Legge finanziaria Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/legge-finanziaria/ Settimanale di informazione regionale Thu, 10 Oct 2024 13:52:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Legge finanziaria Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/legge-finanziaria/ 32 32 Chi lo dice è bugiardo e disonesto https://www.lavoce.it/chi-lo-dice-e-bugiardo-e-disonesto/ https://www.lavoce.it/chi-lo-dice-e-bugiardo-e-disonesto/#respond Thu, 10 Oct 2024 13:52:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77905

In autunno arrivano i primi freddi e le giornate corte, si pensa all’inverno incombente. Fra le tristezze di stagione c’è anche l’attesa della nuova legge finanziaria, quel provvedimento che dovrebbe rimettere un po’ di ordine nei conti dello Stato – risultato che non si raggiunge mai. Qual è il problema? Che lo Stato italiano, si sa, è uno dei più indebitati del mondo, in rapporto al suo prodotto interno lordo. In questo momento il debito pubblico è – arrotondando – di tremila miliardi di lire. Una cifra da capogiro. Ci si può consolare che tutto o quasi questo debito è rappresentato da titoli che li possiede preferisce tenere in cassaforte e rinnovare alla scadenza, anziché chiederne l’incasso (se lo facessero, sarebbe il fallimento). Ma è una magra consolazione, perché gli interessi, invece, bisogna pagarli. Quindi ogni anno, quando si avvicina il momento di fare i preventivi, il ministro delle Finanze comincia ad accennare ai sacrifici che qualcuno dovrà pur fare. Lo ha fatto anche il ministro in carica, Giorgetti; ma i leader della maggioranza lo hanno zittito: quello schieramento politico non può, non deve, parlare di sacrifici. Non è quello che da trenta anni promette “meno tasse per tutti”? Slogan bugiardo e disonesto. Bugiardo, perché la promessa non è stata mantenuta; disonesto, perché è una promessa che nessuno Stato moderno può fare, da quando è entrato nella coscienza collettiva, e nelle aspettative di tutti, il principio che lo Stato deve provvedere ai bisogni primari dei cittadini. Perché la società nel suo insieme funziona meglio – anche dal punto di vista economico e quindi nell’interesse di tutti – se un certo livello di benessere di base è garantito a tutti (si chiama infatti welfare state, stato del benessere). Quindi la sanità, l’istruzione, la viabilità, i trasporti, l’assistenza ai disabili e agli anziani. È bugiardo e disonesto dipingere questo Stato come quello che “mette le mani nelle tasche dei cittadini” perché quello che prende poi lo restituisce in altra forma; per semplificare al massimo, diciamo che non ci sarebbe la folla a fare spese nei centri commerciali, per la gioia degli esercenti, se le famiglie dovessero preoccuparsi di mettere i soldi nel salvadanaio per i giorni in cui si dovranno pagare le medicine e i ricoveri in ospedale. Come insegnavano a quelli che hanno adesso la mia età, quando eravamo bambini.]]>

In autunno arrivano i primi freddi e le giornate corte, si pensa all’inverno incombente. Fra le tristezze di stagione c’è anche l’attesa della nuova legge finanziaria, quel provvedimento che dovrebbe rimettere un po’ di ordine nei conti dello Stato – risultato che non si raggiunge mai. Qual è il problema? Che lo Stato italiano, si sa, è uno dei più indebitati del mondo, in rapporto al suo prodotto interno lordo. In questo momento il debito pubblico è – arrotondando – di tremila miliardi di lire. Una cifra da capogiro. Ci si può consolare che tutto o quasi questo debito è rappresentato da titoli che li possiede preferisce tenere in cassaforte e rinnovare alla scadenza, anziché chiederne l’incasso (se lo facessero, sarebbe il fallimento). Ma è una magra consolazione, perché gli interessi, invece, bisogna pagarli. Quindi ogni anno, quando si avvicina il momento di fare i preventivi, il ministro delle Finanze comincia ad accennare ai sacrifici che qualcuno dovrà pur fare. Lo ha fatto anche il ministro in carica, Giorgetti; ma i leader della maggioranza lo hanno zittito: quello schieramento politico non può, non deve, parlare di sacrifici. Non è quello che da trenta anni promette “meno tasse per tutti”? Slogan bugiardo e disonesto. Bugiardo, perché la promessa non è stata mantenuta; disonesto, perché è una promessa che nessuno Stato moderno può fare, da quando è entrato nella coscienza collettiva, e nelle aspettative di tutti, il principio che lo Stato deve provvedere ai bisogni primari dei cittadini. Perché la società nel suo insieme funziona meglio – anche dal punto di vista economico e quindi nell’interesse di tutti – se un certo livello di benessere di base è garantito a tutti (si chiama infatti welfare state, stato del benessere). Quindi la sanità, l’istruzione, la viabilità, i trasporti, l’assistenza ai disabili e agli anziani. È bugiardo e disonesto dipingere questo Stato come quello che “mette le mani nelle tasche dei cittadini” perché quello che prende poi lo restituisce in altra forma; per semplificare al massimo, diciamo che non ci sarebbe la folla a fare spese nei centri commerciali, per la gioia degli esercenti, se le famiglie dovessero preoccuparsi di mettere i soldi nel salvadanaio per i giorni in cui si dovranno pagare le medicine e i ricoveri in ospedale. Come insegnavano a quelli che hanno adesso la mia età, quando eravamo bambini.]]>
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