monastero santa Rita Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/monastero-santa-rita/ Settimanale di informazione regionale Thu, 23 Nov 2023 09:39:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg monastero santa Rita Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/monastero-santa-rita/ 32 32 Violenza contro le donne, la Basilica di Santa Rita a Cascia si tinge di rosso per la Giornata internazionale https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/ https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/#respond Thu, 23 Nov 2023 09:36:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74032 santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
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Festa di Santa Rita nel nome del diritto alla salute https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-nel-nome-del-diritto-alla-salute-e-la-carita/ https://www.lavoce.it/festa-di-santa-rita-nel-nome-del-diritto-alla-salute-e-la-carita/#respond Mon, 22 May 2023 15:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71654 posa prima pietra ospedale santa rita

Conclusione a Cascia della Festa di Santa Rita, nel nome del diritto alla salute e della carità, con la benedizione della prima pietra del nuovo ospedale che sarà a lei dedicato.

"Concludiamo oggi la Festa di Santa Rita, che è stato un rinnovato momento di fratellanza e preghiera per la famiglia della santa degli impossibili, facendo insieme il primo passo di uno dei più significativi traguardi per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. La posa della prima pietra del nuovo ospedale, rappresentata dalla targa che si trovava nella vecchia struttura, per commemorarne l’edificazione da parte del monastero, racchiude una grande sfida, che non ci chiama solo alla ricostruzione dei muri ma anche a quella di una vera tutela della salute, in seguito alle gravi conseguenze della pandemia, che hanno messo in luce la crisi del sistema sanitario".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, commentando l’avvio dei lavori del nuovo ospedale, che si è svolto subito dopo il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose.

"Già la Madre Fasce -ha continuato- operò per assicurare il primo ospedale alla città. Da lì, ripartiamo come comunità impegnata sempre più nella tutela del diritto alla salute. Diritto, che sosterremo con progetti come la Casa di Santa Rita, per ospitare gratuitamente le famiglie dei pazienti ricoverati, sempre in ascolto dei bisogni dei più fragili".

Il cardinale Semeraro ricorda la carità di Santa Rita

Con la costruzione del primo ospedale a Cascia negli anni ‘60, le monache agostiniane hanno voluto continuare a testimoniare  la  carità ritiana, la stessa che è stata citata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, nell’omelia del Solenne Pontificale, da lui presieduto presso la Sala della Pace:

"L’amore di Dio della nostra Beata non era ozioso -ha dichiarato il cardinale, citando un passo del Vangelo odierno- ma operativo e modellato sulla carità di Gesù Cristo.

Abbiamo ascoltato pure un’altra parola: Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena, richiamo alla gioia per molto tempo tagliato fuori della predicazione cristiana, ripreso, invece, da San Paolo VI e dallo stesso Papa Francesco, fin dalla sua prima esortazione apostolica. E sottolineando come la gioia, nonostante l’aspra sofferenza provocatole dalla stigmatizzazione fu sempre presente in Rita. Questa medesima gioia, per sua intercessione -ha concluso il cardinale- noi oggi la invochiamo per noi, per le nostre famiglie, per questa Comunità diocesana e per tutta la Santa Chiesa".

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posa prima pietra ospedale santa rita

Conclusione a Cascia della Festa di Santa Rita, nel nome del diritto alla salute e della carità, con la benedizione della prima pietra del nuovo ospedale che sarà a lei dedicato.

"Concludiamo oggi la Festa di Santa Rita, che è stato un rinnovato momento di fratellanza e preghiera per la famiglia della santa degli impossibili, facendo insieme il primo passo di uno dei più significativi traguardi per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. La posa della prima pietra del nuovo ospedale, rappresentata dalla targa che si trovava nella vecchia struttura, per commemorarne l’edificazione da parte del monastero, racchiude una grande sfida, che non ci chiama solo alla ricostruzione dei muri ma anche a quella di una vera tutela della salute, in seguito alle gravi conseguenze della pandemia, che hanno messo in luce la crisi del sistema sanitario".

Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, commentando l’avvio dei lavori del nuovo ospedale, che si è svolto subito dopo il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose.

"Già la Madre Fasce -ha continuato- operò per assicurare il primo ospedale alla città. Da lì, ripartiamo come comunità impegnata sempre più nella tutela del diritto alla salute. Diritto, che sosterremo con progetti come la Casa di Santa Rita, per ospitare gratuitamente le famiglie dei pazienti ricoverati, sempre in ascolto dei bisogni dei più fragili".

Il cardinale Semeraro ricorda la carità di Santa Rita

Con la costruzione del primo ospedale a Cascia negli anni ‘60, le monache agostiniane hanno voluto continuare a testimoniare  la  carità ritiana, la stessa che è stata citata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, nell’omelia del Solenne Pontificale, da lui presieduto presso la Sala della Pace:

"L’amore di Dio della nostra Beata non era ozioso -ha dichiarato il cardinale, citando un passo del Vangelo odierno- ma operativo e modellato sulla carità di Gesù Cristo.

Abbiamo ascoltato pure un’altra parola: Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena, richiamo alla gioia per molto tempo tagliato fuori della predicazione cristiana, ripreso, invece, da San Paolo VI e dallo stesso Papa Francesco, fin dalla sua prima esortazione apostolica. E sottolineando come la gioia, nonostante l’aspra sofferenza provocatole dalla stigmatizzazione fu sempre presente in Rita. Questa medesima gioia, per sua intercessione -ha concluso il cardinale- noi oggi la invochiamo per noi, per le nostre famiglie, per questa Comunità diocesana e per tutta la Santa Chiesa".

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Riconoscimento internazionale Santa Rita, le donne che verranno insignite https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/ https://www.lavoce.it/riconoscimento-internazionale-santa-rita-donne-saranno-insignite/#respond Thu, 11 May 2023 14:45:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71449 Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

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Donne che tengono in mano la rosa rossa davanti alla basilica di Santa Rita

Essere 'in uscita' significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù, una porta aperta”. Sono le parole di Papa Francesco in Ungheria e che avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il Riconoscimento internazionale Santa Rita a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.

Le parole della madre priora suor Maria Rosa Bernardinis

A nome di tutta la mia comunità, sono felice di raccogliere l’invito del Pontefice ad aprire le porte contro l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza, per permettere a tutti di entrare e sperimentare l’amore del Signore - ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia - E di aver scelto di premiare quest’anno, di fronte agli eventi dei nostri tempi, quali la pandemia da poco superata, guerra nel cuore dell’Europa, migranti disperati in fuga, proprio quelle donne che ogni giorno scelgono di essere servizio per il prossimo. Le “Donne di Rita” dimostrano di anno in anno come ancora oggi sia possibile vivere secondo i valori che guidarono l’esistenza della Santa, quali il perdono, l’amore, e in questo caso la carità”.

Le tre "Donne di Rita"

Sono tre le donne scelte: Luciana Daqua, assistente sociale e docente universitaria con grande attenzione alle maggiori fragilità sociali; Antonella Dirella, insegnante che, una volta rimasta vedova, si è consacrata totalmente a Dio; Franca Pedrini, attenta al prossimo soprattutto nella sua dimensione locale, in particolare come presidente della cooperativa sociale veneta "I Piosi", una delle realtà più innovative del territorio, che nel 2022 ha avuto l’occasione di uno scambio con l’allora premier Mario Draghi.

La Festa di Santa Rita è promossa dalle Comunità agostiniane di Cascia, con la collaborazione del Comune e culminerà nella solennità a lei dedicata del 22 maggio.

La consegna del riconoscimento internazionale Santa Rita

Le tre donne che saranno insignite del riconoscimento saranno presentate da Antonella Ventre, giornalista conduttrice di Tv2000, sabato 20 maggio alle ore 10, presso la Sala della Pace del Santuario. Il premio verrà consegnato domenica 21 maggio, alle ore 17, presso la Basilica e sarà accompagnato dal messaggio della Madre Priora. Sarà possibile seguire le celebrazioni più importanti in diretta streaming, sui canali Youtube, Facebook e Instagram del Monastero agostiniano di Cascia. Per saperne di più santaritadacascia.org

Il premio, unico nel suo genere, dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. I criteri di assegnazione non si basano necessariamente su aspetti religiosi del modello ritiano, ma anche etici e sociali. Perché il mesaggio di santa Rita è universale e senza tempo. 

Le storie delle "Donne di Rita 2023" e le motivazioni del premio

Luciana Daqua – assistente sociale e docente universitaria calabrese che, fin da giovanissima, sente vivo nel cuore il desiderio di “aiutare il prossimo in qualsiasi forma”. Con l’appoggio del marito, scomparso prematuramente, e una fede salda, riesce a realizzare quella famiglia aperta al dialogo e al confronto che le è mancata, accompagnando extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico a intravedere, nel buio delle loro situazioni senza uscita, una via di fuga verso un futuro migliore. Riceve il Riconoscimento per aver fatto della sua professione e della sua famiglia un porto sicuro per gli emarginati della società del consumismo.

Antonella Dirella - insegnante molisana, sempre in cerca di un Amore più grande, quello di Dio, ha accolto la malattia del marito, ha adottato un neonato con problemi di salute, ha parlato di un Padre buono a generazioni di bambini e ora vive la sua vocazione come consacrata laica dell’associazione San Giuseppe, fondata da Don Giussani. Riceve il Riconoscimento per essersi saputa affidare a Dio ogni volta che la vita l’ha messa alla prova, facendosi dono per gli altri.

Franca Pedrini – moglie, madre e nonna, veneta, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 40 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità. Nel 2022 la cooperativa ha avuto l’occasione di consegnare il suo bilancio sociale all’allora premier Mario Draghi, durante una sua visita sul territorio, ricevendone poi una lettera di ringraziamento. Franca riceve il Riconoscimento per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia, dal padre scomparso prematuramente al figlio Luca. Con la fede ha saputo trasformare questi laceranti dolori in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve nella sua parrocchia e in una associazione d'ascolto e di sostegno nella sua città.

Le rose di Rita, raccolta fondi on line a sostegno di progetti per l'infanzia

Profumano di “servizio al prossimo” anche le Rose di Santa Rita, protagoniste della raccolta fondi online lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia ets per conto delle claustrali, che l’hanno fondata nel 2012 per portare la carità ritiana alle persone in difficoltà.  L’obiettivo della raccolta fondi è sostenere progetti per l’infanzia, come la ricostruzione dell’ospedale di Namu, in Nigeria, dove i piccoli pazienti potranno ricevere cure mediche.

Le rose sono il simbolo per eccellenza della Santa più venerata in tutto il mondo. Questo fiore rappresenta l’amore di santa Rita, che diffonde il suo profumo ovunque e in ogni tempo: come la rosa, la taumaturga umbra ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.

Le piantine si possono ordinare per se stessi oppure regalarle. Richiedendole subito, si potranno avere a casa per la Festa, quando sarà possibile seguire anche online il momento tanto atteso della Benedizione delle Rose. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito  rosedisantarita.org

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Santa Rita. Rosario in diretta social con le monache agostiniane https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/ https://www.lavoce.it/santa-rita-rosario-in-diretta-social-con-le-monache/#respond Thu, 11 May 2023 14:07:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71426 Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
Le suore agostiniane recitano con il rosario in mano

La Novena di Santa Rita per la prima volta va in diretta social con le monache del monastero delle agostiniane di Cascia. Dal 12 al 20 maggio ogni giorno alle 11.50 sarà possibile seguire il rosario per la prima volta dal Coro del monastero. Le claustrali si collegheranno sui canali Facebook, Instagram e Youtube. “Invitiamo tutti a partecipare al nostro rosario – ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, madre Priora del monastero – Aprire la clausura, proprio dal Coro, che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della Festa di Santa Rita. Un evento non solo spirituale, ma anche solidale, nel segno della missione Quando la devozione è partecipazione".

Il rosario-bracciale di santa Rita per la ricostruzione dell'ospedale di Namu (Nigeria)

Chi vorrà essere più partecipe e solidale, potrà seguire il rosario in diretta, utilizzando il rosario - bracciale in madreperla e legno d’ulivo, che si può acquistare online sul sito del monastero. Sarà così possibile rendere concreta la carità ritiana e sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale “St. Virgilius Memorial” di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Dal 2012 la Fondazione sostiene le opere di solidarietà del monastero e altri progetti benefici. Il prezioso oggetto è stato realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo, gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa, che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate, per cui è un modo per sostenere anche loro. È stato inoltre benedetto all’interno della Grotta della Natività. Per maggiori informazioni festadisantarita.org

Il percorso della novena a Santa Rita da Cascia

La Novena di Santa Rita, che ogni anno precede la Festa, prevede dei percorsi quotidiani, che saranno animati dalle diverse comunità cristiane della diocesi di Spoleto-Norcia, Terni e Rieti, a cui chiunque si può unire. Tra gli appuntamenti, alle ore 18., è prevista la messa, seguita dal passaggio accanto all’Urna di Santa Rita, dove è conservato il suo corpo, a cui si può partecipare anche in diretta sul canale Youtube Santa Rita da Cascia Agostiniana. Per saperne di più santaritadacascia.org]]>
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8 marzo, il Monastero di Santa Rita da Cascia a sostegno del progetto per i diritti delle donne afghane https://www.lavoce.it/8-marzo-il-monastero-di-santa-rita-da-cascia-a-sostegno-del-progetto-per-i-diritti-delle-donne-afghane/ Wed, 08 Mar 2023 15:17:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70766 sostegno donne afghane

"Questo è il modo in cui, a nome di tutti i devoti, voglio esprimere la concreta carità cristiana incarnata da Santa Rita a sostegno dei diritti negati delle donne afghane, in rappresentanza dei loro diritti in ogni parte del mondo: dall’Iran, dove si stanno verificando sospetti avvelenamenti delle studentesse, all’Ucraina in guerra, fino alle donne migranti e a tutte quelle vittime di violenza".

