musei ecclesiastici Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musei-ecclesiastici/ Settimanale di informazione regionale Fri, 03 Dec 2021 16:01:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg musei ecclesiastici Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/musei-ecclesiastici/ 32 32 “IncontrArti oltre l’immagine”, a Orvieto un incontro tra arte e musica promosso dai Musei ecclesiastici umbri https://www.lavoce.it/incontrarti-oltre-limmagine-orvieto-incontro-arte-musica/ Fri, 03 Dec 2021 15:54:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63797

Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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Il 13 dicembre, festività di Santa Lucia, a Orvieto dalle ore 17, “IncontrArti oltre l’immagine” propone un’iniziativa in presenza a conclusione del progetto promosso dalla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato anche quest'anno da otto musei facenti parte dell’Associazione cui si è aggiunto il museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Appuntamento tra arte e musica al Modo Museo Emilio Greco di Orvieto

Un appuntamento tra arte e musica, che si apre alle 17 al MODO Museo Emilio Greco con i saluti istituzionali di Andrea Taddei, presidente dell'Opera del Duomo di Orvieto, di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, e della dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche, Istruzione e formazione.

Seguiranno gli interventi di padre Saul Tambini, direttore del Museo della Porziuncola che illustrerà il progetto, e di Claudio Strinati, segretario generale dell’Accademia di San Luca, vicino per studi e passione ai grandi contesti artistici dell’Umbria. Dopo la proiezione di un video a cura di Skylab Studios , alle 18.30 ci si trasferirà in Duomo per il concerto “Armonie di Luce. I canti della tradizione natalizia europea” con la corale polifonica del Duomo “Vox et Jubilum” diretta dal M° Stefano Benini e guidata all’organo dal M° Riccardo Bonci.

IncontrArti oltre l'immagine: grande interesse per le iniziative

“Grazie alla bella collaborazione dei nove musei aderenti, il progetto IncontrArti oltre l’immagine ha permesso di far conoscere, anche via social, la realtà di questi nostri istituti culturali, presentando - oltre alle opere più significative - anche e soprattutto le persone che vi lavorano e alcune curiosità”, dice padre Saul Tambini, responsabile del museo capofila. “Abbiamo riscontrato un grande interesse (sono oltre 40.000 le persone raggiunte tra Facebook e Instagram in un mese e mezzo) e sebbene la narrazione social dei musei continuerà anche a dicembre, crediamo sia importante organizzare questo evento in presenza, che servirà a tracciare un bilancio dell’iniziativa, e a ricordare a tutti che i Musei ecclesiastici sono sempre aperti per accogliere i visitatori e per far scoprire loro questa particolare realtà”.

I musei partecipanti

Al progetto IncontrArti oltre l’immagine, realizzato grazie al contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale – Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”), hanno partecipato: per Assisi, il Museo della Porziuncola (capofila del progetto), la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana, il MUMA - Museo Missionario Indios dei frati Cappuccini in Amazzonia, il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco; per Foligno, il Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano; per Terni, il Museo Diocesano e Capitolare; per Spoleto, il Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia; per Orvieto il Museo dell’Opera del Duomo.

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Conservazione e valorizzazione del Duomo di Orvieto: l’Opsm incontra il Direttore dei Musei Vaticani https://www.lavoce.it/orvieto-musei-vaticani/ Mon, 12 Jul 2021 10:38:56 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61381

Giovedì scorso il Vescovo di Orvieto-Todi mons. Gualtiero Sigismondi e l’Opera del Duomo (Opsm), con il suo presidente Andrea Taddei e due membri del Consiglio di amministrazione, hanno accolto una delegazione dei Musei Vaticani, guidata dal direttore Barbara Jatta, invitata per avviare una collaborazione per  iniziative e progetti volti ad una migliore conservazione e valorizzazione dei beni legati alla Cattedrale e al Museo dell’Opera del Duomo (Modo). Insieme per approfondire tematiche storico-culturali che avvicinano la Fabbriceria orvietana e il polo museale della Città del Vaticano nonché vari aspetti tecnici e artistici inerenti il Duomo. Un confronto significativo con le alte cariche di uno dei complessi museali più importanti a livello mondiale, in un periodo in cui, tra l’altro, l’Opsm è impegnata in interventi di conservazione e manutenzione sia della Cattedrale che di opere in essa custodite.

La giornata con la delegazione vaticana

La delegazione ha quindi fatto un sopralluogo alla Sala della Libreria Albèri del Museo dell’Opera, ove è custodito il preziosissimo reliquiario del Corporale del Miracolo eucaristico di Bolsena, realizzato da Ugolino di Vieri negli anni 1337-1338 e che sarà oggetto di un prossimo restauro conservativo. A seguire le visite al Duomo, alla Chiesa di Sant’Agostino e all’Oratorio della Misericordia. Nel corso dell’incontro, il Direttore e i funzionari dei Musei Vaticani hanno manifestato entusiasmo e disponibilità per elaborare insieme progetti ed iniziative, che scaturiscano proprio dalla condivisione di esperienze umane e professionali. Il vescovo Gualtiero Sigismondi, a sua volta, ha espresso profonda gratitudine alla delegazione per aver accolto questo invito e ha inoltre sottolineato l’importanza di una simile collaborazione per migliorare i percorsi di conservazione del patrimonio artistico e religioso che arricchisce la Comunità diocesana. Con l’ausilio di personalità così esperte e significative, sarà sicuramente più semplice trovare la via migliore per intervenire e procedere nella conservazione di opere e gioielli di inestimabile valore, come quelli che possiamo appunto ammirare nella città di Orvieto!]]>

Giovedì scorso il Vescovo di Orvieto-Todi mons. Gualtiero Sigismondi e l’Opera del Duomo (Opsm), con il suo presidente Andrea Taddei e due membri del Consiglio di amministrazione, hanno accolto una delegazione dei Musei Vaticani, guidata dal direttore Barbara Jatta, invitata per avviare una collaborazione per  iniziative e progetti volti ad una migliore conservazione e valorizzazione dei beni legati alla Cattedrale e al Museo dell’Opera del Duomo (Modo). Insieme per approfondire tematiche storico-culturali che avvicinano la Fabbriceria orvietana e il polo museale della Città del Vaticano nonché vari aspetti tecnici e artistici inerenti il Duomo. Un confronto significativo con le alte cariche di uno dei complessi museali più importanti a livello mondiale, in un periodo in cui, tra l’altro, l’Opsm è impegnata in interventi di conservazione e manutenzione sia della Cattedrale che di opere in essa custodite.

La giornata con la delegazione vaticana

La delegazione ha quindi fatto un sopralluogo alla Sala della Libreria Albèri del Museo dell’Opera, ove è custodito il preziosissimo reliquiario del Corporale del Miracolo eucaristico di Bolsena, realizzato da Ugolino di Vieri negli anni 1337-1338 e che sarà oggetto di un prossimo restauro conservativo. A seguire le visite al Duomo, alla Chiesa di Sant’Agostino e all’Oratorio della Misericordia. Nel corso dell’incontro, il Direttore e i funzionari dei Musei Vaticani hanno manifestato entusiasmo e disponibilità per elaborare insieme progetti ed iniziative, che scaturiscano proprio dalla condivisione di esperienze umane e professionali. Il vescovo Gualtiero Sigismondi, a sua volta, ha espresso profonda gratitudine alla delegazione per aver accolto questo invito e ha inoltre sottolineato l’importanza di una simile collaborazione per migliorare i percorsi di conservazione del patrimonio artistico e religioso che arricchisce la Comunità diocesana. Con l’ausilio di personalità così esperte e significative, sarà sicuramente più semplice trovare la via migliore per intervenire e procedere nella conservazione di opere e gioielli di inestimabile valore, come quelli che possiamo appunto ammirare nella città di Orvieto!]]>
Foligno. Al museo capitolare diocesano 18 artisti “rileggono” la Madonna di Raffaello https://www.lavoce.it/foligno-al-museo-capitolare-diocesano-18-artisti-rileggono-la-madonna-di-raffaello/ Sat, 12 Jun 2021 16:30:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60997

La chiusura forzata a causa della pandemia ha offerto l’occasione per riorganizzare la fruizione delle istituzioni culturali della diocesi di Foligno. Il primo a riaprire questa mattina 12 giugno, è stato il Museo Capitolare Diocesano con l'inaugurazione della mostra “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”. “L’arte è capace di rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede. Va oltre al quotidiano, spingendoci verso l’alto. Aiuta a crescere nel rapporto con lui attraverso la preghiera”. Lo ha sottolineato mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e amministratore apostolico di Foligno, intervenendo questa mattina alla presentazione della mostra con opere incentrate sulla rilettura contemporanea de “La Madonna di Foligno”, in programma fino al 24 ottobre.

Samorì in mostra a Palazzo Trinci

Sempre oggi è stata inaugurata la mostra di Nicola Samorì “Dei Santi e del Fuoco”, a Palazzo Trinci, che si concluderà sempre il 24 ottobre prossimo, data di chiusura, dell’esposizione “Raffaello e La Madonna di Foligno: la fortuna di un modello” (a Palazzo Trinci) che ha fatto da cornice a queste due iniziative di arte contemporanea (tutte promosse dal Comune).

Le opere e gli artisti

Se la mostra ‘principale’ ha raccolto diverse opere che si sono ispirate al capolavoro di Raffaello, la ‘Open call’ ha raccolto 114 candidature per più di 150 progetti al Comune di Foligno in risposta al bando: sono state ammesse 17 opere anziché le 10 originariamente previste, per 18 artisti. La mostra collettiva al museo capitolare diocesano di Foligno vede esposte le opere di Dario Agati, Feliciano Benci, Beatrice Caruso, Giuseppe De Mattia, Stefano Emili, Fabio Giorgi Alberti, Giovanni Kronemberg, Meletios Meletiou, Leonardo Petrucci, Sofia Ricciardi, Massimo Ricciardo, Guendalina Salini & Delphine Valli, Alessandro Scarabello, Karin Schmuck, Danilo Scorilli, Caterina Silvia, Cosimo Veneziano. L’altra mostra, “Dei Santi e del Fuoco”, di Nicola Samorì, è stata espressamente concepita e realizzata per questa occasione. Noto in Italia e all’estero, nonché ospitato in diverse collezioni e istituzioni museali, il lavoro di Samorì porta ad un superamento del concetto di pittura, ora conosciuto. L’assessore alla cultura, Decio Barili, ha sottolineato l’importanza di una “giornata segnata dall’arte ispirata alla Madonna di Foligno nel giorno in ci si riapre il museo capitolare diocesano”. Barili ha espresso “soddisfazione” per l’interesse suscitato dalle diverse iniziative legate al capolavoro raffaellesco. Marta Silvi, curatrice delle mostre di arte contemporanea, ha messo in evidenza che “gli artisti hanno dato una rilettura originale della Madonna di Foligno”.

Riaprono anche la Biblioteca e l'Archivio diocesani

Il 17 giugno sarà la volta di Palazzo Elmi-Andreozzi, contenitore della Biblioteca Iacobilli e dell’Archivio Storico Diocesano, che dopo un importante lavoro di riorganizzazione dei servizi torna fruibile con il suo patrimonio bibliografico e documentario e con i suoi spazi per incontri e conferenze. Si tratta di tappe di un percorso che, secondo quanto auspicato dal dott. Maurizio Cipolloni, Delegato per i beni culturali della diocesi, ha come obiettivo una nuova “pastorale della cultura” che apra alla collettività un ingente patrimonio di arte e fede e gli elementi per decodificarlo, in quanto frutto della sintesi tra il Vangelo e la cultura del popolo. Il progetto continuerà con la riapertura, entro breve tempo, anche del Teatro San Carlo, dopo i lavori di recupero post-sismico, insieme con un ulteriore arricchimento della collezione museale.]]>

La chiusura forzata a causa della pandemia ha offerto l’occasione per riorganizzare la fruizione delle istituzioni culturali della diocesi di Foligno. Il primo a riaprire questa mattina 12 giugno, è stato il Museo Capitolare Diocesano con l'inaugurazione della mostra “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”. “L’arte è capace di rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede. Va oltre al quotidiano, spingendoci verso l’alto. Aiuta a crescere nel rapporto con lui attraverso la preghiera”. Lo ha sottolineato mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e amministratore apostolico di Foligno, intervenendo questa mattina alla presentazione della mostra con opere incentrate sulla rilettura contemporanea de “La Madonna di Foligno”, in programma fino al 24 ottobre.

Samorì in mostra a Palazzo Trinci

Sempre oggi è stata inaugurata la mostra di Nicola Samorì “Dei Santi e del Fuoco”, a Palazzo Trinci, che si concluderà sempre il 24 ottobre prossimo, data di chiusura, dell’esposizione “Raffaello e La Madonna di Foligno: la fortuna di un modello” (a Palazzo Trinci) che ha fatto da cornice a queste due iniziative di arte contemporanea (tutte promosse dal Comune).

