giornata del malato Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giornata-del-malato/ Settimanale di informazione regionale Fri, 23 Jun 2023 15:09:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg giornata del malato Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/tag/giornata-del-malato/ 32 32 XXXI Giornata Mondiale del Malato, celebrazioni nelle diocesi di Perugia e Terni https://www.lavoce.it/xxxi-giornata-mondiale-del-malato-celebrazioni-nelle-diocesi-di-perugia-e-terni/ Fri, 10 Feb 2023 14:12:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70493 giornata mondiale del malato

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a celebrare, domenica 12 febbraio alle ore 15, presso la chiesa parrocchiale di Santa Lucia del capoluogo umbro, la XXXI Giornata Mondiale del Malato dedicata al tema Abbi cura di lui (Lc 10,35), tratto dal passo evangelico della parabola del buon samaritano. Sarà l’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme all’equipe di Pastorale della salute, ad accogliere malati, familiari, operatori socio-sanitari, volontari e quanti potranno prendere parte alla celebrazione eucaristica, trasmessa in diretta da Umbria Radio InBlu (sulle frequenze 92.00 e 97.20) a partire dalle ore 15.30. È da sempre molto sentita e partecipata nell’Archidiocesi perugino-pievese questa Giornata dedicata alle persone sofferenti nel corpo e nello spirito, giovani e anziani, e a quanti si prendono cura di loro. Un’occasione particolare per raccogliersi in preghiera e per riflettere sull’importanza del farsi vicini a quanti vivono nella sofferenza in un mondo sempre più distratto e indifferente al prossimo, facendo proprio anche l’invito di Papa Francesco, quello di offrire amore, ascolto ed accoglienza a chi sta male non solo nel fisico. Una giornata istituita da Papa Giovanni Paolo II 1992 con cui avviò nuove riflessioni sul mistero della sofferenza, celebrata ogni anno in tutte le Chiese particolari del mondo l’11 febbraio, giorno della festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, in memoria della prima apparizione mariana nella grotta di Massabielle della nota località dei Pirenei francesi, oggi meta di milioni di pellegrini malati e non, alla ricerca non solo di una guarigione inspiegabile, ma di essere accompagnati nella prova della malattia con cura e compassione. Papa Francesco raccomanda i tanti buon samaritani del nostro tempo, sottolineano dall’equipe di Pastorale della Salute, a prendersi cura con compassione dei malati, perché la malattia, come lo stesso pontefice scrive nel messaggio per questa XXXI Giornata, fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. La comunità diocesana perugino-pievese, riflettendo su questo messaggio, si prepara alla XXXI Giornata. Significative le parole del Papa sul camminare insieme al prossimo sofferente: "È normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi…" Perciò, in questa XXXI Giornata Mondiale del Malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito -è l‘esortazione del Papa- a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. È lo stesso stile che dovrebbe contraddistinguere il buon samaritano che è in ciascun credente in Cristo e in ciascun uomo e donna di buona volontà.

Celebrazione nella Cattedrale di Terni

Nella Cattedrale di Terni, l’11 febbraio alle ore 17.30, festa della Madonna di Lourdes, il vescovo Francesco Antonio Soddu presiederà la Santa Messa per la Giornata Mondiale del Malato, che sarà concelebrata dal direttore della Pastorale della Salute diocesana padre Angelo Gatto, dall’assistente del Cvs, alla presenza delle dame e barellieri dell’Unitalsi di Terni, Narni e Amelia, dei membri del Centro volontari della sofferenza, di rappresentanti di medici ed infermieri  e di alcuni malati.
Benedizione del nuovo automezzo per disabili in dotazione all’Unitalsi
Al termine della celebrazione ci sarà l’inaugurazione e la benedizione da parte del Vescovo, del nuovo pulmino Fiat Stellantis Doblò dell’Unitalsi diocesana, acquistato con il contributo della Fondazione Carit e delle donazioni di alcune dame, barellieri e disabili della sottosezione Unitalsi. Il nuovo Doblò potrà trasportare fino a sei persone, precisamente fino a tre disabili con carrozzina e tre operatori. Tale mezzo sarà utilizzato per consentire alle persone con disabilità di partecipare alle attività dell’Unitalsi per i pellegrinaggi nei Santuari italiani, per le giornate di ritiro spirituale, per le giornate ricreative e per poter accompagnare coloro che ne hanno bisogno, a visite mediche, ricoveri e/o dimissioni ospedalieri, esami diagnostici.

Tale attività, è svolta dai volontari dell’Unitalsi durante tutto l'anno, realizzando così un importante assistenza complementare ai tradizionali servizi offerti dalla Pubblica Sanità.

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giornata mondiale del malato

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a celebrare, domenica 12 febbraio alle ore 15, presso la chiesa parrocchiale di Santa Lucia del capoluogo umbro, la XXXI Giornata Mondiale del Malato dedicata al tema Abbi cura di lui (Lc 10,35), tratto dal passo evangelico della parabola del buon samaritano. Sarà l’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme all’equipe di Pastorale della salute, ad accogliere malati, familiari, operatori socio-sanitari, volontari e quanti potranno prendere parte alla celebrazione eucaristica, trasmessa in diretta da Umbria Radio InBlu (sulle frequenze 92.00 e 97.20) a partire dalle ore 15.30. È da sempre molto sentita e partecipata nell’Archidiocesi perugino-pievese questa Giornata dedicata alle persone sofferenti nel corpo e nello spirito, giovani e anziani, e a quanti si prendono cura di loro. Un’occasione particolare per raccogliersi in preghiera e per riflettere sull’importanza del farsi vicini a quanti vivono nella sofferenza in un mondo sempre più distratto e indifferente al prossimo, facendo proprio anche l’invito di Papa Francesco, quello di offrire amore, ascolto ed accoglienza a chi sta male non solo nel fisico. Una giornata istituita da Papa Giovanni Paolo II 1992 con cui avviò nuove riflessioni sul mistero della sofferenza, celebrata ogni anno in tutte le Chiese particolari del mondo l’11 febbraio, giorno della festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, in memoria della prima apparizione mariana nella grotta di Massabielle della nota località dei Pirenei francesi, oggi meta di milioni di pellegrini malati e non, alla ricerca non solo di una guarigione inspiegabile, ma di essere accompagnati nella prova della malattia con cura e compassione. Papa Francesco raccomanda i tanti buon samaritani del nostro tempo, sottolineano dall’equipe di Pastorale della Salute, a prendersi cura con compassione dei malati, perché la malattia, come lo stesso pontefice scrive nel messaggio per questa XXXI Giornata, fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. La comunità diocesana perugino-pievese, riflettendo su questo messaggio, si prepara alla XXXI Giornata. Significative le parole del Papa sul camminare insieme al prossimo sofferente: "È normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi…" Perciò, in questa XXXI Giornata Mondiale del Malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito -è l‘esortazione del Papa- a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. È lo stesso stile che dovrebbe contraddistinguere il buon samaritano che è in ciascun credente in Cristo e in ciascun uomo e donna di buona volontà.

