Giuseppe Ghiberti Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giuseppe-ghiberti/ Settimanale di informazione regionale Mon, 06 Jul 2015 10:24:40 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Giuseppe Ghiberti Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giuseppe-ghiberti/ 32 32 Al via l’ostensione della Sindone a Torino https://www.lavoce.it/al-via-lostensione-della-sindone-a-torino/ Fri, 24 Apr 2015 09:51:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=31778

[caption id="attachment_31780" align="alignleft" width="350"]L’ostensione della Sindone L’ostensione della Sindone[/caption] Per i giornalisti è cominciata in duomo, con un percorso a ritroso rispetto agli altri pellegrini, l’ostensione della Sindone. “È il momento più importante del mio servizio episcopale”, ha detto con voce commossa mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. È la prima ostensione per lui, in veste di “custode” del sacro lino.Intanto da domenica 19 è cominciata l’affluenza dei pellegrini; già ne sono previsti due milioni. Sotto la Sindone viene esposto il Compianto sul Cristo morto del Beato Angelico. Ciò infatti di cui quel lenzuolo è testimonianza - ha detto ancora mons. Nosiglia - è “un amore così grande che non si è lasciato vincere dal male. Anche sulla croce, l’amore di Dio è sempre più forte di ogni avversità. Non è la contemplazione di un morto, ma di una persona, Gesù, che attraverso il dono di sé ci ha dato la vita. Non siamo noi che contempliamo, ma è Lui che ci fa capire che ci sta guardando”, ha commentato, sulla scorta delle parole pronunciate da Papa Francesco durante l’ostensione televisiva del 2013: “Lasciamoci raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore”. Altra novità è una scultura in alluminio che riproduce la Sindone per i non-vedenti, permettendo loro di “farsi un’idea” della figura del Salvatore. Per tutti gli altri, in una sala che precede la visita vera e propria, un filmato illustra dettaglio per dettaglio le diverse parti della sacra immagine. I pellegrini potranno inoltre visitare tutti i giorni (tranne il 20 e il 21 giugno, in occasione della visita del Papa), dalle 7.30 alle 19.30, i grandi pannelli sui “santi sociali” di Torino, da don Bosco, di cui si celebrano i 200 anni dalla nascita, fino alla beatificazione più recente, quella di Chiara Badano. Particolare attenzione è riservata ai malati e ai disabili, per i quali - per la prima volta a Torino - sono state realizzate due accueil sul modello di Lourdes. Ogni giorno, dei volontari - ce ne saranno 4.600 in tutto - resteranno a disposizione per la corsia prioritaria a loro riservata. Due le “penitenzierie” per le confessioni: una davanti al duomo, in piazza san Giovanni, e l’altra nella chiesa dello Spirito Santo in via Porta Palatina. A fare da guida ai giornalisti presenti alla conferenza stampa è mons. Giuseppe Ghiberti, biblista e presidente onorario della Commissione diocesana per l’ostensione della Sindone. Si percorre insieme la chiesa del Santo Sudario, che prende il nome dall’omonima confraternita fondata nel 1598, una quindicina d’anni dopo l’arrivo del sacro lino a Torino (prima era conservato in Savoia, ad Annecy). È in questa chiesa, alla quale è annesso il Museo della Sindone, che si custodis [caption id="attachment_31779" align="alignleft" width="186"]sindone Il "negativo" del telo mostra una chiara immagine dell'uomo della Sindone[/caption] ce il telo: ora che la reliquia è in duomo per l’ostensione, ne rimane una fedele riproduzione, nella cornice originale offerta dai Savoia. “La Chiesa - dice mons. Ghiberti - non ha la competenza diretta per stabilire l’autenticità della Sindone”, cosa che spetta agli studiosi, come aveva ricordato Giovanni Paolo II. In ogni caso, la Sindone “è un segno: non conta per se stesso, conta per ciò a cui rimanda. E può essere un aiuto a vivere la fede. Avevo un quadro della Sindone in casa, e mia madre me ne raccontava la storia senza problemi”. Poi, con il crescere dell’età e gli studi biblici, “mi sono reso conto che c’era una corrispondenza innegabile con il Vangelo”.   Dati salienti È cominciata domenica 19 aprile, con la messa solenne nel duomo di Torino, presieduta dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, l’ostensione della Sindone, che terminerà il 24 giugno. Una delle più lunghe della storia, 67 giorni, con cifre di affluenza che, stando alle stime attuali, si aggireranno intorno ai 2 milioni di presenze. Il 21-22 giugno, Papa Francesco sarà a Torino per venerare la Sindone e rendere onore a san Giovanni Bosco nel secondo centenario della nascita.  ]]>

