gmg2002-Toronto-Canada Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/gmg2002-toronto-canada/ Settimanale di informazione regionale Fri, 21 Jul 2023 17:27:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg gmg2002-Toronto-Canada Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/gmg2002-toronto-canada/ 32 32 La Gmg della responsabilità https://www.lavoce.it/la-gmg-della-responsabilita/ Fri, 02 Aug 2002 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2601 Sono appena rientrato da Toronto con il primo contingente di giovani della Gmg: è lunedì 29 luglio, pomeriggio.

I ragazzi hanno dormito duro tutto il viaggio per ricuperare la notte della veglia e la sorpresa del temporale del mattino di domenica. Ma si portano a casa per la vita un’altra forte spinta.

Il bilancio della Gmg è largamente positivo. I giovani hanno l’istinto di dimenticare subito i disagi, gli acquazzoni, le lunghe attese, la fame, la sete, i pesi degli zaini, le code alle docce: importante è la vita che esplode e che trova una direzione verso cui crescere.

A caldo, mentre si raccattano i sacchi a pelo, che perdono sempre qualcosa, direi che è stata la Gmg della missione, vista come decisione per la corresponsabilità con la Chiesa per il mondo.

I giovani hanno bisogno di riferimenti e il Papa lo è stato alla grande. Era un Papa molto più giovane delle ultime celebrazioni e canonizzazioni in S. Pietro. I giovani hanno bisogno di scambi, di emozioni, di allegria e lo hanno testimoniato tutte le street, place, bus e metropolitane di Toronto.

Ma i giovani sanno che si devono rimboccare le maniche e non stare a lamentarsi di questo mondo. Hanno finito di rinfacciare ai padri che non sono stati per loro dei veri esempi di amore e di vita cristiana, hanno deciso che ora tocca a loro. A loro è chiaro che il futuro del mondo potrà essere lo sviluppo del Giubileo o la continuazione della tragedia dell’11 settembre.

E’ la Gmg della responsabilità dei giovani, perché non ho mai visto tanti giovani così precisi nel reagire e dialogare col Papa sui temi veri della vita e prendersi il proprio posto. Sentinelle erano stati chiamati. Ebbene sono ancora di sentinella, ma hanno intuito la strada, sanno di dover portare senso e chiarezza, sale e luce, sapore e visibilità alle nostre insulsaggini e nebbie stagnanti. Il Papa ha fiducia in loro. Si è subito stabilito un dialogo tra la sua generazione che ha dovuto soffrire le guerre del secolo scorso e la loro che subisce continui tradimenti.

Certo, la stampa laica italiana non acquista punti con questi giovani se squallidamente si riduce a definire la loro festa con la pedofilia di alcuni preti. I giovani si sentiranno traditi un’altra volta. Ma, se saranno maturi, non si fermeranno alla critica, capiranno che la strada per essere luce e sale è in salita e comincia il giorno dopo, a partire dai mass media che stanno arricchendosi della loro testimonianza fresca, talvolta ingenua, ma sempre decisa, come lo dimostra il quotidiano Avvenire che in questa settimana veniva stampato direttamente a Toronto e che ogni mattina i giovani potevano leggere per specchiarsi ed essere aiutati ad andare oltre.

I ragazzi hanno vissuto con serietà questo salto dalla contemplazione di Cristo (e quanta ce n’è stata in questi giorni!) all’azione, dallo stare tra di loro a investirsi di responsabilità per il mondo di tutti.

Hanno visto gli amici presenti e hanno notato quelli che mancavano perché non avevano potuto ottenere il visto di entrata nel Canada; hanno dialogato tra di loro su globalizzazione e vangelo, su vita interiore e testimonianza, su scelte di povertà o di superficialità e sono ripartiti da Toronto con una decisione nuova: buttarsi nella mischia.

Ci saranno comunità cristiane capaci di accompagnarli e non pronti subito a spegnere la loro schietta decisione?