Le opere e gli artisti

Se la mostra ‘principale’ ha raccolto diverse opere che si sono ispirate al capolavoro di Raffaello, la ‘Open call’ ha raccolto 114 candidature per più di 150 progetti al Comune di Foligno in risposta al bando: sono state ammesse 17 opere anziché le 10 originariamente previste, per 18 artisti. La mostra collettiva al museo capitolare diocesano di Foligno vede esposte le opere di Dario Agati, Feliciano Benci, Beatrice Caruso, Giuseppe De Mattia, Stefano Emili, Fabio Giorgi Alberti, Giovanni Kronemberg, Meletios Meletiou, Leonardo Petrucci, Sofia Ricciardi, Massimo Ricciardo, Guendalina Salini & Delphine Valli, Alessandro Scarabello, Karin Schmuck, Danilo Scorilli, Caterina Silvia, Cosimo Veneziano. L’altra mostra, “Dei Santi e del Fuoco”, di Nicola Samorì, è stata espressamente concepita e realizzata per questa occasione. Noto in Italia e all’estero, nonché ospitato in diverse collezioni e istituzioni museali, il lavoro di Samorì porta ad un superamento del concetto di pittura, ora conosciuto. L’assessore alla cultura, Decio Barili, ha sottolineato l’importanza di una “giornata segnata dall’arte ispirata alla Madonna di Foligno nel giorno in ci si riapre il museo capitolare diocesano”. Barili ha espresso “soddisfazione” per l’interesse suscitato dalle diverse iniziative legate al capolavoro raffaellesco. Marta Silvi, curatrice delle mostre di arte contemporanea, ha messo in evidenza che “gli artisti hanno dato una rilettura originale della Madonna di Foligno”.

Riaprono anche la Biblioteca e l'Archivio diocesani

Il 17 giugno sarà la volta di Palazzo Elmi-Andreozzi, contenitore della Biblioteca Iacobilli e dell’Archivio Storico Diocesano, che dopo un importante lavoro di riorganizzazione dei servizi torna fruibile con il suo patrimonio bibliografico e documentario e con i suoi spazi per incontri e conferenze. Si tratta di tappe di un percorso che, secondo quanto auspicato dal dott. Maurizio Cipolloni, Delegato per i beni culturali della diocesi, ha come obiettivo una nuova “pastorale della cultura” che apra alla collettività un ingente patrimonio di arte e fede e gli elementi per decodificarlo, in quanto frutto della sintesi tra il Vangelo e la cultura del popolo. Il progetto continuerà con la riapertura, entro breve tempo, anche del Teatro San Carlo, dopo i lavori di recupero post-sismico, insieme con un ulteriore arricchimento della collezione museale.]]>
Virtual tour ai musei ecclesiastici umbri: si è aggiunto anche il Museo del Duomo di Città di Castello https://www.lavoce.it/virtual-tour-musei-ecclesiastici-umbri-aggiunto-anche-il-museo-del-duomo-di-citta-di-castello/ Fri, 09 Apr 2021 18:04:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60121 Una sala espositiva del Museo del Duomo di Città di Castello

Si è aggiunto anche il virtual tour del Museo del Duomo di Città di Castello a quelli già realizzati e visibili nel sito dei musei ecclesiastici dell'Umbria (www.museiecclesiastici.it/virtual-tour/). L'iniziativa, resa possibile grazie alla Regione Umbria nell'ambito del progetto Incontrarti oltre l’Immagine, è stata pensato da 9 musei ecclesiastici umbri.

"Si tratta – informa Catia Cecchetti vice presidente Meu (Musei ecclesiastici umbri) - di un Virtual tour che consentirà al visitatore di scoprire le bellezze architettoniche ed artistiche del Museo grazie ad una straordinaria visita virtuale impreziosita anche da un sottofondo musicale. Si potrà seguire la freccia rossa indicante il percorso e soffermarsi sulle opere ingrandendole e in talune usufruendo di una accurata spiegazione storico artistica.

Un'iniziativa subito sostenuta dal presidente Meu mons. Marco Salvi rivolta alla valorizzazione del ricco patrimonio ecclesiastico umbro che interessa tutta la Regione ecclesiast

ica.

Un progetto ambizioso che consente al turista da casa di visitare le sale, cogliere i dettagli delle opere, approfondire scorci. Un’opera in modo specifico, la "Madonna col Bambino e san Giovannino" di Pinturicchio, espopsta in una delle sale del museo del Duomo, è oggetto di realtà aumentata: cliccando si apriranno dei bottoni che rimanderanno a collegamenti fotografici e di testo per scoprire le innumerevoli bellezze del nostro territorio ecclesiastico.

Quindi che aspettate? Cliccate!

https://vrcity.it/museoduomovr/

[gallery ids="60135,60137,60138,60139,60140,60141,60142,60143"]

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Una sala espositiva del Museo del Duomo di Città di Castello

Si è aggiunto anche il virtual tour del Museo del Duomo di Città di Castello a quelli già realizzati e visibili nel sito dei musei ecclesiastici dell'Umbria (www.museiecclesiastici.it/virtual-tour/). L'iniziativa, resa possibile grazie alla Regione Umbria nell'ambito del progetto Incontrarti oltre l’Immagine, è stata pensato da 9 musei ecclesiastici umbri.

"Si tratta – informa Catia Cecchetti vice presidente Meu (Musei ecclesiastici umbri) - di un Virtual tour che consentirà al visitatore di scoprire le bellezze architettoniche ed artistiche del Museo grazie ad una straordinaria visita virtuale impreziosita anche da un sottofondo musicale. Si potrà seguire la freccia rossa indicante il percorso e soffermarsi sulle opere ingrandendole e in talune usufruendo di una accurata spiegazione storico artistica.

Un'iniziativa subito sostenuta dal presidente Meu mons. Marco Salvi rivolta alla valorizzazione del ricco patrimonio ecclesiastico umbro che interessa tutta la Regione ecclesiast

ica.

Un progetto ambizioso che consente al turista da casa di visitare le sale, cogliere i dettagli delle opere, approfondire scorci. Un’opera in modo specifico, la "Madonna col Bambino e san Giovannino" di Pinturicchio, espopsta in una delle sale del museo del Duomo, è oggetto di realtà aumentata: cliccando si apriranno dei bottoni che rimanderanno a collegamenti fotografici e di testo per scoprire le innumerevoli bellezze del nostro territorio ecclesiastico.

Quindi che aspettate? Cliccate!

https://vrcity.it/museoduomovr/

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‘IncontrArti oltre l’immagine’ : nuovo appuntamento con il progetto a Spoleto https://www.lavoce.it/incontrarti-oltre-limmagine-nuovo-appuntamento-con-il-progetto-a-spoleto/ Tue, 19 Jan 2021 12:30:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58933

SPOLETO- Un enigma raffaellesco. Il caso della Trasfigurazione della chiesa di San Domenico a Spoleto, è il titolo del nuovo appuntamento con IncontrArti oltre l’immagine. Il progetto, promosso dai Musei Ecclesiastici Umbri (MEU), sostenuto dalla Regione Umbria, attraverso un ricco programma di eventi, sta accompagnando le persone in uno speciale tempo sospeso per andare oltre l’opera d’arte ed entrare così nel mistero che rappresenta. Il nuovo appuntamento, con IncontrArti oltre l’immagine, organizzato dall’Archidiocesi di Spoleto-Norcia in collaborazione con i Laboratori dei Musei Vaticani, è in programma mercoledì 20 gennaio alle ore 17 e potrà essere seguito sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano (Facebook, SpoletoNorcia Duomo di Spoleto - Complesso MonumentaleYouTube, Archidiocesi Spoleto Norcia).

L’incontro on line, sarà introdotto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, che metterà in luce l’idea del progetto e il rapporto con i Laboratori dei Musei Vaticani. Interverranno, Barbara Jatta Direttore dei Musei Vaticani (che parlerà della Trasfigurazione di Raffaello ai Musei Vaticani), Elvira Cajano, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, (che parlerà della provenienza dell'opera di Spoleto, del ruolo della Soprintendenza e degli obiettivi che si vogliono perseguire nelle ricerche), Vittoria Garibaldi, Direttore Tecnico Scientifico del Laboratorio di Diagnostica Beni Culturali di Spoleto (che parlerà delle indagini diagnostiche che saranno approntate sul dipinto di Spoleto, delle varie tipologie che saranno utilizzate e dei risultati attesi), Antonella Filiani, Presidente della COOBEC di Spoleto (che parlerà delle indagini che saranno eseguite sulla tecnica pittorica dell’autore della tela di Spoleto).

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SPOLETO- Un enigma raffaellesco. Il caso della Trasfigurazione della chiesa di San Domenico a Spoleto, è il titolo del nuovo appuntamento con IncontrArti oltre l’immagine. Il progetto, promosso dai Musei Ecclesiastici Umbri (MEU), sostenuto dalla Regione Umbria, attraverso un ricco programma di eventi, sta accompagnando le persone in uno speciale tempo sospeso per andare oltre l’opera d’arte ed entrare così nel mistero che rappresenta. Il nuovo appuntamento, con IncontrArti oltre l’immagine, organizzato dall’Archidiocesi di Spoleto-Norcia in collaborazione con i Laboratori dei Musei Vaticani, è in programma mercoledì 20 gennaio alle ore 17 e potrà essere seguito sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano (Facebook, SpoletoNorcia Duomo di Spoleto - Complesso MonumentaleYouTube, Archidiocesi Spoleto Norcia).

L’incontro on line, sarà introdotto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, che metterà in luce l’idea del progetto e il rapporto con i Laboratori dei Musei Vaticani. Interverranno, Barbara Jatta Direttore dei Musei Vaticani (che parlerà della Trasfigurazione di Raffaello ai Musei Vaticani), Elvira Cajano, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, (che parlerà della provenienza dell'opera di Spoleto, del ruolo della Soprintendenza e degli obiettivi che si vogliono perseguire nelle ricerche), Vittoria Garibaldi, Direttore Tecnico Scientifico del Laboratorio di Diagnostica Beni Culturali di Spoleto (che parlerà delle indagini diagnostiche che saranno approntate sul dipinto di Spoleto, delle varie tipologie che saranno utilizzate e dei risultati attesi), Antonella Filiani, Presidente della COOBEC di Spoleto (che parlerà delle indagini che saranno eseguite sulla tecnica pittorica dell’autore della tela di Spoleto).

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Musei ecclesiastici umbri – IncontArti oltre l’immagine: “Tiberio d’Assisi, un pittore ‘osservante’ al tempo di Raffaello”. https://www.lavoce.it/musei-ecclesiastici-umbri-incontarti-oltre-limmagine-tiberio-dassisi-un-pittore-osservante-al-tempo-di-raffaello/ Mon, 04 Jan 2021 09:28:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58736 La lunetta con l'affresco della Madonna in trono fiancheggiata da santi

TERNI - Il 4 gennaio dalle ore 17, sui canali social della diocesi di Terni-Narni-Amelia del Museo diocesano e capitolare di Terni, la prof.ssa Maria Rita Silvestrelli, illustrerà la figura storica e artistica di “Tiberio d’Assisi, un pittore 'osservante' al tempo di Raffaello”, che ha dipinto un affresco rappresentante la  Madonna in trono fiancheggiata da santi nell'oratorio dedicato a S. Antonio da Padova del convento di San Francesco in Stroncone. 

IncontrArti oltre l'immagine

Questo evento rientra nel programma pensato dai Musei ecclesiastici umbri (Meu) nell’ambito del progetto “IncontArti oltre l’immagine” sostenuto e promosso dalla Regione Umbria. Attraverso un ricco programma di eventi culturali, i nove musei che vi partecipano stanno accompagnando le persone in questo tempo di Natale ad andare oltre l’opera d’arte ed entrare così nel mistero che rappresenta. Il percorso offerto dai Musei ecclesiastici umbri vuole essere un contributo a vivere meglio questo tempo con l’ausilio e la conoscenza dell’immenso patrimonio di opere d’arte, frutto della fede del territorio umbro e gustarlo in tutta la sua bellezza e profondità.

Chi era Tiberio Ranieri detto Tiberio d'Assisi

Tiberio Ranieri di Diotallevi  detto Tiberio d'Assisi è stato un pittore italiano del Rinascimento. Nato verso il 1470, morto fra l'aprile e l'agosto 1524. Numerosi documenti ne attestano l'infaticabile attività un po' dappertutto nell'Umbria, ma soprattutto ad Assisi e a Perugia. Tra le sue molte opere ricordiamo la "Madonna col Bambino fra i Ss. Girolamo e Francesco", del 1502, nella Pinacoteca Vaticana cui è prossima di stile la "Madonna col Bambino" nella chiesola detta la Madonna di Braccio a Perugia. Opera giovanile anche la tavola rappresentante il "Crocifisso e quattro santi in S. Francesco d'Assisi". Nel 1506 dipinse nella cappella di S. Bonaventura a S. Maria degli Angeli "S. Francesco con i suoi compagni e varie Sante". Firmato e datato (1509) è l'affresco in S. Francesco a Stroncone con la "Madonna in trono fiancheggiata da santi".]]>
La lunetta con l'affresco della Madonna in trono fiancheggiata da santi

TERNI - Il 4 gennaio dalle ore 17, sui canali social della diocesi di Terni-Narni-Amelia del Museo diocesano e capitolare di Terni, la prof.ssa Maria Rita Silvestrelli, illustrerà la figura storica e artistica di “Tiberio d’Assisi, un pittore 'osservante' al tempo di Raffaello”, che ha dipinto un affresco rappresentante la  Madonna in trono fiancheggiata da santi nell'oratorio dedicato a S. Antonio da Padova del convento di San Francesco in Stroncone. 