[caption id="attachment_31780" align="alignleft" width="350"]L’ostensione della Sindone L’ostensione della Sindone[/caption] Per i giornalisti è cominciata in duomo, con un percorso a ritroso rispetto agli altri pellegrini, l’ostensione della Sindone. “È il momento più importante del mio servizio episcopale”, ha detto con voce commossa mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. È la prima ostensione per lui, in veste di “custode” del sacro lino.Intanto da domenica 19 è cominciata l’affluenza dei pellegrini; già ne sono previsti due milioni. Sotto la Sindone viene esposto il Compianto sul Cristo morto del Beato Angelico. Ciò infatti di cui quel lenzuolo è testimonianza - ha detto ancora mons. Nosiglia - è “un amore così grande che non si è lasciato vincere dal male. Anche sulla croce, l’amore di Dio è sempre più forte di ogni avversità. Non è la contemplazione di un morto, ma di una persona, Gesù, che attraverso il dono di sé ci ha dato la vita. Non siamo noi che contempliamo, ma è Lui che ci fa capire che ci sta guardando”, ha commentato, sulla scorta delle parole pronunciate da Papa Francesco durante l’ostensione televisiva del 2013: “Lasciamoci raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore”. Altra novità è una scultura in alluminio che riproduce la Sindone per i non-vedenti, permettendo loro di “farsi un’idea” della figura del Salvatore. Per tutti gli altri, in una sala che precede la visita vera e propria, un filmato illustra dettaglio per dettaglio le diverse parti della sacra immagine. I pellegrini potranno inoltre visitare tutti i giorni (tranne il 20 e il 21 giugno, in occasione della visita del Papa), dalle 7.30 alle 19.30, i grandi pannelli sui “santi sociali” di Torino, da don Bosco, di cui si celebrano i 200 anni dalla nascita, fino alla beatificazione più recente, quella di Chiara Badano. Particolare attenzione è riservata ai malati e ai disabili, per i quali - per la prima volta a Torino - sono state realizzate due accueil sul modello di Lourdes. Ogni giorno, dei volontari - ce ne saranno 4.600 in tutto - resteranno a disposizione per la corsia prioritaria a loro riservata. Due le “penitenzierie” per le confessioni: una davanti al duomo, in piazza san Giovanni, e l’altra nella chiesa dello Spirito Santo in via Porta Palatina. A fare da guida ai giornalisti presenti alla conferenza stampa è mons. Giuseppe Ghiberti, biblista e presidente onorario della Commissione diocesana per l’ostensione della Sindone. Si percorre insieme la chiesa del Santo Sudario, che prende il nome dall’omonima confraternita fondata nel 1598, una quindicina d’anni dopo l’arrivo del sacro lino a Torino (prima era conservato in Savoia, ad Annecy). È in questa chiesa, alla quale è annesso il Museo della Sindone, che si custodis [caption id="attachment_31779" align="alignleft" width="186"]sindone Il "negativo" del telo mostra una chiara immagine dell'uomo della Sindone[/caption] ce il telo: ora che la reliquia è in duomo per l’ostensione, ne rimane una fedele riproduzione, nella cornice originale offerta dai Savoia. “La Chiesa - dice mons. Ghiberti - non ha la competenza diretta per stabilire l’autenticità della Sindone”, cosa che spetta agli studiosi, come aveva ricordato Giovanni Paolo II. In ogni caso, la Sindone “è un segno: non conta per se stesso, conta per ciò a cui rimanda. E può essere un aiuto a vivere la fede. Avevo un quadro della Sindone in casa, e mia madre me ne raccontava la storia senza problemi”. Poi, con il crescere dell’età e gli studi biblici, “mi sono reso conto che c’era una corrispondenza innegabile con il Vangelo”.   Dati salienti È cominciata domenica 19 aprile, con la messa solenne nel duomo di Torino, presieduta dall’arcivescovo Cesare Nosiglia, l’ostensione della Sindone, che terminerà il 24 giugno. Una delle più lunghe della storia, 67 giorni, con cifre di affluenza che, stando alle stime attuali, si aggireranno intorno ai 2 milioni di presenze. Il 21-22 giugno, Papa Francesco sarà a Torino per venerare la Sindone e rendere onore a san Giovanni Bosco nel secondo centenario della nascita.  ]]>