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La Gmg degli umbri in Canada: da Ground Zero a Toronto https://www.lavoce.it/la-gmg-degli-umbri-in-canada-da-ground-zero-a-toronto/ Fri, 26 Jul 2002 00:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2576 Sono partiti un po’ all’avventura, senza sapere esattamente cosa li aspettava, i nostri pellegrini umbri, circa 300 giovani accompagnati dai responsabili diocesani di pastorale giovanile delle diocesi umbre e dall’arcivescovo mons. Riccardo Fontana.

Il primo contatto telefonico lo abbiamo avuto giovedì 18.

Qui era quasi mezzogiorno mentre dall’altra parte dell’Oceano erano appena le 7 del mattino.

I “nostri” stavano lasciando New York, dove avevano reso omaggio alle vittime del Word Trade Center, per raggiungere la diocesi di London che li avrebbe ospitati dal 18 al 21 luglio.

Dopo il lungo viaggio aereo (partenza martedì dall’Italia), l’arrivo nella “grande mela” e la notte passata in preghiera l’arcivescovo mons. Riccardo Fontana era entusiasta: dell’esperienza vissuta a “Ground zero” e del nutrito gruppo umbro che per dieci giorni sarebbe stata la “porzione” di Chiesa umbra a lui affidata.

Stesso entusiasmo nelle voci dei “suoi” giovani preti e amici di cui si sentivano richiami e risate in sottofondo. Il secondo contatto lo abbiamo avuto lunedì pomeriggio.

Don Mario Curini, delegato regionale per la pastorale giovanile, ha risposto alla telefonata. “Siamo in mezzo ad un campo di avena” ha detto subito, non appena il segnale del cellulare ha reso comprensibile lo scambio di saluti. Stavano in tremila, tutti gli ospiti delle famiglie della diocesi di London, per il primo incontro di preghiera, tutti insieme, a suggello di un breve quanto intenso e caloroso soggiorno nei paesi e città della diocesi che conta una forte comunità di origini italiane. I nostri umbri, però, sono stati ospitati dalle famiglie di un villaggio i cui abitanti discendono da immigrati olandesi. Hanno vissuto quattro giorni condividendo la vita delle parrocchie: messa, visite alle fattorie, incontri in parrocchia, pic-nic.

“Siamo ospiti di famiglie di cattolici molto ferventi”, ha sottolineato don Marcello Cruciani, della diocesi di Orvieto Todi. Hanno ricevuto anche il saluto dei pastori delle chiese protestanti e hanno assistito, in cinquemila (pellegrini più famiglie ospitanti) ad un grande spettacolo ecumenico sulla vita di Gesù, con seicento attori di diverse confessioni cristiane. Hanno avuto un incontro sul tema del “martirio” con la delegazione della Birmania che ha portato la propria esperienza di vita sotto una dittatura.

Ogni giorno il gruppo umbro si ritrovava insieme per la preghiera di lodi e vespri e per celebrare la messa cui partecipava anche la popolazione locale (fino a 500 persone alle messe feriali!).

“La diocesi ci ha preparato una gradiosa accoglienza, molto calorosa” ha commentato mons. Fontana esprimendo a nome di tutti gli umbri la gratitudine per una accoglienza che ha ricordato quella preparata dagli umbri per i giovani stranieri per la Giornata della Gioventù nell’anno del Giubileo, con giorni di grande coinvolgimento delle nostre stesse città. Nella celebrazione conclusiva, presieduta dal vescovo di London gli ospiti canadesi hanno fatto memoria dei loro santi e beati.

L’arrivo a Toronto ha confermato la generosa ospitalità delle famiglie canadesi, questa volta multi etniche, presso le quali i nostri pellegrini sono stati ospitati, in un quartiere della periferia della città.

Martedì è iniziato il programma ufficiale.

Li abbiamo rintracciati mentre stavano muovendosi per raggiungere l’ Exhibition Place dove sarebbe iniziata alle 16 la festa di benvenuto ai giovani del Canada e delle diverse Nazioni, con la celebrazione eucaristica dell’arcivescovo di Toronto,cardinale Aloysius Ambrozic ed il concerto di accoglienza.

Mons.Fontana li aveva lasciati per raggiungere i suoi confratelli italiani che martedì sono stati accolti dal “nostro” mons.Giuseppe Betori, segretario generale della Cei.