IncontrArti oltre l'immagine

Questo evento rientra nel programma pensato dai Musei ecclesiastici umbri (Meu) nell’ambito del progetto “IncontArti oltre l’immagine” sostenuto e promosso dalla Regione Umbria. Attraverso un ricco programma di eventi culturali, i nove musei che vi partecipano stanno accompagnando le persone in questo tempo di Natale ad andare oltre l’opera d’arte ed entrare così nel mistero che rappresenta. Il percorso offerto dai Musei ecclesiastici umbri vuole essere un contributo a vivere meglio questo tempo con l’ausilio e la conoscenza dell’immenso patrimonio di opere d’arte, frutto della fede del territorio umbro e gustarlo in tutta la sua bellezza e profondità.

Chi era Tiberio Ranieri detto Tiberio d'Assisi

Tiberio Ranieri di Diotallevi  detto Tiberio d'Assisi è stato un pittore italiano del Rinascimento. Nato verso il 1470, morto fra l'aprile e l'agosto 1524. Numerosi documenti ne attestano l'infaticabile attività un po' dappertutto nell'Umbria, ma soprattutto ad Assisi e a Perugia. Tra le sue molte opere ricordiamo la "Madonna col Bambino fra i Ss. Girolamo e Francesco", del 1502, nella Pinacoteca Vaticana cui è prossima di stile la "Madonna col Bambino" nella chiesola detta la Madonna di Braccio a Perugia. Opera giovanile anche la tavola rappresentante il "Crocifisso e quattro santi in S. Francesco d'Assisi". Nel 1506 dipinse nella cappella di S. Bonaventura a S. Maria degli Angeli "S. Francesco con i suoi compagni e varie Sante". Firmato e datato (1509) è l'affresco in S. Francesco a Stroncone con la "Madonna in trono fiancheggiata da santi".]]>
‘IncontArti oltre l’immagine’ : prosegue il progetto ‘on line’ ideato dal MEU https://www.lavoce.it/incontarti-oltre-limmagine-prosegue-il-progetto-on-line-ideato-dal-meu/ Sun, 27 Dec 2020 17:51:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58570

SPOLETO- Prosegue, IncontArti oltre l’immagine, il progetto ideato dalla rete dei Musei Ecclesiastici Umbri (MEU) sostenuto e promosso dalla Regione Umbria. Prossimo appuntamento, martedì 29 dicembre a partire dalle ore 17, sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano con la lectio magistralis tenuta dal professor Antonio Natali, dedicato alla tavola di Domenico Beccafumi raffigurante la Natività di Gesù, conservata nel Museo Diocesano di Spoleto. Attraverso un ricco programma di eventi culturali, i nove musei che vi partecipano stanno accompagnando le persone in questo speciale tempo di Natale ad andare oltre l’opera d’arte, ed entrare così nel mistero che rappresenta. "Abbiamo tanto bisogno -spiega l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo- soprattutto in questo tempo sospeso che tutti stiamo vivendo a causa del Coronavirus, di ritrovare la dimensione interiore dell’esistenza. Il silenzio nel quale siamo immersi, la povertà di relazioni e la paura del contagio possono diventare una tentazione a rinchiuderci su noi stessi, sul nostro piccolo mondo. Invece, possono essere l’occasione per aprire orizzonti nuovi. Ed allora l’iniziativa IncontArti oltre l’immagine, si colloca in questa prospettiva : guardare le cose belle per scoprire la ricchezza e la fecondità del mistero che rappresentano. Il percorso offerto dai Musei Ecclesiastici Umbri, vuole essere un contributo a vivere meglio questo tempo difficile. Abbiamo un immenso patrimonio di opere d’arte, frutto della fede delle nostre popolazioni -conclude monsignor Boccardo- riscoprirlo e gustarlo in tutta la sua bellezza e profondità è come balsamo che viene a curare e consolare le ferite di questo tempo". Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze dal 2006 al 2015, è esperto di scultura e pittura del Quattrocento e Cinquecento toscano, proporrà una lettura di particolare rilievo del dipinto del Beccafumi : parlerà della narrazione, della fonte sottesa alle scelte iconografiche, degli aspetti formali, linguistici e stilistici che hanno reso visibile un pensiero. Ad accompagnare la lectio magistralis, saranno le melodie natalizie della Corale dei Laudesi Umbri di Spoleto, diretta da padre Matteo Ferraldeschi, ofm. L'appuntamento, come dicevamo, potrà essere seguito sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano (Facebook: SpoletoNorcia; Facebook: Duomo di Spoleto - Complesso Monumentale; YouTube: Archidiocesi Spoleto Norcia), martedì 29 dicembre a partire dalle ore 17.

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SPOLETO- Prosegue, IncontArti oltre l’immagine, il progetto ideato dalla rete dei Musei Ecclesiastici Umbri (MEU) sostenuto e promosso dalla Regione Umbria. Prossimo appuntamento, martedì 29 dicembre a partire dalle ore 17, sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano con la lectio magistralis tenuta dal professor Antonio Natali, dedicato alla tavola di Domenico Beccafumi raffigurante la Natività di Gesù, conservata nel Museo Diocesano di Spoleto. Attraverso un ricco programma di eventi culturali, i nove musei che vi partecipano stanno accompagnando le persone in questo speciale tempo di Natale ad andare oltre l’opera d’arte, ed entrare così nel mistero che rappresenta. "Abbiamo tanto bisogno -spiega l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo- soprattutto in questo tempo sospeso che tutti stiamo vivendo a causa del Coronavirus, di ritrovare la dimensione interiore dell’esistenza. Il silenzio nel quale siamo immersi, la povertà di relazioni e la paura del contagio possono diventare una tentazione a rinchiuderci su noi stessi, sul nostro piccolo mondo. Invece, possono essere l’occasione per aprire orizzonti nuovi. Ed allora l’iniziativa IncontArti oltre l’immagine, si colloca in questa prospettiva : guardare le cose belle per scoprire la ricchezza e la fecondità del mistero che rappresentano. Il percorso offerto dai Musei Ecclesiastici Umbri, vuole essere un contributo a vivere meglio questo tempo difficile. Abbiamo un immenso patrimonio di opere d’arte, frutto della fede delle nostre popolazioni -conclude monsignor Boccardo- riscoprirlo e gustarlo in tutta la sua bellezza e profondità è come balsamo che viene a curare e consolare le ferite di questo tempo". Antonio Natali, storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze dal 2006 al 2015, è esperto di scultura e pittura del Quattrocento e Cinquecento toscano, proporrà una lettura di particolare rilievo del dipinto del Beccafumi : parlerà della narrazione, della fonte sottesa alle scelte iconografiche, degli aspetti formali, linguistici e stilistici che hanno reso visibile un pensiero. Ad accompagnare la lectio magistralis, saranno le melodie natalizie della Corale dei Laudesi Umbri di Spoleto, diretta da padre Matteo Ferraldeschi, ofm. L'appuntamento, come dicevamo, potrà essere seguito sui canali social della Diocesi di Spoleto-Norcia e del Museo diocesano (Facebook: SpoletoNorcia; Facebook: Duomo di Spoleto - Complesso Monumentale; YouTube: Archidiocesi Spoleto Norcia), martedì 29 dicembre a partire dalle ore 17.

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“Incontrarti oltre l’immagine”: progetto della rete dei Musei ecclesiastici umbri https://www.lavoce.it/incontrarti-oltre-limmagine-progetto-della-rete-dei-musei-ecclesiastici-umbri/ Thu, 10 Dec 2020 10:43:19 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58391 Una delle sale del Museo della Porziuncola

  "Incontrarti oltre l’immagine”: è il progetto promosso dalla rete dei Musei Ecclesiastici Umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato da nove musei facenti parte dell’Associazione grazie al fondamentale contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale - Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”).

Il progetto dei musei ecclesiastici umbri

Storia, arte, cultura e umanità della gente umbra. "La finalità del progetto – spiega mons. Salvi – si sposa con gli obiettivi del Statuto Meu (art. 2): 'contribuire alla conservazione e alla valorizzazione dei musei e delle raccolte che hanno un carattere di ecclesiasticità esistenti in Umbria, proponendoli quali strumenti di animazione culturale delle comunità cristiane e della società'. L’Associazione con il suo Consiglio direttivo – ricorda il presule – è rappresentativa di tutta la Regione ecclesiastica umbra e si fa così portavoce in questa delicata situazione pandemica del più autentico spirito cristiano con la forza della fede e dell’arte. Il progetto racconta la storia, la cultura, l’umanità della gente umbra che nel museo ecclesiastico vede il depositario della sua spiritualità. Una pluralità di linguaggi e di espressioni che vengono raccontati con gli strumenti della realtà virtuale e della realtà aumentata, oggi quanto mai necessari per le misure in atto per contrastare il diffondersi del Covid-19". I Musei Ecclesiastici punto di riferimento per le comunità di prossimità. "I Musei ecclesiastici – sottolinea mons. Salvi – con questo progetto vogliono offrire a tutti l’opportunità di scoprire lo straordinario patrimonio culturale ecclesiastico conservato al loro interno e contribuire così ad un ritorno alla 'normalità': l’Umbria, infatti, è una regione conosciuta in tutto il mondo per la sua arte e la sua spiritualità. La realizzazione del progetto costituirà un capitale che emozionerà e condurrà alla conoscenza della ricchezza e varietà delle collezioni permanenti conservate all’interno di questi musei: espressione del loro divenire storico nei rispettivi contesti urbani, dalle origini della loro formazione alla conservazione attraverso i secoli, fino a giungere al nostro sguardo contemporaneo. I Musei ecclesiastici sono pertanto intesi – conclude il presule – come riferimento per le comunità di prossimità, sono custodi di tesori artistici e testimoni di memorie aperti a tutta la realtà sociale che li circonda". Un ricco programma di eventi culturali è stato pensato dai nove musei aderenti a questo progetto, che proseguirà per tutto il tempo dell’Avvento e del Natale. Gli eventi di dicembre 2020 e gennaio 2021 saranno in modalità live streaming o disponibili on line.

Come seguire gli eventi

Di seguito i recapiti dei musei Meu aderenti al progetto “Incontrarti oltre l’immagine” per partecipare alle loro iniziative prenotando:  Museo diocesano e Cripta di San Rufino-Assisi (info@assisimuseodiocesano.it - tel. 075/812712); Museo del Tesoro della Basilica papale di San Francesco-Assisi (museosc@gmail.com - tel. 075/819001); Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana-Assisi (galleria@cittadella.org - tel. 075/813231); MUMA, Museo Indios Frati Cappuccini dell’Umbria in Amazzonia-Assisi (info@mumamuseo.it - tel. 075/812480); Museo della Porziuncola-Santa Maria degli Angeli, Assisi (museo@porziuncola.org - tel. 075/8051419); Museo del Duomo di Città di Castello (museo@diocesidicastello.it - tel. 075/8554705); Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano - Foligno (museodiocesano@diocesidifoligno.it - tel. 0742/351209 (Museo), 0742.350473 (Diocesi); Complesso del Duomo di Spoleto (prenotazioni@duomospoleto.it - tel. 0743/222009 - Museo -, 0743/23101 – Arcidiocesi -); Museo Diocesano e Capitolare di Terni (beni-culturali@libero.it - tel. 0744/546563).]]>
Una delle sale del Museo della Porziuncola

  "Incontrarti oltre l’immagine”: è il progetto promosso dalla rete dei Musei Ecclesiastici Umbri (Meu), presieduta da mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, e realizzato da nove musei facenti parte dell’Associazione grazie al fondamentale contributo della Regione Umbria (L.R. n° 24/2003 “Sistema museale regionale - Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali connessi”).

Il progetto dei musei ecclesiastici umbri

Storia, arte, cultura e umanità della gente umbra. "La finalità del progetto – spiega mons. Salvi – si sposa con gli obiettivi del Statuto Meu (art. 2): 'contribuire alla conservazione e alla valorizzazione dei musei e delle raccolte che hanno un carattere di ecclesiasticità esistenti in Umbria, proponendoli quali strumenti di animazione culturale delle comunità cristiane e della società'. L’Associazione con il suo Consiglio direttivo – ricorda il presule – è rappresentativa di tutta la Regione ecclesiastica umbra e si fa così portavoce in questa delicata situazione pandemica del più autentico spirito cristiano con la forza della fede e dell’arte. Il progetto racconta la storia, la cultura, l’umanità della gente umbra che nel museo ecclesiastico vede il depositario della sua spiritualità. Una pluralità di linguaggi e di espressioni che vengono raccontati con gli strumenti della realtà virtuale e della realtà aumentata, oggi quanto mai necessari per le misure in atto per contrastare il diffondersi del Covid-19". I Musei Ecclesiastici punto di riferimento per le comunità di prossimità. "I Musei ecclesiastici – sottolinea mons. Salvi – con questo progetto vogliono offrire a tutti l’opportunità di scoprire lo straordinario patrimonio culturale ecclesiastico conservato al loro interno e contribuire così ad un ritorno alla 'normalità': l’Umbria, infatti, è una regione conosciuta in tutto il mondo per la sua arte e la sua spiritualità. La realizzazione del progetto costituirà un capitale che emozionerà e condurrà alla conoscenza della ricchezza e varietà delle collezioni permanenti conservate all’interno di questi musei: espressione del loro divenire storico nei rispettivi contesti urbani, dalle origini della loro formazione alla conservazione attraverso i secoli, fino a giungere al nostro sguardo contemporaneo. I Musei ecclesiastici sono pertanto intesi – conclude il presule – come riferimento per le comunità di prossimità, sono custodi di tesori artistici e testimoni di memorie aperti a tutta la realtà sociale che li circonda". Un ricco programma di eventi culturali è stato pensato dai nove musei aderenti a questo progetto, che proseguirà per tutto il tempo dell’Avvento e del Natale. Gli eventi di dicembre 2020 e gennaio 2021 saranno in modalità live streaming o disponibili on line.