Così suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero di Santa Rita da Cascia, commenta la donazione, e quindi il sostegno concreto da parte della sua comunità, al progetto di scolarizzazione in favore delle bambine e delle ragazze afghane, promosso dal quotidiano Avvenire, in collaborazione con la Caritas, all’interno di una campagna per accendere i riflettori sul regime di oppressione che le donne stanno vivendo dopo il ritorno al potere dei talebani, in occasione della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo.

Una questione di giustizia sociale

"Considero la difesa dei loro diritti -ha continuato la Madre Priora- una questione di giustizia sociale, per garantire le condizioni che consentono alle associazioni e agli individui di conseguire ciò a cui hanno diritto secondo la loro natura e la loro vocazione, come dichiarato nel catechismo della Chiesa Cattolica. Inoltre, rivedo in queste donne il coraggio di Santa Rita, che scelse di rinunciare alla vendetta per la morte di suo marito, contrariamente allo spirito dei suoi tempi. O quello di Beata Maria Teresa Fasce, che ha dato voce alle donne, non solo religiose, in un tempo in cui erano abituate a tacere".

Madre Fasce è stata la badessa del monastero di Cascia per ventisette anni (1920-1947), diventando la Madre per antonomasia e diffondendo il culto di Santa Rita nel mondo, oltre a trasformare il volto del borgo umbro, fino ad allora un paese sconosciuto.

Una donna, proveniente da una famiglia borghese ligure, innamorata di Rita e della vita contemplativa, eppure estremamente concreta, determinata e lungimirante, che per tutto il tempo del suo operato, difese con forza i suoi diritti e quelli delle monache, con uomini di varia estrazione. E che il 2 giugno 1946, quando si svolsero le elezioni per l’Assemblea Costituente e referendum istituzionale tra monarchia e repubblica e le donne italiane andarono per la prima volta al voto, dopo quarant'anni di clausura, uscì dal monastero per esercitare il suo diritto.

Il coraggio di Santa Rita esempio per le donne

"Il coraggio di Santa Rita -conclude Suor Maria Rosa- non rappresenta altro che la messa in pratica della parola di Dio e così è anche per quello della Beata Fasce.  Nella Genesi si legge infatti Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Ciò significa che uomo e donna hanno pari dignità. Senza dimenticare che Maria dice sì ad un Angelo, decidendo di disporre del proprio corpo, senza chiedere il permesso a suo marito, come avveniva all’epoca. Così come le donne vengono scelte da Dio come prime messaggere della Risurrezione. Impariamo, quindi, da Dio la strada del rispetto e della parità. E impegniamoci, concretamente, per la libertà e i diritti delle donne in ogni parte del mondo, a partire dal sostegno al progetto di Avvenire".

E sono sempre le donne che, nel nome della Santa agiscono nella loro quotidianità, le protagoniste del Riconoscimento Internazionale Santa Rita, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani, facendosi guidare dall’amore anche nel dolore. I nomi delle donne che saranno premiate quest'anno verranno resi noti a breve.

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sostegno donne afghane

"Questo è il modo in cui, a nome di tutti i devoti, voglio esprimere la concreta carità cristiana incarnata da Santa Rita a sostegno dei diritti negati delle donne afghane, in rappresentanza dei loro diritti in ogni parte del mondo: dall’Iran, dove si stanno verificando sospetti avvelenamenti delle studentesse, all’Ucraina in guerra, fino alle donne migranti e a tutte quelle vittime di violenza".

Così suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero di Santa Rita da Cascia, commenta la donazione, e quindi il sostegno concreto da parte della sua comunità, al progetto di scolarizzazione in favore delle bambine e delle ragazze afghane, promosso dal quotidiano Avvenire, in collaborazione con la Caritas, all’interno di una campagna per accendere i riflettori sul regime di oppressione che le donne stanno vivendo dopo il ritorno al potere dei talebani, in occasione della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo.

Una questione di giustizia sociale

"Considero la difesa dei loro diritti -ha continuato la Madre Priora- una questione di giustizia sociale, per garantire le condizioni che consentono alle associazioni e agli individui di conseguire ciò a cui hanno diritto secondo la loro natura e la loro vocazione, come dichiarato nel catechismo della Chiesa Cattolica. Inoltre, rivedo in queste donne il coraggio di Santa Rita, che scelse di rinunciare alla vendetta per la morte di suo marito, contrariamente allo spirito dei suoi tempi. O quello di Beata Maria Teresa Fasce, che ha dato voce alle donne, non solo religiose, in un tempo in cui erano abituate a tacere".

Madre Fasce è stata la badessa del monastero di Cascia per ventisette anni (1920-1947), diventando la Madre per antonomasia e diffondendo il culto di Santa Rita nel mondo, oltre a trasformare il volto del borgo umbro, fino ad allora un paese sconosciuto.

Una donna, proveniente da una famiglia borghese ligure, innamorata di Rita e della vita contemplativa, eppure estremamente concreta, determinata e lungimirante, che per tutto il tempo del suo operato, difese con forza i suoi diritti e quelli delle monache, con uomini di varia estrazione. E che il 2 giugno 1946, quando si svolsero le elezioni per l’Assemblea Costituente e referendum istituzionale tra monarchia e repubblica e le donne italiane andarono per la prima volta al voto, dopo quarant'anni di clausura, uscì dal monastero per esercitare il suo diritto.

Il coraggio di Santa Rita esempio per le donne

"Il coraggio di Santa Rita -conclude Suor Maria Rosa- non rappresenta altro che la messa in pratica della parola di Dio e così è anche per quello della Beata Fasce.  Nella Genesi si legge infatti Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Ciò significa che uomo e donna hanno pari dignità. Senza dimenticare che Maria dice sì ad un Angelo, decidendo di disporre del proprio corpo, senza chiedere il permesso a suo marito, come avveniva all’epoca. Così come le donne vengono scelte da Dio come prime messaggere della Risurrezione. Impariamo, quindi, da Dio la strada del rispetto e della parità. E impegniamoci, concretamente, per la libertà e i diritti delle donne in ogni parte del mondo, a partire dal sostegno al progetto di Avvenire".

E sono sempre le donne che, nel nome della Santa agiscono nella loro quotidianità, le protagoniste del Riconoscimento Internazionale Santa Rita, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani, facendosi guidare dall’amore anche nel dolore. I nomi delle donne che saranno premiate quest'anno verranno resi noti a breve.

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Santa Messa e preghiera delle monache di Santa Rita da Cascia per Benedetto XVI https://www.lavoce.it/santa-messa-e-preghiera-delle-monache-di-santa-rita-da-cascia-per-benedetto-xvi/ Wed, 04 Jan 2023 15:44:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69913 preghiera per papa benedetto XVI

Giovedì 5 gennaio, giorno dei solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia gli dedicheranno la Santa Messa delle ore 7.30, in Basilica, recitando anche una preghiera da lui particolarmente amata.

"Con Benedetto XVI -ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora della comunità agostiniana- perdiamo un profondo uomo di fede e pensiero, che è stato un predicatore della carità, intesa come amore, a cui è dedicata la sua prima enciclica Deus Caritas est.

Un tema, che lo avvicina alla figura di Sant’Agostino e della nostra Rita, monaca e santa agostiniana".

Abbiamo creduto all'amore di Dio -così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

"Con queste parole -sottolinea ancora la claustrale- nella sua enciclica, in cui si è lasciato ispirare dalla figura di Sant’Agostino, che è stato una guida per la sua vita, il Papa emerito spiega l’incontro del cristiano con Dio inteso come carità, ossia come amore, da cui deriva l’amore per il prossimo. Benedetto XVI richiama in questo modo il concetto di amore-carità che è al centro dell’esistenza di Sant’Agostino e Santa Rita, le due figure su cui è incentrata la spiritualità del nostro monastero".

Nel ricordo del Papa emerito, continuiamo a testimoniare la carità dei due santi ancora con più vigore. E preghiamo per la sua salita al Cielo, affinché la sua anima venga accolta nell’abbraccio del Signore -ha concluso la Madre Priora- recitando durante la Santa Messa del mattino del 5 gennaio una delle preghiere da lui preferite".

La preghiera per Benedetto XVI

Condividiamo la preghiera:

Mio Signore e mio Dio, togli da me tutto ciò che mi allontana da Te.

Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a Te.

Mio Signore e mio Dio, toglimi a me e dammi tutto a Te.

San Nicola di Flüe

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preghiera per papa benedetto XVI

Giovedì 5 gennaio, giorno dei solenni funerali del Papa emerito Benedetto XVI, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia gli dedicheranno la Santa Messa delle ore 7.30, in Basilica, recitando anche una preghiera da lui particolarmente amata.

"Con Benedetto XVI -ha dichiarato suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora della comunità agostiniana- perdiamo un profondo uomo di fede e pensiero, che è stato un predicatore della carità, intesa come amore, a cui è dedicata la sua prima enciclica Deus Caritas est.

Un tema, che lo avvicina alla figura di Sant’Agostino e della nostra Rita, monaca e santa agostiniana".

Abbiamo creduto all'amore di Dio -così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.

"Con queste parole -sottolinea ancora la claustrale- nella sua enciclica, in cui si è lasciato ispirare dalla figura di Sant’Agostino, che è stato una guida per la sua vita, il Papa emerito spiega l’incontro del cristiano con Dio inteso come carità, ossia come amore, da cui deriva l’amore per il prossimo. Benedetto XVI richiama in questo modo il concetto di amore-carità che è al centro dell’esistenza di Sant’Agostino e Santa Rita, le due figure su cui è incentrata la spiritualità del nostro monastero".

Nel ricordo del Papa emerito, continuiamo a testimoniare la carità dei due santi ancora con più vigore. E preghiamo per la sua salita al Cielo, affinché la sua anima venga accolta nell’abbraccio del Signore -ha concluso la Madre Priora- recitando durante la Santa Messa del mattino del 5 gennaio una delle preghiere da lui preferite".

La preghiera per Benedetto XVI

Condividiamo la preghiera:

Mio Signore e mio Dio, togli da me tutto ciò che mi allontana da Te.

Mio Signore e mio Dio, dammi tutto ciò che mi conduce a Te.

Mio Signore e mio Dio, toglimi a me e dammi tutto a Te.

San Nicola di Flüe

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A Cascia celebrata la festa di santa Rita https://www.lavoce.it/cascia-celebrata-la-festa-di-santa-rita/ Sun, 22 May 2022 10:43:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66859

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>

Erano in migliaia i pellegrini arrivati stamattina, 22 maggio, a Cascia per la festa di Santa Rita. Una folla che non si vedeva dai tempi del pre-Covid, agevolata anche da una giornata di sole che splendeva su tutta la Valnerina. Pellegrini giunti da ogni parte d' Italia che fin dalle prime ore del mattino si sono sistemati lungo il viale della cattedrale in attesa del passaggio della statua di santa Rita. Nella basilica dedicata alla Santa degli impossibili si è svolta la solenne celebrazione presieduta dal card. Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità.

