informazione Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/informazione/ Settimanale di informazione regionale Thu, 26 Sep 2024 18:58:19 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg informazione Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/informazione/ 32 32 Ogni news ha un limite https://www.lavoce.it/ogni-news-ha-un-limite/ https://www.lavoce.it/ogni-news-ha-un-limite/#respond Wed, 25 Sep 2024 14:03:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77733 giornali piegati

Sfogliando i quotidiani di giornata, facendo zapping tra i Tg di questo o quel canale, ascoltando la radio in auto o navigando in Rete, ho spesso una sensazione quasi di soffocamento. Da un conflitto all’altro, fra l’escalation di giornata e l’ennesima trattativa di pace, territori e città martoriati prima dagli incendi e poco dopo dalle alluvioni, e poi i barconi dei migranti inghiottiti dai mari coi sogni dei loro passeggeri, bimbi appena nati e sepolti in giardino, omicidi, femminicidi e altre violenze neppure immaginabili, dentro e fuori le famiglie, per strada, a volte senza neppure un ‘perché’.

A voi non capita di dover aprire la finestra per prendere una boccata di ossigeno di fronte a tutto ciò? Per carità, niente di nuovo. Nulla che non abbiamo già sentito fin da quando l’uomo e la donna hanno iniziato a popolare la Terra. Ma spesso si ha la sensazione che il limite – quello che ogni operatore dell’informazione dovrebbe darsi – si sposta sempre più in là, sempre di più verso confini inesplorati e pericolosi.

Un limite che non riguarda solo i giornalisti, che pure sarebbero tenuti a osservare un’etica e una deontologia professionali, ma che interpella anche autori, fotografi, videomaker, registi, grafici e gli stessi vertici di ogni impresa chiamata a fare informazione e comunicazione. E non voglio nemmeno aprire il “vaso di Pandora” dei social media, perché i mali che ne uscirebbero fuori potrebbero affondare del tutto le nostre riflessioni.

Allora, meglio tornare alla speranza. Come quella che sta nel tema che Papa Francesco ha scelto per la 59a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra nel 2025, e che è stato reso noto proprio in questi giorni. “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” è il passaggio della Prima lettera di Pietro al quale il Santo Padre si è ispirato. Ci fa riflettere sul fatto che “oggi troppo spesso la comunicazione è violenta, mirata a colpire e non a stabilire i presupposti per il dialogo; è quindi necessario disarmare la comunicazione, purificarla dall’aggressività; dai talk show televisivi alle guerre verbali sui social il paradigma che rischia di prevalere è quello della competizione, contrapposizione e volontà di dominio”.

Per chiudere, attingiamo ancora alle cronache degli ultimi giorni: al cinquantenne modenese che ha appena strangolato la madre ottantenne e confessa tutto al microfono dell’ infotainment televisivo pomeridiano di turno, prima ancora che ai carabinieri. Ecco, è quello il confine tra tenere accesi microfono e telecamera, oppure decidere di spegnerli per non superare il limite.

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giornali piegati

Sfogliando i quotidiani di giornata, facendo zapping tra i Tg di questo o quel canale, ascoltando la radio in auto o navigando in Rete, ho spesso una sensazione quasi di soffocamento. Da un conflitto all’altro, fra l’escalation di giornata e l’ennesima trattativa di pace, territori e città martoriati prima dagli incendi e poco dopo dalle alluvioni, e poi i barconi dei migranti inghiottiti dai mari coi sogni dei loro passeggeri, bimbi appena nati e sepolti in giardino, omicidi, femminicidi e altre violenze neppure immaginabili, dentro e fuori le famiglie, per strada, a volte senza neppure un ‘perché’.

A voi non capita di dover aprire la finestra per prendere una boccata di ossigeno di fronte a tutto ciò? Per carità, niente di nuovo. Nulla che non abbiamo già sentito fin da quando l’uomo e la donna hanno iniziato a popolare la Terra. Ma spesso si ha la sensazione che il limite – quello che ogni operatore dell’informazione dovrebbe darsi – si sposta sempre più in là, sempre di più verso confini inesplorati e pericolosi.

Un limite che non riguarda solo i giornalisti, che pure sarebbero tenuti a osservare un’etica e una deontologia professionali, ma che interpella anche autori, fotografi, videomaker, registi, grafici e gli stessi vertici di ogni impresa chiamata a fare informazione e comunicazione. E non voglio nemmeno aprire il “vaso di Pandora” dei social media, perché i mali che ne uscirebbero fuori potrebbero affondare del tutto le nostre riflessioni.