Come seguire gli eventi

Di seguito i recapiti dei musei Meu aderenti al progetto “Incontrarti oltre l’immagine” per partecipare alle loro iniziative prenotando:  Museo diocesano e Cripta di San Rufino-Assisi (info@assisimuseodiocesano.it - tel. 075/812712); Museo del Tesoro della Basilica papale di San Francesco-Assisi (museosc@gmail.com - tel. 075/819001); Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana-Assisi (galleria@cittadella.org - tel. 075/813231); MUMA, Museo Indios Frati Cappuccini dell’Umbria in Amazzonia-Assisi (info@mumamuseo.it - tel. 075/812480); Museo della Porziuncola-Santa Maria degli Angeli, Assisi (museo@porziuncola.org - tel. 075/8051419); Museo del Duomo di Città di Castello (museo@diocesidicastello.it - tel. 075/8554705); Museo Capitolare Diocesano e Cripta di San Feliciano - Foligno (museodiocesano@diocesidifoligno.it - tel. 0742/351209 (Museo), 0742.350473 (Diocesi); Complesso del Duomo di Spoleto (prenotazioni@duomospoleto.it - tel. 0743/222009 - Museo -, 0743/23101 – Arcidiocesi -); Museo Diocesano e Capitolare di Terni (beni-culturali@libero.it - tel. 0744/546563).]]>
I busti di Gian Lorenzo Bernini e il collezionismo dei Roscioli https://www.lavoce.it/i-busti-di-gian-lorenzo-bernini-e-il-collezionismo-dei-roscioli/ Wed, 02 Dec 2020 10:50:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=58343 Fabio Massimo Mattoni direttore dell'archivio storico diocesano di Foligno direttore de

Incontro on line sulla pagina Facebook del Museo diocesano di Foligno

Oggi 2 dicembre, alle ore 17, si terrà il primo incontro online sulla pagina Facebook del Museo diocesano di Foligno dal titolo “I busti di Gian Lorenzo Bernini e il collezionismo dei Roscioli”, organizzato nell’ambito delle iniziative della rete dei Musei Ecclesiastici Umbri “Incontrarti oltre l’immagine”.
Insieme a Fabio Massimo Mattoni, direttore dell’Archivio storico diocesano, si darà voce alle carte d’archivio del Capitolo della Cattedrale di San Feliciano facendo rivivere i personaggi della famiglia Roscioli e le loro collezioni, a cui appartenevano sia la copia della Madonna di Foligno, sia i busti di Gian Lorenzo Bernini, capolavori conservati nel museo diocesano.
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Fabio Massimo Mattoni direttore dell'archivio storico diocesano di Foligno direttore de

Incontro on line sulla pagina Facebook del Museo diocesano di Foligno

Oggi 2 dicembre, alle ore 17, si terrà il primo incontro online sulla pagina Facebook del Museo diocesano di Foligno dal titolo “I busti di Gian Lorenzo Bernini e il collezionismo dei Roscioli”, organizzato nell’ambito delle iniziative della rete dei Musei Ecclesiastici Umbri “Incontrarti oltre l’immagine”.
Insieme a Fabio Massimo Mattoni, direttore dell’Archivio storico diocesano, si darà voce alle carte d’archivio del Capitolo della Cattedrale di San Feliciano facendo rivivere i personaggi della famiglia Roscioli e le loro collezioni, a cui appartenevano sia la copia della Madonna di Foligno, sia i busti di Gian Lorenzo Bernini, capolavori conservati nel museo diocesano.
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Aperti al Mab. Musei archivi biblioteche ecclesiastici aperti anche in Umbria https://www.lavoce.it/aperti-al-mab/ Fri, 31 May 2019 11:43:25 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54624 mab

Dal 3 al 9 giugno si svolgerà l’iniziativa nazionale “Aperti al Mab. Musei archivi biblioteche ecclesiastici”, che punta a dare risalto al ruolo centrale svolto da ogni Istituto culturale nel proprio territorio, a servizio della comunità. Il progetto è promosso dall’Ufficio nazionale Cei per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, insieme all’Associazione musei ecclesiastici italiani (Amei), all’Associazione archivistica ecclesiastica (Aae) e all’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (Abei), con il patrocinio del coordinamento Mab-Italia Musei archivi biblioteche e in collaborazione con l’International archives day e con le Giornate nazionali dei musei ecclesiastici. “Gli istituti culturali – afferma don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio Cei – costituiscono il presidio per garantire una crescita completa e consapevole dell’essere umano e sono luogo d’incontro e di scambio, culturale e cultuale, anche tra fedi religiose e tradizioni diverse. Apriamo, dunque, musei, archivi e biblioteche! Apriamoli fra di loro, perché imparino a collaborare e a saper guardare a prospettive comuni, apriamoli ancor più alla gente, con sempre maggiore spirito di servizio e accoglienza”. La loro mappa interattiva è disponibile nella sezione dedicata del portale BeWeb, insieme a informazioni su aperture straordinarie, visite guidate, seminari, convegni, mostre. Il 3 giugno a Roma, in apertura della settimana, l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto proporrà quattro Workshop a numero chiuso su “La comunicazione”, “La gestione del cambiamento. Gli aspetti giuridici”; “La narrazione del patrimonio” e “Il Mab. Scommesse e prospettive”.

L'iniziativa in Umbria

In Umbria l'iniziativa si svolge a Orvieto, Todi, Spoleto, Città di Castello, Gubbio, Assisi.

Orvieto e Todi

A Orvieto e Todi Palazzo vescovile, dal 5 all'8 giugno dalle 9 alle 13 "...che Nostro Signore Dio vi guardi", Le carte raccontano i rapporti tra Roma e le diocesi di Orvieto e Todi, un percorso espositivo, una mostra e ricostruzione dei rapporti attraverso la documentazione degli archivi vescovili e capitolari, i libri delle biblioteche diocesane e gli spartiti della schola cantorum.

Spoleto

A Spoleto, al Museo diocesano, dall'8 al 9 giugno “Capolavori del '300 umbro”, visita guidata a porte chiuse, fuori dall'orario di apertura, al nuovo allestimento della Sala Barberini del Museo diocesano, dove sono raccolti preziosi capolavori del trecento umbro provenienti dalle chiese dell'archidiocesi di Spoleto-Norcia.

Città di castello

A Città di Castello dal 4 al 5 giugno “Al Museo diocesano di Città di Castello: la sua storia e le sue opere”, visite guidate alla scoperta dei capolavori di oreficeria, di scultura, di pittura e di opere d'archivio conservate nelle secolari sale della Canonica Cattedrale. Visite guidate per le scuole martedì 4 e mercoledì 5 dalle ore 10 alle ore 11, visite guidate per tutti dal 6 all'8 giugno dalle ore 11 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 17. È necessaria la prenotazione All'archivio diocesano “Conservare la memoria. Cinque anni di restauri”. Nell'ambito del principio ispiratore "Gli archivi sono fragili" verranno presentati i risultati dell'attività di restauro promossa dall'Archivio Storico Diocesano negli ultimi 5 anni, al fine di meglio tutelare il patrimonio documentario. Il restauratore, dott. Stefano Mastriforti, illustrerà il lavoro svolto grazie al contributo derivante dai fondi Ceidell'8x1000, soffermandosi a descrivere le varie patologie incontrate e le tecniche usate per contrastarle. L'evento si svolgerà il 5 giugno, alle ore 17.30, nella sede del seminario vescovile, in via Pomerio San Girolamo 2 a Città di Castello.

Gubbio

A Gubbio, al museo diocesano, dal 3 al 30 giugno “Le parrocchie: un gioiello da mettere “in Mostra"'. Il Museo diocesano di Gubbio, in collaborazione con archivio e biblioteca diocesani, presso il refettorio capitolare del museo apre un itinerario espositivo volto all'illustrazione degli elementi fondamentali della vita delle parrocchie. L'inaugurazione il 3 giugno, alle ore 21, con un convegno sul tema "Le parrocchie: la loro storia e gli archivi come fonte di ricerca". L'itinerario che si propone ai visitatori prevede l'esposizione di documenti e beni librari capaci di illustrare la vita di una parrocchia nei suoi vari aspetti. In particolare la documentazione prodotta spazierà da registri riguardanti l'amministrazione dei sacramenti, quali il battesimo, la cresima, il matrimonio, l'estrema unzione fino a documentazione capace di raccontare la storia dell'intera comunità parrocchiale, come gli stati d'anime e le varie memorie scritte dai parroci.

Assisi

Ad Assisi, l'8 giugno, dalle 10 alle 12, visite guidate gratuite alla Biblioteca vescovile di Assisi nel corso della quale sarà possibile ammirare i volumi dai più preziosi a quelli con gli argomenti più particolari e scoprire tante curiosità nascoste tra gli scaffali. Il 9 giugno il museo diocesano, dalle 21 alle 23, organizza “Campanile... di notte”, alla scoperta delle architetture medievali e della cella campanaria romanica della cattedrale di San Rufino, con una suggestiva visione notturna di Assisi. Al Sacro convento di Assisi, l'8 giugno, alle ore 16, nella biblioteca l'Archivio storico della Basilica e Sacro Convento di San Francesco in Assisi apre le sue porte per una conversazione sul Fondo diplomatico, dove si conservano le prime lettere pontificie dirette all'Ordine dei Frati Minori vivente Francesco e i successivi documenti riguardanti la straordinaria basilica costruita in onore del Santo. Verranno evidenziate alcune caratteristiche del cosiddetto Bollario attraverso la visione diretta dei documenti e raccontati i progetti per facilitarne la fruizione e l'accesso. Seguirà un visita guidata alla Cappella di San Nicola, nella quale sono state recentemente trasferite le reliquie del Santo e dove si potranno ammirare l'originale della Solet annuere, la lettera pontificia bollata contenente la "Regola dei frati Minori".]]>
mab

Dal 3 al 9 giugno si svolgerà l’iniziativa nazionale “Aperti al Mab. Musei archivi biblioteche ecclesiastici”, che punta a dare risalto al ruolo centrale svolto da ogni Istituto culturale nel proprio territorio, a servizio della comunità. Il progetto è promosso dall’Ufficio nazionale Cei per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, insieme all’Associazione musei ecclesiastici italiani (Amei), all’Associazione archivistica ecclesiastica (Aae) e all’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (Abei), con il patrocinio del coordinamento Mab-Italia Musei archivi biblioteche e in collaborazione con l’International archives day e con le Giornate nazionali dei musei ecclesiastici. “Gli istituti culturali – afferma don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio Cei – costituiscono il presidio per garantire una crescita completa e consapevole dell’essere umano e sono luogo d’incontro e di scambio, culturale e cultuale, anche tra fedi religiose e tradizioni diverse. Apriamo, dunque, musei, archivi e biblioteche! Apriamoli fra di loro, perché imparino a collaborare e a saper guardare a prospettive comuni, apriamoli ancor più alla gente, con sempre maggiore spirito di servizio e accoglienza”. La loro mappa interattiva è disponibile nella sezione dedicata del portale BeWeb, insieme a informazioni su aperture straordinarie, visite guidate, seminari, convegni, mostre. Il 3 giugno a Roma, in apertura della settimana, l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto proporrà quattro Workshop a numero chiuso su “La comunicazione”, “La gestione del cambiamento. Gli aspetti giuridici”; “La narrazione del patrimonio” e “Il Mab. Scommesse e prospettive”.

L'iniziativa in Umbria

In Umbria l'iniziativa si svolge a Orvieto, Todi, Spoleto, Città di Castello, Gubbio, Assisi.

Orvieto e Todi

A Orvieto e Todi Palazzo vescovile, dal 5 all'8 giugno dalle 9 alle 13 "...che Nostro Signore Dio vi guardi", Le carte raccontano i rapporti tra Roma e le diocesi di Orvieto e Todi, un percorso espositivo, una mostra e ricostruzione dei rapporti attraverso la documentazione degli archivi vescovili e capitolari, i libri delle biblioteche diocesane e gli spartiti della schola cantorum.

Spoleto

A Spoleto, al Museo diocesano, dall'8 al 9 giugno “Capolavori del '300 umbro”, visita guidata a porte chiuse, fuori dall'orario di apertura, al nuovo allestimento della Sala Barberini del Museo diocesano, dove sono raccolti preziosi capolavori del trecento umbro provenienti dalle chiese dell'archidiocesi di Spoleto-Norcia.