Le parole della Priora del monastero di Santa Rita

“Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché c’ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”. Ha commentato così Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia i festeggiamenti solenni in onore della Santa che sono tornati a illuminare Cascia e il mondo interno. La claustrale, infatti, si rivolge a tutti i devoti, una famiglia mondiale che dopo due anni si è ritrovata abbracciata ai piedi della sua Madre spirituale, anche grazie alla diretta streaming del monastero che ha raggiunto chiunque non potesse essere a Cascia. Sul sito devoti.santaritadacascia.org/22maggio tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

Le parole di saluto dell'arcivescovo Boccardo

All’inizio della messa l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo così si è rivolto al Porporato: “Un saluto cordiale di benvenuto Eminenza, la sua presenza tra noi ci porta in un qualche modo alla presenza stessa di Papa Francesco al quale le chiediamo di trasmettere il nostro ricordo devote e l’assicurazione della nostra preghiera. A lei Eminenza assicuriamo il sostegno della nostra preghiera in questo particolare momento in cui il suo ministero affronta difficoltà e prove nella ricerca di un dialogo continuo, di soluzioni di pace e di giustizia per il popolo dell’Ucraina”. [gallery ids="66869,66870,66871,66872,66873,66874"]

L'omelia integrale del card. Pietro Parolin

Carissimi fratelli e sorelle, ringrazio il Signore di poter celebrare l’Eucarestia, in occasione della festa liturgica di santa Rita, su questo sagrato della Basilica a Lei dedicata a Cascia, dove dal 18 maggio 1947, anno della sua consacrazione, riposano le sue spoglie mortali e sono custoditi alcuni preziosi ricordi, come il suo anello nuziale e il Crocifisso dal quale partì la spina che colpì e si conficcò nella sua fronte. Qui, ogni spazio, anche il più piccolo, narra la sua straordinaria esperienza di Dio, i luoghi in cui pregava, come il coro, e la cella dove visse e morì. Anche il vicino e antico borgo medievale di Roccaporena conserva le memorie a lei più care: la casa in cui nacque, la chiesa dove si sposò, il lazzaretto nel quale accudiva i malati e la chiesetta dove pregò Dio perché i suoi figli non si vendicassero degli uccisori del padre. E poi il suo “scoglio”, ovvero il colle su cui si ritirava a pregare da sola, inerpicandosi tra cespugli e rocce fino ad arrivare in cima, lontano dalla confusione del mondo e dal travaglio del vivere quotidiano.

Il saluto all'Arcivescovo, al Priore degli agostiniani, alle monache agostiniane, ai partecipanti e alle autorità civili e militari

Saluto con grande affetto tutti voi qui presenti e quanti ci seguite attraverso TV2000, in particolare l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Moral Anton, il provinciale d’Italia, padre Giustino Casciano, i padri agostiniani e i cari sacerdoti della diocesi di Spoleto-Norcia. Sono molto grato per il gentile invito. Saluto anche con viva cordialità le Autorità civili e militari e le monache agostiniane, nel cui monastero santa Rita ha vissuto ed è stata di esempio per quaranta anni.

L'omaggio a santa Rita

Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a santa Rita per deporre nelle “sue mani” il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza.

"Si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina" e "riprendano i negoziati per giungere alla pace"

All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza – ci ricorda la vicenda di questa donna di fede – non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Una santa cara al cuore di tanta gente

Le vicissitudini di questa monaca agostiniana, come è noto, sono state tramandate nel tempo per quella tradizione orale e popolare che la chiama la “santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati”. Una santa cara al cuore di tanta gente semplice, che non cessa di invocarla per la conversione dei cuori e per ravvivare la speranza. Della sua vita sappiamo che, quando fu data in sposa a sedici anni a Paolo di Ferdinando di Mancino, ebbe modo di conoscere da vicino gli effetti devastanti degli odi familiari e di addolcire, con le preghiere e con l’esempio, il carattere indocile e violento del marito. Non sappiamo perché Paolo poi fu assassinato, né le ragioni per cui, poco tempo dopo, i suoi due figli morirono in giovane età. Sappiamo però che Rita indicò loro la via della riconciliazione e del perdono. Negli atti del processo di beatificazione, svoltosi nel 1628 sotto Urbano VIII a quasi due secoli dai fatti, è riportata la deposizione di Antonio Cittadoni, console di Cascia, di 74 anni, che ricordava i racconti uditi da bambino dal nonno Cesare: «Io, dopo che conosco bene e male, ho inteso dal detto Cesare mio avo, come da tutti gli antichi di questa terra, che la beata Rita era vissuta santamente… in particolare che aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito e che essa nascose la camicia insanguinata del marito… acciò i figli vedendola non si movessero alla vendetta» (Documentazione antica ritiana II, p. 37). Davvero Rita è la donna forte e la vergine saggia che in tutti gli stati della vita indica quale sia la via autentica alla santità come sequela fedele di Cristo fino alla morte. Segregata dal mondo ed intimamente associata al Cristo sofferente, ella ha fatto rifluire nella comunità dei fratelli il frutto della sua profonda unione al Cristo morto e risorto. Carissimi, l’esempio di questa donna innamorata di Dio ci ricorda che è ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria.

Che cos'è la santità

Nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate (19 marzo 2018), Papa Francesco ha scritto: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito, di tua moglie […]. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (n. 14). In altri termini, la via della santità non è fatta di gesti eroici, ma di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario, come quelli di santa Rita. La vita della santa di Cascia e dei santi in genere è la massima glorificazione della natura umana, perché in essa più che mai la natura si è rivelata «narrazione della gloria di Dio» (cf. Sal 8). In nessun altro caso come nella vita dei santi si comprende bene che vivere è lodare. La santità è lo stato di colui che giunge a mettere nella vita il più di divino possibile, portando al massimo le sue capacità naturali, intellettuali e morali. In una massima di Pascal leggiamo: «Per fare di un uomo un santo bisogna assolutamente che agisca la grazia di Dio; chi ne dubita non sa né cosa sia un santo né cosa sia un uomo». La santità, dunque, rimane una realtà soprannaturale che non si risolve nello sforzo puramente umano, né in una perfezione di tipo naturalistico. Essa ha origine in Dio, dallo Spirito di Cristo, che diffonde la carità nel cuore dei credenti (Rm 5,5). È una realtà, quindi, irriducibile ad una mera perfezione naturale dell'uomo.

La vite e i tralci

Ce ne dà conferma il messaggio evangelico mediante il discorso figurato “della vite e dei tralci” (Gv 15,1-14). Gesù usa l’immagine della vite per dire quanta premura Dio ha per noi. Ci sono tre personaggi in questa immagine: il vignaiuolo, che è il Padre, la vite, che è Gesù, e i tralci, che sono i discepoli. Il Padre, come ogni vignaiuolo, si prende cura della sua vite: la coltiva, la pota e organizza la vendemmia. Noi siamo accuditi dal Padre! Gesù si presenta come la vite, come uno che ha messo radici tra di noi. Anzi, egli non è semplicemente accanto a noi, ma noi siamo in lui. Se lui è la vite, noi siamo i tralci, i rami da cui escono i grappoli. La vite e i tralci si nutrono della stessa linfa, sono una sola pianta. Per questo, ben sette volte nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù usa il verbo “rimanere”, invitandoci a rimanere in lui. Solo chi ama desidera che l’altro resti, non se ne vada, continui ad essere presente. L’immagine della vite e dei tralci permette a Gesù di accennare anche alla potatura. Tutti noi siamo tralci, ma abbiamo bisogno di essere potati per produrre frutto. Questo non vuol dire che Dio ci mandi delle sofferenze, piuttosto che ci spinge a tagliare via i nostri egoismi. Con la potatura annuale delle viti, vengono eliminati quei tralci che hanno già dato frutto e non produrrebbero più nulla, limitandosi solo a succhiare linfa in modo parassitario. Siccome il legno della vite serve solo a far passare la linfa, Gesù aggiunge che il ramo tagliato non serve a nulla, ma viene gettato nel fuoco. La potatura dunque è l’eliminazione dell’egoismo, a volte dolorosa, ma necessaria all’uomo. Il “frutto” di cui parla il vangelo sono, invece, le opere dell’amore.

"Dio è più grande del nostro cuore"

Carissimi fratelli e sorelle, non scoraggiamoci se a volte ci sentiamo tralci secchi, delusi dai nostri fallimenti, tentati di ripiegarci su noi stessi. Non dobbiamo abbatterci, perché, come dice la Prima Lettera di Giovanni, anche se il nostro cuore ci rimprovera qualcosa, «Dio è più grande del nostro cuore» (1Gv 3,20). Il Signore, infatti, riesce a far circolare linfa anche nei nostri tralci secchi, ci aiuta a produrre frutto nonostante le nostre debolezze.Riusciremo così a vivere quel programma che San Paolo propone a tutti i cristiani nel brano della Lettera ai Romani (seconda lettura): “La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Santa Rita è un ritratto vivente di questa pagina della Scrittura. Essa, soprattutto, non si lasciò vincere dal male, ma vinse con il bene il male. Ci conduca per mano, perché ognuno di noi ritrovi la forza di continuare a sperare e a vincere ogni genere di male operando il bene. Amen]]>
Attesa a Cascia per la festa di Santa Rita: il messaggio di auguri della Madre Priora https://www.lavoce.it/attesa-a-cascia-per-la-festa-di-santa-rita-il-messaggio-di-auguri-della-madre-priora/ Tue, 10 May 2022 10:55:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66688 festa santa rita cascia

"In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, mi auguro che la Festa di Santa Rita sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza.

La nostra preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi.

Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri".

Questo il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa, che ogni anno unisce i popoli. Sarà così anche per le celebrazioni 2022, a cui migliaia di devoti guardano con attesa. La partecipazione a Cascia, dove gli alberghi registrano il tutto esaurito, tornerà ai numeri storici, ma le agostiniane riconfermano anche la strada, ormai tradizionale, della maratona in diretta streaming, organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, per non far mancare a nessuno la festa. Perciò, il 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato, tutte le informazioni su santaritadacascia.org

Di nuovo insieme per Santa Rita

Nel programma, che si apre il 12 maggio con la Novena animata dalle comunità della Diocesi, tanti gli eventi che tornano alla desiderata normalità, dopo due anni di ridimensionamento per le restrizioni della pandemia. I festeggiamenti maggiori si terranno sabato 21 e domenica 22 maggio. Alla vigilia della festa, principalmente i fedeli accoglieranno il ritorno a Cascia da Cracovia della Fiaccola della Pace e del Perdono, accesa lo scorso 22 marzo. Poi, nel giorno solenne della santa degli impossibili, tutta la famiglia ritiana sarà in preghiera durante il Solenne Pontificale delle ore 10.30, sul viale del Santuario, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. A chiudere la mattina, la consueta e molto amata recita della Supplica e la Benedizione delle Rose, fiore simbolo universale della santa.

La Festa che ispira a vivere diversamente

Tra gli appuntamenti, spicca il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito alle Donne di Rita, donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. Quest’anno sono quattro le donne che con le loro testimonianze renderanno la festa una preziosa occasione d’ispirazione verso scelte diverse, guidate dal coraggio, dal rispetto, dal perdono, dalla logica della vita. Sarà possibile ascoltare le loro storie il 21 maggio alle ore 10 nella Sala della Pace del Santuario, presentate dal caporedattore della TGR Umbria Luca Ginetto. Alle ore 17.30 in Basilica, poi, sarà il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, ad aprire la cerimonia di premiazione con la consegna delle pergamene da parte di padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Le storie delle Donne di Rita 2022

Ecco riassunte le storie delle Donne di Rita 2022 con le motivazioni del premio:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria che da anni mette al servizio del prossimo la sua professione e la sua vita. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, con specializzazione in ginecologia e ostetricia, a 27 anni, si trova come medico volontario in Nicaragua. Conclusa la missione in America Latina, nel 1990 parte per l'Africa, dove tutt’ora vive e lavora. Nel dettaglio, nella Repubblica Democratica del Congo attualmente è direttrice del BDOM (Ufficio Diocesano delle Opere Mediche) nella provincia del Kwango. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi, zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure, Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, è una delle vittime, purtroppo sempre più numerose, della violenza cieca di chi ti dorme accanto e dice di amarti. Dopo anni di violenze subite tra le mura di casa, ha salvato la sua vita solo per un pelo quando nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, che le ha gettato addosso della benzina dandole fuoco. Nonostante il lungo calvario che ancora affronta, la fede le dà la forza di perdonare senza smettere di chiedere giustizia, e di tornare a vivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), è una moglie e una mamma che dal 2009 vive con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia neurodegenerativa. Nel suo difficile percorso ha ritrovato la fede condividendo ogni cosa col marito Nino ed affrontando con coraggio la malattia. Ha vissuto così una profonda conversione. Oggi, pur non potendo muoversi e riuscendo a comunicare solo sbattendo le palpebre degli occhi, attraverso un sofisticato computer, coltiva una vita colma di affetti e voglia di vivere, che i medici ritenevano impossibile. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
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festa santa rita cascia

"In questo tempo di conflitti, divisioni e difficoltà, mi auguro che la Festa di Santa Rita sia per l’Italia, l’Europa e il mondo intero una nuova alba di speranza, fede e fratellanza.

La nostra preghiera del 22 maggio, andrà in particolare al popolo ucraino e a tutti quelli che soffrono per le guerre, perché sia fatta la pace, dovere e diritto di ognuno di noi.

Che l’amore di Rita tocchi ovunque i cuori di coloro che hanno bisogno di una carezza, di conforto e coraggio, e doni la libertà del dialogo col prossimo e con Dio a chi è prigioniero dell’odio, per sé e gli altri".