Celebrazione nella Cattedrale di Terni

Nella Cattedrale di Terni, l’11 febbraio alle ore 17.30, festa della Madonna di Lourdes, il vescovo Francesco Antonio Soddu presiederà la Santa Messa per la Giornata Mondiale del Malato, che sarà concelebrata dal direttore della Pastorale della Salute diocesana padre Angelo Gatto, dall’assistente del Cvs, alla presenza delle dame e barellieri dell’Unitalsi di Terni, Narni e Amelia, dei membri del Centro volontari della sofferenza, di rappresentanti di medici ed infermieri  e di alcuni malati.
Benedizione del nuovo automezzo per disabili in dotazione all’Unitalsi
Al termine della celebrazione ci sarà l’inaugurazione e la benedizione da parte del Vescovo, del nuovo pulmino Fiat Stellantis Doblò dell’Unitalsi diocesana, acquistato con il contributo della Fondazione Carit e delle donazioni di alcune dame, barellieri e disabili della sottosezione Unitalsi. Il nuovo Doblò potrà trasportare fino a sei persone, precisamente fino a tre disabili con carrozzina e tre operatori. Tale mezzo sarà utilizzato per consentire alle persone con disabilità di partecipare alle attività dell’Unitalsi per i pellegrinaggi nei Santuari italiani, per le giornate di ritiro spirituale, per le giornate ricreative e per poter accompagnare coloro che ne hanno bisogno, a visite mediche, ricoveri e/o dimissioni ospedalieri, esami diagnostici.

Tale attività, è svolta dai volontari dell’Unitalsi durante tutto l'anno, realizzando così un importante assistenza complementare ai tradizionali servizi offerti dalla Pubblica Sanità.

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Celebrata dal cardinale Bassetti la XXX Giornata mondiale del malato https://www.lavoce.it/celebrata-dal-cardinale-bassetti-la-xxx-giornata-mondiale-del-malato/ Mon, 14 Feb 2022 14:07:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64969 giornata mondiale del malato -perugia

"Nonostante la pandemia abbiamo anche quest’anno, grazie a Dio, la possibilità di riflettere sulla realtà della sofferenza umana che mette davanti ai nostri occhi la Croce di Cristo".

Così ha ricordato il cardinale arcivescovo di Perugia- Città della Pieve Gualtiero Bassetti nel corso dell’omelia della celebrazione eucaristica della XXX Giornata mondiale del malato tenutasi nel capoluogo umbro nel tardo pomeriggio di domenica 13 febbraio, presso la chiesa parrocchiale Maria Regina della Pace in Santa Lucia.

Alla celebrazione promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, animata dal coro di Santa Lucia, hanno partecipato diversi operatori socio-sanitari, volontari di associazioni del mondo ospedaliero e dell’assistenza a sofferenti nel corpo e nello spirito.

Ai malati, in modo particolare, si è rivolto il cardinale attraverso la diretta di Umbria Radio InBlu e del canale YouTube della parrocchia, commentando il tema della Giornata: Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità. 

Essere misericordiosi

 "Questo tema tocca la sostanza del Vangelo -ha evidenziato Bassetti- perché Gesù punta in alto, non pone nemmeno sé stesso come modello, ma addirittura il Padre nel dirci di essere misericordiosi come il Padre che è ricco di misericordia e guarda i suoi figli con amore anche quando si allontanano da Lui. Esperienza, purtroppo, che l’abbiamo fatta tutti. Chi di noi, in un modo in un altro, non si è allontanato qualche volta del Padre? Gesù è la misericordia del Padre con il suo atteggiamento verso i poveri, i malati e gli ultimi. Gli evangelisti ci raccontano che Gesù guariva le persone affette da ogni tipo di malattia".

Testimoni della carità

"Come non ricordare i numerosi ammalati, io stesso sono stato uno di loro, che durante questo tempo di pandemia hanno vissuto nella solitudine nel reparto di terapia intensiva. Per tanti di loro quello è stato l'ultimo tratto della loro vita, certamente curati da generosi operatori sanitari a cui va tanta riconoscenza, ma lontani dagli affetti più cari e dalle persone più importanti della loro esistenza terrena. Non si possono dimenticare le immagini che abbiamo visto al Nord Italia, a Bergamo, a Brescia…, che ancora ci toccano e ci commuovono profondamente. Ecco allora quanto è importante nella malattia avere accanto testimoni della carità di Dio e dell'esempio di Gesù. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all'assistenza dei malati, come pure a tutti i volontari che donano tempo prezioso a chi soffre".

L’insegnamento dei sanitari

Rivolgendosi agli operatori sanitari, il cardinale Bassetti ha ricordato le parole del Papa: Il vostro servizio diventa una missione, le vostre mani, che toccano la carne sofferente di Gesù, possono essere segni delle mani misericordiose del Padre che sta nei Cieli.

"Anche quando è impossibile guarire -ha aggiunto- voi operatori sanitari, ci insegnate che è sempre possibile curare, consolare, far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia".

Le locande della Chiesa

 "La Giornata mondiale del malato ci offre l’occasione per riflettere sui luoghi di cura -ha sottolineato il presule- che il Papa chiama le locande del buon samaritano. Da noi queste locande non mancano, ma il Papa pensa, soprattutto, alle opere preziose che sono sorte in luoghi di missione. Come non pensare a quello che hanno fatto i missionari, che insieme all'annuncio del Vangelo, hanno sempre favorito la promozione umana cominciando dagli ospedali, dalle case di cura. Mediante queste opere la carità cristiana ha preso forma e l'amore di Cristo, testimoniato dai suoi discepoli, è diventato più credibile. Nel suo messaggio il Papa sottolinea l'importanza delle istituzioni sanitarie cattoliche, che definisce un tesoro prezioso da custodire e sostenere soprattutto per i luoghi di missione".