Città di castello

A Città di Castello dal 4 al 5 giugno “Al Museo diocesano di Città di Castello: la sua storia e le sue opere”, visite guidate alla scoperta dei capolavori di oreficeria, di scultura, di pittura e di opere d'archivio conservate nelle secolari sale della Canonica Cattedrale. Visite guidate per le scuole martedì 4 e mercoledì 5 dalle ore 10 alle ore 11, visite guidate per tutti dal 6 all'8 giugno dalle ore 11 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 17. È necessaria la prenotazione All'archivio diocesano “Conservare la memoria. Cinque anni di restauri”. Nell'ambito del principio ispiratore "Gli archivi sono fragili" verranno presentati i risultati dell'attività di restauro promossa dall'Archivio Storico Diocesano negli ultimi 5 anni, al fine di meglio tutelare il patrimonio documentario. Il restauratore, dott. Stefano Mastriforti, illustrerà il lavoro svolto grazie al contributo derivante dai fondi Ceidell'8x1000, soffermandosi a descrivere le varie patologie incontrate e le tecniche usate per contrastarle. L'evento si svolgerà il 5 giugno, alle ore 17.30, nella sede del seminario vescovile, in via Pomerio San Girolamo 2 a Città di Castello.

Gubbio

A Gubbio, al museo diocesano, dal 3 al 30 giugno “Le parrocchie: un gioiello da mettere “in Mostra"'. Il Museo diocesano di Gubbio, in collaborazione con archivio e biblioteca diocesani, presso il refettorio capitolare del museo apre un itinerario espositivo volto all'illustrazione degli elementi fondamentali della vita delle parrocchie. L'inaugurazione il 3 giugno, alle ore 21, con un convegno sul tema "Le parrocchie: la loro storia e gli archivi come fonte di ricerca". L'itinerario che si propone ai visitatori prevede l'esposizione di documenti e beni librari capaci di illustrare la vita di una parrocchia nei suoi vari aspetti. In particolare la documentazione prodotta spazierà da registri riguardanti l'amministrazione dei sacramenti, quali il battesimo, la cresima, il matrimonio, l'estrema unzione fino a documentazione capace di raccontare la storia dell'intera comunità parrocchiale, come gli stati d'anime e le varie memorie scritte dai parroci.

Assisi

Ad Assisi, l'8 giugno, dalle 10 alle 12, visite guidate gratuite alla Biblioteca vescovile di Assisi nel corso della quale sarà possibile ammirare i volumi dai più preziosi a quelli con gli argomenti più particolari e scoprire tante curiosità nascoste tra gli scaffali. Il 9 giugno il museo diocesano, dalle 21 alle 23, organizza “Campanile... di notte”, alla scoperta delle architetture medievali e della cella campanaria romanica della cattedrale di San Rufino, con una suggestiva visione notturna di Assisi. Al Sacro convento di Assisi, l'8 giugno, alle ore 16, nella biblioteca l'Archivio storico della Basilica e Sacro Convento di San Francesco in Assisi apre le sue porte per una conversazione sul Fondo diplomatico, dove si conservano le prime lettere pontificie dirette all'Ordine dei Frati Minori vivente Francesco e i successivi documenti riguardanti la straordinaria basilica costruita in onore del Santo. Verranno evidenziate alcune caratteristiche del cosiddetto Bollario attraverso la visione diretta dei documenti e raccontati i progetti per facilitarne la fruizione e l'accesso. Seguirà un visita guidata alla Cappella di San Nicola, nella quale sono state recentemente trasferite le reliquie del Santo e dove si potranno ammirare l'originale della Solet annuere, la lettera pontificia bollata contenente la "Regola dei frati Minori".]]>
Musei ecclesiastici umbri. La Grande guerra vista dalla Chiesa https://www.lavoce.it/grande-guerra-chiesa/ Mon, 17 Dec 2018 10:00:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53652 guerra

Sono cinque i musei aderenti alla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu) a partecipare al progetto espositivo sulla “Chiesa umbra nella Prima guerra mondiale” in occasione dei cento anni del conflitto.

“Il progetto - spiega Catia Cecchetti, responsabile dell’iniziativa, vice presidente della rete del Meu (13 in tutto i musei aderenti), di cui è presidente mons. Paolo Giulietti - è finanziato dalla Regione Umbria con un importo di 30 mila euro e prevede all’interno dei musei aderenti l’esposizione di materiale, soprattutto documentario, conservato presso archivi e biblioteche ecclesiastiche, o privati, inerenti il tema della guerra.

Lo scopo - prosegue è valorizzare tale patrimonio, di raccontare la storia del fronte nel territorio delle diocesi e di dare un contributo alla riflessione sul ruolo avuto dalla Chiesa umbra negli anni della Prima guerra mondiale. Nello stesso tempo mettere a sistema le potenzialità comunicative dei musei della rete”.

I musei aderenti sono il Museo capitolare di San Lorenzo di Perugia, il Museo diocesano di Città di Castello, la Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana, il Museo diocesano di Gubbio, il Museo comunale di Calvi dell’Umbria e il Museo diocesano e capitolare di Terni.

Alcune esposizioni sono già in corso, altre si stanno inaugurando in questi giorni; gli orari di apertura sono quelli previsti dal museo. Tra il materiale raccolto vi sono lettere dal fronte inviate dai cappellani di guerra, santini, cartoline, foto, opere d’arte legate al tema, materiali d’archivio e giornali dell’epoca provenienti dagli archivi ecclesiastici.

Museo capitolare di San Lorenzo di Perugia

La mostra “La fede e la guerra. Santini e cartoline di soggetto religioso nel primo conflitto mondiale” è curata da Luciano Tosi, già ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso l’Università degli studi di Perugia, autore di numerosi studi sulla Prima guerra mondiale; in collaborazione con il Meic di Perugia. L’esposizione si propone di portare all’attenzione del pubblico la massiccia produzione e diffusione in Italia, durante la guerra stessa, di immaginette e cartoline con soggetto religioso. Fanno da sfondo alla mostra le vicende del Paese e della Chiesa italiana.

Museo comunale di Calvi e Museo diocesano e capitolare di Terni

La mostra è allestita al Museo comunale di Calvi, ma dopo Natale verrà spostata e aperta al Museo di Terni. L’esposizione parte dalla storia del seminarista di Calvi dell’Umbria Aldo Bassotti, del quale sono esposte le lettere, le cartoline e le fotografie. Inoltre sarà esposto materiale dell’Archivio storico comunale e dell’Archivio diocesano tra cui libri e manifesti.

Museo del duomo di Città di Castello

La mostra “La Chiesa umbra nella prima Guerra mondiale: Città di Castello e l’evento bellico” è allestita nella sala documentaria del Museo diocesano di Città di Castello, è a cura di Catia Cecchetti e don Andrea Czortek. È un’esposizione bibliografica e documentaria di materiali dell’Archivio storico diocesano e della biblioteca diocesana “Storti - Guerri” di Città di Castello. Tra essi, il Fondo Don Giuseppe Pierangeli; la rivistaLa Voce del popolo, fondata da mons. Carlo Liviero, vescovo tifernate dal 1910 al 1032; la rivista La Rivendicazione , periodico socialista dell’Alta Valle del Tevere, che accompagna la storia e microstoria di un lungo periodo, dall’anno del suo primo numero, il 1902, al 1978. Mons. Carlo Liviero: materiale attinente al governo della diocesi dal 1910 e la visita pastorale compiuta dal vescovo dal 1915 al 1920. Nelle sale della mostra verrà allestito materiale multimediale.

Museo diocesano di Gubbio

Al Museo diocesano di Gubbio si può visitare la mostra “La Grande guerra. Documenti nell’archivio diocesano di Gubbio”. Il materiale esposto è il risultato di una selezione di documenti tra cui diari di guerra, fotografie e documenti dell’epoca. Tutta l’esposizione è legata alla recente pubblicazione Beniamino Ubaldi - Diario della grande guerra che pone l’attenzione sull’operato umano e spirituale di mons. Ubaldi e le vicende che lo videro coinvolto al fronte, in prima linea, come nelle retrovie.

Galleria d’arte della Pro Civitate Christiana

Alla Galleria d’arte della Pro Civitate Christiana è in corso l’esposizione dell’opera Miserere dell’artista Georges Rouault, realizzato negli anni del primo conflitto mondiale, che nella sua seconda parte - dal titolo Guerre - in 25 potenti incisioni è una dolorosa denuncia sia della guerra delle armi sia di quella che “sta nel cuore dell’uomo”. A sussidio si può vedere un video con le immagini del Miserere accompagnate da brani dell’opera musicale War Requiem di Benjamin Britten.

M. A.

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guerra

Sono cinque i musei aderenti alla rete dei Musei ecclesiastici umbri (Meu) a partecipare al progetto espositivo sulla “Chiesa umbra nella Prima guerra mondiale” in occasione dei cento anni del conflitto.

“Il progetto - spiega Catia Cecchetti, responsabile dell’iniziativa, vice presidente della rete del Meu (13 in tutto i musei aderenti), di cui è presidente mons. Paolo Giulietti - è finanziato dalla Regione Umbria con un importo di 30 mila euro e prevede all’interno dei musei aderenti l’esposizione di materiale, soprattutto documentario, conservato presso archivi e biblioteche ecclesiastiche, o privati, inerenti il tema della guerra.

Lo scopo - prosegue è valorizzare tale patrimonio, di raccontare la storia del fronte nel territorio delle diocesi e di dare un contributo alla riflessione sul ruolo avuto dalla Chiesa umbra negli anni della Prima guerra mondiale. Nello stesso tempo mettere a sistema le potenzialità comunicative dei musei della rete”.

I musei aderenti sono il Museo capitolare di San Lorenzo di Perugia, il Museo diocesano di Città di Castello, la Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana, il Museo diocesano di Gubbio, il Museo comunale di Calvi dell’Umbria e il Museo diocesano e capitolare di Terni.

Alcune esposizioni sono già in corso, altre si stanno inaugurando in questi giorni; gli orari di apertura sono quelli previsti dal museo. Tra il materiale raccolto vi sono lettere dal fronte inviate dai cappellani di guerra, santini, cartoline, foto, opere d’arte legate al tema, materiali d’archivio e giornali dell’epoca provenienti dagli archivi ecclesiastici.

Museo capitolare di San Lorenzo di Perugia

La mostra “La fede e la guerra. Santini e cartoline di soggetto religioso nel primo conflitto mondiale” è curata da Luciano Tosi, già ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso l’Università degli studi di Perugia, autore di numerosi studi sulla Prima guerra mondiale; in collaborazione con il Meic di Perugia. L’esposizione si propone di portare all’attenzione del pubblico la massiccia produzione e diffusione in Italia, durante la guerra stessa, di immaginette e cartoline con soggetto religioso. Fanno da sfondo alla mostra le vicende del Paese e della Chiesa italiana.

Museo comunale di Calvi e Museo diocesano e capitolare di Terni

La mostra è allestita al Museo comunale di Calvi, ma dopo Natale verrà spostata e aperta al Museo di Terni. L’esposizione parte dalla storia del seminarista di Calvi dell’Umbria Aldo Bassotti, del quale sono esposte le lettere, le cartoline e le fotografie. Inoltre sarà esposto materiale dell’Archivio storico comunale e dell’Archivio diocesano tra cui libri e manifesti.

Museo del duomo di Città di Castello

La mostra “La Chiesa umbra nella prima Guerra mondiale: Città di Castello e l’evento bellico” è allestita nella sala documentaria del Museo diocesano di Città di Castello, è a cura di Catia Cecchetti e don Andrea Czortek. È un’esposizione bibliografica e documentaria di materiali dell’Archivio storico diocesano e della biblioteca diocesana “Storti - Guerri” di Città di Castello. Tra essi, il Fondo Don Giuseppe Pierangeli; la rivistaLa Voce del popolo, fondata da mons. Carlo Liviero, vescovo tifernate dal 1910 al 1032; la rivista La Rivendicazione , periodico socialista dell’Alta Valle del Tevere, che accompagna la storia e microstoria di un lungo periodo, dall’anno del suo primo numero, il 1902, al 1978. Mons. Carlo Liviero: materiale attinente al governo della diocesi dal 1910 e la visita pastorale compiuta dal vescovo dal 1915 al 1920. Nelle sale della mostra verrà allestito materiale multimediale.

Museo diocesano di Gubbio

Al Museo diocesano di Gubbio si può visitare la mostra “La Grande guerra. Documenti nell’archivio diocesano di Gubbio”. Il materiale esposto è il risultato di una selezione di documenti tra cui diari di guerra, fotografie e documenti dell’epoca. Tutta l’esposizione è legata alla recente pubblicazione Beniamino Ubaldi - Diario della grande guerra che pone l’attenzione sull’operato umano e spirituale di mons. Ubaldi e le vicende che lo videro coinvolto al fronte, in prima linea, come nelle retrovie.

Galleria d’arte della Pro Civitate Christiana

Alla Galleria d’arte della Pro Civitate Christiana è in corso l’esposizione dell’opera Miserere dell’artista Georges Rouault, realizzato negli anni del primo conflitto mondiale, che nella sua seconda parte - dal titolo Guerre - in 25 potenti incisioni è una dolorosa denuncia sia della guerra delle armi sia di quella che “sta nel cuore dell’uomo”. A sussidio si può vedere un video con le immagini del Miserere accompagnate da brani dell’opera musicale War Requiem di Benjamin Britten.