Allora, meglio tornare alla speranza. Come quella che sta nel tema che Papa Francesco ha scelto per la 59a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra nel 2025, e che è stato reso noto proprio in questi giorni. “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori” è il passaggio della Prima lettera di Pietro al quale il Santo Padre si è ispirato. Ci fa riflettere sul fatto che “oggi troppo spesso la comunicazione è violenta, mirata a colpire e non a stabilire i presupposti per il dialogo; è quindi necessario disarmare la comunicazione, purificarla dall’aggressività; dai talk show televisivi alle guerre verbali sui social il paradigma che rischia di prevalere è quello della competizione, contrapposizione e volontà di dominio”.

Per chiudere, attingiamo ancora alle cronache degli ultimi giorni: al cinquantenne modenese che ha appena strangolato la madre ottantenne e confessa tutto al microfono dell’ infotainment televisivo pomeridiano di turno, prima ancora che ai carabinieri. Ecco, è quello il confine tra tenere accesi microfono e telecamera, oppure decidere di spegnerli per non superare il limite.

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“Voci dal mondo”. Prossime tappe Spoleto e Perugia https://www.lavoce.it/voci-dal-mondo-prossime-tappe-spoleto-e-perugia/ https://www.lavoce.it/voci-dal-mondo-prossime-tappe-spoleto-e-perugia/#comments Fri, 02 Aug 2024 07:22:43 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77273

Riunione dopo riunione, incontro dopo incontro, cresce il giovanissimo alberello di “Voci dal mondo” e affonda sempre di più le sue radici in un terreno che spesso - in Italia e non solo - non è affatto facile da dissodare e rendere fertile. Il terreno è quello delle migrazioni e spesso le zolle che lo compongono sono inquinate da diserbanti ideologici e pesticidi populisti. È fin troppo facile impaurire la gente coi rischi della diversità, puntare l’indice contro la criminalità degli stranieri, fare di tutta l’erba un fascio parlando di “invasione”, furto di lavoro e di futuro. La realtà spesso è diversa da come ci viene raccontata. Non che sia tutto “rose e fiori”, per carità. L’incontro, l’accoglienza, l’inclusione e l’integrazione sono sempre difficili e faticosi. Ma il più delle volte ne vale la pena e l’arricchimento è reciproco. Perché accogliere e integrarsi - nonostante tutto e tutti - sono gli antidoti più forti contro ogni violenza, degenerazione e criminalità. Purché ci siano reciprocità, rispetto delle leggi e delle rispettive identità.

Voci dal mondo nasce da tutto questo

Ecco, il progetto “Voci dal mondo” nasce da tutto questo. Dalla voglia di raccontare le cose in maniera diversa dai soliti “ritornelli” e proclami, partendo dalle storie, dalle buone prassi, dalle esperienze che funzionano. Puntando, innanzitutto, sull’umanità e su tutto ciò che ci aiuta a mantenerla, senza smettere di usare la propria testa per seguire il pifferaio di turno. E a guardare l’entusiasmo e il lavoro di Fatima e Alonso, Ouns e Roberta, Marius, Janeth, Franck, Elfer, Denisa, Khelia e di tutti gli altri giovani della redazione viene proprio da pensare che l’arbusto si stia radicando bene e stia producendo i suoi frutti.

E da settembre si va a Spoleto e a Perugia

Dopo i due appuntamenti pubblici di Terni e Gubbio, “Voci dal mondo” torna tra settembre e ottobre con gli incontri che stiamo già preparando a Spoleto e a Perugia. Tutto questo con La Voce, Radio Glox e Tamat, e il sostegno prezioso di Università per Stranieri e Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo.]]>

Riunione dopo riunione, incontro dopo incontro, cresce il giovanissimo alberello di “Voci dal mondo” e affonda sempre di più le sue radici in un terreno che spesso - in Italia e non solo - non è affatto facile da dissodare e rendere fertile. Il terreno è quello delle migrazioni e spesso le zolle che lo compongono sono inquinate da diserbanti ideologici e pesticidi populisti. È fin troppo facile impaurire la gente coi rischi della diversità, puntare l’indice contro la criminalità degli stranieri, fare di tutta l’erba un fascio parlando di “invasione”, furto di lavoro e di futuro. La realtà spesso è diversa da come ci viene raccontata. Non che sia tutto “rose e fiori”, per carità. L’incontro, l’accoglienza, l’inclusione e l’integrazione sono sempre difficili e faticosi. Ma il più delle volte ne vale la pena e l’arricchimento è reciproco. Perché accogliere e integrarsi - nonostante tutto e tutti - sono gli antidoti più forti contro ogni violenza, degenerazione e criminalità. Purché ci siano reciprocità, rispetto delle leggi e delle rispettive identità.