Martedì sera mons. Fontana ha presieduto, ed ha tenuto l’omelia, la “Via Lucis” internazionale (e quindi multilingue) nelle strade della parrocchia di Sant’Elena a Toronto, organizzata dall’Ufficio di Pastorale giovanile della Cei.

Nei giorni seguenti i giovani umbri hanno partecipato alle catechesi, distribuite in varie zone della città.

Mercoledì, con gli oltre 22.000 pellegrini italiani hanno incontrato migliaia di coetanei italo-canadesi nel Molson Amphiteatre, sul Lakeshore, il lungo lago di Toronto. Il grande incontro, intitolato “Italyani”, offriva musica, animazione, festa, celebrazioni, ascolto della Parola, testimonianze.

Giovedì c’è stato il primo incontro con il Papa e sabato la grande veglia che sarà vissuta in diretta, in comunione spirituale e in comunicazione massmediatica (con maxischermi e collegamenti telefonici da Toronto), con i giovani che a Spoleto hanno accolto l’invito della pastorale giovanile regionale e della Gioventù francescana.

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“Da Toronto all’alba”: Spoleto è pronta per la Gmg umbra https://www.lavoce.it/da-toronto-allalba-spoleto-e-pronta-per-la-gmg-umbra/ Thu, 25 Jul 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2578 Il grande entusiasmo che ha coinvolto i milioni di giovani che si sono radunati a Toronto per la XVII Giornata mondiale della Gioventù abbiamo visto che non ha, di certo, abbandonato chi è rimasto. Nasce così “da Toronto all’alba”. Tante iniziative, convegni e momenti di preghiera. Ma quale è stato il coinvolgimento dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia in tutto questo? Quale la disponibilità? Lo abbiamo chiesto ad uno degli organizzatori spoletini, Daniele Benedetti. “Abbiamo cercato di rimettere in moto la macchina parcheggiata ad agosto del 2000 – ha detto Daniele -. L’unica differenza è che, questa volta, le collaborazioni sono notevolmente ridotte, in quanto molti dei nostri sono in Canada ma anche gli ospiti sono molti di meno, e questo ha permesso di realizzare il tutto in tempi brevi”. La disponibilità dell’arcidiocesi umbra si è, dunque, concretizzata nella coordinazione dell’intero evento, assieme alla Gioventù francescana d’Italia (Gi.Fra.). “Ci siamo suddivisi i compiti – ha aggiunto Daniele – Ad esempio, io mi sono occupato più della parte amministrativa, dei rapporti con gli enti spoletini, con il comune, dal quale abbiamo ricevuto grande collaborazione”. La diocesi di Spoleto-Norcia ha, poi, aperto le porte di buona parte delle chiese del centro storico della città (come S. Filippo, S. Paolo, la Cattedrale,…), nonché il Centro giovanile, dove si trovano anche i ragazzi della Gi.Fra., e tutti gli altri servizi vari, come stampa e fornitura di materiale in genere. “Una fortuna – ha concluso lo spoletino – avere a disposizione le chiese ma anche il Palazzetto dello Sport, il Chiostro di S. Nicolò ed i giardini Chico Mendez, concessi per l’occasione. Incredibile vedere la disponibilità per queste occasioni”.Un fatto “curioso”: la ‘love boat’ della Giornata mondiale della gioventù colpisce ancora! Quest’anno, infatti l’esperienza di fede in Canada si è trasformata in itinerario per un viaggio di nozze, quello di Camillo Temperoni ed Annalisa Tomassucci. I due abitanti di Arrone, un piccolo paese della bassa Valnerina, hanno celebrato il matrimonio alla vigilia della partenza per Toronto e, come luna di miele… l’insolito viaggio organizzato. A condividere la gioia dei due? Milioni di persone.

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Ai giovani: siate il “sale della terra e la luce del mondo” https://www.lavoce.it/ai-giovani-siate-il-sale-della-terra-e-la-luce-del-mondo/ Thu, 18 Jul 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2560 Mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia, guiderà la delegazione diocesana alla Giornata Mondiale della Gioventù di Toronto.