Con i giovani un fine settimana ogni mese nelle varie diocesi https://www.lavoce.it/con-i-giovani-un-fine-settimana-ogni-mese-nelle-varie-diocesi/ Thu, 02 Nov 2000 22:00:00 +0000 https://www.lavoce.it/?p=1050 Lo scorso fine settimana, da venerdì pomeriggio a domenica mattina, i seminaristi del seminario regionale “Pio XI” di Assisi sono stati protagonisti della prima “uscita” in questo nuovo anno di formazione. Tutti insieme sono andati nella parrocchia di Bastia Umbra per ricominciare l’anno pastorale assieme alle persone di quella comunità parrocchiale dove, lo scorso mese di marzo, per due settimane gli stessi seminaristi hanno animato la missione giovanile ed i centri di ascolto. Ma in vista di una novità per quest’anno: la presenza nelle varie diocesi dell’Umbria, un fine settimana al mese: “L’assemblea di tutti i seminaristi – dice il rettore del seminario, mons. Piergiorgio Brodoloni – progettando l’attività di questo nuovo anno di formazione, ha deciso di darsi una modalità diversa riguardo alla missione. Mentre negli ultimi due anni abbiamo animato la missione nella diocesi di Foligno e nella parrocchia di Bastia, quest’anno abbiamo stabilito di essere presenti in tutte le diocesi dell’Umbria per incontrare in prevalenza i giovani, per riscoprire con loro innanzitutto la comune vocazione cristiana propria di ogni battezzato, oltre che per testimoniare la vocazione specifica al ministero presbiterale”. Gli incontri nelle varie diocesi saranno preparati di comune accordo con il centro vocazionale diocesano. Negli altri fine settimana ogni seminarista svolgerà il proprio servizio pastorale nella parrocchia alla quale il rispettivo Vescovo lo ha destinato perché possa fare esperienza pastorale, e possa anche dare un proprio contributo alla comunità ecclesiale. Continuerà anche il rapporto iniziato con la parrocchia di Bastia dove alcuni seminaristi cureranno il cammino formativo dei responsabili. L’anno di formazione è iniziato, il 4 e 5 ottobre, con il significativo pellegrinaggio a Torino dove era in corso l’ostensione della Sindone. “Il tuo volto, Signore, io cerco” è stato il motto che ha accompagnato i 34 seminaristi (di cui 10 nuovi del primo anno) provenienti dalle diocesi dell’Umbria e da quella di Rieti, il rettore mons. Piergiorgio Brodoloni, il vice rettore, don Claudio Bosi, il padre spirituale, don Gualtiero Sigismondi, assieme ad alcuni sacerdoti particolarmente vicini al seminario, hanno vissuto il loro pellegrinaggio proprio per cercare il “vero” volto di Gesù Cristo, buon Pastore e Sommo Sacerdote. Oltre il passaggio davanti al misterioso Lenzuolo sul quale è impressa l’immagine che è la più commovente descrizione del Redentore, è stato di particolare interesse l’incontro con Mons. Ghiberti, biblista e componente del centro internazionale di sindologia, che ha fornito una sapiente lettura critica del Lenzuolo sindonico alla luce anche delle Sacre Scritture che raccontano la passione e morte di Gesù. Torino ha offerto però anche un altro motivo per ricercare il volto del Signore: le testimonianze e gli esempi dei santi che si sono contraddistinti per la loro carità, per il loro impegno a favore dell’educazione, per il loro specifico carisma. Tutto il seminario regionale è andato pellegrino alle tombe dei santi Giovanni Bosco, Domenico Savio, Giuseppe Benedetto Cottolengo, del beato Cafasso e Piergiorgio Frassati per cercare nella loro opera e nel loro esempio una guida preziosa in vista del loro cammino formativo e del ministero sacerdotale.

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