Voci dal mondo nasce da tutto questo

Ecco, il progetto “Voci dal mondo” nasce da tutto questo. Dalla voglia di raccontare le cose in maniera diversa dai soliti “ritornelli” e proclami, partendo dalle storie, dalle buone prassi, dalle esperienze che funzionano. Puntando, innanzitutto, sull’umanità e su tutto ciò che ci aiuta a mantenerla, senza smettere di usare la propria testa per seguire il pifferaio di turno. E a guardare l’entusiasmo e il lavoro di Fatima e Alonso, Ouns e Roberta, Marius, Janeth, Franck, Elfer, Denisa, Khelia e di tutti gli altri giovani della redazione viene proprio da pensare che l’arbusto si stia radicando bene e stia producendo i suoi frutti.

E da settembre si va a Spoleto e a Perugia

Dopo i due appuntamenti pubblici di Terni e Gubbio, “Voci dal mondo” torna tra settembre e ottobre con gli incontri che stiamo già preparando a Spoleto e a Perugia. Tutto questo con La Voce, Radio Glox e Tamat, e il sostegno prezioso di Università per Stranieri e Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo.]]>
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A Perugia incontro su “Cura e accuratezza nell’informazione” https://www.lavoce.it/a-perugia-incontro-su-cura-e-accuratezza-nellinformazione/ Fri, 08 Oct 2021 16:57:15 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62642

Si terrà il 9 ottobre alle ore 14 nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia l'incontro dal titolo "Cura e accuratezza nell’informazione". Un evento che sottolinea l'importanza e la forza della parola nei media come strumento per abbattere i muri tra popoli e culture, contrastare i discorsi di odio, illuminare gli abusi del potere, come dimostra il Premio Nobel per la Pace appena assegnato ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov.

Chi sarà presente

Saranno presenti tra gli altri: Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, padre Enzo Fortunato, direttore Rivista San Francesco, Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi, Roberto Conticelli, presidente Odg Umbria, Flavio Lotti, coordinatore Marcia PerugiAssisi,  i familiari di Andrea Rocchelli, di Mario Paciolla, e Paolo Siani, fratello di Giancarlo.

L'attualità della Carta di Assisi

Evento organizzato da Articolo 21 con Sacro Convento di Assisi, Fnsi, Odg Umbria e Tavola della pace. Sarà l'occasione per ricordare l'attualità della Carta di Assisi, strumento sempre più esempio di azione quotidiana di contrasto alle parole usate come pietre da scagliare contro le differenze e le diversità. L'incontro potrà essere seguito in diretta sul canale YouTube di Articolo21 e sul sito sanfrancesco.org. Domenica 10 ottobre alle 9 partirà la sessantesima Marcia della Pace PerugiAssisi e alle 12.30, nei pressi della Sala Stampa del Sacro Convento, si terrà un collegamento con i familiari di Daphne Caruana Galizia, a poche ore dall’anniversario del suo assassinio, verranno fatti volare aquiloni per Patrick Zaki, e chiesta verità e giustizia per Giulio Regeni.

Programma del 9 ottobre

Saluti di Roberto Conticelli, presidente Odg Umbria - Noemi Campanella, vicesegretaria Assostampa Umbra - Paolo Borrometi, presidente Articolo 21 - padre Enzo Fortunato, direttore Rivista San Francesco - Raffaele Lorusso, Segretario generale FNSI - Vittorio Di Trapani, Segretario UsigRai - Flavio Lotti, Coordinatore Marcia PerugiAssisi Introduzione: Roberto Natale, coordinatore Comitato scientifico Articolo21 Relazione: Laura Nota, professoressa ordinaria Università di Padova: "La passione per la verità: come informare promuovendo una società inclusiva" Contributi di: padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, Rav Joseph Levi, vicepresidente Scuola per il dialogo interreligioso di Firenze, Imam Izzeddin Elzir, presidente Scuola per il dialogo interreligioso e interculturale di Firenze, Gabriela Lio, presidente Federazione donne evangeliche in Italia, Roberto Reale, scrittore e docente Università di Padova, Marino Sinibaldi,pPresidente del Centro per il Libro e la Lettura, Paola Barretta, Osservatorio di Pavia, Marco Mascia, direttore Centro diritti umani Unipd, Sofia Lissandron, laureata con video su Kuciak, Renato Parascandolo, coordinatore Concorso “Rileggiamo l’articolo 34 della Costituzione”, Carlo Verdelli, editorialista del Corriere della sera, Paolo Berizzi, inviato La Repubblica, Valerio Cataldi, presidente Associazione Carta di Roma, Luca Perrino, LeAli delle notizie: ricordo di Cristina Visintini, Vincenzo Vita, presidente comitato garanti Articolo21 e presidente Aamod, Dawood Yousefi, attore e mediatore culturale, Lucia Goracci, Corrispondente Rai, Nico Piro, inviato di esteri Rai, Tiziana Ferrario, giornalista e scrittrice. Verranno ascoltate le voci delle famiglie Megalizzi, Paciolla, Regeni, Rocchelli e Siani. Conclusioni di: Giuseppe Giulietti, Presidente Fnsi Coordina i lavori: Elisa Marincola, portavoce nazionale Articolo21]]>