Questo il messaggio di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, che con la Comunità agostiniana e il Comune di Cascia si prepara alla festa della santa, che ogni anno unisce i popoli. Sarà così anche per le celebrazioni 2022, a cui migliaia di devoti guardano con attesa. La partecipazione a Cascia, dove gli alberghi registrano il tutto esaurito, tornerà ai numeri storici, ma le agostiniane riconfermano anche la strada, ormai tradizionale, della maratona in diretta streaming, organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, per non far mancare a nessuno la festa. Perciò, il 18 maggio verrà lanciato il sito dedicato, tutte le informazioni su santaritadacascia.org

Di nuovo insieme per Santa Rita

Nel programma, che si apre il 12 maggio con la Novena animata dalle comunità della Diocesi, tanti gli eventi che tornano alla desiderata normalità, dopo due anni di ridimensionamento per le restrizioni della pandemia. I festeggiamenti maggiori si terranno sabato 21 e domenica 22 maggio. Alla vigilia della festa, principalmente i fedeli accoglieranno il ritorno a Cascia da Cracovia della Fiaccola della Pace e del Perdono, accesa lo scorso 22 marzo. Poi, nel giorno solenne della santa degli impossibili, tutta la famiglia ritiana sarà in preghiera durante il Solenne Pontificale delle ore 10.30, sul viale del Santuario, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. A chiudere la mattina, la consueta e molto amata recita della Supplica e la Benedizione delle Rose, fiore simbolo universale della santa.

La Festa che ispira a vivere diversamente

Tra gli appuntamenti, spicca il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle monache, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito alle Donne di Rita, donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. Quest’anno sono quattro le donne che con le loro testimonianze renderanno la festa una preziosa occasione d’ispirazione verso scelte diverse, guidate dal coraggio, dal rispetto, dal perdono, dalla logica della vita. Sarà possibile ascoltare le loro storie il 21 maggio alle ore 10 nella Sala della Pace del Santuario, presentate dal caporedattore della TGR Umbria Luca Ginetto. Alle ore 17.30 in Basilica, poi, sarà il messaggio della Priora, Suor Maria Rosa Bernardinis, ad aprire la cerimonia di premiazione con la consegna delle pergamene da parte di padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.

Le storie delle Donne di Rita 2022

Ecco riassunte le storie delle Donne di Rita 2022 con le motivazioni del premio:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria che da anni mette al servizio del prossimo la sua professione e la sua vita. Dopo la laurea in medicina e chirurgia, con specializzazione in ginecologia e ostetricia, a 27 anni, si trova come medico volontario in Nicaragua. Conclusa la missione in America Latina, nel 1990 parte per l'Africa, dove tutt’ora vive e lavora. Nel dettaglio, nella Repubblica Democratica del Congo attualmente è direttrice del BDOM (Ufficio Diocesano delle Opere Mediche) nella provincia del Kwango. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi, zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure, Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, è una delle vittime, purtroppo sempre più numerose, della violenza cieca di chi ti dorme accanto e dice di amarti. Dopo anni di violenze subite tra le mura di casa, ha salvato la sua vita solo per un pelo quando nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, che le ha gettato addosso della benzina dandole fuoco. Nonostante il lungo calvario che ancora affronta, la fede le dà la forza di perdonare senza smettere di chiedere giustizia, e di tornare a vivere. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), è una moglie e una mamma che dal 2009 vive con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia neurodegenerativa. Nel suo difficile percorso ha ritrovato la fede condividendo ogni cosa col marito Nino ed affrontando con coraggio la malattia. Ha vissuto così una profonda conversione. Oggi, pur non potendo muoversi e riuscendo a comunicare solo sbattendo le palpebre degli occhi, attraverso un sofisticato computer, coltiva una vita colma di affetti e voglia di vivere, che i medici ritenevano impossibile. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
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‘Le Rose di Santa Rita’: evento nazionale per raccogliere fondi a sostegno dell’infanzia https://www.lavoce.it/le-rose-di-santa-rita-evento-nazionale-per-raccogliere-fondi-a-sostegno-dellinfanzia/ Tue, 19 Apr 2022 11:21:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=66304 Le rose di Santa Rita

Le Rose di Santa Rita, è l'evento nazionale per raccogliere fondi a sostegno del mondo dell’infanzia in programma sabato 30 aprile e domenica 1 maggio.

Da Torino a Napoli, da Parma a Cagliari, da Verona a Roma, e ancora Firenze, Bari, Potenza e Palermo, sono solo alcune delle oltre cinquecento località, sparse in ogni regione d’Italia, protagoniste dell''iniziativa organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus per sostenere i progetti del monastero delle agostiniane di Cascia in favore dei più piccoli.

Chiunque vuole sostenere la causa, portandosi a casa o regalando una piantina di rose a fronte di una donazione minima di 13 euro, da oggi trova pubblicata sul sito rosedisantarita.org la mappa per cercare tutti i luoghi in cui saranno presenti i volontari dell’evento, oppure può ordinare subito online le piantine, per riceverle entro il mese di maggio. Giunto alla sesta edizione, l’evento vede protagoniste le piantine di rose, simbolo universale della santa degli impossibili, che trasmettono la sua speranza: ai volontari che allestiscono i banchetti o distribuiscono le rose porta a porta; a chi dona ricevendo in cambio i preziosi valori della santa; e ai numerosi minori che grazie ai fondi raccolti vedono possibile un domani migliore.

Le Rose di Santa Rita a sostegno del mondo dell’infanzia

“Ogni piantina di rose è preziosa perché porta con sé l’amore della nostra santa -dice suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus- e insieme rappresenta il seme del futuro di tutti noi, quello che è racchiuso nei bambini.

Grazie all’evento, infatti, rispondiamo ai bisogni del mondo dell’infanzia, attraverso progetti concreti. Tra questi c’è l’Alveare di Santa Rita, che si trova accanto al nostro monastero, dove da oltre 80 anni accogliamo e accompagniamo nella crescita tante bambine e ragazze che arrivano da famiglie in difficoltà economica e sociale".

I loro sorrisi sono impressi nelle Rose di Santa Rita, che gli garantiscono la serenità, la felicità e l’amore a cui tutti i bambini hanno diritto.

Oltre millecinquecento volontari coinvolti

Dietro alle piantine de Le Rose di Santa Rita ci sono oltre millecinquecento volontari, che sono il cuore e il motore del successo dell’iniziativa. Si tratta di donne, uomini e ragazzi di ogni età, che a nome della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, testimoniano e seminano concretamente l’amore e la carità di cui la santa è ambasciatrice da secoli. Sono il volto di Santa Rita oggi, vivendo in prima persona i suoi insegnamenti, e diffondendoli con l’esempio attivo del loro agire. Negli anni hanno dato vita ad una grande famiglia che, nell’edizione 2022 ha battuto ogni record di partecipazione. Tanti sono volontari dall’inizio, altri sono nuovi, molti hanno sentito la spinta a impegnarsi in prima persona dopo aver donato per le piantine e conosciuto l’iniziativa in un’edizione precedente. Tutti, allo stesso modo, sono pronti a dare il proprio contributo con gioia per aiutare chi è nel bisogno e fare la differenza nelle loro vite e anche in quelle di tutti noi.]]>
Le rose di Santa Rita

Le Rose di Santa Rita, è l'evento nazionale per raccogliere fondi a sostegno del mondo dell’infanzia in programma sabato 30 aprile e domenica 1 maggio.

Da Torino a Napoli, da Parma a Cagliari, da Verona a Roma, e ancora Firenze, Bari, Potenza e Palermo, sono solo alcune delle oltre cinquecento località, sparse in ogni regione d’Italia, protagoniste dell''iniziativa organizzata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus per sostenere i progetti del monastero delle agostiniane di Cascia in favore dei più piccoli.

Chiunque vuole sostenere la causa, portandosi a casa o regalando una piantina di rose a fronte di una donazione minima di 13 euro, da oggi trova pubblicata sul sito rosedisantarita.org la mappa per cercare tutti i luoghi in cui saranno presenti i volontari dell’evento, oppure può ordinare subito online le piantine, per riceverle entro il mese di maggio. Giunto alla sesta edizione, l’evento vede protagoniste le piantine di rose, simbolo universale della santa degli impossibili, che trasmettono la sua speranza: ai volontari che allestiscono i banchetti o distribuiscono le rose porta a porta; a chi dona ricevendo in cambio i preziosi valori della santa; e ai numerosi minori che grazie ai fondi raccolti vedono possibile un domani migliore.

Le Rose di Santa Rita a sostegno del mondo dell’infanzia

“Ogni piantina di rose è preziosa perché porta con sé l’amore della nostra santa -dice suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus- e insieme rappresenta il seme del futuro di tutti noi, quello che è racchiuso nei bambini.

Grazie all’evento, infatti, rispondiamo ai bisogni del mondo dell’infanzia, attraverso progetti concreti. Tra questi c’è l’Alveare di Santa Rita, che si trova accanto al nostro monastero, dove da oltre 80 anni accogliamo e accompagniamo nella crescita tante bambine e ragazze che arrivano da famiglie in difficoltà economica e sociale".

I loro sorrisi sono impressi nelle Rose di Santa Rita, che gli garantiscono la serenità, la felicità e l’amore a cui tutti i bambini hanno diritto.

Oltre millecinquecento volontari coinvolti

Dietro alle piantine de Le Rose di Santa Rita ci sono oltre millecinquecento volontari, che sono il cuore e il motore del successo dell’iniziativa. Si tratta di donne, uomini e ragazzi di ogni età, che a nome della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, testimoniano e seminano concretamente l’amore e la carità di cui la santa è ambasciatrice da secoli. Sono il volto di Santa Rita oggi, vivendo in prima persona i suoi insegnamenti, e diffondendoli con l’esempio attivo del loro agire. Negli anni hanno dato vita ad una grande famiglia che, nell’edizione 2022 ha battuto ogni record di partecipazione. Tanti sono volontari dall’inizio, altri sono nuovi, molti hanno sentito la spinta a impegnarsi in prima persona dopo aver donato per le piantine e conosciuto l’iniziativa in un’edizione precedente. Tutti, allo stesso modo, sono pronti a dare il proprio contributo con gioia per aiutare chi è nel bisogno e fare la differenza nelle loro vite e anche in quelle di tutti noi.]]>
La Fondazione Santa Rita da Cascia onlus incontra il Centro ‘La Semente’ di Spello https://www.lavoce.it/la-fondazione-santa-rita-da-cascia-onlus-incontra-il-centro-la-semente-di-spello/ Sat, 02 Apr 2022 10:18:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65942 Centro La Semente

"Aver incontrato nel nostro monastero i ragazzi del Centro La Semente di Spello ha emozionato noi monache, soprattutto perché avremmo voluto farlo prima ma il Covid ce l’ha impedito. Il legame con questa bella realtà umbra che si occupa di autismo, è nato nel 2020 in piena pandemia, quando abbiamo teso loro la mano per garantire il servizio anche a domicilio, chiedendo alla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus di intervenire. Oggi, conoscerli c’ha fatto vedere i frutti della nostra donazione e capire quant’è importante continuare a cercare nuovi bisogni, vicini e lontani, a cui rispondere concretamente con l’amore che Rita ci insegna". Così suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus commenta l’incontro di giovedì 31 marzo con il Centro diurno La Semente di Spello, gestito da ANGSA Umbria Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, con l’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria. A Cascia, ragazzi e operatori, hanno respirato quella spiritualità che si fa aiuto tangibile. "Il momento con La Semente, alla luce della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile -ha detto Roger Bergonzoli, direttore Generale della Fondazione Santa Rita da Cascia onlustestimonia la centralità di un impegno all’avanguardia e non solo assistenzialistico sull’autismo. Una centralità, emersa subito quando due anni fa ho parlato con la Priora, che ha chiesto alla Fondazione di mettere a disposizione le nostre professionalità e i nostri mezzi per una raccolta fondi. Inoltre, la collaborazione con organizzazioni virtuose, segna per la nostra Fondazione, a dieci anni d’attività, una fase di crescita rivolta a uno sguardo sempre più presente nelle aree di fragilità, per generare impatto sociale".

L'aiuto dato a La Semente 

Il lavoro della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus nel 2020 ha permesso alle agostiniane di devolvere cinquanta mila euro al Centro diurno La Semente di Spello. "L’aiuto ricevuto -ha dichiarato Paola Carnevali Valentini, presidente di ANGSA Umbria- ha fatto davvero la differenza quando il nostro impegno ventennale in sostegno ai giovani adulti autistici e alle famiglie, propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro, rischiava di fermarsi a causa del Covid. Invece, abbiamo superato la crisi e nel 2021 sono stati realizzati anche nuovi servizi, come psicoterapia e ippoterapia. Perché quando la fede si concretizza in atti d’amore reali, il mondo diventa un posto migliore dove continuare a sperare."