Quale sarà il tema che i giovani di tutto il mondo affronteranno insieme quest’anno?

“Il tema è basato sul vangelo di Matteo “voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo” e continua le tematiche che il Papa lancia al mondo giovanile come a delineare quale è la vocazione della Chiesa e dei giovani in particolare. All’inizio di questo millennio dire ai giovani “voi siete il sale della terra” è una chiamata, ma anche una sfida. In un mondo in cui la vita è sempre più scipita e la luce sempre più fioca, coloro che hanno prospettive più lunghe devono riflettere molto sul senso stesso della loro vita e della loro missione. Dopo l’11 settembre ognuno rischia di rinchiudersi in se stesso, sia personalmente che nella famiglia o nel proprio paese. Questa frase evangelica ci dice invece con chiarezza che non si vive per sé. Il sale serve a rendere saporito il cibo. La luce serve ad illuminare. Trovo particolarmente significativo che la prima Gmg del nuovo millennio richiami i giovani alla grande, affascinante e terribile responsabilità di rendere la vita più saporita e il cammino più luminoso”.

Che significato assume l’incontro tra un Papa sempre più anziano e malato e i giovani?

“In questa alleanza vedo una prospettiva per il futuro: quello che dobbiamo individuare, anzi, disegnare è il legame tra queste due generazioni per costruire un mondo nuovo, un futuro nuovo nel rapporto tra la maggioranza della popolazione, che è anziana, e coloro che si affacciano alla vita. Davvero il futuro di Terni e dell’Umbria, come dell’Italia e dell’Europa, è in questa capacità di legarsi tra le generazioni, che sono certamente diverse, e forse, proprio per questo, hanno bisogno di trovare le forme di dialogo e collaborazione per costruire una società che sia davvero più umana, dove queste sponde estreme riescono a forzare quell’individualismo che rischia di soffocare la vita di tutti”.

Come due anni fa a Roma lei terrà delle catechesi. Di cosa parlerà?

“L’argomento sarà l’energia che scaturisce dalla parola di Dio e l’Eucarestia per creare un mondo nuovo. L’energia per cambiare il mondo e la storia non risiede naturalmente nei giovani. Basti pensare alla spinta all’autodistruzione della tossicodipendenza o delle stragi del sabato sera. Allora penso sia importante che i giovani riscoprono la forza del Vangelo, la forza di un’utopia che – come il Papa ha scritto nel suo messaggio – ‘vi consentirà di confortare le persone che soffrono e di portare la pace al mondo. Sono tante le persone ferite dalla vita, escluse dallo sviluppo economico, o che si perdono dietro false illusioni e hanno smarrito ogni speranza’. Il Vangelo ci aiuta ad avvicinarci a queste persone curarle, sostenerle, anzi direi guarirle perché anch’esse possano insieme a noi incamminarsi verso questo nuovo secolo con maggiore speranza. Questo è il tema delle catechesi, tenendo presente che viviamo in una società delle diversità, che per i credenti diventano un’opportunità di crescere nell’amicizia e nella fraternità tra tutti”.