Si terrà il 9 ottobre alle ore 14 nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia l'incontro dal titolo "Cura e accuratezza nell’informazione". Un evento che sottolinea l'importanza e la forza della parola nei media come strumento per abbattere i muri tra popoli e culture, contrastare i discorsi di odio, illuminare gli abusi del potere, come dimostra il Premio Nobel per la Pace appena assegnato ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov.

Chi sarà presente

Saranno presenti tra gli altri: Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, padre Enzo Fortunato, direttore Rivista San Francesco, Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi, Roberto Conticelli, presidente Odg Umbria, Flavio Lotti, coordinatore Marcia PerugiAssisi,  i familiari di Andrea Rocchelli, di Mario Paciolla, e Paolo Siani, fratello di Giancarlo.

L'attualità della Carta di Assisi

Evento organizzato da Articolo 21 con Sacro Convento di Assisi, Fnsi, Odg Umbria e Tavola della pace. Sarà l'occasione per ricordare l'attualità della Carta di Assisi, strumento sempre più esempio di azione quotidiana di contrasto alle parole usate come pietre da scagliare contro le differenze e le diversità. L'incontro potrà essere seguito in diretta sul canale YouTube di Articolo21 e sul sito sanfrancesco.org. Domenica 10 ottobre alle 9 partirà la sessantesima Marcia della Pace PerugiAssisi e alle 12.30, nei pressi della Sala Stampa del Sacro Convento, si terrà un collegamento con i familiari di Daphne Caruana Galizia, a poche ore dall’anniversario del suo assassinio, verranno fatti volare aquiloni per Patrick Zaki, e chiesta verità e giustizia per Giulio Regeni.

Programma del 9 ottobre

Saluti di Roberto Conticelli, presidente Odg Umbria - Noemi Campanella, vicesegretaria Assostampa Umbra - Paolo Borrometi, presidente Articolo 21 - padre Enzo Fortunato, direttore Rivista San Francesco - Raffaele Lorusso, Segretario generale FNSI - Vittorio Di Trapani, Segretario UsigRai - Flavio Lotti, Coordinatore Marcia PerugiAssisi Introduzione: Roberto Natale, coordinatore Comitato scientifico Articolo21 Relazione: Laura Nota, professoressa ordinaria Università di Padova: "La passione per la verità: come informare promuovendo una società inclusiva" Contributi di: padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà cattolica, Rav Joseph Levi, vicepresidente Scuola per il dialogo interreligioso di Firenze, Imam Izzeddin Elzir, presidente Scuola per il dialogo interreligioso e interculturale di Firenze, Gabriela Lio, presidente Federazione donne evangeliche in Italia, Roberto Reale, scrittore e docente Università di Padova, Marino Sinibaldi,pPresidente del Centro per il Libro e la Lettura, Paola Barretta, Osservatorio di Pavia, Marco Mascia, direttore Centro diritti umani Unipd, Sofia Lissandron, laureata con video su Kuciak, Renato Parascandolo, coordinatore Concorso “Rileggiamo l’articolo 34 della Costituzione”, Carlo Verdelli, editorialista del Corriere della sera, Paolo Berizzi, inviato La Repubblica, Valerio Cataldi, presidente Associazione Carta di Roma, Luca Perrino, LeAli delle notizie: ricordo di Cristina Visintini, Vincenzo Vita, presidente comitato garanti Articolo21 e presidente Aamod, Dawood Yousefi, attore e mediatore culturale, Lucia Goracci, Corrispondente Rai, Nico Piro, inviato di esteri Rai, Tiziana Ferrario, giornalista e scrittrice. Verranno ascoltate le voci delle famiglie Megalizzi, Paciolla, Regeni, Rocchelli e Siani. Conclusioni di: Giuseppe Giulietti, Presidente Fnsi Coordina i lavori: Elisa Marincola, portavoce nazionale Articolo21]]>
Buone vacanze con “dieta digitale” https://www.lavoce.it/buone-vacanze-con-dieta-digitale/ Wed, 04 Aug 2021 14:34:26 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61629

Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

Bombardati dalle notizie

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.