Strutture esemplari

"In un tempo nel quale è diffusa la cultura dello scarto e la vita non è sempre ritenuta degna di essere accolta e vissuta, queste strutture, come case della misericordia, possono essere esemplari per custodire e curare ogni esistenza anche la più fragile, dal suo inizio fino al termine naturale. Proprio in questi giorni il Santo Padre si è espresso sul fine vita e, come sa fare lui con molta concretezza di linguaggio, egli ha detto: la vita è un diritto, non la morte. La vita va accolta, non somministrata.

Non devono essere solo i cristiani a dire che la vita è al primo posto e va sempre salvaguardata e che non può essere la vita strumentalizzata da nessuno. Questo pensiero del Vangelo, della Chiesa vale per ogni uomo”.

Le nostre case di accoglienza

 Avviandosi alla conclusione, il cardinale Bassetti ha ricordato le tantissime opere che accolgono la vita nella diocesi di Perugia-Città della Pieve.

"E’ una comunità diocesana ricca dal punto di vista dell'accoglienza e della carità per l’influsso delle figure di san Francesco d’Assisi e di San Bernardino da Siena, che hanno seminato il bene con abbondanza. Come dimenticare in questo momento le nostre case di accoglienza, alcune delle quali le voglio elencare: Il Casolare a Sanfatucchio; Comunità Madonna dei Begni a Casalina; Villa Nazarena a Pozzuolo Umbro; Opera Don Guanella a Montebello; Residenza protetta Fonte Nuovo a Perugia; Casa Serena a Magione; Casa Maria Immacolata a Marsciano; Villaggio Santa Caterina a Solfagnano; Cattedrale dell’Amore della parrocchia di Santa Lucia e tante altre opere di carità come anche i quattro Empori della Solidarietà attivati dalla Caritas diocesana nelle zone più sensibili della nostra diocesi per le tante famiglie bisognose di cibo.

Ci sono poi innumerevoli ammalati e persone anziane che vivono a casa e aspetto una visita perché -ha ricordato Bassetti- il mistero della consolazione è compito di ogni battezzato, che è memore delle parole di Gesù: Ero malato e siete venuti a visitarmi".

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giornata mondiale del malato -perugia

"Nonostante la pandemia abbiamo anche quest’anno, grazie a Dio, la possibilità di riflettere sulla realtà della sofferenza umana che mette davanti ai nostri occhi la Croce di Cristo".

Così ha ricordato il cardinale arcivescovo di Perugia- Città della Pieve Gualtiero Bassetti nel corso dell’omelia della celebrazione eucaristica della XXX Giornata mondiale del malato tenutasi nel capoluogo umbro nel tardo pomeriggio di domenica 13 febbraio, presso la chiesa parrocchiale Maria Regina della Pace in Santa Lucia.

Alla celebrazione promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, animata dal coro di Santa Lucia, hanno partecipato diversi operatori socio-sanitari, volontari di associazioni del mondo ospedaliero e dell’assistenza a sofferenti nel corpo e nello spirito.

Ai malati, in modo particolare, si è rivolto il cardinale attraverso la diretta di Umbria Radio InBlu e del canale YouTube della parrocchia, commentando il tema della Giornata: Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità. 

Essere misericordiosi

 "Questo tema tocca la sostanza del Vangelo -ha evidenziato Bassetti- perché Gesù punta in alto, non pone nemmeno sé stesso come modello, ma addirittura il Padre nel dirci di essere misericordiosi come il Padre che è ricco di misericordia e guarda i suoi figli con amore anche quando si allontanano da Lui. Esperienza, purtroppo, che l’abbiamo fatta tutti. Chi di noi, in un modo in un altro, non si è allontanato qualche volta del Padre? Gesù è la misericordia del Padre con il suo atteggiamento verso i poveri, i malati e gli ultimi. Gli evangelisti ci raccontano che Gesù guariva le persone affette da ogni tipo di malattia".

Testimoni della carità

"Come non ricordare i numerosi ammalati, io stesso sono stato uno di loro, che durante questo tempo di pandemia hanno vissuto nella solitudine nel reparto di terapia intensiva. Per tanti di loro quello è stato l'ultimo tratto della loro vita, certamente curati da generosi operatori sanitari a cui va tanta riconoscenza, ma lontani dagli affetti più cari e dalle persone più importanti della loro esistenza terrena. Non si possono dimenticare le immagini che abbiamo visto al Nord Italia, a Bergamo, a Brescia…, che ancora ci toccano e ci commuovono profondamente. Ecco allora quanto è importante nella malattia avere accanto testimoni della carità di Dio e dell'esempio di Gesù. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all'assistenza dei malati, come pure a tutti i volontari che donano tempo prezioso a chi soffre".

L’insegnamento dei sanitari

Rivolgendosi agli operatori sanitari, il cardinale Bassetti ha ricordato le parole del Papa: Il vostro servizio diventa una missione, le vostre mani, che toccano la carne sofferente di Gesù, possono essere segni delle mani misericordiose del Padre che sta nei Cieli.

"Anche quando è impossibile guarire -ha aggiunto- voi operatori sanitari, ci insegnate che è sempre possibile curare, consolare, far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia".

Le locande della Chiesa

 "La Giornata mondiale del malato ci offre l’occasione per riflettere sui luoghi di cura -ha sottolineato il presule- che il Papa chiama le locande del buon samaritano. Da noi queste locande non mancano, ma il Papa pensa, soprattutto, alle opere preziose che sono sorte in luoghi di missione. Come non pensare a quello che hanno fatto i missionari, che insieme all'annuncio del Vangelo, hanno sempre favorito la promozione umana cominciando dagli ospedali, dalle case di cura. Mediante queste opere la carità cristiana ha preso forma e l'amore di Cristo, testimoniato dai suoi discepoli, è diventato più credibile. Nel suo messaggio il Papa sottolinea l'importanza delle istituzioni sanitarie cattoliche, che definisce un tesoro prezioso da custodire e sostenere soprattutto per i luoghi di missione".

Strutture esemplari

"In un tempo nel quale è diffusa la cultura dello scarto e la vita non è sempre ritenuta degna di essere accolta e vissuta, queste strutture, come case della misericordia, possono essere esemplari per custodire e curare ogni esistenza anche la più fragile, dal suo inizio fino al termine naturale. Proprio in questi giorni il Santo Padre si è espresso sul fine vita e, come sa fare lui con molta concretezza di linguaggio, egli ha detto: la vita è un diritto, non la morte. La vita va accolta, non somministrata.