M. A.

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Diamo più sostegno ai beni culturali! https://www.lavoce.it/diamo-piu-sostegno-ai-beni-culturali/ Thu, 30 Jul 2015 07:54:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=41099 Una sala del Museo diocesano di Gubbio
Una sala del Museo diocesano di Gubbio

Il Museo e l’archivio-biblioteca diocesani esprimono il valore e l’importanza del patrimonio ecclesiale nel quadro dello studio, della ricerca e della promozione, ma nello stesso tempo hanno bisogno di aiuti e risorse pubbliche per coltivare prospettive di una sopravvivenza tranquilla, oltre che di crescita e sviluppo.

L’uno e l’altro sono stati citati come casi emblematici dal vescovo della diocesi eugubina mons. Mario Ceccobelli nella relazione che, in qualità di delegato per il settore beni culturali della Conferenza episcopale umbra, ha svolto in occasione del recente incontro di Perugia (complesso di San Pietro), voluto dalla Giunta regionale in vista della elaborazione del programma di legislatura.

Ceccobelli ha documentato non solo il valore, il ruolo e l’importanza del patrimonio storico-artistico-culturale della Chiesa, ma anche le difficoltà che le istituzioni ecclesiastiche per far fronte a quanto richiede in termini di conservazione, godimento e fruibilità. Le diocesi umbre, ha sottolineato il presule, con le loro 500 e più parrocchie, i santuari, la “miriade di chiese, cappelle, oratori e conventi di indubbio valore artistico” custodiscono la gran parte dei beni culturali della regione, ma a stento riescono a tutelarlo e renderlo godibile.

Da qui la proposta di un “accordo quadro di programma, coordinato dalla Regione con l’adesione dello Stato e della Conferenza episcopale umbra” per “mettere insieme le competenze, le risorse economiche, l’individuazione di effettive priorità, da sostanziare in un programma operativo pluriennale”.

In questo contesto e a titolo emblematico ha fatto riferimento alle due realtà eugubine. “Il Museo diocesano – ha osservato Ceccobelli – è unico nel suo genere per la tipologia di patrimonio conservato, e merita di essere valorizzato e tutelato, sostenuto da ogni tipo di istituzione. I finanziamenti annuali alla programmazione, seppur modesti, potrebbero garantire la sopravvivenza di questa ricchissima realtà, che ha anche una imprescindibile funzione pastorale”.

Da parte loro invece “l’Archivio e biblioteca diocesani di Gubbio conservano e aggiornano un patrimonio cartaceo fondamentale per la conoscenza della storia civile ed ecclesiastica non solo locale. Costituisce un supporto alle scolaresche per l’approfondimento di argomenti di ricerca e realizza manifestazioni culturali aperte alla cittadinanza contribuendo all’elevazione culturale e spirituale della comunità. Per il migliore svolgimento delle attività sopraddette necessitano pertanto di un adeguato supporto finanziario”.

 

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Regione. L’impresa della cultura https://www.lavoce.it/marini-il-futuro-imprese-culturali/ Thu, 23 Jul 2015 09:20:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=39923 apertura-culturaRiuscirà l’Europa dove non è riuscita la politica? Avete presente le infinite code agli assessorati alla cultura regionale, provinciale e comunale, per chiedere finanziamenti per le più diverse iniziative culturali?

Dalla pubblicazione del libro alla rassegna di danza, dal restauro dell’affresco alla mostra d’arte moderna, dalla manifestazione storica ai concerti di musica varia, ecc ecc.

La coda in effetti negli ultimi anni si è sfoltita per mancanza di soldi, con annunci di “ultima edizione” di manifestazioni “per colpa” dell’ente pubblico di turno che non dà più il contributo.

Questo lo scenario in cui si pone il discorso che la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha tenuto lunedì 20 luglio, in un’affollatissima Aula Magna del complesso monumentale di San Pietro a Perugia, di fronte alle istituzioni e agli operatori della cultura della regione.

Uno degli incontri che sta tenendo con le diverse categorie sulle nuove politiche programmatiche per il quinquennio 2015-2020.

La presidente, insieme alla neo assessore alla cultura, Fernanda Cecchini, ha detto chiaramente che se non fosse per i fondi europei la Regione non avrebbe di che spendere per la cultura, ma per averli l’Europa mette delle condizioni che cambiano alla base il modo di pensare e soprattutto di operare del settore.

Le risorse “verranno meno nei prossimi anni sia per la gestione che per le spese ordinarie di mantenimento dei beni e delle attività culturali” ma, ha aggiunto Marini, “contemporaneamente potremo utilizzare quelle comunitarie previste per la creatività, per l’innovazione, per la formazione, (qualche decina di milioni di euro in 5 anni)”.

“L’Europa ci chiede di individuare i cosiddetti ‘grandi attrattori culturali’ della regione e l’Umbria nel suo insieme siamo convinti sia il più forte attrattore”, ha detto la Presidente evidenziando poi la necessità di “un nuovo modello organizzativo” per poter accedere ai Fondi comunitari, un modello che faccia “perno sulle imprese culturali, soprattutto per la gestione”, imprese che creino lavoro.

L’altra parola chiave, ha aggiunto, è il “fare rete” “per raggiungere dimensioni ed economie di scala significative”. Per la Presidente l’Umbria “è all’avanguardia in

termini di diffusione delle risorse culturali di qualità in tutto il territorio”. In tutto ci sono 120 musei tra pubblici e privati, compresi i 13 della Rete dei musei ecclesiastici dell’Umbria, ben rappresentati alla conferenza dalla vicepresidente Catia Cecchetti e altri consiglieri Meu.

Esistono già forme di rete “ma la situazione vede ancora singole iniziative chiuse nelle loro angustie gestionali e finanziarie”. Ha poi parlato della necessità di una “revisione della legislazione, arrivando ad una Legge quadro regionale in materia di cultura e della sua valorizzazione” visto che tra l’altro è cambiata in questo settore anche la legislazione nazionale.

Il tavolo dei relatori durante l’incontro della conferenza regionale della cultura
Il tavolo dei relatori durante l’incontro della conferenza regionale della cultura

Va fatto inoltre ogni sforzo “per ampliare la partecipazione dei privati e delle Fondazioni “sfruttando la recente legislazione nazionale che promuove tale partecipazione”. Infine nell’anno del Giubileo straordinario – ha sottolineato ancora la Marini – la collaborazione con la Conferenza episcopale umbra e con i referenti del più significativo patrimonio culturale dell’Umbria è fondamentale.

Alla conferenza erano pre

senti Franco Moriconi, rettore dell’Università degli studi di Perugia e presidente della Fondazione per l’Istruzione agraria, Francesco Tei, direttore Dipartimento di Scienze agrarie alimentari ed ambientali Università di Perugia, Luisa Montevecchi, segretario regionale Mibact per l’Umbria, Giorgio Armillei, coordinatore Consulta Cultura Anci Umbria, mons. Mario Ceccobelli, delegato Beni culturali della Ceu.

 

Beni culturali ecclesiastici anima della cultura umbra

Beni ecclesiastici. Per mons. Ceccobelli (Ceu) c’è bisogno di maggiore sinergia tra pubblico e privato. Necessari fondi non solo per la valorizzazione ma anche per la gestione

“Le diocesi umbre con le loro 500 e più parrocchie, e i santuari custodiscono la gran parte dei beni culturali della regione. Alcune chiese monumentali rappresentano esse stesse opere d’arte e richiamano migliaia di visitatori. Ma, al di là, dei grandi centri d’arte, vi è una miriade di chiese, cappelle,

oratori e conventi di indubbio valore artistico. Essi rappresentano la ‘vera anima’ della cultura umbra, che si è formata attraverso i secoli grazie alla fede e alla pietà popolare”. Ha sottolineato così l’importanza del patrimonio culturale delle Chiese umbre, mons. Mario Ceccobelli, intervenuto alla conferenza in rappresentanza della Conferenza episcopale umbra.

Un patrimonio immenso del quale “l’ente pubblico deve farsi carico poiché, anche se non gli appartiene giuridicamente, fa parte integrante dei beni pubblici della nostra terra” ha detto il vescovo ricordando “che le diocesi, le parrocchie e le comunità religiose a stento riescono a tutelare e prima ancora a salvare e rendere fruibili” beni tra i quali ci sono chiese “cariche di opere d’arte” ma chiuse da anni perchè non gli si può garantire adeguata custodia.

Mons. Ceccobelli ha poi ricordato il processo di inventariazione dei beni culturali ecclesiastici portato avanti grazie al contributo dell’otto per mille e della realtà della Rete museale ecclesiastica umbra, che comprende 13 musei. Ricordando la collaborazione e sinergia tra Rete museale e Regione mons. Ceccobelli ha chiesto “tavoli di lavoro periodici con l’assessorato e gli uffici competenti regionali” per poter formulare “progetti e iniziative in grado di consolidare e potenziare lo straordinario patrimonio culturale umbro”.

In questa direzione va anche la necessità di trovare, ha aggiunto, “la possibilità di finanziamenti non solo destinati alla valorizzazione ma anche alla gestione dei musei ecclesiastici”, indicando tra le necessità quella di “modificare le normative che impediscono alle diocesi dell’Umbria l’accesso ai finanziamenti europei”.

Di fronte alle tante emergenze evidenziatesi a seguito dei recenti censimenti sul patrimonio architettonico, storico artistico, archivistico e bibliografico attuato dalla diocesi umbre, difficili da gestire per mancanza di risorse pubbliche, Ceccobelli ha infine auspicato la “stipula di un Accordo di Programma Quadro coordinato dalla Regione con l’adesione dello Stato e della Conferenza episcopale umbra, rivolto a mettere insieme le competenze, le risorse economiche, l’individuazione di effettive priorità, da sostanziare in un programma operativo pluriennale che potrebbe essere un tentativo di soluzione di un problema che riguarda tutti”.

 

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Il femminile nell’arte sacra in Umbria: le proposte dei Musei ecclesiastici https://www.lavoce.it/il-femminile-nellarte-sacra-in-umbria-le-proposte-dei-musei-ecclesiastici/ Fri, 26 Sep 2014 11:23:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=28163 Madonna-con-Bambino-del-Maestro-della-Croce-di-GubbioIl femminile nell’arte sacra umbra sarà al centro di un’iniziativa congiunta dei vari musei ecclesiastici dell’Umbria. La Rete museale ecclesiastica umbra (Meu), che attualmente comprende 13 musei, intende infatti dare risalto a questo tema attraverso una serie di eventi artistici e itinerari culturali, alcuni dei quali già in corso. “MaDonna. Il femminile nell’arte sacra in Umbria” è il titolo della iniziativa che è stato suggerito – si legge nel comunicato della Meu – “dal riconoscimento ecclesiale della santità di vita, avvenuta ultimamente da parte della Chiesa, di due figure di donne particolarmente significative per la nostra regione, e non solo: Angela da Foligno e Madre Speranza. Due personalità assolutamente rilevanti di mistiche dedite alla carità, che hanno saputo oltremodo esaltare la loro femminilità nei rispettivi contesti storici, sociali ed ecclesiali”.

L’iniziativa, è proposito della Meu, vuole inoltre sottolineare la dignità della donna, sostenerne il compito nella società e rimarcare il suo valore, anche dal punto di vista culturale. Alcuni eventi sono stati già inaugurati. Al Museo missionario Indios dei cappuccini dell’Umbria (Muma) di Assisi e nella sala mostre è in corso “Donne nello specchio dell’altissimo”: in esposizione cinque dipinti glorificanti sante figure femminili (tre delle quali di origine umbra) e in più un’icona in ceramica della Madonna do Amazonas e un “Ecce homo” posto in dialogo con le sante.

Al Museo della Porziuncola è stata da poco inaugurata una mostra sulla figura di Angela da Foligno, il cui percorso mistico è illustrato da opere di una nota artista umbra, Giovanna Bruschi. Il Museo diocesano di Assisi proporrà invece alcuni incontri storico-artistici che illustreranno il tema del martirio al femminile e il tema della maternità. Un percorso iconografico sulla figura femminile in particolare su quella di Maria nelle opere della collezione sarà la proposta della Pro Civitate di Assisi, tema che verrà affrontato anche dal Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco. Al Museo diocesano di Todi dal 26 al 28 settembre sono in corso una serie di incontri e percorsi artistici su “Cose Maravigliose et altre molte” finalizzata ad esaltare le Mistiche e i fenomeni mistici nella Todi del XVIII secolo. Il Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia propone invece un piccolo ciclo di conferenze, in collaborazione con l’associazione “Beata Colomba” per illustrare il significato storico e culturale della beata. A Foligno il Museo diocesano, tra ottobre e gennaio proporrà una serie di visite guidate e percorsi culturali attorno alle figure di Angela da Foligno e alla Beata Angelina da Montegiove. Al Museo diocesano di Spoleto si svolgeranno invece diversi incontri con teologi e storici dell’arte con visite guidate alla scoperta dei capolavori custoditi nel museo diocesano che onorano la figura della donna in ambito religioso.