I progetti del presente: La Casa di Santa Rita 

Per portare sempre più la carità ritiana nella società e rispondere a nuovi bisogni, da Natale 2021, la Fondazione Santa Rita da Cascia onlus ha lanciato la raccolta fondi per La Casa di Santa Rita, progetto d’accoglienza delle monache rivolto alle famiglie dei malati dell’Ospedale di Cascia. Qui, nel centro di riabilitazione, polo d’eccellenza nazionale, sono ricoverate persone da tutt’Italia che sono sole ad affrontare le cure. Per i loro cari si vuole trasformare un appartamento di duecentoquaranta metri quadrati in una seconda casa. Ad oggi, grazie alle donazioni di tanti, è stato raggiunto il primo obiettivo: centotrenta mila euro per i lavori di messa a norma degli impianti e installare il riscaldamento. Questi interventi, però, sono solo l’inizio. Per sostenere i passi successivi, si può donare sul sito fondazione.santaritadacascia.org  ]]>
Centro La Semente

"Aver incontrato nel nostro monastero i ragazzi del Centro La Semente di Spello ha emozionato noi monache, soprattutto perché avremmo voluto farlo prima ma il Covid ce l’ha impedito. Il legame con questa bella realtà umbra che si occupa di autismo, è nato nel 2020 in piena pandemia, quando abbiamo teso loro la mano per garantire il servizio anche a domicilio, chiedendo alla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus di intervenire. Oggi, conoscerli c’ha fatto vedere i frutti della nostra donazione e capire quant’è importante continuare a cercare nuovi bisogni, vicini e lontani, a cui rispondere concretamente con l’amore che Rita ci insegna". Così suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus commenta l’incontro di giovedì 31 marzo con il Centro diurno La Semente di Spello, gestito da ANGSA Umbria Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, con l’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria. A Cascia, ragazzi e operatori, hanno respirato quella spiritualità che si fa aiuto tangibile. "Il momento con La Semente, alla luce della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile -ha detto Roger Bergonzoli, direttore Generale della Fondazione Santa Rita da Cascia onlustestimonia la centralità di un impegno all’avanguardia e non solo assistenzialistico sull’autismo. Una centralità, emersa subito quando due anni fa ho parlato con la Priora, che ha chiesto alla Fondazione di mettere a disposizione le nostre professionalità e i nostri mezzi per una raccolta fondi. Inoltre, la collaborazione con organizzazioni virtuose, segna per la nostra Fondazione, a dieci anni d’attività, una fase di crescita rivolta a uno sguardo sempre più presente nelle aree di fragilità, per generare impatto sociale".

L'aiuto dato a La Semente 

Il lavoro della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus nel 2020 ha permesso alle agostiniane di devolvere cinquanta mila euro al Centro diurno La Semente di Spello. "L’aiuto ricevuto -ha dichiarato Paola Carnevali Valentini, presidente di ANGSA Umbria- ha fatto davvero la differenza quando il nostro impegno ventennale in sostegno ai giovani adulti autistici e alle famiglie, propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro, rischiava di fermarsi a causa del Covid. Invece, abbiamo superato la crisi e nel 2021 sono stati realizzati anche nuovi servizi, come psicoterapia e ippoterapia. Perché quando la fede si concretizza in atti d’amore reali, il mondo diventa un posto migliore dove continuare a sperare."

I progetti del presente: La Casa di Santa Rita 

Per portare sempre più la carità ritiana nella società e rispondere a nuovi bisogni, da Natale 2021, la Fondazione Santa Rita da Cascia onlus ha lanciato la raccolta fondi per La Casa di Santa Rita, progetto d’accoglienza delle monache rivolto alle famiglie dei malati dell’Ospedale di Cascia. Qui, nel centro di riabilitazione, polo d’eccellenza nazionale, sono ricoverate persone da tutt’Italia che sono sole ad affrontare le cure. Per i loro cari si vuole trasformare un appartamento di duecentoquaranta metri quadrati in una seconda casa. Ad oggi, grazie alle donazioni di tanti, è stato raggiunto il primo obiettivo: centotrenta mila euro per i lavori di messa a norma degli impianti e installare il riscaldamento. Questi interventi, però, sono solo l’inizio. Per sostenere i passi successivi, si può donare sul sito fondazione.santaritadacascia.org  ]]>
Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, la preghiera delle monache di Santa Rita https://www.lavoce.it/giornata-nazionale-in-memoria-delle-vittime-del-covid-la-preghiera-delle-monache-di-santa-rita/ Wed, 16 Mar 2022 12:30:41 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65578 covid - suore santa rita

"Onorando ognuna delle tante vite spezzate dal Covid in questi due anni, non ricordiamo ciò che è finito, a volte brutalmente e improvvisamente, e neppure l’atroce dolore che abbiamo provato. Bensì celebriamo quanto è stato vissuto e donato a noi da coloro che abbiamo amato o anche solo incontrato, e guardiamo con gioia e speranza alla vita eterna delle vittime, per le quali noi monache preghiamo incessantemente. In particolare, chiediamo a Santa Rita di non smettere di illuminare i loro passi, perché possano raggiungere o dimorare sempre nel cuore di Dio. Inoltre, pensando a chiunque piange la loro perdita, supplichiamo Rita perché colmi il vuoto della sofferenza con la presenza del Signore, il solo che rende la morte strada per la vita nuova. Accanto a Lui, anche chi ha perduto tutto, scoprirà che non è solo e può dare ancora molto".

Questo è il messaggio di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la seconda Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, in programma venerdì 18 marzo nella quale la comunità delle agostiniane desidera unirsi all’Italia nel ricordo dei defunti e nella vicinanza alle loro famiglie.

La preghiera per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid

"La morte di una persona -conclude la claustrale- è anche il momento in cui pensare a qualcosa che va oltre la nostra vita umana. Perciò, soprattutto in questa giornata commemorativa, invitiamo chiunque lo desideri a recitare spiritualmente con noi monache questa preghiera.

O’ Dio, Padre buono,

in Gesù, tuo amato Figlio,

ci hai donato la vita vera

per mezzo del suo sangue sulla croce,

ti preghiamo:

dona il riposo eterno e la pace senza tramonto

alle vittime che la pandemia

ha tolto repentinamente

all’affetto dei loro cari.

Ti chiediamo di donare conforto e speranza cristiana

ai famigliari che non hanno potuto assisterli

e che soffrono ancora per questo distacco

con il balsamo del tuo Santo Spirito.

L’amore che li ha legati in vita,

sostenga entrambi

fino al giorno in cui insieme,

si canterà l’Alleluia pasquale.

La nostra dolcissima sorella Santa Rita,

che di morti repentine dei suoi cari ha fatto esperienza,

avvalori e sostenga questa nostra preghiera.

Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore.

Amen.

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covid - suore santa rita

"Onorando ognuna delle tante vite spezzate dal Covid in questi due anni, non ricordiamo ciò che è finito, a volte brutalmente e improvvisamente, e neppure l’atroce dolore che abbiamo provato. Bensì celebriamo quanto è stato vissuto e donato a noi da coloro che abbiamo amato o anche solo incontrato, e guardiamo con gioia e speranza alla vita eterna delle vittime, per le quali noi monache preghiamo incessantemente. In particolare, chiediamo a Santa Rita di non smettere di illuminare i loro passi, perché possano raggiungere o dimorare sempre nel cuore di Dio. Inoltre, pensando a chiunque piange la loro perdita, supplichiamo Rita perché colmi il vuoto della sofferenza con la presenza del Signore, il solo che rende la morte strada per la vita nuova. Accanto a Lui, anche chi ha perduto tutto, scoprirà che non è solo e può dare ancora molto".

Questo è il messaggio di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, per la seconda Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, in programma venerdì 18 marzo nella quale la comunità delle agostiniane desidera unirsi all’Italia nel ricordo dei defunti e nella vicinanza alle loro famiglie.

La preghiera per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid

"La morte di una persona -conclude la claustrale- è anche il momento in cui pensare a qualcosa che va oltre la nostra vita umana. Perciò, soprattutto in questa giornata commemorativa, invitiamo chiunque lo desideri a recitare spiritualmente con noi monache questa preghiera.

O’ Dio, Padre buono,

in Gesù, tuo amato Figlio,

ci hai donato la vita vera

per mezzo del suo sangue sulla croce,

ti preghiamo:

dona il riposo eterno e la pace senza tramonto

alle vittime che la pandemia

ha tolto repentinamente

all’affetto dei loro cari.

Ti chiediamo di donare conforto e speranza cristiana

ai famigliari che non hanno potuto assisterli

e che soffrono ancora per questo distacco

con il balsamo del tuo Santo Spirito.

L’amore che li ha legati in vita,

sostenga entrambi

fino al giorno in cui insieme,

si canterà l’Alleluia pasquale.

La nostra dolcissima sorella Santa Rita,

che di morti repentine dei suoi cari ha fatto esperienza,

avvalori e sostenga questa nostra preghiera.

Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore.

Amen.

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Ucraina, supplica dell’arcivescovo Renato Boccardo a Santa Rita per la Pace https://www.lavoce.it/ucraina-supplica-dellarcivescovo-renato-boccardo-a-santa-rita-per-la-pace/ Mon, 14 Mar 2022 10:25:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65555 Supplica a Santa Rita per la Pace in Ucraina

"Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace". Con queste parole, domenica 13 marzo, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo si è rivolto a Santa Rita nella supplica da lui appositamente composta per chiedere a colei che è stata donna di riconciliazione di intercedere per la pace in Ucraina.

Prima della celebrazione eucaristica nella Basilica di Cascia, il presule si è recato a salutare i dieci ucraini, due famiglie, tra cui un neonato e una donna incinta, accolti venerdì scorso dalle monache agostiniane che hanno risposto positivamente all’appello di monsignor Boccardo. Alla Messa hanno partecipato molte persone: devoti della Santa, casciani e fedeli da altre zone della Diocesi.

Col presule hanno concelebrato: padre Luciano De Micheli, rettore della Basilica, don Canzio Scarabottini parroco di Cascia e rettore del Santuario di Roccaporena, gli altri agostiniani della comunità di Cascia. Presente il sindaco Mario De Carolis.

"Siamo qui -ha detto il vescovo nell’omelia- per chiedere l’aiuto di Santa Rita e per dire con forza che le nostre armi per fermare il male e la violenza sono la preghiera e la solidarietà. E ringrazio le monache per la loro disponibilità, l’amministrazione comunale per il prezioso supporto e voi cittadini di Cascia per la vostra generosità già dimostrata in questi due giorni verso questi nostri fratelli e sorelle. Preghiamo anche per coloro che fanno della violenza la loro forza: che il Signore, per intercessione di Santa Rita, gli faccia comprendere che la forza della ragione deve sempre avere la meglio".

La supplica per la Pace in Ucraina

 Al termine della Messa, prima della benedizione, l’arcivescovo, i concelebranti e il sindaco si sono recati dinanzi l’urna di Santa Rita per la supplica composta da monsignor Boccardo:

Santa Rita, sorella nostra, la tua esistenza ha profumato di Vangelo, hai accolto la parola del perdono che crea possibilità di vita sempre nuove, nel segno della spina ci hai parlato della sapienza della Croce che illumina di senso anche le prove più dure. / In quest’ora drammatica della storia, mentre avanziamo tra fragore di guerra e gemiti di morte, fiduciosi innalziamo la nostra supplica a te,  che sei stata donna di riconciliazione e di pace: / la tua preghiera ottenga al nostro Continente uomini di mente illuminata e cuore magnanimo che, rinunziando ad ogni ambiziosa ricerca di prestigio e di potere, sappiano governare con vera sapienza i popoli loro affidati; / non prevalga tra loro la forza delle armi e la logica egoistica del profitto economico, ma si impegnino a collaborare nella ricerca del bene comune, per camminare insieme verso un futuro di sincera fraternità, dove siano assicurati per tutti la giustizia e il pane, la libertà e la pace; / implora per loro il dono dello Spirito Santo che fermi la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisca soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra; / chiedi per noi la forza di essere sempre artigiani della pace,  la capacità di guardare con benevolenza  tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, la sapienza che ci fa trasformare le nostre armi  in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia,  le nostre tensioni in perdono. / Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace. Amen.

Incontro con le monache

Prima di lasciare la Basilica, monsignor Boccardo si è recato all’interno del monastero, accolto dalla priora suor Maria Rosa Bernardinis, ed ha così ringraziato personalmente le religiose per aver aperto le porte agli ucraini.

"Continuate -ha detto la religiosa- nella vostra grande preghiera di intercessione per la pace in Ucraina".

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Supplica a Santa Rita per la Pace in Ucraina

"Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace". Con queste parole, domenica 13 marzo, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo si è rivolto a Santa Rita nella supplica da lui appositamente composta per chiedere a colei che è stata donna di riconciliazione di intercedere per la pace in Ucraina.

Prima della celebrazione eucaristica nella Basilica di Cascia, il presule si è recato a salutare i dieci ucraini, due famiglie, tra cui un neonato e una donna incinta, accolti venerdì scorso dalle monache agostiniane che hanno risposto positivamente all’appello di monsignor Boccardo. Alla Messa hanno partecipato molte persone: devoti della Santa, casciani e fedeli da altre zone della Diocesi.

Col presule hanno concelebrato: padre Luciano De Micheli, rettore della Basilica, don Canzio Scarabottini parroco di Cascia e rettore del Santuario di Roccaporena, gli altri agostiniani della comunità di Cascia. Presente il sindaco Mario De Carolis.