Non devono essere solo i cristiani a dire che la vita è al primo posto e va sempre salvaguardata e che non può essere la vita strumentalizzata da nessuno. Questo pensiero del Vangelo, della Chiesa vale per ogni uomo”.

Le nostre case di accoglienza

 Avviandosi alla conclusione, il cardinale Bassetti ha ricordato le tantissime opere che accolgono la vita nella diocesi di Perugia-Città della Pieve.

"E’ una comunità diocesana ricca dal punto di vista dell'accoglienza e della carità per l’influsso delle figure di san Francesco d’Assisi e di San Bernardino da Siena, che hanno seminato il bene con abbondanza. Come dimenticare in questo momento le nostre case di accoglienza, alcune delle quali le voglio elencare: Il Casolare a Sanfatucchio; Comunità Madonna dei Begni a Casalina; Villa Nazarena a Pozzuolo Umbro; Opera Don Guanella a Montebello; Residenza protetta Fonte Nuovo a Perugia; Casa Serena a Magione; Casa Maria Immacolata a Marsciano; Villaggio Santa Caterina a Solfagnano; Cattedrale dell’Amore della parrocchia di Santa Lucia e tante altre opere di carità come anche i quattro Empori della Solidarietà attivati dalla Caritas diocesana nelle zone più sensibili della nostra diocesi per le tante famiglie bisognose di cibo.

Ci sono poi innumerevoli ammalati e persone anziane che vivono a casa e aspetto una visita perché -ha ricordato Bassetti- il mistero della consolazione è compito di ogni battezzato, che è memore delle parole di Gesù: Ero malato e siete venuti a visitarmi".

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A Perugia la Chiesa diocesana celebra la XXX Giornata mondiale del malato https://www.lavoce.it/perugia-chiesa-diocesana-celebra-xxx-giornata-mondiale-del-malato/ Fri, 11 Feb 2022 18:05:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64958

Istituita da papa san Giovanni Paolo II l’11 febbraio 1992, giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Madonna di Lourdes, in ricordo della sua prima apparizione a santa Bernardette nella Grotta di Massabielle (era l’11 febbraio 1858), la XXX Giornata mondiale del malato sarà celebrata nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve domenica 13 febbraio, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale del quartiere di Santa Lucia del capoluogo umbro. A presiedere la celebrazione eucaristica sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti con la partecipazione di una rappresentanza del personale sanitario e delle associazioni del volontariato ospedaliero e di assistenza socio-sanitaria. Il cardinale si soffermerà sul tema della XXX Giornata: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”, esortando tutti a questo servizio umano e cristiano verso il prossimo sofferente nel corpo e nello spirito. Quest’anno, come il precedente, a seguito della pandemia, non parteciperanno anziani e malati, comunica l’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, invitando quanti vorranno unirsi nella preghiera da casa o dai luoghi di cura seguendo la diretta streaming della celebrazione eucaristica all’indirizzo www.youtube. com/reginapacispg e per radio, sintonizzandosi sulle frequenze di Umbria Radio InBlu. ]]>

Istituita da papa san Giovanni Paolo II l’11 febbraio 1992, giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Madonna di Lourdes, in ricordo della sua prima apparizione a santa Bernardette nella Grotta di Massabielle (era l’11 febbraio 1858), la XXX Giornata mondiale del malato sarà celebrata nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve domenica 13 febbraio, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale del quartiere di Santa Lucia del capoluogo umbro. A presiedere la celebrazione eucaristica sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti con la partecipazione di una rappresentanza del personale sanitario e delle associazioni del volontariato ospedaliero e di assistenza socio-sanitaria. Il cardinale si soffermerà sul tema della XXX Giornata: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”, esortando tutti a questo servizio umano e cristiano verso il prossimo sofferente nel corpo e nello spirito. Quest’anno, come il precedente, a seguito della pandemia, non parteciperanno anziani e malati, comunica l’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, invitando quanti vorranno unirsi nella preghiera da casa o dai luoghi di cura seguendo la diretta streaming della celebrazione eucaristica all’indirizzo www.youtube. com/reginapacispg e per radio, sintonizzandosi sulle frequenze di Umbria Radio InBlu. ]]>
Giornata mondiale del malato, il messaggio della Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-del-malato-il-messaggio-della-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Fri, 11 Feb 2022 11:28:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64932 Giornata mondiale del malato

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, scrive un messaggio in occasione della XXX Giornata mondiale del malato che si celebra l'11 febbraio.

"Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera -dice la religiosa- in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie".

Un appello, con cui la madre priora in occasione della Giornata mondiale del malato invita i fedeli a proseguire la raccolta fondi a favore della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, lanciata dallo scorso Natale attraverso la quale l’obiettivo è di raggiungere centotrenta mila euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita, attraverso il sito.

"Quando una persona si ammala -continua l’agostiniana- la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei.

E poi ci sono le voci dei malati per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati -conclude suor Maria Rosa Bernardinis-  perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita".

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Giornata mondiale del malato

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia e presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, scrive un messaggio in occasione della XXX Giornata mondiale del malato che si celebra l'11 febbraio.

"Quest’anno desideriamo aggiungere alla preghiera -dice la religiosa- in cui sempre ricordiamo i malati e i loro cari, una promessa, quella di impegnarci per rendere presto realtà qui a Cascia la Casa di Santa Rita. Un luogo nel quale accoglieremo gratuitamente le famiglie di coloro che sono ricoverati all’ospedale cittadino, che è un centro di riabilitazione noto in tutta Italia e cura malati da tante regioni, che però spesso si trovano soli per molto tempo. A loro va il nostro pensiero e, anche se saremo una piccola goccia nel cuore di un Paese dove tanti soffrono per la malattia e perché non hanno accanto nessuno che può sostenerli, ci piace pensare che i grandi cambiamenti nascono sempre da un primo passo in avanti. Tutti potete aiutarci a compierlo, per i malati e loro famiglie".

Un appello, con cui la madre priora in occasione della Giornata mondiale del malato invita i fedeli a proseguire la raccolta fondi a favore della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, lanciata dallo scorso Natale attraverso la quale l’obiettivo è di raggiungere centotrenta mila euro, per iniziare i lavori e aprire la Casa di Santa Rita, un appartamento nell’ala nord al secondo piano dell’Ospedale di Cascia. Tanti hanno già risposto all’appello per La Casa di Santa Rita, attraverso il sito.