Dal 29 settembre all’8 marzo il Museo diocesano di Città di Castello ha in programma iniziative legate a Santa Veronica Giuliani e alla beata Margherita della Metola, tra cui visite guidate al monastero di Veronica e alla chiesa domenicana. Approfondimenti tematici saranno condotti nel Salone Gotico del Museo diocesano sia da esperti teologi ma anche da scuole del territorio che affronteranno argomenti quali la toponomastica femminile nel territorio tifernate. Inoltre una mostra a termine verrà allestita nella Sala documentaria del Museo con l’esposizione di alcuni preziosi oggetti appartenuti a Veronica. Anche il Museo diocesano di Gubbio proporrà alcuni incontri che avranno come tema i vangeli apocrifi: giovedì 11 dicembre presso la chiesa dei Laici si svolgerà un incontro su “Maria nei Vangeli Apocrifi – il ciclo pittorico di Santa Maria dei Laici”, oltre ad incontri didattici con le scuole e anche una mostra dal titolo “Viaggio artistico nelle figure femminili della diocesi di Gubbio, Madonne, Sante e Beate delle chiese eugubine”. Maggiori info su www. museiecclesiastici.it e presso i musei della rete.

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Beni della Chiesa: serve l’aiuto delle istituzioni https://www.lavoce.it/beni-della-chiesa-serve-laiuto-delle-istituzioni/ Fri, 18 Jul 2014 11:47:32 +0000 https://www.lavoce.it/?p=27070 È opinione condivisa che l’Italia sia il Paese che custodisce il maggior numero di opere d’arte; e la nostra regione ne possiede un’enorme raccolta nelle chiese, nei santuari, nei musei civici, ecclesiali e privati. È ormai convincimento generale che questo ricco patrimonio di beni culturali sia la nostra prima risorsa da offrire ai visitatori: un’opportunità che può diventare una grande mezzo di crescita economica, forse anche l’unica che possa dare un consistente contributo per il superamento della grave crisi che da tanto tempo mortifica il nostro Paese e l’intera Europa. Perché questo si realizzi, sono necessari progetti e investimenti che lo Stato deve mettere in atto usando saggiamente il potere legislativo e progettando iniziative finanziarie adeguate.

Sarebbe un grave errore non considerare di pari importanza, rispetto al patrimonio statale, quello costituito dalle opere d’arte conservate nelle chiese, nei musei ecclesiastici e in quelli privati, per i quali devono essere forniti gli strumenti necessari perché anche questi beni diventino fruibili a tutti. Le opere custodite nelle chiese e nei santuari sono sorte per alimentare la pietà popolare, e molte di esse sono state trasferite nei musei gestiti dalle diocesi e dai santuari perché molte chiese sono state demolite o perché non erano convenientemente conservate e tutelate dal pericolo di furti e di atti vandalici. Ma la Chiesa non ha come compito primario la custodia delle opere d’arte: piuttosto, quello di evangelizzare, come ci sta ricordando quasi quotidianamente Papa Francesco. Le poche risorse economiche delle diocesi e delle parrocchie, dovute alle offerte dei fedeli, bastano appena per mettere in campo gli strumenti per annunciare il messaggio di salvezza che Gesù ha loro consegnato.

Mantenere, restaurare e custodire in un museo o in un archivio storico le opere d’arte è compito gravoso e impegnativo economicamente, e senza l’aiuto delle istituzioni e di enti privati non è realizzabile. L’indifferenza e la trascuratezza degli organi istituzionali, lo scarso impegno per la valorizzazione dei nostri beni culturali, testimonianza della nostra grande civiltà, oltre che procurare danno economico, sono causa di grave carenza in campo educativo.

In altri Paesi, che pur non vantano un patrimonio storico-artistico tanto cospicuo e di tanto rilievo, la cura per la custodia e l’ottimizzazione dei beni locali è assai più assidua e presente nell’attività dello Stato e nella coscienza individuale e collettiva. È tempo di unire le forze e creare tavoli di discussione a tutti i livelli per far sì che l’offerta museale e archivistica sia adeguatamente sostenuta e costituisca motivo di conoscenza e di scambio, affinché vengano stimolati interessi e talenti di così alto valore, con ricadute provvidenziali in campo culturale, turistico e occupazionale. Si auspica che chi è stato chiamato dal voto popolare a guidare le nostre istituzioni si ponga seriamente questo problema, e che si mettano in atto strategie efficaci per la sua migliore soluzione a beneficio di tutti.

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La croce nell’arte https://www.lavoce.it/la-croce-nellarte/ Thu, 06 Mar 2014 13:56:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=23278 Croce d’Altare, Museo Duomo C. di Castello
Croce d’Altare, Museo Duomo C. di Castello

Il catalogo che viene presentato a Perugia è teso a testimoniare una serie di eventi culturali promossi dalla Meu a partire dal 27 ottobre 2012, a motivo della nota memoria centenaria della visione di Costantino che, in qualche modo, ha aperto l’anno costantiniano successivo in ricordo dell’editto di Milano del 313 d.C. La visio di Costantino del 27 ottobre 312, specifica il presidente del Meu padre Saul Tambini nell’introduzione al catalogo, “costituisce un evento simbolico di straordinaria importanza per la storia della fede cristiana, per la cultura europea, per la storia dell’arte in generale e dell’arte sacra in particolare. L’evento ha rappresentato un’indiscutibile occasione per portare all’attenzione della cultura contemporanea la centralità del simbolo della croce, anche per la civiltà che da esso ha tratto sviluppo e pace”. Il volume ripercorre, anche solo idealmente, attraverso le opere più significative dedicate al simbolo della croce di ogni museo della rete, il suo itinerario iconografico nella storia.

Anche il card.Gualtiero Bassetti, nel suo contributo al volume a proposito del simbolo della croce ricorda le parole di Papa Francesco nella sua prima omelia da pontefice: “Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti” (14 marzo 2013). “La ricchezza dei simboli – scrive ancora il card. Bassetti – legati alla santa croce ha stimolato nel corso dei secoli innumerevoli schiere di artisti a rappresentarla in vari contesti e con diversi strumenti, dalla pittura alla scultura, dal mosaico al cesello. Ne sono scaturite opere di indubbio valore religioso e artistico che ancor oggi ammiriamo stupiti”.

La Rete museale ecclesiastica dell’Umbria ha inteso ricordare con la mostra la visio Costantini e l’editto di Milano con il proprio straordinario patrimonio custodito all’interno delle proprie strutture museali. “Il risultato è stata una bellissima e variatissima esposizione di preziose rappresentazioni di crocefissi di varie epoche, decorati, scolpiti, cesellati finemente, di stendardi processionali, opere pittoriche e di oreficeria. Sono convinto – continua il card. Bassetti – che la valorizzazione dei nostri beni culturali ecclesiastici, anche in occasioni di speciali ricorrenze, possa giovare alla crescita culturale e spirituale di quanti in Umbria e in Italia sentono e vivono la fede non solo come qualcosa di intimo e di indicibile, ma anche come elemento di elevazione e promozione umana e sociale. Il ricco patrimonio delle nostre chiese e dei nostri musei testimonia secoli di vita religiosa in cui l’arte s’è messa a servizio del vero, manifestandolo e facendolo conoscere attraverso il bello”. C’è anche un

Il catalogo, che contiene anche una presentazione dell’assessore regionale alla Cultura Fabrizio Bracco – porta la firma di tre nomi importanti che ci introducono ad una giusta lettura e comprensione del mistero della Croce: Umberto Utro “La Croce e la Crocifissione del Salvatore nell’arte cristiana antica”, Andrea Pilato “L’iconografia e la venerazione della Croce dal XIV al XX secolo. Alcune considerazioni”. C’è poi il contributo di mons. Nazzareno Marconi, noto biblista che parlandoci della Croce nella Bibbia precisa che: “Una riflessione sulla croce nella Bibbia diventa necessariamente una riflessione sulla croce di Cristo nel Nuovo Testamento in cui compare circa 73 volte direttamente e svariate altre in maniera indiretta, mentre nell’Antico Testamento i riferimenti a questo antichissimo strumento di tortura sono pochissimi indiretti e tutti negativi”. “Nel testo dell’Antico Testamento – prosegue mons. Marconi – possiamo trovare tante immagini legate al termine ebraico ‘ez che significa: albero, legno, palo e che vennero identificate come simboli della croce. La coscienza diffusa dai testi evangelici che la croce non era stato ‘un incidente di percorso’, ma una scelta libera fatta da Gesù per esprimere al massimo il dono di sé come un sacrificio d’amore, trova una sintesi potente nel vangelo di Giovanni. ‘Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici’. La croce diventa così segno sintetico del sacrificio d’amore di Cristo”

Presentazione

Venerdì 7 marzo, alle ore 17, presso la Sala del dottorato – Chiostro di San Lorenzo di Perugia, viene presentato il volume In Hoc Signo. Il simbolo della Croce nella sua forma artistica in Umbria, frutto del lavoro della Rete dei musei ecclesiastici umbri (Meu) e del contributo della Fondazione della Cassa di risparmio di Perugia e della Regione dell’Umbria. Saranno presenti: il card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e presidente e delegato per i Beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale umbra, mons. Nazzareno Marconi, biblista e padre Saul Tambini, presidente Meu.

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La Rete dei musei ecclesiastici umbri: un unicum in Italia https://www.lavoce.it/la-rete-dei-musei-ecclesiastici-umbri-un-unicum-in-italia/ Thu, 28 Nov 2013 14:50:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=20858 Una delle sale espositive del museo diocesano e cripta di San Rufino ad Assisi
Una delle sale espositive del museo diocesano e cripta di San Rufino ad Assisi

“La Rete dei musei ecclesiastici: da strumento economico a laboratorio interpretativo” è stato il tema al centro del convegno nazionale promosso dal 20 al 22 novembre dall’Associazione musei ecclesiastici italiani (Amei) e dai Musei ecclesiastici umbri alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. Ha avuto inoltre il sostegno della Regione e della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e il patrocinio della Ceu.

Tre giorni di confronto tra addetti ed operatori del settore nell’intento di stimolare e offrire un’occasione di riflessione su un tema chiave per lo sviluppo del museo quale promotore di cultura e di fede nel territorio. Un ampio dibattito si è incentrato sull’opportunità di organizzare in rete le istituzioni museali e in particolare quelle ecclesiastiche.

Un’opportunità avallata anche da mons. Giancarlo Santi, presidente dell’Amei, intervenuto nella seconda giornata dei lavori. Mons. Santi ha riferito come negli orientamenti della Cei I beni culturali della Chiesa in Italia del 1992 siano contenute due indicazioni in merito alla cooperazione tra musei ecclesiastici: la prima a livello diocesano, la seconda, regionale. Sulla base di tali disposizioni – ha precisato – “sarebbe logico attendersi un alto o almeno un buon livello di cooperazione tra musei che dovrebbero spontaneamente agire in forma di comunità, anche in assenza di incentivi esterni. Al contrario – ha aggiunto – in Italia le relazioni tra musei ecclesiastici, a livello diocesano, regionale e nazionale, nonostante le esplicite indicazioni, sono in genere (86% dei casi) piuttosto deboli”.

“Casi di cooperazione, benché poco numerosi – ha proseguito – non sono comunque del tutto assenti, sia in ambito ecclesiastico che civile”. Ha ricordato come in alcuni casi siano nate spontaneamente reti ecclesiastiche diocesane e regionali in alcune regioni del Nord, Centro e isole. “Ben tre sono presenti in Piemonte, e due in Umbria, mentre una rete è segnalata nelle regioni Liguria, Lombardia, Marche, Sicilia, Sardegna”. Tenendo conto – ha detto – che le diocesi dell’Umbria sono otto, in totale le diocesi italiane attualmente in rete sono 16 su 226 (pari al 14%).

A portare l’esempio del sistema di rete dei musei ecclesiastici esistente in Umbria, un unicum in tutta Italia, è stato padre Saul Tambini, direttore della rete museale ecclesiastica dell’Umbria (Meu), nata nel 2004.

Padre Saul ha voluto ricordare quanto scritto nel fondamentale testo La funzione pastorale dei musei ecclesiastici della Pontifica commissione per i beni culturali ecclesiastici: “Un museo ecclesiastico si radica sul territorio, è direttamente collegato all’azione della Chiesa ed è il riscontro visibile della sua memoria storica”. Così inteso, il museo, “anche e soprattutto quello ecclesiastico – ha sottolineato – perde il senso tradizionale di una galleria, di una collezione, di un’esposizione tematica, e acquisisce quello di centro di comunicazione di una storia e di una cultura vissuta da parte di una comunità che si esprime attraverso l’opera artistica e la forma architettonica, ma lo fa con una pluralità di linguaggi e di espressioni. Porre in rete un centro culturale come un museo appare così non solo possibile ma necessario, perché un museo ecclesiastico non può che descrivere innanzitutto la sua appartenenza a una comunità e alla cultura di quella comunità, e non può che farlo in maniera plurale e sinergica”.

In Umbria quanto definito dalla Pontificia commissione – ha proseguito – “si è pensato si potesse realizzare attraverso una rete di musei diffusa e variegata ma rappresentativa di una stessa vicina realtà. Favorita da un territorio relativamente piccolo, la Conferenza episcopale umbra è riuscita in questi anni ad alimentare questa originale forma di collaborazione e collegamento tra centri culturali spesso con una peculiarità profonda e una identità variegata”.