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Ventuno giovani eugubini sono partiti per la Gmg in Canada https://www.lavoce.it/ventuno-giovani-eugubini-sono-partiti-per-la-gmg-in-canada/ Thu, 18 Jul 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2562 Sono partiti nella notte tra lunedì e martedì scorsi i giovani eugubini diretti in Canada, per la diciassettesima Giornata mondiale della gioventù che Papa Giovanni Paolo II ha convocato a Toronto. Dal 18 al 28 luglio i ragazzi partecipano ai numerosi eventi previsti dal programma della Gmg 2002: momenti di preghiera, spettacoli, musica, catechesi, occasioni di conoscenza reciproca, fino alla grande veglia con il Santo Padre, a conclusione di tutta la manifestazione. Da Gubbio, con l’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, sono partiti 21 ragazzi, guidati da don Mirko Orsini. Si muovono insieme ai circa 300 giovani delle otto diocesi dell’Umbria, ai quali si aggiungono altri 300 umbri circa dei vari movimenti e cammini ecclesiali. La grande ‘comitiva’ umbra è partita da Roma con destinazione New York, dove i giovani resteranno un paio di giorni ospiti di una parrocchia retta dai frati francescani nel cuore del Bronx. Poi, il trasferimento dalla “Grande Mela” verso London, la città canadese che – grazie alla diocesi locale – accoglierà i giovani umbri. Da London, il grande gruppo che comprende gli eugubini si muoverà verso Toronto per partecipare alle giornate clou della Gmg. Il ritorno in Italia è previsto un paio di giorni dopo la veglia con il Santo Padre. In contemporanea, un altro nutrito gruppo di eugubini della pastorale giovanile seguirà quella stessa veglia di preghiera da Spoleto, dove tutti gli umbri che non sono volati a Toronto si raduneranno (sabato 27 e domenica 28) per seguire in diretta televisiva la Giornata della gioventù e partecipare a manifestazioni locali di contorno. Tutto è pronto anche per l’altra importante trasferta estiva dei giovani eugubini, quella presso il campo di lavoro della Caritas regionale in Kosovo. Nella martoriata regione della ex Jugoslavia andranno circa 30 ragazzi, per restare due settimane (dal 14 agosto a fine mese) e lavorare nella struttura allestita dalla Caritas regionale sin dalla fine del 1999, pochi mesi dopo la fine della guerra civile. Il campo si trova nella zona di Klina, in mezzo al triangolo tra Pec (dove è di stanza il contingente militare italiano), Pristina e Mitrovica, la cittadina forse più “difficile” del Kosovo, perchè convivono con difficoltà serbi e kosovari di etnia albanese. I ragazzi saranno impegnati sia in lavori manuali, ristrutturazioni e ricostruzioni edilizie, ma anche in servizi pastorali nella parrocchia di Zllokucane dove c’è gran bisogno di animatori e catechisti per i tanti bambini e ragazzi della zona. In Kosovo andrà anche il vescovo di Gubbio, mons. Pietro Bottaccioli, insieme al direttore della Caritas diocesana di Gubbio, don Benito Cattaneo, che saranno a Klina dal 20 al 23 agosto. Tra la Gmg di Toronto e il Kosovo, l’Ufficio di pastorale giovanile ha organizzato un campo-vacanza per ragazzi da 15 a 19 anni (dal primo al quinto superiore) a Cervinia, nel periodo dal 31 luglio al 9 agosto. I partecipanti saranno circa 140-150. Nel programma ci sono giochi, svaghi, escursioni, momenti per socializzare ma anche preghiera e meditazione.