"Quando una persona si ammala -continua l’agostiniana- la vita della sua famiglia e di tutti coloro che le sono intorno, viene devastata, inesorabilmente. Tanti, ce lo raccontano ogni giorno. Come Gina dalla Sicilia che, dopo anni di sacrifici, vive col rimpianto di non aver avuto le possibilità di far curare sua figlia Maria, affetta da una malattia genetica, in un centro all’avanguardia. Oggi partirebbe subito per la riabilitazione di Cascia, che vede come un’opportunità di migliorare la vita di sua figlia, con la sicurezza di avere una casa sicura e accogliente ad attendere anche lei.

E poi ci sono le voci dei malati per loro la famiglia è una possibilità in più, una medicina buona, una ricarica di coraggio per affrontare un’altra giornata, tenere lontano la paura e avvicinare la felicità. La malattia spesso toglie tutto il resto ai malati -conclude suor Maria Rosa Bernardinis-  perciò chiediamo aiuto per fare in modo, con la Casa di Santa Rita, che nessun male porti via l’amore, essenziale alla vita".

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Giornata Mondiale del Malato. “Riscoprire il senso profondo della solidarietà…” così scrive il cardinale Bassetti alla comunità diocesana https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-del-malato-riscoprire-il-senso-profondo-della-solidarieta-cosi-scrive-il-cardinale-bassetti-alla-comunita-diocesana/ Thu, 11 Feb 2021 16:59:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59157

PERUGIA- Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, l’11 febbraio (in ricordo della prima apparizione mariana di Lourdes), il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti invia un messaggio alla Comunità diocesana, annunciando che quest’anno la Santa Messa per operatori sanitari nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia del capoluogo umbro è stata rinviata a motivo dell’epidemia, che proprio in questi giorni sta affliggendo con particolare intensità la città di Perugia e la sua provincia. "A Dio piacendo -scrive il presule- si svolgerà domenica 11 aprile prossimo. Desidero comunque raggiungere malati, medici, religiosi, assistenti e volontari con questa breve lettera. Più che un gesto pastorale, essa esprime un moto del cuore, che vuole significare la mia partecipazione alle sofferenze di tanti fratelli e sorelle e al lutto di tante famiglie".

La vicinanza, un balsamo prezioso. Il Santo Padre, nel suo messaggio per questa Giornata mondiale – prosegue il cardinale nel messaggio –, ha fortemente ricordato che “la vicinanza è un balsamo prezioso, che dà sostegno e consolazione a chi soffre nella malattia. In quanto cristiani, viviamo la prossimità come espressione dell’amore di Gesù Cristo, il buon Samaritano, che con compassione si è fatto vicino ad ogni essere umano, ferito dal peccato (GMM 2021)”.

Impotenti dinanzi a un nemico così subdolo. In ognuno di noi c’è paura e sgomento; ci sentiamo impotenti dinanzi a un nemico così subdolo, imprevedibile e mutevole come il virus Covid-19. L’Ospedale di Santa Maria della Misericordia è occupato al massimo delle sue capacità. Centinaia sono i ricoverati, decine dei quali in terapia intensiva. E ogni giorno tanti sono i morti. Medici e operatori sanitari sono messi duramente alla prova. Essi vengono chiamati anche ad uno sforzo supplementare di assistenza, dal momento che l’Ospedale è chiuso alle visite di parenti, badanti e volontari.

Un punto di riferimento e di speranza. L’infezione da Sars-Cov-2 non è soltanto una malattia – evidenzia Bassetti –. È un morbo che precipita la persona in uno stato di totale debolezza e di solitudine. Penso soprattutto agli anziani, che sentono in maniera più acuta l’isolamento e la precarietà. L’opera dei medici in questo caso non è soltanto quella di curare, assicurando terapie appropriate, ma anche quella di segnare una presenza, un punto di riferimento e di speranza.

La burocrazia non freni lo slancio di generosità. È al mondo della sanità che guardiamo con ammirazione e trepidazione – scrive il cardinale –. Comprendiamo le difficoltà in mezzo alle quali operano i medici e i loro collaboratori; molti stanno pagando con l’infezione e la quarantena, taluni addirittura con la vita, la fedeltà al proprio dovere. E le forze sembrano venir meno. Mi unisco, dunque, alla voce di quanti invocano l’aiuto dei medici di altre regioni italiane, che al presente sono meno oppresse dalla diffusione del virus. La burocrazia non freni lo slancio di generosità. Riconoscenti verso quanti si spendono ogni giorno per salvare la vita a tanti fratelli e sorelle, dobbiamo riscoprire il senso profondo della solidarietà. Non è questo il tempo delle polemiche e delle divisioni. Anche il mondo della politica è chiamato a ritrovarsi unito nel far fronte all’emergenza epocale.

Vicino alla comunità islamica. In questi giorni mi sento vicino anche alla comunità islamica di Perugia, che soffre a motivo delle gravi condizioni di salute del suo Imam, Dott. Abdel Qader Mohamad, anche lui contagiato dal virus. Grato per la vicinanza che mi fu dimostrata al tempo del mio ricovero, prego l’Onnipotente perché doni pronta guarigione all’Imam e tanta consolazione ai familiari e a tutta la sua comunità.

Mai disperare. Carissimi, in questo periodo, quasi ad accompagnare i tempi che stiamo vivendo, la Liturgia della Parola ci ha fatto meditare anche sul Libro di Giobbe, una figura biblica, che nel mondo è conosciuta più per la pazienza nelle sciagure che per la fede. Invece proprio la fede, il costante dialogo con un Dio di cui non dubita mai, lo porta a proiettarsi oltre i drammi dell’esistenza e poi, di fatto, a guarire e tornare a una vita perfino migliore della precedente. In Giobbe, ad una lettura più attenta, anche quello che può sembrare inevitabile pessimismo della condizione umana non sfocia mai in disperazione. Giobbe, al di là del tempo della prova, sa intravedere un orizzonte nuovo, perché nel dolore ha scoperto il volto del Signore: «Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (42,5). Sovente è proprio nella sofferenza che compare l’immagine di Dio; compare sul volto dei malati, sul volto dei medici e degli infermieri, su quello del sacerdote o dei volontari che fanno assistenza.