"Siamo qui -ha detto il vescovo nell’omelia- per chiedere l’aiuto di Santa Rita e per dire con forza che le nostre armi per fermare il male e la violenza sono la preghiera e la solidarietà. E ringrazio le monache per la loro disponibilità, l’amministrazione comunale per il prezioso supporto e voi cittadini di Cascia per la vostra generosità già dimostrata in questi due giorni verso questi nostri fratelli e sorelle. Preghiamo anche per coloro che fanno della violenza la loro forza: che il Signore, per intercessione di Santa Rita, gli faccia comprendere che la forza della ragione deve sempre avere la meglio".

La supplica per la Pace in Ucraina

 Al termine della Messa, prima della benedizione, l’arcivescovo, i concelebranti e il sindaco si sono recati dinanzi l’urna di Santa Rita per la supplica composta da monsignor Boccardo:

Santa Rita, sorella nostra, la tua esistenza ha profumato di Vangelo, hai accolto la parola del perdono che crea possibilità di vita sempre nuove, nel segno della spina ci hai parlato della sapienza della Croce che illumina di senso anche le prove più dure. / In quest’ora drammatica della storia, mentre avanziamo tra fragore di guerra e gemiti di morte, fiduciosi innalziamo la nostra supplica a te,  che sei stata donna di riconciliazione e di pace: / la tua preghiera ottenga al nostro Continente uomini di mente illuminata e cuore magnanimo che, rinunziando ad ogni ambiziosa ricerca di prestigio e di potere, sappiano governare con vera sapienza i popoli loro affidati; / non prevalga tra loro la forza delle armi e la logica egoistica del profitto economico, ma si impegnino a collaborare nella ricerca del bene comune, per camminare insieme verso un futuro di sincera fraternità, dove siano assicurati per tutti la giustizia e il pane, la libertà e la pace; / implora per loro il dono dello Spirito Santo che fermi la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisca soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra; / chiedi per noi la forza di essere sempre artigiani della pace,  la capacità di guardare con benevolenza  tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, la sapienza che ci fa trasformare le nostre armi  in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia,  le nostre tensioni in perdono. / Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace. Amen.

Incontro con le monache

Prima di lasciare la Basilica, monsignor Boccardo si è recato all’interno del monastero, accolto dalla priora suor Maria Rosa Bernardinis, ed ha così ringraziato personalmente le religiose per aver aperto le porte agli ucraini.

"Continuate -ha detto la religiosa- nella vostra grande preghiera di intercessione per la pace in Ucraina".

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8 marzo, messaggio della Priora del Monastero di Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/8-marzo-messaggio-della-priora-del-monastero-di-santa-rita-da-cascia/ Mon, 07 Mar 2022 15:32:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65468 8 marzo

La madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, invia un messaggio in occasione nella Giornata internazionale della donna che si celebra l'8 marzo; una lettera, con un pensiero diretto alle donne dell'Ucraina.

"Mentre ci prepariamo alla Pasqua -scrive la religiosa- la guerra in Ucraina mette tristemente in luce quanto le donne, protagoniste della storia della Risurrezione, siano invece costrette oggi a fermarsi alla Passione.

Eppure, le loro scelte sono di speranza, perché affrontano l’oscurità, soffrono, rischiano e si privano di ogni cosa per difendere la vita. L'8 marzo, rappresenta una giornata simbolica, in cui celebriamo il coraggio delle donne che anticipano l’alba, paladine della pace che vanno tutelate e dalle quali possiamo imparare tanto. Come le donne che nella prossima festa di Santa Rita premieremo perché sono strade da seguire per un futuro migliore, proprio come Colei che ispira i nostri passi e che preghiamo perché accompagni anche quelli di ogni donna, soprattutto in questi tempi".

Un pensiero per l'8 marzo non solo per le donne ucraine

Un pensiero in occasione dell'8 marzo, rivolto non soltanto a coloro che stanno vivendo in prima persona il dramma della guerra, ma anche a tutte quelle che custodiscono la vita. Come le quattro donne che il prossimo maggio riceveranno il Riconoscimento Internazionale Santa Rita, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani.

Le Donne di Rita 

Donne di Rita, così vengono chiamate le donne scelte per il prestigioso riconoscimento, perché come Rita da Cascia a guidare le loro vite, anche nel dolore, è sempre l’amore. Pur vivendo differenti contesti ed esperienze, il loro esempio è universale e dimostra che è possibile percorrere un cammino diverso.

Ecco le quattro donne che, il 21 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia, saranno presentate da Luca Ginetto, caporedattore della TGR Umbria:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi che ha perso la figlia Dalia per un linfoma di Hodgkin. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo trasformare il suo dolore in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, infatti, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, che nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, salvandosi per un pelo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), moglie e mamma che dal 2009 affronta la sclerosi laterale amiotrofica come occasione di rinascita. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
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8 marzo

La madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, invia un messaggio in occasione nella Giornata internazionale della donna che si celebra l'8 marzo; una lettera, con un pensiero diretto alle donne dell'Ucraina.

"Mentre ci prepariamo alla Pasqua -scrive la religiosa- la guerra in Ucraina mette tristemente in luce quanto le donne, protagoniste della storia della Risurrezione, siano invece costrette oggi a fermarsi alla Passione.

Eppure, le loro scelte sono di speranza, perché affrontano l’oscurità, soffrono, rischiano e si privano di ogni cosa per difendere la vita. L'8 marzo, rappresenta una giornata simbolica, in cui celebriamo il coraggio delle donne che anticipano l’alba, paladine della pace che vanno tutelate e dalle quali possiamo imparare tanto. Come le donne che nella prossima festa di Santa Rita premieremo perché sono strade da seguire per un futuro migliore, proprio come Colei che ispira i nostri passi e che preghiamo perché accompagni anche quelli di ogni donna, soprattutto in questi tempi".

Un pensiero per l'8 marzo non solo per le donne ucraine

Un pensiero in occasione dell'8 marzo, rivolto non soltanto a coloro che stanno vivendo in prima persona il dramma della guerra, ma anche a tutte quelle che custodiscono la vita. Come le quattro donne che il prossimo maggio riceveranno il Riconoscimento Internazionale Santa Rita, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani.

Le Donne di Rita 

Donne di Rita, così vengono chiamate le donne scelte per il prestigioso riconoscimento, perché come Rita da Cascia a guidare le loro vite, anche nel dolore, è sempre l’amore. Pur vivendo differenti contesti ed esperienze, il loro esempio è universale e dimostra che è possibile percorrere un cammino diverso.

Ecco le quattro donne che, il 21 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia, saranno presentate da Luca Ginetto, caporedattore della TGR Umbria:

  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi che ha perso la figlia Dalia per un linfoma di Hodgkin. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo trasformare il suo dolore in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, infatti, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, che nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, salvandosi per un pelo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), moglie e mamma che dal 2009 affronta la sclerosi laterale amiotrofica come occasione di rinascita. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.
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Santa Messa e preghiera per la pace in Ucraina nella Basilica di Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/santa-messa-e-preghiera-per-la-pace-in-ucraina-nella-basilica-di-santa-rita-da-cascia/ Tue, 01 Mar 2022 13:35:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=65307 preghiera per la pace in ucraina

"La nostra comunità invita tutti i devoti di Santa Rita nel mondo ad unirsi a noi, domani alle 17 alla Santa Messa nella quale reciteremo una preghiera per la pace in Ucraina. Accogliendo l’appello del Santo Padre, uniremo le nostre voci al grido che si alza al cielo per chiedere che per questo inferno ci sia solo una parola: fine".

Queste le dichiarazioni della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, che domani, 2 marzo, desidera fortemente partecipare alla rete di preghiera a cui Papa Francesco ha dato il via.

Con lei, ci sarà anche la famiglia agostiniana di Cascia e quella dei devoti della santa degli impossibili, che potrà recarsi in Basilica o collegarsi in diretta streaming al canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia.

"Questa comunione di preghiera -ha evidenziato la claustrale- segna anche il mercoledì delle Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. Perciò, ci auguriamo che Dio ci indirizzi alla conversione del cuore di cui abbiamo bisogno, per accogliere il dono della Vita nuova a cui ci apre la Pasqua. Invocheremo l’intercessione di Santa Rita che è stata ed è fulgido esempio di dialogo, riconciliazione e pace.

Vivendo e amplificando questi valori, lei compie ancora cose straordinarie, perché solo l’amore ci dà il vero potere, quello di creare e non di distruggere".

Preghiera per la Pace in Ucraina

Condividiamo la preghiera che sarà recitata. L’incipit, è tratto da Gesù nostra pace di San Giovanni Paolo II.

Gesù Cristo!

Figlio dell’eterno Padre,

Figlio della Donna, Figlio di Maria,

non ci lasciare in balia della nostra debolezza

e della nostra superbia!

O’ Pienezza Incarnata!

Sii tu nell’uomo terreno!

Sii tu il nostro Pastore!

Sii tu la nostra Pace!

Ascolta la preghiera che si eleva

da tutta la Chiesa, e da ogni uomo di buona volontà.

Dona la sospirata pace

al popolo Ucraino e a tutte le Nazioni della terra!

Possa l’Umanità vivere finalmente un’era di fraternità!

Te lo chiediamo per l’intercessione di Santa Rita,

donna di riconciliazione e di pace.

Amen.

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preghiera per la pace in ucraina

"La nostra comunità invita tutti i devoti di Santa Rita nel mondo ad unirsi a noi, domani alle 17 alla Santa Messa nella quale reciteremo una preghiera per la pace in Ucraina. Accogliendo l’appello del Santo Padre, uniremo le nostre voci al grido che si alza al cielo per chiedere che per questo inferno ci sia solo una parola: fine".

Queste le dichiarazioni della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, che domani, 2 marzo, desidera fortemente partecipare alla rete di preghiera a cui Papa Francesco ha dato il via.

Con lei, ci sarà anche la famiglia agostiniana di Cascia e quella dei devoti della santa degli impossibili, che potrà recarsi in Basilica o collegarsi in diretta streaming al canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia.

"Questa comunione di preghiera -ha evidenziato la claustrale- segna anche il mercoledì delle Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. Perciò, ci auguriamo che Dio ci indirizzi alla conversione del cuore di cui abbiamo bisogno, per accogliere il dono della Vita nuova a cui ci apre la Pasqua. Invocheremo l’intercessione di Santa Rita che è stata ed è fulgido esempio di dialogo, riconciliazione e pace.

Vivendo e amplificando questi valori, lei compie ancora cose straordinarie, perché solo l’amore ci dà il vero potere, quello di creare e non di distruggere".

Preghiera per la Pace in Ucraina

Condividiamo la preghiera che sarà recitata. L’incipit, è tratto da Gesù nostra pace di San Giovanni Paolo II.

Gesù Cristo!

Figlio dell’eterno Padre,

Figlio della Donna, Figlio di Maria,

non ci lasciare in balia della nostra debolezza

e della nostra superbia!

O’ Pienezza Incarnata!

Sii tu nell’uomo terreno!

Sii tu il nostro Pastore!

Sii tu la nostra Pace!

Ascolta la preghiera che si eleva

da tutta la Chiesa, e da ogni uomo di buona volontà.

Dona la sospirata pace

al popolo Ucraino e a tutte le Nazioni della terra!

Possa l’Umanità vivere finalmente un’era di fraternità!

Te lo chiediamo per l’intercessione di Santa Rita,

donna di riconciliazione e di pace.

Amen.

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Giornata mondiale del malato, il messaggio della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-del-malato-il-messaggio-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Fri, 11 Feb 2022 11:28:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64932 Giornata mondiale del malato

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, scrive un messaggio in occasione della XXX Giornata mondiale del malato che si celebra l'11 febbraio.

"Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera -dice la religiosa- in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie".

Un appello, con cui la madre priora in occasione della Giornata mondiale del malato invita i fedeli a proseguire la raccolta fondi a favore della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, lanciata dallo scorso Natale attraverso la quale l’obiettivo è di raggiungere centotrenta mila euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita, attraverso il sito.

"Quando una persona si ammala -continua l’agostiniana- la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei.

E poi ci sono le voci dei malati per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati -conclude suor Maria Rosa Bernardinis-  perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita".

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Giornata mondiale del malato

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, scrive un messaggio in occasione della XXX Giornata mondiale del malato che si celebra l'11 febbraio.

"Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera -dice la religiosa- in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie".

Un appello, con cui la madre priora in occasione della Giornata mondiale del malato invita i fedeli a proseguire la raccolta fondi a favore della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, lanciata dallo scorso Natale attraverso la quale l’obiettivo è di raggiungere centotrenta mila euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita, attraverso il sito.

"Quando una persona si ammala -continua l’agostiniana- la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei.

E poi ci sono le voci dei malati per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati -conclude suor Maria Rosa Bernardinis-  perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita".