Il sovraccarico delle informazioni

Studi e ricerche sui mass media - specie quelli digitali - arrivano a identificare in maniera assai nitida questo “sovraccarico informativo”  (information overload) che provoca nella persona una polarizzazione delle emozioni, la povertà di attenzione, l’aumento di iperattività, transitorietà, incertezza e una crescente difficoltà a riconoscere il vero dal falso. I meccanismi perversi della post-verità (nell’assimilazione di una notizia, sensazioni ed emozioni contano più dell’accertamento dei fatti) e delle echo chambers (camere di risonanza dove trovo individui con le mie stesse opinioni e, quindi, evito il confronto con chi la pensa in modo diverso) ci fanno capire come l’emotività possa dominare sempre più sulla razionalità, in una società ormai così “liquida” da essere incapace di fissare punti fermi e valori.

Il "vampirismo" dei social media

Una sorta di “bulimia digitale” che tira in ballo un altro rischio ipotizzato dai ricercatori: il cosiddetto “vampirismo” dei social media. Il sovraccarico dei contenuti (confezionati sempre più su misura per ciascuno di noi) consuma tempo e attenzione, ci induce a fare scelte senza razionalità e riflessione, fino a farci perdere l’abitudine a decidere e a formare un nostro pensiero autonomo.

Chiudiamo lo smartphone

Arrivo al punto. Nel chiudere l’ultimo numero de La Voce prima della nostra pausa estiva, vogliamo augurarvi di trovare tempo per voi, per amici e familiari, per le vostre passioni, per nutrire e ristorare anima e corpo, per la relazione e la condivisione. Quelle vere. Senza la preoccupazione di rimanere disconnessi, in assenza di campo e linea dati, lontani da una community digitale che spesso mostra tanti liker e follower, ma che non di rado nasconde solitudini inimmaginabili. Chiudiamo lo smartphone ogni tanto, aprendo la mente e il cuore. Buone vacanze!

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Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.

Bombardati dalle notizie

In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.

Il sovraccarico delle informazioni

Studi e ricerche sui mass media - specie quelli digitali - arrivano a identificare in maniera assai nitida questo “sovraccarico informativo”  (information overload) che provoca nella persona una polarizzazione delle emozioni, la povertà di attenzione, l’aumento di iperattività, transitorietà, incertezza e una crescente difficoltà a riconoscere il vero dal falso. I meccanismi perversi della post-verità (nell’assimilazione di una notizia, sensazioni ed emozioni contano più dell’accertamento dei fatti) e delle echo chambers (camere di risonanza dove trovo individui con le mie stesse opinioni e, quindi, evito il confronto con chi la pensa in modo diverso) ci fanno capire come l’emotività possa dominare sempre più sulla razionalità, in una società ormai così “liquida” da essere incapace di fissare punti fermi e valori.

Il "vampirismo" dei social media

Una sorta di “bulimia digitale” che tira in ballo un altro rischio ipotizzato dai ricercatori: il cosiddetto “vampirismo” dei social media. Il sovraccarico dei contenuti (confezionati sempre più su misura per ciascuno di noi) consuma tempo e attenzione, ci induce a fare scelte senza razionalità e riflessione, fino a farci perdere l’abitudine a decidere e a formare un nostro pensiero autonomo.

Chiudiamo lo smartphone

Arrivo al punto. Nel chiudere l’ultimo numero de La Voce prima della nostra pausa estiva, vogliamo augurarvi di trovare tempo per voi, per amici e familiari, per le vostre passioni, per nutrire e ristorare anima e corpo, per la relazione e la condivisione. Quelle vere. Senza la preoccupazione di rimanere disconnessi, in assenza di campo e linea dati, lontani da una community digitale che spesso mostra tanti liker e follower, ma che non di rado nasconde solitudini inimmaginabili. Chiudiamo lo smartphone ogni tanto, aprendo la mente e il cuore. Buone vacanze!

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