Sosteniamo l’opera dei sanitari con la preghiera. La preghiera ci aiuta a scoprire questo Volto, che illumina e sorregge ogni esistenza. Sosteniamo l’opera dei sanitari con la nostra preghiera. Chiedo a tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi di pregare durante le celebrazioni di domenica prossima 14 febbraio, per tutti i malati e gli operatori sanitari e perché finisca presto questo flagello. Il Signore Dio ascolti le nostre suppliche! Intercedano per noi la Madonna delle Grazie, i Santi Patroni, la Beata Colomba, che nella peste del 1494 tanto si prodigò per assistere i malati. Vi saluto con affetto – conclude il cardinale – e vi benedico con cuore di padre!.

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PERUGIA- Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, l’11 febbraio (in ricordo della prima apparizione mariana di Lourdes), il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti invia un messaggio alla Comunità diocesana, annunciando che quest’anno la Santa Messa per operatori sanitari nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia del capoluogo umbro è stata rinviata a motivo dell’epidemia, che proprio in questi giorni sta affliggendo con particolare intensità la città di Perugia e la sua provincia. "A Dio piacendo -scrive il presule- si svolgerà domenica 11 aprile prossimo. Desidero comunque raggiungere malati, medici, religiosi, assistenti e volontari con questa breve lettera. Più che un gesto pastorale, essa esprime un moto del cuore, che vuole significare la mia partecipazione alle sofferenze di tanti fratelli e sorelle e al lutto di tante famiglie".

La vicinanza, un balsamo prezioso. Il Santo Padre, nel suo messaggio per questa Giornata mondiale – prosegue il cardinale nel messaggio –, ha fortemente ricordato che “la vicinanza è un balsamo prezioso, che dà sostegno e consolazione a chi soffre nella malattia. In quanto cristiani, viviamo la prossimità come espressione dell’amore di Gesù Cristo, il buon Samaritano, che con compassione si è fatto vicino ad ogni essere umano, ferito dal peccato (GMM 2021)”.

Impotenti dinanzi a un nemico così subdolo. In ognuno di noi c’è paura e sgomento; ci sentiamo impotenti dinanzi a un nemico così subdolo, imprevedibile e mutevole come il virus Covid-19. L’Ospedale di Santa Maria della Misericordia è occupato al massimo delle sue capacità. Centinaia sono i ricoverati, decine dei quali in terapia intensiva. E ogni giorno tanti sono i morti. Medici e operatori sanitari sono messi duramente alla prova. Essi vengono chiamati anche ad uno sforzo supplementare di assistenza, dal momento che l’Ospedale è chiuso alle visite di parenti, badanti e volontari.

Un punto di riferimento e di speranza. L’infezione da Sars-Cov-2 non è soltanto una malattia – evidenzia Bassetti –. È un morbo che precipita la persona in uno stato di totale debolezza e di solitudine. Penso soprattutto agli anziani, che sentono in maniera più acuta l’isolamento e la precarietà. L’opera dei medici in questo caso non è soltanto quella di curare, assicurando terapie appropriate, ma anche quella di segnare una presenza, un punto di riferimento e di speranza.

La burocrazia non freni lo slancio di generosità. È al mondo della sanità che guardiamo con ammirazione e trepidazione – scrive il cardinale –. Comprendiamo le difficoltà in mezzo alle quali operano i medici e i loro collaboratori; molti stanno pagando con l’infezione e la quarantena, taluni addirittura con la vita, la fedeltà al proprio dovere. E le forze sembrano venir meno. Mi unisco, dunque, alla voce di quanti invocano l’aiuto dei medici di altre regioni italiane, che al presente sono meno oppresse dalla diffusione del virus. La burocrazia non freni lo slancio di generosità. Riconoscenti verso quanti si spendono ogni giorno per salvare la vita a tanti fratelli e sorelle, dobbiamo riscoprire il senso profondo della solidarietà. Non è questo il tempo delle polemiche e delle divisioni. Anche il mondo della politica è chiamato a ritrovarsi unito nel far fronte all’emergenza epocale.

Vicino alla comunità islamica. In questi giorni mi sento vicino anche alla comunità islamica di Perugia, che soffre a motivo delle gravi condizioni di salute del suo Imam, Dott. Abdel Qader Mohamad, anche lui contagiato dal virus. Grato per la vicinanza che mi fu dimostrata al tempo del mio ricovero, prego l’Onnipotente perché doni pronta guarigione all’Imam e tanta consolazione ai familiari e a tutta la sua comunità.

Mai disperare. Carissimi, in questo periodo, quasi ad accompagnare i tempi che stiamo vivendo, la Liturgia della Parola ci ha fatto meditare anche sul Libro di Giobbe, una figura biblica, che nel mondo è conosciuta più per la pazienza nelle sciagure che per la fede. Invece proprio la fede, il costante dialogo con un Dio di cui non dubita mai, lo porta a proiettarsi oltre i drammi dell’esistenza e poi, di fatto, a guarire e tornare a una vita perfino migliore della precedente. In Giobbe, ad una lettura più attenta, anche quello che può sembrare inevitabile pessimismo della condizione umana non sfocia mai in disperazione. Giobbe, al di là del tempo della prova, sa intravedere un orizzonte nuovo, perché nel dolore ha scoperto il volto del Signore: «Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (42,5). Sovente è proprio nella sofferenza che compare l’immagine di Dio; compare sul volto dei malati, sul volto dei medici e degli infermieri, su quello del sacerdote o dei volontari che fanno assistenza.

Sosteniamo l’opera dei sanitari con la preghiera. La preghiera ci aiuta a scoprire questo Volto, che illumina e sorregge ogni esistenza. Sosteniamo l’opera dei sanitari con la nostra preghiera. Chiedo a tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi di pregare durante le celebrazioni di domenica prossima 14 febbraio, per tutti i malati e gli operatori sanitari e perché finisca presto questo flagello. Il Signore Dio ascolti le nostre suppliche! Intercedano per noi la Madonna delle Grazie, i Santi Patroni, la Beata Colomba, che nella peste del 1494 tanto si prodigò per assistere i malati. Vi saluto con affetto – conclude il cardinale – e vi benedico con cuore di padre!.