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‘Giovedì di Santa Rita’: 15 appuntamenti dal Monastero di Cascia verso la festa del 22 maggio https://www.lavoce.it/giovedi-di-santa-rita-15-appuntamenti-dal-monastero-di-cascia-verso-la-festa-del-22-maggio/ Tue, 08 Feb 2022 10:55:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64900 Giovedì di Santa Rita

Al via dal 10 febbraio i Giovedì di Santa Rita, quindici tappe di un percorso spirituale per leggere il presente alla luce dei valori ritiani.

"Sono un viaggio interiore -spiega suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia- che faremo anche sui social per raggiungere davvero tutti. Insieme leggeremo il presente alla luce dell’esperienza e dei valori di Rita, per prepararci affinché la sua festa del 22 maggio ci doni un vero segno di cambiamento. In particolare, desideriamo che ognuno possa portare nella propria quotidianità, la radice dell'amore che Santa Rita ha vissuto. Perché nel mondo c’è troppa carenza d'amore, soprattutto quello donato agli altri".

Torna, quindi, il tradizionale percorso di riflessione e preghiera che inizia il 10 febbraio e fino al 19 maggio condurrà i devoti d'Italia e del Mondo alla festa della taumaturga. Ogni anno questa pia pratica rappresenta il primo importante appuntamento che riunisce l'intera famiglia della Santa degli impossibili. Tutti i giovedì, infatti, ciascun devoto ovunque sia potrà collegarsi alla Basilica di Cascia, attraverso la diretta streaming delle ore 17 sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia.

"Per la prima volta, oltre alle dirette delle celebrazioni -aggiunge padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia- attraverso i nostri canali Facebook ed Instagram vi proponiamo il percorso dei Giovedì di Santa Rita in quindici tappe di crescita comune, che partono dalla vita di Rita, per arrivare a quella di ognuno di noi.

L'obiettivo è imparare a vivere le esperienze di tutti i giorni riconoscendo l'amore di Dio che sempre ci accompagna, per condividerlo poi con chi ci è vicino. Questo ci ha insegnato e ci invita a vivere Santa Rita, la quale da figlia, moglie, mamma e monaca, si è immersa nell'amore vero, che offre a piene mani ancora oggi".

"Vorremmo - concludono la priora e il rettore- che con il popolare rito dei giovedì, che ricordano i quindici anni in cui Rita portò sulla fronte la ferita causata dalla spina della corona di Cristo, tutti possano acquisire la consapevolezza che dal dolore e dalle difficoltà che affrontiamo può nascere la rosa dell'amore. E, da questa certezza, rivoluzionare con l’amore, quotidiano ed eterno di Dio, il proprio cammino".

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Giovedì di Santa Rita

Al via dal 10 febbraio i Giovedì di Santa Rita, quindici tappe di un percorso spirituale per leggere il presente alla luce dei valori ritiani.

"Sono un viaggio interiore -spiega suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia- che faremo anche sui social per raggiungere davvero tutti. Insieme leggeremo il presente alla luce dell’esperienza e dei valori di Rita, per prepararci affinché la sua festa del 22 maggio ci doni un vero segno di cambiamento. In particolare, desideriamo che ognuno possa portare nella propria quotidianità, la radice dell'amore che Santa Rita ha vissuto. Perché nel mondo c’è troppa carenza d'amore, soprattutto quello donato agli altri".

Torna, quindi, il tradizionale percorso di riflessione e preghiera che inizia il 10 febbraio e fino al 19 maggio condurrà i devoti d'Italia e del Mondo alla festa della taumaturga. Ogni anno questa pia pratica rappresenta il primo importante appuntamento che riunisce l'intera famiglia della Santa degli impossibili. Tutti i giovedì, infatti, ciascun devoto ovunque sia potrà collegarsi alla Basilica di Cascia, attraverso la diretta streaming delle ore 17 sul canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia.

"Per la prima volta, oltre alle dirette delle celebrazioni -aggiunge padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia- attraverso i nostri canali Facebook ed Instagram vi proponiamo il percorso dei Giovedì di Santa Rita in quindici tappe di crescita comune, che partono dalla vita di Rita, per arrivare a quella di ognuno di noi.

L'obiettivo è imparare a vivere le esperienze di tutti i giorni riconoscendo l'amore di Dio che sempre ci accompagna, per condividerlo poi con chi ci è vicino. Questo ci ha insegnato e ci invita a vivere Santa Rita, la quale da figlia, moglie, mamma e monaca, si è immersa nell'amore vero, che offre a piene mani ancora oggi".

"Vorremmo - concludono la priora e il rettore- che con il popolare rito dei giovedì, che ricordano i quindici anni in cui Rita portò sulla fronte la ferita causata dalla spina della corona di Cristo, tutti possano acquisire la consapevolezza che dal dolore e dalle difficoltà che affrontiamo può nascere la rosa dell'amore. E, da questa certezza, rivoluzionare con l’amore, quotidiano ed eterno di Dio, il proprio cammino".

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Gli Auguri di Natale della priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/gli-auguri-di-natale-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Tue, 21 Dec 2021 12:39:42 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64196 La Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis,davanti all'urna di Santa Rita

Parlano di accoglienza, famiglia e dono gli speciali auguri di Natale di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che in queste festività è impegnata nella raccolta fondi per avviare i lavori e rendere quanto prima realtà il progetto di accoglienza delle agostiniane La Casa di Santa Rita. "Auguro a tutti -scrive la religiosa nel messaggio- di essere protagonisti della storia di salvezza e amore che racconta il Natale, portando speranza nelle vite di coloro che ne hanno più bisogno. Per noi il Natale quest'anno è la Casa di Santa Rita, per accogliere le famiglie dei malati, così come accogliamo Gesù. Tanti attendono questo dono, che possiamo realizzare insieme per chi si trova in un letto di ospedale, lontano dai propri affetti.

Per loro abbiamo pensato di ristrutturare un appartamento al secondo piano dell’Ospedale di Cascia, centro riabilitativo d’eccellenza nazionale. Lì vogliamo creare una vera casa dove accogliere gratuitamente le famiglie dei malati, ricoverati da tutta Italia. Per aprire al più presto, abbiamo bisogno del sostegno di tutti".

La Casa di Santa Rita sarebbe perfetta per noi

 La Casa di Santa Rita vuol dire sicurezza, presenza e sostegno per tante famiglie che ogni giorno affrontano grandi sacrifici e per tanti malati costretti alla solitudine. Tra loro c’è Sandro, dalla provincia di Pescara.

"Mia moglie -racconta- è in una struttura di riabilitazione a cento chilometri e riesco ad andare da lei solo una volta a settimana. Sarebbe bello, invece, starle vicino sempre, perché le farebbe bene e anche a me. La Casa di Santa Rita, sarebbe perfetta per noi. Perciò spero che i lavori si facciano in fretta e magari presto potremmo venire alla riabilitazione di Cascia".

Sandro ha 58 anni e da  ventisette convive con la sclerosi multipla. La sua malattia gli porta continui peggioramenti e senza la sedia a rotelle non riesce più a muoversi. La fisioterapia per lui è una costante, ma ha sempre potuto contare sulla presenza di sua moglie, mentre lei, dopo essere stata operata per un tumore, ora si trova da sola in un ospedale lontano dalla loro casa.

"Una volta -sottolinea, infatti- sono andato per due mesi in un centro ad Imola. Ma mia moglie era con me e per questo avevo più entusiasmo. Se fossi stato da solo, non avrei visto l'ora di finire e scappare e magari non mi sarei dedicato molto alle terapie".

Ecco perché adesso Sandro sa che la solitudine non sta aiutando sua moglie ad affrontare al meglio il duro percorso riabilitativo, che ha davanti per tornare a camminare. Inoltre, anche lui ha bisogno del suo sostegno.

"Vedersi aprire le porte della Casa di Santa Rita -osserva la priora del Monastero di Cascia- per Sandro e sua moglie significherebbe trovare finalmente una soluzione alle loro angosce. Ci sono tante famiglie in attesa di essere accolte e avere l'opportunità di lottare insieme ai loro cari per la propria vita. Aiutateci a far sì che questa attesa non sia ancora lunga".

I lavori

Per accogliere gratuitamente le famiglie che non possono pagare una sistemazione in affitto o in albergo, garantendo la loro presenza ai malati, la Casa di Santa Rita ha bisogno di lavori di ristrutturazione. Su questi si concentra la raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che dal 2012 rende concreta la carità di cui le monache sono ambasciatrici. Il primo obiettivo è raccogliere 130.000 euro per mettere a norma gli impianti e installare il riscaldamento. Poi si realizzerà la scala di ingresso e, per finire, saranno rifiniti tutti gli ambienti, con la sistemazione dei vari arredi. Chi vuole sostenere La Casa di Santa Rita può farlo attraverso il sito: casa.santaritadacascia.org/natale/dona]]>
La Priora del Monastero Santa Rita di Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis,davanti all'urna di Santa Rita

Parlano di accoglienza, famiglia e dono gli speciali auguri di Natale di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che in queste festività è impegnata nella raccolta fondi per avviare i lavori e rendere quanto prima realtà il progetto di accoglienza delle agostiniane La Casa di Santa Rita. "Auguro a tutti -scrive la religiosa nel messaggio- di essere protagonisti della storia di salvezza e amore che racconta il Natale, portando speranza nelle vite di coloro che ne hanno più bisogno. Per noi il Natale quest'anno è la Casa di Santa Rita, per accogliere le famiglie dei malati, così come accogliamo Gesù. Tanti attendono questo dono, che possiamo realizzare insieme per chi si trova in un letto di ospedale, lontano dai propri affetti.

Per loro abbiamo pensato di ristrutturare un appartamento al secondo piano dell’Ospedale di Cascia, centro riabilitativo d’eccellenza nazionale. Lì vogliamo creare una vera casa dove accogliere gratuitamente le famiglie dei malati, ricoverati da tutta Italia. Per aprire al più presto, abbiamo bisogno del sostegno di tutti".

La Casa di Santa Rita sarebbe perfetta per noi

 La Casa di Santa Rita vuol dire sicurezza, presenza e sostegno per tante famiglie che ogni giorno affrontano grandi sacrifici e per tanti malati costretti alla solitudine. Tra loro c’è Sandro, dalla provincia di Pescara.

"Mia moglie -racconta- è in una struttura di riabilitazione a cento chilometri e riesco ad andare da lei solo una volta a settimana. Sarebbe bello, invece, starle vicino sempre, perché le farebbe bene e anche a me. La Casa di Santa Rita, sarebbe perfetta per noi. Perciò spero che i lavori si facciano in fretta e magari presto potremmo venire alla riabilitazione di Cascia".

Sandro ha 58 anni e da  ventisette convive con la sclerosi multipla. La sua malattia gli porta continui peggioramenti e senza la sedia a rotelle non riesce più a muoversi. La fisioterapia per lui è una costante, ma ha sempre potuto contare sulla presenza di sua moglie, mentre lei, dopo essere stata operata per un tumore, ora si trova da sola in un ospedale lontano dalla loro casa.

"Una volta -sottolinea, infatti- sono andato per due mesi in un centro ad Imola. Ma mia moglie era con me e per questo avevo più entusiasmo. Se fossi stato da solo, non avrei visto l'ora di finire e scappare e magari non mi sarei dedicato molto alle terapie".

Ecco perché adesso Sandro sa che la solitudine non sta aiutando sua moglie ad affrontare al meglio il duro percorso riabilitativo, che ha davanti per tornare a camminare. Inoltre, anche lui ha bisogno del suo sostegno.

"Vedersi aprire le porte della Casa di Santa Rita -osserva la priora del Monastero di Cascia- per Sandro e sua moglie significherebbe trovare finalmente una soluzione alle loro angosce. Ci sono tante famiglie in attesa di essere accolte e avere l'opportunità di lottare insieme ai loro cari per la propria vita. Aiutateci a far sì che questa attesa non sia ancora lunga".

I lavori

Per accogliere gratuitamente le famiglie che non possono pagare una sistemazione in affitto o in albergo, garantendo la loro presenza ai malati, la Casa di Santa Rita ha bisogno di lavori di ristrutturazione. Su questi si concentra la raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che dal 2012 rende concreta la carità di cui le monache sono ambasciatrici. Il primo obiettivo è raccogliere 130.000 euro per mettere a norma gli impianti e installare il riscaldamento. Poi si realizzerà la scala di ingresso e, per finire, saranno rifiniti tutti gli ambienti, con la sistemazione dei vari arredi. Chi vuole sostenere La Casa di Santa Rita può farlo attraverso il sito: casa.santaritadacascia.org/natale/dona]]>
‘La Casa di Santa Rita’, il nuovo progetto di accoglienza delle agostiniane di Cascia https://www.lavoce.it/la-casa-di-santa-rita-il-nuovo-progetto-di-accoglienza-delle-agostiniane-di-cascia/ Mon, 06 Dec 2021 10:22:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63881 La casa di Santa Rita

La Casa di Santa Rita, è  il nuovo progetto di accoglienza delle agostiniane di Cascia in favore delle famiglie dei malati ricoverati nel locale Ospedale.