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Gmg 2002: circa 600 giovani umbri andranno in Canada https://www.lavoce.it/gmg-2002-circa-600-giovani-umbri-andranno-in-canada/ Thu, 04 Jul 2002 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=2529 Si avvicina la partenza per i 265 giovani umbri che parteciperanno alla Giornata mondiale della gioventù a Toronto. L’appuntamento è per il 16 luglio quando i giovani delle otto diocesi umbre si ritroveranno in diversi aeroporti italiani (è infatti prevista la partenza da Roma, ma anche da Milano) per ritrovarsi quindi tutti insieme a New York, il 17 luglio, per una giornata nella grande metropoli statunitense, con tappa al “Ground Zero”, luogo del crollo delle torri gemelle nell’attentato dell’11 settembre scorso. Il numero più consistente dei partecipanti proviene dalla diocesi di Spoleto-Norcia: 85 ragazzi, guidati dal responsabile per la Pastorale giovanile diocesana don Mario Curini, nonché responsabile a livello regionale del Servizio di pastorale giovanile. Dalla diocesi di Perugia-Città della Pieve saranno in 70, seguiti da Città di Castello (24), da Orvieto-Todi (22), da Gubbio (21), da Terni (19), da Foligno (18) e da Assisi (6). L’arrivo in terra canadese, per i giovani delle diocesi umbre, sarà il 18 luglio, quando saranno ospitati dalle famiglie di alcune parrocchie della diocesi di London, distretto di Sarnia, diocesi gemellata con le nostre chiese umbre. Le tre parrocchie che si sono impegnate in questo servizio di accoglienza sono quella di San Benedetto di London, di San Filippo ad Alviston e di Maria Ausiliatrice a Petrolia. Il 22 tutti a Toronto per l’inizio delle attività previste dalla Gmg sul tema “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo”: catechesi, Via Crucis ed eventi vari, prima della grande veglia con il Papa e della messa, da lui celebrata il giorno di chiusura. A questi 265 si aggiungono i partecipanti che partiranno organizzati da movimenti e associazioni, non molti forse, mentre saranno numerosi quelli che si sono organizzati con il Cammino neocatecumenale. Si parla di circa 300 umbri, anche se non tutti giovanissimi. L’attentato dell’11 settembre ha sicuramente influenzato tutta l’organizzazione, oltre che i cuori di tanti che magari sarebbero partiti senza problemi. I numeri, ad oggi, non sono altissimi. C’è chi parla di 100.000 giovani, chi di 200.000, mentre se ne attendono almeno 500.000, cioè quanti erano presenti alla giornata del 1993 in un’altra metropoli americana, Denver. Gli italiani, comunque, saranno un buon numero. Se ne sono iscritti circa 16.000. Gmg: le attese di due giovani Daniele è alla terza esperienzaDaniele, 23 anni, della diocesi di Perugia-Città della Pieve è alla sua terza Gmg, dopo quelle di Parigi e di Roma. “Parto con lo stesso entusiasmo – ci dice – aspettandomi la stessa gioia e la stessa bella esperienza fatta alle precedenti Gmg. Certo – continua Daniele – a Parigi ero maggiorenne da poco. Il fatto di essere giovanissimo, di partire con tanti miei amici della parrocchia, Parigi… è stata un’esperienza entusiasmante! A Toronto non ci saranno tutti questi amici, ma ci sarà la mia ragazza. Vivo tutto questo sicuramente con più consapevolezza”. Quello che Daniele pensa sulla situazione internazionale, sull’11 settembre scorso e sul terrorismo è che non può influenzare la Giornata. “Credo solo che questa giornata sia un grande segno per chi ci accoglie; un segno e una testimonianza. La cosa che mi delude è che questi fatti hanno ristretto il numero dei partecipanti”. Non è poco, però quello che Daniele, e sicuramente tanti giovani come lui, si aspetta dall’evento: “Mi aspetto di ricevere un messaggio per la mia vita, come del resto l’ho ricevuto alle altre Giornate. Ma in questo caso sarà più impegnativo, come impegnativo è il tema della Gmg”. Silvia volontaria a TorontoTra gli italiani che partiranno per Toronto ci sono anche una settantina circa di giovani che serviranno come volontari. Una decina di loro sono umbri. Alcuni di questi collaboreranno con la Segreteria del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei; altri direttamente con il Comitato organizzatore canadese. Sarà un’esperienza completamente nuova per alcuni di loro. Silvia, 32 anni, della diocesi di Perugia-Città della Pieve, è alla sua prima esperienza: “Essere volontaria e, in questo caso, esserlo in un contesto cristiano a livello internazionale mi entusiasma particolarmente”, ci spiega. “Mi aspetto di entrare in contatto con la Chiesa canadese e con giovani cattolici di tutto il mondo. Il confronto costruttivo e lo scambio di idee sul servizio nella Chiesa cattolica costituisce una notevole spinta a partecipare come volontaria. Saremo ospiti e collaboratori di una Chiesa giovane e spero che con il nostro servizio si possa essere testimoni attivi. Non nascondo – continua – che il fatto che la Gmg si svolga a Toronto, bellissima metropoli canadese, ha rappresentato un ulteriore stimolo per me”. Se si parla di aspettative, Silvia si attende “un grande arricchimento spirituale sia direttamente da Gesù che attraverso le persone con cui collaborerò per la buona riuscita dell’accoglienza dei pellegrini e l’incontro con gli abitanti del luogo. Spero, inoltre, di poter ampliare ancor di più il mio orizzonte su una Chiesa che è universale”.

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