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Questa settimana su La Voce: Covid nella Rsa di Fontenuovo, Governo Draghi, Colf e badanti in tempo di pandemia https://www.lavoce.it/questa-settimana-su-la-voce-2/ Thu, 11 Feb 2021 16:26:51 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59134

Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.

l'editoriale

Questione di fiducia

di Stefano De Martis In questo periodo d’incertezza e di preoccupazioni, in tanti hanno riposto la loro fiducia nelle scelte del capo dello Stato, nella sua capacità di individuare la strada migliore per il Paese. Fiducia non solo per il suo ruolo istituzionale, che alla luce della Costituzione si manifesta con particolare evidenza proprio nel caso di una crisi di governo, ma anche per la stima nella persona che quel ruolo sta ricoprendo in questi anni così travagliati eppure così desiderosi di futuro. Ancora una volta …

Focus

Le Ceneri ai tempi del Covid

di Francesco Verzini La Quaresima è alle porte e, nonostante le restrizioni atte a contenere il contagio da Covid-19, anche quest’anno verrà inaugurata dal rito dell’imposizione delle ceneri nel Mercoledì che prende il nome dal proprio da questo rito, che si compie nella celebrazione eucaristica. Ma, nell’anno ancora segnato dall’emergenza sanitaria, si dovrà tener conto di alcuni accorgimenti dettati…

Zaki: omissione di soccorso

di Tonio Dell’Olio Patrick Zaki non è l’unica persona al mondo privata ingiustamente della sua libertà; ma, siccome abbiamo conosciuto da vicino la vittima di questa sciagura, chiediamo giustizia per lui per ricordare anche l’immensa folla dei difensori della libertà e dei diritti umani che, in mille prigioni del mondo, sono umiliati e offesi nel corpo e nell’anima. Ai cittadini liberi spetta il dovere...

Nel giornale

Malati dimenticati

È paradossale, se non peggio, che si creino “guerre tra poveri”, nel senso di persone che soffrono una qualunque forma di disagio. L’11 febbraio, anniversario delle apparizioni di Lourdes, ricorre la Giornata mondiale del malato. Di ogni malato. Ma in questo momento, come denunciano diverse categorie, l’emergenza Covid sta facendo trascurare patologie anche gravissime, a cominciare dai tumori. Tra i mille lati drammatici del contagio, poi, il fatto che sul “banco degli imputati” siano finite Rsa come Fontenuovo di Perugia. Indaghiamo su cos’è davvero successo.

CORONAVIRUS

Praticamente tutta l’Umbria è finita in zona rossa. Una scelta “dolorosa ma necessaria” l’ha definita la presidente Tesei. I dolori non sono però solo quelli dei pazienti. Le strutture ospedaliere sono in sofferenza, il personale medico insufficiente e ormai stremato...

COLF/BADANTI

Resta alto il numero di lavoratrici domestiche in nero, ma c’è stato un boom di assunzioni. Non per generosità, a essere sinceri, ma per evitare che una badante “non giustificata” venga bloccata a causa delle regole sugli spostamenti. Intervista alla responsabile Acli Colf di Perugia

CHIESA ITALIANA

Portare avanti l’insegnamento del Concilio, ha detto Papa Francesco ai catechisti. Non dovrebbe essere ovvio, dopo oltre mezzo secolo? Evidentemente no, e non tanto per carenze sui singoli temi quanto sullo “stile” complessivo, che oggi chiamiamo sinodalità. Così ora il Papa e il card. Bassetti pensano al Sinodo della Chiesa italiana

POLITICA

Mentre nella maggioranza regionale si scopre qualche ruggine, arriva anche in Umbria il nuovo partito di ispirazione cattolica. Si tratta di “Insieme”, nato inizialmente nel 2019 come movimento di opinione capitanato da intellettuali come Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti. Intervista al coordinatore Giuseppe Cardinali Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.  ]]>

Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.

l'editoriale

Questione di fiducia

di Stefano De Martis In questo periodo d’incertezza e di preoccupazioni, in tanti hanno riposto la loro fiducia nelle scelte del capo dello Stato, nella sua capacità di individuare la strada migliore per il Paese. Fiducia non solo per il suo ruolo istituzionale, che alla luce della Costituzione si manifesta con particolare evidenza proprio nel caso di una crisi di governo, ma anche per la stima nella persona che quel ruolo sta ricoprendo in questi anni così travagliati eppure così desiderosi di futuro. Ancora una volta …

Focus

Le Ceneri ai tempi del Covid

di Francesco Verzini La Quaresima è alle porte e, nonostante le restrizioni atte a contenere il contagio da Covid-19, anche quest’anno verrà inaugurata dal rito dell’imposizione delle ceneri nel Mercoledì che prende il nome dal proprio da questo rito, che si compie nella celebrazione eucaristica. Ma, nell’anno ancora segnato dall’emergenza sanitaria, si dovrà tener conto di alcuni accorgimenti dettati…

Zaki: omissione di soccorso

di Tonio Dell’Olio Patrick Zaki non è l’unica persona al mondo privata ingiustamente della sua libertà; ma, siccome abbiamo conosciuto da vicino la vittima di questa sciagura, chiediamo giustizia per lui per ricordare anche l’immensa folla dei difensori della libertà e dei diritti umani che, in mille prigioni del mondo, sono umiliati e offesi nel corpo e nell’anima. Ai cittadini liberi spetta il dovere...

Nel giornale

Malati dimenticati

È paradossale, se non peggio, che si creino “guerre tra poveri”, nel senso di persone che soffrono una qualunque forma di disagio. L’11 febbraio, anniversario delle apparizioni di Lourdes, ricorre la Giornata mondiale del malato. Di ogni malato. Ma in questo momento, come denunciano diverse categorie, l’emergenza Covid sta facendo trascurare patologie anche gravissime, a cominciare dai tumori. Tra i mille lati drammatici del contagio, poi, il fatto che sul “banco degli imputati” siano finite Rsa come Fontenuovo di Perugia. Indaghiamo su cos’è davvero successo.

CORONAVIRUS

Praticamente tutta l’Umbria è finita in zona rossa. Una scelta “dolorosa ma necessaria” l’ha definita la presidente Tesei. I dolori non sono però solo quelli dei pazienti. Le strutture ospedaliere sono in sofferenza, il personale medico insufficiente e ormai stremato...