"Affidiamo all’Immacolata i malati e le loro famiglie perché gli venga sempre assicurata la presenza reciproca, annullando sacrifici e barriere economiche. Questa è la preghiera che, insieme, possiamo rendere opera concreta col progetto La Casa di Santa Rita e garantire ai malati ricoverati all’Ospedale di Cascia per la riabilitazione il diritto ad avere i propri cari accanto. Perché nessuna condizione deve impedirgli di contare sul loro sostegno e sull'amore. Chiunque può, anche con un piccolo gesto, ci aiuti a fare in modo che la nostra casa per accogliere gratuitamente le famiglie dei malati diventi presto realtà".

È l'appello di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che sta raccogliendo fondi per i lavori di ristrutturazione necessari alla realizzazione del progetto delle monache.

La Casa di Santa Rita: per dare risposte ai malati

"L’idea di creare una casa dove accogliere i familiari dei malati -sottolinea la Priora- nasce da una richiesta di aiuto. Quella di un ragazzo con una lesione midollare, che dopo anni di terapie ha ripreso l'uso delle braccia. A inizio 2020, ha visto nella riabilitazione di Cascia la speranza di migliorare ancora, ma senza i suoi genitori, che non potevano pagare le spese per accompagnarlo, non sarebbe venuto. Poi, hanno chiesto a noi monache e li abbiamo indirizzati a una famiglia vicina all'ospedale che li ha ospitati. Con le cure ricevute - conclude l’agostiniana - quel ragazzo ha migliorato ancora la sua vita. Così, grazie a lui, abbiamo pensato a come dare una risposta concreta ai bisogni dei malati, che hanno diritto a non rinunciare alle migliori cure contando anche sulla forza dei loro cari. Fa la differenza, perché sentirsi amati vuol dire sentirsi vivi".

Dal diritto alla salute al diritto alla presenza della famiglia

Per il diritto alla salute le agostiniane si sono molto impegnate dopo il sisma 2016, che ha distrutto il vecchio ospedale. Grazie alle donazioni di tanti, infatti, hanno riconvertito in struttura ospedaliera un edificio del monastero, dando nuovo avvio all’Ospedale di Cascia. Ora, le monache lanciano un’ulteriore missione di carità, prefiggendosi la ristrutturazione dell'ala nord di quell’edificio per trasformarla ne La Casa di Santa Rita. Qui, accoglieranno gratuitamente le famiglie che non possono pagare una sistemazione in affitto o in albergo, garantendo la loro presenza ai malati. Si tratta di un appartamento di 240 mq, al 2° piano dell'Ospedale di Cascia, centro specialistico d’eccellenza a livello nazionale. Nel reparto di riabilitazione, sono ricoverati pazienti con malattie neurodegenerative, ortopediche e reumatiche, che spesso arrivano da altre regioni d’Italia.

La Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, nata nel 2012 per volontà delle claustrali proprio per esprimere concretamente il loro aiuto al prossimo, sta raccogliendo i fondi per avviare i lavori di ristrutturazione. Così, La Casa di Santa Rita sarà costruita sull'amore: diventerà un posto sicuro e accogliente per tante famiglie che potranno essere vicine ai loro cari per tutto il periodo di cure, che durano fino a novanta giorni.

Il primo obiettivo è raccogliere 130.000 euro per mettere a norma gli impianti e installare il riscaldamento. Poi si procederà con la realizzazione della scala di ingresso e la rifinitura di ambienti e arredi. Un progetto ambizioso che le agostiniane contano di realizzare grazie al contributo di tante persone.

Per sostenere La Casa di Santa Rita visita il sito: casa.santaritadacascia.org/natale/dona

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La casa di Santa Rita

La Casa di Santa Rita, è  il nuovo progetto di accoglienza delle agostiniane di Cascia in favore delle famiglie dei malati ricoverati nel locale Ospedale.

"Affidiamo all’Immacolata i malati e le loro famiglie perché gli venga sempre assicurata la presenza reciproca, annullando sacrifici e barriere economiche. Questa è la preghiera che, insieme, possiamo rendere opera concreta col progetto La Casa di Santa Rita e garantire ai malati ricoverati all’Ospedale di Cascia per la riabilitazione il diritto ad avere i propri cari accanto. Perché nessuna condizione deve impedirgli di contare sul loro sostegno e sull'amore. Chiunque può, anche con un piccolo gesto, ci aiuti a fare in modo che la nostra casa per accogliere gratuitamente le famiglie dei malati diventi presto realtà".

È l'appello di suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che sta raccogliendo fondi per i lavori di ristrutturazione necessari alla realizzazione del progetto delle monache.

La Casa di Santa Rita: per dare risposte ai malati

"L’idea di creare una casa dove accogliere i familiari dei malati -sottolinea la Priora- nasce da una richiesta di aiuto. Quella di un ragazzo con una lesione midollare, che dopo anni di terapie ha ripreso l'uso delle braccia. A inizio 2020, ha visto nella riabilitazione di Cascia la speranza di migliorare ancora, ma senza i suoi genitori, che non potevano pagare le spese per accompagnarlo, non sarebbe venuto. Poi, hanno chiesto a noi monache e li abbiamo indirizzati a una famiglia vicina all'ospedale che li ha ospitati. Con le cure ricevute - conclude l’agostiniana - quel ragazzo ha migliorato ancora la sua vita. Così, grazie a lui, abbiamo pensato a come dare una risposta concreta ai bisogni dei malati, che hanno diritto a non rinunciare alle migliori cure contando anche sulla forza dei loro cari. Fa la differenza, perché sentirsi amati vuol dire sentirsi vivi".

Dal diritto alla salute al diritto alla presenza della famiglia

Per il diritto alla salute le agostiniane si sono molto impegnate dopo il sisma 2016, che ha distrutto il vecchio ospedale. Grazie alle donazioni di tanti, infatti, hanno riconvertito in struttura ospedaliera un edificio del monastero, dando nuovo avvio all’Ospedale di Cascia. Ora, le monache lanciano un’ulteriore missione di carità, prefiggendosi la ristrutturazione dell'ala nord di quell’edificio per trasformarla ne La Casa di Santa Rita. Qui, accoglieranno gratuitamente le famiglie che non possono pagare una sistemazione in affitto o in albergo, garantendo la loro presenza ai malati. Si tratta di un appartamento di 240 mq, al 2° piano dell'Ospedale di Cascia, centro specialistico d’eccellenza a livello nazionale. Nel reparto di riabilitazione, sono ricoverati pazienti con malattie neurodegenerative, ortopediche e reumatiche, che spesso arrivano da altre regioni d’Italia.

La Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, nata nel 2012 per volontà delle claustrali proprio per esprimere concretamente il loro aiuto al prossimo, sta raccogliendo i fondi per avviare i lavori di ristrutturazione. Così, La Casa di Santa Rita sarà costruita sull'amore: diventerà un posto sicuro e accogliente per tante famiglie che potranno essere vicine ai loro cari per tutto il periodo di cure, che durano fino a novanta giorni.

Il primo obiettivo è raccogliere 130.000 euro per mettere a norma gli impianti e installare il riscaldamento. Poi si procederà con la realizzazione della scala di ingresso e la rifinitura di ambienti e arredi. Un progetto ambizioso che le agostiniane contano di realizzare grazie al contributo di tante persone.

Per sostenere La Casa di Santa Rita visita il sito: casa.santaritadacascia.org/natale/dona

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Messaggio della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne https://www.lavoce.it/messaggio-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia-sulla-giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-contro-le-donne/ Wed, 24 Nov 2021 10:04:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63318 violenza contro le donne

Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, scrive un messaggio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, del 25 novembre. "Vorrei che ogni donna vittima di violenze -dice la religiosa- denunci senza paure chi abusa di lei, sapendo che potrà riprendere in mano la sua vita e che non sarà sola nel farlo. Diciamo basta anche alla violenza pubblica, quella a cui una donna si espone quando alza la testa ma non è riconosciuta come vittima, anzi si trova giudicata e doppiamente emarginata. Mi auguro che oggi si rifletta anche su questo aspetto e che le donne trovino sempre mani pronte ad una carezza e tese all’aiuto concreto. Guardando i numeri, mi sconvolge che la violenza di genere sia ancora una ferita così tanto aperta, che pesa su tutti noi. A turbarmi, inoltre, è che sono molte le donne che vivono la violenza in silenzio sentendosi quasi loro le responsabili e nel terrore di non essere ascoltate, credute e tutelate. Quando una donna vittima di violenza apre il suo cuore a qualcuno -conclude la claustrale- fa un atto di grande fiducia che non è scontata e richiede una risposta certa, condivisa ed efficace".]]>
violenza contro le donne

Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, scrive un messaggio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, del 25 novembre. "Vorrei che ogni donna vittima di violenze -dice la religiosa- denunci senza paure chi abusa di lei, sapendo che potrà riprendere in mano la sua vita e che non sarà sola nel farlo. Diciamo basta anche alla violenza pubblica, quella a cui una donna si espone quando alza la testa ma non è riconosciuta come vittima, anzi si trova giudicata e doppiamente emarginata. Mi auguro che oggi si rifletta anche su questo aspetto e che le donne trovino sempre mani pronte ad una carezza e tese all’aiuto concreto. Guardando i numeri, mi sconvolge che la violenza di genere sia ancora una ferita così tanto aperta, che pesa su tutti noi. A turbarmi, inoltre, è che sono molte le donne che vivono la violenza in silenzio sentendosi quasi loro le responsabili e nel terrore di non essere ascoltate, credute e tutelate. Quando una donna vittima di violenza apre il suo cuore a qualcuno -conclude la claustrale- fa un atto di grande fiducia che non è scontata e richiede una risposta certa, condivisa ed efficace".]]>
Giornata dei poveri. Le parole della Priora del monastero di Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-poveri-messaggio-priora-monastero-santa-rita-cascia/ Fri, 12 Nov 2021 10:20:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=63150

“La povertà ha tanti volti e spesso si nasconde in chi non sa come chiedere aiuto. Impariamo a riconoscerla e a conoscerla soprattutto, tendendo la mano a chi è nel bisogno non solo per dare ma per accogliere e condividere. È tempo della ‘rivoluzione’ della misericordia, per restituire valore a tutte le persone e aprici ai poveri con rispetto e amore, quello che non soccorre soltanto ma ci cambia e cambia il mondo”. Si esprime così Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, di domenica 14 novembre.

Suor Bernardinis: "la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso"

La claustrale continua dicendo: “Non occorre guardare lontano per vedere che la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso. Complici gli effetti sociali ed economici della pandemia, sempre più persone si trovano in situazioni di povertà per la prima volta. Accompagnarle per rialzarsi spetta ad ognuno di noi, anche nel piccolo, perché tutti possiamo agire in modo da riequilibrare la bilancia, andando tra la gente in difficoltà, dando loro fiducia, rompendo l'esclusione e mettendo al centro l'essere umano e non il profitto. Questo è il compito che ci attende per essere davvero grandi, imparando ad essere piccoli, ovvero a non prevalere sugli altri ma a camminare tenendoci per mano”.

Le parole rivolte al mondo

“Parlando di grandezza - ha concluso la Priora - vorrei rivolgermi anche ai Grandi del mondo. Su di voi, che avete scelto di guidare i popoli, cade la responsabilità di portarci al più presto verso un futuro in cui la dignità umana di tutti sia rispettata e nel quale avere potere non significhi comandare ma servire”.  ]]>

“La povertà ha tanti volti e spesso si nasconde in chi non sa come chiedere aiuto. Impariamo a riconoscerla e a conoscerla soprattutto, tendendo la mano a chi è nel bisogno non solo per dare ma per accogliere e condividere. È tempo della ‘rivoluzione’ della misericordia, per restituire valore a tutte le persone e aprici ai poveri con rispetto e amore, quello che non soccorre soltanto ma ci cambia e cambia il mondo”. Si esprime così Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, di domenica 14 novembre.

Suor Bernardinis: "la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso"

La claustrale continua dicendo: “Non occorre guardare lontano per vedere che la fragilità sociale è aumentata ovunque in modo vertiginoso. Complici gli effetti sociali ed economici della pandemia, sempre più persone si trovano in situazioni di povertà per la prima volta. Accompagnarle per rialzarsi spetta ad ognuno di noi, anche nel piccolo, perché tutti possiamo agire in modo da riequilibrare la bilancia, andando tra la gente in difficoltà, dando loro fiducia, rompendo l'esclusione e mettendo al centro l'essere umano e non il profitto. Questo è il compito che ci attende per essere davvero grandi, imparando ad essere piccoli, ovvero a non prevalere sugli altri ma a camminare tenendoci per mano”.

Le parole rivolte al mondo

“Parlando di grandezza - ha concluso la Priora - vorrei rivolgermi anche ai Grandi del mondo. Su di voi, che avete scelto di guidare i popoli, cade la responsabilità di portarci al più presto verso un futuro in cui la dignità umana di tutti sia rispettata e nel quale avere potere non significhi comandare ma servire”.  ]]>