La Meu attualmente raccoglie 13 Musei ecclesiastici, diocesani e religiosi. Nel suo Statuto – ha proseguito padre Saul – “descrive la necessità della rete di offrire servizi comuni di carattere culturale, servizi di rete, al fine di armonizzare le politiche di gestione, servizi di progettazione per lo sviluppo e il sostegno della rete, l’organizzazione e la gestione di itinerari religiosi, artistici, storici, turistico-culturali, e il reperimento di fondi”.

In questi anni sono diverse le iniziative organizzate dalla rete, tra cui diverse brochure per la conoscenza della realtà umbra e alcune mostre ed eventi: nel 2002 “Frate Francesco e i Francescani”; nel 2007 “Santi e Papi in terra d’Umbria”; nel 2011 la mostra diffusa “Il sacrificio di Gesù Cristo”; nel 2012 la serie di eventi organizzati da tutti i musei denominata “In hoc Signo”, in occasione del centenario della visio Costantini.

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L’altare della Pietà, come era https://www.lavoce.it/laltare-della-pieta-come-era/ Thu, 07 Mar 2013 13:41:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=15375 L’altare della Pietà di Agostino di Duccio
L’altare della Pietà di Agostino di Duccio

Al Museo del Capitolo della cattedrale di Perugia è stato presentato il ricomposto altare della Pietà di Agostino di Duccio, noto artista toscano nato a Firenze nel 1418 e morto a Perugia nel 1481. L’opera, in marmo giallo di Siena, apparteneva all’altare della Pietà originariamente collocato nella cattedrale di San Lorenzo. Al taglio del nastro ha presieduto l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti.

L’opera venne eseguita tra il maggio del 1473 e l’aprile del 1474 su commissione dell’ospedale della Misericordia e realizzato grazie al lascito testamentario del perugino Niccolò Ranieri. Ciò che è stato ricomposto è costituito da tre lastre di marmo scolpite a bassorilievo: al centro si trova il Cristo morto e seduto sul sepolcro, a sinistra vi è Maria, sua madre, a destra l’apostolo Giovanni. Rimangono ancora da riassemblare parti frammentarie relative alla cornice, alcune delle quali sono ancora incastonate nel pavimento del Lapidario del museo. Il tutto doveva rappresentare “un grande paliotto di marmo” (5 m x 3 m) ha spiegato Tiziana Biganti della Soprintendenza ai beni storici dell’Umbria, presente all’evento. L’altare è stato di recente restaurato a cura dell’Istituto centrale del restauro di Roma.

La Biganti ha sottolineato in particolare l’evidente maestria dell’artista nella “tecnica dello schiacciato e il grande senso della profondità”. Bisogna immaginarlo – ha detto – come un’opera impreziosita da spledide parti in oro, mentre il fondo che circonda i personaggi era di colore azzurro marino: colori di cui oggi sono visibili solo piccole tracce. Accanto è stata ricomposta anche la lunetta con il Padre benedicente.

L’altare, per alterne vicende, è stato più volte manomesso e anche il marmo utilizzato era di recupero (nel retro mostra infatti decorazioni vegetali). “Si tratta comunque di una ‘macchina’ da un punto di vista artistico di primo piano, di uno dei massimi scultori del Rinascimento” ha concluso la Biganti.

L’opera ricomposta sarà visibile nel percorso espositivo del museo, nella zona degli scavi sotterranei della cattedrale. La presentazione rientrava tra le iniziative proposte dal museo in occasione delle Giornate dei musei ecclesiastici che si sono svolte il 2-3 marzo in tutti i relativi musei dell’Umbria.

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Guarda meglio, là dietro c’è un museo! https://www.lavoce.it/guarda-meglio-la-dietro-ce-un-museo/ Thu, 28 Feb 2013 14:56:49 +0000 https://www.lavoce.it/?p=15226 La Pala di Sant’Anna, museo diocesano di Gubbio
La Pala di Sant’Anna, museo diocesano di Gubbio

Il 2 e il 3 marzo l’Associazione musei ecclesiastici italiani (Amei) promuove le Giornate dei musei ecclesiastici. L’iniziativa, che coinvolgerà tutto il territorio nazionale, nel quale sono presenti circa 200 musei già ederenti all’associazione, si propone di riportare all’attenzione di un pubblico più vasto l’inestimabile patrimono d’arte custodito all’interno di chiese, musei, cattedrali e confraternite disseminate nell’intera penisola italiana. Un patrimonio sconosciuto ai più, quasi “cancellato” dagli itinerari più battuti dai turisti, scarsamente segnalato dalle guide turistiche della città, “snobbato” da un certo ambiente culturale. Ciò che accomuna questa variegata compagine museale è la tipologia di beni conservati ed esposti al pubblico: opere d’arte sacra provenienti dal territorio o su cui il museo gravita, indissolubilmente associate a quel patrimonio immateriale di spiritualità che esse evocano. In Umbria sono nove i musei che vi partecipano, proponendo visite guidate gratuite, ingressi ridotti, musica, iniziative varie. In particolare segnaliamo il momento conviviale proposto dal Muma (Museo missionario indios frati Cappucini dell’Umbria) di Assisi “Gustando l’Amazzonia attraverso aromi, sapori, profumi e colori”, un pomeriggio fra tè, caffè e dolci amazzonensi, mentre si visita l’esposizione. Il Museo diocesano di Gubbio ha predisposto l’allestimento temporaneo del dipinto di Benedetto Nucci Sant’Anna Metterza nella “sala degli Affreschi”. Il Museo del Capitolo della cattedrale di Perugia ha in programma l’inaugurazione della ricomposizione del prezioso e storico altare della Pietà di Agostino di Duccio e le performance canoro-musicali di giovanissimi artisti. Il Museo diocesano di Spoleto propone invece interessanti visite guidate, oltre che alla sua collezione, alla basilica di Sant’Eufemia e alla cattedrale di Santa Maria Assunta. Le Giornate dei musei ecclesiastici non sono che una delle tante iniziative che l’Amei ha messo in cantiere per il 2013: l’intento è quello di far emergere tali musei, perché da musei “cancellati” – come è scritto nel comunicato dell’associazione – “diventino sempre più aperti, attivi e protagonisti”.

I nove Musei dell’Umbria che aderiscono all’iniziativa

Questi i musei che partecipano all’iniziativa (per programma completo www.amei.biz).

Assisi, Galleria della Pro Civitate Christiana

Ingresso gratuito e visite guidate gratuite, su prenotazione (tel. 075.813231). Apertura: ore 10-12 e 16 – 18.30.

Assisi, Museo missionario Cappuccini in Amazzonia

Ingresso gratuito e visite guidate gratuite durante l’orario di apertura. Orario: sabato, ore 10.30 – 13 e 15-19; domenica, ore 10-17. Info e prenotazioni: tel. 075.812480.

Assisi, Museo della Porziuncola

Ingresso gratuito. Visite guidate gratuite durante l’orario di apertura (9.30 – 12.30 e 15-18). Info e prenotazioni: tel. 075 8051419.

Città di Castello, Museo del Duomo

Apertura: ore 10 – 12.30 e 15-17. Ingresso ridotto a euro 4 per gruppi, con visite guidate per gruppi non inferiori alle 15 persone. Info e prenotazioni: tel.075 8554705.

Gubbio, Museo diocesano

Apertura: ore 10.30 – 17. Ingresso ridotto euro 3, ma ingresso gratuito alla sala espositiva del dipinto “Sant’Anna Metterza” di Benedetto Nucci. Iniziative: visite guidate gratuite su prenotazione durante l’orario di apertura. Info e prenotazioni: 075.9220904.

Perugia, Museo del Capitolo della cattedrale

Apertura: ore 10 – 17. Ingresso ridotto a 2 euro. Visite guidate tematiche gratuite, con prenotazione obbligatoria (tel. 075 5724853).

Spoleto, Museo diocesano

Apertura: ore 10.30 – 16. Ingresso gratuito. Visite guidate gratuite. Sabato, ore 14.30 (partenza dal Museo) visita guidata alla basilica di Sant’Eufemia e alla cattedrale Santa Maria Assunta. Info e prenotazioni: tel. 0743 46434.

Terni, Museo diocesano

Ingresso ridotto a un euro (orario: 10.30 – 13 e 14.30 – 17). Visite guidate gratuite: sabato ore 11 e ore 15; domenica ore 11 e ore 15. Info e prenotazioni: tel.0744 546563.

Todi, Museo diocesano

Ingresso gratuito. Visite guidate gratuite durante l’orario di apertura (ore 10.30 – 13 e 14-16). Info e prenotazioni: tel.0763 341264.

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La croce, segno dell’Amore incondizionato https://www.lavoce.it/la-croce-segno-dellamore-incondizionato/ Wed, 31 Oct 2012 12:18:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=13638
Le due croci esposte in cattedrale

Con il convegno “In hoc signo – La croce nell’arte, nella cultura e nella fede” si è conclusa al Museo diocesano di Terni la rassegna sul tema della croce promossa dall’associazione Musei ecclesiastici umbri (Meu) in collaborazione con la Regione Umbria, l’Associazione musei ecclesiastici italiani (Amei) e la Conferenza episcopale umbra. Rassegna che ha proposto vari progetti e mostre di arte sacra antica e contemporanea, tutti finalizzati a esaltare la croce nel 1700° anniversario della visio Costantini del 27 ottobre 312 d.C. alla quale seguì l’editto di Milano dell’anno 313 con cui l’imperatore Costantino concesse ai cristiani la libertà di culto.

Un convegno di respiro ecumenico che ha spaziato dalla teologia all’arte, alla storia del culto nella Chiesa tra Oriente e Occidente, focalizzato a rivelare aspetti della croce, quale segno della suprema manifestazione dell’amore, della vittoria della vita sulla morte.

Di grande interesse l’intervento del pastore valdese Paolo Ricca che ha sottolineato proprio la trasformazione della concezione sulla croce in Lutero: “In origine la croce è stata considerata da Lutero una punizione del malvagio, ma, approfondendo nel tempo quanto scritto nella Lettera di Paolo ai Romani, Lutero muta la visione della giustizia di Dio che diventa misericordia e non punizione e che si giustifica mediante la fede. La morte in croce di Cristo è stato il segno di un amore gratuito, di una misericordia incondizionata”. Sulla teologia della croce il prof. Ricca ha portato altre importanti argomentazioni legate alla croce come rivelazione di Dio e come vera conoscenza di Dio. “Dio raggiunge il massimo della sua rivelazione laddove non c’è più nulla di divino, come nel Cristo crocifisso – ha ribadito. – La teologia della croce genera nella comunità un ‘felice scambio’ ossia quell’atto di affidamento delle ansie e pene dell’uomo a Cristo che in cambio dà il suo perdono, la sua pace e grazia. Dio ama ciò che è debole, sconfitto e ciò che non è amabile secondo i normali canoni. Questo è l’amore della croce”.

La storia della croce nella tradizione orientale, attraverso un excursus dalla prima iscrizione della croce rinvenuta in Siria e risalente al 134 d.C., è stata affrontata da Renato D’Antiga, storico ortodosso dell’arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta. In particolare la reliquia della vera croce e la sua esposizione nelle chiese orientali il 14 settembre, giorno della festa dell’Esaltazione della croce, stanno a ricordare quella celebrata la prima volta nel 335, in occasione della Crucem sul Golgota, e quella dell’Anàstasis, cioè della Risurrezione. Col termine di “esaltazione”, che traduce il greco hypsòsis, la festa passò anche in Occidente, e a partire dal secolo VII, essa voleva commemorare il recupero della preziosa reliquia fatto dall’imperatore Eraclio nel 628. Infatti, la croce è stato un segno che ha attraversato la storia delle Chiese di Oriente e Occidente, unendo spiritualità e liturgia delle due confessioni.

Un ampio sguardo sull’arte dedicata alla croce è stata quella proposta da mons. Timothy Verdon, direttore del Museo Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze. Dalla croce raffigurata nella volta del mausoleo di Galla Placidia come croce gloriosa – secondo un modello che sopravviverà per tutto il Medioevo, periodo nel quale tutta l’arte cristiana è conformata al mistero della croce, – tutta la storia sacra si compendia nella croce di Cristo.

E ancora, la preziosità delle croci gemmate di Giustino II o la croce di Pasquale I che raffigura anche la Natività, fino a giungere ad una sorta di cambiamento culturale portato dal francescanesimo: dalla croce mistagogica alla croce che è il segno più grande della chiamata alla sequela di Cristo. Molte delle raffigurazioni della storia di san Francesco evidenziano questo amore viscerale di Francesco per il Cristo crocifisso, sia nella basilica di Assisi che nella grande croce in quella di Arezzo.

L’incontro si è concluso con la preghiera e l’esposizione nella cattedrale di Terni della croce medievale appartenente al Capitolo della cattedrale, illustrata da Paolo Cicchini, storico dell’arte di Terni insieme a quella pensile realizzata nel 2004 da Paolo Borghi. Opere a due facce che raffigurano sia il Crocifisso che il Risorto, con elementi figurativi che narrano tutta la storia della salvezza.

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