COLF/BADANTI

Resta alto il numero di lavoratrici domestiche in nero, ma c’è stato un boom di assunzioni. Non per generosità, a essere sinceri, ma per evitare che una badante “non giustificata” venga bloccata a causa delle regole sugli spostamenti. Intervista alla responsabile Acli Colf di Perugia

CHIESA ITALIANA

Portare avanti l’insegnamento del Concilio, ha detto Papa Francesco ai catechisti. Non dovrebbe essere ovvio, dopo oltre mezzo secolo? Evidentemente no, e non tanto per carenze sui singoli temi quanto sullo “stile” complessivo, che oggi chiamiamo sinodalità. Così ora il Papa e il card. Bassetti pensano al Sinodo della Chiesa italiana

POLITICA

Mentre nella maggioranza regionale si scopre qualche ruggine, arriva anche in Umbria il nuovo partito di ispirazione cattolica. Si tratta di “Insieme”, nato inizialmente nel 2019 come movimento di opinione capitanato da intellettuali come Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti. Intervista al coordinatore Giuseppe Cardinali Questo e tanto altro nel numero di questa settimana. Leggilo in edizione digitale.  ]]>
‘Giornata mondiale del malato’: “Impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme” dice la Priora del Monastero Santa Rita da Cascia https://www.lavoce.it/giornata-mondiale-del-malato-impariamo-a-portare-la-croce-di-chi-soffre-per-guarire-tutti-insieme-dice-la-priora-del-monastero-santa-rita-da-cascia/ Wed, 10 Feb 2021 16:42:54 +0000 https://www.lavoce.it/?p=59121

CASCIA- "Il Mondo non può dirsi in salute, finché c’è anche solo una persona malata alla quale nessuno presta le cure di cui ha bisogno. Guardiamo alla malattia come una sofferenza che tocca l'intera umanità, non solo coloro che la provano. Come Santa Rita, impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme".

Inizia così il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, per la Giornata mondiale del malato, di domani 11 febbraio. A coloro che soffrono a causa di una malattia fisica o spirituale, le monache agostiniane di Cascia dedicano, in modo particolare, la preghiera di questa sera alle ore 21, all'interno dell'urna davanti al corpo di Santa Rita. Il momento, che ogni mercoledì sera vede le claustrali pregare per le intenzioni dei devoti, è trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Santa Rita da Cascia Agostiniana 

"Ogni giorno -prosegue la Madre Priora- il nostro pensiero si rivolge a quanti sono nella malattia, specialmente ai tanti in solitudine e povertà, che non solo non vengono assistiti, ma sono costretti a vedere il volto peggiore del dolore.

A loro e a tutti i malati, vorrei far arrivare un messaggio di vicinanza, forza e speranza. Il mistero della sofferenza è il mistero della vita stessa, infatti, vi dà la possibilità di scoprire che la malattia non è né punizione né fallimento, bensì occasione per essere testimoni di fede e amore.

Oggi, la pandemia ci sta mostrando quanto sia necessario l’aspetto umano nella sanità, vicino a quello professionale. Allo stesso tempo, il virus, che divide i malati dalle famiglie, rafforza anche le disuguaglianze che purtroppo ancora esistono nel diritto alle cure e alla salute delle persone meno fortunate, che non hanno nessuno e niente su cui contare. Per questo, invito le autorità politiche e civili a fissare nella loro agenda in questo anno l'impegno di assicurare ad ogni malato del Mondo le cure a cui ha diritto. Al personale medico e sanitario, ai volontari, a quanti vivono e operano accanto ai malati, chiedo di non stancarsi mai di essere sorelle e fratelli, genitori e amici di coloro che assistono, perché avere al proprio fianco una persona, oltre il camice, vuol dire, insieme alle cure mediche, avere il dono di una medicina fondamentale e reciproca.

Santa Rita -conclude il messaggio per la Giornata mondiale del malato, Suor Maria Rosa Bernardinis- ha abbracciato la sua croce, rappresentata dai tanti dolori a cui la vita l'ha sottoposta, ma non si è fermata qui.

Ha voluto fortemente condividere la Passione di Cristo chiedendo in dono una spina della sua corona, che ha portato in fronte per  quindici anni. Così, si è messa accanto a Gesù Crocifisso per aiutarlo a portare la sua croce e attraverso essa, Rita ha saputo e sa partecipare ai dolori di quanti a lei si rivolgono".

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CASCIA- "Il Mondo non può dirsi in salute, finché c’è anche solo una persona malata alla quale nessuno presta le cure di cui ha bisogno. Guardiamo alla malattia come una sofferenza che tocca l'intera umanità, non solo coloro che la provano. Come Santa Rita, impariamo a portare la croce di chi soffre, per guarire tutti, insieme".

Inizia così il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, per la Giornata mondiale del malato, di domani 11 febbraio. A coloro che soffrono a causa di una malattia fisica o spirituale, le monache agostiniane di Cascia dedicano, in modo particolare, la preghiera di questa sera alle ore 21, all'interno dell'urna davanti al corpo di Santa Rita. Il momento, che ogni mercoledì sera vede le claustrali pregare per le intenzioni dei devoti, è trasmesso in diretta sulla pagina Facebook Santa Rita da Cascia Agostiniana 

"Ogni giorno -prosegue la Madre Priora- il nostro pensiero si rivolge a quanti sono nella malattia, specialmente ai tanti in solitudine e povertà, che non solo non vengono assistiti, ma sono costretti a vedere il volto peggiore del dolore.

A loro e a tutti i malati, vorrei far arrivare un messaggio di vicinanza, forza e speranza. Il mistero della sofferenza è il mistero della vita stessa, infatti, vi dà la possibilità di scoprire che la malattia non è né punizione né fallimento, bensì occasione per essere testimoni di fede e amore.

Oggi, la pandemia ci sta mostrando quanto sia necessario l’aspetto umano nella sanità, vicino a quello professionale. Allo stesso tempo, il virus, che divide i malati dalle famiglie, rafforza anche le disuguaglianze che purtroppo ancora esistono nel diritto alle cure e alla salute delle persone meno fortunate, che non hanno nessuno e niente su cui contare. Per questo, invito le autorità politiche e civili a fissare nella loro agenda in questo anno l'impegno di assicurare ad ogni malato del Mondo le cure a cui ha diritto. Al personale medico e sanitario, ai volontari, a quanti vivono e operano accanto ai malati, chiedo di non stancarsi mai di essere sorelle e fratelli, genitori e amici di coloro che assistono, perché avere al proprio fianco una persona, oltre il camice, vuol dire, insieme alle cure mediche, avere il dono di una medicina fondamentale e reciproca.

Santa Rita -conclude il messaggio per la Giornata mondiale del malato, Suor Maria Rosa Bernardinis- ha abbracciato la sua croce, rappresentata dai tanti dolori a cui la vita l'ha sottoposta, ma non si è fermata qui.

Ha voluto fortemente condividere la Passione di Cristo chiedendo in dono una spina della sua corona, che ha portato in fronte per  quindici anni. Così, si è messa accanto a Gesù Crocifisso per aiutarlo a portare la sua croce e attraverso essa, Rita ha saputo e sa partecipare ai dolori di quanti a lei si rivolgono".

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