fest” promossa dall’Associazione culturale Charlie con il contributo di Comune e Provincia di Terni e Regione dell’Umbria. Una manifestazione che ha dovuto superare un’ardua prova: Umbria Jazz, cancellata quest’anno dal cartellone ternano. Ed il successo è stato totale, forse anche oltre le più rosee aspettative degli organizzatori, come ci conferma Marco Lancia, presidente dell’Associazione Charlie. “Sicuramente sì, siamo rimasti sorpresi anche noi dell’organizzazione del successo che ha avuto la manifestazione, sia come numero di ingressi, che di partecipazione della città. Ci sono state più di seimila presenze fra Anfiteatro e Jazz Club, senza contare poi le presenze in strada che sono incontrollabili. Ci sono stati 360 abbonamenti, veramente tantissimi, non ce lo aspettavamo, il tutto esaurito per le tre serate consecutive. Un successo, insomma, veramente inaspettato”. Un successo riscontrato anche dagli artisti che hanno partecipato a “Terni in Jazz Fest”. “Assolutamente sì, artisti di altissima qualità, di grandissimo livello che si sono trovati stupendamente. C’è stata una grossa partecipazione anche da parte dei musicisti”. Forti di questi numeri, di questa esperienza, si può pensare anche all’edizione 2002 di “Terni in Jazz Fest”? “Ma, speriamo. Noi siamo qua, siamo molto contenti e soddisfatti di quello che abbiamo fatto. E’ stata dura, soprattutto per i tempi ristretti nei quali abbiamo organizzato il tutto, però i nostri sforzi sono stati premiati. Siamo qui, se ci sarà un futuro saremo contenti di fare ‘Terni in Jazz Fest 2002′”.

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“Terni in jazz fest”: un successo inaspettato https://www.lavoce.it/terni-in-jazz-fest-un-successo-inaspettato-2/ Thu, 14 Jun 2001 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1843 Dodici concerti ai giardini pubblici della Passeggiata, sei all’Anfiteatro Fausto, altrettanti suddivisi tra il Caffè Bugatti ed il Randez Vous, una band in giro per le vie del centro cittadino da mattina a sera. Tre giorni ininterrotti di musica, peraltro anche di un certo livello, per la rassegna “Terni in Jazz Fest” promossa dall’Associazione culturale Charlie con il contributo di Comune e Provincia di Terni e Regione dell’Umbria. Una manifestazione che ha dovuto superare un’ardua prova: Umbria Jazz, cancellata quest’anno dal cartellone ternano. Ed il successo è stato totale, forse anche oltre le più rosee aspettative degli organizzatori, come ci conferma Marco Lancia, presidente dell’Associazione Charlie. “Sicuramente sì, siamo rimasti sorpresi anche noi dell’organizzazione del successo che ha avuto la manifestazione, sia come numero di ingressi, che di partecipazione della città. Ci sono state più di seimila presenze fra Anfiteatro e Jazz Club, senza contare poi le presenze in strada che sono incontrollabili. Ci sono stati 360 abbonamenti, veramente tantissimi, non ce lo aspettavamo, il tutto esaurito per le tre serate consecutive. Un successo, insomma, veramente inaspettato”. Un successo riscontrato anche dagli artisti che hanno partecipato a “Terni in Jazz Fest”. “Assolutamente sì, artisti di altissima qualità, di grandissimo livello che si sono trovati stupendamente. C’è stata una grossa partecipazione anche da parte dei musicisti”. Forti di questi numeri, di questa esperienza, si può pensare anche all’edizione 2002 di “Terni in Jazz Fest”? “Ma, speriamo. Noi siamo qua, siamo molto contenti e soddisfatti di quello che abbiamo fatto. E’ stata dura, soprattutto per i tempi ristretti nei quali abbiamo organizzato il tutto, però i nostri sforzi sono stati premiati. Siamo qui, se ci sarà un futuro saremo contenti di fare ‘Terni in Jazz Fest 2002′”.

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